Rassegna stampa di economia

Buongiorno a tutti i radio radicale lunedì dieci maggio mille novecentonovantanove stampa e regime rassegna stampa di Radio Radicale appuntamento del lunedì pomeriggio
Dedicato a un approfondimento dei temi dell'economia e della finanza in studio Benedetto della lei dovrà la Repubblica Affari e Finanza
Dedica il riquadro centrale del supplemento dedicato all'economia la finanza appunto allarmata Mediobanca un esercito eterogeneo
All'assalto di scommette il taglio abbastanza è abbastanza negativo di Carlo Clericetti commi tre giganti e L'Armata Brancaleone
Leggiamo un occhiello Sai Fondiaria Ratti far che HD di i traumi Italie immobiliare immobilizzarlo centinaia di miliardi nella Banca Commerciale per sostenere le strategie di Cuccia
Invece di usarli a vantaggio di tutti i loro
Azionisti mi sembra che questo venti rifletta l'atteggiamento di repubblica nei confronti di Mediobanca in questi giorni c'è poi Sergio Luciano che si occupa del
Ruolo di Banca d'Italia e della atteggiamento che Fazio il Governatore Antonio Fazio ha avuto nei confronti delle
Preannunciate fusioni che dovevano portare al big bang del
Del mercato del credito italiano che si stanno in realtà spegnendo molto velocemente Sergio Luciano è sparito invece dai giornali l'affare
Tele con
L'affare Telecom ne su repubblicane sul Corriere oggi abbiamo nessun dato di approfondimento di aggiornamento sulla sulla questione il Corriere della Sera il Corriere della Sera
Riporta un riporta una
Riporta un titolo e un articolo un'intervista dedicata a Mincato l'attuale presidente amministratore delegato della amministratore delegato dell'ENI il successore di Franco Bernabè Vittorio Mincato sessantadue anni sdoganare i nemici
In nome del petrolio l'amministratore delegato Vittorio Mincato spiega la nuova geopolitica ENI da Gheddafi a Saddam
Fino ai balcani Riccardo Orizio che firma l'articolo e l'intervista congiuntura siamo su CorrierEconomia la prima crisi da
Euro
L'export italiano soffre e non c'è più l'arma della svalutazione su questo tema
Su quello della difficoltà vero presunta dell'economia italiana intervengono poi Mario Monti sul Corriere quotidiano con un pezzo in prima pagina Marcello De Cecco
Sulla prima pagina di Repubblica fare finanza industria la fatidica di investire un
Ma un articolo con una chiave abbastanza abbastanza critica nei confronti dell'imprenditoria italiana che non ha saputo reagire alla fine della possibilità di utilizzare la sua mutazione come arma competitiva ci occuperemo poi di pensioni Sole ventiquattro Ore
Il mio articolo un commento di Giuliano Cazzola i conti che non tornano mai ci sono alcuni specchietti molto indicativi sui conti
Della previdenza italiana abbiamo il dato sintetico nel mille novecentonovantotto considerando dipendenti
Del settore privato dipendenti del settore pubblico lavoratori autonomi il rapporto tra assicurati e prestazioni cioè tra chi lavora e chi assicurato era di uno virgola diciannove cioè per ogni pensionato se ci sono c'è uno virgola diciannove
Lavoratori quindi siamo quasi a un lavoratore uno pensionato e questo
è particolarmente grave per quanto il dato particolare ancor più grave per quanto riguarda i dipendenti del settore privato perché lì si scende dall'uno e diciannove all'uno virgola uno e il rapporto tra contributi e prestazioni
è mediamente dello zero settantacinque cioè i contributi versati di anno in anno coprono il settantacinque per cento delle pensioni erogate
E
Questo rapporto e ancor più grave per quanto riguarda il settore privato per quanto riguarda settore privato no pesta trattano zero settanta scusate per la media è lo zero e settantacinque per cento vincitore privato soffre ancor di più ma vedremo
Un commento su questo Giuliano Cazzola come vedremo sperando di fare in tempo l'intervento di Paolo Glisenti sul Messaggero Messaggero che dedica le pagine due
Tre ai mali delle ferrovie e del poste l'ora della svolta che ci arriveremo cominciamo
Cominciamo occupandoci della crisi che c'è o che non c'è è vediamo partiamo da
Del Corriere pagina due del Corriere Economia e Maria Silvia Sacchi che scrive nella prima crisi
Dell'Euro sorpresi da quando la scorsa settimana l'Istat ha diffuso i dati su fatturato e ordini dell'industria italiana
Il maggior ribasso degli ultimi ventisei anni se come scoperta il difficile momento attraversato dall'economia si è acceso almeno nei toni lo scontro tra governo impresa
E il governo si è diviso
Sulle misure per superare la crisi la direzione dei movimenti era conosciuta ciò che non ci si aspettava
Era la misura dice Paolo Onofri consigliere economico del Tesoro è amico del presidente designato della Commissione
Nell'Unione Europea Prodi i numeri sono notti il fatturato accusa in gennaio una flessione dal sei virgola un per cento gli ordini dal quattro virgola quattro
Ma quello che fa riflettere il calo sull'estero meno sette virgola sette per cento per il giro d'affari meno cinque virgola sei per cento per gli ordini e mentre il ministro del Tesoro denuncio una fuga di capitali all'estero
Il saldo della bilancia commerciale continua a restare positivo
Ma in un quadro di calo delle esportazioni meno dieci virgola otto per cento in febbraio e delle importazioni meno nove virgola tre per cento
L'avanzo con i Paesi dell'Unione europea verso i quali è diretto il sessantacinque per cento dello Sperto azione del made in Italy
Nello stesso mese si è di fatto azzerato e in marzo si è dimenticato quello con i Paesi extra Unione europea
I dati negativi degli ultimi tempi si sono sommati l'indice di fiducia dei consumatori in aprile ai minimi dalla fine del novantasette e la guerra del Kosovo ha peggiorato le aspettative di una ripresa che inizialmente era prevista per l'estate
Siamo ai limiti dalla recessione dice il presidente di Confindustria Giorgio Fossa
Che chiede una diminuzione fiscale contributiva di un punto all'anno per dieci anni e con questo saremmo allineati ai a Paesi come Gran Bretagna e Stati Uniti allineati ma
Comunque sopra anche perché bisogna capire cosa faranno nel frattempo Stati Uniti e Gran Bretagna in fatto di in fatto di pressione fiscale mentre in passato eravamo cresciuti grazie alle esportazioni oggi gran parte
Del rallentamento dell'economia è dato dalla caduta delle esportazioni nette
Spiega l'economista Giacomo Vaciago le origini dell'attuale difficoltà sono note coinvolgono anche se in misura differente tutta l'Europa e il crollo dell'Asia
Che poi è toccato la Russia e infine il Sudamerica tra l'altro se avremo tempo leggeremo mi pare da Repubblica fare finanza una sorta di reportage dalle economie dei paesi emergenti da cui risulta che in realtà queste economie si stanno riprendendo infatti Fabio Calenda che scrive a pagina diciotto Affari e Finanza la crisi dimenticata dei mercati emergenti quasi all'improvviso torna il sereno
Dall'Asia all'America Latina con la sola eccezione della Russia tutti gli indicatori
Sono positivi le previsioni del Fondo monetario si stanno rivelando troppo pessimistiche così come due anni fa avevano sottovalutato la gravità
Della crisi da Hong Kong parte il segnale della riscossa la su borsa ha superato i livelli pre-crisi questo sulle pubblica vedremo qualche dettaglio in più se ce la faremo comunque
Questo sembra che stia succedendo sui mercati su alcuni dei punti nodali nel mercato globale
Ma la crisi prosegue Maria Silvia Sacchi siamo sul Corriere economia la crisi si presenta in molti aspetti nuova perché la prima nell'era dell'euro una coincidenza
Che però chiama in campo attori diversi dal passato il patto di Van di stabilità ci vincola a livello nazionale come sottolineato anche il presidente del Consiglio Massimo D'Alema
La moneta unica non consenta la capacità competitiva legata alla sua mutazione e qui forse c'è da dire che proprio per questo non è una coincidenza ma
Un e stretto un c'è un rapporto di causa-effetto fra le difficoltà soprattutto nelle esportazioni e come abbiamo visto nelle esportazioni anche
Nell'area euro una difficoltà nata proprio dalla ingresso dell'Italia nella moneta unica dall'adozione delle euro cioè da un regime di cambi fissi o di moneta unica
Con gli altri Paesi dell'Euro persa la possibilità di puntare sulla svolto azione mancate clamorosamente le riforme di struttura dei vari mercati primo tra tutti con il mercato del lavoro mancate le
Mancata la l'adeguamento degli standard della pubblica amministrazione mancato un contenimento della pressione fiscale
è chiaro che poi ingabbiati nella gabbia più o meno dorata dell'euro non riusciamo più a
S competitivi
Con i paesi che per un verso per due o per tutti i versi stanno meglio di noi sotto proprio il profilo strutturale
Così Maria Silvia Cecchini più avanti che fare a livello italiano dobbiamo risolvere i problemi di identità rigidità strutturale dei servizi delle utility is dalle Utilities alla sanità all'istruzione
Dice
Dice
Paolo Garonna direttore generale dell'Istat settori che trae non lo sviluppo ma che in Italia operano ancora in un regime di monopolio
Siamo un paese con poca acqua comunale ma distribuita quasi gratuitamente e poi e che poi spende tantissimo per acquistare una bottiglia o per
Se invece privatizzazione gli acquedotti e produce Simo acqua da poter bere domanda Vaciago
E questo è un po'e questo è un po'il quadro che fa il Corriere della Sera che da le previsioni della Salomon Smith Barney
Di crescita del PIL vediamo per il novantanove l'Italia è all'uno e due qualcuno pensa che debba ribassato si ulteriormente
Mentre cresceranno del due uno la Francia dall'uno al quattro Germania del tre cinque la Spagna del tre e otto gli USA mentre in Giappone sono ancora in Giappone ci sarà ancora un dato negativo
Nella Duemila l'Italia dovrebbe crescere al due e due contro due tra Di Francia tre uno di Spagna e tre degli Stati Uniti ma vediamo cosa dice sul Corriere della Sera sempre a proposito della crescita
E della debolezza dell'economia italiana Mario Monti
Il fatto che è stato additato e cioè con l'economia italiana è quella che procede più al rilento in una congiuntura europea a sua volta non brillante è ovviamente negativo in sé
Ma è positivo che francesi e tedeschi l'abbiamo sottolineato con preoccupazione perché appunto questo secondo il commissario europeo Mario Monti dà un segnale del
Consapevolezza ormai della
Interconnessione
Interconnessione tra le varie economie ma perché l'economia italiana è così debole oggi per tre ragioni che semplificando chiamerei affetto euro effetto guerra effetto politica e vediamo l'inno extrema sintesi affetto Euro
Lei è uno come ragione di debolezza no di certo scrive Mario Monti se l'Italia avesse mancato l'appuntamento con la moneta unica le condizioni attuali sarebbero state notevolmente peggiori
E le prospettive di crescita occupazione sarebbero state gravemente compromesse
Rimane il fatto che rispetto ad altre economie europee quelle italiana sta pagando il prezzo di un'operazione di risanamento che è stata più pesante perché maggiore è lo squilibrio di partenza
Più concentrata nel tempo e in queste condizioni basata più su temporanea aggravi fiscali che sul contenimento strutturale dalla spesa
Corrente oltre che
Io ritengo si possa dire proprio anche sul fatto che tradizionalmente l'Italia usava la le manovre sul cambio quindi alla sua votazione per acquisire acquisire
Forza competitivo o riacquisire
L'effetto guerra ai danni certi e le prospettive incerte che gravano sull'economia europea in relazione al tragico conflitto dei Balcani colpiscono come ovvio quella italiana in modo particolare
Decisioni di consumo vengono decisioni di investimento di consumo vengono rinviate effetto politica
Come tutti gli altri Paesi dell'Unione europea l'Italia si avvia alle elezioni per il Parlamento europeo di metà giugno ma con un calendario politico reso più impegnativo dal recente referendum e dare imminente elezione del presidente a Repubblica
Nessuno dei tre appuntamenti si dirà e di diretto rilievo per la politica economica nazionale ma dovrebbe perciò non dovrebbe perciò influenzano l'economia ma il carico
Cumulativo di incertezze circa la prospettiva e prospettive politiche italiane grande il mondo dell'economia fa fatica a capire
Se e quando potrà divenire Potì politicamente fattibile quello scatto in avanti verso politiche altrettanto radicali nello sbloccare le forze del lavoro dell'impresa
Quanto lo furono le politiche condotte per bloccare il disavanzo l'inflazione sbloccate le forze
Del lavoro e dell'impresa agli ascoltatori di radio radicale bene sanno che questo assomiglia molto allo slogan liberazione del lavoro e dell'impresa
Che è lo slogan con cui il movimento radicale sta conducendo l'iniziativa referendaria proprio su questi temi mercato del lavoro
In particolare chiude così Mario Monti la riduzione programmata delle imposte necessaria ma il suo passo sarà purtroppo reso lento rispetto ad altri Paesi
Dal carico dal debito pubblico italiano ecco perché e ancor più importante per l'Italia a procedere speditamente ad accrescere le flessibilità
Non solo del mercato del lavoro ma anche nelle professioni nel settore pubblico mi assiste nel sistema creditizio
A questo proposito bisognerebbe capire se la flessibilità del sistema creditizio in qualche modo
Mario Monti revoca perché mare in causa Fazio a questo proposito nelle recenti polemiche sulla fuga dei capitali dall'Italia non si è tenuto presente che se il mercato italiano dei capitali forse più moderno ed efficiente
Vi sarebbero maggiori afflussi dall'estero la nuova fase di tensione operativa comporta elementi come appunto la flessibilità che una volta si sarebbero detti di destra ma esige anche con una minore con non minore importanza elementi che una volta si sarebbero detti di sinistra tra questi e cruciale
La ristrutturazione dal carico fiscale nell'ambito di un peso complessivo decrescente
Perché il Fisco decrescente sia un elemento di sinistra io credo che forse Monti in questo è un po'
è un po'ottimista
Occorre in Italia prosegue il commissario europeo così come in Europa fare posto ad una minore pressione fiscale e contributiva sul lavoro sull'impresa non solo riducendo la spesa pubblica corrente
Ma anche aumentando l'imposizione fiscale sui prodotti energetici e sui redditi di capitale delle persone fisiche
Ciò risulterà più facile
Per ciascun Paese se avrà presto successo l'azione intrapresa a livello comunitario non si dimentichi che recenti studi attribuiscono alla caduta della pressione fiscale sui capitali
Compensata dall'aumento di quella sul lavoro oltre un terzo della disoccupazione europea
Mario Monti che mette in risalto uno uno delle distorsioni che si stanno un po'creando per cui il fattore lavoro è un fattore di cui è individuabile in qualche modo la regista la residenza
E quindi la collocazione fisica e per questa via è facile passarlo i capitali sfuggono in qualche modo su un cono in qualche modo al fisco
Così Monti segnaliamo Marcello De Cecco industria la fatica di investire in nuovi eventi eh orfani della moneta debole
Forse sarebbe il caso scrive Marcello De Cecco di guardare al sistema Italia e al medico italico maggior senso dalla simmetria forse l'elasticità livello micro
Che permette agli imprenditori italiani di fare più o meno quello che gli pare non è piccola parte nello spiegare
I loro
Nello spiegare i loro successi
I loro successi cerchiamo dove conosce
Dove proseguì Clericetti
Non troviamo per tre
La segnalazione della pagina di prostituzione
Usata
Atta
Gratta e quindi nulla ritroviamo comunque questi sono il il tono del pezzo di Marcello di Marcello De Cecco lo ritroviamo una pagina otto non A pagina
Sei così almeno la pensano i loro concorrenti stranieri sistema italiano Honda
Ma nemmeno chiede ma i nostri imprenditori vorrebbero che non esistesse quando le cose vanno bene quando riescono ad andare in bicicletta senza mani mentre vorrebbero che fosse lì a raccoglierli a consolarli
Quando con la loro biciclettina sono finiti contro un muro otto anni di svalutazione successiva hanno cristallizzato il made in Italy in una macchina del tempo togliendo agli imprenditori con alti profitti e la drastica
Risoluzione dell'indebitamento l'incentivo a fare più e meglio per mantenere le distanze dagli inseguitori costoro invece spinti da ingenti debiti esteri da svolto azioni recenti e profonda sono costretti a nuotare per non affogare si riproduce per loro la situazione che gli italiani dovettero fronteggiare alla metà degli anni sessanta e settanta all'inizio degli anni Novanta
Il bastone dei debiti e la carota delle svalutazioni hanno sempre avuto effetti miracolosi ormai concorrenti euro euro asiatici del made in Italy sono sottoposte a questo tradizionale ora i concorrenti euro asiatici del made in Italy sono sottoposte a questo quello tradizionale
Efficace i nostri imprenditori senza debiti e senza svalutazioni vorrebbero una madre amorosa e provvida
Che
Indicasse loro la via che desse loro telefoni ferrovie strade e altre amenità degne di un Paese civile me la stessa mamma di prima quella che si trovano di fronte capace di monetizzare la mancanza di virtù
E di affetto e ora prima anche di questo strumento sostitutivo
Si potrebbe cambiar mamma allora ma nel Paese a bassi salari e ci sono madri prive sia di virtù che di soldi e dove esistono Mati virtuose S insistono nell'esercitare ruoli tradizionali
Come l'esazione regolare dall'imposta d'esame rigoroso dei consuntivi relativi all'uso degli incentivi forniti lo studio pedante dei progetti esecutivi l'analisi accurata degli impatti ecologici la ricerca della sicurezza sul lavoro e altre soffocanti manifestazioni da affetto questo il tono dell'intervento in Marche ma di Marcello De Cecco favorito in passato dal cambio debole il Nord Est
Si è cristallizzate in qualche modo riecheggiano le parole le le reprimenda del Governo e di Massimo D'Alema nei confronti
Del di imprenditori che si sarebbero adagiati sui passati
Sui passati
Fastidio eran Titti Das valutazione e debiti e non saprebbero oggi reagire quindi in qualche modo invocano di nuovo la madre matrigna dello stato su Repubblica Affari e Finanza
Segnaliamo a pagina ventisette una nota congiuntura i misteri sui numeri dei del e il Fedele De novelle essa economista ricercatore dell'IRS
Che si firma
Firma questo pezzo le ultime previsioni di crescita formulate dall'IRS indicano per il novantanove ma ad una variazione del PIL dell'uno virgola quattro avevamo visto precedentemente
Sul Corriere della sera la stima della Salomon Smith Barney che da per l'Italia
L'uno e due sul novanta sul novantanove
Valore non distante da quelli elaborati da diversi organismi internazionali ed altri istituti di ricerca
In termini assoluti anche novantanove si configurerebbe quindi come un periodo di crescita modesta non dissimile da quello dell'ultimo triennio ma in questo valore è implicita la previsione di una ripresa molto sostenuta di qui a fine anno
Già a partire dal secondo trimestre del novantanove quindi in qualche modo del nove gli sprechi dura una previsione che andrà corretta al ribasso difatti la crescita è stata di segno negativo del quarto trimestre del novantotto
Ed anche quella primo trimestre sarà modesta primo trimestre novantanove se non negativa in base a quanto si può desumere dall'andamento dell'indice di produzione industriale
In altri termini eredità del passato rallenta del passato rallentamento del ciclo rende arduo
Conseguire il pool misero traguardo di una crescita dell'uno e quattro se a questi si aggiunge che gli indicatori anticipatori non paiono prospettare una fase di grande slancio dell'economia si potrebbe trarre la conclusione che le previsioni attuali siano di fatto
Già
Date e destinate ad essere riviste presto al ribasso
Una delle spiegazioni dalla incoerenza fra le previsioni dati attuali sembra risiedere nelle basi statistiche sulle quali poggia la valutazione della parte finale del novantotto
Le cattive notizie sono ampiamente note attività industriale straniante crollo dall'Expo deterioramento delle aspettative degli imprenditori a queste però si sovrappongono altre indicazioni che vanno in direzione più favorevole
Qui forse il pessimismo prevale intendo ha indotto a non indica hanno indicato la giusta attenzione
Non c'è accumulo di scorte
Non meno intensa e meno in atti intenso delle attese il rientro dalla cioè dell'effetto auto cioè dalla fine del
Rottamazioni
Terzo punto i dati di occupazione forniti all'ultima indagine sono leggermente più favorevoli quarto punto l'accelerazione dei mutui casa
Tutto questo risulta in controtendenza rispetto all'ipotesi l'autonomia attraversata da due trimestri consecutivi di stagnazione bisogna dunque attendersi una revisione delle statistiche su un profilo dal novantotto
Come implicitamente paiono aver assunto quanti hanno di recente pubblicato previsto
Previsioni di crescita del novantanove sopra l'un per cento in realtà questa ipotesi non potrà mai essere verificati profili trimestrale sui quali oggi
La Gianni ama sono difatti calcolati secondo eccetera eccetera dati tecnici statistici quindi secondo de Novelli ci sono dati contrastanti
Probabilmente probabilmente in realtà sono gli ultimi dati del novantotto che sono stati rivisti un poco al rialzo e quindi
La crescita sul novantotto forse sarà molto minore anche perché ero sopravvalutata quella del novantotto stesso ma poco poco di poco consolatorio poco consolatorio comunque il quadro anche se ci segnalano da Repubblica con qualche con qualche contraddizione
Sempre sulla sempre sulla crescita economica che non c'è a pagina due del Corriere economia Marco Cecchini firma un pezzo pericoli
Le conseguenze del decoupling tra le economie americana europea la bomba USA
Arte orologeria vediamo brevemente di che
Vediamo brevemente di che si tratta
Il mondo a un problema serio l'eccessiva salute dall'economia americana
O meglio l'eccessiva salute economica degli Stati Uniti unità un parallelo malessere in campo europeo in gergo il fenomeno si chiama decoupling
Disallineamento disallineamento cioè tra la crescita lenta per non dire inesistente dal Vecchio Continente
E il boom apparentemente senza fine della pazzia di Zio Sam
In sella decoupling non sarebbe un problema per la verità basta ricordare quante volte negli anni settanta e ottanta fu invocato per scongiurare le ricadute inflazionistiche di una crescita corale dei maggiori Paesi industriali
Oggi però le cose stanno verso diversamente il decoupling è diventato una malattia da curare una fonte di preoccupazione per i mandarini della finanza al di là e al di qua dell'Atlantico
Al recente G sette di Washington il problema è stato sollevato con forza dagli americani non solo dietro le quinte
Anche il Fondo monetario internazionale ha acceso i suoi potenti riflettori nel suo ultimo rapporto di previsione auspica che la situazione evolva in direzione di un soft landing da parte dell'economia USA e di una robusta ripresa da parte di quell'europea e giapponese ovviamente
Forse si è gridato troppo presto che il peggio è passato per l'economia mondiale dopo la convulsioni finanziarie che tra l'altro il Brasile hanno fatto tremare le Borse la scorsa estate
Forse si è prestata
Troppa attenzione all'andamento degli indici dei mercati azionari termometri tutti recupero dopo il crash dell'estate ma che qualche volta scontano riprese di carta
Nuvole nere in realtà si stanno addensando nei cieli del villaggio globale a causa del disallineamento USA Stati Uniti usa Europa
Il punto economica ed economia americana ormai entrata nel suo settimo anno di crescita non può continuare a fare del Polo la locomotiva del convoglio internazionale indici indefinitamente
La performance dell'economia USA in questi ultimi sette anni ha detto il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan è stato veramente fenomenale ma esistono squilibri in questa fase di espansione che se non saranno affrontati
Metteranno fine a questa lunga storia di forte crescita di bassa inflazione
Discutibile a cui allude Greenspan sono riflessi nelle cifre del PIL del disavanzo estero dei cambi dagli Stati Uniti e Unione europea che assieme contano per oltre la metà della ricchezza prodotta ogni anno del mondo cifre pesanti
Il rovescio delle medaglie e questa situazione che gli Stati Uniti
Diventati ormai quasi l'unico mercato di sbocco per l'export mondiale hanno accumulato uno squilibrio nei conti con l'estro di duecentoventitré miliardi di dollari
L'Europa il Giappone altro corno del dilemma per converso hanno generato un surplus di centoventidue settantotto miliardi rispettivamente
Gli USA insomma sono sempre più indebitati erano interrogativo angoscia i mercati e gli analisti possono il dollaro Wall Street che finora sono stati propellenti del boom
Ed è la bassa inflazione e restare indifferenti alla voragine che si sta aprendo sotto di loro
E se un giorno il dollaro la Borsa investissero la rotta che ne sarebbe dell'economia americana e mondiale
Insomma c'è una bomba ad orologeria nel sistema economico internazionale Vadim e scatta disinnescata rovesciando il decoupling favorendo il soft landing in America in altre parole dando una scossa espansiva la sempre più anemica economie europee
Facile a dirsi meno a farsi all'ultimo G7 il ministero del Tesoro americano Robert Ruben ha chiesto con forza il responsabile europeo di condividere con Washington il il ruolo di locomotiva del mondo
Il guaio è che le l'Europa della moneta unica appare impotente prigioniera della debolezza delle sue leadership politica
Adesso prive anche dell'alibi degli altri passi dopo la recente riduzione operata dalla Banca centrale europea se il compito di raffreddamento congiunturale dei timonieri dell'economia americana
Relativamente facile quegli otto quello degli europei e più arduo riformare i mercati del lavoro rende i sistemi più flessibili liberalizzare
Missioni che richiedono tempi tempo e determinazione politica ecco perché la salute dell'economia americana è diventata paradossalmente problema Marco Cecchini sul Corriere economia questi sono un po'i dati
Questi sono un po'i dati sulla
Sulle difficoltà dell'economia italiana e in parte dell'economia europea dati abbiamo visto è anche
Qualche opinione passiamo passiamo per un momento ad occuparci di questioni di questioni
Italiani abbiamo visto che la risanamento di carta della finanza la finanza pubblica italiana bar basato prevalentemente su incrementi fiscali Mario Monti il nuovo giustificava ma giustificava questa modalità in conseguenza dell'urgenza di raggiungere i dati
I dati i parametri di rientrare nei parametri di Maastricht
Ma appunto Mario Monti lo giustificava ma vediamo cosa sta producendo il la rinuncia alle riforme struttura riforme di struttura della spesa pubblica che significano in Italia innanzitutto
Riforma della spesa per pensioni che drena circa il quindici per cento del prodotto interno lordo più del quindici per cento del prodotto interno lordo in Italia
Quindi
Bene al di sopra della media dei paesi del Paese dei paesi
Europea i principali Paesi europei il buco deficit prestazioni contributi totale per quanto riguarda per quanto riguarda le per quanto riguarda i conti previdenziali il buco del mille novecentonovantotto e settantatré mila novecentottantotto miliardi
Settantaquattro mila miliardi quindi il buco dell'INPS e degli altri enti previdenziale
Con una crescita novanta novantotto su novantasette del sette virgola sei per cento quindi quindi questo sta questo sta succedendo
E quando ci viene quando veniamo rassicurati sul fatto che in realtà i conti della previdenza si muovano se si muovono secondo le previsioni
Se queste sono le previsioni poco imposta
Sono le previsioni di un baratto che si allarga e forse fatto che avevamo previsto che il baratro si allargava non può essere una consolazione molto
Rilevante
Segnaliamo quindi a pagina due un pezzo siglato SL che da conto di una serie di dati che abbiamo riferito in qualche modo vediamo il concorso dello stato dei conti previdenziali negli ultimi negli ultimi due anni
Sono conti di cassa vediamo che sono settantanove mila miliardi comprensivi quindici mila novecentottantacinque miliardi
Di incentivi alle impresa se con un incremento novantotto su novantasette del trentanove virgola quattro per cento quindi siamo in un Paese in cui gli incentivi alle imprese fiscalizzazione Olanda gli oneri eccetera eccetera crescono al ritmo del quaranta per cento all'anno alla faccia alla faccia
La ritiro dallo Stato dalla economia
Vediamo cosa dice a questo proposito Giuliano Cazzola questi i conti non tornano mai
Si deve infatti scrive un certo punto Giuliano Cazzola progressivo arretramento dei confini a favore della cosiddetta assistenza che invece avanza recando indotte maggiori apporti dal bilancio dello Stato quello più importante
Del più importante istituto previdenziale se gli squilibri dei conti pensionistici possono sottoporsi a ricorrenti restauri conservativi
Quindi il trucco è che si aumenta l'assistenza si diminuisce la previdenza nell'ambito della spesa dell'INPS e in questo modo si fanno quadrare i conti eppure
Le risorse provenienti dal prelievo contributivo blasonate con i nobili tratti della previdenza e quelle di natura fiscale confinate nel girone dell'assistenza
Si fondono indissolubilmente al pari di una lega di metalli diversi nelle medesimi prestazioni
E insieme si ritrovano nell'ammontare della spesa alla determinazione della quale concorrono nel caso dell'INPS
Ben cinquantatré mila miliardi nel mille novecentonovantanove di oneri pensionistici all'interno della gestione degli interventi assistenziali Gia S che l'ente incassa dal Tesoro e riversa sui trattamenti allo scopo di finanziare gli impegni connessi alle pensioni sociali
All'integrazione al minimo alle agevolazioni contributive ai prepensionamenti e quant'altro
Nel mille novecentonovantotto poi una delle misure più significative della riforma Prodi riguardava la revisione del carico di assistenza ad accollare allo Stato un'operazione che ha ridotto praticamente
Attraverso una partita di giro undici dodici mila miliardi undici dodici mila miliardi di disavanzo INPS altrimenti atteso
Per imbellettare la realtà dei bilanci si intende si tende a mettere a confronto le entrate contributive e la spesa istituzionale al netto dei trasferimenti statali
Così secondo il nucleo di valutazione presso il lavoro
Ministro del lavoro il saldo negativo dell'intero sistema lo scorso anno era di poco superiore a trenta virgola cinque mila miliardi naturalmente al netto degli oneri assistenziali in conto gira su quindi in conto tesoro cioè in conto fiscalità generale poche settimane prima della Relazione generale sulla situazione economica del Paese nel mille novecentonovantotto la differenza di segno negativo tra contributi e prestazioni risultava essere
Di circa sessantotto mila miliardi a parte la babele dei dati ancorché provenienti dalle stesse fonti ufficiali la spiegazione delle discrepanze a nostra maggiore tranquillità può essere cercata appunto nella pulizia etnica su cui sono sottoposti gli apporti dallo Stato
Ma le lire che il fisco preleva dalle tasche degli italiani per trasferite agli Enti per ipertensione mistici anche l'intubato si è messo in fila allo sportello non diventano più leggere per il semplice fatto di essere attribuita all'assistenza
La legione straniera delle politiche sociali della finanza pubblica il bilancio dello Stato non è un UFO
Ma rappresenta il tessuto connettivo dalla società un essenziale bene comune l'unità di misura delle nostre virtù pubbliche certo tocca la comunità a risolvere il problema incluso il pagamento delle pensioni
Almeno si riconosca però il sacrificio di noi tutti allo scopo di evitare al sistema pensionistico un onere perduto da tempo e
Con questo Giuliano Cazzola fa un po'giustizia di uno dei leit motiv fare soprattutto di Rifondazione dei sindacati eccetera che il problema backend eredi dei conti dell'insano starebbe nel il sistema pensionistico assurdamente generoso in particolare con le pensioni dei giovani le pensioni di anzianità ma starebbe nella mancata separatezza fra assistenza
Previdenza c'è un pezzo di Erza Fornero
A chi esse prima meno soldi sulle pensioni una riga più efficace in grado di ovviare all'inconveniente sopra indicato potrebbe essere quella di intervenire sulla misura anziché sulla data di inizio del diritto alla pensione
Con una qualche correzione attuariale soggetti sarebbero lasciati liberi di scegliere la data
Del loro pensionamento e contemporaneamente posti di fronte alla conseguenza dalle loro scelte in termini di ammontare dal beneficio a età più giovane corrispondente corrisponderebbero perciò pensioni minori senza iniqui dislivelli tra chi è dentro e chi è fuori
E questo se non ricordiamo male è lo schema un po'lungamente utilizzato da Berlusconi ormai cinque anni fa nel novantaquattro nella Finanziaria novantaquattro quindi quella per l'anno mille duecentonovantacinque che propose proprio la penalizzazione del tre per cento per ogni anno
Per ogni anno sotto i sessanta anni ho cinquantasette che fossero per chi voleva continuare a usufruire la pensione della pensione di sanità le piazze si mossero oggi a distanza di cinque anni tutti rimpiange amo quella
Notte in cui Berlusconi cedette al sindacato la piazza al massacro sociale come lo chiamava
Come lo chiamava allora l'attuale presidente del Consiglio Massimo D'Alema cedette alle pressioni dalla piazza
Annullò il provvedimento di riforma del sistema previdenziale che oggi sostanzialmente
Molti imboccano ma quello governo dalla destra ferrovie e Poste l'ora della svolta questo il titolo di prima pagina di messaggero ovviamente con questo non stavamo facendo l'Apologia
Deve di un Governo che l'appoggiano merita quello Berlusconi ma sicuramente del coraggio con cui la riforma delle pensioni era stata apposta all'ordine del giorno ferrovie poste loro dalla svolta
Abbiamo detto il Messaggero dedica pagine due e tre proprio a questo a questo tema
Invocando forse interventi che potrebbero non da jet danneggiare la proprietà del Messaggero stesso ma in questo caso poco ci importa
Poco ci importa vediamo cosa scrive Paolo Grisenti in questo articolo di commento proprio sulla vicenda di Poste e ferrovie in stato in astratto disastroso
In Italia
Ma si invoca una svolta
E vedremo se c'è da qualche decennio che si imboccano svolte riforme super riforme per poste ferrovie in Italia nessun Paese può sperare di rimanere vitale competitivo
Scrive Paolo Glisenti avendo un servizio postale è un sistema ferroviario inefficienti dispendiosi arretrati come lo sono quelli italiani il discorso è più ampio e riguarda l'intera gamma dei servizi pubblici elettricità acqua telefoni gas lo porto i trasporti urbani
Ma il treno e poi treni è posto e sono indubbiamente l'economia d'Ercole al di là delle quali cioè oggi la modernità di una società civile e nel frattempo sia sui treni
Sì sul posto e fortunatamente il mercato ha trovato alternative traffico su gomma
E
Corrieri privati anche se con continuamente i bastoni tra le ruote
Da parte della lobby del monopolio postale i corrieri privati
Che hanno reso la vita con dei costi elevati ma hanno reso la vita possibile
A milioni di a milioni di impresa e l'esperienza dimostra scrive più avanti Grisenti ormai ampiamente che gli ultimi Paesi a privatizzare liberalizzare queste aree di servizio rimangono marginalizzati sulla scena internazionale
E saranno un giorno costretti a ristrutturazioni molto più dolorose manca poco ormai meno di quattro anni alla fine legale dei monopoli pubblici in Europa prevista per il due mila e tre
Quando i treni tedeschi Corriere olandesi potranno trasportare merci a recapitare lettere da un capo all'altro dell'Italia mi pare di ricordare che in realtà
Su alcuni servizi deposte se siano riservate un monopolio forse oltre il due mila tre
Sarà un brutto giorno per molti un terzo circa degli italiani vive lavora e trae guadagno nell'economia dei servizi pubblici tuttora gestite in stato di monopolio dell'impresa di proprietà pubblica o appena
Adesso in via di lenta incerta privatizzazione che purtroppo per loro l'Italia uno di quei casi in cui il proprietario pubblico si è dimostrato uno Stato debole incapace di contrapporsi monotono ma è corretto con le forze interne ed esterne all'azienda di servizio
Interessate a mantenere i propri privilegi e troppi
Potere di e su questo una brevissima notazione su questi fallimenti dei monopoli statali
Su servizi che con le funzioni dello Stato hanno ormai nulla a che vedere se mai ce l'hanno avuto in passato un trasporto e le Poste
Ricordiamo che siamo a dieci anni un paio di giorni in più a dieci anni dalla nascita di Friedrich
Von ai che sulla necessità di scacciare lo Stato dall'ingerenza nell'economia e in particolare nella gestione di questi servizi
A
Speso una vita di interventi di libri
E di riflessioni scientifiche alla fine evidentemente avuto ragione Luís anche se in Italia è in realtà ancora dovremmo aspettare prima di vedere
Privatizzare interamente affidare al mercato perfino le Poste l
Ferrovie non è stato così in altri paesi prosegue Paolo presenti in Germania in Francia e nei Paesi nordici dove volta allo stato puro di impresa a picco pubblica sono stati definiti molto più mite nitidamente
Evitando che si formassero imprese sono bene alle esigenze degli utenti perché costantemente sottratte alla disciplina dalla concorrenza al rischio del fallimento agli obblighi della trasparenza
In Italia le vendite i sussidi dei quali queste nostre aziende hanno potuto lungo beneficiare hanno alimentato sprechi d'ogni genere hanno arricchito fornitori disonesti hanno gonfiato organici clientelari e salari esuberanti a questo dovrebbero rispondere
Dovrebbero rispondere gli statalisti di ogni risma di ogni provenienza destra o sinistra culturale ideologica che ancora che ancora occupano
La politica italiana di questi fallimenti dello Stato nelle ferrovie italiane il divario tra ricavi e costi è superiore di oltre il cinquanta per cento della media delle principali ferrovie europee
Le nostre Poste accumulano ogni anno perdite pari al dodici per cento del fatturato mentre quasi tutte le altre aziende postali europee mostrano margini positivi di guadagni sul capo di ogni ferroviere italiano
Che è bene ricordarlo lo stipendio superiore al quaranta per cento rispetto al lavoratore metalmeccanica chimica del settore privato grava oggi una perdita di quasi sessanta milioni di lire
Portalettere impiegati assolvono con le loro retribuzioni per ottantuno lire ogni cento incassate dalle Poste
Sprechi e privilegi che lo Spectator sinora coperto Astor cento denaro al cittadino dall'impresa sotto forma di maggiori tasse e inferiori qualità del servizio
E su questo il siluro dovrebbe essere lanciato
Ha un obiettivo preciso Grisenti un po'glissa forse lo richiama solo successivamente il siluro andrebbe lanciato sicuramente sui politici ma anche sui sindacati
Sia sul CGIL
Uyl
Che si sono fatte forti di una presenza devastante ben oltre la rappresentatività legittima degli interessi dei lavoratori delle Poste e delle ferrovie ma che hanno di fatto occupato manu militari poste e ferrovie con ciò con collusioni con i vari ministri delle Poste e dei trasporti hanno contribuito in modo determinante a portare allo sfascio queste aziende
Pubbliche
Che vengono pagate sfascio che viene pagato come dicevi gentile cittadini con tasse che servono a ripianare i deficit tariffe magari quelle un po'basse
Qualità dei servizi penosa le nostre poste dalle battaglie che Dematté e Cimoli e passerà stanno combattendo prosegue Grisenti
Per fare approvare i piani di impresa eccetera ha una qualche fiducia Glisenti ma
Negli ultimi tempi gli stessi vertici delle Ferrovie avere poste il primo nemico di questa modernizzazione
Si è rivelato essere il più insidioso imprevedibile tra quelli immaginabile acconto ereditarietà l'indecisione la scarsa determinazione con cui il governo ha pensato agli obiettivi di risultato e riorganizzazione delle Ferrovie
Hanno lasciato sconcertati hanno contribuito non poco a indebolire il meno Agilent limitandone la capacità di iniziativa
Nei riguardi delle rappresentanze sindacali ancor più difficile da comprendere perché contrario lo spirito di innovazione che si pensava di voler finalmente introdurre un sistema vecchio inefficiente
Sono state le ragioni addotte sinora per impedire alle Poste di avviare un'attività di servizi finanziari come fanno da tempo
Tutte le più moderne aziende del settore in Europa io su questo mi permetto di esprimere un'opinione contraria quella di presenti un'azienda come le Poste che gode di Monopoli su servizi essenziali per i cittadini
Che gode di contributi statali a ripiano dei deficit credo che non debba e non possa per di più essendo azienda pubblica fare concorrenza nei servizi finanziari alle banche alle altre società
Di raccolta del risparmio fare concorrenza che ne so al
Tabaccherie che gestiscono il lotto fare concorrenza magari come mi sembrava di aver letto alle agenzie di viaggio
Questo credo che sia un modo per sfruttare la rendita di monopolio i contributi pubblici per fare concorrenza sleale da parte di un'azienda di Stato ma comunque vediamo come e più del Paolo Glisenti che giustamente peraltro si lamenta della politica che gestisce questo due aziende
Può non sorprendere che uno Stato debole catturato da lobbies di ogni genere corroso esso stesso dal clientelismo che si vorrebbe estirpare si dimostri l'ostacolo più arduo da superare per questo difficile transizione verso la modernizzazione di alcuni servizi essenziali per la vita del paese
Ma sono queste stesse convivenza e con gli interessi nell'altre tappezza a dire in modo inequivocabile che in Italia la progressiva separazione tra proprietà pubbliche aziende di servizio diviene diversamente da quanto accaduto in altri Paesi
L'unico modo possibile per rompere con il passato Paolo Glisenti
Mangiano in troppi sul passato e questa questo è il pezzo a commento di una di una serie di interventi su di una serie di interventi sulle disastrosa situazione disastrosa di Poste e ferrovie in Italia
Comunque è stato ci avviamo a concludere la nostra nostro supplemento di rassegna stampa vorremmo farlo citando Repubblica a parigina Repubblica Affari e Finanza pagina otto Alessandro De Nicola la mano visibile
L'ultimazione do Doro del governo l'Unione Europea chiedeva di abolire la mala golden share alla fine è stata salvata una soluzione estrema ripescata per la vicenda Telecom
Vediamo
Cosa scrive a un certo punto Alessandro De Nicola le premesse stabiliscono che l'esercizio del gradimento nei confronti dell'acquisizione di partecipazioni rilevanti si tratta delle premesse alla direttiva
Con cui il governo ha in qualche modo anche se ambiguamente
Secondo me non solo ambiguamente non in modo del tutto inefficace rispetto agli obiettivi che ci si era proposti a riformulati i criteri per l'uso
Della golden share le premesse stabiliscono che l'esercizio del gradimento nei confronti dell'acquisizione di partecipazioni rilevanti di particolari delle deliberazioni sociali
Deve rispettare i principi di proporzionalità e non discriminazione ad evitare di limitare ingiustificatamente i diritti di libera circolazione dei capitali di stabilimento riconosciuti dal Trattato di Roma
E le uniche giustificazioni di eventuali limitazioni vengono individuate nella salvaguardia di interessi fondamentali dello Stato
Quale l'ordine pubblico
La sanità la difesa nazionale qui si poteva fare meglio nel senso che la direttiva riguarda solo le operazioni in ambito europeo mentre non si vede per quale motivo la mano la mano una visibile dello Stato debba continuare ad essere esercitata nei confronti dei Paesi aderenti
Al
Da privati o all'organizzazione per il commercio internazionale scusabile
Più avanti però
Più avanti
Alessandro De Nicola scusabile viste le buone intenzioni appare anche la locuzione dall'articolo uno che introduce tra gli obiettivi dei poteri speciali del governo quello dalla tutela della concorrenza e del mercato
Tale tutela sempre la benvenuta ma se ne dovrebbero occupare la Commissione europea e le autorità antitasse non Palazzo Chigi
E comunque l'articolo è comunque l'articolo due che si incarica di elencare le ipotesi nelle quali il governo ritiene di dover esercitare il proprio potere di veto
La prima è la più ambigua il governo si riserva di giudicare gli obiettivi e programmi industriali dell'acquirente nei limiti in cui essi contrastino con i criteri della direttiva la quale prevede anche la continuità dei servizi pubblici essenziali o l'autonomia dei rifornimenti di tecnologie servizi essenziali della collettività
Non si può negare che il margine di discrezionalità sia tuttora un po'ampio un po'troppo
Al punto b però siamo sempre ricordiamolo alla direttiva per l'uso della golden share che dovrebbe essere una direttiva restrittiva rispetto alla legge del novantaquattro al punto b però viene fatta una scelta coraggiosa
Che potrebbe addirittura essere in contrasto con il Trattato di Roma infatti verranno bloccate le operazioni che compromettono processi di liberalizzazione e apertura dei mercati ovvero non siano coerenti con le sette di privatizzazione della società
Questo vuol dire che europea uno una società in mano pubblica una caso la Deutsche Telekom
Non point comprarsi un'impresa Italiana privatizzata peccato che la proprietà pubblica non sia un'eccezione prevista dalle regole comunitarie rispetto alla libera circolazione dei capitali e alla libertà di stabilimento
Politicamente sembra comprensibile che la commissione si opponga ad un simile impensabile che la commissione si opponga ad un simile disposizione ma il diritto è un po'come il mercato
E secondo scuri mi scrivi scrive scostante poco come certe signore mobile imprevedibile capriccioso e perciò tremendamente
Affascinante così Alessandro De Nicola sulla direttiva salva Golden sera che anziché modifiche modifica la golden share ma almeno a mio Modesto avviso lascia in piedi entro una cornice che dovrebbe essere certa macchia invece che sarà fonte di interminabili discussioni lascia in piedi la possibilità del governo di intervenire pesantemente sul destino delle società che sono state privatizzate chiudiamo con due segnalazioni la concertazione a rischio bulgaro Andrea Bonanni che scrive in prima pagina su Corriere sul Corriere della sera
CorrierEconomia
E
Comincia a pagina uno finisce a pagina sei
In qualche modo un contestazione della
Della concertazione e del patto sociale un po'bulgari come abbiamo visto e non fonte di innovazione ultimissima segnalazione sdoganare i nemici il nome del petrolio l'abbiamo detto saremo noi a scongelare anche l'Iraq l'amministratore delegato del gruppo petrolifero Mincato
Ed un po'petrolifero e legni
Rivendica la giustezza delle apertura Libia e Iran cerchiamo partner nel mondo ma non aspettatevi una mega fusione ancora troppo timida l'integrazione dell'Agip
Nella capo gruppo e qui si dice quali siano gli scenari di geopolitica dell'ENI
Dell'ENI volevo vedere
Una cosa che però non riesco a ritrovare
Quindi con questa con la la politica estera dell'ENI una tradizione degli ultimi decenni o di tutti i decenni dell'Italia repubblicana a partire da quello degli anni cinquanta
Rinviamo alla lettura dell'articolo di Riccardo Orizio al Corriere Economia pagina tre
Pagina tre
Con questo corri chiudiamo
Nell'edizione di oggi di stampa e regime la rassegna stampa di Radio Radicale supplemento consueto da lunedì pomeriggio dedicato all'approfondimento di alcuni temi dell'economia e della finanza l'appuntamento è a lunedì prossimo un saluto e un arrivederci da Benedetto Della Vedova grazie a Lorenzo Bruschi per la regia della trasmissione