"La costituente per l'Elefante" I Assemblea dei referendari liberaldemocratici (Hotel Plaza, via del Corso)

E
Beh oggi è una giornata molto importante
Io non è non ho da spendere molto parole soltanto il compito di aprire
Quest'incontro che avevamo organizzato da tempo
Chiederei quindi innanzitutto di ringraziare questo lo dico sinceramente di quasi venticinque milioni di italiani fate votare
Ieri al a referendum è questo lo vorrei fare un applauso per loro
Nostro incontro oggi prevede un'introduzione di Mario Segni e due interventi e relazioni di dell'onorevole Marco Taradash dal professor Mario Baldassarri
Io non ho molto altro da aggiungere vi ringrazio di essere qua intervenuti e do la parola immediatamente a Mario sì
Beh adesso però
Per tradurre quanto avete fatto tanto
Ero stato io a chiedere che questa riunione si facesse il giorno dopo il referendum
La politica non ha tempi lunghi
Non può aspettare
E noi abbiamo sempre pensato che la conseguenza è la logica applicazione della linea referendaria si allarga aggregazione
Da una parte e dall'altra
In un sistema bipolare
E quindi
Per quanto riguarda l'aria liberaldemocratica
L'aggregazione in un'unica formazione o quantomeno un'alleanza politica
Contro la frammentazione ancora oggi fortissima
Di tutta l'alternativa liberaldemocratiche e riformiste
è il nome e il simbolo dell'elefante
C'era sembrato bello divertente
E molte
Questa riunione si svolge una situazione diversa
Speravamo in un successo
Il lungo cammino riformistico
Ieri ha subito una sconfitta grave
Non lo nascondiamo
E non cerchiamo attenuanti anche se le straordinarie difficoltà della campagna elettorale
La eccezionalità della situazione
Che abbiamo attraversato
Basta pensare alla guerra
Spiega l'ho tante cose del risultato di
Quello che dobbiamo dire sapere però è che non possiamo né dobbiamo rimproverarci nulla
Tutto quello che abbiamo fatto era giusto
Personalmente tutto quello che ho fatto lo rifà
Di fronte a una progressiva spinta all'indietro di di tanta parte del mondo politico
Di fronte a tentativi sempre più aperti e sempre più scoperti di tornare al vecchio proporzionale
Di fronte a una partitocrazia arrogante che rialzano ogni giorno di più la testa
Il referendum era l'unica arma a nostra disposizione
L'abbiamo giocato
Abbiamo perso per un soffio
Ma ventidue milioni di italiani hanno manifestato hanno confermato hanno voluto dire ancora una volta sì alla linea riformisti che ha e maggioritarie che da dieci anni portiamo avanti
Adesso il problema è il futuro
E devo confessarvi che questa notte questa mattina
Mi sono chiesto a lungo se non fosse meglio
O addirittura doveroso lasciare il campo
Ma poiché la battaglia che abbiamo iniziato nove anni fa
Non l'abbiamo iniziata per noi stessi
Poiché quel giorno abbiamo preso un impegno tutti assieme a un impegno con gli italiani
Poiché
I pericoli di ritorno indietro oggi sono più forti che mai
E lo sappiamo
Bene
Sono arrivato alla conclusione
Che sino a che di una possibilità di combattere questa battaglia sacrosanta nessuno Dinoi ha diritto di lasciare il campo e io fra
Dobbiamo ringraziare tutti quelli che l'hanno fatta Connor
Di qualunque schieramento sia destra sinistra centro
Credetemi ho lavorato un anno
E vi posso assicurare che anche nei momenti più difficili ha sempre prevalso alla fine
La sensazione che vi era qualcosa di più importante di tutti noi
Chi viene un obiettivo da raggiungere non per noi ma per dare all'Italia qualcosa di diverso
Ma adesso se vogliamo continuare
Non possiamo permetterci di non fare un'analisi politica
Di quello che capita
E quindi di quello che abbiamo in futuro
Abbiamo avuto gli avversari che conoscevamo
La sinistra di Bertinotti e Cossutta
Una parte ancora non convertito alla sinistra avrà al sinistra riformista la sinistra diessina
I Popp tutta una frammentazione spesso malata di nostalgie partitocratiche
Da Marini ai Verdi
Ma se vogliamo essere franchi
Ed oggi è il momento di esserlo
Noi dobbiamo sapere
E dobbiamo dire
Guardando vicino a noi
Che il primo responsabile della sconfitta di referendum si chiama Silvio Berlusconi
Con il suo atteggiamento costantemente critico
Non i suoi attacchi frequenti
Con la conclamata Nostalgia di proporzionale esternata un giorno sì e un giorno no
Sino ad arrivare la singolare vicenda del voto dato a pochi minuti dalla chiusura del seggio di ieri
Berlusconi ha inferto un duro colpo
A una prova è una spinta riformisti che ha liberaldemocratica che viveva ieri una prova decisiva
Ha regalato una grande vittoria la peggiore sinistra per lei Bertinotti
Al peggior qualunquista quello di Boston
Alla paggio re partitocrazia quella di Marini
E Mastella certo numero due dimenticanza
La lista se
La lista è lunga mediamente i però qualcuno ma tanto che conoscete bene ed è meglio di me non c'è bisogno
Si apre adesso la strada a rischi
Io venture consociati
Di tentazioni di riforme pasticcia
In cui il terreno di scambio rischia di essere ancora una volta quello della giustizia
E in cui soprattutto sembra esserci
Alla fine piuttosto che un'idea una strategia alta bipolare alternativa
Un'idea una strategia di rinnovare un vecchio partito di centro di riprendere cioè in una situazione completamente diversa da quella che era stata il ruolo e la funzione della democrazia cristiana
Se vogliamo riprendere la strada delle riforme dobbiamo partire da qui
Amici non avremo più il referente
La stagione referendaria è finito
La Costituente non è alle porte
E non mi sembra possibile rilancia
C'è una strada
Che oggi è necessario
Per riprendere questo campo
Dare all'Italia un'aria liberaldemocratica diverso un centrodestra diverso
Ispirato veramente è una strategia liberale e riformista
Ispirato non ha nostalgie centriste ma una principio Air regole una strategia bipolare
Con Lindo di sale la bandiera delle riforme costituzionali e istituzionali come uno dei principali cavalli di battaglia convinto di dover affrontare una come terreno necessario essenziale la grande riforma liberale dello Stato
Se tutto questo è il vero e se le così oggi vanno dette con chi ha con chiarezza si pone allora per riprendere il cammino delle riforme l'esigenza di rivedere leadership e strategia del centrodestra e del
Problema non è quello di allargare i confini
Problema di quello che andiamo nella sostanza
Di farne veramente un qualcosa che il sì la bandiera delle riforme non solo quelli istituzionali
Che superi la subordinazione
Che una serie di problemi e di rinunce
Hanno messo invece fino a oggi a quest'area
Che deve essere il punto di riferimento di metà del patto s'
E chiunque da qualunque parte sia colloca qualunque sia la sua cultura
Qualunque sia la sua idea politica
Chiunque sia convinto che l'Italia è domani deve essere diverse chiunque sia convinto dell'idea referendaria riformisti che
Sa che oggi la questione di avere veramente una grande area liberaldemocratica ispirata alle idee riformiste non è problema solamente nel centrodestra è un problema di di tutta l'Italia
è un problema di tutto il Paese non c'è bisogno solamente Perilli drogati ci c'è bisogno per tutti di avere un'alternativa diversa quella di oggi
So di mettere al Polo
Un problema difficile
So di mettere un problema che tanti amici conoscono
Ma che temono di non poter riso
So di creare situazioni difficile di conflitto
Ma se si vuole affrontare i problemi oggi è il momento della chiarezza
Mai lo come dopo una giornata di come quella di oggi
In cui la trasformazione liberaldemocratica ha subito un colpo proprio a causa di chi afferma di essere il leader di quest'area mai come oggi questo problema va posto e non solamente liberaldemocratici ma tutti gli italiani a tutti quelli che credono nelle
è un appello a tutti
Dai leader più importanti
A Gianfranco Fini
Al Pier Ferdinando Casini
A tutti gli amici
Di questa grande area
Agli italiani che non sono immersi impegnati in politica ma che sperano in alternativa diverso
A tutti
In nome di idee di grande riforma noi lanciamo un appello
Una richiesta di impegnarsi di non evitare i problemi di affrontarli con coraggio
Non so
Se vincerò io questa battaglia
Dovessi giudicare anzi dalla sproporzione di mezzi e forze dovere dire proprio di no
Sono un un Davide piccolissimo contro un grande Golia
E come sapete in genere vince l'Ulivo
Anche se dare il più simpatico
Ma so che qualcuno la vincerà so che se non sarò io ci sarà chi prenderà dopo di me questa bandiera so che l'Italia ma Roger avrà qual io spero presto un'alternativa al diverso
Non subordinata interessi personali la strategia è particolare ma ispirata veramente ai grandi reale era lì per adeguarsi a italiana ed europea
Ispirata a quella delle se la bandiera delle riforme
E quindi
Io getto il sette
Forse sarà lunga ma la pianta crescerà e un giorno sarà un albero rigoglioso
Non parlo solo agli amici del Polo in senso
Parlo a chiunque condivida queste idee anche se sparso magari in arcipelaghi diversi oggi di questo strano mondo politico anche se impegnato in altri campi come Emma Bonino
Anche se impegnato piuttosto il referendum
Troppi Marco consentimi
Ma comunque è sempre una bella battaglia come Marco Pannella
A tutti quelli che hanno a cuore queste idee
Questa è l'alternativa che ripropone
O rimanere inerti di fronte alla sconfitta di ieri
Oppure rilanciare con coraggio
Credo che chi crede nelle riforme abbia il dovere di seguire questa seconda strada
Grazie Mario
Bisogna ricalcati sul serio dopo oggi è
E dopo quello che hai detto i nostri lavori proseguono vivamente come da programma
Quindi nel programma è previsto adesso l'intervento di Marco Taradash
Sulla rivoluzione liberale contro il conservatorismo della sinistra così almeno era il titolo atteso latta Marco anche l'improvvisa radialmente applauso a marzo
Dal
Cosa è meglio farli correre invece
Abbiamo perso il referendum referendum ha perso i referendari hanno perso ebbene mettercelo in testa
E come noi prevedevamo il caos aumentarle
Queste avete visto le reazioni di questa mattina alle diverse proposte le diverso e ricette per me mettere rimedio al male italiano sono non sono diverse ma assolutamente incompatibili
Il sistema politico italiano a causa della sconfitta del referendum e oggi non più soltanto nel pantano è nelle sabbie mobili
Questo credo sia il dato di partenza della nostra azione politica
Due terzi degli elettori che vanno abitualmente a votare
Sono andati a votare
Non si può calcolare sul cento per cento bisogna calcolare sulla cifra reale di chi va a votare oggi il settanta per cento
Due terzi degli elettori sono andati a votare e oltre venti milioni ventuno milioni ventidue milioni non abbiamo il dato definitivo ha votato sì
Questo è un fatto politico di grande importanza
Le responsabilità dell'insuccesso sono diverse appartengono al mondo l'informazione in larga misura
Appartengono a chi ha usato il dramma della guerra come alibi per impedire ai cittadini italiani di formarsi un'opinione e scegliere consapevolmente di non andare a votare o di andare a votare
E sono certamente di coloro che hanno operato in questi anni per il Veneto per il partito dei furbi per i ribaltoni Bossi e Mastella in prima fila bisogna ricordare anche Mastella perché per due volte
Il l'area liberaldemocratica è stata messa in crisi da due dei capifila dell'attuale non voto Bossi nel novantaquattro Mastella in questa legislatura
è stata messa in crisi però segni l'ha detto con chiarezza non posso far altro che confermare quella chiarezza da chi ha scelto di andare a votare alle ventuno e quaranta
Quando quel voto era soltanto un fatto quantitativo quando non era più una indicazione politica
E ha scelto per tutta la il tempo il periodo della raccolta delle firme della campagna elettorale sul referendum di limitarsi ad annunciare una indicazione personale e di partito
Senza minimamente affrontare il problema politico che non era quello del sì e del no ma quello del votare o non votare
Non avere
Non avere compreso o non aver voluto comprendere che ha un passaggio cruciale per le sorti del sistema politico italiano e non riteniamo della liberaldemocrazia in Italia
Limitarsi ad assumere la funzione dell'osservatore del testimone e non del leader non avere compreso questo a nostro parere Fassi che l'area liberaldemocratica oggi è alla ricerca di un leader politico
Vedete l'elefante questo emblema che abbiamo scelto
Non a caso l'elefante sarebbe stata la conseguenza necessaria del sistema elettorale se avesse vinto il referendum scompariva il voto ai partiti non era più possibile la conta
Il leader di uno dei partiti che avesse preso più di un altro all'interno della coalizione
Oggi ieri domani si potrà definire leader dello schieramento certamente con sistema elettorale che fosse nato a referendum non sarebbe stato così un solo candidato un solo programma lo schieramento avrebbe scelto
Il leader che apriva prospettive di vittoria non quello che aveva un voto in più degli altri
L'elefante non è conseguenza del referendum evidentemente
Ma l'elefante è una necessità politica ancora più drammatica dopo
Dopo
Che il novanta e passa per cento degli elettori ieri si sono pronunciati per il sì all'abolizione della quota proporzionale all'abolizione delle liste di partito e della loro conta
è una necessità
E voglio aggiungere una cosa l'area liberal democratica non può essere nel sistema politico italiano l'area moderata si può essere moderati quando il sistema istituzionale economico sociale è un sistema liberale
E all'interno di questo sistema liberaldemocratico si scontento
Il successo una forza più orientata a sinistra una forza più orientata a destra allora i moderati legittimamente si candidano a guidare in alternanza all'interno del sistema liberaldemocratico
Ma quando il sistema liberaldemocratico e tutto da conquistare
Quando la sinistra di questo Paese rappresenta il blocco sociale dominante rappresenta la conservazione rappresenta tutto ciò che si oppone alla costruzione del liberalismo in questo Paese è chiaro che non può essere moderata
L'area che si propone di rivoluzionare questo sistema deve avere degli elementi di intransigenza dirà l'iter di radicalità di convinzione che possono soltanto fare il forte e vincente
Quest'area deve trovare gli strumenti che possono ribaltare una situazione di questo genere noi avevamo offerto all'area liberaldemocratica lo strumento del referendum elettorale una parte di quest'area l'ha colto un'altra area alle quali con maggiore fiducia magari molti Dinoi
Si rivolgevano come più direttamente interessata alla guida delle trasformazioni liberaldemocratica di questo Paese l'area legata a Forza Italia Silvio Berlusconi
Non gli elettori ma l'aria dei dirigenti di Forza Italia di Silvio Berlusconi nella stragrande maggioranza purtroppo questo appello non hanno accolto e anzi hanno respinto
E allora noi diciamo che l'area liberaldemocratica deve essere ricostruita e non può lasciare ai nostri avversari delle tradizioni di pensiero politico e di lotta politica che sono nostre proprio di quest'aria
Costruire il centrodestra in alternativa il centro sinistra all'interno dell'esistente e comunque perdente è inutile se vogliamo aprire spazi di libertà è comunque perdente
E allora saremo noi a organizzare non convegni riflessione ma azioni intorno alla tradizione politica insieme di Salvemini di Rosselli di Ernesto Rossi
Vienna udì di Sturzo e dire Gasperi queste nell'area liberaldemocratica che serve a questo Paese
I laici che sono laici contro la concessione Etica
Dello stato contro lo statalismo della economia non i laici che sono laici contro la concezione etica della chiesa il problema oggi di questo secco della società contemporanea
è l'eticità e lo statalismo
All'interno delle istituzioni è questa laicità che noi dobbiamo costruire in questo Paese
Vedete cari amici
Italiani vogliono il bipolarismo e vogliono il bipartitismo con loro che si impegnano andando a votare certamente vogliono questo
E la valanga dei sì c'è stata anche se non è stata sufficiente se non l'estate perché non è stata alimentata da una iniziativa adeguata del sistema politico e di molti suoi dirigenti
Forse molta dell'astensione è rifiuto della partitocrazia non accettazione della partitocrazia no e questo lo sappiamo bene e sarà nostro compito correggere i nostri errori perché certamente ne abbiamo compiuti se il referendum nonostante tutto
Non è passato
Ma oggi noi pur consapevoli della difficoltà dello scendere in campo in questo momento riteniamo che la nostra scelta
Rimanga ugualmente valida il bipolarismo il bipartitismo l'alternativa liberaldemocratica che non è riuscito attraverso lo strumento istituzionale dovrà riuscire attraverso lo strumento politico e Mario Segni e ha indicato prima il percorso
Aggiungo anche l'elefante
L'infante nasce da una sfida diretta ai nostri avversari ma amici all'interno dello stesso Progetto dell'Asinello
Anche loro vivono le loro difficoltà all'interno del centro sinistra e tuttavia anche loro volenti o nolenti con i loro metodi loro meccanismi stanno mettendo in crisi quel centro sinistra che la vera ultima spiaggia della partitocrazia
Noi dobbiamo essere in grado di presentare il noi liberaldemocratici la sfida liberaldemocratica alla partitocrazia e al blocco sociale di potere
Che oggi si raccoglie all'interno del centro sinistra che vive della differenza e della lotta di idee
E di interessi all'interno del centrosinistra
Lanciamo tre sfide
Facciamo la prima sfida che quella democratica
Istituzioni che possono consentire all'Italia di essere una democrazia vera che garantisce la possibilità del ricambio del ricambio tra progetti che si contendono gli elettori e che non ritengono che il luogo da cui si esprime un soggetto politico ossia il centro che cerca mediazioni a destra sinistra il centro in tutti i paesi europei occidentali
è il luogo della competizione politica tra schieramenti che provengono da aree diverse che cercano di convincere gli elettori incerti che verso il centro e nel centro vengono identificati
è un meccanismo che depura la politica dalle ideologia dagli estremismi dai radicalismi non dalle radicalità
Noi scriviamo in un bipartitismo che altrettanto imperfetto in un bipolarismo che altrettanto imperfetto di quello del passato in passato per decenni abbiamo avuto il fattore K che ha bloccato la possibilità del ricambio
Ahi noi rischiamo di avere un fattore B
Che possa bloccare la prossimità delle cambio peraltro nei decenni impedire alla nostra area di poter governare con convinzione non nostra ma dei nostri elettori con la condizione che ci sappiamo fare che ne siamo legati all'interesse generale
E abbiamo la capacità di orientale le nostre idee le nostre lotte politiche in funzione degli interessi di quei ceti sociali che oggi sono attualmente esclusi dal potere soggiogati
Dei poteri che domina in questo Paese non vogliamo che si ripetano anni e decenni di congelamento degli elettori
La seconda e la sfida democratica naturalmente significa non soltanto riforma elettorale significa presidenzialismo significa federalismo
Significa le cose su cui non mi dilungo perché appartengono al nostro patrimonio del passato come necessariamente a quello il futuro
In secondo luogo la sfida liberale
Lo dobbiamo costruire un Paese che sia in sintonia con l'Europa perfino con la sua costituzione materiale che certamente non è la Costituzione for formale di cui l'Europa ASS assolutamente bisogno
E lo Stato più mercato
Non può essere una giaculatoria che viene Biagi ricada per rinnegare l'ogni volta che se ne ha l'occasione magari a partire dalle legge sulle fondazioni bancarie che hanno rappresentato con un voto del Polo e col voto del centro sinistra e rafforzamento degli strumenti del potere dei partiti
Sui poteri economici di questo Paese settanta mila miliardi ancora gestione politica grazie al voto congiunto delle due aree
Noi dobbiamo costruire la possibilità di una solidarietà che non nasca dallo Stato in funzione delle esigenze dello Stato un tempo si parlava di meriti e bisogni credo che la questione resti aperta nel nostro Paese
In primo luogo la questione
Politica ed economica è quello di abolire Lennon pensioni di non anzianità
E cioè la possibilità che data sono nel nostro Paese
A coloro che hanno ancora possibilità ETA per lavorare di godere non di una pensione ma di qualcosa che soltanto il nostro Paese si chiama
Pensione di anzianità sono non pensioni di non anzianità son discorso difficile da fare
Ma
Una forza politica liberaldemocratica deve avere presente il concetto della solidarietà
La solidarietà verso chi ha bisogno perché è vecchio e non ha la possibilità di avere pensioni adeguate perché le pensioni di vecchiaia non trovano fondi essendo stati i fondi dedicati ad altro
E nei confronti dei più giovani che non trovano possibilità occasioni opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro perché non ci sono gli investimenti nel lavoro nella formazione perché i soldi dello Stato vanno altrove
La sfida liberale dovrà essere riaperta e rinvigorito
E infine la terza sfida la sfida civile liberale il cittadino dai vincoli della Società Colletti pizzata gli ordini professionali certamente ma il sindacato come noi lo conosciamo certissimamente
Un sindacato anche questo che è un non sindacato dei non lavoratori
E che occupa uno spazio politico perché ha perso la sua funzione di rappresentare gli interessi del mondo del lavoro
Subito la questione dell'articolo trentanove della Costituzione della rappresentanza del mondo del lavoro al di fuori delle regalie di Stato in termini di rappresentanza
Che vengono ovviamente otto il date concesse in cambio
Di un tutoraggio del sindacato su un potere politico inadeguato e che non ha gli strumenti istituzionali per essere adeguato che ne tutelato ma al tempo stesso ne resta ostaggio
E tutelare la libertà del cittadino attraverso una giustizia che non sia di parte che non sia selettiva e questo è l'altro pilastro che rende ostaggio il sistema politico in particolare la sinistra di questo Paese
è stato presentato un progetto di legge che riguarda il divieto
Dici sono però per gli avvocati gli avvocati come i tassisti e anche loro hanno diritto di protestare come dipendenti pubblici
Dovrebbero essere sottomessi nella loro decisione che sempre politica e non economica di astenersi dalle udienze per richiedere il processo giusto dovrebbero essere sottomessi all'Autorità garante
Che garantisce soltanto la triplice sindacale nei confronti dei piccoli sindacati che non sono stati assorbiti all'interno del disegno della Triplice
E dovrebbero essere i trattati come semplici funzionari di una giustizia che non produce equità ma che è funzionale ad un disegno politico
Sono temi che abbiamo davanti in questi giorni in queste ore per la lotta politica in questo Paese
Dobbiamo promuovere
La possibilità per tutti di partecipare alla vita economica del Paese dobbiamo creare una scuola che sia scuola libera noi da laici liberali cattolici
Da laici comunque siamo non siamo mai stati né mai saremo per il finanziamento statale della scuola privata ma stiamo per il finanziamento con i denari di tutti i contribuenti a quei contribuenti che non non utilizzano quei denari per la scuola di Stato siamo per finanziare le famiglie perché possano scegliere la loro scuola
Quella stella stradali Perale per una scuola libera
E sarà un impegno fondamentale certamente per tutti noi
Ho dato alcune indicazioni soltanto alcune indicazioni come vedete bastano e avanzano queste però per darci da fare
Nei prossimi mesi
E per far sì che intorno a temi concreti non è ideologia astratte ma temi comunque concreti di grandi riforme istituzionali e sociali posso lascerà in questo Paese la speranza per l'area liberaldemocratica
Di vincere e di vincere rimanendo tale non modificando i suoi connotati in modo tale da presentarsi in modo completamente diverso
Da come era nata e nonostante questo passare di sconfitta in sconfitta come è successo purtroppo dal novantacinque ad oggi in questo Paese
Grazie Marco del tuo intervento io credo che l'intervento di Marco
Posso essere completato arricchito con l'intervento previsto di del professor Mario Baldassarri a cui do immediatamente la parola
Il titolo non lo ricordo ma Mario lo conoscete tutti quindi ve lo dirà lui
Lasciatemi fare due rapidissime considerazioni da cittadino prima di mettermi il solito cappello da economista anche se il mio ragionamento sull'economia mi ha portato alla convinzione profonda di essere referendario
Moderatamente rivoluzionario e radicalmente liberaldemocratico per ragioni economiche non per ragioni ragioni di tasca non ideologiche
La prima considerazione e dobbiamo dircelo con chiarezza dobbiamo avere anche il coraggio di dirlo
La partitocrazia ieri
Ha usato quel trenta per cento di italiani Ski fatti dalla partitocrazia e purtroppo disillusi e quindi impotenti al punto tale da non riuscire ad alzarsi in piedi per andare al seggio elettorale
E quasi una legge del contrappasso
La partitocrazia usato quell'aria degli italiani creata da essa stessa che rifiuta di andare a votare perché gli fa schifo la partitocrazia c'ha aggiunto un quindici diciotto per cento
E l'ha usata per
Riconfermare
E mantenere saldo il potere in mano della partitocrazia siamo di fronte ad un grande esempio della legge del contrappasso questo lo dobbiamo dire con chiarezza sin da oggi
Ai nostri amici che non sono andati a votare certamente non perché vogliono il proporzionale certamente non perché vogliono Mastella
O Bertinotti o Cossutta certamente non perché sono filo serbi
Ma semplicemente perché gli fa schifo la partitocrazia e allora dobbiamo essere capaci di suscitare in questa massa di cittadini una speranza perché tornino a determinare il loro futuro con le loro mani votando
La seconda considerazione l'ha già detta Mario Segni
E l'ha ripetuta Marco Taradash
Quello che abbiamo visto ieri
è la controprova più palese razionale
Perché non dobbiamo solo criticare gli altri dobbiamo capirli e io ieri sera
Fino alle due e mezza di questa notte sia nelle prime tre ore quando si pensava che avessimo raggiunto il quorum sia nell'ultima ora quando invece sono emersi dati del Viminale
Ho avuto la netta conferma e ho capito finalmente la posizione difficile sofferta personale di Silvio Berlusconi
Lo comprendo
Per la semplice ragione che non il leader del Polo che vince ma il pifferaio magico del Polo che perde
E che quindi vuol portare
E che quindi vuol portare tutti i suoi tu Pacchioni che lo seguono nello stagno a morire affogati per una ragione molto semplice
Perché il Polo che perde
Perché il Polo che perde
Fa vincere il suo pifferaio magico questa la triste realtà che va detta al Paese questo è il fattore di di cui parlava Marco Taradash non essendo io un politico e finché dura la libertà di cattedra in questo Paese
Posso dirlo ad alta voce con parole chiare
Sperando che un'ulteriore riforma del ministro Berlinguer non metta i professori a scadenza e a soggetto di un giudizio politico di un qualche Cominform o Minculpop
Queste sono le due
Da questi due dati di fatto dobbiamo partire
E allora vengo subito alle riflessioni
Perché che referendum vincesse o perdesse noi dovevamo e dobbiamo costruire un progetto una proposta liberal democratica di questo Paese
E siccome sono tutti liberaldemocratici chiariamo subito una cosa
Al di là delle chiacchiere c'è una grande discriminante
Tra la democrazia liberale
E la democrazia popolare populista che nella realtà del socialismo sovietico era partito unico nella realtà del neo partiti Isma'e ad oligopolio concentrato dei partiti
Dove i partiti grandi medi e piccoli sono d'accordo tra loro
Per distinguersi rispetto ad una democrazia liberale
Sul piano dell'assetto istituzionale differenza consiste banalmente in questo la democrazia liberale quella nella quale ciascun cittadino vota dando una delega e ho mandato di governo a tempi certi su un programma definito con una squadra e delle facce definite la democrazia popolare partitica è quella che chiede ai cittadini
Di votare ogni tanto
Con una delega di rappresentanza che deve lasciare nelle mani dei partiti le decisioni su chi governa su come governa su quando governa e su quanto governa quindi una spaccatura netta tra l'espressione popolare della volontà politica di governo e la gestione partitica di questa espressione popolare
Mi viene in mente
Una definizione di un poeta francese
Che dice
La partitocrazia è quella cosa
Che ritiene che i cittadini non debbano occuparsi delle cose che a loro interessa è che loro li tocca e li chiama a votare ogni quattro cinque anni delle cose che i cittadini non capiscono
Io credo che siamo esattamente tornati a questo punto non ci si chiama votare sulle cose che ci interessano
Ci si chiama votare sulle cose che non si capiscono quando queste cose che non si capiscono solo una pura delega di rappresentanza ai partiti e ieri sera abbiamo assistito a questo esempio
Quando sembrava che ci fosse il quorum
Un segretario di partito che si definisce comunista e quindi leader di popolo come Bertinotti
Ha detto e ha affermato che non c'era nessun problema si sarebbe potuto fare in Parlamento una legge proporzionale con lo sbarramento nonostante in quel momento
I dati sembravano dare il quorum al referendum cioè semestrali fregano completamente della volontà espresse dai cittadini ma deve venire al punto invece più preciso della distinzione fra una liberaldemocrazia ed una democrazia popolare socialista che è un punto molto semplice molto banale punto economico
Democrazia popolare e sociale del
Partitica
Quella nella quale il reddito prodotto dalla gente è per night per metà nelle mani dello Stato i partiti si appropriò dello Stato quindi il reddito della gente è per metà
Nelle mani dello Stato e dei partiti è democrazia liberal democratica quella nella quale per un terzo
Il reddito rimane nella decisione collettiva dello Stato e delle sue istituzioni non dei partiti dello Stato e delle sue istituzioni e per due terzi rimane a chi lavora
Se guardiamo i numeri al di là di tutte le chiacchiere oggi nel nostro Paese e in qualche altro Paese d'Europa siamo i loro
Siamo all'epoca dei grandi patti agrari cinquanta per cento allo Stato cinquanta per cento a chi lavora e io credo che il nostro nuovo slogan debba essere da oggi in poi è ora è ora due terzi a chi lavora
Ora però
Ora però capite che
Se non vogliamo essere demagoghi e vogliamo essere sul serio e radicalmente liberaldemocratici
Proporre questo obiettivo dalla mezzadria alla coltivazione dirette a degli interessi della gente che lavora intanto dobbiamo eliminare tutti quei fattori come il vecchio fattore che imbrogliano l'amministrazione quei fattori che imbrogliano sia il proprietario del terreno sia colui che lo coltiva
Quei pifferai magici che si mettono a mediare sulla mediazione della mediazione del giorno dopo qualunque sia il risultato
Elettorale è il dato politico
Ma questo passaggio dalla mezzadria alla conduzione diretta
Se non vogliamo essere demagoghi significa porre con chiarezza un obiettivo di riduzione di pressione fiscale di due punti all'anno per i prossimi cinque anni non dello zero uno virgola zero virgola uno per cento ogni tre anni ma per proporre questo occorre mettere sul tavolo la parte delle riforme sulla spesa pubblica non come un fatto economicistico ragionieristico contabile ma con un fatto di grande scelta di libertà dei cittadini
E qui siamo facilitati
Sulle pensioni ha già detto Marco Taradash chi mi conosce sa che non debbo aggiungere molto di più
Sto facendo anche uno sforzo da economista un po'di pubblicità che personale su un volumetto che chiamo il secondo miracolo possibile come si fa la piena occupazione
Ma sul tavolo
Della riforma fiscale della riforma pensionistica siamo molto avvantaggiati anche sugli altri due temi la riforma della sanità da riforma della scuola basta prendere quello che hanno fatto il ministro Berlinguer nella scuola e il ministro Bindi è fare l'opposto
Fare esattamente l'opposto
Ora
Questo è il vero dato si dice non si può abbassare la pressione fiscale certo chi non vuol fare non ha il coraggio di fare o ago Duryea in questo apparato pubblico che chiamiamo Stato sociale e che tutto è meno che è stato e meno che sociale
è evidente
Che c'è una motivazione di fondo per questa scelta dalla mezzadria la libertà dei cittadini
Ai due terzi per chi lavora
Perché perché cari amici non la possiamo rigirare in mille modi chiunque la può rigirare in mille modi possono fare qualunque cosa
Si può anche rendere un po'più efficiente lo Stato che la proposta socialdemocratica nei fatti
Non tocca la quantità è il peso dello Stato nella società e dell'economia però vuole un po'a migliorarne la qualità
Ma se noi non tocchiamo la quantità dello stato e la quantità delle scelte collettive
A favore delle scelte delle famiglie e delle imprese girate la come vi pare se tutto va bene restiamo disoccupati con uno sviluppo asfittico che quando va bene dell'uno e mezzo quando va male zero
Questa è la verità ci si riempie la bocca di occupazione sviluppo del Mezzogiorno
Facendo Squinzi grande imbroglio
E cioè non dicendo che senza spostare dal cinquanta a un terzo il peso dello Stato nell'economia questo Paese per dieci anni ho vent'anni e condannato a non fare sviluppo a non fare occupazione hanno riscattare il Mezzogiorno
Questo è il motivo
è solo attraverso la rivoluzione liberaldemocratica che si può fare costruire un percorso di crescita e di sviluppo
Ed è solo dentro la crescita e lo sviluppo che si fa equità e giustizia sociale
Perché perché la democrazia popolare partitica quando va bene distribuisce la povertà
Mentre sotto gli occhi di tutti come la Libia la democrazia liberaldemocratica
Dove lo Stato c'è è presente è forte ma non si becca più di un terzo delle risorse e ne lascia due terzi alle decisioni di consumo delle famiglie d'investimento delle imprese
Allora la in quelle realtà c'è crescita sviluppo occupazione benessere e giustizia sociale perché la giustizia sociale significa distribuire le risorse che ci sono non distribuire la povertà distribuire la ricchezza che cresce
Guardate fatemi chiudere con una brevissima riflessione personale
Se il referendum avesse vinto avrei considerato a buon punto
L'impegno come cittadino e come economista per diffondere nel nostro Paese queste idee di libertà di democrazia di crescita
Non vi voglio annoiare con altri argomenti ma senza queste profonde riforme
I fondi pensione non crescono i fondi Investimenti non crescono la democrazia diffusa con i milioni di risparmiatori non crescerà mai e allora saremo sempre nelle mani di piccole o ligure alchimie
Che alla fine accettato il compromesso con loro archivia l'oligarchia politica
Nessuno dice niente in questi giorni ma abbiamo vissuto una vicenda in parallelo in questi giorni
Che è il caso della Telecom in cui unica grande impresa italiana privatizzata controllata da un nocciolino duro del sei per cento
Quindi il capitalismo con capitale degli altri
Tenta di rispondere ad un'OPA di un altro gruppo
Che deve indebitarsi per fare questa scalata o tentare questa scalata
Andando in Germania a tentare una fusione con una grande impresa di telefonia Alemanno come vedete non dico i nomi di telefonia tedesca
Posseduta ancora oggi per il settantadue per cento dallo Stato tedesco
E poi si dice sì siamo d'accordo perché poi quelli privati zero hanno i tedeschi questa impresa
Ma chi dà il diritto a due presidenti del Consiglio
A ministri del Tesoro il ministro dell'economia di riunirsi e decidere le sorti di una Società Italiana privatizzata chi ha difeso i due milioni di risparmiatori italiani che hanno comprato Telecom in questi giorni
E allora dicevo se il referendum avesse raggiunto il quorum
E quindi capite che per duecento mila voti azzeriamo ventidue milioni dissi
Questa è una grande responsabilità del pifferaio magico anzi direi che è stato un vago perché con duecento mila Rosica rovesciato il risultato ma se il referendum avesse avuto il quorum
Probabilmente
Avrei considerato con soddisfazione questa via questo mio piccolo contributo da economista per costruire un progetto di politica economica che sia il progetto dell'area liberal democratica che con la tutta la dignità riconoscibile all'altro polo
Quello della socialdemocrazia si confrontasse con trasparenza nel Paese
Loro vogliono uno Stato al cinquanta per cento meno sprecone e più efficiente
Noi vogliamo uno Stato a un terzo che sei ha sempre non sprecone ed efficiente ma l'efficienza c'era costruiamo con le nostre mani famiglie e imprese lasciateci i soldi in tasca perché altrimenti l'efficienza non si costruisce
Allora
E allora
Ho avuto questa sensazione
Se avessimo vinto forse oggi non sarei venuto
Non sarebbe stato neanche necessario era nella realtà delle cose
Poiché non abbiamo vinto
Certamente non ha vinto il proporzionale non ha vinto tutto il resto ma è un grosso passo indietro questo di oggi soprattutto per i rischi che già da questa mattina si vedono e allora debbo dire che come cittadino e come economista poiché non abbiamo vinto questo è un motivo in più per venire qui e continuare la nostra battaglia
E allora però
Mi è venuta in mente stanotte
Verso le tre
Non so se ve lo ricordate quando Dante Alighieri
Via è una barzelletta non è Dante Alighieri ma insomma Dante Alighieri viaggia nell'inferno
E con lui ci sono alcuni condannati
All'inferno
E il capo dei diavoli chiede ai condannati quale diverse pene
Possono scegliere danno un'opportunità ai condannati al fuoco eterno
Ci sono varie pene bruciare nel fuoco prendere a martellate sulle dita e poi gli fanno vedere un grande lago
Con la gente immersa fino alla cinta
Purtroppo il lago è un lago di liquami
Quindi non del tutto attraenti però questi poveri condannati valutando le diverse pene
Decidono di accettare questa ultima condanna perché si sentiranno un po'di cattivo odore però è molto più sopportabile che non le altre bruciare nel fuoco
E si immergono fino alla cinta in questo grande lago di liquami
Solo che dopo dieci minuti arriva e Belzebù batte le mani e fa ragazzi ragazzi seduti che la ricreazione è finita io non mi voglio sedere in questo lago di liquame rimango in piedi grazie
Dopo dopo questa immagine colpo ritengo cui ha descritto del nostro povero paese
Ma con gente che può stare in piedi però in questo Paese
Io aprirei il così detto dibattito però siccome la notte è stata per tutti lunga le ore cambiando vite sono poche lo però molto stretto viene quindi pochi interventi
Pochi perché io ho già un un iscritto a parlare
E che chiamo subito qua che Giorgio Stracquadanio
Ecco che s'avvicina
Vi pregherei ovviamente degli interventi
Meglio la concisione
Come tutti han fatto grazie
Ma cari amici come spesso accade
La vittoria molti padri
E la sconfitta e offre e stamani il Presidente del Consiglio ha fatto un primo disconoscimento di paternità
Nel momento in cui nel suo briefing settimanale coi giornalisti a
Adesso ecco dicevo nel momento Presidente del Consiglio ha già fatto il suo primo disconoscimento di paternità
Nel momento in cui nel suo briefing settimanale con i giornalisti ha detto noi il referendum l'avremmo vinto se non avessimo avuto dei compagni di viaggio che non perdevano occasione per scacciare la CIA ogni passo
E credo che il riferimento fosse esplicito a coloro che come noi dei Comitati liberaldemocratici per il sì
Che la struttura nella quale io ho operato a Milano
Abbiamo cercato di tenere ancorato
Un referendum che voleva spostare l'asse della sovranità popolare verso i cittadini appunto la sovranità popolare rifiutando quella strana idea di Walter Veltroni per la quale si fa un referendum che genera una legge per poi approvarne il Parlamento una tutt'affatto diversa che la legge Amato
Allora io credo che noi non possiamo però sottrarci all'onere della paternità anche della sconfitta e io devo dire che non condivido il punto di vista di Mario Segni e Di Marco Taradash sulle ragioni della sconfitta per la semplice per il semplice motivo che credo che chi anima una battaglia deve anche saper riconoscere laddove ha compiuto errori politici e strategici rilevanti per cui questa battaglia non è arrivata successo
La mia convinzione personale e
Che al di là del risultato
Un cospicuo di elettori che hanno votato
A favore del referendum noi avremmo potuto avere un risultato ancora più cospicue significativo nelle urne se non avessimo condotto per molti versi una campagna che gli ho ritenuto carica di ambiguità
Che non abbiamo saputo sciogliere e voglio indicarne una Perrone
Beh la prima ambiguità è stato l'uso strumentale del referendum che Romano Prodi Antonio Di Pietro hanno fatto per promuovere un loro progetto politico uso strumentale che è stato evidenziato
Con grande plasticità di immagine
Nei loro manifesti referendari nei quali il ciuccio Lasino occupava tre quarti dello spazio e il sì ne occupava un suo decimo
Perché in realtà il risultato referendario doveva essere il trampolino di lancio di quella operazione politica e non il risultato di una riforma di regole elettorali
Per tutti
Così come è stato in qualche modo sconfitto
Il tentativo l'errore ha ha ha portato all'errore alla sconfitta
L'idea secondo la quale si chiede ai cittadini con un voto popolare di spostare l'asse della sovranità dai cittadini e partiti e poi si fa questo pensando di chiamare a raccolta i segretari dei partiti
E che essi stessi dicano guardate a noi sta bene questo spostamento di sovranità è paradossale pensare che il penalizzati
Del sistema dal dall'esito referendario possano essere in prima fila nel sostenerlo e così come è stato un errore direi io l'ho detto in tutti gli interventi elettorali Diego che ha fatto la campagna elettorale con me a Milano lo sa mi sono scolato
Dire guardate se passa il referendum saranno finiti trasformismi ribaltoni ieri Bartini
Quando poi a sostenere la campagna per il sì c'era il partito maggiormente beneficiato di ribaltoni ribattini quel partito quel PDS che all'epoca nel che del novantaquattro presso il ribaltone riuscì a sovvertire un voto popolare e che attualmente ha sovvertito un Presidente del Consiglio ha indicato dove ha conquistato esso stesso la Presidenza del Consiglio
Che cosa voglio dire con questo voglio dire che noi stessi
Abbiamo caricato probabilmente i referendum di significati altri dal suo oggetto specifico
E che abbiamo favorito attraverso una campagna che sta che ha mancato di chiarezza e di strategia rispetto all'obiettivo cioè ha mancato di essere per la concretezza dell'obiettivo politico preciso
Cioè portare l'Italia è un sistema bipolare ma tendenzialmente bipartitico e basta lo abbiamo caricato gli altri significati
Estranei e non comprensibili
Così come appare mi appare che oggi se è vero se è vero che i leader di Forza Italia e del Po
Ha contribuito in qualche misura
Beh ma io non credo determinante
A questo risultato è anche vero che se noi vogliamo puntare a costruire in modo credibile
Un'alternativa anche eventualmente di leadership nell'area liberaldemocratica
Non è attaccando frontalmente il leader del Polo ma anzi forse caricandoli significato politico le battaglie e facendole le battaglie politiche che si rimprovera agli altri di non fare non soltanto evocando
E allora me questo progetto può interessare
Io credo che possa avere gambe a condizioni che non si presenti il rischio che vedo oggi che io sto il rischio che che intravedo oggi e che si presenti come un ulteriore elemento di frammentazione di divisioni e di competizione tra persone tra individui che per qualche ragione
In momenti diversi da loro vita non si sono mai incontrate ma dicono i sostengono Mario Segni e Silvio Berlusconi
Dicono e sostengono di voler perseguire obiettivi oggetti comuni perché le cose che ci ha detto oggi Mario Baldassarri le cose che ci ha detto Marco Taradash queste cose le sentiamo anche le possiamo sentire nelle convention nei momenti di incontro di Forza Italia
Ma credo che se se la strategia sia quella di uno scontro frontale interno in qualche modo a un'area credo che sia una strategia che rischi di lasciare intorno soltanto le macerie e di far riprendere Jenna Lenna alle sirene dello statalismo dell'organo che ha partitocratica e del sistema che ci vogliamo lasciare dietro le spalle
Che Mario scusami in qualche modo per qualche verso qualcuno
E dal Polo potrebbe rimproverarti di avere assecondato nei momenti in cui tu spesso ti sei contrapposto a Berlusconi nel novantaquattro e nel novantasei favorendo oggi quella maggioranza di quel governo che stai tentando di combattere da un'altra posizione
Dobbiamo sciogliere nodi e contraddizioni rispetto agli elettori
Io credo che in questo gli elettori siano più avanti di noi in qualche misura e che il massimo di confusione che si genera nei campi politici allontanava sempre di più la fiducia degli elettori dai possibili leader a dei ed ai possibili schieramenti
Io vi chiedo di riflettere non so quanto sia conveniente alla causa e non a Berlusconi
Cosa di cui non voglio interessarmi adesso ma quanto sia conveniente all'ipotesi di proporre per le prossime elezioni politiche cioè di qui a meno di due anni un'alternativa credibile grazie
Abbiamo altrimenti due interventi
Voglio sottoporre alla vostra attenzione un argomento da far tremare le vene ai polsi
Cioè il problema con cui ci dovremo misurare
Della scelta dei compagni di viaggio
E soprattutto della questione morale
Che è strettamente intrecciate
Con questo problema
Le collaboro da molti anni nel novantuno
Con tutte le iniziative del professor Segni lo faccio per una convinzione della validità delle supposizioni del suo rigore
Perché gli attribuisco una tempesta chissà che pochi hanno dimostrato in questa Repubbliche
E l'ho fatto soprattutto perché lo ritengo un galantuomo un grande galantuomo e io credo che l'intervento che ha fatto qui stasera conferma conche galantuomo abbia a che fare
Però io allora professor Segni è una critica la devo muovere ed è che come tutte le persone del suo livello morale
Persone così al di sopra di qui i quali di cui parlava
Poc'anzi su su Baldassarre
Troppe volte non ha saputo dire di no a persone che al professor Segni non dovevo neanche usare accostarsi
Allora io dico non vedo che a fare un discorso da duro e puro non è nel mio stile so benissimo che dobbiamo cercare collegamenti contatti unioni
Però attenzione il nostro punto di forza è sicuramente il rigore irreprensibili ITA degli esponenti che fanno capo a questa iniziativa
Certo dovremmo collegarci con altre persone ma attenzione ci sono molte persone che potrebbero anche al limite portare qualche voto qualche consenso qualche apporto più o meno rilevante ma per ognuno di questi voti di questi consensi potremmo perderne cento
Quindi dico e ripeto non è un discorso da duro e puro
Ma io penso che la questione morale per non dovrà essere una scelta ne è una priorità dovrà essere un'ossessione
Grazie
La parola all'onorevole Calderisi
Un applauso perché il pilota che ci ha dato una grande mano in tutti questi mesi di lavoro sia per la raccolta gli atterraggi sia per la gestione del del referendum
Ma io farò solo un alcune considerazioni perché ovviamente condivido interventi disegni ritardasse Baldassarre sui quali evidentemente
Non ritorno solo alcune considerazioni politiche tralascio qui ma forse c'era poi bisogno di tornare a ragionare anche su alcune considerazioni di carattere istituzionale su questo problema del quorum
Chiaramente abbiamo perso questo è una cosa che dobbiamo dire come è stato detto
Apertamente però certamente credo che ci sia
In questi momenti in queste ore
Milioni e milioni di cittadini italiani
Che si interrogano con grande amarezza con grande rabbia su come sì è stato possibile che ventuno milioni cento sessanta mila sì valgano in questo Paese meno di un milione novecentosessanta mila no
Laddove ricordiamolo con sedici milioni sedici milioni e mezzo di voti si vincono le elezioni si governa con ventuno milioni
Ci i cittadini non sono in grado di determinare una legge e questo quorum è ben singolare è stato ricordato c'è solo nel nostro Paese non esiste in nessun altro Paese di democrazia liberale non c'è neanche in Italia per il referendum costituzionale per il quale se va a votare il quarantanove per cento il dieci per cento e l'uno per cento un solo cittadino era sano e valido
E chi vota determinato Nesi Coreno se quella riforma costituzionale passa o non passa per a leggi ordinarie indice c'è questo quorum
Che in nella situazione in cui come è stato detto di astensionismo ormai
Fisiologico del venticinque trenta per cento
Basta il controllo sul venti quindici venti per cento delle tratto il controllo sociale
E chi può disporre di questo controllo sociale indeterminate reale del Paese attraverso strumenti organizzativi aspramente attraverso il controllo degli strumenti
Di informazione del sistema televisivo perché certamente una delle ragioni è stato il comportamento di diciamo metà del sistema radiotelevisivo informativo
Del nostro Paese evidentemente può far sì che un venti per cento di cittadini conti non meno del quarantanove virgola nove per cento
Dei dei cittadini e con fenomeni anche di controllo del comportamento di voto perché l'attenzione e un dato palesi è un dato palese i sì e i no sono segreti il voto dovrebbe essere segreto in questo modo di fatto si realizza anche un controllo sociale del comportamento di voto dovremo ripeto tornare a ragionare con calma mente fredda su queste considerazioni istituzionali
Certamente tanti poi sono stati i fattori e che hanno determinato quella manciata di voti mancanti per il quorum ma credo che sia giusto e doveroso qui soffermarsi su considerazioni di carattere politico perché evidentemente facendo politica sappiamo che le ragioni di questa sconfitta sono da individuare nella politica evidentemente e certamente la questione che è stata posta la questione di Berlusconi del suo comportamento è una questione che noi dobbiamo avere ben presente sulla quale dobbiamo dire parole molto ma molto chiaro sono parole dolorose per chi come me come Marco Taradash come altri è impegnato mai più di quattro anni
Della propria attività politica con Forza Italia
E credo che questo problema si ponga perché evidentemente di quei milioni e milioni di cittadini incavolati
Dopo quello che è successo ieri sera gran parte di questi sono elettori liberaldemocratici
Ettore Ibra democratici che vorrebbero che alle posizioni politiche non si vada come all'Olimpia di ma vorrebbero far sì che
Dopo quello che è successo nel novantaquattro beh insomma non ci sia la perenne condanna dell'area liberaldemocratica essere sconfitta alle elezioni
C'è il problema di capire come dare prospettive e possibilità di vittoria all'aria liberaldemocratica e questo problema va affrontato in modo aperto è chiaro
Perché problemi si pongono qui siamo di fronte e e Aldo un vero e proprio capovolgimento
Delle posizioni che Forza Italia
Ha espresso l'Espresso all'addirittura le ragioni costitutive di Forza Italia fresare nata per il maggioritario con il maggioritario il suo primo punto nel programma di Forza Italia
Alle anche non solo l'edizione novantaquattro maggiore del novantasei al primo punto c'era la riforma istituzionale col presidenzialismo e con il completamento parole testuali completamento del sistema maggioritario
Completamento del sistema maggioritario
E qui siamo di fronte perché rete insistono i ribaltoni di chi cambia campo ma esiste anche l'auto ribaltata o né di un leader politico che cambia programma davanti agli elettori
Un'auto ribaltone ancora più grave se volete dei ribaltoni ed è ancora più grave se addirittura va a sposare le tesi di chi ha praticato ribaltoni perché va a sostenere le tesi
Di Bossi di Mastella di Bertinotti
è veramente qualcosa di
Paradossale
è veramente qualcosa di paradossale quello che è accaduto
Forza Italia era per il sì ma senza fare ore senza fervore perché diceva un comunicato nel referendum contro i cittadini peccato che ne riprendo del novantacinque quelli sulle televisioni dove grazie al sottoscritto solo grazie al sottoscritto e al professor Beniamino Caravita
è stato vinto un ricorso davanti alla Corte costituzionale per far dichiarare incostituzionale il decreto legge sulla par condicio che vietava agli spot anche per i referendum furono possibili gli stock
Per i referendum
Nel referendum del novantacinque e Grazia molto fervore molto molto fervore giusto fervore doveroso fervore credo perché erano assolutamente sbagliati a mio avviso quei referendum feci quella battaglia e non la rinnego certamente ma certamente
C'è una
Del singolare differenza
Fra il fervore con cui fu condotta questa base quella battaglia e il comportamento che è un comportamento veramente
Veramente singolare appunto come è stato detto di chi va a votare dieci minuti prima che chiudano i seggi chi fa quasi un imboscato
Dovrebbe essere leader politico dice sono il vostro capo ma di seguirò perché sostanzialmente questo
Sequestro
è il messaggio che Berlusconi ha dato ieri per cui si espressero per i referendum solo quando pensava che avesse vinto il sì poi per poi cambiare idea poco dopo quando ha vinto il no
Beh qualche problema ripeto evidentemente
Si pone
Perché
La questione non riguarda solo
Il problema delle riforme istituzionali del maggioritario del presidenzialismo riguarda poi tutti gli altri aspetti
Di un programma liberaldemocratico siamo di fronte abbiamo visto vissuto cambiamenti sostanziali nella
Tutto lo spettro del programma politico con un'assenza può e soprattutto di iniziativa politica
Perché quando non c'è un disegno di legge
Presentato come prima firma da Berlusconi in materia di economia in un'intera legislatura
Beh credo che
Qualche problema forse bisogna porlo anche su questo come possibile come possibile dopo aver fatto battaglie giustissima sopra le pensioni nel novantaquattro poi anche qui avere abbandonato completamente completamente il il campo quindi credo che questo problema sia un problema
All'ordine del giorno che va posto con molta chiarezza con molta forza nell'area liberaldemocratica
Nell'ambito del Polo e fuori dal Polo perché ripeto credo che non possiamo pensare e di continuare in una sezione del quale quest'aria solo perso pezzi in questi anni ha conosciuto suoi poi solo sconfitte e grazie a questo atteggiamento
Sul referendum stata persa un'occasione veramente storica di cambiamento di riforma di ammodernamento di questo Paese perché quello che è successo appunto ieri con il voto e veramente una occasione storica che è stata perduta che sarà difficilissimo recupera la mano dobbiamo tentare di recuperarla dobbiamo tentare di dare a quei ventuno milioni a quella gran parte investimenti non milioni che l'area liberaldemocratica coloro che non sono andati a votare pensando come è stato detto di fare magari un dispetto alla parte o Grazia e agli hanno fatto il più grosso favore che si poteva fare
A coloro che sono stati forse
Distratti anche da questioni giuste sacrosante come il conflitto nel Golfo dobbiamo dare a tutti costoro evidentemente
La speranza la possibilità di avere ancora speranza di cambiamento di riforma di avere un Paese un Paese normale questo sì davvero un Paese che possa vedere istituzioni come quelli dei paesi occidentali delle grandi democrazie almeno istituzioni che si avvicinino un poco
E che funzionino come quelli delle grandi democrazie dove il cittadino che decide chi deve governare grazie a sistemi appunto maggioritari
E dove non sono i partiti gli oligarchi di partito il trasformismo e i ribaltoni a fare e disfare i governi in spregio della volontà dei cittadini quindi dobbiamo tutti quanti rimboccarci le maniche
Da quella da sconfitta che c'è stata dobbiamo saper trovare la forza molto difficile ma dobbiamo trovare la grande forza per dare una risposta alla volontà di cambiamento che in maniera massiccia nonostante la sconfitta si è espressa ieri nel voto del diciotto aprile grazie
Fino
Grazie anche per
Il lavoro che faccio io per tanti mesi insieme noi adesso abbiamo do la parola un ospite eccezionale che l'onorevole Gianni Alemanno ha qui vorrei fare un applauso ma un applauso
Di amicizia perché
Ora voglio ringraziare a nome nostro nome referendario era il lavoro che non han fatto per sostenere i referendum per il loro lavoro campato a Roma per lavoro campate in tutta Italia è un ringraziamento credo non soltanto nostro Marga segmento che li fanno anche qui venticinque milioni che sono andati a votare grazie Gianni
Credo di dover ricambiare ringraziamenti perché le parole dure ma finalmente chiare consentito in questa sede
Credo che sgombriamo il campo da tante tra tanti equivoci
Chi sono gli equivoci che hanno fino adesso un po'anzi un po'tantissimo imbrigliato quella che l'azione la formulazione politica del centrodestra
Mario Segni ha avuto il merito avuto il coraggio di tener ferma la posizione in questi anni dalla battaglia l'Assemblea costituente fino a questa battaglia referendaria
Ed è una posizione che tante volte il Polo e anche noi di AN
Ci siamo avvicinati siamo stati a fianco nel condurre e poi spesso abbiamo da fare un passo indietro
Perché il gusto di quella chiarezza di quella definizione politica che qui si è sentita purtroppo alle volte mancato
Ora io spero che il mio partito e tutti coloro che operò nel centrodestra per un rinnovamento reale non commetta lo stesso errore
Io mi auguro cioè che quello che compiuto quello che è avvenuto la presenti non una chiusura netta perché chiusure nette in politica non esistono più ma rappresenti una indicazione direzione
Guai se alleanza nazionale dopo quello che è avvenuto si dimette dietro coloro che hanno giocato sulla sconfitta di questo referendum e dietro
E dietro questi compromessi si riprende si ricomincia un tran-tran eterno e immutabile che come è già stato ampiamente detto e spiegato un tran-tran di sconfitta
Io personalmente in passato preso spesso le posizioni molto nette contrario al partito unico
Non tanto perché l'idea del paese unico mi sia così lontano ostile
Quanto perché in molti casi il partito unico avveniva e veniva fondata proprio sul mantenimento dell'equivoco
Cioè io il partito unico per andare a fare andare essere entrare nella corte dei miracoli di qualcheduno non mi interessa
Preferisco fare un discorso chiaro sulle leadership e su chi merita di tenere la leadership del rinnovamento rispetto a chi nascondere questo discorso dietro la costruzione è stato impedito unico per poi posporre questi cruciali problemi
Però detto questo io credo che oggi la sfida sia la sfida fra due modelli di centro destra
Non è più la sfida fra il centro la destra ma fra due modelli di centrodestra
Ovvero fra un modello di centrodestra si articola sul rinnovamento è un modello di centrodestra si articola invece sulla riproposizione delle vecchie alchimie democristiani questi due modelli che sono il vero discrimine
Il vero dischi
Che c'è
All'interno del nostro futuro deve essere articolato e con chiarezza e credo che un rapporto quel rapporto già che già esiste forte preferenziale fra la postare Alleanza Nazionale che ha un rapporto costruito su una scelta netta rinnovamento debba essere portato avanti col massima determinazione proprio per far costruire pare emerge netta
Questa alternativa quindi da questo punto di vista io credo che dobbiamo ragionare in termini chiari interni e strette stringenti su che cosa fare alle europee perché sulle europee di fronte a questo discorso di questo
Una lista unica una lista unica fra voi Alleanza nazionale deve essere deve su un argomento da affrontare con molta serietà con molta e con molta attenzione e disponibilità sequestra lista unica rappresenta il fronte di chi ha contenuto al rinnovamento rispetto a chi al rinnovamento non ha creduto ora detto questo voglia anche aggiunge un aspetto di perplessità cioè io certe volte quando sento gli interventi non solo di dell'amico Taradash o di altri e mi Sarmi ricorda un po'la il processo mentale fece Carlo Marsili quando costui il la più grossa ideologia ideologia della storia cioè reparti Carlo ma anzi dicendo facendo la critica all'ideologia l'ideologia tedesca no e poi dopo aver fatto la credi a quello che lui riteneva ideologia finì per costruire l'ideologia più possente
Della terra io certo a volte temo che incerto dogmatismo liberal liberista ci sia un po'di ideologia un po'un po'troppo di diciamo così di di chiusura ideologica perché questo perché se noi facciamo una critica serrata lo statalismo che una critica necessaria che inevitabile questa critica serrata lo statalismo va condotta secondo me su due binari una e il binario del mercato e l'altro il binario alla Società Civile
Noi usiamo il termine destra sociale per dire questo cioè per dire che di fronte a uno Stato deve fare il passo indietro nel campo liberato dallo Stato onde deve essere consegnato solo Almo mercato ma desse consegnato anche la società civile organizzata e corpi intermedi alle comunità alle realtà che sono presenti
Su questo terreno bisogna fare una riflessione che sia molto articolate molto attenta perché altrimenti noi rischiamo di mantenere di consegnare il centro della politica italiana una sinistra che in maniera truffaldina gioca sui le parole d'ordine liberismo sulle parole donne la socialità sostanzialmente nel mantenere in piedi l'oligarchia dei poteri forti
Sì ma invece vogliamo fare emergere la realtà del popolo italiano dobbiamo giocare su parole d'ordine di libertà e di solidarietà perché queste parole Daudet con i dati insieme contro i poteri orti controllo di Artie contro il partito grazie possono essere usati risposta altrettanto articolata altrettanto forte in grado di parlare a tutti i ceti sociali italiani e lavoratori autonomi come lavoratori dipendenti
Che come giustamente è stato detto hanno bisogno di un sindacato sia profondamente diverso al sindacato che noi abbiamo di fronte ma un sindacato è una è alta sociale sindacale nuova moderna e necessario offrirgli ha se non vogliamo parlare soltanto un sedimento società ma tutta la società italiana che vuole rinnovamento
Però questo tipo di ragionamenti sono ragionamenti che avvengono fra idee fra idee pulite India oneste fra interessi legittimi fra problemi reali città italiane
Che non hanno nulla a che vedere con altri discorsi altri ragionamenti che invece hanno a che fare soltanto con gli interessi delle oligarchie per interessi personali
Con interessi dei poteri forti con gli interessi di un consociativismo che rischia di tornare ecco allora di fronte a questo i problemi di carattere strettamente diciamo culturale fanno un passo indietro di fronte all'emergenza politica di dire che questo centrodestra o va avanti sulla strada Nova mento oppure sarà un centrodestra sempre perdente da questo punto di vista ampia disponibilità e speriamo impegno massimo perché nessuno dopo questa vicenda faccio un passo indietro comincia ad Alleanza nazionale
L'intervento coraggioso vediamo tutti apprezzato
Adesso do la parola per una breve comunicazione ancora Marco Taradash e poi due due secondi per me e per concludere
Sì leggo un comunicato che firmato Peppino Calderisi e da me l'assenteismo è spesso ostruzionismo di Forza Italia e del suo Presidente Silvio Berlusconi durante tutta la campagna referendaria è stato una concausa determinante la sconfitta del referendum
Ma se intuiamo le ragioni di Bertinotti Cossutta Marini e Manconi non c'è comprensibile l'alleanza di fatto tra Berlusconi da una parte Mastella e Bossi dall'altra
Ovvero fra gli autori dei ribaltoni che hanno fiaccato la forza del Polo delle libertà e chi ne è stato vittima il referendum avrebbe riaperto la strada alle grandi riforme istituzionali ed economiche che sono parte della storia del programma politico del Polo
E al tempo stesso avrebbe consentito di organizzare una più forte e più larga alternativa liberaldemocratica
A regime partitocratico Espresso al centro sinistra e al blocco sociale conservatore parassitario che tutela e tiene in ostaggio la maggioranza di governo
Prendiamo atto di questa drammatica divergenza di valutazioni fra Forza Italia e noi e perciò comunichiamo le nostre dimissioni dal gruppo parlamentare di forza Italia
Prima di dare la sì certo primaria la parola Mario Segni per la conclusione quello soltanto aggiungere una cosa non me ne voglia Almerico Stracquadanio
Brevissima proprio noi abbiam fatto un altro referendum nel nel novantacinque uno contro l'altro
Quello sulle televisioni non avevamo nulla contro Berlusconi lo facciamo in nome della democrazia dell'informazione che non c'è in questo Paese
Io ero schierato per il sì cui tra l'altro era schierato per il no anzi capitanata il no io l'unico punto per come dire
Per sottolineare come dire la Giunta ma la giustezza della nostra posizione oggi è questo se quel quella parte di comunicazione che fu data
Da Berlusconi a sostegno della campagna per il no soltanto un decimo noi oggi avremmo un'altra Italia grazie parola mai assegna
No non mi rendo noto aggiungere dichiarazioni e concetti perché mi son già stati vedetta perché le cose importanti si dicono in poco tempo
E noi abbiamo già da duro
Sono state due ore dance effetti
Voglio solo ringraziare
Due persone che due amici che hanno dimostrato in tutte queste lunghe vicende ormai da un anno ma oggi in particolare
Di essere capaci di una grande e difficile da trovare coerenza e coraggio
Fino Calderisi a Marco Taradash nostro ringrazia
Del resto è un sodalizio che dura dal novanta quando facemmo il primo referendum elettorale allora la situazione era diversa perché eravamo nove dentro da Lucrezia cristiana a sfidare i fulmini
Delle direzioni è partito voglio dire gli uomini liberi nelle grandi battaglie alla fine si trova