"Globalizzazione, Europa, lavoro" - organizzato dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, in collaborazione con il Cime e La Commissione Europea, sul ruolo dell'Europa nell'ambito dei nuovi scenari politico ed economici internazionali, con particolare riferimento al divario tra "capitale e lavoro" come fenomeno della c.d. "globalizzazione dell'economia" (Roma, Villa Lubin)

Questo convegno cime CNEL
E stato ovviamente programmato molto prima dell'undici settembre
è nato dall'esigenza sempre più pressante
Di sottolineare qual è il ruolo dell'Europa e oggi ricchi all'Europa e oggi richiesto dalla globalizzazione
Sia sul piano economico come sul piano sociale
La collaborazione tra i consigli italiano del Movimento europeo e nel in questa visione non è occasionale
La Costituzione dell'Europa politica il modello sociale europeo lo sviluppo sostenibile hanno bisogno del massimo impulso e i tragici fatti terroristici di New York rappresentano un ulteriore stimolo non basta combattere il terrorismo come legittima difesa dei valori umani di libertà e di democrazia
Parallelamente deve prendere consistenza nuova il valore solidarietà globalizzazione
La rivoluzione prodotta dalla globalizzazione ha determinato una crescente difficoltà nella distribuzione della ricchezza
Il capitale sempre più finanziari Zanta i profitti non sono spesso investiti nelle innovazioni e per lo sviluppo globale
Le multinazionali e le piccole e medie imprese producono ovunque solo per abbattere i i costi di produzione
Drammatica diviene per i Paesi in via di sviluppo la crescita del debito estero e sia veramente sono in grado di dar vita ad un sistema produttivo interno in grado di competere
In questo contesto solo il lavoro rimane una merce a costo disuguale divenendo strumento divertente sociale
L'Europa non può essere concepita come una fortezza destinata a confrontarsi solo con le aree forti USA e Giappone il Mediterraneo i Balcani gli stessi Paesi dell'Est europeo sono i naturali pattuglia dell'Europa
Le nuove frontiere della globalizzazione devono offrire nuove opportunità soprattutto per i Paesi poveri per una poetica distribuzione della ricchezza e per la crescita di un modello politica economica e sociale legittimato dal consenso dei popoli molte parole si sono spesi in questi ultimi mesi sulle nuove vie della globalizzazione
Ma la negoziazione dello nell'OMC di questi giorni
Nonostante qualche progresso non sembra ancora destinata ad avere quel consenso necessario per mettere in essere nuovi orientamenti sugli scambi commerciali come per la difesa dei diritti sociali
Un discorso nuova fatto sullo stesso Fondo monetario come sulla Banca mondiale che perseguono politiche di automatismo di mercato che per loro stessa ammissione annota fallito gli obiettivi che si erano posti
Però l'Europa e nel due mila e due avrà una sua moneta se riuscirà a soqquadro supportarla con una politica macroeconomica fiscale estera e di difesa comuni
Avrà una moneta forte in grado di essere strumento di pressione a favore di nuove politiche mondiali di sviluppo ed equità sociale
Il problema del modello sociale europeo del lavoro della globalizzazione e al centro di questo nostro dibattito la democrazia economica non può essere una mera difesa della chi comunitario
Il partenariato del mondo del lavoro alle scelte di sviluppo dell'operatore pubblico come delle multe multinazionali e finendo è finalizzato alla coesione sociale essa è il maggior antidoto al terrorismo la Carta dei diritti fondamentali la direttiva sui diritti di informazione e consultazione dei lavoratori
L'aggiornamento della delle della direttiva sui Cahiers la nuova normativa sulla Società anonima europea sono tutti strumenti da far coesistere con i principi dell'economia di mercato
L'Unione Europea demo di un deve dimostrarsi in grado di competere nello sviluppo con altri modelli che hanno dimostrato i loro limiti quando applicati ai Paesi poveri in via di sviluppo e comunque culturalmente diverso
La via umana della globalizzazione divenne grandemente dall'Unione Europea dalla sua unità politica dal suo modello sociale
Sono convinto che su questo piano la collaborazione tra il Consiglio italiano del Movimento europeo e il CNEL non solo dimostrerà la sua utilità ma potrà divenire strumento di rafforzamento per i ruoli che rispettivamente siamo chiamati a suo il consiglio europeo avviato dopo Nizza un dibattito sul processo di riforma dell'Unione Europea
Sollecitando il confronto tra le istituzioni e gli organi e le articolazioni della società civile il Parlamento italiano sta avviando un'iniziativa per l'avvenire dell'Europa
Dobbiamo fare ogni sforzo perché questo dibattito prenda corpo sia sul versante dell'Europa politica ombre sul versante del suo modello economico e sociale
A questi fini
Io do immediatamente la parola alla relatore al primo relatore Angelo Gennari su globalizzazione sì certo mal governata
Credo che tutti se avremo attenere alla stringatezza degli interventi non lo dico solo per Gennari ma per chi poteva poi corre dibattiti domani in modo che si possa svolgere il programma questa mattina abbiamo iniziato
Sì io vorrei subito dire che la tesi e cercano di difendere in questa relazione è quella che Amartya Sen una a scritto a conclusione la prefazione al rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo umano del mille novecentonovantanove due anni fa
Sono quattro righe e le leggo
L'obiettivo deve essere chiaro e non possiamo permetterci sbagli confusioni deviazioni rispetto adesso il compito dell'economia e della politica non è quello di adattare la società alla globalizzazione
Ma quello di fare della globalizzazione uno strumento utile per la società questo è il senso che voglio dare a questa relazione
E comincerei dicendo che
Anzitutto ho bisogno di farvi due premesse Brevi la prima che secondo me la contestazione alla globalizzazione dalla sua a diverse buone ragioni e diverse ragioni assolutamente pessime
Subito vorrei citare tra quelle buone quanto di recente ha confessato il portavoce ufficiale dello ANC fonte al di sopra di ogni commercio Mister Kelly fra quello che ha detto
Anche se mi dà un grande fastidio doverlo dire i contestatori sono riusciti a fare quello che le pubbliche relazioni degli organismi finanziari internazionali mai hanno saputo fare
Hanno reso le cose economiche Excite tenga cioè interessanti eccitanti
In curiose
Ci sono anche accennavo molte ragioni davvero pessime
Sul modo anzitutto in cui troppo spesso questa contestazione è stata portata avanti ma non solo sul modo
Una cosa che vorrei mettere portare la vostra attenzione per esempio quello che sul sito del si chiama no-logo
Che la famosa organizzazione che ormai in qualche modo sussume il senso di questo movimento che è un momento importante lo dirò fra un momento
C'è un piccolo trovate nel testo scritto e poi verrà distribuito alla fine
Della mattinata il riferimento preciso nel quale detto con grande chiarezza che il movimento dei movimenti deve fare spazio alla rabbia all'impazienza al fervore antisistema se necessario anche alla violenza
E su questa questa dizione chiaramente ci sono dei dubbi forti
Resta il fatto però e ritorno su questo che questo movimento e sulle idee che lavora e le idee contano
Perché i rapporti di forza nel mondo in ogni Paese sono Realpolitik ma non sono mai soltanto Realpolitik
Nel lungo periodo sono le idee però che poi alla fine della fiera forgiato la testa la realtà i rapporti tra le nazioni e dentro le relazioni almeno quanto lo fanno le armi e quanto lo fanno i soldi
E lei indubbiamente come si dice sono più l'ente delle pallottole però vanno anche più lontane molto spesso
E allora insieme al signor Rocco ero a me sembra corretto darà atto che i grandi temi del nostro sviluppo e del nostro futuro sono stati posti all'ordine del giorno del nostro presente anche e forse soprattutto negli ultimi anni da questo movimento
Temi veri temi veri e scabrosi come elenco alcuni ma sono intuitivi il commercio mondiale le regole che lo devono non lo devono regolare chi le deve uno lei deve imporre l'ambiente e la vivibilità dell'ambiente che poi riguarda tutti noi visto che negli ultimi cinquanta anni abbiamo accumulato più veleno nell'ambiente di quanto mi sia stato accumulato nei quattro mila anni della storia e della preistoria dell'uomo che ci hanno preceduto
Il debito il debito non fiori pagabile dai paesi poveri che certo hanno sprecato il credito che hanno avuto molto spesso in cose criminali armamenti che però vendevamo lo voi alloro non è che se li facevano da soli
E che comunque ormai non è più l'impagabile lo sappiamo dove ti ripaga bianche perché è stato rimborsato più volte il capitale iniziale che era stato loro concesso e continuano a pagare
Gli interessi la fanno la fanno
In un mondo dove a milioni di persone capita di morire di fame
Ma nessuno muore di fame
Perché non c'è cibo chi muore di fame muore di fame perché non c'ha i soldi per comprare il cibo dovunque anche in Etiopia anche sotto le carestie chi c'ha i soldi non muore di fame
Questo è un mondo nel quale i cani e i gatti dei nostri paesi si possono permettere di consumare una media di proteine spesso superiore a quella dei bambini dei cosiddetti Paesi del Terzo Mondo perché da noi i padroni dei cani e dei gatti c'hanno il potere d'acquisto per comprare di quelle proteine mentre i padri dei bambini e Terzo Mondo quel potere d'acquisto non c'era
Un altro tema che è stato posto con forza all'attenzione di tutti noi la salute
Stesso discorso il fatto che per esempio oggi è possibile curare o comunque bloccare l'avanzata devastante di una malattia come l'AIDS però però bisogna avere i quattrini per farlo
L'immigrazione
In un mondo straordinario come il nostro dove tutto si liberalizza tutto si apre ai servizi al capitale ai trasporti però stiamo chiudendo le frontiere alle persone agli esseri umani
Comprensibilmente non entro sul merito della questione ma c'è una comprensione o no fra l'apertura di tutte le frontiere a tutto meno che agli esseri umani
La questione dei diritti
La questione è vittima questo movimento ci ha costretto ad interrogarci finalmente sul fatto se i diritti sono davvero uguali per tutti e sono davvero prematuri solo in teoria
Perché questa è la realtà non sono uguali per tutti in pratica
La questione delle frontiere della ricerca scientifica
Certi organismi manipolati transgenici sono male o sono bene servono non servono sono utili o sono dannosi
Sono scienza sono soltanto business
E riteniamo perché non riconosciamo
O non li conosciamo proprio perché non riteniamo sono tutti temi che non esauriscono la vista ma che servono a capire che cosa questo movimento ha fatto di positivo
D'altra parte la seconda premessa che voglio fare riguarda i sistemi il sistema vedete lo sappiamo benissimo che la l'alternativa al sistema che abbiamo è stata tentata
Settanta anni l'Unione Sovietica ce lo dicono che è stata tentata in seriamente dentata a livello
Mondiale non solamente a livello di un singolo Paese
Beh c'è una battuta amara dura pesante che circola in Russia di questo per io perché ho sentito con le mie orecchie era però e riassuntiva del tutto e che dice vedere
Il tentativo che abbiamo fatto in questo Paese è stata una illusione grande
Tragica però
Perché è stata la via più lunga e più dura per passare dal capitalismo al capitalismo
E oggi bisogna dire al peggiore capitalismo che c'è molto spesso in Russia
Neanche al capitalismo raffinato nostro
Del resto i termini del problema erano chiari da sempre il fatto è che solo il mercato è il luogo in cui si incontrano nello spazio nel tempo le decisioni degli individui di produrre di vendere di consumare
Individui che non si conoscono se non raramente ciascuno dei quali pensa di regola alla propria convenienza questo è il mercato e questo è il sistema che ha dimostrato di essere meglio capace di produrre abbondanza
Anche se non se non di rado di distribuirle equamente ma di produrre Bondanza sì
L'altro modo di organizzare l'economia quello tenta di Unione Sovietica quello che si chiamava la
L'economia di comando un'autorità centrale che presumeva di sapere cosa servisse alla società cosa produrre cosa vendere e a quale prezzo venderlo e Cré coralmente sbagliava tutti i conti perché nessuno può presumere le personali esigenze speranze illusioni
Delle singole persone che erano centinaia di milioni anche in Unione Sovietica nel mondo che essa governava
E poi soprattutto questa maniera di centralizzare tutto scontava un organizzazione capillare dell'economia della Società della struttura organizzativa sulla che non esisteva e non esisteva soprattutto per i miei sovietica
Anche se poi e bisogna riconoscerlo altrimenti non si spiega perché in tanti di questi Paesi dell'Est spesso si sente dire che si stava meglio quando si stava peggio
Da persone che pure dicono che adesso sono libere allora non lo era bisogna riconoscere che la miseria quel livello no miseria forse la parola troppo forte ma quel livello di povertà equità mente esistente in quei Paesi veniva distribuita più equamente di quanto da parte nostra del mondo del nostro sistema venga distribuita l'abbondanza
Questo ragionamento affianca in qualche modo
Una cosa che ha detto alcuno alcuni anni fa con molta asprezza ma anche devo dire con notevole
Efficacia uno degli economisti gli americani importanti mainstream e cioè non un eterodosso e un contestatore del sistema onestà ben dentro Paul Krugman
Quando ha scritto dei contestatori della contestazione del movimento contro la globalizzazione che se pensa l'aveva risposto la povertà nel mondo stia nel mare di del commercio globale le cose sono due o sono scemi o scelgono di non usare il cervello per niente
è una valutazione che sta in piedi guardate
Perché è ovvio che la globalizzazione non è una soluzione tanto meno è l'assoluzione ma non è neanche un problema di per sé
è semplicemente una realtà
A me piace sempre usare un'immagine la globalizzazione
Come sono le piene del Nilo ci stanno hai voglia esecrabile Arnhem Anna tematizzare le lanciarli contro le maledizioni di scongiuri le piene del Nilo ci sono inondano il Delta del Nilo
Da cinque mila da sei mila da dieci mila venti mila e non valeva la pena che i i sacerdoti grandi sacerdoti affarone
Lanciasse una temi contro le diede il nero hanno dovuto imparare a governarle le vie nero costruendo argini canali chiuse vide finché hanno piegato la violenza dell'inondazione
Al servizio dell'agricoltura e questo è quello che dobbiamo fare con la globalizzazione incerto
Certe al dunque se escono stiamo a fondo tutta la vernice la verità è quella che ha detto papale papale in maniera assolutamente spudorata ma cristallina mente onesta
Due anni fa Henry Kissinger in una famosa conferenza che ha tenuto a Dublino
Chiamano globalizzazione disse
Quello che in realtà è solo un altro nome per definire il dominio degli Stati Uniti nel mondo
Ripeto tutte queste cose ritrovate nel testo scritto con riferimenti precisi
Ecco la conseguenza d'una globalizzazione così
Che poi è una mondializzazione essenzialmente finanziaria del capitale integrandosi con la diffusione di nuove tecnologie di produzione di informatizzazione di comunicazione
Ammazzato uso un termine
Semplici e sintetico la produzione fordista rafforzando le politiche di una liberalizzazione dei loro dei regolamentando e praticamente dovunque
Ha fatto saltare le tre forme istituzionali le architravi dell'organizzazione dell'economia che negli ultimi cinquant'anni avevano consentito agli Stati agli Stati nazionali una qualche efficacia e regolazione sociale
Il lavoro salariato anzitutto come forma predominante di inserzione sociale di accesso al credito non è più detto che sia così anche se resta ancora largamente così
Un sistema finanziario internazionale fondato su tassi di cambio fissi
Non c'è più
L'esistenza di istituzioni nazionali forti abbastanza da far accettare una disciplina pubblica chiamiamola così al capitale privato
Queste erano le tre regole tre architravi del la regolazione dell'economia che facevano gli Stati nazionali
Come si va imponendo invece la globalizzazione che mette davanti a noi delle grandi opportunità ne parlo fra breve
Propone però anche dei problemi di fondo due problemi di fondo a me sembra di poterli identificare per noi in Occidente e poi uno in più per noi in Italia
Anche a prescindere nell'economia di questo intervento dalle ricadute della catastrofe che ha colpito l'America e che però sono un pezzo importante del del ragionamento sul futuro prossimo il primo problema che l'urbanizzazione si pone a tutti in Occidente
Che la frenata
Dell'economia per la natura stessa del fenomeno globalizzazione che attraverso gli scambi ha integrato negli anni recenti un po'tutta l'economia
La più sincronizzata
Che sia mai esistita dal mille novecentoventinove porta gramo incrociamo le dita ma è un fatto non c'è più una locomotiva oggi al mondo ed è la prima volta che capita dal mio novecentoventinove ad oggi
Il secondo problema è ancora più di fondo più strutturale
Ed è che il passo delle tecnologie il passo dell'innovazione tecnologica una progressione decisamente geometrica molto più rapida della capacità che hanno i mercati l'industria la politica di applicare quell'innovazione
Con un ragionevole equilibrio tra costi e ricavi
Pensate soltanto alle migliaia di miliardi che sono stati spesi per le licenze UMTS in tutta Europa
E poi all'incapacità di farli fruttare
Dopo anni ormai son tre anni che son salite comincia l'operazione nove non fruttano perché il passo di quella tecnologia e molto più rapido di quello della nostra capacità anche la produzione anche la politica di adattarsi al desse
Per l'Italia può in particolare c'è un altro problema un problema specifico questo è un Paese
Di tantissime
Piccole e medie imprese quindi che hanno una straordinaria capacità di adattamento di flessibilità e sono espertissimi per questo nell'innovare processi
Ma il problema è che non innoviamo prodotto
Ho innoviamo molto di meno di tanti altri Paesi nostri diretti concorrenti nostri diretti partners anche
Perché c'è una latitanza drammatica
Di Investimenti statali e privati
Sulla ricerca e lo sviluppo in particolare sullo sviluppo di base
La cifra della ricerca e lo sviluppo dei privati in questo Paese lo zero virgola zero e qualcosa per cento inferiore a quella treccia
Questi sono i problemi che pone la globalizzazione immediatamente a noi
Ma ai Paesi del cosiddetto Terzo Mondo i paesi in via di sviluppo magari in via di sottosviluppo
La propagazione pone problemi più drammatici ancora più grave
Perché intanto non vi partecipano largamente quindi restano tagliati fuori da tutta quella che è un'accelerazione tecnologica che alla fine qualcosa di buono produce se uno c'è dentro
E perché poi per arrivare la giù da loro la proposizione pretende e allora in grado di imporre annoi pure molto spesso ma alloro sicuramente di non essere regolata per niente
Non è vero detto così questa è un
Questa è un'idea falsa perché in realtà a tentare di regolare quello che ancora era regolabile nella globalizzazione sono state delegate negli ultimi anni
Delle organizzazioni sovranazionali importanti in fondo monetario internazione la Banca mondiale e dal mille novecentonovantacinque anche l'OMC
Che sta tentando di
Continuare a rimuovere le barriere al commercio internazionale anche se non tutte perché alcune balia come situazione sono sacrosante perché gli Stati Uniti d'America e noi vogliamo che resti no pensiamo soltanto a tutta la questione dei brevetti dei farmaci e così via dicendo
Sono queste istituzioni finanziarie a dettare le regole
E abbiamo una testimonianza straordinaria su come Gaetano il premio Nobel dell'economia di quest'anno il professor Joseph Stiglitz che è stato consigliere di Clinton nel suo primo mandato alla Casa Bianca poi è stato vicepresidente della Banca mondiale adesso insegna Economia all'università di Colombia
Ha riassunto in quattro tappe le misure che il Fondo monetario impone nei fatti impone a qualunque Paese gli si rivolga per avere credito sul mercato internazionale
E le quattro misure sono la prima privatizzare lui spiega e io lascio a lui la responsabilità di quello che dice
Molto spesso tangenti Zare
La seconda liberalizzare il mercato dei capitali cioè in pratica lasciare Capitalia aperte le porte soprattutto in uscita
Questa è ottimo
Terza sempre Stiglitz che fa l'elenco fissare prezzi di mercato per ogni merce per ogni servizio
E dunque aumentare inevitabilmente di fatto i prezzi di cibo di alta di combustibili dalle materie prime essenziali che fanno la vita di tutti i giorni e di tutti i popoli del mondo
Quarto aprire la porta al libero commercio che dice Stiglitz anche qui forse esagerando un po'rende bene l'idea
è un po'come le guerre dell'oppio
Quando l'hanno nel secolo scorso Inghilterra e non solo l'Inghilterra impose alla Cina
Di crescere e di consumare oppio il nome delibera commercio
Si tratta di misure direttamente legate alla modello di consumo che noi abbiamo predicato che stiamo predicando e che è il miglior modello di consumo che esiste oggi al mondo non c'è dubbio
Ma che se mai per caso cinesi e di indiani
Due miliardi di esseri umani che sono messi insieme si mettessero a praticare concretamente lascerebbe noi senza neanche un chilowattora l'energia elettrica
Chiaramente allo stato attuale per i fatti reali capacità di produrre energia elettrica del mondo
Ecco le misure di cui in fondo modalità nazionale ha condizionato l'accesso al credito hanno di regola prodotto molti politiche monetarie restrittive
E hanno prodotto una lunga serie di micro interventi che
Che sostanzialmente in Paesi come dico per dire la Bolivia l'Ecuador o il Botswana hanno significato
Obbligare una contributo delle famiglie all'accesso alla scuola pubblica alle cure sanitarie all'abolizione e hanno portato l'abolizione di tutte in tutte o quasi tutte le forme di sussidi esistenti
E in effetti questo è un discorso che vale per tutti con qualche eccezione
L'eccezione principale la più colossale ovviamente
Sono gli Stati Uniti che non è certamente un Paese che ha un grande debito estero in debito pubblico ma un enorme debito estero di conto corrente
Gli Stati Uniti sono il Paese più indebitato del pianeta con il quattro per cento del PIL che producono ogni anno che costituisce da anni
Per anni consecutivi il luogo più colossale di conti correnti che esiste tra però nessuno diede i conti agli Stati Uniti perché solo gli Stati Uniti
E quindi sono veramente l'unica superpotenza che esiste non è la questione soltanto militare guardate la questione di egemonia culturale nel senso pieno del termine poi direi proprio in senso gramsciano del termine
Sono i Paesi che diffondono non è giusto dire impongono ma propongono e riescono a far passare la loro cultura il loro modello dovunque perfino fra i Taliban
In Afghanistan
è il signoraggio del dollaro chiamatelo come volete ma è un fatto che agli Stati Uniti nessuno chiede i conti che sarebbero chiesti in quelle condizioni farebbero fallire qualsiasi altro Paese
Adesso però vuole venire un po'
Al nostro di questa relazione
Vorrei provare con voi a mettere a confronto sulla base dei dati
Queste poca nostra quella della globalizzazione con quella che è la immediatamente preceduta quindi il ventennio
Mille novecentottantadue mila che il ventennio della globalizzazione
Con il ventennio
Meno centosessanta mila novecentottanta che l'ha preceduta
Ora si può sostenere e a buona ragione che la globalizzazione ha ridotto di volto c'è chi dice di mezzo miliardo di di settecento milioni
Il numero dei poveri nel mondo
Si può anche sostenere e forse con qualche credibilità maggiore che la proprietà c'è invece la aumentato il numero dei poveri non è una contraddizione in termini dipende da che cosa si definisce povera
Se parliamo di povertà assoluta o separiamo il concetto di povertà relativa
Allora questo discorso io lascerei da parte un attive invece proverei a vedere una una una spiegazione un pochino più accessibile un pochino più facile
Cioè valutare a dimensione macroeconomica non tanto se i Paesi a reddito medio e medio basso siano meglio adesso con la globalizzazione di quanto stavano prima piuttosto se hanno fatto più progressi adesso
Nel ventennio della globalizzazione di quanti ne avessero fatti nel ventennio precedente
Il computo è stato elaborato di recente su statistiche del Fondo monetario internazionale della Banca mondiale delle Nazioni Unite e dell'ufficio statistico dibattimento del lavoro americano di Bls
Con una serie di indicatori che si riferiscono in media io adesso dimostrò cinque grafici media
A centosedici Paesi in alcuni quesiti cattolicità fra i centotrenta Paesi in atti di centododici la media e centosedici sono quattro indicatori principali
Che le tabelle
Vi schema Tizzano
Il primo riguarda la crescita del reddito
Il tasso di crescita pro-capite
Grazie signora brasiliana si accende
è quello il ritiro sì da qua ovvero era questa
E questo il reddito in acqua non si figura uno si
Allora per il gruppo di Paesi più poveri il primo gruppo sulla vostra sinistra la crescita annuale del PIL
Dall'uno virgola nove per cento quasi il due per cento all'anno nel ventennio sessanta ottanta si è trasformata in un declino tragico e secco dello zero virgola cinque per cento
Dall'ottanta al due mila
Questo è questi sono le famose perlomeno per chi conosce un po'la materia appena due auto ai bonus del Fondo monetario internazionale e quindi non è che siano i no-global che erano tirate fuori anzi neanche le conosco
Per il gruppo dei Paesi di mezzo il secondo quello che include quasi tutti i Paesi più poveri ancora ma non i poverissimi che sono quelli del primo la crescita è continuata
E anche lì come vedete nel ventennio dalla globalizzazione Carrie riprodotto nella disegno in colore rosso
Ma è continuata in misura molto minore minore della metà
Per tutti quanti direi tre gruppi centrali di paesi
Che nel ventennio mio novecentosessanta mio novecentottanta l'ultima
Nei bar dei gruppi di Paesi più ricchi fra i quali ci siamo anche noi grazie a Dio che per fortuna nostra e anche un po'di meglio il lavoro nostro naturalmente in questo caso pure come vedete la crescita del ventennio della globalizzazione sarà inferiori
A quella del primo ventennio
E vedete per apprezzare che cosa significa una riduzione di questo genere quando si scende da nel caso del gruppo di Paesi mezzo dal tre virgola sei per cento di aumento all'uno per cento bisogna valutare che superiore vent'anni considerato la differenza fra tre virgola sei e uno per cento è quella che passa tra raddoppiare il reddito pro capite
Oman parlo solo il ventuno per cento
è una bella differenza
La seconda diapositiva riguarda invece per un gruppo di Paesi che sono leggermente diversi da quelli elencati nel io ho semplificato molto queste tabelle naturalmente ma nel testo al quale faccio riferimento le trovate anche i riferimenti precisi dove trovarle sul web la seconda riguarda l'aspettativa media di vita
Anche qui il ritmo del progresso si è ridotto è sempre cresciuto e le aspettative medica sono sempre cresciute anche in questa configurazione ma si sono molto ridotte rispetto a quanto erano cresciute nel ventennio della non globalizzazione precedente
Con l'eccezione proprio della classe di età diciamo così più elevata quella tra i sessantanove e settantasei anni
Quella che visti i livelli di reddito ai quali bisogna arrivare in un Paese per avere una consistente classe vietata ai sessantanove settantasei anni che solo pochi Paesi vongole Sober mettono
C'è un aumento dell'età media che ha continuato assalite
Senza
Tabella riguarda i livelli di morti da di mortalità infantile dei bambini
Anche in questo caso non è più il fondo monetario ma la Banca mondiale che pubblica questi livelli qui
Qui il tende naturalmente indica la diminuzione non l'aumento della mortalità e quindi è in giù come vedete ma anche qui se guardate bene la concede che in tutti i casi
Il progresso di diminuzione della mortalità infantile della Mapei ai bambini fino a cinque anni è stato superiore negli anni sessanta ottanta che in quelli più recenti
Infine
C'è un'altra tabella la figura quattro
Questa figura quattro sì che indica invece nell'ambito dell'operazione dall'alfabetizzazione la crescita della spesa pubblica per l'istruzione
Osserva però un attimo e Bacco reggerebbe anche qui
Di come siano andate le cose l'ultima tabella
E lustra il ritmo di progresso dell'alfabetizzazione
Primaria scuole elementari
E anche qui è chiarissimo che c'è stato un aumento consistente solamente per il gruppo di Paesi
Più ricchi
Allora grazie se noi guardiamo a questo mondo globalizzato in termini sintetici
No anche per farmi capire meglio io vorrei descrive almeno così utilizzando
Dati e strumenti che son tutti indicati come fonte nella relazione scritta
Facciamo di questo nostro mondo un piccolissimo villaggio globale di cento persone
Queste cento persone che abitano il mondo che corrispondono ai sei miliardi e mezzo individui che ci stanno in realtà queste cento persone sono cinquantasette asiatici ventidue africani ventuno europei quattordici americani del nord e del sud
Dei cento abitanti del villaggio cinquantadue sono donne
E i bianchi su cento sono trenta
Tra settanta e settantacinque abitanti di questo villaggio globale non si dicono cristiani tra i venticinque ventotto si considerano mussulmani e venticinque potrebbero invece in qualche modo chiamarsi cristiani di cultura diciamo ciocche di fede
All'inizio di questo secolo nostro sei di quei cento abitanti e tutti e sei nordamericani possiedono il cinquantanove per cento di tutto il patrimonio di tutta la ricchezza del villaggio
Venti persone tra quei cento abitanti si mettono in tasca l'ottantasei per cento del PIL prodotto nel mondo
E i venti più poveri s'accontentano dell'uno per cento son quelli che tirano a campare con meno di un dollaro al giorno
Ottanta abitanti di questo villaggio globale vivono in abitazioni sottostanti al settanta non sanno leggere e scrivere cinquanta soffrono di malnutrizione e trenta di farne
Venti dei cento abitanti forse un due o uno per cento di più non hanno possibilità concrete d'accesso a fonti di acqua potabile e uno solo dei cento
Va all'università
Tra i cento il divario di reddito medio per i primi venti e gli ultimi nel nostro villaggio globale ora è di settantaquattro a uno
Era di trenta uno negli anni Sessanta è più che raddoppiato
E il nocciolo duro del ragionamento costruito sui dati del Fondo monetario e della Banca internazionale è tutto qui in questo quadro colpa
Ha scritto Charles eventi che un professore la Harvard Business curve anche un uno dei consulenti di management più pagati al mondo e quindi una persona in questo senso sicuramente attendibile
Che succede di fatto che le aziende diventano spesso molto più grosse più forti degli Stati-nazione una cosa che sappiamo anche noi
Macché allora bisogna anche cominciare a chiedersi chi le governa
E per chi sono governate e quando queste imprese è stato dribblano la democrazia per privilegiare il loro comando e controllo centrale diventa obbligatorio chiedersi quanto ciò potrà mai durare senza fare in modo appropriato ricorso al concetto chiave
Che ora vi illustro
Il concetto chiave che vorrei sul quale vorrei soffermarmi un momento è quello del bene comune chiamiamolo così
Se volete la capacità di governance come si dice oggi con un termine più più moderno la capacità cioè di orientare gli sbocchi della crescita e dello sviluppo ai fini del milione essere generale
Un concetto che non è affatto un concetto religioso di fede ma è un concetto sicuramente che si combina in maniera strettissima alla simbiosi tra convenienza
Come Santa economica ed etica principi morali
Perché sulla base di quelle da Bellelli
Guardate che l'unico modo di essere ottimisti sul serio è quello di leggerlo all'incontrario
Altrimenti in futuro non ci si prospetta periodo molto tranquillo molto pacifico
Otto sia chiaro c'è a chi va bene così
E c'è a chi questa globalizzazione così non va bene perché non è affatto vero che debba essere necessariamente così
La globalizzazione anche per questo io sostengo che è un errore strategico demonizzando la a parte l'impossibilità ormai di continuare a dire che non la vogliamo perché tanto c'è e non ci dà retta
E infatti proprio nella globalizzazione governata e piegata però al servizio delle ragioni di più c'è il potenziale che forse è l'unico a nostra disposizione per raddrizzare almeno alcuni degli squilibri peggiori che oggi distinguo il mondo
Bene Comune la traduzione è un termine inglese che è stato utilizzato per la prima volta nella storia economica e gli entrino da che data anzi mi
A metà del mille settecento e alla svelta è noto per essere il fondatore ovviamente sistema di mercato moderno e allo stesso tempo ci ha avuto l'etichetta appiccicata da secoli tra i due secoli e mezzo da quando è morto DS un grande carcerati
Un grande conservatore
Beh Adam Smith cominciava dicendo che nel mercato non c'è mai
Mai la perfezione
Perché se non altro nel mercato c'è sempre una difformità di potere basata sulla difformità di informazioni cui hanno accesso gli attori del mercato chi produce e chi vende e chi compra
E questo è un caveat importante fra l'altro è l'argomento con il quale profondendo giù subito del quale Joseph Stiglitz appena vinto il premio Nobel quest'anno
La difformità di informazione che struttura il mercato
Continuava da Smith sempre nella suo famosissimo la ricchezza delle nazioni dicendo che le regole servono sono indispensabili
Lo aveva già detto vent'anni prima in un altro suo lavoro quasi sconosciuto che si chiama teoria il sentimento morale e quale diceva che senza regole sul mercato regole costruite dal common law
Dal bene comune dalla governance
Senza regole sul mercato c'è una situazione uguale a quella che si crea quando in un pollaio tu metti una libera volpe e tante libere galline son tutti liberi
Ma a volte è un tantino più libera Peregalli
E andando avanti nel suo ragionamento invece nella ricchezza delle nazioni
Giustificava è poneva la necessità delle regole fatte in bene il nome comune
Fatte in nome del bene comune con una brevi citazione che vi dico che virgolette rete importante ed estremista
Estremista
Nessuno dei no global di oggi si azzarderebbe a dirla così
Dice l'interesse di coloro che sono impegnati in ogni branca del commercio e della manifattura quindi della produzione di energia e sempre
E in qualche cosa è anche opposto a quello del pubblico perché si tratta infatti di una classe di uomini generalmente interessata ad ingannare ad opprimere il pubblico e che quindi molte occasioni lo ha ingannato ed oppresso è durissima francamente anche inaccettabile io direi
Però spiega bene perché secondo Adam Smith non secondo Karl Marx servono le regole neanche secondo giorno in atti servono le regole sul mercato e non a caso in America vanno riscoprendo oggi che un po'di keynesismo un po'di rilancio un po'di governance pubblica diventa indispensabile se non altro di fronte alla globalizzazione non solamente l'economia ma pure della politica che fa il terrorismo
Perché vedete una globalizzazione diversamente governata in nome dell'interesse dei più e non solo di quello dei meno è urgente perché offre delle possibilità straordinaria chi oggi è rimasto indietro nello sviluppo
Con essa c'era possibilità di moltiplicare la richiesta di tutti e non è una favola è una realtà e di far condividere in maniera più equa non dico in maniera perfetta a tutti
Quella ricchezza cresciuta dal lavoro di tutti
Perché con una globalizzazione diversamente governata il mondo che si mette in Rete a scala planetaria e diversi per chi vede si mette un mondo più libero
Lo sa la Cina
Lo sa l'Iran oggi ma non solo loro che delle aperture al mondo consentite da internet non a caso si preoccupa assai
E non riescono a controllarlo
Tra l'altro
Senza dimenticare quello che ha detto Bill Gates ricchezza indica un altro
In una conferenza a Seattle tempo farli visse chiarissimo guardare che per il mondo c'era appena stato il vertice dei G otto non quest'ultimo quello precedente che aveva lanciato la proposta della vigili digiti la Lizza sicure del mondo mentre tutto il mondo in Rete e quelli se guardare che il mondo il mondo vero come fatto per tre quarti da persone che non c'hanno da mangiare
Non c'è un problema di Jaap
Informatico c'è un problema di gap elettrico non c'è una corrente
Il primo problema è portare la corrente lui
Fare in modo che abbiamo per per poi sì certo mettersi le fatine di clienti miei non lo possono mai diventare in Botswana o in Etiopia
E infine con una globalizzazione diversamente governata
Cresce la possibilità concreta per la prima volta nella storia del mondo di sradicare la fame
Ed ecco allora perché è importante per chi come noi quasi tutti qui dentro fa politica fa economia fa società nelle forme democratiche istituzionali che abbiamo impegnarsi ad assumere canalizzare i valori e la critica sociale valida che c'è nella contestazione
Alla globalizzazione che c'è
C'è un altro problema sul quale mi soffermo brevemente
La globalizzazione così come si presenta
Pone anche un problema che è stato da molti chiamato il problema della legittimità democratica
La critica dice sono istanze internazionali o meglio sovranazionali non elette democraticamente da nessuno a decidere e quindi inaccettabili e il nuovo nocciolo di fondo la contestazione è stata fatta a Genova qualche mese fa
è un è un ragionamento sbagliato perché certo queste grandi organizzazioni sovranazionali non eletti da nessuno sono stati comunque delegate a decidere sulla base di una catena democratica di comando cioè in nome e per conto subdelega di governi e di poteri eletti essi tutti o quasi tutti democraticamente
Perché così funziona la democrazia moderna verde lega non in altri modi
Che sarebbero pure belli ma non sono praticabili certamente
Questo è vero e va tenuto bene sul punto del ragionamento secondo me ma è vero anche che il vero problema non è questo
Questo diciamo così pure per utilizzare un linguaggio un po'desueto formale
Il problema è quello della legittimità sostanziale di questi organismi per ha spiegato meglio di chiunque altro che io abbia letto il presidente della City di Londra servo don Weeks anche in un'intervista di un anno fa
Quando disse criticava ferocemente il modo in cui i suoi contestatori contestatori britannici avevano addirittura sporcato in maniera ignobile
Con materia prima molto bassa la statua di questo un Churchill che c'è all'entrata dell'ACT per protestare contro la globalizzazione
E lui disse ma guardate è una cosa orrenda quello vanno fatti in modo in cui lo fa però state attenti perché quello che dicono è importante per noi per tutti è importante
Perché quello che ci chiedono in effetti è di renderci conto e i chiederci come trattano oggi i problemi del mondo l'OMC
Il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale coloro che sono al vertice di queste organizzazioni Jessi coro un potere in mezzo gestiscono non è che decidono da soli
Ma chi conosce
La domanda che faceva Don Cruickshank Comenduno scelti ed eletti
Loro che decidono per tutti noi e cose di questo pianeta che poi è l'unico che abbiamo e abbiamo tutti in comune
Io non assolvo per niente violenza contestazione violenta l'insensatezza del modo in cui questa contestazione viene presentata
Ma riusciamo o non riusciamo a capire le ragioni le ragioni giuste per le quali questa protesta sbagliata viene magari effettuata
E a me ha ricordato molto una cosa che ho studiato tanti anni fa all'università come diceva David Ricardo
Forse più grande gli economisti classici insieme ad una scritta di lutto del lobbismo quando nel suo lavoro sui principi dell'economia politica lui scrive chiarissimo che quelli i lobbisti sbagliavano assolutamente la cura però la diagnosi che facevano giusta
Quella globalizzazione da allora stava distruggendo il loro lavoro da allora e quindi loro erano preoccupati per una ragione giusta rispondevano in maniera totalmente sbagliata e a me pare che spesso nel nostro villaggio globale i contestatori di oggi facciamo una questione analoga ma la questione di sostanza rimane non di forma la legittimità democratica ottiene la stessa cosa nel villaggio di oggi
Che il mondo o la percezione della legittimità democratica di una decisione o di un'altra
Oggi nessuno Stato neanche gli USA da soli e tanto meno Stati piccoli e medi come quelli europei possono far ricorso con efficacia alla propria sovranità nazionale come strumento alla fine risolutore dei problemi
Perfino gli Stati Uniti sono stati costretti per lo meno a far finta di creare una coalizione per combattere il terrorismo dico a far finta perché nella realtà delle cose poi la battaglia concreta a fanno da soli o quasi da solo
Oggi
Oggi siamo in una situazione che domani sarà ancora più forte quando per esempio in Europa il venti per cento del potere d'acquisto medio di un lavoratore in Germania in Italia in Francia che in Gran Bretagna stessa non viene deciso a Roma
Che riguardano faccio solo tre esempi per rendere l'idea le quote latte
E quindi quanto costerà poi alla fine il prezzo del latte e della carne di tutti i derivati del latte che esistono che riguardano la media dell'IVA
La media dell'IVA perché poi ogni Paese la giusta come crede ma non è che l'Iva chissà da Bruxelles
O anche il costo medio delle tariffe di certi servizi disinteresse pubblico chiamiamoli così
Che vengono fissati orientativamente a Bruxelles ecco quest'oggi secondo la ricerca l'università di Warwick di tre anni fa quindi tre anni fa costituiva il venti per cento del potere d'acquisto della mia busta paga
Fra dieci anni sarà il quaranta per cento con l'euro
E su queste cose interloquisce certamente allo stato attuale infatti non il sindacato
Non ha potere di contrattazione a questi livelli reali
Ecco sul tema della dell'Europa della globalizzazione parlerà fra breve io finisco fra breve Alberto Majocchi conoscendolo un po'ce ne parla sicuramente ne ha competente è anche interessante
Io quindi mi limito a mettere le mani avanti su questo tema soltanto
Per dire che non è vero che nella globalizzazione c'è spazio soltanto per il monolite all'americana cioè per un modello di sviluppo che quello lì come hanno tentato di farci vedere quelli che hanno scritto anni fa nella finale la storia ricordate
Sulla quale non c'è ragione di soffermarsi troppo a lungo
Chi a me sembra lo abbia detto meglio è stato qualche anno fa pochi anni fa Ralf Dahrendorf
Che pure ci ha tenuto a prendere le distanze da un certo entusiasmo Euro t. mista diffuso lui in realtà ce l'aveva con con vendite in quel caso in cui polemizzano ma a sinistra diciamo per così dire per intenderci
Però Ralf Dahrendorf
C'ha spiegato con grandissima chiarezza
Partendo dalla definizione del benessere economico coesione sociale e libertà politica come il bene più prezioso che dà forma e sostanza all'Europa
Ha definito tre fattori che costituiscono in misure composizione diversa una moderna società sviluppata
Libertà mercato e solidarietà
E ragionando ha ragionato sulla composizione tra di voi migliore o comunque quella che noi sceglieremo per noi
Se potessimo scegliere e di fatto abbiamo scelto
Lui li ha identificati così nell'ordine nell'ordine gerarchico proprio mercato libertà e solidarietà ma quest'ultima residua quasi intesa come beneficenza compassionevole quasi sono quello che caratterizza il modello degli Stati Uniti d'America
Mercato libertà solidarietà
Mercato solidarietà libertà
Sono invece l'ordine gerarchico per sostituisce il mix
Della moderna economia di mercato del capitalismo moderno in Asia il modello giapponese
Noi in Europa c'è abbiamo un ordine che è un po'più confuso da definire ma che comunque potrebbe essere comunque Dahrendorf così lo identificava solidarietà libertà
Mercato io non so se è proprio così ma insomma è certamente più di così per gli altri posti
Ora Dahrendorf malgrado la sua gara carica critica agli euro ottimisti mantiene il punto queste la combinazione di fattori dice lui che fa dell'Europa l'Europa
è questione di cultura in fondo se ci pensate un po'la nostra non è la cultura dei giapponesi che è fatta di pianificazione
Di centralizzazione interiorizzazione strategica massima il pensare globalmente le Point insieme di decentramento gestionale spinto
L'agire localmente che è un modello che funziona quando funziona perché negli ultimi dieci anni ha funzionato peggio
Ma è un modello che funziona perché è radicato su una cultura e cementato da una cultura gerarchica che fa sentire anche se pure lì ormai comincia a muoversi un po'le acque ma fa sentire a tutto un popolo l'obbedienza l'omogeneità sociale come valori come i principali valori
E non è neanche il modello americano il nostro
Va be'l'americana è difficile da definire ma comunque è certamente sul piano economico quello uomini lupus
Dell'uomo economico così Dell'Omo competitivo Ussa che fa premio su tutto eccettuato nei grandi momenti di tragedia e di spinta globale
Allora che nel senso del vivere insieme che si fa primario negli stadi che nega ma altrimenti nella vita di tutti i giorni il premio è quello
E la competitività e della concorrenza vissuta non come strumenti indispensabili ma come valori quasi sì
Certo una cultura uniforme non c'è neanche in Europa grazie a Dio
E non ci sarà mai probabilmente resta il fatto secondo me però che le due culture più distanti fra loro europee diciamo per dire la Finlandia e la Grecia per intenderci
Ci hanno in molto di più in comune tra loro di quanto nessuna delle due abbia con la cultura che così ho identificato prima degli Stati Uniti d'America
Tesi
A pena di morte
C'è un un una sensibilità totalmente diversa
Tra gli europei e gli americani tutti gli europei e gli americani
Pensate al contrasto eclatante che c'è
Fra gli ospedali più all'avanguardia del mondo la qualità elevatissima delle cure che offrono gli Stati Uniti
La spesa sanitaria più elevata del mondo il tredici virgola nove per cento del PIL in spesa sanitari di cui badate bene il sei virgola cinque per cento sono fondi pubblici può quindi praticamente i fondi di tutta la sanità italiana che sono il sei otto per cento so quali i fondi pubblici americani loro in più ci vedono nato il sette per cento del PIL per quello
E malgrado questo l'accesso agli ospedali negli Stati Uniti d'America non è universale
Riservato soltanto a chi può pagare occhi può Danzi una assicurazione
Per cui quaranta cinquanta per cento degli americani nessuno sa esattamente quanti sono anche queste statistiche americane non hanno accesso gratuito alle cure neanche alle cure indispensabili
Vi dico una cosa la dico un po'con se cerco di dico un po'con c'è una mia amica che è sopravvissuto alla catastrofe torri gemelle all'attentato alle Torri Gemelle
è stata male un mese sarà un mese in ospedale la mia amica americana parlasse ha cominciato a ricevere a casa i conti degli ospedali
Devi pagare venticinque mila dollari di conti per il ricovero che ha avuto di circa una settimana dopo da catastrofe ecco a me questo sembra aberrante credo che a voi sembra aberrante ma lei non sembra aberrante per me a lei sembra normale che sia così e questo fa secondo me una differenza importante sono stato giustamente invitato a stringere e quindi devo per forza avviare tutta parte invece volevo sviluppare su globalizzazione e lavoro alla vostra paziente lettura successivamente adesso non c'è la pace quindi avvio invece proprio la conclusione
Salta quindi una quindicina di cartelle di quello che avevo scritto arriva a pagina trentaquattro alla mia conclusione
Qualche mese fa all'Economist
Sintetizzava il senso di uno speciale che intitolava alla nuova ricchezza delle nazioni
In un modo che ma molto colpito ma molto colpito per la maniera in cui lo diceva maniera onestamente cristallina in cui lo diceva l'Economist voi sapete è un giornale serio un giornale tra virgolette perché poi Stay banalizzazioni di etichetta sono strane ma comunque rende l'idea conservatore economicamente conservato Rep
E comunque non sostiene queste tesi solitamente ma il sottotitolo di quell'articolo diceva il mondo è il sottotitolo proprio no il teste sotto dico il mondo sta diventando tanto più ricco quanto e insieme meno uguale
Che poi è esattamente quello che questa relazione ha cercato di dire
Concludeva però l'Economist dicendo e domandandosi a me è sembrato in maniera assolutamente retorica se questo è un bene o è un male dipende sempre più proprio dai ricchi
Ecco io personalmente concludo queste mie riflessioni in un altro modo
Se volete un po'meno passivo un po'meno cinico e forse anche un po'meno speranzoso però ma non per questo più pessimiste
Con le parole che mesi fa
Visse ai funerali di quel giovane ammazzato a Genova mentre a saliva la camionetta dei carabinieri il padre di quel ragazzo
Una cosa semplice semplice
Ma carica di valori e di verità che poi per fortuna son passati anche sulla stampa internazionale che quelle parole le ha riportate esattamente precisamente
Giuliano Giuliani si diceva convinto che alla fine quello che vogliamo in tempo e tutti è la stessa cosa vogliamo un mondo migliore o almeno un mondo un po'meno disgustoso di questo io non sono come Luís Danto sicure proprio tutti
Vogliamo vogliano questo mondo fatto così ma sono convinto che per questo vale la pena di lavorare per un mondo che essendo magari solo appena un po'quello che il costoso sì anche un tantinello più giusto e perciò anche un pochino più in pace è un pochino più libero se la giustizia come disse anni fa Paolo sesto è il nuovo nome della pace
Perché appunto pace non vuol dire solo assenza di guerra vuol dire assenza di guerra ma include la presenza della giustizia un po'più di giustizia diciamo no la giustizia
E libertà significa insieme possibilità non solo diritto possibilità
Questa è la differenza che ancora tutto da costruire di esprimersi senza paura
E possibilità non solo teorica
Di liberarsi dal bisogno dalla miseria dalla Pannella l'ignoranza la malattia da quelle cose che la dichiarazione del Fai riempirlo lo definisce le libertà da
Libertà bisogno dalla paga e poi insieme i cantanti la libertà di religione e di espressione la propria cultura di manifestazione prego pensiero eccetera eccetera
Ecco un mondo un tantino migliore è possibile davvero possibile
Non dobbiamo perdere tempo però fece carico sui la cerca di buttare a mare la globalizzazione perché tanto c'è e non si lascia buttare via bensì dobbiamo cercare se possibile quanto siamo capaci di fare di governarla in nome del bene comune grazie
Grazie Gennari a è una tale capacità di farsi ascoltare siamo riusciti persino ad ascoltarvi più a lungo di quanto avevamo pensato Marinazzo
Parola al il professor Alberto Majocchi
Sì io innanzitutto dico subito che approfitterò largamente della relazione che ha svolto appena adesso Angelo Gennari che condivido totalmente dal punto vista sia dell'impostazione culturale sia dal punto di vista di valori quindi molte delle cose che poi a sono ritroverete nella relazione scritta vi verrà distribuita lei accennerò soltanto perché sono già state svolte
Ampiamente in questa relazione introduttiva vorrei partire proprio dal punto centrale della sua relazione voleva non è discutere se la la globalizzazione è buona o cattiva io vengo vivo in una parte dell'Italia l'Italia del nord dove normalmente c'è brutto tempo c'è nebbia umidità
Vengo a Roma e trovo il sole un tempo sei certamente gli azeri io preferisco il tempo che c'è a Roma rispetto quello che c'è a Pavia però non posso farci niente non dipende da me la globalizzazione è un processo
E è legato all'evoluzione dei modi di produzione in quanto tale il problema che noi dal punto di vista del della cultura del punto di vista dell'agire politico dobbiamo pur cioè come governare questi processi questo è l'unico problema serio che si deve porre una forza politica sociale o culturale
Da questo punto di vista Gennari ha già citato ampiamente autore liberale io richiamo sempre
Un altro autore liberale che ha studiato i problemi della pianificazione all'ordine internazionale Lion Robbins il quale metteva in evidenza con estrema chiarezza che non esiste mercato senza governo non esiste mercato senza regole
Non esiste mercato senza una legge se non c'è una legge che regoli contratti per definizione non c'è mercato
E se io non ho l'autorità giudiziaria che fa rispettare i contratti io no no mercato
Allora da questo punto di vista dal punto di vista semantico parlare di mercato mondiale presente già una forzatura terminologica noi abbiamo un mercato mondiale in via di formazione
Ed è un mercato mondiale in via di formazione proprio perché non c'è un governo del mondo oppure per dirlo in modo più preciso come che era cercò di fare adesso c'è un governo del mondo male c'è un governo del mondo che non trova espressione attraverso forme costituzionali tre quando non esiste un governo del mondo legittimo come diceva già Gennari prima c'è un governo al mondo fondato sull'egemonia sempre
Perché se è sempre stato nella storia un governo del mercato mondiale ed è la forma del governo la forma egemonica quello che noi mettiamo in discussione e questo anche un elemento che io vorrei sottolineare il punto di vista culturale
Quando si criticano gli Stati Uniti no si critica fatto non si può sia anche qui bisogna prendere atto gli Stati Uniti fanno il mestiere che a loro compete in questo momento sono l'unica potenza mondiale
Perché siamo passati da un mondo bipolare in cui di fronte agli Stati Uniti stavo l'Unione Sovietica oggi non c'è più l'Europa non è capace di contribuire efficacemente al governo del mondo
Gli Stati Uniti si fanno carico del governo del mondo
E facendosi carico del governo del mondo si assumono le responsabilità i costi economici i costi umani del governo del mondo e in più sono sbeffeggiati criticati da tutto il resto del mondo
Ora dire queste cose non è antine arcani perché se al posto dei soliti sarebbe l'euro ci fosse l'Europa saremo nella stessa condizione il problema è che non si può affondare il governo del mondo sull'egemonia
Questo è il problema che noi ci dobbiamo porre e che dal punto di vista culturale può trovare una risposto soltanto nel federalismo allora io credo che il punto di partenza corretto è noi dobbiamo cercare di capire
Quali sono gli effetti della globalizzazione che sono affetti positivi e negativi come ha cercato di sottolineare
Con molto correttamente già azionare la sua relazione ma poi dobbiamo arrivare a dare delle risposte
Per quello che io trovo profonda profondamente frustrante
Nel movimento no-global è che dopo aver denunciato un fatto e molti fatti su cui noi condividiamo l'analisi possiamo condividere non ci indica la battaglia contro il Fondo monetario internazionale contro l'alitosi io le condivido
Mi va benissimo dire che il Fondo monetario internazionale non ha non da non arriva e cuciti legittimità democratico di efficienza e di democrazia che noi vorremmo ma lo dobbiamo proporre una soluzione alternativa la soluzione alternativa che propongono ed è una storia per chi ha vissuto sessantotto che si ripete è il ritorno le esperienze nazionali e questa non è una risposta ai problemi del mondo questa è un ritorno conservatore
Questa è conservazione quindi non abbiamo una diagnosi che possiamo condividere su alcuni aspetti problematici
Del processo di globalizzazione ma la risposta che ne emerge è una risposta da respingere
Perché noi abbiamo una risposta diversa che la risposta federalista in cioè di creare delle istituzioni a livello mondiale che siano capaci di rappresentare direttamente le istanze di tutte le parti del mondo e non soltanto delle parti privilegiate
Ed è qui che gioca un ruolo fondamentale l'Europa e c'è una responsabilità fondamentale
Una colpa fondamentale degli europei di non essere stati capaci di contribuire in questi anni
Al governo del mondo
Allora io vorrei rapidamente
Perché appunto molte cose sono già state dette quindi posso procedere con l'abilità cercare di mette in evidenza alcuni aspetti positivi al processo di globalizzazione alcuni problemi e poi cercare di concentrarmi
Soprattutto su alcuni aspetti critici di analisi della convention all'Winston sulla globalizzazione che già Gennari accennato e però mi sembra molto importanti e quindi concludono qualche accenno politico sul ruolo dell'Europa
I fattori positivi e processi globalizzazione sono abbastanza noti accerto che noi in questi anni abbiamo avuto una diffusione delle tecnologie mature su scala mondiale
Tutto questo è stato reso possibile
Da due fattori concomitanti io credo uno è la liberalizzazione del movimenti di capitale che hanno reso possibile capitali a buon mercato
In tutte le parti del mondo questo tenuto l'impiego delle nuove tecnologie certamente avviato ha inserito progressivamente nel mercato mondiale
Anche una parte dei paesi in via di sviluppo una parte dei paesi in via di suo
E certamente questi il terzo elemento che ha contribuito distribuzione del processo di globalizzazione è la Libia processo di liberalizzazione degli scambi che si è avviato un questa serie di negoziati commerciali all'interno della Gatto prima del dub aiutino certamente questi sono fattori positivi ed è certo che l'integrazione progressiva del mercato mondiale di una parte dei paesi in via di sviluppo la prenda un elemento di crescita in prospettiva
Certamente questo elemento di crescita presenta questi squilibri e i dati sulla ineguale distribuzione del reddito sono agghiacciante sono agghiaccianti pensare che in una situazione in cui i livelli di reddito pro-capite misurati su scala mondiale potrebbero consentire a tutta la popolazione del mondo un livello di vita eccetera
Buono lat ineguale distribuzione del reddito crea dei problemi di povertà di fame di sottosviluppo certamente qui si pone un problema politico e morale di grande rilievo per tutti
Allora il poema però non è di denunciare la gravità dei problemi a cercare e trovare soluzioni io vorrei affrontare specificamente due problemi uno è il problema dei rapporti fra globalizzazione sviluppo sostenibile cioè ambiente sul tema ambientale c'è una tesi molto positiva c'è una tesi molto positiva per le troviamo spesso una
Anche a livello del dibattito politico in sostanza la liberalizzazione degli scambi la crisi dell'integrazione economiche internazionali la maggior flusso di ricchezza e si tiene attraverso la diffusione tecnologie la liberalizzazione i movimenti di capitale
Tende a risolvere problema ambientale tenta di sole problema ambientale perché l'ambiente è un bene che è caratteristico dei Paesi più ricchi la protezione dell'ambiente quindi se si diventa più ricche abbiamo più risorse per risolve i problemi ambientali quindi certamente il livello di protezione ambientale del mondo aumenterà con la crescita della richiesta conseguente al processo di globalizzazione io non credo affatto questa tesi ottimistica
Penso però che ci sia una parte di verità come sempre in questa descrizione la parte di verità è che la crescita della ricchezza era prendono condizione necessaria per una migliore protezione dell'ambiente ma non è una condizione sufficiente
Perché se non c'è una buona politica ambientale che accompagna la crescita della processi la rafforzamento del processo di globalizzazione la crescita del commercio mondiale le condizioni ambientali non migliorano ma peggiorano
Ma peggiorano perché la crescita degli scambi l'aumento della produzione
In una situazione in cui non c'è politica ambientale vuol dire che il presso delle risorse naturali non è un prezzo perché le risorse naturale sono disponibile a prezzo zero quindi c'è un eccessivo consumo di risorse naturale la qualità dell'ambiente tende a peggiorare non a migliorare con l'aumento degli scambi
La qualità dell'ambiente migliore soltanto se approfittando delle condizioni materiali sono rese possibili dal processo di globalizzazione
E cioè dalla crescita la ricchezza in vaste parti del mondo
Si fanno buone politiche ambientali e fare buone politiche ambientali significa dare un presso le risorse naturali in modo tale che il consumo delle risorse al Sud naturali sia frazionato dal prezzo come avviene per tutti gli altri beni
Allora il problema non è tanto credere che automaticamente i problemi dell'ambiente vengano risolte automaticamente quanto battersi per imporre politiche ambientali adeguate capaci di affrontare due tipi di problemi che sono fra di loro diversi
Perché da un lato noi abbiamo i problemi ambientali locali per esempio il traffico di Roma o di Milano che sono problemi ambientali tremendi e che hanno un'incidenza notevolissimo sul benessere della popolazione
Un altro problema ancora più grave sono i problemi ambientali carattere globale
Che sono problemi che coinvolgono non soltanto un Paese una la località ma coinvolgono il mondo intero e non soltanto la generazione presente ma anche le generazioni future
E sono questi i problemi più grossi che emergono col processo di globalizzazione
Chi governa questi progetti da processi chi governa questi processi certamente non è da Bellocchio
Ma è inutile battersi contro da Billie tutti o per questo non è il suo compito Ida Magli audio si occupa della libertà degli scambi poi c'ha un comitato su commercio ambiente ma certamente insomma
Dappertutto si queste sono operazioni di cosmesi perché Alda Bellocchio l'unica cosa che gli interessa eh
La liberalizzazione degli scambi giustamente perché suo compito istituzionale
Allora l'unica possibilità per governare i processi ambientale su scala mondiale e attraverso accordi multilaterali
E noi ne abbiamo avuti esempi in passato il protocollo di Montreal e l'ultimo il protocollo di Kyoto
Ma il protocollo di Kyoto se noi andiamo a vedere cosa è successo a Marrakech il protocollo di Kyoto perde acqua da tutte le parti per una ragione molto semplice
Perché gli Stati Uniti non sono interessati applicare il protocollo di Kyoto
Perché gli Stati Uniti sono il paese in cui il consumo di energia per unità di PIL è il più alto del mondo
Che era prendo il trentasei per cento delle emissioni di CO due nell'atmosfera non hanno nessuna intenzione di cambiare il modello di sviluppo per produrre dei benefici che non vanno a vantaggio dei cittadini americani ma vanno vantaggio anche dal resto del mondo
E questa è un'ottica perfettamente accettabile dal punto di vista della politica nazionale perché Bush è stato eletto anche con l'appoggio di una potenti multe multinazionali che hanno interessi nel campo energetico perché il cittadino americani non vogliono rinunciare al loro modelli vite prevede quattro televisioni otto
Lavatrici e quattro automobili e allora Bush che ha unicamente di fronte a sé l'elettorato americano risponda con una politica che è nell'interesse degli Stati Uniti ma che contro gli interessi del mondo
Allora se vogliamo fare una politica ambientale seria
A livello mondiale dobbiamo batterci per gli accordi multilaterali ma non basta che l'Europa dichiari che occupa vuole ratificare Kyoto l'Europa deve essere capace di contribuire al governo del mondo cioè di imporre soluzioni che vadano all'interesse dell'intera collettività mondiale e questo rimanda a un problema politico che è il problema del ruolo che le l'Europa può giocare a livello internazionale
Secondo elemento specie quando problema qui vorrei accennare rapidamente anche Gennari ha dovuto per ragioni di tempo glissare su questo punto al problema della disoccupazione
Io non credo e non accetto la tesi che la globalizzazione abbia sia la causa dei fenomeni disoccupazione che si sono manifestati in larga parte del mondo in particolare in Europa negli ultimi anni credo che ci sia sia sbagliato sia dal punto di vista empirico sia dal punto di vista teorico in realtà la tesi della disoccupazione attese che appare abbastanza semplice
Si dice se oggi le tecnologie mature sono una esternalità facilmente appropriato cioè tutti possono utilizzare questi tipi di tecnologie
Se i capitali che sono in cerca d'investimento produttivo sono disfacimento disponibile quindi non è un problema suo sanzione non c'è una scarsità di risorse finanziarie
Per i nuovi investimenti e se al contempo il costo della forza lavoro è un ventesimo un cinquantesimo un centesimo
Del costo della forza lavoro
Dei Paesi più ricchi allora si dice ne consegue necessariamente che certi tipi di produzione avranno convenienza localizzarsi nei paesi in via di sviluppo dove la tecnologia disponibile al costo del lavoro è più estremamente inferiore anche sì la produttività può darsi sia leggermente più bassa di quanto avviene nei Paesi avanzati da cui si deduce la conseguenza che inevitabilmente non abbiamo fenomeni disoccupazione nei paesi avanzati io dico appunto che la tesi mi sembra infondata sul piano empirico e non vorrei qui
A soffermarmi sulla i dati perché evidentemente non abbiamo il tempo ma mi sembra che sia anche dal punto di vista teorico sbagliata perché se vogliamo io sono perfetti convinto che la cresce al commercio mondiale crea come sempre
E come è stato storicamente per quella battaglia che ricordava prima Gennari di Riccardo contro i luddisti perché storicamente abbiano torto i buddisti perché in realtà il processo di rivoluzione industriale ha creato enormi possibilità di lavoro
I prospetti certamente dal breve periodo si pongono dei problemi si pone il problema di governo del mercato del lavoro ci può pure va ma io vorrei dire sostanzialmente che la cosa più importante è che in Europa se vogliamo risalire alla crisi la disoccupazione
In Europa la crisi al la l'aumento di sua azione che se spunti d'Europa in questi anni è legata a un fatto fondamentale cioè che i vincoli di Maastricht in questi anni imposti correttamente per segare raggiunge l'obiettivo della moneta unica hanno imposto e le svincoli estremamente forti sulla gestione e la politica economica a livello nazionale pensionamento il disavanzo pubblico quindi riduzione della spesa e aumento del prelievo
E accanto a questi vincoli di Maastricht imposti sulla politica economica nazionale non c'è stato la politica economica europea
E questo poi ci ritorneremo un attimo successivamente è legato al fatto che c'è un ambiente non è solo un problema di politica neanche un atteggiamento culturale che era stato prevalente in questi anni
E tenete presente la cosa dal punto me sorprende molto non sorprende affatto perché è il pragmatismo gli americani gli Stati Uniti che sono il paese dove più forte è stata fatta in questi anni la critica al modello keynesiano
E la battaglia per affermare il modello liberista di non intervento e riduzione intervento pubblico appena negli Stati Uniti è comparso un minimo di disoccupazione la politica economica americana è cambiato immediatamente
Non solo perché Greenspan continua a ridurre i tassi d'interesse ma perché Bush fa una politica keynesiana
Cioè riducendo il prelievo fiscale cioè fa un'enorme politica di disavanzo più di creazione di disavanzo
Questo è il pragmatismo gli americani no in Europa siamo stati ingessati
Da la battaglia per master che era una taglia sacrosanta e bisogna fare ma che era una battaglia che ha prodotto i costi sociali notevoli perché non c'è stata una politica economica a livello europeo quindi su questo io credo che noi dovremmo ritornare
In conclusione cercando di capire quali sono le possibilità che all'Europa
Allora il terzo punto vorrei trattare in questa mia relazione che sarà molto schematica arrivano invece un po'l'analisi della convention lui insomma anch'io sono un po'o molto d'accordo con la l'impostazione che Gennari ha dato la sua relazione
Ha credo che noi dobbiamo incominciare a riflettere su l'ideologia dominante cioè io in questi anni sono vivo nel mondo degli economisti sono ossessionato da questi richiami continui a due due teoremi il primo è che la creazione di un mercato mondiale significa la fine de la possibilità di gestire la politica economica
Perché non a livello nazionale dico la è una cosa abbastanza evidente se ne abbiamo perfetta libertà dei movimenti di capitale perfetta mobilità degli scambi bella la perfetta mobilità dei movimenti di capitale esclude qualsiasi possibilità di gestire politiche monetarie indipendenti
Ed è la ragione sostanzialmente per cui di fatto il trasferimento della politica monetaria va a livello nazionale a livello europeo non ha rappresentato una perdita di sovranità perché a livello nazionale la solita monetario non c'era più perché l'Italia non poteva far molto politica monetaria io sono il fatto che il governatore basti faccia di tutto meno che la politica monetaria è una cosa che appare agli occhi di tutti per tutti i giorni parla di tutto meno che di moneta perché il governatore a Banca d'Italia non ha più il potere di governare la moneta trasferire la moneta a livello europeo significa facce oscurate
è una è una in questa nel mille novecentosettantacinque in questa sala parlavamo della moneta europea
Il governatore Fazio baffi
E nella storia la storia dalla Banca d'Italia
Ma la banca me la la politica monetaria non si può più fare a livello nazionale non si può fare la politica fiscale si dice perché se alla libertà degli scambi se la libertà della moda la mobilità dei fattori a produzioni se io faccio una politica fiscale severa in Italia
Le imprese si trasferiscono altre parti del mondo fanno lo shopping fiscale si trasferiscono in Ruanda privi vanta data sulle società è praticamente inesistente Goody tutti vanno localizzarsi quindi la prima tesi è col mercato mondiale non si fa più politica economica nazionale la seconda tesi è che l'unico obiettivo della politica economica allora nel quadro del mercato mondiale è garantire la competitività
Cioè questa ossessione per la competitività che significa sostanzialmente che la politica economica deve mirare a ridurre i costi di produzione dell'impresa
In modo tale che possono competere sul mercato mondiale
E alla fine di questo ragionamento tautologico deduttivo se arriva la conseguenza necessariamente che noi non possiamo più permetterci in Europa perché questo poi è il punto del discorso
Di fare il politiche ambientali di fare politiche sociali incisive di fare le politiche del welfare
Perché noi siamo fuori dalla concorrenza internazionale se vogliamo garantire queste politiche
Il che mette in discussione quello che io chiamo il modello sociale europeo ma nel senso in cui le parlava Gennari cioè so benissimo che le situazioni sociali e le caratteristiche dei mercati sono diverso all'interno dell'Europa
Ma quello che accomuna l'Europa è un certo tipo di valori che orientano la politica del welfare
Cioè l'idea del benessere collettivo non si identifica non è la sommatoria del benessere individuale io ho apprezzato molto questo richiamo l'idea del bene comune
Cioè l'idea che la politica economica non mira soltanto alla massimizzazione del benessere individuale ma ci sono dei valori che vanno al di là dei valori individuali e che la prendo il benessere comune
Allora io credo che a le considerazioni che vorrei fare sono abbastanza semplice non ritorno su a cose che sono già state dette il primo è questa idea di benessere sociale qui c'è una distorsione fondamentale
Beh siamo abituati a pensare al benessere sociale e poi quando cioè quando parliamo di benessere sociale e vogliamo utilizzare qualche indicatore benessere sociale non tutti perché alcuni hanno indicatori più subito
Ma normalmente nella politica corrente una gestione al dibattito politico rende l'indicatore verso il sociale e il prodotto interno lordo
Cioè l'ammontare il valore globale della produzione allora io faccio questa osservazione banale
Se aumenta il numero dei malati di tumore
O si aumenta l'inquinamento
Questo aumento il benessere sociale perché si aumento nel numero di malati di tumore ci saranno più cure da prestare gli ospedali lavoreranno di più
Ci saranno più pompe funebri che avranno con la attività c'è un insieme di attività di produzione di beni e di servizi legati alla malattia
E la stessa cosa se all'inquinamento l'inquinamento la benedizione dal punto di vista del PIL perché se c'è l'inquinamento aiuto o costruire dei depuratori torno a fare dei filtri e tutto questo mentre la produzione
Beh io non accetto questo punto di vista io non accetto che l'economia sia governato da questi indicatori il benessere sociale il benessere sociale deve incorporare elementi che indicano chiaramente
Che se aumenta la sicurezza di vita nella vecchiaia se aumenta la durata della vita se o protezione sociale se migliore la qualità dell'ambiente è aumentato il benessere sociale
Il che richiede che noi dobbiamo che noi dobbiamo a necessariamente utilizzare degli indicatori DiVersi per valutare le politiche sociali
Il secondo è il secondo elemento è che le politiche queste politiche noi utilizziamo questo ossessione per la competitività a che cosa ci porta certamente ci sono problemi di adeguamento delle politiche sociali o delle politiche del welfare che sono stati adottati in Europa io non dico che non bisogna analizzare criticamente quello è stato fatto in Europa
Però vorrei che questa analisi voce fatta correttamente e prendo un esempio semplice
Le pensioni
Che è un tema su cui tutti dalla destra sinistra sono d'accordo io mi pongo solo primo problema che mi pongo è
Io trovo strano che in una situazione in cui il PIL procapite cresce
In Europa e nel mondo le politiche sociali non ci possono più essere possibili benché non erano possibili quando lo erano più poveri quell'anno eravamo più poveri a me sembra che già questo dovrebbe induce a fare qualche riflessione cioè quando l'Europa il mondo erano più poveri potevano permettersi la protezione della della dell'ambiente lo produce la salute la produzione è chiaro adesso siamo diventati ricchi non ce l'ha non lo possiamo più permettere credo già questo dà per far riflette ma c'è un elemento anche più tecnico
Quando si dice che bisogna passare persiste riprendiamo la riforma le pensioni in Italia per fare una volta una o l'altra ogni tanto qualche esempio domestico tutti sono d'accordo che bisogna passare dal sistema attuale che è un sistema a ripartizione un sistema a capitalizzazione
Ora l'obiettivo qual è è quello di ridurre il disavanzo pubblico ridurre la pressione fiscale per te mantenere questo sistema di finanziato questo sistema pensionistico è costoso e quindi bisogna ridurre i contributi sociali in modo da renderle imprese più competitive
Ora è un fatto che delle due l'una se noi vogliamo garantire il livello presente di prestazioni se passiamo da un sistema di capitalizzazione
Da un sistema di ripartizione a un sistema di capitalizzazione evidentemente bisogna ridurre i contributi pagati alle pensioni pubbliche lì sa in modo tale che i privati o l'impresa abbiano risorse da destinare al sistema a capitalizzazione al sistema delle pensioni integrative ma nel breve periodo
Spesso il pubblico non si riduce ma aumenta è evidente perché se io mantengo le prestazioni riduco i contributi che vanno all'INPS nel breve periodo il deficit pubblico aumenta e non diminuisce
è chiaro che lungo periodo bisogna ragionarci il problema è di finire la transizione dal sistema a ripartizione al sistema a capitalizzazione potrebbe essere detto con chiarezza che il di sbattuto sulle pensioni
Che trova la sua principale giustificazione nell'allentamento la pressione fiscale nella riduzione del debito pubblico
è falsato perché in realtà o noi riduciamo il livello delle prestazioni pensionati ma allora dobbiamo dirlo chiaramente oppure se vogliamo mantenere
Livelli prestazione pensionati e dobbiamo il introdurre nel dibattito un'altra ipotesi cioè che le assicurazioni private
Possono garantire con minori risorse lo stesso livello di prestazioni perché sono più efficienti c'è un problema di del fatto che il dirigente l'INPS sono incapaci che la produttività del sistema pubblico è più bassa di quella pregato di che è un'ipotesi che si può discutere ma che è diversa da quella che normalmente avviene nel dibattito corrente
Ora io accennato questo problema delle pensioni non per ragioni polemiche ma soltanto per un richiamo al fatto che occorre sul a mio modo di vedere cessare di accettare passivamente
Come un dato di fatto ineluttabile così come accetto che oggi ci sia il sole qui a Roma il fatto che bisogna ridurre le politiche sociali della ridurre la protezione sociale che questo ha reso inevitabile dal processo di globalizzazione
Io credo questo non sia fatto vero e che le scelte si possono fare sono diverse cercherò di dare qualche indicazione in proposito la seconda e ultimo considerazione teorie che volevo fare riguarda il mercato anche qui io ho apprezzato molto le citazioni di Gennari
Credo che in Italia
Sia molto parlare di liberalismo ci sia molti pochi liberali perché uno dei difetti principali chi parla di liberalismo non ha letto gli scrittori liberali io inviterei molti che oggi si professano liberali a rileggersi come diceva Gennari qualche classico dell'economia
E allora vorrei aggiungere anche qui anch'io una breve citazione
A quelle già fatte e la situazione è la seguente Babi sì bene
Che affermando essere il mercato lo strumento adatto per indirizzare la produzione nel senso di produrre beni e servizi precisamente nella quantità e qualità corrispondenti alla domanda degli uomini
Non si afferma che il mercato indirizzi altresì la produzione a produrre beni servigi nella qualità e quantità che sarebbe desiderata dagli stessi uomini questi fanno quella domanda che possono con i mezzi con i denari che hanno disponibili sul mercato si soddisfano domande non bisogni
Questo scrittore rivoluzionario è Luigi Einaudi io vorrei che molti leggessero le lezioni di politica sociale di Luigi Einaudi il mercato soddisfa domande non di sogni
Belle a livello mondiale c'è un'enorme domanda potenziale che non viene soddisfatta dal mercato perché questi sono bisogni ma non sono domanda perché questi che hanno questi bisogni non hanno i soldi per tradurre i bisogni in domanda
Allora si pone un problema ancora una volta di governo del mondo
Il mercato ma i teorici dell'economia ce lo insegna no il mercato funziona in modo ottimale
E quindi garantisce la massimizzazione non solo del benessere individuale ma del benessere sociale se la distribuzione del retino è ottima
Cioè questo è chiarissimo nel nel modelli di equilibrio economico generale prima bisogna ottimizzare la distribuzione poi si fa funzionare il mercato ma a livello mondiale e questo non funziona perché non c'è il governo del mondo
Allora io per dato che ho promesso di restare entro la mezzo ora mi avvicino rapidamente vorrei fare
Due conclusioni la prima è sulla porta il ruolo della politica economica europea
Io credo che l'Europa ha un ruolo fondamentale ma deve uscire da questa passività in cui è entrata in retta cioè per cui l'unico strumento di politica economica della loro per la politica monetaria certamente la conquista la moneta è unica è stato un enorme passo in avanti basterebbe pensare cosa sarebbe successo in Italia
In questi anni di fronte alla crisi prima dei paesi dell'Est ha poi la crisi del dei mercati mondiali le turbolenze che hanno caratterizzato il mercato mondiale se non ci fosse stata la garanzia dell'euro quelli certamente la politica monetaria è stato un'enorme
Passo in avanti la moneta unica è una premessa per lo sviluppo ma l'amore che unica non basta
Di fronte alla crisi del mercato mondiale gli Stati Uniti hanno saputo reagire immediatamente utilizzando tutte le leve della politica economica l'Europa non ha la possibilità di farlo l'Europa non ha la possibilità la possibilità di farlo perché di fatto i trattati riconoscono a livello europeo soltanto la possibilità di fare il coordinamento delle politiche economiche nazionali
E e per definizione non lo fanno e per definizione non lo fanno perché a livello europeo il coordinamento richiede un potere un potere che non esiste e se si vuole fare politica economica a livello europeo occorre da un lato utilizzare il bilancio europeo io credo qui è un discorso che ci porterebbe molto lontano che non voglio fare
In tutti gli Stati federali serve verificato che la l'efficacia della politica di una stessa quantità di denaro Spesal a livello federale rispetto a una spesa Annalaura a livello dei Paesi membri
Almeno cinque volte superiore
No nel Canada hanno fatto questi studi se il denaro viene speso le Province l'efficacia politiche economiche molto ridotta perché primo perché nessuna convenienza a spendere io spendo per fare la politica economica in Italia e i benefici vanno in Francia in Germania in Belgio e Lussemburgo perché l'Europa in economia interdirlo interdipendente quindi tutti cercano di da spendere
E il problema del free Riding no tutti cercano di scaricare sugli altri il compito della politica e stabilizzazione in secondo luogo a livello europeo si possono fare le stesse cose con molta più efficienza pensiamo a ruolo potrebbe avere una politica di ricerca e di sviluppo che essenziale per garantire la competitività della produzione europea
Per se vogliamo ragionare seriamente non dovremo discutere di riduzione dello Stato sociale
Vogliamo discutere di formazione di capitale umano di politica di ricerca di sviluppo queste sono le grandi elementi di una politica di competitività a livello europeo ma questa si fa con un bilancio europeo
Non con bilanci nazionali limitati o che si riducono ulteriormente come avviene nel nostro Paese
Allora l'ultimo considerazione volevo fare è una considerazione politica io credo che poi negli interventi successivi il tema dell'Europa venga ripreso io credo che la globalizzazione ci pone di fronte questa sfida che la sfida il governo del mondo il governo del mondo deve essere necessariamente in questa fase storica un governo multipolare
Noi non possiamo pensare a un governo mondiale
Dell'economia o della sicurezza perché le condizioni storiche non sono mature l'unica possibilità concreta
Che esiste in questa fase della storia per garantire un governo del mondo che non sia di tipo egemonico ma che consenta la partecipazione di tutte le parti del mondo e non soltanto delle parti del mondo più sviluppato è un governo multipolare
E primo passo verso un governo multipolare passa attraverso la Fondazione la federazione europea non dico che la federazione europea risolva il problema del governo multipolare
Ma l'Europa deve a sua volta e se lo potrà fare se avrà il peso politico necessario per imporre soluzioni di questo tipo al resto del mondo l'Europa e la prima possibilità concreta di realizzare un processo di unificazione federale io dico sempre
Come la Francia e la Germania si sono unificati dopo la seconda guerra mondiale
Diventa possibile pensare l'unificazione in una federazione di Israele e della Palestina
Cioè se ne vogliamo pensare a un fenomeno a un processo di sviluppo del mondo arabo questo deve essere compatibile con la sicurezza e con un sistema di rapporti fra Israele e i Paesi arabi ma in tutto il resto del mondo l'Africa deve raggiungere forme di unificazione federale se vuole contare nel processo mondiale ma la responsabilità per avviare questo processo una responsabilità dell'Europa che l'Europa è di fronte a una scelta io credo che il punto essenziale è che l'Europa è di fronte a una scelta fondamentale per una ragione molto semplice
Che il processo di allargamento è un processo ineludibile
E processi allargamento non è come si dica e si pensa sempre e soltanto un processi allargamento verso Est
Deve necessariamente essere anche un processo di allargamento e guarda verso il Sud dell'Europa
Verso i Paesi del Mediterraneo già creare poi problemi di legami cioè favorire raggruppamenti regionali nel Mediterraneo i legami fra l'Europa e queste federazioni regionali del Mediterraneo
Il processo di allargamento è comunque un processo ineludibile ma il processo di allargamento diventa un processo ingovernabile se non c'è un rafforzamento istituzionale dell'Unione europea perché il processo decisionale è un processo debolissimo inefficace e non perfettamente trasparente e democratico
A livello dei quindici divento un processo totalmente paralizzato con il sistema dell'unanimità e del diritto di veto in un Europa allargata a venticinque a ventisette o a trenta stabili
Quindi il problema delle riforma istituzionale proprio ineludibile il problema è la strada che l'Europa deve seguire per arrivare a una riforma istituzionale
Io credo che l'insegnamento principale possiamo derivare
Da Nizza è che la sta il percorso la strada delle conferenze intergovernative dove le decisioni vengono prese all'unanimità è una strada senza sbocchi
Non è possibile fare il salto federale
Cioè dall'unione dalla Unione confederale all'unione federale con il processo
All'unanimità in cui alcuni paesi non sono disponibili a farlo e lo dicono e hanno il perfettamente il diritto di dirlo perché i Paesi scandinavi non sono pronti a rinunciare a sovranità all'Inghilterra in questa fase se non ci sono innovazioni significative
E non è disponibile a fare il salto federale quindi all'unanimità non si arriva alla soluzione federale
Quindi la strada della Conferenza intergovernativa una strada che non risolve il problema dell'Europa quindi bisogna battere strade alternative alla strada alternativa l'unica strada alternativa che esiste
E cioè la strada che hanno battuto tutti i Paesi democratici per fondare una Costituzione è la strada della Costituente cioè della partecipazione delle forze politiche e sociali al processo di definizione delle regole fondamentali
Le regole fondamentali possono essere state stabilite soltanto sì al processo di fondazione di stabilimento la Costituzione si arriva attraverso un processo che ha formalizzato attraverso un'assemblea costituente io credo quindi che il punto discriminante di Lacan sarà di vedere sì
Quale mandato verrà attribuito alla convenzione quali poteri avrà la convenzione se prevale il punto di vista è spesso con estrema
Prudenza al Parlamento europeo che chiede che sostanzialmente dalla convenzione esca un progetto unico vincolante
Questa è una possibilità l'altra possibilità è che la convenzione abbia solo un ruolo preparatorio di una serie di opzioni da sottomettere alla Conferenza intergovernativa se dalla che nasceva questa seconda strada
La via dalla riforma istituzionale secondo me è destinata al fallimento
Grazie al professor Majocchi credo che
Dobbiamo fare dieci milioni di Brecht tenuto diminuire l'indice d'ascolto ne hanno diritto anche quelli che interverranno dopo vi chiedo però soltanto senza ecco vi chiedo soltanto però di fare dieci quindici minuti al massimo ebrei residenti che cominciamo le ex perché vuole un caffè al piano terra e sarete attività di purtroppo
Allora riprendiamo alle dodici e dieci giorni
Do la parola ad Aldo De Matteo che stasera ospita
Abbia anche la capacità di riempire Laura
E per il solo fatto che tocca a lui parlare
Mi pare una una richiesta eccessiva persino
Il mio intervento
Sì molto contenuto così come abbiamo deciso nella fase di preparazione
E sarà un po'centrato sul
Il suo ruolo della società civile
Nei processi che sono stati analizzati da la professor Majocchi e da e da Gennari punto in piacere ecco di ritrovare qui stamattina
Dopo un po'di tempo
Essendoci stata una frequentazione
Antica fino abbiamo lavorato insieme negli atti per e tanti anni
Passivo
E credo che nel il Governo Belmondo ed i cittadini diventa un po'diciamo il il tema di questa breve comunicazione
Cioè quali sono gli attori del Governo dal governo dello sviluppo
E non ci sono soltanto
I soggetti istituzionali
Ma certamente il futuro del mondo
E legato alla qualità delle istituzioni e anche alla partecipazione dei cittadini
Ecco su questo Dio cercherò di fare alcune riflessioni
Dal quadro che hanno disegnato
Ma gli occhi Gennari e emergono gli effetti negativi del mancato i seggi esercizio riformatore
In questi anni accanto alla scelta della moneta unica
Cioè
Paghiamo ritardi in sostanza infatti il Milan cosa maggiore credo che venga rivolta alla all'euro è legata al fatto che dietro la moneta non c'è un bilancio né un governo
Noi diciamo di tipo federale
E il patto stesso di stabilità e ritenuto insufficiente uno strumento o soprattutto preventivo
Che non annulla la simmetria generale un po'del disegno
E quanto si preannuncia anche con il prossimo vertice con le discontinuità
Da introdurre per la conferenza del due mila e tre due mila e quattro
Richiamo la responsabilità di tutti e di un coinvolgimento più largo possibile delle istituzioni e dei cittadini
L'idea di una convenzione in grado di coinvolgere non solo i governi nazionali
Con il Parlamento europeo e la commissione ma anche le opinioni pubbliche
Attraverso i parlamenti nazionali e le espressioni della società civile
è un'evidenza da non sottovalutare ma li abbiamo coscienza ecco di questo di questo dato
Recentemente le commissioni esteri della Camera e del Senato
Insieme alle commissioni degli affari europei
Hanno avviato un'indagine conoscitiva sul futuro dell'Europa
Coinvolgendo i rappresentanti delle istituzioni e gli esponenti di tutte le articolazioni della società
Mentre il Parlamento terrà proprio il trenta novembre prossimo a Palazzo Montecitorio una manifestazione con lo scopo di dare impulso ad un programma di iniziative per l'avvenire dell'Europa meglio tardi e che mai
Tardi naturalmente rispetto alle scadenze più vicine alla all'acme in modo particolare comunque utile per un cammino che si preannuncia lungo complicato e difficile
E credo che uno degli elementi di preoccupazione Espresso tra l'altro da molti autorevoli personaggi in quest'ultima fase è proprio rappresentato dal disinteresse crescente dei cittadini nei riguardi dell'Europa che appare in tutta la sua gravità non solo attraverso la scarsa partecipazione al voto nei diversi paesi in Italia naturalmente si vota più che altrove
Una disaffezione che è cresciuta in questi ultimi anni a dimostrazione che dopo una fase di grande interesse
Culminata con l'ingresso nell'euro e addirittura con la tassa per l'Europa
Per questo potrebbe sembrare una una contraddizione perché non solo interessa c'è un interesse positivo che abbiamo avuto la possibilità di registrare è iniziato un declino frutto secondo quando diceva recentemente scrive recentemente il nostro Presidente Napolitano di un senso di alienazione di difficoltà a comprendere partecipare
In sostanza da un deficit non solo di comunicazione
Bensì da uno te autentico deficit democratico molte volte noi ci fermiamo sulla comunicazione su questo sul fatto che non riusciamo ad aprire e tutte le informazioni possibili che si parli in un certo modo e si fa riferimento e si citano cifre piuttosto che problemi provvedimenti ma non è soltanto questo io sono d'accordo
Quindi la grande insoddisfazione fa addirittura pensare che l'intero patrimonio potrebbe disperdersi lo diceva Giuliano Amato recentemente ad un seminario che si è svolta a Roma allora se la via istituzionale per superare questo deficit è quello della parlamentarizzazione e costituzionalizzazione dell'Unione
Le faceva riferimento anche nell'ultima parte del suo intervento il professor Majocchi l'altra strada è quella del coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso tutte le forme possibili e le opportunità da proporre
Ai vari livelli
è un ruolo straordinario naturalmente potrebbe giocarlo la scuola
E si tratta di operare perché non si ripeta quello che è avvenuto all'inizio soprattutto dopo Nizza
Con il Silenzio calato sulla Carta dei diritti fondamentali che pure avevamo apprezzato
Per il metodo e per alcune innovazioni significative non c'è stato un grande dibattito non Lezzi sviluppato un grande un grande confronto
E con la capacità di distinguere quindi il cammino fatto in una realtà profondamente mutata esige una riflessione ampia con elementi nuovi di interpretazione di nuove politiche è necessario avere coscienza che Unione deve compiere scelte che tengano conto della situazione internazionale
Il quadro è stato ampiamente definito ecco nelle due relazioni e che non tutti i vantaggi sì misurano con la moneta
E con benefici per i soli Paesi che fa parte dell'Unione
C'è un equilibrio generale da costruire e dopo l'undici settembre si percepisce meglio
Mentre il recente incontro ministeriale di Brocca mostra le difficoltà di affrontare e le autorizzazioni che si impongono tutta l'accettare le perché poi quando si entra nel vivo ecco riaffiorano e logiche paese di e e gli interessi nazionali
Nell'insieme quello che si vede non è incoraggiante
Per cui l'Europa quindici che fatica
Che ha già predisposto l'allargamento
In un coacervo di sedi istituzionali dove gli interessi nazionali sono sempre per Valenti non può suscitare entusiasmo e passione e quindi partecipazione c'è ormai la consapevolezza che questo Europa non è in grado di cogliere le sfide della fase sul terreni decisivi che sono proprio quelli della sicurezza della difesa e del lavoro tema specifico di questo di questo Combo convegno io desidero riportare un giudizio espresso con grande lucidità
E anche con bello stile di recente in un suo studio da Biagio Di Giovanni
è un grande conoscitore dell'Europa un vero un vero europeista
Dice Di Giovanni come se l'Europa giunta ad un tornante decisivo del suo divenire fosse attonita incerta sugli sviluppi possibili
Divisa nelle sue missioni
La cerata tra le interpretazioni relative al suo possibile futuro
A conclusione d'un decennio che ha sconvolto la continuità della sua storia fatto irrompere sulla scena di un'Europa che non pratica il comunitaria
I grandi temi politici dell'unificazione tedesca dell'unione monetaria e dall'allargamento verso Est l'Europa si sarebbe posta quasi in posizione di appesa
Come se il suo cervello dice Di Giovanni politici o cervello politico fosse attraversato da segnali opposti è talmente opposti da annullarsi vicendevolmente da costringere ad una sorta di programmato silenzio sulla propria prospettiva futura
Nizza cioè come una sorta di arresto
Un provvisorio è abbastanza disorganico parcheggio da cui si intravede solo la strada fissata per il futuro della dichiarazione finale cioè a riaprire il confronto sull'avvenire dell'Unione
Un confronto per ora sul metodo e in certi casi come scrissi filosofo
E la scienza dei nullatenenti ecco io militare che di Giovanni collega un po'quella condividendo lo credo lo punto di proporre e con la situazione che si è creata subito dopo dopo Nizza e in questa fase nonostante gli sforzi ecco che si stanno facendo in i
Preparazione soprattutto dei questo dato nuovo su cui puntiamo e con la nuova convenzione allora in un sacco di situazioni di questo tipo si profila appunto lo scenario della nuova conferenza intergovernativa appesantita dalle non scelte degli ultimi anni ce lo spiraglio della convenzione e quindi di una riforma istituzionale capace di mutare in profondità
Gli attuali rapporti di stagnazione e di probabile o di flusso
Ricorda il contesto l'uovo in quel destinata ad evolvere il progetto della costruzione dell'unione europea Napoli un quadro di riferimento geopolitico ed economico diverso da quello attuale
E ripeteva
Una persona che abbiamo conosciuto che abbiamo abbiamo stimato perché è stato nostro vicepresidente del coltivare argomento europeo il professore Antonio Ruberti
Che diceva che anche se occorre affrontare i problemi istituzionali politici economici e sociali che si impongono nel nuovo contesto ripropone in modo stringente due questioni
E poi quello dell'identità quello del ruolo in un mondo che si va col Bari Zandonà c'è da questi temi perché sono fortemente legati al tema della della partecipazione
In altri termini pone le seguenti domande che europeo
Fino a dove si estende l'allargamento che cosa facciamo insieme
Quale ruolo
Nel mondo
E questa domanda è diventata ancora più attuale in questi ultimi mesi
Un elemento importante dell'identità e costituito dalla cultura e quindi dalla conoscenza
Nel processo di integrazione quindi di partecipazione dei cittadini
Mi sembrano questi riferimenti essenziali si tratta di operare perché le diversità possono comporsi in maniera positiva per dare all'Unione una precisa caratterizzazione
Non è facile comporre le diversità
Ma esiste una memoria comune europea un'eredità storica che può attuare l'attuale processo di unificazione e di allargamento cioè gli elementi di novità hanno un'evidenza altrettanto forte delle diversità
E l'eredità storica pro comporsi in una memoria collettiva si può come afferma Dell'Orto prevedere un graduale processo evolutivo dell'identità europea e da questo si può contribuire facendo leva sulle quote sulla potenzialità del passaggio alla società della conoscenza anche a questo temo tema molto caro alla ad Antonio Ruberti
Accanto ai soggetti tradizionali che abbiamo evocato ed in particolare al ruolo dei Parlamenti nazionali
Su questo il le cime ha il merito di aver messo in luce il loro ruolo anche quando si parlava soltanto di commissione si parlava soltanto di Consiglio e Parlamento europeo
Serve una spinta dai cittadini che può esserci soltanto se la dimensione politica dell'Europa oltre gli Stati viene condivisa viene percepita
Diversamente diventa complicato ecco dobbiamo
A mettere che finora si è fatto poco dopo la moneta unica e anche il dibattito elevato Italia sostenuti in particolare dal nostro presidente della Repubblica appena sfiorato i cittadini
Ed è coinvolto prevalentemente gli addetti ai lavori
Però come rompere questo muro dell'indifferenza dello scetticismo
Il consenso non viene mai sui proclami mai sui fatti e le opportunità
Da una parte dell'imporsi un disegno istituzionale convincente
Sì convincente cioè democratico
E dall'altra la conoscenza e l'approfondimento attraverso un dialogo diffuso con una corretta informazione ed iniziative culturali e politiche
Diffuse
Esiste in Italia e in Europa
Una rete straordinaria di associazioni movimenti gruppi che operano con spirito di servizio in molti campi soprattutto quello della solidarietà sociale
Io non sono tra quelli che ritengono che questa è la chiave di volta ecco nel processo generale ecco di cambiamento della dell'Europa ma credo che un contributo ecco può venire qua da questi da questi mondi
E così se sufficientemente e articolati sessantuno fan farete se sono se sono alimentati rispetto ad un disegno ad un disegno condiviso
Sono tutti la stanza critico tra l'altro a ruolo che hanno assunto molte di queste associazioni quindi il il il non profit e non so se aiuta e alimenta il il volontarismo e soprattutto ecco questa la partecipazione e la
Questo necessità di stare un passo avanti spesso ecco rispetto rispetto all'arresto l'arrivo al vento europeo internazionale avuto queste intuizioni per dar vita al Forum della società civile
Che continua a rimanere un soggetto mi pare può marginalizzato dalle istituzioni europee
Un grande giacimento culturale politico una chance per la costruzione dell'Unione Europea che rischiamo dite rischiano di andare disperse
Quindi desideriamo rilanciare con questo ruolo deve del del Forum anche nel nostro paese c'è la consapevolezza ed ed uno degli scopi di quest'incontro su un tema decisivo come quello del lavoro
E successo di un'integrazione possibile richiede più visibilità alle politiche dell'Unione insieme alla capacità di coinvolgimento di quanti sono lontani dei centri dai centri decisionali oppure di capire di più
Quello che intendiamo loro come modello sociale europeo
E quale modello sociale europeo intendiamo esche si affermi e di fronte ai tentativi di quotidiani ecco di di notare questo
Questi insieme ecco di di norme di di reti e di salute solidarietà che si è realizzata nel tempo che oggi va a Bach proprio sotto il nome appunto di sistema sociale e europeo e mi sembra ecco eluso
I continuamente con l'introduzione di tutta una serie di norme
E in sé sono positive di difficile contestazione ma che se non viene vengono inseriti in un quadro più generale di insicurezza
E poi il il parte almeno di questo sistema rischia di crollare io ho in mente con questi sì istituto della quel tutto questo forme di flessibilità nel nel lavoro ecco cosa comportano ecco se non non viene assicurata una una possibilità reale di rimanere nei processi produttivi in qualche modo rimanere
Ecco che prospettiva possono avere i i giovani e qui in un sistema ecco che non garantisce loro sostanzialmente il lavoro lo garantisce per tre mesi per sei mesi ecco sempre in questa incertezza che no non fa fare dei passi significativi in avanti c'è tempo per far pensare
E alla famiglia al futura la costruzione di qualche di qualche cosa
Quindi questo sistema sociale europeo secondo me ecco essere fortemente ispirato ai valori
E anche se ritoccato ecco non deve essere snaturato
In conclusione credo che si imponga una scelta di alto profilo democratico e mette il cittadino in condizioni di scegliere a chi delegare parte della propria sovranità sia a livello legislativo che e di governo e quello che noi vogliamo
Quindi questa idea della ecco del mille del federalismo ecco sul quale siamo attestati
E c'è c'è un'idea che si è rafforzata in questa fase e sa riguarda proprio la cultura democratica come garante di tutti i processi e capace di contenere i rischi e le incertezze che pompano proprio sullo sul futuro
Serve un'accelerazione
E che non si presti più ad estenuanti formula di compromesso quindi su questo terreno bisognerebbe andare un po'più veloci e più veloci a partire proprio dal prossimo vertice di Latiano grazie
Cari amici ma io vorrei che una io ho fatto parte del gruppo di lavoro a Nuova Delhi consideriamo il movimento europeo insieme con l'amico Vanni che ringrazio vivamente
Per preparare questo convegno che mi sembra
Perfettamente riuscito almeno per quanto riguarda l'impostazione delle cose dette all'inizio di una parte viva né quelle due relazioni molto pregevoli
E molto importanti perché pur partendo da più avvisi diverse da valutazioni e con valutazioni diverse mi pare che hanno dato un contributo unitario alla valutazione di un tema così significativo io avevo predisposto una breve comunicazione scritta che è stata distribuita Mehmet distaccato
Per fare alcune valutazione di carattere davvero una più che altro una comunicazione per sostenere alla validità del modello sociale europeo ma non non c'è dubbio che questo mio contributo scompare di fronte alle argomentare alla ricchezza delle argomentazioni che sono contenute nelle due relazioni io vorrei dire
E mi sembra l'amico
Sabato me o che ricordava un precedente storico di alcuni e oltre vent'anni fa credo che questa collaborazione lo dirà meglio di me più autorevolmente di mente conclusione questa sera
In nostro Presidente Giorgio Napolitano che credo che in questo collaborazione tra nel consideriamo del Movimento europeo non sia soltanto un fatto occasionale non è soltanto un fatto storico credo che sia un fatto che ha una sua rilevanza
Che mi auguro possa continuare
Nel tempo
Ecco Nicola Di Pietro sul tema specifico rimando al testo scritto ma vorrei sottolineare alcune delle cose che sono state dette nelle nella relazione mi pare
Con grande ricchezza di argomenti come come dice ecco mi pare che noi questo modello sociale europeo dobbiamo assoluto mi sembrerebbe forse in questo momento nel quale tutti noi
Per i noti avvenimenti confermiamo la nostra amicizia la nostra solidarietà nei confronti del poco e del Governo degli Stati Uniti d'America però non possiamo dimenticare quello che è il nostro ruolo e non possiamo non difendere
Dal rischio di ogni contaminazione anche perché qualche volta poi non sono soltanto idee che circolano nella realtà americana ma qualcuno se ne fa portatore anche nella realtà europee forse più specificamente in quella italiana noi dobbiamo accanitamente difendere il modello sociale europeo
Naturalmente renderci conto che questo modello sociale europeo per resistere per affermarsi ha bisogno di una serie di diciamo incentivi di sostegni e di difese di carattere politico istituzionale che sono assolutamente imprescindibili del resto non è un caso che entrambe relazione particolarmente quella se la seconda è quella di Maiocchi terminava con alcune valutazioni di carattere politico è che vorrei dire sulla globalizzazione mi pare una cosa mi sembra che appunto il modello sociale europeo passa per questa premessa della difesa del principio della solidarietà che viene prima ancora e o strettamente connesso non quella della libertà che viene certamente prima col di quella del mercato
Io credo che noi dobbiamo sostenere un anno globalizzazione resta la cooperazione una realtà non è che le possiamo prescindere ma una globalizzazione che sia governata da una politica riformista
Che assicuri appunto libertà giustizia e non mortifica ulteriormente reale del sottosviluppo possibilmente certi diritto di portare queste are in una posizione più degna di essere vissuta per i popoli che ad esse si riferiscono la seconda considerazione sulla globalizzazione non ripeto le cose che sono state dette mi sembrano molto giuste
I riferita a questi movimenti che sulla globalizzazione si sono manifestati di cui si è parlato anche la relazione particolarmente in quella di Gennari ecco io credo che non possiamo non tener conto delle critiche che sono state manifestate
Anche se naturalmente vi sono stati degli accessi
Forse non completamente condivisibile anche forse magari non del tutto condivisibili però non vi è dubbio mi pare che sia importante sottolineare che da parte di una realtà giovanile
Per anni molte appresa soltanto dal proprio particolare dal proprio interesse personale oggi c'è un risveglio su questi temi che è un risveglio di carattere politico e credo che sarebbe un errore
Sottovalutarlo e non considerarlo questo mi pare che sia un elemento importante da tenere presente che impegna anche a diversi livelli quelle che sono le nostre nostre responsabilità
Mi pare che Alberto Majocchi poi metteva l'accento sull'esigenza su alcune esigenze alcune connessioni per quanto riguarda l'ambiente per quanto riguarda il tema della disoccupazione e mi pare soprattutto per quanto riguarda l'esigenza di un'adeguata politica di ricerca e sviluppo che mi sembra fondamentale per quanto riguarda per quanto riguarda la realtà
La realtà europea Aldo De Matteo nel suo intervento citava
Il compianto amico Antonio Ruberti beh Roberti ci ha sempre proprio stile stimolate ha sempre sottolineato nella sua nella sua azione anche nella sua funzione quando è stato responsabile della ricerca alla Commissione di Bruxelles e proprio all'importante per l'Europa di questo tema fondamentale
Del ricerca che è un tema che noi credo
Che sta particolarmente a cuore anche perché molte volte l'Italia non ha fatto forse in questo momento fa ancora meno per sostenere questa ricerca anche con mezzi adeguati ecco ma al di là di questo riprendere il tema dove l'ha lasciato dove l'ha lasciato Alberto Majocchi e cioè il tema di carattere politico istituzionale fondamentale
Credo che ne tratterà ampiamente nella sua conclusione il nostro Presidente Giorgio Napolitano
Ma io credo che non si possa prescindere in un convegno come questo da sottolineare come vi è questa esigenza che sovrasta anche alle scelte che sono state compiute
Sia quelle del che riguardano il il diciamo il sistema di carattere economico l'insufficienza di una politica economica europea siamo alla vigilia
Dall'entrata in vigore dell'Euro e siamo tutti consapevoli come una certa debolezza dell'euro sia legata appunto alla mancanza di un governo dell'economia o mancanza è una mancanza di misure istituzionali
Adeguate così come siamo consapevoli soprattutto in un momento difficile come e delicato come quello che attraversiamo dell'esigenza fondamentale di una politica estera e di sicurezza per quanto riguarda l'unione europea giustamente mi pare
Alberto Majocchi nella sua conclusione della sua relazione parlando di allargamento una politica quella dell'argomento che è assolutamente indispensabile e non rinviabile dal punto di vista politico a meno che non si vogliono affrontare rischi molto gravi accennava una cosa importante che l'allargamento non riguarda soltanto riveste ma riguarda anche il Sud e non mi riferisco tanto Amaltea Cipro che sono nell'asta nella realtà delle cose quanto al fatto che come previsto nel due mila dieci si dovrebbe realizzare una zona di libero scambio che ne dovrebbe abbracciare tutto il bacino mediterraneo e se c'è un settore nel quale l'Europa
Non dovrebbe tardare di occuparsi non dovrebbe consentire che questi problemi venissero affrontati soltanto per iniziativa americana poi mi pare che adesso anche l'iniziativa americana scricchiola e su questo terreno il problema del Medioriente è un problema fondamentale per quanto riguarda l'interesse ed impegno europee
Mi pare per avviarne molto rapidamente su alcuni temi di carattere politico istituzionale siamo in una fase importante
Io credo che bisognerebbe sollecitare anch'io ho partecipato come ricordava Aldo De Matteo
Che il nostro presidente seppure per partecipata come presidente della Commissione costituzionale del Parlamento europeo non siamo andati da Matt Dio siamo andati in rappresentanza del Cime in questa audizione
Del delle commissioni Esteri appare europei del della Camera e del Senato credo che sia stato iniziativa importante come credo che sia punto importante anche questa manifestazione che ha la presidenza
Dal capo dello Stato avverrà a Montecitorio il prossimo trenta novembre da credo che al di là di questo cioè il centro dovremmo sollecitare un impegno preciso ad una ratifica sollecita del Trattato di Nizza io non appartengo a coloro che ritengono che si è e deve essere indifferenti in ordine al problema del Trattato di Nizza perché si dice siccome il trattato inizia non è stato ratificato nel referendum irlandese allora tanto vale che non se ne pare no il problema è semmai di recuperare quello è il consenso come puro cooperato un'altra volta il consenso danese di recuperare il consenso irlandese ma credo che noi dobbiamo associarci a quei Paesi che hanno già ratificato il Trattato di Nizza e credo che il cosiddetto dopo un inizio d'Asia stabili dia luogo a delle speranze maggiori di quanto Ford forse all'epoca di questo vertice di Nizza che è stato certamente non molto positivo per essere per dare una valutazione ottimistica
Perché ha lasciato prevalere gli interessi di carattere intergovernativo e ha lasciato un po'cadere quello che la a nostro avviso alla prevalente l'esigenza di carattere comunitario ecco per il dopo mentre pare che dia luogo a delle speranze maggiori del resto in armonia con ciò che più volte ha sollecitato la Commissione costituzionale del Parlamento europeo questa prospettiva di riprendere la strada della convenzione la Convenzione ha avuto credo un grande ruolo ha una grande importanza per quanto riguarda l'approvazione dalla carta dei diritti fondamentale io personalmente non ho mai fatto una questione fondamentale sul fatto che fosse o non fosse inserita nei trattati è certamente un fatto importante che sia stata approvata e credo che se si andrà come pare da parte della Convenzione verso una prospettiva di un testo che si chiami costituzione o no formalmente ma che sia sostanzialmente un testo costituzionale beh credo che sia inevitabile
Che la carta nei diritti fondamentale costituisca il preambolo detesta di questa dopo di questo documento di carattere costituzionale siamo tutti consapevoli forse
Il
Diciamo gli effetti l'effetto negativo del del referendum irlandese ha messo alla luce anche su questo tema gomme sia insufficiente dal punto di vista della conoscenza dell'opinione pubblica Dematté euro
Lo lo sottolinea particolarmente come occorre andare su una strada diversa per quelle delle conferenze intergovernative che sono certamente ormai insufficienti credo che uno dei temi fondamentali sarebbe quello di riuscire a superare
Quello che è il vincolo fondamentale cioè l'articolo quarantotto del trattato che impegna l'approvazione all'unanimità delle riforme però il fatto che si vada una convenzione che preceda la anche una conferenza intergovernativa che poi dovrebbe concludere questo iter nella speranza che questa convenzione voti a maggioranza si esprima maggioranza credo che quelle con la partecipazione di più voci di carattere europea e di carattere nazionale a livello di governi arriva dei parlamenti credo che si è di commissione questa Commissione di Bruxelles
Che credo non solo per il fatto che sia attualmente gestita da
A mio parere in maniera molto positiva nonostante le critiche da parte di Romano Prodi credo che non si possa assistere in maniera indifferente al fatto che si facciano delle riunioni
A livello di Consiglio senza invitare la Commissione credo che questo sia un fatto negativo che noi dobbiamo che noi dobbiamo criticare perché la commissione bene o male il Governo della realtà della realtà e comunitaria ecco quindi io credo che sia importante la convenzione che si sia scelta questa strada
Che ci auguriamo che possa diciamo utilità essere utilizzata questa occasione che la Conferenza intergovernativa poi dovrebbe essere la fase finale in qualche modo dovrebbe essere la fase di ratifica del del lavoro a livello di convenzione poi che succederà
Ecco poi mi avvio alla conclusione su questo mi pare che Alberto Majocchi e forse un po'pessimista ragionevolmente pessimista
Cioè nel momento in cui si arriva all'allargamento al ventisette paesi
Beh l'unanimità ovviamente di che già oggi è precaria diventa sostanzialmente impossibile al d'altra parte non sappiamo molto bene come abbiamo sempre fatto questo parallelo tra l'approfondimento che non vi è stato forse il completamente come si sarebbe voluto tra l'approfondimento e l'allargamento ma io credo che la anche qui c'è da augurarsi io mi auguro un solo sempre augurato non sono mai appartenuto alla schiera di coloro che si sono troppo lamentati della presenza della Gran Bretagna nella realtà europea anche se la Gran Bretagna non ci ha fatto fare
Tutti quei passi avanti che speravamo di poter compiere insieme ma io non ho mai pensato che un'Europa senza la Gran Bretagna possa avere qualche significato
Ma in ogni caso noi abbiamo lo strumento per poter vincere le resistenze altrui non è un caso che il trattato di Nizza ha consentito di realizzare era già stato previsto prima ma ha messo in essere alcuna modalità più concrete e più operabili per quanto riguarda le cooperazioni rafforzate allora io credo che noi abbiamo il paracadute
Dobbiamo andare avanti nella speranza che tutti continuino a portare avanti una strada comune
Nella speranza che anche per quanto riguarda alcune delle cooperazioni rafforzate già realizzate perché la moneta comune è una cooperazione rafforzata
Schengen è una cooperazione rafforzata nella speranza che altri paesi Inghilterra in primo luogo aderiscano a queste attuale cooperazione rafforzata e ma se non si riuscirà a fare insieme
Tutto quello che è necessario abbiamo ripeto questo strumento della cooperazione rafforzata che potrà consentire ad una avanguardia effettivamente è impegnata in una prospettiva federale
Il potere non rinunciare ai propri obiettivi e indicare anche agli altri che potranno seguire successivamente quella che è la strada maestra per la forzare
L'unità dell'Unione Europea per rafforzarne il ruolo nel mondo perché e termino su questo come è stato già detto io credo che il punto fondamentale
è che l'Unione europea possa prestarsi a governare insieme ad altri quella che è la realtà europea di non essere succube delle decisioni altrui vi ringrazio
Adozione dello al parola a Beatrice Rangoni Machiavelli che contemporaneamente
Consigliere del Cnel
Ex presidente del Comitato economico e sociale
La comunità
Moratti è più evidente cercherò di non far perdere tempo perché ho visto che è previsto il dibattito e vorrei dirvi questo
Il singolo richiamo alla globalizzazione mi è venuto in mente
Che la mondializzazione degli scambi dura da molti anni e mi è tornata in mente un episodio che era successo in pieno Gatti e non dimentichiamo che il gatto e l'accordo del commercio mondiale erano nati con la prospettiva di aiutare i Paesi in via di sviluppo a svilupparsi ebbene all'ora Fanfani faccenda dei dibattiti un numero ristretto di persone sono i temi di attualità e quello volte si discuterà proprio ma parlerò almeno di vent'anni fa si discuterà proprio sono i problemi
Nord sud e il commercio mondiale illudersi scritta questa cosa straordinaria
Che è stato conosco non posso dire neanche il mio è una polemica né uno scontro ma un posti tra da Daniel Novelli e Giuseppe Petrilli che allora egli era il presidente dei limiti e il Presidente del Movimento europeo su che cosa dovrei tirare questa specie di conflitto
Catania non li sosteneva davanti al fatto che le cifre del nord-sud erano da sempre drammatiche lo diventavano ogni anno di più
Diceva noi non potremo mai di affrontare i i problemi che lo sviluppo fondi davanti all'acuirsi dei problemi nord-sud corre commercio mondiale invece che dovrebbe essere rivolto ad aiutare i Paesi in via di sviluppo
Se non costituiremo
Una autorità mondiale crederci della distribuzione e dell'allocazione delle risorse
E questo era l'esponente Massimo del libero mercato e del capitalismo risponde gli Europei Lista Petrilli presidente dell'IRI
In questa frase che non dimenticherò mai
Non corsi di fosse
Come faremo hanno pagarlo Vernon farlo pagare immunità di libertà e di democrazia
Non ho mai dimenticato e oggi mi è tornato in mente sentendo parlare di questi problemi che sono più che mai attuali perché quarant'anni di guerra fredda lo scontro Est-Ovest hanno ottenuto un mascheramento
Quello che il problema di fondo dell'umanità va sempre attraverso le aree geografiche attraverso ogni Paese il problema nord su tutto
Ancora sempre molti anni fa la presentazione di un libro da Mondadori il libro non mi ricordo cosa fosse so che c'era un dibattito fra il povero Colletti che non è più con noi e Giuliano Amato che non era ancora in politica
E si discuteva del futuro delle istituzioni amato mai riallineamenti tanti anni fa dice no
Noi sbagliamo se non ci rendiamo conto che lei mutazioni e le evoluzioni dell'economia del sociale del politico vanno letteralmente rapidamente
Che noi possiamo al massimo correrei dietro quello che succede perché cercare di dare un quadro giuridico
Che Dio ognuno i motivi legalità e di legittimità quello che succede
Bene vi ho citato questi due episodi perché se ne parlava tanti anni fa ma mi sembra che oggi siano paurosamente di attualità
E vorrei anche
Ricordare che proprio mancata non etica della globalizzazione non senza una scala di valori e di principi a cui attenersi
Un autorevole editorialista americano
Ha detto ha scritto una cosa molto giusta dando il crollo del Muro che di colpo ha cambiato tutti gli equilibri geopolitici del mondo
Noi abbiamo perso dieci anni di tempo perché non ci siamo occupati del problema di fondo che era un problema al nord su che andava affrontato
Abbiamo pensato ad altro e siamo in questo senso colpevoli
Di non esserci resi conto di quello che stava succedendo e soprattutto non un essere non è che ci battuti abbastanza
Che la valorizzazione dell'individuo e il fine spesso lui in democrazia sonori di Marte le attività economiche politiche culturali del Società il famoso Fukuyama quello della fine della storia
Sostiene che lo sviluppo è un treno la cui marchio non verrà mai arrestata e che il libero mercato continuerà a espandersi perché i suoi principi di organizzazione nessuno fa sono assolutamente validi per tutti ma che bisognerebbe riflettere sullo scopo della sfida
Che cui siamo sottoposti
E
Rendersi conto che il libero mercato non funzionò ovunque funzione incerte società che hanno dei valori ben definiti
E Luigi fa risalire il il libero mercato all'infarto
Che la democrazia moderna e meno fra prima nell'Occidente cristiano
Perché l'universalismo dei diritti democratici poteva essere evidenza
Come una forma secolare dell'universalismo Christian
Cantoni
Credo anche che sia giusto di ricordare che il mercato non sei non può assolutamente essere fine né un dopo ma l'ha detto il nostro presidente Gennari
Parlando di solidarietà iberica e mercato è logico che ci sono delle persone o dei partiti per i quali la libertà
E il Giffoni la fonte liberatrice di tutto il resto e che quindi dopo viene la solidarietà e penultimo il mercato sei uno consigliere il mercato è uno strumento al servizio del progresso della società e non lo considera non infine a se stesso
E questo ricordiamoci che sta succedendo oggi la stessa identica cosa con la competitività sei alla competitività nulli sacrifichiamo tutto rifacciamo l'errore delibera di il liberismo non del liberalismo del liberismo senza regole che sacrifica al mercato tutto il resto
Una cosa che mille torna in mente sempre cose di tantissimi anni fa quindi sempre problemi che non avevamo tutti di fronte ai di cui non ci siamo occupati bare Emperor
A un congresso si parlava di competitività e lui diceva bene ma vogliamo dividere un attimo quello che il compito di uno Stato è quello che il compito dei ferita
Per esempio io tornò dall'America detto Dahrendorf la cui PTP vita in America
Proprio ampiamente a farle compagnia aerea lei che l'unico cosa sulle quali possono cambiare la manutenzione degli aerei
E questo e drammatico bene io non posso dirvi che mi è venuta sicurezza
E drammatico per il turismo qui non c'entra la solidarietà ma Centro noi dagli uomini puri
Centro novità che la mancanza di regole può portare a una società perché la base della sicurezza io ve lo confesso non so voi ma quando è successo l'altro dramma dell'aereo che caduto in America non sapevo cosa curare mi dalla spaventosa indagine che ci dà il Paese più ricco e potente e cosiddette organizzato dal Moro di non fare abbastanza manutenzione ai suoi aerei
E quindi continuano a indagare parte questo
Se Bombay che non si può certo accusare di essere né una vera rete un estremista
Fece un discorso bellissimo proprio quand'era presidente del Parlamento europeo dicendo ci sono cose che non possono essere lasciati alla completa libertà ma voi credete veramente
E se ognuno pensasse dal sei tutti i grandi attori economici sociali
Alla difesa dell'ecologia e dell'ambiente si farebbe qualche cosa ma la difesa dell'ambiente e dell'ecologia non può che essere affidata a qualche cosa di sopra nazionale veniva in mente anche tutta la questione credo fosse un libro di Michelle al vero capitalismo contro capitalismo e qui mi richiamo a quanto diceva Giampiero Orsello difendere il vostro modello sociale
La nostra democrazia partecipativo perché noi vogliamo imporre questi valori a nessuno ma sono la base delle italiane legittimità
E sono una conquista della civiltà umana non solo della civiltà uccide
Una vita quotidiana dei cittadini vengono prese sempre più lontano da loro sempre a più grande utenza puntuali possibilità di partecipare dai cittadini
E allora vorrei dire
Che da qui nasce la lunga battaglia con fatto arrivando diciannove anni fa nel Comitato economico e sociale
Per la cittadinanza intesa come garanzia dei diritti sociali fondamentali a loro volta cittadinanza a sua volta garantita dalla Costituzione europea
E questo mi ha portato attraverso gli anni quando son diventate vedi dolente a mettere al centro del mio programma alla società civile
Vi giuro che è stato veramente molto difficile e che ho dovuto combattere molto perché noi cominciavano a dire meticolose madre non capiamo cos'è il fuoco amico e collega il pettine meglio sarebbe e continuava a dire ma non ci uniamo gli interpreti fermavano e dico guardate che noi non possiamo tradurla perché in tedesco e questo non esiste
E facevano perfino delle e storie su che cosa dire io dicevo cercavo di spiegare che cosa dire
Era la e coltivava e dire non è una rivoluzione è semplicemente quello che Tocqueville cento settant'anni fa aveva capito della società americana
E cioè l'importanza della partecipazione dei cittadini attraverso gli organismi le associazioni gli organi e le categorie che rappresenta i loro legittimi interi essi che li portano al processo decisionale ed è per quello che missioni braccata nella battaglia per fare del Comitato economico e il sociale una sede un forum di dibattito per evidenziare le esigenze legittime dei cittadini europei tenendo conto di una cosa importante con in organico istituzionale consultivo
E l'unico che aveva in mente il modo di trasformare le lobbies che ogni categoria fa per sé verso il potere decisionale
In una piattaforma il più possibile consensuale di conflitti anche importanti tra categorie ma più vicino possibile all'interesse generale che è l'interesse dell'Europa
Bene il come voi sapete il vertice di Nizza ha riconosciuto questa funzione al Comitato economico e sociale e credo chiedo che sia importante oggi riflette né alla luce di quello che è successo
Ogni mattina dopo l'undici settembre io mi chiedo comunista se quello che mi accingo a fare nella giornata abbia ancora un senso se quello che cerco di realizzare Fossa in qualche modo essere incanalato in quello che il contributo che come cittadina europea e come uscirne
Dovremmo tutti noi europei si può dare alla situazione che si è creata nel mondo dove veramente ci sono dei momenti di confessa ai miei colleghi nel libro se il che arrivano dei documenti della comunità
Solo uno non so delle zampe degli uccelli quelle cose incredibili che io dico eh no adesso basta adesso ci si deve occupare di cose serie perché se c'è qualcosa
Le ricadute che io chiamo sempre positive perché tutta la vita ho cercato di capire dai tratti negativi che cos'erano le elezioni positive che si potevano imparare ebbene questa lezione positiva
Ci obbliga a capire
Che l'urgenza dell'Europa non è mai stata così creando di un'Europa unita e politica e che il compito dell'Europa non è mai stato così importa e proprio come elemento di stabilità ditta cioè di equilibrio venne monto
Come completo storico
Di essere uno dei principali architetti il nuovo ordine internazionale che dovrà primo poi e essere stabilite
E allora mi sono ricordata
Esperienza che avevo fatto quando mi chiamarono in Germania per la campagna elettorale ed era il momento in cui i veri in Germania erano violentissimi F. circolo delle manifestazioni nella Ruhr che somigliavano molto a quelle disse Heather con le maschere rompendo le vetrine facendo tutte queste cose
Erano arrivati a fare queste manifestazioni intendiamoci dopo che il trenta per cento delle foreste tedesche era stato distrutto dalle piogge acide
E a mio avviso in fondo portavano avanti un problema molto giusto in un'Europa che di tutela dell'ambiente non c'era veramente ancora mai occupata bene devo dire che il governo tedesco prima e la Unione europea dopo
Ha talmente fatto su il problema che con una serie di direttive che io a volte chiamo anche limite del terrorismo interventi nessuno
Non è applicabile quando s'sono veramente né di altro non perdiamo tempo a parlar di quali sono messe in qualcuno me lo domanda vi dirò cosa intendo per terrorismo ecologico che può bloccare veramente
L'apparato produttivo in plenum il perché un Paese c'è la e cerca di imporlo agli altri ponendo fuori mercato le sue aziende le sue ed insieme a parte questo
Io vorrei ricordare che a poco a poco a poco a poco a poco a poco inseriti
Sono stati assorbiti
Perché gli è stato dato spazio a quelle che erano delle liti delle legittime esigenze di una società industriale pensata
Oggi noi abbiamo quindici Stati membri e ci sono quindici e Parlamenti dove i debiti sono presenti
Io allora quando ha incominciato a tutta la questione di sa dello altro io obietto ma perché non capire che bisogna valutare ascolto alle esigenze illegittime
Se non si vuole che lo spazio lasciato vuoto venne impedito dalla violenza dello scontro da parte di forze che nulla hanno a che vedere coi problemi di cui si vuole tre
Mi sembra che quello che sarebbe successo cassa a Göteborg e cedro va sia abbastanza illuminante su questo fatto perché dobbiamo essere molto contenti che già aspettare le cose cominciano ad andare meglio
Ed è importante perché alla base di molte cose c'è anche questo accordo sul commercio internazionale che bisognava cominciare a rifare abbia opporre fallimento differenti
Ed è per questo che io continuo a battermi e sono contenta oggi vuoi vedere che questa famosa società civile che tanti non capivano cosa fosse oggi e al primo piano
Tutto quello che si cerca di fare esista creando non un'opinione pubblica mondiale ma come si poteva pensare che il mondo visione e ventiquattro ore su ventiquattro nel quale viviamo non creasse un'opinione pubblica mondiale non portasse questa opinione pubblica mondiale alla protesta di una società civile anche questa mondializzata per alcuni versi e quindi siccome non esiste
Non non democrazia forte
Se le sue radici consumo saldamente ancorate in una società civile forte partecipativa credo questo essere uno dei grandi problemi che abbiamo davanti Jenin Grazioli Sky
Appena eletta son venuta qui a parlare di preistorico dal presidente
Ancora verità liberi erano presenti perché era la riunione di tutti i consiglieri economici e sociali dell'Europa ebbene fu in quella riunione che i presidenti dei vari consigli accettarono di fare insieme al Comitato economico e sociale europeo questa battaglia per dare un forum e una voce istituzionale alle legittime esigenze della società civile che
Grazie Rangoni Machiavelli manca il professor Villone che dovevo scorgere
Quarto intervento programmato abbiamo quindi teoricamente più spazio domande dibattito
Chi dovesse essere
Si stabilisce sei novembre
Ecco sì io volevo riallacciarmi a quello che ha detto l'amico De Matteo quando ha parlato del devono europei degli uni o adesione
Generale di opinione pubblica al nel nostro Paese alla
Alla campagna per la alla alla all'ingresso del nostro Paese e Unione europea adesione che non si è arrestata neppure di fronte al all'esistenza di una specifica imposta specifica quella che è stata definita europea
E gli io credo non ho mai nascosto questo mio personale convincimento che questa sì adesione avesse anche delle motivazioni negative riassumibili in definitiva in una diffusa sfiducia pregiudiziale nella classe politica nazionale o in molta parte di essa
Questa motivazione permane
In modo più esplicito
In quella parte ancora rilevante dell'opinione pubblica nazionale che vede nella sorveglianza esercitata dalla commissione europea nei confronti della politica economica nazionale una garanzia di tutela e di continuità
Questa fiducia non basterebbe tuttavia alla lunga a sostenere l'adesione di gran parte dell'opinione pubblica e i fatti dell'undici e credo che si sia anche incrinata di fronte ai fatti dell'undici settembre
Quando è apparsa evidente l'incapacità dei governi europei di esprimere efficacemente proposte comuni di fronte ad eventi che trascende Ivano manifestamente la capacità e capacità e possibilità dei singoli Paesi mentre nel nuovo quadro che ha visto del resto come tutti hanno notato un evidente ridimensionamento del ruolo dei paesi dell'Unione rispetto all'emergere di nuovi interlocutori della potenza dominante come la Russia
In qualche misura la stessa Cina
Anche la partecipazione all'iniziativa militare americana ha suscitato in una parte dell'opinione pubblica non solo italiana
Una perplessità innegabile commessa anche alla non facile definizione degli obiettivi e degli esiti possibili di quest'ultimo
Io credo quindi che l'importanza di un convegno come questo stia nella forte connessione che non emerge tra una problematica di cui tali perplessità largamente si alimentano e le risposte di cui si discute europei di cui si discuterà lei a lei alla risposte che altrimenti apparirebbero ridotte a temi istituzionali per loro natura meno suscettibili il coinvolgimento popolare grazie
Io vorrei fare una sola considerazione sulla
Per convenzione che Società Civile
Però prima non è che ci permettesse di fare una piccola osservazione alle relazione di Maiocchi che condivido pienamente salgo un considerazione che lui ha fatto forse per imprecisione di linguaggio
Quando ha detto che la l'allargamento deve essere fatto non solo a est ma anche asciutto
Questo va bene il settore sotto cinghie sì intende Malta e Cipro e anche tutta la penisola balcanica
Molto più dubito dubito solo se si intende anche Turchia assolutamente contrario
Se si intende allargamento Teglia unione europea al all'arresto del Mediterraneo
Per il quale non si tratta di allargamento ma quello che si è già cominciato a fare cioè il partenariato euromediterraneo Barcellona eccetera che come ha ricordato Orsello poco fa prevede che nel due mila e due si faccia una zona di libero scambio e sarà già una cosa grandissima se si arriverà siamo molto lontani
Certamente no non è possibile un allargamento dell'Unione
Economica e monetaria dell'unione politica europea questo io credo che debba essere ben precisato secondo il mio parere
Sulla convenzione
Molto importante che si sia arrivati praticamente ad accettare il metodo della convenzione
Lo si deve al fatto che la convenzione ha avuto successo metodo
Inopinatamente inventato dal consiglio europeo
Credo che molti di quel Consiglio europeo si sono in in Tibet pentiti di avere inventato il sistema della convenzione e che ha dato risultati positivi con la carta dei diritti fondamentali
La convenzione secondo noi deve essere la Costituente
L'Assemblea costituente
Cioè i Poteri legittimamente costituenti che sono i governi il Parlamento europeo i parlamenti nazionali e la Commissione
Sono quelle che devono fare durante la Costituzione Blair modifica dei Trattati eccetera eccetera
Però
Abbiamo la sensazione che manchi qualche cosa di legittimità soprattutto di collegamento con l'opinione pubblica allora la necessità che come ha già tentato di fare embrionali mente direi e in maniera non prevista in maniera puramente pragmatica la convenzione della Carta dei diritti
Si sia anche una relazione un rapporto stretto della Convenzione costituente in quanto tale con la cui società civile
Onorevole
Rangoni ma Chiovelli ha detto che fino a poco tempo fa era difficile dire che cos'era società civile interpreti
A Brussel duravano fatica a tradurla questa espressione del nelle varie lingue
Oggi qualche cosa di più si è arrivati non molto qualche cosa di più ed è molto pregevole quello che ha fatto la Rangoni Machiavelli con il cammelli piccoli le dico con cessi con il Comitato economico e sociale perché perché a in qualche maniera inquadrato e ha reso possibile l'espressione organi organica organizzata non puramente Bach Hua della società civile però onorevole ma Rangoni Machiavelli questo male per quell'espressione della società civile che si esprime in materia economica e sociale
Ma c'è tutto una società civile che si esprime in materia non economica e sociale
In materia culturale sportiva e che permette in tante altre cose che nel Kennedy che nel cesso e evidentemente non trovano finora insomma nella l'attuale struttura del leggesse e dell'attuale alla funzione cioè non hanno trovato questo è il problema aperto
Ed è importante quello che il movimento europeo internazionale ha fatto merito credo che sia soprattutto del nostro determinare D'Astoli di organizzarne il forum della società civile tentativo anche quello di trovare un modo per convogliare riorganizzare in qualche maniera l'espressione della società civile
Perché e con quali criteri io la convenzione ascolterà la sfida civile chi ascolterà quali rappresentanti come saranno democraticamente espressi questi rappresentante del signor civile
Questo è un problema aperto discutibile e e discusso effettivamente questo è uno dei temi che noi penso come movimento europeo abbiamo già tentato appunto con il Forum dovremmo in maniera particolare curare
Così come come movimento europeo concludo mi dispiace che non c'è più qui il nostro presidente dovrà è quello che sta arrivando come movimento europeo noi dovremmo soprattutto curare in questa ultimissima fase prima di lacche l'azione da fare come momento europeo internazionale da fare presso il il presidenza
Belga posso presidente anche il presidente della commissione istituzionale o di tutto il male del Parlamento europeo nessuno più devo fare lo può fare perché da Blatter oltre alla decisione di convocare questa Assemblea
Che la la convenzione sia dato un preciso mandato come Maiocchi a ricordato nel suo intervento forse un poco entrare a molte cose che ha detto un poco fuggevolmente ma credo che questo sia il in questo momento il punto cruciale ne abbiamo parlato l'altra stimano a su questo argomento con dobbiamo fatto il nostro riunione lì all'università è da la convenzione farà
Potrà fare quello che le sarà dato nei limiti del mandato quale mandato sarà dato dall'Häcken questo è il problema fondamentale noi stiamo elaborando come movimento internazionale
è stato convocato come voi sapete è stato costituito un piccolo gruppo di lavoro presieduto dell'ex parlamentare europeo il presidente del Parlamento belga Nothomb per elaborare le proposte del parla del Movimento europeo per il mandato che la commissione che è la la la l'indagine dovrà dare la convenzione
E e vediamo se questo potrà avere effetto positivo perché il mandato sarà l'elemento decisivo dei questa svolta che in questo momento sta per prendere l'unione europea grazie
Credo che siamo tutti d'accordo sulle conclusioni di Alberto Majocchi che legava strettamente appunto la il governo della globalizzazione con la creazione di istituzioni e federali in Europa
Ecco però a mio avviso c'è un rimane sempre non è ben sempre sottolineato il patto dell'allargamento che è irreversibile procedendo subito allargamento che
Per me ogni dei dei costi dei gravissimi pericoli al processo istituzionale europeo
Ecco dicevo irreversibile e siamo d'accordo anche su questo che è reversibile per vari motivi soprattutto quelli politici ma io credo che al di fuori di voi qui dentro e qualche altro su questo credo che un attimo gli interessa in questi motivi
E così i politici e culturali morali sociali
Ecco allora irreversibilità non significa che debba essere fatto subito e domani
Io ritengo che ed un po'come con le malattie sono malattie reversibili posso dare un mese un anno si può campare anche venti anni con la malattia irreversibile ecco quindi che cosa fare io credo che vada messo in luce questo
In modo abbastanza drammatico questo questa necessità di fare prima le istituzioni e poi l'allargamento
Abbiamo visto fino adesso dai tempi già da dalle prime agli allargamento della Comunità sei
E la quell'allargamento si fa le istituzioni non si fanno e così andrà avanti sicuramente anche in questo caso e basti pensare però anche a cosa è successa per alcune Paesi come Grecia Spagna e Portogallo che al dopo la domanda di adesione dopo essersi liberati delle dittature con problemi estremamente più importanti forse di questi che hanno i Paesi che c'è e che devono aderire
Son passati anni sei sette uno adito a otto anni prima che forse Nord enterica entrasse in una nella all'Unione Europea
Ecco allora cosa fare e io pezze bisogna noi come movimenti così drammatizzare questo legame fra rafforzamento istituzionale e allargamento e nel frattempo utilizzare a quegli strumenti qui sono stati citati qualcosa come può essere appunto i partenariato ma come potrebbe essere una cosa che mi sembra sia molto cara Presidente Napolitano i conti tratta di associazione come potrebbero essere i strumenti utilizzati nella prima fase della degli accordi dell'home c'è tutta una serie di iniziative che permetterebbero intanto di far avanzare tutte quindi possibilità di rafforza istituzionalmente la l'Unione europea
Che possono essere appunto il il problema del nucleo duro semplificata da lui tanto ci capiamo
Il il problema del nucleo duro il periodo aveva dello sfruttamento di una convenzione tante altre soluzioni tanti altri elementi che possono appunto portare avanti il processo di integrazione istituzionale e incontri contestualmente salvaguardare e i piedi nella nostro così nostro desiderio di vedere entrare altri Paesi nella numero crea
Io semplice e breve considerazione
Partendo da la questura lo diceva Di Matteo bisogna arrivare alla costoso entro un un processo condiviso
Si è parlato anche di suo aggiunge io rappresento insieme a Cime la UIL
Per quanto ci riguarda Defendente impero ragazzo quando come dice numero uno dei giovani che seguiva
Mario Rosario diverso tempo prima ancora Petrilli del però il discorso per ripete sempre fra addetti ai lavori meritevole nessuno anche questa collaborazione
Fra sci mettimelo la io voglio dire in poche parole se vogliamo veramente che è necessario indispensabile per far crescere il consenso
L'abbiamo
Cercare di andare in mezzo alla gente per esempio come sindacato io quello che posso faccio me è un gorgo una goccia d'acqua ecco un bel penosi celebrò nel nostro congresso abbiamo invitato a parlare appunto dell'avviamento di rapporti nuove vediamo i sindacati della Romania di Bucarest
Però se ecco ci si organizzasse pensare proprio specie dei seminari
Perché l'allargamento i lavoratori venisse come lo possono immaginare come Lamberto
Non la mettono in modo positivo senza una ragione alla mantenendo con negativo
Ci manca anche questo
E allora siccome bisogna praticarlo pure alle cose per uno solo rinunciare
Io propongo che come dici
Come che ne possibilmente
Successo proprio dei gruppi di intervento ecco il motivo perché vanificarsi euro ecco nelle grandi fabbriche sul posto di lavoro perché scendo manda all'Europa
Cioè domanda però la gente vuole capire ecco la con un linguaggio fruibile
Sinclair apre un dibattito fra la gente nota che Paul quando andremo alla costruttori dopo quando più semplicemente andiamo al rinnovo per esempio del Parlamento europeo ma l'avvenga nell'indifferenza più generale tempio e senza avere coscienza ecco di quello che si va a fare io penso che non è questa che pongono una questione di basso profilo credetemi non è questo l'importante se vogliamo arrivare che sta società civile non siano sempre i vertici della società in giro e che parlano cerchiamo parliamoci chiaro
La società civile non sono i vertici e i dirigenti della società civile
E qui così bene siamo tutti addetta ai lavori poco
Ma è la gente ecco la gente ecco che influenza al più dalla televisione As media
La che da questa giornalismo molto velette provinciale cioè evitare che di tutto parla ma se c'è una notizia sull'Europa stare tranquillo magari domani di questo convegno nessuno saprà niente pertanto non è un fatto di cronaca forse ecco cerchiamo di evitare in mano
Anche questa bandiera
E cercare disseminare per poi raccogliere su questo governo del consenso grazie
Volevo chiarire che l'assenza del professor bello non è dovute alla sua volontà quanto all'Olimpia di Linate che gli ha impedito di prendere l'aereo per venire a Roma
E quindi
Come
Prego
Quello no nove
Mi
Mi piace poco tempo d'altra parte c'è il riflesso di Pavlov più bisogno distruggono troppo oltre un certo limite sedersi irrita troppo dovrei continuare le considerazioni che facevo mentalmente mette ascoltavo
Vorrei continua a farle alta voce alcune che sono legate alle due relazioni che il cui apprezzamento inutile ripeterlo perché altrimenti facciamo le nomine eccetera
Dovremo non tale consorzio brevissime tra l'altro sono più un promemoria che altrove
Tanto perché la società civile ma inutilmente neanche l'altra parlavano che non è che non si sappia proprio nel corso sento che vince c'è un tasso interessantissimo quanto brevissimo
Che spiega che c'è
Lorenzo l'americano
C'è una crescita per certa civile la città naturale eccetto la società civile che cresce misure che cresce a un certo punto si esprime un'istituzione in uno stato il problema è questa crescita per cui il movimento sociale e come tale non conta molto sul nome
In qualche maniera orientato strutturato guidato a sua volta una cultura che lo porta ad essere istituzione questo è il punto le agitazioni Lismarì perse da una brutta piega al dibattito dall'urbanizzazione come oggi anzi direi che è molto preoccupante
Tanto è vero che diciamo nel dai fondi per le relazioni non sa è che si basano su Studio istituzionali elaborati non ci sono neanche ancora cioè ci sono gli studi ma sono la storia
Io da questo punto di vista e Cossutta e dare un suggerimento di allargare il dibattito alla storia cioè non insieme a relazioni di questo tipo non connubio di questo tipo Franco ben veramente storico in qualche maniera cioè stuzzicare nel passato per breve tempo cosa c'è dietro non so che venne con largo mediterraneo dalle suggestioni grandi si può sonoro e dico bene nel momento clou Toynbee
Tutti nomi sconosciuti oggi allora aiutarli assai niente più recente tartare pubblicato questo mentre ma i tre volumi Valle sta meglio fare una storia di quattro secoli che sulla storia di due della globalizzazione il sistema non dopo
Non solo non siamo nell'inedito del tutto c'è un'esperienza c'è una storia la sofferenza anche cassa del capitalismo quattro secoli di tormenti sono e
Il nostro problema probabilmente di contemporanei di oggi è proprio quello di evitare una replica di quelle sofferenze con l'innovazione tecnologica non industriali strano tipo di produzione noi dobbiamo aiutare ai nostri fu Tamburini
E le stesse sofferenze canuto quelle descritte da Carlo Marx entrando nel capitale sono avranno a Londra dove le relazioni dall'Istat in quelle delle parrocchie che parlano del poi tutte queste grandi cose
Che sono i crediti per non legge più accordata anche vendendo gadget commentano somma che fanno veramente male
Perché l'umanità passate non solo luddismo c'è e c'è anche il pauperismo
C'è la forca per i disoccupati
Per questo e per farlo si occupa per non trovano lavoro vagabondi accaduta ecco che tra l'altra cosa che se proprio allegata alla struttura storica per la tecnologia secondo me bisogna guardarci dentro c'è la tecnologia nella categoria
Come dire che si aggiunge alla storia a questo punto la tecnologia
Pervasiva diventa un po'la storia però a degli antecedente che sono molto importanti ai fini della gloriosa che comprensorio globalizzazione
Non è vero che la gente vuole la modernità potente lungo all'innovazione della gente non voli in sicurezza e l'innovazione spesso genera insicurezza e in una storia crudi ovunque sono esercitato un prospetto anch'io
Un pezzo un tomo su questa cosa e io sto rimasto impressionato perché allo conciata scrivi un certo in maniera credevo di non giunga un certa contusione poi mi sono accorta invece dell'orrore che fa la tecnologia come processo continuamente innovativo con cui bisogna fare i conti immediatamente tra l'altro perché può anche fare danni immediatamente
So per cosa sorprendente Lloyd di Londra assicura le navi a vapore solo cinquanta anni dopo che già funzionano
Non ci crede nella nave a vapore Lloyd di Londra
Ne abbiamo fatto un impero con i velieri occasione a cercare ancora
Ecco è un discorso che ha fatto il nostro politico Giorgio sulla democrazia cristiana dice dov'è andata avanti per me così perché volevamo cambiare e così via andò cambiamo point andando a picco come voglio dire questa della dell'ONU interessante perché l'innovazione tecnologica viene rifiutata né solo il buddismo
Avviene a livello molecolare delle persone c'è l'incertezza abbiamo fatto sempre così il modello non è quello biblico cristiano del futuro della vita futura io faccio nuove tutte le cose questa brutta minoritario nelle minori ma neanche la cultura cristiana
Riproporre quello confuciano nord in terra d'esser quello che c'è in cielo con le stelle questo è il principe mandarino è quello che conta per non giornalmente in preparazione umanità nel culto delle stelle lustro due stelle bollente perché volevo capire qual era l'ordine da conservare
Dopo il terremoto in faccia paura per le provino che poteva fare ma per l'innovazione perché se persino dunque quindi ferma ecco che la sua dal primo un altro aspetto che qui non è stato propriamente dico si può far tutto è quello di diritto cioè lo Stato di diritto con la globalizzazione che fine fa
Se è vera la tendenza ad assimilarsi al modello americano del diritto con convenzionale
Cioè che tutto contratto
Dove il diritto superiore vittime
Naturale il diritto di Dino accettando il diritto di RTI
Va be'da gran premi per aria a carte quarantotto cioè è tutto convenzionale memoria l'americano è quello vincente giustamente allora una riduzione del diritto pubblico diritto privato diventano vieta quasi questo spiega bene la ferrarese non la ragazza ferrarese levantina
è molto importante negli USA quello è uno dei pochi libri seri per legge sulla globalizzazione i dati sui prossimi passi Brochard tutti perché si vedono in giro di questi strani personaggi che dicono la stessa cosa risultano globale eccetera
Un'altra cosa invece di di ricevuto adesso duri nato copia perché la delega relativa al muro di Berlino al nuovo ordine
Cioè quinto per l'interpretazione della posizione americana il nostro nel mondo dell'alleanza che ci sono dopo il Muro di Berlino eccetera per Nm piuttosto problematico non è sicura la cosa come va
Perché per esempio gli americani oscillano tra Veltroni distrazioni sono è un grande terrore dell'isolamento
La richiesta alla NATO e dell'articolo cinque per mente è stata la fuga immediata
Facciamo l'appello ci sta non ci sta e come a quel mondo dopo la prova che non serve a niente importante del e l'atto di lealtà molto feudale per certi versi dei suoi Stai con me costa il gol
Come con l'altro collega da sole o consiglio però comunque il cosa più curiosa
Oltre questo contenuto in contemporanea contro di me asseriva Shanghai
Che non è una novità trent'anni fa ha già venduto i movimenti sul Pacifico come nome di terraneo
Perché le Potenza gli strati rivieraschi del Mediocredito incassano grossi realtà cioè la Russia la Siberia cioè la Cina c'è il Sud-Est asiatico ma certo costata circa da nord a sud
Giallo a questo punto si configura materno Cervari elementi non tanto non non lo centrismo americano potrebbe sul nuovo policentrismo
Che a sua volta va governato che è più secondo me omogeneo ai fenomeni di globalizzazione perché la globalizzazione con la sola America non non produce più non non produce più sicurezza non produce più ricchezza
Perché il Governo e il mercato
Da sardista presso il Qatar quello segmento fa veramente il problema che del mercato hanno bisogni Paesi poveri
A quali condizioni prezzi tariffe lavoro al dumping le povere eccetto tutte queste cose
La questione è in chi non vivente per questo va analizzata sia alla luce della storia sia un'analisi più minuziosa dei fenomeni politici che succedono
E non possono essere governati da giornale ecco questo non hanno veramente scandaloso alla linea dei media non ce l'ha coi giornali che ce l'ho con l'impostazione di giornata Tokyo credo retorico e con i giornalisti perché son diventate grandi aziende che producono notizie
Che vanno alla scadenza per la settimana si parla di questa terra e poi scompare tutto non si sa più niente eccetera Francia questione del petrolio per dire una cosa che emerge dai carsica
Cosa serve al primo fenomeno di indebitamento del terzo mondo avviene con la crisi petrolifera il settantatré quando c'è una grossa liquidità dovuta agli Stati Uniti che paga un po'dispone petrodollari in tutto il mondo quegli enti Banca Mondiale vale tutta di stelle banca distribuire danaro giunto il combattente perché porta il dovuto restituire senza posto il problema del debito in questi termini come lo conosciamo è un aspetto soltanto ma forse non in questo retorica
Non vedo che fa come basta chiuso fine faccia lampeggia Balducci
Grazie
Se non c'è nessun altro richiederlo
Cioè ti posso dare tre minuti c'è anche alle due dobbiamo anche
Ma
Dalle interessanti relazioni ascoltate
Ho ricavato una grande quantità di punti interrogativi è una corrente quantità di citazioni
Per cui è molto difficile soffermarsi su qualcuna senza perdere il senso del coordinamento globale e allora vorrei soffermarmi soltanto su un'affermazione che ha fatto il professor Majocchi riguarda le pensioni
Nel fare delle semplificazioni ha toccato il tasto delle pensioni
E di e son d'accordo con l'affermazione che è strano che mentre il PIL cresce non si riesca a fare delle politiche sociali
A migliorarle di livello
Come anche non bisogna accettare come ineluttabile la riduzione del livello delle stesse politiche sociali
Però fatta questa premessa si dice che se vogliamo garantire il livello di prestazione pensionati bisogna diminuire i contributi all'INPS o comunque all'istituto pensionistico di base potesse interrati Sergio e questo mi trova completamente in disaccordo forse perché il mio campo e fortemente limitato all'aspetto pensionistico seguo la previdenza complementare e quindi come tale pensa di essere
Diciamo così credibile nel difendere l'istituto di base
Perché la previdenza complementare è sorta è sorta per sollevare l'istituto di base da squilibri dovuti tra entrate e uscite cioè ferme
Fermo un certo livello di entrate non posso garantire la stessa prestazione da qui a venti anni ha trent'anni
Per l'invecchiamento vere per la nuovo occupazione altre motivazioni di base che conosciamo sulle quali però non si incide Spalletti anche questo non è ineluttabile che debba essere grasso che di crescita zero
Non si capisce perché solo qualche anno fa si diceva si parlava di malto se cose del genere mi sembra però detto questo
Se la prestazione deve tornare a quel tipo rendimento due per cento all'anno per cui trentacinque anni di versamenti danno settanta per cento
Vivere stazione e l'istituto di base non non lo sopporta allora viene incentivata collateralmente una presidenza per questo detta complementare
E però se riduciamo le Contini contributo di all'Istituto di base
è un è una rincorsa a scendere voglia dire cioè poi non è più sufficiente neanche quella parte che viene demandata allestite all'istituzione privata
Quindi siccome è diventata materia comune si legge spesso ed è oggetto di discussione in questi giorni siamo la dinanzi a certi ci sono anche in Confindustria sono state fatte ricche relazioni che molto gli riflettevano quello che lei ha detto sul di sull'analisi diciamo dall'aspetto pensionistico
Che sinceramente non possiamo essere d'accordo perché il fine ultimo è la pensione non il fondo in quanto tale e neanche inseguire fonte aspetti collaterali che grazie per fortuna ci sono come risanamento delle delle Borse del la finanza eccetera ma il fine ultimo è la pensione non a caso l'articolo uno del decreto legislativo centoventiquattro novantatré parla per assicura unico scopo e assicurare una più ampia copertura previdenziale e lo stesso viene messo all'apertura di tutti gli statuti dei fondi pensione
Sembra che questo sia tutt'altro che il fine ma chissà perché forse uno dei tanti e allora ci si industria a fare tante proposte qual è l'aggancio col discorso europeo c'è quello perché quel che è quello fiscale
Cioè noi abbiamo una situazione anomala e qui parlo dicesse sono stato il ventisette settembre nel corpo ad hoc così coltivazione Abruzzo nel dove appunto si è fornito il materiale che poi dove io pubblico
Dove si dimostra come la stragrande maggioranza la quasi si dato Dalida dagli Stati adottano il metodo e senta senta l'assalto l'Italia fino al trentuno dicembre adottava le senta senta tassato dal primo gennaio di quest'anno col decreto legislativo del quarantasette e successive modifiche
E passato all'esempio tassato l'assalto con ciò entrando in quel ristrettissimo gruppo di due tre nazioni che disarmo Lizzano diciamo così la politica fiscale europea
Ecco perché non azzerare subito quell'undici per cento sui fondi pensione sul rendimento e per dire anche sul Tfr perché il TFR non è un rendimento vero e proprio era un passaggio dall'indennità di licenziamento a un'indennità un po'un contributivo ante litteram cioè tanto di metto da parte quello si ferma e siccome voi faceva ridere
Il precedente la precedente in verità faceva riferimento all'ultimo stipendio allora quell'altro veniva aggiornato anno per anno
Quindi considerarlo un rendimento alla stregua di un rendimento finanziario e mettere l'undici per cento sul TFR anche rimanendo in azienda
E comunque tassare il risparmio previdenziale costituzionalmente garantito in Italia e propugnato in Europa mi sembra una misura che potrebbe essere senza aspettare finanziarie adottata subito visto che viviamo in tempi dei riduzione delle aliquote fiscali
Minimi di mia zia minimali Zandonai e riducendole a due
Impegno in imperi siamo reduci da bonus fiscali che hanno messo anche cani e gatti nel nel modello Unico non capisco perché dal primo gennaio i fondi pensione che dovrebbero coprire quello che l'istituto pubblico non è più in grado di prospettiva di assicurare debbano incominciare a essere tassati con l'undici per cento
Questo volevo soltanto dai per quanto solo una battuta per quanto la Beatrice Rangoni Machiavelli che ha parlato dell'undici settembre come da quel giorno quasi notizia non si riesce più a dare un senso alla nostra giornata ai nostri pensieri al nostro modo di agire
Anche noi come confederazione e l'abbiamo fatto una ricca riunioni dove ci sono grazie alla partecipazione qualificata ha avuto un grande successo proprio per mettere in risalto qual è il destino dell'uomo un po'iperbolica
Rigo dopo l'undici settembre però son sincero e sarà che questo interrogativo
Non dovrei sorridere Massimo un sorriso così diciamo
Pretorio retorico
Nella sua un posto quando alcuni anni fa persi prima mia madre proprio qua veramente lui mi mi domandavo che senso aveva la vita forse anche per questo con tutto il rispetto per l'undici settembre ma pensando anche a tutte le tragedie che molto di recente forse andando indietro di cinquant'anni Sant'Anna di qualche anno andando alla cronaca di oggi sono così incisive che veramente allora ce ne dovremmo porre parecchi di di interrogativi sul senso della vita che ci che il che ci aspetta
Perché effettivamente tragedia forse ancora vi immani
Ce ne sono stati
Questa qua
Prego
Cioè anche meno primo punto chi di voi ha letto l'articolo duecentocinquantasette
Ma i trattati di Nizza se lei veste quattro avreste visto che c'è scritto società
Civile organizzata a livello europeo
Perché l'ho voluta mettere cosicché che sono che mi chiedevano tutto il perché semplicemente perché io detesto detesto né associazioni o le olimpiadi che in Europa si chiamano al solo se il sito w Kraft il sobrio invece che associazioni senza scopro di Lucca
Non è sostiene Girolamo richiamo nono adesso sessioni proprio perché apre nuovo non è così come faccio decisivo non voglio fare un discorso di vertice perbacco però quando ciò una piattaforma delle quaranta cinque più importanti è nei giro sociali che esistono in Europa che si è raggruppata
Che ha un solo presidente è un segretariato che funziona bene solo la mia controparte quando io un'associazione come il BEUC che risponde delle associazioni dei consumatori che sono centinaia o migliaia enorme accetta più di due per il Paese ed è qui centra il problema fondamentale della società civile la rappresentatività cioè può essere solo riconosciuta su basi di criteri ed è la nostra vera sfida come Comitato economico e sociale
Egli stabilire criteri di nel terzo gruppo non è vero che non c'è questa società civile
A parte il fatto
Che io dico sempre questo esempio
La società un bosco esistono gli alberi ad alto fusto e possono essere il solo nella società che in luglio rappresentiamo i produttori e i lavoratori questi sono gli alberi ad alto fusto non c'è il sottobosco
Gli alto fusto normative senza il sottobosco il sottobosco non vi presenta gli alberi ad alto fusto e chi è il sottobosco
Ma i consumatori ma vi rendete conto che oggi con la mucca pazza e altro sono come gli agricoltori una categoria di cittadini che chiedo ogni giorno di avere più tutela dall'Europa trasversalmente non più
Ne avrebbero mai accettato di fare questa battaglia se non fosse che noi abbiamo un nostro campione allora io vi dico che io fatto quest'esperienza quando il circense il mi ha fatto lei prima
Conferenza sull'occupazione femminile
Mineo uccide tutti cinque seicento ma di queste banali dove Cheney nutriente e quelle trenta hanno fatto pace vi fanno alcune parti
Di tutto quello che si fa le Nazioni Unite come Italia e di tutto quello che si fa anche il ministero del lavoro antistupri ogni chi rinvia al Parlamento perché è stata riconosciuta al loro effettivamente è inedite
Ma io a breve
Sì no sarò rapidissimo no il punto delle pensioni non voglio entrare nel dettaglio io non volevo assolutamente dire che bisogna ridurre le pensioni mio punto diverso le pensioni bisogna amare tenerle io dico che non mi se si vuole giustificare il passaggio al sistema
Di ripartizione al sistema a capitalizzazione occorre prendere atto che nella fase transitoria il sistema pubblico ha un disavanzo che si si vogliono trasferire risorse al sistema della previdenza integrativa pilone ridurre i prelievi obbligatori sul costo del lavoro
Quindi questo è il mio punto
La giustificazione d'essere fatta in altro modo a mio modo di vedere ma mi sembra un punto in riva non sostanziale nella mia ottica i due osservazioni fonte barbie sull'allargamento a sud tecnicamente perfettamente ragione d'altra parte la Torsello mio significato era evidente
Io credo che l'Europa di fronte una sfida l'allargamento non è soltanto la stabilizzazione di Paesi che escono dopo l'ottantanove
Dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica certamente questo un obiettivo prioritario credo sia un altro obiettivo prioritario quello di stabilizzare
La situazione economica e sociale per dare stabilità politica a tutto il bacino del Mediterraneo quindi ci vuole una politica di allargamento ma evidentemente non in senso tecnico ma creare un'unione economiche c'è una un'area di libero scambio e dare un patrocinio politico questa zona cioè se c'è il vuoto degli americani qualcuno deve riempire questo vuoto è questa la politica estera europea
Per fare questo è l'ultimo sull'erosione faccio qual è il mio disegno dell'Europa io penso all'Europa con l'Europa quale era stata disegnata nell'ottantanove da Micara e ripresa da loro c'è un'Europa cerchi concentrici io penso che ci debba essere un nucleo federale
Costituito dai sei Paesi fondatori più i paesi dell'Europa che vogliono andare avanti lungo questa strada che la moneta unica anche la politica comune economica economico comune che alla politica la sicurezza difesa e altri Paesi che vogliono restare nell'Unione Europea ma non vogliamo avere istituzioni federali ed è del tutto legittimo
Se la Svezia e Paesi scandinavi l'Inghilterra non si sa
Vogliono stare nell'Unione economica monetaria ma lo vogliono istituti è perfettamente legittimo io credo che la Polonia i Paesi che entreranno non vorranno far parte probabilmente nucleo federale allora noi dobbiamo pensare a un nucleo federale e intorno un'Unione europea più vasta in cui ci siano tutte le conquiste
Della chi con una terza ma non ci sono istituzioni federali allora il punto decisivo è se qualche Paese ha o ha le forze politicamente ero la convenzione saranno capaci di fare la scelta per quello che Dell'Orto è uno Fischer chiamava il nucleo duro Ruggiero il ministro Ruggiero chiama il plotone di testa
A un certo punto bisogna avere il coraggio che ha sì ha avuto prima del Trattato di Roma all'interno del Consiglio Europa quando ci si è accorti che la Gran Bretagna non era disponibile a fare il percorso che portava i trattati e i sei Paesi hanno deciso e andare avanti senza la Gran Bretagna e la Gran Bretagna poi entrata nell'Unione Europea
Se avremo il coraggio che hanno avuto trent'anni fa
Schumann ad Edgar ricadrà ora quel mente faremo l'Europa anche noi entro quest'anno
Sì allora prendiamo i lavori se un gruppo e nella mensa ci rivediamo alle tre Videocolor
Chiamo Massimo
Se prendete posto stiamo per iniziare il ministro dovrebbe essere qui tra pochissimi minuti
Cioè quando viene chiedo
Siccome c'è un ricco buffet per lui
Se
Se siamo tutti apposto iniziamo
Il mio il ministro arriverà nel corso nel corso dei lavori
Innanzitutto voglio esprimere il cordoglio di tutti noi la famiglia dal Corriere alla sera
Per la tragica scomparsa dalla giovane giornalista Maria Grazia couturier
Credo si possa dire che in circostanze come questa
Tutti quanti ce ne andiamo dolorosamente conto
Che molti giornalisti giornalisti come lei che fanno il suo stesso lavoro rischiano la vita solo per informarci per Paci sapere cosa succede nel mondo per farci conoscere fatti e persone
Che altrimenti avremmo ignorato
Ecco a coloro che fanno questo lavoro a coloro che per l'informazione
Ripeto rischiano anche la vita credo dovremmo essere tutti un pochettino grati
Ringrazio tutti voi partecipanti a questo convegno organizzato dal tenente dal cime con il suo Presidente onorevole Giorgio Napolitano
Ringrazio in particolare il ministro degli Esteri adunato Renato Ruggiero che sta per arrivare per il contributo sicuramente prezioso
Che darà sul tema centrale dell'Europa nella globalizzazione e sui problemi specifici che ci riguardano solo sviluppo e sul lavoro
Dopo i tragici avvenimenti dell'undici settembre ai quattro angoli della Terra c'è stato un giudizio convergente su due punti
Nulla sarà più come prima scompigliare il terrorismo e una priorità mondiale
Di ormai documentato da tempo
C'è una parte esigua dalla grande comunità delli dell'Islam che far ricorso al terrorismo per combattere i modelli di vita occidentali e l'America come è noto è sicuramente la parte più visibile di questo mondo
Di conseguenza
I proclami di questi gruppi terroristici
Sono rivolta sollecitava la guerra santa verso la civiltà corrotta e decadente
Che secondo loro rappresentiamo la solidarietà che giustamente abbiano espresso agli Stati Uniti ed il voto quasi unanime dal Parlamento italiano per combattere il terrorismo al loro fianco sono la testimonianza in Italia e in tutti i Paesi dell'Alleanza
Che ne perché il terrorismo è un nemico comune da combattere senza tregua o esitazione
C'è inoltre la consapevolezza che l'organizzazione la vita civile delle attività produttive
Risentiranno per lungo tempo del clima di allarme che questo terrorismo sui Cds Suicide sanguinario
Ha già prodotto nelle diverse comunità compresi molti Paesi islamici
Da questo punto di vista è vero nulla sarà come prima almeno per un lungo periodo
Non dimentichiamo però che una risposta ferma al terrorismo e anche quella di non lasciarsi condizionare nell'attuazione delle grandi scelte politiche
Credo che sia dovere dei governi dimostrare oggi più di ieri
Che i programmi si attuano senza incertezze
E senza incertezze si continua nel progresso civile nella tutela sociale nello sviluppo del mercato nella libertà negli scambi e nel movimento delle persone
Un enorme e riposo è rivoluzionario progetto
Quale quello della costruzione dell'unione europea
Deve perciò procedere cercando di accelerarlo
Una completa integrazione europea da rilanciare con forza e razionalità
Cioè con un una forte motivazione unita alla consapevolezza dei problemi reale da affrontare per risolverle
Ci riferiamo all'Europa dei Quindici ben sapendo che il traguardo prossimo venturo sarà quello di una realtà regionale che gradualmente comprenderà ben ventisette Stati membri
Con sano realismo
Dobbiamo innanzitutto ammettere che già oggi non si vive in piena armonia questa grande realtà che l'Europa dei quindici e non mi riferisco soltanto ai periodici e immotivati attacchi al suo presidente Romano Prodi
L'unificazione ma negozi monetaria riguarda solo dodici dei quindici Stati dell'Unione
Una quota consistente di potere il decisionale è stata trasferita dai singoli Stati all'Unione e tuttavia manca ancora una corrispondente dimensione politica che renda democraticamente forte la loro gestione i temi del lavoro o dello sviluppo vedo ad esempio la Carta dei diritti sono state formalmente acquisiti ma non vengono a Sora ancora assunti come elemento strategico dell'Europa unita e restano in prevalenza problemi di pertinenza dei singoli Stati
I cittadini ed a volte anche le forze sociali percepiscono la Commissione con un soggetto non solo lontano ma anche estraneo
Senza capacità promozionale e con una forte attitudine di controllo sugli atti dei governi da ciò nasce e purtroppo si consolida una strana versione di tipo contrattuale nel rapporto fra gli stati membri e la Commissione
E non parlo per carità di patria di una certa vocazione aristocratica che sistematicamente riemerge in coloro che si considerano stati guida sottintendendo Curcio un'Europa provvista di una gerarchia di potere fuori dagli statuti
Posso dire e questo è un riferimento personale che assieme a tutto il sindacalismo confederale italiano
Mi sono impegnato per molti anni a favore dell'Europa e sono convinto che questa sia stata e resti la scelta più giusta oltre che più utile per il nostro Paese
La mia critica per le cose che non vanno nasce quindi dal lavoro per ritmo più convinto
E non da forme mascherate di euroscetticismo che ogni tanto riaffiorano in politica ed in economia in Europa ed in Italia
Anche per questo considero l'unione politica europea una priorità da definire prima che diventi operativo l'allargamento
Di questi Europa politica
Questa roba spero prossima ventura
Bisogna percepire al più presto segnali chiari e rendere operativi dei punto di non ritorno
Penso prima di tutta la politica estera comune e registro con soddisfazione i primi passi compiuti l'altro giorno sulla difesa comune sulla sicurezza
Questo è il modo più convincente per gestire i vantaggi della globalizzazione ed anche i problemi che genera l'euro punita e non i singoli Stati a mezzi e la massa critica per contrastare i rischi e correggere gli squilibri del mercato globale
Sconfiggere ogni tentazione isolazionista ed affrontare gli enormi problemi di sostegno e sviluppo delle aree svantaggiate consentendo anche a loro l'accesso alle opportunità offerte dalla globalizzazione
Sappiamo che i processi politici sono lente vischiosi già nell'Europa di oggi quando saremo il ventisette il compromesso unitario sarà molto più difficile se non impossibile
E perciò essenziale che al più presto si riesca a dotarsi di una propria costituzione
Che dia forza legislative di controlla Parlamento e consente al governo di parlare credibilmente a nome e per conto dei primi trecento milioni di cittadini che costituiscono oggi la sua base di partenza
In definitiva bisogna impegnarsi per un processo senza pause
Per l'unità tra Stati liberi e indipendenti che accettano e quindi determinano un nuovo assetto politico sovrannazionale all'interno del quale si esprimono le specificità
Le diversità culturali e la dialettica degli interessi dell'Istat dell'Unione
Se sono chiare e concordate queste prospettive e le urgenti soluzione che richiedono lo stesso necessario allargamento a destra
Cioè se non sono chiare rischia di provocare già da oggi equivoci se non conflitti d'interessi
Di cui si hanno i primi segnali ad esempio per l'assegnazione dei fronti strutturali dopo i due mila e cinque
E non spiego perché c'è questo conflitto di interessi
Se ci sarà una forte accelerazione verso un'Ave una vera unione politica degli Stati d'Europa
Un paese come l'Italia c'è un Paese di trasformazione con scarsi e materie prime
Potrà avere solo vantaggi dalla costituzione di un soggetto politico allargato che avrà un mercato interno di cinquecento milioni di cittadini
Questa e l'aspide l'opportunità che abbiamo davanti a noi e dovremo dimostrare con i fatti di avere la capacità e la volontà di vincere questa sfida che già iniziata ieri anche se forse non ce ne siamo accorti
L'Italia prima degli altri e più degli altri deve inoltre promuovere il chiarimento sul grande problema comune a tutta l'Unione
Cioè la continuità o meglio ancora il già forse amento dall'azione di sostegno per lo sviluppo dell'area del Mediterraneo
Guai se l'allargamento ad Est diventasse finanziariamente e politicamente alternativo alle esigenze di collaborazione a sostegno in quest'aria
Si tratta di mezzi finanziari degli apporti politici ed economici di creazione di strutture italiane ed europee anche in previsione della creazione dell'Area di libero scambio per il due mila dieci
La pace in Medioriente sicuramente una precondizione
Il punto è sapere come raggiungerla e come l'Europa possa fornire un contributo concreto riconosciuto e accettato da tutte le parti in causa
Troppo spesso ci dimentichiamo che stiamo parlando dei nostri vicini di casa e più esattamente dei nostri coinquilini nel Mediterraneo
Piaccia o non piaccia la realtà è questa
I palestinesi si rivolgano all'Europa ed Israele agli Stati Uniti
I binari della fiducia sono rimasti quelli della storia che la politica non ho ancora modificato ed unificato
Due fiducie distinte verso le due grandi aree rappresentative dell'Occidente nella realtà e più corretto certificare che si tratta dei due sfiducia
Che sono rimaste stabili nel tempo
Questo secondo me il macigno che l'Europa deve assolutamente togliersi dalle spalle
Ci sono ampiamente ragioni concrete che hanno determinato questa situazione ma sono appunto interno ad una condizione storica che l'Europa non è riuscita a cambiare eludendo con ciò un ruolo politico che le compete e da cui non può prescindere verso il proprio vicini di casa
La proposta al presidente Berlusconi di un piano europeo di interventi in infrastrutture ed investimenti per lo sviluppo nei territori palestinesi lo considero utile e pienamente condivisibile
Avanza anche una proposta molto personale
Che considero altrettanto efficace politicamente necessaria
Ogni tanto voci isolate suggeriscono l'idea dell'ingresso di Israele nella Unione Europea
Normalmente non ci sono commenti nemmeno di critica evidentemente vengono considerate intesi eccentriche fuori dalla realtà
Personalmente considero questa prospettiva anche se di lunga durata una cosa seria molto seria
Ne sono convinto da molto tempo
Che Israele sia un pezzo e l'Europa il Medio Oriente non ci sono dubbi che sia uno Stato laico che abbiamo dello di democrazia di libertà economiche podismo politiche europee e cosa arcinota
Che possano pieno titolo essere candida da parte dell'Unione è solo un problema di volontà o di calcolo politico che solo l'apertura di un negozio di un negoziato può chiarire
Il governo italiano ha formulato una proposta intelligente per il popolo palestinese
Personalmente mi auguro mi auguro che si faccia promotore anche di questa seconda proposta che secondo me tra l'altro darà un grande contributo alle ragione della pace in Medioriente
Esprimo ripeto un parere personale
Ma voglio augurarmi che pareri personale di questo genere diventano assai diffusi in Italia ed in Europa
L'ultimo punto ma non in ordine di importanza riguarda la prossima moneta unica per dodici Stati dell'Unione
Che cambia positivamente le nostre condizioni competitive nel mercato globale
Tra circa quaranta giorni i cittadini dei dodici Paesi avranno in tasca una nuova unica moneta
Cambierò concio il vecchio rapporto automatico tra moneta e beni di consumo si dovrà gestire una nuova contabilità agenda letta biliare
Con il tempo ci si sente l'allegato ad un valore comune anche quando si parlano lingue diverse
Come sappiamo Lamone ed è più importante segno distintivo di un Paese
Non a caso il dollaro e la sterlina hanno contrassegnato la forza politica dei loro Stati e sono stato il riferimento per lo scambio dei prodotti in tutto il mondo
L'euro dovrà innanzitutto conquistarsi la fiducia dei cittadini che lo utilizzano
E quindi inevitabilmente misurarsi con gli interessi e la fiducia dei mercati per diventare anche su un punto di riferimento stabile nel sistema globale che utilizza le monete come se fossero titoli azionari
Io seguo con molta attenzione il modo con cui ci prepariamo a vivere questo avvenimento storico
Siamo classificati come i più europeisti dare i popoli dell'Europa
E tuttavia stiamo arrivando a questo traguardo storico con una certa indifferenza qualche piccolo opportunismo e temo una certa ignoranza che genera preoccupazione soprattutto le fasce più deboli
In definitiva al momento non si avvertono i segni della piena partecipazione dei cittadini
Non si percepisce cioè lo spirito delle aspettative che c'erano per la data del primo maggio novantotto quando siamo entrati con il gruppo di testa ma moneta unica
Dal Comitato Euro assicurano per Lampard campagna informativa sarà intensificando sarebbe però opportuno che non ci posso soltanto spiegazione tecniche
Ma anche messaggi positivi sull'importanza per ciascuno di noi e soprattutto per i giovani per questo primo essenziale traguardo in direzione delle unione europea
E pollame tale trasmettere questi messaggi
Anche per rendere evidente il valore umano e civile non solo economico di questa integrazione fatta per unire e competere nella pace
Questo governo e questo Parlamento operano a cavallo di questo passaggio storico che distingue due fasi
Fino a ieri
Abbiamo costruito le basi economiche per essere nel gruppo dei primi oggi dobbiamo avere l'ambizione di essere ancora fra i primi e tra i più determinati per dare concretezza all'Europa unita vi ringrazio
Seguendo nel programma dei lavori
Così come è stato consegnato
Interviene ora Augusto Bocchini presidente Confagricoltura e vicepresidente al tenero prego
Ringrazio il presidente evidentemente
Intervengo come presidente di Confagricoltura noi
Siamo molto soddisfatti
Dall'inizio dalla nascita
Della Organizzazione mondiale del commercio che ha visto
Sostanziale rafforzamento di quella
La situazione
Precedente
Oggi sono centoquarantaquattro i paesi che aderiscono all'Organizzazione mondiale del commercio
E
Sicuramente Doha ha visto una risultato positivo in quanto è stata finalmente tracciata un'agenda
Un'agenda dei lavori
Che seguiranno che sono state indicate delle date per la conclusione degli dei lavori medesimo
Quella ombra preoccupante
Chi era sorta Assia tal possiamo dire che
Di fatto Condò a è stata è stata eliminata
Il commercio agricolo negli ultimi trent'anni è cresciuto
In valore di più di dieci volte
Questo forte aumento
Non è stato pari all'aumento per esempio nei servizi mai sicuramente un aumento significativo ed importante il dossier agricolo fu affrontato per la prima volta nell'Uruguay Roundup
E arrivò dei risultati
Notevoli
Anche perché l'Unione europea oggi è diventato il primo importatori di merci agricole e
Tiene questa leadership nelle importazioni delle cosiddette commodities agricole distaccando gli Stati Uniti che sono il secondo maggior importatore di una fortissima
Percentuale parallelamente a seguito degli impegni dell'Uruguay Round ci sono stati dei grandi cambiamenti nella politica agricola
Comunitaria a partire dal fatto che oggi il Budget agricolo annuale rappresenta meno del cinquanta per cento del totale del bilancio dell'Unione Europea
Questa è una riduzione forte
Soprattutto se pensiamo che negli anni settanta
Il Budget agricolo era il settantacinque per cento del totale del bilancio dell'allora Comunità economica
Europea
I prezzi europei sono sostanziali prezzi europee dei prodotti agricoli evidentemente sono sostanzialmente allineati sui corsi mondiali c'è
Il settore dove c'è una più grossa differenza è quello è quello dello zucchero ma per il resto delle commodities più o meno siamo allineati sui prezzi mondiali
Le sovvenzioni all'export
Le così dette restituzioni negli ultimi anni negli ultimi sette anni si sono praticamente dimezzate passando da circa il trenta per cento del
Del Bilancio del FEOGA a garanzia al quattordici per cento
E
Negli ultimi mesi è stata fatta un'apertura sostanziale ai cosiddetti Paesi meno avanzati quel quel gruppo di quattordici Paesi che sono stati enucleati
Dai paesi meno avanzati
Dai Paesi in via di sviluppo
In quanto rappresentano quelli in cui lo sviluppo economico a dei livelli di arretratezza più marcati
Con la decisione è che è stata chiamata every Fink battuta arms
Ogni importazione dai paesi meno avanzati è stata totalmente liberalizzata
Rimangono rimane una sorta di phasing out cioè un una liberalizzazione graduale in cinque anni che riguarda tre commodities le banane il riso e lo zucchero oggi e questo è un dato di fatto l'Europa
E rappresenta il principale mercato delle esportazioni agricole dei Paesi in via di sviluppo all'Unione Europea importa più commodities agricole da sola di quanto né importino insieme gli Stati Uniti Giappone la Nuova Zelanda
E l'Australia
Però io vorrei fare un'altra considerazione io ho portato delle cifre
Reali incontrovertibili che dimostrano l'apertura che l'Unione europea affatto alle importazioni
Di commodities agricole dai paesi meno avanzati dai Paesi in via di sviluppo
Però a questa reale apertura alle loro importazioni alle loro esportazioni
Non ha fatto seguito una parallela crescita dell'economia di questi Paesi e tanto meno una parallela crescita del dello sviluppo agricolo
Di questi Paesi
E allora secondo me è legittimo porsi una domanda
E soltanto una liberal una globalizzazione
Selvaggia e sempre più marca
Delle alle esportazioni dei Paesi meno avanzati dei paesi in via di sviluppo l'unica carta per far crescere questi Paesi o non è forse il caso di pensare che questi Paesi non possono pensare solo alle esportazioni
Anche perché non dimentichiamoci
Che
C'è una fortissima quantità di cittadini del mondo che ancora hanno dei problemi di sottolinea interazione la fame nel mondo è una realtà ancora in questi
In questi Paesi che allora accanto ad una globalizzazione
Controllata e non selvaggia
Secondo me istituzioni internazionali
Per prima la FAO dovrebbero costruire realmente una politica di sviluppo dell'agricoltura di quei Paesi tendente sia le esportazioni ma tendente anche a creare un mercato interno
In cui
Questi Paesi possano essere possano vedere rafforzata la loro economia agricola che possano finalmente debellare questa incredibile barbarie della fame nel mondo che in questi Paesi è una realtà e poi relativamente a Doha mi pongo due problemi
Il primo è è evidente che sono molto contento che andò a
Abbia portato ad un sostanziale successo però ci sono due insuccessi che secondo me Pisano
Sull'organizzazione mondiale del commercio la prima che non le parti contraenti gli stati membri non si sono minimamente messi d'accordo nella difende nella definizione di standard sociali minimi
Si è semplicemente preso atto nella dichiarazione ministeriale
Dei lavori della UIL non la UIL del dei nostri amici ma l'ufficio porta fa l'ufficio
Internazionale del lavoro sì o il Howie nella a secondo della lingua della lingua con cui viene definita ma io volevo fare un omaggio al Presidente fra ricchezza e chiamarla e chiamarla UIL certa
Gli standard sociali minimi non sono solo un problema per noi di dumping di quello che chiamiamo dumping sociale
Io ritengo che
Organizzazioni sindacali
Rappresentanti del lavoro che rappresentanti dell'impresa
Si debbono mettere d'accordo con un avviso comune per chiedere che gli standard sociali minimi entrino nella né in quella che sarà la chiusura dell'organizzazione
Mondiale del commercio
Il secondo discorso è quello degli standards minimi ambientali
I paesi in via di sviluppo non hanno accettato di inserire nel discorso del rispetto dell'ambiente della così detta ecocompatibilità nella trattativa quindi
Ritengo che questi siano dei punti importanti per una crescita del commercio mondiale ma anche perché la trattativa il nuovo round che con Doha ha trovato la definizione della propria agenda
Di lavoro Possa chiudersi con dei risultati non soltanto dal punto di vista economico l'apertura dei mercati ma che ci sia parallelamente una crescita degli standards minimi
Sociali che ci sia un rispetto degli standard minimi ambientali grazie
Grazie al presidente di Confagricoltura volevo vivere un equivoco
Il bene interviene ora Sergio Cofferati segretario generale della CGIL
La globalizzazione come sapete è un processo verso il quale il sindacato confederale italiano non ha mai avuto
E mostrato avversità ideologiche come tutti i processi a carattere spesso ambiguo
Contiene in sé potenzialità rilevanti altrettanto visibili
E rilevanti rischi si chiama oramai con il termine riassuntivo di globalizzazione con la somma di effetti che proprio dell'interrelazione tra le economie dei singoli Paesi degli aggregati sovrannazionale
Io penso che la comunità internazionale all'interno dello stesso ognuno per la sua parte si debbano seriamente interrogare su quali sono le condizioni operative necessarie per costruire intorno a questo processo
L'attenzione ma soprattutto il consenso necessario
Perché l'alternativa oggettivamente in campo ad un'integrazione corretta delle economie
E ritorno a forme di protezionismo che potrebbe generare disuguaglianze rilevanti e con tutta probabilità anche rotture destinate ad avere effetti dirompenti sulla parte più debole del pianeta
Dunque se si vuole che la globalizzazione venga percepita e vissuta come un processo utile è indispensabile che la stessa abbia disponibili rapidamente un sistema di regole abbia trasparenza e sia governata da soggetti che hanno riconosciute forme di democrazia al loro interno
Io credo che il problema principale oggi sia proprio questo riorganizzare ristrutturare riformare gli organismi internazionali se quelli politici che quelli economici e bisogna farlo mentre gli stessi agiscono mentre sono chiamati ad interventi delicati difficili nei quali scontano che i loro limiti le loro difficoltà
A cominciare dalla reazione le Nazioni Unite
Nessuno si deve illudere che l'unanimità che si è determinata sul terrorismo
In una circostanza recentissima sia sufficiente a dare prospettive
Stabili nel futuro al lavoro e alla vita dello venerazione delle nazioni
Che ha mostrato in tempi passati ma non lontani tutte le sue difficoltà e l'incapacità prevenire conflitti che hanno pesantemente segnato la vita di milioni di persone così come bisogna prendere atto io credo della finanza attiva del G otto non ho mai pensato e non penso adesso che la riunione tra i capi di Stato dei Paesi maggiormente sviluppati sia di per sé una scelta illegittima Scanzi
Sono organizzazioni statuali
Democratiche
Sono persone legittimamente investite dal consenso dei cittadini quelli che si sono più volte ritrovate per decidere
Le scelte che però non riguardava soltanto i loro Paesi l'avevano ricadute consistenti
E immediatamente operative su una parte rilevante del mondo oggi gli esclusi non sono più disponibili ad accettare che ciò avvenga vogliono giustamente partecipare e dunque chiedono chi essere coinvolti a pieno titolo e a pari dignità nelle scelte che non sono circoscrivibili oggettivamente agli effetti e le condizioni di chi le promuove riorganizzare riformare ristrutturarle ordinazioni sovrannazionali assai complessa
Vuol dire per ognuno di loro immaginare come dicevo forme di democrazia di trasparenza che oggi non sempre sono date
Vuol dire in qualche circostanza ripensare forse anche le funzioni per le quali queste organizzazioni erano state concepite
E in ogni caso una dimensione democratica sovrannazionale che va al di là del carattere dei singoli Stati
Prefigura la cessione di quote di sovranità nazionale che spesso trascinano l'esigenza di rivedere gli stessi modelli locali di organizzazione non soltanto dell'economia ma degli aspetti formali della democrazia
E poi come dicevo la discussione sulla riforma come condizione utile per creare aspettative positive per dare una percezione del proprio del processo non negativa che dunque creare intorno allo stesso attenzione
Questa discussione va accompagnata da atti politici efficaci dati anche simbolici che siano però percepibili come intenzione positiva da parte dei singoli Paesi che segnino un inversione di tendenza rispetto agli accadimenti più Lecce per questa ragione credo diversamente
Da quanto concludeva poco fa
Il dottor Bocchini che l'aria da Pinocchio adora si sia conclusa nel modo peggiore possibile considero quella conclusione una conclusione assai contraddittoria
Perché da un lato ha senza dubbio registrato la novità positiva
Di condizioni nuove tra i paesi che hanno contratto quell'intesa che rapporti economici tra di loro
Nuovi
E potenzialmente positivi
Ma contemporaneamente la vera rimosso e non dato risposta a problemi rilevantissimi come sono quelli degli standard sociali e degli standard ambientali
Porterà alla situazione davvero contraddittoria ma carica di elementi negativi per la quale avremo contemporaneamente più sviluppo
E nessuno può negare che si tratti di un approdo positivo ma contemporaneamente più conflitto nei mercati più disuguaglianze e più ingiustizie
Perché quella crescita economica produrrà l'effetto contrario di quello desiderato
Lo so che ha poi può apparire un paradosso probabilmente lo è ma senza regole comuni in materia di protezioni e di diritti
Si finisce con l'avere elementi di conflittualità nei rapporti tra i Paesi maggiormente sviluppati e quelli più poveri
Portano ad anni io non credo che sia possibile più affrontare il tema degli standard sociali come si è fatto per tanto tempo
Quando si chiede ai Paesi più deboli di assumere come vincolo quello di standard sociali uniformi
Cosa che non sempre è stata affacciata ma anche qualora lo si facesse quando gli si chiede contemporaneamente di rispettare indispensabile soglia del rapporto tra la crescita e l'ambiente
Non si avrà un risultato positivo se nel contempo i paesi più forti non offriranno politiche di cooperazione efficaci
Non si può chiudere gli occhi di fronte al fatto che la richiesta di assunzione di vincoli agli altri
Se non è accompagnata da aiuti concreti sul piano della conoscenza dello sviluppo dell'ammodernamento si traduce oggettivamente in una forma di dumping alla rovescia
Che produce ancora una volta paradossalmente una stretta e una resistenza ai livelli più bassi da parte dei Paesi più poveri
Dunque c'è un tema inedito che in qualche modo il dub chiodi dolci consegna
Quello della rivisitazione del carattere del rapporto tra i Paesi più sviluppati e quelli meno sviluppati con una chiave di lettura potenzialmente nuova
E bisognerà togliere dai comportamenti dei paesi sviluppati quella dose di cinismo che li porta a considerare grandi realtà sociali ed economiche come da ultimo la Cina esclusivamente con un mercato non ponendo nel contempo laddove essi puntato un'integrazione
Tra aree produttive e aree di mercato il tema dei diritti a partire da quelli delle persone diritti fondamentali che sono oggi negati in molti dei Paesi che fanno parte o che sono entrati a far parte
Del consenso del DAP logico
Abbiamo lì forse la contraddizione più alta del processo di globalizzazione una globalizzazione che dovrebbe spingere verso modelli competitivi nei quali la qualità è assicurata ma la qualità è data dal rispetto uniforme
Gli standard associare intendendo per tali sia le protezioni che direi e da un'idea di limite nello sviluppo
Che non considera l'ambiente come un territorio da esplorare o peggio ancora come una risorsa disponibile a qualsiasi condizione
è necessario dunque
Un orientamento comune che dovrebbe partire io credo da quei territori che hanno una storia una cultura comune maggiormente sviluppato
In primo luogo dall'Europa
Ci sono ritardi colmabile nei comportamenti nella prassi che l'Unione europea
Quando affronta i temi della globalizzazione ancora mantiene e che sono stati in qualche misura riconfermati anche adoro
Io credo che sia arrivato il momento dopo riparo dalla moneta
Unica di riprendere rapidamente arresto il resto è la necessità di allargare l'Unione europea in fretta secondo regole condivise
Sulla base del riconoscimento di diritti comuni
L'Europa non può ignorare che il permanere all'esterno dell'Unione di realtà importanti non è soltanto come qualcuno pensa la perdita di un mercato potenzialmente rilevanti
E l'apertura di una frattura al mantenimento di una frattura all'interno del territorio vasto dell'Unione che porterebbe inevitabilmente ad una depotenziamento delle capacità competitive che anche delle condizioni economiche oggettive dell'Unione
Servono nuove regole istituzionali con uno sforzo per procedere che per accelerare lungo la strada indicata da Nietzsche bisogna realizzare compiutamente il modello sociale europeo
Un modello che non può avere più soltanto ma è già molto un sistema di diritti uniformi deve rapidamente puntare a tutte le uniformi a meccanismi redistributivi a partire da quelli fiscali che rendano il mercato dell'Unione
Un mercato nel quale non esistono condizioni difformi e dunque non sono presenti forme di alterazione della necessaria competizione coordinate comuni dunque per competere
Coordinate comuni per prospettare le proprie esigenze e i propri modelli dall'Europa verso il resto del mondo e poi coerenza locale
Un Paese come il nostro non può pensare di mantenere ruolo prestigio e posizione in Europa se non a quotidianamente i comportamenti coerenti
Dico con tutta franchezza che non trovo coerenza nei comportamenti delle imprese italiane che ancor meno in alcune delle scelte che il Governo italiano ha prospettato su sollecitazione delle stesse imprese
Si va in questo Paese rapidamente verso l'ordinamento del lavoro che ci esclude dall'Europa
Si cita sistematicamente l'Europa la si prende a riferimento che poi in concreto si guarda altrove
Si sta discutendo tra il governo e le parti sociali di un libro bianco
Che è fatto di politiche per il lavoro che sistematicamente rifuggono dai vincoli che dagli orientamenti che sono previsti in Europa
Ognuno di quei provvedimenti l'insieme degli stessi punta davvero incerto meno peso della legislazione ma contemporaneamente meno partenariati
In condizioni difforme da quello che l'Europa ci chiede
La sussidiarietà viene intesa non come integrazione delle funzioni primarie dello Stato ma come sostituzione
Funzioni irrinunciabili da parte dello stesso che siamo davanti all'idea ripetuta oltre che praticata della violazione sistematica del principio d'anno regresso
Ce n'è quanto basta e avanza per dimostrare che l'Europa è importante non come riferimento astratto
Ma come luogo nel quale si esercitano e si definiscono politiche comuni ma soprattutto nel quale le grandi associazioni di rappresentanza di interesse e ancor prima gli Stati mostrano coerenza di comportamento
L'idea che si possa in un solo paese in questo caso il nostro avere spazi competitivi se il modello che si costruisce un modello che mette in discussione i fondamenti della cultura sociale dell'Europa
è un'idea che non porta a vantaggi di nessuna consistenza dunque non ci si possono sorprendere poi se nei rapporti internazionali
Alla fine si definiscono soluzioni che o commentato aspramente non ignorando il loro carattere innovativo ma chiedendo a nessuno di voi di sottovalutare il loro aspetto regressivo come quelle titola
Non si può pensare
Che sia possibile individuare standard sociali comuni come chiedeva poco fa sì Presidente Bocchini
Che valicano per il mondo se nel contempo non sia la disponibilità di stabilire regole comuni o di difendere quelle che insieme abbiamo praticato nel proprio Paese
Siamo chiamati tutti ad uno sforzo diverso e più importante del passato ma forse anche a qualche tentativo di non dimenticare che quel che è stato positivo val la pena di essere riconfermate riprodotto e soprattutto per ognuno di noi
Di avere nei tratti e nei comportamenti di tutti i giorni la coerenza che se
Grazie al segretario della CGIL interviene ora il dottor Colombo per Confindustria
Grazie presidente ma io ho trovato questo accostamento di tennis globalizzazione Europa lavoro a cui ha dedicato a questa giornata oggi particolarmente pertinente
Perché
Pone direttamente a fuoco
L'esigenza di quello che bisogna fare
Per partecipare in modo positivo in termini di sviluppo e di occupazione i processi di globalizzazione all'integrazione europea
E questo è quanto più è tanto più vero
Dopo che dall'undici settembre in poi si sono aggiunte le condizioni di emergenze di drammatica incertezza
Che rendono necessita di interventi di carattere strutturale sulle nostre economie sui nostri sistemi produttivi ancora più impellenti al di là delle esigenze di rilancio congiunturale per sostenere lo sviluppo perché ci sono sicuramente tra problemi di carattere strutturale da superare
Perché questi processi si traducano nel massimo risultato possibile in termini di sviluppo e quindi soprattutto in termini di occupazione quindi di maggior lavoro su questo l'Europa non sta dimostrando ancora di utilizzare al massimo le poter
Costantemente deludente negli ultimi anni
L'Italia poi in questo andamento deludente dell'occupazione si colloca in una posizione paradigmatica
Perché sicuramente l'andamento del nostro tasso di occupazione largamente insoddisfacente
Sì però solamente alcuni dati ricavabili da un documento dell'Unione europea anche la counselor comande scienza densamente esce norme Ambra spezza un po'all'Empoli Essence
Che città come nonostante i progressi fatti in Italia per quello che riguarda l'andamento della regolamentazione del mercato del lavoro la distanza che ci separa l'arresto dell'Europa è ancora notevolissimo
Abbiamo in Italia un tasso di occupazione del cinquantaquattro per cento solo cinquantaquattro per cento degli occupabili compresi fra i quindici e i sessantaquattro anni sono occupati a fronte di una media europea del sessantatré per cento
E a fronte di un obiettivo europeo del settanta per cento nel due mila dieci che vorrebbe dire per l'Italia il cui raggiungimento dell'obiettivo sette milioni di occupati in più nell'arco di nove anni
Questi dati sono ugualmente illuminanti se si scende dentro le categorie di occupati
C'è un problema di occupazione femminile in Italia rispetto a letto presto d'Europa
Solo il quaranta per cento delle donne in età da lavoro sono occupate in Italia a fronte di un dato medio europeo che è superiore al cinquanta per cento
E a fronte di risultati massimi in Europa che oscillano fra il sessanta e il settanta per cento che si riferiscono soprattutto Paesi scandinavi che sono intervenuti con riforme strutturali più incisiva nel mercato del lavoro
Cioè come è noto un drammatico problema di livello dell'occupazione giovanile fra i quindici e i ventiquattro anni solamente il ventisei per cento sono occupati a fronte di una media europea del sessanta per cento
C'è come noto un problema di scarsa occupazione scarso tasso di occupazione degli anziani fra i cinquanta e i sessantaquattro anni solamente il ventotto per cento degli italiani e occupato a fronte di un obiettivo specifico dell'Unione Europea che del cinquanta per cento ma questo naturalmente fa da corollario il fatto che l'età effettiva di pensionamento in Italia e fra le più basse in Europa
C'è una situazione nel mercato del lavoro italiano rispetto a quello dello europeo che peraltro non determina soddisfazione perché è un altro fa gli stessi impieghi occupati perché un altro documento
Della Commissione europea il rapporto sulla un po'in mente ignorato nel due mila e uno
E mostra come il livello di insoddisfazione degli occupati in Italia sia il più va di più alto di insoddisfazione sia il più alto rispetto agli altri Paesi europei
Abbiamo creato quindi un sistema che irrigidisce determina costi per le imprese peraltro non soddisfa neanche chi occupato
Rispetto al resto d'Europa non sembra neanche essere vero
Che in Italia Bondi la precarietà se è vero che in Italia Grey in Europa Grecia e Italia hanno il numero più basso di rapporti di lavoro a tempo determinato rispetto ai rapporti di lavoro in tempo indeterminato Empoli indeterminato
E che se si guarda la decorrenza dei rapporti di lavoro in Italia appare la massima stabilità possibile c'è il rapporto di lavoro sono quelli che durano di più
La stabilità naturalmente un fatto positivo a condizione che essa sia un fatto fisiologico non un fatto patologico e quindi non sia iter tutelata rispetto ad altre forme di rapporto di lavoro
Ecco abbiamo la sensazione che ci sono molti problemi da risolvere nel mercato del lavoro ancora nonostante i progressi fatti e le strade intraprese perché i benefici dell'integrazione europea possano veramente tradursi in risultati
Massimi in termini di sviluppo in termini di occupazione siamo ancora condizionati dalla legislazione che prende a contratto di riferimento il contratto a tempo pieno indeterminato
Abbiamo una tendenza alla iper protezione di chi è occupato con scarsa attenzione a chi non è occupato abbiamo un sistema di ammortizzatori sociali
Generoso e selettivo che in realtà sostiene il reddito e non incentiva la ricerca dell'occupazione queste cose le dice anche l'OCSE che identificava ancora alla fine degli anni Novanta il mercato del lavoro italiano come uno dei più vincolanti quindi dei più incentivanti alla economia sommersa
La tendenza a legiferare in senso Visco distico si pone anche per quello che riguarda i rapporti fra legislazioni a livello nazionale legislazione a livello europeo
Troppo spesso accade nel nostro Paese che la normativa a livello europeo viene interpretata in termini non necessariamente coerenti con quelli comunitari perché iter vincolistici
Viene data l'interpretazione più vincoli sta possibile ad ogni forma
Di flessibilità viene dato il connotato di una pericolosa anomalia da tenere sotto controllo piuttosto che un'opportunità di innovazione sono ancora scarse nel nostro Paese le possibilità di differenziare la disciplina del rapporto di lavoro
A fronte di quanto accade nell'economia europea e globalizzata in generale c'è della diversificazione delle sicure del dell'occupato in genere
E abbiamo ancora un sistema che fatica a generare occupazione perché gravato da costi di finanziamento del sistema del welfare troppo pesanti
Le ho bene che
I rapporti sono che i progressi sono stati fatti da alcuni anni a questa parte da da pacchetto Treu o al libro bianco recente alla legge-delega che passata recentemente sul mercato del lavoro su cui sicuramente riscontriamo tendenze che mettono il mercato del lavoro italiano nella direzione giusta per avvicinarsi a quello degli altri Paesi europei
C'è una fase adesso di normazione secondaria da attuare in cui queste tendenze dovranno essere concretizzate e quelle una frase una fase in cui insoddisfazioni frustrazioni possono trovare
Margini di
Risoluzione al di là di scelte ideologiche e di conflitti frontali che cinque ingressi ci allontanerebbero dal resto del Paese questo anche per problemi di cui finora era addirittura proibito parlare
Abbiamo quindi sicuramente ancora molta strada da fare abbiamo un percorso molto lungo da fare per fare in modo che l'Italia approfitti al massimo delle opportunità che i processi di globalizzazione e di integrazione europea determinano perché ne determinano e indispensabile però che ci guardiamo al nostro interno con la volontà di risolvere i problemi strutturali con decisione rifuggendo da posizioni ideologiche grazie
Non è prevista la pausa caffè anche se la scritta
Ora la parola Santini segretario confederale della CISL
Sì io debbo scusarmi per due motivi primo perché una voce terrificante ma purtroppo la stagione porta questi inconvenienti
Nel secondo punto perché della mancata presenza di segretario generale Pezzotta che sostituisco
Mi pare che ai
I temi siano molto
Molto stimolanti
E non so se voi avete avuto la stessa impressione
Nel vedere quegli aerei su quelle torri io ho ripensato immediatamente al titolo di un libro
Di fine degli anni ottanta che si intitolava effetto boomerang
E che parlava del fatto che parlando all'Occidente
Qualora non si ponesse il problema di governare gli affetti dello sviluppo e gli effetti della globalizzazione
Allora non si diceva così ma insomma la stessa cosa avrebbe poi pagato nel tempo tutta una serie punto di affetti al contrario di di effetti di ritorno
E fu frutto di questa mancata capacità di governo allora
Chiaramente questa è una dimensione che nessuno di noi avrebbe voluto mai vedere ma da questa come dire impressione e questa anche terribile sensazione del fatto che quelle quella avvenimento limite della cui la vita scriveremo ancora per molto
Ha rappresentato anche il paradigma delle mancate scelte e delle mancate capacità di governare e orientare i processi economici ma anche ovviamente politici internazionali a noi ovviamente interessa la parte economica e la parte legata alla globalizzazione
Sulla quale si è detto come tutti i processi è un processo ambivalente
E sulla quale però mi pare dall'azione di questa mattina non messo bene in evidenza come nel gioco delle opportunità e dei rischi prevalgano nettamente in questa fase i rischi
Perché noi hashish assistiamo come ricordava bene dall'azione di Gennari in questo suo confronto tra sessanta ottanta ottantadue mila assistiamo a un incredibile aumento
Delle disuguaglianze proprio sui parametri fondamentali dello sviluppo la distribuzione del reddito la diffusione del tasso di occupazione la diffusione dei beni essenziali la sanità l'istruzione
E quindi la tutela ambientale e quindi il nostro problema
Il problema che vediamo dall'ottica del lavoro è proprio quello
Di inserirsi dentro questa inaccettabile proliferazione aumento
Delle disuguaglianze per individuare le forme e le modalità di governo di questo fenomeno che appunto porti ad enfatizzare le opportunità e ha progressivamente a ridurre i rischi e le disuguaglianze questo ci porta ad avere subito un metro di giudizio sul l'avvenimento più recente
La conferenza del commercio dell'abilitazione mondiale del commercio a Doha
Io credo che dopo a possiamo definirla così non è stato un fallimento come Seattle nel senso che ha prodotto qualche risultato ha prodotto per la verità risultati molto modesti
E io credo che per ammissione degli stessi soggetti partecipanti abbia sostanzialmente mancato gli obiettivi principali che si era posto che si era posta soprattutto ha mancato gli obiettivi più importanti sul piano diciamo della sostenibilità dello sviluppo
Nel senso che alcune apprezzabili soluzioni in materia appunto di regolazione del commercio che qui venivano ricordate non l'hanno trovato però per motivi compressi e non facilmente risolvibili se non una logica appunto di governo internazionale
L'ho trovato però il necessario complemento rispetto appunto alla necessità di inserire standard sociali e standard ambientali che permettessero il Governo e la possibilità di cominciare a ridurre queste disuguaglianza
E quindi il dopo Doha ripropone le questioni
Esattamente nel punto in cui le aveva lasciate SIATEL
In modo se volete meno drammatico ed eclatante perché qualche piccolo Paci non c'è stato ma nella sostanza con gli stessi problemi
Problemi a quindi di riformare queste istituzioni internazionali
Ad esempio ancora una volta questa conferenza del commercio
Non ha fatto i conti con il rapporto di democratizzazione da conferenza stessa
Si è discusso a Seattle o prima di Seattle si è discusso prima di Doha ma una formulate in di bile
Per cui dentro questa votazione del commercio vengano anche inserite con un ruolo naturalmente di tipo consultivo ma le grandi organizzazioni sociali
Sindacali non governative che in qualche modo rappresentano la parte relativa appunto alla dimensione non solo economica del lavoro ma la dimensione anche sociale dei diritti delle tutele questo un obiettivo ancora una volta mancato e quindi noi ci troviamo di fronte a una nuova sessione i negoziati commerciali privi della dimensione importante ed è il contributo importante che potrebbe che poteva potrebbe potrà un giorno forse derivare dalle organizzazioni internazionale dalle interazioni sociali
Così come il tema del mancato adeguamento della mancata assunzione degli standard sociali ed ambientali rimanda al problema delicatissimo dei processi
Che noi mettiamo in moto per renderli possibile da randelli possibili
E chiaro che noi non possiamo pensare di rendere possibili in modo automatico per Paesi tre grandi paesi in via di sviluppo l'adozione di questi standard
E chiaro che come è stato detto peraltro asse attrezzato detto anche poi Ya a Genova in occasione del G8 da parte del del sindacato internazionale e chiaro che andava costruita una politica e va costruito una politica che metta insieme
Le politiche di aiuto e di cancellazione del debito per i Paesi le politiche di incentivazione a costruire processi virtuosi di rapporto di sviluppo politiche che inseriscano per esempio lo diciamo c'ero termini però
E di coerenza che anche le grandi organizzazioni localizzazioni statuali che sostengono il commercio internazionale subordino gli aiuti al commercio a questi standard e quindi creino l'interfaccia necessaria
Per questi fenomeni ecco allora se noi non poniamo il tema degli standard sociali ambientali
Obiettivo imprescindibile dalla giunge non lo poniamo il rapporto a questi fenomeni di carattere appunto di processi da attivare
Che permettano di arrivare a determinare processi virtuosi nei paesi in via di sviluppo sicuramente
Ancora per molto tempo avremo questo obiettivo mancato e quindi avremo grandi difficoltà e grandi disuguaglianze che continuano a marciare così come credo i temi della clausola sociale i codici di condotta
Assunti a livello anche i negoziati tra con le multinazionali debbono diventare l'elemento che accompagna questi processi deve
Le le imprese Rondine no le tempeste rondine che stanno qualche mese
Dentro questi distretti per lucrare le condizioni sono un'esperienza drammatica mai succedere denunciata dalla quale noi non possiamo non liberarci sono parla di sono surrogati di sviluppo non forme di sviluppo continuative e allora da questo punto di vista noi crediamo che c'è questa dimensione
Necessarie importante dell'assunzione di parametri DiVersi
Che debbono orientare governare questo sviluppo parametri appunto che parlano del di come si distribuisce il reddito di come si recupera il debito di politiche di piena occupazione ma anche di buona occupazione del santo volto di cui si parla
A livello internazionale di diffusione di questi beni primari essenziali la sanità l'istruzione della tutela dell'ambiente sono i parametri sui quali noi crediamo va scritta un'altra pagina della globalizzazione
C'è una pagina che oggi purtroppo è bianca la pagina che oggi a poche righe e confuse una pagina che con un'azione convinta come diciamo del sindacato internazionale ma di tutte le organizzazioni e ci auguriamo che le istituzioni può portare a quella governabilità quel governo democratico
E noi aggiungiamo anche solidale della globalizzazione che necessario per dare una prospettiva positiva a questo processo
In tutto questo l'Europa riveste una grandissima importanza
Non solo per come veniva detto stamattina
Perché le dinamiche internazionali
Come si stanno delineando a livello anche di rapporti tra i grandi Paesi rendono ineludibile la cella l'accelerazione dell'unione politica europea
Poi qualcuno Maiochini pare parlava storia di governo multipolare del mondo ma è chiaro che se l'Europa non diventa
Uno dei poli credibili
E come dire non si riduce per lo spettacolo un po'come dire anche non proprio bellissimo di di chi per primo arriva a parlare con lui evidentemente l'Europa non avrà un grande futuro quindi noi sosteniamo non non da oggi di questa ineludibilità
E questa necessità di accelerare il processo di Unione europea e di accelerarlo anche all'interno
All'interno di alcuni parametri che vorrei brevemente richiamare innanzitutto il problema dell'allargamento
L'allargamento viene messo in
Viene messo spesso in contraddizione
Con il tema delle della possibilità di garantire politiche di coesione di sviluppo
E anche tu nel nostro Paese trova qualche diciamo così cultore dell'alternativa
Tra largamente o e politiche di coesione ecco noi crediamo fermamente che l'allargamento dell'Europa che è un processo appunto legato alla casta politica dell'Unione ineludibile
Debba fortemente intrecciarsi con un ripensamento
Ma un rafforzamento e quindi un adeguamento una correzione sulla base dell'esperienza di questi diverse fasi di politiche di coesione i fondi strutturali gli aiuti comunitari le politiche regionali di sviluppo debba trovare una come dire un completamento reciproco debba trovare una combinazione virtuosa questo un tema da sottolineare anche lì una sede come questa che ha ospitato le nostre riflessioni appunto sul rapporto di coesione ed è un tema che non può vedere il nostro Paese è una posizione appunto di retroguardia
Le lamentarsi per il rischio di perdere qualche politica di aiuto ma in realtà nell'essere sostanzialmente non in grado di determinare questo processo nuovo che va costruito e quindi ripensare seriamente
Politiche di sviluppo di coesione di riequilibrio anche regionale come elemento
Complementare ma è necessario al processo di allargamento europeo sia nelle direzione dell'Est ma non dimentichiamo anche nel Mediterraneo noi abbiamo una vocazione europea verso il Mediterraneo
è una vocazione che ci auguriamo venga enfatizzato dal fatto che speriamo tutti finisca il più rapidamente possibile questo conflitto
Mediorientale quindi ci sia anche un ponte diciamo che dall'Europa si rivolge a questo mondo per determinare anche a quel livello crescita e allargamento Secondo dimensione europea fondamentale mi pare il superamento delle asimmetrie delle molte asimmetrie economiche che ancora esistono
Le simmetrie per esempio dei processi di liberalizzazione
Tema un po'sottovalutato dal dibattito temo su cui litigano regolarmente ad ogni conclusione di semestre i leader europei tema sul quale però le reciproche gelosie e anche qualche un po'di polvere sotto il tappeto nascosta da parte di molti Paesi non fanno fare i passi avanti necessari così come le asimmetrie sul piano fiscale e quant'altro
Da ultimo il tema delle politiche sociali e del lavoro
Su questo noi abbiamo diciamo alcune certezze ed alcune inserite alcune tematiche aperte
A me pare che la Carta dei diritti approvata a Nizza sia una con un riferimento importante per Bari Centrale il modello e la testa politica dell'Unione Bari centrarlo saldamente sulle tematiche di tutela del lavoro sulle tematiche del modello sociale così come il ruolo progressivamente crescente
Che assume a livello europeo
La negoziazione sindacale tra le parti e quindi la produzione anche di finalmente Accord in materia di politiche del lavoro che poi diventano direttive europee quindi cominciano a creare quella base comune
Di politica del lavoro che sia coerente con il modello sociale
Così come salutiamo positivamente la delibera la direttiva forse Tauro Preah e questa forte diciamo spinta a modelli di partecipazione dell'avo dei lavoratori e le imprese a modelli di responsabilità sociale dell'impresa che sono a spesso ancora poco diciamo apprezzate e poco conosciuta nel nostro Paese che non sono neanche entrate come invece l'auspicabile nella nella recente nelle recenti disposizioni governative
E e quindi su questo mi pare mis mi sembrano questi tre la Carta dei diritti il ruolo della negoziazione tra le parti sociali le politiche di partecipazione e le politiche diciamo di responsabilità sociale dell'impresa mi sembrano tra Cardini importanti
Su cui costruire le politiche del lavoro così come mi sembrano importanti diciamo le politiche relative alla cosiddetta occupabilità
Cioè le politiche del lavoro intesi in senso dinamico
Nel senso che io credo e questo come dire mi dà uno spunto per un rapidissimo cenno conclusivo anche l'attualità italiana io credo che il solco tracciato è proprio quello
Quello cioè di rendere coerente il modello sociale europeo alle sfide ruvide della globalizzazione della competizione della flessibilità costruendo dinamicamente quelle tutele
Che il mercato non può dare
E non vuole dare Maio aggiungo anche spesso non può dare costo costruendo le pervicacemente attraverso le politiche appunto di integrazione sociale le politiche di tutela da questo punto di vista il libro bianco
è un documento molto ambivalente
Nel senso che pone le questioni e i titoli
Giusti
Cioè come costruire queste politiche
Dentro il mercato
Spesso da in alcuni settori da risposte sbagliate
Come ad esempio sicuramente lo è la parte e la recente delega governativa che riguarda appunto l'abolizione o la modifica dell'articolo diciotto e dei meccanismi di tutela
Contro i licenziamenti
Ma i titoli di quel libro bianco le questioni poste sono questioni giuste sulle quali il negoziato delle parti sociali e meno il protagonismo governativo deve saper trovare le risposte
E deve saper trovare diciamo parafrasando quello che capiterà da gennaio con l'euro che renderà tutti gli italiani cittadini europei perché avranno tutti la stessa moneta
Deve trovare il modo che rapidamente tutti i lavoratori lo pay abbiano in tasca diciamo figurativamente quell'insieme di tutele di percorsi formativi di crescita professionale che gli permetta di affrontare la flessibilità il lavoro diciamo così che si frammenta
Ma non per questo deve deve diventare precario
Di affrontarli con una capacità ecco un insieme di risorse proprie e di risorse che vanno costruite a livello sociale che permetta appunto che il lavoro che cambia non diventi un lavoro precario e che permetta progressivamente
Di consolidare anche dentro la competizione
Un lavoro che sia sicuro che sia di crescita che sia di realizzazione delle persone
Ecco in questo io credo che abbiamo una sfida importante che mette in l'Italia dentro l'Europa e mette l'Italia in condizioni secondo me se bene interpreta questa sfida il sindacato questo vuol fare di affrontare positivamente i problemi della globalizzazione e della competizione
Santini la parola Giovanni Magliaro segretario confederale dell'UGL
Ma io voglio anzitutto ringraziare chi ha organizzato questo convegno perché sono convinto che di questo argomento della globalizzazione non si discuterà mai abbastanza il tema è forse oggi il più importante sul quale ci dovremmo tutti confrontare visto che si tratta di un processo che pervasivo che sta per va tendo tutte le nostre società
Qualcuno ha detto che oggi ci troviamo come sospesi tra ciò che non è più e ciò che non è ancora tra vecchie certezze che ci stanno abbandonando e avvisaglie di un nuovo che è difficile da definire
Questo è vero come è vero anche che siamo alle soglie di una nuova era che suscita speranze ma anche tanti inquietanti interrogativi
Il processo di globalizzazione del resto è un processo prepotente potremmo dire travolgente verità tempo fa ha scritto
Efficacemente che l'intreccio reciproco tra economia di mercato al processo di globalizzazione crea una vera e propria forza della natura così possente da sembrare inarrestabile non a caso si parla sempre più comunemente della diffusione a tutti i livelli di una sorta di pensiero unico che avanza come uno schiacciasassi
Le ideologie del Novecento
Sembrano morte ma l'ideologia di questo pensiero unico che in sostanza vuole dire vuole significare la riduzione di tutto al dato economico eh l'unica dominante
Sugli effetti del processo di globalizzazione si è detto e si è scritto molto in questi ultimi tempi
Gli scaffali delle biblioteche si vanno riempiendo di analisi di previsioni sia sugli effetti positivi e come sugli effetti negativi io credo che qui dovremmo darli ovviamente per conosciuti
E limitarci ad alcune sottolineature soprattutto per esprimere la posizione delle organizzazioni che qui rappresentiamo la mia organizzazione nell'ultimo congresso
Ha approvato all'unanimità un documento politico che già dal titolo denota l'attenzione che da a questo tema il titolo del documento eh le sfide della globalizzazione
Per rimanere per circoscrivere il discorso a considerazioni in ambito nazionale senza estendere
A senza estendono ai rapporti tra nord e sud del pianeta vorrei solo ricordare alcuni dati sulle conseguenze negative della globalizzazione sul mondo del lavoro
Insicurezza del lavoro la precarietà del lavoro e l'aumento delle diseguaglianze di reddito competizione egoistica tra gli individui che spinge ad una sorta di darwinismo sociale
Disoccupazione strutturale progressivo smantellamento dello Stato sociale subordinazione di ogni aspirazione delle comunità e dei singoli
Alle convenienze di un mercato finanziario impersonale sovranazionale
Questi sono fatti concreti
Che fanno temere l'avvio di un processo pericoloso di disgregazione sociale
Tra gli altri molto bene evidenziato da Dahrendorf nel suo libro quadrare il cerchio
Con implicazioni veramente allarmanti
A meno che
Non si cominci seriamente a porre in essere nuovi strumenti e azioni idonea a contrastare gli effetti perversi che la globalizzazione può produrre a meno che in sostanza non si cominci a stabilire regole a livello statuale e internazionale
Ecco io credo che la sfida epocale che la globalizzazione pone alla politica alle istituzioni alle forze sociali alla cultura insomma la società civile sia proprio questa
Cosa fare in concreto per non accettare passivamente e a criticamente gli effetti perversi della globalizzazione
Per non considerare come un destino inevitabile che la globalizzazione demolì Ischia progressivamente quella solidarietà e quella coesione sociale che sono alla base della nostra civiltà
Per trovare gli equilibri idonei a conciliare il potenziale positivo dello sviluppo economico della società dell'informazione con la garanzia del lavoro e di livelli qualitativi di vita migliori che in passato
Certo per vincere questa sfida occorrono dei cambiamenti di rotta radicali rispetto a quanto si è fatto finora occorre anzitutto che il potere politico riprende il ruolo che gli è proprio
Che si riaffermi il principio sua sul quale abbiamo fondato da due mila anni il nostro vivere civile cioè il principio dello ubi societas IBI ius
Occorrono delle regole che eliminino o quanto meno contengano gli effetti perversi della globalizzazione
Non si può continuare a pensare che la soluzione dei problemi si debba trovare nello spontaneismo del mercato e della finanza
Non si può tanto per limitarci ad un esempio uno solo però quanto mai significativo
Continuare ad accettare passivamente il macroscopico squilibrio tra l'economia finanziaria e l'economia reale
I dati della speculazione finanziaria
Li conosciamo tutti nel novantotto le transazioni giornaliere dica giornaliere di carattere puramente finanziario sul mercato hanno raggiunto due mila miliardi di dollari
Quasi il doppio del prodotto interno lordo italiano di un anno queste cifre pari a cento volte il volume di scambi commerciali reali dell'economia reale
Sappiamo pure gli effetti devastanti che questo fenomeno della finanziarizzazione dell'economia sta riversando sull'occupazione sulla crescita e sullo sviluppo economico uno sviluppo un economista come Paolo Savona ha scritto
Virgolette che l'aver consentito alla Foreign dominanza di impossessarsi della sovranità monetaria ha fatto venire meno l'esercizio della sovranità popolare
Sono i mercati a dettare legge e la componente economica travalica ogni altra componente della scala dei valori sociali
Non si può continuare io credo ad accettare passivamente che il così detto il giudizio dei mercati finanziari che operano senza regole a meno che non siano le loro proprio regole
Determini le politiche dei governi e condizioni i livelli di vita e occupazionali delle nazioni
Del resto la necessità di regole e di controlli dei movimenti internazionali dei capitali e da qualche tempo sostenuta anche da altri esponenti della finanza
Mi viene in mente Soros tanto nomine che ha scritto che l'economia finanziaria e comunque Reno lanciato a duecento chilometri all'ora ma non sa dove sta andando il rischia di deragliare
La necessità di regole questo era un esempio ma io voglio dire che la necessità di regole non solo riferite al movimento internazionale dei capitali ma anche agli altri aspetti della globalizzazione
Si va facendo strada se è vero che le stesse Nazioni Unite hanno danni costituito una Commissione per la gobba alla governance
Anche se questo organismo non ha dato finora risultati apprezzabili e però è importante che se ne parli e che la necessità di regole globali sia condivisa
Certo la via per realizzare attraverso regole una globalizzazione dal volto umano per usare una espressione dall'ONU e lunga complessa e difficile
Perché bisogna individuare di soggetti concreti che possono realizzarla a livello internazionale
Soggetti concreti che siano cioè abilitati a fissare queste regole e poi bisogna soprattutto definire attraverso quali processi si debba pervenire a queste regole
Anche in questo caso si dovrà fare una inversione di rotta rispetto al passato purtroppo finora non c'è stata una partecipazione della società civile delle forze sociali dei governi alle decisioni degli organismi internazionali che hanno operato in campo economico finanziario
Mi riferisco ovviamente al Fondo monetario internazionale Banca Mondiale e via dicendo
Sono state decisioni per lo più subite dagli Stati e dai popoli che ne hanno dovuto accettare passivamente le conseguenze io non credo che questo alla lunga possono durare
Proprio questa mattina ho ricevuto l'invito relativo ad un convegno che si terrà qui al che nello fra qualche giorno sul rapporto tra Stato e mercato alla luce della nuova situazione internazionale che si è determinato ha voluto dopo l'undici settembre
Il titolo è più stato e meno mercato
Sull'argomento si è aperto un interessante dibattito che ha messo a nudo
Siamo dinanzi al GIP
Per salutare il ministro prego Magliaro conclude
Dicevo il titolo di questo convegno che si terrà qui fra qualche giorno e che è quanto mai interessante perché bussato o meno mercato cioè su questo argomento
Dopo l'undici settembre sia per Tunes interessante dibattito che sta mettendo a nudo le debolezze intrinseche di certe concezioni economicistiche alla luce dello shock
Di settembre forse non c'era bisogno di una situazione così tragica per aprire a livello mondiale una discussione su quelle che venivano presentate come certezze assolute
Per concludere vorrei fare
Costo di apparire ingenuo una riflessione molto semplice
La globalizzazione non è un fenomeno naturale
Piovuto dal cielo è un fenomeno determinato dall'uomo e quindi non è illogico pensare che l'uomo possa regolarlo allo scopo di eliminare gli effetti perversi che esso può produrre qualcuno come ho ricordato prima per sottolineare la difficoltà di conciliare gli effetti negativi della globalizzazione con la necessità di coesione sociale e di solidarietà ha parlato di quadratura del cerchio
C'è stato anche chi ha ricordato che il problema non è solo e non tanto di far quadrare il cerchio ma anche e soprattutto di trovare il centro del Circeo e il centro del cerchio è l'uomo
Mi sembra uno spunto interessante per ricordare un principio che negli ultimi tempi forse è stato troppo dimenticato non è l'uomo che deve essere al servizio dell'economia ma deve l'economia tessere al servizio dell'uomo grazie
Come prerogativa del presidente naturalmente io cambio
Un poi i movimenti
Innanzitutto che Bo chiedere
Perché prima concludeva
Il presidente del CIMEP Giorgio Napolitano
Ora abbiamo previsto che concluda il ministro degli Esteri Ruggero ci sono previsti tre interventi
Io chiedo ai il tre prossimo oratore di fare il possibile più un eventualmente o glielo ricordo di contenere l'intervento in dieci minuti
Antonello Pezzini
Per la Confederazione nazionale dell'artigianato
Gran Galà comandi dieci minuti c'ho l'orologio davanti
Grazie presidente
Dunque innanzitutto vorrei dire il giudizio che l'Unione europea parlo anche come membro del Comitato economico e sociale europeo ha espresso sul risultati titola sono dei giudizi sostanzialmente positivi
Sui quattordici punti finali degli accordi sottoscritti a Doha
Per lo meno otto di questi punti sono positivi secondo l'impostazione che ha voluto l'Europa e positive nei confronti dei Paesi meno sviluppati i più deboli
Parlo dello sviluppo durevole dell'ambiente è stato accettato il principio di precauzione e l'etichettatura dei prodotti poi tutto il problema della Misa nelle braccia di tutta la revisione si è stabilito che bisogna rivedere tutte le trattative prima dello
Tenendo la base dell'Uruguay dell'Uruguay Round proprio per agevolare
Di Paesi che hanno più bisogno di sostegno
Commercio sviluppo sociale ribadito il forte impegno di procedere sempre in maniera duale cioè deve le le regole tra il WTO e lo Witty cioè l'organizzazione il Bobbio lo internazionali travail
E così via ci sono anche gli altri mercati pubblici la trasparenza e la revisione delle regole i trick sia per i medicinali sono successi sostanzialmente che sono stati acquisiti primo punto secondo punto quando noi parliamo di confronto e e quindi il tema di questo dibattito tra la globalizzazione la debolezza di molti Paesi del mondo chiamiamo in causa il l'azione dell'Europa è stato fatto più volte durante la giornata e chiamiamo in causa anche tutto il principio della coesione per quanto riguarda l'Europa è stato detto più volte negli interventi precedenti che gli Stati Uniti hanno una posizione dominante
Lo hanno perché sono coesi se noi guardiamo le cifre i dati che ci ha dato l'Euro sta perché ha preparato fra l'altro un pregevole lavoro proprio per il risultato di Doha come è solita fare l'Eurostat quando ci sono questi momenti particolari
Noi vediamo che nel due mila lo scambio dei beni affrontato lo scambio dei beni e dei servizi e gli investimenti diretti all'estero
Nello scambio dei beni l'Unione europea al diciassette virgola cinque per cento di tutto il commercio mondiale
Rispetto al quindici se virgola sei per cento degli due sei quindi siamo al primo posto nel mondo non lo siamo perché non spedizioni amo una politica unica e di evidentemente ma siamo più bravi degli Stati Uniti
Per quanto riguarda il commercio dei servizi noi siamo nell'esportazione al secondo posto dopo gli Stati Uniti ma siamo al primo posto con nelle importazioni con duecentottantasei miliardi di euro rispetto ai duecentosedici gli investimenti diretti all'estero idee l'Unione europea è il principale investitore più del cinquanta per cento di tutti gli investimenti diretti all'estero provengono dall'unione europea
E solamente principale beneficiario è logicamente la sono gli Stati Uniti ma siamo noi i più bravi
Lo stesso nei flussi in uscita non abbiamo trecentoquaranta miliardi di euro di flussi in uscita
Di investimenti diretti su un totale di cinquecentonovanta nel mondo rispetto ai cinquantasette miliardi di euro degli Stati Uniti ecco su queste cifre terminò volevo solo evidenziare
Che contrariamente a quanto tante volte si pensa l'Unione europea è il maggiore partner commerciale del mondo non lo è da un punto di vista politico per i noti motivi che sono stati evidenziati anche negli interventi che mi hanno preceduto
Problema della coesione problema della coesione quindi dare aiuto ai Paesi o alle regioni che sono in ritardo sono indietro rispetto a noi che si focalizza con il discorso della della globalizzazione coinvolge l'Europa
Prima di tutto duecentotredici regione d'Europa cinquanta povere le altre ricche
Qui è stato evocato il principio dal due mila e sette cosa dovremo fare con l'allargamento io credo che dovremo continuare sulla strada che da anni e ci sta indicando col suo secondo rapporto ci sta chiedendo un feedback si continua a dire entro l'anno prossimo ditemi cosa dobbiamo fare per impostare la politica di coesione dopo il due mila sei in alziamo il tetto del settantacinque per cento creiamo due Tecchio cosa dobbiamo fare se non riusciamo a dare delle proposte credo che riusciremo a continuare noi oggi nel Budget del due mila e due dell'Unione Europea
è stato detto prima da presidente Bocchini che non è il cinquanta per cento la pacca perché solo il quarantasei per cento mal trentaquattro per cento e la politica di coesione e resterà cosa ne facciamo spetta a noi stabilire terzo argomento
Per il ciclo della vero dalla globalizzazione
La globalizzazione è stata affrontata secondo me con molta serietà dall'Europa manca la posizione nostra dell'Italia che si esprime come si esprime anche in questo convegno quando noi parliamo di coesione e quindi aiuto ai Paesi meno sviluppato cadiamo sulla Cotonou
Abbiamo approvato l'anno scorso l'acuto nulla Cotonou è una fabbrica di idee di importazione fino al due mila e venti io mi chiedo fino a che punto noi che siamo così bravi nel difendere lo stato sociale
E nell'avere forte il concetto di un'Europa sociale siamo in grado di gestire quello che avverrà entro il due mila e sette con le preferenze generalizzate che non li lasciamo come impostiamo dal due mila e due al due mila e sette tutti i nuovi accordi Tricia che dovranno entrare in vigore dal due mila e otto al due mila venti questa è la grande sfida quindi se veramente noi siamo così bravi e così capaci di prospettare uno sviluppo che sia sostenibile che coinvolga in settantasette Paesi ACP dei quali trentanove sono i meno sviluppati
E gli altri otto di cui sono nove l'Afghanistan Bangladesh Bhutan la Cambogia Hill House le Maldive in via mare in netta nello Yemen che insieme fanno i famoso quarantotto i paesi dell'Eba lei Pat Harris e Ballotta Amsa
Se noi saremo in grado di gestire tutto quello che la Cutolo ci dice in questi anni noi molto probabilmente riusciremo a dare una risposta reale concreta effettiva a quello che è lo sviluppo dalla globalizzazione per questi bisogna Paesi che ne hanno bisogno la sfida e avere le idee per dare corpo a quello che è il contenuto della Cotonou grazie presidente
Grazie a lei è stato bravissimo per la bellissima la parola al segretario generale della UIL Luigi Angeletti
Grazie presidente
Due considerazioni sui
Su questi importantissimi argomenti che sono stati oggetto di questo convegno
Il io penso che ci sia una serie di considerazioni sulla globalizzazione
Che personalmente non condivido
La prima riguarda il fatto che la globalizzazione non è a mio avviso null'altro che un processo
Inevitabile
Inarrestabile
Che può essere solo molto
Poco governato
E io anche seri dubbi sul fatto che il processo di globalizzazione sia di per sé il produttore ho il colpevole delle incredibili disuguaglianze che abbiamo sotto gli occhi tutti quanti nel mondo
Voglio fare due esempi
Il a un'operaia cinese a Shanghai lavora in condizioni che noi non possiamo non considerare
Al limite la schiavitù
Penso che tutti gli aggettivi che possiamo usare sono assolutamente proporzionati alla l'incredibile condizione alla disumana
Secondo la nostra categoria
Di giudizio condizioni uguali questa operaia di Shanghai lavora ciò nonostante questo operaio di Shanghai a una condizione di vita molto migliore
Di quella che aveva la sua madre o la sua sorella che sono rimaste nelle campagne cinesi
E questo miglioramento relativo che per noi appare quasi impercettibile
è dovuto e anche suo figlio della globalizzazione
Si dice giustamente che la globalizzazione
E una globalizzazione gestita prodotta dall'economia dei mercati finanziari soprattutto e dalle grandi multinazionali e che ciò che manca è una guida una politica un insieme di regole politiche
Che impediscano all'economia di continuare ad essere la vera organizzazione
Sociale
Del mondo
Questo è un'affermazione vera però io faccio questa riflessione
Tra una cittadino di New Yorker sempre cittadino di Shanghai un cittadino italiano francese che esso sia
Hanno storie diverse culture diverse condizioni sociali diverso
Va donna
Il questa è la questione vera e la economia può essere in qualche modo regolata dalla politica ma la politica a questi limiti
Che non esiste neanche una idea comune della legittimità del potere politico
In una gran parte del mondo si ritiene legittimo solo un potere politico democratico Espresso secondo regole che pur nella loro diversità rispettano un idea comune
Che è un insieme di libertà
Che i cittadini che vengono garantiti ai cittadini ma questa cultura politica non è identica nel mondo
E sarebbe una città al noi avremo una certa presunzione
Nel pensare che la nostra cultura ciò quella baby noi consigliamo addirittura dei valori fondativi che la nostra società
Siano valori universali
E come tali da imporre più o meno diplomaticamente
Al resto del mondo
Nella storia dell'Europa sono fatte molte molti errori
Anche vere e proprie tragedie quando abbiamo cercato di esportare la nostra cultura la nostra regione rossa economia sull'onda delle baionette
Ora io credo che neanche sia percorribile libertà di pensare che la politica Possa di per sé fare delle introdurre delle regole che non siano regole
Molto graduali
E fondate sull'azione dei governi dei Goa'dei vari governi che ci sono nel mondo perché la forma e la legittimità di questi governi e diversa dalle singole realtà statuali
Io è immaginabile è inimmaginabile un potere politico Murgolo balle un mondiale
Che non abbia la stessa identica legittimità
Ecco perché io penso che molti luoghi comuni dovrebbero essere rivisitati è inaccettabile che questo processo che della globalizzazione sia guidato dall'economia ma la politica
Non può fare un salto nel proprio nel proprio agire
Quindi più noi delegittimiamo
I governi nazionali legittimi
Nel costruire delle regole
Più noi in realtà lavoriamo perché l'unica forma di regolazione non sia politica ma sia fatta dalle multinazionali
Parlando adesso dall'Europa mi sono rimasti solo cinque minuti quindi negli altri prossimi cinque minuti anche quattro ma sono sufficienti
Le l'allargamento all'Europa inni in condizioni diverse ovviamente per fortuna molto più favorevoli ma ci ripropone lo stesso problema
L'allargamento della dell'Europa ci riprova ci propone
I gli effetti li vedremo immediatamente nei prossimi anni una questione relativa ai diversi sistemi sociali
Ad una diversa a capacità competitiva
Quindi alla ineluttabile
Politica che la comunità deve fare non potendo credo realisticamente neanche immaginare di ritardare o impedire l'allargamento
Di gestire un lungo periodo
Nel quale le condizioni sociali
Dei cittadini europei saranno diverse
Bisognerà trasferire accettare da parte della
Delle dei cittadini più ricchi dell'Europa
Di trasferire risorse
A vantaggio di questi paesi
E le differenze non sono così elevate come tra un francese e un cinese ma non sono trascurabile
Siccome è impensabile che di potere
Costruire una realtà europea
In condizioni sociali così differenti perché neanche la possibilità politica e di governo dell'Europa reggerebbe
Evidente che noi dobbiamo
Riuscire a produrre una politica che sappia con una certa gradualità ridurre si ponga l'obiettivo di ridurre queste differenze sociali
Dobbiamo salvaguardare un modello sociale che nel bene e nel male caratterizzare Europa
Se l'Europa è una incita
Riconoscibile
E in primo luogo riconoscibile da allora o con relativa omogeneità del proprio modello sociale
E salvaguardare il modello sociale significa anche se al guardare l'idea che ne hanno gli europei dell'Oropa
Con la speranza ovviamente che
Discutendo del modello sociale Europa noi riusciremmo a che risolve o qualche piccola contraddizione che abbiamo nel nostro Paese in Italia
Alte faccio una battuta temo una prospettiva della quale anche il dibattito sul modello sociale italiano verrà fatto in un modo solo leggere qual è Gianfranco le risoluzione del che avvengono Europa e e accettare di adeguarsi così anche la Confindustria superavo una vera obiezioni ideologica sulla partecipazione e sul ruolo dei pub dei lavoratori nella gestione delle imprese
Resta una un vero problema che riguarda che tutto politico
Per quanto se lo si possa rinviare
Non riducibile in un la costruzione dell'Europa senza un vero salto di legittimità democratica delle istituzioni europei
Ormai credo che siamo arrivati o un punto cruciale quasi di rottura
Più aumentar lui Poteri dell'Europa
Nella vita concreta dei cittadini più la richiesta di legittimità politica democratica di questo potere si farà stringente ultima battuta per quanto riguarda l'Italia noi non dobbiamo correre il rischio che nell'allargamento la la politica dell'Europa sia la politica verso est dimenticando ciò che è il nostro vitali interesse cioè il Mediterraneo
Danza dirette sterrato solo di un minuto
Ultimo intervento poi ci sarà l'intervento è abolita nelle conclusioni del ministro
Claudio Catapano per la Confcommercio
Sì grazie Presidente sostituisco il dottor modi della cui assenza mi scuso e ringrazio per il canale per aver organizzato questo convegno su una materia che seppure non nuova è ancora attuale che impone nuove riflessioni alla luce dei recenti avvenimenti che si sono verificati appunto l'undici settembre che il presidente data che il presidente del della commissione europeo Romano Prodi ha individuato proprio come l'inizio del ventunesimo secolo questa questi i recenti avvenimenti hanno comportato una situazione di incertezza non soltanto sui mercati finanziari ma sul sulla sulla sul futuro e sulle prospettive proprio di crescita delle imprese stesse che ha comportato un rallentamento economico non soltanto su su su scala mondiale quindi coinvolgendo l'economia di tutti i Paesi e manifestando ancora una volta il collegamento di quanto il collegamento tra lei all'economia europea l'economia è un Mondiale quanto queste e l'economia europea si integrata appunto in quest'ultima in questo contesto di bisogna sottolineare che ormai quindi bisogna superare la logica delle politiche unilaterali degli stati e che rischiano di essere perdenti dall'inizio e inefficaci soprattutto a
Risolvere problemi relativi alla crescita economica renderli attivi a livello della occupazione
Le strategie delle impresa sono strettamente condizionati appunto da questa situazione di incertezza ma se e nel decennio passato in cui si è cominciato a parlare di globalizzazione il problema principale era quello di accrescere il numero dei lavoratori adesso seguono una problema di ordine diverso quello della sopravvivenza delle impresa di molti settori mi riferisco anche al settore Confcommercio rappresenta quindi non soltanto commercio servirà il servizio ma anche il e terziario ma anche il turismo nel quale si registra una riduzione della quaranta per cento in termini di fatturato e ma ciò che ancora più grave che non facilmente identificabile il momento e di di ripresa della della del del settore già gli Stati Uniti che come sempre anticipano tutte le tendenze della che anticipano l'Oropa e molte tendenze stanno registrando una riduzione di posti di lavoro di lavoro con conseguente chiusura di impianti di aumenti di aumento della livello di disoccupazione le stime in base anche ad un'indagine che ha fatto la stessa Confcommercio relative sia al semestre successivo al l'undici settembre sia al al trimestre sia al semestre del primo semestre del due mila duecento due mila due
Non non inducono sicuramente a delle riflessioni necessariamente positive ma faccio un passo indietro e e mi ricollego alla a quanto stabilito in sede di consiglio europeo di Lisbona nel due mila e uno in cui si è posto come obiettivo principale quello della raggiungimento
Delle diete quello del raggiungimento di un obiettivo ossia di Europa come economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo capace di una crescita economica sostenibile con maggiore e migliore lavoro
Questo obiettivo è stato recentissimamente confermato dalla zappa presidente romane non Romano Prodi sottolineando che conserva ancora la sua validità anche alla luce di il degli avvenimenti che si sono si sono verificati drammaticamente
Ma ancora non si sono raggiunti gli obiettivi in termini di occupazione fissati Sempre nella strategia per occupazione di Lisbona ossia il settantasette per cento da raggiungere nel due mila cinque che ancora è lontano essendo fermi più o meno cinquantadue virgola cinque cinquantaquattro per cento e men che mai il settanta per cento in termini nel del due mila dieci tutto questo impone la necessità di ristrutturare il mercato del lavoro non essendo più possibile per ovvie ragioni agire sia sulla sulla sulla leva Pinasca fiscale che su quella monetaria occorre quindi flessibilizzare rendere più snello il mercato del lavoro così come sembra voi
Essere la strada seguita dal Governo con gli ultimi provvedimenti per fare cooperare alla aziende competitività per quanto riguarda tutto questo gran quadro va inserito nella nella strategia proprio europeo dello sviluppo sostenibile che vede le aziende sempre più come attori sociali che governano questo questo attori principali che governano questo procede il processo di riforma
Che è iniziato ormai sin dagli anni Ottanta già lunense in una sua posizione ufficiale ha sottolineato proprio questo ruolo dell'aziende che fanno sempre più parte integrante della stessa
Società
Con riferimento alla ai recenti provvedimenti del del governo e qui concludo non può non essere Espresso Rho una parere favorevole da parte di Confcommercio per la strada intrapresa sta prima corna libro bianco sicuramente che adesso con l recente ed è lei che contenute appunto nel collegato alla Finanziaria due mila due che sembrano proprio sottolineare la volontà di allinearsi sempre più ai pesi a ruba europei e di riformare il mondo del lavoro in modo strutturale non tamponando rivolta alle volta la le situazioni contingenti che si verificano come sembra un po'essere successo negli anni precedenti grazie
Sì a lei
Interviene ora l'onorevole Giorgio Napolitano presidente le cime
Ricorda il Consiglio italiano del Movimento europeo prego
Decidere innanzitutto ringraziare il presidente la Rizzo dall'amico Giovanni e
Il CNEL nel suo insieme per questa iniziativa di collaborazione con il Consiglio italiano del Movimento europeo iniziativa che io mi auguro abbia seguiti anche
Meglio concentrati su tematiche e ben determinata di volta in volta credo che si tratti di una collaborazione significativa perché se non si riesce
A coinvolgere maggiormente le forze economiche e sociali le loro rappresentanza e le loro organizzazioni nel dibattito sull'Europa
Questo dibattito rimarrà fatalmente e gravemente asfittico questa mattina abbiamo avuto due relazioni molto ricche molto impegnate gli Angelo Gennari del professor Majocchi io non ritornerò
Su tanti elementi di analisi e di riflessione che se ci hanno offerto in modo particolare non farò anche per brevità nessun discorso come dire di Filosofia della globalizzazione
Assumiamo che si tratta di un processo che presenta potenzialità che presenta benefici e nello stesso tempo ricadute negative e rischi gravi
Io voglio soffermarmi solo sul ruolo che può svolgere l'Europa di fronte a questo processo e credo che questo questo ruolo si debba considerare da due punti di vista distinti primo punto di vista
L'Europa innanzitutto addosso volgere un ruolo attraverso l'esempio che offre con il suo processo di integrazione con la sua capacità di sviluppo con il suo impegno di equilibrio tra competitività e solidarietà con la sua volontà di coesione sociale
Secondo punto di vista
L'Europa
Da il suo contributo attraverso un intervento diretto nelle sedi multinazionali in cui si potranno e dovranno definire regole e obiettivi per il processo di globalizzazione
Mi soffermo separatamente sul primo e quindi sul secondo aspetto
Per quello che riguarda il processo di integrazione
E le prospettive di sviluppo dell'Europa e adesso intendo dire segnatamente dell'economia europea dell'economia e della società europea
Io non ho sentito menzionare può darsi che mi sbagli la strategia di Lisbona ora e
Francamente non vedo come si possa prescindere in qualsiasi discorso sullo sviluppo europeo sulla crescita europea
Da ciò che attraverso un lungo lavoro di preparazione che tra l'altro aveva avuto uno suo punto di riferimento importante in precedenza per quello che riguarda l'occupazione al Lussemburgo si è giunti a assumere un orizzonte estremamente significativo e impegnativo
Voi ricordate che si disse allora modernizzare il modello europeo e raggiungere in un decennio l'obiettivo strategico consistente nel diventare l'economia basata sulla conoscenza la più competitiva e dinamica del mondo
In grado di realizzare una crescita sostenibile condomini e migliori posti di lavoro e con una maggiore coesione sociale
Naturalmente
Quando si diceva economia basata sulla conoscenza sì
Assumevamo molte implicazioni e sì cava Ivano molte conseguenze dico adesso sul piano della impostazione poi vedremo
Sul piano della pratica attuazione ma già la semplice elencazione degli obiettivi indicava
L'ambizione al servizio della quale si imponeva la strategia di Lisbona una crescita media dell'ordine del tre per cento
Fino al due mila e dieci
Piena occupazione con obiettivi che venivano quantificati per il due mila e dieci nella misura di un tasso di occupazione del settanta per cento
E del sessantasette per cento per le donne poi ci sono anche indicati obiettivi intermedi per il due mila e cinque
Ora io molto francamente però voglio porre anche l'interrogativo resta valida questa strategia
Primo resta valida di fronte all'imminente allargamento ora
Da Lisbona non è passato molto tempo è passato un anno e mezzo però
Sì solo se si vuole ancora accelerati i tempi dell'allargamento
Che appare
Possibile e praticabile già a partire dal due mila e tre comunque prima delle elezioni europei del due mila e quattro e praticabile per dieci dei dodici Paesi candidati non ci dobbiamo chiedere con schiettezza se quella strategia che aveva molto una carica diciamo chiaramente
Di competitività nei confronti dell'economia americana che tendeva a ad affermare la possibilità per l'economia e i europea di reggere la competizione con quella americana sul piano globale
Dobbiamo chiederci se una strategia che rimane valida per l'Europa dei Quindici
Che rimane valida
Ancora più in senso stretto per la zona euro o se è una strategia capace di reggere con quegli obiettivi anche dopo l'allargamento non credo che sia un interrogativo retorico può darsi che sia un discorso questo che ci conduce anche alla questione per usare la ultima espressione cara al ministro Ruggiero ci sono state altre espressioni in precedenza per esprimere lo stesso concetto del plotone di guida o deve essere una strategia per il plotone di Guido ovvero una prospettiva a cui il plotone di guida l'avanguardia un gruppo di Paesi più avanzati si proponga e sia in grado di trascinare l'insieme
Dell'Europa anche a venticinque secondo rimane valida questa strategia dopo l'undici settembre
Di fronte
Ad un ad un rallentamento dell'economia mondiale e dell'economia europea che era iniziato già prima ma che è stato aggravato dagli avvenimenti che noi conosciamo a questo proposito voglio citare
Le affermazioni recenti di Romano Prodi in un discorso fatto a Brindisi
Un'economia integrata che poggia su solide basi il frutto dell'azione di rilevamento compiuto in questi anni offre all'Europa le condizioni per uscire da questa fase di rallentamento aggravata dalle conseguenze degli atti terroristici
Questo rallentamento peraltro dimostrato quanto l'economia europea sia integrata nell'economia mondiale dunque certamente subisce quelle conseguenze e partecipe di quelle conseguenze
In questo contesto politiche di bilancio unilaterali
Da parte dei singoli Stati membri saranno sempre meno efficaci e rischieranno a contrario di produrre effetti negativi sull'intera area dell'Euro e sulla stessa credibilità dell'unione economica e monetaria
Solo politiche economiche coordinate permetteranno di affrontare al meglio questo difficile momento ma questa e precisamente la strategia di Lisbona io credo si possa dire che non esiste alternativa a quella strategia
Di cui si debbono tener fermi gli obiettivi e far funzionare il metodo che fu definito Metodo di coordinamento aperto qui però vengono miei dubbi e i dubbi riguardano il modo in cui nei singoli paesi membri dell'Unione compresa l'Italia e ci si impegna seriamente oppure no sono gli orientamenti e le indicazioni che vengono dall'Unione
Che vengono dalla commissione dal consiglio dallo stesso Parlamento perché su ciascun rapporto su per ciascuna indicazione proposta dalla Commissione al Consiglio si pronuncia anche il parlamento
E voi sapete di che cosa si tratti per un'economia basata sulla conoscenza si si ritenne indispensabile porre il problema
Di un nuovo vento degli investimenti pro capite in risorse umane
Per migliorare l'occupabilità e per raggiungere la piena occupazione per puntare non solo sugli uomini ma su migliori posti di lavoro
Spazio europeo di ricerca
Riforme dei sistemi di istruzione e formazione
Impegno sulla linea di apprendimento lungo tutto l'arco della vita modernizzazione dei mercati del lavoro
Rendendoli adattabili e flessibili e ricercando l'equilibrio sono parole di questi documenti tra flessibilità e sicurezza naturalmente sono parole
Molto complesse che richiedono di essere approfondite e tradotte in politiche adeguate ma che servono abitare un Indirizzo
Politiche di promozione dei lupi dell'occupabilità politiche di invecchiamento attivo rendendo possibile e interessante anche attraverso giuste scelte di carattere fiscale e previdenziale
Per i lavoratori più anziani continuare a svolgere un'attività di volo lavorativa restare o essere reintegrati nel mercato del lavoro
E mi fermo e mi fermo qui ma voi sapete che poi ci sono state specifiche raccomandazioni per le politiche dell'occupazione
Di cui tenere conto nella elaborazione di piani nazionali il Paese per Paese per la occupazione e si sono anche preannunciate per la primavera del Duemila
Una relazione e quindi delle
Indicazioni sulla sostenibilità dei sistemi pensionistici in Europa
Ci si confronta con tutto ciò nel nostro in altri Paesi si confrontano con ciò i parlamenti governi le organizzazioni economiche e sociali o rimanere così
Qualcosa molto molto
Lontano il baco
Anche nella capacità di confronto io io credo che su questo dobbiamo seriamente riflettere che poi non possiamo invocare
Politiche economiche coordinate e addirittura come pure diciamo come dice anche il Presidente della Repubblica un governo dell'economia se tutti gli attori politici e sociali
Non si impegnano in questo senso e non si confrontano con lo sforzo che si fa in sede comunitaria per indirizzare delle politiche economiche e sociali coordinate verso gli obiettivi verso gli obiettivi condivisi
Secondo aspetto su cui sarò sempre molto breve
Come l'Europa può intervenire sta intervenendo perché don partiamo da zero e ancor più dovrà intervenire nelle sedi multilaterali
In cui si possono e debbono definire regole gli obiettivi per il progresso per il processo di globalizzazione qui il discorso è caduto in numerosi interventi sulla recente
Riunione ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio di Doha dirò appena qualcosa perché la presenza di Renato Ruggiero che conosce tutto di quell'organizzazione
Mi mi può sollevare da da dall'entrare troppo nel merito io francamente anche di fronte a giudizi molto severi o quasi radicalmente negativi che qui si sono ascoltati
Raccomando anche una lettura più attenta
Dei documenti dei risultati che si sono ottenuti o qui dinanzi a me la presentazione ampia e dettagliata anche dei risultati sono stati fatti da chi ha rappresentato la Commissione europea
In modo particolare Pascal Lamy che è responsabile per le relazioni commerciali e stemmi dell'unione e che uomo di altissimo livello credo anche di orientamento culturale che sociale molto molto avanzato
E deve essere chiaro che andò fa no non ci sono
Conclusi i negoziati a doparsi è deciso di avviare un nuovo round di negoziati si è solo discussa l'agenda per questi negoziati che dureranno tre anni
Le somme si tireranno nel gennaio del due mila e cinque
Quindi poi possiamo riservarci giudizi conclusivi più o meno severi di qui a qualche anno ma dobbiamo accompagnare questo processo
E dobbiamo intanto prendere atto della importanza del fatto che nell'agenda siano entrati
Negoziati accordi da negoziare sugli investimenti che rappresentano qualcosa di assolutamente nuovo interessante
Sulla concorrenza sulle facilitazioni per il commercio e così continuando
I due punti delicati e critici che tali sono stati hanno comportato grande fatica della sostenibilità ambientale che per l'Europa e un'assoluta
Priorità tanto è vero che tutto il Consiglio recente di Göteborg è stato dedicato a politiche di sostenibilità ambientali voi sapete che adesso dopo Lisbona ogni anno in primavera
Si fa una rassegna dei progressi compiuti sulla via della strategia di Lisbona ma poi in modo particolare avvolte Borghi ci si è concentrati sulle politiche della sostenibilità ambientale
E qui tuttavia si mette in evidenza che è stato importante ottenere l'impegno a negoziare Jacchia h a chiarificare i rapporti tra qualsiasi
Accordo in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio e gli accordi multilaterali in materia ambientale che sono stati già raggiunti e sottoscritti così come è già stato detto per quello che riguarda gli aspetti sociali
E qui però l'ha mi ha detto nella conferenza stampa ed è stata una gran parte dei paesi in via di sviluppo che si è opposta che si andasse più avanti in questa materia
Ci si è fortemente ancorati in ogni caso a un processo che sta andando avanti nell'organizzazione internazionale del lavoro secondo me e assolutamente esatto quello che ha detto Sergio Cofferati che attendersi
Delle aperture da parte dei Paesi in via di sviluppo sulle questioni sociali
Degli standard sociali io potrei anche dire sulle questioni degli standard ambientali e assai arduo se non si prospetta ma questo non c'entra con l'organizzazione mondiale del commercio
Se non si prospetta come comunità internazionale e poi come paesi che hanno una fusione di punta nello sviluppo globale
Tutto un quadro di nuove possibilità di crescita
Per i Paesi più poveri per i Paesi meno meno sviluppati in effetti il commercio
Mondiale e uno dei tasselli
Magari anche trascurato perché poi ci sono le mode c'è un periodo in cui sembra che tutto si risolva con l'alleggerimento del debito cosa importante ma anche quello solo uno dei tasselli adesso commercio mondiale ma poi c'è
Il problema dei flussi finanziari e appunto degli investimenti io
Ricordo che forse già una ventina d'anni fa comunque nei primi anni Ottanta fece fu bellissimo discorso Guido Carli che non era precisamente un rivoluzionario al Senato della Repubblica che si concluse dopo un'analisi molto puntuale con l'affermazione la finanza
Mondiale e il tempio dell'ingiustizia e quindi il problema dei flussi finanziari e del finanziamento degli investimenti il problema della cooperazione allo sviluppo
Questo famoso zero sette per cento del prodotto lordo
Che dovrebbe essere dedicato ad aiuti allo sviluppo
Per quello che riguarda l'Europa il partenariato euro mediterraneo evidente che dobbiamo mettere insieme tutti questi tasselli anche per poter contare su maggiori aperture in sede di Organizzazione mondiale
Del commercio sugli standard ambientali e in primo luogo sugli standard sociali ecco però l'Europa non parte da zero ha delle carte da giocare in parte le sta giocando lo può fare ancora di più e qui finisco
Come può farlo ancora di più
E come può farlo ancora di più
Dandosi
Il governo che ancora non ha o che non ha nella misura necessaria
Per a svolgere un ruolo sempre più consistente nel mondo globalizzato per offrire quell'esempio e per realizzare quell'intervento di cui ho parlato e noi dobbiamo
Rivedere molte cose nel modo di essere di questa unione europea ed è il dibattito che si è aperto sull'avvenire dell'Europa che a mio avviso un po'impropriamente è stato concepito come dibattito su
Delle tecnicalità istituzionali quasi
Io adesso non voglio fare un ragionamento su come le istituzioni ovviamente siano al servizio di politiche come peraltro le politiche non possano camminare senza istituzioni efficaci e democratiche
è vero che dopo l'undici settembre tuttavia
L'accento si è spostato fortemente sulla proiezione esterna dell'Europa
Su politiche come quelle
Estere e di sicurezza comune e anche come quell'élite sicurezza in Terna
Per l'unione europea ma in ogni caso noi abbiamo bisogno di istituzioni forti e abbiamo bisogno di consenso
Perché badate che in tante cose di cui qui si è parlato e lo ha detto bene l'altro giorno in un editoriale sul Corriere a sera Tommaso Padoa Schioppa aprire i nostri mercati ai prodotti dei Paesi in via di sviluppo ma queste non sono mica scelte indolori e non sono scelte che tocchino gli interessi soltanto di qualche magnate
Toccano interessi diffusi noi dobbiamo averi consensi sulle scelte dell'Europa per poterle portare avanti anche su scelte di questa natura e in generale
Su tutte le politiche che vogliamo realizzare abbiamo bisogno quindi di una revisione dell'attuale assetto istituzionale perché aumenti la capacità di decisione perché si dia a tutti i cittadini un quadro
Di principi di valori di obiettivi di diritti e di istituzioni in cui riconoscersi e questo è il discorso della Costituzione
E la questione del governo e la questione di una Europa in cui si rafforzino gli elementi sovranazionali in cui si difenda e via Fermi il ruolo della Commissione
In cui si apra la prospettiva di una Federazione sia pure per usare
L'espressione che adesso parecchi mutuano da Chuck dei loro una federazione di Stati nazionali e ciò di cui si discuterà nella convenzione che dovrebbe nascere col Consiglio di là che i sul mandato dalla convenzione solo una parola che diciamo mi coinvolge più specificamente della responsabilità che ho nel Parlamento europeo a proposito ciò che ha detto il professor Majocchi
Professor Majocchi noi abbiamo per vent'anni
Chiesto un'assemblea costituente ho chiesto un mandato costituente per il Parlamento europeo
Abbiamo realizzato un grandissimo obiettivo nel mille novecentottantaquattro con l'approvazione del progetto Spinelli che però in assenza di quel mandato
Che non riuscimmo mai ad ottenere poi dove trasformarsi attraverso il binario già della prima Conferenza intergovernativa in revisioni dei trattati sottoscritte dal Governo
E quindi l'atto unico il Trattato di Maastricht è quella di Amsterdam poi quello di Nizza noi con la convenzione oggi ci poniamo un obiettivo che più realistico di quello di un'Assemblea costituente che poi si identifichi col Parlamento europeo
Vogliamo rompere il monopolio del potere costituente che è stato fino ad ora dei governi
E vogliamo arrivare ad un potere costituente condiviso
Tra Parlamenti nazionali ed europeo perché anche qui abbiamo corretto qualcosa io credo necessariamente nel nostro approccio e governi questo il significato della convenzione
Che io mi auguro possa ricevere il mandato di cui ha bisogno
Senza limitazioni che oltretutto sarebbero incomprensibili se i capi di governo dopo a vere
Grosso modo già deciso di dire vi sia la convenzione di fare questo gesto verso i parlamenti nazionali non solo verso il Parlamento europeo poi
Dessero un mandato ristretto limitato riduttivo alla convenzione veramente farebbero qualcosa di incomprensibile perché compiono un gesto e nello stesso tempo in qualche misura vanificano senza ricavarne nessun vantaggio politico e anzi suscitando reazioni di rigetto
E poi l'articolo quarantotto del trattato purtroppo è sempre lì
Il progetto che la convenzione partorirà dovrà passare per quella porta stretta della conferenza intergovernativa era vere per aprire la firma
Dei capi
Di stato e di governo e la ratifica dei parlamenti nazionali ma se la convenzione lavorerà bene e lavorerà in modo trasparente e lavorerà in sintonia
Con l'opinione pubblica e con la società civile bene se poi vorranno buttare per aria il progetto della convenzioni Capi di Governo e di Stato lo potranno fare ma dovranno risponderne e non sarà facile grazie
C'era l'intervento conclusivo del nostro ministro degli Esteri Renato Ruggiero
Signor presidente signore e signori desidero in primo luogo ringraziare vivamente il presidente del CNEL Pietro Larizza
E il presidente della Commissione per la politica dei redditi né per la concertazione decentrata del CNEL Raffaele Vanni per l'invito a questo convegno su globalizzazione Europa il lavoro
Mi dispiace molto di aver perso la prima parte nel pomeriggio di questo convegno ma sono stato purtroppo trattenuto al ministero da alcuni lavori molto urgenti e mi dispiace sinceramente
Perché so di aver perso una parte importante del dibattito una parte che riguardava un tema certamente a me caro quale quello della globalizzazione
Io dai dei tre temi di grande attualità che voi avete scelto
Concentrerò la mia attenzione su quello del futuro dell'Europa e cercherò attraverso questo tema anche di fare dei riferimenti a ruolo che l'Europa deve svolgere nel processo di globalizzazione
I passaggi che la Costituzione europea è chiamata ad affrontare sin dai prossimi mesi
Devono costituire una risposta adeguata alle sfide che riguardano direttamente la pace la sicurezza la stabilità e il benessere
Scetticismo e cautela appartengono oggi ad una visione miope della vicenda storica attuale caratterizzano una concezione sterile del ruolo dell'Europa i del bisogno di Europa nel mondo
Dalla fine della seconda guerra mondiale gli obiettivi più ambiziosi sono stati sempre realizzati in Europa
Ed è soltanto Chilia perseguiti con coraggio con pazienza e con determinazione che può dire di essere riuscito a preservare
Il nostro continente da nuove tragedie da nuove guerre e di aver assicurato ai suoi cittadini condizioni di vita e prosperità uniche nel contesto del pianeta
Solo chi come i padri fondatori della Costituzione ovvero europea ha saputo intravedere anche nei momenti più bui la luce sufficiente ad illuminare il passo successivo
è poi riuscito affermare con successo l'idea di Europa di fronte alle sfide della realtà
Più viaggio al di fuori dei confini dell'Europa e più avverto un forte bisogno di Europa ma non si tratta solo dalla della domanda di un ruolo la costruzione europea appare agli altri ai Paesi terzi un modello di cooperazione di sviluppo democratico e di pace
è un modello per superare nella crescente interdipendenza e solidarietà lei grandi tensioni nazionalistiche che hanno provocato secolari tragedie nel nostro continente
Il momento di questo convegno è particolarmente opportuno
Siamo infatti nella prima fase la prima delle tre fasi di discussione e di lavoro che discendono dalla dichiarazione sul futuro dell'Europa alla allegata al vertice di Nizza con il vertice di lacche né di dicembre
Si aprirà la fase della riflessione strutturata incentrata su una convenzione ad hoc che di cui ha ben parlato
Naturalmente l'onorevole Napolitano incaricata di definire le opzioni sul futuro dell'Europa impreparazione della prossima Conferenza intergovernativa sulla revisione dei trattati
Una prima considerazione
Gli avvenimenti cui siamo oggi tutti attori e spettatori allo stesso tempo dimostrano che i fatti accadono più velocemente delle decisioni dei governi in altre parole e la realtà stessa
Che incide sulle decisioni e scandisce i tempi dei cambiamenti
Questo è soprattutto vero anche oggi per la costruzione dell'Europa
Gli avvenimenti più recenti hanno accelerato il processo di integrazione già in atto
Mi riferisco ad esempio ai progressi e rapidamente fatti nelle scorse settimane per definire misure comuni in materia giudiziaria
L'iter in questo campo sul mandato d'arresto europeo deve concludersi nei prossimi giorni entro il sei dicembre
Era una questione che era inimmaginabile risolvere senza che ci fosse stata questa crisi
Misure comuni in materia di trasporti di controllo di flussi finanziari di sicurezza e di scambi di informazione
Ma penso anche all'accelerazione impressa dagli eventi alla politica estera comune
Certo io lo so bene che quando si parla di questo
La politica diciamo estera comune appare sfocata perché perché in realtà è gestita in maniera diversificata dall'attuale Unione Europea dell'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza che Solana
Vi è la troika ossia quando viaggia insieme l'Alto rappresentante il presidente in esercizio del consiglio e un membro della Commissione
E i singoli ministri degli esteri come terzo pilastro diciamo istituzionale della politica estera
Ma nella sostanza sarebbe un errore e dire che non vi è oggi una incipiente politica estera dell'Europa
Solana ancor più della troika è oggi un punto di riferimento per tutti
Vi dirò che quando gli americani hanno iniziato i bombardamenti in Afghanistan
La prima persona in Europa che hanno chiamato è stato Sovana e poi hanno chiamato i capi di Stato e di Governo e ministri degli esteri e il collegamento e continuo con Solana anche non solo da parte del degli americani ma anche di altri Paesi
Ricordo che quando Kissinger si lamentava del fatto che non vi fosse in Europa un numero di telefono da chiamare in caso di crisi beh oggi questo numero di telefono cioè e le politiche estere nazionali sono oggi molto più coordinate attraverso un continuo scambio di informazioni in seno al Consiglio dei ministri degli esteri e al permanente contatto fra gli stessi ministri
Si può dire che non vi è giorno che non ci siano contatti tra i ministri degli Esteri Solana la presidenza alla Commissione eccetera quindi veramente il contatto e permanente
L'Europa assaggia andando avanti ancor prima che i governi abbiamo discusso e preso delle decisioni e questo processo è inarrestabile perché il larga parte e dettato dai fattori esterni dalla realtà esterna
Ma la spinta esogena da solo non basta certo a modellare una costruzione coerente anche dal punto di vista istituzionale
Vi sono almeno tre elementi fondamentali che a mio avviso ci impongono di guardare con ambizione coraggio al futuro dell'Europa
Innanzitutto l'euro
La moneta unica non costituisce un fatto tecnico ma una realtà con effetti e conseguenze altamente politiche
L'Europa avrà da un lato un enorme effetto psicologico sui cittadini in termini di maggiore identificazione con l'Europa
E consapevolezza di appartenenza all'Europa e dall'altro esso comporterà una maggiore domanda di governo dell'economia
Poi dirò alcune cose giustamente sottolineate dall'onorevole Napolitano
Non penso alla creazione di nuovi istituzioni ma al fatto che sarà necessario un processo di reale coordinamento e di valutazione politica molto più serrato ebbri
Evitando quella solitudine del banchiere centrale che cosa ben diversa dalla sua necessaria indipendenza
In secondo luogo all'allargamento
Si tratta di un processo irreversibile con un contenuto e una valenza politica e morale altissimi
La caduta del muro di Berlino non avrebbe un senso compiuto se non pensassimo di riunire in una grande Europa tutti i Paesi del continente
L'allargamento è un imperativo categorico una necessità politica una grande opportunità sociale ed economica
Una necessità per superare i vizi di nazionalismi guardiamo cosa succede alle porte diciamo ai confini della nostra unione europea ed aprire come già realizzato dagli attuali membri dell'Unione europea un nuovo capitolo nella storia d'Europa
A questo processo dobbiamo associare nei tempi e nei modi opportuni anche la Russia che giustamente chiede di essere un partner naturale dell'unione
La realizzazione di uno spazio economico europeo unificato
Comprendente la Russia e la via maestra per questa nuova dimensione della costruzione europea così come la sua associazione alla cooperazione politica europea
E penso infine alla governabilità della globalizzazione
Cioè alla gestione efficace dei grandi problemi che l'attuale fenomeno dell'interdipendenza internazionale ci ha posto di fronte vuole fare una Piccolo osservazione che non è solamente diciamo linguistica noi parliamo sempre di globalizzazione
Ma in realtà il fenomeno che contraddistingue e che porta alla globalizzazione e la crescente interdipendenza cioè la vera realtà
Che costruisce la globalizzazione e la crescente interdipendenza nella società internazionale
E l'interdipendenza
E per definizione un fatto positivo perché significa diminuire le barriere politiche le barriere ideologiche le barriere morali le barriere economiche
Tra i diversi Paesi tra i diversi governi tra le diverse incolla miei tra i diversi popoli ed è questa crescente interdipendenza che porta globalizzare
I successi e gli insuccessi di questo processo ma la globalizzazione ripeto non è di per sé il fenomeno che noi dobbiamo guardare ma è la conseguenza del fenomeno della crescente interdipendenza
Ed è chiaro che questo porti il problema della governabilità di questo fenomeno
Sulla governabilità della globalizzazione
Vorrei sottolineare due aspetti sul fronte interno l'interdipendenza ha provocato rivolgimenti e adattamenti che sono fonte di insicurezza per i nostri cittadini
Penso ad esempio agli aspetti occupazionali culturali sociali economici e alla protezione della salute e dell'ambiente
Ebbene l'Europa la nuova Europa deve dare risposte
A questo senso di insicurezza perché la risposta non può più essere fornita soltanto sul piano nazionale in altri termini le istituzioni europee dovranno svolgere un ruolo essenziale di dibattito Indirizzo e proposta su tutti i grandi temi economici e sociali che interessano la vita quotidiana dei cittadini europei nell'era dell'interdipendenza e della globalizzazione
L'esempio che ha portato l'onorevole Napolitano della strategia di Lisbona è un esempio esempio estremamente interessante
Che mostra sia la direzione che bisogna prendere sia i limiti in cui questo processo si svolge nella situazione attuale
Perché è chiaro che una strategia come quella di Lisbona non può essere soltanto una strategia volontaristica
Ci deve essere qualcosa di più molto di più io vi dirò che noi stiamo adesso preparandoci al Consiglio europeo di Barcellona
Perché nel Consiglio di Europeo di Barcellona si dovrà fare un po'il punto su dove siamo arrivati con la strategia di Lisbona e quindi insieme con altri partners comunitari
Vogliamo essere in grado di portare poter dare delle risposte nonna a titolo personale mea titolo istituzionale ai giusti quesiti che sono stati posti dall'onorevole Napolitano
è un problema importante è un problema di credibilità e quindi è un problema che dovrà essere affrontato dai capi di Stato e di governo veramente con un lavoro ben preparato perché se no non si arriverà al necessario consenso
Ed è in un certo qual senso propedeutico per quello che io ritengo debba essere il futuro della vita istituzionale
Della nuova diciamo unione un futuro che appunto dovrà vedere questi dibattiti diventare parte proprio della vita dei paesi e della vita dei cittadini
Sul fronte esterno
Abbiamo bisogno di più Europa per rispondere alle nuove esigenze di sicurezza e di difesa
Per lottare efficacemente contro il terrorismo
Intervenendo anche contro le sue radici profonde l'emarginazione e la povertà guai se dimenticassimo in questo momento
Che dobbiamo non solo mantenere ma rinsaldare le nostre volontà e le nostre determinazioni nel campo della lotta contro la povertà controllai contro tutti i mali che affliggono il mondo di oggi
E per partecipare con efficacia rafforzate adeguare le grandi istituzioni internazionali alle nuove esigenze della globalizzazione a partire anche dal G otto cioè come veramente il G otto può diventare un un centro strategico aperto anche a in maniera direi equilibrata ai paesi in via di sviluppo
L'Europa deve essere uno degli attori principali
Nella definizione di uno di una globalizzazione giusta e umana e nella costruzione di una nuova struttura geopolitica multipolare
Le cui azioni devono trovare sempre di più la loro legittimazione nel quadro delle Nazioni Unite
Questo sta accadendo
Cioè questo processo di crescente legittimazione da parte delle Nazioni Unite
Alle azioni che tutti gli Stati stanno intraprendendo sta diventando la strada maestra
Con la quale noi interveniamo per esempio in Afghanistan ma non solo in Afghanistan quindi è un fatto strategico molto importante e questo avviene anche perché l'Europa è fermamente impegnata in questa direzione
Questi due aspetti quello interno e quello esterno della governabilità governabilità sono diventati ancora più essenziali dopo gli eventi dell'undici settembre
Ma l'Europa deve soprattutto diventare un grande spazio
Di diritti e valori condivisi cioè noi dobbiamo essere identificati non più come una realtà commerciale mercantile ma sempre di più come un grande spazio di diritti e di valori
Condivisi
Vorrei ora soffermarmi su quelli che credo siano gli aspetti più importanti del negoziato sul futuro dell'Europa
E non credo che affronto questi questi argomenti sotto il punto di vista diciamo meramente tecnico
Il calendario un argomento che come vedete un argomento di fondo che affronta anche il problema del rapporto tra allargamento e costruzione politica dell'Europa
Questo problema il calendario un aspetto molto importante di sostanza e non di procedura
Perché le decisioni sui tempi del passaggio dalla convenzione alla Conferenza intergovernativa potrebbero avere effetti politici importantissimi
Se prevarrà la tendenza ad avere un ampio periodo di riflessione
Tra le due fasi convenzione e Conferenza intergovernativa che impedirà di terminare i lavori della conferenza inter intergovernativa per la fine del due mila e tre o al massimo all'inizio del due mila e quattro
L'ingorgo istituzionale che si verificherà a partire dalla prima parte del due mila e quattro
Le elezioni del Parlamento europeo rinnovo del presidente della Commissione il dibattito sulle risorse e le prime adesioni e le prime adesioni
Questo finirà inevitabilmente per fare slittare la fine della Conferenza intergovernativa di un anno o più rispetto ai tempi previsti e cioè dopo che i Paesi candidati forse anche dieci come stiamo dicendo saranno impegnati a far parte
Della Unione europea quindi questo non è un problema di calendario e un problema politico importantissimo
Il mandato della convenzione so di fare un po'di dispiacere adesso all'onorevole Napolitano potrei cambiare un po'il testo ma insomma lo troveremo un accordo sulla parola giù esatto poi poi poi troveremo diciamo un modo
Ma credo che tutte e due più o meno le visioni
Siano abbastanza coincidente
Esistono due posizioni suo mandato quella che hanno questo no al mandato quello è un altro allora
Quello quella che lo vorrebbe confinato ai quattro aspetti individuati a Nizza e quello che invece lo vorrebbe esteso
Anche esatto ad altri aspetti come il governo dell'economia la rappresentanza esterna della dell'unione e la struttura istituzionale
Io credo che questa differenza di posizioni non sia dogmatica e che nei fatti ci si muova ormai verso la soluzione più aperta
Lo stesso approccio pragmatico e qua il punto mi sembrerebbe utile per affrontare la questione del risultato della convenzione
Mi sembra che l'ipotesi che essa definisca più opzioni invece di una sola proposta
Assicuri all'esercizio una maggiore elasticità e quindi anche la possibilità di avanzare idee e proposte ambiziose
Nei miei contatti ma credo che siano i contatti che anche c'è certamente l'onorevole Napolitano dei distanze
Tra i Paesi membri sono ancora abbastanza grande in termini di che cosa si vuole raggiungere
E quindi la mia paura e che se noi diciamo voi dovete fissare una sola opzione è si Carla inevitabilmente verso un certo minimalismo
Perché per raggiungere un accordo bisognerà trovare un compromesso tra le varie tendenze quindi si ci sono diciamo due o più a opzioni è probabile che quella che è la più vigorosa la più ambiziosa Possa uscire senza tanti condizionamenti però è chiaro anche che questa di questa opzione o questi opzioni debbano esprimere un quadro coerente
E comunque evidente che non può essere esclusa la possibilità di un consenso su una sola proposta avanzata ed ambiziosa che diverrebbe quindi la base per i lavori della Conferenza intergovernativa se questo avviene avviene non è che i Paesi che i capi di Stato possono dire a c'è una sola opzione allora ritornate dividetevi
E poi quando avrete raggiunto due opzioni ritornata
Gli obiettivi
Dal momento che non si è ancora svolto un dibattito nazionale e non c'è compiutamente definito una posizione di governo a questo riguardo
Io mi ispiro essenzialmente alle dichiarazioni programmatiche rese dal presidente del Consiglio io ai discorsi del presidente della Repubblica e del presidente del Senato
Tratterò comunque solo alcuni aspetti più rilevanti del dibattito istituzionale primo punto dobbiamo procedere alla con
Di tutt'SIU analizza Tione dei trattati fonte di trasparenza e legittimità democratica la Costituzione europea dovrà incorporare è la Carta dei diritti fondamentali le disposizioni sulle istituzioni sul gli obiettivi e sulle competenze dell'unione e si baserà sui principi fondamentali della solidarietà e sussidiarietà la costituzione europea dovrà fornire agli stati membri presenti e futuri un Codice etico che rafforzerà l'identità civile e materiale dell'unione in tale contesto no il modello di una federazione di Stati nazione costituisce un compromesso avanzato fra le diverse posizioni e sensibilità all'interno di l'Unione ieri stavo a Parigi all'Assemblea nazionale ho svolto questo stesso concetto e nessuno dei membri presenti nel parlamento ha avuto delle obiezioni su una idea del genere e lo stesso se uno va oggi al Parlamento a Berlino quindi direi che c'è una consapevolezza crescente verso questa definizione anche se rimane una definizione a quale poi bisogna dare un contenuto si tratta di una formula che assicura la necessaria coesione di carattere federativo salvaguardando allo stesso tempo le identità hanno ali che sono un patrimonio irrinunciabile del nostro continente certo la ripartizione delle competenze tra la Federazione gli Stati nazioni non sarà un compito facile gli assetti istituzionali attuali non dovrebbero essere stravolti ma migliorati e rafforzati affinché il sistema posso operare in senso più democratico e qua dico quali sono i punti che occorrerà tra l'altro definire primo definire meglio il ruolo di lì del CIPE di orientamento politico che spetta al Consiglio europeo poi rispettare estendere il metodo comunitario e aumento Dario il ricorso al voto a maggioranza qualificato in Consiglio nel dibattito di ieri all'Assemblea francese praticamente
Si è svolto diciamo si è andati nella direzione che ne nella Federazione nella parte federativa si si avrà soltanto il voto a maggioranza ahimè generale come principio generale solo il voto a maggioranza mentre nell'altra parte si potranno avere voti a maggioranza
Riflettere sull'elezione del presidente della Commissione da parte dei cittadini oppure da parte dei membri del Parlamento europeo la prima opzione avrebbe il grande vantaggio di dare un voto toh e un'identità alla scelta che i cittadini potranno fare per la guida della costruzione europea si tratta a mio avviso di un'opzione Iran
E valore quarto rafforzare il ruolo di coordinamento del Consiglio affari generali e riflettere sul funzionamento del Consiglio nelle sue varie stanze e della presidenza soprattutto in funzione
L'allargamento ci sta questa idea di avere in una comunità ventisette
Tre quattro Paesi che assicurano la presidenza uno che si occupi della presidenza degli affari economici un'altra degli affari politica estera un pezzo e gli affari sociali e così via rafforzare il Parlamento e
Europeo quale centro di legittimità democratica e delle decisioni dell'Unione estendendola codecisione a tutte le materie di carattere legislativo infine rafforzare i rapporti tra Parlamento europeo e parla enti nazionali accrescendo il ruolo della conferenza degli organi specializzati in affari comunitari cosacca sono obiettivi certamente ambiziosi ed è possibile che su di essi non si possa immediatamente raggiunge l'unanimità soprattutto nel quadro di un'Unione allargata ed è per questo che credo che dobbiamo perseguire l'idea
E ha di un plotone di testa che dovrà realizzarsi in un quadro comunitario senza peraltro essere sottoposto ad alcun diritto di veto in realtà nel processo comunitario le avanguardie nelle quali l'Italia stata sempre presente hanno tradizionalmente rappresentato il motore del processo di integrazione l'elemento di amico dell'Unione senza di esse non vi sarebbe stata la moneta unica Schengen e la spinta in direzione dei
L'allargamento per cita le solo alcuni dei grandi risultati dell'Unione quindi non è un fatto rivoluzionario nella vita la comunità fa parte del processo della dinamica della vita comunitario naturalmente tutti devono avere la possibilità di partecipare a questo plotone di testa e soprattutto tutti dev'non essere aiutati a farne parte la politica estera e di difesa sono gli aspetti in cui la necessità di un plotone di testa comunitario si avverte con maggior forza partico mente dopo gli eventi dell'undici settembre vorrei chiudere questo intervento ribadendo ancora una volta la necessità in particolare per l'Italia di avere obiettivi ambiziosi essi sono ho sempre stato tira giù tutti e gli euroscettici sono sempre prestati costretti a rincorre
Degli ottimisti e i sognatori questo e la realtà della costruzione comunitaria il Presidente Ciampi ha chiaramente detto che sull'europeismo non accettiamo lezioni da nessuno ed è del tutto vero se guardiamo alla storia della nostra partecipazione alla costruzione europea dalla Comunità del Carbone e dell'Acciaio alla moneta unica certo abbiamo avuto dibattiti molto aspri ricordo quelli che avemmo
O nel settantotto sulla nostra partecipazione al Sistema monetario europeo ma alla fine le nostre scelte ci hanno sempre collocati nel plotone di testa il negoziato sul futuro dell'Unione Europea
Ci dà una
Nuova storica occasione per riconfermare senza equivoci che la costruzione di una grande Europa libera democratica aperta al m'
Hondo e alla solidarietà a difesa della pace e della giustizia e la stella polare che contino guidare l'azione di questo governo
Con l'intervento del ministro degli esteri si è concluso il nostro convegno dibattito grazie a tutti per la partecipazione