Presentazione del Rapporto Ice 2000/2001 (presso l'Ice, via Cesare Balbo 16)

Essa sono irriverente marmi chiedo di prendere posto con una certa velocità se no perdiamo parte dell'intervento del ministro che come ripeto deve lasciarci tra breve
Sono Gioacchino Gabbuti sono direttore di aiuto commercio con l'estero e l'onore e il piacere
Introdurre velocemente la presentazione del rapporto del commercio dall'estero curato all'Istituto commercio con l'estero e dall'Istituto di statistica
Avrei dovuto dire molte cose ma i tempi e soprattutto la lieta circostanza che vede presente il ministro Marzano il vice ministro Urso mi impongono tempi ristrettissimi un grazie al ministro un grazie al dice
Ministro Urso ma soprattutto un grazie a Fabrizio Onida e un ben arrivato alla nuovo presidente dell'ICE professor Beniamino Quintieri
Un grazie ai onorevoli senatori presenti in sala tutti gli illustri ospiti
Io cedo velocemente la parola al ministro Marzano e ringrazio tutti voi di essere intervenuti e ringrazio tutti coloro che sono distribuiti nelle varie sale dell'istituto perché abbiamo altri ospiti
Nel centro Massacesi nella sala stampa dico soltanto al ministro che abbiamo voluto accoglierlo qui a casa nostra perché ritengo questo un segno di grande attenzione per lui mostrarli per la prima volta ufficialmente la grande casa dell'istituto il commercio con l'estero questo è uno ministro dei centodieci uffici
Che lei ha a disposizione in settantotto Paesi del mondo ma se mi consente non lei il Paese e credo che questo sia la soddisfazione maggiore
Con cui passiamo il testimone oggi tra il vecchio consiglio il nuovo consiglio di allora un grazie di cuore a il consiglio presieduto dal professor Onida e soprattutto un grazie a tutti coloro che hanno contribuito al successo
Che vede oggi tanta attenzione intorno all'istituto
Un ultimo ringraziamento se me lo consentite per tutti lo prendo come simbolo perché l'attività che svolge è importantissima al presidente Romiti presidente Romiti presiede un Comitato importantissimo che è quello Italia-Cina è stato di grosso impulso e credo che il Presidente mi consenta rappresenti anche tutti gli altri presidenti di tutti gli altri comitati dei vari Paesi con cui noi abbiamo stabilito rapporti di gemellaggio
Grazie a tutti ho l'onore di cedere la parola al ministro Antonio Marzano ministro delle attività produttive
Buona sera Totti sono molto lieto di avere l'occasione di un incontro con tutti voi
Con il residenti a Milano come il nuovo presidente
Pongo presidente Beniamino Quintieri
Sola sono poco con voi mi dispiace ma molto difficile programmare il tempo per un ministro soprattutto per un ministro di questo governo
Perché come sapete ci siamo messi al lavoro subito
Con una serie di provvedimenti che ritengo importanti anche per gli effetti che indirettamente potranno a lire sulla competitività nella nostra economia
Voi ascolterete tra poco l'esposizione dei contenuti del rapporto credo di poter dire spero di non essere poi contraddetto dagli estensori del rapporto che noi stiamo assistendo a un fenomeno crescente di globalizzazione non c'è solo la globalizzazione c'è una globalizzazione che cresce e questo è testimoniato da alcuni dati
La quota di scambi internazionali sul valore della produzione
E passato mondiale passato dal venti al venticinque per cento continua a crescere quindi il ruolo dello degli scambi sulla produzione della ripresa e secondo punto secondo dato il rapporto tra investimenti diretti internazionali e il flusso della produzione e cresciuto dall'otto e sei al quindici per cento questi dati dicono che non solo viviamo
I tempi della globalizzazione come tutti sappiamo ma che il fenomeno cresce cresce nel tempo
è un bene
è un male
Qualcuno si pone questo interrogativo
E se ne potrebbe parlare per ore
Ma se si vuole far rimanere guardando i fatti
Noi constatiamo che
Insieme all'Old viluppo ulteriore della globalizzazione
I paesi in via di sviluppo e i Paesi cosiddetti in transizione
Che rappresentano nell'insieme il quarantatré per cento PIL mondiale e circa il venticinque per cento ventiquattro venticinque per cento delle esportazioni globali
Hanno dimostrato un tasso di sviluppo superiore nettamente superiore a quello delle economie avanzate
Cioè contestualmente al crescere e al diffondersi della globalizzazione constatiamo
Che paesi che sono in ritardo al Paese in via di sviluppo e i Paesi in transizione
Presentano tassi di sviluppo più alti degli altri di quelli avanzati e constatiamo secondo fatto che tra le aree più dinamiche nel due mila c'è l'ansia orientale
Quanto a tassi di più
E che i Paesi più coinvolti in un integrazioni di tipo regionale che sono in fondo una sottospecie della globalizzazione perché integrazione come il Canada il Messico
Vedono crescere la propria quota sulle esportazioni mondiali
Dunque la globalizzazione avanza
Ma insieme alla globalizzazione sono dati sui quali si dovrebbe forse riflettere anche a Genova
Constatiamo che i Paesi in via di sviluppo presentano tassi di sviluppo più ampi
E constatiamo come i paesi che sono più a coinvolti in processi di integrazione vedono crescere la propria quota di esportazioni sulla verso del mondo
Certo si può e si deve fare di più per i Paesi in via di sviluppo
Abbiamo in preparazione ieri si è fatta un riunione proprio presso il mio ministero la conferenza o il Necci che si terrà a Doha in nel novembre però
A quelle che si verificheranno da qui a novembre e poi ancora d'ora sono svolgimenti non facili ci sono molti problemi
E tra l'altro quello che è accaduto a si atterrà è stata una delusione certamente rappresenta una battuta d'arresto
Ma in definitiva ciò che chiedono i paesi in via di sviluppo
A se uno vale a dire alla base nelle loro aspirazioni delle loro richieste
E di essere più globalizzati di quanto non lo siano oggi
Quello che loro chiamano il deve annacquamento deve ai no comment Ramundo è in sostanza liberalizzazione liberalizzazione degli scali
L'Italia urna nel rispetto doveroso ovvio degli interessi nazionali è fra i Paesi più propensi
A dare assistenza ai Paesi in via di sviluppo anche in vista della loro del loro accesso all'OMC ad assistervi anche sotto il profilo giuridico e in generale in sede comunitaria l'Italia
Spinge per definire un'agenda per Doha che tenga nel conto dovuto le speranze lei speranze dei paesi in via di sviluppo
Quanto agli scambi
Dell'Unione Europea con il resto del mondo
Il due mila assegnato un forte peggioramento del saldo corrente che è divenuto negativo
E l'Italia per la prima volta da sette anni in qua
Vede le proprie partite correnti registrare un deficit di dodici mila miliardi si tratta di mezzo punto del PD
Certo questo è stato anche riflesso dell'andamento del prezzo del petrolio e della valutazione dell'euro questo Paese
Non ha sotto la superficie
Molte risorse naturali si direbbe quasi che ha più terremoti che risorse naturali
è certamente la sua dipendenza dal petrolio
O fa subito risentire dell'andamento del prezzo che è stato crescente l'anno scorso e anche dall'andamento dell'euro dal momento che noi paghiamo in dollari
Tra l'altro il deprezzamento dell'euro si traduce inevitabilmente anche in una aumento del tasso d'inflazione
Dovremmo fare su questo una riflessione
Perché
Insomma noi abbiamo ormai una Banca centrale europea che ha come obiettivo principale quello della stabilità dei prezzi
Se guardiamo l'andamento della dei cambi fra all'Euro e il dollaro
Constatiamo che questo cambio dipende più dai rispettivi tassi di sviluppo che non dà i divari dell'inflazione
Non è che il dollaro nel periodo in cui si era posato di più avesse tassi d'inflazione più bassi della media europea
Aveva tassi di sviluppo più alte
Questo significa
Che se in Europa
Non si pongono in atto
A politiche
Adeguate ad aumentare il tasso di sviluppo le riforme anche necessario se dovesse andar fonda euro
E destinata ancora deprezzarsi e se è vero che il deprezzamento dell'euro
Significa più inflazione
Allora l'obiettivo della stabilità dei prezzi perseguito dalla Banca Centrale Europea diventa più difficile da raggiungere
Se il cambio dell'euro dipendesse da i tassi di inflazione prevalentemente del tasso d'inflazione allora una politica monetaria che previene l'inflazione o controlla l'inflazione rafforzerebbe l'euro ma quello che stiamo constatando che non è proprio così il cambio dipende più dai casi viluppo chiede tassi d'inflazione questo pone un problema alla Banca centrale europea
Ci sono dunque sta dati dei fatti
Che noi speriamo siano contingenti l'andamento del prezzo del petrolio l'andamento dell'euro che hanno determinato il deficit delle nostre partite correnti
Tuttavia è vero che i danni la quota italiana sul mercato internazionale cadrà
Ed è oggi attorno al tre virgola sei per cento tre virgola cinque tre virgola sei per cento
Quindi ci sono anche fattori di fondo oltre che fattori contingenti
C'è insomma
Un problema di competitività che il sistema Italia
E anche un problema di struttura delle esportazioni
In alcuni casi si può dire che noi esportiamo prodotti caratterizzati da una minore elasticità della domanda rispetto al vecchio
Fin quando facciamo questo è evidente che
Stiamo cercando di esportare di fronte a una domanda di importazioni che non tira abbastanza critica meno rispetto ad altri tipi di prodotti ma a parte la struttura delle nostre quotazione io credo che ci sia sullo sfondo un problema di competitività che stiamo perdendo
Di fronte ad una situazione di questo tipo occorre che il governo faccia la sua parte
Io penso che molti dei provvedimenti
Così detti dei cento giorni ma che io definirei di dieci giorni per quanto parte per quanto riguarda la parte del governo perché noi gli abbiamo varato i i primi dieci giorni di vita il resto poi c'era un iter parlamentare ma
Mi piacerebbe cominciare a chiamarli come provvedimenti dei cento giorni e non di dieci giorni anche perché i cento giorni
Hanno un suono un po'sinistro insomma mi mi fanno ricordare Napoleone
Ahi noi siamo partiti con provvedimenti che sicuramente avranno effetti anche sulla competitività della nostra economia
Ne potrei citare parecchi ma mi limito qui a ricordare fra i dieci provvedimenti poi accorpati in tre i disegni di legge
Il programma di infrastrutture per la nostra economia
Sono venti o trent'anni che in questo Paese non si fanno infrastrutture di rilievo strategico nazionale
Noi abbiamo una legge obiettivo che stabilisce che una volta che il Parlamento ha fissato quali siano le priorità infrastrutturali da realizzare queste si realizzano e non è possibile mettersi per traverso a nessuno per impedire che si facciano ora è chiaro che un Paese
Che
Da venti anni ho trenta non fa infrastrutture Viviana
Che ha un capo infrastrutturale rispetto all'Europa e che ha una parte del territorio il Sud che a sua volta un gatto infrastrutturale rispetto al resto dell'Italia
Questo è un Paese che anche per questo ha un problema serio
Competitività di perdita di competitività
Ma io sento dire spesso dagli imprenditori che prodotto italiano è sufficientemente competitivo fino ai cancelli della fabbrica e poi quando entra in quella che forse erroneamente continuiamo a chiamare la viabilità ma bisogna trovare un sostantivo diverso perde immediatamente competitivi
Quindi importante realizzare le infrastrutture è importante fare le varie cose che abbiamo varato inclusa la detassazione degli investimenti
La spinta all'innovazione con quel provvedimento che ho firmato che abbiamo intitolato le idee sono degli inventori un Paese in cui non si fa ricerca alla lunga rimane diventa periferia del mondo e con quel provvedimento vogliamo incentivare inventori
Che lavorano nelle nelle cita anche della pubblica amministrazione ammettere poi a produzione valori ideali sono c'è il rischio che rimane nel cassetto e abbiamo previsto che almeno il cinquanta per cento delle royalty
Derivanti dall'innovazione dall'invenzione siano di pertinenza di chi ha inventato
E potrei continuare
Ma oltre ai provvedimenti di dieci giorni che riguardano un po'tutti i settori produttivi dovrebbero recare beneficio ai vari settori produttivi diciamo quindi provvedimenti di tipo orizzontale
C'è poi la necessità di accrescere la competitività del nostro Paese con politiche mirate ai vari settori della produzione
L'energia
Uno dei fattori di minore competitività del nostro Paese è rappresentato dal costo del dell'energia che è superiore del trenta quaranta per cento rispetto a quello che viene praticato
Nei paesi con cui siamo in competizione
I Paesi europei per le sue
C'è il problema di una liberalizzazione incompiuta dei mercati
C'è il problema della ricerca scientifica voi sapete che il nostro Paese si spende per la ricerca scientifica e tecnologica
L'un per cento del PIL rispetto al quattro per cento di altri Paesi come la Germania la Francia in una recente consiglio dei ministri abbiamo deciso in sede CIPE che questa percentuale deve essere raddoppiata nel corso della legislatura
E poi le politiche per il Sud
Per lo sviluppo del Sud cioè di un'area che sta dimostrando una promettente vitalità anche sotto il profilo della propensione della attitudine portare
In questo quadro è chiaramente molto importante in questo quadro che ci impone di fare dei politiche di recupero della competitività del sistema Italia è chiaro che in questo quadro anche la politica di sostegno pubblico alla interiori internazionalizzazione delle imprese a un ruolo molto importante e significativo
Lì c'è e proposto preposta a questa specifica missione
Oggi la guida dell'istituto passa in nove nani
Ringrazio
Di cuore e non in modo solo formale ringrazio di cuore a nome del governo il presidente Onida dei consiglieri di amministrazione perline quell'impegno che hanno generosamente profuso né in quella missione e per i risultati ottenuti
E nel ringraziare loro naturalmente auguro al presidente entrante e professor Beniamino Quintieri ai nuovi consiglieri Buttignol Divella lombardo io e Radice un cammino di buon lavoro e di successo crescente nell'attività dell'ICE quel successo che gli imprenditori e i lavoratori italiani meritano di a vere per le vie del mondo grazie
Io credo che ringraziando il ministro Marzano e ringraziando nel frattempo anche gli altri membri del governo che sono arrivati
Possiamo dare la parola al professor Baselli io vorrei ricordare prima di cedergli la parola per illustrare il rapporto il ruolo come diceva il ministro che l'istituto gioca e deve giocare
Questo è un anno particolare perché questo è il settantacinquesimo della fondazione dell'Istituto
E credo che in quei settantacinque anni parecchie cose sono state fatte come ricordava il ministro sicuramente
Gli ultimi anni sono stati quelli che hanno rigenerato hanno ridato vita ha un ruolo strategico
E di grande
Attenzione all'istituto
Io vorrei in questa occasione se me lo consentite ringraziare anche tutti i colleghi
Che sono presenti oggi sparpagliati ascoltando e vedendo in video questo presentazione ma soprattutto un saluto e un ringraziamento va agli oltre mille uomini dell'ICE che sono oggi come dicevo prima ricordava il ministro nei centodieci uffici nel settantotto Paesi del mondo credo che questo sia un atto importante e soprattutto sia la testimonianza
A favore delle imprese italiane a favore di quelle oltre centonovanta mila in prese che ogni anno si affacciano
Sull'internazionalizzazione sul palcoscenico del mondo
Ecco io credo che il professor Basevi Possa ora illustrarci e farci capire meglio quei dati detti dal ministro quei dati
Che possono essere sembrati molto asettici ma che poi invece hanno grandi contenuti e soprattutto grandi proiezioni professor Basevi a lei la parola
Grazie
E buona sera a tutti
Io anche vorrei ringraziare
In particolare i membri dello staff del comitato scientifico che oltre ai miei colleghi del comitato scientifico spostato il comitato scientifico è minimo
E tuttavia ogni anno si produce questo miracolo del produzione di un rapporto che credo di poter dire dignitoso se no senz'altro qualcosa di più
Quanto detto dal ministro Marzano credo anche sia importante come messaggio negli stessi Alice cioè lì c'è un istituto operativo di servizio per chi opera il commercio estero e tuttavia senza possibilità di riflettere anche con un comitato scientifico ecco non Servizio studi
Credo che non sembra poi tanto lontano
La mia presentazione
Sarà vedere sintetica e vi rinvio alla rapporto per gli approfondimenti
Passando quindi subito al primo tema che l'economia
E il commercio mondiale
Sono indicate qui alcune cose di cui già ha accennato il ministro Marzano e cioè ovviamente un rallentamento nella crescita
Del PIL del come ci mondiale nel due mila i numeri sono indicati in previsione
Nel due mila uno dovremo avere il tre per cento circa di crescita del PIL un notevole rallentamento nel commercio mondiale dopo il picco del due mila rispetto al mille novecentonovantanove
In questo quadro di previsione non molto roseo diciotto gli elementi di stabilità
I principali provengano dalla ancora dalla dall'Asia e in particolare dalla Cina ma anche dall'India che hanno acquistato sempre più parte nella ruolo del commercio internazionale e mondiale
E o come punto integrativo messo anche Sud-Est asiatico perché come subito dirò ci sono notevoli rischi in quell'area
Un altro elemento di stabilità
Nelle nostre previsioni la possibilità maggiore possibilità di spesa da parte dei Paesi frutto di petrolio seguito delle aumento del prezzo ha riscontrato che stanno nell'anno precedente
Dicevo degli elementi di instabilità di rischio alcuni così principali non sono di natura di pertinenza diciamo dell'analisi del rischio il commercio estero
Alcuni sono di tipo anche politico via una notevole instabilità politica nel Sud-Est asiatico qui si indica l'Indonesia
La recessione giapponese continua come ben sappiamo
Sul cambio del dollaro il ministro Marzano ha già detto qualcosa e tutti noi sappiamo che risulterebbe sopravvalutato ma non non si deprezza o se vogliamo l'euro non lo si apprezza
E abbiamo il rischio connesso al passaggio effettivo all'Europa negli inizi dell'anno prossimo
In particolare poi attualmente abbiamo come elementi di instabilità finanziaria ma che potevo ripercuote se già si ripercuotono su negli aspetti reali commerciali
La crisi d'Argentina da Turchia direi che è la più grave forse quell'Argentina perché metta a repentaglio il processo di integrazione di sviluppo nell'America latina in particolare nel Mercosur
In questo grafico sono evidenziati
Gli elementi relativi alla produzione al commercio intermedi variazioni percentuali in quantità e vediamo appunto come dicevo di notevole rallentamento dal due mila due mila uno nel commercio mondiale che peraltro aveva raggiunto un picco integrazione percentuale nel due mila direi che la caduta e Forte però resta sia in previsione due mila uno che al due mila due più o meno in media dell'ultimo decennio e quindi non siamo troppo pessimisti a parte gli elementi di instabilità e rischio di cui dicevo
La figura che attualmente viene proiettata apro il presenta le principali aree con le loro quote nel mercato delle esportazioni mondiali di merci
E nella proietto perché interessante vedere come l'elemento di stabilità che mi riferivo e soprattutto l'ultimo a destra e cioè la grossa importanza che ha ormai all'Asia centrale orientale in particolare l'India e la Cina
Si prevede è stata in crescita nel nel due mila rispetto al novantanove come quota di mercato e ed su questo elemento e sul perdurare della crescita delle esportazioni della Cina e quindi anche le sue importazioni
E possiamo sperare in termini di stabilità
Il successiva figura anche quello attualmente proiettata
Fa vedere come per alcuni Paesi principali non sono ancor più il G7 in realtà di cui si parla oggi otto ma sono i nostri tre europee più Stati Uniti Cina e Giappone
Appunto la Cina dinamica mentre Italia Francia Germania sono in fase di caro gli Stati Uniti naturalmente come ben sappiamo
Sono stati in crescita
La successiva che queste attualmente proiettata ripresenta i gruppi di prima in termini di variazioni percentuali e quindi non di quote
Mostra ancora la relativa stabilità proveniente dall'Oriente case in Oceania in predispone minore che nel due mila il tasso di crescita ma ancora fortemente positivo
La prossima pagina non è un grafico Omar sono dei punti che vorrei brevemente toccare come secondo argomento e cioè agli aspetti istituzionali di cui anche attaccato il ministro greche ministra già politicamente
Esplorato il nostro rapporto Senato a grandi linee
Cioè quelli relativi alle istituzioni regola il commercio internazionale qui ci sono grossi integrativi grossi problemi sul tappeto
Molte volte lirismo cuore giornalismo per regionalismo intendiamo la formazione l'ulteriore sviluppo di aree di integrazione non solo l'Unione Europea ma del Mercosur che è in crisi nascita la proposta Bush di una fece deriva per tutta l'America
Ed è qualcosa che mette fuori in crisi l'organo siamo andati commercio proprio mentre si sta sviluppando o o si sta assestando dopo diciamo la la
La crisi già subito a seguito del mancato avvio delle negoziazioni a Seattle peraltro la ragazza madre commercio lavora lavora bene se non altro nella struttura che permette di risolvere controversie che è rispettata e che precede secondo le regole
Abbiamo poi in prospettiva l'allargamento dello amici in particolare alla Cina la Cina continua a tornare all'orizzonte come importante Paese ovviamente per le sue dimensioni demografiche ed economiche e di sviluppo quanto negazione come centri nazionali è già stato detto dal ministro molto più autorevolmente che che da me
Passando alla terzo tema rinviamo quindi all'Italia come citazione dell'Italia il saldo delle merci non è andato in disavanzo il ministro si riferiva le partite correnti ma sicuramente anche con le merci peggiorato nel due mila rispetto al novantanove tuttavia i dati del primo trimestre del due mila uno qui indicati appunto interamente mentali Simone moltiplicarsi e seducente per dodici sarebbe non troppo incoraggianti ma no per quattro sere non troppo incoraggianti ma in realtà stagionalmente questo tre mila trecento e passa miliardi di lire rispetto l'anno scorso è un progresso e quindi ci sono indicazioni di ripresa nel primo trimestre
Le quantità di rispetto ai valori hanno tenuto meglio dal lato delle esportazioni anzi sono cresciute
Bene in prospettiva stanno crescendo bene appunto nel primo trimestre per i valori c'è una diminuzione dovuta essenzialmente al fatto che nos votazioni
Sono denominato in gran parte in parte almeno in euro diciamo ormai mentre l'euro si è andato dal piazzando non si è più apprezzato nei confronti del dollaro
Le importazioni anche si sviluppano contarsi notevoli ma qui voglio richiamare una risposta è stata data stamattina ad un giornalista credo forse non ho presente dalle mine Quintieri ma anche dal viceministro Urso
E cioè non temiamo le importazioni quando sono s'indice di sviluppo perché per esportare noi dobbiamo importare si faceva riferimento stamattina
Alle conseguenze di una nuova provvedimento diciamo Tremonti che sviluppi gli investimenti quindi le importazioni macchine utensili per questo può far qualche
Oppure qualche problema chi produce macchine utensili ma d'altra parte ripeto per sviluppare gli investimenti e le capacità produttive bisogna anche importare
Il contributo alle esportazioni nette alla formazione del PIL nel due mila è stato come anche nella grafica successivo o meglio due grafici
Tre grafici successivi dimostra è stato nel due mila finalmente positivo nel istogramma verde
Che indica quanto le esportazioni nette Anna contribuito alla crescita del PIL che è stata positiva ma per la prima volta da un quattro anni è stata positiva grazie al contributo netto positivo delle esportazioni
Quarto tema di cui vado molto veloce mi scuso ma il tempo stringe di cui voglio brevemente parlare sempre veramente con riferimento all'Italia ma
Anche questo è stato toccato
La persistente debolezza se non caduto delle quote di mercato nostre esportazioni e il problema della nostra competitività vediamo che in valore da novantanove due mila diano ulteriore caduta delle quote del commercio estero in termini esportazioni dall'Italia
E maggiore e più in valore che in in quantità per i motivi legati alla valutazione indolori di cui dicevo prima
Peraltro grazie proprio al deprezzamento dell'euro la competitività in termini di prezzo italiana è andata insieme a quella di alcuni altri paesi della euro crescendo negli ultimi due anni
E quindi non è tanto la comicità aveva competitività apprezzo che dobbiamo cercare i motivi della debolezza delle quote ma come diceva anche il ministro
Alzano nella scarsa crescita e in altri elementi tipici legati alla situazione italiana sui quali non ho tempo di entrare ma che son ben noti
Questo grafico entra adesso nel problematica settoriale
Vediamo e qui gli anni sono novantasei un salto fino al due mila quindi un po'di orizzonte temporale più lungo
Vediamo che di settori tradizionali di forza delle esportazioni italiane in tema di quote di mercato sono proprio quelli che hanno ceduto di più mobili
Macchine e apparecchi meccanici cuoio e calzature abbigliamento mentre quelli tradizionalmente meno tipici del modello di speciazione italiana
Altri prodotti alimentari sono stati relativamente stabiliti e diceva sì c'era anche prima ma ci tornerò subito che nel primo trimestre dell'anno in corso sono proprio i settori chimica telecomunicazioni diciamo quelli non tipici del modello tradizionale di specializzazione internazionale italiana che sembrano essere in sviluppo
Il grafico che adesso viene mostrato
Fa vedere il contributo per grossi settori produttivi merceologici al saldo totale del bilancia dei pagamenti italiana il saldo che qui essendo in negativo è quello della bilancia in conto corrente suppongo
Allora diceva non è tanto la competitività apprezzo che non funziona in Italia lo sappiamo ci son tanti elementi ma uno che nel rapporto viene evidenziato che fosse adesso credo che esso Onida riprenderà
Insomma
è quello della scarsa propensione a fare investimenti diretti soprattutto investimenti diretti sotto forma di multinazionali cioè noi abbiamo una struttura produttiva italiana che è molto mobile sull'estero che crea legami che crea alleanze macché non si approfondisce abbastanza nei paesi di sbocco ora questo può avere né passata creato vantaggi mobilità flessibilità capacità veloci di approfittare di cambiamento di situazioni geografiche settoriali
E tuttavia alla lunga è un fattore di debolezza credo in particolare per quel tipo di esportazione legate distretti industriali che hanno privilegiato fino ad ora in gran parte prima il traffico Progetto di perfezionamento poi la nascita in altri paesi di altri distretti industriali che poi rischia di far concorrenza ai nostri ed è soltanto nei casi forse dei distretti industriali dove c'è un'azienda leader o dove vi sono investimenti e sterili in Italia in quei distretti che si riesce anche recare meglio all'estero
Con investimenti diretti la struttura produttiva le capacità esportativa italiana e questo grafico mostra che c'è una ripresa degli investimenti diretti in uscite oltre che in entrata italiani e novantanove e nel due mila ma se guardiamo al successivo
Se prendiamo il rapporto degli investimenti diretti fatti all'estro cioè in uscita
Dell'Italia che la riga rossa rispetto all'analogo del mondo vediamo che pur se c'è una ripresa tra novantanove due mila
C'era una grossa forbice che li divide che non si sta veramente restringendo forse sì ma comunque su questo credo che dobbiamo riflettere in particolare
Quinto tema è poi praticamente mi avvio alla conclusione
è quello della dimensione delle imprese che peraltro è legato a quello di cui stiamo parlando prevede la specializzazione appunto del sistema produttivo italiano rimessione dell'impresa a lungo si è parlato del modello italiano legato alle piccole e medie imprese non è che questo non sia valido ma non basta e allora abbiamo anche qui qualcosa nel grasso scrivo di incoraggiante queste torte sono un po'difficile da leggere
Comunque quella di sinistra si riferisce al novantanove quella di destra al due mila
E è interessante della affetta azzurra che quella relativa alle più grande impresa deve in senso orario si va dalle più piccole alle più grandi e quella azzurra passa dal trentacinque per cento al trentanove per cento che cosa misura questo misura le quote sul valore delle esportazioni totali per classe di fatturato all'export e poi ci sono anche indicati i numeri esportatori in sostanza vediamo che le grandi imprese aumentano la loro quota dal trentacinque al trentanove per cento le medie se non proprio le piccole diminuiscono dal dodici al nove per cento quelle proprio medie stanno più emendamenti e quindi c'è un segnale
Di una maggior presenza già era dominante ma comunque maggiore in crescita delle grande impresa nel esportazioni che in aggiunta a quelle pur provvisorie indicazione del primo trimestre
Del due mila uno e cioè del sviluppo in particolari settori chimico telecomunicazioni nel esportazioni italiane attuali fanno supporre che qualcosa stia cambiando anche se fosse prematuro dirlo il successivo grafico
Invece che alle dimensioni delle imprese guarda la ripartizione territoriale geografica in Italia di chi esporta anche qui è già stato detto più volte qualcosa d'incoraggiante e cioè vediamo che c'è incoraggiante almeno per il Meridione
Ma è questo che ovviamente ci deve interessare da questo punto di vista e cioè della sviluppo della regione o delle regioni meno privilegiate in Italia vediamo che essi confermo ancora nel novantanove del due mila la crescita già da da quattro anni fa ci novantuno novanta sei novantanove due mila della partecipazione
Sono appesi percentuali qui sono quote
Dell'Italia centrale e in particolare del Mezzogiorno quindi istogrammi non si vede tanto ma c'è una scalino crescente negli ultimi due anni per il Mezzogiorno mentre per l Italia Nord-Est c'è un calo nel calo continua più sistematico per il Nord Ovest orari cave nord-ovest Nora interpretiamo ma mi sembra abbastanza semplice dove Italo come maggiore terziarizzazione
Della della zona tradizionale industriale italiana quella più nuova diciamo a nord est
Ancora da approfondire ma sicuramente ci sono elementi da ricondurre alla delocalizzazione di cui parlavo prima in particolare nell'Europa centro orientale ma anche forse
Nel Sud-Est asiatico in ogni caso nei paesi più accoglienti per quelle forme elastiche di gli investimenti all'estero che peraltro poi dovrebbero essere solidificato in forme più più concrete queste indicazioni emergono anche da una quota che adesso qui non ho indicato ma che nel rapporto e come intatta
Che è in calo per l'Italia nelle esportazioni in Germania di calzature che non interpretiamo seppur negativa in sé come un giro di forse esportazioni dei paesi dell'Est Europa che in realtà sono produzioni in qualche modo collegate a in prese di origine italiana
Concluderei qui perché il tempo stringe scooter scusandomi ancora per la
Sintesi eccessiva mai rapporto disponibile passo la parola
Grazie professor Basevi prima di dare la parola a quello che io ritengo il nostro certificatore la l'alleanza che ne abbiamo fatto con istante ha un senso anche quello di avere una certificazione dei dati che noi diamo volevo ringraziare scusatemi si diluiscono in grazia menti ma questo mi aiuta non dimentica nessuno volevo ringraziare innanzitutto il corpo diplomatico presente
Numerosissimo io sono molto grato alla presenza del corpo diplomatico perché li stimo testimonia queste grandi sinergie che ci sono tra i paesi che ci ospitano e il lavoro che ne facciamo in quei Paesi
So che qualcuno
Dei presenti del corpo diplomatico e in avvicendamento
E si sono grandi amici che ci lasciano mi augurano mi auguro che vengano altrettanti grandi amici per continuare a semplificare questo lavoro importantissimo che noi abbiamo fatto con i Paesi esteri e poi se me lo consentite volevo fare un ringraziamento e dargli il benvenuto alla professor Fantozzi preso Fantozzi il ministro Fantozzi del novantasette è stato colui che ha portato avanti la riforma e ha permesso che si potesse mettere in piedi il nuovo inizio io volevo ringraziarlo
Di essere qui oggi a testimoniare con la sua presenza sicuramente il lavoro che è stato fatto ritengo pertanto se presenta anche un po'una customer satisfaction di quanto noi abbiamo fatto fino ad oggi e allora parlando di Cassano è stato invece non posso che introdurre il certificatore dei dati dei numeri il professor Biggeri presidente dell'Istat alle la parola presso
Grazie innanzitutto permettetemi di ringraziare coloro che ci ospitano e in particolare ovviamente i due presidenti presenti delle dice nonché il ministro propose le dovuta andare l'amico Antonio Marzano e il vice ministro Urso
Non c'è dubbio che a nostro parere come presidente Dino Istituto nazionale di statistica la disponibilità di una completa e valida informazione statistica va a vantaggio di tutta la collettività
E senza dubbio utile per tutta la collettività
In questa ottica la collaborazione che abbiamo instaurato oramai da oltre cinque anni e con l'Istituto per il commercio estero si sta muovendo e si muove proprio perché noi attribuiamo notevole importanza
Alla diffusione dell'informazione ma soprattutto alla sua utilizzazione corretta
L'esempio della presentazione fatta oggi da professor Basevi mette in evidenza quanto quei dati possono essere utili se ben raccolti e quanto possano essere bene interpretato il mio intervento quindi si concentra soprattutto su questi aspetti visto che secondo noi
Gli operatori devono utilizzare questi dati mentre ovviamente i ricercatori e gli analisti dell'ICE come dell'Istat si devono preoccupare soprattutto di dare interpretazioni ma poi l'utilizzazione dei dati deve competere anche agli agli singoli operatori
Ecco che allora questo mio breve intervento ricorre testimoniare non solo di ciò che abbiamo fatto ma anche dei miglioramenti che apporteremo in futuro cioè cosa voi potrete trovare ovviamente l'ICE lo sappiamo a cosa voi potete trovare in futuro sui dati che verranno divulgati
Intanto l'annuario che viene qui presentato uno di quei volumone che voi vi ritrovate è certamente un annuario che si caratterizza per la tempestività e la qualità dell'informazione tempestività che è sempre aumentata
E che porta ad una qualità delle formazioni estremamente roseo
E ci sono novità molto importanti perché c'è una novità che i flussi relativi agli scambi commerciali delle merci si integrano con quelle riguardanti gli operatori e le imprese una volta questo non c'era una volta avevamo solo gli scambi di merci sapevamo quante merci venivano scambiate tra un Paese all'altro Paese e non si sapeva chi ci stava dietro che era che manovra
Ma lì c'è ha una propria banca dati ma anche l'Istat a partire dal prossimo settembre presenterà a tutti gli operatori una doppia una banca dati sul commercio con l'estero
Che attualmente è già operativa all'interno dell'istituto in via sperimentale ancora non l'ha mai abbiamo messa fuori solo per alcuni aggiustamenti però è già disponibile
Questa nuova banca dati che ovviamente deriva delle stesse informazioni che ha lisce
E che quindi certificate come diceva prima Gaburri queste informazioni riguardano anche tutto il le possibilità di diffusione
Che lì lisce non ha potuto mettere in Rete e che riguardano i dati analitici individuali i dati analitici individua naturalmente vorrei subito chiarire per gli operatori che la diffusione di dati così analitici e con le taglio molto fine
è possibile garantendo la privacy nell'ambito della garanzia dell'informazione statistica qualcuno di voi avrà cent'sentito ieri il Garante della privacy
Mettere in evidenza molte delle cose su questo argomento noi garantiamo in pieno che la privacy quindi la tutela della riservatezza Cesana
Nel secondo aspetto quando ho detto che vogliamo che i dati vengano utilizzati proprio per favorire l'utilizzazione nella banca dati ci sono quelli che vengono chiamati metadati cioè il significato dei singoli flussi del sì
Relatore in un altro modo mentre abbiamo corredato questa banca dati e di queste informazioni estremamente importante
Altra cosa che credo farà piacere agli operatori che sono presenti e che comunque sentiranno queste cose è che abbiamo tentato e abbiamo siamo riusciti a ridurre il carico statistico
La se si vuole la noia statistica tra virgolette che normalmente si dagli operatori
E questo acconsentito sono stati messi in opera all'interno del sistema una serie di e rilevazioni degli scambi che
Ai lineare o se volete almeno in piccola parte le piccole imprese ma come abbiamo visto prima solo non tutte quelle che sono chiari ma quelle che hanno e comportano degli scambi con l'estero molto molto lenta
Non per non rilevarle ma abbiamo eliminato alcune domande che li facevamo che erano troppo pesanti che potevano portare ad elementi tra poco e quindi queste semplificazioni non incidono sulla completezza delle informazioni anzi consentono di avere buona informazione ancor più completa e che possiamo dedicarci possiamo dedicare le nostre risorse ad altre alla rilevazione di alta formazione altra cosa estremamente importante è la tempestività già la comunità europea l'unione europea vagare Pecci richiede Collection plana di essere ancora più tempestivi perché gli operatori e i governi vogliono prendere decisioni molto tempestivo e quindi l'impegno è ulteriormente quello di ridurre la tempestività delle informazioni daremo le informazioni con scadenza addirittura più ravvicinata rispetto al periodo al quale l'informazione si riferisce
Questo ripeto per consentire sia i governi e questo vale per tutti i Paesi dell'Europa sia soprattutto agli operatori per prendere decisioni quasi immediate oramai siamo a questo livello e credo che un istituto nazionale di statistica insieme all'ICE dovrà fare questo salto nel fosso per cercare di essere quasi righe nella tempestività quasi zero nel senso consentire quasi subito immediatamente e la tecnologia d'altra parte ci consente di fare questi avanzamenti
Infine un nuovo prodotto statistico sarà quello di fare riferimento ad alcuni fenomeni emergenti e
Come sostanzialmente ci viene richiesto come quanto riguarda il commercio elettronico che è estremamente importante quale dobbiamo certamente inserire nove e la votazione
Molto brevemente e concludo quindi parto rapidamente alle conclusioni
Io mi ero anche preparato un breve commento sui dati però mi sembra che il commento del professor Basevi sia stato estremamente dettagliato analitico e quindi farò proprio solo brevissime considerazioni
Certamente c'è stato diciamo così un aumento no un aumento del commercio con l'estero un aumento delle esportazioni che ha investito anche il nostro Paese certamente questo è indubbio ha continuato anche nella parte se volete finale anzi è stato molto forte nella parte finale del due mila e in termini tendenziali noi possiamo anche sostenere che sostanzialmente il miglioramento comunque tuttora molto forte rispetto a quello che succedeva un anno fa
Se no andiamo a esaminare i dati congiunturali nell'ultimo periodo certamente rispetto ad un anno fa siamo in una situazione tendenziale di forte aumento ma non bisogna nascondersi il fatto che in termini congiunturali questo non avviene
In termini congiunturali c'è una stagnazione per quanto riguarda l'esportazione in particolare c'è una qualche recessione del compenso complessivo
Non dico non voglio parlare di recessione perché non sarebbe la parola corretta ma certamente qualcosa è successo e sostanzialmente si può dire questo che a partire dalla fine del due mila la dinamica degli scambi con l'estero ha risentito del rallentamento ciclico dell'economia internazionale
Il contributo alla crescita del congiunturale del PIL che come aveva ATO Movistar prima come ci ha presentato Balleri
Era stato dello zero zero sei punti percentuali quindi un contributo notevole allo sviluppo della nostra economia del primo trimestre del due mila e risultato praticamente nullo non c'è stato contributo da parte delle esportazioni
E quindi chiaramente da questo punto di vista c'è un rallentamento congiunturale
D'altra parte gli indicatori relativi ai flussi commerciali di merci misurati in valore riferiti ai primi quattro mesi di quest'anno hanno segnalato l'interruzione della prudenza espansiva prevalsa in precedenza
Le esportazioni hanno cessato di crescere stabilizzandosi sui livelli raggiunti alla fine del due mila mentre nel caso delle importazioni si è osservato un calo piuttosto netto in funzione della andamento che anche della produzione del nostro Paese
Un andamento analogo è peraltro emerso nell'insieme dei paesi dell'unione monetaria europea a conferma del diffondersi tramite l'interscambio commerciale della fase di rallentamento ciclico originatasi negli Stati Uniti
Si deve inoltre sottolineare che la discesa del valore degli acquisti di merci estere arrestata la tendenza al calo dell'attivo commerciale nel nostro Paese nei primi quattro mesi dell'anno il saldo dell'interscambio di merci ha così segnato per fortuna un lieve miglioramento rispetto allo stesso periodo del due mila
Prima di concludere mi sembra interessante evidenziare un dato relativo all'utilizzo dell'euro come mezzo di pagamento visto che dal gennaio del due mila due tutti dovremmo utilizzare ovviamente in questo caso nel campo degli scambi commerciali che ne conferma la crescente diffusione quale valuta internazionale
Nel due mila gli operatori italiani hanno fatturati in euro il nove per cento del totale delle vendite sui mercati extra Unione europea tale quota qui vale il quindici per cento
Del valore dell'operazione italiane regolate in valute dei Paesi comunitari dal lato delle importazioni è stato fatto latine euro l'undici per cento di questi di quelle provenienti dai Paesi extracomunitari
In questo caso si tratta del trenta per cento quindi siamo già arrivati al trenta per cento degli acquisti italiani regolati in valute comunitario
Stime provvisorie relative al primo trimestre del Duemila a primo semestre scura del due mila indicano che queste fatturazione in euro hanno già raggiunto il ventisette per cento delle esportazioni e il quaranta per cento delle importazioni
Questa testimonianza ma solo una brevissima testimonianza finale della utilità di avere informazioni diciamo così molto tempestive e di qualità elevata vi ringrazio
Grazie professor Biggeri io vita non vi nascondo che nel dare ufficialmente all'ICE al tavolo a questo tavolo ha parole proprio all'afflusso non Ida un pizzico di così di insieme con me lo consentite di di emozione d'imbarazzo poi sono notoriamente uno sfacciato cielo io vorrei ringraziarlo per tutto quello che lui ha fatto l'istituto ce lo siamo detto in questi giorni è stato un pezzo importante della storia dell'istituto
Professor Onida a te la parola
Grazie direttore due parole perché
Come noto oggi abbiamo fatto il passaggio di poteri io sono presidente uscente Beniamino Quintieri è un successore degnissimo come l'ho descritto in una missiva inviata per posta elettronica
A tutto il personale dell'ICE sono convinto che questa scelta porterà grandi benefici
Avrà un consiglio di amministrazione
Altrettanto collaborativo credo spero mi auguro di quanto non l'abbia potuto avere io è un consiglio di quattro imprenditori peraltro quattro imprenditori governati da uno studioso non è una cosa tanto comune Jago Rodi affinare le sue arti
Il lo scenario presentato
Eloquente è un'Italia che ha perso terreno che sta recuperando sta recuperando nei suoi settori tradizionali c'è qualche punta di recupero anche nei settori cosiddetti di minore vantaggio è un quadro di ombre e luci i in un'economia mondiale che rallenta stiamo un po'recuperando le nostre quote di mercato
Ma voglio solo commentare a corollario innanzitutto il cenno fatto dal ministro Marzano
Sulla competitività e il tema centrale una competitività dalla fabbrica in poi
Marzano ci ha ricordato che un elemento di questa competitività sono le infrastrutture la viabilità
E ha perfettamente ragione basta ascoltare i nostri piccoli imprenditori del Nord Est ma anche del Nord Ovest del sud
Vorrei aggiungere che non è solo l'investimento in viabilità c'è un problema di investire i fattori invisibili quelli a cui forse la Tremonti bis comincia a rivolgersi sia pure in maniera imperfetta per fattori invisibili intendo la ricerca la progettazione l'organizzazione commerciale il design che l'Italia è un paese fatto di impresa che sanno perfettamente
Come realizzare un prodotto eccellente e hanno maggiore difficoltà per tante ragioni apportarlo questo prodotto eccellente laddove serve là dove il consumatore l'apprezza laddove l'utilizzatore in grado di vederne i vantaggi rispetto ad altri prodotti che hanno maggiori capacità organizzative comunicativa e questa è una delle sfide non è nuova investire in in organizzazioni in tutto ciò che viene prima e dopo la fabbrica nonché non occorre investire ancora nei processi ci mancherebbe altro
Ma in quello abbiamo fatto forse forse troppo degli investimenti invisibili c'è ancora da fare molta strada
Poi un altro commento sul punto ricordava
Che ricordava in particolare il collega Giorgio Basevi
E cioè gli investimenti beh è chiaro che tra commercio investimenti c'è una commistione sempre crescente
E ancora una visione antica quella di pensare che occuparsi di internazionalizzazione voglio dire occuparsi di esportare magari qualche volta di importare lasciando alle al novero delle dei pochi grandi gruppi la realtà degli investimenti degli investimenti all'estero ormai il il mondo ci fa vedere i numeri sono eloquenti
C'era un grafico mostrato proprio stormo sedi che faceva vedere quanto il rapporto tra investimenti diretti ed esportazione cresciuto
Negli ultimi tempi lo citava che stamattina in conferenza stampa dal novantuno al due mila questo rapporto ripeto tra flusso di investimenti e esportazione di merci e servizi e cresciuto dal tre virgola sei per cento al quattordici virgola cinque per cento ed è una tendenza mondiale sono entrati come i paesi di destinazione alla grande
Moltissimi protagoniste dell'Asia orientale e molti protagonisti del Mediterraneo la i nuovi nostri vicini di casa all'Europa centrorientale investimenti che vanno lì a cercare sia la famosa delocalizzazione delle produzioni a basso costo ma vorrei ricordare ancora più ancora prima a cercare la presenza e il radicamento in questi mercati sono mercati che crescono dove ci sono soggetti consumatori e produttori che devono essere serviti tra virgolette con una presenza diretta
Ci sono investimenti commerciali investimenti tecnologici investimenti produttivi forme di partnership c'è un'alta un'ampia gamma ma tutto è dominato da questa realtà
Non si vende più solo da casa si va a produrre nel mondo e questo è un elemento di forza non certo di debolezza
Ci sono imprese che sono cresciute in questo nel rapporto come anche l'altro anno abbiamo indicato dei casi ci sono quattro casi la Permasteelisa little Tractor il diesel i Guzzini esempi molto diverse di imprese alcune molto grandi altre medio-piccole tutte caratterizzate da una forte proiezione multinazionale un ultimo cenno
Visto che siamo i giorni in temi di in giorni di D G otto questa sensibilità alla alla coinvolgimento all'inclusione di chi arriva nel fenomeno della globalizzazione è e deve restare credo un tema dominante un tema al centro dell'attenzione dei politici
Anche dei non economisti devo dire Italia qualche cosa da dire era lo vediamo spesso quando nelle missioni governative qui c'è il ministro Fantozzi ne abbiamo fatte di missioni in cui ci siamo sentiti dire
Portatici le vostre in paese portatici le vostre piccole e medie imprese vogliamo imparare a costruire i distretti naturalmente è una è un'aspirazione così un po'astratta ma indica la direzione e l'Italia una capacità di portare tecnologie conoscenze
Capacità imprenditoriale anche organizzativa a questi paesi che emergono sono già emersi e questa è la vera inclusione l'inclusione nel grande gioco della globalizzazione il Paese che ha Aju imparano
A produrre a produrre per il mercato che spostano partito alle loro produzioni da da produzione di sussistenza a produzioni che abbiano un mercato internazionale e domestico che su questa strada l'Italia credo abbia molte cose da dire mi auguro che l'ICE continui sono
Certo anziché vice continui a svolgere questa funzione di stimolo di di supporto noi diciamo usiamo il termine assistenza all'impresa il termine può suonare male
Si tratta sostanzialmente di un supporto tecnico di una consulenza di intelligenza di conoscenze
Di appoggio per aiutare un'impresa capire come si fa ad entrare in certi mercati e anche come ci si fa come si fa a restarci lisce continuerà a lavorare mi auguro in questa direzione e a questo anche rivolgo anche per questo rivolgo un particolare Urio al mio collega Beniamino a cui penso di poter cedere la parola grazie
Per una coincidenza che mi dicono fortuita la presentazione del rapporto del vice cade nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente di un nuovo consiglio d'amministrazione
Benché questa insediamento sia avvenuto stamattina il lavoro comincerà da domani quindi io non avrei titolo a commentare il rapporto benché viaggia in piccola parte contribuito come membro del comitato scientifico guidato dal professor Baselli e quindi prendo solo per un attimo la parola dietro le affettuose insistenze del professor Onida solo per un piccolissimo saluto
Prima di dare la parola al ministro Urso credo che la prima cosa che devo fare doverosamente quella di esprimere una un ringraziamento al ministro Marzano e viceministro Urso per la fiducia che che mi hanno voluto accordare e fiducia alla quale è stata alla quale si è aggiunta quella delle due Commissioni competenti della Camera e del Senato le quali ieri in maniera abbastanza inusuale hanno diciamo con voto praticamente unanime Espresso diciamo apprezzamento perda desidera proposta del ministro questo naturalmente
Non fa altro che aumentare il carico di responsabilità
Che mi porterò dietro da domani questo grave responsabilità è un diciamo anch'reso ancora più oneroso da altri due fattori il primo il confronto l'autorevolezza del mio predecessore quindi il confronto giornaliero che vorrà fare
Col suo operato il secondo e le la l'elevata qualità dei consigliere di amministrazione prescelti per l'occasione vorrei ricordare ma non l'ha detto Marzano e sicuramente non lo dirà neanche il ministro Urso che per una volta hanno prevalso criteri come dicevo stamattina spero che non sia più una volta sola criteri di qualità professionale quindi scelte basate sul curriculum piuttosto che scelte basate sulla una logica lottizzatore via e quindi sarà o un piacere e un onore lavorare con persone di
Di qualità così elevato io devo dire che l'obiettivo obiettivo primario sarà quello di procedere nella nella direzione di un rilancio dell'istituto già avviata dal professor Onida prima come commissario e poi come come presidente dell'istituto
Certamente sarebbe di cattivo gusto non è questo il giorno di parlare
Di di programmi ordito di politica da perseguire
Quello che mi sento di dire che il ruolo dell'ICE restano l'importante lo è ancora di più in un contesto in quale quello ricordato dal ministro Marzano prima cioè in cui è una cresciuta competitività da più parti del mondo
E ed è ancora più importante nel nostro Paese lo ricordo anche se è un fatto noto a tutti
In una in quella struttura produttive e caratterizzata da un mondo di piccole e medie imprese per le quali costi di prenota in penetrazione
Sui mercati internazionali sono cresce sempre crescenti ma spesso diventano proibitive quindi il ruolo del dice proprio quello
Il tentativo questo lo saprà fare solo se sarà efficiente sempre più è in grado di rispondere alle diciamo i cambi menti qui stiamo assistente quindi il compito dice da quello di ridurre questi costi di penetrazione sui mercati internazionali
E quindi in quest'ottica
L'obiettivo resta quello di favorire l'internazionalizzazione delle imprese
Proprio in un processo di globalizzazione ricordato al ministro prima che se è pur vero che rappresenta una diciamo un pericolo e quindi una col da un lato diciamo
Una minaccia continua sulla nostra conferita dall'altro e rappresenta una opportunità diciamo fosse senza precedenti per allargare il nostro sistema produttivo e la dimensione delle delle nostre imprese quindi io direi chiudere qui lascerei la parola al ministro Urso
Certo dopo tanti economisti che si sono alternati innanzitutto l'economista ministro Antonio Marzano e poi coloro che conoscendo bene questo mestiere questa professione
Dirigono lista tra l'istituto del commercio con l'estero
In uno scambio di consegne ideale credo tra il presidente Onida presente Quintieri per me è certamente non è facile parlare economista infatti non parevano da economista perché non lo so
Nel senso che io sono un laureato in sociologia che ha svolto la professione giornalista circa svolge l'impegno di politico non mi accingo nemmeno a cercare di fronte a questo consesso di fare un mestiere che non è il mio voglio dire poche cose poche riflessioni in aggiunta i a quello che ha già detto il ministro Antonio Marzano
E a quello che ultimamente ha detto anche il presidente Quintieri
Il riferimento alla globalizzazione che a mio avviso non è affatto
Un pericolo ma come sembra l'astro dell'uomo una grande sfida
Una grande sfida che l'Italia può affrontare
Con capacità e convinzione di vincere questa sfida anche per quello che culturalmente espresso nei secoli e soprattutto appunto la capacità di creare inventiva arte cultura
E di vincere le grandi rivoluzioni che l'uomo anzi talvolta non solo di vincere i determinarne le grandi rivoluzioni che hanno fatto la storia del nostro pianeta
Tanto più in questo contesto e sottolineo quello che prima diceva giustamente il ministro Marzano in cui a differenza di quanto si pensasse questo rapporto molto ben documentato lo dimostra a differenza di quanto si pensava già per quanto riguardava le singole nazioni dal processo di rivoluzione industriale
E quando si pensava e scriveva che il processo della rivoluzione industriale avrebbe di per sé creato diritti sempre più ricchi rendendo più poveri tutti gli altri di una sorta di dualismo che coinvolgeva pochi papocchi
Poche persone che aumentava prove ricchezza quando la gran parte dalla popolazione del processo d'uso industriale
Sarebbe di Elia prole teorizzata e impoverita e ciò come voi sapete meglio di me non è accaduto è accaduto invece che la maggior parte della popolazione si è in borghese si tra creando un enorme grande ceto medio come anche nel nostro Paese è avvenuto
E quindi quel fenomeno di globalizzazione interno alle azioni ha prodotto una maggiore ricchezza diffusa lo stesso sta avvenendo ancorché molti contestatori non lo sottolineo o denunciò esattamente il contrario sta avvenendo colpiremo della globalizzazione e della integrazione planetaria
Laddove sono più i Paesi ed è più maggiore la parte di popolazione che Nesta traendo beneficio rispetto innanzitutto ai Paesi cosiddetti ritti a cominciare dall'Italia che aumento no in maniera minore allora capacità di esportare di commercializzare rispetto ai paesi in via di sviluppo via di transizione la cui crescita e un valore aggiunto rispetto a quello del nostro Paese
Pensiamo semplicemente ai due continenti che si sono affacciati nell'economia mondiale al continente cinese gli al continente indiano
E verosimilmente anche al continente indonesiano se supera la fase di stabilità politica che di per sé sono già tra il continente in uno nel continente asiatico
Questo significa che evidentemente anche a livello internazionale in questa seconda fase di globalizzazione planetaria verosimilmente non ci sarà uno impoverimento della maggior parte delle nazioni guida la maggior parte dei popolazione è un arricchimento ti poche i Paesi e di poche mi pare di una parte esigua della popolazione ma verosimilmente già c'è una grande crescita una crescita superiore
Di della maggior parte dei Paesi e quindi la maggior parte di popolazione di quella in via di tradizione in via di sviluppo pensiamo alla crescita appunto della Cina dell'India del Brasile del Medioriente
Che non a caso al sa trascinando e non e cela le statistiche quello che invece avviene in Africa
E la statistica si metteva in Medioriente insieme all'Africa se non erro e c'è c'è la quindi quello che sta accadendo in Africa perché c'è la parte superiore dell'Africa che cresce la parte inferiore che sprofonda
Questo per dire
Che evidentemente si verificherà e si sta già verificando
E questo ci deve far riflettere come politica strategica dell'Italia dell'Europa io credo anche nel G otto e comunque dei Paesi più ricchi un fenomeno simile a quello che si è verificato all'interno delle nostre popolazione dei nostri Stati
Che si verificherà che nascerà una grande borghesia mondiale
Gli Stati che accoglieranno
E stanno cogliendo già i benefici nella fase di globalizzazione e verosimilmente si creerà esse già creata una parte un sentimento della popolazione mondiale delle Nazioni concentrata soprattutto nel nel continente africano nei due terzi del continente africano quella noi più lontani
Che cosiddetti Paesi più svantaggiati i quarantanove Paesi individuati anche dal lavoro fa che invece debbono essere sorretti devono essere stimolati devono essere assistiti
Per cui una concezione di politica io credo globale che potremmo definire globali ISMU solidale deve portare i evidentemente a integrare in questo processo anche i i Paesi più svantaggiati riservando a loro
E solo a loro
L'assistenza dei Paesi più ricchi come l'Europa ha fatto quando ha deciso di far cadere le barriere
E i dazi doganali per i quarantanove Paesi più svantaggiati
Perché a loro e solo a loro vedesse rivolta all'assistenza di una sorta di globalizzato
Mondiale rispetto ai Paesi che invece noi già vediamo che semmai fanno hanno i sempre più concorrenza come dimostra il fatto che loro crescita e loro prodotto interno lordo cresce molto più velocemente del nostro è verosimilmente ci raggiungerà fra Brera
In più come diceva giustamente Marzano all'interno dei Paesi in via di transizione in via di sviluppo altro fatto da sottolineare
Si rafforzano i Paesi che contemporaneamente partecipano sia alla globalizzazione sia all'integrazione continentale
Quindi nel Nord America messi Kakà il Messico quindi nell'euro in Europa centrale e orientale quei Paesi stanno predisponendo a entrare nell'Unione Europea
La doppia fase di globalizzazione e di integrazione continentale avvantaggia i Paesi che vi partecipano e questo va sottolineato infine in questa prospettiva strategica per il nostro Paese sta accadendo i dati lo dimostrano
Questa
La caduta delle barriere prima la caduta della barriera orientale
Dieci anni fa undici anni fa con la caduta del sistema comunista ha permesso all'aria per nord est innanzitutto e l'aria di reati in generale di espandersi verso Oriente
E quell'aria naturalmente via via si espanderà sempre più verso il grande mercato mondiale che sarà il continente cinese della Cina
E qui lo dobbiamo attrezzare il nostro Nord-Est e il governo sta cercando di farlo anche e soprattutto creando quelle infrastrutture
Necessaria per legare le due metà ad Europa e poi legare l'Italia al continente asiatico per i corridoi già delineati da Dell'Oro diversi anni fa e ancora non realizzati
Anche e non solo per responsabilità italiana
Ma questo fenomeno che riguarda il Nordeste e che io vedo salutare per certi versi il fenomeno della delocalizzazione di una parte della filiera industriale
Che rende più forte non più debole il Nord Est permettendo di insediarsi in Paesi del centro
Dell'Europa centrale e orientale e quindi presidiando bene dei mercati anche se sulle statistiche
Poi appare che Illy l'indice di esportazione del Nordeste sia rallentato e realtà sia delocalizzato e in qualche misura in tal anzi in questa misura
Sia anche meglio insediato ma altro fenomeno da sottolineare per cui il governo credo che sia consapevole e anche per questo ha proposto la emersione dal sommerso di tante piccole e medie imprese con i provvedimenti sull'economia sommersa e quello che vede finalmente il Mezzogiorno dare degli segni di ripresa anche e soprattutto nei confronti dell'esportazione
Eccolo il Mezzogiorno non a caso a parte della relazione delle regioni dell'Italia centrale quelle che non rimaste più indietro Lazio e la Toscana
Perché fino a ieri le regioni dell'Italia centrale che si erano sviluppate le quelle che hanno potuto approfittare meglio per condizioni sociali e geografiche culturali della caduta della frontiera orientale e quindi la dorsale adriatica
Oggi ne notiamo da questi dati che invece i dati senza un sensibile aumento
O comunque un aumento un'inversione quindi tendenza la stanno avendo alcune regioni dell'Italia Tirrenica Lazio e Toscana più propense verso l'Europa
Verso le il mar Mediterraneo e quindi verso l'altra sponda del Mediterraneo e le regioni del Mezzogiorno comunque alcune regioni meridionali per questo anche per questo nella politica del governo
E viene quella legge obiettivo che Marzano prima citava per realizzare nei prossimi dieci anni secondo una ovviamente una scala progettuale almeno decennale quelle infrastrutture necessarie allegare da una parte il Nord Est
Dal passante di Mestre la Pedemontana tutti gli altri l'iniziativa legare il Nord Est ai corridoi
Che attraverseranno l'Italia per arrivare sino al Mar Nero ed oltre e dall'altra parte l'Italia meridionale ponte sullo stretto di Messina autostrada Salerno Reggio Calabria recare o portuale portuale io ovviamente informatica per permettere al mezzogiorno di rispondere a quello che comunque accadrà
Con la caduta delle frontiere determinate dalla Conferenza di Barcellona e quindi con la creazione di un'area di libero scambio tra l'Unione europea
E i Paesi del Nord Africa nel due mila dieci per quella data lo dovremo ed essere riuscito ad attrezzare il nostro Paese nella sua capacità di competere
E quindi certamente provvedimenti come la Tremonti bis
Che aiutano gli investimenti produttivi e anche l'innovazione e la ricerca
Nelle ha capacità di realizzare infrastrutture che leghino il Nord Est al resto d'Europa e l'Italia meridionale alla l'altra sponda del Mediterraneo
Evidentemente per far questo è necessario che le nostre imprese davvero si internazionali sì no cioè comincino a a delocalizzarsi nell'aria dell'Europa centrale e orientale per scelta e non per necessità
Per condizioni della filiera industriale
E non per dover fuggire dall'età e condizione di non competitiva nel nostro Paese e anche perché no nell'aria del Nordafrica del Medioriente i cui dati dimostrano che insieme a quella grande continente asiatico e all'Europa centrale e orientale
Sono proprio i paesi che stanno accelerando nella crescita delle commercio degli investimenti mondiali entrambe queste arie lo diceva prima credo
Il presidente Onida ma anche il presidente Quintieri
In grande queste aree vorrebbero importare il modello di sviluppo delle piccole e medie imprese italiane e distretto industriale delle piccole e medie imprese in italiano perché il modello di sviluppo médailles economico congeniale a quei Paesi che passano da una fase dirigista e statalista dell'economia a una fase di liberalizzazione di privatizzazioni è ovvio che quei Paesi si onesti Paesi usciva dall'orbita comunista
Siano essi quei paesi che si affacciano nel mediterranei che vogliono uscire da una economia anche essa statalista socialiste dirigista inevitabilmente preferiscono
La piccola e media impresa e il modello della piccola e media impresa e dei distretti che più congeniale appunto a chi vive questa fase della trasformazione economica e quindi ci chiedono di formare il loro funzionari i loro imprenditori loro management ed è naturale che sia così ed è giusto che l'Italia possa esportare questo modello anche con forma di partnership tra le han prese italiani impresa di questi Paesi
Mario dobbiamo essere consapevoli che il modello della piccola soprattutto della piccolissima impresa
Che un modello vincente nei momenti di crisi infatti non a caso mentre c'è una crisi nel due mila e uno del commercio degli investimenti mondiali l'Italia recupera qualcosa perché recupera sempre momenti di crisi o di svantaggio mentre perdiamo come ha dimostrato i dati del mila centonovantanove del due mila perdiamo meglio cresciamo meno degli altri paesi quando siamo la fa quando l'economia mondiale una fase di crescita
Evidentemente noi per poter crescere quando gli altri Paesi crescono che per poterci davvero insediare nelle aree forti e non soltanto nelle aree deboli
Dobbiamo noi a differenza degli algerini e degli ungheresi dei polacchi o dei marocchini dobbiamo noi italiani passare da un tessuto industriale di piccolissimi impressi agguerrite perché i familiari
In un tessuto industriale di medie imprese tali da poter davvero poi presidiare qui mercati cioè non dobbiamo in qualche misura rimanere nella stadio di quell'economia produttiva ma sicuramente che appartiene in qualche modo misura al nostro presente ma forse più al nostro passato e se vogliamo fare un salto di qualità
E non essere trascinati tre paesi in via di transizione in via di sviluppo non essere agganciati da questo dobbiamo far crescere il nostro modello industriale sociale ed economico fina davvero a costruire un tessuto che non sia formato soltanto da grandi imprese
E da piccolissima impresa ma che sia effettivamente realizzato in un tessuto di medie imprese per questo il governo opererà con provvedimenti e già in parte sono stati realizzati nel pacchetto dei cento giorni che giustamente il ministro Marzano ha realizzato per questo noi ci adopereremo come Dipartimento internazionalizzazione affinché l'internazionalizzazione sia una grande sfida che l'Italia possa vincere e che posso permettere alle sue imprese
Di insediarsi in quelli che sono i mercati in forte crescita che saranno cerca nettamente i mercati principali del prossimo futuro per questo evidentemente prime ne accennava il presidente Quintieri sarà necessario rivisitare gli strumenti metterli in sinergia tra di loro
Affinché e anche le piccole imprese possono sapere come utilizzare questi strumenti ogni qual volta si vogliono in qualche misura investire
All'estero
Il razionalizzarli sburocratizzare lì riformarle soprattutto con quest'ottica strategica che vede l'Italia
Dei prossimi anni dei prossimi vent'anni proiettata nelle prossimità geografica e soprattutto verso Oriente e verso il sud del pianeta unica condizione che può permetterci di riscoprire quel ruolo da protagonista
Un ruolo di cerniera tra Europa occidentale Europa orientale che abbiamo svolto per secoli per millenni e che non abbiamo potuto svolgere nell'ultima parte del Novecento
Il ruolo di ponte tra il continente più ricco del pianeta l'Europa e il continente più povero del pianeta
L'Africa questo soltanto questo potrà permettere al nostro Paese alle nostre imprese
Vi svolge un ruolo da protagonista nel mondo in questa affascinante fase che si è aperta non a caso anche e soprattutto con l'apertura del nuovo secolo del nuovo millennio
Grazie grazie ministro io credo che abbiamo completato l'appuntamento logicamente per l'anno prossimo
Con una piccola osservazione
Abbiamo sempre dato dati
Che tendevano al lotti Nismo beh io vorrei ringraziare il l'ufficio studi in questo caso ringrazio anche dei presidenti
Perché li avete supportati poi con dati che quell'ottimismo si è tramutato in una realtà io ringrazio tutti i presenti sono numerosi
E vi invito per un attimo di socializzazione ma non segnato che si dice così per un ulteriore Brindisi alla Presidente Quintieri e il professor Onida nelle sale attigue
Per brindare con spumante rigorosamente italiano grazie a tutti