Economia: "Quali risposte alle politiche neoconservatrici"

Sono avere inizio
La mattinata
Di oggi prevede come risulta dal programma due relazioni uno di Massimo Paci e un altro di Augusto Barbera il do la parola al massimo per cinque
Tempo
Io
Sottoporrò delle riflessioni più che una relazione organica su un tema molto ampio ma di cruciale importanza quale quello appunto dei valori e dello stato sociale dei titolo della relazione che mi è stata assegnata appunto valori e campi applicativi di una nuova politica sociale
Molti ritengono che oggi esista in Italia uno stato sociale
Mastodontico onnipervasiva che ha compresso oltre misura l'azione privata il mercato in fondo anche ieri nella discussione negli interventi nel dibattito sullo sfondo c'era questa premessa cioè il fatto che noi viviamo in una società caratterizzata da un vasto articolato sistema di protezione sociale pubblica in realtà io credo che dobbiamo un momentino oggi partire io partirò diciamo da questa mia questa mia riflessione
Mettendo in evidenza un punto che e esiste invece oggi in Italia una vasta area di privato che si è rivelata refrattaria ad ogni intervento di politica sociale
Penso qui in particolare a tre ambiti
L'evasione e l'elusione elusione fiscale che tornate di attualità in questi ultimi mese settimane
L'economia sommersa e il lavoro di cui si è parlato invece per anni in Italia
E l'assistenza privata familiare
Si tratta appunto di tre ambiti in cui è mancato nel nostro Paese ogni intervento riformatore abbiamo invece una legislazione caotica con forti sperequazioni e soprattutto con ampie zone franche
Risultate impermeabili all'intervento pubblico in una misura superiore a quella osservabili in qualunque altro Paese europeo paese
Gli altri maggiori Paesi capitalistici europei
Da questo punto di vista la prima affermazione che io farò stamani qui che esiste una sorta di neoliberismo ante litteram del nostro Paese sul quale è necessario attirare l'attenzione per quanto riguarda l'evasione fiscale ci sono molte stime certe difficile stimarla ma c'è chi dice che è un a ammonti a quaranta mila cinquanta mila miliardi annui quasi la metà del deficit del bilancio dello Stato
I giornali hanno di recente riportato le cifre inverosimili delle dichiarazioni dei redditi IRPEF o di quelli veri dell'IVA
Per una serie di categorie tra cui spiccano i professionisti commercianti ma lo stesso può dirsi dell'IRPEG cinquanta per cento delle società per azioni delle società a responsabilità limitata degli enti soggetti all'IRPEG
Sono in perdita o in pareggio ogni anno e non pagano quindi una lira
Naturalmente come si sta il risultato di queste massicce forme di evasione
è che poi il carico fiscale principale grava suo di lavoratori dipendenti si stima che il settanta per cento tre entrate fiscali dello Stato derivi dalla dal lavoro dipendente
Un discorso a parte andrebbe fatto per la giungla delle esenzioni e delle detrazioni fiscali la maggior parte di queste va a vantaggio dei ceti medio-alti nonché delle società e dell'impresa
E a questa selva di agevolazioni fiscali sembra destinata ad aggiungersi l'assicurazione pensionistica integrativa che nei progetti del ministro De Michelis come abbiamo sentito ieri usufruirebbe di una generosa esenzione fiscale
Ed è sulla base
Di questa esenzione fiscale che in altri Paesi sono sorti dei giganteschi fondi pensione privati che controllano una larga parte delle azioni quotate in borsa e che sono diventati dunque degli imperi finanziari privati
Ma più in generale di neoliberismo ante litteram nel nostro Paese si deve parlare anche come andiamo dicendo da da diverso tempo
Per la scarsa o nulla pressione fiscale esercitata sui patrimoni sui guadagni di capitale sui profitti non rivestiti sulle plusvalenze di Borsa eccetera eccetera cerca il recente provvedimento
A proprio uso a proposito di Botta appare una goccia nel mare anche se va salutato con una prima misura nella direzione giusta
E questo è un primo ambito di questo neo liberismo che c'è sempre stata nel nostro Paese
Vi risparmio da un'analisi dettagliata dell'economia sommersa e del lavoro nero sulla quale sono stati scritti anch'io ho scritto interi volumi comunque c'è chi stima il prodotto dell'economia sommersa nel nostro Paese nella misura del venticinque per cento del PIL
Né si può dire che questo fenomeno tende a diminuire
Assistiamo infatti una forte espansione delle piccole imprese del lavoro autonomo che sono la terra di elezione dell'economia sommersa
Noi sappiamo insomma che il numero dei soggetti coinvolti da forme di lavoro non istituzionali in Italia dell'ordine dei milioni
Da questo punto di vista il nostro Paese è un antesignano della deregolazione del mercato del lavoro c'è sempre stato un mercato del lavoro flessibile ieri si è parlato Trentin salvati del problema della flessibilità cerca un problema importante ma non dimentichiamoci che in Italia abbiamo sempre avuto un settore dei regolatori del mercato del lavoro
E il lavoro nero naturalmente vuol dire sommerso contributivo
Esseri dimensioni del tutto rispettabili anche se non raggiungere cifre vertiginose dell'evasione fiscale
Da un'indagine dell'INPS di un paio d'anni fa è risultato che il quaranta per cento delle imprese controllate erano in posizione irregolare per quanto riguarda il pagamento dei contributi e il quarantacinque per cento di queste dov'erano in misura totale
Ma sui contributi sul concetto stesso di contributo va fatta chiarezza ancora ieri Micheli diceva
Ma ci sarà una fascia di pensioni assistenziali di di di assistenza
Pagata con la fiscalità generale però poi dopo il grosso dipendere i contributi ecco questo è un punto su cui noi dobbiamo riflettere non è affatto detto che le cose devono stare così oggigiorno in realtà anche per il sistema pensionistico
La diciamo la la giurisprudenza e la la dottrina giuridica più avanzata
Ha dei dubbi sulla natura di questa imposta in fondo di quest'in partecipazione dei lavoratori tramite gli i contributi
Perché appunto il ricorso alla forma contributiva è un residuo di un sistema assicurativo che oggi ha perduto ogni significato reale almeno per quanto riguarda la previdenza obbligatoria e i servizi pubblici
Da questo punto di vista ricorrere alla contribuzione e non alla imposizione fiscale generale significa finanziare le prestazioni sociali gravando in particolare sulle categorie produttive e sui lavoratori dipendenti in particolare
Il rapporto tra contributi e tasse cioè è un utile indicatore dello stato dei rapporti di forza tra le classi in un paese prendiamo ad esempio per fare così una comparazione molto rapida l'Inghilterra elitaria
Se confrontiamo questi due Paesi ci rendiamo conto che tutto sommato il fatto che in Inghilterra
Ci siano stati dei governi laburisti nel momento in cui si gettano le basi del moderno welfare State è contato per qualcosa
L'Italia e l'Inghilterra hanno la stessa percentuale più o meno di entrate complessive dello Stato espresse sul PIL quarantacinque per cento per l'Italia quarantaquattro virgola nove per cento per l'Inghilterra
Però i contributi sociali versati dai lavoratori ammontano a vedere e datori di lavoro ammontano Sempre in percentuale sul PIL all'otto per cento per l'Inghilterra e al sedici per cento per l'Italia
Il Servizio sanitario nazionale inglese del resto è interamente finanziato con la tassazione sul reddito generale
Mentre in Italia esso in gran parte finanziato con i contributi anche se la legge otto tre tre come si sa prevede esplicitamente la fiscalizzazione totale definanziamento del servizio sanitario nazionale
Da questo punto di vista la battaglia che i lavoratori autonomi stanno conducendo in questi giorni su quella che viene chiamata impropriamente la tassa sulla salute
è una battaglia parziale e fuorviante
Nella giungla della contribuzione sanitaria i cittadini sono posti l'uno contro l'altro e si ribellano ciecamente avendo perduto di vista oggi ogni progetto collettivo di giustizia fiscale complessiva mi in prospettiva ed equità
Non si misurano anche qui in questo comportamento corporativo in questa perdita di ogni disponibilità al compromesso da parte di ampi strati sociali gli effetti del neoliberismo ante litteram del nostro Paese
Una terza area nella quale lo Stato non è entrato che poco male e quella dell'assistenza dicevo prima
Essa costituito storicamente un santuario del privato lasciato alla famiglia e alla sua divisione sessista del lavoro e alle istituzioni di beneficenza di origine confessionale
Lo stato italiano ha chiaramente optato per una politica di trasferimenti assistenziali e non di servizi collettivi alle famiglie
Certo nel corso degli anni settanta a seguito di un forte movimento nel quale le donne hanno avuto un ruolo di rilievo gli enti locali soprattutto in alcune regioni precisiamo hanno creato una Rete
Una una rete diffusa di servizi sociali di base ma
La battaglia è tutt'altro che vinta i servizi più avanzati sono continuamente rimessi in discussione l'integrazione tra sociale e sanitario della riforma sanitaria è saltato in gran parte
Di recente è stato fatto divieto alle unità sanitaria locale di usare i fondi
Fondo sanitario per l'assistente nelle forme alternative di assistenza e sono quelle più avanzate più interessanti si ritorna dunque per certi aspetti all'istituto del ricovero
E per altri aspetti la famiglia riemerge ancora come il pilastro sul quale poggia l'assistenza nel nostro Paese
Voi vedete insomma in questa breve cenno che ho fatto a questo zoccolo duro del privato in Italia che c'è qui un intreccio tra questi fenomeni che essi si rimandano gli uni agli altri
Il lavoro nero l'economia sommersa il ruolo della famiglia l'evasione fiscale sono fenomeni a livello sociale strutturale ma che poi hanno conseguenze a livello socioculturale
Si è diffusa presso un'ampia famiglia
Penso persona sempre una un'ampia fascia sociale del nostro paese una cultura del proprio particulare una sindrome familistico competitiva che legittima poi il perseguimento dell'interesse individuale familiare certe volte fino ai limiti dell'illecito appunto con l'evasione fiscale
Questa il primo punto della mia comunicazione io il mezzo questa realtà storica che mi è sembrato urgente richiamare perché mi sembrava proprio che nel dibattito di ieri si desse per scontato che siamo stato un Paese che ha avuto una politica keynesiana eccede in realtà c'è stato questo neoliberismo ante litteram su questa situazione si innesta la manovra di politica sociale
Pilotata oggi dalle finanziare delle leggi finanziarie senza emettere già questo è una cosa per norme voi capite che si rientra in questi delicati settori della politica sociale non con strumenti propri ma Traverso
La la legge finanziaria
Questo tipo di
Questo tipo di manovra si articola
Si articola sostanzialmente in tre parti
Anzitutto c'è una prima parte che consiste nello spendere più soldi dalle tasche dei lavoratori e dei ceti medi per finanziare le prestazioni sociali
Se aumentano le tariffe dei servizi pubblici offerti centralmente abbiamo letto da i titoli dei giornali ieri e oggi siamo Mentana i trasporti poste la televisione eccetera i telefoni
O si costringono gli enti locali di cui poi parlerà Barbera a fare altrettanto attraverso i tagli dei trasferimenti statali vedi gli aumenti degli asili nido gli aumenti dei servizi
Locali di istituti di ricovero per anziani eccetera
Contemporaneamente si riducono le esenzioni dai ticket con esiti drastici per milioni di malati e di anziani come ha sottolineato con forza magari in un articolo sull'Unità l'altro giorno
Sì aumento no anche vecchie tasse come quelle scolastiche possono introducono se ne propongono di nuove come la tassa comunale sui servizi
O quelle che le Regioni probabilmente non so dovranno istituire per far fronte ai tagli al deficit della sanità diciamo senza dimenticarsi di nuovo che soprattutto la finanzia ottantasei ma in parte anche questa nuova propongono aumenti sparsi dei contributi a carico dei lavoratori autonomi degli apprendisti dei cassintegrati perfino si propone dei pensionati dunque c'è questo complesso di interventi che i comporta diciamo un aumento della pressione del carico attraverso tariffe tasse contributi su la parte che già sopporta la maggior il maggior sforzo di finanziamento del settore sociale del nostro Paese
No la seconda parte della manovra e più squisitamente neo liberisti carne su questa va di nuovo attirata l'attenzione e l'abbiamo già fatto
In altre sedi e questa seconda parte della manovra consiste nel creare spazi al settore privato dei servizi e delle assicurazioni
Già con la cosiddetta tassa sulla salute introdotta l'anno scorso si è inaugurato il principio della contribuzione regressiva
L'aliquota si riduce infatti per i redditi tra quaranta e cento milioni annui e scompare del tutto per quelli superiori ai cento sicché i ceti più ricchi sono di fatto incentivati a pagarsi la loro previdenza sanitaria privata
Tale principio informa di sé adesso di misura nettissima il progetto di riforma
De Michelis che è di nuovo Stato ripresentato ieri con molta veemenza dal ministro De Michelis qui
In questo Progetto come è noto si propone di raffreddare progressivamente il tetto retributivo pensionabile se non di introdurre un tetto contributivo
In modo da creare appunto spazi alla previdenza integrativa privata che sarebbe favorita come accennavo all'inizio anche da una sensibile defiscalizzazione dei premi pagati
Una misura questa della defiscalizzazione che per i suoi aspetti negativi per l'erario
è stata il parlamento americano ha proposto appena qualche tempo fa di abolire nell'ambito della scandalosa e riforma fiscale reaganiano
E una terza ed ultima parte della manovra di politica sociale
Pilotata dalle finanziarie
Consiste nell'introdurre misure selettive ai danni delle categorie sociali più deboli
Come si legge nel documento presentato dal ministro Goria per la Finanziaria ottantasette due punti aperte virgolette di grande rilievo in tutto il discorso è certamente il momento della selezione dei beneficiari per quanto riguarda le condizioni di bisogno chiuse virgolette pagina ottantuno
Il governo come è noto ha già introdotto una serie di misure volte a subordinare la concessione delle prestazioni all'accertamento del reddito del beneficiario
Così è stato per la sede per la pensione sociale a suo tempo così è stato per gli assegni familiari e recentemente per la pensione di invalidità eccetera
Adesso questa strategia viene assunta direttiva generale
Tale da includere addirittura esplicitamente nel documento della Finanziaria ottantasette le prestazioni sanitarie oltre che le pensioni di vecchiaia integrati al minimo ma si parla anche di prestazioni sanitarie che dovrebbero essere subordinati ad un accertamento della capacità del reddito e questo è gravissimo
è vero che la Costituzione ma costituzione son passati per i quarant'anni parla di garantire cure gratis agli indigenti ma quello è un comma che tutta la dottrina giudico ormai sorpassato dall'evoluzione successiva dalla l'introduzione del servizio sanitario nazionale qui si tenta di rispolverare vecchi fantastiche di assumere queste idee appunto che ho sentito fortissima dall'intervento di De Michelis ieri sera
Andiamo a vedere chi sono i veri bisognosi io ero negli Stati Uniti quando Reagan lancia la compagna sui tagli della spesa sociale a favore dei più l'inizio perché gli altri son tutti imbroglioni bisogna andare a dire quelli che dicono la verità che sono poveri e per loro daremo certe forme di assistenza nella finanziaria di quest'anno si parla di
Adoperare questo principio come criterio generale addirittura per le prestazioni sanitarie oltre che per le integrazioni
Al minimo delle pensioni dirle Chiaia si tocca qui con mano scrivevo su queste miei appunti con quanto lontana sia la mente di gloria
Dall'idea che la malattia e la vecchiaia sono problemi che riguardano tutti i cittadini e la cui soluzione deve essere affrontata
Tramite la provvista pubblica di una tutela minima di base e non già tramite sussidi assistenziali da riservare ai veri bisognosi
Riassumendo questo secondo punto della mia relazione ci troviamo di fronte ad una strategia duplice da un lato S. volta confermare se non ad allargare la situazione di franchigia fiscale contributiva dei ceti medio-alti delle imprese
Dirottando il reddito verso il settore privato dei servizi e delle assicurazioni obiettivo questo tanto più probabile quanto più si aumentano nel contempo le tariffe dei servizi pubblici e non si fa nulla per migliorarne
Deficienze dall'altro si opera per creare una frattura sociale tra il grosso dei lavoratori dipendenti e dei ceti medi
Sui quali viene principalmente scaricato il costo dello stato sociale e la fascia degli assistiti dei bisognosi progressivamente posti ai margini della società
Anche nel nostro Paese dunque viene avanti quel modello di società dei due terzi di cui parla quello con riferimento alla società tedesca e più in generale alla Società dei Paesi capitalistici sviluppati e quest'ultimo punto credo meriti un approfondimento
Oggi assistiamo all'emarginazione di un'ampia parte della nostra società
E se tagliata fuori dallo Stato assistenziale particolaristico sviluppato principalmente dai democristiani che dica il ministro De Michelis
Lo stato assistenziale corporativo è lo Stato assistenziale democristiano può darsi che si debba fare anche una riflessione autocritica a sinistra sul ruolo
Che in alcuni
Frangenti le forze di sinistra il sindacato
Con i patronati con la presenza in alcuni istituti può darsi che ci sia stato anche un parziale coinvolgimento delle forze di sinistra nella costruzioni di quello che io chiamo appunto lo Stato assistenziale particolaristico corporativo ma non andiamo a cercare la pagliuzza senza vedere il tra perché come dimostrano studi lo studio di vivere Ski condotto a livello comparativo in Europa
Il modello di Stato assistenziale e clientelare assistenziale corporativo si è diffuso in Germani in Francia contemporaneamente con i governi di
I governi democristiani in Europa non è soltanto fra c'è proprio un rapporto stretto tra questa diffusione di un modello di stato sociale non universalistico ma legato alle categorie ai gruppi non al principio della cittadinanza sociale e il ruolo governativo ispirato da una tradizione che è quella cattolica genere di presenza nel sociale
Dunque non cerchiamo ripeto la pagliuzza e non vedere tra
D'altra parte appunto noi abbiamo un'emarginazione oggi di un'ampia parte della nota società anche da questo tipo di Stato assistenziale corporativo dal quale trae almeno RAI appena le briciole
Secondo la Commissione Gorrieri come noto abbiamo in Italia sei milioni di cittadini che si situano sotto la soglia della povertà
La disoccupazione gli ad ormai verso i tre milioni fiere concentrata come è stato ricordato ieri come sappiamo sui giovani e donne mezzogiorno abbiamo queste sacche di disoccupazione queste sacche di povertà
Un'indagine dell'Istat recente ci dice che le famiglie che vivono nel disagio economico cioè con un reddito inferiore a ottocento mila lire al mese sono circa tre milioni pari al sedici per cento delle famiglie italiane
E potrei continuare proprio per riprendere l'esempio degli anziani dei pensionati a abbiamo seicento mila pensioni sociali assegnate a cittadini privi di mezzi di mantenimento e forse pochi di voi sanno che due terzi
Degli attuali cinque milioni di pensioni di vecchiaia
Sono inferiori alle settecento mila lire che poi si parla di un sistema pensionistico che pensionistico che farebbe sballare lo Stato fiscale italiano ma il livello delle pensioni poiché questo settantacinque per cento del veggente dire Chiaia non supera le settecento mila lire
Che è ridicolo confrontato con quanto avviene negli altri negli altri Paesi Occidente si potrebbe continuare parlando degli sfrattati dei contadini nelle zone interne delle periferie integrato delle nostre grandi città
Ora il punto però su cui voglio attirare la vostra attenzione e questo una volta che una quota consistente di cittadini si consolida i margini della società occorre una ideologia anche la legittima
Che legittimi tale società che legittimi tale mutamento
Brotzu appunto per riportare la sua terminologia parla dice appunto che la Società dei due terzi deve diventare una società anti solidarietà
Volevo credo che questo è l'obiettivo della ideologia neoliberista e più in generale di una cultura della mercificazione
Generale che si è sviluppata in questi ultimi anni nel nostro Paese della mercantili sezione non so la parola è brutta od operati in un articolo su Rinascita lo ripeto qui
Pensiamo appunto a una serie di fenomeni la cresciuto impatto dei mezzi privati di comunicazione di massa la ripresa del consumo vistoso l'edonismo da copertina come ricordava ieri prodotta la diffusione del gioco d'azzardo la crescita normale della speculazione borsistica
L'affarismo finanziaria intrecciato con il potere politico
L'ulteriore espansione dell'evasione fiscale del sommerso tutti questi fenomeni insomma hanno sì cause loro proprie ma il governo non ha fatto nulla per contrastarli come avrei potuto sul piano culturale o prima ancora che politica non ha offerto ai cittadini ai giovani in particolare una progettualità riformatrice alta in realtà nel paese si registra una caduta della progettualità collettiva del senso di appartenenza politico e sociale nazionale
I commentatori Scalfari Forcella parlano di nuova indifferenza di distacco della società civile dalla politica
In una società che non ha mai conosciuto realmente l'affermazione degli ideali del Welfare State
Che non ha mai in cui non ha mai preso piede realmente una cultura della cittadinanza sociale
Assistiamo ad un progressivo degrado delle regole della convivenza civile lasciatemi ripetere questo punto noi non abbiamo avuto in questo Paese uno stato sociale degno di questo nome
Qualche tentativo è stato fatto di introdurre istituti regimi che avessero un respiro universalistico qualità la scuola dell'obbligo forse l'introduzione della fascia sociale delle pensioni sessantacinque poi rimangiata ed eventi successivi il servizio sanitario tutti però contraddetti dalla implementazione successiva
Dalla penetrazione del privato dentro gli istituti privati ben dentro gli istituti pubblici dentro i servizi collettivi
Elena granaglie in un recente articolo stimava che il trentasei e oltre per cento della spesa sanitaria
E poi dirottata verso categorie costruttori privati che costituiscono i fornitori dei beni che lo sa servizio sanitario Medici cliniche dei lavoratori privati industrie farmaceutiche certe dunque c'è questo intreccio nettissimo tra privato e pubblico il nostro Stato sociale non solo diciamo non si è mai ispirato ufficialmente non è mai stato capace di creare a livello per la cultura sociale una immagine diciamo di stato sociale
Fondato sull'uguaglianza sulla solidarietà ma appunto è sempre nella sostanza rimasto intriso del di privato e non ha mai eroso quello zoccolo duro di privato che descrivevo all'inizio quelle aree diciamo dove ha regnato il neoliberismo ante litteram queste un po'l'immagine che io mi sono fatta della nostra società e in questa situazione indubbiamente si corre il rischio che nasca oggi in Italia una società anti solidarietà
In cui la ricerca del tornaconto individuale e di gruppo anche tramite l'uso privato delle risorse pubbliche tende a nascondere a legittimare l'emarginazione crescente di un'ampia parte della Società e mi avvio alle conclusioni
Al modello neoliberista e alla Società dei due terzi la sinistra deve contrapporre una propria rappresentazione della Società per gli anni ottanta e novanta
Il progetto politico culturale della sinistra a mio modesto avviso
Dovrebbe
Comprendere diciamo due orientamenti di fondo qui si tratta evidentemente di un modesta riflessione questo è uno sforzo collettivo al quale ben altre forze dovranno partecipare io inizio quei a grossa are una materia con delle riflessioni preliminari
Da un lato è chiaro che qui dobbiamo impegnarci tutti come che è stato detto anche ieri per un rilancio a testa alta dello stato sociale così ha fatto le spedì a Norimberga
E questo è stato colto dall'opinione pubblica internazionale congresso di Norimberga a ribaltato un trend
In cui appunto nessuno osava più dire che bisognava prendere difesa dello stato sociale
E questo è un un punto di forza tutti gli interventi di ieri mi sembra su questo punto
Convergevano i valori dell'uguaglianza della solidarietà tra tutti i cittadini restano il perno fondamentale di una strategia della sinistra unica dall'altro però io aggiungerei lasciatemelo sottolineare anche qui con una certa enfasi che noi abbiamo bisogno di un rapporto più maturo con il mercato
Con il mercato coerentemente non solo con l'approccio delle grandi socialdemocrazie europee ma anche con la crescente ricerca sviluppata in questa direzione nei Paesi dell'Est e anche in Cina
Il primo orientamento di fondo il rilancio dei valori universalistici del Welfare State
Era dato un po'per scontato ieri dei compagni e degli amici che sono intervenuti è un obiettivo nostro lo dobbiamo perseguire e andremo tutti avanti e sotto questa bandiera in realtà io credo che sia più difficile di perseguire da quanto si pensi proprio perché il movimento operaio italiano risente anch'esso dell'assistenza di una tradizione quel ferrista autentica nel nostro Paese
La cultura della cittadinanza sociale in parte ancora estranea alla sinistra italiana
Il nucleo forte della politica sociale del movimento operaio in Italia è costituito storicamente dall'insieme previdenza lavoro
Da questo punto di vista occorre un aggiustamento da una visione centrata appunto sul lavoro sulla produzione ad una che sia consapevole dell'importanza dei bisogni del cittadino in genere
E della centralità del problema distributivo soprattutto in una società stazionario quali io a bassi tassi di sviluppo quale quella nella quale volenti o nolenti viviamo saremo costretti a vivere
Ancora per parecchi anni
Il valore dell'uguaglianza e della solidarietà per tutti i cittadini sono più difficili da realizzare ovviamente di una società stazionaria che in una in crescita
E difficile modificare la stratificazione dei redditi in un'economia a somma zero ma è proprio questa la sfida che la sinistra oggi davanti riaffermare i valori universalistici dello stato sociale
In una situazione in cui la riduzione dei tassi di crescita
Con l'avvento di fenomeni di scarsità sociale alla scene favoriscono l'insorgere di egoismi corporativismo
D'altra parte la fine della centralità operaia e la deflagrazione dei gruppi e delle professioni
Obbliga la politica sociale del movimento operaio ad assumere un più ampio respiro
Ad uscire dalla città dell'operaia per confrontarsi con il mare aperto della società postindustriale
Non è più vera l'equazione fatta propria quarant'anni fa anche da larga parte della nostra Costituzione repubblicana tra Stato di lavoratore è stato sì cittadina
Per quanto importanti siano state le battaglie per le centocinquanta ore o per la o contro la nocività e fabbrica e se non si sono saldate a quelle condotte a difesa del cittadino consumatore sui problemi della scuola o della tutela dell'INPS dell'inquinamento ambientale un inventario
Anche il tema dell'assistenza è rimasto in parte estranea alla tradizione del movimento operaio
E invece uno dei pilastri su cui deve poggiare la costruzione di un vero guastafeste la Società dei deboli come dicevo prima si va ingrandendo ai margini della società di mirare è una società non si giudica solo dal posto che gli occupano i lavoratori ma anche sempre più da come vi sono trattati i giovani gli anziani i deboli
Alla linea governativa dell'assistenza selettiva che tratteggia o prima
Va opposta almeno per alcuni bisogni fondamentali la difesa dei diritti sociali del cittadino così fortemente richiamata Rodotà ieri mattina è questo il caso della tutela pensionistica di base vorrei tornare un attimo su questo punto
La tutela pensionistica di base dovrebbe essere assunta come punto qualificante di una linea alternativa a quella neoliberista fondata sulla pensione come assistenza per gli anziani e per i bisognosi
Nel progetto di riforma sia Cristofori che De Micheli se si parla giustamente di scorporare l'assistenza dalla previdenza questo è l'obiettivo è una delle rivendicazioni per il quale il movimento operaio si imbatte danni tuttavia è sbagliato a mio avviso di comprendere tra le prestazioni assistenziali
Condizionati a un test sul reddito dei beneficiari anche le pensioni sociali o quelle integrate al minimo come fa in parte anche la commissione corrieri
A mio avviso oggi si apre la possibilità nel quadro della battaglia per la riforma pensionistica
Introdotto nel nostro Paese un istituto tipico del Welfare State universalistico nordeuropeo qual è la pensione di base offerta su un piede di parità a tutti i cittadini
So qual è l'obiezione che costerebbe troppo
Che in questo modo daremo la pensione di base anche i ricchi io sono convinto che non costerebbe troppo e che costerà molto di più invece per lo Stato accollarsi l'assistenza per milioni di pensioni integrate al minimo pensioni sociali e così via e pagare poi indirettamente le pensioni integrative per i ricchi attraverso la defiscalizzazione cui facevo io
Prima riferimento
Se mettiamo insieme
E il fatto che lo Stato già oggi appunto paga una la ampia parte delle pensioni un milione e mezzo di pensionati pubblici paga oltre seicento mila pensioni sociali bene o male dovrà accollarsi una larga quota dei trattamenti al minimo eh per di più si dispone a subire
Un cari collegato alla defiscalizzazione della pensione integrativa ecco che abbiamo le risorse per proporre invece un istituto che sul piano dei principi
Sul piano della sensazione che la collettività nazionale ha di essere un tutto un insieme di partecipare a un progetto collettivo e di grande rilevanza quelle quello di offrire a tutti
Una pensione di base è uguale per tutti così come vogliamo offrire un servizio sanitario o una scuola
E dell'obbligo uguale per tutti
Questa impostazione cruciale
Non si potrebbe ripete per molti altri settori cosa vuol dire del resto lavorare meno per lavorare tutti o pagare tutti per lavorare può appagare tutti e per pagare meno
Vuol dire si trovino regole universalistiche tali da garantire più deboli e più esposti dalle sopraffazioni del mercato del potere
La politica dell'occupazione delle pari opportunità ad esempio è un ha un aspetto cruciale appunto legato nella riduzione dell'orario di lavoro ieri si è parlato molto di politiche dell'occupazione
Si è accennato però troppo poco a questo che una manovra cruciale della riduzione dell'orario di lavoro non possiamo fermarci e denunciati finora generali
Perché per esempio non rilanciamo qui l'idea elaborata alcuni anni fa di utilizzare a tale scopo la fiscalizzazione degli oneri sociali che è fallita storicamente come misura di incentivazione produttive oggi c'è un dibattito su come usare la fiscalizzazione degli oneri sociali tutti la vogliono tirare da dalla loro parte
Non si potrebbe riproporre una vecchia proposta questi utilizzare la fiscalizzazione degli oneri sociali concedendo alle aziende disponibili ad una riduzione dell'orario di lavoro
Ciò che importa comunque qui è che la riforma del mercato del lavoro come quella delle pensioni con il sistema fiscale passano tutte per una ridefinizione delle regole del gioco distributivo
Tale per cui si abbia la riaffermazione di una tutela di base uguale per tutti a garanzia della parte più debole
Della società ma la sfida che ha di fronte la sinistra e questo è l'ultimo punto Point
Finisco
Ma la sfida che ha di fronte la sinistra tuttavia è duplice come dicevo prima non si tratta solo di riaffermare i valori genuini dello stato sociale
Si tratta anche di raccogliere fare propri alcuni processi sottostanti alla ventata neoliberista
L'emergere ad esempio di una spinta individualistica nella soddisfazione dei nuovi bisogni non essenziali è un dato reale
Est entro certi limiti è un'espressione di libertà e costituisce un valore che va preservato
Tale mobilitazione individualistica del resto è connessa con alcuni processi strutturali come ad esempio la rivoluzione informatica ed elettronica l'avvento delle micro strutture organizzative nei servizi nelle professioni nel lavoro autonomo
Qui l'intervento dello Stato deve essere rivolto ad ampliare la gamma delle opportunità di scelta a disposizione del cittadino
Più che garantire l'uguaglianza palco agli anta in senso assoluto diciamo di fronte ai rischi fondamentale della vita si tratta di garantire permettetemi questa espressione l'uguaglianza relativa penso a quell'importanza crescente che assume la possibilità di scelta individuale in settori come l'istruzione superiore la formazione professionale secondaria la mobilità geografica professionale il tempo libero la cultura le modalità di Pertile in tutti questi campi in cittadine non ha molte scelte oggi di fronte si si tratta di garantirli
Non si tratta di dare delle soluzioni una sola soluzione pubblica preconfezionata
Ciò sarebbe deleterio nel campo della cultura del tempo libero pensiamo si tratti piuttosto di permette che le opportunità di scelta possono effettivamente esserci esplicarsi liberamente il problema quindi e quello di accogliere in qualche modo questa mobilitazione individualistica che io ritengo un dato irreversibile del nostro tempo ma inserendola
Nella cornice di solidarietà e di riforma complessiva che tratteggiano prima e impedendo quindi l'attuale processo di generale mercificazione della società
Recuperare sia il mercato ma al di sopra della sua della sicurezza sociale come è stato detto ieri più mercato ma più stato va il pericolo che si corre in Italia invece che si apre al privato preme viene riformato il quadro istituzionale complessivo del nostro Stato assistenziale
Nel settore della sanità cioè in gran parte avvenuto il proliferare del privato dentro e accanto il servizio pubblico avviene nell'abbandono e nel degrado dei principi ispiratori della riforma del settantotto nel settore pensionistico hanno detto più volte stamattina il lancio in grande stile la previdenza integrativa privata e delle compagnie d'assicurazione che si va preparando sotto i nostri occhi avviene giocando d'anticipo sulla riforma complessiva del settore
Che resta bloccata al palo di parte
Voi vedete dunque come ci muoviamo qui sul filo del rasoio
Occorre chiarezza e grande equilibrio per costruire rilanciare un progetto complessivo politico-culturale delle sinistre
In cui i valori dell'uguaglianza e della solidarietà della cittadinanza sociale siano aria fermati ma nel contempo passati nell'espressione temperati da un rapporto più aperto e maturo con il mercato
Un rapporto strumentale verso il mercato che deve essere inteso come un meccanismo integrativo subalterno rispetto agli obiettivi di fondo ma pur sempre utile per favorire quell'aumento delle opportunità di scelta per il cittadino di cui parlavo poc'anzi
Lo sforzo che dobbiamo fare tutti credo è quello di passare da queste enunciazioni generali e di principio ad esemplificazioni concrete
Ma la loro applicazione singoli settori di riforma sociale
Questo nella relazione scritta che io consegnerò sarà fatto assumendo alcuni settori in particolare cura delle pensioni ma anche altri non ho certo ormai il tempo qui di sviluppare questi semplificazione concreta mi premeva attirare l'attenzione sull'importanza di questa riflessione sui valori
Sul progetto culturale nel suo complesso
Ieri giustamente Artoni prodotta Andriani altri hanno sottolineato come in questi ultimi anni c'è stato e c'è tuttora un vincolo culturale al pieno dispiegamento di un'alternativa di sinistra
Il neoliberismo ha saputo proporre dei valori forti ha detto Stefano Rodotà e su ciò basato una parte indubbia della sua prese a livello di opinione pubblica diciamo noi dobbiamo fare altrettanto saper fare altrettanto
Ribaltare questo vincolo culturale rilanciano la nostra egemonia politico-culturale facendo riferimento a valori semplici condivisibili dalla gente e occorre quindi certo ripartire tra questi
Principi dell'uguaglianza e della solidarietà ma non rispolverando lì come vecchi strumenti di un patrimonio glorioso
Essi vanno fatti rivivere ed una nuova progettualità riformatrice in un'ottica più moderna
Tale per cui i nuovi diritti e le nuove libertà di scelta dell'individuo diventino parte complementare di questo progetto culturale complessivo
Su questa base possibile allora battere le attuali tendenze la disgregazione sociale all'atomizzazione egoistica alla separatezza categoriale corporativa su questa base forse possibile riannodare i fili di una convergenza di un'alleanza tra le masse dei lavoratori dipendenti dei nuovi ceti emergenti e degli strati fosse in margine della società
E possibile difendere i deboli salvaguardare le conquiste dei lavoratori senza mortificare le capacità e meriti delle nuove generazioni professionali che vengono avanti
Qui si è parlato molto di prospettive della sinistra
Fuori di qui il dibattito si è sviluppato essenzialmente sui rapporti del PC e sì sono state fatte anche proposte stravaganti per favorire l'unità a sinistra il Partito Comunista dovrebbero cambiare il nome
Oppure sono state fatte proposte utopistiche interessanti come quella di prevedere una unificazione a tempi più o meno lontani tra i due partiti tutto ciò è interessante ma è irrealistico
Storia realistico politicamente lavorare con un progetto culturale egemonico che permetta di superare le difficoltà oggettive che oggi esistono per un'alleanza tra Partito comunista il partito socialista
Legate all'attuale squilibrato rapporto di forza che esiste tra i due partiti
Non possiamo proporre un patto di ferro al Partito socialista se i rapporti di forza anche elettorali tra il Partito comunista il partito socialista restano quelli che sono comunque allargare il tiro
Gli offre una proposta politico-culturale quale quella che Noto rozzamente ho cercato di delineare qui che permette di recuperare più in generale al progetto riformatore anche altre forze non strettamente socialiste di tradizione laica repubblicana di movimento che certamente esistono nel Paese come elemento di dinamica e di progresso
Ma qui mi accorgo di stare invadendo il terreno dei politici ed è meglio che prudentemente mi arresti
Grazie al massimo Paggi volevo avvertire
Che abbiamo un certo numero di iscritti
Perciò
Rispetteremo riprogrammare dovremo certamente andare al pomeriggio saranno il pomeriggio che vorranno tranquille conclusioni dal Pietro Ingrao
Volevo poi direi come
Modifica del programma che l'onorevole Natta non potrà presente perché ammalato
Comunico inoltre prima di dare
La parola al successivo relatore che gli iscritti a parlare nell'ordine sono i seguenti i primi quattro Militello Occhetto Bagnasco barboni che io spero di far parlare tutti questo Martina
Poi in chiusura di mattina d'consentirebbe di fare qualche considerazione su alcuni aspetti di questo convegno ricordo la parola replica
Su un punto che è stata ieri
Piena concordanza fra i relatori
E anche l'intervento
Quale che sia cioè il ruolo da assegnare al potere pubblico gli obiettivi da assegnare al all'intervento pubblico occorre rilanciare e riqualificare la pubblica amministrazione
Salvati anzi ha posto la pubblica amministrazione
Il degrado la pubblica amministrazione fra gli ostacoli istituzionali organizzativi come dire chiamati al pari di quelli distributivi
E politico ideologici che ostacolo un serio programma di rilancio del l'obiettivo da ti Lab occupazione
Riferimenti son stati fatti anche da Andriani Artoni Bassanini ed altro
Bene però
La pubblica amministrazione all'interno da Pubblica amministrazione c'è un settore che quello dall'amministrazione regionale e locale
Che ha un peso non indifferente tenuto conto che eroga il trentadue per cento della spesa pubblica
Calcolato cioè il riferimento al prodotto interno lordo il sedici per cento
Secondo certe cifre che ho confrontato prima del nessuna riunione con Eugenio peggio
Quest'anno il settore degli enti locali
E del amministrazione regionale
Sulla base di trasferimenti statali o sulla base di entrate proprie
Che sono più di quanto non si pensi di regioni comuni e del sistema complessivo dell'amministrazioni locali comprende Consorzi Bonifica Kamel commercio eccetera supera largamente i cento mila miliardi
Ma l'immagine dell'amministrazione locale la misurazione regionale in particolare e fortemente scaduta
Fino a determinare estese zone d'ombra che oscurò anche i meriti acquisiti in questa o quella realtà regionale
Un progressivo deterioramento che cade spesso nell'indifferenza generale
Le stesse forze politiche dobbiamo dircelo francamente che più avevano puntato sulle regioni
Sembrano ripiegare deluse ora assegnato
Io non voglio ripercorre in questa sede analiticamente un Bilancio dell'esperienza regionale che ormai è stato tentato la tante parti
Ne deviare il complesso delle riforme che si rendono necessarie per rilanciare l'amministrazione regionale e locale ma solo richiamare l'attenzione su tre nodi
Che hanno inceppato le istituzioni regionali e che se e vanno sciolte se si vuole rilanciare sul più sicuri binari la riforma regionale
Questi nodi sono le politiche di programmazione primo
Le politiche complessive le politiche delle istituzioni terzo
L'individuazione la necessità dell'individuazione di nuove regole
In grado di condizionare in positivo forme e modi della politica
Il riferimento sarà fatto prevalentemente alle regioni ma costante anche il richiamo dell'esperienza delle autonomie locali il cui rilancio è strettamente legato al rilancio complessivo della politica delle Autonomie
Pure partito al primo punto la decisione alla fine degli anni sessanta di dar vita l'ordinamento regionale nasceva anche da esigenze di politica economica
Riassunte tra l'altro con lo slogan le regioni per la programmazione
La Regione rappresentavano il tentativo avrebbero dovuto rappresentare tentativo di dare ma risposta esigenza emersa
Ordinamento diversi richiamo rapidamente
Assicurare la partecipazione della collettività locali all'impostazione attuazione della politica di programmazione economica
Riequilibrare il territorio investito dalla congestione urbanistica e dall'aggressione all'ambiente delle
Gli istriani sessanta negli anni del miracolo economico
Rendere la pubblica amministrazione questo fu un obiettivo sottolineato in modo particolare adeguata al perseguimento degli obiettivi di programmazione
Consentire una più articolata politica di sostegno pubblico l'attività economiche superando i tradizionali meccanismi di regolazione mediazione
Considerati inadeguati rispetto al diffondersi del decentramento produttivo ruolo crescente assunto dalla piccola e media impresa
Porsi le regioni come e questo è uno dei punti di forza anche del vecchio regionalismo cattolico quali nuovi strumenti a legittimazione democratica per incisive politiche di sviluppo nel Mezzogiorno
Altro punto sottolineato in modo particolare nelle lotte operaio negli anni sessanta assicurare per il tramite dell'ordinamento regionale consumi collettivi
Che erano stati sacrificati dello sviluppo dei consumi privati casa sanità trasporti eccetera realizzare quindi per questa via il completamento dei deficit Aviano dove fasciste
Ma tale strategia entra in crisi con la caduta dell'ipotesi di programmazione che stanno alla base del centrosinistra
L'accentuarsi in breve della crisi della mediocre versione italiana
Dell'Uefa specchio lascia progressivamente minori margini per politiche di redistribuzione settoriale e territoriale
Del reddito
Ed è anzi vi è di più
Viene progressivamente offuscano indossi l'idea di programmazione
E non poteva essere diversamente
Le politiche economiche vengono impostati in quegli anni è sempre più in relazione ai loro effetti macroeconomici tra scendendo da loro incidenza a livello territoriale
Se si fa eccezione per i Gracci tentativi di politica meridionalista peraltro soggette alle note distorsioni contraddizioni per il tentativo compiuto con la legge seicentosettantacinque o con qualche altro intervento pubblico penso per esempio legge quarantasei del più recente l'ottantadue rilievo prevalente e dato a politiche macroeconomiche che fanno leva sulla manovra globale della Spesal
E sul dimensionamento da domanda aggregata trascurando o lasciando ai margini politiche che invece facciamo leva sulla programmazione
Della produzione o sull'offerta di fattori produttivi forza lavoro qualificata risorse naturali energetica ambientale diffusione capillare in tecnologie o comunque su grandi progetti integrati Topolino orizzontalmente
Per esempio sul risparmio energetico sul riciclaggio dei rifiuti sul novazione tecnologiche eccetera non solo il potere pubblico per di più viene chiamato svolge più spesso il ruolo di banchiere di finanziatore che quello di soggetto attivo della programmazione
E se per realizzare gli obiettivi su cui si reggeva no le ipotesi di programmazione più avanzate ed essenziale
L'articolazione regionale locale la programmazione pensiamo ad esempio e piene regionali comprensoriale di sviluppo il ruolo che avrebbero dovuto avere
In un quadro invece di politiche economiche non strutturali
Basate sulla regolazione del volume della domanda aggregata e sulla centralizzazione i flussi finanziari ecco questo il punto che voglio sottolineare le regioni e gli enti locali possono tutto al più
Trovare spazio o quale agenzia dispensa
La spesa manovrata
Dal ministero del Tesoro e dalla Banca d'Italia che mettono progressivamente ai margini la vicende parallele quel ministero del Bilancio e la Programmazione su cui si era puntato la fine degli anni sessanta come motore per il governo delle colonie
Ovvero
Le Regioni semmai posso trova spazio come l'ha trovato spazio quali governi parziali secondo definizione di Fichera per la contrattazione di risorse
Certo notevoli sono stati gli sforzi di alcune regioni
E anche di alcuni comuni
Pochi in realtà le une e gli altri per incidere anche sulla formazione e risorse pensiamo ai programmi
Di valorizzazione e salvaguardia risorse idriche per zone agricole piano risparmi energetico la valorizzazione di beni culturali eccetera per operare anche qualche positiva innovazione sull'amministrazione dell'economia nell'amministrazione d'economia
Pensiamo la politica delle aree di servizio l'impresa di fusione rinnovazione tentate per esempio in Emilia Romagna alcuni interventi sul mercato del lavoro ma tali sforzi sono negativamente condizionate dal quadro nazionale
Oltre come dirò
Fra poco dei limiti interni alle agli ordinamenti regionali
E se mai sul versante della spesa sociale che Regione soprattutto i Comuni riescono a svolgere un qualche significativo ruolo
Che finirà per porli come è stato sottolineato recenti
Analisi negli anni settanta fra i principali soggetti del Welfare State
Ecco da questo quadro di politica economica traggono origine gli effetti negativi
Manifestate su ordinamento regionale che io richiamo rapidissimamente
Le risorse finanziarie sono rigidamente vincolata dal centro
E le regioni tendono a porsi come puro terminale di amministrazioni di settore
Il contributo regionale programmazione nazionale tende a ridursi soltanto la partecipazione di organi di mediazione interregionale o un ruolo vagamente consultivo i piani di sviluppo regionale
Su cui tanto si era puntato tendono a porsi come obiettivo prioritario e non potrebbe che essere altrimenti la redistribuzione soltanto di risorse finanziarie ricevuto dalla
In questo quadro scade il ruolo sistemico di questo quadro sistemi Pascale ruolo complessivo delle regioni
E se divengono soggetti cui la società civile chiede non programmi e piani ma soprattutto provvedimenti ed erogazione finanziaria io trovo particolarmente interessante una indagini che la Regione Campania a commissionato al Censis sull'immagine dalla Regione presso i cittadini
Dove questo emerge in maniera molto chiara
Di qui la tendenza delle regioni a privilegiare il rapporto con le categorie
Artigiani contadini eccetera rispetto ad altri soggetti sociali per capirci il rapporto con gli interessi organizzati più che con gli interessi diffusi
Ma da qui anche c'è da questo quadro complessivo di politica economica le migliaia di leggi e amico settoriali circa due mila
Che hanno inglobato in una rete paralizzante regioni sostituendosi alle pochissime leggi cornice
Previste dalla Costituzione pervenendo al risultato di vincolare il novantadue per cento della spesa regionale
Dal centro secondo i dati di ottantatré non ho potuto coccolare quelli più recenti soltanto quattro mila miliardi su cinquantasei mila miliardi di entrate regionali sono nella disponibilità della Regione
E si tratta di vincoli imposte dall'alto
Non per grandi settori
Colpo sarebbe giusto secondo una visione della programmazione
Che non voglio essere totalmente decentra
Non per grandi progetti ma vincoli micro settoriali che scompongono ciascun settore anche in decine e decine di aree di intervento
Famose culture mediterranee per esempio segnate fondi per cultura mediterranea assegnate alla Provincia di Bolzano rimasto famoso ma ci sono tanti altri esempi meno famose
Vincoli spesso corrispondenti a specifici uffici ministeriali qua specifica organizzazione interesse o a specifici gabinetti ministeriali
Nella misura in cui si deprime ruolo di legislazione di programmazione delle regioni cresce ancor più a parte i limiti interni e di cui parlavo prima di cui parlerò fra poco la tendenza delle stesse autorizzare risorse poteri per acquisire il consenso non attorno a progetti generali ma attraverso canali settoriali e clientelare
Ma in questo quadro scade anche il ruolo dello Stato dei poteri centrale dello Stato ridotte sia cogestite con le regioni più per svolgere un essenziale ruolo di direzione e di sintesi
Faccio anche alcune considerazioni che vi risparmio perché devo attenermi nei tempi Suri decreti per la finanza locale
I Stammati Pandolfi Andreatta su cui avrei da dire cose solo il contenuto una relazione
Che
Se pro meritevoli di un maggior tempo
La caduta quindi delle politiche di programmazione e il modo con cui viene affrontato la crisi di governabilità della finanza pubblica mettono dunque in un angolo e regioni
E di regioni e di programmazione contemporaneamente si parla sempre di meno e con fastidio
Non mi riferisco
All'astratta elisione generalista dalla programmazione sia chiaro ne ha quei cerchi concentrici a quelle scatole cinesi su cui si pretendeva qualche anno fa che se leggesse l'articolazione regionale e locale della programmazione cui tra l'altro si ispirava lo stesso articolo undici del DPR seicentosedici su questo profilo sia io che Franco Bassanini dovremmo fare anche qualche autocritica
Ma anche a quelle incisive forme di programmazione per progetti o per grandi linee orizzontali che non posso non richiedere un robusto livello regionale sia esso questo livello o di tipo tecnocratico
O di tipo burocratico ma una certa autonomia o a legittimazione democratica
E del resto le tendenze in corso dell'apparato produttivo l'esaurirsi della spinta localistica che ha sorretto la piccola industria in questi quindici anni richiederebbero un ruolo attivo del livello regionale
Sia per un governo intermedio dello sviluppo preferiscono per cento articoli Trigilia litri sul sul su politica economia
Sia per quelle regole che l'ultimo rapporto Censis ritiene ormai indispensabili dopo gli anni dello spontaneismo localistico ed è la diffusione dell'industria sul territorio almeno su alcune parti delle diverse Italie ma anche le mezzogiorno permangono quelle esigenze in alcuni casi divenuta ancora più drammatiche che facevano guardare con favore all'ordinamento regionale non certo a questa regione
Per superare questo sviluppo che dovuto non all'assenza di flussi finanziari o di capitali o di capitale finanziario
Ma piuttosto rese assenza di quei fattori altro tipo di capitali quali inziative imprenditoriale cooperativa diffusione e innovazione la qualificazione professionale e manageriale che solo efficienti amministrazione articolate sul territorio sarebbero in grado di attivare e su cui nonostante la cui
Contraddizioni e svuotamento di potere contino pur sempre a puntare la legge settantaquattro ottantasei sull'intervento straordinario del Mezzogiorno
Ma sarebbe sbagliato
Addossare solo a un quadro complessivo di politica economica i guasti e le delusioni
A monte vi sono cause più specifiche che riguardano il modo stesso in cui sono sorte sono stati ideata l'istituzione regionale e il modo come sono sviluppate in questi anni le istituzioni locali
L'istituzione Regione ricordiamolo avrebbe dovuto consentire anche un obiettivo di politica istituzionale prima ricordarlo sfuocata regioni per la programmazione c'è un altro slogan le regioni per la riforma dello Stato
La Regione ci avrebbero dovuto innestare un più generale processo di riforma dello Stato
Di riforma democratica dell'istituzione ma è proprio qui che si evidenzia risultati non positivi
Le regioni non sono riusciti a porsi come leva in grado di avviare né un adeguato processo di riforma degli apparati centrali tutto rimasto fermo
Dal Parlamento ai ministeri quando parlo di gli apparati centrali
Nell'ispirare o sostenere la riforma del sistema delle autonomie locali rimasta al mille novecentotrentaquattro anzi ordinamento piemontese
Strette
Tra questi due strati non modificati regione vivono una vita asfittica rischiano di essere soffoca
Del resto in questi anni ma che discorso diventerebbe molto ampio non ci si è posti seriamente l'obiettivo di formare parlamento e governo
La maggioranza di pentapartito non si è raggiunto l'obiettivo di riformare gli enti locali ma anche a livello nostro dalla sinistra sono sono state delle difficoltà anche culturale
L'attenzione prevalente è stata data soltanto i rapporti Parlamento governo con la legge elettorale nazionale
Vi sono tre cause più specifiche che io indico nella relazione e cui il rinvio
Per chi volesse dilettarsi di queste cose
Il caos di riforme istituzionali parziale che si sono verificati
Il comprensorio associazioni comune che coesistono con le Province le comunità con i consorzi di bonifica devo SL inserite
All'interno di procedure immutate collocate nell'ambito di comuni non riformati e così via son tutte cose particolare che non voglio per ragioni di tempo sottolineare ma che si possono ritrovare
E voglio soltanto
Fare un esempio
Per ricordare come
Non poteva che essere così
Era impossibile pretendere di avviare un livello regionale senza per formare contemporaneamente e gli apparati locali e l'amministrazione locale e gli apparati centrali voglio fare un esempio
Che riguarda in modo particolare il Parlamento tenuto conto che finalmente comincia a muoversi qualcosa a favore della riforma
Verso la riforma del Parlamento
Com'era possibile pretendere che venti legislatori
Perché queste sono le regioni italiane
Potessero trovarsi di fronte a poche leggi cornice quelle previste da Costituzione
A fronte del Parma nere delle anomalie a tutte italiane
Di ventisei commissioni che deliberò in sede legislativa
A fronte dei circa ottanta leggi all'anno del parlamento inglese o delle cento leggi la Germania Federale stanno circa quattrocento leggi all'anno del Parlamento italiano
Spesso uscite da questi spesso uscite da questi laboratori che sono le le Commissioni ecco come le possibile pretendere che coesiste essere appunto i livelli regionali con questi vari livelli di legislazione
E mancate in breve una strategia coerente una politica complessiva dell'istituzione si è ritenuto di procedere solo sul versante regionale senza incidere sui PTA significativamente su altri versanti
Ma io di più l'indebolimento dell'immagine della forza politica regioni favorisce un accentuato svuotamento di quel decreto seicentosedici che aveva messo finalmente ordine i rapporti fra Stato e Regione
Si ricostituisce progressivamente un rapporto diretto fra singola impresa e categorie da un lato e i ministeri dall'altro nelle materie di competenza regionale avrebbe dovuto avere soltanto un ruolo di programmazione di Indirizzo
Ministeri che a poco a poco basta guardare anche la legge finanziaria in corso di approvazione rimpinguano i loro canali dispensa corrispondono come dicevo prima a precisi uffici ministeriali a precisi organizzazione interesse a precisi
Gabinetti ministeriale
Ma giunti a questo punto si pone un interrogativo non faccia
Sono presenti le condizioni per tappe più avanzate
Vi sono le condizioni per puntare sulle regioni per quell'incisive politiche di programmazione articolata sul territorio cui prima ci riferivamo
Abbiamo visto il ruolo positivo svolto da alcune regioni spesso anche fuorilegge in mezzo a tante difficoltà nel settore del mercato del lavoro
Le attività produttive ingerenze taluni ambiti delle politiche industriali
Ma vi è spazio per re allargare ancor più il ruolo del Regio in questi settori per dare adesso un ruolo più incisivo
Vi è spazio per una riforma del Senato proposta ieri per esempio la Bassanini gravi dunque i poteri indirizzo politico ma dia spazio a forme di rappresentanza regionale
Vi è spazio per modifiche per esempio anche lo stesso articolo centodiciassette la Costituzione che limitino drasticamente i poteri legislativi del Parlamento del materiale regionali vi è la possibilità ecco un altro interrogativo di lasciare regioni spazi più significativi lo ha proposto anche Bassanini ieri
Nell'organizzazione dei poteri locali nella disciplina dalla finanza locale
Sono solo due canali
Di rapporti
Da un con l'amministrazione regionale locale
Sono tutte domande cui
Voglio sottolinearlo in modo particolare questo per la scarsa credibilità dei governi regionali
Per il deterioramento dell'immagine regioni non è purtroppo realisticamente possibile pensare che possono essere date oggi risposte in chiave decisamente autonomistica e innovativa
Questi orientamenti queste riforme avrebbero dovuto accompagnare fin dal suo decollo decentramento regionale lo dicevo prima oggi e poco realistico ritenere possibile un movimento per la loro realizzazione
Sì la loro progettazione non si accompagna riforme che incidano sul sistema politico regionale e locale
Che portino alla definizione di nuove regole per la politica che rilanci no in breve l'immagine delle regioni presso l'opinione pubblica
A questo proposito faccio un inciso corre liberarsi dall'idea così diffuso soprattutto nella sinistra che sia possibile rilanciare la Regione system l'autonomia denunciando genericamente il centralismo
Ho limitandosi a proporre l'alleggerimento di controlli centrale
Può liberare le autonomia regionale locale dei vincoli penetranti in materia Iside attiva e finanziaria
Il centralismo è passato ma esso non ricco non dimentichiamolo è anche l'effetto delle disfunzioni e delle degenerazioni dell'ordinamento regionale o da ed autonomistico non l'unica causa cui addebitare quei disfunzioni
E se come diceva Reichlin quando si porta avanti un progetto bisogna vedere contro chi lo si porta beh non e se bisogna puntare contro il centralismo io non so in quali ambienti poi andare a verificare effettivamente dove opera il centralismo visto anche certe maggioranze
Di approvazione determinate leggi in aula o in commissione
E vengo l'ultimo punto quello appunto del nuove regole per la politica
La Regione gli altri poteri locali lo accennavo prima non solo non sono riuscite a rinnovare dal basso il sistema politico come erano i voti
Del movimento riformatore Manzi hanno riprodotto e ampliato taluni guasti al sistema politico nazionale diciamo con franchezza
Degenerazioni clientelari pratiche spartitorie la lottizzazione facile penetrazione dei micro interessi cronica instabilità
Impicci o paralisi decisionali difficoltà a muoversi in breve per progetti generali
Si è prodotto e talora aggravato per rapporto distorto partiti istituzioni partiti società che alla base di tante disfunzioni del nostro sistema politico
Non solo è mancato rinnovamento delle classi dirigenti
E non solo al Sud
Ma ci sono aggravate le vecchie forme di spartizione mediazione fra apparati politici il sistema produttivo
Ci sono acquisite le degenerazione assistenzialistica degli interventi pubblici nell'economia si sono riprodotte per certi versi acuite le vecchie inefficienze dell'amministrazioni pubbliche non pensione giri persiste di che sono stati enfatizzati
E allora se tale diagnosi corretta
Se tale diagnosi corretta qualunque tentativo di riforma dell'ordinamento regionale più incida anche sul sistema politico regionale e locale che non porti e punto a nuove regole per la politica destinato nel successo
Lo dico per le regioni ma vale anche per il Comune
Qualunque riforma dell'ordinamento che arricchisca le forma democrazie con un super rapporto distorto partiti istituzione destinata ad aggravare la sorte d'autonomia
E a mio avviso sono anche qui
Le difficoltà che incontrasse nato leggere formate Autonomie locali e dell'indifferenza diffusa con cui viene accolto all'opinione pubblica anche qualificata il tormentato iter di quel progetto ormai
Dura da circa otto anni
Qualche competenza in più è prevista per le Autonomie locali regionale da quella legge qualche controlli in meno c'è una provincia vestito nuovo
E c'è qualche balbettio sulle aree metropolitane
Mi riferisco al testo approvato dalla Commissione del Senato ecco ma basta tutto ciò per i nostri città afflitte da in ottimali e dalle difficoltà spesso di darsi un governo che duri qualche mese basta per una città come Napoli per dieci anni non riesce esprime una maggioranza autosufficiente
Che ha conosciuto cinque Sindaci in un anno che ripercorre la strada elezioni anticipate
Non basta invocare maggiore autonomia
Occorre anzi superare quelle concezioni che attribuiscono alle Autonomie di per sé valenza democratica
Se così fosse basterebbe aumentare il tasso di autonomia per accresce il tasso di democrazia locale ma tra l'un valore l'autonomia e l'altro la democrazia c'è la mediazione del sistema politico
Quale indirizza i e quale riforme allora
E la risposta non sono semplici
Non vi sono ricette miracolose ed è chiaro poi che si tratti tregua istituzionale che cioè possono facilitare certi processi
Non
Essere risolutive
Alcune risposte stanno già delineando la cultura politica altre hanno bisogno di verifiche di approfondimento
Io proverò a titolo esemplificativo
A raggruppare le principali esposte facendo riferimento due versanti
Il più versante riguarda il rapporto Società partiti istituzioni concerne la crisi delle forme la partecipazione organizzata agli anni Settanta
Un secondo versante si riferisce invece a degenerazioni che si sono determinate nel rapporto partiti istituzioni fino ad aprile i termini stessi la questione morale
Risposte possono essere tante non tutte univoche e non scevre di pericoli anch'ma devono tendere a due obiettivi entrambi essenziali
Da un lato rafforzare le istituzioni né a ridare i partiti agilità slancio progettuale capacità di movimento da società dall'alto
Richiamo rapidamente alcune di queste possibili risposte a titolo esemplificativo
Il primo punto è stato già anche trattato ieri da prodotta sostegno cioè i movimenti per le carte dei diritti
Alcune faticosamente avviato in qualche regione valorizzazione di strumenti di democrazia diretta ad esempio iniziative popolari di legge attimi strappi del referendum consultivo e propositivo io metterei l'accento rispetto a quanto non abbia fatto ma forse per impostazione discorso so che invece vota
Su altre posizioni sui diritti e sui poteri da attribuire a movimenti gruppi associazioni che si battono per obiettivi di carattere generale in settori particolare diede poi l'ambiente l'emarginazione
E così via
Un modo questo in breve per allargare la politica al di là dei partiti per raccogliere quella politicità diffusa
Che rischia altrimenti di essere disperso è sprecato vedova chiuse la vicenda dei Verdi per esempio nelle ultime lezioni estrattive nei canali impropri delle sedi generale di rappresentanza
è un modo per rilanciare quella partecipazione degli anni settanta si era tradotta
Ora in moduli parlamentarista ICI assurdamente dilatate sul territorio
Ora esteri l'allungamento di procedura immutate ora naz cooptazioni nuovi soggetti nelle strutture amministrative
Vorrei soltanto ricordare però che già qualcosa legge sull'ambiente per esempio ha previsto
Poteri per determinati movimenti gruppi associazioni intervento dei procedimenti di
Un particolare procedimento d'impatto ambientale possibilità di accesso alla giustizia
Secondo punto con cinque punti
Attivazione dei controlli cittadine gli utenti e in questo quadro riconoscimento di spazi sufficienti di autonomia impositiva
Qui non voglio dare all'autonomia impositiva dal mio punto di vista solo un significato attinente alla finanza pubblica e ce l'ha rilevante mi interessa sottolineare come essa possa contribuire attivare i controlli della comunità regionale
E ad assicurare più intense forme di responsabilità politica di fronte agli elettori evitando la deresponsabilizzazione
Che consegue alla dissociazione tra centri che sono preposte al prelievo e centri preposti alla spesa
Senza autonomia impositiva non può esservi fecondo democrazia locale
Senza di autonomia sarà facile rivendicare benefici dall'alto non governato dal basso
Ma proprio in queste settimane il governo rifiuta riconosce almeno premino centottantasette spazi significativi di autonomia impositiva alle regioni e sembra prevedere per i Comuni anzi prevede per i Comuni
Qua Tasco uno torni appositi impositiva molto limitata o come qualcuno ha detto una pseudo autonomia
In positivo terzo punto corretta individuazione dei confini fra politica e amministrazione perseguendo insieme l'obiettivo ambizioso del primato della politica e della dettar PPI citazione dell'amministrazione
Tale confini s'in periferia sono andati via e più confondendo si sia per esigenze oggettive perché fatti amministrativi minori imperizia su uno forte rilievo politico sia per una più forte tentazione di occupazione
Da parte dei partiti sia per una più marcata debolezza della burocrazia regionale e locale
Non pretendo certo di contraddire Luhmann erigendo impossibili steccati fra politica amministrazione ma una distinzione di ambiti
Fra direzione politica e gestione e possibile ed anzi ospitato dalla moderna scienza dell'amministrazione
E non si deve certo tornare separatezze burocratiche e corporative del passato ma anzi rilanciare ruota la politica avendo presente in ogni caso che la confusione di ruoli tra politica e amministrazione nuoce sia la politica e sicuro Cartizze
Sia alla burocrazia che si politicizzata
Indico anche la relazione alcuni punti
Alcune proposte sub proposte che potrebbero contribuire a questo scopo ma risparmio tipo la legge quadro sui procedimenti amministrativi
L'attivazione di organi di garanzia
Per esempio in un cui per la valutazione gli investimenti sono stati previsti in qualche regione il superamento dell'attuale degradante sistema dei controlli
Sulle autonomie locali
Nuove procedure per le nomine la distinzione di ambiti responsabilità fra organi direzione politica e organi direzione amministrativa per esempio le unità sanitarie locali e così via
Sono più vicino sotto questo profilo ai commi ospitati da Salvati nella sua relazione che invece i faccendieri e portaborse lottizzati che invece venivano ospitati da Filippo Cavazzuti ma mi perdonerà questa semplificazione Filippo
Anche perché poi abbia inserito la cosa
Anche perché
Quarto punto
Superamento del voto di preferenza
Elezioni regionali e nuova disciplina dello stesso per elezioni comunali
La battaglia per le preferenze causa non ultima Bossi sta cominciando a prendere stato cominciano a prendere coscienza di questo anche a livello dell'opinione pubblica
Più ampia e cause degenerazioni correntizie di uso a fini clientelari l'amministrazione e non poco a volte di utilizzo utilizzazione pacchetto pratica le leve amministrative e gli strumenti di intervento nell'economia per l'intreccio perverso in Breve politica affari
Anche questa
è un'anomalia tutta italiana
Non vi è Paese al mondo
Credo di averlo dimostrato anche in altre sedi
In cui si prevede la battaglia per le preferenze
Ma gli effetti a livello regionale sono ancora più devastanti di quanto non sia a livello nazionale
Perché si tratta nelle regioni di un voto che per collegi provinciali
Che mantiene forte cioè il condizionamento e dei localismi provincia distici e determinati provinciale di strutture centralistiche siano essi di partiti o di organizzazioni soprattutto interessa
Favorisce l'atteso dall'iniziazione degli assessorati e rendere non agevole l'emergere di una classe politica regionale
Nell'ultimo punto più difficile
Ritengo sia necessario maggiore coinvolgimento del corpo elettorale nella scelta delle giunte regionali e comunale
L'opinione personale di quattro punti precedenti invece credo che facciano parte ormai del patrimonio d'acquisizione anche del mio partito
Dicevo il punto più difficile per i cinque qui richiamati ma bisogna avere il coraggio di spingersi in avanti
L'attuale sistema elettorale proporzionale a livello comunale e regionale si è dimostrato non adeguato il pieno dispiegarsi da democrazia locale
Adesso possono farsi risalire oltre ovviamente
Chi ha cause più strettamente politiche non pochi fenomeni degenerazione istituzionali e non poche decisioni od omissione
Pesantemente incidenti sulla finanza pubblica o sull'assetto del territorio pensiamo al degrado di certi territori
Esso non consente al corpo elettorale di esprimersi direttamente immediatamente su un programma su una coalizione su una possibile leadership attribuisce quote di potere ai singoli partiti che potranno essere liberamente spesi dagli stessi prescindendo dall'indicazione dei cittadini
I voti in queste condizioni non esprime il potere di scelta da parte del Cervino sovrano rappresento non solo la premessa quantitativa delle spartizioni di potere tre partiti
Gli effetti Apple negative distorcente sono diverse
Ne indico cinque
L'elettore vota tendenzialmente estranea Ando si dà i problemi regionale e locale sollecitato a dare preminenza equilibri nazionali fra partners di governo scegliere cioè non per questa o quell'amministrazione ma sceglie ad esempio fra De Mita o Craxi
O fra maggioranza ed opposizione il sorpasso del PC
Secondo punto sono resi più facili i tentativi di omogeneizzare centro e periferia svuotando le autonomie regionali e locali cito i podestà chiamiamoli così insidiata dal pentapartito ma per dovere di obiettività ricordo anche le intese che negli anni settantasette settantotto full estese come note forzature vale altri alla Sicilia
Terzo punto si determinano forme di instabilità che certo non giovano né all'efficienza nella democrazia né alla credibilità stessa delle istituzioni né al ruolo dell'opposizione
Quarto punto
Viene ha cresciuto il potere di contrattazione permanente dei partiti presenti nelle giunte causa non ultima questa contrattazione permanente di paralisi decisionali del prevalere interessi particolare rispetto a progetti generali di pratiche spartitorie Guà dirittura viene esaltato il potere di contrattazione di quel solo Consigliere su cui spesso si regole incerte e precarie maggioranza e quindi viene affidato un potere di condizionamento soprattutto nei piccoli e mi di comuni
A ciascuno dei consiglieri della maggioranza
Ultimo punto
Viene compromessa l'omogeneità e la collegialità delle giunte rafforzando la tendenza all'occupazione e utilizzazione gli assessorati enti aziende unità sanitarie locale
Viene fortemente compromesso in breve l'equilibrio fra partiti e istituzioni a vantaggio dei primi nuoce indossi e partiti che le istituzioni e le leggi e le degenerazioni partitocratiche non si combattono regolando limitando pericolosamente l'autonomia dei partiti come tanto emerge né di Battistini sulle riforme istituzionali Massolo rafforzando le istituzioni non vedo altra strada
E soprattutto è falso forse è questo il punto di maggiore rilievo viene meno uno dei capisaldi di una robusta democrazia la limpida imputazione della responsabilità l'individuazione cioè di chi l'elettorato deve premiare o punire non consente l'attuale sistema di premiare un pulire insieme
Un'intera coalizione
Che così può sottrarsi a quella responsabilità su collegiale su cui si reggono i principi di una sana democrazia
Una limpida delimitazione responsabilità soprattutto per livello regionale locale e già problematica a causa delle intense forme di cogestione fra Stato e Regione consentono di capire chi decide
Fra Regione ed enti locali non si sa se decide la Regione o decide il Comune fra Comune e circoscrizione diviene ancora più problematica questa in delimitazione impossibilità d'imputazione sponsor verità Prada sperata concorrenziale turistica all'interno le stesse posizioni di maggioranza
Siamo in una fase di passaggio
Da una programmazione
Regionale basata su progetti tutto sul podio procedure di carattere generale
Ad una programmazione basata invece o su progetti o su azioni concertate con gli stessi operatori economici secondo il modello francese
Ma tutto questo richiede forte capacità di selezione dei progetti
Concentrazione di risorse e sta cioè implica un'innovazione di sistema che riguarda anche il sistema politico regionale e locale
Richiede centri decisionali pubblici affidabili in grado di assumere impegni
Perseguimento cioè gli obiettivi difficilmente compatibili con sistemi politici basati su collegi provinciali soggiunto instabili e prive di orizzonte pluriennali
Se però possibili diversi netto di diversi mezzi per superare esasperato proporzionalismo a livello regionale locale io non voglio indicarli qui su alcuni sono indicati così a titolo esemplificativo
Nella relazione
Su indicazione di larga massima io opinabili quanto si vuole
Quel che è certo è una cosa di cui bisogna prendere coscienza che le regole del gioco influenzano il comportamento giocatori e che non basta neanche cambiare gli attori politici
Lo si è visto per qualche giunte di sinistra s'regola rimangono invariate
Nuove regole posso modificare condizionare comportamento sia degli attori politici che gli stessi attori economici che interagiscono strettamente in quella implementazione delle politiche per un po'non caratterizzare la fase attuando regionalismo
Gli strumenti tecnici possono essere i più svariati diritto comparato offre molteplici possibilità quel che conta il superamento sistema elettorale ormai abbandonato da altri ordinamenti più avanzati non si tratta di una né di rafforzare deposizione del partito di maggioranza relativa come qualche volta abbiamo detto
Che possono anche essere sacrificate se questa è la volontà del corpo elettorale che prende una coalizione alternativa di più partiti anche se presso non c'è il partito di maggioranza relativa
Non si tratta neanche di ridurre la rendita di posizione cosiddetta o il potere di contrattazioni taluni partiti per esempio i partiti laici ma solo di richiedere che il corpo elettorale sia messo in condizione di esercitare i suoi poteri sovrani premiando o punendo facendo valere come dicevo il principio responsabilità
Un accordo di legislatura sottoposta al corpo elettorale consente a ciascun partito di far valere programmi anche eventuali trenta di posizione che sono legittime l'ordinamento può realistico ma evita forme degradante di contrattazione permanente
L'ultimo punto
Vi è contraddizione potrebbe questo punto essere sollevato un'obiezione fra la scelta proporzionalisti a che a livello nazionale va ancora mantenuta
E quella maggioritaria per livello regionale e locale
Questo l'obiezione mi son sentito fare qualche volta
Non necessariamente
Per due motivi
Questa contrazione non c'è perché ogni sistema elettorale va valutato in relazione al sistema o sotto sistema politico da cui alimentato e su cui viene incidere ai rappresentanti a legittimare il progetto Polito così vuol perseguire nei comuni sotto cinque un abitante ad esempio dal mille novecentocinquantuno si vota col sistema maggioritario
Se a livello nazionale per mano un blocco dei processi democratici che fa ritenere pericoloso incisive correzione proporzionale a livello regionale e locale da tempo sono invece in atto processi di alternanza che mal si conciliano con l'attuale sistema elettorale
Sia detto tra parentesi è stato attuale sistema elettorale che ha favorito l'estensione forzata del pentapartito
Basti pensare alla volontà che è stata espressa dagli elettori al Comune di Milano che in tutt'altra direzione
E in secondo luogo numerosissimi sono gli esempi che ci vengono da altri Paesi
Faccio riferimento all'indagine accurata di Vandelli nell'ultimo strascico di Quaderni costituzionali
Di scissione netta dei principi che reggono sistemi elettorali nazionali e sistema elettorale regionali e locali ad esempio in Germania
Sì all'elezione diretta da parte del corpetto al borgomastro io non propongo affatto l'elezione diretta di sindaci e presidenti di regioni come vedrete
Come tratti vorrà guardare la relazione e l'investitura parlamentare cancelliere
Parimenti in Francia Spagna e Stati Uniti vigono principi diversi per elezioni nazionali e per quelle regionali e locali
E d'altro canto continuare a proporre per le regioni
O per le amministrazioni locali di schemi di quindici anni fa come se nulla fosse successo nulla fosse stato sperimentato non mi pare né scientificamente né politicamente corretto
Chiaro che è un'opinione
Le proposte possono essere più diverse e molte di qui
Quelle prospettate possesso discutibili ma certamente sbagliato sarebbe persiste nel tentativo di procede soltanto attraverso il decentramento di funzioni e risorse finanziarie
Dal centro e periferia senza porsi quell'obiettivo che dicevo prima
Cioè di inserire questa istituzione all'interno di una politica complessive economica che possano dare un ruolo ed uno spazio senza una politica complessiva delle istituzioni che coinvolga le amministrazioni locali ma anche gli apparati centrali non mi riferisco soltanto ai ministeri senza regole
Che siano in grado di modificare forme e mobili della politica mi fermo qui
Ringrazio va bene prego Minichiello
Io vorrei limitarmi
Stato alcune brevi osservazioni
Su quelli che appaiono
I cui temi per discussioni nelle due giornate convegno
Cioè da una parte alla ricerca di efficienza
Nella della pubblica amministrazione
Dall'altra qualche rapido commento al dibattito sulla crisi dello stato sociale così come ieri
E stamani l'abbiamo potuto apprezzare nel corso del nostro FIFA
E con sulla prima questione io condivido molto
L'accentuazione particolarmente
Nuova
Che è stata posta sin da ora sono indagati poi a tutti i relatori subì sogno sulla centralità sull'urgenza
Della riforma della pubblica amministrazione in effetti se ci si pensa il nostro Paese non ha mai conosciuto
Come in questa fase alla ristrutturazione industriale avvenuta per gran parte un divario così marcato così profondo Trapani belli di produttività di efficienza di efficacia
Del sistema dell'impresa con quello del sistema dalla pubblica amministrazione
Io voglio limitarmi a dire che condivido tutti coloro l'opinione di tutti coloro che affermano che questo è un tema decisivo per il movimento operaio perché questo divario non è solo un divario tecnico
E un divario
Che continuamente alimenta un'opposizione sociale alle istituzioni
Perché poi le conseguenze sul piano della tenuta democratica assai pesanti è un divario che ha raggiunto livelli tali che o lo risolviamo noi a favore dei diritti dei cittadini o viene risolto
Contro il tasso di democrazia che c'è nel nostro Paese
Nello stesso momento in cui però concordo con questa centralità con quest'urgenza debbo confessarvi che l'esperienza che io sto facendo come amministratore
Pubblico
Mi porta
Anche a scoprire il dove dei piccoli passi nella ricerca dell'efficienza
C'ho il dovere l'obbligo di misurarsi con il possibile di dare un'importanza grande nei singoli atti di gestione di utilizzare detto in altri termini negli spazi
Di competenza di professionalità di risorse tecniche che esistono anche questa Amministrazione così sfascia per cui debbo confessarvi
Che sento oramai con un certo fastidio proprio per l'esperienza che sto facendo una facile demonizzazione più a sinistra da tempo pratichiamo contro la pubblica amministrazione qui voi
Non si accompagna una volontà fare in tempi rapidi non soltanto di progettare
Che sento molto pericolosa da questo punto di vista sulla possibilità di utilizzare gli spazzini
Pur dentro questa baracca assai sfasciata perché abbiamo io vorrei sottolineare tre punti brevemente per passare poi alla seconda questione
Primo punto rapporto tra politici e tecnici
Non potendosi praticare io voglio rendere giustizia a Cavazzuti rispetto a la battuta di Barbera non potendosi esercitare la soluzione all'americana in Italia
Non foss'altro perché non esiste la democrazia compiuta
Bisogna ragionare invece rispetto un indicazione per Rodotà Empoli ci è venuta che quella di distinguere nettamente i poteri di indirizzo sono il controllo propri degli organi politici con i poteri di gestione propri dalla tecnostruttura solo che questa netta separazione che non sempre noi abbiamo praticato io vorrei subito dire che è assente solo io la condivido molto questa separazione tento di praticarla nell'ente in cui lavoro ma ha senso se punta alla sinergia
E per puntare alla sinergia sono essenziali tante e piccole riforme di noi stessi su come siamo amministratori ebbe la macchina organizzativa naturalmente cioè io per poter esprimere un potere di indirizzo strategico
Perché questo sia reale non sia fittizio non sia slogan debbono riempirlo di tecnicalità
E debbo Barbera Giulio se ho colto bene tuo passaggio non lo condivido ebbe boh chiedere che il burocrate diventi politico cioè parte in CP al progetto che mi porta dare l'indirizzo strategico
Cioè l'esigenza di nuove relazioni sindacali proprio partendo dalla discussione diventa fondamentale e debba avere sempre una realtà come l'impressione strano il destino di un comunista
L'INPS ingovernabile io per renderla governabile debbo ridare porcheria dirigenti
Per poterli controllare fuori Massimo continua la situazione che c'è oggi
In cui c'è un processo Dieter responsabilizzazione di cogestione deteriore in cui non si capisce Hitch autorità in contingente se punisce qualcuno deve pur richiamato dal politico se io noi dopo there dirigenti non potrò mai controllarli
Quindi ripeto un pre
Possibile anche nella situazione di oggi seconda cosa molto rara
Il controllo sulla burocrazia non può essere esercitato soltanto dal potere politico sia esso governo Parlamento organo collegiale
Il controllo sulla burocrazia deve essere esercitato anche come controllo sociale
Non ho affidato soltanto al personale dell'amministrazione pubblica perché in gioco
Citeremmo illusioni pericolose ma affidato alle grandi organizzazioni rappresentative delle grandi forze sociali nel caso specifico per la parte che loro competono le grandi confederazioni sindacali
Io faccio un esempio guardate
Nell'utilizzo di questi spazi di gestione non sto impostando lavori di grande peso
Il recupero dei crediti c'è una massa enorme di crediti su come possiamo concretamente agire su cui impostare i modelli misure straordinarie era decisione che abbiamo preso di liquidare in via provvisoria l'attenzione entro tre mesi dalla presentazione alla domanda
Proprio per sottrarci ad un giudizio di inaccettabilità sociale e diffusissimo tra chi città e cittadine pensionati sui tempi con cui le imprese liquidare attenzione
Ecco per fermarci a questo aspetto io debbo dirvi che questa decisione
Che reali senza una grande svolta nel modo di funzionamento della pubblica amministrazione che non voglio parlare di fatti tecnici sottolinea il fatto politico
Se l'Inter se riuscirà veramente a liquidare la pensione a tre mesi voi capite e si mette al centro il diritto del cittadino e si invece abbassa enormemente la capacità discrezionale dalla pubblica amministrazione
Di favorire gli amici di lasciare dormire alla pratica dei cittadini e non protetti quindi è una grande svolta politica debbo dirvi che nel fare questa svolta politica
Io ho incontrato resistenze vari clienti
Che dentro la nostra famiglia dentro il nostro mondo
Non voglio perdermi in dettagli che non servono ma voi io segnalare questo teste
Su cui
Certamente la direzione che avevo preso non l'abbandoneremo anche si incontra un molte resistenze per dirvi che quanto Massimo Paci diceva nella relazione
Che per il movimento operaio si apre il problema di solida e dei re
L'equivalenza tra Stato sugli lavoratore status di cittadino e darci noi come movimento operaio un dovere di difesa del cittadino
Beh questa è una cosa
Di grande portata che per esempio dentro l'interesse apre il grande problema
Se vanno protette i soci dei patronati prima dei cittadini non organizzati o se invece non vada completamente rovesciata questa cosa
La terza cosa rapidissima che voglio dire sempre sugli spazi che esistono per preparare la riforma perché se non utilizziamo questi spazi compagni l'unica via d'un amministratore comunista la dimissione non esistendo credo per tutti noi la possibilità dall'adattamento
L'altro che il suo spazio che esiste e
Guidare e ed estendere il processo di cambiamento prodotto dall'introduzione dei nuovi sistemi informatici della pubblica amministrazione
Guardate la gestione sindaca dell'INPS tanti limiti e delle dobbiamo farci tanto avuto critiche ma questo merito ce l'ha di a vere contrariamente al resto dello Stato incorporato nella sua organizzazione lavori sistema informatico
Non l'ha delegato come i ministeri a società altre ma vede introdotto dentro la pubblica amministrazione un grandissimo sistema informatico apre problemi enormi
Di politica salariale io formo nuove competenze che poi riprende il mercato perché non posso dare di me il salario nel ruolo giusto apre problemi enormi che rendono decisiva nella pubblica amministrazione
Una delegificazione una del regolamentazione
E anche sperimentazione in termini relazione sindacali che mi sembrano molto urgenti io mi fermo qui su questo primo campo di osservazioni vorrei spero di essere capito non sostengo che basti la buona gestione o i piccoli passi dico che senza questi noi stiamo soltanto con chi demonizza per preparare un avvenire che certamente non è il nostro allora utilizziamo insieme grandi progetti che ci vogliono una grande mobilitazione che ci vuole al bisogno di riforma non sostituibile dall'ordinaria gestione
Però una gestione fatta secondo finalità valori principi che poi sono i nostri ripeto a grandi spazi per modernizzare questo settore decisivo della società italiana secondo aspetto rapidamente
Io proprio perché condivido molto ci sono certamente molte cose da discutere ma condivido molto rimpianto
Analitico e propositivo
Illustrato ci stamane da Massimo Paci
Sulla riforma dello stato sociale vorrei limitarmi ad alcune considerazioni politiche soltanto
Molto Rampi
Ma io voglio dire che
Sento come Piero
Lasciamo stare le intenzioni strumentali o se c'è la pajata se si guarda la Palio si guarda il travet io sento come vero il richiamo che Demi che risiede affatto
Al movimento sindacale al Partito Comunista del pericolo che noi corriamo
Di trovarci alleati
Di una linea assistenzialistico clientelari
Sento questo pericolo come vero
Perché
E nel passato alcune cose le abbiamo compiute da oggi può mettere sotto revisione critica spietata
Mi riferisco l'operazione che abbiamo fatto a metà degli anni Sessanta
Come Partito Comunista e Partito socialista
Quando noi abbiamo partecipato
All'operazione di allargamento delle prestazioni assistenziali e previdenziali senza adeguata copertura fissa fiscale no
Allora cooperazione la sinistra l'ha compiuta per una ragione politica degna
L'alleanza con il ceto medio a carico di un forte contributo di solidarietà da parte dei lavoratori dipendenti
Però si è dimostrato alla prova del fatto che non sia facile
Proprio perché perseguita con questo sistema lo Stato che dà tutto a tutti e nonno costruisce prima o poi al momento della stretta vicenda della legge Visentini e noi stiamo un po'a balbettare non abbiamo
Quindi c'è il pericolo di un continuismo
Che possano trovarci alleati
Degli assistenzialisti corporative o clientelari c'è io non lo voglio sottovaluta non voglio pesare non voglio trovare alibi nell'atteggiamento degli altri siccome importante al giorno gli stessi lo sento questo pericolo
Come sento anche il pericolo vero accennato De Michelis sul fatto che noi sottovalutiamo
Questo fenomeno dei ceti medio alti che hanno soltanto una rivendicazione concreta
Che è quella di stare fuori dal sistema obbligatorio
Di costruirsi la pensione se il fenomeno è molto più vasto di quanto non lo percepiamo
Per cui da questo punto di vista
Noi dovremmo riflettere anche su un altro messaggio che cita Massimo Paci se la sinistra buone come cardine della propria proposta riformatrice
Fare propria punì valori individualisti ci mettendoli dentro per una cornice il quadro e principio dalla solidarietà che caratterizza le forze progressiste
In tutta l'Europa occidentale
Diversamente se il fenomeno contiamo continuiamo a demonizzare Luca rimuoverlo e sulla pensione integrativa ne vediamo soltanto l'uso eversivo che ne vogliono fare le forze conservatrici ma non l'assumiamo come invece realtà F. numero reale da riportare dentro i bisogni dei riformati sistema pubblico e noi ci troviamo molto spezzati come infine sento come vera
Nel discorso di De Michelis l'accenno che fa attenzione
La la crisi dello stato sociale si accentua se non si interviene mi permetto di dire al ministro che questa affermazione se può cogliere alcuni ritardi forse esprime soprattutto autocritica del governo che dal settantotto in poi
Non ha lavorato esattamente per la riforma ma facendo star le cose come stanno
Ha creato causò destabilizzazione e poi tutte le operazioni di rilancio neoliberista di cui si è parlato ecco detto queste cose che cosa non condivido io che cosa non mi convince
Dell'intervento fatto dal ministro avvio mi avvio rapidamente alla conclusione
Non mi convince
Il messaggio che il fondo c'ha lanciato al movimento sindacale in questa sede al partito
Che noi che la distinzione tra linea riformista perline assist assistenzialista così netto
Dentro intatta partito che a noi non resta altro che schierarci
Badate bene questo disturba non solo per motivi di orgoglio di autonomia di identità che credo sono più che legittimi ma disturba soprattutto perché le cose non stanno così in altri momenti il movimento sindacale ha saputo schierarsi di fronte ad alternative che sono veramente chiare ma nel caso estera pensionistico l'alternativa non è queste
E lo dico per ragioni merito rapidamente
Ma prendete la proposta
A parte quella grossa su cui c'è il dissenso
Di volere rallentare in maniera pesante la dinamica delle pensioni già esistenti
Ma prendete il discorso che si fa sul tetto
Cioè la decisione di e qui parlare il tetto contributivo al tetto pensionistico che il modo con cui De Micheli si passa dalla seconda alla terza fascia senza questa norma non può costruire sul sistema delle tre fasce
Beh questa norma ha come effetto quello di togliere all'INPS alla previdenza pubblica non abbiamo calcolato qualcosa come mille miliardi l'anno
Mite potenzia quindi le finanze pubbliche
E
Innesca un processo che vede alla fine non è uno slogan che non usiamo il risultato di un'analisi un processo in quella fine si vede l'impressione non rimangano i poveracci e la previdenza integrativa date i ceti medio alti
C'è un'operazione oltre discutibile dal punto di vista sociale ed economico di rottura di un'alleanza a cui
Tutte le forze progressiste del movimento operaio dovrebbero tenere
E mettete assieme questo discorso sul tetto
A cui noi diamo risposte diverse perché non ci limitiamo a denunziare ex in campo di battaglia esistono altre proposte noi diciamo
Proprio nel tentativo di conciliare individualismo con seduta vieta
Che i contributi debbono pagarsi su tutta la retribuzione solo più il rendimento dei contributi è decrescente superato una certa soglia in questo modo io salvaguardia del ruolo redistributivo dell'INPS è però riconosco la legittimità dei ceti medio alti che per una pensione superiore
Io voglio regole uguali non regole uniformi
Non penso pur essendo questo una grande utopia del movimento operaio non penso che ad una società di diseguali nella vita attiva possano mi dicono sa mente succedere automaticamente a succedere una società di uguali nella terza età
Quindi ci sono proposte diverse come se la nostra proposta per le pensioni integrative riconoscerla tutti utilizzando una parte del trattamento di fine rapporto quindi esistono proposte diverse
Ma mettete ripeto in collegamento questo discorso sul tetto che poi sia per la terza fascia tutto buttato sul mercato
Con nota l'altro punto del suo progetto che mi preoccupa molto
Che quello di dare all'INPS e un'autonomia impositiva soltanto sui lavoratori dipendenti la situazione che si verrebbe a creare sarebbe la seguente
Dall'impresa escono fuori i contribuenti ricchi rimangono i poveracci e sui poveracci per raggiungere l'equilibrio di bilancio io consiglio d'amministrazione posso esercitare unno accrescimento del carico contributivo fino al tre per cento solo sui lavoratori dipendenti
E beh voi capite che qui ci sono molte cose che non funzionano allora e concludo rapidamente
Purtroppo il dibattito attuale sulle poneste pensionistico ma come Massimo Paci sa bene non è quello che lui indicava
Il dibattito in corso avviene in una condizione in cui non si guarda ancora la riforma necessaria alla riforma ideale
Si distinguerà forse bisogna vedere in che termini tra assistenza e previdenza non si farà la riforma l'assistenza
No non si discute su questo nodo decisivo che il rapporto tra sistema contributivo sistema fiscale
Nuove forme di prelievo che tengono conto della nuova composizione organica del capitale
Non si discute soprattutto del rapporto tra riforma resterà pensionistico e all'allargamento dell'occupazione della crescita perché si discute di Petroni bensì questo problema tecnico e come se non non è invece una delle carte decisive l'identità di una società certe cose molto complesse e purtroppo il dibattito non ha queste dimensioni
Ma per fermarci sul dibattito che c'è oggi siccome anch'io voglio chiudere questa fase perché se non si fa niente e lo sfascio il Caorso io faccio una semplice osservazione proposta con cui concludo
Io non ho voluto partecipare in questi giorni al tiro al massacro che c'è stato sulle proposte di De Michelis
Perché lo sento pericoloso questo gioco
Da settantotto in poi si è proceduto in questo modo non si è fatto niente
Siccome i peggiori nemici per me sono quelli che non vogliono fare niente
Io non voglio partecipare al gioco al massacro io dico soltanto estraiamo i punti di dissenso che sono meno la mia valutazione quello che indica che su questo ci sia un vero confronto è una vera ricerca di intese a sinistra
Questo è il modo di utilizzare le possibilità nuove che la sinistra ieri gli appelli ieri come diceva De Michelis sia di utilizzarle aprendosi al confronto e non impartendo lezioni
Occhetto
Ma credo in primo luogo che se posso dire che la serietà e la intensità
Della riflessione che in questo convegno si è venuta svolgendo rappresenta un contributo significativo per la definizione il rilancio di una strategia riformatrice nel nostro paese naturalmente abbiamo tutti potuto constatare che si sono espresse posizioni diverse sia tra i politici che tra gli specialisti
Che sono anche l'ovvia dimostrazione che gli stessi specialismo mi non sono neutri e sono anch'essi influenzati dalla situazione economica e così
Ma quali che siano le diversità dell'approccio mi sembra che sia ormai comune come appare da questa stessa discussione
L'aspirazione a costruire le premesse di un rovesciamento delle politiche neo conservatrice a raccogliere le sfide dei grandi processi di modernizzazione che hanno profondamente segnato la società italiani vale forse la pena ricordare qui che di questa ricerca di questo impegno
I Comunisti Italiani hanno fatto l'asse della propria ricerca della propria politica dal Congresso di Firenze ad oggi non solo ma che ciò che è avvenuto
E avvenuto in un intreccio più serrato è secondo con la ricerca e la ispirazione di altre forze della sinistra europea noi abbiamo lanciato come sapete Congresso di Firenze l'idea di una convenzione programmatica
La ricerca e la discussione intensa di questi giorni va considerata come un momento è un contributo della stessa convenzione programmatica nel senso che con uno spirito con cui l'abbiamo proposta congresso infatti proprio a quel congresso
Noi avevamo affermato che l'alternativa programmatica richiedeva una iniziativa che avrebbe dovuto svilupparsi su diversi terreni e sollecitare spostare in avanti il forze di diversa tradizione e di diverso differenti ispirazioni ideali e culturali
Ed è in questo contesto che abbiamo appunto parlato della necessità di aprire un processo un articolato movimento di lotta di ricerca d'impegno
Sui contenuti del cambiamento della trasformazione da cui potesse scaturire una convenzione programmatica capace di rivolgersi al di là delle pregiudiziali a tutti coloro che avvertono la necessità di rimettere positivamente in movimento la situazione politica del Paese
Ora questa nostra proposta
Mi sembra che sia stata molto apprezzata
Ed è la più parte oggi si chiede di affrettarmi né la rendita la realizzazione
Sono dunque d'accordo
Con quanti ci hanno sollecitato a prestare la massima attenzione al metodo ai ruoli agli strumenti ai tempi con cui se arriva l'elaborazione del programma e ritengo anche utile il richiamo a fare tesoro dell'esperienza di altri partiti della sinistra europea in particolar modo delle spese
Vorrei però sottolineare che il compito che ci sta dinnanzi e per certi aspetti diverso infatti alcune delle questioni che concernevano una vera e propria ridefinizione dei valori e delle identità con cui si è trovata a fare i conti l'Spd nel suo passaggio da Bud Godesberg a Norimberga
Sono state da noi in rapporto alla nostra tradizione
Affrontati in diversi momenti che vanno dalla dichiarazione programmatica dell'ottavo congresso a quella del decimo alle acquisizioni successive dell'euro comunismo fino all'elaborazione emersa dal Congresso dire ora noi abbiamo il compito di proseguire in questa elaborazione soprattutto sotto il profilo della necessità di presentare un vero e proprio programma per il governo del Paese
E non riteniamo di doverlo fare solo attraverso una conferenza programmate pensiamo invece a diversi momenti di ricerca e di elaborazione di cui questo stesso convegno una tappa che dovranno concentrarsi su alcuni fondamentali settori da quello della Giustizia quelle dell'Università dell'informazione e così via dicendo
Contemporaneamente proseguiamo nella elaborazione nell'iniziativa a partire da quella che riguarda le proposte per un Piano del lavoro che saranno discusse nella prossima riunione della direzione del nostro
Nell'avviare la Costituente programmatica che ovviamente avrà un suo momento culminante in un'assise nella quale presenteremo il programma
Noi partiamo dalla convinzione che le scelte con le quali oggi debbono misurarsi le forze di progresso sono scelte da cui dipendono l'avvenire del Paese il suo sviluppo il suo declino le sorti stesse della democrazia italiana nella società e nello Stato
A ben guardare
Da dove viene e ciò che noi chiamiamo il fallimento del pentapartito certo dallo scontro di potere che ha visto lungamente avvinti democrazie cristiane Partito Socialista dalla questione della Presidenza del Consiglio
Ma questa è per così dire la storia Interna dalla maggioranza limitarsi a questa sarebbe miopia esiste anche una storia Esterna di cui occorre tener conto
Al congresso di Firenze lo affermammo in modo molto netto quando dicemmo che il pentapartito rappresentato il tentativo di dare alla crisi sociale politica manifestatesi in Italia negli anni settanta
Una soluzione in termini di stabilizzazione moderata e conservatrice con l'obiettivo di porre definitivamente ai margini le forze più avanzate del rinnovamento
Si tratta del medesimo processo che ha consolidato alla guida della gigantesca partita di redistribuzione di potere risorse oltrepassando le dimensioni dello Stato nazionale
I blocchi neo conservatori ha determinato in quasi tutto l'Occidente un ricambio di ceto politico a svantaggio della sinistra
Parallelamente alle ristrutturarsi delle società industriali avanzate per i grandi agglomerati di interesse secondo uno schema di mobilitazione mio corporativa appeso al corpo in quegli anni una proposta di modernizzazione dei sistemi politici
Che punta alla semplificazione dei sistemi di rappresentanza a un depotenziamento delle forme della sovranità democratica
A un ripristino dei Circuiti elitari decisione controllo infine a quell'impoverimento dei contenuti di cittadinanza
Di cui ha parlato ieri prodotta
E questa la morsa che si stringe sulle conquiste dello stato sociale
Ed è una morsa che pone gli specialismo mi le componenti le competenze dinnanzi a problemi delicati che in modo molto diretto chiamano in causa interessi e aspirazioni contrastanti
Per questo la discussione il confronto fra competenze politici devono essere affrontati con franchezza
E non possono non entrare nel merito delle finalità degli obiettivi
E dei valori che guidano la stessa ricerca programma
La data lo ha detto ieri con decisione anche compassione il compagno Reichlin nel suo interno
Cioè anche utile e necessario al fine di avviare quel processo di elaborazione programmatica delle forze di sinistra
Nel corso del quale si sperimentano anche nuovi rapporti fra decisione conoscenza tra intellettuali e politica la cui esigenza anche sul terreno dei modelli organizzativi emerge da questo stesso
Infatti il problema del programma e vorrei sottolineare questo aspetto e il problema spesso del nesso tra finalità valori obiettivi e blocco di alleanze sociali e politiche
La stessa discussione così come si è sviluppata fino a questo momento a al centro mi sembra questo problema
Come abbiamo potuto constatare de differenti approcci e la questione delle alleanze presenti nelle relazioni di Andriani di atomi di salvate in altri in cui
Queste diversità non dipendono a mio avviso da astratte visione programmatiche nascono molto probabilmente anche da una diversa visione dell'alleanza e su cui deve fondarsi il progetto riforma
La questione è complessa ed è una questione che divide tuttora la sinistra in una vasta gamma di posizione di sfumature
Ai due estremi di questa gamma si collocano da un lato le posizioni di vent'difensivista
E dall'altro quelle che riducono al massimo gli obiettivi di trasformazione in vista di un allargamento indiscriminato delle alleanze nello stesso tempo abbiamo la posizione attivamente assunti
Recentemente da Martelli
Che è quella della radicalità di alcuni obiettivi non inseriti in un quadro di riferimento una simile posizione si avvicina di più la politica del doppio binario un interno alle istituzioni e l'altro in movimento
Due binari che non si incontrano su uno stesso piano programmati
Il limite di questa impostazione sta nel fatto e invece di promuovere reali mediazioni ad alto livello tra i diversi strati e ceti che dovrebbero formare nuovo blocco riformatore finisce per aprire molti e anche contraddittori sportelli sul mercato politico io invece intendo affermare con forza che il problema del programma e anche il problema della mediazione nel senso della ricerca delle nuove compatibilità del blocco riformato
Tutto sta nel collocare il punto di equilibrio sociale e politico in cui tale mediazione deve venire cade c'è un'indubbia verità interna nella diffidenza nei confronti delle scorrerie movimentista
Tuttavia la risposta la mera sovrapposizione tattica di obiettivi
Non può essere il difensivi sono corporativo nemmeno se operato dalla classe operaia nell'acquiescenza e la subalternità nei confronti delle compatibilità del blocco moderato il mero movimentismo e la radicalità disparate degli obiettivi contraddicono lo sforzo fondamentale compiuto dalla stesse spese
Di una mediazione più ampia e in sostanza entrano in rotta di collisione con l'esigenza della formazione di un nuovo sistema delle alleanze ma voglio però aggiungere con altrettanta chiarezza
E se non ci spaventa l'esigenza posta da Salvati su cui anch'io son convinto corre riflettere riflettere seriamente
Di rispondere alla scarsa credibilità dei ceti bancari imprenditoriali e tecnici sul terreno del controllo della dinamica dei redditi monetari cioè una politica di tutti i redditi e di un compromesso politico
Tuttavia è bene anche sapere che un simile terreno di confronto non implica necessariamente una riduzione minimalista degli obiettivi di trasformazione ciò soprattutto in seguito alle nuove voragini strutturali riaperte dalla grande ristrutturazione
Che ha caratterizzato questi anni io offensiva dinamica è stato sottolineato ieri nell'introduzione poiché anche da RAI del neoliberismo
Quindi guardiamo ci da due forme di soggettivismo sfrenato
Sia quella che fa dell'inversione dei rapporti di forza l'obiettivo fondamentale a prescindere dalle finalità
E sia quella che fa dell'anno a un'inversione dei rapporti di forza e di potere un tabù inviolate
Allora se il problema del programma è anche il problema della mediazione delle compatibilità
Occorre definire il rapporto tra compatibilità e Progetto
Di trasformazione e finalità
E sufficiente meditare su alcune questioni elementare ma indubbiamente complicate
Il fatto stesso che la maggioranza della popolazione
Tende ad essere organizzata invece che dentro il processo produttivo al di fuori di esso muta in modo spettacolare tutto tradizionale panorama che stava davanti sia le componenti riformiste e a quelle rivoluzionarie del movimento tra la constatazione che non si può automaticamente e senza estendere l'arco delle attività umane
Produrre occupazione aggiuntiva perché ormai gli incrementi di produzione sono sganciati da quelli dell'occupazione pone problemi sconvolgenti dal punto di vista della sostanza degli assetti sociali
E non capisco come possa essere espulsa da una visione realistica delle cose
La constatazione che la nuova rivoluzione tecnologica industriale A reca con sé implicazioni sociale di tale portata
Da mettere in discussione tutti gli assetti dell'organizzazione sociale nel rapporto tra tempo di lavoro e di vita per giungere al cuore dei tradizionali rapporti familiari e dello stesso modo di vivere persino al senso che si dà della ditta si tratta in sostanza della questione dei nuovi bisogni
Basta pensare a cosa potrà essere nel futuro la divisione tra coloro che posseggono e coloro che non posseggono le informazioni adeguate
Per comprendere che la nuova strutturazione gerarchica della società e il suo superamento si porranno in modo del tutto diverso dal passato
Lo stesso superamento della separazione tra momento della produzione quello della riproduzione che si manifesta attraverso la divisione dei ruoli maschile e femminile
Implica mutamenti nei rapporti di forza di proporzioni incalcolabili in quanto impone una profonda riorganizzazione della società dei suoi orari dei suoi ritmi dei suoi modelli produttivi ed è la qualità stessa del lavoro
Tutto ciò mi domando estraneo al programma a rapporto nuovo che occorre sapere determinare tra settori deboli e una parte dei settori forti della società
Al di fuori di questo problema a mio avviso non esiste programma democratico credibile c'è solo o il livellamento autoritario l'anarchia corporativa o un mix dell'uno e della e il problema stesso della fluidità delle alleanze degli schieramenti
E cioè delle alleanze trasversali che attraversa hanno insieme il corpo sociale politico tra scendendo le tradizionali e rigide classificazioni sociali
La sintesi che si manifesta anche attraverso una reale mediazione e il problema stesso del programma
Qui sta il vero e nuovo sforzo ancora del tutto non riuscito della socialdemocrazia tedesca anche per la presenza nella stessa socialdemocrazia tedesca di elementi di socialismo etico ora una simile visione come evidente esalta la centralità del programma
Ma come punto diffusione a partire dal quale si saldano le nuove aggregazioni
La sinistra dunque Debuchy deve suscitare una coalizione che ai deboli unisca come si è detto il maggior numero possibile dei forti anche se i loro interessi sono immediatamente diversa
E ciò non lo si realizza al di fuori di una corretta definizione delle priorità ma nemmeno attraverso una riduzione aprioristica degli Obiettivi trasformazione a una sorta di autocensura programma
Nella trasferta salita delle alleanze si rendono necessari faticosi processi di fusione
I piccoli passi che ricordava anche adesso quel ritornello Militello volti a fronteggiare in termini moderni
La spinta di vinti di individualizzazione nel quadro però di un nuovo rapporto tra Stato e mercato tra pubblico e privato
Questo mi sembra che sia il terreno di un rilancio dello stato sociale che tenga conto e mi sembra la cosa più interessante di questo convegno che tenga conto delle dure repliche neoliberiste di questi anni
E ciò richiede indubbiamente una politica delle compatibilità
Ma una politica delle compatibilità che sia funzionale agli obiettivi di rinnovamento cosa di cui non si vede nemmeno l'ombra nell'impegno del Governo e io mi chiedo cosa vuol dire riformatore o anche riformista
Al di fuori della soluzione di questo problema
Io nego realismo programmatico alle illuminazione era sottili che che di volta in volta accolgono
Una parte della maggioranza e anche lo stesso ministro De Michelis ciò che manca e la capacità la volontà l'intenzione di delineare in contrapposizione con la mira somma corporativa degli interessi
Propria di un certo mercato politico ipotesi di una nuova alleanza riformatrice contrapposta sì caro De Michelis alla strategia della barricato anche alle logiche sociale populiste
Ma anche contrapposta al mercato politico a doppio binario oppure alla degradazione dei deboli sacrificate immolati al meccanismo di accumulazione
E voglio ricordare non per ritorsione
E se esistono quelle di bollette se io concordo quindi non ci torno di cui parlava Militello adesso voglio ricordare a De Michelis
La canea sociale populista contro la politica dell'austerità con cui noi allora tentammo di affrontare con la stessa questione
E invece io ritengo che nell'attuale quadro che è del tutto funzionale una politica dell'occupazione volta riprodurre la guerra tra i poveri come quella proposta dal Governo proprio per le sue disparità
Emerge quindi l'esigenza della costruzione di un'alleanza positiva è consapevole sulla base di un pregiudizio preciso progetto di sviluppo della società
Ed è in rapporto a questo obiettivo che si possono e si debbono accettare il gradualismo e che si determinano le mediazioni
Io voglio anche dire facile polemizzare con una caricatura
Quando è proprio sulla concretezza dell'uso delle risorse che si manifestano lei inadeguatezza di fondo del Governo pensioni Mezzogiorno uso del territorio non ritorno sulle questioni che qui sono state brillantemente affrontate da Massimo Pace adesso da Militello
Ciò di cui in colpiamo il governo e la mancanza di realismo soprattutto nella capacità di mobilitazione delle risorse a tu attorno ad alcuni Grandi Progetti
Quindi il problema storico e programmatico che ci sta dinnanzi e la direzione del gradualismo
E non la scelta tra gradualismo e massimalismo
Questo dovrebbe essere il terreno su cui si misura la sinistra oggi
Nella sinistra al governo io ritengo non c'è gradualismo perché non c'è una direzione finalizzata altro che quella progettualità riformatrice di cui parlava Massimo Paci
E io voglio dire anch'io con Militello che noi vorremmo potere scegliere nel governo tra riformatori e clientelare
E vorrei dire a De Michelis benissimo presentateci questa divisione all'interno del governo a noi non ci tireremo indietro questa età tradizione di tutta la politica del Partito Comunista
Se vogliamo per davvero il programma dunque
Dobbiamo incominciare a discutere seriamente attorno a un'ipotesi di trasformazione positiva ha un grado al andrà dualismo qualitativo che guarda oltre il difensivi ISMU le logiche sociale populiste che colloca la stessa radicalità e parzialità degli obiettivi dei movimenti
In un rinnovato impegno progettuale nel individuazione di precise compatibilità cui attenersi ciò è tanto più drammaticamente urgente
Perché si stanno spostando i confini della parte più debole della società
Nel senso che si allarga la sfera potenziale degli esclusi e si concentra nelle mani di un amante di una minoranza il dominio della società attraverso la modernizzazione dei processi e il dominio sulle tecnologie
Ma più in generale il superamento della crisi dello Stato sociale si colloca oggi nelle contraddizioni nuove aperte dal neoliberismo e su questa base che prende l'avvio un nuovo discorso sullo sviluppo di qui prende anche il rigore l'esigenza posta ad Andriani mi sembra e si riferisce ai nuovi contenuti dello sviluppo e alla sua qualità da cui scaturisce l'ipotesi di una transizione a un nuovo modello
Emerge con forza la novità la vera risposta la replica neoliberista che sta per l'appunto nell'ipotesi di socializzazione dell'accumulazione
Cioè programmazione socializzazione progressiva nel quadro di una riforma del mercato
Il che rende ancora più urgente una prospettiva di socializzazione che non identifichi l'intervento pubblico con la proprietà statale così come è stato afferma
Anzi si tratta molto probabilmente di capovolgere l'attuale situazione
E anche qui io vorrei sfidare le forze riformatrici non riformiste interne al governo e caratterizzata dalla mancanza di programmazione nelle scelte centrale
E la totale ingerenza statale nei terminali soffocamento dell'imprenditorialità e della professionalità
Per sostituirla con invece con una forte indicazione delle opzioni centrali entro cui muoversi e una più aperta liberalizzazione delle capacità di iniziativa dei terminali
Ciò richiederebbe uno spostamento di tematica a proposito delle riforme istituzionali verso questioni serie a partire da quelle inerenti al governo democratico dell'economia
E alla democratizzazione e socializzazione dei processi di accumulazione ipotesi dovrebbe essere quella di liberare il mercato da pesanti ipoteche burocratiche per guidarlo anche attraverso l'azione di soggetti pubblici verso più alti obiettivi di socialità
In questo senso si può parlare insieme non solo in termini di è logico politico ci di libertà e di socializzazione ma allora mi chiedo
L'oggetto dell'economia
E di un'economia che punta alla piena occupazione
Non può non essere anche il superamento della scissione tra il lavoro e la destinazione del lavoro
E quindi il tema stesso di chi è come si decide la destinazione del lavoro
E ancora perché perché cosa produrre un programma devono rispondere anche a queste domande a questi bisogni solo di qui è possibile partire per definire gli obiettivi concreti e anche le alternative reali
Questo è anche il punto d'incontro con la più vitale avanzata riflessione della sinistra europea
Nell'ultimo scorcio di questo secolo si tratta di far fronte da un lato agli effetti sconvolgenti delle dinamiche economico mondiale che hanno punito le regioni più deboli aggravando le condizioni di dipendenza del sud del mondo
Dall'altro occorre Prado padroneggiare gli effetti di una rivoluzione tecnologica
Che apre al lavoro umano straordinarie possibilità di intrapresa ma al tempo stesso viene compromessa nel dispositivo di uno sviluppo distorto torto squilibra ante in testa infine si tratta di rispondere alla domanda forse centrale del nostro tempo
Quella che in sé riassume l'insieme delle aspettative
Dei bisogni dei diritti non più solo dei consumi emergenti dalle nuove forme di vita associata nella produzione della cultura nelle strutture civili nei movimenti che solcano l'intera società si tratta della domanda di una nuova qualità dello sviluppo questa domanda sfida oggi la sinistra europea nel suo complesso
A questa domanda e concretamente legata all'esigenza dell'elaborazione del programma che abbiamo messo al centro della nostra riflessione e della nostra politica dal Congresso di Firenze
E chiaro dunque qual è il significato che la proposta di programma viene assumendo non si tratta di un elemento accessorio della nostra politica
E neppure soltanto della doverosa indicazione di obiettivi e contenuti sui quali concentrare di volta in volta le risorse politiche a disposizione
Così facemmo quando presentammo sola forza politica che lo giudicasse necessario ed uscisse a realizzarlo nel corso dell'ultima crisi una bozza di programma per la parte conclusiva del sono questi segmenti parti di un grande processo di definizione programmatica questo processo non si risolve a tavolino ma ambisce a saldare competenze e scelte strategiche
Nel vivo di un movimento che impegna tutte le risorse politiche del nostro partito di un confronto aperto sulle grandi linee di trasformazione della società e dello Stato e sulla venire letta e ecco quello che diciamo a quantici addebitano l'astrattezza e la strumentalizzazione dei programmi richiamandoci al vincolo pregiudiziale degli schieramenti come al solo indistruttibile principio di realtà
Il programma è quindi anche il percorso che porta adesso ed è insieme uno degli elementi fondamentali per la definizione delle identità di una forza politica di un partito riformatore ma anche il perno di un sistema politico italiano il punto di svolta che occorre guadagnare per rendere più ravvicinata all'alternativa temo
Proprio per questo pensiamo che una tappa importante di questo percorso sia la convenzione programmatica che annunciammo al congresso il lavoro di preparazione è già stato avviato da tempo e ha già conosciuto scadenze di rilievo questo stesso dibattito ne è una conferma
Alla Convenzione mettiamo grande rilievo proprio perché essa ci consente da un lato di dare grande respiro
Nel confronto con le competenze comuni specialismo mie con le forze più vive della società italiana all'elaborazione del programma e dall'altro perché essa ci consente di selezionare temi e forze in funzione della costruzione di uno schieramento di progresso
Si tratterà di dar corpo e far camminare intanto un programma di legislatura lasciamo ad altri stabilire primogeniture in materia all'interno della sinistra europea
A noi basta la tranquilla consapevolezza di aver individuato una prospettiva limpida è un terreno solido per Rinnovamento di questa società e di questo Stato
La parola Bagnasco
Il mio intervento no grazie Kenya intervento breve intervento credo che si possa configurare come un intervento di sostegno a Barbera
E per certi aspetti complementare al sud
Dal punto di vista non del di un'analisi istituzionali sta ma di un'analisi dell'economia e della società in Italia dal punto di vista regionali
In relazione ad un paradosso è evidente che è quello che l'Italia una Società con struttura molto regionalizzata
Dove però stentano a svilupparsi un sistema di istituzioni regionali adeguate a questa situazione ed efficiente ed efficienti
La premessa del discorso è che la differenziazione non è solo di grado di sviluppo per esempio
Lo è di tipo di economia di differenti forme di organizzazione dell'industria
Questo è molto importante
Di forme diverse della cultura e della politica locale da non dimenticare
Da questo punto di vista veramente l'Italia media non esiste qualsiasi discorso politico complessivo che faccia riferimento
Ad un'Italia media e che non incorpori un'analisi regionale rischia di non cogliere un aspetto importante del nostro sistema sociale ed economico
Non entro in questo che oggi è un punto di vista ampiamente condiviso anche se poi spesso politicamente non percorso
Perché voglio sottolineare schematicamente solo al Comune implicazioni che incontrano direttamente l'analisi che prima bambina facili ma queste in due niente direzioni uno è la questione che riguarda le regioni al loro interno cioè le Regioni come organi potenzialmente di governo di programmazione eccetera e l'altra e questo è l'aspetto che mi pare complementare
La questione è che riguarda il problema del governo regionale in un senso ampio del termine cioè di un governo territoriale
Della Società italiana nel suo complesso i due problemi sono molto distinti come cercherò di mostrare non sono affatto la stessa cosa e devono entrambi essere attrezzati come cercherò di dimostrare
Molto brevemente proprio su questo punto
Quando in Italia si pensa a qualcosa che abbia a che fare con una politica non dico una politica regionale ma comunque con una politica che tenga presente la dimensione di organizzazione territoriale dei fatti sociali e dell'economia l'unico modo in cui se ne pensa è il Mezzogiorno
Esistono politica per il Sud giustamente
La la la questione meridionale persiste probabilmente per certi aspetti
Si è aggravata per altri no ma comunque in ogni caso persiste fortemente né opportuno tenerla
Ancora unitariamente una questione di analisi e politica
Però questo nasconde
Che esiste
Che esiste un generale in generale un problema di governo della società sul territorio che non si riduce soltanto al problema delle regioni del loro funzionamento
Ragioniamo momento secondo lo schema Stato mercato che al quale è stato fatto sovente riferimento in questi due giorni
Il Sud è una situazione che proprio perché esiste una politica regionale per lo sviluppo del Mezzogiorno ha visto molto l'intervento dello Stato sia dello Stato centrale che dello Stato locali
Che è intervenuto a governare dove bene dove male spesso male
I flussi
Punto di vista si nota una schizofrenia incredibile spesso non notata
Sul che riguarda appunto la Società italiana sul territorio c'è stata una ricerca pubblicata qualche tempo fa giustappunto da politiche ed economiche è una bellissima ricerca che ha considerato
La distribuzione delle attività spaziali nella ampia area della regione padana
Capitani perché proprio questa analisi alcuni lo ricorderà bene questa analisi mette in luce molto bene
Come l'intera area padana sia un'area nella quale abbiamo insediamenti con le specializzazioni regimi di funzionamento prospettive di crescita molto differenziati
Questi spesso tagliano altra verso le Regioni istituzionalmente costituite in questo non c'è assolutamente niente
Nel quale stupirsi
Esistono delle gerarchie fra questi sistemi anche di questo non c'è da stupirsi
Questa struttura e tendono a riprodursi nel tempo e quindi vuol dire che sono radicati in quella parlo di questo per dire che tutto questo è avvenuto assolutamente al di fuori di qualsiasi attrezzatura di discussione politica su come andava organizzandosi questo immenso territorio
Che poi è il centro della del del dell'economia nazionale
Cioè questo è una situazione che per riprendere la prospettiva che mi sembra molto produttiva per capire molte cose in Italia di Massimo Paci prima
E questa è una situazione in cui noi non obbediamo parlare di risposta al signor conservatorismo ma è un mio conservatorismo ante litteram perché mai si è pensato a ragionare in termini i politici
Su questi assetti regionali ma neppure c'erano i luoghi istituzionali forse per farlo comunque non sono stati attrezzati dei discorsi politici in questo senso
Tutto questo a implicazioni istituzionali sui quali evidentemente interrogarsi e che purtroppo io non sono in grado di fare la seconda il secondo esempio che voglio riprendere la questione alla quale anche Barbera ha fatto cenno
Del nuovo problema che cominciano con qualche Barbetti occorre le aree metropolitane
è un problema molto grosso che qui ricordo
Per il fatto che è un tipico soggetto territoriale indistinto dal punto di vista nazioni i istituzionale che si presenta prepotentemente alla ribalta perché le grandi aree metropolitane non sono nelle regioni nelle province sono entità particolari con grandi concentrazioni di popolazione grandi concentrazioni di funzioni grandi concentrazioni di problemi
Concentrazione di problemi non sarà il caso di di ricordare ancora una volta i problemi di Napoli per esempio come grande area metropolitana che non è la Regione Campa
Ma per esempio si potrebbe anche ricordare che qualche anno fa al culmine
Delle ristrutturazione torinese
La Provincia di Torino ciò che a dire quasi esclusivamente la Area metropolitana torinese assorbiva il venticinque per cento della cassintegrazione italiana
E con effetto di concentrazione metropolitana il problema
Concentrazione di funzioni anche qui vorrei soltanto ricordare una cosa che tutti sappiamo ma qualche dato qualche volta serve per dare le dimensioni del problema Milano
La Provincia di Milano ma anche qui è semplicemente perché non dato aggregato diversamente ma in gran parte questo significa Area Metropolitana Milanese se noi consideriamo le prime cinquanta società industriali italiani
Di queste quattordici hanno sede in quest'area
Abbiamo dieci delle prime quaranta banche sei dei primi quindici gruppi assicurativi
In Lombardia ma anche qui in gran parte concentrato nella metropolitana c'è il quaranta per cento delle spese di ricerca e sviluppo in Italia dell'impresa e su cento brevetti europei che si fanno in Italia
Ventinove per cento in provincia di Milano
Questo dà un'idea per esempio degli Effetti di concentrazione di funzioni in un'area metropolitana che non possono essere ignorati sul piano di una analisi economica e politica dei problemi dello sviluppo che si pongono oggi in Italia problemi che sono certamente molto complicati pecche
Pongono per esempio in maniera tradizionale nel senso che lo sappiamo da tempo problemi di riequilibrio certamente ma non è solo per dare un'idea di come il problema più complicato vorrei dire che non sono soltanto banali purtroppo gravi ma comunque banali problemi di riequilibrio di difficile soluzione sono presenti anche problemi di sinergia certe funzioni in un paese piccolo come l'Italia probabilmente no dobbiamo immaginarci le concentrati in alcuni centri più di quanto non si pensi in ogni caso questi sono problemi da porre in maniera seria
Al di fuori di di schemi che magari sono possibili i in astratto ma che invece richiede no per essere governati
Una dose una buona dose di quel realismo critico di cui ha dato prova ieri Michele Salvati nella sua relazione in conclusione io credo che su un problema regionale nel nel senso che richiede ricordava Barbera prima sia in quel senso diverso ma complementare Keo ricordato nel mio intervento adesso
Ci siano spazi importanti di intervento attivo della sinistra la quale oltretutto a delle esperienze importanti sul piano della analisi dell'impegno regionalista
Nel quale io credo anche possono giocare d'anticipo e non farsi portare via questo importante terreno di analisi e di proposta politica da altri nel prossimo futuro
Perboni li prenderebbero
Prima di parlare dei problemi dell'economia mondiale
Che sono stati introdotti nella mattinata di ieri
Vorrei dedicare un breve commento alla relazione di San Fantin
Che
Mi ha lasciato un po'stupito per motivi che non sono ancora chiaramente emersi nei numerosi riferimenti che pure sono stati fatti a a questa relazione
Cioè a me sembra che ci sia una sproporzione tra il Type se ho capito bene la relazione perché non è accompagnata da ipotesi numerate
Mi sembra che ci sia una sproporzione tra il tipo di manovra espansiva che si propone che non credo nemmeno che si possa leggere come manovra espansiva anticiclica di breve periodo ma quanto come un riorientamento di medio termine
Dell'economia italiana in cui la espansione diciamo un cammino di crescita un po'più veloce dovrebbe provenire
Da un riguadagnò da un accrescimento della concorrenzialità internazionale quindi si tratta di una manovra per definizione dolce
Sia esso ottenuta attraverso una un contenimento della dinamica dei salari nominali
Al di sotto del tasso di inflazione o sia essa ottenuta attraverso un cedimento del tasso di cambio della lira
Allora se se questa interpretazione della manovra e corretta io non riesco a capire come questa manovra potrebbe suscitare delle forze che la ostacolo potrebbe cioè richiamare il pericolo dell'inflazione o il pericolo di un'attiva politica nativa azione sindacale
Che fungere ebbe da deterrente degli affetti attese di questa politica sulla produttività
E sulla di organizzazione del processo lavorativo perché noi partiamo da una situazione di disoccupazione elevatissima al di sopra dell'undici per cento io quindi non riesca assolutamente a immaginare una manovra
Limitata nel senso che se se ripeto ancora non abbiamo cifre ma se e è vero che una manovra soft quindi l'effetto sull'occupazione dovrebbe essere necessariamente contenuto nel nell'ordine di uno due per cento di aumento dell'occupazione e quindi non riesca a a capire da dove verrebbe da dove verrebbe questa Riso urgenza sindacale che impedirebbe questa politica mi sembra che ci sia una contraddizione tra quello che dice salvati tra la misura della politica economica e poi le conseguenze che lui va vinta come per dire siccome ci sono questi terribili mostri in agguato allora non si può fare nemmeno quello che il buonsenso suggerirebbe
A diverso sarebbe se Salvati dicesse che è necessaria un'aggressiva politica espansiva basata su una forte ripresa concorrenzialità tanto per intenderci se proponesse
Lo so una svalutazione del cambio medio della lira del venticinque per cento all'americana
Stavo per dire alla svedese può ritornerò ma oggi è meglio dire all'americana perché è un esempio più recente e più grosso di quello svedese nel senso di svalutazione più grossa se uno mi propone una politica di svalutazione
All'americana allora potrei capire questo tipo di preoccupazioni anche se faccio fare una parentesi suscitata dall'esempio in America hanno fatto una forte svalutazione ma di Effetti inflattivi odi
Turbamenti in fabbrica di ripresa conflittualità in fabbrica non se ne parla per niente ma ci sono naturalmente l'economia americana è meno aperta
Della nostra quindi gli effetti inflattivi sono sempre minori per forza e poi c'è la fortunata coincidenza del calo del prezzo del petrolio
Ora
A me sembra più che altro che salvati abbia in testa una situazione di tipo inglese in cui nonostante sette anni di Sace Rismondo nonostante la modifica della legislazione sul lavoro
I salari nominali crescono ancora del sei sette per cento all'anno
Mentre l'inflazione è al tre quattro per cento
Però io non credo assolutamente che una lettura della del mondo del lavoro italiano con gli occhiali inglesi sia giusta perché il sì i sindacati italiani sono una cosa profondamente diversa dal sindacato inglese
Che dimostra per me ti fa
E non è un caso che le teorie
Sulla in elasticità
Dell'inflazione alla crescita della disoccupazione siano collegate sempre con me gli economisti inglesi con la sinistra dimessi Anna inglese non trovino riscontro in altri paesi perché dovuta questa prodigiosa forza del sindacato che nonostante che ha abbia perduto il dieci per cento dell'iscritto al dieci per cento delle scritte abbia perduto tra i suoi iscritti il dieci per cento delle forze di lavoro è passato dal sessanta per cento netto è andato sotto il cinquanta per cento il numero dei lavoratori dei componenti le forze lavoro iscritti al sindacato nonostante cadde subito una sconfitta storica come quella dei minatori inglesi
Ciò nonostante il potere in fabbrica non è stato ancora intaccato
Cioè non si verificano più i i processi di fabbrica il cross di sciopero però è ancora un principio in molte fabbriche e esistono una serie di altre istituzioni che sono state adesso non voglio dare un giudizio se questo sia un fatto positivo il sequestro di un fatto negativo comunque istituzioni che sono state costruite attraverso cento anni circa di azione sindacale e e e che quindi non sono state smantellate via
Però a me sembra che in Italia questo tipo di situazione non esiste allora io non voglio entrare nello spinoso problema
Se in Italia esista una curva di Phillips oppure no perché lo stesso Michele Salvati in un saggio che ho avuto la occasione di leggere recentemente sull'inflazione in Italia
Pubblicato dalla Brookings Institution in una pagina dice che la curva di Phillips non serve interpretare l'andamento in salsa italiana in un'altra pagina però fa riferimento a questo concetto
E quindi non sarò certo io che tra l'altro non mi occupo di mercato del lavoro a voler risolvere questo problema però diciamo da lettore al senso comune
Che ha seguito un po'alle vicende politiche delle sindacali degli ultimi vent'anni
L'idea che mi son fatto è che non siano Ascierto i sindacati a reagire a una situazione in media una situazione di maggior tensione sul mercato del lavoro nazione più aggressiva
Ma che ci siano delle ondate
Di agitazione nelle fabbriche delle ondate di militanza
Degli operai spesso in coincidenza con situazioni di mercato del lavoro teso ma non necessariamente alle quali poi i sindacati si adeguano
A e non cercando di ostacolarlo ma d'altra parte credo che sarebbe anche una follia se ci fosse una ventata come quella del degli anni fine anni Sessanta cercare di ostacolare le allora ecco a me e questo mi sembra il filo conduttore della relazione di Salvati dura sempre in testa
Questo anche in un altro lavoro gli effetti di questa idea che il mercato del lavoro italiano possa esplodere come tra il sessantanove e il settantadue
Ora io credo che questi siano timori che assolutamente infondati
E un anno mancanza di specificità su
Quale sia il meccanismo che dovrebbe portare i sindacati a sabotare una relazione basata sulla ripristino della concorrenzialità sia diciamo pericoloso cioè io quindi lo lo esorterei a specificare meglio primo l'impatto che Luís prevede di questa politica in termini di riduzione dell'occupazione di aumento della crescita e poi specificare meglio i meccanismi della reazione rivendicativa
Passerà inoltre un attimo prima di passare alla ai problemi dell'economia internazionale vorrei aggiungere
Una breve riflessione sull'esperienza svedese che mi sembra probabilmente stia dietro questo discorso di rilancio attraverso l'abbandono dello SME perché voi sapete che la Svezia era informalmente la parte informale del sistema monetario europea del serpente monetario da Hopa e verso gli anni Settanta si distaccò
E comincia attuare una politica di stabilizzazione del cambio con un paniere di monete poi alla fine degli anni settanta i conservatori primi appannano tanto due socialdemocratici quando tornarono al potere valutarlo fortemente la movida prima ci fu una valutazione al dieci per cento e poi una valutazione del sedici per cento
Però questa politica avvenne in un contesto economico profondamente diverso perché in Svezia nell'ottantadue c'era la piena occupazione c'era un'occupazione superiore al tre per cento tra il tre e il tre virgola due per cento mi ricordo esattamente
Quindi in pratica con gli standard internazionali iper piena occupazione siccome gli svedesi invece sono dei pignoli e dice
E sono hanno alti intenti sociali
Quindi do la considero che uno e mezzo due sia la definizione appropriata di piena occupazione quindi si lamentavano della disoccupazione
Comunque la svalutazione non fu fatta tanto per rimediare a una situazione dell'occupazione pesante nel momento
Quanto per riaggiustare la bilancia dei commenti commerciale che era fortemente passiva e quindi per evitare la necessità di dover in futuro ricorrere a politiche deflattivo e cioè fu una classica politica diciamo in cui l'obiettivo della svalutazione quello da manuale cioè il risanamento la bilancia dei pagamenti
Allora in questo senso
Era assolutamente prioritario per questi problemi era solamente prioritario un controllo della dinamica dei redditi perché primo in situazioni di quasi piena occupazione una svaluta azione tende accelerare l'inflazione
Che già era abbastanza elevata la sull'otto nove per cento secondo perché bisogna evitare
Che
E si e verifichi una i impossibili bisogna che l'effetto prezzo diciamo prodotto dalla svalutazione riesca allocare le risorse ai settori esportatori
Senza che ci siano delle interferenze quale potrebbero essere causate appunto da una forte crescita salariale che ho Tunde Rebbe diciamo questi differenziali
Tra i vari settori e quindi in questo senso fu necessaria la collaborazione avrai la collaborazione sindacale vorrei qui aggiungere però che questa fu comparata del PPI parliamo tutti di ipotesi corpora distendono corpora disse
E ci dimentichiamo di vedere come sono in pratica poi questi contratti sociali quando vengono fatti nei Paesi del Nord Europa fu comprata dal Governo con il blocco dei prezzi e degli affitti
E quindi essi chiesi ai sindacati ne abbiamo bloccato prezzi e affitti adesso per favore voi moderate le vostre rivendicazioni
Ma di più qui diciamo siccome noi pensiamo che bisogna fare uno sforzo che coinvolge tutta la nazione e questo va inserito nell'ambito di un processo di democratizzazione dell'economia nazionale
Noi nonostante l'opposizione forsennata della stampa del grande capitale nonostante che la maggioranza popolazione non li voglia introdurremo lo sterzo i fondi sociali di investimento i che danno nessuna carta un inizio di controllo sindacale sul processo di a di di accumulazione nazionale e quindi per in qualche allora i sindacati accettarla moderazione che ha retto fino a oggi questa ne ha valutazione ha avuto degli affetti formidabili quasi di aggiustando la bilancia dei pagamenti e preservando la piena occupazione l'inflazione dal nove per cento nonostante la svalutazione così forte è scesa al cinque sei per cento adesso
Questi sono i dati di un anno fa nuovo bistrot più la situazione quindi mi sembra che poi questo partito anche se uno fa riferimento a questo partito ben diverso è l'atteggiamento di un sindacato se uno parte col blocco dei preti è ben altre sono dice no bisogna fare una politica dei redditi in Italia vuol dire politica dei salari
E adesso vorrei dedicare alcune considerazioni a il problema o ancora dice
Cinque
Porre un po'
Dunque nel discorso nei discorsi che si sono sentiti sulla sui problemi l'economia mondiale secondo me sono venute fuori due cose
Un po'insoddisfacenti un'analitica e una politica l'aspetto analitica insoddisfacente è quella di credere che siccome ormai questa crisi è in corso da un sacco di tempo questa crisi comincia a avviarsi verso la fine ieri sera De Michelis diceva ormai da quindici anni abbiamo superato la metà allora questo atteggiamento può essere giustificato solo se uno è un seguace di contratti a fare crede che esistono i cicli lunghi che siccome dura venticinque trent'anni allora quindici anni sono passati cominciamo a vedere la fine del tunnel
Se se mettiamo l'inizio della crisi poi al sessantasette come dicono alcuni contra degli anni staremmo già a due terzi della crisi
Allora se noi non crediamo come molti ancora nonostante tutto non credono a contraddire fra quello che ci dice la ragione è che la situazione nei prossimi anni peggiorerà
Ora io non sono non appartenga alla schiera dei catastrofisti pur considerando mi un marxista
Sono uno dei dei pochi che non gli importi economisti che oggi non crede al nuovo ventinove perché se leggiamo Repubblica ogni giorno
C'è una a un appello a ritirarsi dal precipizio perché finiremmo col nuovo ventinove ora queste cose queste idee hanno tutte una matrice unica provengono dagli Stati Uniti d'America perché siccome quello che è il vero realmente in ballo oggi è la crisi dell'economia americana e la crisi la sovranità americano allora
Loro dicono è la crisi del mondo che un ricatto
Fatto agli altri paesi che non si perché non si adeguano le loro condizioni implicitamente questo dire se la Germania e il Giappone continua a fare resistenza qui crolla tutto e ci andate e e andata dominate anche voi mentre invece più semplicemente c'è un processo di detronizzazione del dollaro il secondo punto è l'aspetto di politica economica che è un po'generico o continuare a richiamarsi alla necessità della cooperazione internazionale
Senza essere più precisi
Sui modi in cui questa azione deve svilupparsi
Perché la situazione appunto è una situazione che diventerà più drammatica perché diventerà più drammatica
Perché nei quindici anni che sono passati finora ci sono state sempre delle aree dell'economia mondiale che hanno avuto una funzione trainante delle aree in espansione a volte anche due aree contemporaneamente
Prima c'è stato l'OPEC poi il Comecon e i paesi in via di sviluppo infine agli Stati Uniti d'America
Invece oggi siamo in una situazione in cui non si prevede che nessun'area possa svolgere la funzione di motore anche a passo ridotto dell'economia mondiale
Quindi la prospettiva che uno ha di fronte
è una prospettiva di deflazione globale e generalizzata mi ripeto non credo che questo comporti automaticamente il crollo della sovrastruttura finanziaria che quello che comunemente si identifica poi con il crack del ventinove però non è assolutamente una situazione allegra allora in una in uno scenario di questo tipo anche l'unica idea secondo me che la sinistra europea è riuscita ad abbozzare
E a cui la sinistra italiana si è
Rifatta qualche volta negli ultimi anni questa idea della ripresa comune del europea
Ma attentamente e riconsiderata perché l'idea che una ripresa comune abbia effetti limitati sulla
Bilancia dei pagamenti europei e che quindi sia più sopportabile di un rilancio di un Paese solo alla Mitterrand così
Era basata su dei calcoli
Che vedevano un ben diverso tasso di cambio del dollaro che vedevano dei Paesi OPEC e che si è avevano delle entrate fortissime le spendevano prevalentemente su prodotti europei
Che vedevano il il col la continuazione dell'espansione degli scambi con l'estero l'OPA e che vedeva una capacità dei Paesi in via di sviluppo di comprare
Oggi invece è tutto cambiato perché il tasso del dollaro rispetto al marco è caduto del cinquanta per cento meno rispetto a quell'epoca lì è caduto diciamo di un dieci quindici per cento ma Capra ancora perché son sicuro che il Doll aveva ancora cadere per avere l'equilibrio ancora di un dieci per cento almeno rispetto al marco
Più
L'OPEC e senza soldi noi subiamo il danno maggiore perché comprava proporzionalmente più dall'Europa che altrove i rapporti con il come donna sono congelati dallo scoppio della crisi
Polacca e i paesi in via di sviluppo sono in crisi finanziaria dall'ottantadue
Quindi secondo me io adesso non sono in grado di presentare dei calcoli
Però un rilancio economico europeo in queste condizioni
è presenta anche esso dei rischi che possono essere superati soltanto attraverso una maggiore iniziativa in tutti quei campi che di solito invece vengono lasciati sotto cioè l'uso internazionale delle Q oppure accordi diciamo non dico di compensazione comunque accordi per a un controllo delle scambi commerciali con le aree di maggiore interesse europeo adesso queste sono ipotesi che dico così non dico che queste siano le uniche però dico che questi inevitabilmente sono i problemi che uno deve affrontare anche solo se vuole
Dare vita a questa idea che l'unica fin qui svolta
Purtroppo se ho tre minuti ancora vorrei aggiungere una cosa va be nella ignorando nel silenzio assenso
Nel silenzio
Tre tre minuti allora vorrei aggiungere un'ultima considerazione sul perché la situazione internazionale è veramente preoccupante perché ci troviamo oramai in una economia gravata dai debiti
Cosa che invece nel dopoguerra
Dopo la grande pulizia del debito fatta dalla crisi degli anni Trenta non si era mai verificata e quindi il debito influenza profondamente il modo in cui l'economia internazionale funziona
E non mi di qui mi riferisco a due tipi di debiti il debito dei Paesi in via di sviluppo
E il crescente debito con l'estero americano che già oggi è pari a duecento miliardi di dollari
Ora questo debito arriverà nel momento in cui la bilancia dei pagamenti americana ritornerà in equilibrio c'è la bilancia commerciale ritornerà in equilibrio il debito avrà superato i cinquecento miliardi di dollari è per questo che Germania e Giappone si sono rifiutati di rilanciare l'economia perché rilancia l'economia avrebbe attenuato la formazione del debito internazionale dell'America in questo modo invece il dollaro sarà gravato da questo peso e sarà detronizzato questo è il senso di questo scontro che c'è stato al Gruppo dei Cinque la settimana scorsa allora
I debiti in hanno noi stiamo assistendo a qualche cosa di inconcepibile cioè a dire la pretesa dei banchieri
Che i debiti siano pagati
E la l'idea che ci si fa che i Paesi in via di sviluppo siano in crisi nel senso che non paghino i debiti è un'idea profondamente errata
Perché a partire dall'ottantadue l'azione dei creditori coordinati e guidati dal Fondo monetario internazionale ha imposto ai Paesi debitori
Delle politiche di aggiustamento talmente severe che ha permesso l'emergenza di un avanzo commerciale
Con cui questi Paesi servono il debito cioè pagano l'interesse in modo tale da tenere il debito vivo e inscritto nei bilanci il relativo dei bilanci bancari
Nel mille novecentottantacinque il surplus commerciale dei paesi in via di sviluppo è stato pari a quarantatré miliardi di dollari
Ed è stato quasi tutto diciamo questo miglioramento è dovuta al miglioramento dei paesi più indebitati quei quindici Paesi oggetto dell'iniziativa Becher pende inizialmente questo processo salvo resistenze interne
Tipo o rivoluzioni nuovo cambiamento di atteggiamento da governi nazionalisti
Porterà tutto il mondo ospiti in via di sviluppo indebitato ad avere un surplus pari agli interessi quindi l'anno scorso il barile flusso di interessi era di ottantacinque miliardi di dollari adesso questo varia da un anno all'altro a seconda dell'altezza del tasso comunque tendenzialmente se le banche hanno mano libera
Questi Paesi avranno un surplus che era come il surplus dei Paesi petroliferi nei momenti peggiori
Allora poiché anche l'America sta andando in debito e poi che non esiste più la sicurezza automatica che l'America sia in grado di pagare i suoi debiti sta quello che stiamo perdendo lentamente ne stiamo perdendo fiducia nell'economia americana
Allora e qui a arrivo alla conclusione quando questo Paese avrà riequilibrato la sua bilancia commerciale si troverà di fronte al fatto che ci almeno cinquecento miliardi di dollari il debito ma secondo alcuni
Saranno se il secondo il Fondo monetario saranno ottocento miliardi di dollari
Si troverà con questo debito
Che lì si comporrà automaticamente lì cresce l crescerà automaticamente per la capitalizzazione degli interessi come è successo nell'ottanta ottantuno ai paesi in via di sviluppo
E quindi per avere per mantenere la fiducia nel mercato che li rifinanzia il debito esistente dovrà anche l'aereo anche loro dovranno pagare almeno di interessi
Il che significa che anche l'America nel novanta
E lo diceva già saturo in un articolo pubblicato qualche mese fa su ventiquattro ore però messo molto in piccolo
Anche l'America punta sta puntando a un surplus commerciale che azzurro cautele degnamente diceva sarà dell'ordine quaranta miliardi di dollari quindi non ci troveremmo con due grandi aree del mondo che ci avranno in media diciamo almeno cento miliardi di dollari di surplus
E che sarà sopportato di necessità siccome la luna non fa parte del sistema economico mondiale sarà sopportato dalle altre aree economiche che sono qua non sono tante son tre perché e come donna Europa occidentale e Giappone
Il come donna mi pare che è chiaro che si ritira come già fatto adesso stanno i suoi confini bilancia gli scambi con l'estero perché non vuole indebitarsi
Quindi rimane Europa occidentale Giappone non vi dico quale secondo me delle due aree quella che si prende la parte più grossa del debito comunque ecco in prospettiva
Diciamo le il le la visione dell'Europa occidentale è quella di avere un disavanzo pari agli avanzi del resto del mondo
Vorrei fare qualche considerazione su alcuni aspetti di questo convegno
Giunto a questo punto di sviluppo ricco della discussione
E vorrei cominciare con le esporrò un convincimento che io mi sono fatto ascoltando alcune delle relazioni e alcuni degli interventi soprattutto quelli di carattere più spiccatamente economico
Il titolo di questo convegno individua come pare evidente un avversario un nemico
Ossia le politiche neo conservatrici
Bene io mi sono fatto il convincimento ascoltando appunto alcune relazione alcuni interventi in questo convegno che con qualche probabilità i nemici di fronte ai quali ci troviamo davanti non sono uno ma due
Uno è certamente quello individuato dal titolo del convegno
Cioè le politiche neo conservatrice
L'altro credo che possano essere definito come l'infiltrazione mi si passi questa parola delle importazioni e delle categorie degli interessi vorrei dire
Culturali naturalmente non materia delle politiche nero conservatrici all'interno della cittadella delle sinistre
Jack che che cosa si rimprovera alle politiche meno conservatrici tutto sommato
Il rimprovero più frequente in questo che queste politiche hanno sostanzialmente mancato
L'obiettivo di stabilizzare il ciclo intorno a un trend anche moderatamente scende
Dopodiché dopo questo rimprovero si assume questo obiettivo cioè ripeto la stabilizzazione del ciclo attorno a un trend più o meno ascendente come l'obiettivo che diventa proprio di noi che combattiamo quelle politiche come l'obiettivo nostro
Come l'obiettivo che gli altri non hanno saputo risolvere e che noi in ipotesi dovremmo invece essere capaci di risolvere e dovremmo sforzarci di risolvere e l'opposizione alla politica neo conservatrice viene tutta giocata su questo terreno su una capacità che noi avremmo di risolvere un problema che loro non hanno saputo risolvere né posso posso avranno preso
E naturalmente si aggiunge ma questo è un corollario immediato di questa impostazione che noi dovremmo essere capaci di fare un'operazione che loro non sono capaci di fare
Ossia quello di introdurre in un meccanismo economico assunto sostanzialmente come dato
Una iniezione di Energia di qualche
O di domanda interna o di domande
Io credo che non si possa ragionare così
Io credo che le sinistre non possano assumere quell'obiettivo come il loro obiettivo
In generale mai tanto meno in una situazione in cui come giustamente ricordava ieri con grande forza Bruno Trentin
E come da altri pure è stato richiamato in una situazione in cui il legame
Tra lo sviluppo del prodotto e lo sviluppo dell'occupazione è un legame che si è rotto
E comunque è un legame problematico
E che si può rompere ancora di più per convenienza sociale e politica proprio in presenza di politiche espansionistiche del reddito che quindi non sarebbero più dell'occupazione
Ma penso anche che comunque a parte questo aspetto
Questo obiettivo non posso essere assunto dalle sinistre come un obiettivo proprio è semmai come una conseguenza subordinata di altri obiettivi
In un momento come è stato ricordato da molti questa mattina da Occhetto preme da ogni parte
Una domanda eccezionale di riqualificazione del senso
Del significato della qualità dello sviluppo
Suo ogni terreni sul terreno della qualità del lavoro e del suo rapporto col tempo di non lavoro
Sul terreno delle finalità stesse che lo sviluppo deve proporsi di conseguire quelli dei beni che devono essere prodotti del rapporto tra beni materiali e servizi
Quelli del rapporto tra i settori in cui la produttività può essere molto elevata e rapidamente crescente settore in cui la produttività e bassa e molto poco crescente
Questioni che hanno a che fare con l'assetto del territorio con l'ambiente con l'eliminazione dell'inquinamento insomma con tutte quelle diseconomie che ormai in maniera insopportabile lo sviluppo materiale si porta con sé
Tuttavia
Questo obiettivo che è stato assunto diciamo dalla posizione degli altri è trasferito di peso in una possibile ipotesi di politica economica di sinistra
è stato trattato Daivari che l'hanno trattato con accentuazioni anche di vero
E io devo dire su questo punto perché mi pare un punto estremamente qualificante che l'accentuazione con la quale la trattato Michele Salvati e quella per me è più convincente
Perché Michele Salvati mi pare che sia stato l'unico
All'interno di questo se posso chiamarlo così schieramento
Che abbia colto un punto politico e sociale essenziale
E cioè che anche in un momento in cui
Siamo
In una situazione di impone di avvenuta imponente redistribuzione del reddito a favore
Del reddito delle imprese e a sfavore del reddito da lavoro anche in un momento come questo
Se noi iniziassimo una politica espansiva attraverso una qualsiasi iniezione di domanda noi avremmo immediatamente il problema
Della redistribuzione del reddito della distribuzione delle
Questo problema che è stato sottovalutato da tutti
Con un argomento al quale adesso mi riferirò che secondo me non è valido è invece ben presente ed ha tenuto presente nella relazione riserve qual è l'argomento che è stato usato l'argomento ai cui esito che la base l'abbassamento la mancata crescita dei salari reali
Non è stata accompagnata da occupazione la maggiore occupazione questo è perfettamente vero ma questo non significa assolutamente nulla
Rispetto alla possibilità cioè qualora vi sia invece un incremento di domanda possano esservi
Un in una nuova spinta alla redistribuzione del reddito perché i casi sono due
O questa spinta sulla domanda non ha nessun effetto sull'occupazione ma allora ci si domanda per quale ragione esso vada perseguito
Orario degli effetti sull'occupazione allora il mutamento del mercato del lavoro sarebbe immediato e certamente il problema di distribuzione che pone salvati si porrebbe immediatamente
Io non so se come diceva ieri Bruno Trentini la politica dei redditi sia o non sia un cadavere a suo tempo lo sostenuta anch'io in una situazione totalmente diversa in cui poteva anche essere un punto di riferimento delle sinistre
Ma adesso la situazione era diverso
è profondamente diversa e se si procede lungo questa linea quel casale posto che sia tale va necessariamente riesumato
Ma allora dalla combinazione di queste due cose che ci sono nella relazione al riservati
Semplifica un po'ma per rendere il discorso più evidente cioè una politica macroeconomica basato da un lato sulla svalutazione del cambio e dall'altro sostanzialmente sulla regolazione dei salari allora rispetto a questa ricetta io vorrei dire che si fa mi perdoni l'amico salvati se dico questo come ma spirito
Volto di che ore si fa un esercizio veramente di umorismo nero quando ci si chiede se possano esservi delle opposizioni da parte delle sinistre
Non è che possono essere delle opposizioni da parte delle sinistre a mio parere questa ricetta è del tutto irricevibile televisivi
Vorrei precisare ancora di più questo punto perché mi pare un punto oltre che analitico ed economico anche un punto politico è senz'
Facendo esplicitamente o implicitamente come spesso è stato fatto nel corso del convegno
Un discorso sulle compatibilità e sui vincoli in che graverebbero in misura giudicata assai divario ad arrivare intervenuti
Il riferimento più frequente che è stato fatto come si Fusacchia vero in questo caso e il riferimento al vincolo esterno e si è discusso se questo sia realmente un vincolo fino a che punto sia un vincolo sia ancora un vincolo nella situazione attuale così
Ma si è dimenticato un punto secondo me è molto importante
E cioè che nel quadro delle compatibilità date esiste un altro vincolo ovviamente sto dicendo e mi scuso una banalità
Esiste un altro vincolo oltre al vincolo esterno esiste un vincolo interno che è quello del dell'assetto della distribuzione del reddito
E il e si è mancato di rilevare
è stato rilevato per un accenno importante nel dell'intervento di Occhetto che su questo terreno
Il movimento operaio ha subito una sconfitta non vorrei dire storica ma comunque di estrema rilevanza il vincolo interno è scomparso
è scomparso perché su questo terreno siamo stati battuti
E allora la proposta che fa salvati ma che secondo me è l'unica proposta rigorosa che può essere fatta all'interno di una impostazione basata
Sull'assunzione dell'obiettivo degli altri cioè l'incremento del prodotto o la stabilizzazione del ciclo attorno a un trend ascendente
La proposta che fa salvati allora è la come l'avvertimento
Del fatto che qualora ci si muovesse in questa direzione il vincolo interno Sironi presenterebbe almeno in prospettiva con una cosa con cui fare i conti
Allora io assumo per così dire questa preoccupazione riservati in qualche modo però rovescia
Ciò che io dico in sostanze
E che il primo compito che spetta adesso al simile
Per poter essere incisiva
Cioè per non fare dei programmi semplicemente descrittivo scritto
Dei programmi che siano magari dei bei modelli di società futura
O o dei mille o degli interessanti suggerimenti di meccanismi possibili
Ma che sia un programma radicata idea nella società attorno a cui sia mobilitati le
Siano mobilità per i tutti coloro realmente interessati a realizzarlo
Io dico
Che il ripristino del vincolo interno che essa rubati vede come un vincolo
Giustamente per i Comuni in coro di una possibile politica espansiva
Questo vincolo Vai invece ha assunto come obiettivo immediato di una politica di sinistra questo vincolo va ripristinata
Perché se noi non lo ripristiniamo si potrebbe usare consentitemi questa espressione
Lo sconto utili per oggetti che potremmo fare
Derivanti da tutte le possibili convenzioni programmatiche che può che potremmo inventare noi continueremmo
Esattamente nella situazione attuale in cui consentire dei questa espressione Ostia in una situazione in cui non facciamo più paura a nessuno
è una politica di sinistra
Spero che non mi sia debiti della demagogica questo punto ma una politica è proprio intrinsecamente di una politica di sinistra cominciare a far paura qualcuno
Cominciare a far paura a qualcuno
Ripristino perciò del vincolo interno
La questione della rete redistribuzione del reddito dopo gli effetti che si sono avuti negli anni passati in senso contrario alle classi lavoratrici va ripristinato subito come primo passo
E poi che questo e qui Salvati ha ragione io sono in disaccordo con altri per esempio con quello che un momento fa detto Perboni
Poi chi è questo pone un problema
Di stabilità dei prezzi
Io credo che la politica del cambio debba essere invece molto prudente
Estremamente
E quindi rovescio la formula
E penso che una politica propriamente di sinistra debba rovesciati
Si dirà
Ma in questo modo andiamo in testa alle imprese
La mia risposta sì
Certamente che essi
Certamente questo mal modo noi diamo in testa lento
Ma su questo terreno non si può fare altro che quei
E il dare in testa alle imprese se e quindi a riproporre in qualche modo una dialettica di classe in una società che la sta perdendo
Era sta perdendo non perché la società sia diventata più complessa e le classi non esistono più ma loro posto e si terrà invece le categorie ingeriti l'ha perduta perché alcune classi sono state sconfitte e altre hanno vinto quel tempo
E allora dico su questo terreno è urgente ripristinare una delle
Questo terreno
L'avversario
Venga in qualche modo colpito
è il carattere egemone allora di questa politica cioè che il suo carattere nazionale non semplicemente settoriale va recuperato altrove va recuperato altrove
E dove va recuperato
Ma credo che la risposta sia morto barre cooperato facendo tutte quelle operazioni di carattere strutturale
Di cui abbiamo spessissimo appartato ma delle quali poi quanto alla loro fattibilità ci siamo in definitiva preoccupati molto poco
Carlo
E allora qui a questo punto e dopo aver ripristinato il vincolo interno si ripropone giustamente il problema
Del vincolo esterno e della necessità di renderlo meno operante arrendendo più competitivo
L'impiego sistema economico e non soltanto le imprese
Quale
Quale cose fare ancora
E dicendo le io
Tengo ben presente la raccomandazione che ci faceva ieri Cavazzuti
Che è un punto prezioso secondo me da acquisire ossia attenzione ogni volta che e si intendono fare operazione di grossa portata sulla struttura del sistema economico stiamo bene attenti a quali sono gli strumenti ratifica e noi abbiamo
Perché potremmo accorgerci di non averne alcuno questo è vero ma questo però questo è ciò che vorrei dire a Cavazzuti noi non lo possiamo assumere come un limite questo è un problema forse il primo problema che dobbiamo affrontare su questo terreno ma lo dobbiamo affrontare in qualche modo
E anche qui avremmo è un terreno di scontri
Di inimicizie di riforme che configurano avversari precisi anche qui
Dobbiamo cominciare a far paura anche su questo terreno
Quando
Quali cose da fare ma innanzitutto non c'è dubbio
Che se si guarda alle cose da fare che adesso cercherò di dire brevissimamente sorge qui la questione
Che Reichlin e ieri definiva come una questione nostra
Come una questione del movimento operaio come una questione delle sinistre cioè la questione del bilancio pubblico
Però
Mentre sono perfettamente d'accordo con Reichlin nel dire che questa è una questione nostre
Ecco direi Reichlin che questa questione diventa propriamente nostre cioè ce ne possiamo appropriare farne noi una bandiera solo all'interno di un'operazione più complessiva che abbia come sua punto di partenza un punto immediatamente mobilità cioè cioè il punto della redistribuzione del reddito e delle ripristino di un vincolo interno per così dire per tutto perché altrimenti temo meditazione mai potremmo noi avere sulla parola d'ordine del risanamento finanziario
Perché mai questa parola dovrebbe esser nostre
Ma questa questo obiettivo può diventare non si Straw se le operazioni che essi intendono fare mediante il bilancio pubblico sono le operazioni che occorrono affinché lo spostamento in avanti del vincolo interno e i pericoli che ne vengono per il vincolo conseguentemente per il vincolo esterno possono dar luogo ad una compensazione e perciò ad una capacità di egemonia mediante l'uso del bilancio pubblico al ora il bilancio pubblico diventa lo strumento con cui le classi lavoratrici esercitano una loro egemonia sull'impiegherà società
Una volta ripristinati per così dire le loro cittadinanza dei loro diritti
E credo qui devo fare un'autocritica
E credo che sulla questione specifica del bilancio pubblico abbia ragione chi dice
Nei confronti della impostazione del Governo abbia ragione chi dica Reichlin in primo luogo che ha più degli altri e portato avanti almeno sul terreno politico in maniera esplicita questa questione
La questione è di incidere contemporaneamente non solo sul cosiddetto disavanzo primario ma sul disavanzo complessivo mediante una gestione amministrativa e di politica monetaria dell'intero debito
E riconquistata così la qualità di strumento di intervento del bilancio pubblico allora si deve sapere bene su quali terreni intervenire e il primo credo primo
Che renderebbe particolarmente evidente
La natura di arma Knox tra della questione uso del Bilancio per una politica economica io credo che sia la regolazione il governo del grande processo di mutamento tecnologico che sta avvenendo nel Paese
Giacché fino a questo momento questo processo ci ha visti su sostanzialmente spettatori
Noi non lo abbiamo governato
Abbiamo guardato i suoi effetti
I suoi effetti sono stati per lo più perversi nei confronti dei lavoratori mamma
Ma noi dobbiamo sapere a questo riguardo due cose primo
Che ogni rivoluzione tecnologica può essere configurata immondo da essere una rivoluzione liberatoria per l'uomo
E che se non lo è
Questo non dipende da ragioni ad essa intrinseche ma dipende dall'uso sociale che se ne fa
Dobbiamo sapere che è possibile
Una rivoluzione tecnologica
No
Che non abbassi l'occupazione
Ma che Possamai ritenere l'occupazione e anche incrementarla attraverso una manovra degli orari di lavoro
Dobbiamo sapere che questo è un obiettivo in sé positivo che potrebbe spingere giallo accelerare questo processo e non semplicemente a guardarlo nei suoi svolgimenti spontaneamente
Che la sua accelerazione comporta un governo dalla mano pubblica
Che potrebbe essere il primo grande campo di applicazione di un bilancio pubblico ha restituito alla sua funzione di strumento di politica economica
Dobbiamo anche sapere
Che la questione che da molti è stata richiamante dell'occupazione femminile
Si risolve così
Anche Occhetto richiamava questo punto stamattina
Ieri lo richiamava Bassolino con molta forza
Lo si risolve lungo una linea di tendenza
Al termine della quale cioè l'abolizione della differenza tra la figura del produttore la figura del riproduttore
E quella sì linea della divisione del lavoro tra i sessi ma il presupposto di questo è una modifica radicale degli orari di lavoro
Perciò quando dicevo prima e scusatemi se faccio questo passo indietro che va ripristinato il vincolo interno
Adesso posso precisare
Che il ripristino di questo vincolo andrebbe fatto in prospettiva almeno attraverso un dosaggio politicamente accorto
Tra
Aumento delle retribuzioni e diminuzione dell'orario di lavoro
Va usato il bilancio pubblico
Per dirigere anche il processo innovativo in quei settori
E qualora lo avessero incorporato sono più suscettibili
Di allentare la nostra dipendenza dall'estero
E questa è una cosa che in sede di determinazione degli investimenti pubblici o della sollecitazione pubblica gli investimenti privati può essere fatta
Esperienze non mancano anche di altri Paesi
Non vedo perché questo non possa essere ripetuto gli errori
Bisogna farò un POR una politica di investimento nelle grandi infrastrutture non tanto come Paese pensavamo un tempo e qui c'è una riflessione recente del professor Saraceno che è preziosa per la fonte da cui proviene
E cioè che probabilmente i grandi programmi di modificazione delle strutture del territorio non necessariamente debbono ancora essere visti in funzione dura industrializzazione ma hanno valore in se stessi
Perché costituiscono danno luogo a dei beni fruibili generalmente
Che possono essere giudicati dei beni finali e non dei beni strumentali ad altro
Questo vale per una riqualificazione di tutta la politica verso il Mezzogiorno
Dai
Vai investito per una politica del territorio che io non sto qui a illustrare ma che si può articolare su infinite componenti su infinite componenti nelle città fuori delle città
Dal suo lo
Al degradazione delle grandi città all'eliminazione dell'inquinamento
E infine il grandissimo è sterminato campo
Della collocazione di risorse attraverso il bilancio pubblico
Dalla produzione di beni materiali alla produzione di servizi secondo una tematica della quale io non entro perché ormai essa è stata illustrata in tutti i suoi particolari dal letteratura economica e politica più recenti
E quando noi
Avessimo fatte queste operazioni
Ciò che sarà
Del prodotto interno lordo
Esso risulterà aumentato o forse è diminuito
O forse abbassato il suo tasso di crescita perché molte di queste cose implicano un effetto negativo sui tassi di crescita
Questo si vedrà
Ma è un residuo è una conseguenza
Non è il punto da cui partire e ciò che ci qualifica dagli altri è proprio questo rovesciamento di questa questione
La crescita della produzione materiale non è un obiettivo nostro non è ciò che ci interessa in primo luogo in primo luogo ci interessano altre cose totalmente di ogni e la questione dall'occupazione non la possiamo affrontare affrontando altre cose non quella non più quella anche perché nella situazione obiettiva si è già rotto questo rapporto tra reddito e occupazione
Non possiamo certo noi attenti perché dovremmo essere noi a ripristinarlo prendiamo atto di ciò
E su questo la Curia
Questo io credo è uno schema possibile
Di politica di sinistra
Una politica in cui gli elementi qualitativi sono predominanti rispetto
Agli elementi quantitativi una politica in cui attraverso questo privilegio mento degli elementi qualitativi
Noi possiamo risolvere anche quell'unico aspetto quantitativo che ci sta direttamente a cuore come Movimento dei lavoratori che
Realmente quello dell'occupazione ma totalmente ripensata però nella sua struttura e nel suo rapporto col tempo non di lavoro attraverso uno schema di questo
Io credo che
Noi siamo giunti noi voglio dire le sinistre
Sono giunte a un punto di svolta me per meglio dire sono giunti a un bivio
Sono giunte a un video in cui
Si presentano realmente davanti a noi due strade
Da
Una strada consiste
Nel tentare di essere più bravi degli altri
Cioè di risolvere meglio degli altri i problemi che gli altri si pongono
Questa è una strada che è facilitata per così dire dall'abitudine
è una strada che è diventata oramai quasi un punto tradizionale di riferimento per la politica di sinistra
Credo che sia una strada disastrosa
In un momento in cui noi abbiamo sperimentato sulla nostra pelle la bravura degli altri su questo
L'altra strada e quella di mutare in maniera radicale le prospettive
Gli obiettivi perciò anche gli strumenti di contrapporre realmente al modello degli altri un altro collega e ha fatto molto piacere ieri sentire che Errani che in adoperava di nuovo un'espressione caduta in disuso
Malamente caduta in disuso che va invece ripristinato per l'espressione terza via è di questo che si crea
è proprio di questo che si le nostre vecchie espressioni ricordate il nuovo modello di sviluppo che se lo ricorda
Ma ricordate anche l'austerità chi se lo ricorda
Oh bej ora ricordata Occhetto sorbetti quelle erano tutte parole d'ordine a cui noi che sono cadute in disuso probabilmente perché per colpa nostra perché non abbiamo saputo
Per seguirle fino in fondo non abbiamo vissuto le implicazioni sconvolgenti che se potevano avere
Se i contenuti
Loro possibili fossero stati esplicitati fino in fondo ma noi oggi
Siamo in queste condizioni la sinistra europea in queste condizioni le riflessioni interne alla sinistra europea ci mettono in grado ma noi compresi naturalmente
Ci mettono in grado di riflettere meglio su questa questione i bisogni diversi della gente gli atteggiamenti diversi della gente le domande nuove
Le domande economiche sociali e politiche nuove della gente ci mettono in condizione di affrontare questo problema io credo che noi dovremmo uscire da questo convegno con la convinzione di dover cambiare i modi correnti di ragionare io non so se in questo mio intervento sia riuscito a dare un suggerimento sufficiente nei confronti di questo che ritengo un cambiamento necessario ma spero di avere convinto almeno qualcuno che questo cambi mento culturale e politico insieme sia necessario spero di aver convinto soprattutto di una cosa che mi preme molto e cioè che se ci si muove in questo modo non si fa dell'utopia
Si prende semplicemente atto di processi oggettivi in corso si cerca di attrezzarsi per governarli e per non essere perciò soffocanti vi ringrazio la seduta è aggiornata
Possiamo iniziare bene allora Degli Espinosa il primo intervento segue Marina Rossanda e Gianni Ferrara
Ma ho trovato molto interessante il dibattito di stamattina
Condivido l'intervento di Claudio Napoleoni trovo molto interessante la possibilità di riattivare
Il circuito costituito da valori Progetto
E conflitto sociale
Questo mi sembra una catena di grande attualità
Politica
Questo non è sempre vero non sempre i valori sono attuali
La mia opinione è che questa è una fase in cui c'è un certo grigiore da tutte le parti
Una certa grande ipotesi della destra che si può chiamare neo liberale neo conservatrice o come vi pare non sembra così forte
La posizione di la Thatcher di Reagan eccetera non sembra poi così forte e in questa situazione affermare
Una linea rinnovata di sinistra molto rinnovata basata su questa catena appunto valori Progetto conflitto sociale
Non mi sembra poi fuori di luogo non mi sembra diciamo un'idea così pazzesca da minoranza estremista e cose di questo genere qua
Però vorrei entrare in argomento
Si è parlato molte volte della questione ambiente si è detto che l'ambiente è una cosa importante si è parlato anche di energia come servizio
Vorrei entrare in quest'argomento perché ha grande rilievo istituzionale e ci può permettere di fare degli interventi concreti
Vi leggo o cinque righe
Tratti dal la la notissima rivista americana National geografica nel mille novecentosettanta
Per cercare di indicare quanto tempo è passato da allora scriveva allora così il National Geographic i campi saranno più vasti con meno alberi siepi e strade le macchine saranno più grandi e più potenti saranno automatizzate e persino radio controllate
Con Circuiti TV chiusi per consentire a un operatore seduto sulla veranda di controllare che cosa sta succedendo
Il controllo del tempo meteorologico potrà attenuare i pericoli delle grandinate e dei tornando sul l'energia atomica potrà fornire Energia per spianare le colline o per ricavare dal mare acqua per l'irrigazione
Il National Geographic proponeva quindi una via energetica in cui si potevano spianare le colline e fare grandi irrigazioni grazie all'energia nucleare
Nulla di questo si è avvenuto siamo nel mille novecentottantasei sono passati sedici anni e queste sei righe fanno sorridere
Il fatto che fanno sorridere dimostra che si deve parlare duo modello di sviluppo perché nel mille novecentosettanta non facevano ha fatto sorridere queste righe erano considerate una cosa seria
In queste righe ci sono due elementi che vorrei rilevare uno si dice
L'energia atomica potrà fornire energia per spianare le colline
A questo pezzo del discorso un po'risposto Chernobyl e ha fatto vedere che l'energia atomica c'è un grosso costo sociale diciamo e non c'è bisogno di dire di più perché in Europa quasi tutte le sinistre se ne sono accorta
Però si dice anche fornire Energia per spianare le colline
Ora la novità non è solo che non esiste
Non esiste questa energia a basso prezzo nei fornita dall'atomo né da nessun'altra cosa
Ma la novità è che
No spianare le colline non è più un obiettivo non ci interessa più
Cioè non ci poniamo più un'idea di tipo diciamo così titanico
La cultura che vogliamo costruire la riforma il nuovo tipo di stato sociale è legata una cultura dell'equilibrio e non a una cultura lo spianamento delle colline
La Poloni faccia un po'al discorso che non dobbiamo assumere l'obiettivo dell'avversario dell'aumento del tasso di sviluppo ecco ma non dobbiamo nemmeno assumere l'obiettivo dell'avversario nell'aumento del tasso di aggettivo cambiando impianti
Noi non siamo produttivistica
Non siamo per un modello di sviluppo basato sull'aumento dei consumi di energia non sosteniamo che spiegheremo le colline attraverso gli regia solare sosteniamo che non le spiagge Remo questa è diciamo un po'un pezzo di un nuovo modello di sviluppo
Ora quello che è interessante
è che il mondo in qualche modo segnala già ora una dissociazione tra i consumi tra l'economia e i consumi energetici voi sapete che
Il prodotto interno lordo dei Paesi industrializzati
Aumenta sia pure lentamente mentre i consumi energetici Nomentano affatto cioè i consumi energetici di oggi sul rispetto a quelli di tre o quattro anni fa sono leggermente inferiori
Si dice che i consumi elettrici sono un'altra cosa
Ma questo non ci preoccupa molto perché a parte il fatto che i consumi elettrici secondo gli ultimi dati OCSE stanno aumentando in misura uguale al prodotto lordo e cioè anche in quel caso si vede una tendenza di rallentamento non c'è ancora alcun dubbio che il consumo elettrico contenti contiene gli elementi tecnologici industriali è diverso da Energia
Cioè U ci interessa il discorso sviluppo Energia perché ci dà un grande segnale e lo sganciamento c'è tra sviluppo ed Energia
Veniamo adesso alla situazione italiana
Noi abbiamo un sistema fatto di enti pubblici in Italia di carattere consociativo
La consociazione
In cosa consiste
E parlo di istituzionali
Consiste nel fatto che i grandi enti hanno stretto un patto non scritto
Che contiene queste due clausole
La prima e di non darsi fastidio l'uno all'altro e l'altra e che ciascuno è autorizzato a ingrandire il suo settore cioè in altre parole c'è questo paradosso che noi in Italia siamo padroni sulla carta di una strumentazione istituzionale adatta alla qualità dello sviluppo l'ambientalismo e altre belle cose del genere ma nella realtà non siamo padroni ma siamo subalterni
Agli enti ai grandi enti energetici che svolgono politiche di aumento delle grandi centrali e di aumento del flusso dei combustibili fossili
Cioè questi grandi enti energetici non hanno interesse alla trasformazione dell'Energia
Da offerta energetica è offerta grande impiantistica a servizio
L'uso razionale dell'energia è un servizio energetico invece la costruzione di una grande centrale nucleare a carbone è un atto industriale che appartiene al campo della grande Offerta
Guardate che questo è un discorso concreto farò qualche citazione perché non ho voglia di essere che si pensi che faccio sto dicendo cose generiche le solite cose
Nel mille novecentosettantanove l'ingegner Manni vicedirettore generale programmazione dell'ENEL deponendo di fronte alla commissione industria della Camera
Disse che in Italia c'è uno spazio valutazione ENEL al mille novecentonovanta di quaranta miliardi di chilowattora di risparmio di energia elettrica che vuol dire
Vuol dire elettrodomestici di migliore qualità illuminazione motori elettrici dell'industria eliminazione dei boia elettrici quaranta miliardi di kilowattore una cosa rispettabile
Non è stato fatto nulla di questi quaranta miliardi di kWh e quaranta mila di kilowattora corrispondono supponendo che una centrale da mille megawatt funzioni cinque mila ore corrispondono a otto
Grosse macchine da mille Mw ciascuno nucleare Bhakkar Bona
Allora vedete che
Il discorso energetico ci offre un settore di intervento concreto rispetto al quale se vogliamo se vogliamo fare un'azione politica realmente corrispondente alle cose che diciamo il passaggio da un'economia dell'Offerta a un'economia dei servizi è un'economia della qualità in questo caso si può fare
E si può fare ha soldi costanti guardate che questo non è vero per tutti i settori
Perché se è vero che una cultura della prevenzione si impone in molti altri settori non solo da Energia la sanità l'alimentazione dove vi pare
E è vero che solo l'Energia può fare questo a spesa pubblica costante
Cioè in altre parole lo stato ha dato nei suoi piani attribuito cinquanta mila miliardi all'ENEL per i prossimi cinque sei anni per fare delle centrali che non sono necessarie
Ebbene io politicamente e in questa sede rivendico quasi cinquanta mila miliardi
Per fare altre cose
Uso razionale fonti rinnovabili e cose che istituzionalmente funzionino funzionano
Guardate che il rilievo istituzionali questo discorso è immediato perché otto giorni fa a un convegno Ovadia ambientalisti Verdi fatto a Vienna
Venti compagni niente di cui potrei fare i nomi sono stati messi in un cellulare di fronte alla di fronte al palazzo dell'Aiea e portati educatamente in prigione
Senza botte senza bisogno di drammatizzare di più questa cosa ma semplicemente diciamo come una manifestazione simbolica del fatto che il nucleare viene viene insomma spesso sorretto da interventi di questo genere devo dire che questi militari austriaci che venivano filmati a un metro di distanza sono stati son comportati bene nessuno si è fatto male
E io non sono andato in galera perché faccio parte della delegazione quindi diciamo è stato un'operazione pulita che però a dimostrato questo statalismo della grande istituzione energetica allora io vi domando come esperti istituzionali e ce ne sono molti presenti voi ritenete
Che se vogliamo cambiare il modello energetico e passare a un discorso energetico di uso razionale di ambientalismo di di presenza dei cittadini il tempo è scaduto di partenza dei cittadini voi pensate che questi grandi enti energetici siano ugualmente adatti a fare questa nuova politica energetica questa è la domanda è una domanda istituzionale
Io sono per il rilancio degli enti locali su questa tematica
E sono per la creazione di un centro di competenza nazionale capace di aiutare questo nuovo intervento degli enti locali e delle Regioni per fare un'energia vicino ai cittadini
Concludendo vorrei fare alcune richieste concrete supposto che ci sia un po'di livello d'accordo
Come lega da come Legambiente noi facciamo il ventitré e ventiquattro a Roma una conferenza nazionale a cui il CRS partecipa e che ha rilievo istituzionale io come autore del perde la parte Energia istituzioni ho consegnata Bassanini una bozza del mio intervento e né consegnerò un'altra coppia
A colture perché ci sia una posizione una riflessione CRS intorno a queste cose in secondo luogo attraverso una linea di lavoro molto CRS cioè il convegno che abbiamo fatto a Terni introdotto da me e concluso da Ingrao
è stata definito un profilo o di nuova istituzione che anche costituisce un campo di lavoro politico del CRS del CESPI se vuole partecipare
Anche su questo io prenderò un'iniziativa dentro il CRS d'accordo con la del con la Presidenza la direzione del CRS perché arriviamo a un dibattito stretto
Su quello che pensiamo sull'istituzione né oggettivo ambientale
Vera a prendere posizione e c'è per fare politica non c'è per prendere posizione in tempi che siano rilevanti che pesino sul dibattito politico
Uscendo in un certo senso da un discorso quel problema che poneva Claudio Napoleoni dei Grandi Progetti che poi non si fa mai nulla ebbene oggi l'Energia e una occasione istituzionale la vecchia la vecchia spesa energetica è rotta
Il nuovo modello energetico neo conservatore non è pronto dunque compagni di amici abbiamo una buona occasione per fare un nuovo discorso istituzionale in questo campo grazie
Grazie grazie grazie ma Degli Espinosa Marina Rossanda segue Gianni Ferrara
Naturalmente io debbo pregate io sono solo presidente dell'ultima e più pesante seduta ma anche in quelle in cui bisogna pregare di stringere
Io mi scuso se non seguo direttamente la lo schema della comunicazione che si trova in cartella ma volevo riferirmi
Alle ad alcune cose dette da Massimo Paci e poi anche da perdere napoleonici e partirei proprio dalle osservazioni che condivido in pieno di Paci sulla natura dello stato sociale italiano che è stato costruito sul modello clientelare assistenziale tipico del regime democristiano
Come condivido la sua osservazione sul fatto che su questo si sono innestati dei tentativi di riforma
Alcuni alti come ad esempio la riforma sanitaria e che questi obiettivi alti sono stati largamente traditi nella procedura di implementazione della riforma dal settantotto in qua
Ecco io a questo punto vorrei esprimere una preoccupazione che cioè fatto questo rilevato questo stato di fatto Silvia praticamente per persa la battaglia per l'obiettivo alto della riforma
E ci si renda disponibili a ulteriori modifiche istituzionali radicali anche del Complesso del legge quadro dell'impianto istituzionale della riforma che fino a questo momento
è stato non attuato ma non radicalmente trasformato sono tutti gli slogan della riforma della riforma e così via
In sostanza la mia preoccupazione che non si abbia chiaro un un concetto e cioè che un conto è ritornare come necessario sul sistema dei controlli
Modificare lo stato giuridico del personale le norme di contabilità e altri momenti applicativi per proprio per correggere le distorsioni che si sono avute la fase attuativa ma un altro conto sarebbe consentire a ulteriori demolizioni dell'assetto unitario sul quale si fonda il carattere universalistico non solo ma anche la caratteristica
Culturale alta che era iscritta nella legge di riforma sanitaria
Se se pensiamo che già fuori dall'assetto stanno la sanità militare il sanità nelle carceri che sono argomento vivo di discussione in questi giorni a proposito di diritti
Che policlinici e gli istituti ospedalieri a carattere scientifico sono stati già largamente resi autonomi
Tra l'altro con procedure direi di così di pattizie franche partiti nei quali noi non siamo del tutto innocenti
E che tra l'altro oltre alle all'effetto di disunita oneri vari sistema sanitario questo Uto per conseguenza la perdita per i comuni di patrimoni gigantesche ancora non valutati ma valutabili ha delle grandi cifre
Ma quello che mi preoccupa è che ci sono sul terreno adesso già preparati dal governo una serie di altri disegni
Che vanno ad attaccare più direttamente il sistema della riforma li elenco per guadagnar tempo
Lo scorporo dalle unità sanitarie di competenza di controllo sulla nocività ambientale
Per l'acqua ad esempio trasferimento queste Province che sono diceva barriera stamattina questi enti paralleli competitivi in pratica con le associazioni di Comuni
Ipotesi di riforma del ministero della Sanità con un rinforzo degli apparati burocratici di cui si prevede espansioni in periferia fino alle regioni
Ipotesi trasferimento dei servizi di Sarno detta pubblica veterinaria al ministero dell'agricoltura
Ipotesi dirvi trasferimento alle aziende delle competenze di medicina del lavoro di protezione dei lavoratori e così via e non è finita qui
Ma
Recentissimo c'è la proposta di Donat Cattin che sembra contraddire questa linea con la sua proposta cosiddetta regionalistica di intestare alle regioni il responsabilità del servizio sanitario nazionale del servizio sanitario regionale come lui dice
Bene io credo che questo cosiddetto regionalismo di Donat Cattin se da guardare con grande sospetto
Proprio pensando a quello che diceva Barbera stamattina dello stato di deterioramento del sistema regionale di come e cresciuto questo sistema regionale mi viene il forte sospetto che questa proposta democristiana
Sia in pratica piccoli di una riconoscimento che le Regioni sono diventate un ottimo strumento utile proprio per sviluppare il sistema clientelare e assistenziale che ha caratterizzato tutto lo stato sociale nel dopoguerra
E da cui la sanità non è andata affatto esente quindi credo che sarebbe un grosso errore da parte nostra sacrificare il disegno
Di decentramento reale soccombe alla responsabilizzazione dei comuni
Per accettare un'ipotesi di questo genere credo che questo non sia stato dichiarato ma può essere una tentazione
Se sommato potremmo essere tentati di di accettare ascoltando le critiche alla funzionalità del della sanità italiana
La proposta di tipo tecnocratico di azienda Lizzani e le unità sanitarie locali
A mio parere anche questa ipotesi di formazione di un grosso apparato tecnocratico regionale rischia di produrre un corpo di funzionari che sta già sono adesso sono stati nel passato nella fase mutualistico ospedaliere e di più diventerebbero omogenei proprio quel modello
Digestione democristiana dello stato sociale che noi non vogliamo e contro la quale essi si si batteva in via ipotetica della Progetto della riforma del settantotto quindi io credo che noi abbiamo bisogno invece di rifondare con grinta gli obiettivi e i principi scritti in questa riforma
Anche per rilanciare il disegno complessivo di trasformazione culturale
E tra l'altro non significa andare contro una corrente di pensiero europeo internazionale ma lungo questa corrente di pensiero ci sono dati OCSE ricerche svedesi voglio citato nel testo
Che dichiarando in dimostrano questa cosa
Ho fatto una citazione nel testo anche del dichiarazione di Alma Ata fatta proprio dall'Organizzazione mondiale della sanità settantanove nella quale si fa questa scelta culturale importante circa la priorità dei servizi collettivi dei servizi
Elementari di prevenzione delle malattie di tutela della salute
Nei riguardi di uno sviluppo di tipo tecnologico o iper specialistico telemedicina ecco io non ho mai avevo creduto all'inizio molto al validità
Concreta della di di queste non tanto degli obiettivi ma diciamo della ripetizione di questa di questi propositi dico
Con mi sono ricreduta molto in questi ultimi tempi
Guardando alcune esperienze internazionali in particolare
Dei rapporti tra paesi sviluppati i paesi in via di sviluppo
Mi sono resa conto che può diventare questo motivo fortemente mobilità anche lo è stato nell'esperienza della lotta di liberazione in Mozambico lo sta diventando in questi giorni nel movimento
Del di liberazione del dei palestinesi nei territori occupati per Cisgiordania un con capacità di coinvolgimento straordinaria questa tematica in questi Paesi ma addirittura nell'analisi che l'OMS fa delle caratteristiche dei sistemi sanitari nella regione europea esso che suggerito che essi non rispondano al fatto
Così come sono stati costruiti a dei criteri di razionalità perché se esisto Toto ponessero all'esame di indicatori essenziali come la disponibilità di servizi di base la accessibilità da dei servizi alla a quanto popolazioni sono eccessivi servizi e così via
La percentuale di spesa dedicata rispetto alla cura ai momenti di prevenzione risulterebbe che quasi tutti i servizi dei Paesi industrializzati sono non rispondono alle caratteristiche dichiarate essenziali che si sono dimostrate
Fortemente capite immobili tanti
In in Paesi fuori dall'area industrializzata
Ecco io penso che noi abbiamo forse fatto qualche errore nella prima fase della riforma sanitaria nel perdere di vista e questi caratteri così di di trasformazione radicale
Mi viene il sospetto che si possa applicare bene a questo campo limitato ma non piccolissimo il ragionamento che Napoleoni faceva questa mattina a proposito del scelta di una via
Facile
Rispetto a una via più difficile però reale la via facile in questo caso era la scelta di
Di essere più bravi noi nel per realizzare gli obiettivi descritti dagli altri cioè di gestire meglio i servizi senza pensare a fare una trasformazione profonda anche culturale di questi servizi perché questa è stata un po'la parola d'ordine nei primi tempi mio temo che questa abbia fatto cadere molto della nostra aderenza ai principi
Di democrazia Nella Salute di unitarietà e di unità con gli altri servizi fondamentali che devono rispondere ai diritti principi fondamentali dei cittadini
Ecco
Questo non vuol dire che obiettivi anche minori e parziale non possano essere perseguibile non possono avere degli effetti economici più immediati anche qui cito due casi telegraficamente
Casi dei quali villa non la loro non realizzazione non risponde neanche un disegno politico ma proprio l'espressione di dieci arteria dei nostri governanti non aver sviluppato minimamente i servizi riabilitativi significa per moltiplicato la presenza di portatore di handicap che non può essere presente lo dei costi sociali altissimi
In un altro campo non aver sviluppato i servizi di sanità pubblica veterinaria ci porta a perdere l'ira di dio adesso per via che sono più delle esportazioni di carne e perché negli allevamenti noi perdiamo per motivi di malattie venti trenta per cento della produzione zootecnica e quindi anche queste cose dobbiamo darci hobbit con obiettivi sicuramente però tutte queste cose non devono farci perdere di vista io credo appunto l'obiettivo più alto che è quello di una trasformazione
E la trasformazione non solamente in direzione antimercato inutile in direzione di pulizia di un servizio pubblico con intenti universalistici dalla montagna di interessi privati che sempre ci sono stati e continuano ad esserci perché non li abbiamo combattuti abbastanza
C'è rise ma anche gli interessi mafiosi ci sono sempre stati non ci meravigliamo del del del discorso fatto adesso danno Natta temi sull'utilizzo mafioso del del dei delle fustelle per i farmaci sono vent'anni fa cinque anni vissuti a Palermo ne ho viste di tutti i colori dagli omicidi ella
Alla gente che attraversava con macchine piene di armati gli ho principale ospedale di Palermo per svuotare da lavanderia sì portare di aver farmacia essi tutto il sistema sanitario suddiviso fra le famiglie mafiose questa mia soltanto che danno e non non la vedevamo molto queste cose ecco però cerchiamo di abituarci a non dire ecco sta succedendo questo dimenticando punto molte cose che sono
Consolidate nel nostro sistema e contro le quali non abbiamo sufficientemente combattuto
Io sono convinta che per combattere queste persistenti deformazione dello stato sociale e non perdere gli obiettivi dobbiamo tenere fortemente fermo il principio degli assetti istituzionali
Rilanciare la battaglia culturale e su questo possiamo avere direi che è la mia esperienza nel in molti contatti che ho avuto con ambienti di operatori anche un notevole
Disponibilità ho finito mio tempo
In Francia un minuta
Fuori o dentro ho ancora un minuto
Beh chiudo subito allora sono comitati in questa campagna culturale noi possiamo avere un notevolissima
Disponibilità di parecchi operatori specialmente se poi allarghiamo ancora un poco questo nostro obiettivo dalla proposito di de mercificare
La la tutela della salute la medicina al proposito di fare una riflessione un po'più estesa sulla qualità dello sviluppo industriale con me e dell'effetto boomerang che presto polvere
A anche su questo bene fondamentale che la salute dei cittadini quindi una riflessione sulla finalità della scienza sulla limiti della scienza sulla necessità di una rifondazione etica di quello che convegno di donne abbiamo chiamato il coscienza del limite ecco io
Rammaricato qui
Grazie della perfetta qualità
Allora Gianni ferrata segue film Tortorelle poiché no
E non certo per compensare la prevalenza che abbiamo oggi
Constatato di interventi di economisti
Con interventi
Che soprattutto sottolineavano gli aspetti
Gli aspetti propri che gli economisti possono sottolineare approfondire rispetto a quelli istituzionali che sono un po'mi pare
Calcio utili nella giornata di oggi
Non ce la faremo solo a compensare quelli che hanno fatto i compagni di colleghi economisti
Ma perché non altra competenze regole istituzionali
Io intervengo sulla relazione per bere dicendo subito
Che è ormai frequente
Chiedo scusa di questo carenza di personale e frequente
Che o qualche io quando leggo o sento berbere vivo una contraddizione profonda
Un consenso ammirato
Per l'analisi sempre approfondito sempre penetrante sempre ricca completa
E
Invece un dissenso molto marcato
Per le proposte che il compagno collega ed amico per bere
Formula
Voglio dire per esempio che
Io credo che ne abbiamo bisogno
Di una riflessione
Anche più approfondita
E anche di tipo nuovo
Sull'esperienza regionale d'Italia
Una riflessione che certamente porterà a individuare i nodi che berbere che io non ricordo in questo momento perché la sua relazione
Alla pari al senza distribuito a tutti tutela dello presente tutta la ricorderò
Lo so da da questi ma forse noi dovremmo fare uno sforzo in più
E dovremmo in realtà procedere a un'analisi differenziata
Dell'esperienza regionale
Nel nostro Paese tenendo conto della realtà geografiche nelle quali l'esperienza si è sì svolta tenendo conto anche delle specifiche
Questioni che l'esperienza regionale porta voglio dire per esempio che sicuramente noi non possiamo
Fare lo stesso discorso
Per l'esperienza regionale nel Centro e Nord Italia e per quella le regioni meridionali
Come mai
Come mai c'è un divario così
Drastico
Così grosso
Tra il rendimento dell'esperienza regionale nel Mezzogiorno rispetto a quello del deve alcune aree del centro e del nord Italia
Come mai è accaduto per esempio
In materia di servizi alcune regioni sì e no anche bianche mi riferisco al Veneto
Abbiano dato rendimento
Che incomparabilmente superiore
Oppure di atterraggio
Il ripensamento credito alla riflessione bene secondo me a tenere addirittura moderno al tipo di modello regionale
Che abbia meritato noi dalla costituzione quarantasei
Dicendo ad un'altra cosa
Che questo non è un modello che appartiene
Alla tradizione della cultura istituzionale della sinistra e momento per e socialista
Ha avuto incerto
Intuizioni anche a Fort ha avuto un disegno
Istituzionale per realtà comunali per le i municipi ma mai ma mai ha pensato a disegnare modelli istituzionali per entità come quella regionale abbia meritato nella Costituzione un modello di autonomia locale che ci viene da qualche
Da qualche studio o da qualche proposta di Luigi Sturzo
Qualche suggestione
Di altre esperienze direzionali non non cederle ad abilitare così e abbiamo cercati lavora più sopra
Con quali conseguenze
E non sono mai stato uno di quelli che ha caricato le regioni del compito
Il veder le realizzare
Oppure quasi tutte le speranze di riforme istituzionali più nutrito
Ma devo dire però che sicuramente l'entusiasmo
Di molti compagni e colleghi e non possiamo probabilmente riposto
Su di una piattaforma
Istituzionale che non era adeguata neanche a quelle che erano le acquisizioni culturale degli altri paesi su questo tema
Era un tipo di Reggio che intanto ripeteva in modo anche in modo anche direi stanco e il modello del rapporto tra Assemblea
Assemblea elettiva nazionale governo
E si fondava
Sul principio dal Governo per assessorati
E abbiamo avuto in tutto l'istituto regionale
Una tendenza arrendere dominante il momento dell'esecutivo regionale su ogni altro
Con la conseguente abbiamo visto
Un esecutivo regionale d'altra parte costruito su assessorati cioè costruito dicasteri al Melinte contra conseguenti
Colto la conseguenza
Conseguenze che solo nel senso
Che tutta la vita regionale specie nei Paesi che non hanno avuto delle zone nelle regioni che non hanno avuto che non hanno una tradizione di autonomia locale ed era
Autentica tutto si è svolto in termini di acquisizione di potere
E quindi di conquista di posizioni Assessoriali
Sì è vero quel che dice per bere
Che abbiamo avuto il blocco della contrattazione continua per conquistare qualche mezzo assessorato
Ho qualche quota di assessorato regioni meridionali ma tutto questo perché non è il modello che è in discussione
E il modello secondo me proprio questo pure alle discussioni
Credo che gli ho proposto molte per esempio
A introdurre sistemi elettorali volti a precostituire coalizioni e a premiarla
Il visto che tra le proposte che Barbera enuncio c'è quella
Della coalizione precostituite premiata appena riesca ad essere una condizione prevalente beh tutto questo meccanismo
Elettorale non fa
Per premiare o forse proprio
Proprio il modello che vogliamo noi profondamente innovare perché il modello che non ha funzionato il modello della prevalenza degli esecutivi specie nel Mezzogiorno d'Italia
Stadio Penzo ha dato a metà modelli differenziati
Di qui
Di enti locali di realtà regionali moda differenziate che devono tener conto e Nantes tanto
Dell'esistenza
Dei momenti come le metropoli rispetto invece alle regioni dalle cinquanta o cento città
E deve tenere conto anche del fatto che abbiamo una Italia
Che come diceva
Ieri compagnia rivista ho attraversato le Alpi invece un'altra Italia che
Non ha avuto un'esperienza statale degno di questo nome
E che perciò non ha mai prodotto
Una classe di amministratori
E che perciò assemblee ritenuto come accaduto nel Mezzogiorno diciamo le cose come stanno nel metodo alla tendono a mais passa butoh che poveretto su un piano regolatore
E ha costruito l'ha costruito
Ed erano dongione ci sono
Perché non abbiamo mai avuto una vita comunale neanche nei periodi più altri
Della esperienza politica meridionale
Modelli differenziati certo su che base
E poi e che la fantasia della sinistra deve svilupparsi
E qui che dobbiamo proponeva che cosa che sia all'altezza delle esigenze
Della democrazia
Di base
Senza per la verità mutuare invece modelli che possono essere solo di un certo tipo quando ne pensiamo a innovazione sistema io penso ai innovazione nel sistema complessivo ronde sono sempre tra
Ripensare perciò allenatore vero Calì come possibilità
Di nuove differenziate
Il nuovo differenziate forme di organizzazione del potere locale in ragione anche soprattutto
Di un gotico di organizzazione del potere centrale grazie
Non sono d'accordo diciamo con
Quello che sia dai finire che Occhetto stamattina dicevano a proposito della nostro incontrano e cioè che esso è una mi sembra un'esperienza molto utile proprio in preparazione per lui per quella preparazione a cui il Neil Partito Comunista si sforza di attendere di una convenzione o di una addirittura stato detto costituente programmatica uno sforzo di esame diciamo aggiornato che si che vuole essere realistico e riaperto a un confronto molto
Ampio di opinioni non perché ecco questo io credo devo forse vorrei aggiungere alcune considerazioni che vengono fatte nella discussione che c'è tra noi e i compagni socialisti
E che ha avuto una ecco anche qui nell'intervento di ieri non perché ci sono in Italia due sinistre diciamo una sinistra al nella quale bada
Alla realtà diciamo è un'altra che costituirebbe e sarebbe in questo caso il Partito comunista l'ala ideologi Istica
Chiamiamola così della sinistra italiana infatti si veniva veniva fatto riferimento nell'intervento di De Michelis all'esperienza di Mitterrand ma non è che purtroppo nelle nella nel quadro europeo è venuta meno l'esperienza soltanto del primo Mitterrand cioè della del di un partito socialista francamente schierato a sinistra diciamo pure nel quadro della internazionale
Socialista europea e nel quadro delle spie è venuta meno anche ed è stata battuta anche l'esperienza di Schmitt tanto che appunto la lo sforzo che chi viene facendo adesso la socialdemocrazia tedesca e di vedere che cosa non abbia funzionato nell'esperienza cioè che hanno appunto allo stesso modo con cui poi i socialisti francesi farne hanno fatto e si sforza di fare i conti con le svolte repentine a cui e si hanno dovuto rassegnarsi certo è vero che in Italia io credo che sia vero sia giusto dire
Che in Italia la svolta neoliberista ha avuto delle attenuazioni a conosciuta anche se non mi parli oggettivo e analisi di Paci ne rendeva conto stamattina
Mi pare nel testo e nelle cose che gli ricordava stamattina l'analisi Paci mi pare che dimostri la verità non è che noi non abbiamo avuto una svolta di tipo neo liberisti com'è vero certo che ci sono state delle attivazioni dei delle necessità anche come a dire di superare difficoltà maggiori che altrove
Vi è stata una resistenza senza dubbio bisogna renderci conto di questo perché ha accaduto questo credo che sia giusto che noi veniamo in citati vi è stata una resistenza
Indubbia del sistema si inserì assistenzialistico democratico cristiano questo non c'è fuori discussione quindi
Quella sconfitta prima di Demitri a è servita anche a temperata e certe spinte certe velleità e così via ed è stata una resistenza che non possiamo certo e tutti noi non consideriamo certo positiva equini
Ma c'è stata e quindi ha avuto questa Effetto anche di temperare certe quel certe appunto sollecitazioni eccessive verso il una svolta neoliberista c'è stato anche un intenzionalità perché noi dovremmo negarlo un'intenzionalità dico conventi di gruppi
Del partito socialista fosse del Partito socialista nel suo insieme non è questa la questione ma soprattutto c'è stato io questo non lo dico in discussione con la proposta di Barbera su cui tornerò brevemente
A proposito delle regioni degli enti locali eccetera c'è stato anche le caratteristiche del sistema
Istituzionale e politico italiano cioè la la in questo caso la esistenza del sistema proporzionale determina una realtà della funzionamento della della della rappresentanza della dell'assemblea parlamentare della Camera e del Senato tale per cui un accento conto con l'opposizione deve essere fatto
Perché che se che che se si voglia fare insomma e quindi in questo caso il sistema proporzionale funziona anche come un elemento moderatore il costituente non è quando poi a qui quelli che avevano fatto la Costituzione quando poi hanno provveduto a fare il la legislazione elettorale non è che hanno proprio messo la testa nel sacco o hanno fatto qualcosa
Che aveva soli in sei soltanto l'elemento come a dire della non modernità o dell'arretratezza rispetto ai sistemi chiamo tradizionalmente bipartitica ci no hanno tenuto conto di una realtà molto complicata di questo Paese della difficoltà della composizione della rappresentanza e anche diciamo con una certa saggezza se volete una saggezza anche prudente di di di grande indi della necessità di tempo evadere spinte diverse che potevano esserci vedove anzi drammatico che io credo abbia compiuto il Partito socialista e di non rendersi bene conto che come si diceva una volta nella misura in cui è vero nella misura in cui decideva certi legami a sinistra anzi acconsentiva al gioco
Della delimitazione della maggioranza diminuiva il suo potere contrattuale che si riduceva soltanto al potere a quello che è stato chiamato il potere di coalizione mentre naturalmente
Un partito socialista più aperto a sinistra con maggiori legami a sinistra un partito socialista che non avesse voluto aveva e quello scontro drammatico a sinistra che vi è stato in un certo periodo avrebbe avuto anche maggiori possibilità anche dal punto di vista di di cui ci occupiamo in questo convegno anche per resistere rispetto a certe spinte neo conservatrici più accese
Ora naturalmente questo è dipeso dal fatto che per lungo tempo è stato d'in parte dominante non per lungo tempo per un certo per il tempo è stato dominante la cultura italiana
Anche di sinistra e cioè che questa differenza tra destra e sinistra non c'era più addirittura non solo che lo stato sociale ormai avrà superato
Ma che la differenza tra destra e sinistra non c'era più De Michelis
In un'altra circostanza in cui ci siamo trovati ha fatto l'autocritica per il senso che nel senso che egli stesso la deriva e altri compagni socialisti avevano aderito a questa adesso questa autocritica non si fa più è bene perché ci si ritrova come tu membri diciamo nuovamente come membri della grande famiglia della sinistra o delle sinistre
Comunque il punto fondamentale mi pare questo che ritornare e nella discussione con i socialisti ma anche nella discussione tra di noi ad una divisione tra chi sia più attento diciamo così alle compatibilità e chi più attento ai valori
Oppure chi sia unicamente attento alle compatibilità e chi è unicamente attento ai valori naturalmente non ci porterebbe molto avanti perché io credo che in una certa misura tra le forze di sinistra il processo è andato un po'avanti è vero che questo c'è stato e che in una certa misura rimane lo ricordava anche Napoleoni questa mattina ma però ecco io credo che non certo per diplomazia o per come dire attenuare i contrasti e ore di discussioni tra di noi ma perché mi sembra che sia vero mi pare che larga largamente diffusa è nella cultura nuova della sinistra quella che si viene affermando anche per merito di alcune grandi socialdemocrazie non solo quella
Tedesca naturalmente ma prima ancora l'opera di palme eccetera e e che il rapporto tra valori e compatibilità è un rapporto dialettico diciamo
Lo sforzo di individuazione dei problemi reali deve essere molto come dire devi andare molto alle molto al fondo delle questioni io mi occuperò in questo intervento e mi occupo di questo intervento
è stato affidato un po'a questo compito diciamo così che naturalmente non è un compito che nessuno di noi vuole svolgere ex cattedra ma come un intervento tra gli altri delle questioni istituzionali ora da questo punto di vista io partire diciamo è certo che ogni volta già a partire da qualche cosa e quindi discutiamo dello stato sociale discutiamo delle istituzioni dello stato sociale
Ma come giustamente è stato visto dato dotata Bassanini da Barbera e la verità è che le istituzioni dello stato sociale chiamano necessariamente a una nuova riflessione della sinistra sullo stato sulle forme dello Stato in generale naturalmente
E prima ancora se vogliamo dire sulle forme della democrazia politica e sul modo di sviluppo Deva
Democrazia politica ora i problemi dello stato sociale in effetti e qui tutta una cultura si è sviluppata che sta appunto alle nostre spalle di cui teniamo conto ne discute pian piano siamo venuti comprendendo che non vengono solo dall'eccesso di domanda come si è detto e come è giusto in parte lire oppure dalla crisi fiscale
Oppure nelle diciamo dai casi specifici determinati dalle situazioni storiche specifiche di ciascun singolo stato per esempio lo stato italiano particolarmente infelice
Da questo punto di vista per tutti i motivi che sappiamo per il modello che qui vi è stata di stato sociale per venefiche l'inefficienza e inefficacia dell'amministrazione pubblica per tanti motivi che sono stati detti
Il va bene il vero è che abbiamo imparato a capire che vengono anche da questioni che ripeto sono ancora più al fondo
Lo lo stato sociale diciamo come grande compromesso di classe e come il regolatore sociale come regolatore del conflitto anche per la verità
Ha portato dentro di sé questa siamo pienamente d'accordo principi nuovi e prodotta li ha messi in rilievo principi nuovi questa questione molto
Importante che è stata definita e chiedo giustissima mentre la questione della cittadinanza sociale i diritti di cittadinanza non sono tali
Se non non sono più tali diciamo in queste democrazie
Sviluppate in queste società evolute se non portano con sé anche la cittadinanza sociale ecco la grande conquista ma naturalmente
Ecco un altro riferimento di prodotta che appunto non sarebbe giusto che cadesse quando egli ha citato la elaborazione di Wied come di altri studiosi americani
La verità è che lo stato sociale non si non si è proposto non era nei suoi compiti non aveva questa intenzione e quindi non l'ha fatto
Dirvi nuove vie non dico di eliminare di rimuovere o di ridurre il prevalere dei gruppi di interessi economicamente più forti e più concentrati
Nella società e quindi all'interno dello Stato e quindi all'interno stesso dello stato sociale qui è avvenuta una contraddizione di cui che avendo noi dobbiamo prendere dal punto di vista istituzionale credo anche da altri punti di vista consapevolezza profonda cioè qui c'è una contraddizione che forse non è stata bene illuminata
La ripartizione dei benefici e qui che si è poi istinti diciamo innestata la polemica populistica della della destra né ieri né in Inghilterra dapprima poi negli Stati Uniti d'America con grande efficacia
Non è stata una campagna ideologica soltanto cioè di falsa coscienza dedichiamo a valori forti che c'è stata come giustamente è stato detto ma c'è stato qualcosa di più mi pare
E credo che sia evidente perché ormai appunto abbiamo anche questa letteratura alle spalle che ce lo ha dimostrato c'è stato qualcosa di più cioè che la ripartizione dei benefici è avvenuta in modo sperequato
Fa agli utenti coloro i quali poi invece erano gli erogatori dei servizi stessi e qui c'è un problema cioè quello l'ha fatto che i gruppi concentrati e più potenti
Venivano esegue non verrà a avevano una determinata funzione nello stato di prevalenza e quindi anche di prevalenza dello stato sociale si è venuta manifestando come contraddittoria
Rispetto poi a quello che effettivamente riusciva a dare lo Stato sociale ai cittadini perde faccio per il per dire un esempio del del PPI il più banale possibile più evidente non è che il servizio sanitario per esempio
Escluda la massimizzazione dei profitti dell'industria farmaceutica oppure l'esaltazione degli interessi dei gruppi più forti che stando dentro tra gli erogatori dello stato sociale De Michelis diceva
Appunto con buonsenso naturalmente che lui avverte per quanto riguarda le pensioni dei gruppi sociali più forti vogliono uscire dal sistema pensionistico pubblico citava i medici ma i medici vogliono ugualmente uscire diciamo dei benefici che derivano dalla esistenza del servizio sanitario nazionale nodi certo avevo e quindi noi vediamo così con questa esempio banalissimo ma se ne possono fare molti e sono stati fatti e molto più approfonditi appunto ecco l'indubbio me uno degli autori ma Valle eccetera
E possono essere fatti tutti questi esempi per dimostrare come all'interno stesso dello stato sociale forse queste un'analisi che anche in Italia avrebbe diritto di una maggiore cittadinanza ce n'è stato c'è stata una certa cittadinanza
Ma una maggiore cittadinanza maggiore approfondimento perché si è venuto a me verificando insieme con queste il crescere il peso degli apparati burocratici
Sì che ecco qui il populismo diciamo e la demagogia della destra da dove hanno sfondato hanno sfondato in ordine diciamo riprendi chiamando invita un i ideologismi cioè forme di falsa coscienza ma sulla base diciamo di contraddizioni che vanno bene reali
Ora per battere di conseguenza come è stato appunto richiamato mi pare fin dalla relazione di Andriani per battere non si può assolutamente aveva una pura difesa di quello che c'è ma bisogna è del tutto evidente io concordo pienamente con questo affrontare una fase del tutto nuova considerare che la battaglia che fin qui è stata data ha avuto un grandissimo significato e anche grandi risultati quindi non svalutare tutto ciò che ha significato
Lo stato sociale fino a questo momento ma intendere bene che il problema come ci si pone adesso e completamente diverso da tanti punti di vista e anche dal punto di vista delle istituzioni bisogna vedere prima dello stato sociale ricordavo prima lo Stato e il funzionamento della democrazia e quindi vedere come la sinistra e lei sinistre in Europa sia le sinistre democratiche come negli Stati Uniti d'America si esiste d'ispirazione operaia marxiana eccetera come in Europa
Le socialdemocrazie i comunisti e così via di Comunisti italiani e così via dicendo e al un un certo abbandono lo hanno compiuto hanno sì si sono sforzati si hanno avuto quindi una grande funzione
Come a dire di
Di apertura
Umana e di apertura democratica nell'affermazione di questo ripeto che è stato giustamente definito il diritto alla cittadinanza sociale però insieme con questo esce c'è stato un c'è una una certa pigrizia nella le interpretazione dei valori stessi ecco il richiamo di Paci stamattina molto importante il che ci porta molto lontano però nell'avente per trazione i valori quando Paci concludendo
Diceva noi dobbiamo rilanciare i valori avvertiva
Ben subito però stiamo attenti non si tratta di riprende le vecchie si tratta di lei interpretati ovviamente io mi permetto di per là dove si tratta di venti aspettare d'altra parte sappiamo benissimo che l'eguaglianza dei diritti per esempio non è appunto
Non abbiamo mai considerata un dato di natura ma un problema un problema che tiene dentro di sé una complessità di questioni a partire dall'eguaglianza dei diritti politici perché anche qui è una questione per esempio nell'affermazione di questi di questo diritto di cittadinanza è implicita la tendenza il pieno al pieno impiego
Che nella Costituzione italiana si chiama addirittura diritto al lavoro diritto al lavoro che non viene assolutamente più neppure richiamato perché sembra di dire una cosa arcaica ma questo però nelle conversazioni nelle discussioni dei gli amici economisti ci è stato spiegato che questa mancanza di diritto al lavoro per esempio in vasta parte del territorio
Nel Mezzogiorno d'Italia non stabilisce soltanto una riserva economica ma stabilisce lo ricordavano gli economisti che lo ricordavano gli studiosi di diritto costituzionale stabilisce anche una riserva politica cioè una ineguaglianza dei diritti politici va affermazione dell'eguaglianza dei diritti politici si infrange di fronte è chiaro che la negazione del diritto al lavoro per vaste masse implica una condizione di minore cittadinanza e di minore diritto politico rispetto ad altri ovviamente va esposizione applicato eccetera molto più forte e così via
Ma altri diritti fondamentali sono se esse non vengono realizzati implicano poi che la tutta la con la costruzione dello Stato sociale si trovi poi in ad essere in difficoltà
E il diritto di cittadinanza sociale venga messo poi alla lunga in discussione è il tipico il caso del diritto alla informazione da noi evocato anche in qualche misura esempio nella Commissione Bozzi perché la la rifatte partendo dal dato che la Costituzione italiana è stata scritta quanto a stento c'è va via la radio in Italia diciamo ecco eccetera ed appena diffusa da poco tempo diffusa la radio in Italia non si conosceva
La permeazione la capillarità insomma del del re dei sistemi informativi di massa
Il diritto all'informazione affidato un pluralismo che in realtà non è operante come pluralismo diciamo ma è più è fondamentalmente al di là della distribuzione delle proprietà un monopolio diciamo non parlo soltanto della carta stampata ma dell'insieme del sistema informativo oppure l'eguaglianza di fronte alla legge
I diritti di eguaglianza di fronte alla legge quali per i soggetti collettivi lo ricordava Bassanini lo ricordava Barbera quali sono le possibilità per i soggetti collettivi ma anche per i soggetti singoli di accesso alla giustizia cioè i viaggi delude la possibilità di agire i diritti e sono stabiliti dalle norme la norma
Non la norma giuridica diciamo intanto ha valore questo è del tutto ovvio in quanto può essere agita mai di qui ora proprio per rispondere a questo la sinistra in Italia particolarmente dalla nostra parte ma non solo dalla nostra parte
Se il lotto molto diciamo si impegnò molto per la cultura della partecipazione con quei risultati che conosciamo che sono meritori per certi aspetti ma anche per altri deludenti che sono stati richiamati in una relazione relazione di Rodotà
E con questa cultura della partecipazione noi abbiamo voluto fare qualche cosa di più lo ricordava ripeto Bassanini qualcosa di più che non soltanto una rappresentanza degli utenti avevamo in mente altre cose
Però il limite è stato evidente perché è chiaro che la partecipazione alle scelte talora minime non può può prative diciamo il problema della delle grandi scelte da cui tutto il resto dipende e di Dean qui che è venuto poi l'oscillazione inversa
Diciamo a porre l'accento istituzionale sulle grandi decisioni e quindi sulla riforma delle grandi istituzioni io credo che vada da parte nostra da parte della sinistra ripresa di sana pianta per dire la verità l'idea giusta della grande riforma che diciamo altri a Abba che il Partito socialista tanto per non fare troppa diplomazia a in larga misura abbandonato per restringersi
Diciamo quasi soltanto alla questione del voto segreto oppure del Parlamento della corsia preferenziale eccetera
Perché di questo in realtà che noi dobbiamo discutere quando discutiamo della di forma dello stato sociale
E quando parlando della riforma dello Stato sociale tutti concordemente i costituzionalisti economisti diciamo non si può fare nessuna seria riforma dello stato sociale se non funziona
Diciamo lo Stato in quanto tale lo stato appaltato e così via dicendo oppure lo Stato Barbera come sistema delle Autonomie
Ora per lì per vendere questa idea naturalmente non è qui la questione nei ottenne la possibilità né il tempo né la competenza diciamo si tratta di questa ma anche soltanto
E stringendo sì alla questione della della
Pubblica amministrazione
Del a della pubblica amministrazione senza voler ricordate tutto il percorso che abbiamo attraversato e che dobbiamo ancora fare cessare
Per arrivare alla ad una più efficace sistema della rappresentanza ecco tutta la questione monocameralismo
Oppure bicameralismo ma non perfetto come adesso con una forte differenziazione tra le due camere eccetera potevi effettivi del Parlamento
Non tanto per una legiferazione eccessiva come è stato ricordato quanto per una sua efficace
Per preparazione alla per un suo reale una un un suo Verna sulla reale capacità di conoscenza e quindi una sua reale capacità di intervento ma dico lasciando da parte questo adesso per un momento per un momento no in questa discussione
Anche se noi ci festeggiamo soltanto il problema della pubblica amministrazione e poi vero sono vere io credo tutte le indicazioni che venivano particolarmente darà indicazione di Bassanini ma e poi vedo che Eva pubblica amministrazione non ci porta anche essa a una questione di grande riforma
Io credo che da questo punto di vista sia stata importante che sia pure nel programma di fine legislatura abbia fatto capolino nel programma del partito comunista questa questione che è una questione formidabile e che non è tipica della cultura né del partito comunista né del partito socialista né della sinistra in generale
La questione cioè della separazione tra potete politico e gestione tra potere politico e amministrazione questione che è stata richiamata in tutti gli interventi diciamo che l'istituzione ha visti hanno fatto qui ora questa è è un problema che è molto grosso molto importante e Militello che lo ha richiamato stamattina in realtà Militello allega richiamato una enorme questione nella sotto l'aspetto di sembrava che facesse soltanto delle considerazioni relative a un comparto nove la questione norme la sinistra e noi comunisti anche tra di essi e in particolare hanno visto tutta la questione dell'apparato e quindi anche dell'apparato dello statale che si che riguarda lo stato sociale con profonda ottica di diffidenza non solo perché una parte da nove esperienze maturate addirittura i fondamenti ideali sono maturati addirittura quando non c'era neppure il voto universale ma poi anche per la storia italiana per il fascismo le verità del fascismo la Democrazia Cristiana la premiazione dello della democrazia cristiana
Nel del del della Democrazia Cristiana degli apparati statali da parte leva democrazia cristiana e così via dicendo ora però senza cambiare questa ottica senza andare a una risoluzione del problema della pubblica amministrazione secondo principi un po'DiVersi in realtà di con un ritorno alla Costituzione
Ma ma senza che cambiata in noi stessi l'ottica ed è molto difficile che non riusciamo davvero a compiere un'opera anche di grande riforma dello Stato
Io penso che naturalmente sia giusto quello che ha detto Cavazzuti e cioè che ci sono certe alte funzioni statali che non può che sono funzioni politiche che non possono che essere di designazioni politiche
Disegno e su questo è vero però sta infatti naturalmente facendo attenzione immediatamente la cosa opposta che il sistema delle spoglie diciamo sul piano di massa ha funzionato fin troppo in Italia
E col secondo la modalità italiana che si chiami sistema della lottizzazione ove è proprio qui che noi dobbiamo credo lottare incidere a fondo
Io credo che noi dobbiamo proprio metterci nell'ottica che appunto quella originaria della Commissione Giannini
Della vi espose abitazione dell'apparato e della dialettica terrà potere politico e apparato della dialettica tra politica e amministrazione se noi vogliamo vendere alla politica il suo senso originario
Quando noi abbiamo parlato
Come abbiamo parlato io sono d'accordo di riprendere questa espressione di una genericamente di un nuovo modo di fare politica dicevamo
In realtà e OPA oppure quando abbiamo parlato della questione morale io che vedo che abbiamo
Visto giusto
Diciamo nel se come intuizione ma non come traduzione concreta naturalmente di queste parole d'ordine molto generica e noi abbiamo bisogno da un lato di una politica che sappia usare la tecnicità ma abbiamo anche bisogno poi di un di apparati i quali siano pienamente responsabilizzati che vendano conto al potere politico il quale renderà conto al Parlamento rendeva conto alle assemblee
Vende racconto naturalmente questo presuppone altri modelli di governo ricordava Giannotti Gianni Ferrara dell'organizzazione del governo altri modelli di organizzazione del Parlamento
Ma richiede
Innanzitutto diciamo una capacità di distinzione differenziazione dei compiti della politica dei compiti dell'amministrazione se il compito della politica deve tornare ad essere un compito alto noi dobbiamo togliere dalla politica insomma Doi dobbiamo eliminare il sistema per cui il governo reale del Paese il governo dei direttori generali che si camuffano dietro i ministri e i dei ministeri i quali fingono diciamo di occuparsi delle grandi scelte quando magari si occupano soltanto purtroppo diciamo di cose che hanno poco a che fare con le grandi scelte che invece sarebbero di competenza piuttosto della pubblica amministrazione io credo che se noi in i guardiamo in questo modo noi pratichiamo anche meglio a vedere il problema della rappresentanza che bar beve evocava accerto che anche quella questione soprattutto se si fa distinzione che Barbera faceva almeno io credo da da il sistema della rappresentanza nazionale e locale diciamo
Merita una una un'attenzione è chiaro che per esempio in berbera diversamente che da che Pasquino si coglie il fatto che il sistema della rappresentanza nazionale
A dei problemi suoi specifici e particolari e che quindi mettere in discussione era proporzionale lì in questa situazione particolare tra l'altro sarebbe assai complicato e forse non corrisponderebbe a un criterio di efficacia democratica
Ma altra cosa dice Barbera è il problema della rappresentanza a livello locale a livello regionale a livello provinciale a livello comunale io credo che su questa questione noi siamo aperti naturalmente alla discussione
Sempre che non si pensi che qui è il nodo unico del problema perché in realtà anche dal punto di vista puro e semplice da cui ci poniamo qui
E cioè dello star del funzionamento dello Stato in quanto Stato sociale molti contenuti devono essere esaminati ho parlato del rapporto tra pubblica amministrazione
E potere politico ma anche in casa nostra noi dobbiamo vedere che cosa sono diventate le forme dell'intervento pubblico
Né per e perbene perse facciamo soltanto l'esempio delle municipalizzate che cosa Eva lei idea delle municipalizzate all'inizio dei video secco no
Quando si trattava di spezzare una determinata forma un determinato modo podio e così via dicendo che cosa sono le municipalizzate oggi sono davvero forme della gestione sociale Sempre in ogni caso so bene che c'è la la l'azienda dei della nettezza urbana di Modena non è uguale a quella di Roma per fortuna
Ma non è questo soltanto il problema sono queste forme forme di gestione sociale diciamo
O oppure nel campo culturale
Per anche qui noi abbiamo voluto una introduzione della mano pubblica ma e so bene che il Teatro Piccolo di Milano non è il Teatro Piccolo di altre città ma sono forme della gestione sociale esso dell'avanzamento culturale sempre queste cose io credo quindi che la riflessione nostra se vuole essere una riflessione
Come a dire capace da parte della sinistra di battere davvero le politiche neo conservatrici deve andare avanti su due versanti e ho finito
Questo troppo lungo intervento diciamo deve andare avanti con grande energia su due versanti in uno quello proprio dei principi costitutivi dei valori senza affermarsi diciamo
Dinnanzi alle necessità di di formulazione di fondo naturalmente dove questo non voglia dire addirittura l'abbandono dei valori perché non è questa la questione come a qualcuno è parsa perché in quel momento è del tutto evidente che la sinistra cessa di essere se stessa
E si nega se stessa e naturalmente da partita vinta alle politiche nel conservatrici ma di li deve partire come deve andare avanti con grande diciamo spregiudicatezza
All'esame realistico della rispondenza tra questi valori che essa vuole da interpretare e le forme concrete che lo stato e la forma stessa delle forme stesse della democrazia sono venuti assumendo mi scuso
Dunque telo e poi Pizzinato
Ma io credo che
Benché sia tardi qualche sui qualche elemento in più nella nostra discussione si può introdurre
In riferimento a quello che sta avvenendo realmente nei principali partiti della sinistra europea per quello che riguarda la tematica centrale del nostro seminario che
Come si profilano risposte alle politiche neo conservatrici che hanno prevalso a partire dalla metà degli anni settanta in tutti i principali Paesi europei quel data allora avrei preferito evitare di dei sovraccaricare ulteriormente la pazienza dei del i partecipanti al seminario però credo che francamente alcuni elementi non di diciamo non delle risposte ma almeno alcuni problemi che nascono da dai i partiti socialdemocratici socialisti di altri paesi
Aiutino a tematizzare meglio
Quello che è stato il punto di maggiore difficoltà di questo seminario che è stato in qualche modo sintetizzato dalle diverse e opposte relazioni di Michele Salvati di Claudio Napoleoni entrambi estremamente lucide ed intelligenti come sempre
Ma tali da profilare una sorta di divaricazione tra una cultura di governo
In qualche modo impregnata che ha introiettato il vincolo Esterno
E una prospettiva politica della sinistra che invece è tutta centrata sulla
Non diciamo prevalenza ma diciamo esclusività di quello che Claudio Napoleoni con un'espressione originale ha chiamato il vincolo interno cioè la una diciamo una definizione di una linea di politica economica pienamente coerente con le esigenze di rappresentare interessi e aspirazioni tipici del blocco sociale della sinistra
Perché credo che sia interessante perché credo che proprio nell'evitare questa divaricazione stia l'elemento più originale più interessante dell'autocritica dei principali partiti della sinistra europea
E credo che se qualche vittoria è stata conseguita nel corso degli ultimi cinquant'anni dalle sinistre principali dei principali paesi europei è stata conseguita proprio perché è stata evitata questa divaricazione
Io ho trovato l'interventi napoletani di estremo interesse dirò anche si capirà da quello che dirò che il sulla prima parte cioè sulle esigenze di una di un di rilanciare la tematica di uno sviluppo qualificato in quello che lo ha chiamato un modello di sviluppo
Fondato sulla prevalente dei dati qualitativi credo che si possa concordare questo direi anche risultato principale del congresso di Norimberga ma in quale contesto
In un contesto che deve affrontare e risolvere il tema del vincolo esterno cioè il tema del rapporto tra le economie di singoli Paesi e limite emerso con quello che Pietro Ingrao chiamato anche la crisi dello Stato nazione il tema del vincolo esterno non c'è non è un monopolio della diciamo dei moderati interni al movimento operaio
è una è una tematiche che ci è imposta dall'internazionalizzazione dei processi economici dalla modifica delle relazioni tra Europa e Stati Uniti ed all'emergere di una orizzonte nuovo che impone una cooperazione transnazionale a livello europeo come condizione essenziale minimale questo lo diceva Andriani nelle relazioni sono d'accordo anche se andrebbe approfondito
Di di credibilità di un progetto riformatore come per quello che riguarda le politiche monetarie le politiche sociali e politico occupazionali le Polillo diceva trentini ieri le politiche industriali questo tema è stato ripreso a mio parere con efficacia anche dagli interventi di RAI crimini di Occhetto però il problema è che il richiamo alle tematiche della sinistra europea e richiamo all'Europa mi pare spesso nella nostre nei nostri convegni inversamente proporzionale alla approfondimento specifico e dettagliato di quello che effettivamente avviene dei singoli partiti e nella nell'evoluzione reale della Comunità europea
Cioè sarebbe io faccio un'osservazione critica quello che è il nostro lavoro quindi un'osservazione anche autocritica ma credo che sarebbe stato molto meglio che queste cose fossero oggetto di una relazione
In modo tale che ci fosse un'effettiva informazione come è stato anche al congresso di Norimberga delle spie dei che ha dedicato una giornata intera questo tema
Sulle possibili interrelazioni tra un nuovo progetto riformatore su scala nazionale e le misure interdipendenti che devono operare a livello europeo e transnazionali
Con evidentemente un'informazione sufficientemente dettagliata su quello che il dibattito dei principali partiti socialisti Labour Party nessuna democrazia tedesca lo stesso Partito Socialista francese
Successivamente alla sconfitta e soprattutto nell'ultima parte dell'esperienza di governo di fronte alle difficoltà incontrate vincolo esterno ecco quindi credo questa io non pretendo ovviamente di colmare questa lacuna pretendo soltanto forse di sollevare qualche interrogativo
E di offrire qualche convinzione in più che senta questa integrazione il nostro lavoro farà qualche fatica ad andare avanti e si riproporranno tendenze a a riemergere
Qualche cosa che già conosciamo
Tracce del dibattito degli anni settanta
Una divaricazione traspirazione del comunismo e pratiche di governo moderata fondata su su elementi che hanno molto di liberisti quelli moderato ecco per cui se vogliamo evitare questa divaricazione tra mito
E pratica moderata io credo che il nodo centrale sia appunto di fare riferimento alla storia reale
Alla storia reale e alla a quello che è avvenuto ad esempio nell'Europa degli ultimi dieci o quindici anni quello che si va profilando in altri paesi
Perché ecco qui faccio un'osservazione che a mio mi è venuta spontanea ma riflettendoci credo che si è significativa
Pone l'estremo interesse delle relazioni di Salvati ed i Napoleoni pur nella loro contraddittorietà così profonda
Esse hanno un punto in comune
Che nell'una e nell'altra danno per affidabile credibile un progetto dimensione transnazionale ed europeo
è questa la S almeno non lo prendono sufficientemente sul serio
Ecco per una ragione o per quello posta ecco questo è un è un tema che a mio parere non non non permette di andare e poi realmente a trovare una strada nuova e ci colloca ancora in in un dibattito che ha molte tracce del dibattito degli anni settanta
In questo senso ha forse e questo è forse un frutto della situazione italiana raccordo in questo senso molto a mio parere ha molto più Regione Massimo pazzi o o anche Barcellona ieri a dire che siamo il Paese in cui la nuova la svolta il nuovo ciclo politico di cui parlava Olof Palme nell'ultimo articolo prima di morire
Si prospetta in modo meno nitido si prospetti in modo più contraddittorio
Nel senso che non è vero quello che diceva De Michelis che questo il Paese più al più a sinistra d'Europa ecco il contrario insomma dire che tra le due ipotesi mi pare molto più realistica è quella di pace che nel diciamo nel mix tra stato e mercato
I societaria di che caratterizza lo sviluppo italiano B negli ultimi anni è andato largamente avanti una spinta liederistica che ci ha portato più che in altri Paesi con minori
Diciamo resistente ci han portato più indietro forse quindi nostro dibattito è anche frutto di questa particolare situazione italiana
A diciamo dieci quindici anni dall'esplosione della crisi
Quali sono alcune suggestioni a mio parere che poi che vengono dalla ricco in da una ricognizione più larga permettetemi di fare un riferimento storico perché faccio di professione e perché credo che abbia un certo significato attuale anche rispetto al dibattito sulla terza via
Credo che
Benché l'Italia sia il Paese del riformismo senza riforme questa non sia la situazione di tutta Europa
E che almeno se è vero quello che diceva Perboni e che la crisi del ventinove e oggi non è molto di in qualche modo significativa nell'analisi dello sviluppo della crisi attuale almeno per un punto sia significativa
Cioè che è uscito a sinistra dalla crisi del ventinove solo quel tipo di paesi dove operavano partiti socialisti che hanno saputo coniugare aspirazioni e bisogni tipici della tradizione socialista e razionalità economica nuova razionalità economica
E quindi risposte al tema del vincolo internazionale in particolare ricordo dalla crisi del ventinove dal ventinove al trentotto il caso dei paesi scandinavi
Allora si parlò già gli americani parlarono nell'interpretazione di questo caso dimmi dall'UE ordinanza Ordway di terza via
Perché perché si configurava giallo Oromo dello di sviluppo
Che intorno a una prospettiva di riformismo diverso di rilancio di una politica di riforme di piena occupazione di stato sociale universalistico si caratterizzava e si è rispetto agli anni Venti se rispetto socialismo evoluzionistico
Che al catastrofismo della Terza Internazionale
Voglio dire quindi e ci sono le tracce
Sensibili consistenti di socialismo riformatore che riesce nelle sue operazioni di gestione di una crisi economiche della trasformazione delle crisi economiche in occasioni di spostamento in avanti di rapporti di forza
Nasce allora ad esempio il concetto di riforme di struttura che ha avuto una
Particolare importante nell'evoluzione del socialismo europeo e del comunismo italiano
E che quindi mi pare che in qualche modo la riflessione anche storica sul rapporto tra la nostra ricerca e la socialdemocrazia europea dovrebbe arricchirsi ditemi che potrebbero aiutare
A rilanciare quello che poi è la grande tematica anche nel convegno di oggi
Cioè se è possibile un autonomo progetto economico del socialismo riformatore in Europa
Se è possibile che questo si riproduca in una situazione di crisi economica e sociale se possibile che questo avvenga indipendentemente dalle oscillazioni definite del del ciclo economico internazionale e non per pura derivazione dall'affermazione delle teorie keynesiane
Quello che mi pare interessante nell'esperienze che ho ricordato quelle svedese e che è stata anticipata la la Teoria generale di Ken schede il trentasei
Sapete il primo bilancio in deficit prepolitico occupazionale del mio novecentotrentadue
Questo spiega forse perché gli svedesi non si sono strappati i capelli quando non funzionavano più le politiche keynesiane un funzionario più Paul il keynesismo ma perché l'essenziale di usare delle tecniche economiche in nome di una strategia politica del sociale e non è quindi subordinare tutto l'attualità o meno del pensiero diciamo NH in sé questo lo dico anche in un Paese in cui ritengo che sia importantissimo quello che è stato fatto in questi due giorni cioè di riproporre l'importanza del keynesismo
Se ho ancora cinque minuti
Due a mio parere si prospetta non è la situazione attuale
No è molto difficile e in qualche modo riferire queste cose perché si è passati da una sorta di che atteggiamento verso il socialismo europeo fondata su un'attenzione archeologica o addirittura del mondo la logica degli anni settanta all'atteggiamento che potrei dire agiografico
Che è tipica situazione attuale e invece le cose non molto più complicate meno rosei di come sono descritte ovviamente anche in in articoli e polemiche recenti
Direi che si prospettano soprattutto due
Modelli due riferimenti come due strade praticabili che hanno qualcosa in comune tra loro ma anche una sostanziale distinzione
Da un lato la prospettiva delle socialdemocrazie svedese austriaca che forse anche per frutto delle dimensioni del Paese ancora puntano su un'esperienza nuove avanzata di socialismo riformatore di dimensione nazionale
Quindi una proposta di Nuovo riformismo
Nuovo per contenuti forme tipo di compromesso ma di dimensioni nazionali e una seconda prospettiva che è quella che mi pare più interessante per un Paese inserito nella Comunità europea
E nel nel sistema di relazioni internazionali dell'Italia di dimensioni come l'Italia
è diciamo la prospettiva e soprattutto chiarita dal socialdemocrazia tedesca negli ultimi con nell'ultimo congresso dire con grande chiarezza e che impregna tutta nel nuovo programma
Bisognerebbe approfondire un lavoro di lungo periodo ma posso dire due parole
E che è una di me una prospettiva di di socialismo riformatore di dimensione continentale quindi che affida e che impregna tutte le singole rivendicazioni settoriali
Di una dimensione europea e che affida al rafforzamento della comunità un significato determinante nella plausibilità di un progetto riformatore
è utopia
Allora forse sì però io io faccio una domanda seppe gli economisti e per i sociologi o per i politologi contano o non contano le opzioni politiche
Degli attori e dei partiti e dei sindacati Dimas cioè se le opzioni politiche le scelte degli attori politici hanno un peso o no nella nostra previsione se il fatto che un partito che raccoglie oggi il quaranta per cento del suffragi dei dei colori e dei consensi nelle nei sondaggi e che forse di più gli auguriamo anche se non ci aspettiamo grandi risultati almeno una un non non mi pare che la prova decisiva sia quelle del gennaio ottantasette
Mi pare che si tratti di una prospettiva più ampia che allude un ciclo politico di cinque dieci anni se è un partito che assume un si candida a governare la maggiore potenza industriale d'Europa
Assume certe posizioni
Questo ha un peso o no nella considerazione di quello che è possibile o di quello che non è possibile nello scenario europeo del prossimo decennio quindicenni ecco questo mi pare e se crediamo davvero che le opzioni politiche continua nello sviluppo storico ecco credo che questo è un dato di riferimento
Lesse Picos hanno però in comune tutte queste esperienze non posso dilungarmi dico soltanto che hanno in comune a mio parere tre cose un è quella che diceva Paci stamattina non ho bisogno di di ripeterlo
La riaffermazione a fronte alta dello Stato e sociale
Non insisterei e questo è stato il centro degli U di tutte le ultime prese di posizione a riconferma anche di un che uso un'espressione che è stata usata recentemente dell'Spd la democrazia sociale come principale risorsa produttiva quindi diciamo come rivendicazione di una maggiore produttività rispetto al modello americano e ad altri modelli secondo il rilancio della piena occupazione della riduzione d'orario ecco quindi non ho trovato in nessun in nessun punto il non ho visto parlare di abolizione del lavoro salariato non c'è nessun documento in cui questo l'ho visto ho visto invece una un rilancio della tematica occupazionale
In e come quelle come viene formulata in termini nuova società del lavoro in terzo luogo ne ha parlato degli Espinosa la modernizzazione ecologica io chiudo qui rapidamente perché già si è
è passato il tempo che avevo a disposizione vorrei sottolineare che quello che è importante
Nelle scelte che un di cui si è tanto discusso in Italia sulla questione ecologica non è tanto la decisione di e avviare un processo di uscita dal nucleare odia occupare la tematica ecologico come è stato scritto
Ma è la forma della decisione
è la forma della decisione cioè il fatto che questa decisione è stata assunta dopo un dibattito di sette otto anni che ha coinvolto l'unità del partito che ha ricostruito l'unità del partito
Questo mi pare molto importante rispetto ad esempio quello che è stato il dibattito anche qui di ieri
Il tema della modernizzazione ecologica come tema chiave di un nuovo tipo di sviluppo fondato su una crescita occupazionale e su uno sviluppo degli Investimenti
Ecco devo chiudere qui chiedo scusa
Pizzinato
Ma allo stato ormai del dibattito in questo seminario
Vorrei soffermarmi
Solo su su alcuni aspetti formulare alcune considerazioni
Aggiuntive
Stimo nato in questo
Dall'andamento della discussione
Per la parte che sono riuscito a partecipare
E cioè di un continuo evocare del sindacato
Quasi fosse un fantasma
Che girava in alcuni interventi in questa strada
E in alcuni interventi
Ma mi è sembrato questo è il primo elemento è la prima considerazione
Un evocare un sindacato che qualche cosa di diverso
Rispetto allo sforzo che faticosamente
Con difficoltà con resistenza ed ostacoli
Cerchiamo in modo embrionale di ridefinire
Vorrei partire da questo elemento
Un sindacato
Che vuole essere questo è il dato
Espressione rappresentanza
Dell'universo del mondo del lavoro
Che è qualcosa di diverso
Del tradizionale sindacato
Operaio
E che ha la sua base in questo processo di ridefinizione
Un suo progetto
Al cui centro vie la centralità
Del lavoro
E i suoi valori
Sottolineo dei nuovi valori
Del lavoro
Ed è questo un aspetto
A mio parere dei nuovi valori del lavoro
Che non era stato ancora sufficientemente affrontato non parliamo né dal sindacato nel suo insieme non solo italiano
Ma anche dalla sinistra
Valori nuovi valore nuovo del lavoro
Che in fondo sempre più diventa la condizione per realizzare l'unità vera del mondo del lavoro dipendente così comici raffigurò oggi ancor più domani
Sottolineo questo elemento perché senza questo passaggio
Per il sindacato e per la sinistra anche il processo
Di ray definizione o come spesso non ripetiamo
Di rifondazione del sindacato
Come elemento di unificazione reale vera dell'insieme del mondo del lavoro dipendente e destinata all'insuccesso
E partendo da questa premessa e condividendo totalmente l'intervento che faceva ieri sera Trentin che non ritorno sugli aspetti che duri affrontato
Vorrei limitarmi solo ad alcune considerazioni aggiuntive su qualche aspetto
Primo il problema dell'occupazione
è stato ampiamente analizzato la differenza profonda che vie quando si affronta questo aspetto fra il Nord il centro nord e il Mezzogiorno
Però
Nel momento in cui
Vogliamo costruire una risposta a questo problema
Che non può che essere una risposta nazionale
Di carattere nazionale ma deve essere profondamente articolata
Che sappia cogliere
In altre parole i processi con le loro caratteristiche attuale diversamente
In questa fase io credo che a non lontana scadenza se non cogliamo queste profonde differenziazioni e diamo risposte diverse
E articolate anche se in un contesto in un disegno nazionale avremo nuove grandi trasmigrazione gli indici già si colgono
Sono anche le le trasmigrazione se vogliamo non nostre ma l'immigrazione estera che viene in Italia e me un indice da questo punto di vista in questo senso
Se un governo programmato dei processi
A mio parere
Può dare certe risposte per quanto riguarda il centro nord è evidente che questo non basterebbe per quanto riguarda il Mezzogiorno dove fondamentalmente concentrata
Al Sud vi è un problema
Che ha aperto quale bisogna dare risposta per le forze di rinnovamento per le forze di trasformazione chimica per i sindacati
E che deve essere una scelta di sinistra vi è di sinistra
Gli Investimenti l'esigenza di Investimenti e di interventi hanno bisogno di un salto dal quale non si può sfuggire
Che è quella dell'efficienza
Della piena e rapido utilizzazione delle risorse e la loro
Ricaduta in senso auto propulsivo
Da questo punto di vista non voglio spendere parole a quanto diceva ieri l'onorevole De Micheli per su questo che sta la sfida del movimento sindacale
Rispetto a chi a le leve di potere del governo centrale e periferico non qualche centinaia di miliardi in più oltre tutto che sono distratti nella legge finanziaria
Dai trasferimenti in conto capitale per dargli al piano
Di occupazione giovanile
Si tratta di come si dà una risposta moderna e veramente
Riformatrice per quanto riguarda le procedure di spesa
Per quanto progetto riguarda i progetti integrati mi riferisco al Mezzogiorno per quanto riguarda le capacità progettuali
Per quanto riguarda i tempi di attuazione e conseguentemente un potere negoziale del sindacato
E da questo punto di vista una legge di sostegno per quanto riguarda l'utilizzazione la forza lavoro sette giorni su sette abbiam detto ventiquattro ore su ventiquattro
Se vi sono nel Po
Di per brevità e data l'ora non ritorno su che cosa significa non solo l'industria non solo ricerca
Opere infrastrutturali che hanno dei valori in sé oltre che come servizi
Secondo
Aspetto
è stato
Sollevato nel corso del dibattito
Il problema del controllo del vincolo interno
Vi è un primo e questo un aspetto decisivo ai fini
Dello sviluppo
Quando parliamo di vincolo interno ci riferiamo distribuzione del reddito così come è venuta configurandosi nel dibattito anche qui mi scuso
Per lo schematismo ma quali sono le cause
Della perdita da parte nostra
Del controllo del vincolo interno
Per il sindacato che cosa vuol dire in termini concreti
è evidente
Che vi è un elemento ancora non di chiarezza nel dibattito del nostro Paese sindacato nelle forze di sinistra di rinnovamento
La perdita di potere come soggetto politico
Del sindacato
Non mi è la causa della sua perdita di potere dal punto di vista contrattuale e quindi
Di intervento sulla distribuzione del reddito
Ma è l'inverso
La sua perdita la sua sconfitta sul piano del potere negoziale come soggetto contrattuale e anche la causa della sua perdita di potere come soggetto politico meno questa è la mia
Convinzione
Vorrei fare alcuni esempi in termini molto concreti
è evidente il non potere contrattuale su tutti gli aspetti dell'innovazione
Con la conseguenza che abbiam perso come non mai nemmeno negli anni più difficili cinquanta la perdita del controllo per quanto riguarda
Il governo del mercato del lavoro
Per quanto riguarda la professionalità per quanto riguarda gli orari meno occupazione con straordinari che non aveva sono in certi momenti livelli nemmeno degli anni Cinquanta assieme agli slittamenti salariali
Il non governo del salario
Nel senso della redistribuzione del reddito
Io vorrei sottolineare nel nostro Paese forse da questo punto di vista la difesa dei salari di fatto reali è superiore a quella da altri Paesi
Ma di quelli di fatto
Ma dobbiamo sapere che come conseguenza del centralizzazione
Di dieci anni di oltre il sessanta per cento ridistribuito in misura uguale per tutti
Dei tetti programmati della concertazione in altre parole abbiamo un mestolo sì che veniva distribuito era uguale per tutti ma sempre più piccolo
In effetti
La sconfitta è stata in primo luogo
Nel non governo del salario di fatto che ha avuto come ricaduta la perdita del governo del mercato del lavoro e conseguentemente la politica dei redditi come è stata vissuta lo sapete non è solo stato una politica dei salari nono è stata una politica di controllo dei soli salari contrattati che è cosa ben diversa e anche qui lo slittamento salariale non aveva toccato gli attuali livelli nemmeno negli anni cinquanta una delle cause della sconfitta
Del potere io la pongo come è stata quella che è stata considerata una vittoria nel mille novecentosessantacinque il punto di contingenza uguale per tutti che se in un dato momento di transizione
Era giusto per andare a un riequilibrio il persistere ha determinato questo e non è un caso io voglio risottolinearlo che solo la CGIL
Polemicamente la Confindustria faceva le pagine che dicevo ci voleva diverse azioni ma alla fine non era disponibile si è battuto fino all'ultimo nei mesi scorsi per non fare la differenza contingenza quindi questo significa
Nella per la strada
Lungo il percorso per una ricostruzione del potere negoziale e quindi del vincolo di riconquista del controllo del vincolo interno e uno dei passi decisivi
Credo che su questa strada
è questo l'elemento in questa fase
Lo scontro su cose
Qual è il punto decisivo
Almeno dal punto di vista sindacale
Io credo che il punto decisivo e la questione di potere
Nella negoziazione
A partire dal luogo
Di lavoro
Senza questo
Non riusciamo a realizzare e ad avere
Un'autonomia
Del movimento sindacale del sindacato inteso come rappresentanza universo dell'universalità del mondo del lavoro dipendente sulle politiche contrattuali sulle politiche di innovazione su un progetto politico di un sindacato che abbia questa visione
Non è un caso che lo scontro attuale
Nell'avvio delle piattaforme contrattuali avviene su questo
Perché questa strada ci consente di riconquistare
E all'intervento
Sulla innovazione e il Governo e il rapporto quindi del governo del vincolo interno per quanto riguarda sale che non può essere non mi è mai stato su questo storicamente siamo sempre stati sconfitti nel nostro Paese quando è stato fatto centrale
Sono poche avere dei momenti nazionali ma poi fondamentalmente dove si coglie dove dove si realizza la produttività e quindi sul luogo di lavoro
Da questo punto di vista diventa decisivo
Un progetto che abbia
Come il suo momento
Non secondario
Il ruolo all'interno di questo progetto si prefiguri il ruolo del conflitto sociale di classe se vogliamo
In altre parole che questo può avere si può avere
Se si ricostruisce il potere e si usa il conflitto finalizzato
Attraverso questa strada si può ricostruire quindi un intervento per quanto riguarda sia gli aspetti dell'accumulazione sia per quanto riguarda le questioni della democrazia economica
E solo attraverso questa strada si ricostruisce
Un potere è una capacità di un sindacato ripensato rifondato che sappia riportare a unità all'Unità l'universalità del mondo del lavoro così come oggi la capacità di essere anche soggetto politico
Questo questa è la fase a me sembra di passaggio decisivo per il movimento sindacale
Per il movimento sindacale no non solo del nostro Paese ma in particolare oggi nel nostro e attraverso questo e vado
Rapidamente verso due ancora sottolineature
E attraverso questa capacità di riconquista Icco ostruzione del potere come soggetto contrattuale e conseguentemente come soggetto politico che ci consenta
Di essere protagonisti sia nell'abbattere il muro la barriera fra produzione e riproduzione che è stata
Più volte sollevata nel corso di questo dibattito
Che cosa intendo dire è evidente che Porsche solo ricostruendo il potere sia a livello di luogo di lavoro che nella società posso intervenire ad esempio per fare per le piste due visioni i regimi d'orario la formazione sia in azienda che nella società
Da questo punto di vista mi sembra che sia limitativo
Definire il ciclo produttivo oggi e ancor più negli anni a venire unicamente nel processo produttivo come è pensabile non includere nel processo produttivo
La formazione di Davy formazione permanente
Della forza lavoro che è uno dei dati decisivi
Di questa fase ancor più
Di domani
Quindi quando parliamo di tempo non è caso non solo di parla di tempi loro è più corretto mi sembra e ormai è necessario affrontare il problema del tempo di vita
All'interno del quale via il tempo di formazione non solo iniziale ma nell'arco di tutta la vita e del tempo di lavoro e quindi dei regimi d'orario
Che viene fuori il problema che si può abbattere la barriera fra produzione e riproduzione nel senso che regimi di orari in azienda ma nella società
Ciclo che assieme produzione formazione da questo punto di vista
Le occasioni perdute del sindacato della sinistra
è iniziato un nuovo tipo di calendario scolastico
Che rapporto ha
La fissazione di nuovi calendari scolastici o se vogliamo adesso il fatto
Di diverse età di inizio
O meglio di prolungamento della scuola
Con il mercato del lavoro più complessivamente e passato come nulla fosse è un'occasione decisiva per affrontare questi aspetti da qui mi sembra Michy scusi lo schematismo ma mi sto rendendo conto che sto diventando troppo lungo anche rispetto
E loro ai tempi e se noi siamo protagonisti
Di ripensare e di rimodernare tutta la società
Per cui i regimi di orari e la formazione permanente non sono che due degli elementi ma sui quali dobbiamo essere protagonisti e attraverso questa strada si va ad abbattere la barriera fra produzione e riproduzione
Questo vuol dire porre al centro
Il lavoro i suoi valori rispetto all'insieme degli aspetti del società se mi consentite ce la presidenza mi consente due Brevi annotazione
Su un aspetto
Lo stato sociale
Non ritorno sugli aspetti fondamentali dell'universalità
La scuola salute l'assistenza e la previdenza l'ambiente
I nuovi bisogni sociali e collettivi
Universalità che non vuol dire essere fatto marginale
L'elemento della solidarietà
Solidarietà all'interno del mondo del lavoro dipendente
Ho sentito parlare nei confronti del sindacato ieri
Che noi
E la sinistra almeno i comunisti
Farebbero un'alleanza con l'assistenzialismo e col neo corporativismo
Ma chi è che ha supera ha superato in un disegno di solidarietà
Quali
Qualità
Che vi erano per prestazioni dal punto di vista sanitario dal punto di vista previdenziale dal punto di vista di una serie di possibilità per i familiari nel momento in cui si è superato le mutue aziendali
Facendo la scelta
Delle pensioni a partire dalla Lotto del sessantotto chi pensa al corporativismo
Se non chi propone come nel progetto
Presentato nelle nel progetto di emendamento presentato dal ministro del lavoro che prevede la creazione di fondi integrativi aziendali un ritorno all'indietro
Dove dovremo scegliere ne abbiamo già scelto
E non può che essere
Una scelta che sviluppa ulteriormente nomi a caso che pur con tutti i limiti e con tutti i difetti di sistema
Pensionistico italiano è più avanzato fra i più avanzati del mondo
Il progetto invece l'ipotesi che vengono formulate qui momento ma siccome è stato sollevato aspramente nei nostri confronti ieri mi sembra invece quello di una progressiva riduzione per farla diventare residue Ale il problema universale
Per esaltare elemento neo corporativo
Ecco quindi anche su questo abbiamo una sfida
Noi abbiamo proposto non poca cosa ma di utilizzare l'otto per cento del monte salari e stipendi annui
Che è l'indennità di liquidazione in via individuale e volontaria per i singoli e quindi si coglie tutti gli elementi di individualità e delle condizioni sociali e familiari eccetera per chi vuole che senso ha proporre ecco dove sta di nuovo io ritorno all'indietro
Accordi collettivi aziendali
Oltretutto negando i grandi processi di cambiamento a meno che
L'ispirazione di fondo non sia quelli che sono gli interessi delle grandi società di assicurazione
Ma allora si discuta di questo alla sfida e su questo
Fra chi è veramente moderno e sa cogliere anche l'aspetto individuale e volontario utilizzando una grande massa come abbiam proposto e l'abbiamo proposto non sulla via di Damasco una mattina alzandoci
Ma con una decisione congressuale come quella che abbiamo preso all'ultimo congresso della CGIL quindi
Su questo terreno e è proprio un caso che sia CGIL CISL UIL
Nel momento in cui hanno la gestione che nella segreteria dell'altro giorno hanno deciso di andare a una conferenza nazionale per affrontare i problemi del funzionamento e della produttività nell'INPS nel momento in cui c'è
I servizi su questo anche vi è una sfida del movimento sindacale
Mi scuso se vi ho rubato stante l'ora
Più minuti di quelle che compete l'ultima considerazione è partendo da queste cose da questi elementi che io ho richiamato e che per altri aspetti affrontato ieri trentini
Che noi pensiamo
Che il sindacato di domani
Perché è impensabile che sia oggi è un processo lungo e difficile tormento e niente affatto lineare
Quello di una rifondazione del sindacato
Per essere veramente all'altezza del suo compito ha bisogno anche di un progetto di un programma
E che non può averlo ed è per questo che in CGIL vi ho incominciato a parlare
Del progetto della CGIL del programma della CGIL non di un programma di governo come qualche giornale ha scritto
Ma invece di un progetto che abbia al suo centro il lavoro in tutti i suoi aspetti
E qui viene la nuova sfida
Perché questo significa non solo autonomia
Rispetto ai datori di lavoro i padroni come si diceva una volta non solo rispetto ai partiti
Di governo o di opposizione
Non solo rispetto
Al governo e allo Stato ma un un autonomia progettuale
Di programma
Di lungo respiro e cioè di come si vuole essere una forza che aggrega
Un mondo del lavoro purista non solo professionalmente
Non solo politicamente e culturalmente non solo le forze di sinistra ma tutte le forze di rinnovamento in questo disegno e a questo punto qui viene la nuova sfida come ci si misura rispetto a questo progetto
Con la sinistra europea
Con le forze di sinistra e quindi col Partito comunista con le forze di rinnovamento in altre parole
Non so se sono riuscito con il breve flirt che ho tratteggiato è una stagione nuova dal punto di vista anche dell'autonomia del sindacato come soggetto sociale che si misura a tutto campo non solo sul piano economico sul piano politico sapendo
Chi è in condizione di essere all'altezza di fare di incidere sul piano politico solo
Se al suo radicamento la sua legittimazione facendo bene riconquistando fa verso questa strada anche il vincolo interno il suo mestiere di soggetto contrattuale
Perché diversamente altri possono legittima la ma non si va molto lontano
Ringraziamo Pizzinato io debbo a nome degli organizzatori ringraziarli anche gli amici e i compagni a cui non possiamo purtroppo dare la parola che preghiamo di presentare l'intervento scritto perché purtroppo Luisa Boccia vado del glorioso Stefano Merlini Marcello Fedele che si erano iscritti a cui volevamo dalla parola
Data agli il tempo che è trascorso non riusciamo a farli parlare in assemblea ma vorremmo pubblicabili negli atti la parola Pietro Ingrao
Il nome delle dirigenze la c'è del CRS
Dei collaboratori
Io voglio ringraziare tutti i partecipanti a questo convegno e prima di tutto i relatori
Che mi pare come è stato dimostrato dalla discussione
Cioè hanno offerto una trama di grande interesse
Che ha dato una base a mio parere di alta qualità
Al dibattito su così vivo
E così articolato che si è svolto in queste due giornate di lavoro
è un ringraziamento schietto
Che si fonda su una convinzione precisa
Penso che ora ci sia da fare un altro lavoro
Prima di tutto i raccolta dei materiali
Le relazioni i contributi gli interventi come diceva Tortorella io prego anche quelli che non hanno potuto parlare di consegnare degli interventi scritti se lo ritengono
Permettere così
Questo materiale a disposizione di un pubblico più largo
E anche di altri specialisti
è un compito che pensiamo debba essere assolto piuttosto rapidamente
Cercheremo le forme
Ma io ritengo che ci sia da fare anche qualche cosa di più
Mi pare che il confronto qui sia stato molto franco
E aperto
Anche con differenze notevoli marcate
Di impianto analitico
Di valutazioni politiche di contributi allo sforzo
Di elaborazione programmatica
Mi sembra che forse è utile ora organizzare se ci riusciamo non so cosa ne pensano i i migliori gli amici del Che spento anche un un dopo questo convegno un lavoro seminariale
Che selezioni in holding che sono emersi dalla discussione
Le differenze di valutazione
Le ipotesi programmatico
In modo da dare gambe concreti allo sviluppo del confronto
Alla verifica degli obiezioni
Agli arricchimenti alle precisazioni
Alle differenze
Che qui per forza di cose sono state a volte solo tracciate
Appena tracciati
E su ogni punto essenziale che emerga da questo lavoro
Lo come dire cercare di innestare uno sviluppo compiere dei passi in avanti primo aiuto su quelli che mi stupisce è un provino di
Più pregnanti
Credo quindi che la prima cosa fossero il più
Quella davvero di maggior peso che io voglio dire in queste parole mie
L'impegno a dare un seguito se volete anche che abbia un aspetto interno organizzato e che non intende affatto sostituire naturalmente le altre occasioni pubbliche
Ma vogliamo affrontare
Metodi di ricerca
E dare continuità effettiva efficacia di esiti
Chiarezza di confronto al rapporto tra specialismo
Tra competenze e politica
E in questo modo ha una ricchezza imprecisione di elaborazione programmatica
Che abbia
Le gambe ben solide
Quindi vorrei parlare di questo convegno come di una tappa
Che non sostituisce certo le sedi propriamente partitiche c'è qui una differenza tra il ruolo il compito
Del CRS degli cioè spento
Un punto di partenza un avvio che dia gambe alla riflessione sulla risposta alle politiche neo conservatrici e il nome che abbiamo dato a questo convegno
Mi pare che cercare una risposta non siamo partiti da alcuna sottovalutazione
Abbiamo scartato la strada della minima in minimizzazione congiunturale
Oppure della riduzione
Delle politiche neo conservatrice a una pura operazione ideologica
Abbiamo assunto che si è prodotto
In un determinato corso di Yannick su scala mondiale queste l'analisi mi pare che emerge dal dibattito una ristrutturazione profonda di modelli produttivi e sociali che ha rimodulato la società le forme di lavoro la gerarchia delle professioni gli assetti territoriali
Lei composizioni demografiche e le gerarchie internazionali
E non abbiamo nascosto nemmeno le sconfitte Knox
Della sinistra che hanno accompagnato questo cammino
Quindi abbiamo guardato il presentato gli aventi
Con una massiccia
Redistribuzione di potere in
Termine
Niente affatto esaurito tema niente a parte esaurito
Tutto ancora da indagare e che a me sembra ancora lungi dall'essere stato venne sviscerato valutato e comprese in tutta la sua portata è fatto di Venere soprattutto senso comune
Trasmesso attraverso l'impegno di tutta una cultura
Forse mi sbaglio
Ma io penso
Che se pure
Vi sia stata di questa redistribuzione di poteri una sensazione direi di fatto diffusa di senso comune
Però noi siamo ancora lontani da una compiutezza
Sia da analisi via sia di valutazione
E di
Capace di fornirci una mappa di quello che è accaduto
Persino la storia del conflitto che si è prodotta
E l'undici dall'essere declinata compiutamente
Articolata per analisi differenziate
E io penso che qui ci sia un compito essenziale anche ai fini di definire modi
Tempi forme di una risposta programmatica le due cose non sono separati
E tuttavia
Pure partendo da questa valutazione strutturale
Delle politiche neo conservatrici
Visto che queste modificazioni strutturali e di potere su scala internazionale
E nazionale hanno avuto questa rilevanza
Mi pare che il tema grande del convegno è se si sono aperti
Se si stanno aprendo contraddizioni che chiamano o che rendano possibile aprire un'altra fase
Che ricrei no in ogni modo una situazione di movimento
Che il regista erano un vedano promuovano spostamenti di forze
E avanzare di nuove soggettività
Tali da consentirci di rovesciare rovesciare il corso delle cose
Questa mi sembra poi la questione la grande questione aperta
Su cui devo andare avanti radici
E sottolineo questa domanda perché
Essa
Mi sembra un punto caratterizzante la tematizzazione del convegno
Anche in rapporto alle prospettive della sinistra
Mi pare che l'introduzione di Andriani partiva da questa ipotesi
Dalla individuazione ricerca
Di queste contraddizioni
Probabilmente è una posizione un'analisi che può essere controversia discutiamone ancora ma mi pare un punto un passaggio necessario da chiarire
Dico queste cose perché la questione va assai oltre il tema delle condizioni delle prospettive delle sorti che attraverso oggi il pentapartito in Italia non si tratta solo di questo
E io credo significativo che la critica che da questo dibattito sia le si è levata
Sia andata ben oltre la questione dei dissidi interni e delle manovre delle dirigenze partitiche
Che stanno dentro il pentapartito e ben oltre anche le scadenze politiche immediate della compagine governativa
Mi pare che ci siamo dati un orizzonte
Più vasto
La risposta alla domanda circa queste contraddizioni
Che ammesse embra più convincente ma qui esprimo un'opinione
è che sia entrato in crisi
Quello che accogliendo un'analisi e definizione di Paci della sua relazione ma anche il tutto alla sua ricerca abbiamo chiamato welfare corporativo assistenziale
Che ha caratterizzato il differenziato l'esperienza dello Stato sociali in Italia
Non ritorno
Tutto una serie di punti sto all'analisi e alla ricerca essenziale più ritrovato nella relazione ma anche nel lavoro di Pacini
E alle rotture intervenute
In un equilibrio che era stato difficile ma tenace
Tra ruolo della famiglia inteso in un certo tipo
Rete del sommerso e del lavoro nero quale c'è stato in Italia sviluppo di forme di lavoro autonomo
Peso grande fiscale concentrato sulle spalle del lavoro dipendente
E questo nodo di cose di scelte che è giunto a un punto critico
E consentitemi di sottolineare che non è qui tocchiamo qualcosa che non ha a che fare soltanto con i temi assistenziali e previdenziali in senso stretto
Ma con un mix che definisce o definiva per dirla con un termine gramsciana non la composizione demografica del Paese
Il sistema delle alleanze sociali
La manovra e la forma che veniva assumendo la disposizione della forza lavoro
Il nesso tra produzione e riproduzione
E qui Pizzinato poco fa ci diceva delle parole molto nette
Su come si sia venuto sviluppando il rapporto tra lavoro e società
Tra processo di produzione e riproduzione sociale
Con questo non ci avviciniamo anche allora il problema
Di come sono in crisi o si sono modificati o vanno ricostruiti
I meccanismi e gli istituti di regolazione
Di questi rapporti e figure essenziali
Per definire il tipo di compromesso e di di egemonia
E le sue forme di esplicazione
E infine quindi per assumere quali sono realmente minare alta corposa i diritti di cittadinanza cioè il sistema di valori
Che regola la comunità nazionale
Mi guardo bene dal ritornare sull'analisi dei fatti eventi processi mutazioni che hanno messo in discussione quel tipo diverso welfare quel blocco quella soluzione
Legate sia la novità nel campo della riproduzione sia nel tipo il senso del lavoro e di ciò che è venuto assumendo
Ricavo dal dibattito che questo è in discussione
E tendo a dire che la politica di privatizzazione è qualche cosa di più di una chiamata in causa di questo quella misura di equità o iniquità
Ma il tentativo di riorganizzare di fronte alla crisi in atto
Un brocco di forse che appunto è entrato in crisi
Per uscire dal processo di disgregazione in cui stanno entrando rapporti durati a lungo in Italia
Prima di tutto sotto l'egemonia democristiana
E di imporre nuove gerarchie attraverso un'avanzata del processo di mercificazione di beni e di consumo
Perciò mi sembra che quello che entra in gioco è il tipo di unità del Paese
E la stessa questione meridionale per citare un punto essenziale
La collocazione sorte del sud acquisto a questo punto un altro peso è un'altra dimensione pure da quell'acuto avuta nel passato come a me sono rinuncio con grande forza
Ieri sera Bassolino nel suo intervento
E la tempesta
Mi sembra investirà sempre più impetuoso amen delle istituzioni
Poiché la risposta merci piccante mette in discussione proprio i vecchi istituti di regolazione i soggetti stessi
Definitiva nel concreto e poi riportati al modello della nostra Costituzione
Ecco allora perché noi non possiamo nasconderci che è in discussione il tipo di democrazia i connotati e i soggetti di una democrazia
Insomma lo si dica unno noi stiamo discutendo la Costituzione e l'unità del Paese il tipo di patto su cui si regge la comunità nazionale
Il modo con cui si esce da un assetto che ha regolato per trent'anni il rapporto tra accetti ha influito sul processo produttivo
E sul la riproduzione sociale
Questa la portata della questione che stiamo discutendo
Dalla discussione io annoto due risposte che essendo venute fuori la prima che è di grande importanza
Ma ancora mi pare assai approssimata
Che è quella della ineludibile dimensione europea che deve avere la risposta dalla sinistra
Le cose che
Hanno detto Reichlin
Io Occhetto nei loro interventi
Anche se io condivido
Pienamente
L'analisi e le affermazioni
Che ha portato quei poco fa la tribuna Tello
Con molto realismo
Rispetto alla concreta al concreto
Messo che si sta stabilendo o si può stabilire su scala europea
Con un bisogno prima di tutto di andare avanti nell'opera di conoscenza differenziato
Per Paesi e per soggetti di Reja
I partiti sindacati anche i movimenti le culture
Le varianti delle culture
Per cominciare attentare su questa conoscenza differenziata e comunicazione
Se è possibile andare a delle elaborazioni comuni dobbiamo porcelo hanno questo obiettivo
Ecco una grande questione che facendo emergere dal convegno stesso e dall'analisi che ne abbiamo
E la costruzione di possibili convergenze di lotta
Che mi sembrano un obiettivo da porsi
Ancor più di fronte ai ritardi che registro su questo terreno
Se ricordo le cose che diceva ieri trentini per ciò che riguarda anche i rapporti e le possibili prospettive
Di una
Di azioni comuni sindacale
Voglio informare a questo proposito
Che i fra pochi giorni il dieci e l'undici
Per iniziativa comune con la Fondazione Free dice avverte
CRS cioè spendi cespi
Mondoperaio la Fondazione Nenni cioè anche
Istituti di altra area terranno un seminario
Specifico
In discussione diretta con interlocutori tedeschi su un punto i fondamenti sul punti del programma fondamentale della SPD
Credo e ho l'impressione che siano ancora piccoli germi
E che bisogna darsi il compito di organizzare metodicamente lo scambio
La ricerca di prime piattaforme comuni scavalcando gli steccati
E procedendo si intende a ricognizione programmatiche che abbiamo un rapporto alla realtà ciascun paese con il metodo delle analisi differenziate
E purtroppo pensare a Breve ha una trama convergente dobbiamo porci questo obiettivo sul terreno della conoscenza della cultura e dell'azione
Ma
Non è anche vero che si sono determinati
In un rapido corso di tempo avvicinamenti e influenze e contatti che ancora pochi anni fa sembravano inimmaginabili
Cioè c'è uno spostamento reale che dobbiamo saper cogliere e che forse dobbiamo trasmettere con molta più forza anche diciamo sì al corpo della sinistra la massa dalla sinistra
Serve era una mia impressione che su questo terreno noi siamo ancora ad uno sforzo e un impegno elitario siamo lontani da una vera appropriazione
Che abbia un carattere diffuso di opinione pubblica per non dire di me
E questo è la prima grande questione di lavoro che io vedo uscire dal dibattito
La seconda
Io posso sbagliare ma mi pare che tutta la ricerca emerse a cui
Mentre valorizzare anche il patrimonio del welfare che c'è stato si è realizzato nel passato
Chiamata andare oltre il vecchio compromesso socialdemocratico come è stato chiamato
Il compromesso classico
Non so se io forzo le cose
Non vorrei però nemmeno che c'era nascondesse
Dalle analisi dalle impostazioni
Che abbiamo sentito in questo dibattito penso prima di tutto alla relazione di Andriani
Mi sembra che era riemerso con assoluta evidenza
Il bisogno
Di un un intervento sul processo produttivo
E la ricerca e il primo studio difforme attraverso cui rifiutando il vecchio statalismo si ipotizza un qualche procedimento di socializzazione di contrattazione del momento e delle scelte produttive
E non vorrei che sottovalutassimo questa indicazioni e ritorno stesso che ha avuto in questo dibattito dopo una lunga usura o silenzio la parola programmazione anche se io ritengo
Riflettendo sulla relazione di Andriani che noi dobbiamo andare ad uno sforzo di precisazioni di precisazione
E di caratterizzazione di quelle due indicazioni che ho trovato non era l'azione di Andriani
Promuova programmazione strategica e per progetti
E anche se mi domando in questa luce
Se non dobbiamo ritornare arrivo lettere e a riproporci in termine aggiornati il concetto né il l'idea
Un altro tempo forte non solo nella tradizione comunista me la sinistra lo ricordava telo delle riforme di struttura e di una rete di riforme di sul
Dobbiamo camminare su questa strada oppure no
E questa l'indicazione che ci viene oppure no dobbiamo spostare in avanti la soglia del vecchio compromesso
E misurarci cimentarci
Con questo obiettivo tutt'altro che semplice che Pacifico
Beh io me lo sono domandato me lo sono domandato
Durante tutta la discussione dopo una riflessione che abbiamo fatto di preparazione di questo convegno
D'altra parte però io ho sentito non solo il dibattito va per esempio nel dibattito l'intervento così ricco
Di Claudio Napoleoni
Forse sbaglio ma prima di tutto prima di ogni altra cosa
Ne vedevo emergere l'assunzione di nuovi metri di misura
Dello sviluppo
I nuovi contenuti o qualità dello sviluppo stesso
Che certo nessuno di noi può vedere in contrapposizione alla crescita ma che marcano in qualche modo la qualità della crisi
Sino a una riprova la magnetizzazione scusate la brutta parola di tutto il tema del lavoro del suo senso e del suo posto nella vita e del suo domani
Del ripensamento del suo ruolo ed il suo significato
E potrei non solo questo ma ricordare le cose che Andriani o poco fa Degli Espinosa
Ma poi anche Occhetto nel suo intervento e altri hanno detto per ciò che riguarda tutta la tematica dell'ambiente
Oppure
L'evocazione dei problemi connessi alla divisione fra i sessi che è stato sottolineato significativamente in una serie di interventi
Sono quindi coma dire questi contenuti che ci chiamano a misurarci con questo obiettivo
Qui entrano in gioco problemi brucianti di poteri e di soggetti
Io voglio riflettere sull'intervento di Salvati
Capire meglio non ho capito bene se come gli ritaglia o no tutto una sfera di decisioni e se pensa che a valle di altre decisioni
Possono poi scaturire determinati risultati
E se egli è d'accordo
Dovremo avere colui io uscendo il bisogno di avere con lui ancora un approfondimento un momento in cui precisare approfondire capire meglio la sua proposta il taglio che sapeva le basi da cui pare
In ogni caso io assumo come mi sembra risulti dal dibattito
L'obiettivo di un mutamento di qualità
Nei contenuti nelle forme e nel tipo di bisogni che fanno la soggettività moderna la cittadinanza attuale la domanda di vita
E allora mi sembra impensabile che non ci si scontri con la programmazione delle multinazionali con le gerarchie internazionali che sono ad esse connesse
Con i missili con tutta una cultura con tutto una struttura del mondo gettando voi per fare un esempio concreto con grandi e gravi scelte come e le S.p.A.
E io condivido l'impegno di Rodotà di rileggere in chiave nuova moderna in questo senso la questione proprietaria
Qui allora però non dobbiamo registrare chiaramente un deficit della sinistra
E anche registrare che solo ora succo certi terreni
Ci troviamo di fronte a una nuova discesa in campo del sindacato
Non possono essere un alibi gli insuccessi della programmazione che si realizzarono la seconda metà degli anni Settanta
Qui noi siamo di fronte a un punto in cui l'elaborazione stesse emersa dal convegno deve fare un passo in avanti
Più stato e allora quale è stato
E
Su questo nodo
Quali forme prende
L'intervento dello Stato i soggetti i contenuti gli strumenti
Di incidenza sugli orientamenti produttivi fondamentali
E non ho bisogno quindi tornare su una convinzione che sapete che nel molto profonda
Come a dire andava più raccolta nel dibattito spesso sulla base delle relazioni sono state presentate compresi qui io esprimo un'opinione miglia i sistemi di rappresentanza
Su una parte delle quali si soffermava Barbera
Sino poi alle questioni così importanti affrontate nella relazione di Bassanini
Non sono persuaso ancora
è un'opinione personale che queste tematiche siano poster realmente nell'agenda di lotto della sinistra
Non sono convinto che sono non dico divenute materia di un movimento ma anche punti maturi di un confronto
E non sono persuaso che si tratti solo di una carenza di strumenti
è che qui secondo me si esprime l'indebolirsi di una visione di quel che sono i punti reali di potere e le modificazioni che su questo terreno qui
E sono sono avvenute
è ancora una sottovalutazione di quel fondo di analisi da cui io partivo che è la ristrutturazione di potere che mi pare e la sostanza delle politiche neo conservatrice
Dove ecco un altro punto si incrocia
Questa nuova immagine
E costruzione del pubblico ecco la domanda con gli elementi è stato detto di individualismo
E io preferisco dire di personalizzazione che in questo dibattito noi abbiamo assunto come una innovazione della modernità
Che non implica l'Apologia della porzione del possesso ma che connota in ogni modo l'essere moderni
Forse il tema che è rimasto ancora in parte in ombra e che noi dovremo approfondire
Forse per scoprire che questo personalismo questa coscienza della specificità incancellabili da dell'individuo ha bisogno per affermarsi di nuove forme di solidarietà
Di scambio di comunicazione
E soprattutto di un senso nuovo da dare a tutto l'enorme campo della riproduzione
Ma anche
Come a dire da tutto ciò che sta maturando
Dall'innovazione tecnologica Oppong maturare dai abbiamo allora bisogno e stiamo cercando di costruire una nuova cultura che va oltre l'antica visione del lavoro come centro esclusivo e della classe operaia come soggetto fondamentale
Persino la debolezza la definisco così la debolezza emarginata si presenta noi oggi come soggetto e non come soggetto solo passi
E mi sembra da accoglie io le chiamo i treni i trentini ieri e di Napoleone oggi
Che ricordavano i dati in compendi del conflitto
RAI in del resto diceva molto chiaramente citato i sapere con chi e contro chi
I dati del conflitto che la ristrutturazione sta riproponendo
Si riapre mi sembra così in modo aggiornato il discorso sui soggetti della democrazia
E fuori di queste foto collocazione il discorso sulla democrazia sbiadisce o finisce nelle nuvole
E qui mi sembra che sia la grande
Questione che abbiamo discusso abbiamo ragionato dunque su punti di fondo non solo su misura economica
Su un grande patrimonio
Sulla crisi che ha attraversato sulle sconfitte attraverso cui è passato istituì sviluppi credo che dovremo continuare su questa strada e vi ringrazio per la vostra partecipazione e per la vostra attenzione
Ma marrone