La pratica del buddismo in Occidente

Buona sera gli ascoltatori di radio radicale queste la trasmissione curata da Manuel Cazzin studio Roberto Mander
Per la rubrica sullo buddismo abbiamo in collegamento con noi Ugo Papi giornalista presidente degli amici del Tibet che abbiamo già incontrato alcune settimane fa
Visto che questa trasmissione va in onda intorno al dodici marzo ci sembrava importante ritornare a parlare con Ugo Papi della situazione in Tibet a partire proprio dalla ricorrenza della rivolta di di Lhasa
Ciao Ugo
Grazie intanto di essere nuovamente qui con noi tavolare buongiorno buonasera a tutti gli ascoltatori
Ecco ci sono iniziative in corso soprattutto a Roma che voi avete promosso che già cenavamo in una precedente trasmissione partirei proprio dalla valore che quest'anno vogliamo dare alla a questa ricorrenza così importante così densa di storia e di tragedia per il popolo tibetano la rivolta di Lhasa appunto
Sì insomma il dieci marzo meglio non il dodici ma il dieci marzo
E la ricorrente una diciamo le labbra Anna
Piene di insomma ricordato un po'in tutto il mondo soprattutto dalla diaspora cioè dai tibetani rifugiati perché ovviamente purtroppo in Tibet non è una ricorrenza che tipo in qualche modo ricordare la ricorrenza è una ricorrenza tragica perché il dieci marzo del cinquantanove è la giornata simbolo fu il giorno furono i giorni anzi della rivolta di latta
Quando dopo qualche anno di convivenza con il nuovo potere arrivato in Cina con la Repubblica popolare cinese l'esercito di Mauri Foggia nel cinquantuno in Tibet quindi tibetani tentarono ma non avendo altre armi una fragile convivenza
Che arrivò ad una specie di accordo in diciassette punti che che i tibetani furono costretti a firmare
E nonostante quinto quell'accordo in diciassette punti dava al Governo tibetano al Dalai Lama al popolo tibetano una certa autonomia che purtroppo hanno poi più avuto perché i cinefili mangiarono poi quell'accordo
E nel cinquantanove via via nelle varie regioni soprattutto Oriente i tibetani che accorsero subito che non era possibile convivere chiusura ci furono subito perché molti propri
Distruzione di monasteri propri delle terre
E quindi anche rivolte armate che riavvia arrivarono verso il centro del Tibet dove arrivarono migliaia di profughi e anche di rivoltosi armati soprattutto soldati Campatelli bidone ha detto
Del Cam parte del libertà e che adesso è parte integrante della Cina non più della repubblica autonoma del Tibet arrivarono in Tibet centrale soprattutto all'alta in quei giorni ci fu una rivolta dell'intera città
E quindi a seguito di quella rivolta il Dalai lama fu costretta a fuggire dall'ardita per non cadere immani cinesi e quindi dal inizia la diaspora tibetana lì figlio dei tibetani l'esilio del Dalai lama
Comunque cui come intendete ricordare questa ricorrenza lingua in Europa ci saranno due appuntamenti importanti uno a Berlino l'appuntamento europeo
Che di terra anche do per ricordare il dieci chi terrà il dodici marzo perché sabato e quindi per favorire la partecipazione sarà si terrà il dodici marzo
Contemporaneamente qui a Roma ci sarà una ricorrente invece più italiana dove promossa insieme alla Provincia di Roma ma promossa soprattutto dalla comunità tibetane intimano gli amici del Tibet e ad altre associazioni pro Tibet il dodici noi saremo prima di tutto nella sala del consiglio provinciale quindi non luogo ufficiale per una ricorrente in cui ci sarà il rappresentante del Dalai lama del Tibet Bureau di Ginevra
Che ci immerge Chiappa insieme al presidente del gruppo interparlamentare Italia Tibet cioè dei parlamentari che appoggiano la causa tibetana nel Parlamento italiano citerò io per amici del Tibet
Necci Handle Carc e invece la rappresentante del attestazione delle rappresentante dell'associazione del torneo tibetane quindi Italia che ebbero un ruolo essenziale appunto il dieci marzo
E e poi insomma tanti altri che parteciperanno diranno la loro alla fine di questo incontro meeting pubblico che avremo alle quindici del dodici di marzo lì a diciamo nella sede della Provincia di Roma
Di fronte arco anche a posto il rinvio al Palazzo Valentini Palazzo Valentini
Grazie a Roma certo Palazzo Valentini quindi di fronte a piazza Santi Apostoli e poi ci sposteremo a piazza Venezia lì di fronte ai giardini di piazza Venezia precisamente a Piazzetta San Marco ma insomma tutti tutti la conoscono anche i romani per piatto per con la continuazione di piazza Venezia là dove ci sono i giardini l'ICE la Pepe in Italia dell'ONU e quindi come dire un punto ugualmente importante dall'inizieremo una fiaccolata
Che ci porterà fino al Colosseo
Questo per appunto per poter in qualche modo sensibilizzare e coinvolgere tutta l'opinione pubblica e quindi faremo anche questa fiaccolata darà una giornata naturalmente di ricordo di una tragedia che è quella del popolo tibetano
Che spesso dimenticata perché come sappiamo insomma c'è molta attenzione riferibilità ormai ne abbiamo parlato anche altre volte nei confronti del buddismo tibetano che è diventato così popolare in Occidente anche a seguito appunto della popolarità
E della diffusione del buddismo in Occidente marchi ricorda un po'meno questa tragedia del popolo tibetano quindi noi faremo la nostra parte
Senti avete notizia di quello che avverrà invece nel diciamo proprio nel mondo della diaspora quindi delle comunità tibetane più numerose che sono ormai da molti anni in India
In particolare se si prevede un intervento del Dalai Lama in questa circostanza tutti citare la ma non parteciperà direttamente a delle rievocazione diciamo o a manifestazioni che riguardano il
Dieci marzo da quel che sappiamo ma come tutti gli anni il dieci marzo lui avrà diciamo diffonderà un sua una dichiarazione come dire che fa un po'il punto ogni anno sulla situazione della diaspora tibetana e anche sulla situazione del dialogo con i cinesi che tenta con l'ormai da molti anni anche se negli ultimi anni c'è stato un nuovo canale come sappiamo come voi sapete negli ultimi due anni ci sono stati tre incontri viaggi di rappresentanti delle figlie del Dalai lama a Pechino e anche in Tibet
Alcune diciamo speranze sono state riaperte appunto da questi nuovi incontri ma per ora si tratta di incontri interlocutori non hanno portato non dico a nessuna conseguenza ma neanche l'apertura di di formali colloqui perché il problema è quello di entrare ormai nel merito quindi anche i tibetani Peyrano
Di poter in qualche modo intavolare una vera e propria trattativa cominciare
A vedere i punti più controversi la difesa dei diritti umani maggiore autonomia per quanto riguarda la libertà religiosa la libertà di pensiero e poi via via a vedere se è possibile magari ci fosse un qualche progresso anche vedere se è possibile arrivare ad una vera e propria ne ha autonomia per il libertà
D'accordo io ti ringrazio ti pregherei casomai non riuscissimo ad averlo in altra maniera di farci avere questa eventuale dichiara Simone del Dalai lama perché sarà senz'altro interessante poterla leggere anche guide ai microfoni di Radio Radicale naturalmente
Commentarla insieme eventualmente certa naturalmente comunque l'appuntamento per tutti il dodici marzo a Palazzo Valentini alle ore quindici
D'accordo ringraziamo Ugo Papi ricordo qui sempre radio radicale la trasmissione sulla buddismo
Grazie
E a presto Ugo arrivederci
Bene riprendiamo da qui la trasmissione con vorrei leggere un brano di un Monaco di un'intervista fatta un monaco tibetano falde in Viazzo che ha trascorso oltre trentatré anni nelle carceri cinesi
In questi giorni in Italia la monaca cava hangar Sandro Ol che ha da poco ottenuto la libertà grazie anche a una grossa campagna organizzata da Amnesty International
Che appunto porta testimonianza diretta di quella che son di quelle che sono le condizioni di vita nelle prigioni cinesi il questa monaca è stata condannata oltre vent'anni per delle prese di posizioni assolutamente non violente a favore dell'indipendenza del suo Paese
Situazione analoga a quella del Monaco di cui adesso leggeremo alcuni Barani da un'intervista di padre in Viazzo trentatré anni nelle carceri cinesi uscito grazie al campagna internazionale organizzata da Amnesty International
Ma mi interessava portare questa testimonianza per come dire illustrare un po'l'altro lato Della vicenda cioè la possibilità di far fiorire una pratica spirituale anche in condizioni di vita così dure
E leggo da una intervista al padre pal da inviare Asso ha pubblicato un libro tradotto anche in italiano Tibet il fuoco sotto la neve e questa intervista è uscita nel novantasette sulla rivista della Rete di Ibra
La prima domanda è punto queste i tuoi carcerieri incoraggiavano alla delazione tra prigionieri come strumento di pressione psicologica
In particolare per impedire ti ogni pratica spirituale utilizzavano i tuoi compagni di prigionia per sapere se ti di ricavi ad essa o meno come sei riuscito a praticare ed ecco la risposta i miei primi quindici anni di prigione sono stati un periodo molto triste perché sono stato imprigionato anche se non avevo fatto nulla di male
Sì è vero ai miei compagni di prigione veniva chiesto di spiegarmi e a me veniva chiesto di spiare loro io ho vissuto ogni giorno senza sapere se il giorno seguente sarei stato ancora vivo
Per quanto riguarda la pratica devo dire che io non sono un monaco che ha ricevuto un'alta educazione spirituale sono un semplice monaco come tanti ma ho avuto un eccellente maestro la cui foto appare nella copertina del libro
Che mi ha dato insegnamenti molto approfonditi su come sviluppare me stesso e su come trasformare in positivo l'esperienza di profonda umiliazione in cui mi sono venuto a trovare
Ho quindi cercato di trasformare la situazione è molto triste in cui mi trovavo in una lezione per ricavarne incoraggiamento ad andare avanti e per praticare la compassione e la gentilezza amorevole
Sono quindi molto riconoscente al mio maestro per avermi insegnato l'importanza della comprensione per gli altri
Che non solo mi ha aiutato durante la prigionia ricordiamo durata trentatré anni ma che sono certo aiuta ancora oggi prosegue l'intervista molti miei concittadini in Tibet e tutte le persone che vivono una vita normale nel mondo libero
è attraverso questo ampio senso di comprensione che gli altri di questo scusate questo e attraverso questo ampio senso di comprensione per gli altri che ho potuto sopravvivere sviluppare comunque compassione gentilezza amorevole
Anche durante il triste periodo della prigionia
E poi ancora più avanti si parla delle torture
Dice Luís sono uno dei pochi ad essere dei può dei pochi sopravvissuti alle torture inflitte dei cinesi
Torture che per una persona che vive nel mondo libero sono addirittura difficili da immaginare perché sono stato picchiato preso a calci e torturato con bastoni con scariche elettriche su ogni parte del corpo
Non sono morto però anzi le torture subite mi hanno fatto diventare ogni giorno più forte
Durante le torture quando mi picchiavano il mio cenavano in corpo mi accorgevo che stavo meditando che recitavo le mie preghiere ed invocavo i miei protettori e le mie divinità
Mi ricordo prosegue questa intervista con pal del ghiaccio mi ricordo che una volta mentre mi versavano dell'acqua bollente
Addosso non sentivo la sensazione del calore sentivo invece un senso di freschezza e ciò era certamente dovuto alla forza e all'aiuto che mi davano le preghiere e la pratica della meditazione
Che seguivo durante la prigionia
Spesso quando parlo della pratica spirituale che svolgevo in prigione e che mi ha aiutato a rimanere in vita
Mi sento chiedere in cosa la mia pratica è stata diversa da quella di molti altri che pur praticando la loro spiritualità sono invece morti
A questa molto a questa domanda molto spesso si accompagna la ferma si accompagna l'affermazione che tutte le religioni sono fondamentalmente uguali
Ebbene io non credo che sia vero che tutte le religioni sono uguali e che soprattutto siano praticati in maniera uguale da tutti
Per spiegarmi meglio utilizzo spesso il paragone che anche se molti scienziati hanno studiato e lavorato per andare sulla Luna non è stato possibile che ci andassero tutti
Con ciò voglio dire che anche fra noi tibetani ci sono delle differenze
E che esistono delle forze spirituali speciali e delle particolari particolari capacità di meditazione
Che ci permettono di ottenere risultati diversi dalle preghiere e dalle meditazioni anche se abbiamo avuto lo stesso maestro e lo stesso livello di educazione spirituale
Noi diremo con un linguaggio più occidentale che appunto esistono delle prerogative individuali costituzionali di carattere di personalità di storia individuale che poi da una base comune rendono possibile però dei comportamenti diversi
Ma seguiamo questa intervista che credo contenga degli spunti abbastanza interessanti di riflessione
Per noi occidentale e per me occidentali e la domanda e molto difficile capire come tu possa avere sviluppato la compressione e la gentilezza amorevole per i tuoi carcerieri cinesi che ti hanno trattato così duramente
Vorremmo sapere come hai fatto anche se questi tuoi sentimenti sono stati presenti costantemente ovvero se hanno lasciato il posto in qualche occasione per qualche tempo al risentimento e all'odio ed ecco la risposta di Waldheim Viazzo
Questo monaco tibetano
Per ogni monaco che inizia il suo cammino spirituale la compassione e la gentilezza amorevole sono le prime cose che devi imparare ad approfondire
Ciò nonostante durante le torture quando mi appendevano nudo per i piedini azionavano il corpo o Midget Tavano acqua bollente addosso
Io diventavo veramente furioso con i cinesi anche perché avevo chiesto loro di non trattarmi come un animale
Mi proponevo di non arrabbiarmi con i carcerieri ma proprio non ci riuscivo e quando mi arrabbiavo molto perché non volevano sentire ragioni
Allora sputava o loro inviso nella speranza che si arrabbiasse ero ancora di più e mi uccidessero seduta stante
Questa è stata la più forte esperienza di rabbia che ho sperimentato durante tutta la mia prigionia
Poi però quando la rabbia e il dolore svanì vano e cominciavo a sentirmi meglio e potevo ragionare a mente fredda
Ecco che allora riflettevo sulla mia situazione e confortato dalla mia fede sentivo farsi strada dentro di me la coscienza che quanto mi stava succedendo era il mio inevitabile destino
Contemporaneamente sentivo crescere dentro di me compassione per i carcerieri cinesi che mi stavano trattando in maniera così brutale
Perché mi rendevo conto che essi non avevano avuto alcun educazione spirituale e che in fondo non era loro possibile fare alcuna scelta perché non stavano facendo altro che il loro dovere
Così poco poco veniva veniva sviluppandosi dentro di me un senso di compassione
Che mi conduceva a non provare alcun rancore per i carcerieri e a valorizzare il fatto che malgrado tutto era trascorso un altro giorno ed io grazie a Dio era ancora vivo
Ed è stato proprio questo senso di gratitudine per essere ancora vivo che mi ha aiutato il giorno dopo giorno a sopravvivere e che mi ha sollevato dalle mie pene
Prosegue la domanda è un'altra domanda di questa intervista ho letto nel tuo libro che molti dei tuoi compagni di prigionia si sono suicidati e che tu stesso alcune volte desiderato di essere picchiato così forte da morire
Ti vorrei quindi chiedere qual è stata la tua relazione con la morte durante la prigionia la cercavi costantemente
Noi tibetani diciamo che ci sono quattro sensazioni con cui dobbiamo permanentemente confrontare con con cui ci dobbiamo permanentemente confrontare durante la vita nascita felicità malattia e morte
Queste sensazioni la consapevolezza di queste quattro inevitabili sensazioni o esperienze accompagno costantemente la vita di ogni tibetano
Dalla tua domanda io capisco che quanto mi stai realmente chiedendo e come mai io desiderando s'molto spesso di morire non mi sia soci sui citato ovvero non mi sia fatto nomi si non mi sono fatto picchiare così forte da rimanere
Ucciso
Sui citarsi o volere che qualcuno ti uccide per risparmiarsi umiliazioni e sofferenze sono due cose solo apparentemente diverse
Ci sono state tante persone che si sono sui citate perché non hanno saputo sopportare le pene che venivano loro inflitte
Io come Monaco avevo però fatto voto di non commettere suicidio e quindi se mi fossi suicidato non avrei mantenuto fede al mio voto
D'altro canto se avessi provocato direttamente ed espressamente la mia morte non avrei mantenuto ugualmente il mio voto
Quindi io pur avendo desiderato parecchie volte che i miei carcerieri mi uccidessero
Non ho mai volutamente cercato provocato la mia morte per rispetto al voto che avevo fatto nella vita e per mantenere viva la speranza di portare la mia testimonianza di sofferenza nel mondo
E infine un'ultima domanda ahimè eletto in tanti anni di torture angherie sulla faccia di qualche cinese il dubbio di sbagliare
Sì sono certo risponde il monaco che diversi cinesi avessero il dubbio che ciò che stavano facendo fosse sbagliato
Ho anche conosciuto diversi cinesi che erano meglio di alcuni tibetani
Mi ricordo ad esempio di un capo delle guardie che quando doveva picchiarmi lo faceva cercando di farmi minor male possibile
Oppure mi ricordo che alcuni dei carcerieri erano presi dal tremore quando dovevano infliggere delle punizioni corporali come se fossero pienamente coscienti della gravità delle loro azioni e non gli piacesse affatto eseguirla
Ecco credo che questa testimonianza
Non solo ci fa capire sia pure su soltanto per brevi accenni della durezza della condizioni di vita dei prigionieri tibetani nelle prigioni nelle carceri cinesi
Ma anche appunto ci riporti a quello che un poco il filo conduttore di queste nostre trasmissioni cioè cercare di capire come
Le qualità fondamentali della messaggio buddista dell'insegnamento buddista poi trovino o nutrimento ed espressione nella nostra vita dalle situazioni più estreme come quella che appunto o abbiamo appena visto
A ad alla situazione così di vita normale di vita quotidiana di tutti gli esseri viventi
Ecco importante questo un po'mi sembra importante quando Pato da inviarsi in questa intervista che abbiamo appena letto lo sottolineava così quello che tradizionalmente nel buddismo viene chiamato il fattore dell'ignoranza
Cioè le guardie eseguivano degli ordini
Non erano assolutamente diciamo non non era e non è un problema di responsabilità o no ma
Padre in ghiaccio può capire
In qualche modo la persona l'uomo che sta dietro quell'azione così violenta così criminale così anti umana
E allora e per l'essere umano abbagliato o accecato dall'ignoranza
Accecato dalla propaganda dai condizionamenti sociali che ha subito dalla sua nascita e per la quella persona che Palma in Viazzo riesce a sentire compassione
E a esercitare la pratica della benevolenza dell'amore Lella gentilezza amorevole ferma restando invece la condanna e quindi la lotta il tentativo di opporsi alle azioni a queste azioni appunto così anti umane così violente così
Vede devastanti
In particolare per i prigionieri mai più in generale per il popolo tibetano ecco ricordiamoci che appunto anche nel mondo
E così del clero nel mondo monacale abbiamo visto sia maschile ma anche citavo l'esperienza della monaca ma manga Avangard Sandro al sia forte l'opposizione alla alla al tentativo di far sparire la cultura tibetana
Di tutto quello che il Tibet ha rappresentato è costituita penso comunque che avremo modo di tornare su questi temi ancora in prossime trasmissioni terminiamo qui ringraziando tutti gli ascoltatori che ci hanno seguito fino a questo momento