05 MAG 2002

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, Le elezioni in Francia non sono state democratiche

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"In Francia vi è stato un linciaggio.

Nonostante Le Pen non fosse pericoloso".

Sulla Million Marijuana March, il leader radicale preannuncia azioni legali nei confronti di Liberazione.Roma, 05 maggio 2002 - Il secondo turno delle presidenziali in Francia al centro della conversazione con Pannella, in collegamento telefonico da Merano, dove si trova per riprendersi dallo sforzo sostenuto durante lo sciopero della sete per la legalità costituzionale della Consulta."Le Pen è il prodotto di questo tipo di regimi - ha evidenziato il leader radicale dopo aver appreso i primi dati sulle elezioni,
che vedevano Chirac vincente su Le Pen con oltre l'80% dei consensi - un prodotto non pericoloso, come i fatti hanno dimostrato.

In Francia si è ricorso all'unità nazionale per sconfiggere il pericolo Le Pen, attuando un vero e proprio linciaggio"."Questo è l'atto finale della Repubblica post-Vichy - ha poi aggiunto Pannella - Come Berlusconi due anni fa quando affossò i referendum radicali, Chirac è ora l'uomo della provvidenza in modo del tutto casuale".Pannella ha poi ricordato come l'alternativa alla corte partitocratica siano i radicali, e come il candidato naturale di questi sia sempre stato in Francia Bernard Tapie.

"Io avrei fatto campagna per l'astensionismo" ha infine concluso il leader radicale.La Million Marijuana MarchSabato 4 maggio si è tenuta la Million Marijuana March, organizzata dall'americana 'Cures not Wars' in oltre 170 città italiane, alla quale i radicali hanno preso parte.

Mentre negli Usa Marco Perduca, presidente del Consiglio Generale del Partito Radicale, prendeva la parola in occasione dell'avvio della marcia di New York, registrando la calorosa accoglienza dei manifestanti, in Italia, a Roma, i radicali venivano accolti da spintoni e urla da gruppi dei cosiddetti centri-sociali, ed hanno potuto evitare un'aggressione fisica e continuare a manifestare per la legalizzazione della marijuana solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine.Questo fatto era stato preceduto da un articolo comparso il giorno stesso su Liberazione di uno degli organizzatori della marcia romana, nel quale si esprimeva il "non gradimento" per i radicali, e nel quale venivano rivolte particolari accuse proprio a Marco Pannella."Noi siamo stati impediti a Roma ed applauditi a New York - ha sottolineato il leader radicale - Questi che sono ora i padroni della marcetta romana dove erano nel 1998 quando noi per la prima volta abbiamo partecipato a questa marcia? Noi da 40 anni lottiamo contro chi domina ceti privilegiati e garantiti dal proibizionismo, noi siamo coloro che lavorano per un'alternativa di giustizia e libertà, un'alternativa radicale, democratica e a favore del principio per cui il potere serve ed è sottoposto alla propria legalità"."Quanti di quei ragazzi - ha proseguito Pannella - sanno che la giustizia è in imbarazzo perché non sa come salvarsi da sentenze sulle nostre azioni? Quanti di coloro che ci ascoltano hanno presente che quasi l'intero stato maggiore dei radicali è processato continuamente, con sentenze contraddittorie ed imbarazzanti? Quanti conoscono le nostre iniziative nelle carceri? Tutti quelli che applaudivano Mussolini a piazza Venezia avevano la stessa ingenuità politica di quelli che erano ieri a piazza della Repubblica".Azioni legali contro Liberazione"Voglio mettere sotto accusa - ha poi aggiunto il leader radicale riferendosi all'articolo comparso su Liberazione - un metodo fascista, comunista, portandoli ad un processo.

Sono azioni da farabutti che si esprimono attraverso il Mefistofele da girotondo.

E azione da farabutti è prendersi la responsabilità di pubblicare certe affermazioni, certe imbecillità.

Il senso dell'impunità è forte"."Noi abbiamo regalato alla prima Rifondazione Comunista - ha infine ricordato Pannella - la mia testata, quella dell'unico quotidiano radicale.

Quando loro venivano a dirci che si sarebbero incontrati con noi, attraverso la loro componente libertaria.

Io avevo edito e pubblicato quella Liberazione, che era dedita alla libertà, mentre quella di oggi è alleata degli Ustasha di tutto il mondo".Il Styagraha radicaleChiusura dedicata alle prossime iniziative radicali, a cominciare dal Satyagraha, i cui obiettivi ora sono il ripristino del plenum della Camera dei Deputati e le prossime elezioni del Csm."Voglio ricordare come prosegua il Satyagraha - ha concluso Pannella - che non si è mai fermato e che dall'8 maggio assumerà la forma di uno sciopero della fame, al quale darò il mio corpo, rischiando non la morte, ma la vita.

Vita che mi è stata salvata dalle migliaia di compagni che la domenica del comitato mi hanno preceduto, ottenendo risultati tali da indurmi a riflettere.

Noi tutti ora daremo corpo al diritto, alla tolleranza, anche tra intolleranti.

La nostra è una battaglia di speranza".

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