31 MAG 2002

Radicali Italiani: Comitato nazionale (II giornata, I sessione)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 15 min
Organizzatori: 

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Roma, 31 maggio 2002 - Prima sessione della Seconda Giornata del Comitato nazionale di Radicali Italiani, riunito da ieri 30 maggio, in vista del primo Congresso del movimento radicale, che si terrà a Roma dal 4 al 7 luglio 2002 all'hotel Ergife, annunciato domenica scorsa dal Segretario Nazionale Daniele Capezzone dai microfoni di Radio Radicale.La seconda giornata si è aperta con l'intervento di Marco Beltrandi, membro della direzione di Radicali Italiani, il quale ha illustrato il proseguimento della campagna legata alle 25 pdl che ha ora, come luogo di lotta, il Parlamento e le Commissioni parlamentari.Beltrandi ha infatti spiegato che già 23 delle 25 pdl, sono state sottoscritte, con impegni effettivi, da parlamentari membri delle commissioni tematiche di ciascuna pdl.

Il compito di RI, secondo Beltrandi, diventa ora, quello di “seguire l'iter parlamentare, vederne il percorso e dare priorità una ad una a seconda delle priorità”.Nella mattinata il dibattito è proseguito nel confronto tra le proposte e le prospettive che il movimento radicale vuole portare avanti, in vista dell'imminente Congresso.Benedetto Della Vedova, presidente di RI e parlamentare europeo, a questo proposito, ha tracciato tre “volani” prioritari: il fronte liberista dell'economia - “contro il finto liberismo di questo Governo e la sua incapacità di fare vere riforme” - la lotta per la libertà di ricerca scientifica, che vede come protagonista Luca Coscioni, e la battaglia transnazionale.Della Vedova si è posto in maniera nettamente contrapposta al segretario Capezzone, pur riconoscendo la condivisione di obiettivi.

Il Presidente ha delineato alcuni rischi legati al problema della comunicazione verso la “polis”, in particolare il rischio che “questo guardare le cose solo all'interno, invece di aprire le porte e guardare avanti” porti a costringere i radicali a diventare “etnia”.

“Abbiamo un ricco patrimonio - ha affermato - il più grande di tutti: Pannella, il primo motore immobile del radicalismo italiano, e - prosegue - un patrimonio di analisi continue, doverose e libere”.Secondo Della Vedova il patrimonio pannelliano in tutti questi anni è stato grande abbastanza per “non avere la necessità di una strategia”.

Ma pur riconoscendo l'importanza e la forza politica di questo, il Presidente di RI, sostiene la necessità di “riflettere su una strategia politica fatta di persone e di alleanze”.

“Per quel che mi riguarda - ha affermato - tutto questo non può essere la chiave che blocca o inibisce un'analisi di tipo tradizionale, dobbiamo fare come se il problema Santoro, Biagi, Vespa, non esistesse, anche se rischiamo di morire”.“Non so - conclude Della Vedova - se il partito oggi sia una Ferrari, ma credo che abbiamo, in tutte le sue articolazioni, un buon team, che deve convincersi di avere potenzialità per sfidare gli altri sullo stesso terreno”.

Così Della Vedova spiega in maniera “democratica”, la strada da percorrere verso il Congresso, “scansando la paura di chiudersi in etnia.

Si attende nel pomeriggio, alle h.16.00, l'intervento-risposta del leader Marco Pannella, in sciopero della fame da 48 giorni.

leggi tutto

riduci