01 NOV 2001

Radicali in Laos: Pannella, Sciopero della sete contro la «vergognosa condiscendenza» dell'Ue

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 11 min 28 sec

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A più di sei giorni dall'arresto, si teme per la sorte dei cinque militanti radicali arrestati in Laos.

Marco Pannella, che inizierà alle 17 lo sciopero della sete, annuncia: «Riterrò assolutamente responsabili Romano Prodi, Berlusconi e Ruggiero, se dovremo lamentare situazioni ed eventi molto gravi» Roma, 1 novembre 2001 - «Per quanto mi riguarda riterrò assolutamente responsabili Romano Prodi, Berlusconi e Ruggiero, se dovremo lamentare situazioni ed eventi molto gravi».

Marco Pannella ha preannunciato per le 17 di questo pomeriggio l'inizio dello sciopero della sete, un'iniziativa
nonviolenta molto pericolosa per la sua salute, che tuttavia il leader radicale giudica a questo punto necessaria.

Di fronte alle continue violazioni dei diritti civili, solo «esitazioni»Il Laos viola i diritti umani ed i diritti di libertà dei suoi cittadini da anni.

A tutt'oggi, informa Pannella, «più di un miliardo e mezzo di persone sono vittime di regimi che violano lo Stato di diritto».

Di fronte a questi comportamenti, «la condiscendenza dell'Unione Europea comincia a diventare vergognosa».

Com'é noto da sei giorni non vi sono notizie di cinque cittadini europei e, in particolare, di un europarlamentare di cittadinanza belga ed eletto in Italia, Olivier Dupuis.

In replica all'assoluto silenzio sulla sorte di chi si era reso responsabile di un «crimine» assurdo, quale dovrebbe essere esporre uno striscione con la scritta «democrazia libertà e riconciliazione», da parte dell'Unione Europea, per ora, ci sono state soltanto «esitazioni».

Alla «ragnatela burocratica» in cui si muove a fatica l'Ue, si aggiunge poi il silenzio dei boss tv italiani.

«I Biagi, i Santoro, i Vespa», correi attraverso i media di cui dispongono nella scomparsa dei cinque militanti radicali.

Puntuali accuse, da parte del leader radicale, anche per Fausto Bertinotti che, insieme a regimi illiberali come quello vigente in Laos, ha in comune un nemico: la democrazia.La richiesta di Marco PannellaMarco Pannella chiede che i cinque militanti radicali possano essere «visitati da diplomatici competenti».

Ogni minuto che passa mostra le estreme difficoltà con cui si muove la burocrazia europea.

La polizia del laos si muove invece speditamente.

Proprio Radio Radicale ha trasmesso una dichiarazione del segretario di Amnesty International, con cui si testimonia l'«adesione alla violenza e alla tortura» da parte delle autorità laotiane.

«Non sappiamo nulla, - afferma il leader radicale - manco a dire sono in quel posto.

Magari semplicemente non hanno più nessuno da mostrare.

Questo lì accade abitualmente.

Per quanto mi riguarda Romano Prodi, Berlusconi e Ruggiero li ritengo assolutamente responsabili se dovremo lamentare situazioni ed eventi molto gravi».

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