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Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.
Il presidenzialismo modello Westminster.
L'attitudine laica di Marco Biagi.
Il pluralismo delle fonti d'informazione.
La società aperta di Karl Popper.
Parla Marcello Pera Marina di Pietrasanta, 20 luglio 2002 - Prima di tutto, la pronuncia del proprio cognome: il Presidente del Senato si chiama «Pèra» e non «Pera».
Per il resto, Marcello Pera, anche quest'anno, non manca il tradizionale appuntamento della Versiliana.
L'ultima volta tra i protagonisti della conversazione con Cesara Bonamici e Romano Battaglia c'erano Carlo Bo ed Indro Montanelli, da poco scomparsi.
Oggi ritorna Karl Popper, … «il teorico di uno Stato - osserva il presidente Pera - che salvaguarda il costruito per salvaguardare la libertà degli individui, non per rendere virtuosa la società».
Torna Carlo Giuliani ed il G8 di Genova, su cui la seconda carica dello Stato ha parole nette: «Ci furono gli aggressori e ci furono gli aggrediti, che erano le forze dell'ordine e i cittadini».
Soprattutto, entra Marco Biagi, il professor Biagi costretto a difendersi dai vescovi per la sua «attitudine laica», che lo rese «poco stimato» da varie parti.Il Senato non è un «votificio» Non mancano i riferimenti all'attività dell'assemblea di Palazzo Madama, «votificio» secondo l'ex presidente Mancino e Marco Pannella, istituzione che discute e funziona secondo Pera.
Sul conflitto d'interessi - osserva il presidente - «quella ottenuta dal Senato è una buona soluzione».
Per quanto concerne poi la mobilitazione ghandiana dei radicali, Pera tiene a sottolineare: «Sul Csm siamo arrivati anche un po' in anticipo».Verso un premierato modello Westminster Ottimista il presidente del Senato anche sulla riforma presidenzialista.
«Una via italiana l'abbiamo già trovata, ci stiamo avvicinando verso il premierato modello Westminster», in cui diventa automaticamente capo del governo il leader della coalizione che vince le elezioni.Dunque, Pera chiede di tornare a meditare sul lavoro che era stato fatto dalla Bicamerale in tema di riforme istituzionali.
Quei risultati «sono ancora congelati in qualche frigorifero, sarebbe opportuno, approfittando anche dell'estate che scongela i ghiacci, riprendere e rimeditare su quel lavoro, perché gran parte era molto buono».
Pluralismo dell'informazione significa pluralità di fontiIn riferimento alla rivoluzione culturale auspicata da Antonio Baldassarri qualche giorno fa, Pera indica in un autentico pluralismo l'unica vera soluzione.
«Quando accendo il televisore, mi aspetto una pluralità delle interpretazioni» - spiega.
Il che rende necessaria di conseguenza la privatizzazione: «Se vogliamo avere l'autentico pluralismo, occorre avere una pluralità di fonti sul mercato».
Il paese deve stare all'erta anche sul fronte economico.
«Non credo che l'Italia si trovi in condizioni diverse dagli altri paesi europei» - dice Pera.
E tuttavia: «Il punto è l'economia americana».
Occorre tenersi pronti a sfruttare ogni segnale di ripresa.
L'attitudine laica di Marco Biagi.
Il pluralismo delle fonti d'informazione.
La società aperta di Karl Popper.
Parla Marcello Pera Marina di Pietrasanta, 20 luglio 2002 - Prima di tutto, la pronuncia del proprio cognome: il Presidente del Senato si chiama «Pèra» e non «Pera».
Per il resto, Marcello Pera, anche quest'anno, non manca il tradizionale appuntamento della Versiliana.
L'ultima volta tra i protagonisti della conversazione con Cesara Bonamici e Romano Battaglia c'erano Carlo Bo ed Indro Montanelli, da poco scomparsi.
Oggi ritorna Karl Popper, … «il teorico di uno Stato - osserva il presidente Pera - che salvaguarda il costruito per salvaguardare la libertà degli individui, non per rendere virtuosa la società».
Torna Carlo Giuliani ed il G8 di Genova, su cui la seconda carica dello Stato ha parole nette: «Ci furono gli aggressori e ci furono gli aggrediti, che erano le forze dell'ordine e i cittadini».
Soprattutto, entra Marco Biagi, il professor Biagi costretto a difendersi dai vescovi per la sua «attitudine laica», che lo rese «poco stimato» da varie parti.Il Senato non è un «votificio» Non mancano i riferimenti all'attività dell'assemblea di Palazzo Madama, «votificio» secondo l'ex presidente Mancino e Marco Pannella, istituzione che discute e funziona secondo Pera.
Sul conflitto d'interessi - osserva il presidente - «quella ottenuta dal Senato è una buona soluzione».
Per quanto concerne poi la mobilitazione ghandiana dei radicali, Pera tiene a sottolineare: «Sul Csm siamo arrivati anche un po' in anticipo».Verso un premierato modello Westminster Ottimista il presidente del Senato anche sulla riforma presidenzialista.
«Una via italiana l'abbiamo già trovata, ci stiamo avvicinando verso il premierato modello Westminster», in cui diventa automaticamente capo del governo il leader della coalizione che vince le elezioni.Dunque, Pera chiede di tornare a meditare sul lavoro che era stato fatto dalla Bicamerale in tema di riforme istituzionali.
Quei risultati «sono ancora congelati in qualche frigorifero, sarebbe opportuno, approfittando anche dell'estate che scongela i ghiacci, riprendere e rimeditare su quel lavoro, perché gran parte era molto buono».
Pluralismo dell'informazione significa pluralità di fontiIn riferimento alla rivoluzione culturale auspicata da Antonio Baldassarri qualche giorno fa, Pera indica in un autentico pluralismo l'unica vera soluzione.
«Quando accendo il televisore, mi aspetto una pluralità delle interpretazioni» - spiega.
Il che rende necessaria di conseguenza la privatizzazione: «Se vogliamo avere l'autentico pluralismo, occorre avere una pluralità di fonti sul mercato».
Il paese deve stare all'erta anche sul fronte economico.
«Non credo che l'Italia si trovi in condizioni diverse dagli altri paesi europei» - dice Pera.
E tuttavia: «Il punto è l'economia americana».
Occorre tenersi pronti a sfruttare ogni segnale di ripresa.
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