05 MAG 2001

Coscioni e Pannella ad Orvieto: La nostra lotta per restituire i diritti ai malati ed agli italiani

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Orvieto, 5 maggio 2001 - "In Italia perdono i diritti umani immediatamente appena scoprono di essere malati, quanto più grave è la malattia che li ha colpiti".

Questa la denuncia che Luca Coscioni ha rinnovato nel comizio nella propria città per poi ha aggiungere: "Lo scandalo è che io non sia solo oggetto di cure, ma soggetto che vive e lotta" mentre in realtà, "milioni di malati potrebbero esprimersi come faccio io, se non li si trattasse come oggetti e ma come soggetti di vita, di pensiero, di amore e di speranza, di possibile guarigione".

La difesa dei diritti fondamentali dei malati,
ma anche della totalità dei cittadini italiani hanno unito gli interventi di Luca Coscioni e Marco Pannella nel corso del comizio che si è svolto proprio nel centro umbro ove il presidente del Comitato dei Radicali risiede e dove è candidato nel collegio uninominale.

Davanti ai propri concittadini, Luca Coscioni ha ricostruito il percorso che lo ha progressivamente fatto diventare "incarnazione" della battaglia radicale per "la libertà di scienza e coscienza": dalla malattia alle speranze derivanti dagli sviluppi della ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, che "avevano alimentato un barlume di speranza", fino al voto del Parlamento europeo del 7 settembre 2000 contro la clonazione terapeutica, che Coscioni, scagliandosi contro gli integralisti cattolici, ha definito "una barbarie di chi brandisce il crocifisso come una scimitarra e scaglia il Vangelo come una pietra", con una decisione proibizionista dalla quale - ha ricordato - "potrebbe dipendere la mia salvezza e quella di centinaia di altri cittadini italiani".

L'obiettivo polemico di Coscioni non è però il Vaticano, quanto piuttosto Berlusconi e Rutelli che "a caccia di voti clericali sono violentemente contrari alla clonazione terapeutica", ma anche la totale assenza di dibattito sui temi che concernono la vita concreta delle persone dalla campagna elettorale.

"E' al paese - ha affermato - che viene impedito di dibattere" sottolineando come questa censura non riguardi solo la scienza e la libertà di cura, ma anche le riforme istituzionali, economiche, l'antiproibizionismo sulla droga, i nuovi diritti civili.

In tal senso Coscioni ha rivendicato la propria partecipazione al Satyagraha radicaleper la difesa dei diritti fondamentali: "Lotto anche per la libertà di pensiero e di diritto all'elettorato attivo che in Italia non sono garantiti"."Se Luca fosse eletto, se noi fossimo eletti, il malato, la malattia, negli ospedali, nelle case, il futuro per tutto questo sarà cambiato".

Così Marco Pannella nel corso del suo intervento riferendosi all'opportunità che Coscioni possa diventare deputato.Il leader radicale nel corso di un intervento ricco di citazioni religiose, da Isaia a san Francesco di Assisi, ha insistito soprattutto sulla valenza straordinaria della lotta di Luca Coscioni, che - se vincente - potrebbe cambiare profondamente la vita di tantissime persone: di coloro che hano una persona vicina con una malattia tremenda, ma anche al malato stesso che "non potrà più dire a se stesso che è disperato" gli si potrà dire "non è vero che sei solo un oggetto, guarda Luca che casino ha fatto".

In particolare Pannella ha sottolineato il valore della testimonianza che Luca Coscioni sta dando, con la sua campagna elettorale: "una persona che non parla e non cammina che dovrebbe stare nel letto, dove prendere solo delle pillole per perdere conoscenza", e che invece lotta e chiede di essere eletto al parlamento italiano.

Tutto questo per Pannella "ha un valore immenso", e la stessa presenza di Coscioni in televisione, con il suo sintetizzatore vocale, può indurre ad altri malati a ritrovare la possibilità di esprimersi, di essere soggetti attivi di pensiero, di parola, con sintetizzatori vocali presenti in tutte le case ed in tutti gli ospedali: "Il malato - ha aggiunto Pannella - deve sentire la responsabilità di poter scoprire le cause sociali di quello che viene attribuito alla natura e che invece ha bisogno del concorso dell'uomo".

Pannella ha concluso citando le parole con le quali il premio Nobel Josè Saramago ha espresso il proprio sostegno, come altri 47 nobel e oltre 500 scienziati, alla candidatura di Luca Coscioni: "Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza".

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