03 OTT 2002

TPI: Conclusa la deposizione di Mesic. Wladimiroff si scusa con la Corte

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 23 min

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Conclusa la deposizione del presidente croato, viene discusso il caso dell'amicus curiae Wladimiroff.

Riprende inoltre la deposizione di C-37L'Aja, 3 ottobre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic si è conclusa la deposizione del presidente croato Stepjan Mesic che ha chiarito come l'imputato ha preso il potere nella ex Yugoslavia.

Slobodan Milosevic lo ha accusato di essere il responsabile dei crimini commessi in Bosnia Erzegovina e ha affermato che in Croazia i cittadini di etnia serba vivevano nel terrore.

E' stato discusso inoltre il caso dell'amicus curiae
Mischa Wladimiroff che aveva rilasciato delle dichiarazioni sul processo.

In particolare gli era stata attribuita una dichiarazione in cui affermava che l'OTP aveva praticamente provato il caso Kosovo.Ripresa la deposizione del testimone sotto regime di protezione C-37Conclusa la deposizione di MesicIl controinterrogatorio del presidente croato ha avuto più i toni dello scontro politico che della deposizione in un tribunale internazionale, il riesame portato avanti dall'amicus curiae Tapuskovic ha seguito la stessa linea scelta dalla difesa.

Il giudice Richard May è stato quindi costretto ad intervenire più volte nel dibattimento.

"Signor Tapuskovic - ha affermato il giudice May - non credo che parlare della Prima e della Seconda Guerra Mondiale possa aiutare la Corte.

Sicuramente se ci sono dei fattori rilevanti possiamo leggere determinati passaggi sulla storia generale e l'unica funzione che sembra esserci è quella di accumulare punti per l'altra parte ma non è di alcun aiuto per chiarire il controinterrogatorio".

Questo uno dei tanti interventi del presidente della Terza Corte durante l'udienza odierna.

Il giudice May ha spiegato nuovamente a Slobodan Milosevic che la difesa non può negare quanto affermato né accusare il teste di presunti crimini in modo da scagionare l'imputato dalle accuse a lui rivolte.

Lo stesso discorso vale anche per gli amici curiae che dovrebbero essere di ausilio alla Corte.

L'accusa ha ricordato che tra Croazia e TPIY vi è un "accordo costituzionale per la collaborazione" tra il governo croato e il Tribunale Onu.Il caso di Mischa WladimiroffIn seguito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa olandese e bulgara in cui l'amicus curiae Wladimiroff avrebbe fornito dei giudizi sul dibattimento in corso in violazione del codice deontologico della categoria, oggi Mischa Wladimiroff si è pubblicamente scusato con la Corte, chiarendo però di non ritenere di aver recato danno alla credibilità della Terza Corte o del Tribunale.La posizione della Terza CorteIl presidente della Terza Corte, giudice Richard May, ha chiarito: "La prima domanda è: queste dichiarazioni hanno minato la credibilità della Corte? La risposta è chiaramente no.

La seconda domanda: queste dichiarazioni hanno minato l'immagine di credibilità della Corte? La risposta è che nessuna persona ragionevole può pensare che l'immagine di credibilità della Corte sia stata danneggiata.

Ora, può essere lei, signor Wladimiroff, in grado di continuare la sua funzione di amicus curiae?"Wladimiroff ha affermato di sentirsi pronto per continuare a svolgere le sue funzioni "in modo imparziale".La decisione della Terza CorteLa Corte ha quindi stabilito, dopo un brevissimo consulto, che "prenderà in considerazione la questione".

Wladimiroff, Milosevic mi considera persona non grataMischa Wladimiroff ha inoltre fornito una spiegazione articolata del particolare interesse da parte di Slobodan Milosevic in tale questione."L'imputato - ha spiegato Wladimiroff - non riconosce la legittimità della Corte, di questo Tribunale e di tutte le persone che hanno una funzione in questo Tribunale.

Per tale ragione - ha affermato l'amicus curiae riferendosi indirettamente alle persone espulse dalla ex Yugoslavia durante il regime Milosevic - mi considera persona non grata"La funzione dell'amicus curiaeLa funzione dell'amicus curiae (amico della Corte) per il TPIY è quella di 'aiutare la Corte' nella comprensione del dibattimento in base allo Statuto del Tribunale.

Nel caso del processo a carico di Slobodan Milosevic, che non riconosce la legittimità del Tribunale ONU e porta avanti la sua difesa da solo, la Terza Corte ha richiesto un consiglio composto da tre amici curiae per avere una visione più oggettiva dei fatti.La Procura ha infatti uno staff di professionisti a disposizione per portare avanti il caso, Slobodan Milosevic è sostenuto da un gruppo di avvocati di altissimo livello, ma in Corte il banco della difesa è vuoto e l'imputato ha più volte rischiato di offendere la Corte per le domande irrilevanti, i continui 'comizi' e lo 'spreco del tempo della Corte'.

Per tale ragione gli amici curiae, che non suppliscono in alcun modo alla funzione degli avvocati difensori, sono indispensabili per garantire la massima neutralità del dibattimento.Ripresa la deposizione di C-37PE' ripresa oggi la lunga deposizione del primo testimone dell'accusa per la seconda fase del processo Milosevic.

Il testimone protetto C-37 ha confermato quanto affermato nell'atto di accusa presentato dall'OTP sul controllo che l'ex presidente serbo esercitava sull'esercito federale e sulle istituzioni federali che avevano sede a Belgrado.

C 37 ha ricostruito come Slobodan Milosevic ha preso il controllo della Banca Nazionale e quindi dell'esercito della ex Yugoslavia.La deposizione proseguirà domani.

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