L'intervista è stata registrata giovedì 19 marzo 1987 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Accordi Internazionali, Cee, Europa, Psi, Storia.
La registrazione audio ha una durata di 7 minuti.
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8:30 - Venezia
9:30 - Roma
19:00 - Palermo
PSI
Subito dopo il al termine della conferenza sui sul trentanove trattati di Roma
Abbiamo microfoni radio radicale senatore Fabio socialista ministro per le Politiche comunitarie sono scomparsi Spinelli e Romeo il federalismo al prezzo fisso di padre secondo lei esiste ancora la spinta ideale per l'unificazione europea
Disse Pertini che
L'Europa e l'ideale è necessario per i nostri tempi sono convinto che sia così
Che l'ASPI
In tale soprattutto nelle due direzioni sia molto forte
C'è però ormai una tendenza alla rassegnazione all'accettazione del declino CIA e piano a queste Europa dell'est trattative sempiterna deve ritornare il primato della politica sia in sede istituzionale sia con una cooperazione politica dei governi per dare risposte adeguate in chiave europea ai grandi problemi del nostro tempo
Trent'anni fa nasceva in Campidoglio la comunità europea e tempo di bilanci quanta strada ha fatto l'Europa verso l'unificazione
Un po'di strada è stata fatta non quello
Il che auspicavano i padri fondatori se è vero che l'atto unico del Lussemburgo
Ripropone la costituzione di quelle mercato unico europeo che già dovrebbe esistere da vent'anni
Però non sono solo un bree passi avanti sono stati fatti l'allargamento della comunità è un fatto un evento storico di grande importanza non sottovalutiamo l'impatto che avrà apprese empio alla realizzazione del grande mercato europeo e tuttavia non possiamo dirci soddisfatti non ci rassegniamo al declino del vecchio continente occorre un sussulto di volontà politica la l'Europa economica non può surrogare l'Europa politica che deve nascere e deve nascere con la creazione di un governo europeo con la creazione di una nonnetta europea con la l'Europa della cultura l'Europa della techno oggi a e con un un esercito con scoppi puramente difensivi veramente europeo cioè l'Independent sa militare è il presupposto della indipendenza politica non c'è sovranità veramente piena se l'Europa non è in grado di provvede da da perse tentasse solo alla propria difesa sia pure inserendo come noi crediamo il proprio dispositivo di difesa nel dispositivo NATO
In che modo secondo lei è possibile europeizzare la responsabilità della scelta energetica
Questo è un altro campo che esige una risposta in chiave mondiale ma quanto mi
Quanto meno in chiave europea è questa un un problema difficile perché le politiche energetiche dei paesi comunitari sono riverse eppure un tentativo di armonizzazione e di discussione ne per individuare in ogni caso le soglie di prevenzione le storie di Dini che i criteri e i canoni della sicurezza e anche le scelte energetiche future questo deve essere fatto l'Europa quando avrà il coraggio di affrontare non in ordine sparso la questione energetica comprese alla questione nucleare avrà fatto un altro passo avanti
Europa Stati Uniti e una
Sovietica la comunità non è un vero e proprio polo politico per parlare alla pari i rapporti con le due superpotenze non sono equilibrati Europa spesso sembra esposta venti contrari e possibile un'evoluzione anche per la difesa europea e che ci porta ieri voce in capitolo oggi ha detto che
D'indipendenza militare una premesse per indipendenza politica parallelamente
A questo sforzo per auto difenderci dobbiamo sviluppare uno sforzo di esse per essere soggetti politici e quindi interlocutori uniti dei due grandi interi direi che la la novità migliore di questi anni è rappresentata dal dialogo interetnico Peo cioè delle dei Paesi europei con l'Europa dell'Est che ha aperto la via al processo di distensione
Quindi noi dotandoci di un esercito rafforzando la nostra economia dobbiamo sfuggire al pericolo di essere long Congo e dell'Unione Sovietica c'è il pericolo e la pinna mitizzazione ma abbiamo il pericolo di continuare ad essere come adesso in larga misura siamo in un certo senso una una un Paese culturalmente colonizzato anche nel settore dell'informazione per gli Stati Uniti d'America che accusano l'Europa di protezionismo ma che stanno attraversando un pericolo più protezionismo crescente è venuto il momento di una franca discussione fra gli europei e il loro maggiore alleato che sono vista tu i più un alleato che vogliamo conservare perché questa partnership sia una partnership sul piede di parità e non sul piede di sudditanza se andiamo a rileggersi la storia di la Comunità europea di difesa che cadde dopo un voto negativo del parlamento francese ci accorgiamo che non solo i francesi furono contrari ma in realtà gli Stati Uniti non erano mallevadori sicuramente di questo esercito europeo preferivano un'Europa americanizzata con alla Germania presidiata dalle truppe degli Stati Uniti ecco qui dell'attuale presidente il prossimo il Presidente degli Stati Uniti dovranno fare una grande cioè prassi ausiliare incoraggiare il processo di unificazione europea oppure più o meno apertamente
Ritardato lo credo che il dialogo sia con l'Unione Sovietica che con
La degli Stati Uniti d'America debba essere condotto dall'Europa con questa consapevolezza è che questo dialogo possa avere altri Inter l'
Il terzo mondo e la Cina perché noi abbiamo bisogno di un mondo sempre più multipolare ultima domanda del tema centro trentaduesimo congresso del partito radicale è stato il partito transnazionale quindi l'l'Europa in primo piano quale sarà l'atteggiamento in merito del prossimo congresso socialista ed inoltre è possibile una convergenza dei laici su questo tema dei laici non lo so l'attenzione dei socialisti per i temi europei
Certa consolidata forse dovremmo e io porterò questo questo tono questa questa esigenza dovremmo essere ancora più attento
Che a alla alla all'innovazione anche dal modo di far politica che può derivare da una mentalità europea intanto comincio col dire che l'elezione diretta del Presidente della Repubblica è destinata a devo pensarci in molti paesi d'Europa presenterà repubblica eletto direttamente dal popolo significativo che il presidente dell'Orsa abbia lanciato anche quest'idea di un'elezione diretta del Presidente
Della comunità insomma l'esigenza di superare l'attuale cultura partitocratica non può non agganciarsi a un'impostazione europeista federalista e ai modelli di democrazia dove il rapporto coi cittadini è meno mediato che ci sono realizzati in Europa ringraziamo il ministro per le Politiche comunitarie senatore Fabio Fabbri
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