Intervista a Riccardo Pacifici sulla condanna a morte di Saddam Hussein e sullo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella per la commutazione in ergastolo della pena

Prosegue lo sciopero della sete e della fame di Marco Pannella soprattutto la richiesta è quella alla Governo perché intervenga subito affinché cioè commutata la pena
Capitale a Saddam Hussein in tre in molti sono state le personalità del mondo la politica della cultura ad intervenire su questa linea oggi ne parliamo come Riccardo Pacifici vicepresidente nonché portavoce della comunità ebraica di Roma che fu tra i firmatari del primo appello quello appunto nessuno tocchi Saddam allora pacifici intanto la la questione della condanna a morte Pannella
Non posso molto l'accento sul fatto sulla dire un pensa che un atto del genere potrebbe avere in quell'area qual è la vostra il vostro punto di vista
Ma io intanto scrivono mia lettera a titolo personale è difficile su un tema così delicato tentare di interpretare no i sentimenti della nostra comunità evidente nessuno vede Dinoi
Il signor Fadda Mohssen come un un povero diavolo che dobbiamo togliere no dalla dalle grinfie dei cattivoni dei tribunali iracheni quindi ritorno nella linea di Marco Pannella quando sottoscrivere a chiare note che questo non è una soluzione per i crimini compiuti dalla banda va bene ma solamente uno stile che l'Occidente
E comunque le democrazie occidentali debbono dare di fronte al l'inutilità di una condanna a morte anche quando si parla di un criminale che ha commesso così gravi
A che nei confronti del del suo popolo quale Adamo sei
Ecco in un'area come quella ma anche mi riferisco a questo punto anche al e soprattutto alla Medioriente dove appunto purtroppo la violenza il la cifra di comunicazione corrente ecco un atto di pacificazione del genere
A Ortu giudizio quale per ripercussioni potrebbe avere anche appunto sul sulla sull'area del Medioriente
Ma io credo che noi dovremmo anche capire meglio di dov'è avvenuto questo processo cerchiamo di analizzare gli aspetti positivi il primo di tutti e che ha tenuto un processo un processo con degli avvocati difensori
Un modello sotto il profilo così di procedura giuridica io non sono un esperto in materia ma comunque da da lettore così un minimo attento a certi fatti
Possiamo sostenere che è uno dei pochi Paesi oggi in Iraq
Devo graticcia toccherà
All'America grazie ai soldati italiani grazie a tutti quelle forse di pacificazione che hanno liberato il popoli legati da un oppressore diranno quale fra darlo strenne hanno portato un meccanismo prima di tutto quello delle libere e democratiche elezioni con partecipazioni donne che possono essere lette no e hanno ovviamente portato un meccanismo di pedonali come quelli che hanno progettata da Amos n un po'sullo stile occidentale poi sulle leggi che regolano il
Il
Il sistema giuridico iracheno è evidente che ci sono delle dissonante con una alcuni paesi delle democrazie occidentali come per esempio l'Italia in molti paesi europei
Come sul fatto della possibilità di comminare una pena come quella della come come la pena di morte
E quindi ecco su questo ci sia una battaglia che da anni e che porta avanti alcune persone credono su questo Marco Pannella ne è una testimonial eccellente che bisognerebbe raggiungere un meccanismo in cui dove vigono delle democrazie dei tribunali democratici venga abolito la pena di morte questo veramente
Coinvolge anche modelli di democrazia come gli Stati Uniti d'America sì dove ancora oggi
Esiste il quindi
Io credo che l'aspetto positivo e per un eccidio per un progetto magari ci potessero essere processi di quel genere in Siria in Iran no o o anche in Egitto non voglio parlare Arabia Saudita
Anche perché poi il rischio principale quello che poi già mi pare che si stia correndo quella di poi fare emergere Saddam Hussein a martire quindi Aero e hinterland probabilmente non ce n'è bisogno
Ma io credo che
Io non credo che gli iracheni potranno mai immaginare di avere unta andammo se ne quale proprio martirio se non magari devono un gruppo o assolutamente minoritario di quel Paese
Iracheni ricordiamocelo molto bene le immagini erano sulle tv di tutto il mondo appena liberati dall'Aquitania hanno immediatamente abbattuto le scatole
L'indagine l'effige di andandosene in tutto l'Iraq dal Nord al Sud devo dire che riguarda la varietà sempre seguendo i giornali gli alcuni processi che non sono stati compiuti nei confronti di Saddam Hussein e come per esempio quello dello sterminio dei curdi
Vede io credo che noi siamo di fronte a un'occasione storica di
Far capire al mondo anche a coloro che oggi incredibilmente dicono
Che è stato un errore la guerra in Iraq e sicuramente gli errori che sono stati commessi no ma ma il principio di entrare con le truppe mentre qualcheduno non ricorda per esempio le opportunità
Anche se proposte ci ricordiamo da Emma Bonino e Marco Pannella June affidò nord un'opportunità
Che alla fine lasciamo fare a Ferrara fa andandosene di evitare il peggior cioè quello della invasione di truppe
Questo nello stesso mondo che probabilmente era sordo quando i gas colpivano la popolazione curda e mi riferisco al mondo dei pacifisti io non ho mai visto sfilare
No per le strade di Roma o di Milano diffidente per quella importante nobile
Battaglia quindi credo che il mondo del pacifismo sempre pronto mi permetta di togliermi qualche sassolino no a a scendere in piazza oggi sempre meno ma una volta molto numerosi no quando i crimini commettevano
I malefici soldati israeliani e mai quando questi venivano commessi nei confronti di popolazione arabe
O comunque in questo caso curde nel nell'area e quindi questo era un po'il due pesi e due misure che spesso ci hanno messo sullo stesso fronte
Nelle riguarda l'economa ricomparire le radicali un'ultima domanda sul sull'Iran visto che l'ha citato hai visto anche che proprio oggi ha rilasciato un'intervista alla stampa in cui stigmatizza fortemente e la l'atteggiamento diciamo così del del di accogliere la lettera in cui Ahmadinejad chiede di collaborare per la pace perché
Ma io credo che ci sono due figure che interpreta il Pontefice hanno il primo capo spirituale dei cattolici nel mondo e il secondo il capo di Stato o di un paese quale lo Stato del Vaticano allora se agisce l'uomo della fede no
è evidente che non può sottrarsi dal ricevere dei semplici auguri Di Natale così almeno erano stati inizialmente presentati se poi questo significa come abbiamo letto nelle agenzie li ho letti ieri sera che il presidente iraniano così in maniera abbastanza così beffarda parla di lavorare insieme al Pontefice per la pace
Forse dimenticandosi o volendosi dimenticare che e un giorno sì e un giorno no
Minaccia dica far cancellare dalla faccia della terra l'entità sionista che mai
Sì vuole nuovo pronunciare con il nome è stato di querele B questo è abbastanza singolare e ed è per questo che siamo rimaste ovvero personalmente sono rimasto sorpreso
E qui però sono convinto di interpretare il sentimento di molti lamentano la nostra comunità come mai quella lettera non è stata rispedita al mittente con toni duri dicendo accogliamo i suoi auguri ma prima di tutto lei deve porre come basse di dialogo la diritto all'esistenza dello Stato di Israele
A fianco dei propri vicini arabi compreso ovviamente l'Iran su questo devo dire accettare un atteggiamento così uno scivolone
Ripeto è una mia lettura di fronte invece a una a un altro Benedetto sedicesimo che invece ha mantenuto
Il timone che il ruolo di fronte alle minacce per esempio nella sua visita in Turchia e dalle affatto ad andare in Turchia bene ha fatto a rilanciare il dialogo verrà fatta dare spazio all'Islam moderato ecco non vorremmo che quella incontro di ieri possa essere un alibi per molte
Cancellerie o comunque leadership di
Nel mondo occidentale
Di poter continuare a dialogare con l'Iran
Senza chiedere come premessa del dialogo il diritto all'esistenza di Israele ad esistere chiaramente non entriamo nel merito del contendere azionista perché su quello sappiamo
Che la condanna del mondo è stata assolutamente unanime compresa quella del di Benedetto sedicesimo e allora mille grazie a Riccardo Pacifici vicepresidente e portavoce della comunità ebraica di Roma
C'è poco a tutti