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Buoni ascoltatori di radio radicale martedì sei marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura questo oggi ci occuperemo di Medio Oriente nel fine settimana c'è stato infatti un vertice a Riad in Arabia Saudita Talal presidente iraniano ma monta Armani in USA del re saudita Abdullah un Roberti ce che adatto pochi risultati secondo l'International Herald Tribune
Cercheremo di spiegare perché attraverso altre analisi che abbiamo trovato tra ieri e oggi sulla stampa estera in particolare
Un articolo di esordio Malbrunot pubblicato dalle rilievo secondo cui poi in Arabia saudita duri apre climatici sono in disaccordo in particolare sul dossier iraniano
E poi dalle mondo vedremo la prospettiva iraniana un re con un reportage
Da come la città Santa degli Sciti in iraniani
In cui si raccontano quelle che sono le critiche degli Ayatollah contro il presidente Ahmadinejad ci occuperemo Point
Di Afghanistan i talebani si preparano intensificare la loro guerra questo il titolo di un lungo articolo di Francia lasci il posto sulle monde di oggi ma c'è un'altra notizia che riguarda l'Afghanistan rende la decisione nel governo spagnolo non ha ancora assunto ufficialmente di aumentare il numero di sondati presidenti in nel Paese ne parleremo con El Pais in chiusura poi affronteremo un'altra questione le elezioni presidenziali francesi del ventidue aprile prossimo
Il titolo che abbiamo trovato ieri sulle figlia o a proposito di un recentissimo sondaggio Bayrou il candidato centrista dell'Oder decolla ma sarà così candidato de la Destra conserva il vantaggio
Leggeremo anche un'analisi a proposito di romani del penny leader dell'estrema destra che stabili nei sondaggi ma che rischia di non partecipare al sia con al primo turno delle presidenziali perché non è ancora riuscito a raccogliere le cinquecento firme di sindaci necessarie per candidarsi vedremo anche un editoriale a questo proposito da l'Inter Massimo ieri ma partiamo dal Medioriente dal vertice che c'è stato nel fine settimana tra Arabia Saudita e Iran con la cronaca dell'International Herald Tribune sauditi era indiani promettono relazioni migliori questo il titolo
Per l'articolo il presidente Mahmoud Ahmadinejad re Abdullah hanno concluso domenica un summit straordinario
Pro molte promettendo di migliorare le relazioni tra queste due potenze ma il vertice sottolinea altri big non ha prodotto piani concreti per fermare il crescente settarismo la guerra tra sciiti e sunniti e affrontare né le crisi regionali tutta la regione mediorientale al termine dell'incontro
Il presidente iraniano Ahmadinejad ha detto che i due Paesi si sono messi d'accordo per cercare di tagliare di ridurre le tensioni tra sciiti e sunniti
Che hanno discusso in dettaglio di questioni legate ai palestinesi e all'Iraq ma gli analisti sottolinea altri non sono molto scettici sull'impatto finale di questo vertice che si è tenuto su iniziativa del presidente iraniano
Anche se secondo alcuni si tratta di una buona base per interrompere la spirale di violenza nella regione per entrambi i Paesi sarebbero riceve alla ricerca di soluzioni costruttive
Molti dicono che l'assenza di un'iniziativa tangibile e il discorso aggressivo di Ahmadinejad al termine del vertice do suggeriscono nulla di buono questo incontro sarebbe stato soprattutto un'offensiva di relazioni pubbliche volta a migliorare l'immagine del presidente iraniano in miniera nel nel mondo arabo
Nel momento in cui lo scontro con gli Stati Uniti sembra sempre più ampio
Un analista saudita scrive ancora il Tribune
Alla vista vicino al governo internare Abdullah spiega che alla fine entrambi i Paesi sanno che questa è una lotta per il potere geopolitico in Medio Oriente
E allora cerchiamo di capire meglio i punti di vista di questi due Paesi attraverso innanzi tutto un'analisi che riguarda in Arabia Saudita dove duri e pragmatici sono in disaccordo sul dossier iraniano questo il titolo
Di un articolo unifichiamo di ieri firmato soci Malbrunot la diplomazia saudita ha preso il posto di un potere egiziano alquanto invecchiato Maria ad non ha ancora una posizione chiara leggiamo
Ricevendo il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad il re dando nulla mostra la sua volontà
Di dialogare con l'Iran
Attorno a lui però ci sono altri che chiedono un approccio più offensivo guardiana dei luoghi santi dell'Islam principale produttore di petrolio al mondo l'Arabia Saudita
Vuole usare la sua potenza per spingere l'Iran alla moderazione sulle crisi compongono i due Paesi cioè il nucleare l'esportazione dell'influenza città nel mondo arabo in particolare in Iraq e Libano prendendo il posto di un potere egiziano sempre più vecchio la diplomazia saudita assegna dei punti in cui come ha dimostrato il recente vertice interpalestinese della Mecca che ha frenato la discesa verso la guerra civile nei territori palestinesi
Ma sui dossier che minacciano la stabilità in Medio Oriente la direzione saudita non mostra ancora una posizione chiara secondo la figlia oppure perché perché sull'Iraq il re Abdullah ha rinunciato a implicare maggiormente il suo Paese attorno a lui però alcuni principi lo spingono ad adottare una postura più offensiva nei confronti del governo di Baghdad
Tutti fanno la stessa constatazione l'influenza iraniana rimmarrà mentre a termine la presenza americana verrà ridotta per contro l'insurrezione non si indebolirà insomma Riad teme l'implosione del suo vicino dell'Iraq per contrarre Teheran in Iraq il re saudita appuntato sul dialogo e questo fino a rivolto inviato principe il principe Bandar a discutere con Villari Gianni il consigliere alla sicurezza nazionale iraniano
Prima di ricevere sabato scorso a Riad il presidente iraniano Ahmadinejad conosciamo le vostre attività clandestini racket tempo di finirla ripetono in continuazione i sauditi
Aggiungendo altrimenti reagiremo e come reagiranno aiutando i gruppi sunniti ad affrontare gli squadroni della morte Sciti che attizza l'odio confessionale spiega la figlia oppure già oggi a titolo privato alcuni sauditi finanziano gruppi alcuni e i gruppi armati iracheni ma fino a quando gli americani rimarranno a Baghdad il potere saudita non faranno nulla nel caso di esplosione del paese invece tutto il possibile e visto che questo scenario non è improbabile alcuni responsabili spingono per preparare una risposta per quello che è considerato lo scenario peggiore e cioè nella regione scita al sud
Autonoma nel girone iraniano Al Qaeda che si impone tra i sunniti e la guerra civile che diventa totale in questo caso il potere o saudita farà fatica a convincere le tribù sunnite del Nord a non andare a difendere con le armi i loro cugini dall'altra parte della frontiera con l'Iraq spiega un diplomatico europeo che aggiunge
Il peggior pericolo per i sauditi e degli e di vedere le loro frontiere alcune tribù sunnite irachene unirsi alla causa di Al Qaeda responsabile di molti attentati nel regno il cui obiettivo è il rovesciamento
Dire Abdullah di cui prosegue
Mia figlia o l'urgenza di aiutare queste tribù a non soccombere alle sirene terroriste promuovendo un approccio più offensivo in Iraq come chiedono appunto i falchi cari ad altri invece ci sono favorevoli a gesti di appeasement per spingere il potere iracheno i suoi alleati iraniani a lottare contro le milizie sciite
Tra tra questi gesti invito al grande Ayatollah Ali Sistani più alto dignitario chiracchiana visitare i luoghi santi della Mecca delle Medina oppure l'annullamento di una parte del debito iracheno ma questi in messaggi scrive ancora figlio o non verranno inviati da Riad fino a quando l'Iran non avrà dimostrato la sua bella buona fede in rack in Libano e sul dossier nucleare
Perché perché l'Arabia Saudita vuole un equilibrio di forza in Medioriente di fronte a Teheran i suoi al tuo sono numerosi Reanda un prodotto interno lordo superiore del sessanta per cento a quello di Teheran la sua posizione di faro
Di un mondo sunnita ampliamente maggioritario nell'isola mentre un altro importante fattore ma l'Arabia Saudita
Teme la crescita dell'influenza scita e questo fa nascere anche la paura di un cambiamento di rapporto di Forster nel mondo arabo
Che l'Iran gli Hezbollah controlli Libano è una linea rossa che l'Arabia Saudita non può ammettere dicono
Appunto i funzionari sauditi e per questo lat l'appeasement e ancora è ancora lontano
La prospettiva iraniana la la vediamo invece con alle mondo un un reportage da come la città santa degli Sciti iraniani che si trova a centosessanta chilometri a sud di Teheran
Il titolo dell'articolo le critiche degli Ayatollah contro Ahmadinejad scrive le monde quasi l'ora della preghiera come il Grande Ayatollah mio Sersale nei ha fretta
E abbreviando le formule di cortesia dice la repubblica islamica fatto più progressi ai tempi dell'Imam Khomeini che oggi non avremmo mai dovuto ritrovarci con la squadra di Governo attuale è un segno che ci siamo allontanati dagli obiettivi reali della rivoluzione dell'Imam la gente non ha più speranza
Rompendo con lo stile dottor ambiguo che si confà uno dei più rispettati dei quattordici grandi Ayatollah di Qom
Io stessa nei senza mai nominarlo traccia un bilancio molto critico del presidente Mahmoud Ahmadinejad
Parla di demagogia d'incapacità di promesse economiche non mantenute arrivando il rinuncia e ironizzare sul futuro molto impopolare aumento del prezzo
Della bensì mira nel e poi parla di nucleare gli slogan fanno male all'immagine dell'Iran dice più ce ne saranno più comprometterà hanno la situazione
Non abbiamo nulla da guadagnare essere isolati tanto più che un attacco aereo americano con me nuove sanzioni sarebbero catastrofici
Le monde si chiede se il grande Ayatollah Sanesi è un caso isolato la risposta che in realtà riflette l'opinione di molti nulla di commediola maggioranza dei grandi Ayatollah della Città Santa
Degli sciiti iraniani Ahmadinejad gode del sostegno in un Ayatollah integralista ma molti grandi Ayatollah sono in difficoltà con il populismo religioso del laico Ahmadinejad
E le tensioni che ha creato in seno al regime alla società preferirebbero l'ex presidente la sfrangiata non religioso ma soprattutto un pragmatico più adatto le situazioni di crisi
Gli atto la temono che questa politica dell'intransigenza condotte in nome della religione alla fine indebolisca il Paese e Moccia all'Islam
E a tutto il sistema che potrebbe saltare così
Così le monde e a conferma di quanto vi abbiamo appena letto ieri il Financial Times pubblicava
Una lunga analisi per questioni di tempo rileggiamo il titolo che sintetizza la questione l'orgoglio nazionale iraniano è sotto pressione
Perché un Iran sempre più forte teme che i toni disfida del suo lire era il presidente Ahmadinejad
Possono rivelarsi controproducenti
Torniamo sulle mondi oggi perché c'è un antro e portarci vogliamo proporvi riguardarli l'Afghanistan Intini Francoise scippo i talebani si preparano a intensificare la guerra questo il titolo in sostanza si racconta di un giro di videocassette di Al Qaeda in cui si invita alla Jihad contro gli infedeli singolo rischiano gli attacchi suicidi
E si annuncia un po'programma di espansione delle operazioni al di là delle tradizionali province del sud e dell'est a maggioranza pashtun
Espansione in particolare a Kabul non per rompere il morale degli americani scrive poi nel mondo un ufficiale di collegamento tra i talebani e Al Qaeda Kari Yusuf sembran confermare questa questa offensiva questa non ci saranno più attacchi diversi tipi di attacchi in luoghi diversi dice sottolineando che i talebani
Avendo liberato molti distretti nel Sud e nell'est dell'Afghanistan possono ormai addestrarsi organizzarsi più facilmente secondo Kari Yussuf gli arabi che hanno ripreso servizio in Afghanistan in questi ultimi mesi sono ovunque
Ci siano dei combattimenti Al Qaeda non dorme dice ci sono campi di addestramento e base la frontiera con il Pakistan i combattenti beneficiando la sintonia simpatia della popolazione locale ma anche di chi sta dall'altra parte della frontiera cioè del del Pakistan
Dice questo cari Yusuf che appunto un ufficiale di collegamento tra talebani Al Qaeda dalla Fondazione dei talebani oggi il Pakistan è stato quell'amico degli americani ma al pachistano i suoi interessi se da un lato aiuto agli Stati Uniti dall'altro sacche se Washington sarà vittoriosa in Afghanistan in serra
Ad attaccare il governo pachistano insomma in Pakistan della simpatia per i talebani e apporta un aiuto indiretto così
Così nel mondo a proposito dell'offensiva di primavera dei talebani va segnalata anche una mezza retromarcia del governo spagnolo che si appresterebbe a inviare più soldati la paese ieri apriva su questo col quotidiano El Pais l'esercito chiederà più uomini prima dell'offensiva
Talebana leggiamo lo stato maggiore della Difesa spagnolo sta aggiornando rapidamente i piani per rafforzare la sicurezza delle truppe in Afghanistan dopo
L'attacco che il ventuno febbraio scorso costato la vita a una soldatessa i Doria Rodrigues
Molto probabilmente questi piani tre venderanno un aumento degli attuali seicentonovanta soldati dove dovranno essere approvati dal Parlamento ovviamente se il comando dell'operazione in ore Petra necessario continueremo ad aumentare le misure per rafforzare la sicurezza delle nostre truppe in Afghanistan ha detto
Mercoledì scorso al congresso Josè Luis Rodriguez Zapatero il primo ministro spagnolo le parole del primo ministro sottolinea el Pais benché ambigue sono state sufficienti a far uscire alla scoperta i piani di un rafforzamento del contingente in in Afghanistan
Archiviati teoricamente dallo scorso trenta gennaio quando lo stesso capo del Gore governo verrà pubblicamente escluso ogni omento insomma la Spagna di Zapatero va in direzione opposta rispetto all'Italia di Romano Prodi chiudiamo con un altro argomento con la Francia le elezioni presidenziali ieri ha fatto molto rumore un sondaggio pubblicato da fidiamo Beirut è collassata così conserva il vantaggio questo questo il titolo
Scrive il quotidiano conservatore francese fino a dove salirà meno di due mesi di campagna elettorale François Bayrou che leader dell'Urbe il candidato centrista raddoppiato
Il suo score passando dal nove al diciotto virgola cinque per cento delle intenzioni di voto ed esce come grande vincitore di questi ultimi quindici giorni di campagna progredendo di sei virgola cinque punti più insomma
L'hai la Bei Romania funziona e c'è di che riconsultare il candidato del desk che continua a ripetere che nulla fermerà questa ondata
Però secondo questo sondaggio aggiunge più avanti coste sollecitiamo il candidato centrista resta per ora a buona distanza dei suoi rivali dell'UE in tempo né dei socialisti Sarkozy Nicolas Sarkozy candidato della destra farà corsa in testa con il trentun per cento
Meno due punti bizzarro ai alle quasi stabile al venticinque virgola cinque meno zero virgola cinque
Secondo turno insomma è lungi dall'essere intascano a Bayrou comunque al secondo turno vincerebbe sarà così con il cinquantaquattro per cento
Dei voti contro il quarantasei di Ségolène Royale insomma dei le Pen conclude tra l'altro figlio con cioè il leader dell'estrema destra perde il suo tradizionale posto di terzo uomo con il dodici per cento al suo livello elettorale nei sondaggi particolarmente stabile
Ma il suo risultato esatto la grande incertezza di queste elezioni come anche la sua partecipazione perché perché perché il candidato del fondo nazionale appena a raccogliere le cinquecento firme di sindaci
Necessarie per candidarsi e la sua assenza al primo turno rivoluzione deve per le presidenziali del ventidue aprire come lune già Monda Libération di ieri che ha questo di Camon dossier dal titolo un'elezione senza le penne ci verrebbe avvantaggiato dalla sua assenza la risposta era a pagina tre ma secondo alcuni analisti l'assenza di le Pen al primo turno priverebbe sarà così di un'importante riserva di voti per il secondo turno e quindi sarebbe un vantaggio per per Ségolène Royal anche in chiave di elezioni legislative quelle che segue le hanno le presidenziali secondo altri sono i partiti maggiori due per il per essi il Partito socialista che avrebbero più da rimetterci perché i voti di protesta sì sposterebbero sui candidati anti-sistema insomma scrive Giano Dupuis nell'editoriale di Liberazione
Vero il candidato protestatari o moderato sarebbe quello che trarrebbe maggior beneficio dall'assenza diciamo Marie le Pen abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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