Dallamerica

Nel breve dibattito sulla campagna per la presentazione in questi giorni di una risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali alle Nazioni Unite che si è svolto in tarda serata martedì su RAI tre la conclusione dei dati trasmissione Ballarò
A un certo punto il politologo americano Edward Luttwak che era in collegamento da Washington ha tenuto a precisare come negli Stati Uniti l'applicazione della pena di morte sia una questione che nella sostanza è affidata agli Stati più che al Governo federale
E che dunque qualsiasi decisione delle Nazioni Unite su questa materia sarebbe nella sostanza ininfluente sulle decisioni che poi saranno prese dalle istituzioni democratiche americane
Se da un lato quindi ha ragione naturalmente Luttwak a ribadire una cosa nota e cioè che nessuna decisione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite può in quanto tale vincolare una nazione a cambiare una propria legge
E dunque questo vale ancor meno per uno Stato che fa parte di una confederazione nazionale come nel caso degli Stati che negli Stati Uniti appunto applicano la pena di morte
Dall'altro lato però sorprende che un politologo come Luttwak sottovaluti quanto ormai in un mondo sempre più interdipendente sotto tutti i punti di vista
In realtà le prese di posizione delle Nazioni Unite contino molto nel bene o nel male naturalmente e in realtà condizioni in modo crescente anche le istituzioni statunitense
è un caso clamoroso che provo a quanto appena detto e proprio relativo all'applicazione della pena di morte negli Stati Uniti
Infatti recentemente nel due mila cinque la Corte suprema degli Stati Uniti ha deciso di dichiarare illegittime e quindi di vietare le condanne a morte per coloro che abbiano commesso il reato quando erano minorenni e cioè prima del compimento del diciottesimo anno di età
Per ciò che è rilevante e che il look fatti evidentemente ignora e che nelle motivazioni che sono state scelte dalla Corte Suprema per motivare questa decisione
Esplicitamente anche quella di portare gli Stati Uniti in linea con l'altra grande maggioranza dei Paesi del mondo che hanno abolito la pena di morte nei confronti dei minorenni perché la ritengono una prima crudele e di Roma
E questo è avvenuto anche perché esistono numerosi i trattati internazionali che proibiscono l'applicazione della pena di morte nei confronti dei minorenni
E va detto che vi sono anche delle risoluzioni dell'Assemblea generale che chiedono a tutti gli Stati membri di abolirla
Inoltre è evidente che con l'approvazione della risoluzione per la moratoria della pena di morte tutti coloro che negli Stati Uniti si battono per la sua sospensione od abolizione sia a livello statale che federale
Potranno avvalersi anche del sostegno dell'ONU e in particolare della maggioranza dei suoi Stati membri per continuare la loro battaglia
Anche perché va detto che tra i compiti dell'Assemblea generale neanche quello specifico di lavorare per lo sviluppo di un diritto internazionale che si è ritenuto accettato da tutti i Paesi del mondo
E quindi dopo le decisioni della Corte suprema ad esempio di abolire la segregazione razziale negli anni Cinquanta o di legalizzare l'aborto negli anni Settanta o appunto di abolire la pena di morte nei confronti dei minorenni appena due anni fa
Va detto che sia molto lontano il giorno in cui la stessa Corte Suprema Americana possa chiedere ai propri Stati una moratoria sulle esecuzioni avrà anche sulla base dell'approvazione della risoluzione per la moratoria della pena di morte
Da parte dell'Assemblea generale dell'ONU
Anche per oggi abbiamo finito e l'appuntamento è per domenica attorno alle otto e cinquantacinque Matteo Mecacci do io