"Intervento pubblico nell'economia: le partecipazioni statali"

Mi sembra che per quanto riguarda i servizi e le infrastrutture
Soccorre hanno delle considerazioni di comprende nella comprese la compresenza tra imprese pubbliche imprese private possa giustificarsi per il fatto che lo Stato attraverso propri è in prese direttamente controllate può anche controllare
Che
Determinati costi vengano mantenuti entro limiti imprenditoriali che non si creino situazioni particolari attraverso le quali il costo di un servizio il costo del o la realizzazione di un'infrastruttura finisca per incidere in misura troppo pesante su quelli che sono poi i conti dello Stato
O su quelle che sono le tasche dei cittadini per quanto riguarda determinati servizi resi alla collettività
Nel settore manifatturiero le cose però sono diverse
Nel settore manifatturiero come ha anche accennato Galbusera poco fa il fenomeno al quale noi assistiamo e la progressiva concentrazione
Industriale specialmente a livello nazionale
Necessaria per far fronte ad una competizione che oramai ha allargato i propri confini
Addirittura al mondo intero ed è quindi chiaro
Che il problema che si pone nell'ambito dei settori manifatturieri per quanto riguarda la individuazione della necessità di una presenza dell'impresa a partecipazione statale presenta delle caratteristiche riversi
E quindi sotto questo profilo
A me sembrerebbe dice
Che nei settori dove le partecipazioni statali continueranno essere continueranno ad essere città ad essere presenti S non saranno e non potranno essere solo presenti
Ma si giustificherà una loro presenza solo nella misura in cui esse siano protagoniste
Per il ruolo che in quel settore lo stato e la politica industriale assegnano allo sviluppo industriale
Il problema quindi
Per introverso
Dovrebbe essere che
Quando una presenza
Delle partecipazioni statali in un settore manifatturiero non presenza quel non presenta quelle caratteristiche di essenzialità
Che ne giustificano la presenza tanto vale che l'impresa a partecipazione statale esca da quel determinato settore
E a proposito quindi dei problemi che stiamo affrontando oggi in ordine ai concetti di privatizzazione un'altra domanda che mi pone la lettura della relazione dell'onorevole Borghini
E il richiamo che l'Onorevole Borghini affatto
A la finalità sul sul
Di carattere finanziario cioè al recupero di mezzi finanziari
Che potrebbe essere o che giustifica tra le altre
Le privatizzazioni la privatizzazione nell'ambito del sistema delle partecipazioni statali cioè in sostanza
Uno dei criteri una delle ragioni che può giustificare la privatizzazione di imprese ovviamente
Di imprese a partecipazione statale è quella di consentire all'ente di gestione e di riequilibrare
La propria situazione finanziaria squilibrata per una serie di vicende che non sto qui a dire
Bene naturalmente questa causa questa obiettivo anzi questo l'obiettivo di acquisizione di mezzi finanziari
Dovrebbe essere un un pochino valutato meglio nel senso che
L'ente di gestione
Per i propri fabbisogni finanziari ricorre normalmente
A una richiesta fatta al governo e al Parlamento
Ponendola in relazione alla realizzazione di determinati programmi che vengono anch'essi presentati al Governo e al Parlamento
Ecco
Quei vorrei
Che non si determinasse una situazione
Abbastanza strana cioè
Che possa o da un lato evidenziarsi una specie di contrasto tra l'ente di gestione e le autorità politiche
Nel senso che di fronte alla la richiesta di mezzi finanziari da parte di un ente di gestione per far fronte ai propri programmi Governo e Parlamento non ritengano di corrispondere a queste esigenze nella misura che richiesta dall'ente
Costringendo l'ente di gestione
Ad operare attraverso una riduzione della propria struttura patrimoniale complessiva
Dunque cedendo cioè vendendo un'azienda inutile
Non può accedere la vendita di una impresa di una società inutile rappresentare non autonoma decisione dell'ente
Non può che essere a mio giudizio il risultato di una valutazione complessiva
Che viene fatta da una parte dall'ente dall'altra dal Governo e il Parlamento in sede di valutazione di programmi
In base alla quale accertata la impossibilità da parte delle strutture dei poteri pubblici di far fronte ai finanziamenti nei termini richiesti dall'ente
Sono i pubblici poteri
Che autorizzano meglio indicano all'ente
Una politica finanziaria integrativa rappresentata dalla cessione di determinate aziende che sono considerate non fondamentali nel contesto del gruppo nel nell'ambito del gruppo che questo ente
Amministra il già scritte e gestisce
Un po'meno bene
Ho voluto fare richiamo a questo
A questo
Pronto della cessione e della privatizzazione di aziende perché vorrei anche far presente un elemento importante nella valutazione del ruolo che giocano dipanare i poteri nella determinazione di una politica di privatizzazioni e nella definizione di quali sono le aziende che debbano essere cedute non possiamo infatti dimenticare
Che i bilanci degli enti di gestione
Sono bilanci che vengono approvati dal governo in quanto il Governo lo Stato
Essendo azionista di quell'ente non può che come tutti gli azionisti approvare un determinato Bilancio
E dobbiamo tenere presente che questo bilancio non è altro che la sommatoria dei valori patrimoniali rappresentati da tutto il complesso di aziende che fanno capo a quell'ente di gestione e pertanto pur nella forma delle società per azioni la struttura di tutte le imprese che fanno capo ad un ente di gestione non può che essere una struttura del patrimonio è una componente del patrimonio pubblico
Per finire appena una parola sul concetto di controllo
Il senatore Ferrari Aggradi
Ieri nel suo intervento ha richiamato un argomento di estrema importanza per quanto riguarda il rapporto tra il potere politico il potere pubblico e gli enti di gestione
Cioè ha richiamato la funzione del controllo come funzione essenziale in questo rapporto
I presidenti degli enti e in genere i responsabili degli enti correttamente richiamano l'esigenza dell'autonomia dell'ente e delle società
Nella perseguimento delle finalità imprenditoriali che sono state ad essi assegnati attraverso i programmi
Sul concetto di autonomia io credo che si debba essere assolutamente d'accordo
Con la richiesta che proviene dalla struttura degli enti e delle società a partecipazione statale senza autonomia e senza una convinta difesa dell'autonomia
Del sistema degli enti e delle società a partecipazione statale io non credo che passa in qualche modo pensarsi ad un rapporto di competizione di eguaglianza tra imprese pubbliche e private
Ma il concetto di autonomia non può ovviamente prescindere da una funzione fondamentale che è quella del controllo
E che è quella della responsabilità quindi degli imprenditori nella gestione delle aziende
La responsabilità significa rispondere degli atti compiuti e la Rispoli spendono gli atti compiuti significa poter valutare se gli atti compiuti sono stati compiuti in termini imprenditoriali e nel rispetto delle regole
Quindi è chiaro che è fondamentale ai fini della conoscenza e ai fini del giudizio del comportamento dei managers rimane il momento del controllo della loro attività controllo che ha delle caratteristiche e degli approfondimenti diversi a seconda delle strutture delle funzioni che sono preposti a questo controllo
Considerando la funzione parlamentare come una funzione nell'ambito della quale il controllo viene esercitato in correlazione
E come verifica della rispondenza degli atti alle finalità generali stabilite dal Parlamento e dal governo
Occorre che per un altro verso il controllo a livello di governo e il controllo degli enti di gestione
Sia tale da assicurare che l'azione manageriale corrisponda effettivamente dalle esigenze imprenditoriali alle regole della conduzione delle imprese
Che però condizione fondamentale perché queste improvvise possano essere tali
In conclusione difendere l'autonomia delle impresa un'esigenza comune a tutti
Ed è altrettanto evidente che nella misura in cui questa autonomia viene in una qualche misura lesa
Quello è il modo per dare ogni alibi
Alla manager pubblico in ordine alle
Alla
Alle responsabilità che adesso spettano e che e delle quali por potrà rispondere quindi in modo relativo nel momento in cui appunto
Potranno invocare potrà far potrà rappresentare non aver potuto esercitare le proprie funzioni secondo questi criteri di imprenditorialità che sono alla base del nostro sistema grazie
Ringraziamo il direttore del ministero delle motivazioni statali
Abbiamo da su una decisione avevamo già deciso stamane di concludere questi nostri lavori di questo convegno un intervento del compagno Alfredo RAI nella relazione della segreteria del partito alle ore dodici
Abbiamo avuto
In giorni e mezzo di dibattito a cui hanno partecipato non solo i comunisti ma anche gli altri governo Parlamento sindacati presidenti degli enti e così via vi sono ancora molti soprattutto compagni iscritti a parlare
Se vuole di riciclo ma una dozzina
Noi stampa invogliati preghiamo questi compagni di inviarci presso la Commissione attività produttive Davide azioni i loro interventi non crediamo che a questo punto il problema sia di dare la parola al gli uni agli altri nessuno iscritto a parlare
Ancora l compagno Francesco Cavazzuti presidente dell'Ervet dopo di che appunto daremo puntualmente la parola accompagna friulani se siamo d'accordo procediamo in questo modo
La parola compagno Francesco Cavazzuti
Io penso sarò effettivamente piuttosto breve
Perché volevo soltanto riprendere un attimo la metafora che ieri c'è stata risposta dal presidente dell'IRI relativa alle pareti più o meno mobili inglesi segnano il rapporto fra pubblico e privato nelle attività delle partecipazioni statali
Ma io credo che questa metafora possano essere tranquillamente accettata a condizione però che la si
Versi riempiano si completi con un altro elemento che è quello del pavimento per restare appunto dentro la logica
Di tipo edilizio del pavimento sul quale le pareti si spostano da una parte o dall'altra
Perché se
Noi teniamo presente qual è
Quali sono poi le scelte i contenuti e dell'azione delle partecipazioni statali si corre molto facilmente il rischio che il compagno Bertinotti
Denunciava nel suo intervento di ieri il rischio cioè che che siano chiari gli ambiti di espansione della privatizzazione che non siano invece ha fatto chiari gli ambiti di intervento delle partecipazioni statali come impresa controllate dal pubblico
Ed è un rischio che riguarda anche la stessa possibilità delle previsioni
Perché dovremmo ricordarci tutti che le grandi momenti nei quali il rapporto fra pubblico e privato nel campo dell'economia del nostro Paese si è spostato sono momenti che sono sempre stati segnati da scelte di carattere economico e da scelte di carattere industriale dai contenuti molto precisi
Non vorrei ricordare che le partecipazioni statali sono nate
Perseguendo una ristrutturazione generale del sistema creditizio in Italia del quale forse si è parlato poco in questa conferenza
E non dimentichiamo che nel dopoguerra le partecipazioni statali con l'acquisizione delle fonti di Energia la politica delle autostrade la politica dell'acciaio hanno ho riportato sulla mano pubblica l'onere relativo compiere scelte che sono state decisive per l'assetto industriale per l'assetto economico del nostro Paese cioè le pareti la mobilità delle pareti non è avvenuta nel vuoto
Non si è verificato nel vuoto ma lasciato da una parte e dall'altra anzi industrie istituto di credito fatti economici ben preciso
E questo mi pare che sia queste considerazioni molto schematiche beceri portano evidentemente a un interrogativo è una risposta che sono stati presenti nella relazione di Borghini anche vanno ripresi riconfermati
E lo dobbiamo riconfermare in modo in modo molto esplicito quanto abbiamo cioè a ritenere che le partecipazioni statali debbano essere lo protagonisti naturalmente non esclusi ma le protagoniste dei processi di innovazione che oggi l'economia italiana si attende e in particolare l'industria italiana si attendeva
Perché l'ottica nella quale noi dobbiamo muoverci nei confronti delle partecipazioni statali non può essere soltanto nessuno subirà l'ottica ma un ottica di tipo endogeno cioè e riguarda che il problema del sistema delle partecipazioni statali
Delle immobilizzi o delle o delle o delle sue espansioni di problemi al controllo dell'autonomia del management tutti problemi importanti
Ma dobbiamo sempre pensare che il sistema delle partecipazioni statali a come interlocutore l'economia italiana nel suo complesso e le intese italiane nel loro complesso
è chiaro che come Milano e come presidente di una finanziaria regionale posso fare un richiamo all'imprenditorialità diffusa che potrebbe sembrare
Rituale istituzionale come sempre gli emiliani fanno però non lo è rituali isterico perché le scelte delle PS sono scelte destinate a tradursi sulle possibilità di sviluppo
Che le piccole e medie imprese possono poi perseguito
E gli esempi sono stati fatti
E vorrei
Toccare due e qui chiudo le mie considerazioni scusandomi se sono molto schematico forse la conferenza dicevo prima
Abbiamo dimenticato non ha avuto per me è un un secondo me il ruolo che forse avrebbero meritato
Il problema del sistema di credito del sistema creditizio che appartiene alle partecipazioni statali al di là di quello che è la vicenda Mediobanca che gli aspetti più noti però ci sono aspetti che hanno una rilevanza forse ancora maggiore
Oggi parliamo tutti di innovazione finanziaria
Parliamo di nuove modalità di finanziamento del sistema delle imprese nel loro complesso nel suo complesso per permettere tutte le riprese di acquisire quelle risorse dei capitali che permettono loro poi di fare le scelte dell'innovazione e allora qui ci dobbiamo chiedere dell'interrogativo che dobbiamo porre qual è il ruolo delle banche di proprietà delle partecipazioni statali in questo campo
è vero che le partecipazioni statali appaiono la notorietà di più nelle loro presenze manifatturiere nelle zone anche travolte da crisi e così via però dimentichiamo che in ogni capoluogo italiano di province d'Italia le partecipazioni statali sono presenti con le parti
Ed è una presenza costante abbastanza visibile
E allora qual è il ruolo che queste imprese queste imprese bancarie possono svolge nel campo dell'innovazione finanziaria nel contesto del apparato Intel panorami imprenditori Alitalia
Secondo aspetto il problema e qui lo accennava lo accennava proprio è un argomento è stato più volte sollevato
Allora le partecipazioni statali che costruiscono oggi le grandi reti dall'innovazione
Io credo che si possa essere d'accordo
Posso essere d'accordo però si tratta anche di andare incominciare a verificare la effettiva disponibilità e quelle che sono le scelte concrete che vengono fatte in questa direzione
Non lo riteniamo non credo che si possa ritenere che le partecipe lirico possano essere considerato una nuova agenzia al servizio del sistema imprenditoriale un'agenzia di erogazione sono un sistema di impresa chiederle operare
Come sistema di impresa secondo le logiche di impresa
Però dobbiamo anche sapere che questo terremo deve diventare un terreno determinante dell'attività delle protesi
è uno dei temi principali perché è un terreno sul quale si sviluppa una funzione di traino del sistema e imprenditoriale imprenditoriale nel suo complesso
Pare cioè che
Si tratti di riconfermare con forza
Questo ruolo che ha verrebbe del sistema delle partecipazioni statali
E all'interno quest'ultimissima così perché solo all'interno di questo che si possono poi dare i giudizi sugli immobilizzi e sulle dismissioni
Ecco io non credo che ci si debba scandalizzare
O si debba assumere il problema dello smobilizzo come un problema di carattere feticisti io dico che anche in teoria l'eventuale abbandono lo dico un po'paradossalmente del sistema manifatturiero da parte di partecipazioni statali
Però non costi non essere considerato mai necessariamente da considerarsi un fatto un fatto negativo è chiaro che io non lo sostengo vorrei di vedere quali sono le strategie
Politiche e di investimento che oggi caratterizzano il sistema delle partecipazioni statali
Perché oggi dobbiamo sapere che se questo sistema di impresa
Una sua funzione questa funzione deve essere confermate queste a Como generoso storia sui grandi temi dell'innovazione ed è questa la cartina di tornasole sulla quale devono essere verificate le volontà politiche e le scelte concrete che possono essere fatte grazie
Grazie non rinnoviamo il ringraziamento a chi ha partecipato ai lavori di questo nostro convegno rappresentanza del Parlamento del governo degli enti dei partiti e sindacati ma anche consentito mono dei comunisti che lavorano e vivono nella nelle aziende di Stato concludiamo dando la parola al compagno Alfredo Reichlin della segreteria nazionale del nostro partito
Manzi ha svolto qui in un dibattito in questi due giorni di grande
Di alta qualità politica e cultura io vorrei sinceramente ringraziare
Tutti gli intervenuti a nome della direzione del partito comunista
Io mi confesso che nel prendere le note per questo mio intervento conclusivo mi sono domandato
Che cosa si aspettano oggi da una forza come la nostra
Più opposizione
Abbastanza fuori poi da tutta una serie di giochi
Non soltanto i vertici delle partecipazioni statali ma quel grande patrimonio
Di energie vitali intelligenze
Di capacità di lavoro di competenze tecniche e manageriali
Che si raccoglie intorno al mondo dell'impresa pubblica
Io vorrei cercare di rispondere
Contribuendo se mi riesce al dialogo importante che la relazione di Gianfranco Borghini Calabria
Io ho un grande Rispetto per i tecnici
Ma sento che la politica specialmente oggi
A responsabilità enormi
In presenza di una così grande mutazione
E dopo tutto viva Dio la politica
Non è soltanto scambio baratto mediazione
E senza una classe politica dirigente
Dirigente non soltanto dominante
Un Paese non pipe non vanno lontano
E non va lontano nemmeno l'impresa
E io non credo che il ruolo della politica sia di insegnare ai manager il loro mestiere
E se mai quello di indicare traguardi orizzonti scelte strategiche
E di fare questo però non in astratto
Ma creando le condizioni politiche sociali culturali
E istituzionali
E io soprattutto su questo vorrei ragionare
A me mi ha molto colpito una telefonata che ho ricevuto l'altro giorno
Prima del convegno un alto dirigente delle partecipazioni statali che mi diceva
C'è molta attesa per questo convegno ma non veniteci soltanto a parlare di autonomia del management
Noi crediamo non siete come
E aggiungeva va benissimo denunciare fratello le malefatte dell'azionista occulto come si dice
I gruppi di potere politici le correnti addirittura nemmeno i partiti
Il governo
Ma ciò che è in ballo ecco questa era la telefonata
Per cui bisogna che qualcuno si provi a dare una risposta ciò che in ballo in sostanza oggi
La nuova ragion d'essere del sistema
Non siamo nemmeno più a tre anni fa
La nomina dei professori
E ammesso che il risanamento sia stato compiuto e ammesso che siano stati restaurati anche i criteri di efficienza la domanda è che cosa resta
Basta una concezione
Che in fondo affida le partecipazioni statali
Gestione i grandi servizi
L'agenzia di cui parla Cavazzuti un momento fa e riduce la loro presenza nel manifatturiero come dice Prodi
A ciò che i privati non vogliono o non possono fare
Badate io non disprezzo e non sottovaluto affatto questo compito
Ma mi domando
Come ha fatto Borghini
Sì alla lunga questo non significhi di fatto rinunciare a essere un sistema di riprese
E se questo non non avrebbe conseguenze grandissime sulla capacità dell'Italia di fronteggiare sfide
Che in altri Paesi non dimentichiamolo
Sono sorrette non soltanto dal mercato magari finalizzato
Ma da cose come il meeting Giappone ho il complesso militare industriale rimane
Ora questa meta arrestata la novità l'importanza di questa conferma
Lo sforzo appunto di delineare una proposta di strategia per gli anni nostra
Di qui il mio consenso con la relazione di Borghini
Che ha posto con chiarezza il problema di rafforzare riqualificare di estendere le basi del sistema economico nazionale
E su questa base indicato i grandi obiettivi delle partecipazioni è stata
Sostenere il processo dell'internazionalizzazione
Lavorare nei settori ad alto contenuto tecnologico garantendo all'Italia quel minimo di autonomia che è necessario
Costruire grandi reti di servizi
E intervenire sul Mezzogiorno
Io non posso che registrare con molta con molta soddisfazione la sostanziale convergenza che su questa piattaforma
Qui si è registrata
E tuttavia noi credo che non dobbiamo nasconderci di che cosa si tratta
E che scontri questo comporta
Voglio dire cioè che il vero problema politico da cui imitare dipende molto il futuro la ragion d'essere il ruolo strategico delle partecipazioni statali
Non è l'astratta ridefinizione dei confini tra pubblico e privato tra stato e mercato
Sul ma la natura la qualità del rapporto tra pubblico e privato basso in una realtà che a mio parere non perde la figlia ma semmai il principio
Di una nuova economia mista
Come dato oggettivo
E in cui per di più
E sempre meno chiaro da che parte sta allo Stato
Davvero sta col pubblico lo Stato
Posta sempre col pubblico
Perciò io non riesco ricompensa ad appassionarmi troppo alla polemica sulla privatizzazione delle partecipazioni sta
Intanto io vorrei che noi ci rendessimo conto
Di che cos'è in Italia tuttora l'industria bucolica
L'ENI settanta mila miliardi ieri cinquanta sessanta mila miliardi la FIAT e la metà la Montedison un quarto poi viene molto indietro uliveti Pirelli e poi la miriade Bennani
Perciò dico attenzione il problema non è tanto questo
Se volete con una battuta un po'poi esagerata ma che io credo significativa io direi che il problema non è in realtà la privatizzazione delle partecipazioni statali
Ma è la privatizzazione dello Stato
Che cosa un po'diversa
Cioè è la confusione tra pubblico e privato
è che cosa sta diventando la nuova morfologia del capitalismo questo
Incredibile prova
Rileggiamo in questa luce la vicenda di Mediobanca o quella dell'Italia
Né che i privati vengono lì a dire ecco questi sono i soldi compriamo e prelatizia
I dibattiti con un'altra cosa
Noi vogliamo comandare ma i soldi circa
Che pur
Questa è
La questione
Perciò dicevo non mi appassiona tanto la disputa in questi termini noi non l'abbiamo fatto qui
E mi sembra anche anacronistica la vecchia disputa tra chi accusa il sistema del la Confindustria la vecchia canzone che accusa il sistema delle partecipazioni statali
Di essere lo strumento di privilegio delle forze politiche della burocrazia statale di deviare risorse finanziarie dello Stato verso operazioni assistenziali
Di fare addirittura la concorrenza sleale ai mercati dai ai privati sui mercati
E tutti in replica che il guaio delle imprese pubbliche
Poi sentiremo adesso il convegno provvisto annunciato della Democrazia Cristiana
Non credo sosterrà questa tesi e che il guaio dell'imprese pubbliche che esse agirebbero sul mercato in condizioni di inferiorità diamo più autonomia ai manager facciamo funzionare
Meglio la logica delle società per azioni e tutti i problemi sono risolti
Carlo Castellano ha toccato questa questione in uno scritto di qualche giorno
In cui lui partiva dal sommarsi
Dei fenomeni ditte industrializzazione di terziarizzazione patologica di interi settori dell'economia americana
A causa dell'innalzamento della soglia dei profitti
Creati dai processi di finanziarizzazione dal monetari lirismo
Questo assillo di guadagnare sempre di più il più rapidamente possibile quindi sacrificio di ogni altro tipo di investimento
Più a lungo ritorno più strutturale
E tra parentesi
Non temete non so se si dica così ma del nostro in qualche modo fabula narratore quando vediamo questa cosa specie nel Mezzogiorno
E al tempo stesso il fenomeno diceva
Del successo delle economie di scala ambientale
Sì Convair lei interazione di produzione ricerca centri universitari istituti
Quindi
Concludeva
In realtà le cose stanno rimettendo in discussione l'assioma che il modello concorrenziale puro fondato sull'impresa privata sia più
In realtà
Solo combinando diversamente piano il mercante un pubblico e privato i sistemi economici complessa dico
Sono in grado di esaltare i processi innovativi
Mi sembra fuori luogo la polemica cortesissimo
Che ieri abbiamo ascoltato qui da grande
Stiamo ragionando in un altro modo
Cosa significa allora non nuova frontiera dalla politica industriale
Significa tante cose che io non sto qui a dire
Ma significa essenzialmente questo su questo vorrei fare una sottolineatura che anche noi
Abbiamo la necessità di combinare diversamente piano marca
E che le imprese a partecipazione statale proprio per la loro natura miste
Potrebbero venire chiamati a questa grande sfida agendo da locomotiva per l'intero
Altri
Quale sarebbe il senso da dare
Due mila
Alle soglie del turno
A una così grande struttura
Non siamo più negli anni Trenta salvataggi non siamo più negli anni Cinquanta la surroga di un capitalismo uscito stremato dalla Grande Guerra
Io vorrei cercare qui in queste mie conclusioni di verificare questo impianto
Che era tutto il filo rosso della relazione di orecchini un impianto cioè che tenda a definire le ragioni oggettive nove
Il ruolo strategico nuovo delle partecipazioni statali e questo badate tenendo ben presente fa
Di cui noi prendiamo atto non malvolentieri e non da oggi
E non da oggi con buona pace del Corriere della Sera
Ma prendiamo atto realisticamente anche positivamente che l'imprenditorialità italiana ha avuto in questi anni lo sviluppo grandissimo
E ha compiuto un vero e proprio salto storico milioni interi
A che servono allora le partecipazioni
La risposta non è semplice specie se si abbandona come noi abbandoniamo decisamente
L'idea che tutto sommato poi il ruolo delle partecipazioni statali
Per Bertinotti
Anche lui scartando ora è quello di essere il nuovo imponibile dalla manodopera oppure l'ospedale
A cui si ricorre ma
Quale questo vuole
Ora io vorrei che noi mi consentirete un un Breve allargamento dell'orizzonte
Io credo che noi dobbiamo misurare bene gli effetti di queste vera e propria rivoluzione
Neoliberista un neo conservatrice sarebbe il per meglio dire che riesca a
La grande novità di questi anni e noi dobbiamo riconoscerlo
I conservatori si sono fatti innovatori in questi anni
Mentre la sinistra appariva divisa timorosa sulla difensiva
Di fronte
Alla fine alla crisi del vecchio compromesso keynesiano pratica che tale lavoro non si è trattato solo di un rilancio
Ma anche di un'ideologia
L'esaltazione dell'individualismo degli spiriti vitali del capitalismo essi agito molto in profondo nella società
Creando nuove gerarchie
E ridistribuendo non soltanto la ricchezza ma il potere
Però questo e tu
Dietro il velo del neoliberismo
Il potere statale a voi comune
Come sembra fatta ma la sua altro che perché su
Che cosa è stato e degli animali
è stato l'euro solo rilancio del mercato è stato l'uso spregiudicato del signoraggio del dollaro
E del potere imperiale
Per imporre una sorta di piano Marshall alla rovescia
Le spese militari il rilancio del primato mondiale l'espansione economica interna
L'arricchimento grande delle classi meno
La concentrazione di risorse su settori strategici tutto questo è stato finanziato non dal mercato
è stato finanziato da una spesa pubblica in benefici
Che Nismo in un solo Paese vicende che hanno
E questo a sua volta è stato finanziato attirando capitali grazie al dollaro forte gli alti tassi di interesse
Ora guardiamo le conseguenze
Sul piano esterno sono evidenti
Il dramma dei Paesi debitori del Terzo Mondo la stagnazione relativa del commercio mondiale
Le difficoltà per la crescita nell'Europa compensata però dal fatto che questa politica
Ha dato le borghesi europea anche l'arma per fare la loro ristrutturazione colpire la forza della sinistra e dei sindacati io credo che sia questa la ragione molto politiche molto speciale
Per cui i governi conservatori europei e quello del Giappone regione di politica interna
Non si decidono a rilanciare lo sviluppo pur esistendo né tutte
Le conseguenze sulla
All'interno americane si vedono meglio
Anche qui una sorta di boom
La crisi economica americana tende
Vedo peggio che torna in questo momento da un viaggio con la commissione bilancio della Camera negli Stati Uniti
Tende a diventare strutturale nel senso di una perdita di competitività e addirittura di fenomeni di dell'industria io non credo penso che non ci saranno Cracco
I potenti nove
Eppure a me colpisce molto il giudizio di un uomo
Come il presidente della Soni Ciapponi
Il quale dice io penso che il sistema dell'economia mondiale sia in grave pericolo e nazioni devono creare un nuovo sistema monetario internazionale
Nell'ambito del quale il perseguimento di merito affitti monetari che derivano dalla speculazione piuttosto che dagli sforzi produttivi venga scoraggiato
Il sistema dell'economia mondiale ci è sfuggito dalle mani
In misura crescente le nostre economie sono alla mercé di puri opportunisti finanziarie
Gary Bertini fecero leggere l'articolo di io cockpit dice le stesse cose
E conclude la maggiore sfida per l'avvenire del mondo occidentale la ricostruzione dell'America come Paese industriale
Ora se io parto da qui
Io capisco meglio allora la funzione nuova che in un Paese soprattutto come l'Italia
Dovrebbe assumere il sistema dei partecipanti
Io vorrei che non ci rendessimo conto di quale feroce lotta è partita si sta giocando tra Europa Stati Uniti e Giappone
Sull'orientamento da dare allo sviluppo industriale
Io non ho mai creduto è diritta di un tempo
Ma Turani ai maghi della finanza e devo dire nemmeno
Al a un certo antindustriali gli smoking montanti azionista
Perché durissimo che l'industria lirismo non è più il principio e la fine dello sviluppo
Ma esso resta più che mai il laboratorio del dell'innovazione
E la condizione sia per attivare anche una nuova qualità dello
Sia questo è un caso tipico dell'Italia
Per evitare la questione che pone purché per evitare l'internazionalizzazione si a passiva subalterna
E poi per il controllo delle strategie
E per il futuro
Badate che se non cediamo su questi dopo e lo dico perché non si consideri questa la vecchia posizione industrialista del Partito comunista
Ma se noi cediamo su questo noi accettiamo la subordinazione con le conseguenze che io non son misura sulla democrazia italiana sulla sorte del Mezzogiorno
Sullo per
Certo se ragiono così io vedo tutta vedo anche tutta la purché
Dei governi e dei gruppi dirigenti penso con Nostalgia anch'io
A uomini come Beneduce come sta crescendo Menichella al tipo di discussione che si faceva una volta
Adesso dobbiamo accontentarci di Floridia di Bettino Craxi
I quali ci assicurano che la nave va
Perché il cambio tiene
Perché abbiamo un avanzo di bilancia commerciale perché i prezzi all'importazione sono caduti a picco per le ragioni che sappiamo battendo
Ora io voglio essere molto spregiudicato dire che se la nave va
Lo confesso
Io non mi scalderà i più vita Antochi ripensare il ruolo del Partecipazio
Mi accontenterei del fatto che lo Stato su gruppi privati
In alcuni grandi servizi
E in alcuni settori di base dove non sparare
Io penso invece che non ci troviamo di fronte a nodi irrisolti arpioni e propri vincoli strutturali
Quali possono diventare drammatici soprattutto se li valutiamo non in Zeman nel contesto mondiale in cui siamo
In rapporto cioè con una evoluzione economica mondiale che mi sembra avete sommarsi due elementi essenziali prima una caduta della domanda mondiale che non sempre più
Per le ragioni già accennati a proposito degli effetti delle politiche monetarie
Il secondo
Il fatto che in ogni caso si rialza la soglia della competitività e si inaspriscono le guerre come
Beh mi pare allora che si riducano temo che si riducono gli spazi per un'economia come quella italiana rebus sic stantibus
Cioè relativamente debole in produzioni ad alta tecnologia
Certamente aggressiva sui mercati per tradizionali ma poco capace di conquistare nuovi mercati con nuovi prodotti che si impongano non soltanto per ragioni di prezzo
Ma per ragioni di qualità
Questo il vincolo estero di cui parla borchie
Altro che la nave va
L'altro ieri ho visto che si
Valutiamo l'andamento dell'export importo non a prezzi correnti ma a prezzi costanti
Noi abbiamo la previsione per il mille novecentottantasette di più cinque export
Più undici impone
Due
Questo è un grosso piccolo lo spirito
E di qui un primo un grande improrogabili
Che io
A proposito di tutta la nostra discussione cioè serpeggia ancora un modello economico come quello italiano
Io credo che sia un interrogativo che si stanno ponendo anche in giù
Caratterizzato essenzialmente dalla capacità esportativa di alcuni settori insoluti grandi mostri
E in base al quale modello non a caso la questione politica sociale non a caso Problemi perché in Italia in bocca questo modello
Problemi come costo del lavoro produttività aziendale razionalizzazione dei processi Benetton fare meglio le stesse cose
Ma anche l'esaltazione del decentramento produttivo fino fino addirittura al sommerso al lavoro nero hanno Anci voi hanno sempre fatto aggio su problemi più strutturali
Su problemi come squilibri territoriali come l'arretratezza dei grandi sistemi
Come il l'ingresso in nuovi settori
Come le innovazioni non di processo una di brutto
Sono sbaglia sono scesi
Se guardiamo alla storia
Ora appare una simile questione significa già mutare parecchio l'ottica con cui si guardano e si affrontano i problemi dell'impresa pubblica
E del rapporto Stato mercato
Si scopre l'assoluta necessità di restituire allo Stato alle sue aziende la sua amministrazione al bilancio pubblico quella capacità che da tempo è stata perduta di essere strumento di una politica economica
E che per fare questo non basta tagliare qua e là
E per il resto lasciar Alberto
Insomma mi pare che ritorna il tema della politica economica
Cioè di una visione globale
Io però vorrei che non sorgessero equivoci quando questo quando parlo di ripensare il modello esportati
Io non intendo negare l'assoluta necessità di sostenere il processo di internazionalizzazione e l'economia italiana non penso a protezionismo sia ben chiaro
Penso invece come qui abbiamo detto alla necessità di porre il problema della competitività su una base più solida più ampia più di sistema
Insomma penso che l'Italia deve scavalcare le Alpi non soltanto l'avvocato
Perciò la Regione coloro che degli anni ieri Mambor chi mi aveva detto la stessa cosa ci mettono in guardia anche dal fatto che un'ipotesi che da ci mettono in guardia da un'ipotesi che tende ad identificare la capacità di innovazione
Con l'attenzione esclusiva e settori innovatori che poi si riducono a due
In un Paese come l'Italia e anche di estrema importanza saper innovare settori maturi
Che hanno un'importanza strategica punto come diceva Andriani nell'allentare il vincolo della bilancia dei pagamenti
Perché vedete non siamo tanto moderni
Parliamo tanto di internazionalizzazione e di competitività di efficienza ma io a volte lo penso anche come autocritica non non ci ricordiamo abbastanza di che cosa sia la bilancia commerciale stipendio
Di internazionalizzazione di che cosa sia la bilancia commerciale la bilancia tecnologica nonché una Regione a di una metà del Paese
Io credo se non sbaglio se non ricordo male che Mezzogiorno partecipa alle sporto complessivo del Paese per la risibile quota del sei per cento se
Come si fa a parlare di internazionalizzazione senza aveva presente questo
E io penso
Visto uno studio su questo di Vaciago molto interessante
Io penso che nemmeno i profitti e la competitività del sistema industriale del Nord possono reggere a lungo se non si allarga la base produttiva
C'è anche una questione settentrionale quindi
Cioè se non si mettono in campo nuove produzioni di che è impossibile senza in qualche modo allargare il mercato interno
è impossibile senza allargare il mercato interno senza una capacità dello Stato
Di fare una politica dell'offerta di riorganizzare scuola ricerca
Di rendere efficiente l'amministrazione di alleggerire il peso fiscale sul lavoro
E sulla produzione
Che però è impossibile
Se il bilancio pubblico deve sostenibili Rizzo
Di tanta
Non è colpa del ministro del tesoro
Per cui si crea a mio parere si è già creato sempre più si stringe anzi vitali un pericolosissimo circolo vizioso
Che al fondo non mi pare che in questi ultimi anni si sia allentato al contrario
Perlomeno questa è la mia tesi
Naturalmente io non metto sulle spalle di Prodi di Reviglio
L'onere di risolvere un problema di questa natura essendo da solo
Cioè un problema richiamo il problema come deve essere chiamato col suo nome c'è un problema di indirizzi politici ed economici generali
E allora anche qui voglio dire una parola perché penso anch'io
Come Borghini che a noi non conviene semplificare troppo la polemica contro
Il tentato
Io opinione che penta partito è stato una cosa seria e ha retto nonostante tutto
La non soltanto per la ragione politica del comune interesse a colpire noi escludere nuovi ma anche credo per una Regione più sostanza
Perché in qualche modo il pentapartito estratto strumenti già fatto corpo con un'operazione molto se
Il tentativo riuscito contante o buona parte bisogna dirlo
Di tirare fuori il capitalismo italiano del rischio effettivamente reale alla fine degli anni si è
Vini entrare in una fase di decadenza di perdita di competitività di assegnazione
Di i Rizzo azione strisciante
Di assistenzialismo
E quindi il tentativo riuscito di ricapitalizzare il sistema delle imprese
Anche il Comune una certa consapevolezza di quello che era la sfida tra molti in ciò è stato colto un problema reale
Io dico questo perché se non partiamo da qui noi non comprendiamo tante cose della politica italiana
E anche il fatto che larga parte del Paese sente come positivo il fatto di non avere più bisogno dell'ospedale i rilievi dell'ospedale
Poco meno di
Problema detto questo come è stata fatta questa capitalizza
Sono lasciando indietro qualcuno qualche cosa oppure dei capitalizzando mi scuso per la parola forse non esiste
E capitalizzando l'armatura complessiva
Cioè problemi irrisolti
Ho circolo vizioso
Sono due cose molto utile
L'analisi deve essere chiaro
I profitti sono stati rilanciati attraverso una gigantesca redistribuzione dei diretti e per Totti
Le cose che sappiamo politiche fiscali molto permissive per tutti tranne che per il lavoro dipendente uso del bilancio pubblico per finanziare ex posto
I costi della ristrutturazione
Divorzio Tesoro Banca d'Italia e quindi il finanziamento del deficit sul sul mercato perizia titoli di Stato ed alti tassi di interesse con le conseguenze che sappiamo sulla crescita enorme della liquidità
E della ricchezza finanziaria politiche monetarie Street dette spingere il padronato
Licenziare ad accrescere la competitività in termini di cos'
Piuttosto che allargando la base produttiva non sono cose che dico io queste
Onorevole Gloria neanche il governatore della Banca d'Italia se voi andate a rileggere certe cose per il Gip Caretto che è stato questo
Ora gli effetti sono stati grandi
Ma il risultato oggi dovremmo tutti cominciare a misurarlo non con il metro delle preferenze ideologiche o politiche ma in rapporto acquisito che noi con questo colleghi riproponiamo cioè al quesito
Se e in che forma enormi problemi strutturali e di fondo del Paese invece di essersi allentata
Si ripresenta sia pure all'uopo livello
E fondano
Perché badate la domanda di che cosa sta succedendo in Italia una domanda motocross
Come si spiega io dico questa autentica schizofrenia
Da un lato risanamento dell'impresa di arricchimento diffuso delle classi medie soprattutto
Sviluppo anche di grossi fenomeni di modernizzazione evita l'altro
Fenomeni sempre più alla
Dallo sfascio dei servizi
Al pauroso abbassamento della soglia della lega
E non parlo della criminalità data parlo che la lite a citare
Cioè abusivismo lavoro nero troppe evasione fiscale corruzione
C'è un capitolo del Censis molto interessante dal punto di vista il Paese incivile il titolare
Ora e colpa solo dei partiti
Attesi Scalfari Anna sta
Oppure c'è un legame un rapporto causa effetto
Tra questo tipo di ristrutturazione questi difetti
Tra nord e sud tra come dico io tra ricchezza privata in miseria pur
C'è un rapporto di causa effetto
Lo so si obietta e la tesi
Di anche recente che ripete alle alle impero Delfino l'ex cancelliere Schmidt che in fondo l'Italia e quel simpatico è strano Paese
In cui l'arretratezza l'illegalità l'arte di arrangiarsi funziona
Io non so se questo è stato mai
Sono convinto però che oggi questa cosa non funziona più
La mondializzazione la natura sistemica della sfida dell'innovazione ecco la domanda consente ancora un paese come l'Italia
Il Mezzogiorno non è l'Occitania e il quaranta per cento del Paese
E la Padania e molto fragile stiamo vedendo gli agenti denuncia tipo Adriatico l'inquinamento
Può convivere un paese come l'Italia con l'arretratezza la disoccupazione di massa lo sfascio dello Stato
Forse sì per qualche tempo Google
Ma il prezzo che già si intravede
Che noi andiamo verso una società più divise più ingiusta meno governa
Meno attrezzata di fronte alle sfide del
Io non credo che noi come la Francia e la Germania ammesso che sia vero possiamo convivere con la disoccupazione come qualcuno ci dice si può convivere con
Questi sono Paesi in cui la dinamo per tante ragioni strutturali demografiche
Manodopera straniera forse posso
Noi no e qui non voglio dire le cose che abbiamo ripetuto tante altre volte
Che cos'è la questione del
Oggi la disoccupazione qui è doppia rispetto al nodo tra dieci anni diventerà quattro volte
Venticinque per cento
Contro cinque sette per cento
è la creazione di due società in qualche modo si questa è la cosa secondo me è più preoccupante due società per l'oggi ma per il domani
Per il futuro
Perché la disoccupazione perciò non possiamo convivere connessa colpisce una parte grandissima delle nuove generazioni meridionali
Quelli cioè che saranno i tecnici e gli imprenditori gli operai i lavoratori intellettuale che fa cambino queste regioni con le farà il capitale le faranno uomini
Perciò non dice nulla il divario misurato in termini di consumi e dire
Nelle
Nella mondializzazione della rivoluzione scientifico-tecnologica una cosa è una società che vive di trasferimenti
E che condanna disco i giovani a lavori precaria stupide qualificanti
E un'altra cosa invece è una società che sta dentro l'innovazione
E il vecchio professor Saraceno
Attento questa conserva
Quando ha detto che badate la questione meridionale cambia natura dal momento che il sistema produttivo del Nord
Tende sempre più a chiudersi verso il Mezzogiorno non lo interessa più nemmeno come serbatoio di manodopera nel mercato di consumo
Si integra sempre più
Su scala internazionale esaltandone cioè
La questione è politica e sociale e di funzionamento non vedo come si possa parlare di grandi sistemi
Disservizi innovazione se la metà del paese condannato Libardi tutto
Io non credo che l'università il fisco
I grandi sistemi i trasporti e le comunicazioni l'amministrazione pubblica
Possono funzionare a due velocità
Un po'prima
Saranno guai e per il Sud e perfino lo Stato non funzionerà mai
E verranno fuori grossi problemi anche di classe dirigente
Ebbene in questo quadro
Voluto richiamare in questo quadro che noi collochiamo il problema delle partecipazioni statali
E anche la nostra discussione sul suo ruolo Mezzogiorno
Basta dire
Che alle partecipazioni statali spetta a fare ciò che i privati non sanno non possono fare
Intanto già questa non è un'affermazione dal
Perché già questo fare quello che i privati non
Boh non sanno non possono fare beh questo significa rompere qualcosa nelle pure logiche di mercato
La questione è stata posta
Cioè logiche che vedono profitti massimi a livello imposti anche a livello della rendita finanziaria investimenti e ritorno immediato
è un problema grandissimo di cui noi dobbiamo discutere di più
Perché non tutto si risolve mandando le partecipazioni statali in Borsa
Facciamo anche questo
Ma non solo questo
E qui vengo alle mie conclusioni
Tornando appunto al tema di che cosa debba essere oggi un'economia mista perché non penso che un problema di questo genere si possa risolvere per via erario dello Stato
Ho semplicemente puramente fondi di investimento
E qui si apre il grande problema che mai abbiamo messo nel nostro documento
Cioè delle forme rifinanziamento delle partecipazioni statali anche forme originali
Per questo mi pare grandissimo problema
Dato che Borghini ha sgombrato pienamente in campo dall'altra ipotesi che cessi le partecipazioni statali possano mettersi sulla strada su cui sono messi certi grandi industriali cioè usando le assicurazioni alle banche come casseforti
No si tratta questo
Si tratta però di vedere allora come si colloca il problema del risparmio come lo si utilizza
Basta guardare il muro ma ci sono varie forme ci sono anche fondi di investimento tipo un po'particolare
Voglio ma qui veramente dobbiamo studiare bene l'accusa e dicevo che però che concludo tornando al tema
Di che cosa debba essere oggi un'economia stanco
Una cosa niente mi è chiaro visse
Un'economia mista esistenti Cina
Ma di tipo assai nuovo e anche assai perplesso in fondo che cosa ci ha detto ieri professor Prodi con quella sua Ario
Con quel suo modo tra bonario ironico
Ci ha detto io così l'ho capito
Ci ha detto badate che siamo già ben oltre la situazione in cui da un lato c'è questa grande conglomerata
Pubblico privata Carly
E dall'altra c'è la miriade delle imprese
Il mercato no già detto
Ci ha detto che la verità è che siamo ormai in presenza di una sorta dopodiché non è affidato nessuna conclusione
E qui il punto più preoccupante però
Lui ci ha detto quello che io penso che cioè noi siamo ormai in presenza di una sorta di con grandi conglomerati mezzo alle nelle quali le funzioni di programmazione strategica l'acquisizione di reti commerciali la capacità di fare finanza improprio di controllare la ricerca informazione giornali
Le attività terziarie
I grandi magazzini tutto questo acquista un'importanza assai maggiore delle specifiche funzioni produttive
Questo significa
Che noi ci troviamo di fronte a un soggetto privato capace già di darsi strategie non più settoriali ma globali con una proiezione mondiale
Se è così le conseguenze sui meccanismi del potere e sul ruolo delle partecipazioni statali si pongono in modo diverso insomma bellissimo
Altro che meno Stato e più mercato
E altro che fine dell'esigenza della programmazione a me sembra spiazza attesissima anacronistica una sinistra che si creda moderna perché fa il verso a liberarsi
Stato viene assoggettato privatizzato
E tuttavia tuttavia
Questo è un terreno nuovo grandissimo
Più avanzato di lotta
Al tempo stesso questo potere enorme appare anche civile
Perché appare molto più mescolato e anche molto più esposto con le scelte politiche generali
Politiche fiscali e monetarie di bilancio atti di politica estera eccetera
Io ne traggo una conclusione che voglio dire qui chiaramente
Noi e qui parlo del PC
Noi faremo a mio parere un errore gravissimo se ci limitassimo in questa situazione a riproporre gli strumenti politici e di lotta del passato
Cioè lo scambio corporativo la cultura rivendicativa
La manovra della spesa pubblica come domanda aggregata
Il vecchio armamentario statalistico ivi compreso una vecchia concezione delle partecipazioni
La novità di questo convegno è basta politica sta in ufficio
Nella consapevolezza cioè che i problemi che stanno di fronte hanno un sono quelli di una grande importanza
E che le cose non torneranno più come prima
Che significa che le carte non torneranno più nelle mani della vecchia sinistra
E questo non perché il conflitto si attenua
Della legge non è che si aprono contraddizioni che vanno ben al di là di quella classica di sempre e ben viva
Tra salari e proficuo
Perché questo tipo di impresa globale di capitalismo moderno ingloba sempre più non soltanto
Le zone predica chitarristiche ma funzioni statali
E il pallone insieme ieri legati a relazioni individuali dirette familiari
Insomma non misurabili contenerlo
Facendo questo mi pare a rimuove i conflitti non soltanto con lavoro dipendente ma con la società
Con la società nel senso che la costringe a funzionare secondo logiche che ne discrete hanno sempre più valori importanti sostanziali dal punto di vista appunto della sopravvivenza umana naturale
L'occupazione la questione dell'ambiente i significati dell'esistenza
La Società reagisce
Mettendo in atto meccanismi di autodifesa sviluppata domande bisogni nuovi e tutto questo finisce col complicare col modificare deformare
Sia il processo economico che le logiche di mercato questa è la
La disputa tra stato e mercato mi sembra molto anacronistica
è il mercato che decide quali consumi produrre quali bisogni stimolare nelle sue città uscite dei bisogni primari voi la televisione
Sono altri strumenti
Con quali criteri si misurano ladies duttilità dello sviluppo i danni sull'ambiente sulla qualità della vita
Con i criteri del mercato
Non servono i criteri fiscali per i criteri mercantili a questo scopo
Talvolta quindi si fa sempre più politica più culturale
E non a caso rinascono spinte autoritarie e diventa accanito lo sposto per controllare gli strumenti del dominio sociale e della manipolazione delle coscienze
E la società
Tende ad andare verso nuove spaccature non più tra chi ha e chi non ha H chissà vecchi fra questo è il dramma del Mezzogiorno
Allora per concludere
Allora occorre riprendere in mano il governo di questi processi
Con un ritorno al vecchio statalismo no certamente questa è la novità della città
Non limitandosi a dire giusta ma se vogliamo varare un altro slogan
Dicendo più mercato e più staccato
Cioè con un nuovo rapporto tra pubblico e privato che non soffro iniziative individuali
Le spinte a mettersi in proprio
A valorizzare il valore il senso del lavoro delle competenze della professionalità anzi che l'eccellente
E lei difenda appunto perché nella società postindustriale non ci sono solo tante nuove figure sociali ma c'è un nuovo attore foto
Questo tipo di impresa
Multinazionale complessa
Perché c'è e c'è il dato che questa tende sempre più a conquistare influenza non soltanto economica ma politica e sociale
A integrare pezzi di società funzioni statali detto modelli di relazioni
Attesi punto di Giorgio Ruffolo che mi sembra sacrosanta quando lui ci mette in guardia ci dice stati attenti a con questa polemica con la programmazione
Perché non è vero che la programmazione fuorigioco solo che è sempre più una programmazione private invece che verso una programmazione pubblica
Il tema mi sembra grandissimo oggettivo su cui noi dobbiamo ritornare
E su cui dovrebbero ritornare se ci sono di nuovi Saraceno
E i nuovi Beneduce
Ripensando in questo quadro l'importanza il ruolo
Di un sistema di imprese come le partecipazioni statali
Il tema è oggettivo e riguarda non voi e anche il sindacato unitario
E la questione che ha posto poco fa Michele Magno ritardi
Perché basti pensare al fatto che l'accumulazione avviene sempre più all'Inter non ha avviene sempre meno all'interno dell'impresa sempre più un fatto di natura pubblica
Poteri privati i quali manovrano liberamente Sempre più risparmio la rendita del debito pubblico la finanza mondiale
La liquidità creata dall'evasione fiscale dell'economia sommersa
Ben più che i fondi di dotazione dei lirici
Se è così però dobbiamo ragionare anche noi
L'accumulazione si socializza e al tempo stesso si privatizza sempre di più
Contu effetti perversi
Una ridistribuzione cervellotica e perversa della ricchezza e del potere
E un'allocazione anche perverse cervellotica delle risorse
A mio parere qui è la questione della democrazia
Quindi la questione della democrazia non è solo un problema di relazioni industriali
Distinguiamo una cosa sono le relazioni industriali
E un'altra il problema
Discendere su questo terreno controllo dell'accumulazione
Democratici dicono
Perché non ha molto senso discutere di politica dei redditi se non esiste la capacità di controllare in qualche modo le relazioni tra soffitti Investimenti
Tra salari accumulazione tra risparmi espletato questa relazione e non credo che noi possiamo pensare di ristabilire la soltanto per via impositiva
Statalista dica macro economica programmazione dello Stato sisma anche politiche ma
Questa relazione non gli abbiamo stabilire scendendo di più sul terreno della democrazia e con
Ecco la mia conclusione
Mi domando cioè se non debba essere questo nuovo rapporto tra Stato e mercato
Una delle peculiarità fondamentali della più una forza come la nostra oggi
Io ricordo a me stesso
Che il futuro di questo Paese è strettamente legato
Se questi ragionamenti che ho cercato di fare hanno una validità nel senso
è strettamente legato alla possibilità di conciliare due termini che solo la stupidità della cultura neoliberista presenta come alternativi io Sacchi
Possibile
Una riqualificazione ma non una riduzione del governo pubblico
Delle grandi strategie
E la necessità di valorizzare lavoro professionalità risorse ambientali e culturali
Attività individuale
E anche io dico spinti a mettersi in proprio e anche a creare nuova imprenditorialità
Conciliare questi due termini queste due schegge
Osservava di recente Claudio Napoleoni una cosa che voglio
Ripetere qui
Si domandava quanta parte di ciò che si rimprovera al partito comunista
Derivata la difficoltà oggettiva di questo compito
Certamente nuovo
Un nuovo rapporto tra Stato e mercato
Ma che proprio la peculiarità della situazione italiana sollecita
Compito tuttavia che questo partito dovrebbe assumersi essendo probabilmente l'unica forza in grado per la sua storia e la sua cultura
Di tenere presente Lacco essenzialità dei due termini in cui esso risulta costituito
A me sembra un'osservazione molto acuta su cui penso noi dobbiamo
In sostanza quindi una visione di questo genere del problema italiano ci porta su un terreno che non è più quello vecchio
Del puro conflitto
E non è più nemmeno quello economicista industrialista
Le cose non torneranno più come prima ho detto anche per quanto riguarda il tipo di compromesso tra capitale e lavoro che dette vita alla piena occupazione al due
C'è bisogno di un nuovo statalismo
Il senso alto nobile
Programmazione
Direzione politiche macro e di bilancio politiche dei redditi che però norme con il mio solo la la crescita dei salari
Politiche dell'offerta che quindi non l'innovazione
Ma c'è bisogno al tempo stesso di politiche micro
Di valorizzazione della persona
Esaltazione degli spiriti vitali
Di una nuova alleanza argomento diciamo tra mondo del lavoro
Che mondo del sapere e della produzione
Io penso che si debba sapere questo la conclusione che voglio trarre che su questo terreno non ci mostri escono