20 SET 2007
dibattiti

Contro le tasse. Perché abbattere le imposte si può, si deve, e non è affatto "di destra"

DIBATTITO | - Giussano - 21:38 Durata: 1 ora 54 min
A cura di Enrica Izzo e SI
Organizzatori: 
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Presentazione del libro di Oscar Giannino (Arnoldo Mondadori Editore).

In Italia, lo Stato tassatore gode di grandi consensi.

Nelle università, nei media, nella politica.

La cosa incredibile, secondo i sondaggi, è che anche gli oltre quaranta milioni di contribuenti sono disposti a pagare più tasse in cambio del molto che richiedono allo Stato.

Risultato? Siamo in cima alle graduatorie internazionali del fisco più opprimente e invasivo.

Tutti odiamo gli evasori, anche se poi non abbiamo il coraggio di accusare il vicino di casa.

L'Italia resta indifferente alla lezione che la stragrande
maggioranza dei Paesi OCSE ha imparato ormai da anni: con aliquote basse si cresce di più, e a pagare di meno è proprio chi è più povero.

Per questo, abbassare le tasse si può.

Anzi, si deve.

E non è affatto "di destra".

È l'insuccesso della destra, al potere negli anni scorsi, ad aiutare chi vuole più tasse.

Decine di studi confermano però che nell'economia globalizzata non vince chi ha apparati statali fiscalmente voraci, ma chi promuove la snellezza e l'efficacia delle procedure.

Lo scrivono economisti e politici moderati e socialdemocratici, dagli USA all'Irlanda, dall'Est Europa a quella Svezia molto spesso invocata dai tassatori italiani.

I diritti del contribuente italiano sono violati vergognosamente.

Com'è noto, ogni grande rivoluzione liberale è nata da una rivolta fiscale.

Rassegniamoci: qui da noi, non la compirà nessun partito.

Bisogna fare da soli.

Quanti più saremo a difendere i diritti del nostro portafoglio, prima che questa o quella bandiera politica, tanto più risulteremo credibili e forti.

Altrimenti, paghiamo in silenzio e non lamentiamoci della nostra schiavitù.

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