La rassegna della stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale mercoledì sei febbraio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura
I David Carretta ieri era il super martedì il giorno forse più importante l
Primarie americani in attesa di commentare i risultati che sono arrivati nel corso
Della notte vi proporremo due analisi la prima dal Urso vige al Europe di ieri secondo cui
I lettori americani vogliono un leader non idea in primarie storiche gli americani
Mettono da parte le battaglie ideologiche la seconda da Redmond di oggi che
Condanne esterne approfondisce
Inscenare nella futura politica estera statunitense
Il titolo dell'articolo l'America di domani e noi ci occuperemo poi di Serbia di Kosovo dopo le elezioni presidenziali a Belgrado domenica scorsa la vittoria di
Boris statici il presidente pro occidentale serbo leggeremo un commento dal quotidiano conservatore Bitto britannico Times
L'Europa deve muoversi rapidamente per rafforzare la vittoria
Del presidente serbo scrive il Times può leggere immune editoriale anche da Wall Street Journal Europe il corso quella teoria
Del dove meno secondo il quotidiano economico americano nella sua edizione europea il Kosovo deve essere
L'ultimo Stato a nascere dalle rovine della ex Jugoslavia parleremo infine anche dire en
Lo faremo con le mondo e che oggi pubblica una lì lunga intervista ma comoda ma di mio giardino Presidente
I rami hanno
Accodino usato USA parole forti dice naturalmente che non intende sospendere il suo programma di arricchimento dell'uranio e definisce tra l'altro il popolo ebraico come un popolo
Falsificato e inventato che alla fine se ne andrà dal Medio Oriente
Sempre a proposito di rango leggeremo anche un editoriale del Financial Times ieri
Che commentava l'annuncio del lancio di un satellite nello spazio
Il colpo spaziale dell'Iran prende di mira i suoi cittadini scrive tra l'altro effetti
Cominciamo però dalle
Primarie americane inattesa di leggere con mente risultati che sono arrivati nel corso della notte vogliamo proporvi due analisi da prima
Dal Wall Street Journal Europe di ieri di elettori americani vogliono un leader non idee
Primarie storiche gli americani mettono da parte le battaglie ideologiche questo
Il titolo scrive il quotidiano economico americano democratici
E repubblicani arrivano le primarie più importanti della storia americana con questo in Comune nessun candidato maggiore in nessuno dei due canti
Ancora offerto idee o politiche che potrebbero dare
Un nuovo corso ideologico agli Stati Uniti i due candidati più caldi cioè repubblicano John McCain ha democratico Barack Obama
Colpiscono di più per la loro capacità di attrarre direttori indipendenti nel mezzo dello spettro ideologico e per la loro volontà di compromesso
In altre parole le elezioni del due mila otto sono molto più sullo stile di governo e sulla capacità di leadership che sull'ideologia e le idee spiega
Il Wall Street e questa situazione sembra riflettere l'attitudine del Paese
Molti elettori sono in rivolta contro le guerre partigiani gli stalli che hanno bloccato Washington negli ultimi anni quel che cercano gli americani soprattutto efficacia
Questo ha reso il dibattito elettorale molto diverso da quello per esempio del mille novecentottanta quando Ronald Reagan impose
Un dibattito interno alla Partito Repubblicano che portò nuovo corso di enormi tagli alle tasse importanti spese per la difesa
Il dibattito attuale molto diverso anche da quello del mille novecentonovantadue quando Bill Clinton e riuscì a cambiare il Partito Democratico muovendo lo a destra su commercio deficit di bilancio riforma del welfare
In entrambi i casi si trattò di importanti del politico che poi ebbero anche un grande
Impatto sulla politica nazionale sulla politica presidenziale ma questo non sembra essere ciò che gli elettori vogliono in questa stagione di primarie quel del due mila otto nel campo democratico non c'è correlazione negli exit poll
Tra le questioni che la gente pesa siano importanti candidati per cui votano spiega un sondaggista tutto è incentrato sulle qualità dei singoli candidati
Il dibattito presidenziale quello che si aprirà questo autunno dopo le convention che non verranno
I candidati ufficiali di ciascun partito probabilmente sarà più su come gestire l'eredità delle decisioni passate in particolare la guerra in Iraq che sulla
Definizione di un nuovo corso ideologico per l'America nel mondo già ore dibattiti interni due partiti colpiscono per la mancanza di una nuova direzione da dare al Paese scrive il Wall Street Journal
Per certi aspetti direttori sembrano guardare candidati che trascenda non la politica paralizzante dell'ultimo decennio
Il crescente numero di elettori registrati come indipendente e la tendenza dei giovani a rispondere positivamente all'immagine che dà di sé Barack Obama quella di una politico opposto partigiano
Dimostra che c'è uno spostamento nel sentimento dell'opinione pubblica sul fronte democratico per esempio non ci sono grandi differenze ideologiche tra il senatore Obama e la senatrice Clinton il loro scontri politici
Riguardano soprattutto questioni intelligibili come la capacità di ispirare di orchestrare compromessi a Washington o l'esperienza nel portare cambiamento e la campagna di Barack Obama ampiamente incentrata sulla
Promessa di speranza speranza per unire una un uovo cinto né divisa paradossalmente prosegue poi nelle conclusioni Wall Street
Le proposte politiche più forti sono venute dai candidati di seconda fila l'ex governatore dell'Arkansas Mike HP ha proposto di eliminare l'imposta sul reddito di sostituirla con un'imposta sul consumo
Il repubblicano Ron Paul offre una serie di politiche di Bettarini che rappresenterebbero un cambiamento radicale ma queste idee sono rimaste solo sullo sfondo esperto di sondaggi Peter Schwartz dice che per ora l'America sta
Disperatamente cercando di unirsi il rischio però per entrambi i partiti
Potrebbe essere di non trovare quel tipo di deve guidare che possono ricaricare le batterie intellettuali di repubblicani e democratici per gli elettori invece il pericolo potrebbe essere
Rimaneva ed elusivo disillusi nel lungo periodo
Da candidati che promettono di porre fine alle divisione partigiane ma alla fine magari non ci riusciranno a farlo dopo le
Elezioni così tra l'altro il Wall Street Journal
Questa analisi che spiega le tendenze
Di voto il queste primarie le mondo oggi invece con Daniel Verne si proietta verso la futura politica estera americana l'America di domani e noi questo il titolo di un'analisi scrive il giornale francese
A ottantanove anni l'ex Cancelliere tedesco Helmut Schmidt sempre un osservatore attento ascoltato la scorsa settimana su Vizzari trascritto alcune lettere aperti i candidati alle presidenziali americane
Dal titolo cosa al mondo può attendere da voi in cui poneva loro dodici questioni relativa all'eventuale futura politica estera
Ci mette aveva detto in lunghi articoli che i principali candidati avevano fatto pubblicare su Foreign Affairs ma non aveva trovato risposte convincenti anche gli analisti politici americani sono divisi i più vicine repubblicani
Pensano come già stadio Bousquet la continuerà continuità vincerà sul cambiamento
Il Presidente americano
Riferendoci al suo possibile successore utilizzato una non lo gira con l'epoca Truman ASE Nauar
Bush crede che chiunque sia al suo successore
Anche se potrà aver criticato la sua politica durante la campagna elettorale alla fine una volta eletto la proseguirà Secondo però un
Ex diplomatico gli Stati Uniti condurranno una nuova politica estera quale che sia il vincitore perché la politica Bush molto lontana dalla normalità americane poi ci sono gli storici che contestano
La teoria vocata da Bush di una continuità tra Truman e Eisenhower
Per le monde però leggendo gli articoli sulla politica estera dei quattro candidati rimasti in lizza alla vigilia del super martedì tra Hillary Clinton e Barack Obama per i democratici John McCain i microfoni per i repubblicani
Se colpiti da due costanti
La prima costante una critica aperto velata all'azione di Bush perfino McCain un sostenitore della guerra in Iraq sottolinea gli errori di questi ultimi anni di insufficienza delle truppe impegnate sul terreno i piani e realistici
La seconda costante riguarda la leadership americana nel mondo i candidati alla Casa Bianca possono variare nelle loro definizioni ma tutti e quattro lodano gli Stati Uniti come una nazione unica parole di Mitt Romney
Che deve guidare il mondo attraverso gli atti e l'esempio parole di Barack Obama perché il mondo conta sulla leadership americana come ha scritto Hillary Pintor la cui forma è unica l'antitesi dell'impero a invece spiegato John McCain
Al contrario dell'attuale presidente tutti chiedono un rafforzamento delle alleanze tradizionali perché l'America non può far fronte da sola le minacce di questo secolo nel mondo può farlo senza l'America come è scritto Barack Obama i due repubblicani
Riprendono l'idea o di una nuova comunità delle democrazie che secondo John McCain non dovrebbe soppiantare l'ONU ma completarla l'Unione europea invece ampiamente assenta e questo è
Comprensibile secondo Daniel verme
Mentre gli sguardi americani si rivolgono più verso la Cina è con Pechino nelle relazioni bilaterali saranno più importanti scrive Hillary Clinton insomma
Secondo le Monde l'opposizione tradizionale semplicista tra isolazionista internazionalistica non è più d'attualità
Nessun candidato propone che gli Stati Uniti si ripiegano su se stessi per
Guarire le ferite dell'attivismo esterno di questi ultimi anni
Tuttavia la prudenza è d'obbligo avverte il giornale francese nelle conclusioni non bisogna dimenticare che prima della sua elezione nel due mila Jordan più Bush aveva vantato i meriti di un'America modesta sulla scena internazionale così
Le Monte
In questa analisi di Daniel Verme e non bisogna dimenticare che le monde come altri
Quotidiani internazionali all'epoca critico Bush per Intel sui iniziale isolazionismo nel tentativo di
Ritirarsi dai Balcani salvo poi attaccare l'Amministrazione americana per
Suo troppo attivismo magari sbagliato sulla scena internazionale dalle primarie americane ci spostiamo la Serbia e al colosso il Times di ieri
Come altri
Commentava la vittoria di Boris tardi esce vittorie di misura nelle elezioni
Presidenziali in Serbia con un editoriale dal titolo Belgrado Bruxelles Europa deve muoversi rapidamente per rafforzare la vittoria del Presidente serbo questa vittoria permette leader europei di tirare un grande sospiro di sollievo
Scrive il Times se
Oppositore nazionalista dita dice avesse convinto l'elettorato che l'Occidente aveva tradito la sede che Belgrado doveva guardare alla Russia
Per fermare il colosso poter dichiarare l'indipendenza le tensioni nei Balcani avrebbero potuto rapidamente trasformarsi nuova violenza ma il sollievo
Non deve comunque
Il sollievo deve comunque essere temperato dal realismo avverte il quotidiano conservatore di Londra la crisi balcanica è lungi dall'essere finita la Serbia rimane un Paese frustrato profondamente diviso
E quelli che hanno dato loro sostegno tattici gran parte i giovani non hanno fatto perché vogliono porre fine all'isolamento del loro Paese non perché hanno posto fine al loro alla loro posizione all'indipendenza
Del corso fosse mai la vittoria di Tadić aumenterà le divisioni all'interno del Governo serbo dove
Il suo Partito Democratico è costretto ad essere alleato con voce sulla Kostunica il Primo Ministro conosciuto per la sua linea dura sul Kosovo che si è opposto anche un accordo di associazione
Con l'Unione europea questo accordo dovrebbe essere firmato giovedì a Bruxelles e mai nazionalisti metteranno il veto se l'Unione europea non rinuncerà ai piani di mandare una missione civile di polizia in corso una mossa
Che potrebbe portare la caduta del Governo serbo tardi c'ha di fronte a sé un'altra sfida deve arginare le mozioni nazionaliste
Quando il corso dichiarerà la piena indipendenza lo dei prossimi giorni la sua determinazione a mantenere un dialogo con Bruxelles invece di appellarsi a Mosca per ottenere aiuto politico e militare
Dimostra una importante consapevolezza di dove siano i veri interessi di lungo periodo della Serbia cioè in Occidente scrive il Times
L'Europa deve quindi muoversi in modo rapido visibile per sostenere il Presidente serbo per rimuovere gli ostacoli alla crescita l'integrazione regionale le restrizioni visti le barriere le tariffe commerciali
L'Unione europea però deve andare oltre e dire chiaramente di essere pronta iniziare negoziati su un'eventuale adesione della Serbia alla stessa unione europea così il Times e il suo
Editoriale di ieri anche in corso di un giorno alla commentava ma con un taglio un po'diverso
Le i risultati delle elezioni serbe e la prossima dichiarazione di indipendenza del Kosovo il costo quella teoria del dominio il titolo di un editoriale
A meno che non ci sia un altro rinvio il Kosovo non c'era questo mese di essere il sesto Stato nato dalle rovine della Jugoslavia la sfida per gli alleati occidentali della Regione di assicurarsi che sia l'ultimo gli Stati Uniti
E le grandi potenze europee dovrebbero riconoscere la dichiarazione di indipendenza del Kosovo ed è un atto dovuto di riconoscimento dalla maturità della pazienza e delle chiare preferenze espresse dai kosovari sotto la supervisione della NATO dell'Unione europea e i Balcani sono diventati un luogo più tranquillo un Kosovo indipendente l'ultimo pezzo di questo passo
Non c'è altra soluzione pratica morale e legale dopo la campagna di pulizia etnica di Milosevic l'intervento Granato nel novantanove l'indipendenza del Kosovo è diventata inevitabile scrive il Wall Street Journal
I prossimi mesi però sono pieni di rischi almeno novanta per cento dei kosovari vuole l'indistinto l'indipendenza
Gli albanesi già sanno che la loro reputazione le loro possibilità di entrare nel club occidentale dipendono dal trattamento che riserverà hanno alla minoranza serba
Ma il grande pericolo viene proprio da questa minoranza dalle il club attorno alla città di metrò dica
Alcuni politici i serbi sostenuti da Belgrado hanno promesso la successione di questa
Il plauso del Kosovo e questa è una linea rossa
Se superata rischiamo di assistere al tanto temuto effetto domino del Kosovo nella Regione e oltre il Wall Street Journal spiega che
La costruzione più fragile dei Balcani è la Bosnia seguita dalla Macedonia
In Bosnia ci sono
I politici serbo bosniaci che incoraggiati da Belgrado dai soldati russi
Hanno minacciato di seguire il Kosovo con una loro dichiarazione di indipendenza per la Repubblica spera ska con una forza militare europea non intestata sul terreno in Bosnia la NATO deve essere pronta a intervenire con un piano d'emergenza
E poi ci sono gli albanesi di Macedonia che presero le armi nel due mila e uno non sono così i requisiti per il Wall Street Journal ma potrebbero
Aggiungere confusione ai Balcani attuali i risultati delle presidenziali in Serbia possono aver dato a Bruxelles e Washington un falso senso di sicurezza sul Kosovo
Con un piccolo margine di vantaggio in Serbia non riletto tardi chef vuole avvicinare il Paese l'Europa contro il candidato promosso
Ma suo Governo ha già dichiarato la sua posizione e l'indipendenza del Kosovo che ostacola la consegna dei criminali di guerra Mladic Karadzic
Indulgente offerto europea di una possibile adesione della Serbia
Non cambierà le cose secondo il Wall Street Belgrado e tanto grata al sostegno dei russi sul Kosovo che ha svenduto a Gazprom la sua società petrolifera
Società petrolifera che strategicamente molto più importante per la Serbia tra piccole povera Provincia kosovara
Poi
Wall Street parla della Russia ci sono le elezioni presidenziale
In marzo e Mosca potrebbe essere tentata di schiacciare il bottone rosso cioè di reclamare un precedente Kosovo per i conflitti congelati nel suo vicinato prossimo la cazzi nella transistor via
Qualcuno farebbe meglio ricordare a Mosca il caso delle miranti minoranze etniche interne la Russia a cominciare dalla Cecenia
Nel frattempo scrive nelle conclusioni
Il Wall Street Journal gli alleati occidentali farebbero bene a difendersi dalla prospettiva di stabilità nel Caucaso in Moldavia e preparare una risposta credibile a un'eventuale provocazioni di Mosca comprese sanzioni così
Il Wall Street Journal Europe a proposito di Russia vi segnaliamo per ragioni di tempo non lo leggiamo un intervento di Edwards Lucas pubblicato dal Times di ieri
Non inchinarsi davanti alla brutale cinica Russia
Per Lucas abbiamo una nuova guerra fredda e la stiamo perdendo l'Occidente deve reagire di fronte al Cremlino deve farlo
Subito così il Times per chiudere
Brevemente ci occupiamo di Iran nelle mondo oggi pubblica una lunga intervista ma MUD Ahmadinejad un'ora con il presidente iraniano questo
Il titolo la riassumiamo con
Una sorta di sintesi sommario del quotidiano francese sul sito internet trovate la trascrizione integrale dice Ahmadinejad lira non ha paura delle nuove sanzioni o un proseguirà il suo programma di arricchimento dell'uranio l'Europa deve mostrare la sua indipendenza dagli Stati Uniti
La Francia deve intrattenere relazioni più strette con l'Iran la visione del mondo ideale di Ahmadinejad e quello della purezza mondo di certezze semplici in cui la colpa originale in Medioriente eh Israele
E di quel popolo falsificato e inventato che finirà con l'andarsene cioè il popolo ebraico falsificato e inventato
Dice Ahmadinejad a le mondi fare soltanto si ricava il suo editoriale all'annuncio di un del lancio di un missile nello spazio colpo spaziale dell'Iran prende di miniera i suoi cittadini
Estivi corda ci sono le elezioni a marzo per il Parlamento Ahmadinejad sembra non avere chance di vincere
La sua gestione dell'economia che ha portato inflazione mancanza di cibo razionamento del petrolio invece che i posti di lavoro promessi
è stata disastrosa la sua postura Di Falco sulla scena internazionale alienato potenti membri del regime
Ora che meno probabile un attacco americano per la questione del nucleare per iprite OCCAR teocrazia iraniani diventa però più difficile unire gli iraniani attorno a regime
Ed è quando i cittadini hanno una possibilità di respirare che il dibattito su Prodi falchi vanno nel panico lancio nello spazio
Potrebbe essere solo un'altra manifestazione istrionica di questo momento di crisi del regime scrive il farà sciolta insomma ci fermiamo qui della vita Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale