Italia Unita da 150 anni, Viva l'Italia

Garante
Equa
Calendario aiutate
In che ordine vuole
Fa
Aggiungiamo
Dal
Protocollo
Dai dai dai
Errare degli avvocati
E
Compatibilmente
Sei
Probabilmente
Ovvero
Altri
Mancanza
No
Buongiorno a tutti
Diamo l'avvio a questa giornata ci sembrato opportuno con l'ascolto dell'inno nazionale ma
Inoltre
Va bene viene
Europeo
Io non
Riunione come
Con
Cari amici
In questa giornata così importante per noi liberaldemocratici ho il piacere e l'onore di salutare e dare il benvenuto al Presidente della Camera dei deputati onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente
Al presidente Pier Ferdinando Casini
Al senatore Francesco Rutelli
Al professor Mario Belardinelli
Tutti gli onorevoli colleghi qui presenti e a tutti voi amici che siete venuti qui così numerosi da tutte le parti d'Italia per ricordare con noi i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia
Do la parola per l'introduzione all'onorevole Italo Tanoni coordinatore nazionale dei liberaldemocratici
Cari amici
Onorevoli colleghi
Per noi liberaldemocratici oggi
è un giorno particolarmente importante
Perché abbiamo tenuto con questo nostro incontro
Due risultati significativi
Stiamo celebrando i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
E contemporaneamente abbiamo riunito intorno a questo tavolo
Oltre a chiarissimo professor Belardinelli
I massimi esponenti moderati di questo inizio di terzo millennio
Consentitemi di rivolgere un particolare ringraziamento al Presidente della Camera dei deputati onorevole Gianfranco Fini
Per la sua significativa presenza a questo nostro incontro
Chi liberaldemocratici desiderano onorevole Presidente
Rivolgerle
Scusi ma un attimo di
Il più vi
Il più vivo apprezzamento per il ruolo di garanzia e di tutela delle prerogative del Parlamento
Che la ha saputo svolgere
Dall'inizio della legislatura
Con un equilibrio e responsabilità
Superiori ad una mera correttezza istituzionale
La invitiamo pertanto a proseguire nella sua alta funzione istituzionale
Un particolare ringraziamento
Va al presidente Casini
Per la stima ed amicizia di cui mi onora
Vedete
Il nostro è un percorso politico recente
Ma non per questo meno significativo
Che ci ha visto lavorare affianco in occasione di un importante scadenza elettorale
L'augurio che rivolgo a me stesso e a tutti i liberali democratici
è quello di fare affidamento
Su quella competenza esperienza e attenzione che l'amico Casini ha voluto riservare a me e al nostro partito oggi
E che sono convinto potrà gettare le basi dell'azione dei liberaldemocratici di domani
Saluto e ringrazio l'amico senatore Rutelli
A cui sono legato da un'antica amicizia
Cominciata all'inizio di questo secolo
Ovvero
All'atto della Costituzione di quel progetto politico
Coraggioso e innovatore che va sotto il nome
Del
Margherita
E che grazie alla sua leadership ed è uno straordinario successo
Anche
Con il mio contributo e del mio partito
Rivolgo inoltre un saluto all'amico onorevole Ricardo Merlo
A fianco dei liberaldemocratici in tante battaglie parlamentari in questa legislatura
All'onorevole Merlo
Che parlamentare più votato al mondo tra i rappresentanti eletti all'estero va inoltre il mio ringraziamento
Per l'intenso e prezioso lavoro che sta svolgendo a favore di tutti i nostri connazionali all'estero
Desidero inoltre ringraziare il professor Mario Belardinelli ordinario di Storia contemporanea all'Università Roma Tre
Per avere accettato l'invito ad essere relatore a questo nostro incontro
Ricordare l'Unità d'Italia significa per noi liberaldemocratici
Riconoscere lo straordinario contributo
Che il liberalismo moderato ha dato alla nostra storia recente e ancora oggi grazie all'esperienza liberaldemocratica è in grado di offrire all'Italia e all'Europa
Ricordare l'esperienza risorgimentale offre non solo interessanti suggestioni storiche legate alla ricorrenza del mille ottocentosessantuno ma anche politiche
Alcuni temi fondamentali che hanno caratterizzato
Quella complessa sequenza di fatti uomini e contesto e Conte che va
Sotto il nome di Risorgimento trovano ancora oggi un'ampia eco nel dibattito politico quotidiano
Vedete la scelta
Che fece il Nuovo Regno d'Italia nell'adottare come propria Carta costituzionale
Lo Statuto Albertino del mille ottocentoquarantotto offre degli spunti che considero assolutamente interessanti anche oggi
Era prevedibile
Che il nuovo Stato italiano scegliesse come propria legge fondamentale il corpo normativo di quello Stato sabaudo che si era fatto interprete delle istanze italiche per L'Unità del Paese
Ma non così prevedibile
Che la Carta costituzionale dello Stato italiano
Fosse rappresentata
Da uno Statuto la cui applicazioni nei fatti
Avrebbe portato all'affermarsi di un primo sistema di tipo parlamentare
Una prassi parlamentare che avrebbe rappresentato
Salvo corpose gravi ed ero che in epoca successiva
Un sistema di governo della democrazia
Maturo e responsabile
Una democrazia parlamentare
Della quale non ci stancheremo mai di difendere i presupposti e prerogative
Anche
Grazie alla continue solerte azione del Presidente e dalla nostra Camera dei deputati
Ma c'è un altro punto
Dello Statuto Albertino che in questa sede mi preme in modo particolare ricordare
Mi riferisco al contenuto dell'articolo ventiquattro
Che sanciva un principio che anche oggi mantiene inalterata la propria straordinaria valenza
L'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge
A dire il vero la norma non parlava ancora di cittadini ma di regnicoli
Ovvero di abitanti del Regno
Ma la sostanza non cambia
Non è un aspetto secondario
Se consideriamo che il principio di uguaglianza di tutti i cittadini nei confronti della legge
Poneva su piani diversi il neonato Stato italiano
Da realtà statuali come quelle britanniche o tedesche
Che ancora consentivano privilegi legati alla nascita
Purtroppo questo principio ritenuto già allora patrimonio di una cultura sinceramente e convintamente liberale
è nel nostro Paese ancora oggetto di riserve o di contestazioni
Il concetto di uguaglianza
E di libertà si rifletteva anche sulla stessa borghesia
La cui ascesa al potere ha rappresentato senza dubbio
Uno dei tratti più rimarchevoli dell'era risorgimentale
Come ha scritto lo storico Luciano Cafagna
La borghesia da classe sociale strettamente capitalista
Caratterizzata dal profitto
Andava ad abbracciare la più vasta area sociale del coloro che vivevano dei frutti del proprio merito
Piuttosto che del privilegio della nascita
Una società del merito dunque
Quali si stava venendo ad affermare in epoca risorgimentale mi sembra
Che anche oggi possa essere un obiettivo degno di per eseguire
Un'ulteriore considerazione
Vorrei dedicarla all'identità nazionale europea
Vedete spesso l'identità nazionale è stata da diverse posizioni
Resa concetto alternativo e opposto rispetto all'Europa e all'europeismo
Coloro che non perdono occasione
Per manifestare le proprie intenzioni separatiste o comunque di Greganti spesso riscoprono l'identità nazionale
Solo per opporsi a scelte che vengono dall'Europa
Niente di più sbagliato
Vorrei solo ricordare
Che il liberalismo moderato aveva trovato matura espressione
Nella figura di un un europeista convinto come Camillo Benso Conte di Cavour
L'Unità d'Italia
Nasce perché è stata fortemente voluta dagli italiani
Ma anche dall'Europa liberale
Spaventata dalle insurrezioni e dalle disparità economiche e sociali
Per Cavour
Essere liberale e liberista significava avere una visione ottimistica della realtà
Vista come una vera e propria esclusione di energie vitali
Così come insegnavano proprio l'Inghilterra e la Francia
Paesi che rappresentavano a quel tempo
Quell'Europa in marcia
Ben distinta dall'infelice Italia
Ritengo
Che la tutela dell'identità nazionale
Intesa come patrimonio di idee di valori della nostra gente
Possa legittimamente accompagnarsi con la doverosa cessione di sovranità degli Stati membri in favore di una politica comunitaria
Il linea con i principi di sussidiarietà e solidarietà
Cari amici
Onorevoli colleghi
Facendo tesoro della nostra storia recente
Oggi
Tutti noi siamo chiamati a dare il nostro contributo proseguendo nel cammino iniziato da Cavour
Per garantire
Un'Italia unica e indivisibile
Vedete coloro che oggi siedono a questo tavolo rappresentano un'area di responsabilità politica nazionale
Che sta dimostrando di condividere valori e principi su diverse questioni fondamentali
Che furono le stesse dei nostri padri risorgimentali
La lotta la tutela dell'identità nazionale
Il rispetto delle regole e del ruolo
Non chiede il decoro
Di ciascuna istituzione dello Stato
La cultura della legalità
La tutela della persona
Rappresentano
Un patrimonio comune su cui
Oggi come allora
Le forze politiche moderate anche qui autorevolmente rappresentate stanno dando prova di un'ampia convergenza
In virtù vitale condivisione
Occorre prendersi come fece Cavour
La responsabilità di tutelare l'unità del Paese e di unire gli italiani
Riducendo le distanze tra nord e sud
Va assicurata al Paese una stabile e duratura governance
Rilanciando né capacità e talenti
Per superare l'attuale congiuntura economica
E garantire una prospettiva di credibilità di crescita al nostro Paese
Oggi siamo in seria difficoltà
Un'Italia divisa in due
Piegata da una crisi che molti danno per passata ma che al contrario
Sta mostrando il suo volto più crudele
Attraverso il dramma delle aziende che chiudono
E la disperazione di tante famiglie sull'orlo della povertà
In un contesto di degrado economico e culturale
Anche per questo vogliamo farci interprete di quelle Risorgimento culturale e politico che mira al buongoverno
E al benessere sociale ed economico del Paese
Oggi
Soffocato da umori populisti o demagogici
Concludendo
Cari amici noi liberaldemocratici
Forza politica moderata liberale e riformista
Ci sentiamo già impegnati in questo ambizioso progetto di Risorgimento politico e culturale
Che all'obiettivo di restituire alla politica
La nobiltà e l'autorevolezza necessarie perde compiere scelte anche coraggiose
Per il solo bene del nostro Paese viva l'Italia
Bene ringraziamo l'onorevole Tanoni per le sue parole di introduzione questa giornata adesso do la parola al professor Mario Belardinelli che e ordinario di Storia contemporanea all'Università di Roma Tre
Ed è attualmente docente di storia terribile del Risorgimento e che nella sua vasta bibliografia condotto molti studi che riguardano la classe dirigente liberale
E il ruolo dei cattolici nel Risorgimento professore a lei la parola
La proclamazione dell'Unità nel Regno d'Italia non è la conclusione del Risorgimento
Questo lungo processo di costruzione di una comunità nazionale
Potersi concluso con la resistenza solidale del popolo italiano nella tragedia della Grande Guerra e con la partecipazione di tutte le sue componenti alla vita politica all'indomani della sofferta vittoria
Tuttavia la formazione dello Stato unitario nel mille ottocentosessantuno è una tappa fondamentale anche per il successivo allargamento della coscienza nazionale e dei diritti politici
In ragione di una serie di fatti che cercherò di evidenziare
L'analisi che uno storico può fare del processo che ha condotto all'unità statuale a un Regno d'Italia che comprende per la prima volta nella storia buona parte dei popoli che abitano l'area geografica Italia
Comporta oltre alla conoscenza delle vicende quella delle logiche di svolgimento
Il problema in questa sede e definire i tempi e i modi per cui si giunge al risultato unitario frutto di compromesso fra le forze nazionali in gioco dopo una serie di deludenti esperienze dovute alle feste
Sia alle forze dell'antico regime sia le divisioni interne al movimento
Si tratta di una situazione complessa che si sviluppa in quasi settant'anni di storia un tempo che può essere giudicato lungo se riferito a un concetto a mio modo di vedere mitico
Di un'Italia dormiente che si desta a contatto con le idee rivoluzionarie e i fremiti eroici del riso del romanticismo
è un tempo modesto se si confronta con i tempi secolari di formazione degli altri Stati nazionali europei
Non sono convinto infatti che sussistesse già da tempo una volontà unitaria
E che solo le dominazioni straniere le gelosie reciproche dei despoti sovrani degli Stati preunitari il temporali svolte la Chiesa alla tenessero repressa
L'idea di un'Italia già esistente quale espressione culturale era bensì viva in ristretti ambienti di storici e letterati
Ma i popoli della penisola erano sostanzialmente estranei ha un'idea di unità politica per non parlare di concezioni orientati a ordinamenti liberi egualitario
Ma le il triennio rivoluzionario novantasei novantanove grazie alle vittorie delle armate del generale Bonaparte nella pianura padana
Si realizza un cambiamento sconvolgente cadono i vecchi regimi si costituiscono Repubblica democratiche in cui non c'è più società dei privilegi si affermano diritti di cittadinanza sorgono assemblee legislative
Cominciano a circolare idee di unità italiana
Quell'unità che Melchiorre Gioia e altri patrioti democratici vedono come superamento di municipalismo il regionalismo indette errati come condizione di progresso e di prosperità economica
Ma i rappresentanti civili e militari del direttorio che pure denominano Repubblica sorelle i nuovi Stati hanno di essi una concezione utilitarista
Ne sfruttano le risorse manifestano la loro diffidenza e ostilità a un progetto nazionale
Ricordo solo il messaggio del rappresentante a Milano David al suo Governo
Questa Repubblica unitaria sfuggirebbe alla nostra influenza
I generali Berti e truppe succeduti al buona parte sarebbero poi intervenuti anche con la forza contro circoli e assemblee legislative troppo indipendenti
La diffidenza francese per un'autonomia politica di queste creature della rivoluzione
Si manifesta ancora quando il Bonaparte dopo Marengo consente che nasca Lione è una Repubblica italiana formata da Lombardia Emilia
Egli impone che essa sia Daloui presieduta e Luigi decisivo nella scelta di istituzioni interne e dei governanti notabili
Nasce cioè uno Stato nominalmente nazionale sostanzialmente Vassallo della Francia
Una condizione subalterna che si conferma nonostante gli ingrandimenti territoriali con il successivo Regno d'Italia di cui Napoleone imperatore dei francesi è il sovrano
E viceré il non un italiano come era stato per la Repubblica italiana ma un po'mai figliastro Eugenio di Beauharnais
Egli pertanto coinvolge questo suo stato in tutte le sue imprese espansionistiche gravando lo militarmente fiscalmente e destando la reazione esasperata delle popolazioni
Questo spiega come nonostante la dignità statuale e i vantaggi dell'efficienza e della modernità giuridica questo stato pronto nazionale perda consenso
E alla fine si dissolve ha di fronte alla coalizione antinapoleonica
La mancanza di autonomia nelle scelte politiche interne insieme ai danni civili ed economici delle continue guerre
Al fatto dell'annessione diretta all'impero francese di intere regioni italiane dal Piemonte alla Toscana l'Umbria al Lazio
Provoca un senso di inferiore dignità un'invocazione alla pace un ritorno di consenso alle piccole Nazioni nazionalità degli Stati regionali
Conosciamo tutti la vicenda del trentennio successivo
Al mille novecentoquindici seppure si registra qualche progresso mille ottocentoquindici
Seppure si registra qualche progresso nell'economia emergono i limiti dei Governi assoluti sia in termini di subordinazione rispetto alla potenza austriaca
Sia riguardo alla scarsa presa di coscienza dei nuovi problemi civili ed economici
E in misura diversificata si avverte la differenza rispetto ai Paesi europei nelle istituzioni culturali e negli ordinamenti civili
Ha una opposizione cospirative ribelli Istica i Governi rispondono con feroci repressioni e dura resistenza
Un ripiegamento come fa a Ferdinando di Borbone riguardo a moderate richieste di libertà e rappresentanza politica
No
Ma un movimento intellettuale impegnato le due scuole cattolico liberale e democratica individuate dal De Santis puntano a uno su un'opinione pubblica in sviluppo
Puntando sull'opinione pubblica di sviluppo oppure fino agli anni Venti e Trenta l'esigenza di riforme di istituzioni di istruzione pubblica di innovazione in campo produttivo e di libera circolazione delle idee delle merci
La crisi che nasce sia dalla mancata soluzione di problemi da parte dei Governi assoluti
Sia dal fallimento delle iniziative insurrezionale di gruppi ristretti intellettuali e notabili porta come è noto all'emergere di due proposte che indicano nel trinomio unità libertà progresso
Il modo per uscire dalla decadenza civile ed economica dalla passività culturale dalla soggezione allo straniero
Si tratta della dottrina mazziniana sull'educazione sulla sua citazione giovanile
Intesa uno Stato nazionale unitario democratico retto a Repubblica
E del Progetto moderato Gioberti hanno per uno Stato federale che dalla convergenza dei poteri monarchici esistenti e dalla valore zero valorizzazione delle basi culturali e religiose comuni ai popoli italiani
Faccia risorgere Unitalia millenaria già faro di civiltà
L'esperienza del quarantotto quarantanove per più versi rivelatrice del cammino compiuto verso i valori liberali e nazionali
Con le con le costituzioni con la mobilitazione delle masse popolari con la benedizione all'Italia di più non lo della guerra santa contro lo straniero
Ma termina con un fallimento
Sul versante né uguale il faut Pier d'inferiorità militare le defezioni nei confronti della potenza asburgica ma anche per le gelosie regionalista
D'altra parte sul versante debbo Crati co le Repubbliche romana e veneta prive di sostegno interno internazionale vengono schiacciate da interventi armati di Francia e Austria
Si è Parsi è apparsa la diffusione soprattutto nelle città di una risentita aspirazione all'autonomia politica all'idea di unità italiana le libertà civili
D'altra parte si è manifestato un persistente spirito provinciale
E anche un radicalismo politico che
Così nel caso dell'assassinio del ministro Pellegrino Rossi e l'assalto al Quirinale con le sue reminiscenze giacobini allontana molti moderati a cominciare da più nono da un movimento nazionale rivoluzionario
La sconfitta porta una riflessione il movimento nazionale
Alla critica degli interessi di un astice regionali ma anche dello spontaneismo e dell'insurrezione ali di Smoke privo di supporti adeguati
Si sente si sente la necessità di un progetto realistico
Che tenga conto delle forze in gioco e trovi un protagonista istituzionale capace di realizzare ciò che tutti i liberali a destra come a sinistra ritengono essenziale
Uno Stato nazionale indipendente istituzioni libere sviluppo civile ed economico
Questo avviene per l'iniziativa del Piemonte unico Stato in cui il sovrano Vittorio Emanuele mantiene la Costituzione liberale concessa dal padre concessa
Unico Stato che possiede una forza militare apprezzabile e che soprattutto dopo l'opera di consolidamento liberale di Massimo D'Azeglio si gioverà dell'opera lungimirante di Cavour
Che è protagonista di mosse decisive che rovescia erano una situazione apparentemente bloccata
Non intendo certo diminuire i meriti ideali pedagogici di Mazzini che contano nella mobilitazione patriottica giovanile e in una precoce attenzione al mondo del lavoro
Né di Garibaldi che sarebbe riuscito a infiammare trascinare volontari combattenti nella fase finale del cammino unitari
Ritengo tuttavia che la funzione di Cavour a livello dell'immaginario collettivo abbia avuto meno fortuna e debba ritrovare il maggior rilievo nel quadro I conico dei padri della patria
La sua azione infatti si richiama quelle linee e a quelle scelte che risultano determinanti nell'esito finale unitario e che alla distanza risulteranno assai significative anche per la vita dello Stato italiano
Pur riconoscendo che il suo orizzonte dottrinario era quello del liberalismo moderato che assegnava a compiti di direzione politica gli abbienti
Egli nel quadro della Società di allora contribuì a stabilire dei punti fermi di governo liberale
Contro ogni tentazione autoritaria
Innanzitutto come è stato accennato il suo guardare all'Europa
Ettore passando al tema e poi Roma Rosario Romeo nella sua grande biografia hanno sottolineato come tiene i suoi viaggi nelle sue letture nelle sue amicizie
Maturi una visione europea delle idee di libertà e nazionalità che stanno conquistando le coscienze più vide
Una conoscenza
Una conoscenza così delle forze politiche anche economiche in ascesa
Non ci si può quindi limitare esaltare le sue capacità nei rapporti diplomatici come spesso si è fatto ma si deve valutare il suo sguardo ampio fin dal momento in cui assume responsabilità di governo
Proprio la necessità di considerare il quadro europeo lo porta fra l'altro a superare quel provincialismo che ponte esista essa Bautista
La tendenza alla politica del carciofo ossia l'acquisizione dinastica di territori Foglia per Foglia
Cosca usano l'ultima del fallimento del quarantotto quarantanove
Per Cavour invece e importanti accreditare lo Stato sabaudo presso l'opinione pubblica
Influente a livello interno e internazionale con una difesa delle libertà civili e dello Statuto in uno Stato in cui le forze conservatrici sono ancora forti
Si tratta di sviluppare i poteri del Parlamento anche al di là della lettera dello Statuto che prevede il potere esecutivo esercitato direttamente dal sovrano
Cavour impone la prassi per cui il Governo non è l'emanazione della volontà reggerà ma l'espressione della maggioranza in Parlamento
Si tratta di promuovere una politica di progresso istituzionale ma anche economico
Dallo sviluppo dell'economia attraverso la liberalizzazione degli scambi commerciali con i Paesi vicini l'incremento delle vie di comunicazione stradali fluviali ferroviarie
Egli si attende che si rafforzi il consenso a un Governo capace di valorizzare tutte le risorse manageriali e materiali presenti sul territorio
Ma non sono trascurati gli aspetti culturali la libertà di stampa e di associazioni incoraggiamento all'istruzione popolare
Si realizza inoltre l'inserimento degli esuli provenienti da ogni parte d'Italia sono migliaia di esuli
Nelle attività produttive giornalistiche universitarie
Quegli esuli che il popolino piemontese guarda con diffidenza di nominando lì gli italiani e che sarebbero divenuti in buona parte classe dirigente nel futuro Regno d'Italia
L'operazione più significativa come è noto Cavour la compie facendo convergere in questa grande politica settori del Parlamento e dell'opinione pubblica diversi dal suo Gruppo liberal moderato centro destra
Il primo passo viene compiuto con la formazione di quel connubio con il centro sinistro di rapportarsi che in nome della modernizzazione dello Stato l'Italia controllo di una vasta maggioranza nella camera
Questa alleanza di consente di resistere sia alle pressioni personali DRI molte crisi
In molte crisi sia a quelle del mondo conservatore assai forte nella Corte nell'esercito nella nobiltà e nel mondo ecclesiastico
Ma anche di isolare i radicali della sinistra
Significativo nel mille ottocentocinquantasette dopo il fallimento dei tentativi insurrezionalisti mazziniani e Pisa cani anni e poi l'avvicinamento al suo disegno politico di molti esponenti della Sinistra democratica
Personalità delle sull'atto patriottico settentrionale
Come Pallavicino Trivulzio maniglie Garibaldi ma anche il siciliano la farina influenzati dalla denuncia cavouriana al Congresso di Parigi della condizione arretrata è subordinata all'Austria degli Stati della penisola
Questa convergenza della società nazionale
Rappresenta un grande rafforzamento del Fronte nazionale per una patria unità
Libera indipendente che ormai vede nel governo di Torino un punto di riferimento obbligato e conferisce alle mosse successive di quel Governo
Un appoggio collaborativo da parte di molti patrioti di tutta la penisola quella solidarietà che era mancata nel quarantotto quarantanove
Ma ai fini della definizione dell'efficacia della politica cavouriana non può mancare un'analisi sintetica della sua politica nei confronti della Chiesa
Il conte coglie l'anacronismo a fronte della trasformazione della società delle concezioni di una borghesia intellettuali produttiva dello stretto controllo che il mondo ecclesiastico
Esercita sulle leggi sull'istruzione sulla stampa
Il primo articolo dello Statuto recita bensì che la religione cattolica apostolica romana e la sola religione dello Stato ma ciò urta il principio liberale dell'uguaglianza dei cittadini e della neutralità dei pubblici poteri
Fin dalla primavera del quarantotto Cavour ha fatto intendere pubblicamente che la Costituzione può evolvere
E nella direzione di uno Stato laico ma non anticlericale si muovono in provvedimenti volti a sottrarre alla Chiesa la funzione di censura e di condizionamento dell'economia in sviluppo
Se i privilegi di Foro e di inviolabilità sono già stati eliminati dalle leggi Siccardi
Restano quelli economici proprietà immobili mano morta conventi canoni Cati dotati di rendite sempre crescenti per lasciti testamentari
La legge Rattazzi del cinquantacinque ha certamente quale premessa il giudizio negativo da parte dell'opinione pubblica liberale sulle migliaia di monaci che vivono alle spalle dei cittadini
Ma essa viene presentata da Cavour comunque l'avvenimento che servirà ad alimentare meglio il servizio parrocchiale ordinario ed è seguita dalla perdita della personalità giuridica e dei beni
Tutti gli ordini che svolgono una qualche funzione sociale o di cura d'anime
La concezione di Cavour dello Stato laico non rappresenta cioè un attacco alla religione cattolica come si era avuto nella Francia rivoluzionaria
Ma piuttosto una rivendicazione dell'autorità dello Stato e il nel suo ordine civile ed economico
Secondo le proposte che egli d'accordo con il Minghetti avrebbe fatto Appio nono con la missione Pantaleoni Passamaglia tra la fine del sessanta e l'inizio del sessantuno
Ha una rinuncia della Chiesa al potere temporale sarebbe seguita un'analoga affrancatura della Chiesa dei vincoli imposti le nei secoli dal potere civile
Una corrente revisionista cattolica visto nell'opera di Cavour un orientamento da Risorgimento anticattolico
Ma la sua concezione sintetizzata nella formula libera Chiesa in libero Stato
E la stessa caduta dello Stato temporale preconizzato a da Cavour nel discorso B del marzo sessantuno
Sarebbe stata riconosciuta valida Ai fini di una migliore testimonianza religiosa nel mondo moderno da pontefici come Paolo sesto un secolo dopo
La conclusione della politica a largo raggio di Cavour di cui abbiamo cercato di indicare individuare le principali direttive è nota
L'alleanza con la Francia di Napoleone terzo ansiosa di conquistare l'egemonia del sul continente a spese dell'Impero asburgico porta alle vittorie militari dei rivolgimenti interni negli Stati padani
Che gli riesce a pilotare con Governi provvisori filo piemontesi
Anche con l'appoggio della società nazionale ossia della sinistra
Alle dimissioni del conte dal Governo dopo l'armistizio precoce voluto dall'alleato francese colla ossia ancora padrona del Veneto segue un suo ritorno al potere in cui egli riesce a riavviare i movimenti interrotti
Giocando sugli stessi sentimenti e interessi del terzo Napoleone Savoia e Nizza e sulle simpatie dell'opinione europea attua i plebisciti annessionistico Emilia in Toscana
Che sono la prova pubblica della volontà di appartenenza di quei popoli
Cavour prende le distanze per ragioni ideologiche diplomatiche
Cavour prende le distanze per ragioni ideologiche diplomatiche dall'iniziativa garibaldina nel Mezzogiorno
Ma dopo i successi del generale i riuniti in un'iniziativa considerata rivoluzionaria dalle cancellerie
Si propone
Un in all'Europa come normalizzato ore e quindi l'azione militare attraverso le pontificie Marche Umbria viene giustificata per impedire esiti rivoluzionari
E richiamare Garibaldi al valore dell'unica unità possibile realizzata poi con il consenso dei plebisciti ecco per l'annessione al Regno di Vittorio Emanuele
Allorché nel marzo sessantuno si compie la proclamazione del Regno d'Italia
Questo si presenta come uno Stato nazione comprendente quasi tutti i popoli dell'antica espressione geografica ricordate mettere
Con i suoi ventidue milioni di abitanti è una monarchia antica illegittima Pierre rassicurante per l'Europa e grande abbastanza da poter esercitare una propria indipendenza nel consesso internazionale
E sorretto da un Governo liberal costituzionale espresso dal Parlamento e non dal sovrano
E non solo realizzarne i termini allora possibile la tre possibili la triade unità libertà e indipendenza l'anelito dei patrioti da decenni
Ma si dichiara pronto ad avviare uno sviluppo moderno politico civile economico dell'intera compagine attuale
Un cammino lungo cinquant'anni ma che porterà alla crescita
Della istruzione e della partecipazione politica dei ceti popolari
Ringraziamo il professor Belardinelli per il suo excursus ora il diritto sul
Su una parte del della storia del Risorgimento cioè quella più prettamente liberale rapporti con il cattolicesimo
Bene cari amici saluto anche tutti gli altri amici che numerose hanno trovato posto nelle altre sale e che evidentemente
Ci vedono attraverso il il video evidentemente ci siamo regolati male comunque con gli spazi importante comunque ecco essere qui e appunto festeggiare tutti insieme questa questa giornata abbiamo scelto per questa giornata
Un titolo che si conclude con viva l'Italia viva l'Italia per noi richiede
L'ottantotto virgola clausole
Viva l'Italia per noi ieri
Per noi ieri che si celebra ma anche per l'oggi che si vive è importante ricordare la nostra unità nazionale perché essa è il primo dei simboli della nostra identità nazionale del nostro essere italiani
Sin dalle origini più profonde risalenti che sono state coronate dal Risorgimento
Cari amici la nostra identità nazionale la nostra unità nazionale prima ancora che nella forma
Statuale si fonda sul dato reale sociale della convergente complessità del Paese la cultura
Lingua la storia ricordiamo Manzoni nel marzo mille ottocentoventuno una d'arme di lingua d'altare di memorie di sangue di corpi
Ebbene
La lingua bei tempi di Dante
La lingua il segno della parola della cultura ma la lingua conta poco hai lo vediamo ahimè per quell'antimeridionalismo che non nasconde disprezzo verso la cultura
Ebbene amici
Io ritengo
Che l'anticultura sia ancora più preoccupante dell'antipolitica
Oggi
In un momento in cui pare che il PC neri Hoecke pettegolezzi tengano il posto della politica
E più che mai giusto ricordare coloro che avevano una concezione alta altissima della politica
E che hanno forgiato l'unità del nostro Paese a sprezzo del pericolo e sacrificando i propri interessi individuali non pensavano prima di tutto a se stessi nella loro attività politica
Italiani che sono stati generosi coraggiosi disinteressati penso a Mazzini che l'otto tutte alla vita per l'unità e quando si realizzò Mori comunque in esilio senza che gli fossero condonate le condanne
A Garibaldi a Caprera che rifiutò la pensione a Bettino Ricasoli Crespo cross anche se stesso con la riforma agraria
Negli orribili carceri borboniche ci furono nobili che vollero essere reclusi con i compagni più poveri ebbene la migliore Stone via d'Italia è segnata da mille esempi di dedizione e questo nostro viva l'Italia è parte della simbologia di tutti
Quante vite quanti sacrifici sono stati segnati da questo grido generoso e definitivo
Quanti eroi quanti soldati si sono legati per sempre a queste parole pensiamo
Alle parole che venivano scritte in calce alle lettere dei condannati a morte di Risorgimento quelle lettere si chiude della scusatemi della Resistenza si schiude chiudevano sempre con viva l'Italia
Ora cari amici ci chiediamo
Cosa accade ora che queste tracce sembrano essere rese da taluno ma certe
Cosa accade ora che con l'avvicinarsi del centocinquantenario si vedono emergere tra loro connessi giudizi sommari e pregiudizi incolti volgari o falsificati su quello che fu il processo unitario
E vengono avanzati bilanci approssimativi e tendenziosi liquidatori del lungo cammino che fu fatto dall'ora dal diciassette marzo del mille ottocentosessantuno
Eppure innanzi I numerosi detrattori dell'Unità d'Italia
Vale la pena di evidenziare una considerazione su tutte e ciò è che da quella fatidica data il Paese è riuscito a suo ora vivere unito di fronte a pericolose fratture e a sommovimenti sociali a conflitti e a rivolgimenti politici
Dal ricantati Gio alla Grande Guerra dal fascismo la seconda guerra mondiale la guerra civile fino a giungere alla Repubblica
Un percorso lungo il percorso importante che da cittadino da sudditi c'ha fatto diventare cittadini che solari di quei diritti di quei doveri che sono regolati da quel documento rifondate che la nostra Costituzione repubblicano
Chiedendo qui
Ad un altro ad un altro dei nostri capi dei capisaldi della nostra identità nazionale la Carta costituzionale
La nostra Costituzione una tra le migliori al mondo una che spesso una Costituzione che spesso viene presa a modello da altri Paesi eppure del nostro Paese spesso viene così spesso bene così sovente in rissa
Viene sbeffeggiata io dico denigrata di neanche ignorata
Pensiamo a quanta fatica c'è voluta per noi italiani arrivare finalmente ad avere una Costituzione pensiamo a quelle che sono state concesse prima concesse e poi ritirate come quelle dei quello nella Costituzione concessa dei Borboni
Ebbene
Questa operazione di denigrazione della nostra Costituzione è sicuramente una operazione irresponsabile perché rischia di minare non soltanto uno dei fondamenti della nostro essere Nazione unità
Ma anche uno dei fondamenti della nostra coalizione sociale
Penso alla portata epocale storica dell'articolo tre quello sull'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge dell'articolo otto e uno
Nell'articolo uno che fonda la nostra Repubblica o sul lavoro
Ebbene
Amici queste non sono parole declamate ma princìpi reali in cui tutti noi ci riconosciamo che ci hanno consentito di darci quelle regole che guidano dovrebbero guidare la nostra vita di liberi cittadini
Ho detto liberi non a caso perché l'essere umano liberano suddito di nessuno e colui che prima di tutto sa di poter agire in piena autonomia e libertà
Entro confini che non sono segnati da clientele amicizie o favoritismi ma da regole certe assunte democrazia che valgono per tutti indistintamente
è lo stato di diritto lo stato del diritto dei diritti e dei doveri dei doveri e dei diritti
Questo essere liberi cittadini questo vivere in una democrazia piaccia o non piaccia a qualcuno e la democrazia per definizione è di tutti o non è di nessuno
Risorgimento inoltre è un'azione straordinaria per leggere la nostra storia presente il nostro presente
Pensiamo ad esempio alla questione delle questioni che è nata con il Risorgimento con unità d'Italia più che altro
Cioè la questione meridionale ebbene i due elementi che la caratterizzano e cioè la collusione delle classi dirigenti con le mafie e l'origine dello squilibrio economico del nord e sud
Sono analizzati nitidamente sin dalle prime inchieste parlamentari dell'Italia unita
Purtroppo però i tratti fondanti della questione sono rimasti tragicamente attuali io aggiungo anche che oltre no oltre a questo tra coloro che appunto vorrebbero Unitalia comunque più divisa che unita che ad esempio Regioni come
La Lombardia il Veneto sono Regioni dove attualmente c'è stata una espansione notevolissima proprio di quelle Maffi evidentemente non è un problema di tali unità nel malaffare
E ora cari amici vi parlerò di donne
Non vi tedierò
Non è ciò che non vi tedierò con col bunga bunga ma
Già liberaldemocratica da liberaldemocratica
Vi parlerò della donna e della sua dignità e di come la figura della donna si legga Risorgimento e questo collegamento sia oggi fondamentale per capire anche qual è il degrado dell'attuale vita politica del Paese
Dicevo la donna il tema della dignità dell'esserlo
Oggi che siamo costretti a vedere trascinate sulla scena di quello che era lo spazio della politica vicende
Penose grottesca e tragiche che con la politica tra virgolette hanno in comune solo il voler vanificare gli effetti della lunga strada di emancipazione
Per riportare di fatto la donna oggetto otto a merce
Mi sia consentito di pensare allettante coraggiose donne del Risorgimento
Daniel da Garibaldi a Cristina di Belgioioso alle tante donne della Resistenza che purtroppo ingiustamente sono state dimenticate perfino dalla toponomastica stradale delle nostre città
Ebbene ebbene amici
Mi sia consentito anche cogliere l'occasione in questa giornata di pensare
A un paladino della condizione femminile e cioè a Salvatore Morelli deputato un tempo ben conosciuto che ancor prima
Di John Stewart nonies si occupa del riconoscimento dei diritti delle donne in un'epoca che non li vedeva riconosciuti nessuna società in nessun Paese
E che veniva dal sud
Da Carovigno un piccolo paese della provincia di Brindisi lo dico per gli amici che vengono dalla Puglia che vengono alcuni anche da quelle parti veneti
Riuscì attraverso la forza delle sue idee che partirono al sud arrivarono fino al nord sono riprese al nord in Europa e nel resto del mondo
A chiedere collegi fu parlamentare per ben quattro legislature la parità dei diritti civili delle donne come risposta al Codice civile del mille ottocentosessantacinque che era un codice per lasciava le donne sottoposte ancora l'autorizzazione maritale minorenni a vita incapaci di gestire anche la propria dote impossibilitati ad ottenere il diritto di voto
Base di ogni altro diritto politico
E lei nel mille ottocentosettantaquattro presentò sette proposte di legge tipici anticipando di un secco le nostro diritto di famiglia del mille novecentosettantacinque e finalmente nel mille ottocentosettantasette fece approvare la prima legge a favore delle donne
Nel nostro Paese perché ho citato Morelli guardate
Non sto facendo una questione di genere sarebbe troppo banale anche riduttivo farlo soprattutto in una giornata come questa ma
Io credo che sia molto importante far vedere come quando la politica riusciva comunque a trasportare nella società idee forti riusciva anche a guardare molto molto lontano non si preoccupava dell'immediato di usciva guardare oltre ad avere una strategia che ha attraversato i secoli fino ad arrivare ad oggi
Ebbene Borrelli era importante anche per un'altra ragione perché credeva che il sentimento fosse anche intelligenza portasse a comprendere i drammi della storia e che la rigenerazione della società
Passasse anche attraverso il riscatto della condizione femminile
La donna ebbene io vorrei procedere vederla procedere
In avanti nella sua vita pubblica e attiva con tutta la dignità sostanziale senza quell'insulto artificiali di quelle che io chiamo riserva è più che quote rosa
La donna essi il molo e paradigma dell'espropriazione della politica da parte dell'antipolitica della cultura da parte dell'anticultura
La donna perché è importante parlarne in questo momento più che mai perché è la metafora della sofferenza
Per quella che dovrebbe essere la politica
Ridotta al disgusto degli elettori le istituzioni svuotate o il rise i valori collettivi e che rappresentano la civiltà degli italiani abbassati ad arnesi da buttar via perché non sono funzionali alla video Croazia
Viva l'Italia
Viva l'Italia dicevamo
E siamo qui
Per l'Italia del presente e del futuro di noi e dei nostri figli per riscattare la politica dall'antipolitica per far convergere in una nuova prospettiva così come fece Cavour con la società nazionale le forze che si
Conoscono nella condivisione dei principi fondanti l'unità e la Costituzione che si riconoscono nel senso dello Stato nella cultura autentica delle libertà
Molteplici sono le sfide davanti a noi fra tutte la prima eh Condi riqualificare la politica il difendere L'Unità nazionale non temere
Non temere
Di evocare l'importanza dell'etica della politica per far sì che la scena pubblica torni credibile e partecipata dai cittadini
Noi noi liberaldemocratici intendiamo rivolgere lo sguardo oltre alla concretezza dell'oggi e alla strategia per il domani
Perché si affrontino i temi reali del Paese per i lavoratori che perdono il posto di lavoro per i giovani che non riescono a trovarlo per tra i cassintegrati gli imprenditori e tra questi per quelli che non vogliono più rischiare nel nostro Paese e coloro che sono costretti a chiudere la propria attività
Noi liberaldemocratici non ci tiriamo indietro e pensiamo che il lavoro sia pane e dignità e vada pertanto posto al centro del dibattito politico in quanto forte elemento di coesione nazionale
E intendiamo colme ergere con tutti coloro che con senso di responsabilità nazionale intendono come noi riportare al centro della vita collettiva in merito l'etica la legalità
Dicevo all'inizio dell'importanza della storia che ha condotto l'unità la democrazia la storia e quindi anche come maestra di vita e di conoscenza
Mi viene in mente il motto di Luigi Einaudi che diceva conoscere per decidere ossia solo il medico che conosce la malattia in grado di curarla
Ebbene e per questo che e concludo con l'auspicio che da questo tributo dei centocinquant'anni dell'Unità d'Italia che oggi stiamo celebrando si superino tra tutti quelli che dovrebbero essere che dovrebbero convergere in questa prospettiva
Contrapposizioni secondari che stranamente hanno condizionato la vita politica e che si valorizzi il buono che in Comune negli annali sì e nella prospettiva
Lo spirito generoso e lungimirante dei nostri padri risorgimentali
Ci sia di riferimento con l'intento di un Paese migliore coeso per far fronte alle difficoltà attuali e alle sfide del futuro ed infine possa la politica
Tornare a valorizzare interessare anche i giovani anche in questo rito il Risorgimento ci sia di monito
Fu quella una storia di giovani di reali di utopie generose e realizzate con lo slancio dei vent'anni ma anche l'entusiasmo di una nuova generazione
Pensate che Mazzini cominciò a sedici anni Garibaldi a denti Pisacane era poco più grande così come molti dei garibaldini e tra questi c'era permettetemi anche un mio bisnonno
Cavour il grande vecchio se ne andò ad appena cinquant'anni ebbene quando
Inc incontro tra
No no no no sto parlando
Sto parlando di altri tempi stavo guardando gli altri
Ma sa è importante comunque farli appassionare questi giovani in qualche maniera e dicevo c'è il
Bellanti ormai insomma ecco diciamo la verità allora
Dei vari lei vari
Nei vari incontri con i giovani quando mi capita di incontrarli nelle università nelle scuole sono sempre numerosi rivedo sempre molto interessati ma anche all'inizio uscenti ICI hanno paura di far sentire la propria voce io dico sempre loro ragazzi svegli attivi fatela sentire questa voce fate capire e che voi esistente che dovete prendere in mano le redini del vostro futuro non fatevi come dire se era in aree il disgusto di quello che vedete
Tutto può cambiare
Tutto ancora essere migliore l'importante ecco da un lato che giovani facciano sentire la propria la propria voce che questo sia loro concesso e quindi io dico i giovani la voce
La speranza la nostra speranza che riponiamo in voi per la rinascita della politica annoi non resta che una responsabilità importante che è quella del buon esempio grazie
Bene adesso abbiamo la la parola al Presidente Pier Ferdinando Casini
Sono stato sollecitato
Dall'intervento di Daniela e dall'intervento
Precedente vita lo Tanoni e perché il professor Belardinelli si è soffermato su questioni
Di carattere prettamente storico
Ad inserirmi sulla storia perché quest'oggi il tema dei centocinquanta anni
Della nostra unità
Ma
O un bellissimo intervento scritto che consegno alla Presidenza e faccio qualche considerazione
Diciamo così a braccio
E se mi consentite cercando di attualizzare il discorso
Allora prima di tutto un grazie I liberaldemocratici un saluto agli amici del mai dire a agli amici che rappresentano qui Riccardo Merlo la senatrice già ai che rappresentano
Una voce di cui non ci possiamo mai dimenticare che sono coloro che nel mondo sentono come noi
L'orgoglio del tricolore dell'inno nazionale cioè gli italiani all'estero
Il tavolo
Italo Tanoni nella sua introduzione
Ha parlato di Progetto di Risorgimento politico
Io cari amici
Parlerei di una necessità politica che c'è oggi oggi nel due mila dieci non in un altro tempo
Oggi
Davanti alla gravissima crisi economica sociale ma soprattutto etica e morale di questo Paese
Oggi
C'è la necessità di stipulare un patto per la nazione un patto per la nazione
In nome dei valori
Della storia ma del futuro che noi vogliamo dare a questa Italia che scossa dalle fondamenta
Dunque un patto per la nazione
E
Questo patto a mio parere deve ricostruire un tessuto di questi di queste tali
Guardate ci sono due fatti lo ripeto in questi giorni che mi hanno colpito drammaticamente che non riguardano la politica
Che riguardano il costume il degrado dei costumi italiani
Questi due fatti mi hanno colpito come cittadino come padre come uomo prima ancora che come politico il macabro pellegrinaggio per la visibilità di una fotografia nel nel
Nella davanti al garage di Gravina dove una povera ragazza è stata uccisa da i familiari in modo barbaro
Non è pietas non è il sentimento di una preghiera il suffragio di chi se n'è andato è
La malattia contagiosa di quello che Daniela definito videocracy è proprio così
E nello stesso tempo gli applausi davanti a un giovane che viene prelevato dai carabinieri perché ammazzato a pugni una donna gli applausi dei suoi amici
Qui sta capitando qualcosa di grave e chi non se ne rende conto echi davanti a questo un degrado a questo disfacimento italiano
Pensa di poter ancora del spazio per personalismi o per rivendicazioni personali io credo francamente amici per fuori dal mondo che non ha capito che cosa sta avvenendo
E quello che è il sentimento comune
Centocinquantesimo anniversario occasione per riflettere su chi siamo sul percorso fatto sui traguardi futuri allora io debbo qui caro vita lo denunciare
Un
Primo problema noi abbiamo vanificato l'impegno al centocinquantesimo anniversario
Lei istituzioni che erano state delegate
A
Ricordare a mettere in piedi e venti
Hanno perso l'occasione già persa del centocinquantesimo anniversario basta vedere
I propositi che vi erano sei mesi fa Elia
Le realizzazioni che sono state poste in essere siamo a vero
Noi ci apprestiamo ad entrare nel centocinquantesimo anniversario
Avendo già perso l'occasione per
Un momento di riflessione dignitosa su quella che è l'esperienza straordinaria di questo Paese
Eppure avremo da riflettere
Perché noi abbiamo
Grandi questioni che attanagliano l'Europa pensiamo alla xenofobia a razzismo ma non dimentichiamocelo al separatismo
Pensate che nel vicino Belgio fiamminghi e valloni oggi sono un passo
Dalla richiedere entrambi per l'impossibilità politiche di trovare un'intesa una separazione del peggio e si parla
Di una sorta di possibilità di
Ridurre il Belgio ha una confederazione
Le malattie che abbiamo noi
Se non fuorvia razzismo separatismo sono le malattie europee non è che l'Italia si è inventata qualcosa di particolare ma noi stiamo scherzando col fuoco noi non stiamo avendo la consapevolezza
Che una classe dirigente matura deve avere di non sottovalutare queste malattie perché sono malattie contagiose che rischiano di mettere in ginocchio il nostro Paese
Separatismo
Guardate che se l'Europa ed è facile che non riesca a vincere la sfida
Davanti a cui l'Europa è perché anche l'Europa in una profondissima crisi
Bene
Se gli Stati nazionali Siria approprieranno sul disegno nostro di un'Europa comunitaria delle vicende del nostro tempo guardate che il rischio della separazione italiana c'è
è un rischio forte è un rischio che nasce dalla consapevolezza sbagliata ma che esiste che è diffusa non solo agli elettori leghisti anche negli elettori nostri
Di una parte del Paese e che il nord sta subendo il pregiudizio dei ritardi del sud
E il sud rischia di rispondere malamente a questa sfida
Perché invece di fare le necessarie autocritiche oggi al sud si organizzano improbabili leghe commesse davanti o le lega del nord il sud potesse affidare
A presunte le idee del sud all'autotutela dei propri interessi
Cioè un'Italia anche sul piano politico
In cui il separatismo domina in cui non si si fida più dei partiti nazionali ma si affida sindacato corporativo territoriale l'autotutela di realtà geografiche
è una cosa gravissima su cui noi non stiamo riflettendo adeguatamente
E io voglio dire i cittadini del Mezzogiorno che sono in questa sala oggi guardate che il giorno in cui il sud non riuscirà più a bere
Tutelare detta da una politica nazionale che necessariamente è una politica di compromesso anche territoriale ma nel momento in cui il sud
Rifluire ai ieri e butterà le proprie speranze in una sorta di leghismo meridionale avrà già perso la battaglia col Nord sarà destinata inevitabilmente a marginalizzati ancora di più
Noi
Abbiamo una classe politica che Starsky alzando col fuoco abbiamo una politica che ha assegnato a questi
A queste pulsioni territoriali la titolarità della guida politica nazionale vedete non è
E non stiamo parlando di federalismo
Perché il federalismo in linea teorica può essere una cosa positivissima il problema è come il federalismo viene declinato il problema è come il federalismo sia attuale il problema è quanto
Nel federalismo c'è di autogoverno moderno della comunità locale e quanto c'è
Di difesa egoistica corporativa di una parte del territorio a danno dell'altro
Questi non sono temi che riguardano la storia del passato dei nostri centocinquanta anni d'età passati
Ma sono
Elementi che rischiano drammaticamente di caratterizzare non i prossimi centocinquanta anni del futuro purtroppo ma i prossimi cinque dieci quindici anni
In cui rischiamo di convivere con questi elementi a mio parere regressivi
Attenzione attenzione voi che siete liberaldemocratici molti di voi hanno fatto politica anche nella cosiddetta Prima Repubblica
Populismo xenofobia razzismo strumentalismo sono questioni sempre esistenti ma in passato la politica cercava di governare queste pulsioni
E vinto o minare alle
Oggi abbiamo una politica che utilizza queste pulsioni ma gare per avere qualche decimale elettorale in più e pensa
Dal populismo di ricavare a vendita elettorali questa è un errore storico
Incredibile
E infine voglio dire un'ultima cosa
La democrazia dell'alternanza io credo alla democrazia dell'alternanza
Non credo a un bipartitismo che non ha radici e possibilità di essere radicato nel nostro Paese
Come se i fatti dimostrano e non credo un bipolarismo primitivo
Che ha assegnato a Di Pietro da un lato alla lega dall'altro il dominio della politica italiana e anche questo scusate mi non parlo con opinioni ma cito i fatti perché quello è quello che è capitato queste quello che è capitato negli ultimi tempi bene
Io credo alla democrazia dell'alternanza
Ma la democrazia dell'alternanza si nutre
Di un minimo comune denominatore di valori condivisi
L'unità nazionale Daniela come tutti giustamente hai detto è uno di quei valori indisponibili
Che non può essere patrimonio di parte deve essere patrimonio comune tra chi si contende il governo del Paese
Allora dopo sedici anni di questo bipolarismo dell'era berlusconiana e lo dico con rispetto verso tutti i protagonisti di questa stagione naturalmente con grande rispetto anche verso Berlusconi
Dopo questi sedici anni oggi è il momento dei bilanci
E il bilancio non può che essere negativo
Negativo non in base ai pregiudizi
Ma se io chiedessi a un protagonista della politica di questi sedici anni mi spieghi qual è uno
Uno è un problema uno il problema che in questi sedici anni è stato risolto per il nostro Paese mi spieghi che cosa
Che cosa si è fatto
Che cosa si è fatto concretamente magari in termini di rapporto tra le generazioni per i giovani
O in termini di concorrenza di competitività del Paese o in termini di ammodernamento del nostro apparato
Dopo sedici anni noi siamo stati diciamo alluvionati da una politica degli sfotte della propaganda che ha lasciato drammaticamente il campo rispetto
Alla necessità che questo Paese aveva di fare scelte anche impopolari
Ma che caratterizzava se perché mette sono le basi per un futuro serio e un futuro
In cui veramente l'Italia possa guardare con serenità I prossimi centocinquant'anni
Io sto mi auguro amici ho terminato davvero mi auguro che in queste ore
La politica dei muscoli scenda in campo la politica dell'attesta della ragionamento
è finita un'epoca è finito un Governo io mi auguro che i protagonisti ne prendano atto con serenità capendo che ogni cosa un inizia una fine
E il fatto che questa epoca finiscano vuol dire che questa epoca non abbia potuto avere anche qualche elemento positivo ma oggi è necessario aprire per il nostro Paese una fase nuova équipe Techint
Di posta colera
L'inizio di una fase nuova per un legittimo ma solo individuale personale interesse o per un accanimento rispetto alla sedia la poltrona che occupa perderebbe l'occasione storica
Di dare un contributo a un'Italia di domani che sta nascendo ecco perché io credo
Che il Patto per la nazione oggi non sia una possibilità ma un dovere
Ringraziamo il presidente Casini per il suo intervento le sue parole illuminanti adesso la parola al senatore Francesco Rutelli
Il centocinquantenario dell'Unità eh il compleanno della Nazione italiana
Coincide con un passaggio cruciale per la vita della Repubblica di oggi
Gentilissima è amiche e amici del Gruppo dei liberaldemocratici caro Italo cara d'cara Daniela avete azzeccato l'argomento e avete anche fatto una cosa politicamente azzeccata mi complimento con voi
Io starò e io starò a metà tra il discorso tutto politico di di
Molto condivisibile per Ferdinando le cose più legate al tema di oggi ma come vedrete cercherò di tenerle
Assieme
Perché è un appuntamento mi chiedo con l'Italia che cresce dall'atto di nascita del mille ottocentosessantuno
Al cinquantenario del mille novecentoundici di Roma Capitale
Al centenario del minore novecentosessantuno in pieno boom economico
Oppure stiamo pericolosamente andando all'indietro da un ventennio ad oggi
Consentitemi una nota personale è capitato descrivere l'introduzione a un volume sulla lettera agli onesti di tutti i partiti di Felice Cavallotti
Ho ripercorso la sua vita coraggiosa di patriota garibaldino poi leader di quella che si chiamava l'estrema ovvero la minoranza radicale democratica nel Parlamento unitaria
Negli stessi giorni ho preparato un intervento al Senato c'erano anche Presidente Fini Pier Ferdinando Casini a Francesco Cossiga un omaggio Francesco Cossiga al quale rinviamo anche oggi
Una memoria
Sincera e ho rintracciato le sue radici di cattolico liberale anche nell'esperienza di Antonio Rosmini questo modo ho potuto riflettere su un punto
Quelle due minoranze che furono poste ai margini
Dal predominio rispettivamente di Crispi e di Cavour
Sono state però determinanti entrambe determinanti per rendere e far restare l'Italia unità e anche per il consolidamento delle sue istituzioni
Perché come ha ricordato professor Belardinelli tutte le diverse correnti della politica risorgimentale poi unitaria condividevano
Pur avendo sostanziali differenze e anche violente divergenze il senso del cammino della patria
Anche la questione romana anche rapporti travagliati con la Casa Savoia anche le distanze enormi
Che esistevano tra le realtà culturali e sociali di nord e sud e tra i territori italiani non ponevano in discussione quella direzione di marcia nazionale e unitaria
Vi hanno contribuito ciascuno a suo modo tutti i dirigenti della stagione fondativa dell'Italia moderna anche quelli più radicalmente avversari tra di loro
Perché oggi in Italia questo ventennio di bipolarismo cui tutti qui abbiamo
Partecipato appare invece a molti come un ventennio di indebolimento
Se non di arretramento del nostro faticoso cammino unitario
Non passa settimana senza che il Presidente della Repubblica al quale credo dobbiamo rivolgere il saluto la gratitudine che la rinnovata fiducia di tutti noi
Non passa settimana senza che richiami i rischi delle fratture dell'indifferenza del degrado dei valori dell'unità nazionale ma è normale questo
Non è una cosa seria grave che
Il garante dell'unità nazionale il Garante dalla Costituzione sia in qualche misura costretto settimanalmente che incontri gli studenti o gli imprenditori le categorie produttive
Le forze sociali a lanciare il suo allarme su unità
Nazionale non stiamo sottovalutando
Questa deriva che iniziata e quasi omeopatica mente la stiamo subendo le sue conseguenze a noi che siamo politici a noi che siamo parte in causa dal novantatré ad oggi tocca dunque di esprimerci
Su cosa sia stato sbagliato che su cosa occorra fare adesso la mia opinione che l'Italia
Che è stata squassato tra da una triplice devoluzione di potere
Si sia affidata a un'architettura politica che avevamo immaginato sperato
In grado di governare queste imponenti cambiamenti ma che invece ha fornito un contributo pessimo
Lettere ed evoluzioni
Riflettiamoci praticamente sono avvenute in contemporanea hanno riguardato il trasferimento di poteri alle istituzioni comunitarie europee
Di cui insomma nei momenti più significativi pensiamo al Trattato di Maastricht all'ingresso nell'Euro italiani si son sentiti parte li hanno accolti come un positivo vincolo esterno
Il massiccio trasferimento di poteri di governo e di risorse alle Regioni secondo l'evoluzione
E il vortice che ha trasferito Equasis materializzato poteri un tempo nazionali che si chiama globalizzazione globalizzazione finanziarie economica del mercato del lavoro delle comunicazioni
Durante questi processi questi tre potenti processi che sono svolte in contemporanea molti di noi pensavano che l'Italia avesse imboccato la strada giusta la strada della maturità Repubblica
Dopo il crollo del muro dopo la scomparsa della esperienza tragica del comunismo
è sembrato che la deflagrazione della Prima Repubblica potesse liberare la competizione democratica in Italia dalle catene già arrugginite della guerra fredda
Ma il bipolarismo italiano purtroppo non è stato la stagione dello
Non abbiamo visto crescere un'alternanza tra coalizioni coerenti ed efficaci non abbiamo visto consolidarsi il ruolo di istituzioni moderne bene organizzate garanzia
Di correttezza nel libero gioco politico non abbiamo visto nascere nuovi grandi solidi partiti affacciarsi una miriade di piccole formazioni e presentarsi rapidamente fallire
Partiti grossi
Ma senza progetti politici alti
Ne identità degna di questo nome
Ecco l'identità amiche e amici del problema su cui
Dovremo interrogarci a proposito dell'Italia che sta per compiere centocinquanta
L'identità di una nazione quando è viva è una forza invisibile ma potentissima
Da tutte le rilevazioni dell'opinione pubblica sappiamo che emerge
Il fatto che gli italiani abbiano le idee molto chiare su quali cose rappresenti non meglio l'identità nazionale
La bandiera tricolore e l'inno di Mameli
Ma
Ma oggi Tafuro sperando un partito che ha costruito la sua identità politica proprio sulla denigrazione della bandiera e dell'innovazione
Il patrimonio culturale storico ed artistico
Ma oggi si sta procedendo allo smantellamento delle capacità di tutelarlo e di valorizzarlo nei fatti si rischia il suo progressivo smantellamento fisico visti
Italia irresponsabili che il ministro dei beni culturali non si dimostra capace di impedì
Le virtù
Le virtù imprenditoriali le virtù dell'ingegno dei talenti che si traducono in Italia nelle produzioni eccezionali il made in Italy ma oggi le si sta
Abbandonando loro destino
Invece di incentivarle supportarle nelle sfide sempre più difficili della competizione internazionale
Le virtù civili infine che riescono sempre ad affiorare anche nei momenti più bui della nostra avventura nazionale terrorismo
Le aggressioni delle mafie anche le calamità naturali ma qui pure sembra che ci sia una parte della politica che non riesce
A difendere e a rinvigorire la legalità
Una serena non ideologica non fanatica non settaria promozione della legalità che è il terreno della cultura liberale del rispetto della legge della responsabilità civica
Bene care amiche e amici qui si incontrano uomini politici che sono stati parte di schieramenti diversi in questi vent'anni
Eppure in questo momento così critico dalla vita nazionale abbiamo dei punti in comune molto importanti
Sempre più importanti
Vogliamo cercare di dare alla nostra Italia una identità nel ventunesimo secolo che non sia infedele rispetto la sua storia
Vogliamo riconoscere l'identità degli italiani a partire certo dalle loro testimonianze migliori quelle degli eroi civili
Ma assieme a quelle di chi lavora onestamente
Di chi si sacrifica per migliorarsi e migliorare la condizione propria della propria famiglia della propria impresa anche questa e l'Italia
Sana coraggiosa che ci fa ben sperare per il futuro in certi momenti e soprattutto questa che va ringraziata nei tempi difficili che stiamo vivendo
Perché
L'identità positiva di un Paese e innanzitutto un fenomeno collettivo
Persone individui forti della loro libertà condividono un progetto e formano il destino di una nazione
Noi
Rivendichiamo la difesa dei simboli dell'unità nazionale tanto più di fronte agli imbecilli che lì denigra
Che vi prego al di là della simbologia non crediamo non crediate che in Europa non siano
Pronte per le forze importanti come si diceva un tempo al nord delle Alpi
Che aspettano di spartirsi d'Italia
I suoi interessi
Le realtà
Che abbiamo costruito che sono state costruite dei nostri genitori e dalle generazioni precedenti
Noi rivendichiamo il valore del nostro patrimonio culturale e della creatività contemporanea tanto più di fronte ai mediocri che se lo dimentica
Noi vogliamo affidare il ritorno della crescita economica al talento di impresa e alla capacità di lavoro degli italiani non certo all'assistenzialismo né al dirigismo conservatore
Vogliamo promuovere la ricchezza dei territori attraverso la loro autonomia li vogliamo responsabilizzare e anche per questo vogliamo un sud più sanno ed efficiente
Ma senza la demagogia di chi sostiene che federare significa dividere federare significa unire e i nostri patrioti non hanno fatto l'Italia unita perché arrivasse qualcuno a dividere la centocinquanta anni dopo
Noi
Pensiamo che in politica
Si ha tempo di unire coloro che erano lontani ancora fino a poco tempo fa e vogliono lasciarsi dietro le spalle quelle divisioni del passato
Piuttosto vogliono unirsi in su visioni del futuro
Perché sono gli italiani ad essere stanchi di una contrapposizione che ci ha portati fuori strada
Che ha alimentato populismo xenofobia demagogia inconcludente
Gli italiani vogliono che siano costruite per l'economia il lavoro l'impresa delle famiglie le soluzioni difficili e necessari
Italiani non vogliono perdere l'orgoglio e il gusto di riconoscersi nelle capacità nella bellezza e nella forza civile dell'Italia migliore di questi centocinquanta anni
Per questo siamo qui e per questo siamo insieme ringrazio
Ringraziamo il senatore Francesco Rutelli per la lungimiranza e per la concretezza e adesso diamo la parola al Presidente della Camera dei deputati onorevole Gianfranco Fini
Care amiche e cari amici anch'io inizio doverosamente ma in modo sincero con un ringraziamento
Ringraziamento a Italo Tanoni Daniela Melchiorre per l'invito ma soprattutto come è stato ricordato prima anche da Casini da Rutelli per
La sagacia politica
Perché il convegno che si stavo svolgendo quest'oggi è un convegno che partendo
Da una dovere civico che è quello di ricordare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale da però anche l'occasione per un confronto tra
Opinioni e anche per indicare delle comuni tra aspetti
è stato detto molto
E non voglio ripetere alcuni concetti che condivido cercherò a braccio come hanno fatto gli altri amici di dare a questa platea qualche ulteriore elemento di riflessione
Partendo da una considerazione
Una considerazione che
Viene fatta da tutti coloro che sono consapevoli che la memoria storica è una patrimonio di cui un popolo non si può privare
Un popolo che non sa che cos'è un popolo che dimentica le sue radici un popolo che in qualche modo non conosce la storia patria è un popolo che difficilmente capace di costruire un avvenire degna di tale nome
E questa considerazione apparentemente scontata apparentemente banale è la ragione per la quale ricordare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità e qualche cosa di più di una sterile ricorrenza è un dovere che deve essere avvertito in particolar modo dalle istituzioni
Dalle istituzioni e dalle forze politiche se le forze politiche vogliono essere in sintonia con quello che è l'obiettivo di una forza politica vale a dire perseguire un interesse che l'interesse della pochissimi interesse di una comunità
Ricordare il centocinquantesimo anniversario della nostra unità significa quindi ripercorrere le tappe salienti di quel percorso ma farlo con l'antidoto
Indispensabile per evitare scivolate retoriche per evitare di parlare un linguaggio
Che non interessa in particolar modo ai più giovani per evitare in qualche modo i
Rimettere una dietro l'altra allettanti con del nostro Risorgimento
Perdendo di vista il legame con la quotidianità e soprattutto la prospettiva
è la ragione per la quale io sto cercando sia come Presidente alla Camera sia come cittadino impegnato in politica di leggere il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia con una un altro quesito
Che cosa significa essere italiani oggi
E che cosa significa essere italiani oggi in un'epoca storica caratterizzata da molti elementi nuovi
Non soltanto rispetto alla centesimo anniversario dell'Unità d'Italia se confrontiamo Italia del due mila e undici con l'Italia del mille novecentosessantuno e di tutta evidenza che si tratta di due mondi diversi
Ma le grandi novità storiche epocali si potrebbe dire con le quali siamo chiamati a confrontarci sono la vita
In qualche modo manifestatesi negli ultimi quindici vent'anni
Credo che da questo punto di vista la data ineludibile rimanga quella del mille novecentottantanove intesa come spartiacque tra una società quella europea
Divisa dall'ideologia ad una fase post-ideologica ed in cui il venir meno del totalitarismo comunista per certi aspetti dato il via ad un'accelerazione della storia
Siamo in una fase in cui
Essere italiani oggi significa confrontarsi con lo ricordava prima Francesco Rutelli delle cessioni di sovranità
Presupposto di uno Stato nazionale sempre quello dell'esercizio di una sovranità noi viviamo in una fase in cui molte quote di sovranità sono state liberamente democraticamente trasferite da Roma a Bruxelles
Quel processo di integrazione europea che ha fatto che ha visto l'Italia protagonista noi siamo uno dei sei soci fondatori dell'Unione è giunto ad un momento tra i più alti
Basti pensare al fatto che non soltanto noi italiani ma tanti altri Paesi europei non tutti ma tanti altri Paesi europei hanno liberamente ceduto
Quella che nella iconografia classica era una delle tre caratteristiche della sovranità la moneta
La sovranità esercitata con la spada e quindi le Forze Armate la sovranità esercitata con la moneta noi oggi abbiamo l'euro non c'è più una lira quote di sovranità che sono state trasferite altrove
E questa grande novità si coniuga con un'altra novità che in qualche modo è conseguenza
O comunque è strettamente intrecciata al trasferimento di sovranità tutte le giustamente ricordava sovranità verso l'alto l'Europa e sovranità verso il basso possiamo dire così le Regioni il nuovo assetto federale ma attenti perché questa cessione di sovranità
Pone un'altra grande sfida che dobbiamo analizzare se pensiamo al centocinquantesimo e a cosa vuol dire essere italiani ANCI l'altra grande sfida è quella del luogo in cui si tutela l'interesse nazionale
E per certi aspetti che cosa significa oggi tutelare l'interesse nazionale
Perché tutelare l'interesse nazionale nell'epoca della globalizzazione
Significa tutta una serie di approcci che non hanno nulla a che vedere con quelli di dieci venti o trent'anni fa oggi chi è che può pensare a politiche di tipo professionista atassia dogane a bandiere
Oggi siamo in una fase in cui se mentre paghiamo la borsa di Tokyo vacilla
I nostri risparmiatori ne hanno un danno cospicuo siamo in una fase in cui
La sovranità è stata delegata e l'interesse nazionale sempre più all'insegna di una dimensione globale
E come se non bastasse
C'è un'altra grande novità siamo in una fase storica in cui la società star rapidamente mutando e diventa sempre di più una società plurale o se volete una società multipla
Perché siamo una società in cui minoranze destinate però a crescere in termini numerici
Portano nella carattere unitario della nostra identità nazionale elementi di diversità è una società sempre più multietnica multiculturale e multirazziale
La grande sfida dell'emigrazione è una sfida nuova per l'Italia ma è una sfida che sta cambiando in qualche modo il volto della nostra società
E allora riflettere su cosa significa essere italiani oggi centocinquanta anni dopo L'Unità significa in primo luogo a mio modo di vedere confrontarsi con questi tre macro scenari
L'interesse nazionale oggi non si tutela più come è stato fatto fino a qualche anno fa con logiche soltanto di tipo domestico domestico nel senso anglosassone il termine nazionali
La sovranità non è più una sovranità che può essere delegato esercitata all'interno dei confini statuali
E in più abbiamo una società che sta cambiando rapidamente parte della sua identità in ragione di quello che il rapporto con le immigrazioni e in qualche modo con la fase storica che viviamo
Se questo è vero credo che sia vero il primo compito di una politica lungimirante di una politica
Che abbia un minimo di consapevolezza del suo ruolo
Quando si dice e so che voi lo dite spesso e fate bene la centralità della politica cosa si intende dire che non ci si può limitare a gestire l'esistente
Se questo è vero il primo dovere che ha una politica consapevole del suo ruolo è chiedersi sono tre fenomeni transitori o sono tre fenomeni al contrario destinati
A durare nel tempo e a esercitare delle consegna determinare delle conseguenze sempre più incisivo
Io credo che nessuno possa dire che quei tre fenomeni cessione di sovranità globalizzazione dell'economia carattere multiplo della società di qui a qualche mese o a qualche anno li avremo dimenticati
Sono fenomeni destinati a essere permanenti e a cambiare radicalmente il volto della nostra società del nostro popolo per i prossimi venti trent'anni
Per certi aspetti sarebbe bello cominciare a riflettere non solo di cosa vuol dire essere italiani oggi ma di come immaginiamo l'Italia senza la presunzione di immaginarlo nel duecentesimo anniversario non ci saremo più ma comincia ad immaginarla fra venti o trent'anni
E qui secondo me c'è il primo il primo aspetto di una politica
Che in Italia è largamente deficitari
è una politica la nostra senza eccezione non faccio polemiche che nella migliore delle ipotesi si concentra sul presente
In molte circostanze AA USA lo specchietto retrovisore vale a dire polemiche che sono relativi a ciò che abbiamo
Gravissimo mentre
Gravissimo mentre
La politica cerca di guardare dinanzi a sé
E rarissimamente la politica si confronta con queste sfide e con altre non ho la presunzione di indicare quelli che sono come dire i prossimi appuntamenti io ne individua alcune ma ce ne saranno altre
Rarissimamente la politica si confronta con queste forti novità che stanno già cambiando radicalmente la nostra società
E allora credo che questo sia già un terreno di incontro tra formazioni politiche tra uomini politici che hanno storie anche recenti diverse
Ma che credo e non è solo un dato anagrafico
Una ironia in qualche modo quella di dire che c'è una giovane generazione in altri Paesi Jovanotti come noi sarebbero già al termine della carriera e che in Italia in Italia personaggi di quaranta quarantacinque anni
Emergenti non ce ne sono ed è affidato a chi mi ha più di cinquanta il compito di pensare all'Italia di domani non è ne è un merito che è una colpa è un dato di fatto che abbiamo avuto in eredità
Bene guardare all'Italia di domani cercando in primo luogo di capire di che cosa l'Italia di domani avviso
Fotografando lo in occasione del centocinquantesimo dell'Unità per almeno quelle tre sfide e provo a dare qualche contributo
Qual è l'antidoto diciamo di carattere politico culturale che dobbiamo avere
Per un progetto perché ho la politiche progettualità oppure e gestione dell'esistente oppure soltanto polemica su quel che è accaduto ieri
Per un progetto
Che consenta al nostro Paese di fronteggiare quelle tre sfide trasferimento di sovranità globalizzazione interesse economico carattere plurale della società il primo antidoto culturale io credo che consiste nell'avere ben chiaro
Che viviamo in una fase in cui
La patria non è più necessariamente soltanto la terra dei padri
Tutte le lingue europee patria vuol dire terra dei padri
Eppure proprio ragione del fatto che siamo in un'epoca che quella delle migrazioni in un'epoca che quella della globalizzazione in un'epoca in cui si pone il problema non solo in Italia dei nuovi cittadini
Già in Italia oggi ancor di più nei prossimi dieci o vent'anni ci sono italiani orgogliosi del loro essere italiani che si commuovono come noi quando vedono la bandiera che cantano come noi l'inno
Ma che non possono dire che l'Italia e la loro patria in quanto l'Italia e la terra dei loro padri perché i loro padri sono nati altrove ma loro che sono nati qui o sono arrivati qui piccolissimi si sentono perfettamente italiani
La patria fino a qualche tempo fa
Deve in qualche modo
Una
Delimitazione se volete così di carattere gioca Figo culturale oggi oggi in questa fase storica assunto una significato diverso non dico un significato ulteriore diverso
Ma se questo concetto è un concetto in qualche modo ritenuto valido è chiaro che poi ci sono delle conseguenze di tipo politico
Non solo per le leggi relative alla integrazione dello straniero ma anche ad esempio per tutto quello che è necessario fare
Per garantire che gli italiani si sentano parte di una comunità nazionale si sentano in qualche modo legati da un comune destino
Si sentano uniti in ragione di quel che quotidianamente viene fatto
Attenzione perché l'Unità d'Italia è un valore ed è una evidente banalità ma l'Unità d'Italia deve essere cementato giorno per giorno
Dalla autorevolezza delle istituzioni
Dalla capacità delle istituzioni di far sentire gli italiani tutti figli non soltanto di una storia comune no portatori di un medesimo destino
Se le istituzioni non hanno questa autorevolezza se le istituzioni non agiscono all'insegna di quella che chiamiamo una etica pubblica
Se in qualche modo non c'è piena consapevolezza del fatto che quel patriottismo repubblicano costituzionale più volte evocato può essere per davvero il motore la benzina per una unità di popolo
Che sia anche basata sulla capacità della politica di uscire dalla logica tipica del ideologie dello scontro
La logica teorizzata da Carl Schmitt per cui l'altro è inevitabilmente è soltanto un nemico
Noi non ci possiamo permettere in questa fase storica in questo frangente per garantire ancor di più l'unità del nostro popolo non ci possiamo permettere una politica che veda soltanto nell'altro il nemico
Io mi chiedo se volete un po'retoricamente
Ma per quale motivo e il problema non è il bipolarismo il problema è il modo con cui è stato articolato io mi chiedo per quale motivo soltanto in Italia
La semplice ricerca di un compromesso la semplice ricerca di ciò che può unire viene immediatamente bollato come caratteristica della peggior politica e come tradimento di chissà quale messianico mandato meglio
Non è così
è evidente che se vogliamo se vogliamo individuare degli obiettivi comuni dobbiamo necessariamente confrontare delle posizioni e scegliere quelli che possono essere i terreni di confronto
Ecco questo stare insieme questo sentirsi parte di una comunità di destino
Presuppone dicevo l'autorevolezza delle istituzioni presuppone
Un etica pubblica presuppone lo diceva Pier Ferdinando Casini quella cultura dei diritti
Che inevitabile a cultura dei doveri che inevitabilmente si accompagna la rivendicazione dei diritti
Presuppone quella capacità di essere esempio in assenza del quale si creano fratture che rischiano di essere ancor più pericolose delle fratture storiche la frattura nord-sud è antica
C'è il rischio in Italia di una frattura generazionale una frattura che porti i nostri figli e a non capire più né quella che è l'azione dei loro padri né tanto meno a non capire più il perché
Il nostro un popolo che ha avuto nel passato dei soliti momenti di unità ed i soliti momenti di reazione generale certe sfitti
Ecco questa consapevolezza di una politica che sa ben qualche modo individuare un interesse generale comporta inevitabilmente una stagione di riforme
L'autorevolezza delle istituzioni non è solo nei comportamenti l'autorevolezza delle istituzioni nella sfida anche con l'Europa comporta la capacità delle istituzioni di rispondere in tempi brevi
La grande sfida delle democrazie oggi e quella di unire la capacità dei Parlamenti di rappresentare la pluralità delle società
Con
Accanto alla rappresentatività dei Parlamenti la capacità degli esecutivi di decidere in tempi brevi
Nell'epoca di internet nell'epoca in cui tutto si gioca sul secondo non possiamo permetterci una democrazia non governante e al tempo stesso non possiamo permetterci una democrazia plebiscitaria e non rappresentate in
Questo è innegabile
Di riforma questo deficit di riforme è uno dei grandi problemi che rischia nel due mila undici di far a emergere un con un paragone se volete azzardato di fare emergere un
Un capo tutto sulle spalle
Della nostra generazione della classe dirigente attuale
è un paragone improprio chiedo scusa al professor Berardino agli agli storici ma se voi pensate a ciò che accadde dal mille ottocentosessantuno al mille ottocentosettantuno
Vale a dire nell'epoca in cui ci si muoveva con le carrozze trainate dai cavalli
In ordine
Alle riforme in ordine agli interventi per unire l'Italia dalla Corte dei Conti alle Ferrovie ai codici
Tutto quello che in qualche modo è stato fatto in quel decennio irripetibile ovviamente
Un paragone che non si può fare visto che era tutto radicalmente diverso era tutto basato ancora sul censo sulle lettere non c'è la democrazia non c'è la partecipazione popolare ma signori
Furono fatte riforme in quei dieci anni molto più incisive di quelle che in Italia si sono fatte negli ultimi vent'anni nonostante decine e decine di declamazioni di impegni e di
Accordi più o meno onorati e infatti
Allora autorevolezza delle istituzioni superamento di questa logica per la quale
L'altro in qualche modo è sempre necessariamente il nemico ma anche ma anche
Consapevolezza del fatto che la tutela dell'interesse nazionale
In una fase storica qual è quella in cui viviamo caratterizzato dalla globalizzazione inevitabilmente comporta l'onere delle scelte
O meglio inevitabilmente comporta il dovere di indicare delle priorità e credo che questo sia l'altro grande problema che attanaglia la politica italiano buona parte della politica italiana
Vale a dire
Il tentativo
Di
Accontentare o comunque di non deludere di non scontentare la massima parte degli elettori del nostro popolo tentativo evidente più che comprensibile senza accorgersi però che siamo in una fase in cui
O individuiamo delle priorità
E in qualche modo su quelle priorità investiamo anche in termini di risorse e se ci sono
Oppure quello che apparentemente più saggio
Vale a dire scontenti amo tutti nello stesso modo visto che non si possono accontentare tutti rischia di essere apparentemente la via più sagge in realtà la via più pericolose per difendere autenticamente l'interesse nazionale e mi spiego
Noi non possiamo oggi noi italiani nell'anno di grazia due mila e undici pensando al centocinquantesimo dell'Unità non possiamo pensare di sopravvivere alla competizione in un'epoca globale
A tutto quello che accade nell'ambito europeo se non abbiamo ben chiaro che l'unico modo per riuscire a mantenere il benessere acquisito
Governatore Draghi qualche giorno fa ha detto in modo efficacissimo ciò che molti padri di famiglia sanno e forse pochi politici sanno
Cioè che noi stiamo in qualche modo vivendo con la rendita acquisita nel passato che noi abbiamo ancora un po'di prosciutto ma ci avviciniamo sempre di più all'osso e si è chiesto ma fino a quando con
Continuo ad avere
Vere ciò che è stato acquisito dalle generazioni precedenti ma dati i ragazzi se ne stanno accorgendo Air
Qualche giorno fa leggevo uno studio interessante al tempo stesso preoccupandosi chiedete a dei ragazzi ma vi immaginate il vostro futuro migliore o peggiore
Quei ragazzi temo non oggi massima parte di vivere fra vent'anni peggio di come vivono oggi
Perché sanno che le hanno un certo tenore di vita in ragione della capacità della famiglia di appartenenza di produrre quel tenore di vita si chiedono quando non ci sarà più
Mamma o papà come sarà io la mia condizione quindi siamo in una fase in cui
Noi possiamo competere possiamo
Garantire il corretto siamo
Uscire dall'angolo
Possiamo evitare il declino
Ecco credo che ciò che unisce tra le tante cose che qui e che non siamo declini stili professione siamo consapevoli dei problemi ma poi l'Italia ha delle enormi potenzialità ce la può fare ovviamente a condizione di avere anche un progetto può viticolo di avere dell'istituzione autorevole quelli che dicono non c'è più nulla da fare confondono forse loro pessimismo con la realtà Italia ce la può fare a condizione però che
Per invertire la tendenza
Si indichi chiaramente su che cosa possiamo vincere la competizione
E badate il nostro Paese in termini economici non può vincere la competizione altro che puntando sulla eccellenza sulla qualità della produzione
Sul sapere sulla tecnologia avanzata su tutto quello che in qualche modo fa la differenza unità a quell'attitudine tipica degli italiani che la fantasia la voglia di fare la capacità di trovare una soluzione
Noi non abbiamo grandi gruppi industriali se non in misura limitatissima
In una fase quale quella in cui viviamo non si può mettere sulle spalle delle piccole delle medie imprese anche l'onere
Di trovare dei brevetti
Di sperimentare delle tecniche di produzione nuove di valutare delle pratiche di eccellenza o la ricerca è in qualche modo garanzia dello stato oppure inevitabilmente faremo quello che già sta accadendo che i nostri migliori cervelli andranno altrove noi siamo un Paese che ha
Immigrati più arrivo alle
Per lavori che gli italiani non fanno più
E quindi meno male che ci sono loro ma abbiamo una fuga di cervelli come non accadeva negli anni cinquanta sessanta queste il problema nazionale
E allora l'interesse nazionale oggi
è innanzitutto dire investiamo su quello che è il futuro i nostri figli sulle eccellenze sul sapere avanzato sulle tecnologie in qualche modo più più innovative cioè tutto quello che può fare l'ASP differenza rispetto ad altri grandi Paesi
è ovvio che non è una ricetta taumaturgica ma in qualche modo la pietra di un progetto
Ecco concludo così io credo che
Pensare all'Italia di ieri quella del centocinquantesimo anniversario confrontarla con la realtà di oggi obblighi necessariamente a individuare le strade lungo cui camminare in ragione dei prossimi venti o trenta
La sovranità nazionale intesa per l'appunto come capacità con lì istituzioni autorevoli e credibili di tutelare i propri interessi anche in sede europea
Il carattere diverso della nostra società e quindi una integrazione e una
Sempre più convinta politica per
Garantire che i nuovi italiani siano consapevoli di alcuni valori questa una grande sfida culturale
E
Con la stessa identica forza tutte quelle politiche finalizzate a garantire che la nostra economia non sia destinati inevitabilmente a perire nel confronto con le altre
E voglio concludere con un'osservazione che ho già fatto in un'altra occasione chiedo scusa chi eventualmente l'ho già sentito
Guardare un po'al di là della punta del naso
Cercare se vogliamo capire cosa l'italiano oggi cercare di riflettere
Sulla necessità per le istituzioni e per la politica di sentire un po'il polso del Paese faccio un esempio prendendola prescritto dalla vicina Francia
Io credo che abbiano fatto bene le autorità francesi in questo caso SAL così
A istituire una Commissione che aveva come missione specifica quella di valutare se nell'anno di grazia due mila otto lo potremmo fare domani
Il prodotto interno lordo vale a dire il reddito pro capite continua ad essere il fondamentale parametro per capire la qualità di vita di un popolo
O se al contrario arrivato il momento visto che è una società profondamente diverso non solo da quella dei nostri padri ma da quella di venti o trent'anni fa se non è arrivato il momento di indicare anche degli altri parametri di avere anche degli altri metri con cui valutare
Ed a quella lavoro da quella Commissione presieduta da Attali quindi un Presidente di centrodestra che però ha delegato un uomo culturalmente di sinistra fare questo lavoro mettendo sul attorno allo stesso tavolo le migliori intelligenze francesi non solo
C'era anche qualche italiano in quella Commissione beh sono emersi degli elementi che mi sembrano interessanti se pensiamo all'Italia dei prossimi dieci o vent'anni
Centocinquantesimo L'Italia di oggi ma come cosa c'è dietro l'angolo
Ne cito qualcuno di quegli elementi il reddito pro capite è evidente che
Può far la differenza ma non occorre forse una Commissione per capire che il reddito pro capite
Determina condizioni di vita diverse se si vive nelle metropoli così si vive in piccoli centri
In molti casi con qualche migliaio di animo poco più e badate il nostro è ancora un Paese che ha otto mila e passa Comuni
Il problema della organizzazione territoriale
è un problema ineludibile nel prossimo futuro la qualità della vita cambia rapidamente in ragione della qualità dei servizi perché che tu guadagni mille cinquecento- mille ottocento euro per certi aspetti è indifferente
Te se hai un asilo comunale a portata di mano o se devi passare uno ore in macchina ogni mattina per portare può figli in quell'asilo comunale
Il cambia radicalmente la qualità della vita in ragione della qualità del servizio in ragione dell'incidenza del crimine
Tutte le questioni connesse alla legalità secondo me andrebbero anche collegate poi a come il crimine interferisce interfaccia col cittadino perché l'incidenza del crimine nella società italiana è profondamente diverso da zona a zona
è davvero a macchia di leopardo
L'incidenza del crimine è uno degli elementi che cambia la percezione della qualità della vita del cittadino e via di questo passo ve ne sono tanti di
Indizio di parametri che si uniscono o se volete si affiancano a quello che il prodotto interno lordo il reddito pro capite
Ecco concludo così
Una riflessione su queste questioni che badate non sono come qualcuno le liquida di cibo strane e magari confuse
Ubbie utopie di carattere culturali no e soltanto il tentativo
Di ridare alla politica una dimensione un po'più alta rispetto alla propaganda
Di uscire dal quotidiano ping pong è colpa tua no è colpa tua con riflessi condizionati che francamente hanno stancato tutti
Perché l'Italia merita qualche cosa di più di quello che quotidianamente accade il tentativo dicevo di guardare a ciò che è già dinnanzi a noi ma in qualche modo cominciamo a vederlo
E il tentativo se ne saremo capaci
E devo stare più la politica la centralità intesa come capacità di individuare il futuro e di costruirlo con delle politiche virtuose con delle riforme oppure e destinata inevitabilmente ad essere superata da altri poteri
Non sono gli altri poteri che mettono in angolo la politica e la politica che quando non è capace di adempiere al proprio dovere si mette in un angolo da solo
Credo che oggi
Un piccolo tentativo per dimostrare che è possibile fare ancora qualcosa sia stato compiuto grazie
Ovvero ringraziamo il Presidente della Camera per le sue parole sugli italiani di oggi mi domani e di quello che che sono stati in passato