Rassegna stampa estera

Buongiorno ascoltatori di Radio Radicale sabato venticinque febbraio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura oggi torneremo sulla
Crisi della zona euro alla settimana è stata dominato dal caso
Grecia e noi riproporremo un commento dal sana sciolta in ieri di Philips Stephens secondo il quale l'Europa sta dicendo addio alla solidarietà un concetto che è stato all'origine in qualche modo
Del Progetto europeo ci occuperemo anche di Siria ieri
In Tunisia c'è stata una riunione del cosiddetto gruppo degli amici della Siria ma il Wall Street Journal con un commento di Fuad stagioni era pessimista quanto agli esiti di questa riunione il titolo gli alibi dell'America per non aiutare la Siria possiamo tendere una mano
I suoi cittadini oppressi oppure rischiare di trasformare il Paese in un campo di battaglia dell'estremismo religioso altro tema che affronteremo l'Iran
E l'ipotesi di bombardamenti in particolare da parte di Israele per affermare il programma nucleare israeliano forse sarebbe meglio dire attacchi mirati contro le installazioni nucleari
Il regna né a queste dedicata la copertina dell'Economist uscito ieri nelle edicole europee bombardare l'Iran
Nell'editoriale il settimanale britannico scriveva che nessuno dovrebbe salutare la prospettiva di un Iran con un'arma nucleare ma bombardare non è la risposta non la pensa così
Invece un columnist del Washington post Michael Gerson
In un in un'analisi le opzioni Dubai di Obama sull'Iran perverso all'Amministrazione americana deve essere molto più durasse vuole fare indietreggiare l'Iran
E si Potì Zahra per l'appunto si ipotizzano dei bombardamenti molto mirati ma cominciamo
Dalla crisi della zona euro la Grecia ha dominato l'attualità di questa settimana la nella prossima ci sarà un Consiglio europeo
Tra l'altro di Grecia si continuerà a parlare perché attenendomi implementare tutta una serie di riforme in praticamente cinque giorni l'Eurogruppo tornerà a riunirsi giovedì per valutare
Lo stato di implementazione di queste riforme prima di
Sbloccare effettivamente gli aiuti finanziari il Consiglio europeo deve decidere se aumentare oppure no la potenza di fuoco dei fondi salva stati
Alcuni diplomatici a Bruxelles e non sono ottimisti
Perché il Financial Times ieri pubblicava un commento di Philips Stephens l'Europa dice addio alla solidarietà al titolo scrive il quotidiano della City alcune parole
Sembrano esclusive agli europei del continente non si sentono molti britannici americani parlare di solidarietà
L'espressione appartiene al monotono consensuali ISMU del capitalismo sociale di mercato dei profeti dell'unità europea
O almeno così la pensano gli anglosassoni ma ciò che è accaduto ultimamente
è che la solidarietà si è dissolta è venuta meno e questo spiega perché l'euro
E l'Unione europea sono in grave difficoltà ogni settimana che passa viene messo a un nuovo cerotto la crisi quello di questa settimana
L'accordo per salvare la Grecia ha permesso di guadagnare un po'di tempo la cosa importante almeno questo è quanto ci dicono e che la ferita si circa crisi di nuovo eppure ormai dovrebbe essere ovvio tutti che l'ultimo salvataggio solo
Una finta due cose sono necessarie per evitare alla Grecia la catastrofe economica al collasso sociale
E da queste due cose dipende anche la sua permanenza o meno nella zona euro la prima è sufficiente determinazione politica per riformare radicalmente lo Stato l'economia del Paese
La seconda è una volontà reciproca degli europei di pagare un conto molto salato per i fallimenti e le frodi dei precedenti Governi greci la questione pertinente se questo scambio questo Barghe in sia
A disposizione le premesse non sono incoraggianti visto il tracollo della fiducia tra atenei parte della zona euro molti europei e non solo i tedeschi non credono che i politici greci manterranno le loro promesse
Molti greci pensano che l'austerità draconiana richiesta in cambio del salvataggio sia più una punizione che una riabilitazione un osservatore esterno probabilmente direbbe che entrambi hanno
In parte ragione ma cosa c'entra la solidarietà con tutto questo la solidarietà come osservato uno studio del tinta interno troppo e si può declinare in due modi cioè la polizza di assicurazione comune contro la possibilità di una
Calamità una sorta di gioco a somma
Zero oppure c'è l'interesse illuminato che spinge i Governi e identificare gli obiettivi nazionali nell'ambito di una strategia condivisa di integrazione
E l'Unione europea secondo Philip Stephens è stata costruita sulla seconda concezione di solidarietà
Più di cinquant'anni fa era stato relativamente facile visti gli orrori due guerre mondiali la minaccia comune
Rappresentato dall'Unione Sovietica l'esempio federato re degli Stati Uniti la solidarietà non era un concetto astratto di sognatori federalisti rapace di un calcolo di interessi
Permise la Francia di reclamare leadership politica la Germania di ricostruire la sua economia di mantenere viva la prospettiva della riunificazione
All'Italia di aspirare alla modernità ai piccoli Stati membri di assicurarsi una voce in capitolo negli affari del continente
Certo la solidarietà può anche suonare come il turismo ma alla base del Progetto europeo era soprattutto interesse nazionale
La moneta unica secondo Philip Stephens è stata l'ultima espressione di questo matrimonio di interessi nazionali reciproci la convinzione che il futuro politico ed economico dei suoi membri
Fosse intrinsecamente legato
Al punto da portare una condivisione di sovranità senza precedenti
La sfortuna del progetto monetario che è stato lanciato nel momento in cui gli altri impulsi di solidarietà la memoria della seconda guerra mondiale la minaccia esistenziale del comunismo
E la Germania divisa venivano meno ci sono ancora un sacco di ragioni che dovrebbero spingere i Paesi europei a lavorare insieme
La prima è avere una voce in un mondo che ormai appartiene sempre più a qualcun altro Germania Francia e Regno Unito sono tutti troppo piccoli per questo mondo
Il problema è che
Le ragioni per essere solidali nel senso degli interessi
Singoli e reciproci
Messi insieme mancano in questo momento il caso greco e la crisi della zona euro
Hanno mostrato hanno riportato in qualche modo al centro il concetto il primo concetto di solidarietà quello
A gioco a somma zero quello della
Polizza di assicurazione qual è il problema con questo concetto
E che non spiega perché i contribuenti del Nord debbano pagare per i debiti del sud o perché gli europei del Sud debbano vedere
Riforme dolorose come un'occasione invece che un
Punizione per questo ci vuole l'altro tipo di solidarietà quello che era all'origine del progetto di costruzione
Europea così la vede Philip Stephens in questo commento abbastanza originale che vi abbiamo voluto proporre
A chiusura di questa
Settimana difficile per la Grecia ormai due anni difficili per
La Grecia e per l'unione europea
D'attualità c'è anche la questione Siria tra l'altro l'Unione europea lunedì dovrebbe adottare nuove sanzioni contro
Il regime di Damasco ieri Tunisi c'è stata una riunione del cosiddetto gruppo degli amici della Siria ma FUA dal esami
Commentatore del Wall Street Journal
Non è molto ottimista gli alibi dell'America per non aiutare la Siria al titolo di un pezzo uscito ieri nell'edizione americana scrive fu ad alzarmi ci sono gli amici che la Siria e ci sono gli amici del regime siriano
Gli amici della Siria un ampio gruppo composto da Stati Uniti Europa e diversi governi arabi
Stanno cercando un modo per porre fine all'attacco del regime Assad contro suo stesso popolo nei loro ranghi però non c'è grande determinazione
Si continua senza fine a parlare delle complicazioni e dell'unicità del caso siriano
Per contro non c'è alcuna incertezza nel gruppo degli amici del regime siriano la Russia e l'Iran Hezbollah e in misura minore la Cina in questo campo c'è la volontà di prevalere la coscienza consapevolezza della posta in gioco di questa conducono delle contesa
E un aiuto materiale per la dittatura di Damasco di fronte alla barbarie scatenata contro i cittadini di Omnis
Gli amici della Siria esitano si sono incontrati ieri a Tunisi per discutere le opzioni sul tavolo ma al dittatore Bashar al-Assad non deve preoccuparsi gli stessi ospiti tunisini
Hanno proclamato ad alta voce che questo incontro preclude una decisione a favore di un intervento militare straniero il mantra in particolare a Washington è che la Siria non è la Libia
L'ipotesi di armare l'opposizione si diametri matura non conosciamo l'opposizione siriana che è di provenienza incerta e divisa al suo interno le nostre armi potrebbero finire nelle mani sbagliate alla fine
Rischieremmo di militarizzare questo conflitto in realtà secondo FUA da Gianni
Si tratta solo di alibi perché quelli che a Washington e altrove usano questi argomenti sembrano non comprendere la disparità in termini di potenza di fuoco
Tra il dittatore di Damasco con i suoi carri armati l'artiglieria e una popolazione civile aiutata da alcuni disertori
I confini tra Siria offrono un'altra scusa per la passività guardate la mappa dicono Washington la Siria confini con Libano Iraq Giordania
Tunisia cioè scusate Turchia e Israele un intervento qui diventerebbe un affare regionale insomma
Ci si limita a esprimere simpatia per i siriani in vista delle elezioni presidenziali americane in realtà secondo FUA da Gianni il silenzio del Presidente Obama sulla Siria
Rivela il ritiro generale della potenza americana dal Medioriente ed è una scelta mio per perché
Se non si intende una mano I cittadini siriani oppressi bensì rischia di trasformare il Paese in un campo di battaglia dell'estremismo religioso così fu abbia Jamil sul Wall Street Journal di ieri
C'è poi la situazione molto tesa con l'Iran il confronto per ora solo verbale sul programma nucleare le minacce di guerra
Ieri il Washington post commenta
Pubblicava un commento di Michael verso uno degli opinionisti
Le opzioni di Obama
Sull'Iran
Da dove parte che adesso non dal
Dal fatto che Obama si è messo nei guai da solo riuscendo a costruire un'ampia coalizione internazionale contro l'Iran e applicando serie sanzioni contro Teheran l'Amministrazione Obama a alzato la posta dello scontro per essere più precisi alzando la posta costruito un'ampia coalizione
Dopo un periodo iniziale di politica un po'naïf l'Amministrazione ha concluso che
La mano tesa non era sufficiente per fermare le ambizioni nucleari dell'Iran la sulla speranza
Riposta in in una politica che imponga all'ira hanno un costo che non può permettersi
Ora le sanzioni cominciano a fare affetto ma non sono bastate a fare indietreggiare l'Iran e avendo creato un senso d'urgenza e di azione
Concertata sarà difficile per il Presidente Obama dire al mondo non preoccupatevi per l'Iran e cambiare strategia accettando l'ingresso di Teheran e nel club nucleare
Certo l'approccio delle sanzioni non esaurito vale la pena tentare un'altra serie di misure per ridurre le esenzioni ed eccezioni ancora significative
Ma gli iraniani tradizionalmente hanno usato gli incontri diplomatici come metodo per indebolire le sanzioni in cambio della promessa di altri incontri un negoziato condotto da America Europa che allenti la pressione
Rischia di non essere serio la storia dei negoziati con l'Iran il giustifica un cauto pessimismo
In caso di fallimento ciò che conta di più e la reazione del Presidente americano e Obama deve chiarirsi le idee prima
Che l'indecisioni i limiti le sue opzioni il presidente probabilmente secondo il Washington post riconosce che il contenimento di un Iran con un'arma nucleare non è un'opzione seria
Perché i sostenitori di questo approccio sono confusi sul significato di contenimento Obama potrebbe dire chiaramente come attacco nucleare degli contro l'America provocherebbe l'annientamento dello stesso Iran questa minaccia potrebbe fungere da deterrente a un attacco diretto contro solo americano
Ma non conterrebbe l'Iran è perché dietro una scudo di uranio il regime iraniano continuerebbe anzi rafforzerebbe il suo sostegno al terrorismo e proseguirebbe la politica destabilizzazione dei suoi vicini spingendoli a lanciarsi
In una corsa per conquistare a loro volta un deterrente nucleare inoltre qualsiasi promessa di futuro contenimento non sarebbe credibile
Perché permettere un Iran nucleare significherebbe che tutti inclusi America Israele stavano bloccando tranne un attore l'Iran
Secondo questo colgo mi segua finto un posto e non è consigliabile né praticabile in questo momento lanciare una campagna una vera e propria guerra
Aereo navale convenzionale che
Durerebbe diverse settimane
L'America deve identificare una serie di opzioni intermedie alcune le agende identificati sono Statuto sono stati lanciati di Siber attacchi contro programma nucleare iraniano sono stati uccisi in una campagna clandestina alcuni scienziati chiave
La domanda è se ci sono altre vie di mezzo tra le azioni clandestine i bombardamenti veri e propri per mettere fuori uso distruggere alcune installazioni chiave
Un'azione
Impossibile da attribuire sarebbe la soluzione migliore ma questa attrazione è particolarmente difficile e allora qual è
La l'opzione intermedia che Michael che adesso non preferirebbe
Quella di un bombardamento limitato mirato che permetterebbe di guadagnare tempo
Il vantaggio che il messaggio sarebbe molto chiaro se proseguite la vostra corsa al nucleare lo rifaremo vivi Bombarda Remo nel frattempo un regime oppressivo e sempre più disperato potrebbe perdere il controllo sul potere
Una stretta cooperazione con Israele nell'individuare gli obiettivi di bombardamento mirato contro le installazioni
I ragazzi avrebbe un altro beneficio sì gli israeliani si convinceranno che l'America dopo un ultimo tentativo diplomatico e seria nell'impedire all'Iran di ottenere armi nucleari
Israele sarà meno propenso ad agire da solo la determinazione americana e la migliore garanzia
Di per avere pazienza israeliana Obama vuole essere ricordato come l'uomo che ha posto fine a due lungo e guerre
Finora ha dimostrato di non visitare quando si tratta di operazioni più breve stile israeliano il Presidente alla fine si è rivelato un militarista dei troni ieri senza pilota che compie non bombardamenti
Clandestini insomma è un falco speciale delle operazioni lampo e Iran farebbe bene a pro attenermi conto
Mentre calcola la sua prossima mossa così Michael che nessun sul Washington post a schierarsi però contro qualsiasi comportamento e
L'Economist uscito ieri nelle edicole europea bombardare l'Iran ha
Nessuno deve salutare positivamente la prospettiva va di un Iran con l'arma nucleare ma bombardare non è la risposta per anni non ha fatto il doppio gioco per guadagnare tempo nel frattempo continuato guardare al giorno in cui
Avrebbe raggiunto la capacità di costruire un'arma nucleare il mondo negoziato bilanciato sanzioni economiche promesse di incentivi
Le potenze Stearns hanno sempre potuto contare sulla possibilità di un attacco militare in ultima istanza oggi CUR non possono
Sono sul punto di non poterci contare più
L'Iran ha continuato ad arricchire l'uranio sta acquisendo la tecnologia di cui ha bisogno per una bomba e alcune installazioni
Sono
Tanto profonde da essere diventate in vulnerabili diranno sembra di aver scelto ancora di procurarsi una relazionale nucleare
Ma quel momento potrebbe arrivare presto e alcuni analisti ritengono che lo spazio per l'uso dalla forza si stia
Restringendo poi non ci sarà più nulla tradire anche la bomba l'aria si sta riempiendo di profezie di guerra Leon Panetta al capo del Pentagono ha parlato di un attacco di Israele in aprile altri prevedono un mobile da menti israeliano
Prima delle presidenziali americane per costringere Barack Obama intervenire una decisione di andare in guerra deve essere fondata non sulle prospettive elettorale
Di un uomo solo ma sul fatto che possa aver successo le intenzioni dell'Iran sono maligne le conseguenze di una bomba iraniana sarebbero gravi
Di fronte a un regime di questo tipo non bisogna mai escludere la guerra ma è difficile intravedere un successo se l'Iran ad avere intenzione di avere una bomba un attacco non farebbe altro che rinviare quel momento per contro
Usare bombe occidentali come mezzo per prevenire la proliferazione nucleare rischia di rendere diranno ancor più determinato nel costruire una bomba
E di renderlo ancor più pericoloso quando ce l'avrà
Questo non significa che il mondo deve limitarsi ad aspettare fino a quando l'Iran non avrà una bomba a Teheran presto comincerà a essere a corto di soldi a causa dell'embargo sul petrolio le sanzioni stanno avendo effetto il sistema finanziario e sempre più isolato la moneta sta crollando
Chi sostiene un attacco dice che un'umiliazione militare farebbe crollare il regime ma è altrettanto probabile che possa unire gli iraniani dietro i loro leader per contro il cambiamento politico sta attraversando tutto il Medioriente
Il regime alterarne diviso e ha perso la fiducia dei suoi cittadini è possibile che riemerga un movimento di rivolta popolare analogo a quello del due mila nove
Ed è molto più probabile una rinuncia alla bomba da parte di un nuovo regime scelto dagli stessi Rani anni che da parte di un regime attaccato bagni americani o da Israele certo c'è il pericolo che l'Iran
Riesca a costruire un'arma nucleare prima che tutto questo accada ma bombardare diranno oggi non farebbe che aumentare i rischi conclude tra l'altro l'Economist è per questa settimana anche noi da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale