Sono stati discussi i seguenti argomenti: Commissione Ue, Crisi, Economia, Esteri, Euro, Francia, Germania, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Siria, Unione Europea.
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Buongiorno visto tre ore di Radio Radicale sabato dodici maggio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta anche oggi apriremo con la crisi della
Zona euro ieri la Commissione europea ha pubblicato le sue previsioni economiche e di primavera non sono buone in particolare
Per due Paesi Spagna e Francia che avranno due deficit più alti di quanto
Promesso sia nel due mila dodici che nel due mila e tredici leggeremo
Vittoriale dell'Economist delle avevamo anticipato nell'edizione di ieri parla di Grecia ma soprattutto parla di tutta la zona euro il tallone d'Achille
Dell'Europa il titolo mentre crescono i rischi di uscita della Grecia la zona euro deve ancora fronteggiare il compito di salvare
La stessa monetari unica poi approfondiremo le questioni francesi in particolare
Del ruolo di von sua o Longo dal prossimo presidente che dovrà
Subito affrontare due emergenze da un lato quella della Grecia dall'altro quella dei conti pubblici francesi
Ma Holon vuole andare avanti con la sua iniziativa sulla crescita leggeremo un editoriale da le Fidia fu
Un altro dalle mondo che riguarda lo stretto margine di manovra Carabba il nuovo Presidente francese nel frattempo la Germania sembra fare
Un gesto nei confronti dei Paesi in difficoltà lo vedremo con il Financial Times che
Commenta alcune dichiarazioni che la Bundesbank e del Ministro delle Finanze vuol fare ciò e veloce sull'inflazione la possibilità di accettare un'inflazione più alta per la Germania chiuderemo occupandoci di Siria che Bellini pass vergognosa come la definisce
Il Washington post molto duro nei confronti dell'Amministrazione Obama che non fa nulla di fronte al fallimento del piano di Kofi Annan inviato speciale delle
Nazioni Unite che non è riuscito a fermare i massacri del regime di Bashar al-Assad ma cominciamo con la crisi
Della zona euro e con il principale vittoriale dell'Economist ne avevamo accennato ieri oggi non vogliamo leggere quasi integralmente il tallone d'Achille dell'Europa mentre crescono i rischi di uscita
Per la Grecia la zona euro deve ancora a fronteggiare le compito di salvare la stessa moneta unica scrive il settimanale
Britannico la pausa all'attimo di respiro nella crisi della zona euro durato solo pochi mesi nonostante un secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia da centotrenta miliardi
Un nuovo fiscal compatte un trilione di euro di prestiti a tassi bassissimi da parte della Banca centrale europea e tornata
L'oscurità al momento delle notti terribili la cosa che fa disperare che l'Europa non è ancora pronta per il caos a venire non c'è molto tempo avverte l'economista in Francia
Gli elettori hanno dato al loro nuovo presidente Von solo onde il mandato di cambiare la politica di austerità decisa dal suo predecessore Nicolas Sarkozy insieme la cancelliera tedesca Angela Merkel
E di concentrarsi invece sulla crescita Merkel dice che non modificherà al fiscal compatto ma Holon d'
Deve ottenere qualcosa da mostrare agli elettori prima delle elezioni legislative di giugno ancor più minacciosa
Per l'economista e la possibilità di nuove elezioni in Grecia dove i partiti faticano formare un governo se una maggioranza di Greci voterà di nuovo per rigettare Italia il riforme concordati
Nel pacchetto di salvataggio allora i Governi della zona euro in particolare la Germania avranno di fronte una scelta drastica Angela Merkel dovrà decidere se accontentare la Grecia aumentando l'azzardo
Morale oppure cosa più probabile rimanere ferma e lasciare cadere la Grecia
L'idea di uscita caotica di Atene per l'economista nel momento della di sul mio né francotedesca dovrebbe terrorizzare tutti e per tutti
Il settimanale intende proprio chiunque i danni per l'economia mondiale per esempio potrebbero essere il più grave rischio per le chance Stevie elezione di Barack Obama negli Stati Uniti
Con la posta in gioco così alta il resto della zona euro dell'urgente mente abbassare i rischi di contati un'uscita della Grecia dall'euro infatti infette avrebbe Portogallo Irlanda e perfino Spagna e Italia
La preoccupazione che proprio nel momento in cui è necessario varia reale politica per affrontare questa crisi i leader ascoltino le sirene elettorali facendo promesse su facili modi per uscire dalla crisi
La zona euro deve realtà prendere ancora molte decisioni difficili
La nostra lista di breve periodo include la necessita di allentare l'aggiustamento di bilancio
Più Investimenti allentare la politica monetaria per promuovere la crescita è un firewall finanziario più efficace per proteggere gli anelli deboli alla periferia della zona euro
Tutto questo però non piace alla Germania nel lungo periodo la lista prosegue servono riforme
Strutturali Roy rigidi mercati europei e per tagliare un welfare State sovradimensionato cosa che però non è popolare nel sud Europa
Al contempo ci vuole un piano per mutuo a Lizzano socializzare almeno una parte delle norme debito pubblico e mettere in piedi un meccanismo di salvataggio europeo per le banche cosa che piace
Che non piace quasi a nessuno non agenda ambiziosa riconosce l'Economist ma l'inizio dell'anno quando italiani spagnoli greci avevano fatto scelte difficili la BCE stavano andando le banche con la sua liquidità
Queste erano politiche che sembravano possibili qual è il problema che ora invece i leader sono tornati alla Terra dei sogni
La Francia l'esempio più ovvio o Londra ha ragione a dire che la crescita trasformerebbe le prospettive dell'Europa rendendo il debito più gestibile restaurando i conti delle banche riducendo la disoccupazione
Ma questa verità è minata da due false premesse o Londra ha promesso di uscire dalla crisi con più spesa
E più tasse in questo modo illude gli elettori francesi sul sogno irrealizzabile che i ricchi possono pagare e che le difficoltà possono essere limitate poiché Londra detto che la crisi è stata provocata dal liberalismo
Dalle privatizzazioni dalla deregulation non solo che in questo modo la Francia si prepara proteggersi dietro quelle stesse barriere che hanno reso la sua economia
Così poco competitiva
Nel breve periodo o Londra dovrebbe anche essere in grado di trovare un compromesso con Angela Merkel un patto di crescita può essere raggiunto aggiunto a quello fiscale
La Germania e ha buone ragioni per spingere la domanda interna o Longo tuttavia dovrà cedere sulle riforme perché ha bisogno di un Piano credibile di medio termine per ripagare la spesa del welfare senza ricorrere ad altro debito inoltre nel momento in cui i Paesi vicini sono impegnati in uno sforzo di riforma
La Francia sarà costretta a fare la stessa cosa salvo vedere la disoccupazione crescere e i salari sta ignare sarebbe bello su un taglio di dei tassi di interesse
L'assunzione di sessanta mila insegnanti qualche nuova strada potessero risparmiare i francesi tutto questo ma questa crescita semplicemente non esiste ricorda l'Economist torneremo tra poco su
Con sua o l'onda investe nel resto d'Europa per contro secondo il settimanale britannico la storia si sta ripetendo in Italia
La mezza verità e che il Paese può sì aggirare il sistema politico inefficiente solo affidando le scelte difficile a un
Tecnocrate
Il primo ministro Mario Monti è dotato il problema qual è e che il forte voto di protesta delle amministrative suggerisce che sarebbe meglio se fossero i politici eletti ad adottare politiche impopolari che toccano direttamente la vita
Quotidiana di così tanti italiani poi c'è una mezza verità tedesca cioè che i problemi della zona euro possono essere risolti solo grazie I tagli nei Paesi indebitati in realtà i tedeschi dovranno vivere con un'inflazione più alta consumare un po'di più e aiutare i membri
Più deboli della zona euro
Alla fine la moneta unica sopravviverà solo se ciascun Paese affronteranno scelte da cui cerca di sfuggire e cioè i francesi hanno bisogno di riforme i tedeschi di un po'di stravaganza la politica italiana di maturità
Il peggio di tutto però in Grecia la mezza verità ad Atene e che gli europei del nord bigotti non riconoscono gli sforzi fatti dei greci
La Grecia realmente sofferto riconosce l'economista al due mila sette due mila e dodici la sua economia crollata di quasi un quinto
L'economia strangolata da una severa crisi del credito della liquidità ci saranno altri tagli di Bilancio aumenti di tasse
Se tutto va bene al debito greco sarà il centosessantuno per cento del PIL il prossimo anno quale che sia il prossimo Governo l'idea che la Grecia possa ripagare questo debito la più grande fantasia di tutte
La domanda è se la Grecia
Sarebbe meglio fuori dall'euro la risposta è probabilmente ma l'aggiustamento
Dovrebbe comunque andare avanti un'uscita dall'euro con un default alleggerirebbe debitori stabilirebbe la competitività restituirebbe greci loro destino
Ma lasciare la zona euro significa anche creare cause distruggere risparmi dei greci insomma
I vantaggi potrebbero essere rapidamente superati dagli svantaggi per la stessa Grecia quanto al resto della zona euro è meglio che la Grecia resti dentro a causa del rischio con taccio
Ma non a qualsiasi costo insomma le conclusioni se la Grecia rigetterà il secondo piano di salvataggio Italia riforme
Che vi sono allegate la sua uscita diventerà inevitabile Merkel e un'onda non meno di un mese per prepararsi e danno molto lavoro da fare così la vede
L'Economist che affronta un po'tutti i temi in ballo in questo momento in Europa le questioni elettorali il voto anti costruita in Grecia ma non solo anche in Francia
La dibattito sulla crescita rilanciato dalla
Dall'elezione di Fasolo Honda all'Eliseo soprattutto la prospettiva di un'uscita per la Grecia dall'euro aproposito del dibattito sulla crescita verifichiamo ieri pubblicavano editoriale dal titolo la vera crescita al dibattito sul bisogno di crescita in Europa sta diventando surrealista su questo forse ha ragione
Il quotidiano conservatore francese la sinistra francese
Si immagina di salvare il continente con Angela Merkel ormai isolata nel suo tentativo di riportare l'Europa la disciplina di bilancio for solo un forse farebbe meglio a correggere questo controsenso maggiore almeno per non illudere il suo elettorato perché
In realtà l'assedio Merkel non c'è
Mario Monti Mariano RAI coi David Cameron negli altri non hanno atteso l'arrivo di un salvatore all'Eliseo permettere le basi di una crescita
Durevole ciascuno ha intrapreso le riforme strutturali che impone la situazione drammatica dell'Europa la campagna presidenziale francese da questo punto di vista non ha brillato quanto pedagogia
è venuto il momento di spiegare chiaramente francesi che esistono margini di crescita potenziali ma sì con criteri di Zara hanno solo attraverso riforme
Audaci e dolorose non con un ulteriore appesentimento del fardello del debito così tra l'altro lo finiamo in questo editoriale e a riportare
O l'opera alla realtà dei conti pubblici ci ha pensato ieri la Commissione europea pubblicando le sue previsioni economiche di primavera che attestano un deficit per la Francia molto più alto di quello previsto per il due mila dodici due mila e tredici questo significa che
Se la Francia secolo vorrà mantenere i suoi impegni di certo non potrà realizzare le sue promesse elettorali e lo scrive rimonta nel suo editoriale di oggi dal titolo Un margine di manovra molto ristretto
Finalmente cominciano le difficoltà anche per noi queste difficoltà le abbiamo chieste sperate li abbiamo anche intravista tre non solo non potrebbe riprendere queste parole pronunciate
Il dieci maggio mille novecentotrentasei dall'ex Andrea Braque
Desidero solo qualche giorno dopo la vittoria del fronte popolare se le nuove previsioni dalla Commissione europea sono corrette
La velocità francese sarà appena dell'uno e tre per cento nel due mila tredici contro l'uno e sette sperato anche prima della sua elezione
O non sapeva che vista l'ampiezza della crisi economica e sociale gli era vietato immaginare un periodo di stato di grazia come quello seguito all'elezione di von solo onde mille Defoe solamente o nel mille novecentottantuno
Ma le prospettive economiche si annunciano ancor peggiori di quanto previsto il calendario da solo da un'idea delle difficoltà che attendono Lomonte mentre la crisi del debito in Grecia non cessa di aggravarsi a causa dell'incertezza politica
Il secondo presidente socialista della Quinta Repubblica andrà il quindici maggio Berlino dopo l'insediamento all'Eliseo per iniziare un braccio di ferro scriveremo con Angela Merkel sulle misure di crescita a livello europeo
Con una crescita torna il deficit francese che dovrà essere ricondotto al tre per cento nel due mila tredici potrebbe
Elevarsi al quattro virgola due per cento Olona che ha previsto di
Riuscire ad arrivare all'equilibrio di bilancio entro la fine del suo mandato si è mostrato abbastanza prudente in campagna elettorale ma tenuto conto della degradazione dell'economia o Londra sarà obbligato trovare
Molto di più di trenta miliardi di entrate supplementari previste per i duemila e i tredici volontà che si è fatto eleggere
Su un rifiuto dell'austerità può difficilmente cominciare il suo mandato con un piano di rigore ma co dispone di un margine di manovra molto limitato più che mai dunque o lo però Londra
Quel che conta e l'Europa la possibilità che sia l'Europa intervenire per rilanciare questa crescita
Non è il solo a chiedere misure di crescita ma Merkel sembra inflessibile
La cancelliera reclama riforme strutturali e rifiuta qualsiasi crescita che porti un aumento del debito o l'onda dovrà dimostrare pragmatismo per trovare un compromesso che convinca la Germania accettare qualcosa così tra l'altro
Le Monde la Germania in realtà qualcosa sembra accedere non tanto sul fronte della crescita questa parola che tutti hanno in bocca in questo periodo ma semmai quella del
Dello squilibrio macro economico all'interno
Della zona euro ne parlava ieri il Financial Times un editoriale dal titolo Berlino tende la mano alla periferia le dichiarazioni della Bundesbank di Schäuble
Offrono qualche speranza scrive il quotidiano della City la Germania spesso accusata di tenere l'Europa in ostaggio del suo conservatorismo economico ma in un momento critico della crisi della zona euro ci sono segnali di un cambio di attitudine a Berlino
La tradizione mente inflessibile Bundesbank questa settimana segnalato che sarebbe pronta a tollerare un tasso di inflazione più alto per la Germania rispetto a quello dei partner della zona euro
Poi il Ministro delle Finanze vuol far sciogliere a parlato a favore di un aumento dei salari per i lavoratori del suo Paese che ha ribadito anche lui che è un
L'inflazione tra il due il tre per cento sarebbe accettabile
Queste dichiarazioni spiega fra ciò penso levano la speranza che la Germania alla fine voglia mettere un pochino più del su peso un po'più di quello che ha messo finora per risolvere gli attuali squilibri macroeconomici della zona euro
Salari tedeschi più alti porterebbero tutto porterebbero a una riduzione del gatto di competitività tra il motore industriale dell'Europa e la sua periferia
Più soldi nelle tasche dei lavoratori tedeschi potrebbe alimentare i consumi interni offrendo più occasioni di esportare ai paesi alle prese con l'austerità insomma conclude il Financial Times
Mentre l'incertezza politica in Grecia pesa sulla fiducia degli investitori incauti passi di Berlino sono un segnale rincuorare ante vedremo poi se queste parole si tradurranno
In reali scelte politiche per chiudere noi non vogliamo
Parlare della zona euro bensì della situazione in Siria con il Washington post in un editoriale dal titolo molto significativo un impasto vergognosa sulla
Siria scrive il quotidiano americano l'Amministrazione
Americana ha raggiunto un impasto vergognosa sulla Siria il portavoce l'Amministrazione ora riconoscono pubblicamente che l'iniziativa diplomatica delle Nazioni Unite
Che gli Stati Uniti hanno sostenuto nelle ultime sette settimane un fallimento ammettono e lo avrebbero dovuto fare tempo fa che il presidente siriano Bashar al-Assad non ha intenzione di porre fine alla violenza contro
La sua popolazione o rispettare alcuna condizione posta dal piano Annan eppure
Nonostante questo il Presidente Obama continua a rifiutare di immaginare altre opzioni la strategia per la sua Amministrazione quella villa passività militante
I funzionari dicono che stanno aspettando che l'inviato speciale dell'ONU Kofi Annan sia d'accordo con loro che la sua diplomazia è fallita e che lo dica al Consiglio di sicurezza
Stanno aspettando che il regime Russo di Vladimir Putin che stare imprimendo movimento pro democratico nelle strade di Mosca
Decida di abbandonare per vergogna il suo sostegno della dittatura Assad stanno aspettando che l'opposizione siriana che attualmente e o in esilio sotto le bombe
Si trasformi in un'alternativa coerente con piani dettagliati su come governerà questa strategia di Obama irrealtà permetterà da sa di andare avanti
All'infinito con i suoi massacri a Nanni infatti descrive il suo piano come l'unica alternativa la guerra civile e di conseguenza non lo abbandonerà i russi non sembrano vergognarsi di nulla e dicono che le cose si stanno muovendo nella giusta direzione
L'opposizione siriana come qualsiasi movimento di resistenza
Caotica una dittatura assassina di sicuro non riusciva a fare ciò che gli viene chiesto da dietro le scrivanie del Dipartimento di Stato
Più di mille persone sono morte da quando Susan Rice l'ambasciatrice americana l'ONU dichiarato che il Piano Anna nel miglior modo per porre fine alla violenza
Ma le conseguenze della passività americana vanno al di là della morte di siriani innocenti
La prolungate né del conflitto infatti pone serie minacce agli interessi americani e dei loro alleati ci sono tre sviluppi prevedibili che stanno vedendo la luce
Uno è che quello che inizialmente era un movimento laico pacifico pro democratico in Siria degeneri in una guerra settaria in cui la maggioranza sunnita prende di mira la minoranza
All'unità e quanto già sta accadendo un secondo pericolo che Al Qaeda e altri movimenti estremisti sfruttino il
Causa Al Qaeda potrebbe essere dietro gli attentati
Degli ultimi mesi la terza e più gravi minacce che questa guerra settari Siri attraversi le frontiere l'Iraq il Libano la Turchia hanno le stesse spaccature tra sciiti e sunniti
E secondo il premier iracheno Nuri al Maliki gli scontri in Siria potrebbero diffondersi come una casa in fiamme se dovesse accadere un intervento esterno diventerebbe impossibili e i danni sarebbero incontenibili così
Il Washington post non ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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