08 GEN 2013
intervista

Nel "triangolo della morte": le video-inchieste di Antonio Crispino

INTERVISTA | di Maurizio Bolognetti - Radio - 00:00 Durata: 27 min 20 sec
A cura di Enrica Izzo
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Napoli - Oli esausti usati come concime, terreni contaminati dove si continua a consentire il pascolo e la coltivazione, diossina nel latte delle pecore, case, asili e strade costruite con rifiuti tossici.

Questo ed altro nel lavoro di denuncia svolto dal giornalista del Corriere.it Antonio Crispino, autore di inquietanti reportage sul cosiddetto “triangolo della morte”, su due territori, il napoletano e il casertano, letteralmente devastati dallo smaltimento illegale di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, nocivi e cancerogeni.

I video prodotti da Antonio Crispino sono
un pugno nello stomaco, una cruda denuncia dalla quale emerge lo spaccato di una ignobile speculazione, che ha ipotecato la vita e il futuro di intere generazioni.

Le ferite inferte a tutte le matrici ambientali sono difficili da curare, ma di certo il silenzio uccide quanto i veleni sversati in una terra un tempo ricca e generosa.

Crispino nei suoi racconti ci prende per mano e come novello Caronte ci traghetta in un inferno terreno come quello rappresentato dalla cosiddetta “Terra dei fuochi”, dove l’aria giorno e notte è appestata dai miasmi di chi impunemente brucia rifiuti.

Un noto magistrato nella prefazione al rapporto 2010 sulle ecomafie ha scritto: “Accanto agli esponenti delle famiglie mafiose il mondo dei rifiuti si è andato popolando sempre più di una varietà di soggetti che, nella gran parte dei casi, non ha un precedente criminale, ma si collega con i criminali”.

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