Presentazione del libro "Un sentimento tenace" di Goffredo Bettini e Pietro Ingrao

Salve a tutti e a tutte
Goffredo Bettini ha concesso l'onere e l'onore di introdurre
E innanzitutto vi do due di comunicazione che Ricci ha interesse nazionale il partito democratico e quindi non può venire mentre
Maurizio Landini sta arrivando
Sono particolarmente contento di introdurre questa presentazione di questo
Venga
So che si interroga sulla politica sul suo senso sull'umanità sulle persone è un carteggio che che dura che vanno e che prende l'arco pensate di ben quindici anni ma che sembra
Una guida un lume per affrontare logici
Negli ultimi anni la classe dirigente ha fatto di tutto per separare Perahia allungare
A due domande che sono le domande un po'che sono le fondamenta di ogni agire politico o no che sono la domanda perché si fa politica e a cosa serve la politica
Oggi e sfido chiunque cittadino cittadina italiana hanno rispondere alla domanda perché le persone fanno politica come
Un interesse personale come qualcosa per costruirsi uno spazio in futuro una carriera
E a cosa serve la politica quindi è conseguente a qualcosa anche un fine a se stesso personalistico e mai per l'altro bene in questo carteggio
Bettini Ingrao riducono questa domanda inconsapevolmente perché credo che sia con accurata in questi due personalità in un in un comma cioè c'è una sola risposta alla domanda perché si fa politica
Che viene prima di qualsiasi contenuto programmatico qualsiasi atto amministrativo qualsiasi risposta istituzionale la domanda perché si fa politica e per lenire le sofferenze le solitudini e per dare forza un'espressione
A chi non può più dare una risposta quando si trova in uno stato di disperazione di fragilità di incertezza no è quello un po'il senso della politica
E Unione ognuna di noi ogni cittadino in questo Paese oggi
Vede così lontana la politica essenzialmente per questo perché nessuno più vede nella politica
Un senso di protezione anche dal disagio al fatto di vedere alla politica la risposta alle proprie disperazioni alle proprie facilità alle proprie incertezze dire va bene ma c'è qualcuno anche nella mia solitudine anche nella mia paura di affrontare l'oggi e domani
C'è qualcosa di più grande che mi prende per mano e mi portano destino collettivo a fare battaglie comuni
E questa risposta che danno Bettina Ingrao non nasce semplicemente solamente
Dall'empatia verso gli altri dall'assenti mento di ingiustizia che ognuno riconosce ma nasce anche da se stessi
Perché c'è una grande verità che viene fuori dal libro
Che si fa politica per sé e per gli altri
Come Ingrao viene fuori la domanda e l'ansia di mettersi in gioco perché vede del l'avanzare di Hitler Bettini nel suo via
Gestisce esistenziale parte dalle proprie fragilità riconosce quelle degli altri e dice voglio trovare un modo per insieme lenire quelle sofferenze
Ecco bene questo è che oggi più che mai manca la politica no mai più che oggi la politica la sinistra di questo Paese
è così disorientata
Ed è disorientata perché quelle parole che magari qualche anno fa valevano così tanto oggi valgono ancora di più
E perché permettetemi
Perché noi chi fa politica oggi
Chi è la sinistra oggi questo Paese la rappresenta istituzionalmente politicamente
In questi anni non ha capito quello che succedeva nella società italiana
Non ha capito quanto cadevano quelle sicurezze anche identitaria di classificare magari gli oppressi da una parte gli oppressori dall'altra di classificare i lavoratori da una parte i padroni dall'altra
Proprio voglio fare l'esempio proprio sul lavoro una volta il lavoro era facile anche
Per la sinistra trovare il modo di organizzare le battaglie no attorno a quella parola
Perché c'era tante e tante persone tanti e tanti cittadini che nel lavoro nonostante le sofferenze le alienazioni le battaglie nelle fabbriche dentro e fuori il lavoro avevano la possibilità da una parte di organizzarsi
E dall'altra di fare delle note che ottenevano qualcosa che nonostante la sofferenza arrivavano ad ottenere il diritto all'aborto lo Statuto dei lavoratori l'articolo diciotto il diritto al divorzio la possibilità di sentirsi parte di'qualcosa per cui tu dicevi sì la vita qualcosa che la sofferenza ma la possibilità di organizzarmi insieme ai miei colleghi di lavoro a tante altre persone che stanno fuori ad avere una rappresentanza nella politica
E oggi il lavoro perché la sinistra si sente spaesata anche di fronte a questo
Perché il problema non è più semplicemente lavoro il problema è ricatto nelle quali ogni persona oggi che lavorio che non lavori
Di fronte alla Società di fronte al destino ineluttabile che ti toglie il fiato che ti fa tremare le gambe e dall'altra parte dunque di una politica Lina ante che non è un partito già più uno capisce che non è il problema un contratto a tempo determinato un ostaggio ma che proprio quella precarietà esistenziale che ti toglie il fiato
E tubetti dall'altra parte non più un sentimento collettivo
L'empatia di un di una classe dirigente
Quella storia quelli interrogarsi sul senso dell'umano di cui parlano Bettini è in grado in questo libro
Vedi tutt'altro vede l'ASP distanza siderale
E e nel libro nel carteggio
C'è un punto che secondo me
è una luce un faro che distingue la destra dalla sinistra non la distingue solo negli ideali nei modi di fare nelle pratiche
Mi sembra lo scriva Goffredo Bettini nella parte del libro quando dice vedete in questo di fronte a questo spazzamento di questa fragilità di questo disorientamento delle persone la destra riesce a dare una risposta
Perché la riesce a dare nella fissazione dei rapporti di forza nella richiede la citazione della società in delle certezze anche che diventano reazionaria POMI Mevoli nel dare la colpa qualche capro espiatorio che una volta sono i migranti una volta sono gli omosessuali
Magari assurge al ruolo della storia che si sovrappone alla politica anche Barbaro
Ma riesce a dare delle risposte identitari no che oggi quali sono queste
Di fronte alla disperazione quella in cui era serbatoio per Berlusconi prima per il populismo di Grillo oggi per i Forconi di qualche settimana fa quella in cui arriva una risposta reazionaria
E dall'altra parte però la sinistra che ha fatto
Anziché interrogarsi su quella che era la disperazione provare a capirla diventare parte di essa a capire perché le persone era un po'diventavano anche davano sfogo ora ancora una rabbia a incanalare la verso un sentimento collettivo
Erano Copparo le copia della destra abbiamo rincorso spesso più il populismo chiama chi anziché tornare su quello che si narra in questo libro c'è una parte lunga larga
Del libro che si interroga sul senso di giustizia
Che parte anche quando la politica ma al di là del suo ruolo quando arriva ad uccidere le persone per punirla e per averle commesso un reato
Quando arriva interrogarsi su quanto tu sia proprietario tu Stato tu legge politica del destino di un altro
E c'è un carteggio che parla delle pene di morte negli Stati Uniti in Cina delle guerre che uccidono fino ad arrivare alla condizione delle nostre carceri no
In cui
Per Melli c'è un sentimento della sinistra perché si interroga su quanto vale la pena quanto valore aggiunto porta mettere in carcere una persona
Metteranno a condizione di sofferenza di viole Enza anche che fa lo Stato e quanto questo porta un valore aggiunto
Alla nostra comunità ma noi non siamo stati questo negli ultimi vent'anni la sinistra invece più la rincorsa del compito giudiziari perché di quello sociale era un po'anche per noi quando ci perdevamo le parole per da una mole contenuti
La voglia e è un po'anche l'eccessiva
Riflessione sul fatto di mostrare lo scalpo del nemico piuttosto che combatterlo con le nostre parole con i contenuti con la via di uscita che forse guardate non si batte il populismo con le manette ora includendo le persone le carceri ma si batte dando giustizia sociale dando un'opportunità alle persone no
E oggi la politica
Niente di tutto questo
C'è nel libro
A me la cosa che faceva pensare era
Riflettendo sull'oggi e che in quel libro ci sono sia
La sensazione di avere delle radici ben piantate interno che ti tengono fermo quando c'è la bufera e dall'altra c'è anche però la possibilità di sentire la percezione di un sogno a cui aggrapparsi quando perdi la speranza
E quelle radici oggi non ci sono quelle radici che erano si racconta benissimo quello che era il PC una volta e non erano le radici in una grande casa erano un sentimento collettivo
Che io vivevo quando ero un po'più piccolo e la mia Toscana come luoghi di socialità il far parte di una storia collettiva
Che erano le grandi maestri che erano gli intellettuali che non erano quelli che vivevano sopra una torre d'avorio e ti giudicavano ma che erano quelli che ti accompagnavano ci sono in questo libro
Delle frasi che dovrebbero essere o le una guida per le nostre classi dirigenti e io che faccio politica che o poco più di trent'anni frasi come quella che
Pietro Ingrao dice Goffredo Bettini ricordati di essere libero l'ho mai sentita
Perché oggi le classi dirigenti sono quelle che ti prendono sotto la propria la per infilarci in una filiera per cooptare atti
Frasi come dire ora tocca a voi perché il vostro momento perché SAL per la vostra vitalità
Il ruolo di un dirigente che era quello di prendere sotto la propria la le giovani generazioni non per plasmare la propria immagine e somiglianza ma per entrare compagna abbiano un percorso di formazione di non far di perdere la distanza che c'è tra l'istituzione
E la politica ma soprattutto la vita reale
E quel sogno collettivo questo sì che era un campo largo
Per la mia generazione non è mai stato un partito io che mi fanno un partito sono costretto ad ammetterlo per la mia generazione quel campo largo ci pensavo oggi era forse l'ultimo che ha vissuto era a Genova perché c'erano ma non era un rassemblement
I piccoli scatenati movimenti stima Genova era veramente qualcosa in cui non ti domandavi la Piccin ieri ha di quello che accadeva nella politica italiana ma era la visione del mondo la passione di volerlo cambiare che capivi che arrivava la globalizzazione sia
Tipi coi chiari dentro una storia comune un percorso collettivo con tanti altri che potevano essere cattolici potevano essere laici potevano essere dispersione di partito della società civile moderati più radicali ti sentivi si dentro
Un grande sentimento collettivo
Che poi è stato ucciso dallo Stato
Perché ha rappresentato la dolorosa morte di Carlo Giuliani
Ecco
Io penso che oggi la sinistra debba esattamente ripartire da qua c'è un filo che lega tutto questo carteggio che la fragilità la disperazione delle persone il loro intento incertezze il domandarsi sempre
Come la politica può racchiudere indagare quegli spazi ampi crisi in cui ognuno di noi si trova
Negli ultimi anni abbiamo perso le parole abbiamo perso il senso della passione il senso di un cammino
E ci siamo lo dico anche sul mio partito tante volte ci richiudiamo più volte nella facilità di rinvio di rinchiuderci feticci e ci basta ricostruire la storia che se ne sono evaporate con facili slogan Nocco ricostruiamo la sinistra
Bene oggi la sinistra la parola sinistra un ragazzo di vent'anni o non so cosa voglia dire forse non vuol dire più niente la parola sinistra perché ha perso esattamente tutto quello che c'è in questo carteggio
E allora la sinistra si ricostruisce non invocando la nonna appellandoci non reclamando la ma forse si ricostruisce veramente quello che dice in tante belle parole questo libro si ricostruisce camminare domandando grazie
La parola grazie la parola Andrea Riccardi grazie
Io sono contento di discutere questo libro di Goffredo Bettini e Di Pietro Ingrao perché
La mia storia e diversa da quella di Goffredo ma è la anche la storia di una generazione e i riferimenti problemi gli stati d'animo le delusioni
Ritornano e sono qualcosa di comune ha fatto bene Goffredo a ripubblicare questo carteggio perché ci sono delle cose
Che restano un riferimento e quando restano un riferimento vanno riproposte e ridiscussa anche perché
Credo
L'invenzione dei riferimenti l'invenzione delle filiazioni proposte e immediatamente buttate via è qualche cosa di interviste dal nostro tempo
Per conferendo c'è un sentimento tenace il sentimento tenace sta scritto in queste pagine
Pagine di un libro
Che sembra lontano sembra lontano come preoccupazioni sembra lontano come linguaggio sembra lontano in una stagione di rapporti rapidi
L'insistere in un carteggio così lungo non fatto per essere pubblicato immediatamente una storia di amicizia ma una storia di cultura politica
Perché in questo libro ci sono tre cose
C'è la politica c'è la passione politica e c'è la cultura politica
C'è anche l'ideologia ma direi il momento in cui inizia la storia di queste lettere
è anche l'uscita dall'ideologia tra gli anni ottanta e gli anni Novanta e qui c'è tutto una fatica di questa uscita
E io leggendo queste pagine si sente il disagio e anche si prova la superficialità
Per la leggerezza con cui è stata ignorata e buttata via una storia
Perché parlare di storia non vuol dire conservatorismo o nostalgica anche se credo Goffredo quando si comincia avere una certa età si è anche fa atti di nostalgica rivolti la storia gli incontri le parole le battaglie che ci restano dentro
Questo è un libro
Per certo aspetto casuale ma con una struttura robusta sono due generazioni che si parlano attorno a una domanda
Perché sono entrato in politica perché faccio politica perché credo che la politica sia sostanzialmente la mia vita
La risposta di Ingrao pur già l'hai detto
è la lotta al nazismo
Ed è
L'empatia nei confronti della sofferenza degli altri intesa anche
Come lottare per gli altri come un modo per star bene lui stesso alla
O all'affermazione di Goffredo tu fai politica per valori morali
L'UE risponde Ingrao io faccio politica per me perché la sofferenza degli altri e qualcosa per me insopportabile la politica è per Ingrao lotta per cambiare
Le motivazioni di Bettini sono quelle di un'altra generazione e lui lo dice
Molto chiaramente all'inizio con una frase bella dice
Nella prefazione il nostro orecchio ancora così sensibile al tumulto ideale e di costume che il sessantotto aveva suscitato
Non è l'opposizione al nazismo aiuti tumulto ideale è un salto utopico e l'idea che si può cambiare in Goffredo mi sembra c'è anche Roma
Ci sono le periferie ci sono le borgate c'è la roba degli anni Settanta una città che voleva essere cambiata una città che erano due città l'una la città della periferia e l'altra l'altra città
Una Roma così lontana dalle caricature della Roma ladrona della Roma capitale infetta della città persa
Non che quella Roma sia andata perduta ma quella romana non ha più trovato qualcuno che li desse voce
Ingrao e Bettini perché sono entrato in politica
Poi c'è un altro protagonista in in questo libro sì certo il partito il PC etc ma
Mi ha molto colpito in un'età di populismo
Il popolo
Sia Goffredo ossia Ingrao parlano del popolo Goffredo dice
Parlando del distacco dell'ambiente familiare che si dissolve le tante cose che avevo amato
Dice cominciamo a sentire la verità che il popolo trasmette quella forza di chi ha coscienza disse e della propria posizione nel mondo quei sentimenti di chi guadagna il pane con il lavoro
E questo
E per questo la solidarietà verso i propri simili e qui parla del proletariato
Romano e poi dice delle amicizie popolari dei dirigenti comunisti
Sembra
Una storia strana un'altra politica una politica in cui una classe di enti e il leader continuo citando Goffredo provano il tempo per parlare
Lo metto tra virgolette con la gente del popolo o con i ragazzi con un ragazzo di vent'anni come Luini e dice ora nessuno ha più tempo per nessuno
La politica si consuma nell'ansia del fare e nei comunicati stampa
è un'altra politica
Questa è una politica in cui si parlerà si discute un discorso corre da bocca in bocca
Entusiasma crea una dinamica di passione politica una passione politica in cui si situano anche
Le ambizioni personali non bisogna fare del populismo ma che non è solo fatta di ambizioni personali e qui un'altra parola
Che ricorre nella nello scambio tra Bettini e Ingrao il comizio
Li prepara per Ingrao Ingrao parla del comizio e dice Bettini la parola e il rito collettivo
Davano forza
Ma questa
è una storia perduta
è una storia siderale mente perduta in un passato che non torna più
Io credo che è una storia
Che ha tagliato fuori tanto umano in fondo la contraddizione se vogliamo dire o il dramma o la condizione esiste in si alleghi Englaro e quello di essere inserito nella storia di un partito politico Malini gravo amico
E può età percepisce che c'è tanto umano fuori settantun mano fuori anche da quell'istituzioni dal processo legislativo su cui si attarda e si impegna
Per Bettini
La politica
Lo ha detto tante volte
è
La trasmissione
Sarò breve
E la trasmissione di quella volontà di fare la storia lui parla anche in questo libro è sempre di quella scintilla da cui è partito un processo
Ma un processo anche che sei suicidato perché dice Bettini
Il comunismo realizzato ha divorato alla fine se stesso
L'eclissi storica
Del comunismo per l'intima contraddizione di aver negato nella realtà storiche i presupposti la scintilla che lo avevano determinato rischia
Di cancellare ogni visione critica e spinta ribaltare o almeno a riequilibrare l'oscenità
Della ingiustizia e allora fallito tutto questo arriva il novantadue il novantadue la storia di Ingrao va da una parte la storia di Bettini e di versa
Bettini crede che la storia di quel partito sotto altre forme in altri contesti e con un altro linguaggio possa continuare
Ma
Ma sono storie anche vecchie storie di più di vent'anni fa
E oggi io credo che noi abbiamo
Alle spalle speriamo di avere alle spalle
Un grande vuoto un grande vuoto di politica un grande vuoto di cultura e soprattutto lo spegnimento delle passioni in un Paese che è in chiara decadenza perché la decadenza italiana non è solo qualcosa di politico
Ho economico ma la nostra decadenza è
Culturale antropologica di tono umano
Goffredo quando vieni dava altrove
Quando vieni dall'Asia quando vieni da un altro Paese e scendi a Roma
Ti rendi conto della decadenza del nostro Paese nel tono umano l'altro ieri venivo dalla Turchia un Paese che con tutte le sue contraddizioni ha un tono umano di crescita e hai la percezione di un Paese che è lento
La storia dei partiti della seconda Repubblica
Che noi dobbiamo dire
è l'età di Berlusconi non come vittoria politica ma perché antropologicamente come linguaggio a imposto il proprio i suoi metodi le sue cifre
Comunque il divorzio
Profondo tra
Politica e cultura con quel divorzio profondo tra
Politica e passione politica e con quella connessione tra
Politica e media fino a farne il teatro della politica
Ma io credo
Che non tutto e qui forse
Ingrao
Lo afferra parzialmente non tutto si spiega con lo scenario nazionale infatti la globalizzazione ha trasformato il nostro Paese e ha trasformato profondamente la politica
Eppure paradossalmente nel mondo della globalizzazione sono entrate in crisi le grandi internazionali
Nel mondo della globalizzazione eccetto un po'l'Unione europea i partiti politici e le forze politiche sono più nazionali e provinciali
E meno hanno
Una dimensione internazionale
La globalizzazione ha reso una polizza la politica un'altra cosa
Spazi ridotti
Come gli stessi spazi del Governo
E soprattutto un deficit di passione che tante volte finisce per diventare una politica tutta tattica e qui c'è una bella pagina di Ingrao
Che dichiara il suo amore per la politica e allo stesso tempo
Un gusto della politica tale
Da
Essere preso dalla tattica anche ma non solo io credo che
Che nell'antipolitica
Nel fenomeno perverso complesse sono dell'antipolitica c'è la ricerca di una nuova passione per il noi in una società atomizzata allora
Io penso che questo libro in questo momento giunge giusto Giorgio giusto perché noi speriamo e pensiamo si possa pensare si possa realizzare o intravedere una visione politica di versa
Ma per questo bisogna forzare quell'orizzonte permettetemi di chiamarlo così che in un certo senso accoglie una buona parte della sinistra e della destra quell'orizzonte liberale
Che tutti ci condiziona attraverso una specie di politica di corretta non perché non abbia la sua grandezza e qui tu hai anche
Il ricordo del mondo repubblicano La Malfa tuo padre ma anche
E anch'io o un bel ricordo di lui di Gerardo Chiaromonte che ricordo portò a Sant'Egidio
Porto assente Egidio Berlinguer e per un incontro
Sulla politica africana e
Sulla libertà religiose in Africa da cui nacquero molte cose e ricordo Chiaromonte che diceva ma insomma
Per voi cattolici questo Concilio Vaticano II ha distrutto molte cose forse come per noi il ventesimo congresso del PCUS e mi faceva mi faceva tremendamente ridere e ma mi faceva anche una grande tenerezza
Come quando diceva forse per voi cattolici comincia a essere difficile accettare la rivoluzione francese dico scusa Gerardo ma quando è stata la rivoluzione francese non mi sembra un fatto di grande attualità bene
Ma dicevo forzare l'orizzonte liberale e far rientrare non solo i diritti dell'individuo ma i diritti sociali l'umano Tosi nella
Nella corrispondenza te non lo so o anche
Ingrao gli umili e gli oppressi cioè far rientrare nella politica gli umili e gli oppressi
E anche
L'idea e la speranza che a partire dagli umidi e dagli oppressi la storia si può cambiare
Che la politica non è l'arte solo di spostare una bottiglia da un punto all'altro e così di fare un'annata o di fare un mandato ma che la società si può cambiare e che
Il dolore per i marginalizzati della storia può diventare una forza politica
E qui c'è una grande occasione a mio avviso che nella Seconda Repubblica e nella stagione di Berlusconi noi abbiamo perso e l'impatto con il mondo degli immigrati
In venticinque anni l'Italia
Si è arricchita di cinque milioni di donne di uomini di giovani portatrici di una grande forza vitale che noi abbiamo trattato come dei rompiscatole o come degli invasori o come dei problemi sociali
Quando in realtà si trattava dell'impatto con un grande gruppo umano e sociale di cui noi avevamo bisogno a mio non solo perché lavorasse ma perché questo impatto poteva essere un modo di ripensare la nostra società
Invece è stato gestito
Credo
Di averlo seguito in tutti questi anni in un modo
Senza cultura senza passione e senza visione
Io credo che questo avrebbe potuto essere un fatto rigenerativa o per il nostro Paese ma voglio concluderà un voglio parlare a lungo io penso che
Che questo libro ci serve per riflettere su cultura passione
Politica per riuscire a trovare un percorso che ci porti fuori da questa decadenza italiana
Abbiamo assistito
In modo impressionante io penso nel mondo cattolico al passaggio
Da una condizione di crisi a una condizione di rinascita della speranza ma questa condizione di rinascita della speranza dovuta all'elezione di Papa Francesco
Ha significato anche un concerto Congedo dall'Europa e una certa saldatura hai problemi alle speranze alle energie le contraddizioni di un altro mondo di cui Francesco è portatore cioè l'America latina
Io penso che noi dobbiamo riprendere per fare politica a guardare fuori dal nostro Paese
E a cominciare a capire anche che senso Alitalia per noi per gli stranieri e per il mondo intero insomma
Quello che conta eh cominciare a pensare e a costruire una visione quindi io ringrazio Goffredo per avere avermi fatto rileggere questo libro che avevo letto in modo
Diciamo così Rhapsody co e soprattutto perché ci richiama all'idea che senza pensiero senza passione non c'è politica
Grazie
Rialzare la parola alla direttrice il manifesto visto che Goffredo ma se non lo farebbe mai in fondo alla sala ci sono c'è la possibilità di acquistare il libro Garolla normare Angeleri grazie
Ma credo che siamo chiamati qui perché siamo tutti accomunati da un sentimento tenace
Come recita il bel titolo del libero un sentimento proteso a una politica pulita cosmopolita europeista
Contro diciamo il fango della corruzione che ci sommerge e che ha indebolito fortemente la credibilità delle istituzioni siamo qui perché siamo tutti contro le ingiustizie sociali
è un sentimento tenace proteso anche all'impegno per rimuovere le cause strutturali della disuguaglianza che questo sistema economico produce
Non perché è cattivo
Ma perché è nella sua natura
Non perché come dice la vulgata corrente c'è un mercato che si è lasciato libero ci darebbe il paradiso in terra se non fosse per qualche deregulation eccessiva
Ma perché io credo la dinamica l'essenza del capitalismo genera le disuguaglianze
E certo non è questo il luogo per risalire all'origine di queste disuguaglianze di questa crisi del sistema perché se no dovremmo andare agli anni del dopoguerra e non è questa la siete però tuttavia a questo proposito io voglio solo fare una breve parentesi
Per ricordare qui una donna di sentimenti tenace e una giornalista una femminista un intellettuale venuta a mancare proprio in questi giorni che è Carla Ravaioli
Non o degli ultimi scritti in uno degli ultimi scritti di Carla sul manifesto era il due mila e undici eravamo in piena crisi della globalizzazione
Carla scriveva che il peccato più grave delle sinistre è la vera di fatto regalato il progresso scientifico al capitalismo
Di fronte alla grande rivoluzione compiuta dal pensiero umano scriveva
Che avrebbe potuto consentire quella liberazione dal lavoro e del lavoro
Ho spiccata da tutti i grandi utopisti compreso Marx e Bettini CIDA nel libero proprio il Marx dei manoscritti del qual
Da quattro il Marx giovane ventisei enne quando qui si parla di giovani generazioni quarantenni che vanno all'assalto del potere
Ricordiamo che marzo scrive una cosa ventisei anni che diciamo ha retto qualche hanno
Ebbene di fronte a questo le sinistre scriverla Ravaioli non hanno saputo che difendersi dal rischio della disoccupazione tecnologica
D'altronde con risultati non proprio entusiasmanti è una critica che trovo acuta che oggi suona molto attuale visto che il frasario
Il linguaggio le parole d'ordine della sinistra sono le stesse della destra
Ripresa rilancio crescita
Parole ammantate di neutralità incuranti della qualità del mondo che così dicendo poi si trovano a sostenere un mondo che lei descriveva uniti puntigliosamente
E documentata come sempre in modo ineccepibile
In cui l'uno per cento della popolazione detiene il cinquanta per cento della ricchezza dove un sesto dell'umanità è sotto alimentata e dove il quaranta per cento del cibo viene distrutto
E un dirigente d'azienda guadagna seicento quaranta volte il salario di un operaio
Come si vede quando si va un po'indietro quando si torna alla storia la storia si fa maestra e ci aiuta a capire il mondo di oggi oggi
Oggi siamo giunti al punto di approdo di questo modello di vita di sviluppo
Una volta rotto o degli anni ottanta quel felice compromesso dei trent'anni gloriosi tra capitalismo e movimento operaio il capitalismo diventa padrone assoluto del campo
Perché è con questa sfida che noi oggi che la sinistra oggi si deve misurare una sinistra che purtroppo e dentro
Quello che Max definiva il pensiero dominante delle classi dominanti cioè capace di contaminare anche gli oppositori in evidente stato di debolezza e di soggezione culturale
Come Bettini stesso sottolinea quando nell'introduzione scrive andiamo al sodo al sodo il dramma della sinistra
Negli ultimi vent'anni è proprio questo siamo stati un po'tutti sussunto i da una dimensione astratta artificiale sovrastante
Che ha determinato oggettività economiche modelli culturali stili di vita ritenuti giusti perché privi di alternative e in questa terra apparentemente neutra e preclusa diverse possibilità
Si sono impantanati partiti anche di sinistra perentori dentro il centro della loro visione e la terra del loro popolo
E a proposito di cielo e terra l'altro giorno leggevo su un rotocalco di questo aereo supersonico su cui viaggia Toni Blair
Leggevo delle grandi ricchezze accumulate da quest'uomo dopo averla strati il ruolo di governo
E mi chiedevo se forse non c'era un nesso tra la politica che predicava che attuava tra gli applausi della Thatcher e anche del PDS DS non sa come si chiamasse ancora oggi Renzi né
Dichiara se ne dichiara un fan e il suo stile di vita
E penso che solo una cattiva coscienza potrebbe negare il nesso che c'è tra quello che si predica e quello che poi si fa
Oggi comunque nessuna luce noi vediamo in fondo a questo tunnel e non la vedremo neanche del prossimo anno perché i dati della Banca d'Italia dicono che la disoccupazione crescerà
No nel due mila quattordici ma anche nel due mila e quindici
Ma se ne se voi guardate all'andamento della Borsa vedete che la Borsa è tornata ai livelli
Pre crisi
Questo cosa ci dice solo una cosa semplice che la fine della crisi finanziaria non prevede un aumento dell'occupazione e senza un governo in grado di invertire la rotta
Mettendo in campo l'intervento pubblico per un piano industriale per un diverso modello di vita e di produzione qui siamo e qui resteremo
Cambierà forse il Presidente del Consiglio non cambierà la condizione di chi soffre di chi non si può neanche curare di chi non può neanche mandare più i figli all'università
E cambierà forse Presidente del Consiglio ma noi resteremo il Paese dove nel due mila e tredici quaranta quattro italiani su cento non hanno letto neanche un libero
Settanta italiani su cento non hanno visto neanche uno mostra ho visitato un museo
E la morte di Claudio ha rubato ci ricorda anche oltre la sua grande figura nella cultura italiana proprio la sua battaglia forsennata isolata misconosciuta contro i tagli alla cultura
Quindi potrà cambiare come dicevo Presidente del Consiglio ma ne resteremo il Paese dove un povero pompiere
Nella terra dei fuochi muore per due tumori lasciato da solo unico in quella landa avvelenata e dove la più grande acciaieria d'Europa è gestita da un feudatari o che avvelena i sudditi
Dove battiamo il record per il trattamento disumano vede carcerati e ogni mese i bollettini i aggiornano quindi della disoccupazione ma se il livello è questo se siamo d'accordo sulla diagnosi come si ricostruisce
Una cultura politica sennò Stroppare business e non è più la ditta come dice Bettini
Ma peraltro mandata in rovina ma gli esseri viventi più poveri e più Surlini
Invitandoci peraltro a trovare una strada di democrazia più partecipativa se dobbiamo allargare il campo come Bettini sostiene da gran tempo
Il campo dei democratici e fondato uno come dici tu sulle persone nell'esercizio della loro responsabilità individuale come può essere diciamo così il
Renzi Fonzie l'alternativa
Renzi non ama discutere vuole vincere vuole governare
Passa l'idea molto semplice che la vittoria ha un valore in sé e che la sconfitta è un disvalore
Ma a che prezzo si vince l'elezione o una guerra perché nel libro si parla molto anche di guerra
A che prezzo si arriva al Governo
Questo è un nodo molto complesso ma è il punto di analisi per capire come siamo messi oggi dopo vent'anni di contaminazione liberista e populista
Perché se noi dovessimo riassumere in tre flash ora storici vedremo che la sinistra tutta tutta moderata e radicale
Ha oscillato tra due estremi nefasti la diversità escludente e l'omologazione
Negli anni Cinquanta e Sessanta lo scandaloso rocker roll on entrava nei ritrovi dei lavoratori e negli anni settanta
E c'era il vade retro se vi ricordate contro la televisione a colori e invece era solo ieri il tempo dei parvenu dell'egemonia sotto culturale berlusconiana
E il libro non si sottrae a questo livello di interrogazione sulla mutazione genetica che a la sua svolta storica con l'ottantanove lo spartiacque un po'nella sinistra
Della sinistra italiana quando la svolta o che ti hanno allontana in modo aspro Ingrao che dice no da Bettini che dice sì anche se dicessi più con la testa che con il cuore
E quel rapporto forte tra i due politico familiare si rompe con un lunghissimo silenzio
Queste sono pagine e di un confronto spietato sulla sinistra che fa molto bene leggere su cosa è diventata la politica se vale ancora la pena e i due naturalmente rispondono di sì
Di impegnarsi a fianco di quelli che stanno sotto
Una divisione che ricordo fu presente anche da noi al manifesto con il gruppo dirigente tutto contraria la svolta è solo una piccola parte di noi invece favorevole
Ricordo ancora un fatto curioso divertente se volete perché c'era un'atmosfera da funerale quando crollò il muro di Berlino è inutile negarlo
E allora per alleggerire la tensione manifestare invece soddisfazione comunque speranza però nuove inizio qualcuno di noi mise a tutto volume la canzone di Ivano Fossati una canzone popolare
E comunque rispetto a quella svolta che cambia gli assetti del mondo bisogna riconoscere bisogna riconoscerlo se siamo onesti che dall'ora prevale un pensiero unico che è giunto oggi diciamo a una fase
Molto molto dirimente
All'ITEA che basta non ci sono alternative che la crisi economica è figlia di nessuno e le conseguenze le devono pagare i più deboli
Che l'austerità e l'unica ricetta che farà guarire che oggi il problema eh il modello europeo di un bel fare e nome di questo pensiero unico a noi hanno italiani è stato impedito di votare
Ci sono stati imposti governi chiamati a fare un mese si era sono cioè quello di tagliare le pensioni e i salari
Il PD allargamento avallato questa filosofia IB ricordati il PD di Bersani non chiedeva di ribaltare il modello
E Renzi il diceva che Marchionne è un grande manager pensiero unico alla grande
Ma il Paese per fortuna ha sofferto ma non in silenzio si è ribellato si è ribellato come ha potuto nelle piazze e nelle urne
Per esempio votando il ventisette milioni per l'acqua pubblica oggi mi piacerebbe chiedere Renzi come stanno le cose a Firenze sull'acqua pubblica
Occupando le case rischiando il confino in fabbrica e ne sa qualcosa Landini ogni volta che poteva la protesta si è fatta sentire
In questi anni di crisi a sinistra del PD sono successe molte cose le piazze si sono riempite di gente che ancora reagisce al malgoverno che ancora mostra un desiderio di a partecipazione
E diciamo è vero anche che il velinismo contiene in sé elementi interessanti e nuovi che sicuramente sarebbero spendibili con maggior profitto se non ci può
Un padre padrone che usa l'UE ebbe come una gogna mediatica
Ed è anche vero che la vittoria valanga di Renzi dimostra che nel Pd c'è un forte desiderio di voltare pagina di mandare a casa un vecchio gruppo dirigente largamente proditoriamente consociativo
L'ultimo questo gruppo dirigente a poter alzare la voce contro il pregiudicato che varca la porta del Nazareno
Ma è altrettanto vasta e profonda purtroppo
L'Italia che ha smesso di credere nella possibilità di cambiare le cose collettivamente che vorrebbe tanto affidarsi all'uomo forte
Capace di togliere di mezzo a questi immigrati che ci tolgono il lavoro di dare mano libera agli imprenditori per usare il lavoro come una merce di ritirare l'Italia dall'Europa
Un insieme di ingredienti per ricette che purtroppo nel Novecento hanno prodotto disastri immani
E c'è anche questo nell'aria mentre si avvicinano le elezioni europee e siccome quando si lotte risultati non ci sono quando si fanno le manifestazioni e poi non succede niente
Quando vincono i Sindaci onesti e poi il Governo li mette con le spalle al muro alla fine arriva all'urlo qualunquista del tutti a casa e ci siamo
Atti e siamo nella palude con un Paese stremato
E un Parlamento che non è più in grado neanche di leggere un Presidente della Repubblica
Naturalmente non esiste solo il disastrato PD né solo gli autoreferenziali a cinque stelle serve in questo fine settimana va un congresso
Suo secondo congresso ed è in grande difficoltà perché rappresenta un'area politica inutile nasconderlo fortemente penalizzata dalla mirabolante giravolta del PD dopo le elezioni
Dall'Italia bene comune dall'accordo con Vendola all'alleanza con Berlusconi
E dovrà decidere Sellers scivolare lentamente verso una sorta di annessione al PD di Renzi o diventare grande
E giocare la stessa carta giocato da si Rizza in Grecia
Sapendo che le elezioni europee se non quelle politiche anticipate saranno un banco di prova ma intanto c'è un protagonista assoluto uno che ha preso tre milioni di voti alle primarie per finire di sfasciare il PD
Un uomo solo al comando che vuole intestarsi una rivoluzione moderata che a me fa pensare a quella che Berlusconi produsse nel campo stremato del centrodestra come adesso è stremato quello del centrosinistra ai tempi di Tangentopoli
Un uomo che come ha scritto Alberto Asor Rosa sul manifesto se vuole vincere Berlusconi e che se vuole vincere su Grillo deve eseguirli bene superarmi sulla stessa del Reno
L'offensiva un'analisi diciamo questa diaspora che è stata ripresa in modo goffo molto liquidatori dal Corriere della Sera e ci saremmo meravigliati del contrario e in modo invece più attento da Scalfari su Repubblica
Però l'offensiva mediatica di Renzi è totale direi è Arcori Anna
Sostituisce diciamo la forza per visitare i a del consenso alla gerarchia organizzata e svuota il partito perché il suo vero partito è la televisione
Ricalca così diciamo la nozione berlusconiana di democrazia
Trasformandola nel rapporto diretto tra il capo e la folla e anche uomini di sinistra come vengo le Landini
Guardando la sua capacità di movimento con interesse per lo spazio che può creare meglio di niente è meglio che restare marginali
Renzi affascina molti diciamo anche a sinistra Renzi è individuato come uno che fa vincere che muove il quadro ma
Non muove verso dove
Verso un partito ridotto in mano alle lobby finanziarie verso un mondo del lavoro sempre più indebolito
Verso un modello di leadership sempre più personale verso un carisma apposta democratico
Queste domande diciamocele facciamo perché adesso c'è questo nuovo potrà agonista ma
Allora se questo non va bene che cosa fare
L'unico modo per opporsi a questa deriva plebiscitaria mediatica e mettere al centro secondo me i contenuti
E su quelli unirsi o dividersi per esempio se questa legge elettorale che adesso la direzione sta compulsando per vedere come deve votarla
Se questa legge elettorale nuova avrà le liste bloccate se avrà un premio di maggioranza massiccio la governabilità farà ancora premio sulla rappresentanza
E dunque noi ci ritroveremo
Con un Governo di non dico il porcellum ma insomma una cosa che gli assomiglia
Vado velocemente verso la conclusione
Se non conta solo vincere come dicevamo all'inizio se conta come si arriva a vincere allora dirà diamo le nebbie che finora avvolgono le proposte e discutiamo di un piano del lavoro
Vediamo di fare una legge elettorale democratica perché finora abbiamo capito poco del merito delle cose mentre è chiarissimo il primo vero risultato politico
Purtroppo non buono almeno a mio parere perché riportare al centro della scena politica il pregiudicato a Berlusconi non è stata una mossa molto furba
Anzi forse diciamo ho sbagliato non dovevo non è esatto dire che Renza concordato con Berlusconi bisogna usare le parole giuste bisogna dire che ha trovato con Luis una profonda sintonia
Una profonda sintonia con chi ha devastato culturalmente prima ancora che politicamente questo nostro povero Paese e le parole sono pietre le parole sono pesanti
Parlare di profonda sintonia è un bel pugno nello stomaco credo per tutti anche dominazioni per i tanti elettori del PD
Però il fine giustifica i mezzi e siamo sempre lì
E mentre siamo noi qua sottoposti a questa sassaiola di slogan non prima era lo slogan Berlusconi game over e condannate finito poi viene resuscitato anzi direi restaurato
Questo è il prezzo da pagare per continuare la Legislatura allontanando le elezioni anticipate che verranno quando in questo triangolo democristiano Renzi letta Alfano deciderà di farci votare
La polemica è chiara perché questa è un'idea che Bettini conosce molto bene l'idea veltroniana nonché ripropone questo bipartitismo che risolverebbe i problemi italiani
E che però diciamo del passato non lo ha Dalia risolti può far recuperare un po'di voti
E che Veltroni perfetti registra il massimo ma è poi perse le elezioni
Ma nulla ci viene assicurato sul Governo anche perché se questo Governo di nel blindato fino al due mila e quindici noi andremo comunque al voto a maggio per le elezioni europee
Ed è facile che la crisi confini Italia in Europa le bandiere delle destre xenofobe
Vorrei concludere solo citando un eretico famoso molto famoso
Quanto Pietro quanto Ingrao ed era Luigi Pintor
Che non si stancava mai di ripetere che la sinistra non deve vincere ad ogni costo
Che non tutti i prezzi si possono pagare che per portare la democrazia non c'è una guerra giusta e che compito della sinistra è operare ogni giorno e invadere il campo
Perché lo scopo della sinistra R. inventare la vita in un'era che ce ne sta privando informe mai viste grazie
Grazie
Grazie norma
Passo la parola al Segretario che la FIOM-CGIL Maurizio Landini
Intanto
Io ringrazio
Bettini per avermi invitato questa iniziativa
Anche perché
Io debbo dire sinceramente che
Le due persone che qui si confrontano
Diciamo che non sono persone da me conosciuto personalmente no
Sono sempre stati riferimenti Ingrao credo contrario per tanti
Non si sente
Adesso però mi dicono sempre capo per l'artigiano che urlo troppo ero per questo che andavo con calma io cambia anche Tor
No dicevo che oltre a ringraziare chi mi ha invitato
Volevo anche dire perché poi debbo dire alcune cose
Che nel leggere le lettere eccetera
Non conoscendo io personalmente diciamo così le persone che hanno scritto da lettere avendo avuto qualche rapporto ma non tale da poter conoscere personalmente le persone
Emergono secondo me alcune cose particolarmente importanti almeno
Non dico nuove ma per me significative tanto più nel momento in cui si parla diciamo così di crisi della politica di crisi dei valori di ragioni per cui si dovrebbe tornare a fare politica no
Questo lo dico perché scaturente Ingrao è stato un riferimento per tanti io
Lo dico perché in gran formalmente anche uno dei pochi che alla tessera onoraria della FIOM ha quindi una delle cose che ho fatto quando sono diventato Segretario ed è stata la prima volta che lo incontravo che non le ho mai parlato l'avevo mai visto
Vi abbiamo portato la felpa della FIOM vi abbiamo portato la testa della tua perché lui ci tiene ad avere la tessera della FIOM a parlare e nonostante letta perché erano circa due anni fa
E e certamente ha colpito perché siamo stati lì un paio d'ore
Mi ritirata e curioso Riccardo dire che la la quantità di domande di cose che ti chiede di
Analisi qui si parlava che di cose internazionali no dopo un po'vi dico che quella fa in Italia è richiesta la domanda era ma
La Cina come la vedi cosa sta succedendo che un terzo ponte levatoio faccio fatica a capire cosa succede in Italia adesso studierò meglio ma
Indubbiamente dare però l'idea che colpiva del
Di un approccio note di una visione di un modo di guardare le cose di un modo di
Che in alcuni casi forse e anche figlio della crisi nostrano
E in questo senso le due cose che a me colpiscono nelle lettere e anche in termini positivi e mi fanno fare una riflessione e anche le ragioni quando spiegano sia Bettini che Ingrao in questo scambio le ragioni che li hanno portati a impegnarsi nella politica
E pur essendo ragioni tra di loro diverse
Indicano però e questo è l'elemento
Un approccio importante secondo me
Da un lato Ingrao non solo per legge di fronte al nazismo non ci sto scatta un qualcosa per cambiare quel modello per non accettare e quindi per una visione alta dall'altra mi colpisce se ragioni di Ingrao
Come qui viene descritta la sobrietà no il modo di vivere
E politico uno che è stato importante è stato Presidente
Della Camera è stato un dirigente importante di un partito che nel nostro Paese
Ha svolto un ruolo molto importante ma è una persona che era rimasta modesta
Fatemela dire così che viveva come quelli che lui voleva rappresentare
E allo stesso tempo anche l'approccio se leggo poi se dico delle cose che ho capito male o con male interpretato il modo con cui anche
Bettini nella sua lettera descrive
No descrivendo anche una famiglia di un certo tipo l'esperienza dal terzo punto di vista anche diversa che che l'ha portato a fare una CELTA diciamo così poi di rientra nel Pizzi ma
Parte anche qui dal mettersi nel quale mi ha colpito quando dice lo deciso per rompere il silenzio no scusi questa parola per
Perché sentito il bisogno di fronte a
Io dico così all'ingiustizia più d'entrata altro termine di dar voce no oppure quando la forma più diretta di rappresentazione l'esperienza del cineforum uno della presentazione
Questo cosa cosa mi fa riflettere a me oppure la riscoperta
Nella discussione nel colloquio tra di loro c'è anche questo atteggiamento
Del fare politica attraverso il comizio no c'è una cosa che negli anni invece si era persa ma cosa emerge qui ce qui c'è un punto che
A me colpite e che da un certo punto di vista le cose non ritornano mai nello stesso modo ma oggi
Se c'è una crisi e una distanza
Tra la politica e le persone e siccome faccio il sindacalista io penso che ci sia oggi una crisi una distanza anche tra le persone che dovrebbero lavorare il sindacato non penso che sia una crisi solo della politica ragiona federato intanto molto forte
E anche perché secondo me se se rotto questo elemento qui di rappresentanza
E cioè di sentirsi parte in un qualche modo fatemela dire così
Emerge anche questo ragionamento dicono entrambi nessuno di noi l'ha fatto
Per altruismo
L'abbiamo fatto perché sono stavamo bene noi ma nello stesso tempo nel momento che tutti identificati in quelli che vuole rappresentare ti poni il problema non solo di capirli ma di essere parte di riconoscerli in un qualche modo di volergli bene non so come dire
Oggi sei di fronte
E io non so in questo quando dice siamo di fronte alla crisi della politica e sta aumentandolo sta vincendo l'antipolitica allora imitando e davvero antipolitica
O è una domanda di nuova politica di nuova partecipazione
E oggi la crisi non è forse questa cioè il prevalere tra virgolette come viene detto anche nel libro del pensiero unico il prevalere di una certa idea non semplicemente tattica
Ma della politica invece come interesse personale della politica come elemento di arricchimento come elemento anche di potere tra di loro che si impadroniscono della politica per altre finalità non è forse questo uno dei punti da cui sostanzialmente ripartire
Come elemento di uscita dalla crisi della politica con cui noi siamo perché oggi indubbiamente secondo me questo tema c'è anzi io direi di crisi della democrazia
Per io penso che noi siamo di fronte in Italia in Europa se vogliamo dire in più in generale io penso che noi siamo di fronte a una crisi democratica
In termini sia di scarsa partecipazione sia in termini di potere i fortissimi che non sono quelli che noi abbiamo eletto ma che sono quelli che stabiliscono ciò che poi la politica deve fare
E questa secondo me determina una crisi
Della rappresentante della politica molto forte e in questo senso però trovo molto importante che anche consente diverso che sono poi state fatte dentro alla storia anche
Del Partito Comunista ci sia pur consente diverse penso allo spartiacque che viene indicato dell'ottantanove
Persone che pur con le sue diversità ma avendo perlomeno un approccio comune nel vivere la politica già nel
Nel sentire l'impegno della politica
Che facevano anche sette diverse ma che richiamano sostanzialmente un elemento di questo genere ecco a me questo è un punto tra virgolette di riflessione che mi viene da fare che mi ha colto che mi ha colpito ecco diciamo meglio nel nel libro nello scambio delle lettere
Come un elemento con cui fare i conti rispetto a qual è la situazione che oggi in questa direzione cioè così come indubbiamente
Questa forse una riflessione
Che Ingrao fa da tanto tempo eccetera che però è un punto che si ripropone io credo
Che riguarda il come al di là del fatto che ne abbiamo una bella Costituzione che reputiamo la guerre tutto il resto ma
Il fatto di quasi come una crisi o una sconfitta del pacifismo no
Perché se uno ci riflette in realtà non siamo di fronte al fatto che la cultura della guerra è quella che continua a governare il mondo e anche se noi per fortuna fatemela dire così
A diversità della generazione di Ingrao non
Abbiamo vissuto e spero che non mondi diamo la guerra non dobbiamo però non nascondersi
Che le condizioni sociali con i quali non siamo a fare i conti in Italia in Europa quelli che già descrivono non sono lontane dalle condizioni che in altri periodi hanno portato dei conflitti perché sei di fronte
Non solo a livelli di disoccupazione pazzesca ma un ridisegno anche degli equilibri in senso mondiale
Rispetto appunto I potere e alle decisioni
E in questo senso a me vengono due riflessioni per non tenerla lunga un è questa
E cioè io penso che
Non so se lo spartiacque Stato semplicemente la caduta del muro di Berlino di sicuro quello cambiato il mondo non c'è dubbio
E ha aperto diciamo così
In un qualche modo a quel punto lì
Il modello capitalistico poi ce ne son tanti di modelli capitalistici non ha avuto particolari alternative anche se
Chi ha perso si è dimostrato non capace di essere un'alternativa a questo modello
Ma il punto secondo me da cui ripartire con cui
Oggi noi dovremmo fare i conti per arrivare anche un'altra riflessione che nel libro fa lo stesso Bettini rispetto al ruolo del lavoro il ruolo delle persone alla necessità di rappresentare questo pezzo
Io qui vedo un elemento di novità
Cioè se uno deve riflettere rispetto anche alla nostra Costituzione rispetto alla politica rispetto quello che secondo me si è rotto e proprio un rapporto tra
Il capitale la finanza e la democrazia io penso che qui ci sia un punto di fondo da cui ripartire se vuoi ripensare a un altro modello sociale è un altro punto di vista
Perché nel momento che il tiro il capitale diventato globale
E i soldi possono tranquillamente girare in giro per il mondo dove vogliono addirittura cercando i paradisi fiscali dove possono spendere meno e costare meno
Tu sei di fronte al fatto che questo ha determinato una concentrazione del potere finanziario che secondo me non ha precedenti sei di fronte al fatto che la Fina
Anza determina le leggi gli Stati condizione alla politica e non viceversa e non la politica che determina un condizionamento di questa natura
E dall'altra parte questa concentrazione del potere ha determinato anche una concentrazione della ricchezza una concentrazione delle diseguaglianze che se ci sono secondo me al centro della crisi che stiamo vivendo delle contraddizioni che sono aperte dei temi che noi abbiamo sostanzialmente di fronte
E allora io penso che se uno vuole rappresentare un altro punto di vista se vuole cioè rimettere al centro la persona come viene detto no la possibilità di una persona di realizzarsi se vuole rimettere al centro valori di questa natura
è evidente che allora ti devi porre il problema qual è il livello in cui vengono prese le decisioni io lo dico da sindacalista io ho imparato che si tu fai una trattativa una contrattazione la contrattazione efficace se tu Lazic sia a livello in cui vengono prese le decisioni
Se tu la contrattazione la fai al livello più basso se ti va fatta bene
Limiti danni ma non sei in grado di cambiare i processi di cambiare sostanzialmente le sente
E oggi il problema che noi abbiamo di fronte le scelte politiche che vengono fatte le scelte economiche altri modelli qual è il livello in cui devi essere in grado di agire di cambiare per produrre sostanzialmente un cambiamento e per non essere invece con dico conseguenza legato a vincoli a modelli sostanzialmente di altra natura ST pone il problema in questo senso io credo che questo ripropone un ragionamento che fa
Che nella descrizione mi sembra aver capito diceva anche in grado
E cioè tu sei di fronte al fatto che i cambiamenti per potere essere stipate hanno anche bisogno che i diversi interessi diversi soggetti le diverse soggettivi da
Possono essere rappresentate e possono se necessario anche attraverso il conflitto provare a cambiare la propria condizione i propri processi
E da questo punto di vista in una fase in cui la
Non solo la separazione ma la frantumazione la divisione del mondo del lavoro
Bettini nel rispondere nel pezzo finale di risposta che venga mi pare richiama entrambi
Non sa settennato Comazzi riconosciamo facciamo riferimento a questo mondo come facciamo oggi a rappresentarlo io parto un punto di riflessione e lo dico anche come problema sindacale non solo come problema politico
Io ho un livello di competizione tra le persone che per vivere debbono lavorare grande come adesso io non l'ho mai visto più di trent'anni trentacinque no un'esperienza lunghissima ma il livello di competizione che io vedo adesso non ha precedenti
Perché tu sei di fronte al fatto che il livello di frantumazione che c'è nel lavoro non ha precedenti se di fronte al fatto che le persone vengono messo un in contrapposizione con l'altra
E uno pur di lavorare pronto a lavorare a un euro in meno di un altro perché se non vive se non lavoro non è in grado neanche di vivere
E tu sei dentro a una frantumazione di questa natura qua se tu non riuniti di diritti dire persone che lavorano se non riuniti chi la sua rappresentanza come fai a cambiare come PAI a essere in grado di atti dire di avere un peso per modificare e per cambiare questo elemento non è un caso che se ci riflettete in questi anni non sono andati in crisi la rappresentanza politica mandati in crisi anche il senso di appartenenza
è provando a vedere cosa votano creano guardare un'analisi brutale del voto
Non siamo di fronte al fatto che il trenta per cento non è andato a votare e forse se mai votare adesso non è escluso che aumenti ancora perché le elezioni amministrative che ha fatto in giro se arrivato dei livelli che il cinquanta per cento non va a votare
Se poi ti metti dentro che accanto a chi non va a votare io non lo considero antipolitica in sé
Perché in molti casi c'è anche gente che non sa che cosa votare non vede da chi farsi rappresentare se accanto a questo ci metto
Che altri milioni di persone hanno votato per un movimento che piaccia o non piaccia creo con l'obiettivo di cambiare tutto tu sei di fronte a un dato politico con cui devi fare i conti che la maggioranza degli italiani oggi non si sente rappresentata dalle forme dire a
Tanta politica che oggi ci sono non che non vogliono farsi rappresentare che non si sentono rappresentati che non c'è lo spazio della rappresentanza e che al limite possono eventualmente e non hanno neanche la possibilità di un'auto rappresentante in questo senso
E se vai a vedere cosa votano oggi i lavoratori
Io dico non perché la maggioranza diciamo io dal vedo questo dato non abbiamo provato a fare un'indagine la maggioranza dei delegati delegati la FIOM a sedici mila delegati e delegate elette da lavoratori in giro per l'Italia
La maggioranza di questi naturalmente oltre a essere mediamente abbastanza giovane non è iscritto a nessun organizzazione politica
Che anche questo è un elemento tra virgolette sono il rispetto alla storia la tradizione molto diversa ma da questo punto di vista tu sei di fronte al fatto che oggi c'è una dispersione una frantumazione sostanzialmente anche del voto ora se tu ti poni il problema
Al di là di come ti chiami perché a questo punto non è il problema di come ti chiami
Il problema è di quello che voi fare di chi vuole rappresentare e di quali problemi voi affrontare e risolvere
Se uno riparte dalla questione del lavoro io considero che questo sia un tema che una forza che si richiama alla sinistra che si richiama la democrazia che si richiama al cambiamento deve tornare ad occuparlo non solo perché
è una bugia pura quella che il lavoro non c'è più uno
Il numero delle persone che per vivere debbono lavorare con forme di lavoro salari atto non è diminuito è aumentato in Italia e nel mondo
Anzi se uno ci pensa non c'è mai stata tanta gente come oggi che per vivere deve lavorare fare un lavoro sarà reato
Uno forse dovrebbe farci abbattuta che se da tanti anni fa si diceva proiettare di tutto il mondo unitevi adesso la vedo un po'più complicata questo slogan in quanto tale perché oggi se in alcuni casi ad una competizione
Tra lavoratori a seconda del posto in cui lavorano anzi la novità vera
Del processo tra virgolette globale che qui richiamano e quello che si son messi in contrapposizione tra di loro lavoratori che diritti ne avevano con la con miliardi di lavoratori che diritti sostanzialmente non ce li hanno
Ma se tu vuoi ripartire da quello assumendo anche il significato in questo caso il rimettere al centro la persona per me non vuol dire solo che le persone hanno dei diritti
Ma vuol dire riaprire una discussione in cui deve tornare ad avere un senso anche quello che fai
Cioè bisogna riaprire una discussione rispetto alla rappresentanza del lavoro che non è solo che debbo dargli dei diritti garantiti una retribuzione ma bisogna riaprire una discussione su quello che si fa perché lo si fa che significato ha ed a questo punto di vista quindi anche un elemento che riguarda la stessa condizione di vita materiale ma anche di sostenibilità sostanzialmente di quello che tu realizzi allora da questo punto di vista io penso
Che il problema non è solo guardarsi indietro perché c'erano tempi migliori dove c'era diciamo così un'etica della politica migliore un elemento anche più alto me partire dal fatto che secondo me
Queste domande oggi sono presenti ancore dei riporti il problema di come essere in grado di rappresentarlo per produrre un elemento di cambiamenti e quindi come ti poni il problema di cambiare sostanzialmente in questa
Direzione e la questione democratica davvero chiudo
Io penso che sia oggi un tema particolarmente importante
Proprio per ridare un significato e un senso alla partecipazione delle persone
Che
Lo dico con tutta l'umiltà del caso e siccome lo dicevo l'ho sempre pensato e quando voto coesione Lo destro non è una novità
Le primarie sono sicuramente uno strumento importante che fa che determina anche un elemento di cambiamento no
Guardiamo quelle del PD che ha fatto in varie occasioni
Però se non vogliamo raccontarci delle balle noi non siamo di fronte al fatto che quello strumento lì di per sé ha rimesso in moto un elemento vero di partecipazione delle persone dopo le primarie
No lo dico perché
Non per
Banalizzarla vorrei essere chiaro
Ma perché dietro alla domanda di chi va anche a votare per cambiare se gli andrà anche la persona io penso noi dovremmo porci il problema se quel processo di cambiamento lo vuoi tenere inviterà vuoi costruire di quali forme
Concrete di nuovo di partecipazione nella politica desiderati le persone sostanzialmente gli offrì e sono in grado sostanzialmente di tornare ad essere parte non solo che se cottimi cambia la società
Anche perché badate che
Queste idee a cui è un'idea secondo me che non sta in piedi e se uno pensa davvero che da solo può cambiare tutto rischia di fare diciamo così di di di essere disilluso ecco
Perché è un processo di campo siccome la situazione è complessa e complicata le contraddizioni fondi PTP non è che semplicemente arriva una la bacchetta magica io vedo la necessità di un processo di parte
Situazione che si è in grado di modificare il quadro è per questo penso che oggi il problema della democrazia ad ogni livello anche nei luoghi di lavoro anche dentro il sindacato oltre che è una politica è il tema
E lo dico non semplicemente perché in questi giorni c'è stata qualche discussione CGIL ma io penso davvero
Che noi non possiamo avere un'idea proprietaria della partecipazione della politico del sindacato noi dobbiamo tornare al fatto che le persone
Siano esse laboratori dipendenti o persone che vogliono andare a lavorare e che vorrebbero avere un lavoro siano esse persone che vogliono impegnarsi nella politica nel formazioni politiche nei movimenti debbono avere il diritto di poterlo fare di poter partecipare di poter decidere di essere dei soggetti che contano
E dentro a questo schema non giriamoci qui c'è la crisi del rappresentante delle forme classica della politica e anche del sindacato
Insisto è anche del sindacato perché se è vero
Che la maggioranza degli italiani oggi non va a votare o tendenzialmente potrebbe non andare a votare è altrettanto vero che la maggioranza delle persone che lavorano o dei giovani che stanno cercando lavoro non sono iscritti a nessun sindacato anzi io vedo come un problema il far do che milioni di lavoratori che adesso sono anche precari che hanno forme non vedono così la dico secca perché quello che io percepisco non vedono nei sindacati nel sindacato così come oggi è il soggetto in grado di rappresentarli e di affrontare anche i loro problemi
E qui non sta sbagliando loro stiamo vagliando noi secondo me e questo questione è una questione che riguarda secondo me anche nella politica poi il terzo
Che oggi se in una fase in cui devi dare delle risposte perché le contraddizioni sono drammatiche
Perché se non affronta il problema dell'occupazione se non affronta il problema di ridare un lavoro se non offre una risposta è chiaro che se di fronte al rischio che aumenti l'aut vitalismo che aumenti la crisi della democrazia quindi e oggettivamente una situazione complicata ma allora secondo me questa è la riflessione
Che mi è venuta leggendo questo scambio di lettere
Tra due persone comunque hanno svolto un ruolo così importante son partiti diciamo così anche da da esperienze da storie di vita anche diverso eccetera
E proprio come tu attualizza di questa situazione come di fronte alle contraddizioni nuove che ti proponi con una serie di valori di più in tipi che vengono indicati oggi possono tornare ad essere una base di possibile cambiamento a me sembrano un po'queste le cose che
E mi son venute da di Recco grazie
Grazie Maurizio
Lascerò la parola all'autore del libro e del carteggio Goffredo Bettini
Pronto ecco cari amici il compagno
Non è mia
Vedo una platea
Affollata vi ringrazio di essere qui
E sicuramente e molti di voi qui perché vedo tanti tanti amici
Ne hanno già sentito tante volte dire certe cose
Quindi mi è sembrato non mi sembra diciamo giusto
Dilungarmi eccessivamente anche su alcune cose sentì dovrebbe dire e ringrazio tutti coloro che hanno parlato con
Con grande simpatia naturalmente ognuno con le proprie opinioni che danno un contributo che io apprezzo molto
Il
Questo è un libro che pubblica tutto il carteggio che ho avuto con Pietro Ingrao
Da parte di esso era stato già pubblicato per i suoi novant'anni
E poi un editore beh però era stato pubblicato in maniera abbastanza con un
Con l'edizione molto raffinate cioè quella che abbiamo dato un po'come regalo per i novant'anni Di Pietro l'abbiamo fatta l'Auditorium quando io ero Presidente dell'Auditorium
è un carteggio di due persone di diverse tardi diverso peso politico
Ma legate da un'amicizia profondissima e di grande affetto
Anch'
Un po'la la l'ha voluto pubblicare un editore che aveva comprato senza neanche che io sapessi bene
Il fatto che aveva comprato i diritti può insomma a un certo punto mi ha telefonato diciannove pubblicare fai un'introduzione affatto un'introduzione con qualche richiamo all'oggi
Però diciamo
Il ripubblica l'ho trovato una cosa per certi aspetti utile
Utile perché è dentro questo libro dentro questo carteggio soprattutto per le cose che dice Ingrao
Ci sono tante tante cose che Pulsano ancora oggi dentro di me ma credo dentro la sinistra dentro le forze democratiche
E io le voglio riassumere per dire poi una cosa o sull'oggi
Anche sulla base delle cose dette nel dibattito ultimo nell'ultimo intervento
Secondo me in maniera così diretta da Landini
Ecco il
Io
Penso che sia utile
Rileggere queste cose o comunque perché noi nelle lettere se io Ingrao robot
Cerchiamo di fare uno sforzo in grado
Mi scrive con questa lettera dopo tre anni di silenzio
Perché nell'ottantanove noi ci siamo divisi
Io nel della mia giovinezza quando ho fatto con il segretario della federazione del PD C di Roma nella metà degli anni Ottanta insomma non c'era settimane che non andava a casa sua ma insomma
Direi che almeno era quasi d'obbligo due volte a settimana c'era un legame profondissimo anche molto gratuito non è che partiamo dirvi ritira
Figuriamoci in grado di di una sobrietà totale diciamo
Soprattutto quando si toccava il tema Berlinguer
Io ricordo che aveva proprio una delicatezza un'attenzione pure aveva sofferto molto Pietro
Anche lede le ferite interni dibattito interno al Partito Comunista e quindi si parlava di tutto
Si parlava di tutto poi ci tornerò un attimo
Però nell'ottantanove che
Arrivasse la svolta io ero membro della direzione tra i più giovani del Partito comunista
Sentivo una grossa responsabilità
è un certo punto io più con la testa lo ricordava norma che con il cuore voto sì lui il gioco qui pericoli dalla centrale
Questo l'ho raccontato qualche volta forse qualcuno lo sa mi telefonò e mi disse Goffredo Fofi dico discussi
Dice se tu voti si da domani noi siamo avversari politici
Cioè una
Nettezza diciamo dove sentivi tutta la sofferenza di quella telefonata perché poi c'è questo aspetto umano
Che Ingrao non ha mai ridotto al silenzio però la nettezza della priorità della scelta politica poli per tre anni non sono stati
Per causa sua perché io ho fiducia
La regia di inizio spettri noi restiamo amici cessi invece il progettista MO amici per tre anni
Per tre anni non ci siamo sentiti poi quando lui andò via dalla Parlamento il mio centonovantadue la cosa passo abbastanza diciamo in osservate a non fu
Sui giornali non ci fu un risalto un risalto come doveva averlo il fatto che forse il più rappresentativo
Più decisivo un uomo della sinistra italiana lasciarsi il Parlamento questo fatto non non fece discutere allora io scrissi un articolo sul Paese si dall'intanto di disincanto di immigrato
E in questo articolo io facevo un tributo a che cosa era stato Pietro Ingrao nella sinistra italiane
E Luini chiamò dopo questi tre anni di silenzio mi disse Goffredo non è stata mai
Conta così bene l'animo mio è stato mai colto così bene d'animo mio come in questo ho scritto e mi scrisse questa lunghissima leggo
E da quel momento noi ci siamo rivisti come prima
Nonostante poi eravamo sul collo collocazioni politiche storie politiche a questo punto diverse e abbiamo ripreso questo dialogo e che poi portato a festeggiare i suoi novant'anni per i suoi novant'anni io scrissi la risposta
Poi dopo l'esposto vinicole riscrive un'altra lungamente io ivi fece una ulteriore risposta
E poi alla fine abbiamo pubblicato un brutto con questa mia introduzione di oggi che cosa tipo di leggendo anche queste rette oggi ammette impressione
Cioè mi colpisce ancora è quello che diceva Landini all'inizio e cioè il perché della politica
Il perché
Alla fine un un uomo una persona un giovane a arriva alla politica
E ebbe Ingrao dice con una semplicità ed avente riferendo sia un grande fatto storico
Drammatico sul fatto storico l'occupazione di iter lui mi racconta proprio
Mi ha raccontato tante volte che cosa gli procurò nell'animo
Questo martellamento di notizie proprio secondo le quali cara dalmati di Hitler invadeva nuovo la
Dalla Polonia e con la Francia la Cecoslovacchia questa io incapacità dell'Europa democratica di difendersi
Di fronte a questa forza preponderante
E questa gli fece scattare la il prendere parte il prendere posizione e dire no Sisto
E questo non ci sto o Ingrao ci mette dentro che cosa non solo la ragione è questo il punto decisivo
Decisivo della politica di Ingrao non si mette solo la Regione ci mette qualche cosa di molto più complesso
Ci mette l'emozione il sentimento una sofferenza psichica e chi si mette una rifiuto della sua corporeità
E il suo
Corpo nel complesso nella totalità delle sue dimensioni che dice no a quello che stava accadere
Io Bracco punto l'ho detto tante volte come in un porto meno poetico diciamo
La mia storia è molto diversa è una storia se volete esistenziale
Però io ricordo ricorda tante volte insomma viene quasi da nausea ripete lo l'ho io da ragazzino vedendo Stiffi Matera
Del neorealismo italiano insomma ma vi sono due esteri dove certo quelli che coordinò che sparavano virtuoso Lero eccetera papale quinto me mi piacevano ma mi emoziona uno Boco
è invece questi finali travolgenti fulminanti di firma di alcuni finito realistico unico amato di più in particolare Umberto Di a Germania anno zero Germania anno zero
E e cioè e questi finali in cui c'è la fragilità della persona
C'è questo bambino che alla fine solo va verso il significa cioè questo anziano a cui rimane solo il cane pure il cane siete scappati di una Procura porta sotto il treno
Alla fine questa solitudine diciamo senza appello questo essere offesi senza poter dare risposta è una cosa che io psichicamente l'ho mai detto
E quindi come diceva giustamente l'amico e non è un fare per gli altri è un fatto di
Fare qualcosa innanzitutto per risolte una sofferenza che tiene dentro
E questo agire che diventa un agire per gli altri va partendo oggi permette come difendiamo senza gli altri ma è così esiste però partendo da se stessi
E
E questa dimensione che la politica io penso che noi
Questa la riflessione che faccio sull'oggi noi l'abbiamo persa
Il
Il passaggio che io ritengo decisivo dell'ottantanove è il fatto che la giusta conclusione tragica
Di un comunismo che nella sua realizzazione aveva divorato se stesso
Purtroppo mette in qualche modo non solo in sordina ma oscura come diceva Riccardi oscura rende invisibile
Tattica quella scintilla e sei il comunismo realizzato aveva
Negato e che tuttavia aveva illuminato il secolo
Perché nessuno di quelli che in nome di quella scintilla opposti di quelli che il nome di quella scintilla
Hanno determinato progressi straordinari in tutto il modo mondo fatto lotti di riscatto di miglioramento delle proprie condizioni di vita e di lavoro
E quelle di indipendenza
Liberazioni su tanti diciamo diritti che erano che erano legati non conoscevamo che cosa era successo in Unione Sovietica che cosa era diventato lo Stato sovietico
Che col dite cose di crinale aveva compiuto Stati ma il nome di quella scintilla avevano migliorato il mondo noi nell'ottantanove
Ecco questo il punto di riflessione critica perdiamo i sbagliamo questo elemento basco
E io ve la sinistra di oggi non sopporto più
Francamente una sinistra un campo democratico
Poi ci tornerò sul campo democratico comunque un'alleanza democratica magari ci fosse un campo un'alleanza democratica
Nella quale noi ci Dini selezioniamo sui programmi sulle definizioni
Lo dico sempre siamo riformisti e siamo riformisti alla Blair o siamo riformisti alla a francese o la tedesca o all'orientale o la mediterranea oppure siamo radicali radicali che guardano a sinistra quali cariche
Sono di governo e quelli che non sono di Governo perché sono movimenti rischio oppure moderati
Che guardano al centro che si vogliono evitare Z abbiamo e selezionato con le formule
Il campo del centrosinistra il campo democratico abbiamo perso
La il motivo dell'essere democratici e progressisti fra quella semplice il Pittella che come ho detto
Tante volte qualcuno l'ha già sentito che se avessimo
Noi seguito meno i programmi cervellotici che poi naturalmente non ci crediamo d'altra parte e dall'altra
E avessimo seguito più questo elemento base con l'avremo fatto libere perché il libro che ha
Levato per diciamo un peso alle persone e posso o magari facendoli magari invece a tutte quante
Dice c'è bisogno di tanti programmi di azione riformista radicali cioè
No
C'è bisogno di stare
Alternativamente con la testa la destra per le persone che stanno sotto e cercare di riequilibrare il rapporto tra chi sta sotto e che sta sopra
E non avresti fatto lì
Ma avresti invece utilizzato quei soldi per alleviare
Oggi le ingiustizie sociali che sono aumentati e che portano strati sempre più ampi della popolazione italiana adesso entrare
O a stare dentro livelli di povertà
La seconda di flessione del libro che non è stata toccata di dibattito ma che io ritengo decisiva
Dissi
E e che si trasmette in questo carteggio
E
La constatata l'affermazione la constatazione per un politico lacerante
Di come la politica non sia in grado di racchiudere la complessità
Dell'umana
La complessità delle persone
I
Ingrao questo è un tema ricorrente
è un tema costitutivo del suo pensiero
Io l'intreccio diciamo certe considerazioni rispetto a questa sua riflessione cerco di dire la mia di arricchirlo per quegli richieda per quello che posso che sono capace
Comunque è evidente
Che c'è una riflessione di fondo del politico
E cioè che
Lei le istituzioni la politica possono essere anche le più
Straordinariamente aperti rappresentative democratiche però c'è sempre qualcosa in questa dimensione che non racchiude il mistero della esistenza
Il mistero che la persona
La
Il carattere
Multidimensionale dell'animo umano la illegittimi in Italia e la unicità dell'esperienza che tu vivi essendo gettato nel mondo
E in questo Ingrao e fortissima questa cosa l'ingrato infatti io parlo di incanto e di disincanto
In gara ritenga ossia è vero e si vuole impiccia e persino della dimensione
Tattica lo dice nelle lettere io sono uno che palestinesi impiccia sul nella dimensione
Diciamo tattica e tuttavia in grado
Dice anche non è il libro ma me l'ha detto tante volte io riprendo invece queste sue cose nelle nel mi pare nell'introduzione
è indice sei Goffredo quante volte io mi sarei voluto mettere
Seduto a un bar
E a vedere le persone che passano osservarle meglio
E a chi domandarmi ma io che soldi loro come le posso interpretare il giudicare come posso entrare nelle loro vite
Cioè questa curiosità tema lo scorrere della vita per le persone così come sono
E la in
E la consapevolezza che ci vuole un altro tempo un'altra dimensione per arrivare a questo contatto con queste persone
E lui fatti dice sì io mi impiccio della politica va poi c'è il richiamo del convento cioè c'è il richiamo del silenzio
Del rapporto con la natura ha fatto in un altro modo più sereno meno strumentale cioè c'è una dimensione che Ingrao sente fortissima che non si racchiude nella povertà nelle riduzioni insomma
Che inevitabilmente la politica le istituzioni codici dette
E queste sono pagine molto bello
E questo è
Pagine sono fortissime a proposito dell'ACI della perché riprende
Un tema bellissimo di cioè prima su monsignor Verdoux quando diciamo a proposito di a pena di morte
Della pena di morte e quello che naturalmente il discorso che fa monsignor Betori paradossale
Ma e però e scorretti Khalil perbenismo borghese cioè questa certezza della moralità borghese
Questa moralità borghesi che si poggia spesso sull'ipocrisia sul fatto che alla fine le leggi essendo determinate da una maggioranza o comunque da una maggioranza o da una parte che ha la forza di imporre
Diventano legge morale per tutti ma
Nascondono delle voragini di contraddizione
Per cui questo monsignor dodici a Beppe Nava assassinato tre vecchie teso mi ricordo
Memorabile film discenti e ammazzato le vecchiette cede e quindi poi in un discorso molto pacato memorabile lessicale dei fin quando al patibolo isola che volete da me
Voi che avete organizzato guerre
Che avete l'ho comprato armamenti che avete fatto stragi di milioni di persone io forse dilettante ma forse mi portata morte perché comparsate troppo pochi
Forse il mio difetto è questo ma e evidente che una d'intervento paradossale malore un ragionamento che mette
Che rende chiaro e il la parzialità il limite la transitorietà della norma
Politica istituzionale giudiziaria e e ne svela quindi l'impronta della forza umana più che un senso di astratta giustizia
E in questo senso perché a me interessa molto
Perché un grande messaggio sui limiti della politica
E cioè sul fatto che la politica per essere vicino alle persone poi ci tornerò su questo e per essere profondamente democratica o
O essere sufficientemente democratica non si deve innamorare di se stesse
Ed è la grande la grandissima
Diciamo come si può dire
Il il grande male
O comunque di grande dovrebbero
Buco scuro del novecento in cui da una parte e dall'altra
Da una parte dei mezzi ismi dei fascismi ma anche dalla parte dello stacco comunista la politica si è innamorata di sé stessa e innamora annosi di se stesso
Si è
E eletta si in qualche modo distaccata dal mondo reale e dalle motivazioni che avevano determinato certe scelte diventando essa stesso alla contraddizione
Per cui invece a Roma nati certi processi si erano determinate del delle scelte
E questo li della politica io lo sento particolarmente forte oggi
Perché oggi la politica è un tempo inconcludente
E debole e proprio perché debole inconcludente supponente Baccolo e innamorata di sé stessa delle riforme non tragiche
Ma è etiche del Novecento ma nelle forme grottesche nelle quali purtroppo oggi si presenti
E quindi questo richiamo diciamo forte che nel
Del carteggio Cerchiaia il fuori sul limite della politica a me pare
Una cosa molto molto attuale
Ed è un modo anche di distanziare assi e qui c'è la stesura anche che ci deve essere tra la cultura della sinistra e delle forze democratiche una certa nostra tradizione cui su questo punto
E deve essere invece una politica molto più per l'ANIA
E molto più capace di
Continuamente ordinarie disordinato io poi tornerò su questo ordinari di perché la politica e decisione
La politica e decisione perché la politica è
Diciamo quell'atto di volontà che si Elce contro lo scorrere della storia
E quindi la politica scelte Sempre la forza che esprime una volontà ma quando questa forza
Si incominciò significare e incomincia a
Condensare dentro di sé
Le parti peggiori dell'animo umano che ci sono in tutti gli esseri umani e cioè quella volontà di potenza di mimare dirlo in terra che poi capacità tante nevrosi individuali e collettive
E diventa quindi un'altra cosa allora noi abbiamo le forme più deteriori di ingiustizia di prepotenza di sopraffazione di estremi azione rispetto alla realtà
E quindi c'è bisogno continuamente di una democrazia è un lavoro quasi di Sisifo ma assolutamente necessario in cui si ordina decidendo e si dice ordina la decisione continuamente modificandola attraverso un processo a penna
E l'unico modo per mantenere in qualche modo in equilibrio una politica che altrimenti inevitabilmente diventa burocrazia apparato oppure come Stato del secolo passato addirittura dittatura omicidi
Ecco
Quelli veri naturalmente questa politica dovette
Che rimette in discussione continuamente se stesse in un processo positivo deve ritrovare il suo core business nelle persone e qui io
Penso
O la faccio lunga
Che con mai come adesso il rapporto tra la politica e le persone si sia perso
Ha perfettamente ragione io ho fatto una polemica nel mio partito
Dopo tre anni e mezzo di silenzio perché il Partito Democratico da presso un passo
Via che almeno piaceva e quindi ne che ho fatto accorgimenti o alleanze o compromessi o
O o
Ho praticato il silenzio o comunque di digiuno di ruoli
E ho scritto portato in giro i miei libri pone al Congresso ho deciso di
Ritirerà mia nelle forme
Cui posso dirlo perché non voglio collettivo
Insomma molti di voi lo sanno che poi molti di voi credo che vi abbiano anche accompagnati in questo percorso
Ecco però io penso che ecco l'impegno che c'ho messo è proprio a partire da questa constatazione
Quando noi vi ho parlato di mezza vittoria noi e oggi noi parliamo di larghe intese
Intese sono piccolissimi intese
Perché anche oggi che noi continuiamo a discutere sui bilanci dei rimpasti noi non ci accorgiamo di un dato macroscopico che stiamo parlando ormai di una rappresentanza del trenta per cento degli elettori che hanno diritto
E un terzo dell'Italia non l'abbiamo persa
E questo Governo che può anche fare i rimpasti i bilanci contro l'Iraq ci voleva volete voi io non solo non sono stato
Per carità letta è una bravissima persona da lavorando bene con impegno non è questo in discussione ma questa formula
Innaturale
E il fatto che questa formula si verifica sul
Trenta per cento degli elettori e noi discutiamo dentro questa bolla che sta
A mezz'aria nel cielo quando il settanta per cento dell'Italia noi abbiamo perso
Il problema è gonfiata e la bolla o ridere
O riprendere il rapporto con quel settanta per cento di italiani
Che sono fuori completamente fuori o perché non votano o perché
Votano Grillo da un tipo di rappresentanza
Che ormai non parla più alle nuove generazioni a le cose che sta sono state dette anche nel dibattito di oggi
Mi pare Furfaro all'inizio con grande efficacia quindi noi viviamo in una crisi di rappresentanza la crisi sociale la crisi economica è innanzitutto una crisi democratica
La che se non viene accredita non potrà
Essere risolta secondo me neanche la crisi economica e la ripresa generale del Paese c'è un'autoreferenzialità della politica
E allora perché io mi batto molto per un'idea ditta
Di campo democratico
Perché io sono terrorizzato da che cosa sono detronizzato certamente poi adesso non voglio entrare su Renzi le cose insomma è evidente che ha rimesso in moto un processo politico in Italia oltre dubbi non c'è dubbio rimesso in moto
E anche la critica stancamente ha ricevuto Berlusconi ma insomma ma
è contraddittoria e stravagante
Contraddittoria perché ci usate a me mi hanno fatto una testa accusi i dirigenti che oggi criticano appese le regole devono essere decise da tutti e che Berlusconi era un mascalzone perché voleva decidere da solo le regole del gioco
Adesso però
Adesso siccome per fornire e tu ha addotto magari delle sue motivi e cioè comunque si trova un'intesa o c'è la possibilità di un'intesa su cose importanti
Il ruolo delle Regioni la semplificazione del rapporto tra Regioni e Stato l'eliminazione del Senato o una legge comunque perché permetta bipolarismo e no
Allora va be'
E però tiro dice che non va bene lo dicono quelli che hanno voluto governare con Berlusconi perché hanno voluto coniugare con Berlusconi
E anzi e anzi voglio sottolineare
Che volevano correlare pure col Berlusconi pregiudicato
Perché Berlusconi per noi abbiamo chiesto a Berlusconi perché ha dei dati Dio fa agli attori grande atto di civiltà Lucchese condannato appena quel Paese tra i livelli e col tema dirigente Forza Italia come fa Grillo e poteva contare qualcosa
Allora io preferisco decidere insieme con Berlusconi e mandare finalmente con il voto degli italiani Berlusconi all'opposizione
Quindi
Quel cooperative
Perché Bicocca
Perché io sono stufo
Su su di fare additare il nostro accampamento democratico darsi greche non significa ogni
E la stessa parola sinistra in nome della sinistra
Noi abbiamo fatto tante cose e non dissidi lista
Perché il nome della sinistra abbiamo governato le aste degli ospedali il nome della sinistra il sindacato ha deciso i posti nelle aziende municipalizzate il nome della sinistra il trentatré per cento
Degli appalti dovevano andare le cooperative
Il nome della sinistra abbiamo fatto le guerre appoggiato le quelli nominati ed abbiamo fatto tante cose
Allora diamo un significato a quella parola
E il significato è molto semplice tornare a cui il nostro core business che sono le persone e sono una battaglia continuamente incessantemente aperta sarà
Quello sforzo di Sisifo qualche il timbro prima che faccio in modo che
Chi sta sotto stia meno sotto e possibilmente chi sta sotto sia sopra
E cioè ci sia uno degli è quindi
Nel rapporto di SU di forse tra chi non ha
E chi ha
E non solo chi non ha da un punto di vista del salario
Ma anche nella dignità del lavoro
Della pienezza della sua vita della capacità di andare all'università di apprendere la conoscenza
Ecco che cosa significa sinistra ma è un processo da criticità
La linea ha detto una cosa molto molto importante
La lega ha detto io voi
Io tentare di riunificare
Immondizie lamentati del lavoro ho capito bene
E io da politico dico io voglio intrecciare quest'ultimo scorso
Ma sul piano anche nella forma partito
E siccome Armenia io non non devo battere i luoghi comuni di involucri che non significano più niente le frasi fatte che servono solo per consolidare dentro il campo democratico
E entità che non parlano al Paese la che servono solo per mantenere in piedi gruppi dirigenti ormai logori che devono invece confrontarsi
Con i processi nuovi della sinistra delle forze democratiche della società italiana
E io dico
Questo io voglio riunificare al di fuori di questi finti contenitori
Riunisce ficcare la frammentarietà e la solitudine dei nostri cittadini
In un rapporto con il processo che quindi
Va bene io una specificità di compito che è quello di costruire una forma partito parti con un partito una forma partito o di un nuovo partito che sia in grado di suscitare l'unica risorsa
Che noi abbiamo vero
Operare o tentare di operare questo riaggancio tra le istituzioni la politica e le persone
Non ci sono più ideologiche non ci sono più valori
Consolidati e certi non ci sono più contenitori che abbiano un vero significato
Ma ci sono le persone le persone con quella Broglia dentro
Illesa uditive di voler cambiare e migliorare la propria vita in rapporto con gli altri
E se noi non troviamo una forma politica che li coglie il lei in quel momento in cui si esprime questa voglia disordinata e confusa solo Italia per e oggi questa è la condizione delle persone
Se io dovessi dire andando in giro per tutta Italia
Lo fate voi cento di incontri in tutta Italia su sull'altro libro e e politici io avessi le due cose la povertà
E la solitudine queste sono le due cifre che otto una nuova povertà e una nuova solitudine
E allora la solitudine così come si coglie con quale forma partito se non la forma partito che definisce un campo che mescola le persone
Dentro il quale la sinistra deve fare uno sforzo di vincere attraverso
Una capacità di alimentare le sue idee in una sfida contendibile con il resto dei democratici e nelle quali le persone di Cinto
Vincitore
Decidono cioè noi possiamo chiamarli soltanto per decidere un
Attacco
Un leader ma le dobbiamo chiamati a discutere e decidere sulle grandi questioni politiche che investono i Paesi
In quel momento in cui tu nella forma partito l'OMPI la solitudine
Mette in contatto il compagno riscritto il cittadino l'amico in un confronto libero che lottiamo ad una responsabilità deliberante
Tu fai un'operazione profondamente democratico
E cioè via gli snodi quella
Quella quella disperazione nell'atto politico che qualifica la politica cioè la decisione
Cioè la capacità di assumere sovranità
E di partecipare ad un processo
E questo avrebbe un enorme un'enorme capacità anche di modificare il Paese
Perché noi siamo chiusi dentro abbia innescato le che non partono più ai migliori giovani e i migliori uomini culturale milioni forse del mondo del lavoro
Non c'è più una capacità cioè nella quale le nostre discussioni di leggerlo discussioni di civiltà politiche culturali tutto il Paese
Invece una forma partito di questo genere ripeto contendibile che mescola le persone che non tiritere persone attraverso scindere
Che ormai non rappresentano più
Che non collocazioni identitarie funzionali a gruppi dirigenti ma ci si immette in una realtà aperta con sbocchi possibili aperti questo secondo me
Il primo passo per decidere meglio questi decidere meglio
Per decidere più rapidamente e per decidere attraverso un processo che lì al nodo ha faticosamente certifichi dispersi
E dice ma tutto questo coerenza
Sì ma la battaglia è questa
La battaglia è esattamente questo
Le sia su un crinale
Io non lo ha votato ma che sono sostegni
E lo sostengo perché
Vedo le un movimento che
Appare un terreno ma io su quel terreno voglio costruire nomi leader solitario plebiscitaria
Ma un leader che aprendo il terreno Mita su quel terreno la possibilità di costruire questa battaglia
E questo fa
Sarà anche lì
Come si dice una lotta di egemonia e chi più
Chi ha più filo tessera riuscirà ex e infine
Io questo lo dico e chiudo veramente
Anche per un senso
Che poi c'è nel libro
Non di pessimismo perché Pietro non è stato mai pessimista
Pietro è un uomo che sta invecchiando con grande dolcezza
Io ho conosciuto dirigenti del partito comunista che invecchiando sono diventati più cattivo
E anche con qualche astio forse per la mostra al Gia verso le nuove generazioni
Pietro e molto dove
Invecchiando anzi se volete addolcito quella parte
Disincanto della politica mi dice sogniamo lettore di ecco di sogno delle Torri che ha avuto nella sua vita io ho lavorato con lui ecco un polo organizzato per lui tanti comizio e mi faceva contare pure le sedi
E se sbagliamo ricontare sede si incazza
Cioè aveva un rapporto serre o con l'organizzazione
La tenacia di un vero dirigente comunista di altri temi
Eppure aveva quell'altra dimensione come se nella vecchiaia
Perdendo le forze o Lapresa su quella su sull'incanto
Gli è venuta emergendo un po'la voglia di
Godersi e di vivere in quelle zone dell'animo e del suo animo che non ha potuto nutrire durante la sua vita
Però in quella frase ricordati sempre di essere libero non è solo la libertà politica
Io l'ho intesa sempre in un altro modo
Una libertà
Rispetto alle scelte della propria insistenza
Cioè una libertà nella collocazione nella propria collocazione nel mondo
E se io devo dire la cosa che mi stringe il cuore di più rispetto alle nuove generazioni
E questa sensazione che le nuove generazioni hanno perso la
Possibilità di costruirci un loro linguaggio
E badate la parola il potere
E attraverso la parola
Che noi ci sono delle pagine bellissime di un
Politologo un filosofo io matto molto Pietro Barcellona che ha scritto proprio un libro su il sì io la forza della parola
E la parola è la cosa che ti fin da piccolo costruisce la tua identità distanze alle cose pure nomini punti vengono addosso né ordini e costruisci la
Il tuo spazio per aggiungere
Il tuo spazio per costruire la tua autonomia
Ma costruire le parole
Affermare le tue parole affermare il tuo linguaggio costruire lattuga identità e una grande fatti
Ed è setti permesso
Deve esserci cioè una società nella quale l'intreccio con la realtà e l'intreccio Polo altre persone
E unito però
Alle rispetto
Alla cultura che sia soprattutto verso le nuove generazioni perché attraverso la conoscenza la cultura in passato il sogno del futuro costruiscano le proprie parole
Io ho la sensazione che il mondo di oggi sia un mondo in cui i giovani solo su su
In un linguaggio uniti menzionare
E in una realtà virtuale
Ed è invece la fatica di costruire che spesso attraverso l'esperienza Terragni
Il rapporto complesso psichico psicologico umano sociale con l'altro che è una fatica costruisce però la certezza che tu sei
Che tu nel rapporto con gli altri se tu
E costruisci la tua identità e la tua irripetibilità
Questo fatto di essere invece troppo sussunte
Di evitare la fatica del rapporto con l'altro
La fatica di verificare di scrivere le cose che penso e tutto è più facile tutto però nello stesso tempo più uguale determina queste di test spesso spaesato e spezie
Quella solitudine a che se noi non riusciamo in qualche misura lire a superare
Porterà anche giovani intelligenti di una generazione che io apprezzo perché l'aggiudicazione dei diciottenni di oggi è una generazione che già
Ha capito che non si vive nella bambagia
Ma che invece si deve lottare per la vita la
Porterà inevitabilmente a non avere gli strumenti per costruire il proprio futuro e ad avere una società più povera
E meno democratica e quindi quella frase di Ingrao
Si più libero significa non solo di le cose che penso
Ma costruisce tutti lo spazio per il tuo linguaggio e per le tue parole e penso che forse se ha un valore questo libricino ha un valore per i giovani
Proprio perché cerca di trasmettere questo sentimento e questo impegno grazie
Grazie a tutti a tutti grazie proprio dove conviene relatori buona serata
No