L'Italia in Europa: sviluppo, concorrenza, libertà

Allora incominciamo i lavori di questa
Mattinata
Troppo forte
Signore e signori autorità
Desidero innanzitutto ringraziare la Confindustria per aver accettato l'invito di noi industriali genovesi e liguri
A tenere qui il proprio convegno biennale
Grazie anche non formale all'autorità cittadine che si sono produca prodigato in ogni modo per facilitare i nostri lavori e agli sponsor nazionali e locali
Che hanno consentito il tutto un ringraziamento a tutti voi che siete qui con noi il tema del convegno è l'industria in Europa sviluppo concorrenza libertà
Concorrenza e libertà sono le condizioni lo sviluppo è la conseguenza ma lo sviluppo non può essere acefalo disordinato puramente quantitativo
Vogliamo invece uno sviluppo qualitativo progettato e perseguito secondo criteri di equità tra i cittadini e di compatibilità con l'ambiente come si dice uno sviluppo possibile
E per questo è indispensabile un legante di fondo cui non si fa cenno nel titolo del convegno la solidarietà per i meno fortunati per posizione o i meno dotati per talento
Il mercato sembra lo schema di gioco più sofisticato ed efficace per allocare le risorse per premiare i meriti
Ma il mercato non è sufficiente per una ridistribuzione delle risorse secondo criteri di solidarietà
Il mix ottimale e vincente è il mercato vero in astratto quello della concorrenza perfetta
Temperato da uno stato sociale efficiente
Nel nostro Paese mercato e stato sociale sono invece asfittici e largamente imperfetti
Le regole del mercato sono spesso aggirate e lo stato sociale spesso caricaturale ben lontano dagli standard di efficienza auspicabili c'è molto da fare per i riformatori vecchi e nuovi il mercato e la concorrenza vera sono l'antidoto migliore controlli o l'organo le oligarchie di interessi o di potere
Che tendono inevitabilmente a riprodursi in barba agli interessi generali e alle regole della democrazia partecipata
Ma il mercato e la concorrenza non possono in alcun modo lo ripeto surrogare la funzione di autorità la funzione dello Stato in definitiva il ruolo della politica della grande politica
Senza un progetto di società condiviso che si fondi sul consenso sociale
Senza questa sovranità della res pubblica la cosa di tutti i soli elementi regolatori restano in quel caso i rapporti di forza nell'indifferenza politica dei cittadini
Più mercato ma anche un supplemento di Stato in più e uno in meno
Quello lo Stato in più quello che regola e controlla quello in meno quello che gestisce
Esattamente il contrario di quello che è avvenuto nel nostro Paese fino ad ora
Piuttosto un criterio regolatore
I diritti del cittadino consumatore o produttore che sia devono essere sempre posti al centro dell'attenzione di chi produce leggi e regolamenti la possibilità del cittadino di essere effettivamente libero e direttamente col correlata alla sua possibilità di scelta consapevole tra alternative reali
Ciò è vero sia che si tratti di beni disservizi
O di valori
L'obiettivo è un mercato dove circoli il massimo di informazioni vere e la concorrenza è la miglior garanzia in proposito
In un mercato più concorrenziale e più ricco di informazioni ogni cittadino potrà così ritagliarsi praticando una libertà consapevole stili di vita a lui più congeniali
La libertà e la concorrenza si realizzano e si arricchiscono di contenuti innovativi solo attraverso una fitta rete di comunicazioni non ostruite
E invece ragioni di potere o di interesse tendono pervicacemente ad ostruire
Così è funzionale allo sviluppo tutto quello che favorisce il più rapido e libero movimento di merci persone informazioni la comunità
E in generale i sistemi Paese
Meglio dotati attrezzata in proposito garantiranno maggiori opportunità ai cittadini e saranno più competitivi e vincenti nella competizione internazionale
Azzardo un'immagine il nostro sistema paese attingendo va in questa città la sua metafora
Alcuni nodi ancora da sciogliere ma straordinarie e per qualche verso unite opportunità
Genova uno straordinario crocevia geo economica una vera e propria porta d'Europa una rete unica di infrastrutture trasportistiche autostradali ferroviarie aereo portuali una ricca rete di telecomunicazioni che si va arricchendo di te le porti e grattacieli intelligenti un sistema produttivo di beni e servizi storicamente a prevalenza pubblica che si va gradualmente privatizzando
Il porto è l'esempio
Di una delle più grandi privatizzazioni reali in corso in Italia una privatizzazione non selvaggia ma sotto guida e regia Della Porta otto reti
Genova un progetto di città favorito dal prima e dal mare mirato allo sviluppo compatibile in un mix ottimale di attività industriali marittime commerciali terziari avanzate culturali e turisti
Una città in cui a seguito delle profonde trasformazioni che l'antico tessuto industriale ha vissuto l'amministrazione è in pubblica è impegnata alla recupero e la riqualificazione di nuove aree per l'impresa
Nei prossimi anni oltre due milioni di metri cubi in prossimità del porto per le imprese
Il tutto con consistenti incentivi cieli nazionali e regionali
Scarsi nel Nord ma presenti a Genova e con la disponibilità di uno straordinario patrimonio di risorse umane e tecniche scientifiche figlia di una città che ha vissuto in prima linea tutte le fasi dello sviluppo commerciale industriale del nostro Paese
Come il recupero del porto storico al tessuto urbano
A Genova in corso una delle più radicali importanti trasformazioni urbane a livello italiano europeo tutto questo è meglio illustrato nel fascicolo di siti marketing che è nel vostro portfolio intitolato perché Genova che noi dell'Assindustria di Genova in collaborazione con tutte le autorità pubbliche cittadine e il gruppo IVRI abbiamo prodotto per questa occasione
Genova è così un esempio dicevo una metafora di una comunità esista sbloccando grazie alla collaborazione fattiva e sinergica di tutti i soggetti sociali
Così deve avvenire per il sistema italiana proprio di questo ha bisogno l'Italia di riconoscersi al più presto
Sistema paese in competizione con altri e per questo sentirsi impegnata ad un nuovo e costruttivo rapporto tra economia e istituzioni si percepisce l'urgenza di un salto di qualità di uno scatto di soggettività di un rilancio dell'etica della responsabilità a tutti i livelli finalmente non solo diritti ma anche doveri
Di una percezione dei confini internazionali entro i quali ormai abitiamo e dovremo operare
Ma se è opportuno ritarare l'impegno la creatività e il sapere della nostra comunità sull'Europa è altrettanto essenziale ritarare su quella scala anche le nostre istituzioni pubbliche e le regole del gioco per tutti
Questa è l'introduzione che ho voluto dare al dibattito di questa mattina che per l'appunto verte su tre temi istituzioni ed economia uno stato migliore per un mercato più efficiente è una società dei diritti e delle libertà mi vorrete scusare per i troppi riferimenti alla mia città ma credo che Confindustria l'abbia scelta come sede del convegno proprio in omaggio a questo caso paradigmatico dei limiti e al contempo delle straordinarie opportunità che si aprono per il nostro Paese alle condizioni e ho detto
Concludo con qualche domanda e una provocazione per i relatori e per l'opinione pubblica
Faccio riferimento a recenti polemiche
Quali settori della classe dirigente di questo Paese sono più preparati per entrare in Europa
E perché è in discussione un problema di qualità della classe dirigente o piuttosto di istituzioni o di regole del gioco
Mi auguro che il dibattito che seguirà serva per consentire ad ogni soggetto di lasciare questa sala con qualche arroganza in meno
Con qualche percezione delle urgenze in più ma soprattutto con una rinnovata volontà di collaborare come sistema Paese per siglare un nuovo patto sociale forse addirittura un nuovo contratto sociale
Così come felicemente avvenuto in altri momenti difficili nella storia del nostro paese grazie
Il dottor Carlo De Benedetti
In leggero ritardo perché sta arrivando dall'estero o è qua presente
Sei qua presente lo invito
Ha svolto la sua relazione
Quello che
Buongiorno a tutti
Ha prima di affrontare il tema
Che mi è stato a assegnato
E cioè
Il rapporto tra istituzioni ed economia che d'altronde è stato
Per anni il tema di introduzione del Presidente
Vorrei proporne il due riflessioni che mi sembrano importanti
Anche preliminare a qualsiasi analisi si voglia
Contribuire a fare per uscire da un dibattito sull'istituzione di economia che mi pare abbia un livello assai locale e pre elettorale oggi in Italia
E queste due osservazioni sono anche abbastanza banali
La prima che il mondo sta cambiando con una velocità straordinaria
Lo diciamo tutti
Ma forse non ci rendiamo conto di questa velocità per la velocità non è stata solo il muro di Berlino tutto quello che è avvenuto la fino all'Unione Sovietica qui la velocità con cui tutto questo è avvenuto non riguarda solo l'estate riguarda anche l'opposto
Io vivo stamattina dagli Stati Uniti
Devo dire che quello che sta succedendo seguendo così alla televisione
La campagna
Elettorale americana è abbastanza sconcertante così come è sconcertante constatare
Che molti analisti politici americani
Hanno improvvisamente attribuito a Bush sindrome di Carter del mille novecentottanta
Per un presidente che fino a sei mesi fa aveva rieducare i problemi
A pensare di trovare un opponente
Ho un candidato democratico che si volesse presente che si potesse presentare con un qualche speranza di successo
Ebbene secondo un sondaggio è stato condotto questa settimana dalla Nbc
Solo diciannove per cento delle personalmente intervistate pensa che il Paese stia andando nella giusta direzione
E solo il quarantacinque per cento approva l'operato di Bush
Nel mille novecentottanta Carter aveva rispettivamente il venti il quarantatré per cento di questa similarità diciannove venti quarantacinque quarantatré
Indica la velocità di cambiamento
Dell'opinione pubblica rispetto a un precedente che francamente fino a ieri ha avuto e a dei grandissimi successi internazionale ha condotto l'America ad essere l'indiscusso indiscutibile leader nel mondo
La seconda constatazione mi rivelò anche questa da
Da questi giorni che ho passato negli Stati Uniti
La presentazione che è avvenuta al nella sede le Nazioni Unite a New York e questa settimana
Con un lavoro di cinque volumi promosso dal programma Sviluppo delle Nazioni Unite con il titolo cambiamento minaccia od opportunità
E in questo verso nuovi Rush non vi riassumo cinque volumi anche perché non li ho letti tutti ma nello scorso Dio scorsi un po'proprio in aereo il confronto lo due tesi quello del premio Nobel Klein
Che dice che siamo di fronte ad un a decenni di grande sviluppo analogo a quelli che abbiamo avuto negli anni Cinquanta
Perché abbiamo evidentemente una crisi congiunturale da superare ma che questo sarà
Ben presto passare
Altri invece devo dire più numerosi che parlano addirittura la parola tra virgolette le produco di guerra fredda capitalista
Una guerra fredda che starebbe per scoppiare imponevano l'opinione già scoppiato non tanto più per contenere il comunismo ormai scomparso ma per contenere il capitalismo
Ricordando in questo senso di traenza demografici con cifre che sono effettivamente spaventoso tenuto conto della vicinanza del tempo a cui si riferiscono c'è alla fine di questa decade
Cioè entro otto anni
Devono essere trovati un miliardo di nuovi posti di lavoro
Nei paesi principalmente dei paesi in via di sviluppo
E tutto questo nel momento in cui l'invecchiamento
Nei Paesi ricchi
E l'esplosione demografica in quelli poveri
Sarà il vero problema per gli anni Novanta
Ho fatto così due considerazioni prima di incominciare
Questo intervento perché ripeto mi sembra che un po'perché siamo a poche settimane dalle elezioni un po'perché l'Italia tende a concentrarsi sempre e la convinzione di essere l'ombelico del mondo
Forse venne allargare un attimo lo sguardo di continuerei ad allargarlo
Dicendo che la crisi dell'economia e delle istituzioni non è un fenomeno che riguardi solo l'Italia
è finita la guerra del Golfo sono calati i prezzi del petrolio ricordate le previsioni catastrofiche
Del prezzo ottanta cento donne che poi comunque si sarebbe stabilizzato intorno ai ventiquattro dollari pagina diciassette diciotto dollari e le previsioni sono che entro l'anno scenderà ulteriormente
Le politiche economiche sono sempre più espansiva in termini di politiche
Ci sono mentre negli Stati Uniti ma in tutto il mondo il ciclo di sviluppo novità cominciando proprio dagli Stati Uniti
E siccome gli Stati Uniti sono mio parere continueranno ad essere i veri trendsetter
Del mondo
Dell'economia mondiale
Credo che un'analisi seppure brevissima della situazione americana particolarmente illuminante per capire meglio la realtà della crisi italiana
La mia convinzione sulla crisi americana è che S e assai diversa dalle crisi del passato
Per usare un linguaggio aziendale
Nasce
Solo da problemi di conto economico
Cioè da costi troppo alti da eccesso di scorte da difficoltà di fatturato
Nasce a mio parere soprattutto da problemi di stato patrimoniale
Cioè è una crisi di indebitamento
Il ciclo di domanda degli anni ottanta è stato costruito sul debito e cioè sul deterioramento e lo stato patrimoniale nazionale
Oggi negli Stati Uniti i consumatori impresa Stato tutti si sono scoperti pieni di debiti
Basta pensare che ce lo fa la somma sono un po'impropria ma per dare un'idea
Dei vari debiti americani cioè dei debiti delle famiglie dello Stato degli Stati e del debito federale e di quello dell'imprecisione
La somma di questi debiti ha raggiunto il centonovanta per cento del prodotto interno lordo
Quando questo nella nel novantuno quando solo nell'ottantaquattro
Otto anni fa vera il centodieci per cento
E allora la riduzione dei tassi di interesse a un livello ormai vicino all'inflazione
Il più basso trent'anni a questa parte non basta a far ripartire né investimenti
Nei consumi
Né a far scendere gli interessi di medio e lungo termine
Perché al di là della continuazione di pompaggio della moneta
Che la federa la rissa fa nel sistema e che influisce evidentemente sui tassi a breve
Il delta tra domanda e offerta di capitale a medio e lungo termine rimane profondamente sbilanciata dal lato della domanda
Il risparmio che deriva dal minor costo del lavoro non vada cresceva la spesa perché prima serve a ridurre il debito accumulato
I consumatori normalmente di frodi in America di fronte a una riduzione dei tassi d'interesse aumentato i consumi oggi invece aiutare i consumi tendono a diminuire il loro debito
Un debito che per le famiglie divenuto pari al reddito disponibile annuo
E che comporta un esborso tra interessi e rimborso del capitale che è il diciotto e mezzo per cento del loro reddito disponibile
Negli Stati Uniti è in atto una grande ristrutturazione finanziaria non solo delle imprese
Ma soprattutto degli individui
E per questo io credo che la crisi al di là delle sue punte congiunturali sarà molto più lunga
Perché si risolve sempre più alla svelta una crisi dà conto economico che un'attività stato patrimoniale soprattutto quando è stato padre reale quello degli individui di una popolazione richiede tempi assai più lunghi
Un'altra indicazione utile che viene da vista la situazione americana il cambiamento del mix della domanda
E cioè si consuma di più e si investe di meno
Gli investimenti private sono ormai solo più il tredici per cento del prodotto interno lordo
Erano il diciotto per cento solo dieci anni fa
I consumi delle famiglie sono il settanta per cento del prodotto interno lordo erano sessantaquattro per cento dieci anni fa
Io ormai per oltre il cinquantacinque per cento il prodotto interno lordo è costituito da servizi e ci sono anche delle cose così agenzie poi qualche volta non ci sta non ci riflette tutti noi non ci riflettiamo ecco la Medan alza
Quello degli hamburger fattura più della Carnival o della Texas Instruments
Questa struttura del prodotto lordo accentrava per quel precarietà
Dello sviluppo
Perché i consumi sono più volatili
Più influenzati dalla psicologia del consumatore dalle sue attese
E oggi il consumatore americano non ha non ha fiducia voi sapete che esce un indice mensile che si chiama che insomma canti e danze sulla fiducia dei consumatori perché esso ha toccato a febbraio il livello più basso dal mille novecentosettantaquattro
C'è poi un fenomeno particolarmente che amplificati di un tutto questo in questo momento gli Stati Uniti e cioè la disoccupazione non esce con la sua nuova non una disoccupazione semplicemente di operare tradizionale diciamo ma neanche di impiegati ma di quelli che sono stati definiti con una definizione che mi sembra brillante
Qui nuovo puro
Opposti ai nuovi vicini cioè le nuove classi medio alte allocati banchieri gente dalla reddito medio-alto ci si trova per la prima volta disoccupate in un Paese che non permette
Pietà come quello degli Stati Uniti
Allora per rilanciare l'economia occorre ristabilire la fiducia
Ma soprattutto occorre destinare agli investimenti una parte più ampia del reddito prodotto
Non con politiche pre-elettorali ma con un vero isolamento del sistema
Ecco queste riflessioni di cui mi scuso per sulla situazione americana aiutano io credo prima citate solo per questo a comprendere la situazione italiana
Anche da noi c'è una crisi di stato patrimoniale
Anche l'Italia ha costruito lo sviluppo sull'indebitamento
è vero che il debito italiano debito dello Stato italiano è bilanciato dalla grande liquidità delle famiglie
Ma è anche vero che il debito e il deficit pubblico dell'Italia rapportate al prodotto interno lordo sono più del doppio di quelli americani
Il deficit italiano è fuori controllo
Anche negli Stati Uniti la crisi e le elezioni stanno facendo esplodere il deficit ma non c'è confronto rispetto a quinto a quanto sta succedendo da noi
Noi siamo su altri ordini di grandezza e con crescenti problemi di finanziamento
La propensione al risparmio si sta abbassando
E il finanziamento del debito è possibile solo offrendo sul mercato titoli in titoli pubblici ad elevato tasso di interesse
Ma gli alti tassi allora volta fanno salire il deficit scoraggiano ogni tentativo di rilancio degli investimenti inoltre oggi incominciamo a non avere più
Una credibilità sulla estero che che ci consenta di al a attrarre un forte flusso di capitali
La crisi dello stato patrimoniale in Italia è grave perché il meccanismo di finanziamento del debito è ormai a mio parere vicino al suo limite
Senza una forte riduzione del deficit e del debito pubblico non abbiamo speranza di ripresa stabile
In questo la situazione dell'Italia assomiglia a quello degli Stati Uniti
Ma mentre negli Stati Uniti e basta intervenire sulla propensione all'indebitamento correggendo negli eccessi in Italia si deve agire in profondità perché il debito pubblico e generato dai meccanismi profondi del sistema
Un sistema scarsamente basato sul mercato condizionato da una fortissima presenza dello volatori pubblico in tutti i settori dell'economia
Consisteva con molte rigidità molte protezione che costa molto in termini di denaro pubblico che non è competitivo e che prevede già una crescita dei consumi rispetto a quella degli investimenti
La riduzione del debito pubblico non può derivare da operazioni solo contabili e congiuntura presuppone cambiamenti strutturali e un forte rinnovamento della mentalità
E dei meccanismi profondi del sistema
Quello di descrivere quali a mio parere dovrebbero essere
Questi cambiamenti direi di mentalità
Il primo cambiamento deve manifestarsi attraverso l'avvio di un ampio processo di privatizzazione nel Paese
E quando dico privatizzare il Paese intendo riferirmi a un'operazione che non si proponga il solo obiettivo di portare soldi alle casse dello Stato
Perché in termini puramente contabili cioè in termini di gettito nessuna
Privatizzazione può risolvere i problemi di un deficit che tende ai duecento mila miliardi e di un debito che si aggira sul milione e mezzo di miliardi
La privatizzazione non può fornire alle casse dello Stato e di qualche decina di migliaia di miliardi c'è una goccia nel mare
Non ne deve considerarsi privatizzazione alla vendita di quote di partecipazioni in imprese pubbliche con la riserva del cinquantun per cento più a favore dello Stato
Se così facesse lo Stato si limiterebbe ad attivare un nuovo canale di assorbimento del risparmio privato ma a livello di sistema non cambierebbe nulla
Privatizzare significa invece cedere il controllo delle imprese pubbliche ai privati con l'obiettivo di allargare l'area del mercato e la base di imprenditorialità
Non per privilegiare il cosiddetto potere economico
Ma per cambiare la mentalità e i meccanismi del sistema
Per ridare forza e spazio a un sistema industriale divenuto più vulnerabile con una base produttiva sempre più ristrette
La privatizzazione delle imprese pubbliche funziona come terapia per il deficit solo se intesa come una forma riforma istituzionale
Una riforma cioè che rinnovi il sistema economico che si accompagna ad altre forme di privatizzazione a cominciare da quello del contratto del pubblico impiego
Il sistema dei rapporti attuale quello vigente in Italia tra pubblico e privato limita l'area del mercato e rende pressoché nulle le possibilità di risanamento della finanza pubblica
L'industria privata e compressa fra la competizione internazionale e un sistema che all'interno sul mercato nazionale cena tende a privilegiare un'ampia base delle imprese pubbliche
Le imprese pubbliche a loro volta in uno scenario che sollecita i cambiamenti rapidi e visione globale patiscono la lentezza e l'incertezza del processo decisionale condizionato più dagli interessi della politica che dai principi del management
Inoltre la presenza di monopoli pubblici di fatto e di diritto limita la competizione
Mantiene bassa la qualità e l'efficienza dei servizi e delle infrastrutture pubbliche con danno per la competitività complessiva del paese
Questo sistema non funziona e ha ha un costo elevato
Non funziona perché ci ha fatto perdere posizioni di mercato in settori tradizionalmente privati come i settori tradizionalmente pubblici
Non funziona perché molto in occasione impedito un'aggregazione di imprese necessarie per creare una forte base nazionale e per definire da posizioni di forza coraggiose alleanze iniziative internazionali
Da questa situazione si può uscire solo con una svolta netta che porti il Paese soprattutto in termini culturali nella logica della privatizzazione
Ma privatizzazione come mezzo per rafforzare il mercato
La competizione
L'efficienza del sistema Paese come diceva prima il presidente Ulivo
Assai prima questo che non per ridurre il deficit pubblico
Per esempio ci viene anche da altre nazioni
Nel mille novecentonovantuno nel mondo sono andate in porto operazione di privatizzazione per cinquanta miliardi di dollari
Portogallo Spagna Grecia Argentina Messico adesso pachistani
Stanno facendo delle privatizzazione il punto qualificante del loro rilancio economico
L'Argentina ha lanciato con molto successo un impegnativo programma di privatizzazioni che tra l'altro coinvolge il tutto il sistema delle telecomunicazioni
Il Messico in tre anni ha venduto centosettanta imprese dalle banche ai servizi telefonici all'acciaio ricavandone con le operazioni in corso circa quindici miliardi di dollari
Ma i risultati ripeto non sono tanto nel fatto patrimoniale
Ma nelle conseguenze la privatizzazione ha consentito il Messico di capovolgere la tradizionale mentalità pubblico assistenziale dell'economia messicano
Il bilancio dello Stato che presentava deficit del diciassette per cento solo pochi anni fa ha raggiunto il pareggio
L'inflazione che era del centodieci per cento quattro anni fa
Le ridotta al circa dieci per cento quest'anno lo sviluppo al quattro quattro e mezzo per cento i capitali affluiscono dall'estero per finanziare gli investimenti attività produttive e non come per coprire
Come nel passato e come da noi deficit pubblico e i consumi
Assecondare in cui occorre far funzionare meglio e con maggior coerenza del mercato riguarda i processi di ristrutturazione delle imprese
In una società che accetta il principio del mercato le imprese devono essere libere di nascere
Di ristrutturarsi e anche di morire
In funzione del loro ciclo vitale o dei cambiamenti economico tecnologici Esterne
Se non si accetta questo principio si ricade inevitabilmente nel socialismo reale
Non spetta alla società di definire i criteri e le modalità con cui rimediare al disagio sociale e al dramma personale dei lavoratori che perdono il posto di lavoro nelle fasi di ristrutturazione delle imprese
Da questo punto di vista ogni paese ha fatto le sue scelte politiche visto che c'è negli Stati Uniti le imprese hanno grande libertà di movimento il lavoratore disoccupato è tutelato dalle indennità di disoccupazione ma soprattutto dalla presenza di un mercato del lavoro dinamico dove si perdono posti di lavoro ma anche se ne creano in Germania in Francia vigono sistemi di mobilità contrattata in presenza di adeguate indennità di disoccupazione cioè provvedimenti a valle rispetto all'impresa
In Italia invece attraverso vari ammortizzatori sociali si tende ad impedire la cancellazione del posto di lavoro
Anche quando questo posto e ora non c'è più
E limitando la mobilità del lavoro si limita il numero dei disoccupati ufficiali ma si riducono le capacità di adattamento delle strutture produttive
Gli ammortizzatori sociali non sono però dei sussidi dello Stato alle imprese dei generosi omaggi come qualcuno li ha definiti
Sono semplicemente degli strumenti di protezione sociale
E dunque assurdo
Che pur disponendo di un sistema penalizzante rispetto ai nostri concorrenti americani tedeschi o francesi le imprese italiane che devono ristrutturarsi siano colpevoli zattere quasi ricevessero benefici o favori illeciti
Credo che sia doveroso essere chiare e coerenti sino in fondo e smettere di chiamare sussidi alle imprese ciò che in ogni altro Paese del mondo occidentale e da tutti considerato uno strumento di protezione sociale
Vi ringrazio particolarmente
L'esperienza americana e internazionale ci indica infine un'altra condizione perché l'Italia possa riprendere la strada dello sviluppo
Accanto alla riduzione strutturale dell'indebitamento e all'avvio di una decisa azione di privatizzazione l'affossamento del mercato in Italia come negli Stati Uniti come in Europa occorre un deciso riequilibrio del rapporto tra risorse consumate
Per le risorse investiti
Un rilancio degli investimenti oggi può e deve attuarsi principalmente attraverso vasti programmi infrastrutturali che consentono l'utilizzo diffuso delle nuove tecnologie e che arrestino il degrado dei servizi collettivi e della qualità della vita
Ecco a questo proposito e dire che si parla molto dell'impegno che l'Italia ha sottoscritto a Maastricht e certamente
è un impegno importante per capire quanto importante basterebbe pensare se non l'avesse firmato
Forse non ce l'avessero fatto firmare
Ma certamente
La competizione di sistemi in Europa prima il presidente parla visti preso il cosa che mi ha particolarmente gradito e con l'espressione
Poiché la uso da qualche anno
Ma sono tanti parametri che dicono c'è un paese e in Europa o non è in Europa e non solo il debito pubblico il deficit pubblico e non solo quindi i parametri in qualche modo definiti a Maastricht
Io credo che un paese in Europa in funzione della qualità dei suoi servizi essenziali sanitaria istruzione trasporti la tutela ambientale la difesa contro la gremita che mina Rita organizzata in genere la qualità complessiva della
Però ognuno di noi ci si guarda momento intorno
Si può si pone una domanda puntando se entreremo in Europa ma se ci siamo rispetto a questi parametri
L'Italia appare lontana direi più lontana ancora di quanto indichino
Le misure di reddito di inflazione ed indebitamento pubblico e allora e concludo vi è una grande esigenza di far crescere gli investimenti per costruire un sistema Paese integrato vivibile e competitivo
Come nella fase di ricostruzione post bellica oggi occorre un grande impegno di accumulazione
Guidato da un progetto per costruire un Paese più moderno
Per consentire lo sviluppo di una base industriale più ampia e competitiva in un contesto di economia di mercato
E questo richiede certamente dei concerti contenere i consumi
Per destinare le risorse alla costruzione di un futuro
è il banco di prova che devono affrontare i politici americani in una contesa elettorale che non ha più distrazioni esterna
è un banco di prova ancora più importante nel nostro Paese
Dove il rischio di emarginazione
Diviso lamento di perdita di credibilità all'esterno e di fiducia all'interno molto più grave
Per una prova decisiva per l'istituzione della politica ma anche per l'istituzione dell'economia
La competitiva in di un Paese
In un mondo dell'economia sempre più globale
Non si misura solo con il metodo delle banche centrali
Ma prima di tutto sulla qualità del suo assetto istituzionale
Non come un fatto astratto giuridico
Ma a Como necessario quadro di riferimento per quella che io considero le cinque condizioni di base per racconti per la competitività
Il cinque con i suoi rivali sono molto diverse rispetto al passato secondo me
Vi ricordate solo lo so sette otto anni fa
Quando si esamina un paese si deciderà se questo alle condizioni di base per essere competitivo si diceva ha grandi risorse naturali
Ha grande dimensione di paesi
E la popolazione ha un elevato livello culturale
Era praticamente l'identikit dell'Unione Sovietica
Non c'è più
C'è questo tipo di giudizio sul o di parametro sulla quale basare la competitività del paese nel mondo
Definitivamente scomparso alcuni aspetti che sono un esempio
Che come scomparso
Ecco io credo che oggi ci sono condizioni diverse per giudicare la competitività di un Paese io ne definisco cinque
La prima è la continuità nelle politiche economiche e nelle regole del gioco
La seconda l'economia di scala
Non per questo non non peraltro nascono grandi aree
Economiche mondiali Nafta cioè il North American Free Trade Agreement tra
Tra Stati Uniti Canada e Messico
Il l'allargamento della CEE ai Paesi dell'Est quello che sta succedendo in Estremo Oriente
Verso l'economia che io definirei di Obiettivo e cioè quella di indici di mercato
Quarto la possibilità di libera scelta delle tecnologie quando dico libera scelta delle tecnologie intendo dire anche la capacità di scegliere tra
Lavoro e capitale cioè tra impiego del lavoro capitare voglio solo ricordare che il prodotto industriale giapponese per il trentacinque per cento è prodotto non in Giappone risultano la conseguenza di una composizione
Di elementi che vengono costruiti in altre aree fuori dal Giappone
La quinta e la trasparenza di risposte del mercato per quanto riguarda i prezzi
Che vuol dire poi economia di mercato
Ecco queste sono le grandi e vere sfide che il Paese ha davanti a sé
E cioè il nuovo il ruolo che l'Italia si vuole ritagliare nel villaggio globale
E quindi le regole che per raggiungere quel ruolo deve darsi
Su questi temi vorremmo vedere esprimersi in maniera definita i partiti in questa campagna elettorale
Che coincide con un momento di straordinario in rapido cambiamento nel mondo
E con una palpabile livello di insoddisfazione
Da parte della gente
Insoddisfazione che sarebbe assai triste per il futuro di questo grande Paese
Se trovasse risposta nelle leghe
Una simile scelta mi ricorderebbe quanto succedeva da bambini
Quando indispettiti per quello che ritenevamo un'ingiustizia subita tra compagni di gioco
Sì rifugio ramo nel dire ebbene io non gioco più grazie
Chiederei all'onorevole Giorgio la Malfa di salire sul palco
Devo anche necessariamente dare un paio di informazioni prima di tutto
Devo comunicare che l'onorevole Bettino Craxi sarà sostituito dal vice segretario del partito socialista Giuliano Amato
E che l'onorevole Arnaldo Forlani
A dubita di poter intervenire per tempo e nel caso sarà sostituito dal vicesegretario del partito onorevole legna
Questo il la prima comunicazione la seconda che abbiamo sfondato nei tempi Rispetto
Alla programmazione degli interventi
E quindi inviterei
E persone che devono ancora intervenire a cercare di rispettarli perché il programma è già intenso finisce alle due
E non vorrei abusava della vostra pazienza oltre quell'ora
Prego
Desidero
Dio desidero in primo luogo ringraziare
La Confindustria suo presidente per davvero
Per riavere rivolto questo invito
Ai rappresentanti dei partiti politici di
Indirizza
Un bel discorso alla platea del mondo imprenditoriale
Non desidero ringraziare
Il presidente della Confindustria
In particolare per avere dato
Al mondo politico
Una occasione seria di discussione a poche settimane
Dalle elezioni di avere offerto
Attraverso le relazioni di ieri agli interventi del mondo imprenditoriale dei materiali
Del materiale di grande importanza per quanto riguarda la predisposizione dei programmi di governo e dei programmi politici per la prossima legislatura
è un contributo all'interesse generale del Paese che testimonia
Un atteggiamento se io costruttivo del mondo imprenditoriale del quale lo voglio esprimere al quale voglio scrivere quindi un ringraziamento per questo l'atteggiamento
Io non mi fermerò certo sull'analisi della
Della situazione economica del paese in questo momento
E se è stata tracciata già nel nell'azione di Pininfarina sentita
L'ho sentito
Noi riconfermate ripetuta nell'intervento dell'ingegner De Benedetti adesso
Il problema italiani sono ormai evidenti chiari
E ben definiti
Il sistema produttivo del Paese
è stretto fra un tasso di cambio
Fisso
Un'inflazione in Terna che è più elevata dei paesi concorrenti
Un assorbimento del risparmio da parte del sistema pubblico
Più elevato di qualsiasi altro Paese
Dell'Occidente
Da tassi di interesse
Elevati per finanziare il debito pubblico
E da una condizione di inefficienza dei pubblici servizi
Conosciamo bene
In realtà è chiaro sia la diagnosi
Sì alla terapia
Le cose da fare se si vogliono affrontare i problemi della società italiana
L'udienza
Ed anche gli interventi che debbono essere fatti
Esempio buona parte delle considerazioni
O delle proposte contenute in questa pagina di ventiquattro ore che è uscita avantieri
Le proposte di politica economica che il vostro
Quotidiano ha sottoposto all'attenzione dei partiti dei cinquanta proposte sono nel Complesso
Tutte o largamente condivisibili
Dal punto di vista della politica economica io un solo dubbio
E lo voglio esporre con molta chiarezza
Ed è nel capitolo sui mercati finanziari
Il vostro quotidiano di parla di un impegno solenne a non svalutare
Che io credo debba essere assunto se noi vogliamo
Accettare le condizioni del Trattato di Maastricht
Con molta franchezza io debbo dire che non so se questo impegno non svalutare
Possa essere preso
Agli attuali livelli del tasso di cambio
In cui siamo avendo per molti anni ha accumulato un differenziale di inflazione e di costi interni superiore a quello degli altri Paesi
Non so cioè se le impegnano svalutare possa essere preso prima di altre decisioni che caratterizzerebbe con l'avvio di una politica economica finalmente adeguata per il nostro Paese ma detto questo nel complesso
L'insieme delle proposte che voi illustri date può essere considerato base di un programma di governo
La realtà del problemi
Cari amici del mondo imprenditoriale la realtà del problema italiano e il neppure a politico italiano
è che non esiste più nel Paese tra le forze politiche responsabili
Financo nel mondo sindacale non esiste più una differenza di diagnosi rispetta la condizione e nemmeno una sostanziale differenza delle terapie che vengono proposte o che dovrebbero essere adottate per affrontare i problemi del Paese
La cosa più disperante è la cosa più grave dal punto di vista della situazione politica
Ed è quella che mi ha indotto dopo lunga riflessione
E dopo volta
Oltre interna
Meditazione sulle problemi politici del nostro Paese quello che mi ha indotto
A collocare il partito che ho l'onore di rappresentare all'opposizione
è proprio il fatto che non esiste più un dissenso programmati
Che non esiste più una differenza di analisi delle condizioni del Paese e delle terapie
E che invece l'azione di governo non riesce a mantenere gli impegni che ormai sono impegni che non potrebbero essere scritti e mi sveglio miglior mass maniera migliore diversa più chiara dal modo in cui vengono scritti
Vedete cari amici per molti anni per moltissimi anni
Per troppi anni se vogliamo
è esistito nel Paese
Nel dibattito culturale degli economisti nel dibattito fra le forze economiche e sociali nel dibattito fra le forze politiche sono esistite posizioni fra loro molto diverso
è una parte dei problemi che oggi risultano così difficili da trattare
Per esempio il debito pubblico
Sono problemi nati dal fatto che la classe dirigente del Paese
è la divisa
E c'è una parte prevalente di quella classe dirigente riteneva per esempio
Che il deficit dello Stato non fosse un problema del quale curarsi
Che addirittura il deficit pubblico fosse un elemento di sostegno del processo di sviluppo economico
Per molti anni buona parte della classe dirigente ha ritenuto che la scala mobile dovesse essere difese
Che addirittura un certo ritmo di inflazione potesse essere di beneficio allo sviluppo
Economico e all'andamento della domanda aggregata cioè per molti anni
Gli anni nei quali questi problemi che oggi abbiamo tutti sotto gli occhi
Sì sono andati aggravando
C'era nel bar del paese all'interno della stessa maggioranza
Differenze di valutazione sul modo di affrontare i problemi italiani differenze di giudizio
E dirò che
Fino a che quelle differenze vi sono state poteva essere utile o necessario
Nell'interno di quelle coalizioni e di quelle maggioranze portare la voce
In quella che a noi sembrava spesso Daccò
Era un grande non era un elemento di difesa del salario reale ma era un elemento di inflazione
Convincere i nostri colleghi
Che il deficit dello Stato poteva alla lunga danneggia nelle prospettive di sviluppo del Paese
Cercare di convincere che il sistema pensionistico non poteva essere espanso
Le promesse pensionistiche non potevano essere espanse soltanto per effetto di leggi ma che bisognava costruire
Un sistema coordinato dal punto di vista finanziario addirittura convincere una maggioranza incerta come fu incerto
L'allora presidente del consiglio onorevole Andreotti nel mille novecentosettantotto se entrare o non entrare nel Sistema monetario europeo è una parte della maggioranza
Noi una parte della democrazia cristiana Pandolfi segni nomi che ancora oggi tornano nel dibattito politico migliore di questo Paese
Il mondo imprenditoriale riuscimmo insieme a forzare una decisione contro la quale si schierò il l'allora Partito comunista nella quale si astenne il partito socialista
Nella quale la stessa Banca d'Italia si schierò contro l'ingresso e convinzione
Il Presidente del Consiglio onorevole Andreotti che non era il caso di entrata
Ma tutto questo è il passato
E che oggi c'è un assenso completo sulle cose da fare
E se uno di voi fosse chiamato a scrivere il programma del prossimo governo
O forse è stato chiamato a scrivere il programma del governo Andreotti
Voi l'avete scritto più o meno negli stessi termini in cui quel programma risulta essere stato comunicato alle Camere e al Paese
E allora io mi chiedo
Quando verranno qui sento che non verranno segretari dei due bar partiti di maggioranza e non capisco perché perdono questa occasione Mancuso
Io vi chiedo
Io le chiedo di poche idealmente due domande a loro
E al Presidente del Consiglio l'onorevole Andreotti due domande
La prima è questa
Come mai
Prendetele per esempio il debito pool di Steve deficit dello Stato come mai onorevole Andreotti
Gli impegni assunti per il contenimento del debito nel novantuno e poi nel novantadue come mai questi impegni non sono stati mantenuti
In presenza di condizioni politiche come non ci sono mai state nell'Italia del dopoguerra
Cioè in presenza di un governo guidato dall'uomo di maggiore esperienza della democrazia cristiana
Sette perdere io non ho una personale rapporto di simpatia o di amicizia verso l'onorevole Andreotti ed è ricambiato questo sentimento ma so riconoscere che gli ha l'uomo di maggiore esperienza che la democrazia cristiana potesse far scendere in campo
In pieno accordo con la segreteria del suo partito che non è una vicenda che spesso si è verificato
Collocando al ministero del Tesoro un uomo del valore e della integrità personale di Guido Carli
Quindi non certo un apprendista dell'economia un uomo che conosce a fondo i problemi dell'industria della finanza intera interni e internazionali
In una condizione di alleanza con il partito socialista come non si è mai determinata nel corso di questi anni Polo Partito socialista che addirittura dichiara per la prima volta che è pronto a rifare la stessa alleanza dopo le elezioni
Con l'opposizione comunista che è stata impegnata in questi anni a leccarsi le ferite e che quindi non ha potuto fare quel lavoro pesante di interdizione che in Parlamento è stato fatto avendo abolito il voto segreto sulle leggi finanziarie
La domanda che voi dovete fare all'onorevole Andreotti ma perché è in queste condizioni così favorevoli che cosa è mancato
Perché l'Italia non riuscisse a realizzare i programmi che avevamo sottoscritto
Che rappresentavano l'inizio della correzione della de la condizione dell'economia italiana e la seconda domanda
Ma se questo è stato
Se questo è stato il risultato in queste condizioni politiche così favorevoli
Così difficilmente riproducibili
Quale garanzia vi sarebbe che riportando gli elettori i due partiti della maggioranza la DC e il PSI in Parlamento
Con forza immutata quali garanzie vi sarebbe allorché il ricostituirsi dallo stesso governo darebbe luogo
Ha un comportamento e a risultati diversi da quelli così negativi che costituiscono il bilancio Amato di questa legislatura queste sono le domande
E questo allora le ragioni per le quali con molta angoscia senza nessun desideri e certo non avendo volentieri lasciato una coalizione di maggioranza con molta Goals
E dopo aver resistito per molti anni in una discussione interna alla maggioranza
Noi siamo passati all'opposizione resteremo all'opposizione cari amici del mondo industriale
Finché non vedremo il verificarsi di condizioni politiche che consentano di trasformare le parole infatti che è ciò di cui il Paese oggi ha più bisogno
Ecco
Ma d'altra parte questa
Questo stesso che io vi sto dicendo
Secondo me è la ragione delle critiche così
Circostanziate ma anche così serve che il mondo industriale ha rivolto io non avevo mai letto un documento come quello che la Giunta della Confindustria e spesso un mese e mezzo fa
Nel quale ha espresso critiche politiche generali all'azione del governo
Tradizionalmente la Confindustria esprimeva critiche sui singoli aspetti della politica economica o della politica sociale non aveva mai dato un giudizio globalmente negativo di bocciatura dell'azione di governo perché queste sono i problemi davanti al quale questioni ecco perché e concludo subito signor Presidente ecco perché non è facile per non ritornare nella maggioranza lo voglio dire
L'onorevole Forlani all'onorevole Craxi non è facile
Perché io non vedo che cosa possa il ripetersi di questo stesso schema di governo il giorno in cui l'elettorato desse gli stessi risultati ai due partiti di maggioranza non vedo che cosa consentirebbe di sperare che ciò che non è riuscito a fare cannoli
Posso fare domani il suo successore non so il ministro del Bilancio se egli fosse promosso ministro del tesoro ciò che possono fare Andreotti possa fare domani meglio l'onorevole Craxi è un uomo di altrettante qualità ma non certo di più eccelse qualità rispetto a quelle dell'onorevole Andreotti ecco perché
Serve rifondare
Le sistema elettorale il sistema istituzionale ed è stato molto giusto
Per gli imprenditori si siano impegnati da Confindustria nazionale le singole associazioni degli imprenditori
Nella raccolta delle firme per il referendum perché il sistema elettorale e il sistema istituzionale del Paese debbono cambiare debbono cambiare rapidamente se ne vogliamo passare dalle parole ai fatti rispetto ai grandi problemi del Paese
Ma è soprattutto necessario un nuovo equilibrio politico
Una nuova aggregazione di forze nella società italiana
Amici pulito che c'è nel Paese una grande voglia di fare
Nonostante le grandi difficoltà che ci sono c'è oggi una volontà di partecipazione di cui del resto è testimonianza questa vostra
Presenza massiccia
C'è una voglia ve specialmente la parte migliore del paese di partecipare a uno sforzo di sollevare l'Italia e metterla nelle condizioni di reggere alla concorrenza internazionale
Sta voglio di fare del Paese va servita con coraggio con determinazione
Il vecchio sistema politico ha dato quello che ha potuto
E ha dato cose molto importanti
Hai messo l'Italia dell'Occidente
Ha garantito e preservato in condizioni difficili per quarant'anni condizioni di libertà
Di questo deve essere dato atto ai partiti della maggioranza ai repubblicani e liberali socialdemocratica deve essere dato atto soprattutto a quella democrazia cristiana che con De Gasperi ha saputo reggere tutto questo negli anni difficili dello scontro con il Partito comunista
Ma questo è il sistema vecchio e questo sistema vecchio deve fare spazio a un sistema nuovo
E consenta l'emergere di nuovi volti nuove facce
Di una nuova professionalità di una nuova capacità tecnica al vertice dello Stato e delle istituzioni
Bisogna dar luogo a una domanda di pulizia di aria pulita che c'è nel Paese che non può più consentire nel mercimonio delle banche
Nelle condizioni
Nelle condizioni in cui è stato lasciato il Pio Albergo Trivulzio della nobile Città di Milano
Bene
Cari amici imprenditori io so che il mondo dell'impresa
Vive i suoi momenti migliori di angoscia
Mi angoscia di incertezza ma anche di creatività quando può costruire il nuovo quando un imprenditore introduce una nuova tecnologia o introduce un nuovo poco prodotto
All'angoscia
L'incertezza
Ma anche al fondo la speranza
Che se riuscirà aveva dato qualche cosa non solo a se stessi alla sua famiglia alla sua impresa ma anche alla Società della quale parte
La politica con la P maiuscola è esattamente la stessa cosa
Se non è verissimo qui a parlarvi del vecchio vedere al mantenimento del vecchio noi saremmo come imprenditori monopolisti seduti su ciò che hanno fatto
Ma così come voi volete costruire il nuovo nell'economia e nell'Imperiese attraverso il questo fate l'interesse della società così consentite come uomo politico più giovane di altri
Di aprire la speranza che l'Italia possa imboccare una strada nuova
E attraverso questa strada nuova raggiungere gli obiettivi che ha diritto di trago di guardare a cui ha diritto di aspirare e che ha in sé la forza la capacità il coraggio e la voglia di costruire
Invito sul palco Giulio Anselmi per coordinare il dibattito con Luigi Arcuti Pietro Marzotto e Franco Nobili
Su uno Stato migliore per un mercato più efficiente
No
All'interno di un'ora vecchia esportata da
Allora
Una sola notazione purtroppo
Siamo in ritardo sui programmi di lavoro di quasi un'ora
Io chiedo anche a questi amici che si accingono alla dibattito su questo tema di cercare
Di contenere e di guadagnare qualche decina di minuti sul programma grazie tanto
Una Italia migliore
Per un mercato più efficiente
Titolo della nostra tavola rotonda è un contenitore abbastanza ampio per
Collocarvi gran parte dei nostri problemi politici ed economici
Dalle regole del gioco
Prontezza dello Stato
Nel darle capacità dello Stato nel darle
Alla presenza attiva dello Stato nell'economia come imprenditore come gestore dei pubblici servizi al bilancio infine di questo ruolo e di questa presenza
Quindi il discorso dei costi del deficit del debito pubblico con il conseguente drenaggio di risparmio a danno del mercato
Noi cogliamo l'invito del presidente
Degli industriali liguri a stringere
Al massimo i tempi della nostra tavola rotonda e dò quindi nell'ordine
La parola agli intervenuti che sono un banchiere Luigi Arcuti un grande industriale Pietro Marzotto un manager pubblico
Io nobili
Pregandoli di rispondere concisamente
Alle domande che io farò loro
In modo da poter fare più di un giro di domande
Cominciamo con Arcuti
Partiamo dai ritardi nel fissare le regole del gioco
La liberalizzazione dei capitali arriva ad anni novanta inoltrati
Le leggi SIM OPA antitrust sono state varate da poco
Tra mille titubanze e con mille correzioni
è possibile recuperare il tempo perduto
Ma quando ci sono delle regole chiare
Io penso che si possono avere delle certezze come obiettivo e quindi anche certe lacune che si presentavano nei comportamenti nell'operatività dei mercati immobiliari e finanziari possono essere recuperate
A me pare che la legislatura abbia chiuso molto bene alcuni nodi sul sul sui quali il dibattito era stato piuttosto acceso
Vi è inoltre raggiungere che la legislatura la legislatura terminata con due punti anche molto importanti la legge Amato
Per la ristrutturazione del sistema bancario pubblico e la firma Maastricht
Dove viene chiaramente definita la funzione dalla banca centrale come organo dipendente come organo indipendente e quindi gomme organo che deve assumerà la responsabilità della stabilità monetaria
Se queste quindi possono essere delle certezze resta l'incertezza del percorso il deficit pubblico di cui si è parlato ma per il quale a Maastricht che è stato posto un obiettivo di contenimento un debito pubblico per il quale si è posto anche a Maastricht un contenimento e con un rientro piuttosto feroce su percentuale accettabile media ora questi sono ritardi ma leggendo leggevo questa mattina con molta attenzione proprio su ventiquattro ore dell'articolo di Cipolletta che partiva da un'ipotesi di inflazione zero
è un'ipotesi assurda no negli altri paesi effettivamente non si va a traguardare l'inflazione al quattro o cinque per cento ma si cerca di mirare esattamente a questo termine di inflazione zero che poi non è nuova nel nostro Paese
Vorrei ricordare almeno io sono vecchio vedo che in sala vi sono anche degli altri coetanei il percorso difficile quando si ebbero però delle certezze di voler raggiungere determinati risultati
Percorso dal paese dal tra il quarantasette e il cinquantaquattro
In quella in quegli anni che videro anche un intelligente passaggio coraggioso di inserimento delle imprese
Italiane in Europa dovuto anche alla lungimirante politica del di Ugo la Malfa nel ci tra i cinquantatré e cinquantaquattro noi riscontrammo proprio un'inflazione zero
Furono gli anni propedeutici al miracolo economico furono gli anni che portarono al mille novecentosessanta all'assegnazione dell'Oscar alla Lidia
Tassi bassi significa hanno significano finanziamenti a medio e lungo termine direi ancor più lungo termine
Significano certezze anche per i risparmiatori significano anche appoggiare la famosa chiamiamola politica della previdenza che vedrà sempre più percentuale di inseriti nell'ambito previdenziale con possibili scompensi del sistema questo dell'inflazione e del contenimento mi sembra che sia il percorso obbligato
Presidente Marzotto
Lo Stato presente in ruoli primari come la difesa della giustizia monopolista dell'istruzione imprenditore e fa tutto o quasi tutto piuttosto male
è immaginabile una concentrazione degli sforzi per elevare la qualità della presenza dello Stato
Ma
Vede io non ho una prevenzione
Negativa nei confronti dell'industria pubblica rispetto all'industria privata credo che la questione debba essere esaminata con molta serenità e con molta freddezza ieri sentivo Occhetto che diceva che lo Stato è fallito come fornitore di servizi come le distributore ricchezza che è fallito anche nel suo ruolo di dare delle regole precise al giorno io credo che noi dobbiamo guardare i nostri anni al passato al presente con molta serenità constatare con amarezza che lo Stato che come ruoli primaria sicuramente quello di gestire la l'ordine pubblico di amministrare la giustizia di gestire bene la pubblicazione istruzione
Di gestire la difesa del territorio nazionale di amministrare
La macchina che queste cose deve gestire se parliamo in questi vari ambiti di competenza primaria dello Stato
Abbiamo la fortuna di non poter dire che lo Stato ha fallito nella difesa perché per fortuna non abbiamo ha avuto occasione di corsi di dover controllare l'efficacia della nostra difesa ma in tutti gli altri ambiti purtroppo dobbiamo constatare un fallimento dello stato e allora è una questione
Questa molto pragmatica quella di dire cerchiamo di far funzionare lo Stato nelle cose in cui nei ruoli primari che sono da sempre affidati allo Stato e in quest'ottica concentriamo gli sforzi di risorse umane di risorse finanziarie abbiamo anche un grande deficit quindi la questione e sinergica anche come la questione di ridurre i ruoli dello Stato e sinergica anche alla riduzione dello stock di debito pubblico e alla concentrazione delle risorse umane in nelle questioni più importanti e primarie non possiamo pensare di avere uno stato una nazione che entri in Europa senza un'amministrazione efficiente a me pare che da questo punto di vista danni invece sia una degrado e questo degrado è dovuto alla trascuratezza con cui la parte politica
Aggiorna i sistemi di amministrazione e consente all'amministrazione a chi devo occupare ruoli amministrativi di avere uno status e introduce un sistema di premi e punizioni premi che e ti fa male punizioni Betty non adempie il proprio ruolo quindi credo che proprio nel momento in cui come diceva La Malfa poc'anzi ma come mi è capitato di sentire ieri non c'è più differenza ideologica non c'è neanche più direi
Una differenza tra chi preferisce dare più impulso
Allo stato sociale dare più impulso alla distribuzione la redistribuzione dei redditi e chi preferisce dare più impulso allo sviluppo
Perché il livello di stato sociale ha raggiunto la soglia una certa soglia elevata alla quale è chiaro è evidente che la questione prioritaria e dare impulso allo sviluppo per cercare di salvaguardare per quanto possibile la somma degli status sociale
In questo momento occorre che lo sforzo sia molto concreto nel fare le cose per fare le cose occorre una Pippo Bilica amministrazione una macchina amministrativa funziona questo dovrebbe essere il primo obiettivo di una classe politica che voglia risanare le cose il secondo obiettivo dovrebbe essere quello di raccogliere tutte le risorse per ben gestire i ruoli primari uscendo dai ruoli non primari dello stato e soprattutto introducendo concorrenza e che questa è una questione importante io ripeto non non vedo di principio o il fatto che l'impresa pubblica deve andar male quella privata bene però vedo male comunque là dove non c'è concorrenza perché non c'è misura e non c'è stimolo al progresso
Restiamo nello stesso filone
Presidente Monfeli
Più che dell'efficienza di impresa e di gruppi si parla oggi dell'efficienza del sistema Paese quali sono i piani dell'IVRI per concorrere a un recupero di efficienza della pubblica amministrazione e dei servizi
Ma guardi innanzitutto io
Vorrei
Ringraziare la Confindustria per avermi invitato a questo incontro
Dove
Trovo
Soprattutto dei colleghi di lavoro
I quali
Mi sembra di avvertire
Che giudichino la realtà nella quale operiamo con lo stesso metro
E con gli stessi principi
Io ho sentito gli interventi di questa mattina
Ho letto la relazione del presidente Pininfarina
E io credo che ci sia un convincimento generale per noi
Che in un senso più generale
Vorrei definire operatori cioè impegnati nel mondo del lavoro
Impegnati nel mondo del lavoro perché questo sia
Quality qualitativamente valido
Economicamente
Il migliore possibile
Produttivo
E reddituale
Tutti quanti soffriamo di alcuni mali in cui in questo momento nel nostro Paese si trova
Non c'è dubbio che tutti noi abbiamo bisogno
Di un Parlamento che possa legiferare in tempi solleciti
La realtà nella quale viviamo con l'ingresso nell'unione monetaria del primo gennaio mille novecentonovantatré non permette dilazioni ma permette decisioni e rapide
Possibilmente saggi
Abbiamo bisogno di un governo che riesca ad essere capace di imprimere il necessario perché il ritmo di sviluppo
Sul piano economico del Paese permetta all'azienda Italia di entrare a testa alta nell'Europa
Abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione che sia qualitativamente valida
E soprattutto che sia responsabilizzata
Se questo non dovesse esserci per noi tutti il cammino sarà difficile
Questo come mi auguro potrà essere perché deve essere altrimenti
Ci giochiamo il futuro non tanto di noi come persone ma delle nostre aziende dei nostri di coloro che si succederanno le responsabilità capo delle nostre aziende e allora sono veramente dei problemi
Quindi io credo che noi dobbiamo chiedere in maniera molto chiara
E guardate io rivolgo visto che ci sono tanti
Tantissimi amici nell'ambito dei colleghi di lavoro
Due considerazioni
La prima dobbiamo essere tutti insieme
Cercare di essere anche un pochino più umili
Anche nella doverosa critica
Meno
Pretenziosi e di poter affermare di essere più bravo dell'altro
Dobbiamo essere insieme
Dobbiamo secondo me abbandonare questa continua differenziazione tra pubblico e privato questa contestazione tra sindacati e imprenditori
Oggi noi ci giochiamo in Italia il futuro
Dell'essere ancora protagonisti nella dimensione europea
Senza rinunciare
Ai principi sui quali ognuno basta la propria attività di lavoro però dobbiamo cercare di trovare nomi punti di incontro ma di stare insieme per lavorare insieme
E per questo allora e si è facilissimo excel faremmo questo allora c'è accordo che dovremmo ancora essere più validi nella richiesta
Sul piano dell'attività parlamentare sul piano dell'attività di governo sul piano dell'efficienza di un'amministrazione della quale oggi tutti ci si dichiara non soddisfatti perché non riesce a fronteggiare quei mali di cui tutti quanti questa mattina hanno parlato e sui quali non possiamo che essere d'accordo
Dottor Arcuti
Dottor Arcuti il necessario recupero di efficienza del mondo bancario passa anche per la via delle fusioni per esempio IMI Cariplo
Se ne parla molto si procede anche
Ma io vorrei prima forse di dare una risposta su questo terreno perché come ho già detto molte volte io non sono l'azionista l'azionista e quello che risponde e quindi noi vedremo come il posizionamento potrà essere conseguito
A me pare che la ristrutturazione del sistema stia avvenendo
Che anche la legge della trasparenza
Se n'è fatta una valutazione ma significherà un qualcosa come oltre quattro mila cinquecento miliardi nei bilanci delle banche
Ma sicuramente le renderà più efficienti
Porta a d'un rafforzamento del sistema di struttura degli intermediari finanziari
E sotto questo aspetto vorrei proprio richiamare una preoccupazione che sorta in sede di discussione di quello che possono essere alla luce dei risultati recepibili nel sistema bancario i risultati delle impresa nella sono risultati che risentono moltissimo della Stasi
Che risentono quindi in funzione del conto economico
Ma in modo particolare poi che questa mattina è stata fatta anche a raccomandazioni riguardare l'impresa dall'atto della situazione patrimoniale vedono il passivo stesso delle imprese con dei cambiamenti
Penalizzante in modo particolare il settore dell'indebitamento avrebbe che vorrei dire è andato al di là di ogni ipotetico Oba certamente questo è un segno chiaramente nordico di pericolo ma che deve far meditare l'altro segno sono state anche le gli aumenti delle sofferenze saliti dal cinque uno al cinque otto per cento e quindi nessuno e contento di segnare queste cifre nei propri bilanci e tanto meno evidentemente quelli del sistema bancario
Che hanno una sola preoccupazione quella della salute perfetta delle imprese perché loro sono disco nostre nostre controparti
Quaestor urto della ristrutturazione dovrebbe portare a una ridefinizione dei ruoli colta probabilità nel giro di qualche anno anche un passaggio chiamiamolo filosofico mentale
Tra la non più di visione del settore delle banche di credito ordinario e gli istituti di credito speciale e credo che quindi le operazioni che sono state già affrontate o quelle che dovranno ancora essere varate vanno in quella direzione
Cioè noi dobbiamo andare con un sistema sempre più rafforzato
Verso la banca universale perché queste sono le condizioni dalla competizione europea e non possiamo certamente non assecondare le impresa nei loro sforzi di guadagno di quote sul mercato europeo
Dottor Marzotto
Prego finché sento malissimo purtroppo si sente molto male sul palco e però
Le imprese italiane alcune imprese italiane nei loro sforzi di acquisizione all'estero hanno incontrato difficoltà
Sotto accusa è finito il sistema Paese Italia
è un'impostazione corretta
Ma io io non credo che il sistema Paese
E particolare diciamo il Governo debba intervenire
Nelle nel supporto di acquisizione esteri-Italia italiana all'estero naturalmente ci deve essere una condizione generale di stima del tanto più alta è la stima verso il nostro sistema paese tanto più facile per le riprese muoversi all'estero ma in materia
Questa materia certamente la situazione la posizione italiana mi pare che sia in termini di recepimento delle direttive comunitarie al terzultimo posto
Appena prima della Grecia e del Portogallo quindi certamente nove nella Comunità europea non abbiamo una reputazione di essere un membro solerte della CEE e un membro che addotta tempestivamente le raccomandazioni e le direttive emesse in sede comunitaria detto questo io non credo
Che al di là di questi fattori di carattere generale e del resto sarei contraddittorio con me stesso perché nel momento in cui dico che il settore pubblico deve concentrare la propria attenzione sui suoi ruoli fondamentali non credo che sia questo un ruolo fondamentale quello di
Entrare nel processo di di di di privato di acquisizioni all'estero del partito dei prese viceversa mi pare che attraverso il sistema delle ambasciate e delle degli addetti economici dell'ICE
Il nostro sistema diplomatico dovrebbe essere molto più orientato verso la diplomazia economica e quindi facilitare gli scambi e in questo senso anche facilitare intese tra il prese
Beh ove richiesto ma in generale facilitare gli scambi fornire una migliore e più ampia documentazione sulle opportunità commerciali del nostro Paese a dei vari Paesi in cui siamo rappresentati dalle nostre ambasciate fornire supporto ai movimenti delle riprese
Quando esse vanno a cercare di vendere prodotti o cercare di impiantare stabilimenti da questo punto di vista ho l'impressione dal punto di vista della sensibilità alla ruolo determinante che ha l'aspetto economico oggi nella diplomazia ho l'impressione che siamo poi di
Dottor Nobili le privatizzazioni sono considerate una via necessaria per il risanamento dei conti pubblici ma lei in più di una occasione ha manifestato delle perplessità perché
A dir la verità non mi risulta che io abbia dimostrato perplessità
Ho detto che per privatizzazioni si intendevano diverse cose
E allora bisognava essere molto più precisi
Cose che qui ripeto
Innanzitutto privatizzare può significare
Vendere
Delle proprietà
Allora chi è il proprietario
Sì beh
Ottenerne il ricavato
E siccome
Si parla dello stato bisogna vendere in modo giusto corretto trasparente
Privatizzare può significare aumentare l'azionariato
Cos'è questa che per quanto concerne il nostro gruppo
Noi stiamo facendo
Non solo cercando di aumentare il numero degli azionisti nelle nostre ventidue aziende con i trentacinque titoli quotati in Borsa abbiamo superato i quattrocentocinquanta mila piccoli azionisti
Ma portando nuove aziende in Borsa
Privatizzare può significare anche
Cedere la gestione
Nel numero delle nostre aziende
Una buona parte
è gestita dall'azionista di maggioranza in altre e gestita dall'azionista
Non gruppo ieri perché non è di maggioranza
Privatizzare può significare anche dismettere
E noi abbiamo dato una prova
Comunque se privatizzare vuol significare collaborare ed essere insieme
L'importante e che questa privatizzazione richiesta sia una privatizzazione efficiente produttiva trasparente economica reddituale
Che porti a far sì che la redditualità si investa in nuove aziende
Per continuare ad aumentare capacità di produzione di ricchezza e capacità di occupazione
Io non sono affatto contrario
Alla cosiddetta privatizzazione
Come lo delinea
Io ho sempre sostenuto che se privatizzare da qualcuno vuol essere inteso come capacità di svendita da parte nostra questo non lo farò mai
Perché io sono responsabile come tutti i colleghi
Che dirigono e l'istituto e le aziende sono responsabili dell'amministrazione di danaro della comunità e dei piccoli azionisti
Quindi bisogna essere molto chiari quando si parla di privatizzazione che cosa si intende per questo
E io credo che su questi principi si impossessa tutti d'accordo
Del resto fin da quando io sono arrivato e qui lo voglio ricordare perché so che mi trovo
Al con dei colleghi che operano soprattutto nel mondo del privato dopo quarant'anni di vita nel mondo nel privato io ho detto cerchiamo insieme di fare l'azienda Italia
Ognuno deve dare quello che può perché è un settore possa essere più produttivo e perché si possa passare ad un sistema Paese capace di essere più concorrente
Nel piano della dimensione europea quindi non credo che ci sia una differenziazione se i principi saranno quelli che io ho detto
Io auspico questo
Anche perché ritengo che la possibilità di continuare ad essere
Come più volte ho sostenuto protagonisti nella dimensione europea per all'interno della comunità e al di fuori della comunità
Debbono essere non solo riunite assemblate le capacità finanziaria
Le capacità tecnologiche le capacità umana ma che soprattutto a dirigere queste nuove entità siano i migliori da qualsiasi parte provenga
Questo significa privatizzare e prendere un Paese più efficiente più moderno più dinamico più trasparente più corretto anche nel campo della demorde la economia
E nessuno di noi deve dimenticare questo
Soprattutto coloro che sono dei puri operatori e manager perché sanno che attraverso l'attività economica si sviluppa il socialità in un Paese come il nostro in cui non abbiamo più bisogno di portare avanti una mentalità assist assistenzialistica ma soprattutto una capacità di comprensione di solidarietà nei confronti di chi più ha bisogno e vorrei dire un'altra cosa dobbiamo tutti combattere perché si vada avanti esclusivamente per meritocrazia questo sia nella pubblica amministrazione sia nelle aziende
Qualsiasi sia
L'azionista quindi anche per quanto mi concerne
E qui io desidero che tutti quanti si sia d'accordo
Perché mentre dobbiamo esser solidali verso coloro che meno hanno anche sul piano della preparazione professionale della formazione culturale noi dobbiamo fare in modo che
Le leve dell'economia
Ripeto chiunque sia l'azionista accettando una concorrenzialità completa sì o no nelle mani di chi veramente risulti il migliore
Questa tavola rotonda soffre di compressione per lo sforamento dei tempi degli interventi precedenti
Ma credo sia opportuno chiuderla cui per consentire una corretta ripresa dei lavori me ne scuso con i partecipanti ringrazio loro e tutti i presenti
Trent'
Ora
Dunque tocca nel programma
Dall'onorevole Giuliano Amato salire
Per la sua la trazione
Grazie volevo dire
Volevo ringraziare anch'io gli amici
Che hanno partecipato a questa tavola rotonda il loro moderatore averci fatto recuperare un po'di tempo
Senza peraltro aver fatto perdere di interesse
Il dibattito da tavola stessa
Signore e signori signor Presidente buongiorno io mi trovo un po'nella difficile situazione davanti a voi
Di dover intanto giustificare la mia presenza l'assenza dell'onorevole Craxi dovuta vi assicuro ad una difficoltà improvvisa davanti alla quale si è trovato a dover fronteggiare perciò anche la vostra delusione per avere un interlocutore piccolo quando aveva più legittimo desiderio di averlo grande
Figuratevi poi il mio imbarazzo se pensate che in questo stesso momento qualcuno a Siena nel collegio dove io dovrei essere eletto sta cercando di giustificare la mia assenza un convegno organizzato per me da da altre persone mi rimetto perciò alla vostra comprensione
Ora il vostro Presidente uscente
L'ingegner Pininfarina al quale voglio esprimere personalmente la mia stima della mia amicizia
Stime amicizia che in questi anni abbiamo condivisa
A si è fatto ieri giustamente portatore della richiesta vostra e non solo vostra
Di uno Stato migliore di uno Stato più efficiente
Di istituzioni che non ci siano più il teatro di conflitti tutti interni al mondo della politica e che siano come debbano essere strumento per risolvere i problemi del Paese
Si è fatto interprete di questa vostra richiesta e anche del sentimento che nutrite di delusione e di rimprovero nei confronti di gente come meglio di altri perché il Parlamento che è stato sciolto non ha ancora provveduto
A quelle riforme istituzionali di cui da tanto tempo si parla
Non posso non capire questi sentimenti figuratevi io che sono venditore da quindici anni dei tappeti della riforma istituzionale ancora sto cercando un compratore
E tuttavia e tuttavia se si riflette serenamente
E c'è bisogno di un po'di serenità soprattutto in campagna elettorale
Su questa legislatura e sul modo in cui si è conclusa si si accorgerà che nonostante non si sia arrivati a dei risultati
Posizioni che tempo addietro erano davvero distanti si sono venute avvicinando
E si sono create le condizioni perché la prossima legislatura possa concretamente tradurre questo avvicinamento in accordi e indecisioni
Basta che raffrontate ora non vi voglio intrattenere perché poi il tempo è breve in una lunga esposizione di queste di queste tematiche tuttavia voi che le avete seguite e che conoscete proposte fatte da Tizio da Caio non potete oggi non constatare che c'è ormai un consenso largo che sia venuto definendo anche se non si è tradotto per ora in interventi sul rafforzamento delle autonomie locali
Su un rafforzamento di autonomie locali che deve significare e tutti lo intendiamo così la fine di quell'infernale gioco dell'oca in cui qualunque cittadino finisce per essere precipitato quando ha bisogno di un'auto
Locale mette becco la Regione su una cosa che è della Regione mette becco un ministero
Col risultato che di qualunque cosa si abbia bisogno si deve andare all'ufficio del Comune all'ufficio della Regione al ministero vizi al ministero Y ne passano mesi e mesi autonomia significa definire essere distinte di responsabilità e consentire al cittadino che ha un affare col Comune di avere come interlocutore soltanto il Comune
E c'è consenso
Sul fatto che dobbiamo far funzionare meglio anche l'apparato politico degli enti locali
Con una legge elettorale che favorisca le coalizioni e riduca la frammentazione con l'elezione diretta del sindaco
Non c'è consenso ormai sul fatto che il Parlamento dobbiamo formarlo con una legge elettorale diversa
Che si nutre anche se ha dei due ingredienti tecnici della clausola di sbarramento e dell'incentivo alla formazione delle coalizioni
C'è consenso sul fatto che nell'ambito del Governo
Sia il primo ministro l'unico a godere della fiducia delle Camere
Ed abbia la possibilità di proporre oltre che la nomina anche la revoca dei ministri
C'è consenso sulle norme proposte dal ministro Carli
Per la revisione della Costituzione economico e finanziaria in termini che riducano l'emendabilità in Parlamento
Degli strumenti finanziari introdotti dal governo e che creino una maggiore disciplina dello stesso Governo che troppo spesso tutti lo sappiamo quando è in difficoltà butta la colpa sul Parlamento ma in realtà il ministro del Tesoro sa bene quanti guai deve passare anche con i suoi colleghi all'interno del governo
E infatti chi il ministro Carlo invidia
E il suo collega inglese non solo perché c'ha un parlamento che li approva il bilancio
Ma perché quando deve introdurre una variazione di spesa o di entrata lo deve comunicare solo al primo ministro e poi questa approvata e non è assoggettato a quel negoziato complicatissimo che alcuni colleghi dispensa
Se volete ci ci sono dei punti di dissenso che rimangano ed uno ed uno riguarda mesi riguarda una posizione alla quale noi socialisti lui
Attribuiamo molta importanza che al vertice di un sistema del genere ci sia come al vertice del comune una figura eletta direttamente dal popolo
Questo è il punto di maggiore forse l'unico sul quale è rimasto un parziale disse
E tuttavia noi continuiamo a ritenere che questo debba essere sostenuto e debba essere verificato in Parlamento per due ragioni che voi non potete non capire
Se vogliamo avere più forti autonomie e più forti Autonomie sono necessarie perché altrimenti le tante diversità che questo Paese ha ormai insieme diventano frammentazione centrifugazione
Le diversità non si cancellano le diversità devono trovare uno spazio questo spazio è uno spazio di responsabilità o diventa uno spazio di frammentazione
Allora più forti autonomie esigono un momento unificante in cui tutti i cittadini in realtà si riconoscano in una unità e questa è una ragione
L'altra ragione lasciatemelo dire ed è che se è vero come è vero
Che uno dei fattori di disfunzione del nostro sistema è l'eccesso dei pozzi dei poteri e degli spazi che hanno i partiti nel sistema istituzionale
Soltanto figure che siano elette direttamente dal corpo elettorale hanno un'autorità che possa fronteggiare gli eccessi dei partiti
E se questo lo riteniamo utile in sede locale mi par difficile negare che sì serva anche in sede nazionale si potrà perciò arrivare a delle conclusioni se naturalmente il prossimo Parlamento sarà un Parlamento utilizzabile per fare riforme e questo ciascuno di noi e ci deve fare una riflessione sopra
Anche in vista del cinque aprile ecco non per riteniamo di poter mantenere compatibili la richiesta di un governo forte
Di una maggioranza stabile di istituzioni solide se poi ciascuno di noi darà il suo contributo perché in Parlamento siano presenti non dodici ma diciotto partiti nella prossima legislatura
Io amo spesso raccontare un episodio alcuni dei presenti lo conoscono perché l'ho già raccontato del che cosa significa avere dodici gruppi in Parlamento
Una sera la signora Iotti alle diciannove e venticinque fece la seguente proposta all'Aula
Vogliono gli onorevoli colleghi chiudere la discussione alle diciannove e trenta o vogliamo arrivare sino alle venti e trenta
A questa domanda dovevano rispondere tutti
Tutti risposero alle venti e trenta decisero unanimi di chiudere alle diciannove e trenta e questa volta erano d'accordo figuriamoci quando non fossero d'accordo questo perciò è un problema che tutti si devono porre è il prossimo Parlamento sarà un Parlamento
Che abbia partiti sufficientemente omogenei e sufficientemente solidi questo potrà far delle riforme che tutti chiedete altrimenti andremo in barca per qualche anno ma si tratterà di andare in barca non di migliorare il Paese
E un'altra cosa va tenuta presente mi fa piacere che il presidente ieri rabbia ripresa era capitato a me di dirlo a pochi giorni fa ha davanti al comitato scientifico della della vostra Confindustria
Le riforme istituzionali sono necessarie ma non ci affidiamo interamente alle riforme istituzionali
Perché nella migliore delle ipotesi queste riforme quand'anche venissero messe in lavorazione il sei aprile
Saranno utilizzabili per il nostro sistema istituzionale non prima di due anni e mezzo non prima di tre anni non perché tanto ci voglia per farle ma perché poi debbono essere applicate e che cosa facciamo nel frattempo mettiamo in frigorifero il bilancio dello Stato fermiamo il passo dell'Italia e degli altri Paesi europei inattesa che gli italiani abbiano fatto le loro riforme istituzionali ecco la giusta esigenza che ci sia prima ancora delle riforme istituzionali un impatto dista avvilita
Sul quale sia garantita la capacità della prossima legislatura di provvedere da un lato alle riforme istituzionali ma dall'altro di governare l'economia l'economia va governata da domani non dal giorno in cui le riforme istituzionali saranno completati
Io lo dico sempre spesso ai miei amici economisti voi dovete smettere di dirmi voi economisti
Che per governare meglio occorre eleggere direttamente il sindaco questo lo dico io e lo facciamo dire agli altri voi ditemi come si fa la finanziaria del mille novecentonovantatré
Perché questa dovrà essere fatta prima che chicchessia sia eletto diversamente o con una legge elettorale diversa da quelle esistenti
Ora governare l'economia
Significherà nei prossimi mesi permettetemi qualche cenno su questo perché di questo ora anche dobbiamo parlare
Fare chiaramente una duplice operazione che difficile macchie possibile
Per consentirci di mantenere un passo che siamo in grado di mantenere compatibile con gli impegni che giustamente il governo ha preso a Maastricht
Ed ha ragione il ministro Carli quando dice alla fin fine aver preso questo impegno significa aver fatto la cosa più importante
Perché questa porta con sé una serie di conseguenze alle quali non ci potremo sottrarre ci sono dei cavalli che corrono perché hanno un impulso interiore accorrere ci sono dei camalli che hanno bisogno di essere pungolato in in qualche parte in cui sono sensibili noi forze apparteniamo a questa seconda razza
E Maastricht ecco il pungolo ma compongono ce la possiamo fare
Ora la duplice operazione di cui abbiamo bisogno e chiaramente una operazione che sia da un lato di disinfestazione e contenimento del disavanzo dello Stato ma dal ma altro anche
Di preservazione e potenziamento delle ragioni dello sviluppo
Da parte nostra c'è una sottolineatura della necessità anche di questa seconda cosa perché si sottolinea Simo soltanto la prima rischieremmo un impoverimento complessivo e un indebolimento della nostra struttura industriale
Che ci farebbe trovare dopodomani in una posizione di marginalità in un'Europa nella quale noi non possiamo essere il paese dei balocchi è il paese dei servizi
Ma dobbiamo continuare ad essere un forte Paese industriale
E lasciando invece le cose scivolare come rischiano di scivolare questo sarà un Paese F dieci e ma sarà un paese felice come il paese dei balocchi
E chi fa l'industriale potrebbe anche trovarsi a dover cambiare mestiere perché potrebbe non essere più conveniente l'investimento industriale le a determinate condizioni
Questa è un'operazione che già in passato abbiamo fatto Diso inflazione contenimento del disavanzo promozione dello sviluppo
Si tratta di riprendere quelle piste in una condizione nella quale e di chiara evidenza la necessità di mantenere alto il livello degli investimenti e degli stessi servizi
Ma aggiunsi interne di Antony il finanziamento il più possibile dal bilancio dello Stato
Oggi il far passare risorse che potrebbero passare altrove attraverso il bilancio dello Stato
Significa sottoporle ad una intermediazione pari a quella che è l'imprenditore sente quando va a prendere i soldi in banca gli costano troppo
Tutte le possibilità che abbiamo di fare affluire direttamente il risparmio all'opera da fare o al servizio
Sono occasioni da utilizzare per essere all'altezza della nostra ricchezza ma per sfuggire alla bassezza
Della situazione della nostra finanza pubblica ecco questo è il concetto di base che ci tenevo ad esporvi con chiarezza che poi è una serie di rapidissime implica no di di implicazioni che rapidissimamente vi espongo e poi chiudo
Divisi inflazione significa in primo luogo politica dei redditi
Significa tregua salariale nel settore pubblico
Significa tregua salariale che deve significare che si ricomincia a parlare di aumenti
Nel momento in cui i meccanismi automatici che producono da soli incrementi nel settore pubblico hanno finito di generare aumenti che da soli
Raggiungono il tasso d'inflazione
Questo deve essere chiaro a chi governerà
Deve essere chiaro anche ai sindacati perché diventa una sorta di imbroglio dire io limito l'aumento al quattro e cinque per cento
Quando già Sofia cagione dei meccanismi automatici il quattro e cinque per cento si raggiunge per altra via automaticamente
E il paese non è in condizione di sopportare che una parte dei lavoratori vivono a tasso di inflazione reale ed un'altra parte vivono al doppio del tasso di inflazione crea politica dei redditi però significa anche
E questo va affrontato
E se porre alla concorrenza quei settori nei quali prezzo si forma esattamente come si forma il salario nel settore pubblico
E questo fa parte del mondo privato
C'è una larga parte dei servizi nei quali oggi una politica dei redditi non è la politica del chip
Il CIPE possiamo anche abolirlo per quanto mi riguarda
La politica dei prezzi nel settore non esposto alla concorrenza è la politica della creazione della concorrenza in quel settore
Dell'apertura dei canali commerciali dell'ingaggio anche di presenze straniere se sono in grado di garantirci una migliore concorrenza
Già questo può dare una forte riduzione al disavanzo alla quale anche possono contribuire le privatizzazioni
Purché le privatizzazioni non siano sostitutive
Di cose che altrimenti debbono essere fatte
Noi abbiamo bisogno io lo dicevo tempo addietro al ministro Carli noi abbiamo bisogno di lasciare di e lasciare il ministro delle finanze lì per quattro anni
A non mettere una nuova tassa in più e a garantire che in quei quattro anni fa funzionare la macchina e fa venir fuori il gettito dei tributi che ci sono con questo impegno del ministro delle finanze il ministro del Tesoro fa bene nel frattempo ad avviare le operazioni di privatizzazione ma non deve essere messo nella condizione di usare le privatizzazioni al posto di una lega di una leva fiscale indi i inefficiente
E privatizzazioni non lo dimenticate deve essere l eliminazione delle non solo vendere
Perché io spero che si intenda che privatizzazione creare mercato non sostituire un signore pubblico con un signore privato
Privatizzazione e eliminare le tante privative che circondano oggi i rapporti tra molti di voi e la pubblica amministrazione
Che sono rapporti sottratti ad una vera ed efficace concorrenza perché privatizzazione deve voler dire uguale mercato
Non
Come prima ma ha un vestito diverso da quello di prima
In quella dei contrabbandieri effettivamente una cosa curiosa
La la disintermediazione e per la quale parlavo
è una disintermediazione dal bilancio pubblico che deve operare lo dicevo tanto nel settore dei servizi quanto nel settore del di Investimenti
Lo Stato non riuscirà mai a riequilibrare i conti del sistema previdenziale
Fino a quando disporrà delle di suono troppo corto della previdenza pubblica che se l'ho spostata sotto scopre la testa se lo scopre da sopra scopre i piedi
Senza la previdenza integrativa non c'è equilibrio del sistema previdenziale
Creare la previdenza integrativa significa Desy intermediare risparmio dal bilancio pubblico
E portarlo direttamente dove può andare alla tutela di interessi essenziali di tutti di no di tutti noi e degli anziani
Fare gli investimenti pubblici di cui abbiamo bisogno
Significa fare opere di interesse pubblico che tutte le volte che sono in grado di fornire un ritorno debbono essere finanziate con capitale privato affidando ovunque possibile la gestione stessa al privato che così ne ricava il ritorno
Non era compito mio e ora basta ora ora te ne vai perché hai già parlato tre volte già più di me
L'esempio dell'alta velocità delle Ferrovie può essere non dirò generalizzato mai speso a moltissime altre situazioni
E tutte le volte che noi faremo questo noi attiveremo migliaia e migliaia di miliardi di investimento
Che serviranno a creare quelle infrastrutture di cui le imprese italiane hanno bisogno
Perché non dimentichiamo che se è vero quello che voi dite se è vero quello che voi dite
Che buona parte del lavoro di razionalizzazione e voi all'interno delle vostre imprese lo avete fatto
E che vi Pisano addosso le diseconomie esterne le diseconomie esterne si eliminano per buona parte dotando il paese delle infrastrutture viarie e ferroviarie di Rete
Di cui ancora abbiamo bisogno
E voi potete concorrere il capitale privato italiano e straniero può concorrere a far questo se questo genera profitto e se questo profitto può essere messo a disposizione di chi ci ha messo il capitale
Questo è un programma che dobbiamo avviare per mantenere sviluppo
Così come ed è l'ultima cosa che dico dobbiamo consentire al sistema delle imprese soprattutto minori di crescere ad una dimensione che sia compatibile col mercato in cui oggi si trova a lavorare
Questo vizio strutturale del nostro sistema unico sistema europeo fatto di poche imprese grandi troppo poche imprese medie troppe imprese piccole deve diventare oggetto di una politica pubblica che favorisca la crescita dell'impresa minore anziché penalizzarlo a ogni volta che alza la testa al di sopra della figura della società a responsabilità limitata
I rappresenta un incentivo a restare anche artificialmente nel micro piccolo questo è un problema di legislazione fiscale che punitiva per chi cresce
Ed è un problema di organizzazione del mercato finanziario che a tante risorse ma per l'impresa minore l'unico canale della intermediazione bancaria che è troppo costosa perché l'impresa minore se la posso per
Tutte queste cose le potremo fare
O potremmo tentare l ripeto sei stasera avremo la stabilità che ci consente di tentare di farlo
E se il patto di stabilità
Coinvolgerà non solo i vari segmenti della politica ma coinvolgerà noi e voi
Noi amiamo molto drammatizzare i nostri dissensi amiamo molto dividerci abbiamo molto litigare
Ed una delle conseguenze è quella di cui si parlava in quella tavola rotonda che quando un'impresa francese va all'estero c'è una solidarietà quasi osmotica tra industria e Governo come c'è per l'Inghilterra come c'è per gli Stati Uniti come ci ha per la Germania
Quando l'impresa italiana va all'estero è sola
E c'è quasi quel sottile godimento che c'è sempre stato in Italia tutte le volte che fregano un altro italiano che mi potrebbe fare ombra sotto sotto ci goto
Noi abbiamo avuto grandi successi nel mondo grazie alla commedia all'italiana
E questa probabilmente che stiamo tutti recitando è la commedia italiana forse è arrivato il momento per tutti noi di recitare qualche altro copione vi ringrazio
L'onorevole lega per cortesia sul palco
Raccomandando anche lui di stare nei venti venticinque minuti così riusciamo a recuperare del tempo
Sì caro Presidente signori
Caro presidente signore e signori
Il vostro garbato richiamo all'amico Forlani alla sua assenza
Lo intendo come una richiesta di attenzione alle problematiche che voi avete affrontato in questo vostro convegno e degli studi che l'anno e nelle lavorazioni che l'hanno preparato
E vi assicuro allora che noi abbiamo posto al centro delle nostre riflessioni sia ieri nel Consiglio nazionale sia oggi nel dibattito che si apre a Firenze
Per l'approvazione del programma della democrazia che stiano abbiamo messo al centro di queste riflessioni un esame attento di quelle che sono state le conclusioni dei vostri studi e delle vostre riflessioni
Conclusioni su molte delle quali noi concordiamo
Riteniamo anche noi come voi
Che oggi siamo alla vigilia di una grande trasformazione in cui viene messo in discussione non soltanto un pezzo di assetto di questa società ma forse viene messo in discussione il Complesso
Del sistema di sviluppo nel quale noi siamo collocati con le vostre aziende col nostro sistema politico con la nostra struttura dei servizi e la prima volta che il nostro Paese vive insieme
Una fase di recessione a livello mondiale combinata con una crisi del sistema politico istituzionale che ha raggiunto momenti di grande tensione e anche di grande discussione
E forse proprio questa considerazione ci aiuta a capire il perché di tante polemiche
Qualche volta di un tentativo di scarico respira responsabilità tra le varie componenti che sono attrici di questo nuovo processo di sviluppo
Forse alcuni toni usati magari in modo aspro in alcuni momenti della nostra dialettica
Si riferiscono proprio alla necessità che tutti esprimiamo di cercare insieme una via credibile attendibile non fatta solo di promesse elettorali o di competizione dialettiche ma invece certa è realista nel nuovo quadro internazionale che si va definendo
E io voglio ringraziare l'amico Pininfarina amico Piero quale ho condiviso un'esperienza su cui tornerò brevissimamente dopo al Parlamento europeo per aver riportato nella chiave giusta i termini di questo problema
Per aver ridato uno spazio di dialogo tra sistema politico e sistema imprenditoriale non fatto di strumentalità vecchie e nuove
Ma ha fatto invece di una riflessione profonda sui modelli di sviluppo che noi abbiamo di fronte e sui quali si impegna il sistema imprenditoriale e il sistema politico
Vi è infatti nella vostra analisi centrale proprio questa ridiscussione
è indiscutibile che la nostra riflessione non si possa collocare nell'angusto e ristretta ottica nell'angusta ristretta ottica di uno sviluppo centrato solo sul quadro nazionale del nostro Paese
Tutti voi avete aziende che ormai hanno il problema fondamentale di collocarsi in un quadro di competizione internazionale sia in termini di costi di produzione sia in termini di mercato
Tutti voi avete il problema
Di capire di sapere come questo quadro internazionale sarà funzionale a mantenere un sistema di sviluppo
Che non può privilegiare alcuni Paesi a fronte di altri che invece sono condannati a un sistema di non sviluppo o ad un sistema di ritardo rispetto ai concetti di sviluppo che noi abbiamo realizzato
Di fronte a questo quadro le vie anche politiche non sono neutrali
Come nel quarantotto la scelta internazionale
Presupposti e non soltanto una scelta di libertà a una scelta di schema di sviluppo una scelta di modello di società ma presupporre anche le capacità di sviluppare il nostro sistema in funzione
Della domanda mondiale in funzione dell'organizzazione dei sistemi produttivi e non è casuale che in quel periodo si scelse la possibilità di sviluppare sistemi anziché altre nel nostro paese e così oggi
Non è neutrale la scelta che il sistema politico dovrà fare di collocamento nel contesto internazionale vero
è finito il comunismo
L'abbiamo visto tutti i paesi di socialismo reale sono caduti non esiste più quella idea di società anche qui ho visto che era la vostra tribuna qualcuno è venuto a spiegare come farà per il futuro
Il nostro codice civile prevede quando uno fallisce ci vogliono cinque anni per la riabilitazione
Ci sono persone ritagliati appena fallito dichiarato il fallimento immaginano di essere immediatamente protagonisti e forse anche maestri
Di una società per il futuro sarei più attento su questa riflessione più cauto nell'immaginare che coloro che nel passato hanno sbagliato le grandi scelte siano oggi in grado di interpretare per il futuro le linee è la condizione per il
Ma
Ma far
Ma a parte questa considerazione caduto il socialismo reale si sviluppa in quei Paesi che sono collocati nel cuore dello sviluppo del nostro sistema europeo una nuova prospettiva di sviluppo che non è ancora definita
Il sistema capitalistico ha fatto promesse di sviluppo a quel paese ha fatto promesse di ricchezza ha fatto promesse e chiede oggi da quei sistemi di diventare un mercato credibile per il nostro sistema industriale
Non sarà e non è così facile immaginare che questo sia immediatamente possibile
E non a caso la crisi
Di sviluppo economico che manca in quei Paesi si riflette immediatamente sul sistema politico creando qualunquismo creando di lacerazione dei sistemi creando instabilità di governo che è oggi la indicazione più drammatiche e più preoccupante dell'evoluzione di quei sistemi
Dunque l'Europa di fronte un modello che ha generato il suo sviluppo nel chiuso della sua struttura che deve ridiscutere alla luce di quello che sta accadendo anche in questi Paesi nella loro evoluzione politica e nella loro evoluzione economica
E non è casuale molte aziende italiane hanno scelto quella via giustamente il cancelliere Kohl ha sfidato con un cambio alla pari la possibilità di creare le condizioni di sviluppo inalare che fanno parte di quella realtà noi come Italia non possiamo non immaginare che la condizione del nostro sviluppo dovrà corrispondere anche ad un'analisi di come quei Paesi riusciranno ad uscire dalla condizione in cui si sono trovati allora
Il nostro sistema di una sola eccezione piccola faccio a questo documento che mi pare però non irrilevante ed è quella di aver centrato tutto il vostro ragionamento sulla libertà del mercato
Certo la libertà del mercato è una condizione di concorrenza fondamentale certo la libertà del mercato è un modo di misurarsi
Ma la libertà del mercato non è un valore e soprattutto non è un dato realistico se si colloca nella condizione di sviluppo che deve essere più generalizzata a livello di vari Paesi europei la libertà del mercato
Non si può invocare quando si immagina che essa crei delle condizioni favorevoli e negare poi quando si creano condizioni di protezione per alcuni mercati o per alcune aree del mondo come anche nel vostro documento è stato più volte richiamato allora
è sicuramente importante creare delle condizioni di sviluppo di questo mercato
La politica dei redditi si colloca qui io ho sentito prima molti amici parlare di questo
La politica dei redditi non è soltanto una politica correlata alla trattativa che si aprirà a giugno quel movimento sindacale cerco di occorrerà ridiscutere molti obiettivi io concordo
Che gli automatismi della scala mobile molti automatismi dalla retribuzione salariale
Vadano superati con una cultura diversa dei rapporti industriali che hanno caratterizzato nel passato la messa al sicuro del sindacato e degli imprenditori di fronte ad una contrattuali età che spaventava tutti
Oggi questa contrattuali dava ripresa sul merito sulle nuove logiche di rapporti e di cultura aziendale che non sono più le stesse parametrati soltanto a livelli di reddito e di costruzione della meritocrazia all'interno delle aziende ma sono quelle di creare il tessuto connettivo di un'azienda
E non parliamo di archeologia industriale
Parliamo di modelli come quello giapponese o come quello tedesco che immaginano nuova cultura di rapporti industriali fondata su un concetto nuovo e diverso dell'azienda sulla quale si è costruito un modello diverso e nuovo di sviluppo allora lì
Sarà il confronto vero con il sistema politico un sistema politico che vive in oggettive difficoltà e delle quali anche noi portiamo delle responsabilità
Io ho sentito questa premura lo dico compassione ma anche come elemento di riflessione ho sentito questa tribuna
Tentativi di captatio benevolentiae
Qui tutti siamo responsabili di tutto che ha fatto quattro quinti di una legislatura non è fuori dai discorsi economici che hanno caratterizzato le scelte di questa legislatura che ha fatto
Che ha fatto scelte
Che ha fatto scelte con noi di responsabilità sulla privatizzazione sul sistema delle pubbliche aziende non è fuori da questo contesto noi ci siamo dentro
La Democrazia Cristiana assume le responsabilità positive della sua storia e anche i limiti della sua storia
E li assume con la capacità di riflettere sul nuovo divenire di una società in cui intende essere protagonista non per una posizione di rendita ma per una posizione culturale avanzata di stimolo e di ricerca
Verso la quale affrontare le nuove frontiere di un sistema di sviluppo dentro a questo con lo chiamo il nostro ragionamento che io ho brevemente vi dico su alcune linee su alcune linee conduttrici è sicuro
Noi abbiamo oggi la necessità di uscire da un'impasse
C'è un tentativo di tutte le forze politiche
Tu sei legittimato io non sono legittimato ci chi è legittimato a gestire un nuovo modello di sviluppo e chi non lo è addirittura si inventano di trasversalismo i alcuni uomini sono legittimati a farlo altri meno figuratevi nella complessità della nostra vicenda
Vale secondo me è un pacchetto di proposte di valori che si richiamano ancora concettualmente e politicamente alla forza anche innovativa dei partiti ed è su questo che noi vogliamo che noi vogliamo attestarci con molta chiarezza
Certo mai abbiamo delle responsabilità di grandi ritardi
Questi ritardi si sono nell'affrontare una situazione economica difficile
Nell'aver immaginato di poter proseguire un sistema di sviluppo tirandolo per la coda con un po'di importazione da Oltreoceano con un sistema di finanziarizzazione dell'economia
Che si adatta all'ultima iniezione per far vivere un livello di reddito più forte di quello che noi avevamo immaginato
Con un sistema vin giganti vento del valore del debito pubblico noi abbiamo di fatto creato una illusione di ricchezza che aveva cento milioni di Bot e CCT
In tasca aveva uno stipendio aggiuntivo per ogni mensilità del suo reddito che usava per spendere
E spendendo spesso indebolì ma quel sistema produttivo che non rispondeva a questa a questa nuova domanda nel nostro Paese e che quindi attenuava la forza e la possibilità di questo sistema produttivo abbiamo sicuramente commesso degli errori anche su questa strada
Che dobbiamo recuperare
Senza immaginare che questo possa essere fatto con dei traumi o con delle spaccature all'interno delle osservazioni
Non c'è due alternative
Tra chi immagina uno Stato che non diventa più Stato sociale perché affonda le sue ragioni solo nella logica di uno sviluppo economico e chi immagina come noi
Che anche per difendere quelle valenze di mercato a cui mi riferivo prima occorre combinare insieme la natura della della redistribuzione del reddito con la natura del sistema di sviluppo economico per fare questo bisogna e vedo che mi si chiede di concludere faccio in fretta bisogna allora sapere che si vuole un sistema politico forte e capace di affrontare con la necessaria
Autorevolezza questo capovolgimento del ruolo nel quale noi ci troviamo non ci troviamo collocate
Ecco allora l'importanza anche per voi centrale come lo è per il nostro partito della riforma istituzionale
Non si tratta di capovolgere dei sistemi qualcuno ha detto alla tenuta
La Democrazia Cristiana propone una riforma elettorale istituzionale per continuare a vincere anche se una più consenso assolutamente non vero abbiamo dimostrato conti alla mano come si dice che la nostra riforma elettorale è una riforma che dà un premio scheda una possibilità di scelta in più agli elettori e offre la possibilità di scegliere non solo un partito ma anche la maggioranza di governo
E tante era vera questa nostra proposta che oggi il clima politico ha portato senza che si sia una riforma elettorale a dichiarare prima le carte prima di fare la maggioranza di governo
Lo stesso Partito socialista che era contraria questa nostra proposta chi dice oggi facciamo un patto di legislatura
Tant'era vera la sostanza politica del ragionamento che noi facevamo della necessità di offrire agli elettori la possibilità di una scelta non solo in capo a un partito ma anche in capo a una coalizione
Così abbiamo portato avanti il discorso del cancellierato alla tedesca dando autorevolezza al governo riprendendo le cose che voi avete detto nel vostro documento e cioè la delegificazione la possibilità di un Parlamento che abbia l'autorevolezza di fare le grandi scelte del Paese
Non essendo immise alito nelle politiche di bottega che spesso danno un'immagine della classe politica più arroccata sugli interessi clientelari che non su scelte di grande strategia abbiamo bisogno di dare i governi una stabilità
Confortata da un voto parlamentare ma anche capace di avere solo se tu con un voto contrario la possibilità di un'alternativa a questo governo l'abbiamo scritto
E abbiamo iniziato questo discorso con la grande legge di riforma sul provvedimento amministrativo con quella di riforma sulle autonomie locali abbiamo cioè è iniziato un processo che deve essere portata a compimento nella prossima legislatura io sono fiducioso
Voglio dire ad una platea che spesso così non ha molta fiducia non ha molta speranza questa parola di fiducia la prossima legislatura sarà
Proprio perché le condizioni storiche si porteranno a questo proprio perché le contingenze politiche lo renderanno inevitabile ci sarà la possibilità e lo spazio di questa grande riforma istituzionale lo ha detto Amato prima
Le parti le le le le idee si stanno avvicinando l'esigenza che sale dal Paese di uno Stato più funzionale
Sta diventando un patrimonio ineliminabile anche delle forze politiche noi su questo ci giochiamo la prossima legislatura abbiamo presentato la nostra proposta
Non siamo arroccati su di questa serto vogliamo impegnarsi a far funzionare uno stato in grado di affrontare i problemi che avete messo in evidenza voi della economia reale
I problemi di un sistema economico che deve stagliarsi nel quadro europeo di grandi scelte che a livello internazionale devono essere fatte se vogliamo salvaguardare il nostro sistema quel futuro in quarant'anni non ha avuto né momenti di ombra né momenti di riflessione grazie
Io ringrazio i due relatori perché ci hanno consentito di recuperare un po'di tempo
E la parola adesso alla tavola rotonda coordinata da Bruno Vespa che prego di salire sul palco insieme a Luigi Abete Gabriele Cagliari Ernesto Galli della Loggia anche a questi amici
Raccomanderei rispetto al quarantacinque minuti previsti di cercavo di contenerle in trenta così rientreremo pienamente nei tempi programmati
Ok centoundici dodici minuti
Leggendo negli studi preparatori a questo convegno che sono studi molto ben fatti e molto stimolanti
Può aversi la sensazione che questo Paese sia completamente da rifare
Io credo che i buona fede in coscienza ciascuno di noi
Infatti ai
Che è una analisi di questo genere
Non è del tutto corretta ciascuno di noi sa che complessivamente questo Paese va forse un pochino meglio di come lo dipingiamo ma c'è una cosa fondamentale la quale questo Paese certamente non funziona più da tempo
Ed è il sistema delle regole
Che è un sistema confuso di regole che ormai nessuno rispetta più e nelle quali nessuno si riconosce più
I giocatori in campo
Fanno ormai da tempo reciproche scorrettezze confondono i propri ruoli e quel che è peggio contestano l'arbitro che non riconoscono più e che non giudicano soprattutto più è strano alle parti
E allora
Questo nostro dibattito un dibattito sulla società dei diritti e delle libertà io mi permetterei di aggiungere una parola rassegne interlocutori sono d'accordo
Noi già abbiamo una società di diritti e delle libertà forse non abbiamo ancora una società dei doveri
E in questo senso io mi permetterei di stimolare Luigi Abete vicepresidente della Confindustria e a quanto leggo sui giornali con qualche legittima aspirazione di carriera
Gabriele Cagliari e presidente dell'ENI
Ed Ernesto Galli della Loggia che ordinario di Storia dei partiti dei momenti politici all'unità di Perugia e che è un gran rompiscatole del sistema politico le sue editoriali sulla stampa
E comincerei proprio con abbellite e gli chiederei di parlare brevemente del rapporto di quello che visto anche il ruolo che probabilmente assumerà egli giudica giusto
Rapporto tra politica e impresa in un sistema di regole chiare e corrette
Ma io
Non posso
Che cominciare dal titolo il titolo del nostro convegno
Dice l'Italia in Europa sviluppo concorrenza e libertà
Abbiamo parlato molto di sviluppo abbiamo parlato molto di concorrenza in questi due giorni vuole parlare un po'di libertà
Devo e parlai di libertà e non di diritti perché io faccio parte di quella categoria gli imprenditori i quali stanno nel reale
I quali capiscono che oggi nella società moderna il cittadino
Sente di avere un diritto quando avvertì fisicamente che ha una opportunità quindi una libertà noi siamo abituati a immaginare una società nella quale libertà e diritti sono in qualche modo competitivi invece viviamo e dobbiamo sempre più vivere in una società in cui tutti dobbiamo avere il diritto alle libertà
Viviamo in una società moderna diceva
Dicevano ieri tutti gli uomini politici anche oggi
Chi con un tono che con un altro una società che negli ultimi anni è cambiata
è cambiata perché non ci sono più vincoli e quindi non ci sono più alibi
Ma viviamo in una società che ha delle novità positive
è una società nella quale aumenta la domanda di qualità della vita
Quindi aumentano le aspettative
Quindi aumento ai bisogni
I bisogni di tipo quantitativo
Il famoso terzo
Che i miei libri leggiamo che sta fuori dallo sviluppo vuole partecipare allo sviluppo
E i bisogni di tipo qualitativo i nuovi bisogni le nuove libertà la libertà di scegliere dove studiare la libertà di scegliere dove curarsi la libertà di scegliere come assicurarsi e quindi nella società moderna
Nella società dei bisogni crescono nuove libertà
Che non sostituiscono le vecchie libertà che si aggiungono
Ai vecchi bisogna le vecchie libertà e allora il problema è il motivo per cui Confindustria il mondo imprenditoriale ha dedicato negli ultimi anni attenzione al problema delle regole della riforma istituzionale
E che le nuove libertà le può garantire solo uno stato che è in grado di avere regole nuove regole certe regole chiare regole trasparenti
Uno stato che cambi mestiere per usare un'impressione un'espressione da imprenditore che non sia più come diceva il presidente Pininfarina uno stato gestore ma uno Stato regolatore
Uno stato che si misuri sull'efficienza e sull'efficacia perché i nuovi bisogni le nuove libertà
Hanno dei costi la domanda collettiva ha dei costi
La risposta pubblica dei costi
E noi non possiamo governare questo processo di sviluppo se non ci rendiamo conto che tutti i diritti e quindi tutti i costi hanno un limite il limite nella compatibilità la compatibilità delle regole la compatibilità dei diritti degli altri
Io ho sentito parlare molto di riforma istituzionale tra ieri e oggi debbo dire che una delle cose che sfugge quando senti i politici che parlano di fondo istituzionale e che ognuno parla della sua riforma istituzionale
Mentre la riforma istituzionale di questo Paese è una riforma un po'più complessa è una riforma di regole di eleggibilità
Per avvicinare l'elettore ed eletto è una riforma di regole di governabilità per avere governi più stabili e più efficaci ma anche un ago una riforma di qualità del Governo per avere un rapporto tra Stato e mercato
Come si chiede uno Stato nuovo ed è una riforma in cui la funzione primaria delle società democratiche il controllo possa essere esplicitata da ognuno di noi meglio e quando crede e allora il problema la riforma istituzionale aperto e in qualche misura chiude perché comprende al suo interno
Una condizione fondamentale di sviluppo del nostro paese ma la riforma istituzionale è stato e lo Stato però non è solo come istituzionale non è solo Gregorio lo Stato è anche cittadino
Lo Stato nella società aperta è l'occasione per l'uomo di essere se stesso
Io leggo molto purtroppo i giornali
Dico purtroppo perché quando leggo mi sembra di vivere in uno Stato diverso da quello nel quale io vorrei dire
De quello in cui spero di poter vivere nel futuro uno Stato in cui tutti sono allocati segmentati catalogati di cui si conosce tutto e il contrario di tutto
Questo è uno Stato che non appartiene alla società aperta
Lo stato della Società aperta e lo stato in cui il cittadino ha un diritto fondamentale il diritto alla propria identità
Il diritto alla libertà di crescere il diritto alla libertà di essere se stesso il delitto alla libertà di impegnarsi il diritto alla libertà di accorgersi che ha sbagliato
In questo stato il cittadino è protagonista ognuno e tutti insieme in questo stato anche Confindustria è protagonista perché in questo stato non esiste solo il rapporto tra il singolo e la regola ma esiste la pluralità dei soggetti collettivi all'interno dei quali ognuno di noi esprime le proprie esigenze dei propri dell'età
Certo in questi ultimi anni abbiamo avuto alcuni soggetti collettivi le associazioni politiche che vengono definite partiti
Che forza ma dedicato troppa poca attenzione ai valori e troppa attenzione agli interessi e questo forse c'ha obbligato noi associazioni di interessi a dedicare un po'più di attenzione ai valori
Ma certamente nessuno di noi né soggetto politico nel soggetto sociale a una privativa tutti quanti abbiamo diritto di esistenza e di protagonismo e la Società aperta
Abbiamo un diritto di progettualità e un diritto di essere giudicati su quello che facciamo e questo in fondo è il bello
Della società pluralistica di una società in cui poteri sono divisi in cui esiste lei etica dei soggetti sociali
Una società in cui la funzione politica non assorbe tutto
Non assorbe soprattutto la funzione economica per consentire la funzione economica di essere essa stessa condizione di sviluppo mai abbiamo sei spesso competizioni tra aziende aziende pubbliche aziende private
Per esempio abbiamo un problema il problema dell'associazionismo c'è chi dice aboliamo l'associazionismo pubblico
Io mi accontenterei di dire lasciamo libere le imprese di aderire agli associazionismi vediamo se le imprese aderiscono a questo a quell'associazionismo e non obblighiamo le ad aderire inevitabilmente a un associazionismo perché questa è la differenza tra la società aperta la società
Bloccata
E allora su questi obiettivi noi Confindustria noi imprenditori stiamo lavorando stiamo lavorando consapevoli dei nostri limiti consapevoli che noi non siamo un partito ma vogliamo essere un'associazione libera consapevoli del fatto che noi facciamo parte della categoria di quelli che fanno che non solo dicono
Di quelli che il nuovo lo rischiano non solo lo dicono o lo leggono sui giornali noi facciamo parte in fondo di una categoria di cittadini
Che lavora per nuove libertà e per nuovi diritti nostri e di altri
Certo la nostra libertà
Aperta di competere noi abbiamo capito da tempo che viviamo in una società in cui il diritto di essere impresa si conquista ogni giorno sul campo e cerchiamo tutti grandi e piccoli
Storici e meno storici di essi coerenti con questo obiettivo
L'obiettivo del confronto con l'uovo
Io penso che la società nella quale i raggi
Ci troviamo a vivere una società
Che in una grande fase di passaggio in cui c'è una parte di cultura bloccata e una parte di cultura del cambiamento gli imprenditori fanno parte della cultura del cambiamento e fanno parte della cultura del cambiamento per un motivo molto semplice
Per lo stesso motivo
Che in fondo ricorda ora
Un presidente degli Stati Uniti d'America già negli anni Sessanta
Di fronte al cambiamento la maggior parte degli uomini si domanda perché
E diceva lui io mi domando perché no ecco io penso che questo sia lo spirito a cui noi cittadini imprenditori
Ci richiamiamo nel momento in cui ogni giorno lavoriamo e a cui si richiama Confindustria quando chiama i politici a fare il loro mestiere grazie
Io non credo che sia solo per quello che ha detto ma anche per quello che dirà io vi ringrazio ma non è il caso che io leggo i giornali come voi poi può darsi che un giorno i saggi mi chiamino però
Ieri ero seduto in lì in prima fila ero vicino una gentile signora che teneva un posto per un personaggio importante a cui io devo molto rispetto molta attenzione e ha detto chi è questo personaggio dice il presidente di Confindustria dopo un po'è venuto D'Antoni e si è messo a quel posto quando l'ho sentito qui sul tavolo mi sono un po'preoccupato
Ingegner Caliari
Gli imprenditori
Gli imprenditori imprenditori privati dicono che gli imprenditori pubblici sono più uguali degli altri di fronte alle regole
Sono chiusi sette rotolare qualche se non ci sono più uguali degli altri più uguale sì lungo
Che dopo raccomandati rifacendosi ecco va benissimo Paolo Hendel che diceva
Che tutti gli animali sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri
Se può darsi il può darsi perché gli imprenditori pubblici hanno certamente più ha difficoltà ad affrontare perché c'è una difficoltà del mercato ci sono anche le difficoltà anche dei grandi gruppi che non portano solo in giro del lavoro che della civiltà diciamo portano in giro anche una rappresentanza un politica del Paese non specialmente per quello che riguarda le nostre attività in giro per il mondo la scelta del paese nel quale impegnarsi di più
E così via quindi direi e questo più uguale in effetti e qui vale a dire sono più impegnato gli altri hanno più problemi degli altri e devono affrontare i problemi di crescita dell'impresa i suoi problemi di profitto eccetera in una in un quadro che è più complessa
Per tornare al problema che era stato posto all'inizio perché qui si è parlato molto di mercato si è parlato molto di governo si è parlato relativamente poco d'impresa e credo che valga la pena di dire due parole a proposito di foresta indipendentemente dal fatto che le che sia pubblico o privato col col possiamo anche parlare di nuovo
Il sistema industriale italiana il sistema imprenditoriale piuttosto negli ultimi anni ha vissuto o in trasformazione molto importante
Per i nostri tradizionali operatori economici alla tradizionale centralità della dimensione nazionale sia affiancata adesso la dimensione sovranazionale pensiamo all'Europa e al suo allargamento ma se attaccata anche la dimensione locale in un modo sempre più determinante per la efficienza dell'impresa per la sua capacità di competere
L'impresa diritto a correre il suo rischio imprenditoriale
Questo nessuno lo nega
E questo è anche il suo dovere
Ma questo ricco imprenditore angolana oggi come obiettivo soltanto il profitto ma anche la possibilità concrete di realizzare nuovi Progetti alla possibilità concreta di rivolgere le proprie iniziative le proprie risorse alla gestione di nuovi sistemi complesse di affrontare le sfide internazionali che si presentano nel modo al più impegnativo che capaci di Ostuni quindi questo diritto di scegliere
è un diritto che l'impresa insieme a tutti questi altri doveri
E che fanno della competitività
Il frutto dell'innovazione
Il frutto
Della prospettiva internazionale e certamente non il frutto di una ripetizione cioè di tornare sempre sullo stesso sullo stesso prospetto
Certamente la libertà dell'impresa è condizionata dal rispetto degli altri interessi generali della collettività è una libertà che deve riconoscere
L'impatto sociale che le sue proprie decisioni portano nel collettivo
E significa inoltre la costruzione di norme la necessità di costruzione enorme perché questo primati libertà nella quale l'impresa vive deve vivere
Significa diceva la costruzione degli un quadro di norme di sedi proprie in cui in modo legittimo
E in modo trasparente
Questi problemi vengano affrontare
Quindi è chiaro che come imprenditori come è stato fatto finora quindi noi dobbiamo chiedere alle istituzioni
Che cosa abbiamo bisogno perché questo diritto a rischio questi doveri che corrispondono a questo diritto
Possono essere realizzato
Ma c'è diceva che il politico deve possedere tre lotti la passione la responsabilità la lungimiranza
Ebbene a chi ha la passione per il nostro Paese cioè per quest'Italia che ha la responsabilità di farla crescere a chi ha la visione dei nuovi approdi in Europa
Gli imprenditori hanno certamente il diritto dovere di chiedere una politica di ampio respiro di ragionevole continuità di forte trasparenza perché le imprese possono programmare le proprie strategie di crescita e di sviluppo
Io credo che tra queste cose che vengono proposte richieste il processo di privatizzazione
Che il governo appunto ha recentemente avanzata possa essere un caso concreto in cui questi concetti possono
Applica
Deprivazione possono costituire un'occasione storica per contribuire a modernizzare questo intero sistema ma certamente per questo il processo deve essere realizzato privilegiando l'impresa i suoi obiettivi il suo diritto alla crescita il suo diritto all'innovazione
Ed essere scrive l'esatta la promozione della partecipazione attraverso la trasparenza in un quadro di responsabilità comuni
Per spendere a uno sviluppo comune
Tenete alzate bene significa tre cose
Significa prima di tutto rafforzare la posizione competitiva dell'impresa non diminuirle
Significa massimizzare il valore dell'impresa per l'azionista pubblico
Significa infine contribuire fortemente a rendere più efficienti e soprattutto più trasparenti
I mercati finanziari nazionali e in particolare
La nostra Borsa
Ecco io mi fermerei qui visto che abbiamo in animo di fare due insidie dai grazie quasi a me profano diamo in un secondo tirar a
Abete dice che lo Stato deve cambiare mestiere deve essere uno Stato
Gestore non più gestore ma regolatore
Galli della Loggia sostiene invece di non capire la politica degli imprenditori nei confronti dei politici perché se ho capito bene dice che gli imprenditori Roma vogliono rubare il mestiere politici
Non mi è chiaro che cosa sostengo perché finché io sento malissimo
Penso di immaginare però qual è stata la domanda che mi è stata posta prima di rispondere a questa domanda
Vorrei tuttavia confessare la difficoltà alla grossa difficoltà non essendo né un imprenditore né un segretario vice segretario di un partito politico a prendere la parola in questa Assemblea
Che per molti versi è sembrata essere una galleria di discorsi tre elettorali sei sette discorsi elettorali Dini segretarie vicesegretari compresse nell'arco di ventiquattro ore
E trovandomi sulla lunghezza d'onda radicalmente diversa mi viene fatto di chiedere quale sia il senso della mia della mia presenza di altri analoghe
In realtà in questi incontri politici imprenditori che abbiamo visto anche svolgersi in queste ore a dispetto io credo della relazione
Sia di Mandelli che dipende Serina che cercava di affrontare il merito di alcune grosse questioni questi incontri che si sono avuti anche qui questo incontro che si è avuta anche questa mattina tende inevitabilmente a me sembra a ripetere un vecchio copione e cioè con
Gli imprenditori che rimproverano in modo più o meno sporchi cito al mondo politico al governo in particolare ciò che di sbagliato e ceo esso hanno fatto cioè che o ciò che di ottimo non hanno fatto e invece i politici che si difendono naturalmente contrattaccano
O addirittura come da qualche tempo il caso rincarano essi la dose
Aggiungono nuovi rimproveri ai politici al mondo politico all'IMI quartetti sulla politica dimenticandosi spesso con troppa
Leggerezza del proprio passato che talvolta poi e anche il proprio presente questo mi sembra che abbia delle caratteristiche le conseguenze negative sul piano dell'immagine per gli imprenditori
Perché li pone in una in una luce che oscilla al tenne attivamente o tra diciamo di una luce di arroganza di appunto coloro che intimano esigono e invece per un altro verso e in una luce diciamo così di coloro che avanzano delle richieste quasi in una luce
Se posso usare un'espressione una parola così dura di Pitocchi Ria e questo
Rapporto a un'altra conseguenza secondo me che si una Punto tra politici imprenditori del tipo che essi è configurato in qualche modo anche in questo in questa occasione
Un conseguenza paradossale cioè di non contribuire a tenere separate le due sfere
Della politica e degli degli affari e della produzione ma viceversa di contribuire a confondere queste due
Sapere
Con gli imprenditori che sembrano tutti un poco quando parlano anche per la vaghezza il dei loro discorsi quando parlano in queste occasioni sembrano tutti degli aspiranti politici
Con i politici viceversa che sembrano tutti impegnati nella corsa
A chi guadagna ho l'Oscar del nemico pubblico numero uno del capitalismo oppure invece del suo lancillotto
E tant'è vero che non si questa
Questo stringesse sovrapporsi secondo me non positivo non buono distende che si realizza in questo tipo di incontri che
E sì poi mettono capo all'adozione da parte degli imprenditori di volta in volta di un beniamino di un politico Beniamino che per una stagione diventa appunto
Il loro favorito salvo poi essere abbandonato per un altro beniamino che magari vi deluderà commedia delusi
Il beniamino precedente tutto questo non mi sembra devo dire molto europeo
Non mi sembra che ci avvicini molto ad una prassi europeo
In realtà in quest'incontro si ha l'impressione che ci siano ci sia un dialogo tra sordi perché di cui però i sordi non sono consapevoli come spesso capita in dialoghi tra sordi dovuti ad un fatto fondamentale cioè e gli imprenditori credono o fingono di credere che ai politici
Questione a cuore nello le cose che ad essi stanno a cuore
E non tengono assolutamente conto invece di ciò che realmente sta a cuore i politici
Cioè gli imprenditori credono che i politici siano a cuore essenzialmente principalmente gli interessi della produzione
Diversi politici non hanno questo interesse ai politici interessa principalmente il consenso i politici non vivono
Di profitti non vivono di redditività i politici vivono di consenso sono impegnati ventiquattro ore su ventiquattro a questo Obiettivo che invece viene completamente trascurato
Dai poli dai imprenditori quando interloquiscono con i politici cosa c'entra questo che ho detto finora con il tema dei diritti e delle libertà
Credo che c'entri moltissimo
Penso che diritti e libertà significa regole come è stato più volte ricordato penso che
Le associazioni imprenditoriali gli imprenditori non debbano chiedere
Come associazioni soprattutto non debbano chiedere politiche ma debbano chiedere soprattutto delle regole
Che consentano non delle politiche favorevoli alla produzione ma che consentono soprattutto di evitare politico oltre che politiche dannose alla alla produzione
E le regole sono fatte appunto di diritti e libertà giustamente ricordava il nostro modellatore che non è che in Italia
Manchino
I diritti e le libertà
Direi che è piuttosto quello che manca nella nostra cultura politica in generale e quindi anche nella cultura politica
Dei politici degli imprenditori cioè di tutte le classi dirigenti italiane
Quello che manca dicevo
E l'idea che possano esserci una contraddizione che molto spesso anzi c'è una contraddizione fra i diritti e le libertà queste due cose non sono assolutamente la stessa cosa tra diritti e libertà c'è un'attenzione continua specialmente per i diritti sociali per i diritti di cittadinanza che sono appunto i diritti di cui solitamente ormai noi
Parliamo perché perché sono diritti che costano e che presuppongono per essere goduti l'intervento dello Stato
Questo tuo questi due elementi il costo dei diritti e l'intervento dello Stato implicano il costante pericolo che per realizzare diritti del genere si limitino in qualche modo o in qualche forma le libertà
Tutta la rinascita in fin dei conti negli ultimi dieci quindici anni del pensiero liberale nel mondo occidentale
E dovuta proprio alla riappropriazione di questa antica verità che appunto illiberali ottocenteschi ben sapevano di questa
Contraddizione che esiste fra queste due tra queste queste
Io penso che sia al centro della
Delle nuove regole che deve darsi il sistema italiano ci sia il problema di restituire la libertà ai diritti
In che modo
Da parte del mondo politico che quello che decide poi restituendo l'esercizio dei diritti ai cittadini alla loro volontà e alla loro decisione individuale
I titolari dei diritti anche dei diritti sociali sono le persone sono i cittadini sono gli individui e diritti esistono in funzione
Dei cittadini degli individui non in funzione
Dell'apparato
Politico burocratico che gestisce questi diritti
Non ci si tratta io perdono parte di nessuna persona sensata di opporsi a queste sarebbe assurdo ma semplicemente di
Precisare e riappropriarsi
Un punto essenziale qual è lo scopo del Welfare State a che cosa questo welfare steppe i suoi diritti devono servire
Il guaio è che
La promulgazione di questi diritti da loro gestione loro amministrazione sono stati lo strumento principale come è noto con cui in Italia la classe politica ha fabbricato ha costruito il proprio il proprio consenso
Anche l'industria pubblica per molti aspetti è servito a questo
Questo
Potere di esercitazione di diritti amministrazione dei medesimi Regolamento degli apparati burocratici che lì amministrano è stato io credo i massimo centro ed è tuttora di discrezionalità
Di cui la classe politica gode e la discrezionalità indipendentemente da chi si esercita tende fatalmente a diventare abuso
Noi abbiamo bisogno io credo come società nel suo complesso di trovare un modo migliore di difenderci dagli abusi
Del potere ogni potere che non ha controlli tende all'abuso indipendentemente dal
Ceduti dalla volontà di abusare di chi di chi lo esercita noi abbiamo bisogno e termino con questa osservazione
Come Società di porre più forti vincoli costituzionali e giuridici io credo
All'esercizio arbitrario dell'autorità di governo quando di contabilità di Governo intendo anche l'autorità di legiferare
Io sono perfettamente d'accordo
Nel difendere l'onnipotenza del Parlamento
L'molto meno anzi sono radicalmente ostile all'idea dell'onnipotenza delle maggioranze parlamentari le maggioranze parlamentari onnipotenti sono sempre stati l'anticamera del del dispotismo
Quindi bisogna limitare costituzionalmente anche la capacità la possibilità di legiferare in senso onnipotente da parte della delle maggioranze parlamentari in particolare
Credo ponendo effettive limitazioni costituzionali
All'attività governativa o parlamentare e o parlamentare distesa e di creazione di Monica
Grazie ai reali io direi di utilizzare il i dieci minuti che ci restano per per qualche domanda
Abete Galli della Loggia rimproverargli agli industriali una certa confusione di ruoli e di Orrei che tu cercassi di rispondergli ma vorrei anche che tu parlarci momento del rapporto che c'è questo momento tra industriali e mondo politico siamo sotto elezioni
E quindi tutti qua son venuti mandare parole molto molto gentile molto collaborativi al di là di qualche assenza di rilievo che c'è stata stamattina
Si notava negli negli ultimi mesi un addolcimento dei rapporti tra tra mondo politico mondo industriale un'impressione giusta o sbagliata
è sbagliata e voi e stamattina abbia avuto se mi è consentita la battuta in caso di consociativismo al contrario se abbiamo avuto i due segretari dei due principali partiti che sono stati occupati altrove e il che anche questo però un caso di consociativismo che va fuori dalla nostra cultura perché quello che noi stiamo dicendo da anni non da giorni con i nostri documenti con le nostre posizioni
E che tra politica ed economia c'è una separatezza chiara sui ruoli e sulle funzioni ma c'è una responsabilità individuale e collettiva ne fa funzionare la società che l'impresa io dissento da Galli della Loggia quando paga l'idea la Loggia ha detto ma io che ci sono da fare che in realtà la risposta l'ha data Luti a criticare cosa che mi sembra più che legittima visto che viviamo in una società in cui non si accettano le critiche e quindi controrisposto anche alla sua posizione istituzionale
E a questo tavolo dicevo l'impresa negli ultimi anni non si è mai voluto sostituire la classe politica ma ha ricordato con sempre maggiore forza
Un po'forse perché costretta dall'Europa
Un po'perché come dicevano alcuni ci sono meno vincoli quindi meno alibi un po'perché tutti abbiamo maggiore consapevolezza dei nostri diritti e dei nostri doveri dicevo l'impresa ha ricordato alla politica
Che ci sono vari modi per acquisire il consenso cioè in modo dell'assistenzialismo cioè in modo da in tela c'è modo delle regole e vorremmo una sistema politico che si misurasse
E venisse a misurarsi non qui perché qui siamo pochi che votiamo forse questo il motivo per cui spesso siamo diciamo disattesi le nostre idee non qui ma nella società si misurasse sulle regole ogni singola posizione chiara io onestamente non condivido la critica di Galli della Loggia e anche per dare il buon esempio visto che prima ha parlato prima e che invece galleria molto che Cagli ha parlato di meno io gli voglio dare la par condicio sto zitto così da qualche minuto più a Luigi Lo sa che lui poi non dia la par condicio a noi sui mercati protetti di fatto o di diritto grazie
L'altra cosa avete
E prima
L'ingegner Cagliari
Prima l'ingegner Cagliari ha detto che le privatizzazioni devono avvenire devono venire nell'interesse dell'impresa e attraverso meccanismi trasparenti e su questo penso che siamo d'accordo vorrei sapere da dei temi se l'idea di privatizzazioni che hanno gli imprenditori privati coincide con quella che hanno gli imprenditori pubblici diceva un autorevole imprenditore diceva prima posseduto quando sentiva l'idea che
Rappresentava precedentemente
Il presidente nobili mi sembra una visione un po'ecumenica di privatizzazioni io
Penso che la privatizzazione sia semplicemente un modo di fare mercato e quindi come tale bisogna applicarla e privatizzazione tutto quello che risponde alle regole del mercato che significa competizione par condicio tra tutti coloro che vogliono partecipa alla competizione sia sul piano finanziario sia sul piano dei mercati sia sul piano delle opportunità cioè in questo Paese dire che c'è un problema di realizzazioni mi sembra di una cosa onestamente un po'ovvia quindi io la ridico ma e ma i pediatri pubblici invece come interpretano questa se nei corridoi pubblici debbo dire innanzitutto hanno una posizione un po'variegata ecco quindi non possono essere assommati unica vedovi alla L'Unità che talvolta sembra di cogliere e che però la preoccupazione maggiore
è non sia quella di raggiunge il risultato ma se quella di dimostrare che si vuol privatizzare ecco io penso che l'imprenditore pubblico si dimostrerà un privatizzatori se le privatizzazioni le fa non se ne dichiara
Ingegner Cagliari
Su questo punto
Ma su questo punto credo che la frecciatina diabete diretta a qualcuno e di questo problema ha sempre sostenuto la validità
E quindi di dico che le privatizzazioni si debbano fare io ho semplicemente detto prima che si debbono fare molto bene perché è difficile passare da un sistema così complesso come quello delle partecipate statali
E in alcuni casi molto complicato forse meno nell'gruppo ENI che altrove
Comunque dicevo questo è un processo abbastanza complessa difficile noi stessi abbiamo dei problemi da risolvere prima di andare con successe disinvoltura sul mercato no perché se vogliamo
Rafforzare la nostra posizione competitiva prima di tutto noi abbiamo bisogno di a migliorare la nostra situazione finanziaria e lo possiamo fare appunto
Andando sul mercato con alcune delle nostre imprese che ci consentono di portare finanza a nella
Nel gruppo
L'obiettivo è in ogni caso quello di richiamare capitali privati a partecipare ai nostri progetti perché sono protetti vincenti sia nel breve che nel lungo termine
Ed è questo il vero senso che noi diamo al senso alla processo di privatizzazione
Chiedere
Pezzi delle nostre attività strategiche ad altri per chiamare gli investitori appunto a partecipare alle nostre strategie quelli che crediamo saranno i nostri successi imprenditoriali ho detto che c'è una seconda esigenza che dobbiamo rispettare ed è quella di valorizzare il patrimonio che lo Stato azionista possiede
In un percorso di privatizzazione bisogna sempre tener presente quello che i mercati valutari perché i i mercati comprano strategia e credibilità
E quindi chiedono di conoscere con chiarezza il business dell'impresa della loro qualità
Infatti non è un caso che i grandi gruppi quattro prima le società che sono direttamente operative e poi successivamente Leone essenziale per la massimazione del valore dell'impresa inoltre nel nostro caso lo dicevo all'inizio di questo mio intervento chiarire il rapporto tra azionista e impresa
Perché questa è è un punto molto importante noi abbiamo per l'azionista lo Stato il quale riveste contemporaneamente da parte di azionista da parte di garante del pubblico e infine riveste il ruolo di percettore di imposte
Ed è chiaro che dalla interrelazione tra questi ruoli dello Stato
Scaturiscono flussi finanziari che sono di natura diversa di quel mezzo va valutato con grande attenzione perbacco evitare che finalità di rafforzamento industriale finalità sociali
Gli obiettivi di rientro della finanza pubblica risultino tra loro conflittuali e finiscono per operare ai danni dell'impresa anziché a suo vantaggio
Onorevole cioè sette assai questo
è il governo che decide quando deve essere venduto quanto deve essere nessuno ha detto che si deve deve nel quarantanove a cinquantuno e il Parlamento deriva ancora
Avete guardi privati a ministero ed ebbero sicuramente sempre meglio del degli imprenditori pubblici cinquantuno è il mercato che vende
E chi amministra più efficiente degli altri se uno risponda il mercato e più efficiente se non risponde a regole mercato è una brava persona ma difficilmente più efficiente scusi ingegner Caio scusi dell'interruzione banale rispondiamo le regole del mercato sia con le aziende che abbiamo già borsa sia con le aziende che gestiamo perché noi in particolare siamo impresa che in tutto il mondo che compete nel comma non so con la Exxon se viene considerata credo abbastanza abbastanza al pub Black o meno comunque dicevo
O scusate verrà
Abbiate pazienza
Immagino che lei sia un disturbatore di assemblee e chiaramente indicate espulsi e abbia pazienza allora prego ingegnere quattro no dicevo che non dipende non dipende da noi quanto si deve privatizzare dipende dipende dal governo addirittura dal Parlamento e quindi è una responsabilità che noi in via fronteggia eremo lasciando a ciascuno punto il suo il suo ruolo dicevo infine che la privatizzazione può rappresentare per questo Paese l'occasione storica per modernizzare un mercato azionario che asfittico a detta di tutti gli ha detto il di tutti voi stessi
è un mercato obsoleto
Perché incorpora il suo nazionale modello direi quasi familiare del capitalismo italiano
Noi crediamo invece che attraverso un'operazione della dimensione che e si intravvede si può creare un forte azionariato popolare si possono dare finalmente prospettive di sviluppo agli investitori istituzionali
Si può sollecitare la partecipazione dei lavoratori in particolare dei dipendenti e si può dare Dicorato una borsa che adesso è uno borsa veramente poco vicina ad essere europee
Perché un funzionamento efficiente trasparente e dei mercati finanziari e della borsa è sicuramente un bene pubblico
Un fatto che è di interesse generale
Che le imprese a partecipazione statali quando dico possono contribuire in questo momento a raggiungere
Disegnando un processo che sia innovativo a soltanto nei prodotti che verranno offerti
Ma anche nelle modalità delle procedure attraverso il quale questo processo sarà attuale sono cadute tutte le logiche no di pregiudizio tra privato e pubblico le ideologia sono caduti
A noi serve veramente un nuovo patto per poter letta grattare questo sistema industriale dalle attuali difficoltà
Allo sviluppo che il nuovo decennio ci richiede nonostante il cappotto catastrofismo di molti commentatori che descrivono questo Paese con un sistema produttivo
Che sia più simile al sussista che al nord del mondo noi riteniamo in sé ma molti di voi credo
Che ci sia invece la capacità manageriale a Capaccio tecnologica e protettiva per sostenere questa ripresa può sostenere una modernizzazione che questo sistema richiede e non abbiamo la moglie sicuramente abbiamo tutti l'interesse a fare grazie grazie Gaia
Galli della Loggia una battuta
Direi tecnica visto mettere che fa per concludere di tutti questi discorsi che cosa rimarrà con lo scenario che avremo dopo il cinque aprile e quale scenario per va dopo cinque aprile
Io credo ti di tutti questi discorsi rimarrà la posizione della Confindustria remix degli imprenditori che il mi pare che con soprattutto negli ultimi anni hanno acquistato una consapevolezza di ruolo
Non dire politico perché appunto non credo che sia la parola data ma diciamo così di attore sociale generale della società italiana mi pare difficile che possano tornare indietro da questo da questo ruolo e anzi è probabile che nello scenario sicuramente confuso agitato che si prospetta al politicamente mimesi prossimi anzi forse negli anni prossimi sicuramente
Questo ruolo questa in immagine il ruolo dell'associazione imprenditoriale degli imprenditori come gruppo sociale rimarrà un punto di di riferimento fermo
Io credo
Il quale scenario politico avrei volentieri lo permette un un augurio fra insomma attuale scenario politico quale scenario politico avremo dopo il cinque aprile beh questo da parte il suo mestiere
Da questo richiederebbe appunto l'intervento dopo una battuta impossibile definire un un io credo che sia sicuramente insomma
C'è una c'è una scadenza ecco questo non c'è un che è un dato di fatto c'è una scadenza che è rappresentata dai referendum che San insomma
Se si celebreranno saranno una bomba nel nostro sistema politico io credo che l'impegno prioritario delle forze più importanti della scena politica italiana sarà quello di evitare il referendum
Di impedire che si arrivi allo scoppio di questa bomba perché le prime sei investite dallo scoppio della bomba sarebbero loro allora a questo punto sa il la scena si divide fra chi voglio lo scoppio di quella bomba e chi invece farà di tutto per evitarlo nei modi poi questo veramente difficile dire insomma i nodi bene grazie e vista l'ora arrivederci
C'è la ringrazio i relatori perché siamo rientrate perfettamente nei tempi le chiedo a Giovanni Agnelli di intervenire con la sua relazione
Mentre sale sul palco perché è un po'di tempo ci vuole nei meandri di questo teatro anche se fuori sacco
Mi si consenta un commento che mi viene è forte all'intervento di Galli della Loggia
Separatezza tra politica imprenditoria tra istituzioni ed economica
Non può voler dire rinuncia esercitare diritti individuali e collettivi di critica e di critica tesa ad influenzare
Sottesa
Posso finire una battuta
Mi scusi
Sottesa l'analisi o alle affermazioni di Galli della Loggia mi sembra invece di individuare una tesi del tipo non disturbare il manovratore
Se mi è consentito l'esempio di un trama
Il manovratore invece va disturbato quando si distrae o si addormenta alla guida del mezzo pubblico che conduce grazie
Mi dispiace di deludere il professor Galli della Loggia riconsiderato adesso ma io non sono qui in nessuna posizione né elettorale nel pre elettorale
La mia carriera politica
La mia carriera politica e durata un solo atto quando sono stato fatto senatore avvilente quindi se volessi fare una campagna elettorale non potrei fare una non avremo
Sono qui semplicemente perché
Per rispetto alla Confindustria
Quando il presidente mi ha chiamato ho pensato che cosa la Confindustria rappresenta per tutti noi industriali qual è la sua storia recente dalla guerra ad oggi e quali sono i ruoli che ognuno di noi ci devono giocare ricordo che
Quando quattro anni fa
Pininfarina
Fu indicato dal comitato di selezione all'attenzione della Giunta ci furono vari conventi fra cui uno che da Pininfarina certamente un gentiluomo
Ma la Confindustria ha bisogno di un uomo forte
Io dissi allora non mi pare che le due caratteristiche siano incompatibili e ce l'ha dimostrato ampiamente rimasta
Oggi della Confindustria come in Italia
Il desiderio di vedere e di aderire sempre e dappertutto un uomo forte
La Confindustria bisogno d'un uomo forte la leadership del governo ha bisogno d'un uomo forte in tutte le istituzioni si vuole l'uomo forte scuola di fatto io la Confindustria la conosco dalla guerra ad oggi ho conosciuto tutti i presidenti ho conosciuto Palella The dal presidente di Confindustria Gran consiglio del fascismo
E portò il suo volto all'ordine del giorno Grandi
Che contribuì a far cadere il regime dopo ventidue anni fu condannato a morte per fortuna in contumacia e poi collabora molto alla Confindustria vada balle la finì in farina li ho conosciuti tutti
E vi posso dire che la scelta della base è sempre stata di ottimi presidenti la forza o meno di un presidente di Confindustria
Corrisponde soprattutto da quanto è forte la Confindustria nel momento in cui si trova gestiva
E la Confindustria e più o meno forte in relazione a quanto in vita a come va al sistema industriale a quale il sistema di politico in cui si trova ad operare
Non è questione
Non è questione
Dice a chiare il Mike Tyson del momento che forse ha esagerato con la sua forza o lo Schwarzenegger o il generale Jean cosa di fatto espressione di operare in modo che il sistema industriale sia più forte possibile
Adesso
Chiusa questa parte che riguarda quella che è casa nostra
Che l'unica casa nostra e che l'unico portaparola dei nostri dei nostri interessi dei nostri problemi del nostro contributo veniamo ad esaminare quello che l'oggetto
Della riunione di oggi l'Italia e l'Europa come ci si può inserire con libertà
C'è preoccupazione per la situazione dell'Italia
C'è preoccupazione per la prospettiva dei prossimi anni
Si parla di crisi dell'economia
I crisi del sistema
Di crisi dei valori
Credo che si possa e si debba dire questo
Se consideriamo qual è la nostra collocazione nel mondo troviamo che gli italiani sono compresi quel dieci per cento della popolazione della terra cioè il più elevato grado di benessere di libertà civili di democrazia
Se nel mondo ci sono cinque miliardi e mezzo di persone Italia centosette cinquecentocinquanta milioni che stanno meglio sanno meglio da un punto di vista economico sono meglio da un punto di vista di libertà sociali sanno meglio da un punto di vista di democrazia
Si può discutere
Quanto questo sia merito di circostanze storiche o di decisioni politiche
Quanto dei risultati del quarantotto o della scelta atlantica quanto dell'impegno dei nostri lavoratori e delle nostre imprese
Ma il punto è un altro dobbiamo domandarci se il futuro che abbiamo di fronte sarà una Renza guarda Anza vento o un arretramento rispetto alle posizioni che abbiamo raggiunto
Se potremo mantenere e accrescere il nostro benessere o se saremo costretti a ridurlo
Nel momento presente molti sono gli elementi che ci portano a considerazioni non ottimistiche
Vediamo per Varese carenze gravi nei servizi e dell'amministrazione pubblica vediamo lo stato allarmante in cui si trova la sicurezza delle persone e dei beni
Vediamo come parte della nostra prosperità si fondi su un debito accumulato frutto anche di sprechi e di dispersioni di risorse
Questi problemi diventano più evidenti quando facciamo riferimento all'euro
L'Europa è stato il più grande investimento politico che il nostro Paese abbia fatto nella sua storia recente per l'Italia ha significato aprirsi la strada verso le grandi avevo democrazia occidente l'occidente
Su questa strada hanno camminato le impieghi ESE che ne hanno tratto opportunità e di stimoli per la loro crescita dallo internazionalizzazione il logo rinnovamento tecnologico su questa strada appuntato l'opinione pubblica italiana che ancora oggi è tra tutti i partner quella più favorevole all'idea di un'Europa unita
La percentuale di
Italiani che votano per le elezioni europee il sondaggio ogni volta trovano un consenso ottantacinque novanta per cento dell'Italia verso l'Europa
Qualche volta è un balletto dica ma nel fondo il sentimento è quello e tuttavia oggi questo saga auto dell'Europa sembra diventare per il nostro Paese più lontano e più incerto
Nell'aderire alla Comunità abbiamo scelto di operare in un mercato aperto e un sistema di cambi praticamente quasi fissi ridottissimi perché questi sono pilastri fondamentali dell'unione economica della quale continuiamo a credere con convinzione
Ma quando mercato aperto e cambi fissi si confrontano con la nostra inflazione interna più alta di quella dei nostri partner europei questo vuol dire che le imprese italiane devono sopportare sforzi e sacrifici crescenti per difendere la loro competitività di fatto il differenziale di inflazione fra noi Paesi con cui ci troviamo a importare ed esportare vuol dire che noi esportiamo in salita per quella differenza dell'Ovest portano in discesa per quella differenza
Forse sacrifici che comunque in questi ultimi anni non sono stati sufficienti ai vitale una contrazione dell'autofinanziamento e difficoltà crescenti sui mercati internazionali
Di fronte a questo stato di cose aumenta il pessimismo e si prospetta l'ipotesi che possa diventare difficile uno stop inevitabile un vostro disimpegno dai vincoli comunitari
Dobbiamo dire allora
Che rinunciare all'Europa in questo momento significherebbe annullare gli effetti delle scelte compiute quarant'anni fa e rendere inutili sacrifici che stanno compiendo i lavoratori e le imprese
Significherebbe richiudere l'Italia in un isolamento peninsulare che contro la storia e contro le nostre aspirazioni
Rinunciare all'Europa quindi è una prospettiva che non possiamo ammettere nemmeno come ipotesi
Di conseguenza dobbiamo lavorare per entrare in Europa
Dobbiamo superare le contraddizioni che ci mantengono oggi in equilibrio instabile tra il nord del continente e la sponda meridionale del Mediterraneo
Vi sono infatti nel nostro Paese settoriale
Che per vocazione o per necessità hanno accettato di esporsi al confronto con i Paesi più avanzati vi sono settoriale che questo confronto di fuggono e deludono
Vi sono settori e dare che hanno fatto proprie le regole i comportamenti della dimensione europea vi sono settori era in cui queste regole e questi completamenti vengono rifiutati
O comunque accolti con grande difficoltà
Avviene così
Che una parte della nostra società si è impegnata a rendere compatibili crescita del reddito e competitività
Mentre in altre parti quest'impegno disatteso da rivendicazioni corporative talvolta favorite dalla debolezza di chi dovrebbe contrastarle
Avviene che la produttività
Negli ultimi otto anni è aumentata del trentacinque per cento nei settori dell'economia esposti alla concorrenza è solo del sei per cento in quelli che da con queste concorrenza sono protetti
Avviene che il prodotto interno lordo e cresciuto nello stesso periodo del tre per cento medio all'anno ma la spesa pubblica del cinque e mezzo con risultati spesso scarsi dal punto di vista del contributo allo sviluppo
All'efficienza dei servizi all'occupazione
Queste sono alcune delle contraddizioni che oggi inceppano il nostro avvicinamento all'Europa
Che pensano con il logo costi palesi o occulti diretti o indiretti sulla competitività del nostro sistema economico e che pongono grosse riserve sul futuro del Paese
Il vertice di Maastricht
Ha fissato per noi come per gli altri Paesi della Comunità condizioni che definiscono il titolo di accesso alla fase finale dell'unione economica
Queste condizioni ci sono note
E ci sono note anche le distanze che dividono la realtà italiana dagli obiettivi che sono stati fissati
Circola
Il ministro del Tesoro il dottor Carli che per noi
Se ha negoziato che queste condizioni anziché essere condizioni
Di blocco assoluto fossero condizioni di tendenza ma questo vuol dire che la tendenza la dobbiamo seguire comunque ma per quanto grandi queste distanze appaiano non possiamo evitare di colmare alcune il tempo che abbiamo di fronte non è molto nel nel novantasei l'Italia dovrà dimostrare in modo concreto il suo intendimento di continuare a far parte dell'Europa
Tre anni e mezzo possono essere sufficienti a dare a questa prova e sono comunque gli anni in cui si deciderà il nostro futuro
Gravi impegni quindi si prospettano di fronte a tutti i nuovi impegni che pesa inaccettabili dovranno essere distribuiti con equità e dare prospettive credibili di ricupero
Ci si doveva muovere in un difficile equilibrio tra il risanamento della finanza pubblica
E l'esigenza di ammodernare le infrastrutture essenziali sostenere l'attività produttiva mantenere indispensabili misure di protezione sociale
Sarà necessario
Per chi opera nella politica rinunciare alle usuali via di raccolta del consenso riducendo o abbandonando la pratica costosa per per il Paese del favore alle clientele
Noi compie
Acida alimentare speranze di guarigione che prescrive che ha mai dei medici
Ma questo è in ogni caso il compito che si dovranno assumere il nuovo Parlamento e il nuovo governo
Per lungo tempo
Diciamo dal quarantasette fino all'ottantanove fino alla caduta del muro di Berlino le coalizioni di governo hanno avuto la priorità di difendere in Italia i fondamenti di una democrazia occidentale
Sotto questo vincolo se governato per concessioni e per compromessi
Ora i muri sono caduti
Sono caduti a Berlino sono cadute anche dal pubblico
E prioritaria oltre che necessaria la capacità di governare per scelte di programmi e per azioni coerenti con rigore e con determinazione
E questa è una strada che spesso speriamo di poter imboccare al più presto istigato infatti si prospetta l'impeto in particolare per il nostro sistema industriale
Il rischio che i processi di ristrutturazione imposti dalle strette della competitività si traducano in una riduzione della base produttiva con la conseguenza d'un aggravamento della disoccupazione
Il rischio che le scelte di investimento degli operatori italiani e internazionali ricerche inopportunità al di fuori del nostro Paese e lo lascino in posizioni sempre più marginale
Il rischio che venga a mancare delle nostre in prese l'energia per trovare nuove collocazioni in una competizione internazionale in cui cambiano rapidamente i rapporti di forza
Questi rischi non sono attenuati dai segnali deboli e confusi un rallentamento la congiuntura negativa
Che si vanno manifestando si vanno sì finalizzati vanno confermando sì di allora
Una responsabilità Dino imprenditori che consiste nel non cede la la sfiducia e nel continuare a investire nel futuro aumentando il rigore nella gestione e concentrando le risorse sia dell'innovazione produttiva che in quello organizzativo
Ma vi è anche una responsabilità al di fuori dell'impresa il primo luogo per la conduzione politica del Paese che consiste nel creare le condizioni affinché lo sviluppo se è ancora possibile in un'economia risanata
Questo è indispensabile per entrare a pieno titolo nell'Europa e continuare a corrispondere alle nostre aspettative di progresso economico e civile nell'europeismo della retorica ci siamo esercitati a lungo è tempo di passare all'europeismo dei fatti
Nel sollecitare questo mutamento di rotta noi industriali siamo impegnati attraverso la mossa organizzazione la Confindustria con un'azione di proposta di contributo di idee e quando necessario di critica
Non è un ruolo improprio quello che ci attribuiamo nei riteniamo che esso si sostituisca alle funzioni che appartengono al sistema politico e alle istituzioni democratiche
E piuttosto il ruolo che ci deriva dalla centralità che l'impresa in ogni Paese libero e avanzato
Abbiamo ben chiaro che gli interessi degli industriali soli interessi particolari e private
Ma siamo altrettanto convinti che quelli dell'industria se interessi comuni di tutta la società italiana grazie
Chiedo al Presidente del Consiglio onorevole Andreotti di svolgere la sua relazione
Io non potrei prendere la parola qui in una vostra Assemblea in Jenova
Senza
Ricordare un presidente del Confindustria da cui ho appreso molto Angelo Costa
Sette tra i miei appunti
Vi è quello di una delle assemblee annuali
In uno degli anni non frequenti nei quali non ero al governo e quindi
Potevo esser seduto lì senza vere
La necessità di prender la parola
Son conservato
Quello che fu il centro della impostazione di questo discorso di Angelo Costa quando parlo degli incontestabili valori morali per il progresso nella libertà
E parlo di altri principi che devono essere affermati
Come l'autorità il rispetto delle competenze la famiglia
E disse concludendo contestiamo ai governi il diritto di fare una politica economica
Che non sia diretta al maggior bene comune
Io credo che
Noi oggi possiamo vivere in un momento che certamente ha molte difficoltà vecchie e nuove
Ma anche una grande opportunità
Vi è stato un rasserenamento
Vorrei dire culturale
Per cui non solo da sinistra non si polemizza più se uno di noi assisteva alle riunioni della Confindustria Massi poi giustamente invitare da ascoltare in una Assemblea come questa
L'onorevole Occhetto senza che questo porti
Chicchessia stracciarsi le vesti
Abbiamo fatto dei passi avanti
Anche nel creare una certa cultura economica
Un momento nel quale vi fu
Una iniziativa che però cadeva in una stagione prematura
L'iniziativa della Confinterim sacche voleva in fondo si Arcari di dire mettiamo in questo mondo di suffragi universali in questo mondo di competizioni anche quantitative
Mettiamo su un piatto della bilancia anche le forze economiche nel loro insieme perché contrada facciano da contrappeso a delle spinte di altra natura
Non era il momento e tra l'altro c'era probabilmente una circostanza globale esterna che non consentiva io credo che oggi sia possibile far questo direi tutti ci siamo migliorati
Io non ho mai creduto che i rapporti tra gli imprenditori e politici in generale
Che sia facile distinguere in due grandi categorie
Di diavoli e di Angeli e la nostra società nazionale fondo siamo tutti forse dei medi peccatori sulle sulle e dobbiamo cercare di correggersi
E di correggersi e questo mi pare che sia il primo concetto che vorrei dire io ringrazio Pininfarina per lo spirito che ha avuto anche quando si ha dato delle bacchettate sulle mani internet però lo spirito che ha avuto nel cercare
Di affrontare insieme Governo imprenditori e sindacati certi nodi che sono poi come quello del Sud in una iniziativa che ha avuto un grande valore che dovrà essere
Continuata e fatta poi maturare nelle sue realizzazioni ulteriori io credo che
Quest'oggi posso esser fatto e nella sua relazione che ho letto
Mi pare che giustamente abbia posto questo problema di cui
Tutti da ultimo Gianni Agnelli e con il quale condivide una condizione di essere senatori a vita e ci auguriamo che la nostra legislatura sia lunghissima nel tempo ventinove terra eccetera eccetera
Ai
Noi sappiamo che giustamente di è questo quadro di riferimento dell'Europa guardarsi qualche volta siamo anche contraddittori siamo pionieristici siamo l'unico Paese che ha fatto un referendum
Dicendo l'assemblea di Strasburgo deve essere costituente però siccome l'abbiamo fatto noi soli gli altri undici non l'hanno fatto
Per carità non voglio dir male dei referendum in generale il prete del però vorrei dire che tanto entusiasmo per i referendum io non lo perché cito solo uno
Quello sull'energia nucleare
Il popolo infondere ai chiamato
A rispondere a tre quesiti di caratteri piccolissimo come le polizze di assicurazione come le tabelle degli oculisti nessuno va a guardare bene se non aprono una stretta necessità su tre quesiti che del tutto indifferenti
Se cioè non decidendo i comuni dove doveva essere collocato a una centrale nucleare poteva sostituirsi l'amministrazione centrale se al Comune dovessero essere date delle contropartite compensative per avere collocato una centrale nucleare sale l'ENEL poteva o no partecipare
A delle società straniere non c'era assolutamente un quesito che diceva energia nucleare sì energia nucleare no ma quale è stato però praticamente il senso sì con logico collettivo l'interpretazione che si è data esatta che avendo il popolar provato
Quelle referendum noi siamo in condizione di non aver più potuto fare le centrali nucleari giuridicamente no però non basta giuridicamente noi continuiamo allora contrari e io credo che tutto sommato quando facciamo poi le somme
Dei costi di produzione beh anche pagare il quaranta per cento di più di quanto costa l'energia in Francia che ha potuto ce la vende anche un po'anomalo per
Avere risolto differentemente questo premio ma chiudo questa parenti lo dico solo perché qualche volta c'è un'infatuazione
è vero ha detto bene Galli della Loggia e qualche volta il referendum può essere utile per spinge
Per fare prima una legge spinge al bruciare dei tempi comunque il problema è questo allora che cosa significa Europa
Io credo che noi dobbiamo riconoscere
Senza avere mai a dovere indulgere ad una posizione contrapposta
O di non dare atto di tutte le cose che devono essere corrette molte cose profondamente corrette ordini esteri invece così quasi delle in realtà un po'intere che non vedono realmente come stanno le cose pena a me pare che in questi anni abbiamo lavorato fortemente con l'Europa e badate che non c'hanno fatto regali
Noi abbiamo lavorato e nelle due occasioni delle presidenza italiane
Abbiamo creato le basi nella prima per l'atto unico che è quello che fa sì che alla fine di questo anno si abbattano le frontiere tra i dodici Paesi
E nel secondo nostro semestre di presidenza abbiamo posto le basi per quella conferenza di Maastricht che certamente cinte India che ci condiziona che sarà la pietra di paragone Coty Diana per la bontà o la non bontà di tutte le decisioni che noi prenderemo
E io a questo riguardo debbo rinnovare pubblicamente
Il senso di riconoscenza nazionale verso Guido Carli nel mille
Per il prestigio di cui gode e maturato anche attraverso un passaggio non certo irrilevante qui tra di voi insomma e noi però possiamo allora dire mentre ripeto siamo consapevoli delle grandi limitazioni dei grandi sacrifici delle profonde innovazioni che dobbiamo introdurre nel nostro sistema dobbiamo però dire che l'esame che noi abbiamo passato è un esame da cui siamo usciti positivamente ci siamo messi sotto controllo sotto tutela
E naturalmente ogni tanto poi vengono fuori delle statistiche anche prima ho sentito citare una statistica sulle nostre presunte inadempienze che è una statistica non giusta non è vero che siamo in quella posizione e
Proprio bene in un certo senso qualche volta nella vita si è fortunati ieri venuto fuori un articolo nel European un articolo di Martin banche vanno il vice presidente della comunità europea
Ha detto come commissario all'industria e al mercato interno che ha fatto un esame del situazione europea alla vigilia appunto di questo primo gennaio mille novecento novantatré ebbene c'è una frase che ci riguarda
è stata anzi messa in grassetto e non è il giornale nostro e quindi non l'abbiamo messa noi in grassetto e la frase Cuesta lascito testualmente vale la pena di sottolineare che l'Italia tradizionale ritardatario nell'attuazione della legislazione comunitaria
Ha accelerato il ritmo mentre la Germania rimasti indietro insomma le aziende
Pecos è questa azione relazione del diritto mo'
E che abbiamo creato uno strumento
Circolare che tedesco quindi non è un antitedesco insomma Sensi presente questa accelerazione è stata perché abbiamo potuto creare un sistema attraverso la legge comunitaria
Per cui le direttive le normative comunitarie oggi sono recepite con una assoluta rapidità e ci siamo messi in condizione di essere in ordine occuparsi in questa direzione allora queste Europa che certamente ha bisogno anche di far camminare tutto una serie di avvicinamenti ognuna delle nazioni è profondamente diversa
La struttura industriale con un numero di microaziende come da noi è una struttura molto diversa da quella di tutte le altre di quasi tutte le altre
Il numero di lavoratori che una volta si chiamavano neri adesso siamo sommersi siamo più gentili insomma entrate da noi è più alto di quello che siano almeno di quello che si conosce né i Paesi dove le statistiche sono più verificabili e attendibili noi siamo in una posizione e così via
La c'è questo è Indirizzo di convergenza che è importante anche perché noi gradualmente dobbiamo allineare le nostre posizioni
E certe
Posizioni di sacrifici o di limitazioni saranno più facili io credo ad essere introdotte se sono nel quadro di un allineamento di carattere europeo perché non si può certamente dell'Europa prendere dei benefici e non pagare i nostri prezzi negli allineamenti nelle convergenze
Non devo qui pare undici per carità un discorso lungo tra l'altro nostra governo e in una fase di Luna molto calante perché siamo alla vigilia delle elezioni però io tenevo a dirlo questo e teneva a dire che questo cammino si è fatto parlo adesso delle riforme anche nelle riforme si può essere la stessa retorica dell'europeismo un po'romantico
Noi abbiamo cercato e la vita è fatta anche di delusioni ho cercato all'inizio di questo governo
Di metterci in condizione di potere far sì che la prossima legislatura potesse subito cominciare delle riforme creandoci uno strumento avevamo proposto di fare per i primi due anni della legislatura
Una meccanismo che con un sistema più agile di quello delle riforme
Normali le due letture a distanza di tre mesi e quindi tutto una situazione un po'complicata
E abbiamo trovato quasi raccordo con una garanzia però siccome giustamente si dice ma il palazzo con me veniamo chiamati può farsi delle riforme ad usum delfini allora avevamo previsto che il vi sarebbe stato questi utile a mio avviso fuori di discussione
La sottoposizione del risultato di queste riforme al corpo elettorale perché lo approvassimo non lo approvasse attraverso un referendum
Ci frammenti disaccordo poi con i socialisti perché socialisti volevano che si
Ponesse come ipotesi finale in discussione come referendum non solo il progetto approvato ma anche un progetto non approvato e questa era sbagliato sia perché non sembra giusto mettere sulla stessa dignità queste due risultanze di un lavoro ma anche perché lo ricordo bene dall'assemblea costituente il lavoro di chi deve far delle riforme nella Costituzione in quel caso di creare la Costituzione è un lavoro quotidiano di ricerca di
Avvicinamenti di posizioni se io so che il mio progetto invece posso presentarlo come alternativa alla fine dicendo quant'è brutto quell'approvato dagli altri quant'è bell il mio è anche un altro argomento per cui
Non si potrebbe secondo me accettare questo però questo era per questa legislatura la prossima speriamo siccome tutti si sono di nuovo impegnati a fare delle riforme che sono necessarie
Ma vorrei dire che le riforme possono essere anche un contenitore
Sa guardare a quello che c'è poi all'interno di questo modo ristrutturare diversamente e riforme sono indispensabili perché perché rispetta la Costituzione noi abbiamo e certo una realtà profondamente diversa
Non esisteva la comunità europea quando noi abbiamo scritto la Costituzione
Le regioni si è dato sì una configurazione ma era talmente poco pressante che per molti anni non Serrone pura attuate loro abbiamo bisogno di riordinare il sistema
Di ridurre il centro e dove sarà il risultato sia importante me ne guardo bene dal dire che non sia importante
Di farsi che il governo Possa avere più efficacemente questa aggettivo forte
Non mi piace molto per la verità per Tunisi l'uomo forte no basta un uomo insomma teorizzazione divise color blu io credo che sono due o una donna mite sta caso ovviamente cioè
Il camper libero insomma perché sotto questo aspetto bisogna stare attenti a non coltivare poi il senso che a forza di concentrare di concentrare poi si concentri troppe setto qui abbiamo un pendolo italiano che è andato dal partito unico adesso questa proliferazione per cui c'è un po'di tutto e speriamo che ci sia un frazionamento non grande te dirò per incidenze ad un rilievo giusto che ha fatto Giuliano Amato
Per sé il regolamento della casa non occorre nemmeno cambiarlo perché disse che i gruppi sono di deputati che devono essere almeno venti
Perché poi si è fatto diversamente
Perché storicamente esistono delle forze che hanno una minore consistenza allora sembrato così poco agevole non è creare un gruppo a queste forma si potrebbe fare diversamente
Si potrebbe agli affetti Ray amministrativi avere gli uffici a vere una buona presenta Anza non in aula essere piuttosto larghe secondo le liste di provenienza fa per il meccanismo di lavoro inaugura essere rigidi
Far sì che i gruppi siano almeno composti da venti deputate questo credo che sia utile poterla fare ma non dobbiamo certamente qui indugi arsi in questo io credo che abbiamo bisogno abbiamo già cominciato
A differenziare meglio le funzioni dei due rami del Parlamento a far sì che se una legge approvata da un ramo del Parlamento nell'altro la procedura sia molto agile sia molto concentrata c'è tutta una serie all'interno
Delle sistema
Si vedrà poi se Presidente deve essere letto non eletto dal popolo
Se guardiamo possiamo aver tutte le convinzioni qualche volta mi fa impressione
E ci penso sopra in una società che è sempre più condizionata dalla televisione
Qualche volta vere dei filtri penso che non sia male però questo è un fatto opinabile siccome la televisione se io fra l'altro l'utilizzo abbastanza quindi non è che ne faccia a meno però mi preoccuperebbe se la scelta finale dello Stato dovesse essere affidata a un po'soltanto ha delle doti televisive in un saggio molto bello
Di politica in America è stato detto che li incolla non sarebbe mai stato eletto con le sue doti molto asciutte un po'introversa forse per lui sarebbe stato meglio perché moriva di morte naturale però credo che sarebbe indubbiamente comunque anche qui per carità vado per sommi capi nella riforma vorrei però che ci fosse un qualche cosa di preciso gli abbiamo fatto un passo avanti nel dare un po'più di importanza al che nelle al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Che fu una intuizione importante della carta costituzionale
Però indubbiamente ancora è rimasto direi un po'estraniato da quello che il meccanismo della formazione della volontà e nonostante i documenti che vengono fuori siano dei bei documenti
Però
Non so quante persone li legga riassumendo bensì certamente mentre stabilito che nei momenti delle grandi decisioni Governo e Parlamento dovrebbero chiedere questo parere tecnico e che è un parere normalmente molto importante perché è una sintesi delle espressioni delle componenti diverse del consiglio dell'economia e del lavoro di fatto questo non è stato fino a questo momento quasi mai il seguito
Riforme per quello che riguarda dirò pochissime altre cose perché P. si è parlato molto anche degli indirizzi che abbiamo certamente per alcune cose non occorre nemmeno fare dei grandi cambiamenti
Noi avevamo l'articolo ottantuno della Costituzione quest'articolo che dice che non si può tondo rinvio così che poi quei limiti di carcerazione cosiddetta preventiva
Che valgono faccio l'ipotesi per un pluriomicida reo confesso quindi non c'è nemmeno il rischio di errore giudiziario
Tecău po'di quattrini una possibilità di essere e difeso continua in questo suo itinerario dopo otto anni lo dobbiamo comunque metterlo fuori anche se ha già una condanna
In Appello confermata l'ergastolo perché perché carcerazione preventiva ho citato questo che forse è il caso più paradossale
Voi mi dite ma perché accaduto probabilmente ripeto proprio perché Viera tutta una cultura e diciamolo pure
Una cultura di cui la sinistra ha dato con una concezione un po'strana un grandissimo apporto
Che dava questo senso quasi dello Stato come nemico dello Stato da cui bisognava difendersi più leggere oggi io credo che siamo maturi per potere riguardare questo
Prendo su nel senso tutte le responsabilità per non aver visto forse a tempo questo io non voglio fare come fa qualcuno che
La domenica fa dei meravigliosi discorsi coi
Durante la settimana però fa il contrario di quello che predica la domenica insomma no non è così io credo che dobbiamo tutti ma dobbiamo allora stare attenti però
Da un lato perché riformando e non si ritenga di essere
All'anno zero questo non possiamo assolutamente noi accettarlo allora io ho iniziato e ricordando ho iniziato ricordando
Angelo Costa e concluderò ricordando Angelo Costa dicendo però solo un punto una parola si è parlato molto di regole certamente abbiamo tutti bisogno di regole compresso nel governo
E nel moderno per il senso della coalizione
Che è una necessità la coalizione
Qualche volta è stato anche quando non era ritmi eticamente necessario nella prima legislatura Degasperi volle mantenere la lo stesso perché era un modo di dare più forza qualitativa all'insieme del governo però come le coabitazioni
Le coabitazioni volontarie sono un incanto lecco alle abitazioni forzate normalmente non sono proprio l'ideale di convivenza allora bisogna per esempio in questo quadro in cui tutti vogliono distinguere bene i rapporti
Tra la società tra lo Stato e i partiti
E bisogna stabilire allora a che anche all'interno del Governo sì ognuno ha una sua matrice ma una volta che entrato a far parte di una coalizione
Ci deve essere allora una coesione una disciplina una possibilità di parlare con una sola voce
In questi giorni ma ci mancava il numero legale
Perfino dei ministri che se ne stava nel proprio collegio elettorale poi faceva delle dichiarazioni contro la mancanza del numero legale alla Camera dei deputati e al Senato insomma cede tutto questo io spero che la riforma di al presidente del Consiglio chi sarà un'autorità maggiore e cioè giustamente è stato detto
L'auto ritardi nominare i ministri
Ma anche di far sì che i ministri che desidero fare le cose diverse oppure che il gioco di squadra
Proprio non sanno nemmeno dove sta di casa Piton parla di adesso parla di un governo del passato così valuta del tutto teorico insomma et de possano essere veramente destinati ad altre funzioni
E quello che vorrei dire questo noi dobbiamo conservare
Un dialogo forse il momento più costruttivo del dialogo fu quando Vandoni feci il suo schema
Che non volle chiamare il piano si arrabbiava se si chiamava il piano a fu uno schema di previsioni fissando dei punti di arrivo
E fissando dei paletti per far sì che a questi punti di arrivo si pervenisse
E direi allora sì fu certa c'era anche chi non piaceva però ci fu una collaborazione effettiva e ci può anche una collaborazione nel senso di ritenere che
Delle forse popolari un partito popolare non possano avere una capacità di costruire se non hanno contemporaneamente una grande capacità di mantenere il consenso parlato Galli della Loggia il consenso il consenso e certamente una necessità
Però badate che
Chi vuol fare vita politica molto a lungo io lo dico retrospettivamente però ho ho voluto fare politica molto a lungo sa bene che si può ingannare una volta la gente si possono tirare anche stati d'animo che suscitano momenti di euforia o momenti di depressione ma è un po'come chi spazia poi moneta falsa
Non si dura in questa maniera loro il consenso deve esser fatto in modo da far sì che certe leggi economiche certe leggi sociali intese nel senso migliore di questa parola
Vengano tenute sempre alla base con grande rigore di tutte le nostre programmazioni e chiudo appunto con una lettera che Angelo posta mi inviò il quindici settembre del settantacinque ed è questa
I provvedimenti che suggerisco
Erano una serie di proposte possono essere migliorati completati e modificati
Si può avere o non avere la forza di applicarli ma il punto essenziale di aver ben chiaro
Il concetto che se vogliamo come dobbiamo operare in regime di libero mercato non ci possono essere speranze di ripresa
Se continuiamo ad operare con costi di produzione superiori a quelli dei Paesi concorrenti
I nostri maggiori costi di produzione sono dovuti principalmente ma non soltanto al maggior costo del lavoro
Il maggior costo del lavoro può essere ridotto notevolmente anche senza ridurre le rivuole reazioni nette percepite dai lavoratori e senza fare assumere oneri allo Stato
Con le regioni aziende di una parte del costo del lavoro facendo la supportare allo stato non si riducono i costi di produzione
Ma soltanto si redistribuiscono e si fa un'azione certamente inflazionistica questo era certamente
Se volete un massimalismo però è un indirizzo
Cerchiamo tutti
Di non ha vere il consenso in un momento
Ma di avere la coscienza a posto dinanzi a lei e poi alle prossime generazioni alle quali orda Remo veramente
Questo pieno ingresso in una Europa comunitaria
Oppure daremo loro il diritto di maledire coloro che hanno saputo così male utilizzare un momento estremamente favorevole nella storia della nostra patria
La la parola
Al Presidente Pininfarina
Per la chiusura dei nostri lavori che sono stati straordinariamente puntuali non non ho mai niente
Di precisione con l'orologio ma è un modo di rispettare anche l'uditorio
Quindi abbiate pazienza ancora
Credo che in pochi minuti potremmo chiudere i lavori del nostro convegno
Grazie grazie mille gli occhi data l'ora tarda anche se siamo puntuale sul programma in un modo sorprendente per un convegno io vorrei limitarmi alcune Breve considerazioni a conclusione di questo convegno
In primo luogo
Io sento il dovere
Di ringraziare
Le persone che sono venute a onorare la nostra opinione
In primo luogo il Presidente del Consiglio onorevole Andreotti
Il quale ha risposto prontamente e con grande cordialità
Al mio invito quando non molto tempo fa perché tutto è stato accelerato dalle elezioni è stato anticipato questo convegno ha risposto cordialmente accettando il mio invito è venendo qui oggi Franco grazie presidente
Poi voglio
Poi voglio ringraziare la città di Genova
Che ci ascolto così bene e il suo sindaco voglio ringraziare Teatro Carlo Felice che ci ha dato ospitalità
Voglio ringraziare anche tutti gli intervenuti delle tavole rotonde gli oratori che tutti hanno tenuto un livello alto
Un livello che ha interessato per un giorno intero pomeriggio ieri mattina tutti i numerosi interventi
Consentitemi anche per un secondo di ringraziare tutti i miei collaboratori a tutti i livelli
Si sono prodigati in modo straordinario e sono loro grato anche i livelli più bassi in cui sia meno gloria facendo il loro dovere perché si sentono pienamente parte della nostra Confindustria
Ringrazio un po'meno
Ringrazio un po'meno coloro che mi hanno promesso di venire poi non sono venuti
Anche
Sì chili ha sostituito estratto di livello altissimo ed è stato molto bravo
E
Inizio a il mio commento
Innanzitutto
Direi che sono molto orgoglioso
Della prova
Di capacità di aggregazione che ha dato la Confindustria
Mi hanno comunicato che ci sono in sala due mila e duecento persone e che i giornalisti e gli accreditati stampa sono oltre duecentosettanta non era mai successo
E questo è successo interessa
Per la verità è un motivo di grande orgoglio per la Confindustria anche mio personale
Così come un motivo il fatto
Che anche recentemente piccola media e grande industria si siano trovati un niente nella stessa filosofia in difesa dei valori imprenditoriale così come è una grande soddisfazione per me il fatto di avere dimostrato in quattro anni è un'assoluta autonomia
E indipendenza della Confindustria da qualunque condizionamento esterno o componente intensa la forza della vostra partecipazione la nostra autonomia che credo superiore a quella di qualunque
Associazione
Di carattere imprenditoriale voi anche di altri sono la grande forza della Confindustria
E devo dire
Ci debbano riempirci e mi riempiono di orgoglio
Però non è un orgoglio che deve essere considerato un punto di arrivo
è un orgoglio che un punto di partenza
Dico questo per me
Per i tre mesi nei quali sarà ancora presidente e dico soprattutto questo premio successo perché questa forma di orgoglio insuccesso della Confindustria tedesco nasce a svolgere il ruolo che ci compete nella società sempre con maggiore presenza con maggiore chiarezza con maggiore determinazione e citando ruolo che indubbiamente ci compete per lo sviluppo del nostro Paese
Questo convegno
E l'ultimo dei convegni nazionali che si sono svolti durante la mia presidenza
Ricordo per un attimo Parma
Dove si parlò del livello delle infrastrutture e dei servizi pubblici segnalando il diva di efficienza fra quelli italiani e quelle dei Paesi nostri concorrenti
Ricordo a Firenze dove parlammo dei problemi della piccola ingiustizia
Oggi
A un mese dalle elezioni
Questo convegno capita in un momento molto delicato
Un momento molto delicato per il nostro avvenire per l'avvenire del tutto il nostro Paese
Ma lo scopo del convegno direi che rivelato chiaramente dal titolo
L'euro
Lo sviluppo la concorrenza la libertà
Il fatto che al primo posto ci sia l'Europa
Per me è motivo di particolare piacere perché
Tredici anni fa
Io ebbi proprio
La sensazione di intuizione
Che un industriale
Poteva andare al Parlamento europeo a rappresentare una presenza dell'industria in quell'Assemblea
Oltretutto io poi ho la fortuna che il mio nome e nome della mia società e quindi quando la parlavo ero come una bandiera dell'industria italiana dopo tredici anni
Io vedo con grande soddisfazione che si è verificato in pieno ciò che io spera e cioè che l'Europa
Non è solo un approdo qui tutti tendiamo per migliorare le nostre condizioni di vita
Ma è anche una grandissima irripetibile opportunità per modernizzare il nostro Paese
Nella
Situazione del momento
Io non credo che sia il caso di fare delle critiche su quanto è avvenuto in passato
Ne che io mi soffermi e commentando quanto è stato detto da un commentatore piuttosto che da un altro
Non credo che sia questo quello che conta quello che conta è che io credo debba messi essere messo in risalto
E il fatto che la Confindustria non essendo un partito politico non volendo sostituirsi alla classe politica di cui ammettiamo il primato
Ha comunque ancora una volta ha portato un contributo di idee un contributo portando delle soluzioni anche in campo istituzionale
E in campo economico
Questo è un contributo positivo
Che viene dato con coerenza da una parte sociale importante da una parte sociale che ha sempre sostenuto
Che cosa bisognava fare per il Paese ha sempre sostenuto i pericoli ai quali andavamo incontro
Noi primi fra tutti
Abbiamo indicato che vi sarebbe stata una recessione economica
Non solo non siamo stati ascoltati
Ma siamo anche stati accusati di strumentazione di strumentalizzazione
Qualcuno
C'è anche attaccare
Qualcuno c'è anche insultati
Ma non importa
Non voglio ricordare quei momenti
Voglio solo dirvi con orgoglio
Che noi abbiamo sempre fatto di fronte al Paese il nostro dovere
E sì abbiamo criticato lo abbiamo fatto proprio per migliorarlo a questo Paese
Se abbiamo criticato l'abbiamo fatto proprio perché gli industriali italiani vogliono restare in Italia
Non vogliono arrendersi alle possibilità che ci sarebbero state ci sono offerti dall'Europa di poter andare investire altrove e sviluppare il nostro lavoro altro
Anche il senso
Della nostra adesione i referendum che ha tanto irritato i partiti
è stato male interpretato
Per noi
Era un modo per dire che le cose dovevano cambiare
E avendo la sensazione dell'inerzia delle cose dell'indifferenza
Noi abbiamo pensato che una scossa avrebbe fatto bene al Paese
Indicandoli imperativa necessità delle riforme istituzionali
A questo punto potrei anche dirvi che la cosa più bella è che i referendum non si tenessero
Perché riforme fossero fatte prima in modo da renderli non necessari
Ma questo era il senso della nostra adesione ai referenti
è stato indicato dalla maggior parte di quelli che sono intervenuti
L'importanza della posizione che abbiamo Presa
E anche elogiato il mondo con cui l'abbiamo presa
Io posso dire che la Confindustria
E le associazioni industriali
Che sono nate tanti anni fa
Come della rappresentanza sindacale
Hanno un po'per loro merito è un po'per forza delle cose
Allargato la loro sfera d'azione ad un campo economico
E successivamente a un campo di rappresentanza più vasta anche a un po'di rappresentanza anche politico
Siamo diventati quello che è stato definito degli attori sociali o dei soggetti politici
Io credo che la strada che abbiamo intrapreso è sia quella giusta
Io credo che sia condivisa soffre condivisa dalla grande maggioranza degli industriali italiani che vogliono sentirsi rappresentati non solo nel loro pur legittimo interesse nelle fabbriche
Ma anche vogliono sentirsi rappresentati in tutte quelle che sono i grandi argomenti che sono di interesse generale del Paese ed è Confindustria negli ultimi anni non si è certo chiusura nei problemi specifici ma anzi allargato la sua azione in molti campi di interesse generale
Dico queste cose
Anche perché sono
Non alla fine perché ancora tre mesi queste tre mesi senso di dover fare ancora molte cose
Ma comunque e l'ultima volta
Che io parlo alla gente prima delle elezioni
E forse l'ultima volta io parlo a un consesso così importante contatta attenzione della stampa
Prima della fine della mia presidenza
Quindi le parole che ho detto di soddisfazione anche al crollo ma di punto di partenza
Valgono per me ma ancora di più per il futuro della mia associazione
E per i compiti che saranno lasciati al mio successore grazie
Fu una scelta sì a taluni non piace non c'è che muoverci su altri partiti
Ma perché se uno vi aderisce è segno che condivide una scelta libera assolutamente libera
Guai se fosse turbata dal fatto che in questa benedetta democrazia cristiana tanto vituperata c'è più spazio per emergere per i propri interessi guai perché non sarebbe una scelta libera sarebbe inquinato
Ma su questo tema
A volte noi abbiamo degli strappi ufficiali
Che non toccano soltanto la morale d'ufficio ma anche atteggiamenti privati
Nessuno ha diritto ad andare a scavare nella vita privata delle persone
Ma quando questo emerge in modo più o meno sfacciato
La gente ha diritto di chiederci se quando facciamo le battaglie sul divorzio su altre cose noi facciamo delle battaglie lunari o se noi chiediamo che questi sia impegno di testimonianza della Pizzi cristiano
A questo punto quando c'è questa frattura violenta evidentemente la fiducia
Va a farsi benedire avviene una momento di allontanamento grave particolarmente grato anche questo io ritengo che impaurito debba esaminare seguire con pazienza vorrei dire con una religiosità non facendo il Pubblico ministero aiutando ma per impedire queste cose ultima considerazione
Rimango molto convinto
Che la difesa della carta costituzionale
Non pesa soltanto sulla responsabilità del prontamente e delle istituzioni
Dico queste cose con assoluta delicatezza
Ma sente il dovere di
La difesa della carta costituzionale
Fa anche carta ai partiti che hanno carattere nazionale e soprattutto ai partiti che in qualche modo l'anno preparata pagandola
Che hanno avuto fa i loro iscritti iscritti davvero
Quelli che ci hanno rimesso la pelle non è giovani un discorso degli anziani per ricordare glorie che io personalmente noi no
è soltanto per avere dinnanzi quali sono le radici
Questa cauta costituzionali a testa di difesa col silenzio
Con l'attenzione con lo scrupolo con l'assunzione di responsabilità
Di fronte a tutti
Dalla Democrazia cristiana
Deve essere difesa perché fino a quando questa cartacce
Si può ritenere dotta legalmente o meno che sia superata ma c'è non esiste un periodo in cui si dichiari superata una carta e in attesa di un alto ognuno si muova senza dire a fondamento della vita comunitaria una carta costituzionale
Abbiamo
Incombe
Incombe sulla democrazia cristiana
Incombe sulla Democrazia cristiana con grande rispetto
Con grande serietà
Fuori da ogni polemica il compito di tutelare questa pagina sacra della vita dello Stato
Ogni giorno
Comunque
Perché
Attenzione
Io mantengo un convincimento che visti altre volte degli interventi delle nostre assemblee
La libertà e la democrazia
Non vi sarebbe in Italia
Senza la Democrazia Cristiana per esempio un pezzo in più scusate
Senza la presenza dei cattolici nella storia d'Italia e lo dico di fronte a quei cattolici e ve ne sono che oggi guardano con disprezzo la Democrazia Cristiana anche su anche loro anche loro hanno il merito di questa libertà e di questa democrazia
Ma io non voglio che venga il momento in cui democrazia e libertà non reggono perché sarà altrettanto vero
Che il torto e la colpa Garlate cadrà sulla democrazia cristiana ma su tutto il mondo cosiddetto di cattolici ambienti e questa responsabilità
Immane non solo davanti alla Sampdoria che può contare poco ma davanti a Dio
Ars Andrea
Dopo farabutti
Tre centonovantuno giorni ancora
E saranno chiuse le dogane sulle frontiere comunitarie
E soprattutto saranno eliminate norme e comportamenti difensivi
Che garantiscono importanti settori della nostra economia come l'agricoltura che il sarà coinvolta in un difficilissimo a ridefinizione dei suoi gli orientamenti delle sue strutture
Sono problemi comuni a tutti i nostri partners ma in Italia alla loro urgenza si aggiunge il mancato risanamento del bilancio pubblico
I cui squilibri sono stati appena i scalfiti dal gradualismo di quindici anni di incerte politiche di austerità
Il peso del deficit spiazza l'economia nazionale ne comprime la capacità di crescita e la prospettiva di occupazione
La concorrenza è davvero globale e tocca
Le amministrazioni le forme politiche i partiti
E in questo quadro di urgenza e nazionali che si scrive anche l'impegno per rinnovare il nostro partito
La guerra di religione del ventesimo secolo si è chiusa la nazionalizzazione delle masse che ne ha costituito l'antefatto si è compiuta
L'organizzazione della militanza attorno ad alcuni valori chiave di orientamento e meno necessaria in una fase in cui la politica diviene più mite
Meno strumento di guerra e più espressione di un bisogno di manutenzione accurata della casa comune
La frantumazione del consenso e una certa tendenza alla tribali Zazie Leone che in forme più o meno acute investe le due parti dell'Europa
Minacciano di incrinare il valore della cittadinanza su cui poggia la politica in Occidente dalla polis ai nostri giorni
Il rinnovamento non può essere compiuto in un periodo assai Tito
Di tranquillità fuori dalla storia e dalla politica dobbiamo riparare il treno mentre continua la corsa
I nostri gesti pure se in risposta alle contingenze debbono essere coerenti con un disegno di cambiamento in cui gli obiettivi cui passaggi siano oggi definiti
Qui è subito dobbiamo prendere alcuni impegni
Fissare scadenze anche a rischio di mettere a repentaglio la bassa governabilità di questi anni che lascia dietro a sé a Petilia e disaffezione
Prima delle elezioni
Dobbiamo mettere a frutto i mesi della legislatura che restano per impegnarci
Con tutta la nostra forza per varare una legge elettorale che contemperi rappresentatività e garanzie di un governo con una maggioranza parlamentare
Non è un problema rinviabile una governabilità zoppa nella legislatura europea che ci aspetta pregiudicherebbe veramente il futuro del Paese
La cosa da fare sono ardue e la tentazione gli dissociarsi sarà una minaccia continua dei governi della prossima legislatura
Non deve fermarci neppure la preoccupazione di apparire chi cambia le regole alla vigilia del gioco
Non si delinea infatti una maggioranza alternativa ma un cartello di no
Una fuga verso forze Lunati che e programmaticamente disinteressate al governo del paese
Non compatibili tra loro premesso assicura all'impotenza di una Dieta polacca
Il nostro dovere evitare il rischio di un collasso tenere aperta la possibilità per il cittadino di scegliere il Governo e la maggioranza
Dobbiamo in secondo luogo decidere di attribuire al governo per i primi dodici mesi della legislatura poteri di legiferare per mezzo di decreti delegati su tutte le materie necessarie allo risanamento economico del Paese
Non possiamo continuare a ripercorrere le strade ingannevoli già sperimentate dei piccoli aggiustamenti annuali nell'affanno di una finanziaria
Bisogna ridefinire programmi e diritti dei cittadini una volta per tutte
E nella misura definitiva che permetterà di contenere l'aumento del debito nei limiti della sospese per investimenti dalla seconda metà degli anni novanta
Liberato dalle incombenze dell'economia il Parlamento nei primi dodici mesi della legislatura potrà concentrarsi sulla revisione costituzionale
Dal cancellierato al potenziamento dell'autonomie regionali nonché sulle grandi leggi per l'organizzazione dell'amministrazione e della magistratura
Al giugno novantatré dovrà fin dall'inizio essere fissato il termine per i due fra il referendum previsto dall'articolo centotrentotto della Costituzione per il procedimento di revisione e caro Martinazzoli io andrei molto cauto a cambiare
Gli attenti equilibri che i costituenti hanno voluto con quell'articolo centotrentotto
Determinare nella formula di chiusura della nostra Costituzione
Chi a livello locale collabora con il partito
Democrazia dello sinistre non può poi a livello nazionale pretendere che le forze della sinistra fuori dal governo siano tenute in posizione di irrilevante marginalità rispetto ai processi costituzionali un anno di lavoro eccezionale appende dunque Governo e Parlamento il termine e importanti e nemmeno udibile
Non è possibile
Trascinare ogni giorno la polemica sulle istituzioni
Non è possibile usare il fioretto della polemica colta o la picconata della battuta politica e pretendere che giudici poliziotti
Professori
Facciamo il loro dovere al servizio di una repubblica
Che dalle massime autorità dello Stato ai più sottili ingegni degli scienziati politici viene considerata un calabrone che non dovrebbe poter volare non dovrebbe poter fare il suo mestiere
C'è un tempo per le discussioni ma c'è un tempo anche per concluderle e quindi dobbiamo porci questo scadenza
In questa conferenza cari amici abbiamo discusso molto dei rami bassi quelli della nostra Costituzione Interna quelli che toccano le regole della convivenza tra tutti Dinoi ma ci sono anche i rami alti
E giustamente non Podolia questa mattina ci ha richiamato all'apporto che esiste tra l'autorganizzazione di un partito e la orga la forma di governo e come il sistema elettorale influenzi il modo di organizzarsi di un partito
Mi chiamo qui
Perché costituisce Ca'il paragone sulla nostra forma di partito ciò che vogliamo per la forma di governo del Paese vogliamo un governo parlamentare la cui grata copra di regola la durata della legislatura
Abbiano il primo ministro o cancelliere il motore il simbolo della sua autorevolezza politica
E permetta una visibilità ai personalizzazione dell'esecutivo e quindi un centro d'imputazione di responsabilità
Bene se guardiamo senza complessi la nostra storia
Vediamo che sulle dieci legislature di questa Repubblica
Almeno quattro otto cinque sono state interrotte perché a metà del cammino un congresso del nostro partito ha determinato un diverso equilibrio interno rovesciato poi nel congresso successivo è accaduto anche
A questa legislatura a me pare difficile
Da un lato cercare con strumenti istituzionali
Della repubblica
La durata dei governi e poi non prevedere
Ritocchi alla nostra Costituzione privata di partito per evitare che accadono queste conseguenze devastanti sull'equilibrio dei governi stessi
A me sembra quindi che i congressi che determinano il mutamento del gruppo dirigente debbono a vere ritmi pari a quelli delle legislature dovrebbero essere riuniti un anno prima delle elezioni per selezionare il gruppo dirigente
In secondo luogo cioè il problema di una leadership autorevole noi abbiamo sdoppiato
Abbiamo fatto del partito il doppio delle istituzioni e poi nelle correnti abbiamo doppi raddoppiato il partito e poi dei gruppi che
Nei luoghi
Dei casi no o delle acque minerali tengono le loro riunioni abbiamo doppiato le correnti c'è un principe un principio molto simile a quello della teologia egiziana che vede un doppio chiamato H
Dell'anima un doppio
Del doppio
Io credo che sia necessario che dalle dieci della Democrazia cristiana non sia leadership di partito in un'età degli ideologi schizzata
Scriveva Max Weber a che il leader demagogici di un certo cesarismo di massa solo attraverso le abitudini parlamentari solo attraverso il lavoro parlamentare apprendono a trattare gli affari di Stato
A me pare che un partito come la Democrazia Cristiana che ha un retroterra ricco di filosofia e di valori non abbia bisogno di porre nel la sua leadership come leadership di un partito ideologico ma sia la leadership di governo di direzione del gruppo parlamentare se sia l'opposizione di governo se si è al Governo
E infine occorre che nel partito sia dato un riconoscimento all'ala parlamentare nel partito che esista un partito parlamentare anche qui abbiamo sdoppiamenti abbiamo uffici che doppiano il lavoro del Parlamento abbiamo parlamentari che hanno cariche nel doppio rappresentato dalle correnti
E in questi mesi abbiamo dedicato tanto spazio alle esternazioni di corrente e assai poco spazio a riflettere sulle decisioni che finanziarie che abbiamo preso e le cui conseguenze politiche
Determinano nell'elettorato in settori importanti dell'elettorato una disaffezione nei nostri confronti non c'è tempo per il partito parlamentari
Io credo che non si tratti di un Cencelli che dia quote al gruppo parlamentare o in gruppi degli eletti rispetto alle agli altri canali di formazione della rappresentanza congressuale ma si tratta di definire ruoli precisi
Si tratta di ferire compiti precisi per il partito parlamentare questo del resto e il modo come si costituiscono i partiti fratelli della famiglia democratica cristiana negli altri Paesi d'Europa
E infine
è cresciuta
La partecipazione sociale
Il mondo delle associazioni volontarie piccole stentato all'inizio degli anni sessanta cinquanta impiega oggi sei milioni di persone il doppio degli militanti degli scritti ai partiti politici
Lo schema dell'azione della volontariato è quello dell'azione diretta
Ai che io mi assumo un compito e assieme ad altri con la forza che mi è data dalla collaborazione con gli altri cerco di affrontarlo e di risolverlo il contrario della visione gregaria che spesso caratterizza i nostri o il le strutture dei nostri partiti credo che esista un vuoto nella politica c'è un bisogno di controllo c'è un bisogno di aiutare per a muoversi in leggi incomprensibili
C'è bisogno più che di nominare gli amministratori delle usura o della previdenza di associazioni che ne controllino i comportamenti a livello della interfaccia con i singoli cittadini io credo che la ragione
Per cui
Nel nostro Paese e dal nostro partito
Nella
Problemi del tesseramento assumano
Quella
Ambiguità che questa conferenza testimonia
Non è che il tesseramento non sia la caratteristica di tutti i partiti democristiano Crati ci cristiani europee
Tuttavia in nessun altro partito democratico europeo il tesseramento presenta strutture simili a quelle accumulata si del modello italiano
Il fatto è che nessun altro partito democratico democristiano europeo
Gli organi di partito hanno tanti poteri di nomina legati alla quota di tesserati organizzati dalle correnti lo spostamento di qualche punto percentuale sposta in proporzione il numero di stipendi
Incarichi pubblici del sottogoverno che ogni corrente a dare i tributi nel suo interno
Per questo non è possibile iscriversi alla democrazia cristiana ma solo ad una sua corrente con le conseguenze che sono sotto i nostri o credo che ridefinire
Le aree dell'intervento
Credo che abbandonare
La presenza dei partiti ma forse anche la presenza dello Stato da molte aree
Che spettano all'economia e alla società civile sia necessario perché gli apoplessia si può anche morire perché il venti per cento degli italiani quattro volte gli elettori di Bossi sono convinti che i servizi
Non funzionino perché i concorsi e perché gli appalti sono truccati dai partiti politici questi signori è un problema che ci riguarda
Farabutti dopo Simone Guerrini
Io credo che il segretario nazionale
Onorevole Forlani
Abbia
Con
Tagliente chiarezza
Illuminato
Lo scenario generale sociale e politico
Nel quale nuovo i democratici cristiani dobbiamo sviluppare la nostra azione
Quando
Nel suo discorso
Al Forum internazionale
Di
Incontro fra le delegazioni democratiche cristiani o i movimenti di ispirazione cristiana sulle encicliche sociali
Ha voluto così segnare l'inizio del suo discorso
In Italia ci confrontiamo con un'operazione complessa
Che Diretta
A far cadere sulle rovine del comunismo anche la Democrazia Cristiana
I vinti dovrebbero trascinare i vincitori
Concorrono a queste strategie forze diverse ed eterogenee
Politiche culturali economiche
Convergenti per un denominatore comune l'autistico e comunque anti democratico cristiani
Cari amici e cari amici
Io credo che noi dobbiamo avere forte consapevolezza
Che questa stessa Conferenza nazionale
Ha assunto su di sé
Il compito grande
Di dare un segnale forte
In Italia e anche in Europa sulla capacità e sulla volontà che i democratici cristiani
Ritengono di dover ancora sviluppare e promuovere
Per l'azione sociale e politica
Come non ricordare
La stessa relazione del senatore professor De Rosa
Quando
Fissando lo sguardo sul divenire del nostro movimento politico
A in qualche modo
Percorso
Questa nostra storia questo nostro svilupparsi di esperienze sociali e politiche quindi democratiche
Per arrivare della fine della sua relazione
A dove abitarci questo stesso pericolo come il pericolo che incombe
Su di noi e al quale dobbiamo dare una risposta alta è forte
Io ho ascoltato con attenzione
In molti interventi e ho con grande attenzione per quello che io ne sono capace tolto
Che il nostro partecipa la nostra capacità di ragionamento
La nostra volontà di impegno e di lotta non vuole deflettere cerca le strade nuove
Per manifestare
Questa antica e sempre valida capacità di ispirazione
Di collegamento con il nostro popolo
Di Marina di mantenere fede insomma alla nostra ispirazione cristiana alla nostra natura popolare
Le ho capito ho percepito in qualche modo come questa ricerca a piena la consapevolezza che è caduto il nemico sconfitto il nemico
Ritorna alle origini nella necessità nel desiderio di dispiegare appieno
La validità del messaggio ed è la capacità di organizzazione politica per servire il popolo italiano per servirlo nel concerto dei popoli d'Europa
Non vuole cioè che si spezzi il filo bianco di questa esperienza non accetta cioè che si entri in campo avendo il pessimismo del nostro futuro avendo la difficoltà di intravedere serto la storia nuova che si sviluppa ma la il pessimismo detti non ritiene più valido il suo mandato la sua funzione
Ho cercato in questo
Di collegare di collegare anche quel ritorno che il presidente De Mita affatto nella sua relazione
Ho voluto in qualche modo interrogare indagare capire il perché
Nel ritorno all'analisi dello sviluppo della società italiana dei suoi movimenti sociali dei suoi movimenti politici
Si è soffermato con particolare attenzione al momento del sessantotto sessantanove a quell'episodio mai profondamente indagato mai se volete indagato liberi dagli schermi della lotta politica e quindi dalle necessità anche della parzialità nell'indagare che va sotto il nome di contestazione
Quel momento nel quale Moro alzandosi in un Consiglio nazionale nel mille novecentosessantanove ci disse
Tempi nuovi si annunciano e avanzano in fretta una nuova umanità che nasce che chiede
E la risposta insufficiente
La risposta strumentalizzata la forse da indagare la vera crisi del Partito Comunista Italiano che volle ideologizzare quel movimento Elaida indagare in parte anche la nostra crisi perché non rispondemmo a quell'appello di nuovo
Demmo delle risposte parziali ed insufficienti
Essi sviluppo
Un movimento di riflusso
è dei autoritarismo in certi momenti che portò al duro scontro alla diaspora e alla incapacità di leggere infatti per quello che chiedevano
Non per quanto le nostre posizioni o l'ideologia marxista-leninista sopra essi si poneva
Perché torniamo là
Torniamo ora perché la noi scopriamo
Una ricca messe di militanti di giovani di uomini e di donne che intrisi delle stesse speranze religiose che oggi tornando si pongano esigenti nuovamente seppur in maniera riversa davanti a noi
Come un ciclo per nella diversità che nella profonda diversità si ripropone e ci interpella ora che il vero dello scontro ideologico è caduto orecchie il nemico sia risolto
Tutto è fatto la storia infinita la politica nominale più necessaria il trauma del quale ci hanno parlato
Cominciando a settembre i vari direttori di orchestra
Con Milla dell'ingegner Romiti ci vorrebbe far pensare a questo
Non c'è più bisogno di voi perché è in qualche modo non c'è più bisogno della politica
Se ha bisogno di arrivare in qualche modo al nucleo di questo problema vedi questa intelligenza delle cose per capire come invece
Quanto ci ha ricordato anche questa mattina
L'amico
Marini
Nella speranza che la lotta quale che sia il nostro ruolo ha bisogno di forti ideali i radicati valori di trasparenti comportamenti di intelligenza dei processi sociali ed economici de coraggio della politica
E quindi bene abbiamo fatto a fare questa Assemblea
Dopo usciamo con il pessimismo delle piccole cose
Questo è un principio amici qui cominciamo a un processo
Noi stessi son rinnovamento è una lotta dentro il partito
Non ce l'ho regalata nessun compendio non ce lo regala nel surreale dopo omento e nonché non siano necessari i convegni o i documenti o le discussioni
è una lotta io so come voi sapete ognuno di voi issata
E insieme tutti sappiamo che tornando nelle nostre sezioni nei nostri comitati
Nella nostra attività politica dobbiamo aprire una vera lotta forse prima con noi stessi e poi con quanti gattopardi dicembre dicendo che vogliono l'autoriforma probabilmente già sia presto rotta Allon volere proprio nulla allora
Convinti invece che attraverso questa azione
Noi non serviamo
Una gestione del consenso per il potere
Noi non perseguiamo una nostra personale ambizione ma cerchiamo di dare una risposta
A quella domanda che ci torna come un ritorno esigente
Come un ritorno
Che nasce dalla Società italiana profondamente ancora permeata di questi valori che non vuole incontrare le proteste scomposte
E sicuramente temporanee cioè non riusciremo a dare risposte politiche e capacità di credibilità alla nostra azione al nostro partito io ritengo che faremo il nostro dovere
Bordignon
Mentana
Monsignor Crepaldi direttore dell'Ufficio problemi sociali e del lavoro dell'avvocato Cornali negli anni
Allora monsignor Crepaldi
Direttore dell'Ufficio problemi sociali e del lavoro della Conferenza episcopale italiana
Non sono tutto sincera incoraggiante questa Assemblea
Che sta lavorando con impegno e lungimiranza sui temi cruciali che l'attuale esperienza politica
Decidono inoltre ingraziare
Il segretario politico della Democrazia cristiana l'onorevole Forlani
Per un livido cordiale rivoltemi a partecipare a questa significativa Sinise dove con molta mi pare determinazione e coraggio
Schiettezza
Alla convinzione della fecondità della ispirazione cristiana
Intendete
In questa Assemblea rinnovare
E in un certo senso rigenerare il partito della Democrazia Cristiana affinché sia all'altezza delle Ress nove del nostro tempo e sono tante e sono complesse
Ci troviamo un po'tutti nella assicura nella condizione di quella di quel personaggio dei fumetti che diceva adesso che sapevo tutte le risposte
Mi hanno cambiato tutte le domande
Arrivo cui con il consenso dei miei superiori il presidente della Conferenza episcopale italiana il segretario generale
E anche se non è prevista che vi sono in queste Sembler idea qualche voce episcopale
Decidono tuttavia dire che i vescovi italiani attendono con fiducia e speranza le determinazioni che saranno prese dopo questi giorni di lavoro
Determinazioni
Che saranno certamente importanti per la vita il futuro della Democrazia Cristiana ma che saranno soprattutto importanti per la vita e il futuro del nostro Paese
Non è mia intenzione ricordare questa Assemblea è una cosa che questa Assemblea conosce molto bene
Che l'amore e la diaconia che i nostri vescovi manifestano nei confronti del Paese si accompagnano ad una crescente preoccupazione
Per le sue sorti e per i suoi molteplici problemi
Preoccupazione che ha trovato espressione rigorosa e appassionata in alcune recenti prese di posizione
E nell'ambito di questa Assise così responsabile
Decidono comunque dare atto al partito della Democrazia Cristiana
Di non aver mai disatteso le indicazioni gli orientamenti e anche i richiami della Conferenza episcopale o di singoli vescovi tutto questo è importante
Perché nel rispetto della propria specifica funzione del proprio ruolo
Il bene comune di questo Paese si costruisce nella ricerca continua delle ragioni della Comuna con della comune volontà di bene
E del Comune concorso di generose disponibilità
Su questa linea con molta semplicità permettimi allora di richiamare la vostra attenzione su alcuni istanze che richiama che ricavo dagli orientamenti pastorali di vescovi italiani per gli anni Novanta
La prima riflessione
Riguarda il tema della democrazia o meglio dello sviluppo della democrazia
Maniera significativo ha proposto a questa Assemblea dalla stimolante e profonda riflessione dell'onorevole De Mita
Il tema dello sviluppo della democrazia e come il grande nodo che accompagna dopo la caduta dei totalitarismi la fine del secolo
Posto che l'orizzonte della democrazia Parri l'unico possibile per lo sviluppo complessivo dei sistemi politici e della stessa comunità internazionale
Sì constato come sia necessario non profondimento dei diversi aspetti del tema della democrazia e una questione che ha una storia ormai di centenaria ma che conosce oggi una nuova centralità ed è evidente sia a livello politico culturale e sociale come anche religioso
Basti a questo proposito ricordare l'importanza del tema e l'originalità delle prospettive immerse nell'incipit che al centesimo Sandoz e in tutto l'arco dell'anno della dottrina sociale della Chiesa
Si percepisce infatti da un lato una sorte di crisi morale della democrazia dall'altro di grande spessore delle risorse e delle prospettive che si aprono per la costruzione di un'autentica democrazia quello di cui si avverte un grande bisogno infatti quello di disegnare un orizzonte di riferimento coerente globale entro cui inserire i tanti aspetti e problemi settoriali
Non deve spaventare in impresa oggi il nodo essenziale lo ripeto
Dal punto di vista culturale oltre che sociale riuscire a definire e proporre un orizzonte globale di riferimento di dare spessore culturale e sociale i valori il servizio che può essere reso dalla Democrazia Cristiana Coppola può proprio essere quello di dare un contributo a riannodare i fili di un pensiero positivo e propositivo e dunque di un'autentica solidarietà
Su questa questione il partito deve essere Magnani me
Nel senso con cui San Tommaso usava i proponeva la virtù della magnanimità
Quello di pensare e di volere in grande
La seconda riflessione riguarda l'ispirazione cristiana
Quale elemento essenziale per capire la storia della Democrazia Cristiana per rinnovare la presenza del sussidiario orientare il Progetto
L'ispirazione cristiana non deve essere all'interno del partito una verbale predicazione ma una realtà effettuale
In un certo senso possiamo dire che le rigorose esigenze che pone le spese di ispirazione cristiana ne fanno di esso i principi più profondo se vivo il presente del rinnovamento e della riforma della democrazia cristiana
In questo partito in quanto partito di ispirazione cristiana possiamo dire che da Democrito la Democrazia cristiana un po'come la Chiesa Center rendo Panda et semper Reforma il Vangelo e la sostanza dell'ispirazione cristiana e indica nella verità e nella carità dei vini orientativi di una politica da cristiani pur nella mediazione dal reale possibile
La DC a figure di testimoni di vita cristiana e maestri di ispirazione cristiana di cui deve andare orgogliosa
Nello stesso tempo le testimonianze gli insegnamenti quando costantemente i risicati nelle scelte e nei propositi di vita di ogni democristiana
Permettetemi di ricordare la Pira
Sturzo Dossetti dei Castelli Moro Lazzati
E i loro straordinari contributi sulla sana laicità il principio di sussidiarietà le polemiche locali la giustizia sociale con i partiti degli ultimi IRI centralmente o sul bene comune
Il ripensare la politica nelle mediazioni da cristiano
E l'ispirazione cristiana dell'impegno sociale e politico al suo paradigma ineludibile ed emblematico nella dottrina sociale della Chiesa
Dopo anni di contestazione
Di delegittimazione sul piano teorico e pratico oggi e di questo dobbiamo ringraziare il Signore la dottrina sociale della Chiesa conosce una stagione di nuovo slancio
Le grandi istanze proposte dalla dottrina sociale della Chiesa
Per come sono espresse dal magistero pontificio ed episcopale vanno colte interdetta ai obbedienza riflettuto cioè e immediate sul piano storico e politico
Nessuno quanto meno sottoscritto intende mettere in dubbio la confessione a vita di un partito di ispirazione cristiana
Chi utilizza i normali cammini di una politica che agisce nell'ambito della legittima autonomia delle realtà terrene
Ma non per questo il partito resta caratterizzato dalla forte carica ideale cristiana
Dei contenuti programmatici Doni a mediare nella concretezza storica nel reale politico
Il patrimonio dei valori umani e cristiani ritiri Milan nidi coniugazione tra fede e storia e fra divino e umano hanno fatto fiorire nel pensiero e nella pratica cristiana
Ed è proprio la decisività delle questioni connesse alla tenuta all'affermazione né sviluppo né sociale del patrimonio di valori umani e cristiani che ha recentemente spinto i vescovi italiani a contrastare il coro
Chi ha ripreso a cantare la canzone della diaspora dei cattolici nella partecipazione politica
Mi permetto a questo proposito proporre il documento finale del Consiglio permanente dell'ottobre scorso citandone un brano significativo con l'avvertenza che il testo non riguarda solo gli altri ma anche noi direttamente
Dicono i vescovi è il momento questo di offrire il più valido contributo lo sviluppo della società italiana e della stessa democrazia il vento i grandi valori umani e cristiani che sono caratteristici della dottrina sociale della Chiesa
Il primato della centralità della persona
Il carattere sacro e inviolabile della vite umane in ogni istante della sua esistenza la figura il contributo della donna nello sviluppo sociale
Il ruolo e la stabilità della famiglia fondata sul matrimonio il pluralismo sociale della libertà di educazione l'attenzione privilegiata alle fasce più deboli della popolazione
La libertà i diritti inviolabili degli uomini dei popoli la solidarietà e la giustizia sociale a livello mondiale
Sono questi valori nella loro globalità che stanno particolarmente a Squaw a cuore i vescovi e che come afferma il testo degli orientamenti pastorali richiedono la convergenza e l'Unità d'impegno dei cristiani
Pertanto dicono i vescovi del Consiglio permanenti unanimi riaffermano la piena validità dell'impegno unitario dei cattolici italiana
Per ultimo permettetemi brevemente di portare alla vostra attenzione alcune iniziative dei vescovi italiani che costituiscono il contributo della chiesa affinché la politica ritrovi ragioni di alto profilo
La chiesa sul terreno politico con la sapete bene ha delle competenze ma pure delle incompetenze
Sono competenze le sue di ordine religioso pastorale ed etico e senza trascendere queste competenze il contributo della Chiesa italiana si concretizza in uno eccezionale sforzo educativo e formativo
E l'aspetto più rilevante vistoso di questo sforzo educativo
Sono le centocinquanta scuole diocesane di formazione all'impegno sociale e politico e quelli di molte associazioni movimenti che non intendono formare professionisti della politica
Ma a partire dalla dottrina sociale della Chiesa intendono formare coscienze cristiani mature che siano disponibili
A spendersi in un partito impegno nel sociale e nel politico
A riguardo delle scuole
Desidero parteciparvi anche qualche problema che ci angustia
A livello di Conferenza Episcopale mi riferisco in modo particolare il problema degli sbocchi su cui sollecito una vostra attenta e rigorosa riflessione
E accanto le scuole i vescovi hanno avviato specifici percorsi di alimentazioni spirituale e culturale per i cristiani impegnati in campo sociale e politico con il recente documento sulla pastorale
Per le persone impegnate in campo sociale e politici
L'altro significativo contributo offerto dall'episcopato italiano è stato il ripristino delle Settimane sociali
Assegnando questo strumento i compiti di fare accumulazione culturale
E di rinnovare i rinvigorire la cultura sociale la cultura politica dei cattolici italiani di fronte alle sfide insite connessi alle arresti no
Chiudo questo mio intervento quando luglio che il lavoro di questi giorni sia ricco di frutti
E alla Curioni spione uniscono incitamento agli uomini e alle donne della Democrazia Cristiana specialmente di ai giovani ad essere Magnanini cioè a pensare e a volere in grande grazie