24 SET 2015
intervista

Diritto alla Conoscenza: intervista a Maurizio Turco sulla lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottoscritta con Marco Pannella

INTERVISTA | di Giovanna Reanda - ROMA - 10:00 Durata: 12 min 34 sec
A cura di Guido Mesiti
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Il prossimo 30 settembre l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa discuterà la Relazione 13864: l'Italia guida la classifica per le costanti e ripetute violazioni ai diritti umani fondamentali.

Testo della lettera Signor Presidente, non c’è da sorprendersi, questo è un particolare che racchiude il problema generale, perché la costante violazione della legalità costituzionale e degli obblighi internazionali, oltre che dei diritti umani, è rilevata anche nelle relazioni del Comitato Prevenzione Tortura e dei Commissari ai diritti umani del Consiglio d’Europa e
dell’ONU.

Come pure costante è anche la violazione del diritto comunitario, nonché del recepimento delle direttive dell’Unione europea, con la conseguente mole di sanzioni che costituisce non più solo un “danno” ma una vera e propria “ipoteca” che grava sull’Italia.

Per interrompere e superare questa situazione da “regime di democrazia reale” che caratterizza oggi l'Italia contro la Democrazia e lo Stato di Diritto formalmente vigente, come Lei sa, riteniamo che la risposta di Governo e di Riforma, oltre che necessaria e urgente per il nostro Paese, debba essere più ambiziosa e volta a una transizione, a livello mondiale, verso lo Stato di Diritto contro la Ragion di Stato attraverso l’affermazione del Diritto alla Conoscenza, che è innanzitutto conoscenza di quel che il Potere fa per conto dei cittadini in nome dei quali governa.

A tal proposito, in Italia, malgrado l'intervento delle autorità competenti nessun dibattito radiotelevisivo pubblico e nessun vero dibattito parlamentare è mai stato possibile sullo stato del Diritto e della Giustizia a seguito del messaggio alle Camere del Presidente Giorgio Napolitano.

Noi riteniamo che lo Stato italiano debba fare proprio questo obiettivo, abbinandolo a quello della sua elezione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, per la quale si voterà il prossimo anno, ma il cui esito positivo si può prefigurare già a partire dalla sessione in corso dell’Assemblea Generale, se l’Italia decide di esserne protagonista con un’azione volta a creare le condizioni politiche per una transizione verso la piena attuazione dello Stato di Diritto e dei Diritti Umani che veda attori attivi di questo processo Paesi rappresentativi delle diverse aree geopolitiche.

Con sincera cordialità, Marco Pannella Presidente Maurizio Turco Tesoriere.

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