#StopBombeInSiria

Una testimonianza
Sit-in
Che vuole solo testimoniare la voglia di rompere il silenzio sulla Siria perché non è possibile
Che ci si indigna ad agosto però ma l'anno operai Lanna ed è per questo che è stato scelto due settembre perché esattamente un anno fa su una spiaggia turca
Veniva ritrovato senza vita il corpo di ai Island il bimbo Island curdi
Il bimbo di tre anni
Che era fuggito con la famiglia dalla Sicilia
E e purtroppo ha perso la vita nella oltraggio dell'imbarcazione su cui erano fuggiti con altre centinaia di siriani
E per questo che siamo qui e NATO com'è un moto di indignazione e siamo in tanti hanno aderito
Tantissime associazioni che sono qui presenti
Quindi a questo punto io inizierei con le testimonianze o accanto a me Riccardo nugoli di Amnesty International a cui passo la parola e poi si alterneranno tutte le associazioni che hanno aderito grazie
Grazie buongiorno con la fotografia di Alan curdi un anno fa avrebbe dovuto cambiare
Tutto avrebbe dovuto far apprendere impegni seri per tutelare i diritti dei rifugiati quelli siriani ma non solo
Avrebbe dovuto impegnare la comunità internazionale in un piano serio di pace per la Siria e a un anno di distanza non non è successo assolutamente nulla anzi mettiamola così
Ci hanno detto
Vedendo l'immagine di dei Länder su su questa spiaggia turca nulla sarà come prima
E hanno avuto ragione
Perché infatti è peggio di prima
E peggio di prima perché non riusciamo
A evitare i morti
In mare
Ma
Se possibile ancora peggio che non riusciamo a prenderci cura dei vivi
Agosto è stato in Siria un mese terribile
E e quella
Per crimini contro l'umanità che vengono commessi ormai da cinque anni e che oggi vedono in Aleppo il simbolo ma è un simbolo di centinaia di migliaia di persone intrappolate in una serie di ormai
Il simbolo di altro che che in Siria
Prosegue il simbolo delle torture nella prigione militare disse naja il simbolo di cinquantotto mila forse di più desaparecidos
Il simbolo delle città sotto assedio il simbolo della brutalità dei gruppi armati dell'opposizione islamista dello Stato islamico di Dio all'usura e di altri
E però oggi lo dobbiamo
Chiedere
Mentre i negoziati di pace vanno avanti colloco i loro tempi elefantiasi ma dobbiamo chiedere
Dei provvedimenti immediati alla alla comunità internazionale che vuol dire i governi del mondo vuol dire anche il Governo dell'Italia vuol dire governi dell'Unione europea
Le cose immediate che vuol dire
Pretendere non chiedere in ginocchio ma pretende per fine degli attacchi contro i centri abitati pretendere la fine degli attacchi contro le infrastrutture civili contro gli ospedali
Pretendere
La cura in particolare dei bambini
Pretendere che gli aiuti arrivino nelle città sotto assedio senza ostacoli senza ricatti non accontentarci di tregua e che
Vengono proposte tre ore al giorno perché poi tre ore al giorno vuol dire che nelle altre ventuno si bombarda
O tre giorni alla settimana perché potete che riteniamo negli altri quattro giorni si bombarda
Allora ad oggi siamo arrivati al punto
In cui
Una comunità internazionale debole che nel ventesimo secolo aveva segnato il suo punto più basso in Bosnia con l'assedio di Sarajevo genocidio di Srebrenica nel ventunesimo secolo sta toccando un altro picco di vergogna
Perché ricordiamoci che il la crisi siriana iniziata nel due mila undici e la prima risoluzione del Consiglio di sicurezza peraltro non attuata risale al due mila quattordici cioè tre anni dopo
In questi anni ogni soggetto che è entrato nel conflitto si diano portato un problema non la soluzione da ultima la Turchia ma da penultime la Russia e ancora prima gli Stati Uniti ancore prime paesi del Golfo
Tutti quanti con un'agenda propria rigorista in cui non c'è un obiettivo condiviso in cui la cosa più elementare da fare cioè proteggere i civili viene trascurata
E allora
Questa a questa comunità internazionale che oggi è costretta dalla sua debolezza riunirsi intorno un tavolo con persone che una per una dovrebbero stare di fronte al Tribunale penale internazionale invece stanno lì a discutere con Stati Uniti ad usi il futuro della Siria
Dovremmo chiedere uno scatto di dignità
In cui non ci si non si supplica
Che integrino gli aiuti ma si pretende questa la condizione minima e poi veramente
I bambini le donne
Le vittime di tortura
Le vittime di stupro
Le persone con disabilità tutti quelli che che insidia stanno cercando disperatamente rifuggire ce ne sono decine di migliaia bloccati al confine con la Giordania più quelli che si trovano in Turchia più quelli che cercano di arrivare
In Europa quando quando riesco arrivarci vivi tutte queste persone
Hanno bisogno di protezione
Veramente non siamo riusciti a evitare i morti mezzo milione di morti quanto è
Se si potesse almeno cercare di occuparsi di quelli che sono ancora vivi
Sarebbe un
Un piccolo rimediare alla brutta figura mondiale che si sta compiendo usura pelle di milioni e milioni di siciliani
Grazie Ricardo muri Francesca Chiavacci nell'ARCI eccola qui ve la passo e poi leggiamo tutte le adesioni
Sì Riccardo ha già detto praticamente tutto voglio solo dire perché noi siamo qui se non fosse
Ancora da dimostrare che non esistono né armi intelligenti nei guerre che servono a qualcosa che servono a risolvere mi diciamo un interesse da parte della comunità internazionale a proteggere appunto
I civili i bambini e devo dirvi anche per quanto ci riguarda ne siamo molto impegnati su questo fronte anche tutti coloro che scappano da tutto il resto perché ci sono i motivi e ci sono tutti morti
Durante questi tragici viaggi
Verso una qualche speranza anche noi siamo qui per chiedere siamo in un luogo simbolico che non bastano segue in poche ore o di pochi giorni occorre oltre a niente non interessa appunto è mettersi intorno a un tavolo
Per capire quanti
Tra l'altro come diceva bene Riccardo sempre nuovi interessi rispetto a questo questo conflitto arrivano si possa arrivare ad una soluzione e sappiamo secche guerre le cause sono
Anche altrove non solo negli anni a quel singolo Paese ma una tregua duratura qualcosa è comunque oggi
Nei abbiamo aderito in questo momento anche voi ancora un po'estivo cessazioni il tema del terremoto questa non è una manifestazione occorrerà anche immaginare la
Abbiamo di fronte la marcia Perugia-Assisi ci sono tanti momenti però era importante farlo ora ci siamo chiesti ma se non fosse troppo
Testo non è mai troppo presto ci sono vacanze nelle guerre anzi aggiungo e chiudo proprio perché questa
Manifestazione è stata convocata anche nel mondo dei giornalisti di chi si occupa di comunicazione che anche su questo io dovremmo chiedere uno sforzo
Perché appunto nel senso detto non può essere solo una famosa un video quello che
A me un Lanzo brevissimo Limen purtroppo per come ha fatto il mondo oggi sembra che quel problema ci sia in quel momento in cui i dieci minuti in quel richiamo che il bambino prestanome sei dura da molti anni è destinata a durare
Nel tempo dentro un'immagine ci sono decine di migliaia di altri bambini civili
E quindi ringraziamo ecco invece quella parte del mondo delle informazioni che ha voluto proprio oggi in qualche modo
Un PAN controtendenza
Devo dire rispetta quello che accade
Normalmente invece immaginare ENI
Dovevamo accentrare l'attenzione su questo quindi grazie che non ci saremmo ecco tutte le volte che
Ce lo chiede né grazie ad ammissibili lavoro mi fa sui diritti umani
Grazie io chiederei a indegna Comini di raggiungerci intanto avvilente vi leggo le
Le adesioni televisioni Amnesty Italia ARCI associazione quarantottesimo parallelo associazione amici di Roberto Mutti Morrione articolo ventuno
Associazione Nazionale per la pace associazione tam tam associazione giornalisti amici di padre Paolo Dall'olio e qui mi preme proprio sottolineare se siamo qui oggi se siamo qui per per testimoniare questa vicinanza alla alla Siria e anche per padre Paolo dall'olio che era un amico
Era uno anche un collega perché scriveva denunciava tante cose sulla sia su su quella che era la situazione quindi
Un ricordo spero condiviso da tutti per padre dall'olio e doveroso
E associazione nazionale per la pace associazioni tanta ma Centro Pio la Torre
Cisti Comunità di Sant'Egidio Comitato tre ottobre confronti cospetto in relazione a nazionale della stampa Fondazione libera
L'informazione illuminare le periferie Italians for Darfur
Lasciateci entrare migrare nove barra io di vizi di vista San Francesco che nel dei dei francescani agli Stati francescani tavola della pace
UNICEF Italia un ponte per Usigrai uscire dalla guerra e pace ancora la stampa romana con Lazzaro pappagallo la rappresentante dell'ordine e Lazio
Il Spadari la stampa cattolica con Andrea Melodia e l'UCSI
Spero di non avere dimenticato nessuno quindi
Passerei la parola destra dell'Italia come lui e poi chiederei a Elisa Marin con l'articolo ventuno a Mauro Garofalo di Sant'Egidio a Beppe Giulietti per la creazione della stampa poi ovviamente chiunque voglia
Dare una voce delle associazione delle Vittorio Giannini di Italians for Darfur
E le altre associazioni che vogliamo dare una testimonianza non siamo qui
Allora grazie intonati abbracci idealmente perché veramente questo è stato fatto un appello
Poi solitaria s'come al solito accade d'estate ad agosto su questa guerra che da cinque Stati a questa parte accade eletto sia stata la prima che la raccolta insieme al mio maestro Beppe Giulietti che adesso e qui ma che non smetterò mai di ringraziare
Per quello che fai per i consigli soprattutto gremita
Però permette di ringraziare tutte le sigle che hanno aderito perché
La prima volta che capita un fatto così bello siamo tutti qua oltre ogni cosa c'è Riccardo perché è un altro dei miei riferimenti
Ma soprattutto voglio ringraziare la mia di organizzazione che veramente numerosissima quasi tutta qui veramente grazie anzi invito anche il direttore generale dell'UNICEF venire qui con me
Perché insieme abbiamo vissuto Paolo vieni abbiamo vissuto
Questa esperienza anche di viaggio in mezzo a queste persone deve come vi dicevo sono cinque anni che cerchiamo di raccontare da questa guerra di raccontarla in tutti i modi e allora oggi celebriamo tra virgolette Alan domani troveremo i giornali pieni di Alan e tutti i giornali diranno vi ricordate viadana
E dopodomani sarà già finire esattamente come è finita quando questa foto ha sconvolto il mondo ora
Io ancora ricordo le prime cose che dicevamo quando
I profughi erano centinaia di migliaia laureano giornalista che è stata spesso lì se lo ricorda cinque anni fa erano poche centinaia di migliaia dicevamo guardate che diventeranno di più
Per i morti che erano poche centinaia diciamo guardate che diventeranno di più che non ci ascoltava nessuno della non pochi a dirlo no mai convegni lo raccontava
Pensate che frustrazione quando si parla di una guerra di questo tipo dei profughi diventano milioni ogni anno milioni tu ogni anno dice sono sempre di più quest'anno sono un milione costatato su un milione allora
E i morti e mortificato sempre più i bambini semmai va dal due mila dieci che erano undici mila bambini morti e le azioni da smettono di contarli
Smetto di Montanelli dicono basta perché è un conto della morte parliamo di vita non è possibile così e oggi questo numero che si è quintuplicato
Non siamo qui per dire una cosa importantissima per dire ai cittadini italiani
Che forse
Quando
Un anno fa vi hanno spiegato che erano invasi
E gran parte dei
Di quelli che arrivano sul nostro territorio non milioni di siciliani che hanno preso la rotta balcanica sono arrivati qui e andava spiegato quello che accade da cinque anni non parla nessuno andava spiegato che razza di guerre questa si andava spiegato
Ecco qualcuno ha detto non dovevi fare l'appello al pacifismo giorni fa che è morto che non c'è più non ce l'ho con i pacifisti che come quelli che sono qui che molto più di me ogni giorno parlavo di pace
Ciò con quelli che si accorgono
Delle cose quando sono già diventare tragedie o catastrofe dicono mai più dicono come mai e dico dove eravamo
E sono anche cittadini comuni perché non sanno perché non glielo spiego perché non ce lo fanno raccontare tranne come dicevamo poco fa qualche testata illuminata e allora scusate io prima di darle la parola Paolo porrei farvi vedere
Queste immagini scusa Paolo perché in questo e la Siria
Questa è la
Grazie a Dio conosco io e te lo dico ai giornalisti che sono qui resterà sia che conosco io
Eccola questi sono i bambini sotto assedio vedete
I bambini morti di fame ad Aleppo ma non solo l'abbiamo detto Yarmuk quando l'ho definita la nuova Sarajevo due anni fa non se n'è accorto nessuno
Ecco le cifre tredici milioni colpite dal conflitto sei milioni di bambini colpiti dal conflitto dentro la Siria intrappolati
Ok eccolo guardate questa un bambino quello famoso avevamo parlato tutti i giornali o lavoro faccio vedere
Queste sono le distruzioni di questa guerra questa un po'la pop diranno scusati rimanda prettamente così
Guardate questa il bambino con l'ho mal nutrito ce lo siamo dimenticato ma questa era quel bambino malnutrita dall'epoca abbiamo fatto vedere Aleppo dove si mangia le foglie dove si già le carcasse di animali ora abbiamo recuperato vedete ci siamo entrati ecco questo bambino è fortunato perché ha guarito questa il bambino di Aleppo ora sta bene
Quello mal nutrito quello aspetto la malnutrizione avuta però ce ne sono cento mila come Luigi in questo momento che sono irraggiungibili che sono intrappolati lì
La Siria è diventata una polveriera dovrà ma non si capisce più niente è diventata come la canzone di Branduardi lo dicevo poco fa alla fiera dell'est
No a rimarcare il gatto il topo che si mangia punti saliranno Chaucer gli Stati Uniti chi non c'è Riccardo che non c'è lì dentro e come fai
Però
Io credo che la comunità internazionale sulla nostra pressione non la nostra da oggi partiamo Antonella ma domani su quello dei cittadini per dire basta a tutto questo perché ci riguarda perché quando arriva il migrante non sappiamo da dove viene lo sappiamo dalla guerra dove viene di questo c'è bisogno oggi
è che queste sono le immagini vedete perché poi alla fine alla fine che sono tante queste foto poi lo dico alla stampa ve ne potete vedere alla fine tanto alla fine questi bambini
Ha chiesto di
Paolo che abbiamo visto nei campi profughi rispondono così perché l'esigenza di bambini siriani non muore perché questi bambini con i sorrisi faccia chi non risolto questa guerra da cinque anni rispondono così con questi sorrisi quelli vivi ed è per questi che non ci dobbiamo battere per questi che non siamo qui
Senza ostacoli senza barriere un peccato che non ci siano tutte le leggi ma sono sicuro che ci saranno quando arriveranno tanti cittadini
Per dire che noi vogliamo bambini che sorridono perché nomini siriani meritano questo grazie
Ho poco da dire dopo che ha parlato Andrea
Volevo solo fare un appello volevo che alzasse la mano chi è rappresentante di un partito alzasse la mano
Non c'è nessuno
Strano
è questo il vero peccato
Siamo qui per urlare questo
Raccogliere l'invito di Andrea hanno i colori se ci impegneremo insieme a tutti voi insieme a tutti gli amici affinché da oggi ripartiamo ancora con più forza in una battaglia dovesse dobbiamo spiegare se oggi si sa ci fosse stato qui un pacifista e un
Un rappresentante di partito gli avrei detto
Guarda che la guerra in Siria la guerra non è
Una calamità naturale non è come un terremoto Aimi che abbiamo vissuto in Italia a pochi giorni fa che ha una calamità naturale e
La colpa dell'uomo e solo in come ha costruito le case
La guerra è qualcosa ha voluto dagli uomini sono gli stessi uomini che la possono far finire grazie
Grazie a voi non adesso c'è al Elisa ma vincolante e chiuderà poi gli interventi un uno scrittore un giornalista si diano
Lasciati al Mahdi che è qui con noi colui è se colui che ha lanciato un appello raccolto dalle
Usa associazioni che si occupano di diritti umani in particolare del della situazioni in Siria poi volevo sapere se era arrivata anche la delegazione di un ponte per
A cui tenevo particolarmente a dare poi la parola
Elisa ma l'intera
Grazie Antonella io sono il portavoce nazionale di articolo ventuno noi abbiamo ripreso e rilanciato questa quest'appello tv Unicef di Amnesty
E di tutti gli amici che da tanto tempo lavorano e cercano di età
Risvegliare l'attenzione su quello che sta succedendo in Siria con l'ultima grande emergenza del
Del di quello che sta accadendo sui bombardamenti su all'epoca ma da tempo articolo ventuno impegnato in un cammino perché illuminare in queste realtà
Dimenticate volutamente cancellate dalla agenda dall'agenda della politica internazionale inevitabilmente anche dall'agenda dei media anche con tutto l'impegno qui ci sono tanti colleghi giornalisti che ci seguono
Che se non ci servono per rally
E le loro testate anche perché molti di loro sono presenti proprio a titolo personale li ringraziamo però inevitabilmente ci sono tante aree del mondo tante crisi che
Vengono giorno quotidianamente cancellate
In questi giorni vediamo i riflettori sul terremoto tra poche settimane anche quelle zone saranno dimenticate e noi un poco più di un anno il falco molte altre organizzazioni abbiamo creato una vera e propria riterrei la rete delle illuminare e periferie proprio per
Evitare per cui batterci contro questa sistematica cancellazione
Weber Lecri si e delle situazioni scomode per
E per il mondo e continueremo questa battaglia il prossimo appuntamento a cui porteremo l'appello
Per la Siria ma anche l'appello per tante altre crisi pensiamo a quello che accade nelle regioni del Kurdistan pensiamo tra alla Palestina e Israele pensiamo
Al nord-Africa noi porteremo alla marcia per la pace Perugia-Assisi le porteremo e come e organizzazione che da tempo fa parte del percorso della marcia con la tavola della pace ma anche come organizzazione che
Si batte per una informazione una libertà di espressione responsabile noi dobbiamo farci carico come cittadini e come i giornalisti e come
E le donne un uomini della cultura della responsabilità di portare anche gli altri nostri concittadini la conoscenza e sensibilizzare e imprese muovere la politica
Per le crisi nel mondo e in Italia
Grazie ancora Antonella Napoli che è stata
Un punto di riferimento per me organizzare in premessa
Questa iniziativa grazie a tutti e continueremo quindi l'appuntamento
Per per la marcia delle nove ottobre
Questa è la vittoria di chi crede in certi valori e e li porta avanti e di tutti tutti quelli che perché sono presenti chi non c'è in torto
E a questo punto Mauro Garofalo per la quinta di Sant'Egidio
Ecco separate
Grazie Antonella grazie a tutti voi
Io a nome di Sant'Egidio voglio dire che non abbiamo mai smesso di parlare di Siviero l'abbiamo mai smesso di parlare il dialetto già nel due mila tredici il fondatore del Riccardi ha scritto una lettera a tutti i membri del G venti che si vedevano per dire
Bisogna iniziare un dialogo bisogna trattare fino allo sfinimento per questo Paese la Siria il popolo siriano non merita queste sofferenze nel due mila quattordici l'appello per aree Po le risposte le adesioni
Ecco Aleppo che cosa vuol dire
A lecco era il luogo dove si imparava a vivere insieme era un luogo dove tutte le denominazioni cristiani musulmani tutti rilevare insieme certo era un luogo difficile la sì non è mai stato un Paese facile ma era un luogo dove chiesi moschee si stava insieme
Per questo oggi è un
Un obiettivo dei terroristi e noi dobbiamo dire che AVEPA non merita questo
A
Par cinque anni dall'inizio della guerra non possiamo più parlare di impotenza
Bisogna parlare di colpevolezza la comunità internazionale ha fallito sulla Siria ha fallito sua Aleppo e ha tradito il popolo siriano questo va detto perché dopo cinque anni non ci sono più scuse il dialogo non ricomincia le grandi potenze fanno finta di nulla
Noi questo non lo possiamo accettare per questo siamo qui oggi per parlare continueremo a dirlo lo diremo ad Assisi nella preghiera per la pace con tutti i grandi leader mondiali di religioni
Questa una situazione inaccettabile grazie
Grazie a voi grazie anche
In mezzo a Roberto Zuccolini che non ha esitato istante per la Comunità di Sant'Egidio andare là vicino a questa iniziativa
Quindi adesso passo la parola Francesco Martone per un ponte per coordinatore della delle campagne e dell'ordine etico
Grazie ma c'è molto poco da aggiungere perché il tutto è stato già detto io vorrei soltanto aggiungere un'altra riflessione che parte proprio dall'esperienza concreta che noi facciamo
In quelle aree di conflitto assieme anche i rifugiati e profughi Filiani non solo
E riguarda la urgenza di far sì che quando comunichiamo di queste tragedie non ci dimentichiamo che lì c'è gente che resiste
Che lì ci sono organizzazioni locali di base di pochi cittadini siriani che stanno cercando di ricostruire anche un tessuto connettivo tra le varie comunità
Che provano a farlo a Parigi isterie di autogoverno di mutuo soccorso di assistenza
Costruiscono re radio private tre figli il commette di comunicazione alternativi scuole assistenza sanitaria ossia dobbiamo ragionare cioè certe senz'altro sull'emergenza sulla necessità di un cessate il fuoco immediato
Per portare a queste popolazioni conforto aiuto umanitario
Ma anche capire che anche nella tragedia della guerra ci sta già cominciando a provare a seminare un futuro migliore
Allora parlare della figlia oggi o non a mio parere a nostro parere è anche più significa anche parlare di quelle realtà
Di quei cittadini e cittadine filiali che non si rassegnano aria per il ruolo di vittime ma che cercano già di costruire senso
Certo neanche già di femmina aree per un futuro che migliore
Lo fanno attraverso gli strumenti della comunicazione e quelli dell'arte anche molti artisti stanno lavorando in filiera o anche al di fuori delle Fidia per provare a Gaius trarre un'ipotesi diversa per quel Paese
Ma oggi certe senz'altro urgenze quelle di convincere la comunità internazionale che è necessario immediatamente agire per salvare alle poi non soltanto a letto da un destino che abbiamo già visto spesso e volentieri in altri Paesi
In Iraq anche dirittura nei Balcani
Quindi oggi per lavorare per la pace non finiti ca declamare soltanto un principio etico ma veramente costruire un progetto politico comune
Grazie ancora
Prima volevo dare la parola a Vittorio Giannini di Italians for Darfur che adesso non vedo quindi
Ci tengo almeno ad aggiungere una cosa le attestino udienza la presenza di tanti giornalisti qua tra cui c'è anche lavorato anche i limiti dell'uso che ha scritto anche libri sulla scriverlo è stata
Una delle prime a denunciare quanto avveniva senza
Nel silenzio di di tanti altri media
Cioè un portante io da giornalista ho dato ho dato vita a una campagna per il Darfur cercato con a tanti altri colleghi di
Di creare una campagna in Italia inesistente sul Darfur oggi meno che mai si parla di Darfur come di tanti altri conflitti dimenticati
Ed è anche su questo che noi dobbiamo essere uniti perché con illuminare le periferia come ha già detto ricordato
La la Marin qua isola Elisa Marin colà è giusto dare spazio e visibilità questi temi a questo punto proprio perché stiamo parlando della stampa io darei la parola a Beppe Giulietti
Presidente della Federazione nazionale della stampa e che poi lo stesso passerà la parola al giornalista scrittore che qui presente ed rappresenta indi la Siria
Coloro che sono fuggiti sono costretti a fuggire e che ancora a fuggire hanno Beppe Giulietti
Specie
Vavalà tentati o vorrei solo ringraziare
Antonella Napoli Andrea che ha come i perché la manifestazione nata in modo molto semplice da un moto di fastidio di indignazione per un silenzio prolungato
E ha un significato questa una conferenza stampa non era lo dico a quelli che contano le piazze non è una manifestazione l'avremmo fatta in un altro modo questa è un presidio sentire una piccola conferenza stampa per emettere un segno per un cammino che dov'è l'inizio non è la fine
Non è lo sfogo durare abbiamo Mentana e il tentativo di rompere per usare le parole non mie ma di Papa Francesco il muro dell'odio dell'indifferenza e di questo parleranno ad Assisi il venti settembre
Di una grande riunione che mettano assieme le religioni di tutto il mondo avrà al centro il tema dell'odio dell'indifferenza
Terreno che deve vedere credenti e non credenti uniti con una maggiore determinazione forza
Altro che i giochetti della geopolitica insidia chi sta con Putin e chi sta con la Turchia chi sta con gli americani è chi è che sta cori massacrati chiesta con le vittime come se non esistessero più i soggetti c'è il gioco del Risiko per il quale ti domandi conti devi stare
E non con chi già è sparito ed è stato cancellato
E non soffrire con chi è distante dateci solo i giornalisti sigari solo quasi tutti i musulmani
è il Paese col più alto numero di scrittori e giornalisti massacrati
Forse perché sono lontani non ci interessano qualche amico o un po'improvvido ieri sera io pessimo carattere mi ha detto ma che c'entra la Federazione della stampa con questa roba qua che c'entriamo noi con i turchi gli egiziani siti agli amici giornalisti riguarda la libertà
Non si fanno manifestazioni corporative non c'è volontà che quale ognuno Piaggio Expo morto non è che uno che ha già un bambino uno giornalista uno al magistrato ma che cos'è
Sì compartecipa un dovere collettivo massacro che vicino a casa tua e se non fai sentire che compartecipi di quel dolore di quei tagli della libertà
Tolosa è autorizzato a costruire ponti e sarai come dire quei moniti cadranno addosso pensando di essere astuto intelligente ecco il motivo per cui noi siamo qua ma insieme a tutti gli altri
Associazioni molto diverse tra di loro credere termico percorsi diversi anche sulla Siria
Che oggi si ritrovano per questo primo passo altro che è una banalità
è straordinario essersi trovati in questa situazione assieme
A pochi metri dalle istituzioni europee e per dire che almeno su questo ho date forza De Mistura date forza all'orlo almeno ditta stoppa bombardamenti aprite corridoi
Preoccupati di quello che sta accadendo cosa può fare la Federazione della stampa e chiudo su questo la prima e ringrazio anche tutti i giornalisti presenti ovviamente
Dare forza in modo ossessivo alle voci che ancora continua arrivare dalla Siria è stato detto poco fa
Ci sono ancora straordinari Brother giornalisti piccole radio intellettuali scrittori persino ad Aleppo che tentano di comunicare di scrivere tra mille difficoltà
Allora rispetto a presentare quei messaggi se io potessi chiedere oggi levate pure le mie chiacchiere ma fate ascoltare le parole che dirà uno scultore siriano dopo di me o ad ascoltare la voce di chi ha un collegamento con la Siria
Di chi ogni giorno si confronta con loro dei volontari che vedo l'UNICEF la anamnestico me come sapete di ringraziare loro e tanti medici
Impegnati sotto le bombe che ormai si bombardano gli ospedali come obiettivo di guerra di come vogliamo e come altrove
Come si fa dimenticare diamo di voce apriamo degli spazi televisivi ospitiamo li sui nostri bravi a Betlemme Rodano accettate questa idea lasciate fare ai grandi non si può fare nulla uno schema che non funziona
Ciascuno di noi può ospitare queste voci amplificarli dare forza a raccogliere materiali per queste poche radio sopravvissute consentirà loro di esprimersi
Mi permetto d'acqua senza polemica alcuna dirà volgere un appello a titolo privato se poi sarà condiviso
Lo faremo assieme adesso si apre un percorso al venti settembre ad Assisi e poi c'è una grande marcia Perugia-Assisi sarà il più grande appuntamento della Popolo della pace nel mondo in questa stagione il nove ottobre
Noi ci permettiamo di chiedere promotori Giano proposto con voi questa iniziativa di aprire uno spazio sulla Siria sulle guerre dimenticate
Di aprire uno spazio sulle periferie oscurate di mettere al centro della grande marcia che parta dall'Italia che ha una marcia tradizionale che facciate ritarda la piattaforma mondiale
Dello Stato ai bombardamenti a scopo la guerra subito ecco perché è un percorso quello che inizia però una richiesta minima è già stata fatta meglio di me prima la politica le istituzioni
Io vorrei farla però al mondo degli artisti degli scrittori degli intellettuali al mondo della cultura al mondo la comunicazione
Non costa molto alzare la voce
Sia delle proprie articoli sino al termine dei propri spettacoli sino al termine dei propri concerti sì o no dalla vostra del Cinema di Venezia dove sono ospitati due film seriali mi piacerebbe che da queste sale
Si alzasse il grido fermare i bombardamenti subito aprirei corridoi accettare la proposta dell'ONU e che si esprimessero tutti
Nessuno si può sentire da un po'il volto vi chiediamo di parlare perché l'apporto individuale è fondamentale grazie al chiarirlo ha organizzato e a voi che siete qui
Nell'attesa che si raggiunga Shalit
Ricordo che abbiamo scelto questa piazza proprio perché a pochi metri c'è la sede dell'Unione europea noi abbiamo invitato le istituzioni
Abbiamo avuto anche delle adesioni che però non essendo presenti non in questo momento non lo ritengo sia opportuno
Evidenziare voglio invece ricordare che Fiorella Mannoia visto che Beppe citava anche artisti a dato l'adesione a questa a questa manifesterà quest'area questo sì fino a quest'iniziativa ecco quindi diamo la parola lasciati
Io intanto volevo davvero ringraziare tutti quelli che son venuti oggi
Anche
Il mondo delle associazioni dando e se l'UNICEF articolo ventuno e poi la Federazione nazionale della stampa di tutti tutti quegli che son qui
Allora
Qualche giorno fa una grande quotidiano italiano riprendendo una foto del Centro italiano ha detto i commi un giorno di guerra quell'immagine che arrivare Dalia mese subito inutilmente all'epoca Onlus
Queste città perché sono state completamente rasa al suolo nell'ora raccontare quello che avviene in Siria da cinque anni molto difficile farlo in un minuto
Però
Io vorrei ricordare quello che mi ha raccontato sanzioni ragazzo di appena vent'anni e dalle poco più parlato
Un mese fa per intervistarlo dove gli chiesi come in Africa delle cui lui mi ha detto l'umanità infinita d'Aleppo ogni giorno ci sentiamo assicurandoci di essere vivi
Mi ha detto che negli angoli delle strade hanno costruito dei pozzi per tirare fuori l'acqua
E poi l'altra domanda
Chi fece invece a cui è nato un ragazzo di affondi strutturato gli ho chiesto ma dov'è Dio in tutto questo il marito onde di chiederti dove Dio ma dove sono i sette miliardi di persone che sanno quello che avviene ma non è agiscono
E poi ricordo anche esame ed è di sei anni
Chi era
Seduto sulle mie gambe che sentì fuochi d'artificio e scappa corre via perché pensa che sia un buon bene allora bisognava spiegarle questo bambino di sei anni che non sono le bombe ma sono i fuochi d'artificio
E questo è il rumore i quotidianamente questa società attente di emanciparsi dalla dittatura quarantennale dal fondamentalismo tentando di raccontarsi ma non viene
Ascoltata allora
Anche qui è da rinnovare un appello a quella che chiediamo visto che qua è la società civile oggi che si è radunata
In questo sit-in e al mondo culturale di creare una resistenza culturale intorno alla Siria raccontando quello che viene dando voce a chi sta dentro la si rechi si oppone
Io penso a uno scrittore fare versa li fa che scritto diversi libri romanzi sulla Siria ISPA caro non braccio un giorno le forze di sicurezza
Penso a diversi giornalisti che ho conosciuto oggi stanno nelle fosse comuni chissà dove in Siria penso ai settanta mila desaparecidos ai duecento mila incarcerati quattrocento mila morti agli undici milioni tra sfollati interni esterni
Alla Siria e allora oggi è necessario chiedere ad alta voce in un'ottica di dei escalation del conflitto la cessazione dei bombardamenti armati dei bombardamenti sulle città
Che metto nel maggior numero di vittime e da lì da questo punto possiamo iniziare
A fare un dialogo a un dialogo che deve essere
Trasversale in cui realmente parliamo con la società civile gli attori e reali che sono oggi in Siria sul terreno e che vogliono come ho detto prima emanciparsi sia dall'a fondamentalismi
Sì anche da questa dittatura e questo se noi oggi vogliamo avere un'immagine chiara della Siria e dare voce a quei giornalisti che pagano un prezzo altissimo a quegli scrittori a quelle
Citizen giorno Erice come abbiam detto e a questa sofferenza che ha un volto
E come quello di Omrane come quello di Ayaan come quello di Rascel come quello di Ibrahim come quello di tanti altri ragazzi che ogni giorno perdono la fanciullezza l'adolescenza
E la spensieratezza allora qui noi dobbiamo partire da zero io vorrei rinnovare il ringraziamento a chi oggi è intervenuto auspicando che da qui dalla società civile arrivi un messaggio alle istituzioni politiche italiane
Europee
Perché colgano questo appello a chiedere la cessazione dei bombardamenti e riso Aleppo e su tutta la Siria grazie
Grazie io non so se c'è qualche altra associazione che ha aderito che magari è arrivata vuole renderete Simoni ANSA vuole prendere la parola se non sbaglio c'era ancora rappresentante diamo noi l'associazione della cooperazione delle ONG
Che si occupa di Cavour a
Allora
Con noi c'è Giulia Giulia otto anni
è mi aveva promesso di stare buone mia figlia
Avvocati dove è stato tanto però lei ha voglio scrivere ha scritto una poesia per per i bambini siriani allora vi a questo punto chiudiamo con le parole i Giulia
La pace serenità e vivono in libertà essere tutti con l'UDC e sentirsi ti offre l'insulto
Non vogliamo la guerra l'avvengono da noi sulla terra anche all'opposizione di Vanzina noi sull'intesa strutture uguali in televisione diamo alla guerra non bambini produzione interna
Con tante intelligente
Anzi
Potesse anche
Sottrazione
Grazie davvero a tutti soprattutto a chi è sul campo Unicef
Un ponte per annessi speriamo di ritrovarci tutti alla Perugia-Assisi a tutte le prossime iniziative che non mancheranno grazie ancora