"Adriatico mare di pace"

La vostra partecipazione
Non è agevole nel momento attuale lei immaginare che l'Adriatico possa proporsi come mare di pace
Al contrario è Dio l'Adriatico epoca anzitutto le immagini di una guerra sanguinosa e crudele
La dei attico ha visto la disperazione di centinaia di albanesi
Disposti a tutto anche ad uccidersi fra di loro pur di fuggire da una realtà di miseria e persecuzione
Nonostante questo noi siamo qui oggi per affermare con forza che l'Adriatico può e deve diventare un mare di pace
Ma la pace non è un fatto scontato essa va costruita giorno dopo giorno con l'impegno di tutti con azioni e di interventi nelle varie sedi
Voglio dire che aspetta anche a noi come persone promuovere e diffondere con l'azione una cultura di pace
Senza di esso ogni intervento a livello diplomatico o anche militare e destinato a fallire miseramente la guerra in Jugoslavia nella prova
Nessuno la pace di carta come è stato definito l'accordo uscito dai colloqui di Londra
Potrà far cessare gli attacchi contro i civili inermi in coda per il pane
Essi cesseranno solo quando l'odio e il desiderio di vendetta avranno lasciato il posto alla tolleranza e alla disponibilità al dialogo
Purtroppo devo dire di non aver riscontrato una simile disponibilità nei rappresentanti delle varie etniche più avuto modo di incontrare durante l'anno scorso in qualità di presidente della commissione politica del Parlamento europeo
Quando la commissione
Ha organizzato una conferenza con una partecipazione di tutti i presidenti dei Parlamenti jugoslavi
Ci aspettavamo almeno dei leader di un'istituzione democratica di riuscire a intavolare un dialogo
Abbiamo invece semplicemente offerto loro l'occasione per scambiarsi pubblicamente reciproci che russe
In seguito a simile esperienze e maturata inno voi la convinzione che in veri interlocutori per la pace è possibile non siano più oggi forse questi leader che al contrario incitano all'odio reciproco
Abbiamo pensato quindi di rivolgerci alle popolazioni civili agli intellettuali ai gruppi di donne di Madrid che cercavano di sottrarre i loro figli ad un inutile carneficina
Abbiamo cercato di parlare con i giovani
Che volevano impegnarsi a ricostituire il tessuto della convivenza per una società moderna in cui non ci sia più spazio nel seguito per chiusa a Termini
Come pulizia e temi
Siamo in un momento storico molto delicato abbiamo voluto e favorito la caduta dei muri
Abbiamo gioito della ritrovata unità dell'Europa ora dobbiamo dimostrare disse a per diventare cittadini del mondo
Proprio in questi giorni stiamo invece assistendo a rigurgiti di una violenza razzista che speravamo finita per sempre prendiamo le distanze inorriditi di fronte alle immagini dei Lager in Jugoslavia o degli scontri dirò stop
Ma non dimentichiamo che episodi di violenza intolleranza xenofoba mi sono avuto anche in tutti i Paesi europei
In Francia in Inghilterra in Spagna e anche su questa sponda dell'Adriatico
Nella nostra Italia dove pure l'afflusso degli stranieri e più contenuto che altrove
Nessuno di noi può dirsi al sicuro da simili degenerazioni
Dobbiamo tutti farci carico del problema e vigilare perché gli anni a venire saranno Carpet caratterizzati da Foro forti flussi migratori da sud e da est verso il Nord
Per questo dovremmo insegnare ai nostri figli apprezzare la diversità invece che respingerla
E far sì che l'albanese il marocchino possono essere integrati nella nostra società
Arricchendola con il loro contributo così come con molti emigranti italiani hanno arricchito quei Paesi nei quali furono costretti a trasferirsi per sfuggire alla miseria
Ora vitale gli atti che può essere considerato ancora un Paese disponibile non può venir meno alle proprie responsabilità di sostenere attivamente lo sviluppo dell'estate e del sud se l'ho fatto se non lo facessimo saremmo veramente delle persone che non hanno inteso il tema della solidarietà l'impegno dei singoli devi affiancarsi poi alla fermezza dei governi nell'usare tutta la forza delle istituzioni democratiche
Per schiacciare il razzismo e odio ogni altra forma di violenza e di intolleranza
Stiamo continuando un dibattito che stamattina abbiamo iniziato alla presenza di idee resti diversi rappresentanti con una tavola rotonda presieduta da Angelo per una sola
Abbiamo detto che la creazione dell'unione europea potrà andare un nuovo impulso agli scambi e ai contatti con i popoli i sviluppando il senso di appartenenza ad una cultura comune che può aprire la via ad un futuro di pace
Se ci fosse qui
Il nostro amico e grande estimatore
Dell'Europa che ha indicato il capitolo dobbiamo diventare cittadini del mondo noi davvero intorno al capitolo della pace potremmo davvero dare un contributo ho chiacchierato fin troppo dovrei ora divisi perché il movimento femminile presente a questa tavola rotonda che ha voluto con sé il proprio un ambasciatore un sottosegretario alla giustizia
Un senatore Franca Falcucci che per noi è un magister
Sia dato e fatto la capacità dato la capacità di intendere il senso delle nostre responsabilità
E della prospettiva democratica senatore Flaminio Piccoli che fra poco ci raggiungerà
Darei subito la parola quindi all'ambasciatore Massimo Castaldo per il proprio intervento
Grazie presidente e grazie anche al pubblico che così numeroso dimostra interesse per problemi che ci toccano molto da vicino
Il mare Adriatico e un piccolo mare che impone ai popoli che vi si affacciano vicini ma molto diverso per storia e cultura esigenze di cooperazione internazionale
Nei campi dei trasporti
Nei campi delle comunicazioni del turismo della pesca della difesa ambientale dell'emigrazione
Quando parliamo di Adriatico mare di pace non intendiamo soltanto una situazione negativa vale a dire l'assenza di guerra
Intendiamo indicare l'esigenza di un processo positivo di intese di cooperazione di cui la pace sulle sue sponde e condizione di base un tentativo di promuovere una cooperazione multilaterale fu avviata nel mille ottocento nel mille novecentottantotto
Che suscitò l'interesse anche di Paesi non propriamente rivieraschi ma che gravitano o possono tornare a gravitare su questo nostro mare l'Austria la Grecia e l'Ungheria
Purtroppo la crisi che ha investito due dei nostri vicini Jugoslavia e Albania a seguito del crollo del comunismo ha bloccato la nostra iniziativa sul nasce soprattutto la guerra civile nell'ex Jugoslavia e non soltanto un ostacolo alla soluzione dei problemi della scambio senza
è arrivata un'atteso senatore Flaminio Piccoli nostro grande
Riprendiamo il dialogo con l'ambasciatore
Castaldi Massimo Castan
Soprattutto alla guerra civile nell'ex Jugoslavia e non soltanto un ostacolo alla soluzione dei problemi della convivenza adriatica ma è anche una minaccia la nostra tranquillità vincendo etnico che ingolfa l'ex Jugoslavia
Riapre antiche ferite nei Balcani e suscita preoccupazione anche per Paesi vicini ma esterni all'area come l'Italia e l'Ungheria che hanno proprie minoranze in quell'infelice Paese
Per tutte queste ragioni la nostra attenzione oggi dolorosamente fissa sulle vicende jugoslave
Sono vicende di estrema complessità sulle quali cercherò di gettare qualche luce servendomi dell'esperienza accumulata in cinque anni vissuti in Jugoslavia
L'origine della crisi jugoslava gli appelli farle è il fallimento storico del comunismo delle cause profonde sono analoghe a quelle che hanno determinato la sua caduta in URSS e negli altri Paesi dell'ex campo socialista il trauma della caduta di un regime durato quasi mezzo secolo le difficoltà del trapasso ad un nuovo sistema politico ed economico
E le vicende tortuose della lotta politica che ne è derivata hanno innestato nella situazione conflitti etnici
Che hanno poi preso proporzioni impreviste e forse non volute da chi per primo li ha risvegliati a scopo strumentale
I regimi marxisti comunisti sono stati tra i regimi autoritari i più per Sarpi e meticolosi nel costruire pezzo a pezzo l'immagine che volevano dare di sé
Il paradosso che non mancherà mai di sorprenderci sono riusciti a scongiurare con successo che si applicasse alloro la massima di Carlo Marx Secondo la quali regimi vanno giudicati per quello che sono in realtà non per quello che è presente da noi ad esempio è sempre prevalsa la gente la tendenza aggiudicati i regimi comunisti per quello che dicevano di essere il successo ne hanno avuti comunisti jugoslavi dopo la rottura con Stati ad accreditare l'immagine di una virgola o agli azzurri dall'ISMU riassunta nella formula non allineamento autogestione federalismo si spiega
Si spiega anche con l'interesse di troppi aggredirci gli anticomunisti fin dall'inizio perché vi venivano la promessa di una breccia nel movimento comunista internazionale
I comunisti europei più tardi dopo la morte di Stalin
Perché vi vedevano un appiglio per rivendicare la loro autonomia e una prova da esibire della possibilità di un socialismo diverso connazionale dal volto umano
Senonché i comunisti jugoslavi la loro via al socialismo diversa dall'ENI Nismo non l'hanno mai trovata e qui sta il nocciolo della crisi del regime Titina
E per quel poco di esperienza che ho fatto negli anni passati in Polonia e in Unione Sovietica osa aggiungere che non l'hanno trovata perché non esiste
Il potere di un partito unico che per decreto della storia rappresenta la classe della società futura
E che pretende di essere investito del compito di preparare la società futura con autorità dittatoriale è incompatibile con la democrazia ecco gli ideali socialisti
Che aspirano ad essere all'Inzaghi con gli strumenti della democrazia rappresentativa delle sue libertà e dei diritti dell'uomo
Fra le due alternative non è non vi è terza via di mezzo
Quando giunsi in Jugoslavia all'inizio del mille novecentottantaquattro la facciata del regime dipinta con i colori attraenti della famosa triade non allineamento autogestione federalismo stava venendo giù a pezzi
E l'occhio spassionato scopriva nello sfondo un paesaggio di rovine non dissimile da quello di altri Paesi comunisti
Un'analisi delle rovine ossia del non allineamento dell'autogestione del federalismo sarebbe storicamente interessante ma richiederebbe tempo
Mi limito perciò soltanto a sottolineare che queste formule lungi dall'indicare una linea politica coerente
Mascheravano una situazione di insicurezza e un costante ondeggiamento
Che talvolta Quito e la ristrettissima cerchia dei suoi collaboratori non sono riusciti a controllare tanto che nel mille novecentosessantanove al mille novecentosettantuno
Sfocia in una profonda crisi poi politica da cui l'irrigidimento non riesce ad uscire completamente
Alla sua morte nel mille novecentottanta
Titolare sa i suoi successori mediocri burocrati di partito un edificio traballante
Comincia così il dopo Tito che dura fino ai nostri giorni che possiamo dividere in tre fasi
La prima fase di circa sei anni e disastrosa per il Paese
Prevale nella classe dirigente l'opinione che il sistema creato da Tito e da cartelli sia perfetto e che basterebbe farlo funzionare correttamente per uscire dalle difficoltà
Ma nessuno sa come far funzionare correttamente il sistema su questo argomento le opinioni più diverse si moltiplicano senza che sia possibile raggrupparle per tendenze o linee omogenee e quindi senza poter cerca di chiarire la situazione politica
Nessuno al vertice è in grado di prendere alcuna decisione gli organi supremi della federazione sono organi collegiali
Formati da rappresentanti delle sei repubbliche e delle due Province alto autonomia nei quali vige la regola dell'unanimità
Il che vuol dire che ciascun rappresentante il diritto del diretto vivo Tito il sistema poteva ancora funzionare non senza difficoltà grazie alla sua autorità mediatrice senza di lui non funziona più
Si pensi per fare un solo esempio che la banca centrale e governata da un organo collegiale in cui sono rappresentate le repubbliche le Province
Il quale non riesce a prendere alcuna decisione in materia di politica monetaria perché non trova mai l'unanimità
Intanto l'inflazione da due cifre passa tre e poi a quattro cifre
La crisi economica diviene pesante Tito aveva cercato di curarla con due rimedi peggiori del male
Per soddisfare le aspettative della gente portando il Paese verso i livelli dell'Europa occidentale cui tutti gli occhi sono rivolti consente un vastissimo invito indebitamento interni per comperare una casa un'automobile beni durevoli bastava dare un piccolo anticipo il resto della somma era versato dalle banche a tassi irrisori
Per cercare di rimettere in moto la produzione che stagna ricorrenti genti crediti esteri che non ottengono l'effetto voluto perché l'economia jugoslava
Gestita come l'economia degli altri paesi comunisti sulla base di criteri non economici non è in grado di mettere a frutto i crediti
I successori di Tito perdono in questi anni di immobilismo la fiducia della gente che non si sente governata il tredicesimo e ultimo congresso ordinario della Lega dei comunisti jugoslavi venticinque ventotto giugno mille novecentottantasei segna una svolta
No perché porti a qualche decisione ma proprio per l'inconcludenza dei suoi lavori
Prende forza nelle categorie dirigenti una corrente di pensiero pensiero assolutamente critica del sistema di Tino e che pone senza mezzi termini obiettivi di democrazia autentica e di economia di mercato
è questa la seconda fase di breve durata delicatissimo
Durante la quale la Jugoslavia avrebbe avuto bisogno dell'intervento e nell'assistenza politica ed economica della Comunità europea
La corrente rinnova Trichet che ha il suo epicentro in Slovenia riesce a portare all'approvazione definitiva novembre mille novecentottantotto
Attraverso una procedura lunga e tormentata un pacchetto di ventinove emendamenti costituzionali che praticamente a Diano lo smantellamento del sistema economiche politico costruito da Quito
Ma si scontra ha difficoltà crescenti
Da un lato infatti la maggioranza dei dirigenti jugoslavi si rende conto che gli emendamenti postulano in realtà la necessità di adottare una nuova costituzione e soprattutto che avendo la Federazione cessato di funzionare e necessario negoziare un nuovo patto di convivenza tra le nazionalità
Dall'altro si mettono in moto correnti subdole che pur facendo mostra di favorire il cambiamento coperta mentre lo sa portano e sorgono nelle Repubbliche impennate di nazionalismo locale che interferiscono col processo di rinnovamento
Il risorgere del nazionalismo locale che ha covato come UFO sotto le ceneri della repressione poliziesca finché è durata la dittatura comunista è un fatto quasi fisiologico
Perché le classi dirigenti delle repubbliche jugoslave per non essere travolte dalla caduta del comunismo si aggrappano all'unico sentimento popolare il nazionalismo locale
Il nazionalismo serbo in fra infiammato dei dirigenti del Partito comunista senza è il primo a manifestarsi quando ancora il regime comunista in piedi
Con una tale ampiezza e una tale violenza da premio da propagare ondate di paura nelle altre repubbliche siamo nel mille novecentottantotto
Con violenze di piazza organizzate dal Partito comunista e finanziate con denaro pubblico sono fatte cadere le dirigenze della Vojvodina del Montenegro e sostituito economica di di a Belgrado
Poiché lo stesso metodo fallisce in Kosovo dove gli albanesi scendono in piazza a difendere i loro dirigenti i comunisti serbi ricorrono all'esercito che impone con la forza i dirigenti voluti da Belgrado
Questi fatti avvengono durante l'approvazione delle modifiche costituzionali e quando qualche mese dopo i governanti delle repubbliche si riuniscono per decidere sulla nuova Costituzione e sul nuovo Patto di convivenza fare nazionalità
Voi compresi comprenderete che diventa inevitabile a questo punto che quando il capo del partito comunista serbo Milosevic in questa riunione chiede un rafforzamento della federazione
Le altre repubbliche sloveni in testa si trincerano dietro un progetto di confederazione molto sciocco
Si apre così una divaricazione che i comunisti serbi renderanno insormontabile precipitando la decomposizione della Jugoslavia come si spiega questo conflitto del nazionalismo serbo punto tutte le altre nazionalità
Perché la Serbia sola si è levata fino a ricorrere alle armi contro la ricerca di un patto confederale intrapresa dalle altre repubbliche
Alla radice degli eccessi del nazionalismo serbo vi è una questione drammatica
La questione del costo
Abitato quasi interamente da albanesi
La Provincia grazie al lento processo di decentramento del regime aveva acquistato a partire dal mille novecentosessantotto crescente al nudo autonomia e sfuggiva ormai di mano ai governanti serbi
Dovete sapere che nel mille novecentosettantaquattro con la nuova costituzione
Tito assegna un seggio a ciascuna delle due province autonome della Serbia lavori Gori nel Kosovo
Nell'organo supremo della federazione nella federazione nelle nella Presidenza della Federazione e quindi le due Province della Serbia si vengono a trovare sullo stesso piano delle altre repubbliche
E gli albanesi del Kosovo ne approfittano per rivendicare lo status pieno di Repubblica insomma è come se dessimo alla provincia di Viterbo il veto sul governo di Roma ecco le le le le provincia autonoma del Kosovo e della della Vojvodina diventando membri della presidenza hanno diritto di veto contro la Serbia
è in atto intanto danni un lento ma continuo esodo dal Kosovo dei serbi e dei montenegrini
In realtà lei sotto concerneva tutti anche gli albanesi e la causa principale ne era per tutti la mancanza di lavoro in una regione che è la più povera della Jugoslavia
Ma l'emigrazione mentre non incideva sostanzialmente sulla costrinse consistenza della maggioranza albanese dalla fortissima natalità anzi gli albanesi sono L'Unità nazionalità jugoslava con una forte con la natalità crescente mentre le le i gruppi etnici slavi hanno una parità decrescente al punto che gli albanesi sono due milioni che sono la terza nazionalità della Jugoslavia
Dopo i serbi e i croati
Si diffuse in Serbia il sentimento che il Kosovo culla storica dell'antico Regno serbo e sede dei santuari della Chiesa ortodossa serba
Fosse destinato ad essere perduto
Si accusarono gli albanesi del Kosovo di cacciare i serbi montenegrini per rendere la Regione etnicamente pura e di chiedere lo status di Repubblica per poi riunirsi all'Albania
Fu su questi sentimenti che fece leva il Milosevic per destituire tutta la dirigenza serba accusata di indecisione debolezza e prendere in mano il partito
Il Milosevic imposto la sua politica per il Kosovo sul presupposto che la soluzione della questione dovesse essere responsabilità nazionale di tutta la Jugoslavia
Presupposto necessario per due ragioni primo perché gli albanesi avrebbero potuto pur con difficoltà inserirsi in un'entità multinazionale più ampia e sentirsi cittadini jugoslavi
Ma non sentirsi serbi e assimilarsi a una collettività serba con la quale non hanno nulla in comune nella religione nella lingua nell'alfabeto nella storia
Secondo perché l'assistenza allo sviluppo del Kosovo esigenza vitale che sorpassa le deboli forze della Serbia
Dipendeva dal fondo federale di sviluppo cui contribuivano in misura maggiore le due repubbliche più ricche la Slovenia e la Croazia
In una conferenza della Lega dei comunisti jugoslavi ventotto trentuno maggio mille novecentottantotto
Egli ottenne a malincuore dai rappresentanti delle altre repubbliche l'assenso ad alcune limitate misure per ridurre l'autonomia del Kosovo
Il principio della responsabilità comune di tutte le repubbliche nella questione del Kosovo non poteva essere una via a senso unico
E so con portata la consultazione e il coinvolgimento dei governanti deve delle altre repubbliche nelle decisioni da prendere
Ma di questo il Milosevic non sicuro affatto prendendo quel primo assenso tenuto alla conferenza come carta bianca a fare di testa sua in breve volgere di tempo il Kosovo fu sottoposto a una durissima repressione
I suoi governanti furono restituiti e sostituiti con uomini di fiducia del Milosevic l'assemblea locale fu sciolta e alla Provincia fu applicato un regime di stato d'assedio che dura ancora oggi
Il regime comunista stava cadendo a brandelli e la repressione nel Kosovo andava contro la corrente che ormai prevaleva nel Paese e che mirava a da un'autentica democratizzazione del sistema politico e a un nuovo patto di tipo confederale
I Milos vincolati incontro quindi crescenti critiche d'opposizione specie in Slovenia e in Croazia egli rispose tentando il boicottaggio della stampa e delle merci del Nord
Il fossato tra la Serbia e il resto del Paese si allargò
Per le altre Repubbliche la politica autoritaria dei comunisti serbi significava il mantenimento del sistema con il rafforzamento dell'autorità centrale
Per consentire l'intervento militari ed economico nel Kosovo a spese di tutti
Era un ostacolo alla fuoriuscita dal comunismo e dalla crisi economica
Per il Milosevic la formula della Confederazione e la liberalizzazione del sistema era una minaccia alla politica di forza in Kosovo su cui ho fondato le sue fortune politiche
Come negare l'autonomia agli albanesi quando le altre nazionalità aumentavano le loro come ottenere l'appoggio militare economico nello sforzo di mettere al passo di posso quando i poteri della federazione già in declino venivano praticamente aboliti
Il conflitto tra il nazional comunismo serbo gravato dalle ipoteche o del corso e i nazionalismi delle altre repubbliche si avviava addivenire insanabile
Quando la secessione delle repubbliche che al Nord diviene imminente nel mille novecentonovanta il Milosevic e ricorre all'unica forza unificante è rimasta in piedi nel vecchio regime di Tino le forze armate
Si tratta di forze armate di un tipo sconosciuto alle nostre democrazie
Dal mille novecentosessantanove sono inserite nel sistema politico con loro rappresentanti nelle assemblee locali e federali e tengono conferenze politiche periodiche parallele ai congressi della Liga dei comunisti
Si tratta di forze armate ideologiche di un partito armato a fianco del partito
La democratizzazione del sistema politico e la nascita di una confederazione significherebbe il loro scioglimento in Rifondazione su basi diverse e molto più ristrette
D'altronde questa è una richiesta degli sloveni comincia ad avanzare fin dal mille novecentottantacinque
Nel novembre del mille novecentonovanta un gruppo di generali e di ex ministri federali quindi due anni fa
Che vorrebbe riportare la Jugoslavia ha ha creato un partito di Rifondazione Comunista
Che vorrebbe riportare la Jugoslavia alla situazione precedente alla rottura con Stalin
Quando la Federazione era di pura facciata sull'esempio sovietico e tutto il potere era centrato integrale
Nel gennaio del mille novecentonovantuno l'anno scorso il vertice delle forze armate ha reso pubblico un documento intitolato informazioni sulla situazione internazionale interno attuali e sui compiti futuri delle forze armate jugoslave
Il documento sostiene la tesi che il comunismo è crollato non già per sue debolezze interne ma ad opera dell'Occidente vale la pena citarne alcuni passi e cito per quanto concerne il nostro Paese in Occidente si è compreso che l'idea del jugoslavi Isma'e l'impegno di realizzare il socialismo hanno radici molto più profonde di quanto si era creduto e che la distruzione del socialismo in Jugoslavia non è la stessa cosa che in alcuni altri Paesi e per questa ragione che ci dobbiamo aspettare che l'Occidente cambierà i suoi metodi e lancerà un attacco più forti
E altamente importante per l'occidente di avere successo in Jugoslavia perché così avrà cominciato a spezzare un paese in cui ha vinto una rivoluzione auto
L'Occidente continuerà a dividere alle alla DIGOS Nadia accusando nel comunismo
La strategia dell'esercito è basata su una dottrina di guerra partigiana
In tutto il Paese sono state create unità territoriali di civili addestrati per la lotta partigiana e riforniti di armi alle quali l'esercito di riunirsi inazione
In Slovenia l'intervento militare fallisce perché la Repubblica etnicamente omogenea e le le unità territoriali partigiane anziché unirsi all'esercito aprono il fuoco contro di lui
Il Miloshi vi rinuncia per il momento alla storia alla Slovenia mo'vuol mantenere nella Federazione tutte le altre Repubbliche e sottopone quindi la Croazia un ricatto etnico
Senza Cabria vuole l'indipendenza la otterrà senza i suoi territori abitati da sei a qui l'intervento militare ha parzialmente successo perché l'esercito può unirsi con unità locali armatore limitatamente però alle zone abitate da serbi
Ma siffatto idee intervento identifica l'esercito con una et similia contro un'auto gli fa perdere il carattere di esercito federale e determina una guerra civile che poi con lo stesso metodo si estende alla Bosnia
I serbi sono stati subito accusati da tutti di perseguire l'antico disegno della Grande Serbia
E l'accusa a una parte di vero e può darsi benissimo che la soluzione finale di questa soluzione in cui usa guerra civile sia un qualche ingrandimento della Serbia ma l'ambizione del Milosevic e dei suoi seguaci non è l'acquisizione di qualche territorio è un'ambizione molto più grande
La ricostruzione da Belgrado della Federazione jugoslava
In cui la Serbia può trovare lo spazio adeguato alla propria statura e la cornice multinazionale necessaria a conservare sotto il suo dominio le sue popolazioni no slavi
Gli ungheresi della Vojvodina e gli abbagli e gli albanesi del Kosovo
Misurate con questo metodo le scuderie
Le vicende non sono state favorevoli al disegno politico del Milosevic dopo aver dichiarato di rinunciare alla Slovenia egli ha dovuto rinunciare anche almeno per ora la Croazia
E per qualche tempo ha parlato di una federazione comprendente le repubbliche meridionali
Poi vista la piega delle cose prese in Macedonia e in Bosnia e ha ripiegato su una mini federazione serbo montenegrina che si pone però come nucleo di aggregazione per le altre repubbliche
E intanto la guerra continua a mietere vittime distruggere cita campagna infrastrutture e industria cosa si può fare per riportare la pace nei territori dell'ex Jugoslavia
I rimedi dipendono dallo stadio del male e quando il male ormai molto avanzato come in Jugoslavia di rimedi ne restano ben pochi
La comunità europea e gli Stati Uniti si sono mossi con troppo ritardo
E per giunta in ordine sparso i popoli balcanici per esperienza millenaria
Sono sempre stati maestri nell'approfittare delle differenze tra le potenze che aspiravano a intervenire nei Balcani e nel giocare una potenza con l'altra
E questo hanno fatto ancora una volta e continuano a fare i serbi croati e bosniaci
Oggi che ambizioni Esterne di preponderanza nei Balcani non esistono più
Era imperativo in primo luogo mettere di fronte alle parti in conflitto all'Unità fermissima dei membri della comunità europea insieme agli Stati Uniti
Proprio per impedire quello che è successo che cioè i serbi si illude dissero di poter giocare gli Stati occidentali l'uno contro l'altro
Gli errori dei governi occidentali si spiegano con due ragioni
Da un lato sono stati sorpresi dalla caduta del comunismo che credevano solidissimo e hanno solo sottovalutato i segni di declino che pure venivano segnalati dall'altro quando il crollo è avvenuto occupati dai problemi strategicamente più impellenti dell'ex URSS e dell'Europa centrale hanno inizialmente negletto la situazione jugoslava
Adesso che si stanno impegnando maggiormente nella ricerca della pace rischiano di commettere nuovi errori se le decisioni che prendono sia un corno motivati e più che dalla volontà di giungere a risultati positivi sul terreno dall'interesse di dimostrare che fanno qualcosa al solo fine di placare le loro opinioni pubbliche indignate dagli orrori della guerra civile Jugoslavia che la televisione porta ogni giorno nelle loro case
Le pressioni diplomatiche e le sanzioni sono misure utili ma le navi che incrociano nell'Adriatico senza poter esercitare il diritto di visita costituiscono soltanto una grossa Spesal per i nostri orari
Le forze di interposizione delle Nazioni Unite non potendo effettuare alcuna azione di contrattacco servono pienamente allo scopo quando le parti hanno concordato la tregua
Poiché questo non è il caso in Jugoslavia l'ingente dei costoso contingente dei caschi blu
A oggi utilità limitata per di più in queste condizioni si presta ad essere strumentalizzato dai belligeranti
Come si vede nella questione del controllo delle artiglierie pesanti serve
La difesa armata di convogli umanitari che soddisfa le nostre naturali aspirazioni pacifiche ha pure portata limitatissima le scorte verranno permesse saltuariamente quando farà accomodai belligeranti
Nelle Nazioni Unite sono in grado di operazioni umanitarie generalizzate come si dovrebbe
Perché ciò richiedibili chiederebbe il dispiegamento di ingenti forze pronte all'offensiva su più fronti
Tanto varrebbe allora intervenire con azione armata coercitiva per imporre la pace
Ma questo non è possibile non solo perché avrebbe costi economici e in vite umane proibitivi
Ma anche perché al grosso prezzo da pagare non farebbe riscontro un obiettivo realmente conseguibile in una guerra civile frammentata come quella jugoslava
Un Regolamento e la pace devono essere consentite liberamente dall'Atac
Sotto pena della ripresa delle ostilità non appena la forza militari internazionale fosse ritirato e questa è un'esperienza negativa che noi già abbiamo fatto a Cipro
Per noi che viviamo in pace in una cultura che giustamente rifiuta la violenza e molto doloroso ricordarci che purtroppo la violenza fa parte della nostra natura
Che la storia è tragicamente bagnata di sangue e che vi sono congiunture come quella jugoslava in cui la violenza finisce con l'essere un fattore necessario per giungere a un Regolamento
Forse il modo più efficace di abbreviare quest'altra tragedia è di consentire che le parti in conflitto acquisiscano la parità quanta situazione militare in modo tale che si crei un equilibrio e i contendenti
E in specie gli aggressori senza più la loro schiacciante superiorità perdano la speranza di conseguire la vittoria finale e siano indotti a trattare soluzioni compatibili con gli interessi fondamentali di tutti
Mentre il Fronte Unito occidentale va mantenuto fermamente occorre ristabilire contatti con alcune categorie della società serba
E cosa che andava fatta per tempo ma che vale la pena tentare ancora la serba la Serbia non è un monolite vi sono i militari di cui ho detto e nostalgie comuniste
Che non sono completamente d'accordo col Miloshi dice perché vorrebbero ricostruire la federazione ma senza la prevalenza serba
Vi è la destra nazionalista detta cercando di prende le distanze dal Milosevic vi è un movimento per la democrazia intorno al periodico Brehme
E infine vi è l'intellighenzia che in Serbia come d'altronde in tutti i Paesi slavi dell'Europa centrale ha un peso sull'opinione pubblica che da noi è sconosciuto
Ne è prova che alla carica di presidente della mini federazione serbo Moni montenegrina si è voluto eleggere uno degli scrittori più prestigiosi Kostic
In questi giorni i costi ci ha dichiarato in polemica con i seguaci del Milosevic
Che la Serbia risolverebbe meglio i suoi problemi nella democrazia
Io concordo pienamente con la tesi sostenuta dalla nostra Presidente che bisogna prendere contatti con le varie categorie di quel Paese e tra l'altro con le donne perché lì c'è una forte unione di donne serve a Belgrado che sono contro la guerra
L'Italia dovrebbe riprendere in il dialogo con gli intellettuali serbi a livello non ufficiale
Esisteva una commissione mista di storici italiani jugoslavi che svolgeva un lavoro utilissimo
Ma non è più in funzione dal mille novecentottantacinque per la mancanza di un piccolo finanziamento che consenta di invitare in Italia gli storici serbi i quali si sa sono in condizioni finanziarie prego precario
è importante cercare di convincere scrittori e studiosi che fanno capo all'Accademia serba delle scienze o all'università
Delle responsabilità che hanno di opporsi alle propagande che si alimentano per eccitare gli odi etnici di evocazioni distorte di vicende drammatiche del passato vicine e lontane
E assicurarli che l'Italia è sensibile agli interessi legittimi della serie
Importi in particolare per quanto riguarda la questione del costo la cui soluzione è possibile solo ridando alla Provincia la sua piena autonomia e libertà in un sistema democratico
Ed è sensibile all'interesse della Serbia di proteggere le sue minoranze negli altri negli altri Paesi
Grazie grazie
Grazie ambasciatore Massimo Castaldo
Do immediatamente la parola la senatrice Franca Falcucci
Sia formulato questo tema
Ha voluto dare essenzialmente una testimonianza dell'arte ottimismo della volontà
D'altra parte senza ottimismo della volontà come si potrebbe dire
Soprattutto agire
In questo mondo
Che sembra attraversare un momento
Se non di smarrimenti accerto di grande incertezza
Dalla puntuale
Ricostruzione delle vicende che ha fatto l'ambasciatore Castaldo
Abbiamo credo potuto cogliere
Con me alle antiche problematiche della convivenza nella penisola balcanica si sia aggiunto un fattore che ora sta sviluppando tutte le sue conseguenze
Il fatto cioè che il comunismo e non solo IMI e Jugoslavia ma in tutta l'area dell'Europa dell'Est sì ha bloccato
Almeno in larga misura o ha tentato di bloccare ogni processo culturale alternativo
Sicché mentre l'Europa occidentale
Riflettendo sulle esperienze drammatiche della guerra
E con una volontà fatta insieme di disperazione e di speranza
A progettato
L'unico disegno politico pacifico di questo secolo
Cioè il tentativo non è un'utopia è un processo difficile e vediamo e stiamo vivendo quanto sia difficile ma mentre se ne riflettiamo
L'equilibrio militare
L'equilibrio nucleare
A editato forse per lo scoppio di una guerra distruttiva del pianeta esso di per sé non ha prodotto un progetto politico mentre il progetto di unificazione dell'Europa
Di Stati nazionali che hanno ciascuno una storia e una cultura forte
Una una tradizione che forse guardando in astratto potrebbe sembrare
Difficilmente dirlo così ai doni a passare attraverso un processo di integrazione l'Europa e dobbiamo essere orgogliosi di questo i democratici cristiani europei del dopoguerra De Gasperi Schuman Adenauer
Hanno prospettato per l'Europa e forse non solo per l'Europa
L'unica ipotesi di convivenza pacifica
Fatta basata non esclusivamente sull'assenza di guerra
Ma sullo sforzo di costruire un tipo di convivenza all'interno e tra i popoli diversa ed alternativa rispetto a quella degli Stati nazionali
Che la cui esasperazione nazionalistica scatenato all'interno degli Stati stessi la involuzione antidemocratica
Facendoci quindi comprendere la connessione inscindibile
Tra solidarietà internazionale
Tra convivenza positiva non appena coesistenza convivenza positiva fra popoli e Stati diversi effettive possibilità di sviluppo della libertà e della democrazia all'interno degli Stati
Questo è il progetto Europa non l'utopia Europa
E le difficoltà con le quali oggi noi ci dobbiamo misurare perché una faccia e la crisi jugoslava l'altra faccia del problema e la crisi dell'euro
La questa difficoltà sta a dimostrare che il cammino che abbiamo intrapreso è un cammino Baldo può sembrare paradossale
Valido appunto perché è difficile
E allora noi possiamo contribuire a far sì che l'Adriatico diventi una mare di pace
Non solo tentando forse troppo tardivamente
Di guardare con più attenzione con più come dire capacità di analisi e di valutazione dei problemi dell'area balcanica sui quali peraltro non mi sento sufficientemente e idonea ad intervenire ma l'ha già fatto l'ambasciatore e penso che lo farà con la competenza e il prestigio che gli è proprio l'onorevole Piccoli io mi soffermo molto rapidamente
Sull'altra faccia della medaglia cioè sulla crisi del processo di unificazione europea perché stiamo attraversando questa crisi il discorso sarebbe credo molto lungo ma certo che la crisi dell'Europa dell'Est è ha sorpreso il processo di integrazione europea per così dire in mezzo al guado cioè mentre stavamo avviandoci verso la strutturazione dell'Europa dei dodici anche in termini istituzionale in termini più politici economici eccetera la crisi dell'Europa dell'Est e ci ha posto di fronte a problemi enormi c'è un atto la la soddisfazione di vedere aprirsi anche per quest'area dell'Europa la possibilità di essere parte attiva di questo progetto ma anche una enormità dei problemi
Politici economici culturali che se non giustificano fanno comprendere le le problematicità
Che travagliato in questo momento i governi i parlamenti le forze politiche i popoli
Eppure queste è l'unica alternativa a mio avviso per evitare sia in Europa e non solo dell'Est
Ma anche nell'Europa occidentale il prevalere di processi di disarticolazione che diventa non rapidamente processi di disgregazione
E quando i processi di disgregazione avvengono sul livello internazionale nel rapporto fra i popoli
Forse dischi eleganti
Di egoismo politico di agonismo economico di egoismo sociale e si crea così quelle si creano così quelle intenzioni di cui con difficoltà coi governi riescono a recuperare i rischi e questo allora ci ammonisce sulla esigenza
Che il la politica di integrazione dell'Europa non sia considerata e non sia come di fatto avvenuto avviene più di quanto non sia reale auspicabile opportuno un processo che vede coinvolti i governi parlamenti
Una parte delle classi politiche o economiche
Ma richiede una consapevolezza dell'opinione pubblica
Una con come dire una sollecitazione da parte della stessa opinione pubblica nei confronti dei parlamenti e dei governi unico ragionamento a marciare in questa direzione
Perché senza questo raccordo fra la coscienza civile dei popoli e l'azione dei governi il processo di integrazione europea non può avvenire quello che sta avvenendo in questi giorni anche sotto il profilo della politica monetaria economico eccetera sulla quale non mi soffermo è abbastanza indicativo
Allora l'ultima riflessione che voglio fare è proprio questa sul ruolo dei partiti
Sul ruolo dei partiti anche per quanto riguarda questo aspetto del problema che non è un problema in più non è un problema
Come dire d'immagine o di prospettiva lontana De Gasperi ci ha insegnato che la politica interna nazionale deve essere inquadrata nella politica estera
E questo significa non solamente che i governanti devono fare una politica nazionale guardando al quadro internazionale
Significa maturare la coscienza dei cittadini alle problematiche che oggi non sono più solo nazionale
E qui forse dobbiamo dire che anche noi come partito avremmo potuto ho dovuto fare di più e in ogni caso questo è un impegno che oggi ci richiama fortemente a questa esigenza
Far comprendere cioè ai cittadini che cosa significa costruire l'Europa quali sono le implicazioni positive quali sono le conseguenze
Delle suo possibile
Fallimento ora siamo tutti sospesi ad attendere il referendum
Francese e domani in qualunque momento potremmo essere legati alle oscillazioni dell'opinione pubblica di questo o di quel Paese che cosa vuol dire questo che se non si crea nella coscienza denti europei siano italiani o tedeschi o francesi
Che i loro problemi che vanno considerate concretamente sono indispensabile da una visione più ampia e da uno soluzione più ampia
Il rischio è che neanche i problemi interni il proprio lavoro adeguata soluzione perché può fare questo se donne le grandi forze politiche questa dunque non il loro potere ma la loro responsabilità
Ecco quindi mi impegno che ne deriva per noi soprattutto democratici cristiani
Che siamo stati a allora ritiene di questo progetto e cose di cui dobbiamo certamente essere orgogliosi ma che non può sostituire la responsabilità delle generazioni presenti
La generazione che ci ha preceduto ha avuto l'intelligenza e il coraggio di proporre un cammino stanno io ora affrontare i problemi e le difficoltà che il suo presente olio quindi dire che la la pace nell'Adriatico non si risolve solo all'interno della penisola balcanica
E questa mattanza che costituisce un dramma per quei popoli e che segna una sconfitta politica per l'Europa
Deve trovare il suo punto di forza in un superamento della crisi dell'Europa occidentale in un rafforzamento di un Progetto che trovi la convinzione il consenso dell'opinione pubblica
E d'altra parte come possiamo in Coppa concordo pienamente con quello che diceva ieri il presidente De Mita dobbiamo restituire credibilità alla politica
Ma come si restituisce credibilità alla politica senza progetti di grande respiro
Quando i partiti stanno indicare un progetto di grande respiro allora si creino le convinzioni e le possibilità di una convergenza del particolare verso il generale ma quando ricevi incidiamo ciascuno
Nel proprio isolamento del proprio coi Isma'di categoria oggi popolo o di partito o di potere cade ogni possibilità di progetto politico e finisce la politica
Ora noi abbiamo non in astratto ma in concreto un Progetto e uno a responsabilità
Marciare in questa direzione
Discutere fra di noi di queste cose creare tra noi i partiti politici e l'opinione pubblica la consapevolezza di che cosa è in gioco perché non illudiamoci che certi processi di disgregazione
Possono restare isolati
E immaginare che siccome noi qui siamo sull'altra riva dell'Adriatico queste cose da noi non accadrebbero mai
Perché certi processi hanno una loro logica
E se noi abbiamo smarrito il senso della razionalità sarà la logica della irrazionalità prevalere all'interno dei Paesi e nella stessa comunità europea
Ecco perché allora questo è un momento che non deve essere di scoraggiamento anche se qualche volta e credo forse più di qualche volta questo senso dis
Scoraggiamento questo senza di
Vivere un momento di grande incertezza ci può prendere dove i dobbiamo essere consapevoli che viene la possibilità di far trionfare la ragione
E che questo però richiede un impegno di coerenza di intelligenza politica e anche di disponibilità al sacrificio perché senza sacrificio non si costruisce nulla nella vita personale né nella vita collettiva
Grazie assieme attrice ho immediatamente la parola l'onorevole Daniela Mazzucconi sottosegretario alla Giustizia
Io devo parlare a questa tavola rotonda credo che sia presto detto
Il mio è un intervento più Utica Rutter e tecnico volto ad affrontare un tema che riguarda gli strumenti con cui affrontare oggi il problema
In generale diciamo così delle migrazioni comunque dei grandi flussi che giungono in questa parte del loro OPA o a seguito delle delle guerre attualmente in corso oppure a seguito anche di altri squilibri economici perché giustamente diceva Maria Luisa cassa Maniago
Sarebbe bello camminare verso un'utopia che quella dell'essere cittadini del mondo ma camminare verso un'utopia ha sempre bisogno di passaggi intermedi e credo che uno dei compiti
Della politica sia proprio queste o la capacità di coniugare la realtà la pragmaticità la quotidianità con queste Utopie con questi grandi ideali in modo da rendere ogni giorno più vicino l'ideale l'utopia
Ma nello stesso tempo non scontrarsi con la storia e con la gente che cammina nella storia
Perché questa dell'essere cittadini del mondo io ho avuto modo di dirlo più volte se possono Utopia solo proclamata alla fine sarebbe un'utopia che rischia di allontanare i cittadini da questa affermazione così bella che ci viene dal mondo antico
Perché è questo basta vedere cosa accade in questi giorni in Germania basta vedere che cosa accade talvolta anche in Italia
Per capire che non basta la proclamazione del valore se noi non troviamo tutti quegli strumenti che ci consentono di avvicinarci al valore senza creare rispetto alla gente che vive la sua quotidianità quei problemi tutti i giorni
Una avversione verso qualcosa che non capisce perché in fondo il cammino del politico e anche aiutare la gente a capire
Questo dei grandi ideale proclamato del grande ideale annunciato e così è credo per tante questioni che riguardano la politica estera e così è
Per questo nuovo grande fenomeno qui assistiamo ormai da molti anni e che ci pone in contatto noi cittadini di una piccola repubblica coi cittadini di tante repubbliche di tanti Stati
Che non pensavamo mai di vedere e coi quali non pensava mai di entrare in contatto allora anche la legislazione sui problemi sui grandi problemi
Delle migrazioni dei flussi dei rifugiati politici è una legislazione che deve interessarci perché è uno degli strumenti concreti
Che ci consente anche di dare una soluzione una risposta ad alcuni dei problemi che vengono affrontati poi senatore piccoli riprenderà sicuramente il filone della riflessione politica
La mia riflessione invece e più circoscritta
Però vuole dare appunto una prospettiva una possibilità anche l'operato della Democrazia Cristiana
In ordine appunto al trovare questi strumenti per risolvere alcuni dei problemi oggi noi siamo di fronte a una migrazione che ha cambiato molto i suoi aspetti iniziali o meglio siamo di fronte a una migrazione dove i problemi politici e problemi economici si saldano
In fondo fino qualche anno fa fino a prima che scoppiasse ero questi eventi sia nell'Europa dell'Est sia nell'Europa balcanica
Noi dicevamo in fondo la migrazione è e senza nasce essenzialmente da problemi di carattere economico i popoli dell'Africa del Nord i popoli dell'America Latina i popoli dell'Asia si muovono perché vedono qui scintillare
Una civiltà che sembra dare tutto subito e in fretta
E da queste sacche di povertà si muovono verso l'Europa oggi il problema immigrazione molto diverso ce lo dicevano bene gli interventi che mi hanno preceduto oggi anche i problemi politici
Sono molto più determinanti in ordine alla migrazione di quanto forse non erano alcuni anni fa o non erano almeno nelle analisi che in Italia si facevano alcuni anni fa
Perché in fondo le motivazioni politiche erano sempre considerate secondarie rispetto al problema dei flussi migratori
E soprattutto le motivazioni politiche erano più connesse alla grande questione della richiesta del diritto d'asilo e ai rifugiati politici e non invece ad altri problemi di grandi migrazioni di grandi flussi che avevamo oggi invece noi ci troviamo di fronte a una migrazione dove le motivazioni politiche le motivazioni economiche si saltano
E siamo di fronte anche a un'altra situazione oggi l'Occidente industrializzato può assorbire solo una parte di questi flussi migratori
Siano connessi con eventi straordinari come è stato per gli albanesi lo scorso anno siano invece connessi con una maggiore ordinarietà
Di migrazione allora bisogna credo affrontare il problema innanzitutto da un'ottica che non può più essere solo italiana
Bisogna arrivare come Europa e qui il ruolo dell'Europa importantissimo a fare una politica coordinata sulla questione delle migrazioni e soprattutto una politica coordinata rispetto alla cooperazione allo sviluppo questi sono un po'i due capisaldi che dovrebbero guidare la nostra politica nei prossimi anni
Una politica coordinata dell'emigrazione una parte dei Paesi europei ha sicuramente affrontato seppure talvolta in termini anche discutibili il pro
Prima per esempio della difesa delle frontiere soprattutto della difesa delle frontiere più a rischio e mi riferisco per esempio il Belgio la Germania la Francia ai Paesi Bassi a Lussemburgo che voi sapete hanno stretto nell'ottantacinque
L'accordo di Schengen
è anche vero che questo è un primo inizio tuttavia io ho partecipato recentemente c'era anche Maria Luisa cassa maniaco a un seminario del Parlamento europeo su questi temi
In realtà tutti i paesi europei sono oggi in grande difficoltà anche Paesi che sembrano forti come la Germania come la Francia
Trovano di giorno in giorno non solo problemi di convivenza come appunto ci dicono le cronache ma trovano anche dal punto di vista legislativo delle difficoltà enormi a trovare delle soluzioni
Che tengano conto da un lato delle richieste anche giuste di questi popoli che si muovano e dall'altro dei problemi interni che pure sono molto forti
E poi la questione della cooperazione allo sviluppo anche la cooperazione allo sviluppo io credo che non possa più essere considerato un problema solo di carattere nazionale ma ci siamo abituati a considerarlo tale e ci siamo anche abituati a immaginare che il mutamento dalla politica alla se la cooperazione allo sviluppo debba avvenire punendo in qualche modo i Paesi che non rispettano le libertà fondamentali diritti fondamentali dell'uomo
E invece e questa cooperazione dovrebbe spostarsi verso Paesi amici o che ritengono in qualche modo di poter dare una risposta a questo problema della delle migrazioni cioè quasi a dire se facciamo la cooperazione non dico solo nei Paesi dell'Africa del Nord ma per esempio anche in Albania tanto per citare una nazione che interessa forse di più questa tavola rotonda allora evidentemente abbiamo immaginato che riusciamo a bloccare in qualche modo i flussi migratori ora questo è parzialmente vero ma anche qui io credo che se la soluzione sarà solo nazionale
è una soluzione di corto respiro di scarso respiro abbiamo bisogno anche qui io credo come Europa di fare una riflessione
Complessiva su questa questione della cooperazione allo sviluppo che resta uno dei cardini fondamentali perché se è vero che noi abbiamo delle difficoltà
Nell'affrontare il problema di grandi flussi migratori
è altrettanto vero che in questo momento delle politiche disorganiche in ordine alla cooperazione allo sviluppo ci impediscono di affrontare il fenomeno alle radici questo è un fenomeno che essendo epocale e quindi non possiamo immaginare che una legislazione più o meno restrittiva ci libererà di questo fenomeno essendo di fronte a un fenomeno epocale abbiamo bisogno di è incidere sulle cause in un modo molto più cogente di quanto non sia stato fatto fino ad oggi
Se voi pensate che
Rischiamo di dover affrontare un po'il il problema
In termini assoluto assolutamente improponibili dal punto di vista numerico vi rendete conto come sia profondamente vero quello che sto dicendo e cioè che bisogna intervenire sulle cause
Se voi in immaginate che i paesi del nord grosso modo oggi hanno settecentoventotto milioni di abitanti prevediamo nei prossimi quindici anni un incremento di cinquanta milioni
I paesi in via di sviluppo inglobando un po'tutto e comunque tutto il bacino del Mediterraneo
Daranno sull'incremento di novecento milioni di persone quindi solo l'incremento dei paesi in via di sviluppo sarà superiore all'attuale popolazione detta delle dei paesi del nord e all'incremento che questi avranno nei prossimi cinquant'anni ora capite che una un fenomeno di queste dimensioni non può che essere affrontato alle radici
A questo poi noi dovremo aggiungere comunque questi movimenti improvvisi che come è accaduto nel caso per esempio dell'Albania e come accadrà nel caso Yukos aria e probabilmente in misura un po'minore
Dai paesi dell'Est ecco questi fenomeni così improvvisi tenderanno o se non affrontiamo il problema alle radici
Ad aggravare ancora la situazione comunque dell'Europa in particolare dell'Italia che per la sua posizione geografica non può non essere considerato un punto di riferimento fondamentale eh io dico sempre in proposito non è solo un problema di frontiera è un problema anche di posizione
E mi ha sempre molto confortato in questo seminario che abbiamo fatto a Bruxelles
Sentire come la Grecia problemi analoghi ai nostri rispetto al passaggio rispetto anche allo stanziamento di queste nuove di questi nuovi flussi migratori così consistenti
Paolo perché anche la collocazione geografica della Grecia pur con condizioni economiche profondamente diverse dalla nostra
Pone in qualche modo questo problema allora credo che qui dovremmo quanto meno renderci conto di un'altra cosa essendo un fenomeno che può essere analizzato in parte con la RAI che analisi di tipo economico
Che veniva fatta qualche anno fa in parte con una nuova analisi più di tipo politico ecco io credo che dovremmo avere molto il coraggio di affrontare questo tema con una grande duttilità legislativa
Questo viene anche oggi ripetuto da più parti noi siamo tendenzialmente un Paese che molto resti io a una duttilità legislativa anche se siamo un Paese molto prolifico dal punto di vista delle leggi tendenzialmente immaginiamo che si debba andare verso un sistema rigidamente codificato non a caso questo il sistema dove la burocrazia in fondo e il nostro è un Paese il paese dove la burocrazia ha fondamentalmente maggior potere
Allora di fronte a fenomeni così a fenomeni sempre nuovi
Dobbiamo avere il coraggio di avere una legislazione duttile il che non significa una legislazione ingiusta perché l'abbiamo già avviato un processo legislativo con la legge trentanove del novanta e ancora prima con altre leggi però che cosa è accaduto siamo stati i primi a violare queste leggi la vicenda degli albanesi dimostra che c'è stata
Evidentemente di fronte a un problema esplosivo una evidente violazione di queste leggi non solo rispetto a chi già era venuto ma anche discriminando all'interno dei gruppi stessi di albanesi non tutti gli albanesi che sono venuti in Italia dal punto di vista legislativo di applicazioni
Delle circolari ministeriali sono stati trattati allo stesso modo in prima battuta per esempio l'assoluta casualità
Del punto di entrata in Italia ha determinato trattamenti diversi chi entrava a Trieste non era come chi entrava Brindisi questo dal punto di vista proprio dell'applicazione
Ha rivelato come non solo c'è stata una violazione della legge trentanove rispetto a quanto era accaduto prima con altri immigrati ma addirittura all'interno dello stesso gruppo
Etnico abbiamo usato due pesi e due misure allora quando dico duttilità delle leggi non dico che la legge può essere usato può non essere usata discrezionalmente perché un altro degli elementi da abolire rispetto alla legislazione che riguarda l'immigrazione è questa questione
Della discrezionalità
Perché crea delle ingiustizie enormi
Ma quando dico duttilità dico la capacità del legislatore e la capacità nostra come partito i sapere conoscere il fenomeno nelle sue sfaccettature sempre nuove per essere all'altezza delle risposte che il fenomeno richiede ora io non voglio soffermarmi a lungo su una serie di problemi aperti che noi abbiamo sono problemi aperti però anche qui che riguardano sì l'Italia ma torno a ripetere che non possono più riguardare solo l'Italia
Per esempio cito un problema che qui mi pare più importante la questione del reinserimento degli immigrati noi tendiamo a immaginare così nell'immaginario collettivo ma è così spesso anche nell'immaginario del legislatore
Che in fondo l'immigrato si sposta il rifugiato politico si sposta per diventare stanziale
Non è così
E spesso le cause che determinano una uno spostamento di etnia
Dopo qualche anno non sono più tali allora il problema del reinserimento degli immigrati io li chiamo genericamente così poi
Caso mai dirò qualcosa anche sul diritto d'asilo è un problema che va affrontato e credo che proprio la il caso della Jugoslavia dell'Albania
Siano uno degli esempi più chiari abbiamo questi movimenti di popolazione che si sposta essenzialmente oggi per motivi di sicurezza
E che una volta risolti i problemi politici di quelle aree potrebbe ritornare ma il problema del reinserimento è un problema
Che non è affrontato ancora oggi nella nostra legislazione tant'è vero che tendenzialmente noi abbiamo immaginato una legislazione che per quanto immaginaste dei permessi di soggiorno temporanei
Tutto sommato andava verso dei permessi di soggiorno abbastanza stabili che potessero essere rinnovati ed è sembrato questo un atto di grande umanità ecco
Probabilmente per il timore di essere accusati di voler mandare via le persone che c'erano l'abbiamo tenuto conto invece di esigenze diverse che all'interno dei fenomeni migratori tuttavia esistono ecco questo è uno degli esempi un altro degli esempi sui quali bisognerà riflettere in ordine alla Register al fatto di legiferare era questione che riguarda l'espulsione voi sapete in questi giorni
L'escussione dei non aventi diritto a stare in Italia voi sapete in questi giorni è stato ritirato un decreto che era stato reiterato tre volte e che era conosciuto fondamentalmente come decreto Boniver
In questo decreto c'erano alcune norme utili alcuni norme che erano anche in violazione di diritti costituzionali i ministri interessati
Mancino e Martelli hanno pensato meglio ritirare questo decreto immaginare un disegno di legge organico proprio sulle materie di cui stiamo parlando in modo da dare alcune risposte complessive a questi problemi tuttavia il problema dell'espulsione è un problema che resta e resta perché è anche vero che esistente un diritto per la nazione in cui viviamo ad essere garantita ed esiste un diritto per gli immigrati a qualunque titolo di essere garantiti allora la questione delle espulsioni va affrontata e anche questo però noi non possiamo avere una legislazione diversa da quelli di altri Paesi europei
Ancora cito solo a caso da un lungo elenco che abbiamo fatto il problema della repressione mi della della repressione del lavoro nero elevazione degli obblighi contributivi è un altro dei problemi che va affrontato
Informa come in passato è stata fatta per i lavoratori italiani ma questo è un problema
Reale ed è un problema che evidentemente anche qui riguarda tutti i Paesi europei ma è un problema su cui siamo a livello italiano abbastanza sguarniti anche qui si è creato una disparità una differente trattamento tra aree ricche aree povere del paese allora io credo che un partito come la Democrazia Cristiana per esempio su un tema di questo genere non può essere insensibile e ancora la correttezza dell'informazione all'estero qui c'è tutto un problema che riguarda le nostre ambasciate all'estero che riguarda i nostri consolati qualche volta
Non c'è un'esatta conoscenza di che cosa accade venendo in Italia allora diventa molto importante promuovere una campagna di conoscenza nei paesi di provenienza
E ancora va affrontato seriamente anche in termini legislativi la questione della tutela di ogni forma di discriminazione razziale ed ogni forma di xenofobia questo problema essenzialmente culturale
Io so che i problemi culturali non possono essere affrontati solo con leggi più o meno repressive però è anche vero che dobbiamo oggi affrontare questo tema guida vicino perché comincia a pensare che ci siano strati della popolazione nel cui immaginario tutto sommato
Non esiste la discriminazione razziale ora xenofobia come forma sbagliata di comportamento e allora anche qui dobbiamo chiederci come camminare verso una Tour una cultura non discriminante non xenofoba guardate che il problema non riguarda più come sembrava qualche anno fa il problema
Degli immigrati dell'Africa del Nord perché erano di colore nero ci sono dei comuni della civilissima Lombardia che cominciano a rifiutare i ragazzi albanesi che sono arrivati lo scorso anno quindi il problema è problema
Complessivo molto più ampio certo poi anche qui dovremmo leggere tutte dovevo vedere tutte le garanzie sia per la popolazione italiana sia per la popolazione straniera però è molto importante agire agire subito su questo
Un'ultimissima questione che vorrei affrontare
è accanto al discorso generale dell'integrazione la questione del diritto d'asilo
Noi abbiamo avuto un incremento altissimo delle domande e di diritto d'asilo sia in relazione ai fatti che appunto riguardavano il bacino del Mediterraneo
Sia però anche in relazione al fatto che siccome è più difficile comunque utilizzare le norme che riguardano l'immigrazione la richiesta di diritto d'asilo diventa una forma alternativa laddove l'immigrazione sembra non è possibile
è
E certo che quindi dobbiamo anche garantirci dal fatto che il diritto d'asilo venga che si abusi della richiesta diritto d'asilo
E tuttavia mi pare molto importante anche qui fare una riflessione oggi dico avviare una riflessione politica che non significa evidentemente immediatamente
Andare verso una riforma legislativa ma una riflessione politica io credo come Partito dobbiamo metterla a tema
Voi sapete che sostanzialmente da noi vige per quanto riguarda la questione del diritto d'asilo la norma lo spirito sancito dalla Convenzione di Ginevra
Dove a può chiedere il diritto d'asilo chi ha una persecuzione individuale per motivi di razza di lingua di religione di appartenenza a gruppi etnici eccetera
Ora le recenti vicende soprattutto che riguardano quest'area dell'Adriatico di cui ci stiamo occupando ci hanno dimostrato come evidentemente questo sia un concetto ristretto del diritto d'asilo perché in fondo
Degli albanesi che sono venuti e sono rimasti in Italia o degli jugoslavi che degli abitanti della ex Jugoslavia che vengono in Italia noi non possiamo immaginare che si possa applicare la norma della persecuzione individualizzata perché non è persecuzione individualizzata e allora forse dovremmo riflettere più attentamente e su una affermazione io cito testualmente dalla convenzione dell'organizzazione
Dell'unità africana che riguarda i rifugiati dell'atto che che amplia questo concetto mi pare molto importante lo avvicina un concetto contenuto nostra costituzione
Dice la convenzione dell'Organizzazione dell'unità africana
Ogni persona che a causa di aggressione esterna occupazione dominio straniero o gravi turbamenti dell'ordine pubblico in tutto o in una parte del Paese di origine di cittadinanza
E obbligata ad abbandonare la propria residenza abituale per cercare rifugio in un altro luogo fuori del paese di origine o di cittadinanza
A diritto a chiedere il diritto d'asilo quindi ogni persona indipendentemente da una persecuzione di carattere individuale voi sapete che la nostra Costituzione all'articolo dieci
Ci dice che fondamentalmente il diritto d'asilo doveva essere concesso allo straniero cui è impedito nel suo Paese l'esercizio delle libertà democratiche garantite ai cittadini dalla Costituzione
E allora ecco qualche riflessione in più su cosa vuol dire oggi alla luce delle recenti vicende che anche hanno riguardato quell'aria del mondo in cui noi viviamo forse una riflessione diversa su che cos'è il diritto d'asilo su chi è il rifugiato politico su chi ha diritto a chiedere appunto il diritto d'asilo qualche riflessione in più dovremmo farla
Senta precipitarsi verso norme legislative avventate però davvero facendo una riflessione diversa e nello stesso tempo trovando quei meccanismi che pongono il diritto d'asilo al riparo da abusi o in qualche modo che consentano col diritto d'asilo di celare
Forme diverse di immigrazione
Allora ecco io credo che questi siano i problemi che noi come democrazia cristiana dobbiamo chiedere che vengano affrontati in ordine al problema di questi grandi movimenti
Di popolazioni a cui oggi assistiamo sapendo che certo le risposte sono molteplici sono risposte natura economica sono disposti natura politica sono risposte natura giuridica
Però credo che non possiamo tirarci indietro rispetto a questa richiesta che ci viene dei tempi in cui viviamo e credo anche che in fondo se noi vogliamo andare verso il discorso anche questa è una utopia ma è un'utopia bella che c'è evocato dal titolo di questa tavola rotonda cioè di Adriatico mare di pace lo dobbiamo camminare in questo senso cioè capendo cercando di capire i fenomeni nuovi che affronti a che vengono che ci vengono davanti cercando di dare risposte legislative cercando di chiedere all'Europa nuovo voi Italia come soggetti attivi
Quelle risposte complessive e comunitarie che devono essere dati su questi problemi io credo che la viatico dicevo prima a un'intervista forse il Mediterraneo nella sua completezza ancora di più
Ha davvero questa vocazione ad essere mare di pace non fosse altro perché è stata la culla di tante civiltà e non fosse altro perché ogni volta
Quasi anche un pochino ossessivamente comunque ritorna al centro della politica ritorna il centro delle richieste dell'umanità e allora ecco se ne vogliamo camminare verso una civiltà dove davvero noire al centro di questo mare sempre più possiamo promuovere una civiltà di pace io credo che come partito prima e come nazione boy non possiamo perdere questa scommessa
Di affrontare i problemi nuovi con strumenti nuovi e soprattutto insieme a tutte le altre nazioni dell'Europa grazie
Grazie infinite all'onorevole Daniela Mazzucconi col e vorrei proprio ringraziare il senatore Flaminio Piccoli già presidente dell'Unione mondiale e soprattutto Presidente fino a ieri
Della Commissione esteri della Camera
Dei deputati di prendere la parola
Ringraziandolo per la sua bontà lei ha visto i relatori erano tutti bravi non potevo interromperli e mi rendevo conto del suo tempo prezioso tempo ma la ringraziamo per questa disponibilità ha facoltà di parlare
Il senatore Flaminio Piccoli
Io
Uno
Sono sempre stato un
Provate proprio
Affermatore dell'importanza della donna nella vita politica
E già il fatto che proprio per la
Per l'intervento della delegata nazionale e delle sue amiche sia fissato nel primo giorno di lavoro ieri ieri c'è stata l'inaugurazione oggi è stato il primo giorno di lavori si sia fissata una giornata di sulla politica estera e che si conclude con un tema delicatissimo dolorosissimo
E e rischiosissimo che è quello dei Balcani
Già questo è un merito del movimento femminile
Che non ha mai accettato lungo questi diciotto mesi ormai in cui si trascina il problema dei Balcani una posizione che anche il nostro governo ha tenuto di debolezza di oblio di stanchezza
Ben diversa da quella che stata appresa di fronte al alla guerra del del Golfo che era una guerra che si svolgeva a migliaia di chilometri di distanza in cui eravamo presenti con quattro cinque navi
E per pure in quel periodo la l'opinione pubblica fu fu fu mobilitata
In modo incredibile la Camera e il Senato in quel mese mezzo
Cui poi la guerra fortunatamente Fini
Rimase
Attenta ritirato persino la notte
Era fu la prima volta dopo tutto del dopoguerra in cui a Camera e Senato ventenne Roche non tengono sedute ma tennero e viva lei per la presenza di segretari segretarie del rappresentanti della delega aggregazione
Gran presidenza come se la guerra forse alle nostre porte
E invece da guerra che era alle nostre porte fu ampiamente trascurata la la le nostre amiche che han sentito han partecipato alla vita politica in nei gruppi parlamentari del nostro gruppo parlamentare sanno benissimo che da parte della democrazia cristiana noi fummo attentissimi a protestare per questa assenza sì sì rispose sempre che bisognava
Rendersi conto che noi non potevamo che camminare
Con le gambe della c'è che ormai d'Italia la politica estera la deve fare sempre in pieno accordo con la CEE rispondemmo con con tanta precisione con
Con forza in modo documentato che non
Questo non era il vero perché l'accesso in muoveva con una maggioranza di ministeri degli esteri socialisti i quali avevano già deciso nel nel mese di giugno dell'anno scorso
Che della Croazia e della Slovenia non ci sarebbe dovuto toccare nulla non ci sarebbe dovuto accettare in nessun modo la indipendenza e la sovranità perché erano Paesi che se fossero diventati indipendenti avrebbero costituito una specie di muro cattolico che avrebbe impedito ai pali valori socialdemocratici di passare dall'altra parte
Cosa assolutamente assurda ma questo fu sancito in un documento
Dell'Internazionale socialista Vienna nel maggio dell'anno nel maggio giugno dell'anno scorso e successivamente a Berlino ci fu una seconda riunione in cui nel momento in cui in alto il ministro degli Esteri socialista
Stava stava muovendo sci per vedere se era possibile nel colmo del
La guerra ormai contro la Croazia ancora da parte della Serbia nel quando la guerra aveva assunto le asprezze maggiori se era possibile mandare giù una forza che bloccassero che dividersi i contendenti
Ci fu nato l'Internazionale socialista Berlino ed a Berlino il segretario politico del Partito Socialista mandò un telegramma al che fu poi comunicato alla televisione e che cambia e fece cambiare nel immediatamente rotta al ministro degli Esteri italiano
E al e al governo italiano in cui diceva neanche un la pelle di un soldato italiano per la per quelle per quei popoli con come come se una guerra nei Balcani fosse una guerra lontana che non ci interessava io di io rispondeva in continuazione tutte le volte che l'occasione di parlare ma se l'Inghilterra
Avesse
Ai suoi confini un popolo
Non così numeroso come il popolo jugoslavo
E e con un confine invece di mille trecento mille quattrocento chilometri di mare e di terra
Anche con un confine di due trecento chilometri avrei voluto vedere se l'Inghilterra avrebbe aspettato ed accettato che una guerra si svolgesse
Ai ai confini del del suo Paese
Da parte di di popolazioni che erano con che sarebbero state certamente alleati con l'Inghilterra
E e noi invece abbiamo accettato questo abbiamo lasciato andare avanti le cose non siamo stati ascoltati Maiolo debbo dire
Perché ho avuto dal movimento femminile spesso
Una grande un grande appoggio anche nel sedi di partito non siamo stati ascoltati mai neanche dal gol dal nostro governo nel nel per il fatto che dicemmo in tempi assolutamente
Tempestivi ma anche non perché siamo dei profeti ma perché si vedeva come le cose andavano dicemmo nel giugno e luglio nell'agosto dell'anno scorso ben guardate voi
Finirete per riconoscere l'indipendenza di queste repubbliche sopra un cumulo di macerie sopra un monte di morti poco fu così
Che le macerie i morti costrinsero i governi anche anche i ministri socialisti a dire di sì alla prova sia per la sua indipendenza la Slovenia per la sua indipendenza
E fu così che a un certo momento persino gli Stati Uniti che avevano avuto signor ambasciatore col quale mi congratulo per la sua ricostruzione che avevano avuto abbiano tenuto una posizione assolutamente
Stile straniera lontana dalla verità la verità rispetto a quello che stava accadendo lo stesso Bush si vide arrivare qualche mese fa
I rappresentanti del mondo arabo che mi dissero confermate l'invasione della
Della boh
Bosnia Erzegovina da parte della Serbia o entreremmo noi entreremo noi cui più terremo con la Turchia entreremo con l'Egitto entreremo con altri paesi a mettere a posto le cose
E fu in quel momento che non metà giugno uscì svelo nessun nessun segreto diplomatico fu per quello che improvvisamente la Casa Bianca cambia posizione e il il presidente della della degli Stati Uniti senza chiedere niente a nessuno perché via evidentemente hanno il governo ha una possibilità vastissima di riconoscimento delle la sovranità dei diversi Paesi
Proclamò l'indipendenza della Bosnia Erzegovina e una settimana dopo la Cei e pedissequamente disse sì alla Bosnia Erzegovina ma era già troppo tardi le cose si sono trascinate ad un punto che ormai pericolosissimo e Gesù che determina alcune indicazioni anzitutto che noi siamo davanti a una posizione che può da un momento all'altro faro uscire quella guerra Dalia gallico procedurali
Sì noi pensiamo e quindi l'ambasciatore l'ha ricordato che possiamo da un momento all'altro trovarci con l'invasione con la l'attacco da parte serbo degli albanesi del Kosovo
Gli albanesi del Kosovo sono se non mi sbaglio due milioni e mezzo
Di abitanti e la e l'Albania del nella quale essi sono al confine l'Albania come Stato sovrano a tre milioni di abitanti
Quindi
è in quel momento in cui questo avverrà e e e io sono convinto senza fare previsioni nefaste ma sono convinto che se le cose continuano così avverrà li avremo
Una carneficina è una una guerra che scatenerà tutta una serie di altre conseguenti perché poi c'è il problema della Macedonia
Brunella macedone che non vuol contiene che non può tenere il riconoscimento perché la grezza non non glielo vuol dare
C'è il problema della Vojvodina anch'essa serba vassalla della Serbia senza avere più nessuna autorità e alcune possibilità di contare son tutte cose che faranno esplodere
In modo clamoroso la situazione era e la situazione potrà esplodere in campo in campo musulmano in campo arabo e quando gli arabi saranno tornati signor ambasciatore
Nei Balcani io non so perché succederà lei conosce la storia certo meglio di me sa benissimo che mi pare che quella è stata una data fondamentale per la loro la fermata che è stata fatta
Ma i Balcani se tornassero quei popoli servizi di quei popoli secondo me non uscirebbero più dei Balcani quindi una situazione che terribile e chi è inutile che i nostri governi già cerchino di nascondere sotto tante altre
Le preoccupazioni questa è una preoccupazione che è bene che la Democrazia Cristiana in questa Assemblea apporti al governo malgrado situazioni difficili di carattere economico e alla fine le nostre vicende
Si scioglieranno sempre sul piano internazionale
Non dobbiamo credere che una che la lira insulari era in giù rappresenti Caporetto come ha detto il direttore della Repubblica ieri era Caporetto oggi c'è già un titolo più due benevolo da parte della Repubblica
Perché cose camminano così in quel nel mondo dei laici ma quello che si quello che sappiamo benissimo per esperienza della nostra vita per esperienza della storia e che le vicende
Nazionali e le nostre vicende si vicende si risolvono sempre in campo internazionale e chi è in campo internazionale che questa vicenda dei Balcani
Porterà dei punti in cui noi ci saremo i più provati perché il comma confiniamo con loro perché sono popoli coi quali
Con una parte dei quali abbiamo avuto rapporti secolari di cultura di attività economiche eccetera negli ultimi cinque anni si passava da Trieste a me
Nella Slovenia senza neanche passaporto centrale si andava tranquillamente quindi c'era una situazione una serie di collegamenti fondamentali che sono andati perduti e che pericolosamente abbiamo perduto anche nella stima di questi popoli che non è che per le
Non Stintino gli italiani questi popoli stimano gli italiani perché hanno visto che malgrado il loro con il nostro governo italiani hanno continuato a mandare di propria iniziativa da tutte le città d'Italia aiuti di ogni genere incredibile quello che è stato fatto
Non senza senza andare a domandare al ministro De Michelis quale itinerario bisognava fare entro quattro itinerari per portare aiuti alla Croazia
Alla Bosnia hanno continuato del resto abbiamo siamo qua ricordare quattro vittime
Diretti della buona volontà anche governativa da questo punto di vista ma il popolo italiano ha sempre capito sentito fortissimamente questa tragedia politicamente non è stata sentita e vorrei dire che non è ancora non è ancora sentita nella sua gravità
Gravitare che si porterà secondo me ad una conseguenza estrema se non fermiamo quella guerra che quella guerra uscirai diventerà una guerra europea e l'altro giorno a me per aver detto ad un certo momento per aver detto che il bisognava lasciare in pace il giudice Di Pietro che poteva correre dei pericoli
E gravi mi è stato detto che io sono un casta catastrofista è già stato un giovanotto della Democrazia Cristiana che l'ha scritto anche al corso anche o l'ha detto anche in questo convegno che io sono un cast pasto catastrofista
Del giorno dopo abbiamo visto che non era un catastrofista perché abbiamo visto che il giudice Di Pietro da là sotto è stato sotto un'ondata di critiche rischiose pericolose perché quando
Si è in una situazione di questo genere bisogna rispettare tutti i poteri da rispettare in quel caso il giudizio e quando si è in una situazione di questo genere
Come questa della guerra
Balcanica bisogna guardare
Con grande intensità a quelle che sono le nostre possibilità e quelli che sono i nostri doveri di io devo dire una parola di gratitudine
Al ministro Colombo perché David lo dico non perché siamo in sede democristiano dirlo dico anche sì vado in sede comunista la settimana prossima a parlare
Perché il ancora scambio di dirigenza Ministero degli esteri è stato fondamentale
Il Ministro degli il ministro degli Esteri italiano ha subito portato un grande impulso ad un impegno italiano è difficile indicare cosa è quando si può fare ma intanto è importante che un un rappresentante del governo uscente ha quali sono i nostri doveri
Ma per ma c'è una cosa che io voglio dirvi
Perché tutte le altre sono state dette
Anche perché questa storia dei Balcani
Si collega ad una vicenda che voi avete chiamato
La ladri attico un mare di pace io dico il Mediterraneo mare di pace si ripete si riferisce questa vicenda
Al fatto che nel Mediterraneo c'è l'Italia
E c'è un'Italia unita che per unirsi
Passato vicende doloroso fatti cuocere
Con di più di contrasti
Roma è cattolica è stata espugnata
Dalle truppe savoiardo
C'ha voglia sono stati scomunicati ucciso sono successe tante di quelle cose
Ma guardando le alla luce del degli avvenimenti noi riconosciamo che l'Italia nel Mediterraneo è stata una fortuna per l'Europa perché un'idea un Paese unito che parla la stessa lingua che alla stessa sede
Dentro il Mediterraneo dalla dalla dalla Sicilia al Brennero e dalla da Trieste al Torrino
Rappresenta un fatto di grandissimo significato per la pace europea
Le il Mediterraneo
Non è solo in mare importante per l'economia nostre cedano il Mediterraneo a dava ha dinanzi a sé popoli che rappresentano quello un futuro che può essere di speranza e di disperazione ai popoli arabi
Dove ci sta
Fondamentalismi religiosi che potrebbero portare a delle conseguenze sono di una gravità eccezionale ha un problema
Israele che speriamo che adesso possa lentamente ritrovare una citazione una rete ma avete visto con quanta difficoltà con quanti delitti con tanti sacrifici e quanti sacrifici anche di per gli ebrei Francia appunto esistere attendere al tentativo
Qualcuno mi consigliava di reagire durante la guerra del Golfo saputo subire le bombe piuttosto portare le armi accanto a quelle americane sia delle poche credo
Far puntare tutto il fronte arabo contro gli americani stessi
Il Mediterraneo è un mare in Italia ha occupato malgrado tutto con dignità e con forza quel giorno che ascoltando il signor i signori delle delle deve né
Che ancora ieri gli hanno detto delle cose terribili
E che hanno un obiettivo che è venuto fuori clamorosamente sulla piazza di Milano
Dentro le aule parlamentari l'obiettivo di per creare una loro parlano di un di un federalismo loro vogliono dividere l'Italia in tre spaccio Italia del nord Italia del sembra l'Italia del sud
Lo vedrete mitra nelle prossime settimane quando faranno adesso l'attacco per il fisco
Quando adesso chiederanno agli italiani di non votare le tasse hanno annunciato in modo clamoroso ieri ma lo vedrete se questa sarà la la il tentativo più il primo tentativo un unico tentativo
Se viene fatto da quando l'Italia diventata unitaria per riportarla allo stato di un Paese disunito perché quando l'Italia proprio diviso in tre parti
Avremmo un'Italia del nord ricca e potente unitaria del centro che si che si guarda intorno e un'Italia del sud scatenata e avremmo una situazione balcanica in Italia
De Alcide De Gasperi mentre a a a chi vi parla non hanno ci sono un gruppo di amici parenti giorno parlandoci dubbie del mare Adriatico ci disse
Ricordate di sempre che quel giorno confrontato Rucher mette piede in Dalmazia sulla sulla costa dalmata sarà l'inizio della terza guerra mondiale perché il bacino del Mediterraneo è un è
Disinteresse di del mondo ed interesse degli Stati Uniti ed interessi profondo di quella che ieri all'annuncio di etica
E che un Paese che è tutt'altro che finito perché chi crede cioè l'Unione Sovietica non conti più niente si sta sbagliando sovietica
Divise in repubbliche con cinque milioni di uomini sotto le armi con un sacco di armi atomiche eccetera ancora per esempio del resto gli allarmi non vengono da me son venuti anche in questi giorni in modo autorevole
Da parte loro l'Unione Sovietica nuora un popolo di sento cinquanta milioni di abitanti non muore e quindi ed è il e l'Unione Sovietica il TAR Pinuccia sempre guardato al Mediterraneo tant'è vero che lo sapevo Schiochet vi è stato detto conoscete non lo sentite in questa seduta
Tito comunista ad un certo momento a cambiato la Costituzione
E ha rotto con gli Stati con sovietica qualche sepolto per l'Unione Sovietica adoperava lui perché usare Belgrado come porta d'ingresso per arrivare alla degli atti
Io lo dico anche con una grande orgoglio perché Tito
Il maresciallo Tito e di origine trentina
Sul suo bisnonno era di Rovereto di Trento di una zona subito detto di Trento ci sono ancora discendenti e sapeva che cosa vuol dire le posizioni caratteristiche
In quella terra sapeva benissimo che chiede l'aria è stata messa insieme dei politologi a tavolino
Nel mille novecento diciamo di c'è diciotto diciannove ci ha messi al tavolino indetto così come l'Italia si è riunificata nel secolo decimo no no
Noi non la mettiamo in grado di riunificare significare anche i Balcani siamo in grado di musicali così staranno tranquilli senza rendersi conto che in quei Paesi avevano
Pagina
Dei nuovi nati soprattutto Croazia e Slovenia ramoscello prestati sotto l'influsso sotto l'influsso degli Asburgo
Mentre gli altri erano stati sotto l'impero ottomano quindi erano Run tra i vincoli che parlavano a Belgrado si iscrive inconciliabili
Vi sono pagine mi inimmaginabili Roncade disprezzo per i politologi quelli che ci son poi quelli che ciclicamente criticano i politici tutti i giorni proprio perché credono di sapere tutto ma poi ha fatto l'errore mille e cento diciotto della Jugoslavia e ha fatto un errore nella Cecoslovacchia errori che poi si pagano oggi li paghiamo noi li pagano i popoli popoli jugoslavi oggi li paga anche la la cechi slovacchi
Ma morali davanti di Pagano perché quando si mettono insieme dei popoli che non possono stare insieme sappiamo gli avete fatto una seduta molto importante sulle minoranze
Quando quando si manca di riguardo agli stornelli poco quando si ma voi si dimenticano qual è la loro lingua la loro cultura la nuova civiltà quando cioè mettere insieme
Vincono sfruttamenti eterogeneo strani si possono anche creare dei matrimoni si possono anche creare per non momentaneamente delle fasi di qualche accordo ma la realtà è che in settant'anni di vita jugoslava sciagura disseminati diciamo pure
Ma da quando hanno ammazzato il re Pietro a Marsiglia da quando da quando siamo arrivati noi italiani
Un politico sapete che noi abbiamo avuto anche un re
Della Croazia durante la guerra che si chiama e che si è chiamata Stanislaus vai
Si chiama a
Si chiamava Stanislaus
Stanislao un tour Duca di Spoleto durante l'Italia io lo sci come citato giù a fare la guerra le conosco bene che fare
Il duca del Friuli visto Spoleto è diventato ridicolo ansia non è mai andata occupare neanche una sedia in cucina di quella reggia chiediamo impreparato
Mario e intanto e i tedeschi hanno occupato il resto del Paese quindi tutte tragedie che sono avvenute per gli errori che i politologi hanno fatto allora io dico Ames dei suoi errori se la democrazia cristiana
Da d'ora innanzi non mette al primo posto e dei suoi pensieri anche la difesa dell'unità nazionale
Cosa che era e quale non abbiamo mai dovuto pensarci perché nessuna aveva mai immaginato che ci sarebbe sarebbe venuto qualcuno a voler fare a ritroso la storia allo stesso pontefice questo è il suo papà a questo punto non può non reagire sapendo che i fatti della storia sempre lì che sono ma in fondo la storia alla sua alla sua provvidenza non è stato bene che il papato si liberasse del del del verde di questi Stati pontifici
Non ha acquistato voci e capitolo sempre di più i due autorità morali sempre di più quella quel Balco il balcone di di piazza San Pietro e da quando Italia diventata un Paese poiché paese un Paese libero da quando ancora di più non acquistato sempre di più forza nel mondo quando invece lì chiuso con questi stati e poi con tutte le controversie che non sono nate è stato un secolo perduto per la Chiesa rispetto alla sua opera di evangelizzazione quindici zio adesso ci mettiamo addirittura a creare le condizioni per rifare a rovescio la storia d'Italia commetteremmo un errore gravissimo
Lo dico perché io sono convinto per aver perseguire attentamente la stampa italiana che ci sarà qualcuno L'Indipendente perbene
Il giornale si occupa già a favore di questa che incomincia a dire massiva benissimo la divisione lei la la la federazione la grande federazione qui per cui la
Il concetto di federalismo del del senatore Miglio lo conosciamo benissimo è un concetto piene di rancore contro l'unità del nostro Paese un Tour concerto di rancore contro il Sud ma come facciamo noi
A me all'anno dopo tanti decenni in cui siamo stati insieme dopo che il Sud malgrado tutto
Ha dato all'Italia nel mille novecento di fra il quindici e il diciotto
Quattrocento mila quattrocento mila morti su seicento mila morti nella Prima guerra mondiale
Ma come facciamo a prendersi era conosciuta se è stato abbandonato dai piemontesi è stato abbandonato dai fascisti è stato abbandonato anche da noi per certi aspetti come facciamo
Allora non rendersi conto che tornare indietro con uno protervia coaching manifesta e con
Con intendimenti così pericolosi noi creeremmo una situazione in Europa di una gravità eccezionale glielo voglio dire qui avere alla delegata femminile che atteso e e capitolo per parlare forza perché a parlare anche in direzione la direzione del partito non può escludersi dal dire in tempo queste cose
Non può di fronte a a una forza a delle forze che son venute fuori così d'improvviso
Reciproca che e checché si vede e che manifestano delle intenzioni così inverecondo e come quella di creare una guerra fiscale nel nostro Paese
Che ci sarà qualche si appoggerà poi al la disoccupazione conseguente e che perché in gara
La convocazione di un'arte confederazione che studi perché ci per preparare questa considerazione quindi una riunione che comperare questa confederazione degli arrestati non può la Democrazia Cristiana sicché viene da Sturzo da De Gasperi tacere di fronte a queste cose
Ecco perché io dico che sono legati dei Balcani noi gli avevamo occuparci con maggiore intensità
Io l'ho l'ho detto
In aula l'ho detto
Al l'ho detto al mio al presidente Andreotti ho detto in momenti insieme a tutti i miei amici e l'ho detto insieme ad amici anche del degli altri partiti anche anche a al abbiamo amici del viola il PDS che del gruppo si erano dati nella Commissione e che apparteneva al gruppo migliorista che erano in definitiva
Per gran parte i vicini e non su queste cose c'è una possibilità di intesa almeno su questa difesa dell'unità nazionale che può essere il primo gradino per incominciare a risolvere i nostri problemi che hanno bisogno per essere risolti diciamocelo fra di noi sottovoce hanno bisogno di un'intesa fra le grandi forze popolari io non dico che dobbiamo fare il governissimo il non governissimo io dico che l'attacco che si sta svolgendo oggi
Una parte colpa nostra per perché la questione morale non l'abbiam messa al primo porto una parte è colpa nostra
Ha una gran parte è un azione determinata a creare le condizioni per togliere di mezzo dal dal paese le forze democratiche le forze che hanno un seguito nel Paese
Per trasferire il potere alle grandi forze economiche alle grandi non dico che le Harajuku dittatore a cavallo un'altra volta perché cancan piano delle epoche i metodi dico che qui si vuole distruggere le grandi forze politiche non solo la democrazia cristiana io non mi non mi esalto a vedere gli errori si compie
Segretario politico socialista o non mi esalto per queste cose perché comunque resta il fatto che uno alla volta si vuole distruggere
Tessuto connettivo nel nostro paese nel mille novecentodiciannove finisco
Si voltò per la prima volta le donne non votarono per la prima volta a volta si votò senza il cencio votarono tutti
E avremmo immediatamente Sturzo ebbe la gioia insperata di valere riportare novanta deputati
Appena nato il Partito popolare e il Partito socialista che per la prima volta si presentava non più nella forma rissosa del passato anarchica ma si presentava in regola democratica con la regola democratica ebbe centodieci centoquindici deputati
La situazione si rovesciò completamente rispetto a tutto il Parlamento che era formato dei giacobini che era formato dalle grandi famiglie dalle grandi forze illuministe che avevano avuto anche un loro grande merito storico
Diciamocelo a distanza di tempo ma che non avevano più niente niente a che fare
Oggi si vuole può ripetere un'operazione di questo tipo nel senso di cancellare forze democratiche che hanno fatto in tutti questi anni molti errori ma che hanno trasformato questo Paese
Che hanno fatto certamente perché hanno rubato
Che hanno fatto delle cose che non bisognava assolutamente fare ma che hanno cambiato
L'Italia l'Italia di oggi per per chi ha la mia età è di incomparabile per chi l'ha vista
Percorrendo la da con i con i treni dei prigionieri ovvero quando tornava scappavamo dalla prigione per chi l'ha vista negli anni ma per chi l'ha vista anche negli anni precedenti per i più anziani Dinoi Italia di oggi è cambiata
In modo i irreversibile straordinario
Passare il passaggio che abbiamo fatto è un passaggio che la Democrazia cristiana deve sempre metterà merito non di se stessa ma delle Ford se popolare perché non siamo stati solo noi io dico è stato anche portati anche i comunisti con la loro battaglia dura tra contro di noi che c'è un fatto andare avanti dal punto di vista sociale
Sono stati società io dico chi sono le forze democratiche
Che devono turno trovare un punto d'incontro sì e e lo trovi lo possono trovare proprio su questo tema
Internazionale dimmi di una migliore presenza dell'Italia nei Balcani io faccio un'osservazione signor ambasciatore
E i ieri illusorio
Credere di fermare quella guerra rispondendo solo al bisogno di aiuti alimentari che a quel posto illusorio
è un'illusione ma facciamolo
Ma è una illusione
Non si ferma una guerra di quel tipo
Che interessa la pace in Europa soltanto dicendo tiriamo fuori cinque mila soldati li mandiamo nei corridoi di sicurezza e c'è tutto tutto bello
Tutto piacevole ma è una illusione perché quella è una guerra che andrà avanti in modo inesorabile perché vi è chi vuole sì resti aperta la porta di Belgrado
Ai popoli pro io sono convintissimo di questo Malvo ma poco ma come signor ambasciatore
L'Ama dove li trova immersi la Serbia per continuare ad essere rifornita di aerei di missili da chi chi glieli manda da dove vengono
Basta vengono dalle repubbliche sovietiche con la con le quali essi hanno continui rapporti e sono rapporti che evidentemente danno la certezza o la sicurezza che speriamo che non riuscì avvierà a Milosevic di poter domani vedere questa guerra diventare una guerra generale chiedo scusa grazie
Grazie
Presidente Piccoli
Perché tutto sommato ha ripreso il ruolo dei partiti all'interno dello Stato collegandosi al tema che lo regole Falcucci aveva indicato un progetto politico per andare oltre ma devo stare buona perché ho ancora due relatori Rodolfo Giampaolo presidenti della giunta regionale delle Marche ha facoltà di parlare
E poi l'amico della Slovenia parlerà che si renderà conto di come abbiamo pane Albania scusami Albania di come abbiamo discusso e ragionato intorno a questi temi prima
Dire prima di dare la parola a lui ma aspettiamo anche da Luigi una osservazioni precise ha facoltà del presidente
Della Giunta della Regione Marche
Io sono grato al movimento femminile di aver promosso questa iniziativa di avermi verrà anche precettato per partecipare
Non solo come presidente di una regione che si affaccia sull'Adriatico ma anche come responsabile pro tempore
Della comunità di lavoro del medio e basso Adriatico che comprende le regioni dell'Emilia Romagna delle Marche Abruzzo Molise Puglia e tutte le repubbliche della Jugoslavia
Questa comunità di lavoro era nata come strumento per cercare di attivare processi di cooperazione e io stesso
Con l'aiuto del delle nostre sedi diplomatiche o percorso più volte i tragitti delle di tutte le repubbliche dalla Jugoslavia incontrando i i governi al completo incontrando i presidenti delle repubbliche e anche i presidenti del Parlamento
E dico dico subito nelle poche osservazioni Brevi che farò che io sono stato sempre rassicura
Tutte le volte che è stato utilizzato il nostro lavoro per creare collegamenti per cercare di attivare processi di cooperazione dal dai quali poi siamo stati regolarmente stranianti come come Regioni siamo stati comunque sempre rassicurati fin dall'inizio che non c'era nessuna preoccupazione che il dopo Tito avrebbe potuto portare ai processi di disgregazione di guerra che poi si sono sviluppati
Perché questo era l'atteggiamento ufficiale del nostro governo atteggiamento al quale noi dal quale noi non ci siamo discostati
Nei comportamenti per evitare di creare Problemi nei contatti che si andavano ottenendo però questo atteggiamento rassicurante in realtà oggi si è rivelato un atteggiamento che io non esito a definire colpevole perché abbiamo avuto dei momenti in cui il nostro è difficile parlare col senno di poi e quindi è difficile anche dire che oggi abbiamo ragione alla luce delle cose che sono avvenute
Però io penso che abbiamo avuto dei momenti importanti
Nei quali l'opportunità di rinegoziare un patto federativo un patto di convivenza fra le repubbliche
Partendo dalla da posizioni di sovranità degli Stati componenti del della Repubblica jugoslava della Federazione jugoslava e a partendo dall'autodeterminazione dei popoli
E erano momenti favorevoli nei quali noi avremmo potuto e dovuto fare di più e come Stato italiano e come comunità europea se solo non avessimo avuto complessivamente altri intenti lasciando fuggire opportunità
Che se utilizzate probabilmente avrebbero cambiato o avrebbero determinato un corso delle cose e diverso
Sta di fatto che noi eravamo arrivati al punto di avere intorno allo stesso tavolo i rappresentanti di tutte le repubbliche
Per e ha avevamo approvato nel nel luglio del novantuno quindi già quando le cose si erano deteriorate un protocollo di intesa
Cui tutta la repubblica avevano dato l'adesione ove si escludeva della violenza il ricorso alle armi come metodo di composizione delle questioni
E si approvavano addirittura una serie di progetti di cooperazione progetti di cooperazione che non erano soltanto cooperazione economica ma anche cooperazione culturale ed erano soprattutto il tentativo di cogliere uno dei problemi più importanti c'è quella della creazione di una classe dirigente
Non solo nel che nel mondo dell'impresa non solo all'economia per favorire il passaggio alla privatizzazione
Ma anche di un di un ceto di un ceto politico tant'è che avevamo agganciato questa possibilità alla scuola di formazione del personale
Diplomatico che si è aperta Osimo con la con l'incentivazione partita al ministero degli esteri ma certamente con il contributo determinante della Regione Marche e delle regioni italiane
Ecco quindi noi credo abbiamo rinunciato accogliere queste motivazioni dell'evoluzione della situazione jugoslava e ad organizzare una presenza italiana politica e operativa per favorire la trasformazione democratica sia attraverso la privatizzazione dell'economia sia attraverso l'organizzazione delle relazioni internazionali nella pari dignità delle Repubbliche abbiamo avuto dei momenti come mi è parso di cogliere nelle relazioni
Svolte nelle quali anche il Montenegro che oggi l'appendice più fedele del Serbia
Aveva fermenti e cercava collegamenti
Attraverso di noi con il nostro Paese
Per cercare una propria strada e di una maggiore autonomia tant'è che poi la Serbia è riuscito ad imporre il cambiamento della classe dirigente alcuni personaggi alcuni ministri
Quelli che erano maggiormente collegati con
I canali di comunicazione italiani sono stati sostituiti e sono stati tolti di mezzo brutalmente dalla scena dalla Cina Poli
Dica quindi c'è stata o una sottovalutazione
O comunque una valutazione interessata delle situazioni
E ovviamente sempre minore interesse è stato dedicato e questo veniva lamentato dai rappresentanti di quelle repubbliche dai Paesi più poveri della
Della Jugoslavia
Quindi anche i tentativi che sono stati fatti di
Dirigere iniziative economiche
Verso questi paesi sono state iniziative o maldestre può a volte interessate non sempre abbiamo mandato a come avanguardia del nostro Paese
Imprenditori che rappresentavano l'economia sana del nostro paese piuttosto a volte abbiamo mandato avanti iniziative spregiudicate del sottobosco assistito dei compari della politica
Che non hanno certamente dato né affidabilità sul piano delle intrapreso economiche né credibilità al nostro Paese e spesso hanno bruciato risorse che potevano essere utilmente indirizzate verso iniziative serie
Che potevano favorire una crescita una crescita comune
Quindi io credo che dovremmo riprendere questo discorso
Cioè io a nome della conferenza dei presidenti della Regione chi è ho chiesto al ministro Colombo una rivalutazione del ruolo delle regioni in base anche alla legislazione vigente nel nostro Paese in materia di cooperazione noi portiamo la nostra specificità il nostro affacciarsi sul mare Adriatico significa Kultur cultura comune significare in tredici
Comuni significa anche avere portato avanti senza interruzione anche nei momenti più drammatici quei contatti e quei collegamenti che sono stati spesso animati dalle presenze più vive nelle comunità jugoslave pensiamo alle donne noi abbiamo avuto contatti importanti con gruppi di di Madrid di mogli
Di donne che sono venute a rappresentarci in delegazione e donne serbe croate montenegrine
Bosnia che che sono venute a rappresentarci insieme la drammaticità della situazione a chiede di chiedere di non essere abbandonate si sono rivolte alle nostre regioni alle nostre comunità periferiche precaria cono più ascolto da noi che presso il nostro Governo e questo è emblematico della sensibilità e del contributo che possono venire dalle nostre comunità locali ad un processo di pacificazione che certamente è difficilissimo
Al quale comunque noi intendiamo contribuire certo non se viene meno un'azione decisa e decisiva della comunità internazionale del nostro paese nel suo complesso è ben difficile pensare che le regioni italiane possano risolvere problemi di questa portata
Ma non possiamo farci bloccare dall'emergenza nel ridurre il nostro lavoro ad interventi umanitari che pure abbiamo coordinato abbiamo promosso e abbiamo alla fine rinunciato di promuovere perché la pluralità degli interventi di tutte le nostre comunità
Dei comuni gemellati ad esempio di tanti gruppi organizzati e meno organizzati ci ha dimostrato che forse era inutile od era addirittura un modo di comprimere questa ricchezza di interventi il tentativo di coordinarli con mano pubblica
è stato veramente una cosa splendida quello che è stato fatto dai nostri cittadini dalle nostre comunità e da tanti soggetti che hanno inteso così dimostrare l'amicizia
E la l'amore cristiano nei confronti di queste popolazioni martoriate
Allora noi che cosa possiamo fare ora per non rinunciare apportare
Pace nel mare Adriatico a creare un bacino di solidarietà di operosità
Cioè un patto di collaborazione fra popolazioni che riesca a utilizzare anche le risorse di cui si dispongono per fare crescere il livello di vita delle popolazioni stesse ma soprattutto il livello di democrazia
Che non può prescindere dalla pace prima di tutto noi possiamo e dobbiamo costo aiutare a costruire ceti dirigenti le nostre aziende sono disposte lo abbiamo presentato attraverso programmi precisi al nostro governo
A costruire i quadri dirigenti per le aziende ma soprattutto siamo disposti ad aiutare a costruire il ceto politico insieme attraverso cui l'esperienza che si può acquisire nel nostro Paese nelle nostre aziende né i nostri Enti locali io credo che possiamo far maturare le persone le sensibilità necessarie per faticosamente procedere sulla strada della pace e della costruzione democratica delle Repubblica dalla Jugoslavia
Passiamo anche convinti che accanto a questo lavoro di crescita comune noi dobbiamo
Attivare la responsabilità dei nostri imprenditori nelle Marche in Abruzzo in altre regioni abbiamo imprenditori disposti ad andare rischiare a muoversi vorremmo soltanto che le le risorse pubbliche
Delle che il ministero degli Esteri
E è in grado di spendere su mandato del governo del Parlamento vengano spese coinvolgendo le nostre impresa il nostro tessuto produttivo
Che non ci sia dispersione di energie l'esperienza della Somalia è emblematica se dovessimo fare il conto delle risorse bruciate o andati a finir male su iniziative che non hanno prodotto nulla
Sarebbe sarebbe
Da fa da avere i capelli bianchi tutti all'inizio e allora noi speriamo invece che oggi con il nuovo corso del ministero degli Esteri si possano veramente attivare tutti i canali di solidarietà che con la presenza delle nostre regioni con le presenze delle nostre popolazioni delle nostre imprese possano far maturare le nuove condizioni necessarie
Per il recupero in questi Paesi di una vita diversa da quella attuale quindi io credo che possiamo
Fare non dobbiamo rinunciare cioè i passi che possiamo compiere noi sono passi piccoli sono Pansini non determinanti rispetto a quanto ci aspettiamo dalla comunità internazionale e dal nostro governo però credo che da cristiani e democratici sia impossibile per noi continuare a rimanere
Molti dicono non tutti per fortuna indifferenti di fronte a questa situazione che abbiamo di fronte a casa nostra
Diceva bene l'onorevole Piccoli e tanta fretta e tanto movimento abbiamo avuto quando c'è stata la guerra del Golfo non è tollerabile almeno da parte nostra tanta indifferenza settanta
E tanto colpevole carità
Sette ottanta colpevole carità in un momento in cui non possiamo soltanto cercare di mandare aiuti umanitari ma dobbiamo svolgeva un ruolo politico rinunciando al quale certamente ne va della nostra dignità era
La parola a a mi del prima è l'ultimo rappresentante dell'Albania
Mi sento molto onorato insoddisfatto del vostro invito di partecipare alla festa nazionale della Democrazia Cristiana
Questa è la prima occasione per gli albanesi di essere presenti in questa festa di grande rilievo
Dove si sente la trasparenza e la lealtà di tutti i discorsi approfitto dell'occasione di ringraziare quell'invito tutti i partecipanti di questa festa in particolare la senatrice Maria Paola Colombo Svevo
Delegata nazionale del movimento femminile della Democrazia Cristiana
La delegata provinciale all'amicizia e alla baffoni due grandi amiche ormai impegnato i problemi degli albanesi e i primi ideatori per la fondazione del movimento cristiano democratico delle donne albanesi
Ringrazio pure nel nome della situazione di ispirazione cristiana Italia Italia Europa Libania il ministro degli esteri l'onorevole Emilio Colombo il ministro dei Trasporti
Giancarlo Tesini l'onorevole Bruno Bruno Orsini l'onorevole Pier Ferdinando Casini per l'appoggio e la loro presenza nella fondazione di cui essa associazione il venticinque marzo novantuno a Bologna
La quale sta dando da più di un anno un contributo alle rinforza mento delle relazioni sociali culturale politiche tra i due Paesi
Voglio ringraziare nel nome di tutti gli albanesi
Il senatore Flaminio Piccoli
Come un grande amico dell'Albania
Posso dire senza esito cui l'uomo politico più impegnato per la libertà e la democrazia albanese
Da tanti anni di invita un applauso
Ringrazio il presidente della Regione Rodolfo Giampaoli
Per il suo nuovo impegno con l'Albania
Ringrazio tutto il popolo italiano il governo italiano per la predisposizione e la sua prontezza
Di offrire all'Albania l'assistenza urgente per l'accelerazione del processo democratico ed economico dell'Albania
Voglio fare menzione qui il grande spirito di generosità l'interesse e la pazienza mostrato dall'Italia mi riguarda i fuggiaschi albanesi i quali raggiunsero Alitalia dopo il maltrattamento
Disumano intenzionato apposto dal governo albanese a fin di ricreare un nuovo tipo di uomo tra virgolette
Della futura società comunista privo di tutte le virtù umane munito di un crudele ateismo costretto a credere nei cosiddetti dei rossi Marx Engels Lenin Stalin
Il stragrande successo tra virgolette della politica del dittatore Enver Hoxha è stato la proclamazione della creazione del primo unico ed ultimo Stato autista al mondo
In particolare un grande zelo si è mostrato per far sparire ogni traccia di tradizione cristiana del suo l'albanese
L'amicizia fra i due popoli è un'amicizia remota che risale ai tempi di Giorgio scaltri Ōta Skanderbeg
Nel quindicesimo secolo il famoso eroe nazionale albanese soprannominato come il protettore il salvatore del cristianesimo il quale saremo l'avanzata dei turchi oltre l'Adriatico
Da tempo si trova a Roma presso il Vaticano monumento costruito all'onore della sua gloria
La civiltà cristiana italiana perfino dopo l'epoca Di Giorgio Scanderbeg e fino ai primi giorni
Dell'occupazione comunista ventinove novembre mille novecentoquarantaquattro in diverse maniere indirettamente mediato da Chiesa cattolica e le altre istituzioni religiose ha influito positivamente sullo spirito religioso albanese
Indipendentemente dalle diverse religioni presenti in Albania
Questo trionfo dello spirito cristiano si è marcato nell'opposizione rigida al comunismo
Da parte dei preti cattolici albanesi i veri patrioti schierati
Alla prima linea della lotta anticomunista furono proprio questi martiri i precursori del trionfo della libertà
Sullo spietato toccò del bolscevismo è una grande contentezza e orgoglio che l'Albania con la sua maggioranza musulmana
Si vanta della sua minoranza cattolica la quale diede e riccamente l'ultima Coltri Grazia all'ultimo bastione del comunismo appena giunto al potere il dittatore Hoxha fece piazza pulita di tutta l'intelligenza albanese che si era istruita nella maggior parte nelle università dell'Italia
Il potere politico cade nelle mani di un'immensa massa dichiaranti incapace criminali i quali per ben mezzo secolo ridussero in Albania in paese del quarto mondo
Fiorirono in Albania dieci nei campi di concentramento campi di lavori forzati campi di internamento e tante prigioni
Quando si parla qui della Jugoslavia adesso intensamente secondo me i campi di concentramento si trovavano quarant'anni fa in Albania
E tra quarantacinque anni di dittatura sono passati nelle carceri
Albanesi più di seicento mila albanesi trucidati legalmente o illegalmente più più di duecentocinquanta mila persone in Albania che solo oggi ha raggiunto la cifra di tre milioni di abitanti
La proprietà privata si è completamente disparità largo viene Enza da una classe borghese si considerava un peccato immortale dell'ortodossia marxista
La lotta di classe aveva più crudele intenzione annientare l'intelligenza in sapere Lo spirito di libertà dell'uomo
Per opporsi alla civiltà occidentali si è messo in servizio dei questo cavillo stordita Tone poi come il più grande amico dell'Albania Stalin e russi alla fine con balze attori cinesi questi legami fanno parte di una politica repressiva
Altri nazionale regressi Stan la quale ha trasformato in Albania in uno stato dei bunker
Seicento cinquanta mila bunker il sogno di tutti i dittatori del mondo realizzato in Albania miliardi spesi per la sua mania di persecuzione e per la sua immortalità
Le abilità rimasto del regime comunista fu una devastazione totale dell'economia nazionale
L'Albania postcomunista il paese più povero d'Europa è uno dei più poveri del mondo l'Italia ed all'azione più disposto ad aiutare la nostra patria urgentemente
Ha gran voglia su base di reciprocità Ezio si è avverato mediante l'assistenza e l'aiuto dell'operazione Pellicano e dall'ottima accoglienza
Data l'immigrazione albanese e Albania solo settantadue chilometri di mare lontano dalle coste pugliese
E noi albanesi siamo fortunati convinti che la strada dall'Italia verso l'Europa passerà attraverso l'Italia senz'altro
Il carattere mediterranea in comune con gli italiani e la facilità degli albanesi ad insegnare la lingua italiana che da tanto tempo è diventata possiamo dire la seconda lingua ufficiale in Albania
Mediante la radio la televisione italiana sono forti punti di incontro
La nostra presenza di tanti rifugiati in Italia
Ha un significato ben preciso accrescere il nostro pensiero democratico e politico sulla base della ricca esperienza storica
E di cultura del vostro Paese guardiamo con grande interesse l'esperienza pratica e alla profonda saggezza politica di don Luigi Sturzo
Età ovviamente per noi in gran significato la straordinario operative ricostruzione democratica e civile attuata efficacemente da chi le Degasperi
Nell'Italia del dopoguerra che ha salvato la libertà e la democrazia italiana contro lo stalinismo
Ha portato l'Italia in pochi anni ai vertici dello sviluppo economico e sociale
Noi vorremmo seguire questa stessa strada vi sono anche diversità e problemi particolari della situazione albanese che richiedono soluzioni interventi adeguati alla nostra storia alla nostra cultura ma noi immaginiamo il nostro futuro come futuro europeo
Confidiamo nel vostro aiuto degli amici italiani per poter realizzare questi obiettivi per poter creare le basi di un gruppo di giovani
Che studiando nelle università italiane come un'altra volta come prima della seconda guerra mondiale
Nelle vostre prestigiose istituzioni di cultura possono divenire un nucleo di una nuova classe dirigente onesta e razionale per dare al nostro per dare il nostro contributo alla rinascita democratica del popolo albanese
Ringrazio
Tutti i presenti nel nome dell'associazione Italia Europa e Albania
Chiedo anche un altro favore
C'abbiamo qui in sala posso dire il più grande compositore chitarrista albanese classico
Che è un esempio vivo della violenza comunista il quale per Bach Beethoven
Schubert Mozart è stato condannato a dieci anni in carcere
A posto in cui per la festa della Democrazia Cristiana Duilio ha fatto una modesta poesia che io cerco a voi la possibilità che il Duilio pure citare qui
Libretto signora medico legale
Ha facoltà di parlare il nostro poeta
Qui presente Glaxo
Prego
Può scegliere la poi quest'anno diversi non si sente
Sì pessimi perché musicista albanese modesta forse io nipote affatto complimento
Ma che hanno distrutto
La tirannia rosa fisicamente e moralmente familiarmente è stata per me un dramma non solo familiare ma sociali e universale resa queste sono avvertiti uniti decretando di poesia il titolo comunismo
Comunismo storia fatali e di intere generazioni
Vendetta bestiali del potere assoluto
Opera macabre enti immensa crudeltà carnefice despota di tutta l'umanità
Lugubre fantasma errante di chi nel mondo
Tu genesi del disastro totale perfidie incarnata nella cattiveria trionfante ironia dell'antichità
Terra dolente di lacrime silenziose
Tenne Brétigny incubo invadono l'animo a Pistoia tremendo di anime dannate delirio della pressione sulla libertà
Di sangue il tuo color rosso atroci di il tuo dominio di osso ossa senza carne dolore senza gioia cuore senz'anima gioia del dolore
Far male agli altri il tuo sapore far del bene il tuo dolore negare io il tuo fervore occhiata era Mark il tuo rancore
Vendetta per chi ha di più invidia perché sa di più mentire per stordire dei più
Carminati avanti
Cosa dice niente niente avanti prosegui mentire per storie di più lo sterminio di tutte le virtù
Spietato creatore del regno del male
Uragano di tempeste sull'anime nobili uno sprigionare dilava sangue bollente di un vulcano demonio terrificante devastante
Tu non conosci preghiere persino di ottimo siderale giustizia di errore sei tu giustizia dell'ingiustizia usurpatore della potestà celeste ambizione malefica di rischiarare il mondo
Terra negra testimone dei vivi sepolti terra fredda confessore dei tuoi cadaveri viventi veri messaggeri di milioni di barbari inaudite la brillante tua opera è di estrema bontà comunismo fine brutta di una maglia distinzione di una maledizione divina
L'eterno dolor di tante che spira lasciando dietro di esse le ombre più scure di un brivido passato le macerie delle grandi e splendide civiltà grazie
Io vorrei davvero concludere questa tavola rotonda ringraziando i relatori e comunicando loro che tutte le relazioni saranno riprese in un MF proprio perché è importante andare oltre
Dobbiamo anche dire che diamo mandato alla nostra delegata nazionale di prendere le linee che l'onorevole Piccoli ci ha indicato in modo che la direzione il Consiglio nazionale di questo partito attraverso l'esposizione di un progetto
Della Democrazia Cristiana parta davvero dai momenti di valore che hanno dimensione di solidarietà
E che sono dentro un quadro
Di politica internazionale
Che vede come soggetto del diritto il cittadino del mondo il partito unico ha creato quel tipo di ipotesi che io ho sentito sintetizzare
Della voce del poeta noi vogliamo un pluralismo di partiti un pluralismo di partiti che vieta dentro un quadro che costruisca una democrazia basata sui valori
Smettiamola di produrre momenti di divisione perché il mondo chiede a noi una unita una razionalità un'ipotesi di dimensione democratica
Nuova e precisa
Grazie a tutti e a ridurre
Carlo
La ritrovata
Viene anticipato
E ma