Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale Bongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento del giovedì di passaggio a sud est la puntata di Domenica di domenica scorsa ventisei novembre è stata dedicata interamente alla condanna all'ergastolo pronunciata dal Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia nei confronti dell'ex comandante militare dei serbo bosniaci Ratko ma dice io abbiamo proposto una serie di commenti di reazioni di analisi dalla Bosnia Erzegovina totalmente ma anche dalla dalla Serbia anche dalla Croazia e dall'Albania
Della condanna di Ratko Mladić e ci occupiamo anche in questo supplemento settimanale nel quale i proporremo alcuni articoli apparsi in questi giorni su internet su siti e portali che seguono con particolare attenzione le vicende del dei Balcani e dell'ex Jugoslavia
Ergastolo dunque è la condanna deciso dal Tribunale internazionale per l'ex comandante serbo bosniaco l'ex comandante militare Ratko Mladić giudicato colpevole di genocidio
E complicità in genocidio crimini contro l'umanità deportazione persecuzione
La sentenza di primo grado è stata pronunciata come dicevamo mercoledì ventidue novembre dalla prima sezione del tribunale dell'Aia presieduta dal giudice Alfonso Oria
Gradisce è nato il dodici marzo del mille novecentoquarantadue H Alinovi che in Bosnia Erzegovina militare di corriera nell'Esercito Popolare jugoslavo nel maggio del mille novecentonovantadue
Il mese dopo l'inizio della guerra in Bosnia
Fu nominato comandante supremo dell'esercito serbo bosniaco grado che poi mantenne per tutta la durata del conflitto
Il primo mandato nei suoi confronti fu emesso dal tribunale internazionale il venticinque luglio del mille novecentonovantacinque un secondo mandato
Riguardanti in particolare i fatti di Srebrenica fu emessa nel novembre dello stesso anno Ilio mandati furono poi successivamente riuniti in un unico atto d'accusa l'anno seguente poi emendato dei capi di imputazione minori
Per lasciare sono le accuse più gravi che riguardavano la violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra crimini contro l'umanità e genocidio
Il quindici ottobre del due mila nove il caso climatici fu stralciato dal procedimento contro l'ex leader politico dei serbo bosniaci Radovan cala ci dice
Dopo l'arresto di quest'ultimo e l'avvio del processo contro di lui sempre all'Aja conclusosi poi nel marzo dello scorso anno con la condanna quarant'anni di reclusione
Il processo contro Mladić inizia il sedici maggio del due mila dodici è durato cinquecentotrenta udienze durante le quali hanno testimoniato quasi seicento persone sono state prodotte circa undici mila prove documentali procedimento che si è concluso
Un anno fa al dicembre del due mila e sedici
Come comandante delle forze armate serbo-bosniache Mladić era subordinato solo all'autorità del presidente Carosi dice
I crimini per i quali è stato processato e condannato comprendono quello di genocidio e complicità in genocidio per quanto riguarda il massacro di Srebrenica crimini contro l'umanità e in particolare omicidio sterminio deportazione persecuzione per motivi politici razziali religiosi
Attacchi contro civili
E l'organizzazione di una campagna di terrore contro la popolazione in particolare per i bombardamenti e l'assedio di Sarajevo che provocò più di dieci mila morti e poi anche la prese in ostaggio del personale dell'ONU per impedire e gli attacchi della nato
Luca leone sul suo sul suo blog occhio critico che trovate l'indirizzo Luca leone appunto Bloch spot punto it
Ha ricordato come mercoledì ventidue novembre durante la lettura della sentenza nati ci si sia lasciato andare a comportamenti ostruzionistici per questa ragione è stato fatto allontanare sistemato un'altra Sala Matra o là dove ha potuto ascoltare la sentenza la condanna di Milano dice secondo Luca leone pur segnando una pagina storica del conflitto bosniaco Dzeko Vese non è ancora definita e certamente la vicenda giudiziaria del cosiddetto boia di Srebrenica si arricchirà di altre pagine fino alla sentenza di secondo grado
Le parole pronunciate contro ma dice durante la lettura della sentenza da parte del presidente della giuria Alfonso Oria sono state prese pesanti come macigni ma di certo non sposteranno di un millimetro le posizioni dei negazionisti e di coloro che ritengono da sempre un personaggio come l'ex generale macchiato sì degli abominio sopra elencati un eroe
Così fra l'altro Luca leone giornalista scrittore fondatore di Infinito Edizioni sul suo blog occhio critico che trovate l'indirizzo Luca leone punto blogspot punto it
Su Limes sul sito di Limes
Luca sushi ce lo stesso ventidue novembre ha commentato annotato come a ventidue anni da Srebrenica
Con la condanna al carcere a vita di Ratko nati circa genocidio crimini contro l'umanità e crimini di guerra si concluda una delle pagine più buie
Della storia del conflitto nei Balcani negli anni novanta
Il verdetto del Tribunale penale internazionale
è stato atteso e sognato per anni dalle famiglie
Delle vittime della guerra mentre rappresenta un motivo di divisione all'interno del popolo serbo
Ancora oggi ricorda Susy ce c'è chi ritiene ma dice un eroe basti pensare ai duri della Repubblica Srpska o al partito radicale di Vojislav scese libretto radicale
Ovviamente che non ha nulla a che fare col Partito radicale Marco Pannella il partito radicale serbo ultranazionalista
E pertanto scrive sul successivo pone con decisione alle accuse avanzate dalla comunità internazionale dall'altro lato ci sono numerosi cittadini e personalità che lo reputano un criminale di guerra
Che ha solo avuto ciò che gli spetta nel mezzo frutto alla maggioranza silenziosa della popolazione interessata forse più a chiudere questa dolorosa vicenda che al verdetto della Corte
Proprio questo aspetto costituisce secondo Susy c'è uno degli elementi su cui riflettere maggiormente tra i serbi è diffusa la convinzione che a loro sia stata non solo addossata l'intera responsabilità della guerra civile
Ma anche l'imposta imposto l'obbligo di accettare una versione della storia che non riconoscono come propria
Soprattutto per quanto riguarda la tesi che ai loro danni non siano stati commessi crimini particolarmente gravi si pensi alle azioni di NASA errori dice o all'operazione o Lugli all'operazione Tempesta che con cui la Croazia portò alla alla liberazione
Della Krajina a maggioranza serba che aveva dichiarato la secessione
All'inizio del conflitto
Questa opinione conclude Susy cioè non può essere contestate in pieno perché in una certa misura è vero che l'Europa e gli Stati Uniti hanno prestato grande attenzione al contenimento del nazionalismo della Serbia
Lasciando che questo cresce senatore realtà locali come Croazia Bosnia-Erzegovina Kosovo e Macedonia
Ecco perché aver condannato Mladić al carcere a vita non è altro che un semplice passo avanti nella difficile strada verso la riappacificazione così Luca Susy Cher su Limes
Un primo commentò proprio a caldo dopo la condanna in primo grado di Mladić all'ergastolo
Il giorno successivo Giorgio struscio onere su i giornali punto net notava come quella al punto del ventidue sia stato una giornata in cui la giustizia ha fatto il suo corso e che passerà alla storia per aver gettato le fondamenta per un futuro della regione in cui si spera i crimini contro l'umanità rappresentino ormai una pratica archiviata
Procione giudica quella di Mladić una condanna che di fatto non ha stupito nessuno
Ricorda le parole del presidente serbo Vučić che Anna ha invitato i cittadini della Serbia a guardare adesso il futuro per mantenere la pace e la stabilità nella regione
Frosone se segnala come si tratti di un wc ci diverso da quello che proprio nel corso delle mattanze Bosnia che divenne celebre per aver promesso di rivendicare ogni singola vita serbo uccidendo cento musulmani difficile dire se quello dell'ex compagno di partito del radicale ceceni
Anche lui passato per L'Aia se pur con una soluzione sia un atteggiamento di convenienza o una dimostrazione di reale cambiamento quello che certa invece la soddisfazione delle associazioni delle vittime presenti al tribunale per assistere allo storico verdetto
Ad esaltare il valore storico della sentenza per le vittime delle dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa allo stato lo stesso procuratore del Tribunale Internazionale per l'ex-Jugoslavia Sabran Erza
Che ha ma anche sottolineato che questa è una sentenza contro Hamas non è una sentenza contro una singola persona
E non è contro il popolo serbo e che essa inoltre smentisce quanti sostengono che Narcisse un eroe che ha difeso il suo popolo della stessa opinione
Scrive Fruscio ne sono i membri dell'organizzazione non governativa di Belgrado Jato Initiative for Human Rights da sempre che si battono da sempre per condannare i criminali delle guerre jugoslave per un futuro basato sulla rocca riconciliazione a pochi minuti dal verdetto questi giovani belgradesi hanno espresso di fronte al Parlamento serbo messaggio tanto semplice quanto chiaro non sono nostri eroi e i conclude frosone
Sviluppando come le sentenze aiutano a ricostruire i fatti del passato ma non le sue interpretazioni che sono proprio le divergenti interpretazioni a costituire l'unico ostacolo per un futuro della Regione che sappia ripartire della riconciliazione
I sostenitori del ma dice eroe non hanno altra argomentazione che non si rifaccia la condanna di un tribunale politicizzato
Nonché i crimini degli altri si tratti di una sorta di benaltrismo balcanico per cui un criminale scagiona un altro come se la guerra fosse una partita di calcio
E i generali degli opposti eserciti i capitani che guidano la squadra la vittoria mentre i nazionalisti ricordano tanto gli hooligan che si nascondono in mezzo al pubblico ovvero il popolo
Ed è così in questa interpretazione della storia della guerra secondo la logica di compensazione per i crimini altrui che l'ergastolo a Mladić non ha alcun valore se invece NASA errori ci capitano tra virgolette dei bosgnacchi in libertà
In altre parole scrive procione
Il motivo per cui per alcuni malati c'è un errore e rintracciabile nelle sentenze di assoluzione degli imputati degli altri gruppi nazionali
La difesa di Mladić diventa così la difesa della Serbia e dei serbo bosniaci così come una sua condanna risulta dai nazionalisti come una condanna del popolo serbo
A tal proposito ci si chiede come sia possibile che qualcuno possa sentirsi rappresentato da Ratko Mladić contro il quale esistono pagine intere di testimonianze di raccapriccianti violenze contro civili inermi
Una violenza del tutto simile a quel nazista cinismo che i patrioti serbi invece sconfissero sul campo durante la seconda guerra mondiale
Questa sentenza conclude fruscio né come le altre sembra che possa affossare ulteriormente il processo di riconciliazione ma questo non può più esulare da una responsabilizzazione a livello collettivo
Perché i criminali non merita di rappresentare bandiere nazionali mentre tutti dovrebbero piangere tutte le vittime a prescindere dalle diverse appartenenze così
Serve Giorgio fu Shonen il ventitré novembre sul disco giorno appunto netta lo il giorno successivo
Antonella riga
Ha segnalato invece su Osservatorio Balcani e Caucaso
Come pochi media in Serbia si siano concentrati sulle motivazioni della condanna all'ergastolo per la RAI non acrobatici e come siano state scarse le parole sui crimini compiuti dall'ex comandante come se il passato
Non esistesse
Ad aria inizia citando il il presidente serbo Vučić che si è rivolto ai cittadini della Serbia
Per guardare al future non morire soffocati dalle lacrime del del passato parlando il futuro scrive Antonella ricca Bucci dice ha evitato di commentare il fatto che Mladić è stato condannato per il genocidio di Srebrenica
Crimini contro l'umanità e violazione degli usi e costumi di guerra in Bosnia Erzegovina
Il suo messaggio rivolto sia al pubblico locale che a quello internazionale potrebbe essere interpretato come il tentativo di mettere la parola fine su un tema dolente il genocidio di Srebrenica che tuttora grava sui rapporti tra Serbia e Bosnia Erzegovina
Qualcuno lo interpreterà come un allentare la presa alla vigilia dell'incontro con il membro della presidenza della Bosnia Bacherini Serveco vice annunciato per l'inizio di dicembre e per convincere l'Unione europea che proprio lui il leader che può garantire la stabilità della regione
Molti si sono ricordati che proprio Vučić al tempo in cui era alto funzionario del partito radicale serbo di vostra Shek Sharif aveva incollato sulle targhe del boulevard dedicato a Zoran Djindjic a Belgrado placche con la scritta vuol varrà Accame Larizza
Gradi c'ha che negli anni novanta
L'attuale presidente era uno dei più numerosi sostenitori della guerra per la Grande Serbia e quindi che il suo discorso fa parte di un percorso di allontanamento dal suo passato politico l'essenza del messaggio guardiamo al futuro è l'incapacità sia dell'élite politica di governo che di gran parte della società serba secondo nell'aria di fare i conti con i crimini degli anni novanta in particolare con il genocidio di Srebrenica
Questo elemento emerso in modo evidente da come la maggior parte dei media si si è comportata prima durante e dopo la lettura della sentenza contro ma dice
E segue appunto la descrizione di questo comportamento prima della sentenza sono state ignorate le accuse
Nei giorni precedenti sulla stampa contrattare al governo i testi su un'Asia rimandavano una sua biografia eroica ci sono c'erano interviste ai membri della sua della sua famiglia
Sulla solamente alcuni media come la tv via cavo N uno il quotidiano da nascerà hanno hanno permesso di leggere o ascoltare qual era il contenuto dell'accusa dell'accusa la tv di Stato invece ha cercato anche di nascondere la sentenza perché l'ha trasmesso solo sul secondo canale molto meno visto del primo non ha fatto approfondimenti la televisione Pink e una delle più viste molto vicino al partito del presidente serbo ammesso e non da un dibattito che ricorda molto la retorica degli anni novanta
Eccetto un ospite gli altri cinque invitati con a capo l'ex accusato dell'Aja Vojislav Sheshi li hanno spiegato i telespettatori che non c'è stato alcun genocidio a Srebrenica il tutto condito da varie teorie cospirative le restanti tre emittenti nazionali non hanno trasmesso nulla
Dunque chi non era sintonizzato su N uno ha potuto sapere qualcosa solamente dai sociale che negli ultimi anni per molti cittadini serbi si sono trasformati nel nei media più attendibili e puntuali
Poi il giorno dopo la stampa scritto sulla sentenza della NATO e sulle sull'ipertensione di ma dice
Insomma conclude poi Antonella Ria che ci si può aspettare che in Serbia la sentenza Ratko Mladić cada presto nel dimenticatoio il giorno in cui è stata pronunciata
Solo poche decine di cittadini guidati dal partito dove ieri si sono radunati per protestare nel centro di Belgrado per poi dileguarsi in fretta
Il giorno dopo la sentenza non è stato oggetto di dibattito nella sessione dell'Assemblea nazionale mentre nei notiziari televisivi più importanti le reazioni al verdetto
Sono finite sotto altre notizie vide altrimenti più importanti
In linea con il messaggio il presidente Wtc di guardare al futuro senza soffocasse con le lacrime del passato e con il silenzio mediatico sui crimini che hanno avuto luogo poco più di una ventina di anni fa un centinaio di chilometri da Belgrado
La Serbia ovviamente rimarrà divisa per molto tempo rispetto agli eroi tra virgolette
Ai crimini alla propria responsabilità nelle guerre degli anni novanta
Sì a Srebrenica che ma dice serviranno se e quando sarà politicamente necessario per creare future tensioni tra Serbia e Bosnia Erzegovina nella regione
Oppure per giudicare l'ingiusta in ingiusta comunità internazionale
Il tutto ciò a giudicare da come i giornali e tv hanno informato il pubblico fino a oggi il potere a Belgrado può contare sull'appoggio incondizionato quasi dei media serbi che seguono con alacrità le indicazioni che arrivano dai piani alti della politica
Così Antonella Ria su Osservatorio Balcani cauto www punto va caricato sul punto che in un articolo intitolato sentenza Mladić Serbia senza sguardi al passato
Il venticinque novembre Alfredo Sasso su affari internazionali punto it la rivista on line dello IAI Istituto affari internazionali a pubblicato un interessante articolo intitolato una radice Tribunale L'Aia condanna all'ergastolo a l'atto finale
Ed è interessante quello che scrive Sasso proposto punto della sentenza di condanna com'era prevedibile le motivazioni del verdetto del ventidue novembre ricalcano quelle della condanna di rado mancava si dice
Narice è stato dichiarato colpevole di quattro imprese criminali congiunto il genocidio di Srebrenica i crimini contro l'umanità in altre municipalità il terrore contro la popolazione civile di Sarajevo la presa di in ostaggio del personale ONU
Così come per casi c'è solo un capo di imputazione
Ma importante decaduto l'accusa di genocidio per altre sei municipalità municipalità della Borsa e orientare settentrionale la pena però è diversa
Karadzic fu condannato a quarant'anni perché si accostò alcuni fattori attenuanti ritiro dalla politica la buona condotta qualche segno di pentimento
Per Mladić è invece arrivato l'ergastolo pieno così come avvenne in passato per quattro ufficiale dell'esercito serbo bosniaco be'Ara Galli Cè Popovic gettoniera
Nel riepilogo della sentenza
Scrive ancora freddo Sasso i giudici hanno demolito l'impianto difensivo che tentava di minimizzare il ruolo di Mladić e del proprio esercito come meri esecutori militare di decisioni politiche
Scaricando implicitamente la responsabilità su Carosi c'è sulle strutture di polizia e sui paramilitari
Nel testo della corte infatti si ripete più volte che le azioni di Mladić erano così determinanti che senza di lui crimini non sarebbero avvenuti nello stesso modo ma soprattutto c'è un elemento innovativo che nota
Sasso
E che secondo alcuni analisti potrebbe orientare la giurisprudenza è l'analisi storica sui crimini nazisti Golosaria si afferma nella sentenza che Mladić
Era in contatto con membri della leadership politica in Serbia e dell'esercito jugoslavo per soddisfare gli obiettivi dell'esercito serbo bosniaco questa formulazione potrebbe portare a riconsiderare ancora una volta il coinvolgimento e diretto di Belgrado nei crimini di guerra in Bosnia Erzegovina una un aspetto rimasto in sospeso dopo l'assoluzione del generale del generale dell'esercito jugoslavo per Icc e degli ufficiali Stanisci ce e stimato vice
A carico di questi ultimi è in corso il processo bis presso il cosiddetto meccanismo residuale che si occuperà degli appelli dei casi il giudicato mentre il tribunale internazionale sia presto ormai prossimo trentun dicembre a chiudere i battenti
Dell'eccezionalità di sarebbe Nizza hanno approfittato e ne approfitteranno in tanti con scrive poi ancora freddo Sasso in primis certi revisionisti che di fronte alla mole inconfutabile di documentazione ormai non possono negare l'evidenza
Allo stesso tempo però va riconosciuto che la sentenza dichiarato colpevole Mladić non solo del terrore contro i civili di Sarajevo
Ma anche di deportazione trasferimenti forzati stermini omicidio e persecuzione contro bosniaci musulmani bosniaco croati nell'intero territorio della Bosnia Erzegovina reclamato della Repubblica Sir ska
Secondo l'impresa criminale a cui Mladić aderì sin dal maggio del novantadue poi Sasso
Fa una una sintesi delle annate le reazioni importanza economica quella delle associazioni delle vittime quelle delle autorità della Repubblica Srpska e con in più avanti ancora scrive che l'impressione che ci sia un diffuso senso di sollievo
Anche per il completamento del ciclo di attività del tribunale dopo venticinque anni che hanno visto accrescere sì la giurisprudenza internazionale ma anche le distanze tra le memorie contrapposte
Il generale pare avvertisse un clima di stanchezza in particolare tra i più anziani e di sovraccarico da memoria pubblica in memoria individuale familiare soprattutto tra i giovani
Un clima alimentato dal tanto troppo tempo trascorso tre crimini che la giustizia nonché dalla stringente pressione dei problemi sociale quotidiani in Bosnia
Eppure scrive poi ancora Alfredo Sasso su affari internazionali punto it uno dei principi dei principi fondanti del tribunale internazionale come spesso sottolineava il suo primo presidente Antonio Cassese
Era l'individualizzazione dei crimini
Per evitare che una colpevolizzazione collettivo ostacolasse l'elaborazione del passato e suscitasse nuove reazioni identitarie l'apparato politico mediatico della Repubblica Sears che è riuscito a rovesciare questa impostazione
Passando del tempo da un linguaggio vittimista e difensivo
Incentrato ad esempio sulla presunta parzialità del tribunale a danno di imputati serbi a uno apertamente aggressivo rivendicativo dell'operato dei criminali di guerra
E l'apoteosi di quella che alcuni analisti hanno chiamato cementazione del mito un mito Croazia sugli anni Novanta
Ovvero la rigida impostazione delle interpretazioni ufficiali della storia dei nei media e nel sistema educativo che garantirebbe continuità nei cosiddetti interessi nazionali e la riproduzione di modelli sociali intrinsecamente conformisti autoritari
Sia chiaro il problema della Mito Croazia coinvolge tutta la regione dall'istituzione della Repubblica serba ska a quelle croate e croato bosniache che hanno glorificato Dario corde c'è Ante Gotovina
Da quelle bosniaco musulmane che esalta una figura di naso ironici a quelle della Serbia che proprio nelle scorse settimane hanno invitato un criminale di guerra che ha scontato una pena di quindici anni Vladimir Lazarevic a insegnare all'Accademia militare statale
La meritocrazia e lo strumento delle istituzioni quella che le fiction cc ha chiamato guerra per la verità fondata sulla superiorità e Nora nazionale combattuta non con le armi
Ma con discorsi e narrazione sul passato in tutti gli spazi Pubblico e privato laico religioso politico cinico
Malati c'è ha perso la sua personale battaglia per la verità ma fuori c'è ancora chi sta proseguendo per lui e ora toccherà soprattutto le nuove generazioni scegliere se continuare ad abbandonarla combatte né di nuove così Alfredo Sasso su affari internazionali punto it
Su East West punto e Hook la rivista on line nell'edizione on line della rivista East West il ventitré novembre segnaliamo l'articolo di Cecilia Ferrara intitolata tra le vittime di malati c'è c'è anche lo Stato fallito della Bosnia Erzegovina
Cecilia Ferrara cita tra l'altro avranno F. indice giornalista di Sarajevo residente in Italia dal novantacinque
Che dice che l'ergastolo è una sentenza giusta ma non porta giustizia nel breve periodo anzi potrebbe peggiorare i rapporti già pessimi tra i bosniaci serbi bosniaci musulmani ma a lungo termine non credo che cambierà la situazione il divario l'odio di incomprensioni la sfiducia tra le etnie si è approfondita tantissimo negli ultimi vent'anni perché nel frattempo sono cresciute delle generazioni che sono state educato unicamente alla sfiducia verso l'altro
Bisogna ricordare come l'apice quando era il capo dell'esercito non combatteva contro un altro esercito ma combattevo ci deve con bar dava e ordinava di uccidere i civili perché le città sono state messe sotto assedia e sapeva esattamente cosa stava facendo
Cecilia Ferrara sentito poi Aldo Asano vince il giovane regista di Srebrenica che ha da poco finito il corso di regia al centro sperimentale di cinema a Roma
Che ha perso oltre trenta membri della sua famiglia h a causa di Mladić e dice sono soddisfatto vuol dire che la giustizia esiste ha trovato la condanna all'ergastolo
Però papà e ha provato il futuro dice navighiamo ancora tutti insieme i serbi che vivevano nel mio villaggio io non sempre lì e non viviamo lì la vita va avanti e io vedo questo il problema è la politica che divide altrimenti non saremmo tutti uguali
Poteva anche morire o non essere condannato ma Mladić rimarrà sempre un buco nero nella storia nella storia questa condanna è solo una conferma la cosa che fa paura che luglio ancora oggi non ammette nessuna colpa e sono tanti i nazionalisti ricorda che la pensano come lui
Basta ignorarli anche perché ci sono tante persone molto più interessati che vogliono vivere insieme su di loro ci dobbiamo concentrare così
Aldo Asano vice
Citato in questo già giovane regista citato in questa articolo di Cecilia Ferrara del ventitré novembre su East West punto E U e concludiamo con il bel pezzo scritto da Jacopo Zanchini vicedirettore di internazionale pezzo molto lungo che comincia ricostruendo un po'insomma tutti gli anni della guerra le responsabilità di di Milano dice
Nel del conflitto contro civili Majid eccidio di Srebrenica
E e poi scrive Zanchini più di vent'anni dopo Srebrenica e gli accordi di Dayton dopo il verdetto sul generale quello sul capo politico dei serbo bosniaci Radovan Karadzic e la morte di Slobodan Milosevic
Primo capo di Stato processato per crimini contro l'umanità mentre era indiscussi in custodia all'Aja e tutte le altre sentenza del tribunale possiamo dire che giustizia è fatta la risposta per Franchini è più complicata di quanto possa sembrare
Quello che è sicuro è che il tribunale dell'Aja ha fatto il suo lavoro per molti anni e ha un bilancio di tutto rispetto centosessantuno incriminazioni tra serbi croati musulmani bosniaci albanesi del Kosovo centoventitré arresti ottantatré condanne
E anche di cui anche diciannove assoluzioni di cui otto sono in attesa di appello i due devono essere oggetto di un nuovo processo
Il tribunale ha colto un milione trecento mila pagine documenti prove testimonianze testimoni ascoltati sono stati quattro mila e seicento in maggioranza vittime
Nato nel novantatré da molti considerato come uno strumento attraverso cui la comunità internazionale Lomu cercavano di pulirsi la coscienza per la loro passività di fronte alle sofferenze delle popolazioni della ex Jugoslavia
Il tribunale è diventato la prima vera istituzione di giustizia internazionale mezzo secolo dopo le corti Norimberga Tokio e prima della creazione della corte penale internazionale nel due mila e due la sentenza Sonati c'è stato il suo ultimo verdetto importante il tribunale fatti chiuderà i battenti il trentun dicembre del due mila diciassette in grande lascito sta sicuramente della raccolta di un'incredibile quantità di materiali sulle guerre jugoslave
Ovviamente questo lavoro ventennale non è stato esente da polemiche come spiegano i molti al di là delle accuse di faziosità faziosità che non potevano mancare le critiche delle vittime si sono concentrate soprattutto sulla lunghezza dei processi da molti giudicata eccessiva su alcune strategie per ottenere la collaborazione dei paesi coinvolti e soprattutto su alcune soluzioni
Tutti questi processi e queste sentenze scrive ancora Jacob Jacopo Zanchini però se annotato un qualche sollievo alle vittime non hanno per ora portato grandi cambiamenti nella situazione politica ed economica della Bosnia Erzegovina che ancora oggi è un Paese in qualche modo dimenticato dai governi europei
Al contrario della vicina frase che entrato nell'Unione e che detiene il triste record del tasso di emigrazione più alto d'Europa quarantaquattro virgola cinque per cento praticamente un bosniaco su due vive all'estero
Il farraginoso sistema di governo ereditata dagli accordi di pace di Dayton le ferite del conflitto
La persistente forza dei partiti nazionalisti un sistema scolastico sempre più basato sulla segregazione è organizzato per comunità stanno privando definitivamente la borsa di quello stato di piccoli cos'l'aria di paese di tanti popoli religiosi
E religioni che avevano prima che aveva prima della guerra e stanno alimentando nuove tensioni
Il Presidente della Repubblica serba di Bosnia Erzegovina migliora Dodi che parlava di Mladić pochi giorni prima del verdetto ha detto che nonostante tutto resta un leggenda una leggenda del popolo serbo
L'Europa e la comunità internazionale dovrebbero riflettere
Prima di abbandonare nuovamente la Bosnia se stesse i suoi fantasmi agli appetiti dei paesi vicini ai finanziamenti delle monarchie del Golfo Persico per evitare che la piccola Repubblica torni a diventare un problema per l'Europa oltre che per i suoi cittadini
Abbiamo letto solo alcuni passaggi di questo lungo articolo Jacopo Zanchini vicedirettore di internazionale che poi si conclude con anche con una postilla italiana dedicata a appunto i rapporti poi tra l'Italia le forze politiche italiani il movimento pacifista italiano con le guerre jugoslave degli anni Novanta la luce anche di quello che sta accadendo oggi nel Medioriente insomma uni un articolo quello di Jacopo Zanchini molto interessante ben fatto molto utile
Che dimentica solo le iniziative del partito radicale di Marco Pannella per l'incriminazione di Milosevic la creazione di un tribunale internazionale che poi avrebbe fatto da battistrada
Alla campagna per la creazione della corte penale internazionale
Con questa con questo articolo di i dati vicedirettori internazionale concludiamo questo supplemento del giovedì di passaggio sul gas che abbiamo dedicato unto articoli e analisi sulla condanna dell'ex capo militare dei serbo bosniaci i Ratko Mladić alle a Castro pronunciato dal Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia
Mercoledì ventidue
Novembre vi ricordiamo indelicato che tutti gli articoli
Che sono stati citati in questa rassegna sono ritrovati linkati sulla nostra pagina Facebook passaggio su destra di radicale sempre sulla stessa pagina trovate anche Linke alla puntata di passaggio a sud-est di domenica scorsa domenica ventisei con altri commenti analisi sulla condanna di Mladić linkati anche il comunicato ufficiale del tribunale internazionale con il video della lettura della sentenza e la dichiarazione del procuratore capo del tribunale internazionale Serge Brahms
Naturalmente appunto in questa puntata sono tutte le puntate le trovate su radio radicale punto it e seguite anche la nostra pagina
Facebook fateci avere anche i vostri commenti e le vostre osservazioni questo supplemento del giovedì di passaggio a sud-est termina qui chi risentiamo con la nuova puntata di passaggio su desta domenica sera domenica sera alle ventuno intanto grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli è una buona giornata in compagnia di radio radicale