Intervista a Giovanni Guzzetta, autore del libro "La Repubblica transitoria. La maledizione dell'anomalia italiana che fa comodo a tanti" (Rubbettino)

Radio radicale siamo con il costituzionalista Giovanni Guzzetta per parlare di un suo saggio dal titolo la Repubblica transitoria edito da da Rubbettino è un libro molto interessante che diciamo ci permette di fare un'analisi sulle nostre regole del del gioco
Facendo anche una riflessione su quelle
Che la classe politica italiana utilizza come le regole del gioco parallelo inventandosi una Costituzione
Diciamo utilizzando la interpreta andò male le regole della nostra carta costituzionale per Fini diciamo o politici allora qual è l'intento di questo libro che cosa ha voluto spiegare
è è giusta la mia interpretazione ho sbagliato beh il diciamo una chiave di lettura è proprio smascherare questo grande alibi nel quale ormai viviamo da settant'anni cenno e abbiamo una Costituzione
Che è figlia del suo tempo e non poteva che essere così
Che ci aveva prodotto delle istituzioni che non sono ma adeguate ai tempi attuale ma siccome nessuno si vuole assumere la responsabilità di cambiarla si fa finta che
La costrizione vada bene ma in realtà la sì altera continuamente in nome di che cosa in nome di un'emergenza permanente né da settant'anni
Diciamoci interpretiamo come un Paese anomalo un Paese in emergenza è un paese che vive una fase provvisori in attesa di un momento in cui finalmente i tempi saranno maturi per poter dare un assetto istituzionale
Che che sia adeguato ad una grande democrazia esaltata con questo giochino abbiamo diciamo ribaltato le le le fondamenta della Costituzione e ne abbiamo prova costante ieri la corte la Consulta a ancora una volta segnalato al Parlamento le forzature
A cui si è costretti in un gioco politico nel quale i processi decisionali sono farraginosi sono complicati in cui si ricorre alla decretazione d'urgenza per qualsiasi cosa e quindi si impone al Parlamento
Una legislazione fatta dal governo cosa che di per sé dovrebbe essere un fatto del tutto eccezionale e così era concepito nella nostra costituzione che abbiamo dopo istituzioni parallele la costituzione formale che sostanzialmente è stata rivoltata dalla prassi
In nome dell'emergenza apre abbiamo la Costituzione emergenziale
In un contesto nel quale l'emergenza però il quotidiano e la nostra normalità questi era che ama da Repubblica transitoria perché viviamo tutti nell'idea che siamo in una transizione peccato questa transizione durata settant'anni forse sarebbe il caso di tutti
Ecco si può dire che la transizione diciamo quella più che ci coinvolge il più da vicino è iniziata nel mille novecentonovantatré quando si è creato nel nostro Paese un clima di aspettativa di riforma costituzionale che non si è diciamo mai materializzata diciamo questo clima di tv modifica costituzionale che sul quale sono andati a sbattere tutti da D'Alema
A Renzi data da Craxi a non so non so chi altro ha indebolito di fatto la nostra costituzione che comunque ha vinto tutte le principali battaglie
Beh io ribalterei il discorso grande costituzionalista che era leopoldo Elia presidente dalla Corte costituzionale scrivendo vari saggi che la Prima Repubblica è un c è il primo ciclo effettivamente transitorio della democrazia italiana transitorio perché la situazione italiana era condizionata dall'impossibilità di un'alternanza al governo dalla presenza di un partito comunista
Diciamo escluso dal governo con la conventio ad excludendum quindi Elia dice con il novantatré si chiude questa fase transitoria la fase successiva avrebbe dovuto essere la fase di assestamento
Il problema è proprio questo che essendosi questa cultura della transizione radicata in made in tutti gli anni precedenti si è continuato a utilizzare quegli strumenti
Eccezionali senza fare una seria attività riformisti che lei ha citato tanti tentativi ma tutti questi tentativi hanno tutti la stessa caratteristica cioè sono canta tentativi alla fine in sinceri perché le forze politiche si impegnano dicono di volersi impegnare per le riforme anche perché questo diciamo da molto consenso
Perché i cittadini si aspettano queste riforme e dopodiché una volta iniziato il processo a un certo punto prevalgono le convenienze di partito e quindi quella riforma che era nata consensualmente come accordo tra le forze politiche diventa invece uno strumento di lotta politica
E così tutte le tentazioni di riforma sono falliti
Allora che cosa possiamo dire su allora a proposito di diciamo di costituzione parallela allora se non li volessimo essere insomma abbastanza puntigliosi fare un esame del dell'ordinanza della Corte costituzionale
Che è stata resa nota in qualche modo ieri con un comunicato stampa che cosa possiamo pensare del lavoro che ha svolto la Corte costituzionale che esiste un bonus per scavalcare il Parlamento una volta e poi non si può più fare cioè che dunque anche questo pronunciamento indebolisce il Parlamento secondo lei
Guardi io non vorrei essere lui nei panni della corte costituzionale perché la Corte costituzionale a lacerata tra due esigenze che sono l'una quella dell'Inter far rispettare come deve la Costituzione
Dall'altra dagli effetti dirompenti delle prove pronuncerà in questo caso la Corte ha dichiarato l'inammissibilità e quindi non è entrata nel merito ma mettiamo che fu che è posseduta dal metri ammettiamo che avesse come dire
Tratto le conseguenze dalle proprie affermazioni che questo procedimento è stata effettivamente compreso questo avrebbe significato fare saltare il bilancio dello Stato
La Roma un paese che è talmente incapace di disciplinare c.d. ed è un sistema politico è talmente che cavalli disciplina sì che poi scarica sulla Corte costituzionale la responsabile decisioni così dirompenti
è un Paese che non è ancora sufficientemente maturo
E nel libro Io analizza un'infinità di di esempi di questa appunto cultura e alibi della transitorietà insomma
Ma lui era la le persone non lo sanno ovviamente normalmente ma insomma nel due mila uno si è fatta una riforma sul delle delle regioni che ha portato tutto una serie di i problemi della quale si prevedevano alcune riforme successive tra cui la riforma del sistema fiscale e della ripartizione tra fiscalità nazionale fiscalità regionale
Si prevedeva punta nella la la prospettiva di una seconda camera di rappresentanza delle Regioni siamo nel due mila diciotto cedono pasti mia diciannove sono tassati diciott'anni e quella riforma non in diciott'anni non è stata completata ed è tutto così c'è tutto un lavoro Phil finito e i iniziata incompiuto in questo Paese gravemente di fronte all'incompletezza Anna si dice be abbia intanto utilizziamo gli strumenti straordinari che abbiamo e quindi via a botta di decreti legge a botta di forzature Gallinelli procedure parlamentari e via discorrendo
Lei ha l'impressione che in questa legislatura chi scrive le leggi conosca bene la nostra Costituzione
Ma guardi la la qualità del legislatore non non nel corso degli anni il problema non è di capacità il problema e di vincoli politici che spesso ma questo non sono in Italia però in Italia il fenomeno ovviamente se e più più estremo
Le leggende vengono scritte in modo ambiguo non a caso non perché si è incapaci di farle meglio ma perché sul piano politico c'è tale dissenso all'interno di chi le fa che si trovano delle soluzioni così ambigue di compromesso che significa tutto e nulla per lasciare poi alla a a quello che accadrà diciamo di determinare il Silvia d'c'è una bellissima citazione di nel libro di Einaudi a proposito di alcune norme costituzionali in cui nei modi dice proprio questo cioè ci sono delle formule anche in Costituzione talmente ambigue che sostanzialmente la Costituzione conseguente non ha fatto altro che decidere di rinviare al legislatore futuro il compito di di spiegare che cosa volessero dire queste espressioni che non si riusciva a capire
In tutto questo poi si inserisce questa iniziativa di diciamo di di di di passaggio alla democrazia diretta
Di cui si discute in questi giorni che non so se se è un tema che
Che lei voleva affrontare ma sul quale non sono due parole allora io purtroppo ho seguito anche i lavori della Commissione affari costituzionali in questi giorni allora lei è perplesso di questa proposta di legge di etiche introduce diciamo nell'articolo settantuno il referendum propositivo ritiene che sia compatibile con il nostro sistema costituzionale con la nostra forma di governo
Ma guardi esprima di entrare nel merito poi se vuole entriamo dal punto di vista proprio della scelta io sono indignato da questa soluzione
Perché si vuole vendere ai cittadini con pensando che i cittadini sino a tutto il un branco di diciamo di di di di gente che si beve qualsiasi propaganda che con la democrazia diretta si risolvono in un secolo allora questa è chiaramente un una forma di di di di di un imbroglio una forma di di distrazione di massa un un pubblicità ingannevole non so che cosa dire perché ammettiamo anche prima di entrare nel merito di questi referendum ci siano entri in vigore siano legittimi
E funzionino ma quanti referendum si possono fare in un anno
Cinque dieci quindici volendo proprio essere cambiato perché rimane il problema che tutto il resto va fatta attraverso la la democrazia rappresentativa e questa democrazia martedì RAI completamente sgangherata e lo dicono tutti allora prendere un iniziativa di riforma di un da parte di un governo che si dice del cambiamento e che all'idea di rifondare tutto
E ignorare totalmente che esiste un problema fondamentale che il problema principale di ristrutturazione dalla democrazia rappresentativa e vendere i cittadini che attraverso per quattro referendum promossi da da loro si risolverà ricopre in paesi ecco un imbroglio questo per quanto riguarda il metodo e e la scelta di fondo per quanto riguarda il merito io riconosco che ci sono stati anche dei dei miglioramenti nella trattazione in Commissione però c'è un problema c'è un problema di fondo e cioè che
Il tutto il sistema di democrazia di diciamo di referendum propositivo e tutto un sistema che non funziona i in in in senso delegittimante la democrazia rappresentativa e quindi torniamo al problema di prima cioè si pesca dal innanzitutto c'è un un primo grande secondo me contraddizione che personalmente mi indigna accessi introducono referendum propositivi
Per la legislazione ordinaria quindi io fosso col referendum a modificare le norme che stabiliscono l'attrazione dei veicoli alla i veicoli a trazione animale del Codice della strada ma non posso intervenire sulle scelte fondamentali che riguardano la costituzione se io volessi come ritengono sarebbe opportuno per questo Paese modificare la forma di governo con questo referendum non lo posso fare però mi posso occupare dei carrelli della spesa del Cordelli del delli limiti di velocità del del della dimensione dei pneumatici delle macchine eccetera è un imbroglio anche questo
Si cita la Svizzera ma in Svizzera l'unico referendum propositivo che esiste riguarda la costituzione non riguarda le leggi ordinarie
In nessuno Stato nazionale del mondo esiste un meccanismo di referendum propositivo come quello che stiamo mettermi in pieno
L'unico modello di riferimento che che viene anche indicato da da i promotori di questa iniziativa e la Svizzera ma la Svizzera non funziona così
Poi ci sono certo degli stati titola la California Chiesa o altri Stati americani che hanno i referendum propositivo ma anche la
Il e parte che somma Ciancio un gran dibattito ma anche la il legislatore ha fatto in modo che si evitasse lo scontro tra democrazia diretta e rappresentativa perché tutti i in California tutti i referendum si devono svolgere il giorno delle elezioni che cosa vuol dire che e si rinnovano contemporaneamente la scelta popolare e gli organi rappresentativi Danovi fare un referendum propositivo
In corso di legislatura magari come prevede il il disegno in contrapposizione a un a una legge varata dal Parlamento significa mettere in in in in competizione il Parlamento con i cittadini e quindi ha un effetto system
Protratto sistematicamente un effetto dirompente scardinata la democrazia rappresentativa io non credo di poter essere accusato di essere contrario ho prevenuto questa democrazia diretta visto che promuovo referendum da quando il ministro Fraccaro faceva la quinta elementare a cominciare da quello del novantuno e del novantatré sulla legge elettorale
Però proprio perché ci tengo all'istituto del referendum non dico non si può utilizzare imbrogliano i cittadini facendo credere loro che che fondamentalmente gli stiamo regalando
Il come dire la la la panacea di tutti i mali quando sappiamo benissimo che non sarà così quindi è una pubblicità ingannevole
Bene mai pensiamo ad aver dato qualche spunto di riflessione anche per leggere il suo libro dal titolo la Repubblica transitoria io ringrazio il costituzionalista Giovanni Guzzetta per aver parla per averci parlato del del suo libro che lo ricordiamo è edito da Rubbettino grazie