Presentazione del libro di Francesca Maria Occhionero "Una stagione nell'inferno di Rebibbia. Usi e abusi della giustizia: la vera storia di Lady Hacker e i retroscena dell'inchiesta EyePyramid"

Allora allora ripetiamo signori buonasera benvenuti a tutti ci scusi altro scusiamo per questo piccolo quarto d'ora accademico che già ne ci prendiamo serpe per favorire l'afflusso del pubblico in sala e questa sera apriamo questo seminario delle domeniche pomeriggio dell'associazione degli umbri ringraziando il presidente Masia che il nostro super presidente che è qui con noi se si alza il facciamo un applauso
Che la sua presenza
E mandando anche un saluto al nostro presidente onorario nudo un piccolo incidente da ricoverato in ospedale ma sta bene e comunque rimanda tutti un suo saluto sarebbe stato qui con noi oggi ma ovviamente non può e siamo qui per soprattutto una mozione di affetti verso Francesco occhio nero che è una ragazza che lo merita ma soprattutto è la figlia di una nostra socia
E devo aggiungere un'annotazione personale una mia antica mi consente Marisa lavelli l'aggettivo amica e collega
La settimana scorsa io ero a Parigi per motivi di lavoro e ho avuto accesso alla concierge ferire insieme a una delegata dell'UNESCO agli atti del processo di Maria Antonietta regina di Francia ma Antonietta fu decapitata inconsapevolmente
Perché accusata di spionaggio internazionale e di intrattenere relazioni con agenti stranieri
Una ragazza poco più che una ragazza che era stata maritata per motivi dinastici che sarà trovata in un guaio più grande di lei
Torna in Italia e leggo sulle cronache cittadine che è morto Piero Mattei il marito di della Filo della Torre che fu all'epoca accusato di essere il mandante dell'omicidio della moglie perché ricco aristocratico benestante ben inserito e con tenacia per più di vent'anni ha perseguito il vero assassino della moglie fino a farlo condannare
Due casi terzo caso Francesco occhio nero dice la metti con Maria Antonietta io la metto con Maria Antonietta perché anche lei in qualche maniera è stata accusata di spionaggio internazionale meno male che non c'è più la ghigliottina non è stata decapitata però una bella ghigliottina mediatica anche Francesca l'ha subita perché è stata condannata prima ancora di essere processata
Ed è stata messa
Sul patibolo prima ancora che il procedimento si avviasse
Francesca Giulio quindi sono state condannate il momento in cui sono stati arrestati sono stati arrestati per un lungo periodo
La riflessione che Francesca oggi si offre e di cui io la voglio ringraziare perché testimonia quello che può fare una donna quando si trova in una grande difficoltà più grande di lei
Una stagione infra Libia è questo diario scritto di cuori di getto in questi mesi lunghissimi mesi in cui il tempo non si riusciva a calcolare che lei ha passato in attesa di sapere perché lo stava passando
E soprattutto in attesa di sapere sì sarebbe stata spiegata la sua carcerazione sarebbe mai stata scarcerata con dubbi sbalzi d'umore depressioni ed esaltazioni che hanno caratterizzato il suo vivere questi mesi terribile nell'inferno
Una spy story degna di le Carré
Però gli elementi sono deboli e scrive un libro di
Elementi forti ci sono e ci sono delle domande che io mi voglio fare di voglio fare che voglio fare anche agli aspetti diritto
Esistevano principio di proporzione in materia penale
Perché il libro per mi fa dubitare di questi
Il processo è già di per sé un ergastolo già di per sé una condanna
Non è l'unico caso questo dice Francesco occhio nero
La questione penitenziaria è una questione morale
Francesca mette il dito
Su che cos'è la carcerazione su come si vive nel carcere quali sono le condizioni non solo di vita quotidiana banale lavarsi accesso alle cure mediche l'igiene personale indigene dell'ascella ma il linguaggio
Ma il sopruso verbale amministrativo
Mai non dovere non poter raccogliere quello che mi si dice per evitare guai peggiori
Il pregiudizio che domina sia in maniera verticale che in maniera orizzontale cioè a dire tra coloro che condividono quel destino e coloro che gestiscono quelli che condividono quel cestino
Una situazione che non le apparteneva non l'appartiene dal punto di vista antropologico sociale e culturale
Francesca viene da una famiglia di persone che l'hanno abituata
Studiare fare sport dare il meglio nella sua vita impegnarsi si trova a condividere
Un ambiente in cui ci sono personaggi come nonna cocaina che però le dà delle buone dritte il carcere si fa di petto mobiletto
Non cederà la depressione reagisci persone che hanno dimostrato un'umanità superiore forse a quella di chi avuto incarico questa spy-story che ha veramente simbolicamente della sul
Il carcere si conferma strutturalmente una struttura che non aiuta nella società né coloro che sono rinchiusi
Potremmo aprire una riflessione lunghissima che lascio alla vostra analisi da Beccari ai giorni nostri a che cosa serve così come
Ma qui noi abbiamo delle pagine di una donna di una giovane donna anche se trovata che ha impattato in un sistema che il sistema carcerario di cui ha bevuto il calice fino in fondo
Reagendo con grande forza morale ma anche con qualche difficoltà bisogna dirlo
Attraverso la disciplina che le veniva imposta anche dalla pratica sportiva Francesca riesce sapendo che un gruppo di giocatori della Roma aveva regalato al carcere di Rebibbia una struttura sportiva
Riesce tenacemente caparbiamente a far riaprire questa struttura permettersi a capo di un gruppo di detenuti di via via si allarga via via si fa più numeroso via via apprezza questo che sta facendo Francesca per cercare di reagire a quella situazione di isolamento di decadimento non solo morale ma psicologico culturale
Umano che il carcere porta con sé
Anche quello che viene considerato in maniera del tutto inopinata un carcere modello come Rebibbia quindi una riflessione importante sul sistema carcerario italiano pensate che in Olanda le cacce gli hanno chiuse e ne hanno fatto dei centri di accoglienza per gli immigrati
Perché è talmente basso il livello di carcerazione che non servono le carceri noi abbiamo invece un sistema sovraffollato e sovraffollato nella maniera i viene descritto da Francesca con malattie
Con la difficoltà all'igiene personale con la difficoltà ad avere un minimo di privacy minimo
Parliamo di trattasi di un minimo di Prelios condividere tutto
Non potersi fidare di nessuno la completa sfiducia nella compagna di cella Nesi Condini il linguaggio che mi porta tutto verso il basso
Un linguaggio che mi de priva di qualunque identità culturale e sociale sociale
Francesca entra in carcere da personaggio mediatico famoso telegiornale ha parlato di lei giornale hanno parlato di lei quindi a quella famosa e questo ha il suo proprio il suo contro nel carcere
Perché viene additata subito come quella del telegiornale come quella chi ti credi di essere
E quindi deve impattare in un ambiente che non le appartiene e in cui c'è già una diffidenza normalmente vissuta che si accresce per il fatto che lei un personaggio mediatico
Però Francesca reagisce elargisce anche attraverso le parole di Simón querele che parlava del colore dell'inferno a proposito del carcere le questa tavolozza di colori la tutta praticata
Nelle sue pagine questi colori sono stati tutti quanti spesi
E sono pagine attratti veramente forti
Francesca ha vissuto il suo personale inferno una stagione negli inferni di Rebibbia che sosta delle quattro stagioni devo dire perché Vivaldi gliel'ha fatta vivere tutta nove mesi sono stati il tempo di una gravidanza quindi a ha veramente vissuto e generato una stagione carceraria
Un destino devo dire inimmaginabile quello che lei ha toccato ma io non voglio scendere sul piano penale perché francamente credo che lo faranno qualcun altro meglio di me
Ma voglio invece sottolineare chi leggerà il libro che già l'ha letto le pagine di vita
Umana psicologica sociale antropologica di una donna potrebbe essere chiunque di noi che si trova a vivere una situazione come quella che paradossalmente ha dovuto vivere Francesca ha vissuto Francesca il carcere così come oggi e del libro si evince in maniera molto chiara
Non garantisce nessuno nel condannato né colui che è attesa di giudizio nella società che in qualche maniera dovrebbe avvantaggiarsi di un percorso di ricostruzione identitaria sociale psicologica di un condannato
Nessuno di queste componenti ha un vantaggio dal sistema carcerario come quello che Francesca ci descrive
E la sua esperienza ce lo dimostra le sue pagine ce lo dimostra
Francesca coglie il suggerimento di non cocaina e prende il carcere di petto
Reagisce a quella depressione che umanamente sentiva trascinarla verso il basso che ogni colloquio con l'avvocato gli faceva perdere la speranza di veder la luce in fondo al tunnel
E si mette comunque ricetto prima occorrerà misurare i passi poi incontro a dei tenuta che anche lei ha avuto un ruolo importante nello sport e con lei comincia questa attività è qua sta il grande salto organizza eventi sportivi dentro il carcere
Scarcerazione ci sono delle pagine bellissime mega unica saranno lette rivolte alla mamma con cui Francesca un rapporto profondo forte che è un po'diciamo così la radice di quello che Francesca e di come Francesca riuscita a reagire
A questa situazione difficile che ha vissuto
Cioè le parole molto belle per Gabriele il marito ci sono delle parole toccanti per gli amici e le amiche che sono sopravvissute insieme a lei a questa vicenda perché in questa vicenda si perdono gli amici
Si perdono anche delle persone che ti vogliono bene che hanno paura di contaminarsi
Vivendo accanto a te un'esperienza così brutta così triste
Io spero che alcune pagine verranno lette perché le parole di Francesco sono molto più efficaci di quello che io posso dirvi
Il percorso che Francesca ha fatto un percorso che l'ha portata a diventare migliore di quello che era quando è entrata nel carcere sicuramente più forte di quello che era quando è entrata nel carcere
Ed è un ritratto di una donna che sopravvissuta all'inferno di Rebibbia ora non ha più paura di nulla nel mondo può sopravvivere a qualunque cosa e questa sicuramente la parte diciamo costo Puente positiva del libero
Quello che può fare una donna se viene sfidato dal destino questa è stata una vera sfida del destino e come una donna una giovane donna commuove gravose culturale e sociale
Può
Trovare il modo di ricostruire la propria vita anche dentro un regime carcerario che pur essendo considerato tra i migliori modello tra virgolette certamente non è un modello di vita
Vissuta umanamente perché qui si parla di diritti umani i diritti del cittadino che anche se in condizione di privazione della libertà non dovrebbero essere lesi al punto in cui Francesca ci descrive vengono invece lesi limitati troncati
Amputati si tratta una vera e propria mutazione ai diritti umani
Ma ciascuno di noi è un animale sociale quindi ciascuno di noi poi attraverso questa socialità che caratterizza il nostro essere umani reagisce e dipende dalla circostanza la circostanza il Ganci Francesca in questi nove mesi è stata Rebibbia è stato il carcere dove ha toccato l'inferno del limite
Del limite dell'umanità della disumanità nel limite del sopruso del limite la mancanza di fiducia che la sfiducia
Nel limite della malattia
Il dubbio più grande Francesca era Settimia mano adesso che cosa faccio
Che cosa succede qui dove non c'è un'infermeria degna di questo nome non c'è un ospedale non c'è un medico non ci sono le medicine non ci sono le politiche gli strumenti del pronto soccorso
Quindi il limite è stato un limite a tutto tondo e Francesca lo ha toccato e superato questa è la cosa diciamo così più positiva di questo libro che il limite è stato da Francesca superato con un grande salto
Con una grande voglia di vivere perché la vitalità di Francesca superato tutte queste difficoltà
E la sua ragionevolezza insieme al controllo delle sue emozioni ben canalizzate gli ha permesso di organizzare questa vita dentro il carcere infine progressione in previsione di un'uscita che l'avrebbe riportata nel mondo del lavoro nel mondo della vita sociale tra i suoi affetti tra i suoi amici più forte e forse anche più bella di prima diciamocelo
Francesca quindi è una ragazza forte intelligente ma questo non ve lo devo dire perché voi lo sapete che attraverso prove più grandi di lei perché questa è una prova veramente che è stata più grande di lei ma sarebbe stata più grande che per ciascuno di noi
Per un caso della vita di cui la vita le renderà conto ha dimostrato che si può essere migliori anche nel peggiore dei modi possibili ed è stata fortunata perché oggi non c'è la ghigliottina e non ha fatto la fine di Maria Antonietta
E grazie
Allora io sono il famoso Roberto
Finalmente come esistono veramente nella realtà non sono un fumetto un'invenzione
Però devo dire che non era soltanto io difensore di Francesca c'è stato anche franchi c'è stato anche Francesco Barretta che qui presente che ringrazio con il quale abbiamo lavorato con lavorare in maniera splendida eccezionale
Senza mai nessuna difficoltà nei nostri rapporti quindi io sono Roberto ma c'era anche Stefano io però inizialmente l'unico difensore di Francesca e quindi io ero colui che ora viene raccontato nel libro perché la incontravo
Ero la delusione con l'illusione di volta in volta
Sono state poste delle domande se cioè il processo sia già di per sé un qualcosa che pesa sulla persona Silla è una forma di pena questo assolutamente sì processo sono stati insigni giuristi a dirlo
Da Piero Calamandrei a Salvatore Satta Francesco Carnelutti sono nomi immensi per il diritto questi e tutti hanno sottolineando come già il processo sia una pena
Già essere sottoposto ad un processo significa subire comunque delle penalità no depenalizzazione delle conseguenze negative della vita
Dalle relazioni sociali familiari amicali e via dicendo quindi senz'altro il processo è una pena pena subivano pena andare in aula una pena sentirsi dire tante invettive di chi magari vive certe volte pure farlo per il suo mestiere come può essere il caso il Pubblico ministero
Ma sta di fatto che in un modo o nell'altro si prendono tanti schiaffi ma proprio tanto in tanti modi
E in tante maniere e processo oltretutto è anche Pubblico
Ed è anche di lunga durata certamente non di breve durata iniziò a parlare di qualcosa che veramente si capisce fino in fondo in fondo quando lo si vive altrimenti sembrano sempre cose così esagerazioni delle cronache a me è stato chiesto di collocare la vicenda di Francesca da un punto di vista tecnico cioè Karimi far capire dare l'idea di dove si colloca la vicenda di Francesca dal punto di vista ovviamente giuridico processuale
Cioè lei Francesca e viene qua a raccontare questo Ribera vicende che attiene alla alle così dette misure cautelari
Quindi la carcerazione di che Francesca C racconta una carcerazione che non è derivata da una condanna non c'è stata una sentenza che ha accertato una sua colpevolezza volendo
Semplificare al massimo le cose ma si è trattato di provvedimenti che per così dire provvisori che erano formalmente finalizzati a o ottenere risultati
Di carattere tecnico in particolare le misure cautelari della detenzione in particolare sono adottate quando ricorrono alcuni presupposti esso non voglio annoiare per carità però lo accendo velocemente può per capire dove ci stiamo collocando
La misura cautelare carceraria comunque detentiva il generale può essere adottata quando ricorrono certe circostanze ad esempio c'è il rischio di inquinamento delle prove
C'è il rischio della fuga della persona indagata oppure c'è il rischio che quella persona reiteri quegli illeciti quei reati a fronte di queste di questi rischi viene adottata questa misura seguendo ovviamente un iter abbastanza Complesso che porta il nei casi estremi a alla custodia cautelare carceraria poi ci può essere quella gli arresti domiciliari cosa esercizi delle misure per attenuare come l'obbligo di presentarsi alla polizia via dicendo quindi la vicenda carceraria di Francesca si colloca in questo contesto non c'è una sentenza di condanna
Era una misura che era adottata al fine di ciò consentire il normale e proficuo svolgimento delle indagini
Questo della Grande Teoria Tina Teoria generale delle misure cautelari ma in particolare anche nel caso di Francesca operò in realtà andiamo a vedere che
Al di là delle teorie spesse volte come a mio avviso è il caso di Francesca questa Teoria e disattesa dalla realtà si distacca dalla realtà nel senso che quelle esigenze che venivano prospettate
Ma assolutamente non c'ero non voglio scendere nei dettagli ma insomma volendo soltanto a titolo esemplificativo dare una l'idea di prima approssimazione nel caso di Francesca quelle esigenze cautelari in realtà non c'erano perché il rischio di una fuga non c'era Francesca è statunitense bastava dire alla il passaporto dopo che avremo tutto mette una fantasia galoppante per pensare mille cose
Rispetto ad una fuga comunque potevano essere adottati provvedimenti alternativi dal braccialetto elettronico quante altre l'obbligo di firma e via dicendo quindi il rischio di una fuga non c'era il rischio di un inquinamento probatorio non c'era perché tutto ciò che era
Diciamo oggetto che poteva contenere ipotetici reati erano macchine quindi sistemi
Cose di informatica e quindi da serve negano sequestrati a computer che erano sequestrati quindi certamente il rischio di un inquinamento era un rischio che non c'era minimamente
Il rischio di una reiterazione del reato non c'era perché sarebbe bastato adottare delle misure veramente minime ormai elementari per far sì che una persona non posso più accedere a certi sistemi comunque quelli che erano in tempi presuntivamente in atto
Colleghi famosi server americani erano congelati distaccati sequestrati quindi questo rischio di reiterazione non c'era
Era la misura cautelare come dicevo prima avrebbe dovuto servire per consentire una normale svolgimento delle indagini e quindi alla fine uno va a vedere dice benissimo sono stato x tempo in stato di detenzione e quali sono le indagini che nel frattempo sono stati compiuti e che io avrei potuto ostacolare inquinare
Nessuna cioè tutta una serie di indagini che gli organi di polizia si son fatti per così dire a casa loro Servando leggendo aprendo i computer leggendo le carte prevedendo i documenti sequestrati quindi in realtà quella era una indagine che per nulla avrebbe
Potuto essere
Sequestrati quindi qua ci vede subito questi facendo nel quello di Francesco Ago come esempio si vede subito che c'è uno scollamento tra la teoria delle misure cautelari e la realtà di quello che poi quotidianamente purtroppo viviamo registriamo e quindi dal punto di vista della realtà ci sono due sviluppi di queste vicende uno sviluppo può essere osservato dal punto di vista diciamo così giuridico
è un altro dal punto di vista mediatico
Dal punto di vista giuridico quello che si verifica e che in realtà
A volte c'è un vero e proprio abuso nell'adozione di questi strumenti che ad esempio vengono adottati quando qualcuno che sia il pm che sia la polizia giudiziaria vuole ottenere
Certe dichiarazioni o conoscere certe cose in maniera più o meno forzata questo è uno strumento che si presta abbastanza
Affinché quei risultati possano essere raggiunti
E qui c'è ci sono degli abusi in altri casi ci sono degli usi quanto meno distorti volendo far poesia il nella adozione di questi strumenti adozione diciamo uso distorto cioè quando
Qualcuno diciamo che si è esaltato che si è illuso che sia bravissimo non lo so ma che pensa di aver individuato il vero colpevole o mi conviene
Ritenere che quello sia il vero colpevole e via dicendo e che cosa fa dice benissimo tu magari alla fine o per via della prescrizione o per altra via
Non avremo era condanna finale della faccio pagare ora per cui sostanzialmente in atto pratico si verifica che la misura della custodia cautelare
Non è nient'altro che l'anticipazione della potenziale condanna finale quindi sostanzialmente Silva subire quella pena che si sarebbe dovuto subire soltanto senso russi
Ci fosse stata quella fino alla sentenza di condanna ed è una sentenza che ovvio ed è un diciamo che l'adozione di provvedimenti che ovviamente sfugge
Totalmente del tutto da quel procedimento da quei procedimenti che dovrebbero essere seguiti per essere sottoposti a quella che la nostra Costituzione chiama il giudice nacque naturale precostituito per legge cioè non mi deve giudicare il pm non mi deve giudicare la polizia giudiziaria
Mi devono giudicare il tribunale la Corte d'appello e la Cassazione la corte d'assise via dicendo a seconda dei casi quindi il giudice così detto giudicante ma non certamente il Pubblico ministero e non certamente su quelle basi inizia l'insieme che sulle quali Pubblico ministero o la polizia giudiziaria lavorano
Qui dice questo distacco tra la dicevo tra la Teoria delle misure cautelari e la realtà rispetto al profilo giuridico
Questo comporta che in realtà siccome l'adozione di queste misure viene a volte avviene con quell'uso distorto quale facevo cenno che poi anche sotto il profilo mediatico si determina un'altra distorsione cioè si finisce in televisione sui giornali ecceda come colui che è stato carcerato che è andato in galera
E dalla casalinga alla scienziata dalla carpentiere al l'astronauta si verifica che sentendo la televisione del vertice è stato arrestato benissimo qualcosa avrà pur fatto e dunque quello resta un una persona che è finita in galera cella si legge questa notizia si percepisce come se si trattasse in realtà della condanna finale cosa che invece non è e uno strumento di carattere squisitamente tecnico che dovrebbe essere riservato a casi estremamente marginali e particolari nei quali veramente ci sono quei presupposti
Al quale ho fatto riferimento prima e invece ci ritroviamo che nelle carceri osservando le statistiche abbiamo che più o meno sono sarò aggiornatissima più o meno il sessanta per cento comunque la maggioranza dei detenuti
è costituita da persone che sono in situazione di custodia cautelare e il quaranta per cento comunque la minoranza di persone che hanno invece subito una
Condanna definitiva e questo la dice lunga basterebbe questo per dire che evidentemente c'è un uso distorto del nell'uso di questo strumento processuale perché altrimenti dovrebbe essere la percentuali dovrebbe essere invertite
E questo fa sì che in realtà si finisce che la mala giustizia si avvita su di sé
Mi spiego se è vero come tutti sappiamo che i tribunali le aule di giustizia il sistema giudiziario intasato
Ingolfato da un sovraccarico di lavoro tempi duplicità grandi difficoltà da carenza di risorse economiche e via dicendo cosa succede che l'adozione distorta di questo strumento di cui stiamo parlando fa sì che quella situazione peggiora
E che se io adottò una al provvedimento la misura cautelare è ovvio che la persona che ne è colpita la impugnerà quindi ci sarà l'interessamento di un tribunale del riesame ci saranno interessa più volte nel corso di una dell'adozione di una medesima misura
Ci sarà un ricorso al alla Corte di Cassazione inevitabilmente più volte anche quella
E dunque la giustizia ancor più si intasa e quindi di nuovo ci troviamo nella situazione per la quale qualcuno può essere indotto e mi riferisco a qualche pubblico ministero può essere indotto a dire benissimo tanto la scampa Hirai siccome ritengo colpevole intanto subisce di questa
Pena detentiva
Per non dire poi dei risarcimenti qui non apro il capitolo perché può essere fine vien fuori che effettivamente la custodia cautelare è stata adottata con delle diciamo in mancanza di effettivamente dei presupposti si riabilita il risarcimento che è ridicolo nella sua entità e chi è difficilissimo da ottenere per ragioni tecniche non sto a a dire
In tutta questa situazione si è trovata Francesca e che la quale quindi ci apre le porte le finestre sono la veduta su un profilo di quello che ho cercato di sintetizzare che il profilo carcerario
Cioè quella malagiustizia che singles si accresce di DT dei suoi malesseri
Determina che
Nelle carceri si trovano quelle situazioni quindi sovraffollamento la cattiva gestione carceraria una vita pessima all'interno
Del carcere e questi passaggi fra cittadini racconta mi sembra mai abbastanza significativa perché non essendo lei una giurista nel momento in cui scrive certe cose si capisce che vivendo le ne ha vissuto la vera essenza mi ha vissuto veramente i punti nevralgici
Così come quando ad esempio
Ci parla a pagina quarantadue se cosettine vi leggo il passaggio perché al passo significativo no è stata brava dirlo coraggiosa dirlo cioè quando è stata chiamata da e trasferita da Rebibbia per un giorno a Regina Coeli per avere il primo interrogatorio cosiddette interrogatorio di garanzia
Mi fermo un attimo apro la parentesi cioè il PM chiede al giudice delle indagini preliminari di
Mettere misura cautelare una personaggi dell'indagine preliminare adotta quel provvedimento intanto diciamo così glielo concede però Point un ristrettissimo termine deve andare ad interrogare la persona che ha fatto arrestare per sentire
Da quella persona come stanno le cose
Bene Francesca a pagina quarantadue ci racconta questo interrogatorio di garanzia e ci dice mi accorgo dopo aver raccontato del trasferimento dell'essere presente lì faccio presente che fino a quel momento Francesca era in isolamento aveva saputo da me
Che fuori di Regina Coeli c'erano telecamere a non finire giornaliste no finire e via dicendo lei era fuori dal mondo era isolata non sapeva nulla e li porta secolare insomma se molto meravigliato di questa situazione che Mattei avrebbe pensato benissimo va finalmente a alla così detta interrogatorio di garanzia che nella sua mente poteva e rappresentare la la la la svolta della situazione c'è finalmente potrò dire la mia e spiegare le cose
E nel libro pagina quarantadue ci dice ne accorsero presto dell'interrogatorio è una buffonata
Hai una buffonata cioè non e non può essere descritto diversamente perché chi lo conosce chi lo frequenta sa benissimo che quei Jeep che ha adottato quel provvedimento e che si ritrova lì ad interrogare
Nella maggior parte dei casi non sa niente a volte sa pochissimo a volte neanche Alletto e quello che si limita a fare cosa ha da dire a sua discolpa qualcosa del genere
E in situazioni tipo quelle che hanno interessato francese sono dal punto di vista tecnico informatico eccetera
Particolarmente complesse e articolate
Non è così facile dire adesso di racconta PEGI presenza vere a disposizione un computer un pezzo di carta un libro nulla non poté avere nulla e con la mia mente di racconto come le cose sono andate senza sapere in realtà fino in fondo cosa tutti hip pensi
Di dove si annidi Vigliani Dino i problemi quindi alta e effettivamente una buffonata messa così non serve a poco veramente annulla e quello del primo stadio che poi però è uno stadio che porta ad un avanzamento per il quale
Che si troverà prima o poi in un giudizio come poi è accaduto
Nel quale il ragionamento che non leggeremo mai nessuna sentenza ma che nella realtà delle cose
E inevitabilmente così cioè ci sono dei giudicanti dei giudici i quali dicono ma ti pare che la polizia giudiziaria così specializzata quale nel caso di Francesca Canali vite
Ha fatto questo lavoro enorme
Dopodiché CIA avuto l'avallo di un pubblico ministero con il controvalore del procuratore capo poi c'è stato un una conferma da parte del Gip essa è una palla che rotola e si ingrossa sempre più di apparenza di vaglio di qualcosa che realtà ma nessuno ha fatto
Ma nessuno ha fatto tant'è vero che io e Stefano Perret abbiamo dall'inizio detto guardate che quella proprio quell'elemento iniziale che state trattando ma a motivo della adozione di questa misura eh fasulla evidentemente per mille vari motivi non riconducibile
A Francesca e al fratello Giulio quando lo dicevamo e nessuno ci stava sentivo facevano finta di non capire di non sentire poi abbiamo avuto che approvi a Perugia c'è stato il rinvio a giudizio di chi quella parola fabbricata ed è una prova falsa e non
Realizzato da Francesca da Giulio
Quindi questo per dire come effettivamente in cui gli avanzamenti procedurali che ci sono
Spesso e volentieri di buffonate se ne trovano provo davvero tante spettanti vari motivi quindi dicevo questo è un po'il quadro generale nel quale ci si colloca e si finisce in quella mondo carcerario che Francesca tre
Racconta benissimo in questo libro e io posso fare cenno ad alcune cose che mi hanno colpito quella dell'interrogatorio loro appena accennata ma ve ne sono altre quelle nelle quali lei racconta la il primo colloquio che c'è stato fra medley che sono stato la prima persona che era incontrato diciamo così dell'esterno
Dopo la sua carcerazione e nel raccontarlo Francesca dice che bello sono salita dalla dalla Shell al piano di sopra dove c'erano le aulette di colloqui con gli avvocati finalmente un po'di caldo
Sotto faceva un freddo da morire finalmente sto a caldo quasi quasi non me ne andrei mai più acquistare benissimo quassù e racconta questa questa cosa dove Giarda
I primi sintomi degli effetti psichiatrici del carcere perché dice vedo Roberto mi sembra un angelo
Cioè
Dalla prima conseguenza lì
Legge al prefetto c'è stato il sonno cioè basso velate Sicione Vangelo avete già il ha subito qualcosa di serio
Andando avanti voi le leggendo queste cose che lette a posteriori uno ci ripensa dice Castellet quando le sta vivendo lì per lì delle nevi voltano tenere di conto pesa sempre l'obiettivo del giorno dopo che ci sperava portasse qualcosa di buono
Ho ancora faccio riferimento a pagina trecentosette dove Francesca dice
Fa riferimento al fatto che
In realtà dovrebbe trecentosei scusate che dovrebbe trovare applicazione l'articolo ventisette della Costituzione della presunzione di innocenza che ho qua tutto sto bevendo fuorché questa presunzione di innocenza contrari una presunzione di colpevolezza che mi viene chiesto di discorsi Parma e vengo trattata come se fossi al pari di chi ha commesso qualcosa che giustamente giustamente sta lì dentro e via dicendo ma poi c'è l'altro passaggio significativo che è ugualmente mi ha colpito che è quello che a pagina trecentosette Francesca diceva bene ma alla fine di tutto questo queste storiche vengono vissute in questo caso da Mema molti altri casi da altri servono a qualcosa portano ad un risultato utile
è facile per i dice mi rendo conto che sulla rieducazione del detenuto svolta in carcere e sul suo reinserimento nella società spendiamo un velo pietoso
Effettivamente devo dire che la capacità di sopravvivenza di francese sarà particolare nel senso che abbiamo già sentito che si è organizzata con ruspa lesta le cose
Ricordo la gioia l'entusiasmo era cambiata la prima volta che l'ho rincontrata che iniziava questa la possibilità se prima questa possibilità di intraprendere questa iniziativa stata bellezza bellissima era felice e contenta finalmente faccio qualcosa finalmente non sono più vista come la quella fuori dal coro da maltrattare o da portare su un palmo di mano a seconda di chi aveva davanti ivi cambiava qualcosa figurarsi cosa stava vivendo insomma riduzione dei passaggi abbastanza significativi poi cedere a un altro che invece anche ugualmente mi ha colpito che ci terrei a segnalare poi penso sia di fermo dove Francesca fa riferimento al fatto
E a pagina sessantasette leggo di un quelle lo stesso primo incontro a cui facevo riferimento prima che Francesco Roberto viene prende nota di cosa possa essermi utile e se ne va ora mi ha colpito questa frase perché
Che in realtà le cose andate un po'diversamente forse francescano l'aveva messa a fuoco troppo bene ma in realtà sono andate così io avevo questo qua del Nino
Ed ero pronta a prendermi degli appunti
Per varie cose e Francesca a
Scritto non ve la sto alle giroscopi motivi a me scritto di cosa aveva bisogno in questa prima pagina cose veramente essenziali per di sopravvivenza insomma e l'ha scritto di suo pugno ve lo ha consegnato e di all'uscita o subito
Del delle conseguenze notevoli perché non dovevo ricevere da Francesco qualcosa scritto da lei ma dovevo scrivere nero io ora lasciamo stare le condizioni ambientali che chiunque va a vedere dice caspita io servì questo quando qua dentro cioè quello che c'è è un po'ridicolo però va be'è un farsi grande della della dignità non lo so non voglio di cose sbagliate
Ma insomma mi abbastanza colpito
Tant'è che la volta dopo invece la seconda pagina o i miei appunti perché Francesca mi diceva a quel punto scrivevo io
Quindi mi ha colpito questa cosa di questa frase perché mi ha ricordato questo evento poi la cosa che mi ha colpito che stava che guardi tre prende meno di una riga e quindi è breve ma intensa qua e dice che se ne va
Cioè è colpisce cioè finisce quale la la la l'illusione di essere uscita da quella benedetta o maledetta cella che sta là sotto è finita la favola devo ritornare lui se ne va
E questo mi fa ricordare un'altra cosa lei ogni volta che andavo da Francesca trovavo in un corridoio
Piuttosto lungo per arrivare dall'ingresso alle aulette diciamo le le sale di colloquio c'era sempre una ragazza
Nel vederla mi sbaglierò ma nel vederla mi sembrava culturalmente modesta economicamente povera come avere tutt'altro per carità ma mi dava questa idea
E c'era sempre ogni volta ogni volta era lì e puliva questo pavimento era diventato un pavimento di un lucido pazzesco
Per cui si vedevano muri scrostati e piccioni morti come Francesca racconta fuori ma un pavimento che veramente ci si poteva mangiare e che quella poveretta pur di non ritornare in cella stava lì dalla mattina alla sera a fare avanti e indietro con straccia spazzolone
E quindi qui detto agli avvocati di si dice non andate ma in carcere con le scarpe nuove il motivo è questo per quanto son puniti si scivola
Ecco quindi questore queste cose che Francesca sintetizzare in questo deve vanno concentra riportato la mia attenzione su questi passaggi ce ne sarebbero tanti altri ma temo di di annoiare poi
Dicevo bravissimo ma bravissimi tutti e due perché io sono stata chiamata per presentare il libro
E invece fortunatamente il libro è già stato ben inquadrato ovviamente dalla Presidente che praticamente lo ha illustrato e quindi mi facilita moltissimo il compito e anche Roberto anche io ti chiamo così perché ti conosco come il come personaggio
Anche Roberto ha ovviamente affrontato il discorso dal punto di vista tecnico e da persona che con la sua qualificati avvocato penalista ha vissuto questa esperienza però anche lui è andato dritto a libro
Perché di Libero si tratta oggi abbiamo l'opportunità il piacere di incontrare Francesco Occhionero come scrittrice o comunque come autrice di questo libro
E
Per prima cosa io ho pensato che e utile per tutti noi
Tra le tante frasi molte delle quali già citate dei miei amici che mi hanno preceduto
Capire perché Francesca ha voluto scrivere
Ed è proprio chiarissimo nella sua mente nella nostra di lettori A pagina centonovantatré io spero che molti di voi abbiano già il libro altrimenti so che l'editore mi ha portato tante copie per tutti noi
A pagina centonovantatré leggo
Scrivo per scaricarmi
Per raccontare a qualcuno quello che mi sta succedendo per condividere con dei compagni immaginari la mia vicenda surreale
Scrivo per esorcizzare
La paura e l'ansia mi assalgono al pensiero che potere rimanere chiusa in prigione per lunghissimo tempo per paura che il mondo lì fuori si rassegni si dimentichi time senza più combattere
Questa è una chiarissima ammissione di necessità della scrittura e abbiamo una scrittura qui una stagione nell'inferno di Rebibbia che una scrittura di apistica
Francesca lo ammette già dalle prime pagine e in effetti scorrendo il libro noi vediamo che vengono ricordati addirittura mesi giorni ore e proprio un diario un diario pratico che lei tiene
E a questo punto mi viene da pensare che la scrittura di apistica dove l'autore o l'autrice in questo caso dice io
E proprio tipica della nostra scrittura femminile sta all'origine sa alla come dire ai primordi della scrittura delle donne
Il diario e le pistola e la lettera se ci pensate sono le due modalità letterarie più intime più familiari più personali
E siccome grazia di oggi non è più così ma un tempo le donne non potevano fare grandi se discorsi pubblici tantomeno scrivere
Quindi questa scrittura di tipo familiare di tipo intimo era tra virgolette consentita loro quindi diario quindi e pistola allora questo libro di Francesca bene si inserisce ripeto in questo grande panorama con grande soltanto tante sorelle importanti
Che l'hanno preceduta con questa scrittura io sono sicura che molti di voi e molti di voi ricordano uno sceneggiato televisivo che voto molta molta fortuna tratto da un romanzo di Alba de Céspedes Quaderno proibito
Ha avuto molta fortuna questo sceneggiato della fine degli anni sessanta il libro del cinquantadue Quaderno proibito era un diario di una donna che scriveva di notte le sue diciamo esperienze giornaliere e lo faceva di notte di nascosto di tutti in cucina dopo che aveva disordinato perché la scrittura era
Quasi proibita
La scrittura di Francesca non è proibita ma è esemplare e quindi scusate io rifaccio riferimenti letterari perché questo il mio compito ma perché credo che effettivamente questo libro si possa inserire in questa grande famiglia di letterati in questo caso adesso vi cito un uomo Cervantes che fece delle bellissime novelle che intitolò novelle esemplari
Esemplari non perché come dire ottimistica e belle che ti esortano alla vita esemplari perché manifestano un esempio di qualcosa raccontano una testimonianza di qualcosa che capita
In questo caso di Cervantes e sui personaggi nel caso di Francesca lei ma che purtroppo può capitare e capita anche ad altre ad altre persone quindi
Questo testo esemplare io credo che
Possa essere letto anche in questi termini in termini chiamata di Francesca come cioè ricordato prima non ha fatto pensando a un libro ha pensato solo alla esorcizza azione alla pacco alla facoltà diciamo
Terapeutica della scrittura ma che oggi noi siamo abbiamo il dovere di inquadrare invece in questo ambito più ampio
E abbiamo questo compito di federe come scritto vado veloce perché poi io credo che sia importante come ha già fatto Roberto prima di me entrare dentro il libro noi critici free
Voi sapete magari sono un po'logorroici ci piace parlare più a noi ma in questo caso facciamo parlare più l'autore o l'autrice
Dicevo il libro il libro è scritto in prima persona e direi che si sviluppa su tre grandi tematica o meglio delle modalità di tematica la prima la scena le le scene dialogate
Ci sono tantissimi dialoghi tantissime scene dialogate con Roberto con gli avvocati con le altre detenute con le assistenti ovvero con le guardie carcerarie con tutti i personaggi questo universo
Nuovo a cui Francesca che Francesca incontra a cui Francesca dà voce attraverso la scena glielo data vi assicuro che come critica letteraria
Tutti noi quando abbiamo un libro in mano guardiamo la scena di allocata ch'è una delle cose più difficili
Da fare e ci sono molti scrittori che dicono che quando scrivono una scena di allocata se la leggono a voce alta davanti allo specchio e vedono posti funziona perché non è semplice riportarla
La seconda dorsale narrativa che segue Francesca e il sommario descrittivo anche qui ci sono descrizioni di personaggi descritto di proprio fisico de descrizioni fisiognomica e cioè i personaggi vengono descritti fisicamente ma quella descrizione fisica
Ci lascia intravvedere molto della psicologia di quel personaggio quindi sono descrizioni importanti non soltanto l'esteriorità
Accanto alle descrizione acquisti sommari descrittivi importanti sono anche sommari dell'ambientazione in parte da ricordato anche la presidente Roberto cioè ci descrive e Francesca gli ambienti in cui di volta in volta si trova avvisare si trova buttata lì come direbbe un grande filosofo
Infine ci sono le riflessioni teoriche
In parte le ha ricordate sia Francesco sia
La presidente cioè delle riflessioni che giocoforza a Francesca avviene ovviamente da scrivere da
Da sottolineare rispetto alla alla pena rispetto a che cosa dovrebbe servire il carcere eccetera ce ne ha già parlato anche Roberto
E tutto questo fatto con ironia anche non soltanto con coraggio io ho notato anche un come dire lei spesso dice di essere una donna ottimista bene alcuni tratti di ironia quando per esempio sottolinea le mie prigioni dice dovrei scrivere le mie prigioni di Silvio Pellico bene non le mie prigioni di Silvio Pellico ma e qui faccio un altro riferimento letterario
Questo libro proprio per il coraggio poi della vicenda che a affisso muto Francesca e anche per come poi lo ha avuto il coraggio di raccontarla
Mi ricorda una grande scrittrice romana morta Lecce diciamo da qualche anno che Goliarda Sapienza molti di voi la ricorderanno
Ha scritto tanti libri duelli in particolare guardate hanno i uno di questi due ha un titolo chiarissimo e si intitola L'università di Rebibbia
E l'altro e la certezza del dubbio allora Goliarda aveva rubato dei gioielli Madonna benestante ai Parioli dei gioielli da in casa di amici lei dice che l'aveva fatto per entrare in carcere e vedere concretamente come se stesse in carcere non sappiamo però nella Università di Rebibbia racconta molte delle cose che anche Francesca ha vissuto e ci racconta cioè come re contro cui ricordava la Presidente la solidarietà
Delle altre e detenute il rapporto con le guardie insomma e poi l'altro libro la certezza del dubbio anche questo sempre di ambito carcerario non parliamo solo di Goliarda Sapienza parliamo di Francesca Occhionero
Che credo veramente che abbia con questo libro le chiedevo prima
Affrontato con coraggio la pagina anche scritta perché una cosa è scrivere per esorcizzare come ci ricordava lei una cosa è poi avere il coraggio di trovare un editore anch'esso abbastanza coraggioso
E comunque di Voeller puoi attraverso un libro scritto raccontare a tutti la propria esperienza
E adesso io Francesca veramente penso che sia molto giusto potrei dire anche altre cose ma ripeto abbiamo la fortuna di avere il sì all'autrice che poi sentiremo e di aver equilibro quindi adesso io vi proporrei di entrare dentro il libro e di fare un percorso di lettura attraverso proprio i fari passaggi forse i più importanti non so comunque li ho scelti io in parte li ha scelti anche Francesca quindi adesso io vi chiederei di ascoltare
Libri le parole di Francesca nei questi diciamo brani che abbiamo selezionato e che vanno dall'inizio della vicenda a quella che per ora dovrebbe essere la la conclusione della vicenda
Quindi io andrei a leggere
Sì mi volete fare una tra uso io son tante
Così
Rivediamo il compito
E andiamo alla lettura andiamo alle parole di Francesca
Tutta questa brutta storia a inizio come un fulmine a ciel sereno la mattina del cinque ottobre del due mila e sedici
Suona la porta uno dei portieri della società di servizi a cui il condominio appena appaltato il servizio di portineria
Lo vedo dallo spioncino e non capendo bene perché mi suona alla porta di casa anziché citofonare dalla guardiola i apro
è un attimo
In un baleno mi vedo piombare in casa cinque facce minacciose armati di pistola
Scavalcano letteralmente il portiere fanno intrusione in casa mia per me è il panico
Il primo pensiero è che sono finita che il nuovo portiere si è messo d'accordo con questi schermi per rapinarmi eh forse peggio
I presunti criminali Atene in casa si identificano come funzionari della Polizia di Stato membri del ci N a i di ITC
E mi notificano un decreto di perquisizione
CN ha i chi i vicini
Chiedo io di che si tratta
Scoprirò che trattasi del centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche tutta casa viene ribaltata cassetti aperti Fugatti fascicoli rovesciati carte dappertutto mani estranee tra le mie cose il mio stato d'animo è di panico completo non capisco cosa stia succedendo
Sul decreto viene riportata l'accusa di pirateria informatica contro l'ENAV
S.p.A. e di spionaggio di segreti di fatto ma anche cose lena
Non so neanche di che cosa si stia parlando
Mi dicono e che io sto bene di che si tratta di non fare la finta attonita
C'è un errore più studio
Mi viene sequestrato il pc portatile il computer di mio marito il cellulare il cellulare l'iPad
Chiedo di non portare via il computer di mio marito perché lui ci lavora e insegna all'università rischiano così di interrompere un pubblico servizio niente da fare
Chiedo di lasciarmi almeno il telefono dopo avere fatto una copia quello che sembra dirige l'operazione l'ispettore capo Paolo primi anni
Mi spiega che se consegua che se consegno loro i Pink della i fondi della IPA ad possono fare seduta stante una copia forense restituirli
Mi fido consegno Lori codici d'accesso è risultato
Mi dicono di non riuscire a fare la coppia
Perché cedui io
Non riusciamo a scaricare sul nostro pc I turno per fare la coppia rispondono loro roba da non credere
La punta di diamante della Polizia di Stato contro i crimini informatici il CN ha Lippi ITC
La struttura che dovrebbe combattere il crimine informatico tutelarci dalle truffe on line e combattere pedofili non è in grado di scaricare un programma di Apple
Cercano di accedere a mio portatile li avverto che quello è un portatile sugli Stati Uniti che stanno commettendo una violazione nei confronti dello spazio cibernetico di un paese straniero
E viene risposto tre in quanto della polizia possono fare tutto
Chiedo di poter parlare almeno con un avvocato americano dal momento che io possiedo la doppia cittadinanza e sono quindi anche una cittadina americana se lui mi spiega a cosa posso fare come devo comportarmi permetterò loro l'accesso al computer
Nulla di fatto
Le minacce continuano e la chiamata mi viene negata ancora una volta comincio a percepire un clima è strano ingannevole mendace
Ecco se non tornano
Dopo dieci ore di permanenza di Rufy stiramento in tutta casa durante le quali ti senti violata fugata setacciata in fase impotente
La squadra del CN ha IP di ci se ne va e mi conduce a casa di mamma dove ci aspettano altri agenti e le sta toccando la stessa sorte
Mamma
Un ex professore universitario e appena tornata a casa dimessa dall'ospedale dopo un serio intervento alla rotula
è inchiodata a letto sotto potenti analgesici
Mi racconterà poiché da lei le cose sono andate così suona il campanello della porta del suo appartamento è la badante che l'assiste va ad aprire
Dopo qualche secondo irrompono nella sua camera da letto dove giace immobile dolorante tre giovani che senza esitare si qualificano come agenti della polizia postale
Asserendo mandato la mano di dovere perquisire la casa
Vedendola con il cellulare in mano lei intimidiscono e le ordina lo subito di consegnarglielo come pure gli altri telefoni di casa
A questo punto inizia la baraonda ha tenuto conto letti armadi Frugone ovunque e se ne andranno sequestrato il suo computer che per lei costituisce uno strumento importante di lavoro e che tra l'altro non rivedrà mai più
è atterrita sgomenta agitata è sotto choc chiede il perché di questa violazione di questa perquisizione
Con un sorrisetto ironico le rispondono che si tratta dell'ENAV come se lei fosse perfettamente a conoscenza della cosa
Nato
E chi è dice lei mai sentita
Lei ancora non lo sa ma l'incubo non è finito anzi è appena cominciato
E vediamo
Come prosegue
Un'altra giornata un altro mese e martedì dieci gennaio sono le tredici
E io
Entro in prigione
Varcò la soglia di Rebibbia un nome che fino ad ora avevo letto solo sui giornali
I poliziotti che ormai per me sono le uniche facce familiari mi lasciano e mi consegnano le guardie
Queste parlano di me come se io non ci fossi neanche
Sono un pacco
Divento un numero di matricola
Un criminale tra tanti
Mi registrano mi fotografano mi prendono nuovamente le impronte ai tuoi
Mi fanno dei nuda
Il momento più umiliante della mia vita
Nuda
Di fronte a due guardie per fortuna donne
Che devono ispezionare mi per accertarsi che io non stia portando dentro niente che io non stia introducendo niente di vietato
Un'esperienza indimenticabile
Mi levano tutto
Scarpe pantaloni il giaccone pesante tutti gli effetti personali il beauty Kessel che poco ingenuamente preparato in fretta e in furia
Le mie crimine
Qualunque cosa
Mi portano in cella con il maglioncino che ho addosso un maglioni di ricambio
Un paio di jeans che per fortuna ho messo nella sacca le ciabattine di carta quelle che ti danno in albergo e un pettine
Niente spazzola nel spazzolino né dentifricio niente di niente mi levano perfino i cinque piccolissimi orecchini di perla che porta alle orecchie
Niente gioielli né orologio mi viene detto
Viene dato una busta di carta in cui mettere i mie pochissimi oggetti personali e con quella vengo trasferita attraverso lunghi Egl di corridoi fino ad arrivare a quello che sarà il mio reparto la sezione cambia rotta
Cambellotti e costituito da un piano terra dove si trova la guardiola in quest'anno le guardie imparo subito a chiamarle stenti guai a chiamarci guardie mi dice una di loro appena arrivata
Un piccolo ambulatorio un paio di uffici e ti microscopici e vuoti e la cosiddetta cella di transito una cella letteralmente distrutta
Priva di qualunque cosa in cui albergano tre brande un tavolinetto e tre sgabelli
Io finirò proprio lì
Tutto il reparto contiene circa centosessanta detenute
I tre piani sono separati da porte blindate
Lo spostamento da un piano all'altro e rigorosamente vietato e le detenute di un piano comunicano con quelle degli altri piani urlando Sempre ci sono urlando
Però messa nella cella di isolamento al piano terra mi guardo intorno e vedo tre letti di ferro con materassi di gommapiuma fare di pieni di Htc
Distrutti e Rosita quelli che sembrano morsi vitto
Sotto la schiena un avvallamento che ti provoca il mal di schiena sono guardarlo
Il bagno
Chiamato chiamarlo bagno eufemismo in cui la temperatura intorno ai zero gradi
Contiene un Walter ovviamente distrutto senza tavoletta un lavabo attenzione non Ulla fantino
Sul quale pende un tubo da Esterni altissimo il tutto ricorda un abbeveratoio per mucche
La temperatura dell'acqua e di poco sopra lo zero
Sembra ghiaccio fuso
La porta del bagno per diffide Artide all'Arcella rotta
Ce ne sono a metà
Ma si è praticamente all'aperto alla vista di tutti
Il freddo intensissimo costantemente presente non mi abbandona mai o le mani gelate la condensa mia esce dalla bocca quando respiro
Mi sembra di essere finita in un girone dantesco in cui al posto del fuoco c'è il gelo
Altra nota caratteristica è che tutti fumano
Le detenuti a piani superiori le guardie tutti ovunque Sempre il puzzo di fumo e imperante ti toglie il respiro il volume delle voci è altissimo le centosessanta detenute
Parlano tutte contemporaneamente anzi ornano ornano sempre non parlano ma strillano
Penetrate in cella per fortuna sono sola
Non ci sono altre detenute la temperatura non è superiore ai cinque grati
Penso di non potercela fare
Lo sconforto e norme
Mi dico simile Asciano cui immensi senza darmi notizie gli aggiornamenti come hanno fatto dopo la perquisizione
Piango
Piango
E ancora piango
Mi vengono date tre lenzuola due per il letto e uno da usare come asciugamano in carcere non ci sono asciugamani
Adesso un brano che è stato già annunciato dal presidente che molto molto bello molto commovente
Spero di reggere perché anche le per leggerlo ci vuole forza e commozione
Un'altra giornata
Mercoledì
Sono stata chiamata colloquio
E
C'era mamma
Il pm dopo oltre due mesi di ostruzionismo rigetti ha avuto un briciolo di umanità
E le accordato il colloquio anzi o un colloquio nel senso di uno solo
Perché la autorizzata solo in via straordinaria cosicché per avere un altro colloquio il mese prossimo dovrà nuovamente andare a piazzale Clodio in tribunale e chiedergli un altro permesso
Che emozione vederla entrare nella sala colloqui
Col suo sguardo fiero
Il suo bastone l'andatura ancora claudicante dopo la rottura della rotula
E l'intervento al ginocchio
Completamente fuori posto in questo contesto
Malgrado ciò ha varcato il cancello attestare il TAR con dignità
Mi ha cercato con lo sguardo tra i tavoli pieni di zingare si è illuminata appena mi ha individuato
Si è diretta verso di me ci siamo abbracciate forte ci siamo baciate e abbiamo lasciato che dopo tutti questi giorni anzi Nesi le lacrime scorre esserlo libere
Senza vergogna né pudore
E come d'incanto
Questi due mesi sono spariti volatilizzati svaniti di fronte alla gioia enorme del nostro ritrovarsi eravamo di nuovo insieme io e lei mamma e finalità
Le amiche di sempre un amore incondizionato senza se e senza ma che dura da una vita non si spegnerà mai
Ci siamo raccontate tante cose ne avrei avuto altri mille per dirle che di con milione ma l'ora è scivolata via alla velocità della luce
Sono Addolorata mortificata che debba passare questo travaglio questa fatica soprattutto una grandi umiliazioni in questa fase della sua vita in cui avrebbe bisogno solo di tranquillità
Spero anche per lei che questa vicenda si risolva per il meglio soprattutto al più presto
Non avevo bisogno di conferme ma guardando i suoi occhioni lucidi
Pieni di affetto le sue guance affinate dalla sofferenza mi sono resa conto per l'ennesima volta di quanto amore profit per lei
E di quanto lei sia stata e sempre sarà un pilastro un elemento portante ed una figura cardine della mia vita
Sento il dovere di spendere due parole per lei perché non è stata solo una madre nel senso biologico di genitrice di colleghi che mi ha dato alla luce ma anche e soprattutto una mamma
E poi negli anni anche un'amica
Ogni donna se la fortuna vuole può essere madre ma tutte le donne ma non tutte le donne possono essere ma me
Mi piace pensare a mia madre come ad un angelo una persona buona che mi ha insegnato ad amare amari gli altri chiamare me stessa e soprattutto amare la vita
Mi ha esortato ad ogni opportunità infuso l'entusiasmo e la vita supportato in qualunque avversità compreso nei miei momenti più bui consigliato nelle scelte e spesso
Semplicemente ascoltato
Sei unica
Speciale ed insostituibile se la donna più importante della mia vita
Non dimenticarlo mai
Prometto che appena sarò fuori di qui ti dico dedicherò tutto il tempo che ci hanno rubato
Applauso per Marisa
Molti emozionante
Non leggero tutto questo brano perché in parte è stato già presentato da Roberto
E comunque fa parte di quei sommari descrittivi e diciamo riflessivi sulla realtà dentro le carceri
E A pagina centosessantasei e centosessantasette avevo segnalato un lungo brano che non leggo tutto soltanto l'inizio
Ripidi a viene considerato un carcere modello all'avanguardia un cinque stelle
Come ama definirlo la direttrice rispetto alle altre carceri italiane
Nel diciottesimo secolo l'illuminismo cambio radicalmente il concetto ma soprattutto la funzione del carcere
Il movimento politico sociale culturale e filosofico grazie a filosofi e letterati come Cantet Beccaria
Ipotizzo e del lavoro un sistema di prigione basato su principi morali sul libero arbitrio sulla impietrita fisica e morale
E così via in queste pagine diciamo che seguono Francesca sì affronta anche il con il contrasto con quello che dovrebbe essere la teoria e quello che purtroppo e la pratica
E
Si è parlato di Francesca del gas del della sua forza di come è riuscita a superare i lunghi mesi nove mesi di prigionia non da letto ma di petto come ricordava anche la presidente
Questa frase bella no che li hanno detto subito la non la cocaina
Ebbene nella quarta dico anzi nel risvolto di copertina finale del libro che ripeto è sempre lì che vi aspetta c'è una bella immagine che Francesca spesso ha scelto come suo editore di lei che corre
Perché Francesca è una maratoneta
E allora ci sono dei
Libri filtri leggero soltanto un Breve
Accenno di questa sua Fogliardi di vivere comunque di vincere ritrovata attraverso proprio la corsa
La corsa e il mio tempo privato la mia terapia e forse anche la mia forma di religione
La mattina quando mi alzo tutta dolorante da anchilosata da quella maledetta branda dopo un'altra notte insonne
Mi sembra sempre impossibile farcela infilare le scarpe pensare che dovrò correre qui dentro tra quattro mura lungo cento venti passi
Le gambe pesanti i piedi di marmo il solo pensiero di doverle trascinare sull'asfalto mi dà la nausea ho la sensazione che non riuscirò a muovere nulla figuriamoci correre
Ma poi quando l'altoparlante strilla passeggi aperti
Il precipito giù per le scale esco in cortile
Hanno un uso l'odore dell'aria del mattino percepisco tiepido calore del sole mazzolino sento le fibre dei miei muscoli che protestano e si attivano e allora
Listing oltre la barriera dell'inerzia aperto la fatica affronto il compito che mi sono posta davanti e lo portò a compimento concentro la mia attenzione su ogni singolo passo ma al tempo stesso mi sforzo di guardare lontano un piede davanti all'altro un passo alla volta
Finalmente il respiro si regolarizza e questo per me è il segno il confine oltre il quale la mia corsa diventa leggera quasi piacevole
Corro e vivo mi sento FIFA perché i miei sensi sono già attivi alla fine
Ce l'ho fatta
Ho la mia ricompensa sono felice soddisfatta e mi sento molto ma molto più forte perché c'è una sorta di magia nella fattispecie
Se sono ancora libera e proprio perché continuo accorrere appello
Abbiamo c'è la seconda parte del libro e vi dicevo prima
Che ci sono molti personaggi delineati in maniera fisica e psicologica molte donne detenute
Una di queste ci siamo trovati d'accordo con Francesca nel segnalarla si chiama Cira
A pagina duecentootto
Voglio parlare un po'di circa in realtà e arrivata a Rebibbia ormai da un po'ma ho aspettato di conoscerla meglio per capirla per comprenderla come persona è ora sono pronta a descriverla
Era una figura femminile di spicco della camorra una boss nata dal nulla
A quarantadue anni e si trova in carcere da undici con una condanna di diciotto sulle spalle
E un don None con lunghi capelli corvini sempre luci Rizzi mi una voce arrochita dal tabacco mani grandi e forti come quelli che l'uomo
Era e una donna senza scuola che ha costruito da sola la sua cultura in prigione una donna nata poverissima che grazie alla sua capacità acquisito autorità e rispetto e diventata ricca potente e infine prepotente con amicizie importanti
Non un'eroina ma una donna forte che è stata in grado di riflettere sulla sua vita e sulle piaghe sociali che hanno afflitto e affliggono tuttora la sua terra la terra dove è nata
Cresciuta ma nella quale non potrà mai più tornare per ovvi motivi
Sembra un lottatore
Ha l'andatura spregiudicata e il modo di parlare di chi è abituato a comandare ed essere obbedito
Quando cammina nei corridoi la folla di detti motel si apre come il Mar Rosso al passaggio di Mosè
Ma al tempo stesso è caratterizzata da una forte femminilità e sensualità
Si muove con la grazia di una leonessa nella savana nella sua savana che il suo territorio forte intrepida fiera è sempre attenta
Tutti sanno chi è e chi ancora non lo sanno impara rapidamente
A profondi occhi neri
Carattere distintivo della tipica bellezza mediterranea che in Cutolo timore solo a guardarli ma anche un sorriso enorme che ti apre il cuore e una bontà d'animo che ho sperimentato personalmente
Nata a Napoli
E cresciuta in un ambiente in cui lo Stato era sostituto del clan della camorra e le istituzioni dai boss in cui furti rapine spaccio omicidi erano nell'ordine del giorno
E dovuta diventare donna in fretta
Soli nove anni è stata affidata dalla sua famiglia ad un famoso boss
Per pagare un debito
Alle spalle una storia di odio violenza disperazione e rabbia
Moglie di un boss quindici anni mamma
A trenta nonna
Appartiene a quella storia della criminalità organizzata che vediamo tutti i giorni in tv eleggiamo sui libri
Una scienza repentina seguita da una caduta dolorosa e altrettanto rapida
Una storia romanzesca al cui racconto Gente come noi cresciuta in un altro mondo un mondo borghese e perbene perde il sonno e però fa l'indignazione
Eravamo potenti i numeri uno perché niente ci fermava il nulla ci faceva paura moltiplica famosi denaro con una grande facilità e la ferocia era il nostro pane quotidiano
Mi dice lasciando affiorare l'arroganza e la spavalderia di un mondo che ormai non è più suo
Ha vissuto in un clima di guerra di attentati di faide tra clan con Rutelli in cui uccidere costituiva una prova per diventare il capo
Ci sono
Ci sono altre figure e di indicherei soltanto perché appunto sta volando troppo il tempo la figura di Marina per esempio a pagina duecentotrentotto trentanove descritta poverina piccolina uno e cinquanta quasi un Trollo una compagna di cella di Francesca
Brutta proprio brutta una drogata che però aveva un grande cuore
E andando alla conclusione
A pagina duecentoventi un brevissimo accenno visto che anche lui un personaggio del libro
A Giulio
E ho scelto questo questo brano perché finisce con un riferimento all'attività di corsa di Francesca
Stanno entrando in tribunale per essere come un'udienza
Alzo la testa
E emozione
Non ci vediamo da sei mesi
E magrissimo sciupato i suoi gli occhi lucidi come i miei
Mi viene da piangere ma con uno sguardo d'intesa scatta un tacito accordo e ci facciamo coraggio a vicenda non mollare
Si dicono i nostri sguardi
Le guardie ci ammanettano uno all'altro destino surreale comune manette in comune un braccialetto al suo polso ed uno al mio camminiamo affiancati legati come nella vita
Solo chi è così fortunato da avere un fratello o una sorella può comprendere la profondità di questo bellissimo rapporto che ci lega a loro
E una relazione che nasconde una miriade di situazioni
Dal condividere segreti più intimi hanno strapparsi i capelli a vicenda durante la più efferata lotta sul sedile posteriore dell'auto mentre i tuoi genitori ti portano al mare
E un legame indissolubile sì due fratelli fanno da cordoni su una fortezza e così solida come la loro vita in comune
Io e Giulio negli anni abbiamo pianto e riso abbiamo condiviso gioie e dolori abbiamo litigato e fatto pace il più grande regalo che mi hanno fatto mamme e papà è stato mio fratello
Questa storia mi ha insegnato che anche la più mite sorella può trasformarsi in una tigre se suo fratello in difficoltà
E ovviamente viceversa
Parla arriva strapparla come suo solito fa le sue battute di sempre eccome se cercasse di tranquillizzarmi di tirarmi su
Rivolgendosi alle alle guardie dice mia sorella e una che corre fa la maratoneta
E così inizia
E andiamo all'ultimo brano
Che voglio presentarvi
Ed è ovviamente la fine perlomeno di questa prima parte di questa vicenda
Quando appunto Francesca viene liberata
Dati Bibbia
E vi assicuro che leggere questo libro lo farete in tanti sono sicura
Veramente ti lascia dentro un grande sentimento di riconoscenza la vita che non ti ha fatto conoscere quello che Francesca invece ha dovuto subire
Ma andiamo ad una lettura bella conclusiva
Una di loro
Delle guardie
Mi guarda e mi fa
Occhione
Prende le tue cose e vattene
Un po'pasta di città e anche un po'offesa per il tono non riesco proprio ad abituare amici guardo inebetiti tra
Ma no te ne puoi proprio andare a casa prepara la tua roba ai cinque minuti per andartene
Non ci posso credere ho appena parlato con il mio avvocato
Ma piano piano le parole fanno breccia nel mio cervello intorpidita o e realizzò quello che la gente mi sta comunicando sono libera
E finita
Dimostra un'ordinanza di scarcerazione del giudice Benci Vigni appena colto l'istanza della difesa malgrado il parere negativo del PM
L'ordinanza dispone che io debba firmare presso il comando dei carabinieri più vicino a me tutti i pomeriggi alle sedici che debba essere a casa entro le ventuno e che non posso uscire dal Comune di Roma
Altre limitazioni ma va bene così
La mia prima domanda per Giulio
è libero anche Luigi
Chiedo le guardie ovviamente non possono saperlo lui e detenuto a Regina Coeli
Cioè dei gatti mi intimano
Il sangue mi si gela nelle vene il cervello come paralizzato anestetizzato non proprio nulla sono in sensibile agli stimoli sono in uno stato di trance in cui assisto all'esterno a un film la cui protagonista è un'altra
è difficile da spiegare ma ma sto vivendo una situazione mentale sensoriale fisiologica
Del tutto inconsueta
La mia mente cosciente ma e scissa da ciò che mi sta accadendo contempla passivamente quello che facciamo
Come un'autonoma
Salvo i due piani facendo i gradini a due a due non l'ho ancora detto a nessuno ma la voce circola
In sezione alla velocità della luce e parte un coro Occhionero liberamente
La mia celle già piena di detenute
La folla si accalca intorno a me ma il mio pensiero e per circa corro da lei e l'abbraccio forte non ci sono parole l'emozione troppo forte sulla abbracci e baci poi e il turno di Isabella altri lo abbraccio lunghissimo guardia dal basso mi sollecitano così torno in celle raccolgo la mia roba getto le prime cose che trovo alla rinfusa in un paio di buste lascio tutte le altre in eredità Cira dicendole di farne buon uso
Dimentico un mare di oggetti ed abiti perché la fretta di andarmene diventa frenesia ho paura ho il terrore che cambino idea che si accorgano che c'è stato un errore o che sia solo un brutto scherzo
Le detenute vogliono sapere vogliono vedere cosa nasce ciò cosa porto via e come uno sciame di cavallette impazzite che cerca di avere una fetta di torta seppure piccola ma almeno un pezzetto
Da una come me ci si aspetta che lasci tutto che regali tutto questa è la regola non scritta del carcere
E così sarà
Ironia della sorte dimenticherò in cella proprio le scarpe da corsa che mi hanno salvato la vita che mi hanno accompagnato per ore per giorni e per mesi lungo quindi ottanta passi del cortile
Si chiude un capitolo infelice della mia vita e le scarpe che ne hanno fatto parte rimangono dentro come per rammentare mi che d'ora in poi non mi serviranno più
Mi carico le buste scendo le scale saluto le guardie e mi avvio verso il portone blindato che porta ma fuori dalla sezione
Come un tuono
Che rompa lontano facendo presagire l'arrivo di un temporale
Si innalza un suono prima basso
E sul fuso come le prime gocce di pioggia che cominciano a cadere tinte Tintin menando e poi lentamente si fa più forte e più profondo più cupo il sale di intensità con un ritmo sempre più incalzante
Parte una battitura mai sentita prima ed è per me le le detenute si hanno sbattendo per me urlano per me pentole sgabelli mestoli
Posate Bellini di vengono sbattuti ritmicamente creando una sonorizzazione unica festeggiano la mia uscita ieri un'esperienza da brivido
Il cuore batte all'unisono Onlus sul mio petto è l'ultima volta che la senti mi dico avviandomi verso il blindo
Non voltarti indietro mi gridano in coro
Non lo farò
Grazie
Grazie
Ora lasciando il posto a Francesca perché aspettiamo che ci dica lei una parola di questa esperienza
Io credo che il riferimento no no no
No no non c'è bisogno d'altro poche parole perché vi abbiamo praticamente letto tutto il libero quindi credo che ne abbiamo abbastanza
Io volevo innanzitutto ringraziare l'associazione degli umbri per l'ospitalità nella persona di Caterina grazie che ci hai ospitato che mi hai ospitato dato questa possibilità grazie relatori che mi hanno presentato e grazie a voi tutti
Che avete dedicato una domenica pomeriggio tutti siamo stanche
Te dedicato una domenica pomeriggio a me
Perché due parole perché ho scritto questo libro è nato come non tentativo di esorcizzare quello che mi stava succedendo come un monologo interiore poi è voluto diventare un vero e proprio libero di denuncia ma denuncia non solo per quello che ci è capitato per l'ingiustizia che ci è capitata perché il nostro non è stato un errore giudiziario non possiamo liquidarlo come un errore giudiziario è stato qualcosa i costruito a tavolino di preordinato di costruito con la stampa che è stato messo in piedi ma non è questa la sede in cui ne voglio parlare vorrei parlare in tribunale ma anche lì la battaglia è dura
Ma poi dietro c'era un'altra un'altra ingiustizia la violazione dello Stato di diritto cioè noi ci fregiamo di essere una grande democrazia europea eppure c'è una violazione costante dello stato di diritto
I miei diritti civili ed umani sono stati violati nel momento in cui mi sono entrati in casa io in quel momento sono stata considerata colpevole in quel momento io sono stata considerata un numero una matricola la mia non solo il titolo dottoressa Occhionero ma signora Occhionero è venuto meno io sono stata considerata una cosa
Qualcuno purtroppo anche molto vicino a me mi dice mattutine di lasciare questa cosa alle spalle della devi dimenticare hanno questa impossibile
La ferita è sicuramente chiusa questa brutta storia mi ha ferito la ferita è chiusa ma c'è una profonda ferita una ferita una profonda cicatrice una cicatrice che io vedo ogni mattina
Ogni mattina quando mi alzo io la guardo e ricordo ogni mattina quando mi alzo e la vedo perdonatemi paragone forte
Ma quella cicatrice per me è come il numero che gli ebrei che hanno vissuto nei campi di concentramento l'hanno tatuato sul braccio
Io la guardo e ricordo perché io voglio ricordare perché finché io avrò vita finché io avrò fiato io mio fratello faremo questa battaglia una battaglia per avere giustizia per recuperare la dignità che ci è stata tolta
Perché dal primo giorno noi abbiamo assistito a una macchina del fango che nessuno punirà mai perché Bono sul giornalino leggete niente le persone più vicine a noi per prime hanno fatto un passo indietro e si sono allontanati
Per paura legittima quello che c'è successa una cosa grave
Però quell'arco espandono leverà nessuno io ancora oggi
Non ho nessun vincolo io posso viaggiare posso lavorare ma ero posso avere una carta prepagata
Non posso aprire un conto corrente
Io lavoro grazie a un amministratore delegato illuminato che mi ha detto io l'idea me la faccio da solo non me la faccio sui giornali perché sanno che non la vorrei neanche e non perché abbia dei vincoli perché le banche mi dicono è a discrezione della direzione mi guardano un quella Remo per dire
Sappiamo chi sei
Ma chi meno leva questo fango Dal Dosso
Come faccio a dimenticare come faccio a non fare la la mia battaglia
Io perché dico sono stati violati i nostri diritti civili ed umani perché voi forse non lo sapete anzi sicuramente non lo sapete a Rebibbia siamo sono tutte mescolate le detenute non c'è una distinzione tra reati dei colletti bianchi c'è anche chi ha fatto una frode un fallimento
E omicide e psicopatica ENI e zingare mafioso camorrista e si è tutto insieme
Io sono stata Prisa la mia realtà di Roma nord da medio borghese sono stata presa gettata nel primo giorno lì dentro
Io mi poteva ammalare perché io ero non esiste distinzione stavo tra le malate di HIV le malate di epatite e quelle con scabbia tra le tante con Cellino e si dice così nel carcere tra le tante compagne di cella che ho avuto ho avuto un eroinomane
Malata e ogni volta io andavo in bagno anzi al cesso perché non si può parlare di bagno io le facevo il segno della croce sperando di non prendere l'HIV
Mi potevo ammalare devo dovrà Nerone prative l'HIV mi potevo suicidare
Perché ogni giorno non si dice Mario Rebibbia una detenuta cerca di impiccarsi con le lenzuola
Una detenuta cerca di avvelenarsi bevendo la varechina e un'altra cerca di tagliarsi i polsi con gli specchietti che trova voi sapete in carcere io mi sono rivista Lo specchio quando sono tornata a casa non esistono specchi
Perché le detenute di rompono per tagliarsi Fusi mi potevo suicidare credetemi ci sono state delle sere in cui ogni volta che Roberto tornava portandomi dei copia incolla che facevano i magistrati e i giudici rigettando nella richiesta di domiciliari perché è un pericolo per la nazione
C'erano stati dei momenti in cui pensavo veramente di aver toccato il fondo mi sarei potuta suicidare mi sarei mi avrebbero potuto malmenare o mazzare perché in carcere le botte sono all'ordine del giorno tu cammini su un filo sottile perché da una parte devi far capire che ti farai rispettare che sei pronta allo scontro quindi sei pronta anche a venire alle mani ma dall'altra deve cercare di non provocare lo scontro perché chiaramente io non sono una donna di strada non sono abituato a menare le mani mi è capitato in carcere
Ma devi far capire che ti difenderà i che la forcella non è una terreno da depredare perché la prima cosa che fanno ti rubano in cella sempre costantemente perché le celle sono aperte
E che il mio cibo non si può rubare dal mio carrello io ho diritto alla mia porzione che Dio mi sono dovuta ho dovuto camminare su questo filo sottile un equilibrio delicatissimo per cercare di non farmi malmenare quindi
Secondo me è una violazione costante dello stato di diritto non si può prendere una signora borghese che se anche avesse fatto quello di cui è accusata cioè un reato informatico è stata buttata in un girone dantesco per quasi un anno dove non so neanche io come sono sopravvissuta
Questo secondo me è grave il mio libro vuole essere una denuncia perché può capitare a chiunque di voi cioè questo giustizialismo che noi abbiamo va be'l'hanno buttato in carcere quindi qualcosa avrà fatto l'hanno messa sui giornali quindi qualcosa avrà fatta una cosa pericolosissima
Perché se noi per primi siamo un popolo bue siamo un popolo pavido e non reagiamo di fronte a queste violazioni costanti ne abbiamo già perso
Noi siamo non in una democrazia europea ma siamo in un Paese da terzo mondo
Voglio comunque chiudere siccome è stata abbastanza pesante questa queste letture voglio vivere in maniera positiva io sono sicuramente poco mi dice un ottimista inguaribile vedo sempre il bicchiere mezzo pieno
Avrei preferito non fare questa esperienza ovviamente però l'esperienza che mi arricchito mi arricchito molto perché ho scoperto che solo io io credo ognuno di noi
Ha sempre un fondo da grattare cioè tante volte io pensavo di essere arrivata in fondo di non avere più nulla da grattare di essere disperate perché io veramente ho toccato una disperazione che non avevo mai provato in vita mia
Eppure ho sempre trovato la forza e l'energia e la carica la mattina dopo per per ripartire per resistere per dire ce la posso fare secondo me questo deve essere un po'di non di esempio perché è una parola grossa però il monito per ognuno di noi di ognuno di noi ha delle energie nascoste ha una forza nascosta che può tirar fuori
Nei momenti peggiori nei momenti in cui pensa veramente di aver dato tutto
E poi ho trovato una grande solidarietà in carcere ci sono si crea una grande solidarietà perché in carcere difficile avere tutto
Io all'inizio ho cominciato a scrivere con carta e penna io continuavo a scrivere con carta e penna perché figuriamoci se mi mi avrebbero mai dato un computer anche scollegato dalla rete
Ma anche avere carta e penna era difficile non c'era ma era di capire a chi chiederlo come Riello si è creato un pantano è una solidarietà in particolare da con gruppo i detenuti di Tor Bella Monaca che mi hanno procurato carta e penna e ho cominciato a scrivere e poi si sono stabiliti dei rapporti rapporti con Chirac una boss della camorra la quale io scrissi un'istanza le volevo ottenere qualcosa non sapeva né leggere né scrivere quindi un capomafia ma non sapeva scrivere
Le scrissi questa istanza lei ottenne quello che voleva ottenere e da quel momento io ho guadagnato un posto alla sua tavola che era una qualcosa di è un grandissimo onore ovviamente ogni domenica tu non potevi dire di no perché quando ti invita una boss della camorra che qui dire non vengo
E quindi ci chiudevamo nella sua cella dove non so come lei riusciva a vedere una tovaglia qualche tipo di posata e si è creato un rapporto veramente un rapporto umano ricchissimo o dei dei ricordi incredibile che mi accompagneranno per sempre
Spero che non riusciremo a fare giustizia di questa bruttissima vicenda decapitate credetemi può capitare ad ognuno di voi questo è il segnale non pensiamo che a me non capitano mai perché chissà loro che cosa hanno fatto questa un grandissimo è un grandissimo errore perché qui c'è uno strapotere
Che regna c'è uno strapotere contro quale noi stiamo combattendo che si autodeterminarsi autoregolazione To controlla
La cosa che state vedendo oggi in televisione ma abolire adesso non voglio fare politica ma abolire i tempi della prescrizione qualcosa secondo me di di anticostituzionale e quindi io continuerò a combattere finché avrò fiato continuano a farlo malgrado persone vicine mi dicano di lasciar perdere ma continuerò a farlo ci dovranno abbattere forse lo faranno visto il potere che hanno corso John leggerete
Investirà la signora di Roma Nord casualmente sulla lega però noi continueremo a farlo questo nato a mia madre ce lo dice di Roma siete sicuri di voler continuare in questa battaglia perché alcuni di questi sono voi inorridite ma vi assicuro dovreste provare
Io non auguro a nessuno di passare quello che ho passato ma dieci minuti bisogna ad ognuno di noi dovrebbe trovarlo perché quando ti arrivano dentro casa con quella violenza quando non ti fanno chiamare un avvocato conoscendo a firma tu non puoi chiamare un avvocato e loro ti dicono
è occupato numero dall'avvocato Vito ma che numero state chiamando quello che noi abbiamo e loro per sei ore di interrogatorio non ti fanno chiamare un avvocato ti rivoltano come se tu
Fossi il peggiore dei criminali questo non è tollerabile se siamo una democrazia questo non è tollerabile io vi ringrazio tutti quanti ringrazio cedo la parola all'editore e lo ringrazio perché è stato un editore coraggioso
Io parlai
Parlai con Mondadori parlai con Feltrinelli mi sono sentita dire qualcuno comporti un po'di coraggio qualcuno dietro le righe loro non hanno avuto il coraggio detto Massi vediamo come va avanti questa vicenda certo una battaglia importante che voi state facendo
Nessuno si mette contro la magistratura
Qui abbia avuto l'editore coraggioso al quale io cedo volentieri la parola grazie ancora
Grazie non ci sto poco ecologico proprio
Prima di fare il mio intervento desidero chiedere a Roberto qual è lo stato del processo velocissimamente qual è lo stato attuale del processo
Stato del processo che c'è stata una sentenza di primo grado che ha condannato Francesca con il fratello ma per entità diverse da quelle che ci si poteva aspettare ma soprattutto è stata una sentenza che è intervenuta
Quando ancora non era stato accertato quello che noi sindaci noi io e Stefano travet
Denunciavamo e sostenevamo sin dall'inizio sulla scorta delle indicazioni che lo stesso Giulio da un punto di vista tecnico citava cioè della fabbricazione della primo elemento sulla base del quale è stato incardinato impiantato l'intero processo soltanto dopo quella prima sentenza vi è stata la riprova in qualche maniera di quella tesi che noi sostenevamo che non era nera altissima
Era comprovata da una serie di elementi che bastava soltanto pulirli vedere quindi siamo in fase di appello aspettiamo la pelle primo questi elementi nuovi che potremo sicuramente far fallire
Grazie
Quindi
Al momento noi non sappiamo se i fratelli a più Occhionero sono colpevoli o innocente non lo possiamo sapere
Al momento non lo sappiamo
Allora io
C'è una c'è una presunzione
No questo questo adesso dobbiamo vedere e io ringrazio intanto Radio Radicale che è qui
Vorrei partire dall'origine prego radio radicale alla quale non è stato consentito di essere presenti in aula durante il processo cosa che è stata a mio avviso abbastanza vergognoso
Allora io sono abituato a partire dall'origine
No no
Come Francesca Giulio
Genitori professori universitari
La mia povera mamma ha fatto sempre la serva il mio povero papà ha fatto sempre l'operaio mai specializzato
E questo mi rende anche particolarmente libero
Vorrei partire dall'inizio
E cioè dal primo articolo della nostra Costituzione perché è da lì che noi dobbiamo partire
Il quale al comma quattro recita
è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà
è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà il primo articolo della nostra Costituzione
Qualcuno mi dirà ma non è l'articolo uno e io vi ho detto l'articolo uno io ha detto il primo articolo
Non quello dei principi i principi ce l'abbiamo tutti
Ma quello dei fatti concreti cioè quello dei diritti e doveri dei cittadini e in particolare dei rapporti civili del titolo primo della parte civile
Allora Roberto e qui come ce la mettiamo
è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà
Allora o qui
Francesca Occhionero
Ci ha raccontato qualcosa che non è vero
E che io non so se è vero o meno Francesca non c'ero Conte ma se fosse vero
Se fosse vero al di là l'abbiamo detto
Che siate ritenuti colpevoli fino a revisione del processo non lo so studiato poco
Ma avendo studiato poco voglio chiarezza del diritto
E qualcosa qui non ha funzionato se fosse vero quello che tu dici qui c'è una violazione del primo articolo della nostra Costituzione
E non è che dobbiamo andare tant'avanti a cercare chissà quale regole qual è enorme questione
C'è un altro articolo alla fine
Dei
Rapporti civili che dice le pene non possono consistere i trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
Le pene le pene ti condanna alla pena di anni dieci venti di reclusione
La pena non può consistere io adesso non so se questo articolo ventisette non sono costituzionalista ma da solo riesco pure arrivarci io non credo che sia il caso di Francesca perché lei non è stata condannata a una pena quindi non si può applicare il ventisette e non si deve applicare il ventisette si deve applicare il tredici comma quattro
Punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà
Noi sappiamo noi sappiamo
Che un pubblico ministero il Pubblico ministero
Deve esercitare l'azione penale
E allora se qualche pubblico ministero ci ascolta o ci ascolterà non so se ci sono pubblici ministeri in aula ma io ne ho invitati
Poi dirò ancora
Io credo che dovrebbe indagare per vedere se quello che tu dici è vero
Perché se fosse vero qui la violazione pesante
Qui siamo stiamo violando non i principi così tanto che è un principio no
Noi siamo violando i diritti e doveri
Siamo violando i rapporti
Perché mica dobbiamo avere studiato chissà quanto per capire il diritto no diritto deve essere una cosa semplice tutte le stratificazioni non vanno bene creano solo confusione fermiamoci a questo comma
Questa presentazione perché è importante
è importante perché ci permette
Di condividere un'esperienza sarebbe molto bello
Se Francesca voi fosse
Oggetto di domande perché ci permette di condividere un'esperienza e io
Vorrei che questa esperienza magari in una prossima presentazione io non ho nessuna difficoltà ad invitare fossero presenti tutti i protagonisti almeno non tutti e due ma un po'di protagonisti di questa vicenda e cioè Francesco Di Maio lo inviterò io personalmente
Facciamo una bella presa facciamo un bell'incontro in un grande teatro ci confrontiamo perché abbiamo bisogno di confrontarci che non possiamo interrompere Lace lebbra Ciglione di un processo la celebrazione di una messa no quella deve seguire il suo corso
Ma ciò non significa che non possiamo e non dobbiamo confrontarci non dobbiamo dialogare
E quindi mi piacerebbe che ha una prossima presentazione venisse Ernesto Stajano
Dal cui computer Rocco o non lo so insomma la cui e mail
è quella che ha fatto partire il procedimento penale
Che ci fosse Paolo primi anni il vicequestore vero che ha fatto
Che ha fatto la perquisizione confrontiamoci con I ragazzi che fanno le perquisizioni
Con Ramon Dino Cofrancesco Ramondini no
Invitiamo anche lui
Il tecnico no informatico
Con il sostituto procuratore Eugenio Albamonte
Io ho molto probabilmente lo incontrerò tra qualche giorno durante una presentazione del libro di Carmelo Asaro glielo dirò
Il reo genio confrontiamoci parliamo cerchiamo di riconciliarsi cerchiamo di capirci cerchiamo di comprenderci
Lo stesso procuratore Pignatone si potrebbe anche invitare perché no glielo chiederò
All'Agip
Maria Paola Tomaselli vediamola
Mica morde
Diciamo confrontiamoci al di fuori del processo confrontiamoci ormai la sua fase terminata suppongono
Quindi ci possiamo confrontare
Alla giudice Antonella ben civilmente che comunque ha concesso diciamo di ha permesso di di uscire dal carcere
E poi a Ida Del Grosso
Vero la direttrice del carcere di Rebibbia confrontiamoci sentiamo anche lei che cosa ha da dire se è vero
Quello che sostiene Francesco
E io spero che dica che non è vero quello che sostiene Francesca deve dirci che non è vero quello che sostiene Francesca deve dircelo che non è vero
Gabriella vedove
Ci deve dire anche dire che non è vero
Il libro quali parla di persone anche che hanno aiutato Francesca
Don Sandro
Non Sandro Spriano
E qui abbiamo l'onore
Di avere don Antonello Sacco
Grazie con Antonello
Donato nello sacco il cappellano
Del di Rebibbia femminile
E poi
Abbiamo qui una stella
Mi ha detto mamma che fuori molti sanno combattendo per me
In particolare c'è una giornalista del dubbio
Una ragazza capace coraggiosa che ha fiutato il marcio in questa storia ci sta seguendo con attenzione si chiama Valentina Stella
Quanti
Cose sbagliate me lo auguro
Allora realizzasse qualcuno dal pubblico vuole fare qualche domanda Francesca Roberto anche all'editore prego c'è un signore sì
Una persona mi ha detto nel carcere nella malattia si vedono le vere amicizie ed è verissimo perché è umano avere paura e questo è chiaro però sicuramente io tiro come grande riga perché le persone si sono comportate in maniera diversa di fronte a una cosa così importante
E purtroppo persone molto vicine hanno fatto un passo indietro e questa è una cosa che ti ti colpisce quelli sicuramente la rispetto
Grazie onorevole intenzioni da questo gas
Se vi possiamo offrire un piccolo io volevo
Cioè
C'è qualche altra domanda
In carcere quando sono entrato e mi hanno vista battuta io ho conosciuto due signore mamme e figli a questa signora ma che non ha non ha cocaina era una signora di settanta anni dentro per droga
è lei la prima cosa che mi disse il la galera va presa di petto e non di letto mi disse se tu rimani a letto e non ti alzi non ce la farà mai e quelle diventato il mio il mio motto che mi ha accompagnato per le nove e mezza
Sì soprattutto non prendere psicofarmaci perché quello che purtroppo capita a Rebibbia imbottire le detenute di psicofarmaci per tenerle tranquille
Altra domanda
Bene
Donatella sì se vuole intervenire ci fa piacere sia
Scusate non è preparato non è preparato non immaginavo che
Non ho letto il libro Lolo sfogliato e
E qui e alcune cose che ho sentito le voci le urla la sento tutti i giorni
Penso che ci sia una cosa un po'da dire
Che viviamo un contesto estremamente punitivo
Ci rifacciamo alla legge del taglione no chi sbaglia paga occhio per occhio dente per dente
E avendo però perso di vista
Il concerto più profondo di quello che era l'occhio per occhio dente per dente
Cioè significava che una persona ricca colpiva un povero avrebbe subito la stessa pena quindi la legge si metteva dalla parte del più povero
E invece noi abbiamo completamente trasformato questo e lo vediamo spesso come un contesto vendicativo
E allora ecco che quando le persone arrivano in carcere
Si sente troppo facilmente dire che le persone che vengono in carcere e poi escono e io ho da un po'di anni invece leggo proprio la la cosa contraria vedo che chi entra in carcere difficilmente riesce e veramente paga
E ed è anche vero che in carcere ci sono tante cose tante situazioni si trova il criminale più afferrato come trovi anche veramente la persona che si ritrova forse non sa neanche lei
Perché ecco qui allora c'è anche una riflessione da fare no che lo Stato in ogni caso non può comportarsi nello stesso modo del delinquente
è una delle cose che mi colpiva ecco qui un confronto continuo terribile che che c'è nel carcere e che tu puoi trovare persone come Francesca figli figlia di universitari con un grado di cultura forte
E così ti trovi anche la persona che non ha studiato a cui lo stato forse non ha garantito
Qualche cosa fece voglio dire che c'è anche un debito a volte che lo Stato ha nelle con fronte anche delle persone che sbagliano perché non hanno gli strumenti no persone però è anche vero che c'è un confronto continuo tra
A volte è vero che i detenuti ne sanno più
Delle guardi o degli assistenti e per cui è una lotta e tante volte le persone vero vengono io mi son trovato con personaggi della politica personaggi ingegneri eccetera che veramente vengono poi trattati come e non Remo recuperare invece proprio al concetto di persona
Recuperare il concetto di persona questo significa che lo dovremmo recuperare da fuori e cominciare un po'interessarci del mondo interno varrebbero ci sono posso dire l'ultima forse siamo adulti no
L'ultima che ho scoperto io ero al carcere maschile prima da un anno sono passato al femminile
A volte per una donna la dignità di una donna viene anche calpestata qualche giorno fa una detenuta mi chiedeva agli assorbenti assorbenti non ci ho mai pensato perché per esempio non è un problema cioè io non immaginavo che allora c'è a volte viene meno quella Garanzia anche della dignità della persona quando Francesca dice le botte vero altro giorno so salito in infermeria ce n'era una che te ed è vero che però è anche vero che cioè un grande disinteresse che la società oggi fa fatica a entrare in questa realtà io penso che voi avete sentito però forse vi dico la verità ho qualche dubbio che l'abbiate proprio sentito perché mentre io si parlava delle urla a osceni di così è vero cioè che quelle voci le le sentivo perché le ho sentite
E chi forse non le ha sentite fa difficoltà una detenuta mi diceva
Si apre sai qual è la cosa che più desidero il Silenzio
Il silenzio recuperare anche nella nostra vita
Il silenzio
Però ecco quello l'invito l'invito che veramente posso fare
Forse in questo senso la provocazione di Francesca e buona cominciamo ad entrare nel carcere
E cominciamo a prendere coscienza anche che
Forse possiamo da fuori fare molto di più cominciare a creare come ci dice papa Francesco che forse tante volte anche gli stessi radicali no
Citano papa Francesco che forse molto più avanti Dinoi sulla realtà del carcere ed è proprio una una realtà sulla quale il Papa ha messo l'occhio ciò perché chi entra in carcere non deve essere annullato ma deve essere ricostruito aiutato deve essere
Non mi piace molto neanche una parola rieducato ma significa ricostruire una vita significa innestare dei processi di riconciliazione non di condanna occhio per occhio dente per dente
Perché guardate quando noi andiamo dietro ad una vendetta non saremo mai soddisfatti
Non ci sarà mai una soddisfazione la pena per un detenuto non deve essere ho scontato dieci anni no e ho pagato io pago se veramente cambia il profondo della persona e cambia la coscienza della persona
Sia dell'innocente sia del colpevole allora ecco credo che questo racconto sicuramente immagino un poche quella ferita di cui parli significa anche un cambiamento di coscienza
C'era un grande psicologo vitto affrancatura che ha scoperto proprio questi solo il fondatore della logo terapia poi finito nei campi di concentramento
Lui ha scoperto che nei campi di concentramento stiamo vedendo anche la giornata della memoria chi aveva un senso nella propria vita
E chi aveva sentiva una missione nella propria vita chi aveva delle relazioni
A utenti che poteva sopravvivere anche al campo di concentramento dalla forza del carcere una denuncia che noi fuori viviamo il non senso
Che noi fuori
Vorrei dire siamo un po'troppo borghesi un po'troppo distaccati un po'troppo come dire è qualcosa che non ci riguarda
E la paura di Francesca cioè quando Francesca immagino che dette Twohy
Amici se è finita sui giornali del concordato coi nel mi ricordavo cioè o di quando l'ho vista quindi fondata da ecco a che vestono se voi andate su internet
è vero che chi quando puntualmente la persona si ritrova in una solitudine incredibile
In una solitudine che e allucinante perché viene abbandonato dagli amici dai parenti stessi
E questo è vero politico
Porta a pensare che sei arrivato Halfon allora ecco raccolgo un po'questo invito
Così nel senso cominciamo a cambiare mentalità cominciano a cambiare logica
Cominciamo a passare non da una logica della vendetta ma ad un qualcosa anche forse di più impegnativo che la logica della riconciliazione della Misericordia che non significa buonismo e non è questo assolutamente
Ma significa impegnarci per una società più giusta per una società che non paga il male con il male ma paga il male con il bene e forse questo Circe aiuterà a essere veramente una società civile democratica e una società che ritrova
Concludo per deformazione professionale leggeva un testo
Fa un un'analisi sulla nostra società
Che ci porta piano piano sul cambio generazionale che arriva ad un punto molto interessante un demografo quindi dice dove dice che la nostra società completamente descritto palizzata
Una società completamente del spiritualizzata
Nonna cocaina mi fa venire in mente una cosa e concludo
Non possiamo affidare la nostra felicità nostro essere felici sul successo perché abbiamo tanti soldi o siamo persone di grido nuovo sull'insuccesso verso ma siamo persone felici o alla chimica
Badate che lastra Manta non sapete non avete idea forse di quanto qui poi c'è l'atto se un penalista no sapere come si ripuliscono i soldi
Della droga in due modi la malavita gli avvocati perché quelli che spacciano poiché esse devono pagare gli avvocati e diventano più poveri del non è un'accusa però è una realtà di fatto che ci dice che l'Italia è un Paese di drogati vuol dire che stiamo affidando la nostra felicità alla chimica a un bicchiere di vino che magari fosse uno ma all'alcolismo che tre giorni alla droga ecco questa è una felicità chimica
Ma la nostra vera felicità saremo felici nel momento in cui ciascuno di noi nella sua vita percepirà di avere una ambizione io servo a qualcuno e quando percepirà anche la sua felicità nella costruzione di relazioni un alone autentiche
Fatte anche di perdono
Dono cioè io sono per inducono allora sono anche per Sona per essere sono io che sono gli altri
Grazie grazie anche all'alleanza Francesca vorrebbe che noi Bengasi mezzi e mal Solibello lo faremo senz'altro però io poi gli enzimi ellade la medaglia degli umbri come un'ombra d'onore perché stasera è entrata Torino
La stessa cosa vorrei fare con Roberto
E la stessa casa nella nostra Figueras invece grazie a tutti per l'attenzione