Da San Francesco a Gandhi, in cammino con Aldo Capitini - I incontro con Giuseppe Moscati e Mao Valpiana

Allora buona sera a tutti a tutti saluti della videoteca Sabatelli Armanini per un giorno siamo questo primo incontro dedicato a a ricordo della marcio denuncia Iside dapprima maresciallo
Che fu svolta il ventiquattro settembre mille novecentosessantuno ma anche su progettata nel corso di un anno praticamente e a questo primo incontro che sarà l'introduzione saranno condoni anche no dal piano del movimento non violento e Giuseppe Moscati della Fondazione Centro Studi Aldo Capitini
Un ringraziamento anzitutto alla radio radicale che poi registrerà che era il questo questo incontro in modo che al di là dei canali del comune di Perugia arresti a disposizione di tutti
Dunque sono passati quasi sessant'anni dalla prima marcia e nel corso degli anni abbiamo viste tante altre abbiamo visto anche le reazioni dell'ambasciata
La prima ripresa della marcia fu settantotto ricordare anche la scomparsa di Aldo Capitini
Ma è sempre bene ricordare le radici cioè come nacque questa marcia Luigi Pino D'Astore
Da chi nacque come venne fuori questa idea che all'epoca poteva sembrare un costare una cosa che sì si poteva usare magari in qualche altro Paese copie
Quindi ma che Capitini la sua Midget Mascia condotto avanti sette attendere
Per la realizzazione a raccontare la marcia lui stesso
L'anno dopo un un libro libro questo qui in cammino per la pace che fu pubblicato da Einaudi un libro che conteneva una parte della storia della Marshall coincideva delle lettere conteneva
Il reca rassegna stampa ma naturalmente non poteva raccontare tutta la show
Poi qualche anno dopo ci fu azionando l'anno successivo un documentario marcia per la pace la cui voce narrante di Gianni Rodari
è un documentario che ancora visibile si trovava molto suggestivo che che fa vedere il proprio quel ventiquattro settembre del sessantuno la partecipazione delle tensione che da Perugia Assisi fecero questa l'incredibile
Per l'epoca esperienza
Poi ci fu un altro documento Torno a settantotto settantanove l'altro documento video che riprende marcia e poi recentemente sono è uscita da riedizione del libro
Del sessantadue persone che marciano per la pace
Pubblicato da Edizioni dell'asino e qualche anno fa cura prefazione diavoleria Mantellini molto interessante
è un libro che pericolo della della rassegna stampa diciamo il più leggero rispetto all'edizione originale però è un modo che per riavvicinarsi
Quello redento quell'altro testo è vero cioè per la fasce di all'amico Mariani Marini e viceversa
Che racconta oggi o più nello specifico il dettaglio la la costruzione della nuova Ciro tuttavia sappiamo che
A volte non sempre lì vi raccontano tutto indossa dove documentare raccontare tutto
Ci sono tante cose della pace sono rimasti un po'nell'ombra appartengono probabilmente morto
A chi l'ha vissuta chi ha partecipato a quelle ed è quindi diciamo sessanta anni don Franco
Cos'è la memoria a qualche lacuna piano temo che non c'eravamo che ne abbiamo sempre sentito la contare
Non ci piace ricordi importante però tenuti sotto un altro ritrovarmi abbiamo
Anche i documenti qui dalla videoteca dove ritardo qui la mia sinistra c'è ad esempio documento se così lo vogliamo chiamare molto importante la bandiera arcobaleno quella bandiera che qui diventa simbolo delle manifestazioni per la pace in tutto il mondo
è una bandiera che ha una sua storia che nel corso di questi incontri magari racconteremo
E poi ci sono i documenti veri e propri cioè le lettere le
Circolari manifestini
Le adesioni telegrammi ci sono i blocchetti con le ricevute delle persone che facevano quello che adesso si chiama casalinghe cioè mandavano
Delle dei contributi al comitato organizzatore del percorso che ha realizzare l'approccio e naturalmente c'era ci sono i documenti che raccontano anche la storia di come Capitini con l'aiuto gli amici attraverso critiche critiche anche pesanti che venivano dalle stelle allora un certo tipo di stampa venivano da quello che Licia allora è un modo di concepire la partecipazione in modo molto rigido appartenente solo la politica
Appartenente alla Chiesa appartenente eventualmente a qualche organizzazione
Ma molto lontana da quella che vescica Piccini aveva ancora la partecipazione popolare e fu anche per questo che lui non volle fare del Perugia-Assisi sulla manifestazione di ieri credito anche i pacifisti convinti la volle che il costo della sesta sezione
Per il Sud per questo che a stento affinché finché la situazione non battuta alla luce dei fatti possiamo dire che ha fatto bene ad aspettare il anche perché dopo i sessanta anni siamo qui ancora taverne ricordare nel quella fantastica giornata
Io invio il compito di introdurre la l'incontro fatto poi tornerò dopo perché diciamo ogni assumo un po'al conflitto israelo
Regia
Do adesso la parola per primo intervento iniziale a Giuseppe Moscati Mosca come ho detto all'inizio il presidente della sulle azioni Centro Studi Aldo Capitini
E i cui conti ci sono quelli di
Portare avanti quelle che erano le le idee le opere Aldo Capitini custodire
Il suo lascito anche materiale quindi parliamo della videoteca che ospitiamo qui passo avverte degli armeni grazie ad una convenzione con il Comune di Perugia
E proseguire appunto quello che lui che capitino aveva iniziato realizzato nel corso della sua amica sono passati tanti anni dalla fondazione della fondazione del
Le persone che si sono avvicendati adesso c'è Giuseppe Moscati che portato avanti questa questo compito
E quindi ringraziandolo per essere qui con voi questa sera assistito la parola grazie
Microfono
Il microfono e Gabriele
Un saluto affettuoso tutti coloro che ci ascoltano io sono sinceramente lieto di questo importante incontro che diciamo dall'avvio ad un ciclo incontri quindi è uno dei e devo dire che mi fa molto piacere collegarmi da San Matteo degli armeni da una biblioteca anche carta a tanti che si avvicinano che si sono avvicinati ieri speriamo che si avvicinano alla figura e all'opera di di Aldo Capitini
E quindi scollegamento anziché farlo da casa comodamente contenuto farla qui innanzitutto per fare crepare d'invidia amabile amico ma Valpiana a cui rivolgo un fraterno saluto e scherzi a parte sono veramente contento che si sia potuto congegnare che appunto grazie all'opera instancabile disse a questa preziosa eredità e Aldo ci ha lasciato con i suoi testi qui nella Biblioteca San Matteo che si sia potuto creare un ponte significativo tra la Fondazione Centro Studi Aldo Capitini il movimento non violento
Amici da sempre come le più belle cose le più belle amicizie diciamo quasi tattiche scontati e che però ogni tanto fa bene secondo me ribadire delle amicizie di fondo perché nati sviluppate rinforzati proprio in virtù di questa preziosa eredità che Aldo ci ha lasciato che ci ha lasciato attraverso la sua opera attraverso le sue parole ma anche tra le società sì cioè attraverso cui passi importanti fondamentali che hanno lasciato un solco la marcia senta sicuramente la più eclatante delle sue iniziative ma Pietro accanto insomma intorno alla marcia ci sono c'è una miccia è una miriade di iniziative che lui gli ha portata avanti in cui ha creduto a cui si è dedicato anime Corte con una penale veramente mirabile
Lo stesso titolo che c'abbiamo un voluto dare questo ciclo di incontri da San Francesco da Francesco da Assisi a Gandini ebbene chiesi è semplicissima perché avendo mentre facciamo incontri quindi oggi noi li ha avviato questo ciclo ma mi piace pensare che pieno significato di questo titolo e di del portato semantico
Che esso ha venga via via svolto interpretato integrato raggiunta come amava
Aldo
Quindi la mia personale giunta ecco notoriamente il saluto a tutti
Da parte della Fondazione Centro Sud dei Aldo Capitini anche il mio personale sentimento di gratitudine nei confronti di radio radicale è sempre molto attenta a questo servizio
Fondamentale Democrazia che si chiama informazioni e nel rinnovare questo il mio saluto è anche un saluto pensoso perché in parte in parte accanto dalla dall'amarezza per la perdita molto recente i recesso innamorati a cui vorrei dedicare questa questo avvio di ciclo recesso innamorati fraterno amico di Aldo Capitini è stato lungo presidente della il le sue sono state delle scelte anche differenti rispetto a quelle di Aldo Capitini del gravissimo suo amico
E però ha sempre manifestare una vicinanza Spee o una uno spirito di collaborazione veramente
Encomiabili quindi direi quasi una fraterna amicizia mila differenza
Con una boh che accomunati in due amici da una lotta strenua per la libertà e per la giustizia sociale ecco perché ci terrei a dedicare la sua memoria queste queste parole
Soprattutto perché quella libertà quella giustizia sociale per le quali hanno c'è Francesco Novara Aldo Capitini e i loro amici collaboratori hanno lavorato questa libertà e questa giustizia sociale sono sempre stati Candeloro calati nella comunità
In una comunità che è un bene comune
Che fatta di doveri e diritti con qualche o mazziniana sì
Se volete questo uno degli spiriti di fondo ecco non non voglio fare operare una riduzione una reductio però è sicuramente uno degli spiriti fondamentali era c'è quindi userei più che ha uno spirito nella marcia tanti spiriti allo stesso modo non vorrei restringere il campo una narrazione sulla marcia ma delle narrazioni appurare
Che il danno istituiscono a mio avviso ancora meglio il senso dell'andare oltre la cronaca e la marcia è stato speso o molto è stato scritto tanto
Sarebbe diciamo sciocco se non addirittura un lusso che non non ci possiamo permettere finite dire alcune cose ma realistico tentare una nuova interpretazione di quella l'impresa storica
Arance del nostro tempo alla luce di una attualità Lina quanta come succede la figura Dini Capitini anche la sua marcia
A le sue attualità e dalle sue inattualità
A mio avviso è fondamentale riflettere su questo appartiene da una constatazione che per me costituisce quasi una ossessione
Io noto che troppo facilmente de si dimentica il secondo corno però nel titolo della March la marcia per la pace e la fratellanza tre o è un elemento fondamentale a cui hanno teneva tantissimo ed endemica Linda fratellanza tra i popoli in qualche modo vorrei ripartire da qui e tornare a questo
Unico tornare non a caso perché vorrei ricordare una delle frasi che amo di più di filosofo avrei detto però
Strumentale la camminata consiste semplicemente nero ritornare sui nostri passi
Dal suo testo famoso camminare che Sartori edito di recente con una rendita nota in regia Ugo
Qual è il senso di questo di questa citazione non so perché scomodare duro e che io credo che sia importante
Probabilmente in parte originali agli andare a quella marcia
Con un attenzioni speciale in particolare al ritorno ovvero quei passi che Capitini genici e gli altri soggetti che quella ingiustamente prima Gabriele De Lellis ricordava con una grande festa popolari
Hanno fatto cioè quei quei massimi del ritorno quindi più che l'andare da Perugia ad Assisi vorrei concentrarmi sul un tornare da Cynthia c'
Questo significa però intende anche sul valore appunto semantico del ritorno al ritorno della marcia e anche il ritorno alla marcia quindi è un ritorno a anzi senso che alla marcia veniva tribù e però immaginarmi i sentimenti anche di Aldo in cui il ritorno in cui emergevano insomma le percezioni del momento
Intervengono quindi quella sua progressiva consapevolezza di ciò che era riuscissero ordinario era riuscito a organizzare a ideare e organizzare e a realizzarlo
Un atto storico dodici direi in un certo senso a assegnato un varco nella storia oggi a sessanta anni nacque la marcia anni parliamo con una
Direi anche in una certa promozione e commovente pensare a in pochi mezzi che anche i suoi amici arrivano per organizzare un evento così straordinaria porta io un solo raramente la parola evento perché oggi veramente si ce n'è un'inflazione terribile
Però questo e davvero un evento storico indeterminato storico una o ecco perché mi pare di poter guardare con profitto oggi a quell'idea di marcia alcuni ad una raccolta degli tracce segna Donati in eredità annui da e più il ritorno insomma sarebbe lungo ci porterebbe lontano questo discorso però come non pensare anche al ritorno di mi disse messe in parte nella sua parrocchia che è anche un ritorno ai suoi affetti un ritorno probabilmente a se stesso no nel percorso di conoscenza di nel proprio intimo io credo che vitigni avesse anche in questo nonché pensarsi avvenisse nel mentre tornava venuti ad Assisi ma che avesse dentro nel suo intimo una consapevolezza
Eccezionale di grande infinita e comincio che punto era stato fatto e ciò alcuni si dava figlio perché quella era una marcia chiamati chiamava una serie di altre marci
Che magari più avanti altri potranno ricorda
E così viene quasi spontaneo anche la citazione di i dati noti con questo anniversario
Abbiamo indubbiamente piacere anche andare anche da e questo tornare a riveder le stelle un po'anche questo prato in questa componente è prese quindi il ritorno da Assisi a Perugia è stato anche nominato qualche in modo da da una serie di sensazioni percezioni e di narrazioni perché provate a immaginare come tra loro potevano parlare Accardo di questa East Rienza tanto per citare ricordare un termine tanto caro
A lui capirci sulla via del ritorno
Ritroviamo Capitini come più un uomo che probabilmente coglie affondo una cifra di quanto il reato di quanto fatto di quanto realizzato assieme pochi amici esso va ricordato fra i quali e non posso non ricordare con grandissimo affetto Pietro Pinna
Piero
Questi pochi amici con lui sono stati tenaci organizzatori di tutti Coni incontri di più con i circhi di persone di piccoli gruppi appunto sia non giganti tutto quella grande festa
Popolare della March la marcia emotivamente non è non è un punto d'arrivo ovviamente ma non è neanche un punto di Pasteur la marcia è un attraversamento la marcia per la pace i la fratellanza tra i popoli è una travisamento
E ancora oggi io credo noi siamo chiamati hammam Ciarla marcia la testimonianza soprattutto la possibilità TC marcia non per forza con le armi anziché si marcia in chiave
Non violenta il nostro è un cammino di non violenza chiara netta opposizione a ogni visioni che abbia
Un briciolo di Dini Belichick mariti ieri Nichi pendici
Sì lo stesso prima del resto era stato come dire suo malgrado in pista ma se ci pensate Capitini suoi stretti collaboratori hanno lavorato senza essere in pista prima c'è stato per via della della sua persecuzione giudiziaria
Enzo mi sia permesso di esprimermi in questi termini per la restituzione giudiziaria che ha subito c'è trovato suo malgrado in vista ma altrimenti questo impegno piccoli gruppi che poi erano in animato la marcia erano dei gruppi
Di lui insomma si aveva poca notizia quindi questo lavoro che nasce infaticabile è fatto anche di tanta assenza di propaganda senza di come dire di di fari puntati da parte della dell'informazione di quindi Turchia mente mirabile questo impegno di costruzione
Per il ponte o in realtà quella Avezzano corso diciamo che è nata corteo della prima marcia
Non era una strada non era la strada Perugia assi cit era un sentiero probabilmente un sentiero che LTV insieme ai suoi amici è riuscito
Affari questo sentiero una strada una via maestra Mariani Samara strada non era segnata assegnata non voglio rubare tanto altro tempo quindi molto velocemente faccio delle piccole Lance delle letture
Intanto libro che richiamava prima Gabriele che riprende appunto in cammino per la pace persone che marciano per la pace
Che
Capitini scrive ci sono state critiche rifiuti perché la mente ad Assisi come se noi facessimo concessioni al potere cattolico compromessi con la religione tradizionale collega San Francesco abbia inganni avvicinamento che in Oriente si fa molto spesso voleva dire sceverare l'orientamento non violento impopolare in due dalle circostanze in dagli atteggiamenti nella religione tradizionali italiche scusate particolari
Ed era anche uno stimolo a far penetrare nelle religioni tradizionali italiana
Come sentita dal popolo soprattutto dalle donne
L'idea che la santità che è ancora fuori del crisma dell'autorità confessionale
La marcia in molto efficacemente e che quindi doveva anche servire a questa a procura
E e poi uscita non a caso la riforma religiosa questo accostamento di Francesco e Capitini
Lui lo vede uni libero il proprio consiglio di una riforma religiosa di per tutta la vita lui ha sperato si potesse realizzare una riforma religiosa d'Italia spenta dal mille cento Gioachino da Fiore
Un'altra lettura
Che velocemente vada a fare invece riguarda beh non è una ruffiana il fatto che io abbia qui un numero di azione non violenta mi piace ricordare il fatto che uno dei l'ultimo numero probabilmente del del due mila venti porta in copertina in un bambino con un cartello
E tanta gente che sul sul significato dell'utopia vicolo dell'utopia
Ecco avete citazioni da dai leader Martina e diversi indirizzi e rotti provo per riprendere quel tema del sentiero
Nel migliore guarda busti scriveva e sanno che cosa significa trovarsi su un sentiero che interrompendo si sia
Erano tante le possibilità e i rischi di sviare da quel sentiero Aldo Capitini riuscito in maniera assai concreta Einaudi e nasce appunto come dicevo prima
A tracciare un solco solco profondo che che oggi ci ritroviamo che si volete possiamo che chiamare utopia non è una parolaccia penso che in mano convenga su questo commenta
Non è una parolaccia come non è una parolaccia ideologia che non è altro che un sistema coerente ed idee
E quindi misconoscere leggere una breve pagina
Da un abbecedario filosofico Urania Emiliano Di Marco
Che dedicato proprio al tema dell'utopia c'era una volta un signore che voleva raggiungere l'orizzonte
Il problema era che per quanto camminasse l'orizzonte restano sempre lontano
Per essere precisi si spostava con lui un passo alla volta come per farmi dispetto
Ma il signore che non si scoraggiava facilmente continua il suo viaggio consumando tonnellate innescate senza mai arrivare
Se io chiederei ti rispondeva che cercava di arrivare paesi di utopia e vuol dire proprio sul luogo che ha fatto proprio come l'orizzonte Lovely sembra che ci puoi arrivare ma per quanto discorsi scossa sempre di un passo
In modo che non ci arrivi mai e fu così che Nostro Signore vide un sacco di cose e incontro un sacco di gente qualcuno gli diceva che stava spiegando la sua vita qualcun altro lo incoraggiano a continuare qualcuno faceva un pezzo di strada con lui
Il nostro Signore camminava camminava avvolte da solo e a volte con altri finché un giorno da vecchio non inciampo e card
Allora come per incanto l'orizzonte schizzo sulla strada e gli sbatte sul naso
Era stato sotto i suoi piedi in tutti quegli anni illumini non se n'era mai a corto
Non mi sento di poter dire
E questo ci aiuta a riflettere su come invece Capitini abbia avuto
Una grande lungimiranza si è stato capaci di vedere questo orizzonte senza che la strada riduce Assisi gli si battesse sul naso
Il che probabilmente nel ritornare e quindi ritornare sui suoi passi come ci ricorda duro
Un'ampia riflettuto e abbia maturato una consapevolezza che coi i saraghi Energia per tutte le altre attività seguire dopo la marcia
Abbia punto avuto piena cognizione della grandiosità di questo atto di questa grande Testa popolare io non voglio rubare altro tempo soprattutto armato che poi insomma prima un giro di interventi i domande
Grazie dell'attenzione vinta
Benissimo nazionale Giuseppe verso io rimuovono in carne niente invece di farci entrare punto ma non stiano al movimento non violento per raccontare sul punto di vista
Croce
Allora ringrazio anch'io sono dell'opportunità ringrazio Gabriele deve adesso dell'ospitalità in questo incontro naturalmente ringrazio e saluto l'amico Giuseppe Moscati condivido con loro e il via dice la soddisfazione
Di questa non nuova collaborazione tra movimento non violento e la fondazione Aldo Capitini e collaborazione che
Che è nelle cose che nella natura stessa diciamo di queste due
Sono associazione
Oggi siamo qui a
Nel ricordare
Quell'avvenimento quella prima Marcia Perugia-Assisi
Che all'epoca era solo la marcia Perugia-Assisi
è diventata prima solo quando c'è stata la seconda certe che avvenne appunto nel mille novecentosettantotto
A dieci anni dalla morta di Aldo Capitini e fu promossa proprio dal movimento non violento guidato allora saggiamente tenacemente da Pietro Pinna
Quindi siamo qui non per un celebrazione
Autoreferenziale che non sarebbe né sono ma io penso anche per contribuire per fare storia per raggiungere appunto conoscenza approfondimento
Da e comprendere sempre di più il senso e l'importanza storica politica sociale anche per certi versi culturale e di costume
Di quella di quella iniziativa del ventiquattro settembre del mille novecento e sessantuno se dovessimo fissare una data di nascita del pacifismo italiano io indicava il proprio quella data il pacifismo italiano è nato come movimento ampio largo come movimento politico
Cioè nato dalla marcia Perugia-Assisi da quella domenica di festa di questo grande cammino di questo fiume di persone che si mescolavano e che appunto marciavano da Perugia ad Assisi
Quella marcia fu un elemento di grande novità
Di grande attualità intanto bisogna cercar di capire di immedesimarsi anche nel contesto del quale avveniva la marcia un contesto internazionale molto difficile quello del mille novecentosessantuno
Pensiamo ad esempio che quello è l'anno in cui si decise si iniziò a costruire il muro di Berlino
Il muro che divideva l'Europa in due il muro della cortina di ferro l'Europa dell'Est e del Patto di Varsavia da una parte e di qua l'Europa dell'Ovest all'Europa della NATO
Il mille novecentosessantuno è un anno di grandissime tensioni internazionali infatti esempio di quell'anno per esempio l'invasione della Baia dei porci a Cuba che portò poi alla crisi l'anno successivo del sessantadue col pericolo vero e proprio di uno scontro nucleare di utilizzo dell'arma nucleare di nuovo
E ancora nel mille novecentosessantuno l'assassinio anche questo ci riporta purtroppo molto l'attualità proprio di questi giorni
L'assassino di Patrice Lumumba in Congo nella Repubblica democratica del Congo purtroppo di nuovo
Al centro della cronaca tragica di questi giorni con l'assassinio dell'ambasciatore
Italiano Lumumba lo ricordiamo era il leader era stato anche presidente del Consiglio leader dell'indipendenza del Congo è anche leader dell'Unità della lo per l'unità dell'Africa infatti cioè guardiamo le foto il filmato nel quale si riferiva
Gabriele all'inizio vediamo molti cartelli che inneggiano
A Lumumba in quella manifestazione me ancora però il mille novecento sessantuno oltre a essere l'anno delle tensioni internazionali era l'anno che faceva intravedere delle grosse novità
Come sarebbe stato forse al mondo del futuro come voleva rinnovare il sette l'anno di informazione ufficiale dei Beatles proprio in quell'anno i iniziano nella formazione poi definitiva attuale con la correggo star Paul McCartney George Harrison John Lennon iniziano quella rivoluzione culturale i cui effetti benefici li stiamo vivendo ancora oggi e quindi l'irrompere dei giovani sul panorama mondiale come attori principali e protagonisti di una rivoluzione che appunto voleva essere una rivoluzione
Di musica un ago rivoluzione dei figli dei fiori alla fine una rivoluzione non violenta ecco in questo contesto difficile complessa per certi versi anche contraddittorio arriva la proposta di Aldo Capitini
Una grande marcia per la pace
Che aveva anche come volontà i io penso rispetto anche agli scritti di stress di Aldo Capitini quella di unire dei filoni quelli che erano di Marassi filoni storici precedenti del pacifismo per italiano il pacifismo cattolico il pacifismo comunista il pacifismo laico radicale
Aldo Capitini cerca di mescolare le di mettere insieme di prendere il meglio dal dalle tre diverse tradizioni e finalmente proporre fare irrompere sulla scena politica il movimento pacifista
Unito
Come elemento politico e infatti Capitini organizza la marcia come elemento al termine del quale viene presentato un vero e proprio programma politico gli obiettivi da raggiungere cioè la marcia lo dice lui stesso non è fine a se stessa ma è un'onda che si muove con cerchi concentrici e che va e che va avanti e che deve andare molto lontano e quindi la marcia perché Att nei prendendo proprio a esempi a riferimento sia le marce
Diciamo di tradizione anglosassone Bertrand Russell in Inghilterra e così via ma anche forse soprattutto le marce
Cambiano e la marcia del sale la marcia per la liberazione dell'India la marcia della disobbedienza civile quindi si pesca a quella che è una tradizione religiosa pensiamo alle alle processioni religiose la si trasforma in elemento politico pur mantenendo una certa liturgia la marcia si si svolge con una sua ritualità
Cioè la conclusione siamo alla Rocca d'assise come elemento importante dove appunto viene lanciato il programma il programma politico della movimento per la pace
Ed è infatti proprio al termine della marcia che Aldo Capitini
Fonda il movimento non violento il movimento non violento è uno dei frutti principali Capitini diceva il più caro come una creatura
Il movimento non violento e poi qualche anno dopo la rivista azione non violenta che viene fondata nel mille novecento e sessantaquattro ma il movimenta proprio il frutto della marcia
Perché serviva ad Aldo Capitini un'organizzazione un'associazione un gruppo di pacifiste integrali come li definiva lui che portasse avanti poi concretamente che desse gambe
A uno strumento per perseguire gli obiettivi che la marcia si era posta
E anche di più il movimento non violento serviva ad Aldo Capitini come associazione come gruppo strutturato
Per essere presente in modo organizzato dentro la Consulta italiana per la pace consulta che riuniva appunto associazioni gruppi provenienza di vario tipo
E che Capitini cercava di tenere insieme tutte queste diverse anime soprattutto appunto quella cattolica
E quella di tradizione comunista dentro a un contenitore comune del più largo movimento per la pace con una sua struttura la Consulta italiana per la pace dentro alla quale Capitini oltre a presiederla fu presidente della consulta ma lui era presente con la sua associazione che era appunto il movimento non violento da questo si capisce vince bene che tutta questa idea questa strategia questa organizzazione
Come diceva Gabriele all'inizio inizia addirittura un anno prima ma era una visione una strategia politica di Capitini per dare gambe a questo movimento è il perno rimanere nell'indeterminatezza in un generico
Restiamo tutti uniti e vogliamo Cibele ecco quindi da a a mio modo di vedere insomma una lettura una chiave di lettura che do io che qui emerge un Capitini molto politico fortemente politico
Cappellini per preparare la marcia anche aveva già messo in piedi
Una rete importante di relazioni internazionali sono proprio quelli gli anni sessanta sessantuno in particolare già dal cinquantanove i nel quale Aldo Capitini sempre insieme a Pietro Pinna questo lavoro di organizzazione mi stavano e oggi la chiamiamo la non violenza organizzata questo lavoro di organizzazione viene svolto sempre fortemente da questo da questa coppia salvadanai Capitini Pietro Pinna che avevano già avviato
Importante relazione internazionale soprattutto con l'Internazionale del resistenti alla guerra lavoro esista International
Con sede allora ancora oggi a Londra
Erano andate a un convegno internazionale già nel cinquantanove a pari gente nel sessantuno proprio nei mesi prima di preparazione della marcia Aldo Capitini a aveva mandato Danilo Dolci a rappresentare il pacifismo italiano alla Triennale al congresso che si fa ogni tre Nale
Ogni tre anni del lavoro esista International in India
E infatti al ritorno dall'India dove aveva preso rapporti con tutta l'organizzazione Candiana e internazionale del lavoro esista proseguiva
Danilo Dolci invita l'anno successivo cioè proprio nell'estate del mille novecento e sessantuno un Consiglio internazionale della quale si sta che si svolge in Italia a Partinico
E Aldo Capitini e manda in quell'occasione Pietro Pinna a dare una mano Danilo Dolci nell'organizzazione estiva dei sono cinque giorni di questo Consiglio internazionale della vuol resistere
Che si svolge a Partinico dove si parla anche molto per la marcia Perugia-Assisi successiva che avrà qualche mese dopo e impatti alla marcia registriamo
C'è una presenza internazionale significa al tema
Proprio di esponenti diciamo dell'Internazionale non violenta
Questo tra l'altro parente si è uno dei motivi per cui vediamo che nel preparazione dello svolgimento reale della marcetta del settembre sessantuno non c'è la presenza di troppi in ci si qualcuno potrebbe chiedersi come mai i collaboratore principale di Capitini non c'è in questa occasione e la risposta viene proprio da qui Pietro Pinna
In quel periodo precedente la marcia era in Sicilia con Danilo Dolci a mantenere questi rapporti internazionali ecco dicevo da qui emerge chiave di lettura proprio quella di una forte visione politica di Capitini
E la la marcia era semplicemente uno strumento per rafforzare questa presenza
Uno strumento che all'epoca era di grande novità
Quindi il messaggio che secondo me viene a noi oggi da questa esperienza da questo studio storico è quello di non accontentarsi mai diciamo del soluzioni facili già di essere sempre proiettati in avanti tocca a noi oggi a individuare quali sono gli elementi di novità quale sono le nuove frontiere della non violenza non possiamo mai non dobbiamo assolutamente e Capitini immagino sarebbe il primo ad essere contrario continuare a ripetere diciamo le stesse cose senza mi impegno un coinvolgimento
E infatti è infatti la marcia e l'immediata la nascita del movimento non violento il cui la cui data ufficiale proprio il dieci giugno del mille novecento specie anta dove diciamo il primo cartello che annuncia nasce oggi viene fondato il movimento non violento la pubblicazione del volantino
Appunto lo strumento con il quale dal sessantuno sessantadue e tutti gli anni successivi perché abitini fino alla morte per Pietro Pinna degli anni anche venire è lo strumento principale per l'organizzazione della campagna di riconoscimento di sostegno all'obiezione di coscienza al servizio militare questo è l'impegno principale che emerge dalla marcia era già contenuto nei in uno dei dei tanti dei programmi che vennero annunciato e quindi in questa il movimento non violento diventa lo strumento essenziale della campagna che si concluderà solo nel mille novecentosettantadue si concludeva in una prima parte viene riconosciuta finalmente con una legge l'obiezione di coscienza e inizia un'altra storia che è quella che portiamo avanti ancora oggi del servizio civile prima il TAR nativo al servizio militare poi sostitutivo oggi servizio civile universale aperto ragazze alle ragazze ma è una lunga storia che alle radici proprio nella marcia Perugia assise come leva dice di un'altra campagna la quale ancora oggi siamo impegnati ecco cattivo vedere l'ultimo numero di azione non violenta è proprio quello dedicato alla approvazione del trattato per la messa al bando delle armi nucleari e questo della campagna contro le armi nucleari era uno degli obiettivi forse fra i principali annunciati al termine della marcia Perugia-Assisi del mille novecento e sessantuno una lunga campagna che finalmente solo oggi nel due mila e ventuno ha trovato una prima parziale approvazione con questo importantissimo trattato
Delle Nazioni Unite ratificato dal cinquantadue Stati quindi è diventato operativo
Quindi oggi finalmente dopo sessanta anni dall'annuncio di Aldo Capitini possiamo dire che le armi atomiche sono messe fuorilegge dall'umanità
L'ONU lo strumento di organizzazione dell'umanità ha dichiarato illegale non solo immorale illegale
Le armi nucleari non solo l'utilizzo ma lo stesso possesso nella specie costruzione
Ci sono voluti sessant'anni ma la radice se andiamo a cercarla è proprio la marcia Perugia-Assisi
Questo secondo me è un richiamo importante importantissimo
Che deve venire a noi oggi di come intendere alla non violenza appunto come strumento di organizzazione politica per gli obiettivi politici della non violenza
Voglio anch'io avviarmi brevissimamente verso la conclusione ma dicendo due parole
Sul titolo generale e questo cenere di colloqui che tra Fondazione canditi ecco il movimento non violento e la Biblioteca San Matteo degli armeni hanno voluto organizzare che il titolo molto impegnativo da Francesco a grande in cammino con Aldo Capitini
Da Francesco la grande un percorso
E il percorso storico della non violenza se vogliamo trovare appunto la radice della non violenza in Italia ma direi anche in Occidente dobbiamo proprio risalire a Francesco d'Assisi
Anche qui dobbiamo uscire diciamo dagli stereotipi o da un facile Santino che qui si può fare di Francesco dell'operazione che volle fare Aldo Capitini perché Aldo Capitini Straelle quattro caratteri principali della marcia
L'ultimo cioè forse per lui il più significativo era proprio quello che fosse una marcia che si richiamasse
Ai Santo della non violenza così definisce Francesco ad Assisi Santo della non violenza
Se andiamo a leggere i testi cioè le fonti francescane i fioretti di San Francesco e così via e cerchiamo di interpretare la storia anche in cui storicamente la figura e l'opera di Francesco da sì sì emerge appunto questa sua capacità e volontà
Di mettere insieme due elementi fondamentale che poi ritroviamo attualizzate in a tanti altre padri e madri della non violenza cioè fare pace
Tra gli uomini e fare pace con la natura
Cioè l'elemento che mescola la non violenza pacifista e la non violenza ecologista diremmo oggi le e queste radici fondamentali le troviamo in Francesco d'Assisi e penso che Capitini avesse ben presente diciamo questa questa esigenza e questa chiave di lettura quindi ragazzi giovani che hanno conoscessero approfonditamente questa figura il consiglio vivamente la lettura tra le fonti francescane dei fioretti di San Francesco è una lettura molto istruttiva
San Francesco con questi suoi elementi che ci porta direttamente a Tolstoj
Qualche secondo dopo tosto Doria riprende questi elementi centrali di una non violenza Evangelica cioè la volontà di andare alle radici del messaggio dei Vangeli con la sua essenzialità
Ama il prossimo tuo come te stesso sostanzialmente
Tolstoj le riprende pari pari dalla tradizione francescana la fa propria
Negli ultimi anni della sua vita è proprio una ricerca una predicazione possiamo dire su questi elementi centrali della del del pacifismo e della non violenza essenziale della non violenza evangelica ed è in questo incrocio
De quando Gandhi
Conosce il posto in legge i testi impostori Candy stesso dice che si è convertito con la lettura del libro del Regno di Dio in voi
De leone Tolstoj e che quelli però che l'ha portato a convertirsi alla non violenza iniziare questo cammino fondamentale e trasformare per la prima volta il messaggio flemma volta nella storia del messaggio nonviolento non più solo in un messaggio intimo personalistico spirituale ma grande riesce a trasformarlo in messaggio politico
Ed ecco che Aldo Capitini intuisce antica e rende moderna questo filo rosso questa tradizione da Francesco Tosto ingrandendosi e Aldo Capitini porta nel secolo nel mille novecento
Tutta la modernità di questa tradizione e la esplica in questa in questa sua proposta è questo suo evento decisivo che è la marcia Perugia-Assisi del mille novecentosessantuno
Netto grazie grazie ma ho verso ti ringrazio per questo intervento e come abbiamo potuto vedere ascoltare il sonoro due punti di vista
Interessanti e originali che hanno attinto diciamo la storia me l'hanno raccontata ovviamente alla dimensione del presente
Naturalmente questo il primo incontro quindi è impossibile tale da conto di tutto quello che scesi entrò dentro la massiccia
Mentre verso parlava amavo mi veniva in mente ad esempio che non abbiamo detto cosa abbiam dato per scontato però è sicuramente un punto per le per le prossime volte Gandhi cioè da dove viene l'aggancio grandi ovviamente c'è tutta la la storia del del rapporto tra di Capitini e Gandhi la scoperta noi l'incontro che Capitini fa indirettamente con grandi il il fatto che poi si risolverà di nuovo grandi attraverso altri incontri nel corso della sua vita
Quindi un legame che lui assente le ha sempre mantenuto dall'arco la sua vita e quindi sicuramente approfondiremo poi questo questo aspetto
Sappiamo appunto come come ha detto come ha ricordato Paolo che capi Ginevra sviluppato molti rapporti internazionali nel corso della sua vita diciamo dopo il
La Cina della della guerra quando lui disse a Verona dimensione pubblica con subito con Chronicles con la nascita dei colossi del quarantaquattro
E poi con la sua nomina commissario straordinario dell'università stranieri denuncia questi sono i suoi passaggi
Nel nel mondo pubblico della visibilità
Cioè la sua scelta di rimanere fuori dalla costituente del bar comunque di partecipare appunto questo lavoro di aggiunta ai partiti una cosa che molti dico saranno molti non capitando però lui rimane stelle e poi via via una serie di passaggi sicuramente
Un punto importante su anche l'amicizia con Edmondo Marcucci il rumore incredibile e ancora poco conosciuto che imbrattavano Rossi lo porta a conoscere sicuramente il mondo degli qua che vengono anche la dimensione internazionale soprattutto in anglosassone del del pacifismo come un deterioramento e così via diciamo che Capitini la senza muoversi in qualcosa
Da Perugia dall'Umbria si è allargato poi conoscere il mondo e e ha avere rapporti con tantissime sudore rimettendo a posto le carte della della marcia che sono molto molto più numerose di quelle che uno può pensare perché sono veramente tante futuro moltissimo il suo valore conservate negli anni beh ritroviamo poi ad esempio citata Walter la marcia che noi abbiamo genetiche penso pochissimi conosca a Roma una marcia storica importante a San Francisco e Mosca versante sessantuno che quindi si svolge quasi in contemporanea con la la Perugia-Assisi x ore sull'onda della proliferazione delle delle bombe atomiche con lo svilupparsi della della la relazione
La competizione tra la Russia e gli Stati Uniti
E poi c'è il racconto di tutti con le marce che il giorno dopo appartenuti al SISMI
Iniziarono assunta da lontano come di tutta Italia veramente il canto nel proprio proceduralmente quello che ormai sentite discuteremo nel corso di di questi in cui
Riterrei adesso la parola a Giuseppe Moscati sia qualche riflessioni diciamo un secondo giro Breve
I convento di approfondimento Zizzi qualcosa della bottiglia
Ecco se voi tolgono il marocchino invocando comunque
Sì grazie agli arresti approfitto volentieri di questo secondo il momento perché beh come succede quando si presenta un libro o no se ci sono due delle persone
Che ne parlano ovviamente ci sono due punti di vista partire quali quelli viene aperto ai lettori viene in qualche modo cognitivi meneghine condiviso
Il contenuto e quindi il profitto proprio per sottolineare un mini caccia ovviamente la la lettura che in chiave politica
Ha dato una perché conoscevo che risentendo gliela fa sempre piacere insomma non una sottolineatura di questo tipo
E probabilmente appartiene questo a quel mondo di colossi chimici danno per scontate ma che non si dovrebbero dare per scontate
Il fatto di sottolinearlo importante
Io penso prima parlavo di un sentiero
Individuato da Capitini anche sulla via del ritorno no non sentiero che secondo me Capitini aveva ben presente mi nel nel suo senso nella sua cifra diffondono perché ne aveva tratto o meglio andare traendone già da da tanti anni ma insomma definito meglio un metodo un valore di grandi e anche questo la otto il confronto con i calmissimo
L'acquisizione per pensionamento ore una sorta di ottimizzazione del metodo Lupo come nomi Grazia Capitini era tentativo di rilievo iniziare la democrazia
In parte era carente in parte era inespressa impara per anni impotente eccolo allo stesso modo in cui Longoni Grazia Neri la vedeva come una possibile ottimizzazione della democrazia
Lo stesso modo io credo che la marcia abbia costituito per lui la C uno strumento come diceva una norma che un orizzonte appunto una provocazione a ottimizzare quel metodo
Non a caso il metodo segnò alla radice semantica di metodo scoppiano unto che c'è il Mentana o Doss
Ovvero di fatto quel quelli il ciò che segue al viaggio fatto piedi tra l'altro o Doss quindi dopo il percorso ecco metodo che rinasce rafforzato nei viene rafforzato dopo la marcia e tenute sottolineando in questo senso l'aspetto politico che giustamente non lo metteva in evidenza e anche il valore dell'esperienza del marciare per la pace del marciare
Per il diritto il dovere alla ci quindi anche per dare il mio piccolo contributo questa riflessione che seguiranno i prossimi incontri in diciamo
Sottolineatura dell'importanza del grandissimo una un'altra breve lettura era vorrei fare una capitolo appunto l'importanza di grandi Italia non violenta
Che venne pubblicato appunto a cura del Centro Studi Aldo Capitini
Nel nell'ottantuno e in effetti ci sono le parole di Aldo che cingono firmano questa importanza vengano divismo direi provinciale politica e
Etimo politica ecco forse meglio possiamo dire etico politica qualcuno in Italia crede che gli anni sia operativo qualche altro sorride alle sue stranezze io credo che avesse presente anche Churchill e non mi dice che quindi anche in quasi uno straccione insomma un omino vestito di qualche straccio eccetera molto era finito allora Churchill e molto ironico qui Capitini qualcuno in Italia dei grandi sia un fachiro qualche altro sorridere sue stranezze
I galantuomini del McQueen ministeri nulla di troppo come diceva il Manzoni
Alla veste al telaio alla al TG uno
E non pensa che la veste quella degli intoccabili
Di milioni e milioni di esseri umani che non possono essere toccati senza unificarsi Dundee assunta come tanto assurda deliberatamente come San Francesco ecco il punto d'incontro prese il nome di minori dal partito della lega i classici o questo uniti se non viene dal basso viene proprio dalla terra questo senso
Anche del marciare dei temi trova in piedi al suolo non perché non avesse di pensieri anche al di là comunque al di sopra ma che sicuramente gli interessava che in quella quell'obiettivo politico avesse i piedi per terra
Non pensa che il modo di lavorare ogni giorno mezz'ora al telaio significa dare l'esempio della soluzione del problema della seria di rurali indiani e qui c'è tutta la politica dei villaggi candidabili
Che hanno terreni troppo piccoli insufficienti significa anche il principio di Dandini dare un lavoro invece che regali
Non lo pensa al valore del vegetarianismo capisce che sottolinea anche questo aspetto comicamente togliesse disumani
Che cibo leggono quotidianamente un mutuo appello e non pensa che il digiuno può essere un voto una rinuncia un valore e i voti sono sicuri di difesa contro le tentazioni
Il conosce che così moderna così poco ascetico dice che l'onestà consiste in fondo nel resistere alla tentazione
Io vedo questo piccolo stralcio sottolinea invece l'importanza del Gandini suono e ci aiuti a collegare Gandhi
A Francesco ci aiuti a Pazzini che queste due voci possano oggi nascita misura quello che significava camminare anche e forse soprattutto per gli ultimi degli umili
Oggi lo possiamo bene fare per per il viatico possiamo fare per i prossimi possiamo fare per coloro che annaspano nelle acque dei Mediterraneo permetterei salvo quel poco che che è rimasto loro
I figli molto spesso i bambini
Quindi io credo che un senso ce lo dia quello che quell'orizzonte in cura e gli attenzione e transfer no non chiamava i dannati della terra
Grazie grazie a Giuseppe e adesso chiede nello stesso
Vado se vuole fare un secondo l'intervento
Si volentieri grazie a Dio
Mi riallaccio a quello che diceva Giuseppe che condivido molto tanto di allargare la lettura ha fatto bene insomma richiamarlo a una visione etico politica diciamo della marcia e poi Giuseppe sottolineava la questione del metodo cane fondamentale è fondamentale in grande è fondamentale in Aldo Capitini e dovrebbe essere fondamentale oggi per noi quello che ci lascia Capitini
Appunto in questo lavoro anche di ricordo e di ricerca storica che stiamo facendo che questi incontri contribuiranno a fare
è importante per capire il metodo che è quello che ci lascia Capitini e che lo abbiamo in qualche modo raccolto cioè dobbiamo portare avanti nel futuro
Capitini l'abbiamo visto emerso insomma anche oggi con vari riferimenti lavorava molto nella mantenere i contatti ricchissimo diciamo forse nel non abbiamo nemmeno terminato di analizzarlo tutto
I carteggi che Capitini teneva con centinaia e centinaia di persone che cercava poi di mettere in Rete di mettono in relazione sia a livello nazionale che a livello internazionale e quindi questa sua visione che emerge anche soprattutto dalla
Dal lavoro che successivo al marzo che ha fatto della Consulta italiana per la pace
Lavoro che andrebbe probabilmente studiato e approfondito meglio perché come tutti i percorsi politici etico politici di quel tipo le aveva rose ma aveva anche spine fu un percorso difficile ci furono elementi di incomprensione di difficoltà tra anime così diverso ma Capitini dedicò molta attenzione molte energie
Al lavoro nella Consulta possiamo dire che dopo la marcia Capitini si dedicò molto la Consulta mentre il compito di Pietro Pinna re di dedicarsi molto al movimento non violento all'organizzazione in questo c'era anche anche in questa divisione di compiti e possiamo dire in qualche modo c'era anche una emerge appunto la la questione del metodo che veniva utilizzato non certo punto Capitini si rende conto che era importante avere uno strumento di comunicazione
E fonda per questo nel sessantaquattro tre anni dopo la marcia una sua rivista azione non violenta
A averne aveva già fatte ancora il potere di tutte ma dedica una rivista già lo strumento di comunicazione
Oggi potrebbe essere un blocco una sua pagina Facebook o una in grezzo
Twitter o non lo so cosa ma insomma utilizza lo strumento moderno dell'epoca e fonti si fonda una rivista e quindi la diffonde quindi crea anche una rete attorno alla rivista rete di collaboratori e così via c'è insomma una attenzione e emerge che uno dei metodi
Per Capitini era quello della creazione di reti reti politiche che gli servivano per ottenere i suoi obiettivi ecco io vedo una collegamento diciamo se vogliamo coi andava avanti questo filo ideale da Francesco d'Assisi Leone Tolstoj
Marco è grande Aldo Capitini l'attuazione successiva o in Italia diciamo nel Novecento negli anni più recenti io la vedo realizzata in con Alexander Langer
Cioè l'attenzione all'utilizzo del metodo degli strumenti della non violenza
Nel campo della politica per ottenere obiettivi di giustizia giustizia ecologica giustizia sociale e così via io li vedo realizzati pienamente in Alexander Langer
Dico spesso per giovani che mentre Aldo Capitini a tra virgolette teorizzato
E per fortuna l'ha fatta dal punto di vista anche filosofico profondo il potere di tutte Alexander Langer
è quello che ha tentato di attuare nelle istituzioni questa idea del potere di tutti dell'omnibus cara zia di restituire a livello più basso il più largo possibile
Lo strumento della politica cioè il lavoro per il bene collettivo
Al centro appunto di di dite in questo cioè la l'idea del del metodo e della creazione di reti su questo siamo andati avanti io lo considero un un fatto molto positivo
E anche un merito che raccogliere questa eredità
Di Aldo Capitini cercava di attuarla nell'oggetto è a mio giudizio vedo nella creazione della rete italiana apparsa in disarmo che ha unificato le due precedenti esperienze della Rete disarmo della rete della pace e che l'anno scorso
Ci sono unificate in un'unica struttura
Un fatto molto positivo che mette insieme
Sensibilità e organizzazione diverso organizzazione ilare che grande importanti pesanti come il sindacato la CGIL l'Arci le ACLI a piccole associazioni come il Movimento Nonviolento al miele per Papa Giovanni Asa di questo tipo ecco tutti insieme per allora
Giungere degli obiettivi politici e proprio in questi ultimi mesi ci stanno testimonianza testimoniando che questi obiettivi si si riesce a ottenere il blocco e la sospensione e la revoca delle vendita di armi da parte dell'Italia alla alla rabbia
Per la violazione dei diritti umani
E i suoi interventi di bombardamento nello Yemen è un risultato politico straordinario per la prima volta finalmente sia applicato davvero la legge centottantacinque del novanta sul commercio delle armi
è un risultato questo è stato tenuto con con l'azione politica della Rete italiana faccio il disarmo che se vogliamo in qualche modo la versione moderna
Dell'antica consulta della pace pensata e voluta da Aldo Capitini quindi c'è una continuità che ci spinge a essere attuale e a essere oggi innovatore così come innovatori alloro nella loro epoca sono state Francesco Tosto elegante Capitini Alessandra Longo
Lascerei un attimo l'approvazione crea amavo perché abbiamo una domanda da Leonardo spero alza chiedesse la marcia della pace ha avuto un'influenza significativa sui fermenti culturali italiani degli anni sessanta
Sì attillata
Quale rispondere che due secoli
Non è sibili io penso di sì cioè la Marzano aveva possiamo analizzarla sotto vari aspetti del resto io mi sono soffermato diciamo su quello più direttamente politico ma naturalmente ci sono molti altri aspetti che possiamo chiamare culturale o di costume quindi ora ho visto ci sono stati anche dei lavori molto interessante a livello anche universitario soldi analisi dei documenti preparatori
Di analisi dei cartelli che c'erano nella marcia ad esempio è stato usato molto anche lo strumento della della musica si cantava durante con la marcia
Affidando anche
Come con la loro la pole Toia eccetto alcune se guardiamo infatti il documento a cui si riferiva Gabriele all'inizio quello con il commento e la voce indiretta di Gianni Rodari sulla marcia documento mi pare che d'ora in tredici o diciotto minute ora non ricordo bene comunque che andrebbe analizzato fotogramma per fotogramma perché uno spaccato sociologico straordinario possiamo vedere proprio lì i cartelli e la composizione della marcia che davvero mescolava in questo Capitini fu veramente bravissimo
Mary riuscivo a mescolare presenza di intellettuali
Il mondo della cultura mondo dell'arte insieme contadini opera Mascia RAI casalinghe giovani e giovanissimi bambini famiglie intere ecco questi sono tutti elementi che culturale che portano una novità e che hanno un beneficio
Diciamo nel negli anni successivi
Io io penso che la marcia insieme altre cose naturalmente non da sola
Ma fatta nel sessantuno è comunque un preludio e una preparazione a quello che avverrà nel mille no nel mitico mille novecentosessantotto che antenne nel sessantotto diciamo in in Francia a Parigi sessantotto in Italia avvenne in realtà nel mille novecentosessantanove settanta
Ecco quella stagione che fu una stagione di rinnovamento
In inizialmente anche gioiosa poi purtroppo finita già con le bombe del settantadue poi da piazza Fontana e così via fu una stagione insomma
Che va tutto studiata battuta interpretata ma che io penso che una radice non l'unica
Naturalmente ma una radice forte sessantotto è proprio quella non violenta forse la parte migliore forse parte più utopica come diceva Giuseppe all'inizio
Ma nel senso più positivo del termine
E che proprio questa radice
Il contributo fondamentale l'ha dato la marcia e tutto quello che è successo successivamente quindi possiamo anche dare una chiave di lettura così la marcia Perugia-Assisi come atto preparatorio
Del sessanta del mille novecentosessantotto
Questo
Grazie ma ordinanza Giuseppe direi che molte cose sono state detenuti spunti sono venuti fuori questa sera ricordo che appunto questo il il treno gli altri incontri saranno da qui l'assistente virtuale del settembre se le condizioni sciopero metteranno sarebbe bello fare
Ma c'è stata una una celebrazione festosa come è stata Dalmasio del sessantuno proprio al compimento di questo cammino
Sappiamo che di il periodo in cui ritirando molto controverso è molto difficile
C'è molto spaesamento c'è confusione cioè ciò ma diciamo che è una situazione difficile ma come come è stato anche ricordato il sessantuno non era sicuramente un periodo molto molto allegro perché perché quello che si aveva di fronte la la possibilità di una guerra atomica
C'era punto uno scontro molto forte il gatto l'Unione Sovietica
Mondo occidentale gli Stati Uniti c'erano ancora le macerie della guerra c'era stata la guerra di cui insomma
è una situazione molto molto poco ottimistica pure
Di fronte a questa situazione complessa ci sia l'invocazione nuovamente insieme immaginato nel mondo decidere sulla possibilità di ente
Con con tanta in Turchia non Utopia costruttive insomma allora facendo appello questa utopia costruttiva e ricordando appunto
L'invito di di Capitini e giustamente Niccolini volantini intestato alla marcia Perugia-Assisi belloccio fratellanza dei popoli che per la pace emetteva il suo veniva dopo
Proviamo a immaginarci da qui a settembre percorsi un mondo migliore nonostante tutto quello che che succede
Proviamo a riscoprire concordi distano Turchia chiamiamo l'ottimismo se volete chiamiamolo visione e capacità di guardare oltre immaginare un mondo più più pacifico non violento giusto dove ci sia appunto un mondo da condividere con Mark grazie ai
Relatore partecipanti agli amici in questa sera grazie a chi ci ha seguito ci prova per rivedere questo incontro vi diamo appuntamento Corsico ventiquattro ma curanti gli ospiti traduzione un paio per l'altare a scoprire quello che che ci aspetta da buonasera