Passaggio a Sud Est - Supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì quindici aprile nel due mila ventuno del nostro spazio settimanale di notizie approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
Un supplemento questa settimana un po'speciale che vogliamo dedicare a una persona speciale che purtroppo è scomparsa nei giorni scorsi
Una settimana fa infatti giovedì otto aprile morto Jovan Divjak il generale che nel mille novecentonovantadue scelse di difendere Sarajevo la sua città di difenderla dalle milizie serbe di Ratko Mladić
Erato Van Karadzic aveva ottantaquattro anni
Ufficiale dell'esercito jugoslavo e serbo di nascita di via che decide di stare con la popolazione di Sarajevo senza guardare alle Nina
Di difenderla dall'artiglieria dei cecchini che tengono sotto assedio la città durante la guerra in Bosnia dall'aprile del mille novecentonovantadue al febbraio del mille novecento novantasei e Dini a che si fece amare e conoscere per il suo grande coraggio per la sua dirittura morale per l'ottimismo che cercò di infondere alla popolazione durante quei lunghi quarantaquattro mesi di assedio e durante la guerra fu molto popolare anche tra i suoi soldati bosniaci
I soldati che andava a trovare in prima linea molto spesso ha cercato sempre di portare qualcosa per loro
Dopo la guerra lasciò la carriera militare fondò l'associazione che si intitola l'istruzione costruisce la Bosnia Erzegovina un'associazione che assegna borse di studio ai giovani vittime della guerra senza fare dire differenza di etnia o di religione
E a chi lo definiva l'ex generale serbo o il generale jugoslavo o il militare serbo che aveva deciso difeso Sarajevo da quelli della sua stessa parte di via rispondeva
Sono una persona che ha deciso di difendere i cittadini e le cittadine di Sarajevo non chiamatemi generale
Nel due mila diciassette all'agenzia France Press disse che era stato naturale stare dalla parte di quelli che erano sotto attacco che non avevano armi era l'unica cosa giusta da fare spiego rivendicando la sua fedeltà all'idea bosniaca contro i nazionalismi contro gli integralismi che dividevano e purtroppo dividono ancora a oggi
Molto spesso il poco dei paesi dei Balcani
Nel marzo del due mila undici e tra l'altro fu arrestato in Austria su mandato del governo serbo che lo aveva accusato di crimini di guerra durante il conflitto
E nel luglio successivo poi fu liberato dopo che l'Austria respinse la richiesta di estradizione ritenendo che non avrebbe ha avuto un processo equo in Serbia
Nel corso degli anni a diverse sono state assegnate diverse onorificenze tra queste anche la Legion d'onore la più alta onorificenza la dello Stato francese
Gli è stata data per il suo senso civico e rifiuto dei pregiudizi e della discriminazione etnica
E le sue esperienze della guerra sono raccolte in un libro un libro intervista che s'intitola Sarajevo Mon Amour
Che ha scritto con la giornalista fora la preghiera è stato tradotto in italiano da Gianluca faccio che Paci uccide ed è pubblicato da Infinito Edizioni ecco noi in questo supplemento settimanale stima sussiego superamento di questa settimana di passaggio a sud-est vogliamo ricordare io mandi via Ca'con alcuni articoli che sono apparsi in questi giorni su i giornali e sui siti internet e cominciamo dal foglio dove giovedì scusa dove sabato dieci aprile Adriano Sofri ha firmato un articolo intitolato addio agli Ovo di via anche il più amato di Sarajevo Jesi difensore della città
Giovanni gli Ovo di biacca morto giovedì otto aprile era l'uomo più amato dai sarebbe Saraya lesi perbene scrive soffrì non importa ripetere che era stato un errore ci sono circostanze e quattro anni di assedio di Sarajevo lo erano in cui comportarsi da eroi diventa quasi facile necessario
Ma è stato dalla parte giusta di origine serba di famiglia cristiano ortodossa
Aveva scelto altre altri con lui di restare nella città assediata falcidiata da esser visti
Ha deriso le pretese etniche tanto più grottesche in un Paese che doveva inventarla è diviso come solo dalla storia dalle vicende religiose
Colonnello dell'Armata popolare jugoslava poi generale aveva impedito che le armi della città venissero portate via dagli urbi cd
è bello la l'arma dalla parola obici di Lourdes BCG la distruzione delle città
Aveva impedito appunto di che poi portassero via le armi gli omicidi li aveva destinati alla difesa difensore della città
Il secondo in grado non si era mai piegato al nazionalismo dello stesso partito etnico bosniaco musulmano e aveva denunciato i crimini di certi suoi capibanda
Era stato il campione dei rinnegati per i fanatici serbi ed era stato isolato anche dai capi musulmani ma sempre protetto e protettore dei civili
Di quella resistenza quotidiana di donne soprattutto in cui confidava lasciati gradi ma era ancora il generale per eccellenza la leggenda
Aveva dedicato la sua formidabile energia al suo prestigio all'assistenza e l'educazione degli orfani di guerra e dei minori più bisognosi
La sua associazione l'istruzione costruisce la badante corvina
Aiutato migliaia di bambine e bambini adolescenti di ogni origine compresi i romani più abbandonati nella guerra di razzismi nazionali contrastando il delirio
Di un Paese disegnato dall'accordo di Dayton mille novecentonovantacinque che mise fine alla guerra ma non procurò la pace in cui ogni cantone perfino ogni quartiere ha il proprio ingordo manuale di storia
E i propri monumenti nemici della storia della memoria degli altri
Un uomo come lui prosegue Adriano Sofri
Militare di formazione cavalleresco per temperamento aveva dovuto assistere impotente alla consumazione dello sterminio genocida di Srebrenica
Lastre precisa che detto no ha lasciato dentro i confini della Repubblica serba ska la Repubblica serba una delle due entità che compongono portante coordina
Nel due mila e undici Adriano Sofri ricorda appunto l'arresto descrive sul foglio l'odio irriducibile del governo di Belgrado per il traditore fece emettere un mandato di cattura internazionale contro di Viacard accusato di crimini di guerra
E la polizia austriaca troppo compiacente lo arresto all'aeroporto di Vienna dove faceva scalo alla volta di Bologna
Fu incarcerato e poi messo agli arresti e liberato solo dopo quattro mesi riconoscendo infondate calunniosa l'accusa si misurò allora quanto Sarajevo amasse quel suo cittadino che l'aveva scelta e anche in Europa ci fu una forte protesta soprattutto in Italia e in Francia i paesi da lui più amati e frequentati quelli dove era uscito dalla sua memoria dell'assedio Sarajevo Mon Amour
Scritta con Flora l'Aprilia nel due mila e quattro ed italiano nel due mila e sette tradotta dal suo amico Gianluca Pacciu c'è introdotta da Paolo Rumiz per l'editore infinito
Sarajevo gli odori Moglia che vuol dire a Sarajevo mio amore era la canzone di Kemal Monte non scritta di novecentosettantasei e mutata nella colonna sonora affabile nostalgica dei giorni dell'assedio
Una canzone sulla primavere le ragazze Montero un altro degli innamorati della città universale morto nel due mila e quindici le canzoni sono preziose come il pane nella città boiata una notte in cui ero chiuso con i Ovo nella casa di un ospita mica
Ricorda soffrì
Dopo aver mangiato e bevuto come si poteva col coprifuoco e l'inverno in una città assediata alla fine dopo che avremo cantato tutte le canzoni comuni lui si mise a cantare bellissime canzoni popolari serbe di quelle che non avevano nessuna colpa delle infami in corso
Pochi giorni fa il sei aprile Alexander Langer è stato nominato solennemente cittadino onorario di Sarajevo venticinque anni dopo la sua morte al riconoscimento io Vandire cara si era specialmente adoperato con l'ambasciatore italiano Nicola Minasi
Gli over un uomo forte grande senza paura
Era affettuoso spiritoso romantico efficace era un mio amico non mi salutava abbracciando il sollevava da terra si sapeva che era malato e aveva ottantaquattro anni oggi il questa penosa primavera mi dispiace tanto non essere a Sarajevo
Così il ricordo molto bello molto toccante di Adriano Sofri sul Foglio pubblicato sabato dieci aprile in cui ricorda anche tra l'altro questa questa
Solenne insolita questa cittadinanza onoraria alla memoria di Alex Langer per cui appunto si era speso io mandi via col proprio l'ultima cosa che è riuscito a fare prima di morire
Insieme al nostro ambasciatore ne abbiamo parlato anche nostro ambasciatore icona Minasi ne abbiamo parlato da radio radicale da passaggio a a sud est
Così appunto ha scritto Adriano Sofri sul sul foglio del del dieci aprile
E un altro un altro ricordo toccante e quello di a Serranova fende il cielo giornalista scrittrice bosniaca naturalizzata italiana
Che collabora con il quotidiano il Piccolo di Trieste e che da tanti anni corrispondenti Osservatorio Balcani Caucaso che proprio su balcanica o cosa appunto organo il nove aprile giorno dopo la scomparsa di orrendi via Ca'
A pubblicato un pezzo intitolato di Viacard la leggenda vivente
Che inizia con i versi di una poesia cosa da resti per essere al mio posto per essere odiato e ammirato cosa darei estivi
Cantavamo questi versi del poeta Dusko telefono dice insieme al gruppo Rocco BIA lo dorme
Negli anni Ottanta ignari che tra noi esistesse una tale persona era il generale Jovan di Viacard ci Caio così o gli Ovo come lo chiamavano tutti quelli che lo rispettavano e lo amavano
Di origine serba nato a Belgrado la fonte della morte come la capitale serba veniva percepita dei bosniaci DDA che scelse di rimanere a Sarajevo durante la guerra degli anni novanta aveva deciso di difendere i deboli dei potenti proprio come gli antichi eroi delle fiabe
La sua scelta gli aveva procurato ammirazione e odio invidia ammirata dei sarà il resi odiato come traditore dai connazionali invidiato da coloro che nei momenti difficili si erano dimostrati meno coraggiosi o avevano fatto una scelta immorale
Di lì a Cavriago tuttora scegliere di stare dalla parte dei suoi cioè dei serbi starsene tranquillo come avevano fatto tanti lasciare Sarajevo e sparare dalle montagne sovrastanti verso la città assediata ma ha preferito aridi rimanere a Sarajevo
Difendere la città e i suoi abitanti perché come diceva a quelli che di chiedevano di spiegare la sua scelta era mio dovere morale e personale noi siamo che scegliamo di essere e l'identità non è immutabile la mia scelta è stata la Bosnia Erzegovina
E Asano è non è semplice ricorda come di via che avesse fatto carriera nell'esercito popolare jugoslavo
E allo scoppio della guerra in Bosnia Erzegovina novantadue si trovava Sarajevo come comandante della difesa territoriale L'Armata popolare io Posada che aveva le sue radici nella leggendaria resistenza dei partigiani jugoslavi contro fascisti e nazisti durante la Seconda guerra mondiale
Diventò in seguito il contrario di quello che era suo compito nelle guerre degli anni Novanta invece di difendere la popolazione si è messa dalla parte degli aggressori nazionalisti serbi
Generale di via Ca'lascia allarmata e nel novantadue accettò di fare il vice capo di stato maggiore del comando supremo delle forze bosniache
La nominati sonante potrebbe apparire come promozione un posto importante ma all'epoca significava impartire ordini alla gente comune che si era raggruppate per difendere le proprie case delle proprie famiglie
Essere a capo dei civili che combattevano contro l'aggressione difendevano la Bosnia Erzegovina multietnica multireligiosa letteralmente in scarpe da ginnastica e con un fucile per ogni cinque persone
Il suo modo di agire scrive ancora svelano a fare dice
Durante la guerra gli procurò stima dei combattenti bosniaci l'affetto da essere illesi stime affetto che crebbero con il prolungarsi della guerra dal novantadue al novantacinque
Agiva in modo tutto suo invece di stare chinato sopra una mappa militare progettare le offensive di via che impersona correva sulla linea del fronte di Sarajevo nei lunghi quarantaquattro mesi di assedio
Dove c'era un pericolo c'era anche lui percorreva le trincee incoraggiare i soldati tranquilizzare i feriti abbracciava i genitori che hanno perso i loro figli utilizzava la sua posizione i contatti con i visitatori stranieri per procurarsi le medicine che mancavano nella città assediata
Protestava perché paramilitari bosniaci maltrattavano i cittadini serbo bosniaci solo per la loro nazionalità spiegava i visitatori stranieri la sua scelta e così e cosa si stava difendendo in Bosca Daze
E a Sarajevo
Il eravamo una forza multietnica qui Altran una semplice cita appunto le parole di di di via che eravamo una forza multietnica il nostro comandante la Bosnia Coppo c'ero io serbo come vicecomandante UE altro vice comandante croato
E sentivo che avevo l'obbligo morale di stare con coloro che erano in pericolo
Ma protestava anche scrivere Asano infelice per anche perché aveva il sentore che gli altri compagni membri dello stato maggiore non si fidavano di lui in quanto serbo volevano voleva dimettersi e chiedeva di andare al fronte come una qualsiasi soldato
A guerra finita un amico gli ha procurato la copia di alcuni documenti militari classificati top secret a conferma che i suoi dubbi erano fondati in un documento di cui mi diede una copia datato trentuno maggio novantatré si informa lo stato maggiore della Repubblica di Bosnia Erzegovina che il generale di via Ca'protesta perché non lo fanno partecipare agli incontri ai quali per la sua posizione dovrebbe partecipare
E nell'ufficio riceve molte visite prevalentemente di serbi che si impegna ad aiutare le persone che chiedono aiuto e che riceve più le quinte mente le seguenti persone e poi si elencano i nomi delle persone incontrate da divi accanto e Lhasa non è semplice dice anche che in questo documento si raccomandava che e vi si è compiuto ogni sforzo per dissuadere le dimissioni perché questo avrebbe avuto conseguenze negative ma le politiche ma si doveva continuare a tenerlo sotto controllo finita la guerra poi prosegue l'articolo di Osservatorio Balcani Caucaso
Diede a cloche o l'esercito senza mai ricevere un riconoscimento ma per la gente di Sarajevo Luís che durante la guerra era stato il simbolo della resistenza alla distruzione della Bosnia ed Erzegovina multietnica diviene una leggenda vivente la gente lo amava e lo stimava per tutti il generale diviene Luzio Yoko
Ma questa cosa non piaceva quelli che durante la guerra erano rimasti nascosti ben accuditi e protetti e che dopo la guerra con la bocca piena di patriottismo pretendevano i meriti le posizioni oppure monetizzava nel proprio patriottismo
Lo invidiano per la sua popolarità lo odiavano perché si era dimostrato migliore
In Serbia Jovan Divjak è stato odiato e considerato traditore per essersi messo con i bosniaci su mandato del governo serbo il trentun marzo due mila undici
La a Vienna
Fu fermato dalla polizia e qua appunto si c'è questo questo caso i sardi lo accusavano per presunti crimini di guerra del cosiddetto caso della do prova dopo l'omelia casca del tre maggio del mille novecentonovantadue quel giorno a Sarajevo mentre bosniaci e serbi si scambiavano i prigionieri qualcuno ha iniziato a sparare ci sono stati morti da entrambe le parti nel filmato
Dell'accaduto si vede generale di biacca che urla non sparate il processo a Vienna certo la totale infondatezza delle accuse mosse dalle autorità serbe verso di via Acca
Dopo la guerra si è dedicato alla passione che nutriva fin da giovane l'educazione nel novantaquattro ha fondato l'associazione distruzione costruisce la base Comina e che ne è stato per più di vent'anni chiude direttore esecutivo aveva imparato dalla propria esperienza il valore dell'educazione proveniva da una famiglia povera era stato cresciuto con sua sorella dalla madre divorziata mancavano i soldi
E per istruirsi di via che aveva dovuto scegliere la carriera militare così tutte le spese per la formazione sarebbero state a carico dello Stato
In venticinque anni la sua associazione ha sostenuto più di sette mila bambini e ragazzi orfani di guerra giovani volenterosi ma senza disponibilità economiche e una parte delle borse di studio sono state riservati bambini rom discriminati ovunque anche in Bosnia
Se n'è andato lozioni giovò conclude Asano è semplice suo osservatorio da cane causa ma per i bosniaci si è solo spostato dal piccolo appartamento di via Lunga a Mina
A Sarajevo direttamente nella storia che ha creato con il coraggio con la forza morale e le scelte che fanno solo i grandi uomini questo anche questo bell'articolo questo lo trovate
Su balcanica cosa appunto che a dire che la leggenda vivente ti vivente di Alzano è semplice ma come tutti quelli che citiamo li abbiamo linkati anche sulla pagina Facebook di passaggio a sud est
Un altro articolo è quello di Davide Denti pubblicato il dieci aprile sui giornali punto net addio agli open di via che il generale che resta fedele alla sua Sarajevo anche Davide Denti ricorda tutta la vicenda
La vicenda personale di di via Acca ricorda la creazione dell'associazione l'istruzione costruisce la baldanza Godina e dice e che questa è la creazione questa situazione è stato il suo atto di fedeltà al futuro
C'erano molte scuole distrutte ho pensato che questa fosse la cosa giusta da fare spiegava nel due mila diciassette alla Repubblica alla radiotelevisione della Svizzera italiana
Impegnato a favore della riconciliazione della convivenza di Dexia sempre opposto la divisione eh no nazionale dei curriculum scolastici
Un incontro con divi h è entrato di rigore anche nei programmi di tutte le visite di studio a Sarajevo e molti tra gli otto migliori tre sette mila studenti italiani che hanno visitato la Bosnia Erzegovina due mila e tre
A oggi hanno potuto incontrarlo io tra questi a guerra conclusa di via cresta fedele alla verità opponendosi alla moglie ma alla manipolazione nazionalista e sottolineando come a Sarajevo i serbi come Luís avessero sofferto per via dei bombardamenti di altre serbi
E che nessun crimine sistematico fosse stato pianificato contro di loro anche per questo la leadership politica serba non lo amava
E
Per questo è sono alcuni passaggi di questo articolo di Davide Denti che trovate su su il giorno al punto net elencato sulla nostra pagina Facebook tornando a balcanica questo punto org da segnalare l'articolo di ieri che Gobetti
Divieti di che era punto era stato un generale ma diceva appunto non chiamati mi generale
Molti in questi giorni hanno hanno ricordato questo suo grado militare hanno hanno ricordato il suo essere serbo che non scelse la di stare dalla da quelli della sua parte ma appunto lui rifiutava la l'abbiamo citato punto queste etichette lui dice ho fatto la cosa giusta io sono stato dalla parte dei cittadini delle cittadine di sarà di Sarajevo
E
Proprio questo è il tema del di questo articolo di Enrico Betti su Balcani causa appunto ordinamento nato proprio non ricorda altro come il serbo che difese Sarajevo dei serbi pubblicato articolo pubblicato il nove aprile
E anche qui anche rigo Betti ricorda un po'appunto la la vicenda personale di di di di via che scrive a un certo punto che era un soldato certo ma era soprattutto un grande costruttore di pace
E la pace da Dio mandi via che la cultura istruzione conoscenza per tutti quello che cercava di ottenere da anni con la sua fondazione l'educazione costruisce la Bosnia ed Erzegovina
Tante volte anch'io con i miei gruppi di turismo responsabile ho contribuito con minuscole somme a suo sforzo una goccia nel mare ma un barlume di speranza per tutto il Paese
Poi più avanti in conclusione Gobetti si parla di di via come un uomo cresciuto con l'idea di unità e fratellanza nella convinzione che mai più l'origine nazionale avrebbe prodotto discriminazione odio guerra
Un uomo a cui la Jugoslavia va dato un lavoro una vita onesta una speranza un popolo da difendere e l'aveva difeso quel popolo o almeno ci aveva provato cercando di restare pulito
Un uomo costretto a vivere gli anni della vecchiaia in un Paese non suo in un fazzoletto di terra da cui poteva uscire letteralmente solo a rischio della vita un uomo che diceva sempre sì i miei uomini hanno difeso Sarajevo ma sono le donne che l'hanno salvata
Per medi di H
Ma conclude Enrico Betti era soprattutto un uomo buono un uomo giusto semplice onesto giovani il ballerino con questi occhi ho visto ballare sorridente leggiadro a un concerto di Vinicio Capossela
I giovani garante alle italiane un amore mai sopito giovane cabarettista la sapete quella del proiettile che colpisce l'orecchio di mogli o
Lui ha un po'il personaggio di tutte le barzellette
Bosniache Jovan il balcanico astemio ma perché ne offrì da bere di voi offendere lo sai che sono musulmano mi disse una volta quell'espressione fintamente corrucciata
Chissà chi era davvero Jovan Divjak io non posso dirlo ma lo ricorderò sempre così con quel sorriso da ragazzino mai sazio di scherzare così Enrique Gobetti su balcanica o coso punto orga
Anche il fatto Quotidiano a parlato di giovani di di e con un articolo apparso domenica undici aprile su il Fatto Quotidiano punto it articolo di Pier Francesco Curzio almeno una somma dal sito l'ho preso
Intitolato Addio agli open di via Capo eroico dell'esercito jugoslavo che difese Sarajevo dall'assedio durante la dalla guerra
Va be'qui l'articolo semplifica e riassume un po'potrà positiva insomma nell'articolo anche qui è molto lungo racconta tutta la storia personale Dio mandi via dire che abbiamo già il percorso e a un certo punto
Cita appunto scrive
Piante Francesco Cursi le immagini drammatiche di gente comune freddata da lì dai cecchini
Serve l'inferno delle bombe su Marche le il mercato nel quale Sarajevo hanno indignato il mondo io Vandire Ca'prima della radicale deriva nazionalista bosniaca ha difeso la città e questa gente non lo ha mai dimenticato circa Iozia Jovan così vanno sempre chiamato gli abitanti di Sarajevo
E più avanti scrive ancora Curzi la guerra in Bosnia prodotto tra gli altri danni migliaia di bambini orfani di guerra e lui su questo ha lavorato e ha agito per il resto della sua vita dal novantaquattro a oggi appunto l'associazione educazione costruisce la Bosnia
Per fortuna di via Ca'seminato bene in questi anni adesso un gruppo di persone porterà avanti il lavoro dell'associazione seguendo un percorso tracciato
E poiché dire scusate che fa gioco corsi cita appunto Luca leone scrittore ed editore il fondatore di Infinito Edizioni esperto di Balcani che ha pubblicato in Italia appunto Sarajevo Mona Murra
Il suo libro che è uno dei titoli di punta della di Infinito Edizioni
Leone per un grande conoscitore un grande anche amante della della Bosnia Gangnam grande conoscitore anche disincantato della Bosnia nella boscaglia oggi e appunto nel nell'articolo di Pier Francesco corsi ricorda
Di via come un uomo straordinario il di cui si sentirà sempre più la mancanza in un Paese corrotto e corroso dai nazionalisti nazionalismi dice Luca Leone
Anche Mattia Feltri a ricordato Jovan Divjak nel suo buon giorno passo sulla stampa e sul Secolo decimo nono di sabato dieci aprile un Buongiorno intitolato in Morte di un bastardo
Io Mandini H raccontava di essere vissuto a Sarajevo sempre nello stesso quartiere a due passi da un'antica chiesa ortodossa e da una moschea del sedicesimo secolo e salendo la via poco sopra c'era il seminario cattolico della Bosnia
L'idea che era un militare era stato dalla guardia personale di Tito era nato a Belgrado della serbo
E quando i serbi assediano Sarajevo decise di diventare il traditore di guidare la resistenza di Sarajevo per le sue chiese ortodosse le sue moschee le sinagoghe
Lei mie conviventi in uno scandaloso meticciato e che facevano di Sarajevo agli occhi dei nazionalisti la città bastarda
Scelse di essere bastardo e di stare quei bastardi perché vedeva il mondo al contrario chi pensava che gli uomini sono tutti uguali e ucciderli per la loro fede la loro nazionalità è la Barbaglia
E mentre i serbi ancora sparavano per fare fuori bastardi e bruciavano le scuole e le biblioteche Dini ha guarda oltre la guerra che fondò la sua scuola per gli orfani che fossero croati bosniaci serbi ebrei musulmani cristiani Roma
Perché nel suo mondo al contrario sono tutti uguali specialmente gli orfani
Dalla scuola sono usciti in genieri avvocati registi scrittori in un video su internet mentre l'artiglieria serba infuria dalle colline lo stile dei sassi sulle mani con le gambe all'insù lo fece anche davanti a Gigi Riva
Allora inviato del Giorno
Gigi Riva Stato punto è stato inviato di guerra ha scritto alcuni libri anche sulla sulla guerra in particolare in Bosnia ed è stato un utente stima di quei giorni appunto
Sì
Si mise a punto a testa in giù sono issato sulle braccia anche davanti Gigi Riva inviato del Giorno o cinquantacinque anni disse di via che per mostrarsi giovani sì so sulle mani collegando all'insù o forse nel suo mondo al contrario talvolta provava a vederlo come lo vedono gli dritti
Di via che è morto giovedì a Sarajevo questo era il ricordo appunto che Mattia Feltri va fatto sulla stampa
Sul questo suo buon giorno apparso sulla stampa e sul Secolo decimo nono sabato dieci aprile
Importante qui che Feltri abbia scritto sulla stampa come peraltro mancante anche Adriano Sofri sul foglio e anche Pierfrancesco Cursi sul fatto quotidiano perché i giornali italiani si ne hanno parlato della scomparsa di di di di H
Ma molti articoli sono stati confezionati un poco in Italia agenzia e anch'manca magari anche così citando del dei luoghi comuni anche o delle le frasi facili diciamo sulla sulla la figura di dire che riprese appunto magari un po'delle agenzie dai dai alcuni profili che sono apparsi alcuni ritratti che sono apparsi
Su internet non è non è colpa ovviamente della del giornalista di giallisti ma i dichiaro rischia di essere di essere di uscire un po'una una immagino un po'
Come dire non farsi no falsata no magari un po'a parziale un po'limitante limitativa di della della figura che è stato Jovan dica che invece è stata ben tratteggiata in questo Buongiorno di Mattia Feltri ma è stata ben tratteggiata anche da chi lo ha conosciuto da vicino come ASL annue Fendi certi come come Adriano Sofri da chi ha avuto modo comunque di avere contatti con lui come come Luca leone o come chi appunto a seguito con un po'di magari anche senza averlo conosciuto direttamente come chi vi parla però avuto modo di conosce non so ma anche se da lontano ma di capire a fondo chi era la sua a chi era appunto la sua persona insomma chi è stato Jovan di via Acca colui che non voleva essere chiamato chiamato generale
Appunto non non voleva non a tutti quelli che lo mandi via Ca'
Lo lo chiamavano l'ex generale serbo col generale jugoslavo o il militare serbo che difese Sarajevo dai suoi stessi dai dagli ai serbi a tutti questi divieti diceva sempre sono una persona che ha deciso di difendere i cittadini recitative di Sarajevo
Non chiamatemi generale appunto Looy era diventato per tutti per la gente di Sarajevo
Ci Caio Lozio Yoko e se volete vedere delle foto insomma di Orlandini h e anche una poesia che gli ha dedicato il grande poeta Isetta sarà Alice
Li potete andare sul sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso la caricava sul punto organi trovate appunto queste queste queste fotografie questa Poesia
Tutti gli articoli che tutte queste tutte le le gli atti le abbiamo citato in questo puntata del supplemento di passaggio a sud-est ritrovate linkati sulla pagina Facebook di passaggio su dal passato esso desta radio radicale questo Sarajevo è questo scusate questo
Oppure visitare Sarajevo questo supplemento di giovedì quindici aprile termina qui di ricordo ancora una volta che naturalmente tutti supplementi ma come tutte le puntate di passaggio a sud est anche in altri speciali ritrovate
Su radio radicale punto it andando nella sezione rubriche cercando cliccando sullo stato a sud-est li li potete riascoltare
E naturalmente come già detto ci trovate anche su internet su Facebook alla pagina passaggio su destra radio radicale inonda invece CD sentiamo domenica sera domenica diciotto aprile per una nuova puntata come sempre alle ventuno era una puntata in cui dedicheremo ancora un po'di spazio la figura di Jovan Divjak grazie di averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata all'ascolto di radio radicale