'Oltre il ghetto. Dentro e fuori': la mostra del Meis. Intervista a Sharon Reichel

Oltre il ghetto dentro e fuori e il titolo di una mostra che si apre il ventinove ottobre a Ferrara
Al Meissen il Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah e noi ne parliamo con la curatrice Sharon Reichelt
C'era Andreotti al e curatrice di questa mostra che si protrarrà fino alle quindici maggio del due mila ventidue ed è anche curatrice del Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della sua allora cosa c'è in questa mostra che percorso avete immaginato è predisposto al messa
Allora nella mostra Intel Core pertanto pensato con altre tre curatrice dovrei citare Andreina colpetto Simonetta Della Seta e Carlo afferrate tubetti e lo cito perché è la mostra copre un periodo storico
Particolarmente lungo e anche particolarmente denso perché si parte dall'età dei ghetti
E arriva fino al momento opportuno anticipazione del proprio prima della dello scoppio della Prima guerra mondiale
E quindi ci volevano più percolamento mai più anime per per poter raccontare al meglio
Questo questo momento
Si parte appunto dal darebbe dai ghetti e partiamo da Venezia ma soprattutto iniziamo con la figura di clienti terra la regina estere che importantissimo nella storia nella religione ebraica perché lei sì ce l'ho appunto la sua identità sposò il sovrano
Regnante mentre gli ebrei erano in esilio ma grazie anche a questo fatto di avercela con la propria identità nel momento in cui gli ebrei giunsero quali della distruzione perché c'era un tentativo insomma di di
Ucciderli svelare la sua identità torneranno ad accoglierlo e fece in modo di salvare la sua gente si salva tornano in brani come
Esatto di salvare il popolo ebraico questa è una cosa per me molto importante perché ci fa vedere come questa identità a volte anche un'accorta per necessità comunque resta molto forte e ci porta nel resto della mostra
Ed è un quadro esposto che viene sponsorizzata perché iniziamo proprio con questo quadro che si chiama al Corvetto di via Boero di Sebastiano Ricci che arriva dal
Quirinale fra l'altro un quadro che ha una storia duplice anche per noi per questa mostra perché venne portato dai Savoia da alla cioè Reale di Torino per cui era stato commissiona ciò Heaven appunto portato da loro dopo l'unità d'Italia per arredare le nove reti senza nella nuova capitale romana e quindi del Quirinale e con iniziamo con un quadro con ossia una eroina credo che ci porta a scoprire il resto della mostra ma anche che introduce questa questa lunga storia che andiamo a vedere altri oggetti molto importante che che possiamo vedere all'interno delle o nella prima parte dei ghetti abbiamo cercato di riportare sia oggetti che erano prettamente ebraici e quindi abbiamo ad esempio unica teleferiche Pecci scritta da leone da Modena un grande rabbino studioso silos sotto della ellisse latrine dette cento
Ma anche una una paladina care la su è una capanna venne costruita durante una particolare che appunto è quella di cotto l'aspetto nelle capanne che però arriva da un monastero dall'Abbazia di Praglia
Che era stata acquistata e salvata dai monaci ma che tra perché non accetto che pecora contro le capanne continuo concetto di area veneta molto molto molto prezioso perché ne conosciamo solo un'altra veneziana per cui anche qui ci troviamo davanti a a un oggetto inaspettato
D'altra parte abbiamo avuto far vedere anche oggetti che non erano come dicevo di origine ebraica ma che invece subiscono il il fascino della degli ebrei ma esiste
In mostra un un quadro di Alessandro Magnasco
Critichiamo appunto la sinagoga e che ci fa vedere da Olanda prospettiva di di un pittore cristiano
All'interno di un luogo di culto ebraico e faceva parte rapporto commissionato da dai medici faceva appunto parte della loro quelle piene viene dalla Galleria degli Uffizi
Quelle sgorga e si si si si racconta spesso il fatto che poi le diciamo gli architetti delle sinagoghe non potessero mai essere ebrei e dovessero avere una certa come posso dire discrezione
Non non essere particolarmente evidenti finché non si arriva invece a quelle monumentali diciamo
Posto unitaria
Esattamente la la la regola era con con il ghetto
Ma anche in precedenza l'ex mago che dovevano avere delle facciate discrete nessuno doveva sapere che all'interno ci sarebbe stato un luogo di culto ed altro perché gli ebrei dovevano ce l'ha ci dovevano essere
Meno credibili possibili alla Società Cattolica
D'altra parte varcata la soglia
Siamo davanti a un'immagine totalmente diverso perché ci sia la possibilità di visitare cito li mettiamo assolutamente anche Casale Monferrato capace sinagoga barocca
Degnissima nel nel Piemonte si troverà davanti ad un mondo completamente ribaltato rispetto alla facciata con del degli arredi miei dovrà chi veramente molto belli
Avvenente appunto agli architetti probabilmente sono architetti che lavorano anche nell'esterno quindi Ritter ripetono alla struttura dei grandi teatri di veneziani
E questo di nuovo ci riporta una commistione fra questo mondo interno ebraico è segregato del ghetto e mentre invece con con l'esterno
Della della maggioranza dentro e fuori per l'appunto il titolo della mostra anche la Mole Antonelliana se non sbaglio nasce come sinagoga e largamente infatti io poi sono torinese per cui
Ecco con questo con questa storia
La Mole Antonelliana subito dopo l'emancipazione quindi cadute quelle restrizioni che a cui dovevano sottostare agli ebrei
Ed è vogliono farsi vedere nella pace pare ormai sono parte integrante sono cittadini come tutti gli altri e quindi marcano anche attraverso l'architettura questa loro identità
E per l'appunto la Mole Antonelliana viene affidato ad Antonelli
Il il Progetto di una sinagoga che io dico per facilita sempre nell'immaginario tetti tende la Landi la mole attuale quella che si vede punto il singolo cittadino e la immagina molto più basta un po'come struttura palliazione
Quella doveva essere la la Finanziaria Colaninno questa musica da questa mostra comunque la terza tappa diciamo della
Che il Meis come spie
Sul percorso di ricostruzione della presenza degli ebrei ieri in in Italia e da il Meissen e quindi anche questa mostra con Ferrara un legame particolare perché c'è stata una politica di accoglienza
Tradizionalmente a Ferrara
Ci sono stati i duchi d'Este diciamo esattamente Ferrara e particolarissima nel nel panorama storico italiano per quanto riguarda la presenza ebraica perché avete proprio
Tutto quello che succede palle per Italia possiamo vederlo nella città di Ferrara che fino a quando idee che furono presenti città quindi fino al mille e cento il primo il ghetto a Ferrara
E del mille seicentoventisette quindi molto parco rispetto al mille cinquecentocinquantacinque la bolla del CUN intima su tutto un po'fino alla presenza degli impegni degli Este Ferrara era il porto franco degli ebrei italiani
E e quindi che sperava una un'atmosfera di apertura inizia sociale ma anche culturale che aveva uno scambio continuo fra la cultura ebraica e la cultura locale quindi è rimasto ancora qualcosa anche nelle espressioni ad esempio c'è una zucca che viene chiamato Zucca parrucca
E il nome deriva proprio da Baruch datata
è stata
E chi sa chi è passato da Ferrara a quanto Lattuca sia importante periferica
Sì e poi accade che invece se il passaggio alla dominazione papale e quindi l'istituzione del ghetto diciamo dopo alcuni anni
Nel mille l'acconto negli stand ventisette militare esatto esattamente anche qui chiaramente il legato papale piene
Implementa le leggi per il dello Stato della Chiesa per cui si riattiva la delegazione agli ebrei viene dedicato diciamo uno spazio che però è un po'anche questa una storia particolare perché già era l'area in cui molte delle delle abitazioni degli ebrei erano già previsti tempi e tratto quasi nel cento anche nel centro della città si sviluppa soprattutto lungo tre tale oggi io ma finì in via vigna tagliata
E Pia della vittoria che un tempo aveva un nome molto meno suggestivo perché si chiamava vergata marcia
E si trovavano le financo che per il ghetto e ancora oggi noi abbiamo l'edificio di via Mazzini raccoglie il tempio italiano il Enzo Tedesco intense Farnese
Mentre studia della vittoria che trovava un tempo il tempo spagnolo
Di mi diceva appunto dei dei dipinti di opere di di di monumenti che sono esposte nella mostra e poi nello stesso tempo appunto oggetti come per esempio una una chiave di uno dei dei porti che chiudevano il ghetto la sera a Ferrara
Gli esattamente abbiamo questa chiave che poi limiti tettoie potranno vedere è un chiaramente anche molto molto grande e far capire idea proprio del della chiusura notturna perché gli ebrei durante durante la notte non potevano più uscire prelevano dare corpo all'interno di questo quartiere delimitato e afferrare impiegano più importante quella che noi abbiamo come chiave quella del portone Santa Margherita
Poi c'è una una pausa diciamo perché quando arrivano i francesi con le armate francesi invece il detto viene riaperto e quindi c'è di nuovo un altra in una fase di apertura del ghetto e il dentro e fuori che rincorrersi rincorre però è anche una storia soprattutto mi pare quella che poi che volete raccontare che avete raccontato anche nelle precedenti mostre di quanto sia forte una identità comunitaria quanto sia forte lasso tempo
L'integrazione quindi il dentro e fuori e anche questo mi par di capire
Assolutamente lì dentro e fuori sempre un guardarci dentro come identità anche ebraica ma è anche un fuori è una commistione è un continuo dialogo con con la fossetta maggioritaria ma poi questa è l'anima del lei
Perché è un budello Nazionale dell'Ebraismo italiano
Non è un vero della comunità ebraica è un museo dello Stato italiano per cui per noi l'importanza della narrazione è proprio quella di dire questa è una una delle storie che compongono poi la grande storia italiana
E noi andiamo a dare voce proprio a questa minoranza però a influenzato moltissimo per italiana che andiamo a dare più attenzione ad alcuni momenti ma
Per l'appunto in un in un modo forse diverso dissesto Museo comunitario proprio perché la nostra è una vocazione di Modena nazionale
Anche mi pare si è evidenziato questo passaggio della partita azione degli ebrei al Risorgimento per dire per l'appunto quanto abbiano sentito anche l'identità italiana
Che assolutamente il la possiamo vedere ad nel nel tra il mille vi erano degli ebrei nelle querele incarichi mentali che erano ebrei
Inibiti chiaramente questo perché nel mille ottocentoquarantotto idillica boia firmano ecco Carlo Alberto firma l'emancipazione degli ebrei italiani recentemente dei valdesi ma anche degli degli ebrei sotto il suo regno e quindi dove arrivavano fa poi arrivava anche una completa emancipazione sia giustamente gli ebrei si trovano un un parte attiva fortemente attiva delle delle guerre risorgimentali abbiamo un quadro dipinto da mafia fino De Tivoli che oltre ad essere parte appunto del gruppo dei Macchiaioli
Lottò e si arruolò
Fra le fila dell'esercito che che che andava appunto ad unificare l'Italia per cui ci sono alcune di queste pratiche magari non vengono raccontate direttamente con una baionetta lo facciamo in punta di pennello
Ma comunque vogliamo far vedere questa questa partecipazione
E ricordando anche lo stretto legame che aveva Giuseppe Mazzini con la famiglia del sindaco Nathan
Il sindaco Adriano di Roma esattamente il
Sindaco Ernesto Nathan viene da una famiglia che la famiglia no Raffaelli e ma finì quando dovette andare in esilio a Londra tende aiutate fortemente supportato da questa famiglia dei io avrei mi stanco tornesi netta punto inglesi
In attacco belli
Che che tanto poi hanno dato anche l'orario per evitargli appunto a Roma credo che ancora ricordino con con grande piacere la figura che National un sindaco innovatore chilowattore per la città
Radio radicale in particolare
Il c'è anche un un passaggio invece doloroso che è quello del rapimento verde del bambino cardo
Garbato Mortara anche questo viene ricordato attraverso qualche quadro mi par di capire
Certo infatti la cosa importante anche questa è chiaro che non andiamo a raccontare in parte degli elementi positivi
Ma non possiamo dimenticare che comunque esisteva l'antigiudaismo e c'era appunto questa negatività e uno di questi caldi che fra l'altro è ancora più toccante perché avvenne molto tardi nel mille ottocentocinquantotto
Vi fu questo battesimo fatto all'insaputa dei genitori la perla della famiglia che narra che vide il il bambino
In difficoltà e decide di battezzarlo perché non vorrei che nel peccato
E purtroppo il bambino venne poi strappata alla famiglia nonostante i tentativi del caso internazionale che fu montato proprio per tentare di di ridare il il bambino la famiglia fra l'altro un'arteria molto particolare che vediamo in questo dipinto
Che per moltissimo tempo per quasi centocinquanta anni non non non è stato più visto in pubblico
Si tratta di un prefetto Activity una collezione privata americana la Chiarini Finish ottanta in che ci hanno fatto questo grandissimo regalo siano e credo che anche al pubblico italiano
Del testo di di quest'opera è uno gradini morì Oppenheim inquirente per l'appunto il momento attaccante del in cui arrivano infondati via prendere il bambino della famiglia
Ed è un quindi un quadro che non è mai stata sposto prima
No esattamente non è non è mancato per poco posto solo nel momento in cui ha fatto vento all'Arma
Coi
Ora può veramente vedere poter attuali importanza qui da noi a lei certo il mese che peraltro sorge dove c'era il carcere gli scavi l'ex carcere di Ferrara
In quattro torrette di dentro e fuori
Possiamo dire che anche in questo caso che qua dopo un lavoro di questo tipo perché
Il è uno che si tratta di un edificio storico il carcere con completato nei primissimi anni del Novecento nel mille novecentodue e è una parte della storia anche dura da chiaramente della città ma l'idea delle firme nel mille novecentonovantadue eviterò proprio del del ministero della cultura allora Mibac
Fu quella di andare a prendere una persona che comunque era una zona calda la necessità di non discutere Tauro ristrutturazione manco una rivalutazione appunto di di di una parte della città di Carrara e individuarono lo stabile del dell'ex carcere come luogo per il futuro museo ed è ancora oggi insomma argomenta la nostra fede fra l'altro e un utero mi mi piace ricordarlo è ancora un utero in continua evoluzione perché del dell'edificio museale al momento noi abbiamo twenty volumi ma al termine dei lavori dovremmo avere quattro comuni quattro edifici credo comporranno
I due volumi attuali sono quelli appunto storici del della palazzina dirigenziale e dell'edificio carcerario mentre sono
Hanno
Kuijken dei lavori il cadavere due nuovi edifici che comporranno poi l'intero complesso museale ricordavo che il carcere perché il carcere dove è stato rinchiuso peraltro Giorgio Bassani l'autore del Giardino dei Finzi Contini
Esatto siamo legati anche a questo chiaramente come carcere anche né in questa scuola lunga storia Swatch anche questa funzione quindi nel Periodo
Delle persecuzioni razziali e pachistani non era solo un ebreo perché non venne incarcerato solo per quel motivo se vogliamo ma venne incarcerato anche perché era un un dissidente poi fu anche un partigiano e questo questo è un è un pezzo della storia di questo di questo edificio
Oltre il detto dentro e fuori questo il titolo della mostra che si apre il ventinove ottobre che sarà aperta fino al quindici maggio due mila ventidue è anche un libro se ho capito bene c'è una pubblicazione in corso
Che c'è il catalogo della mostra ma Allocca evidente piacere per tutti nel libro ma in effetti e quel titolo che la notte ed è quella di andare così come costruiamo il percorso espositivo costruiamo anche un percorso di approfondimento per cui ogni mostra porta con sé un numero di di saggi di approfondimenti sulla starebbe gli ebrei d'Italia
E nel catalogo abbiamo cercato di riunire i più grandi studiosi che che che ci sono sia italiani che poi anche
Fotografie ripeto
Abbiamo dei dei contributi molto Bachini ad esempio c'erano salvare è un è uno dei degli studiosi di oggetti cerimoniali ebraici più importanti che che che sono attivi oggi oppure mi piace anche citare da Victoria che in capretto un di recente un testo veramente importantissimo sull'emancipazione degli ebrei
E abbiamo voluto fortemente un suo contributo oltre a ha chiaramente anche ai grandi studiosi italiani perché abbiamo anche Francesco Spagnolo che ci parla della musica sacra nella sinagoga italiana o
La carina di tecniche invece a un approfondimento proprio sul tetto quindi vogliamo anche che cinquina abbiamo questa
Ci piacerebbe così scattare
Uscito dalla mostra forse incuriosito insomma sollecitato anche a un approfondimento ulteriore volevamo dare questa possibilità insomma
Di portare a casa un ulteriore tecnico e continuiamo sul filone del perché fuori vogliamo continuare appunto che prendendo questo catalogo dal tempio della morte ripartire al fuori della casa
Bene allora grazie HaSharon vecchia il che lo ricordiamo è curatrice della mostra che si tiene al mese il Museo nazionale dell'ebraismo italiano della Shoah di Ferrara oltre il diritto dentro e fuori ed è anche curatrice del stesso mese grazie a risentirci
Grazie mille