Intervista a Veronica De Romanis sul DEF e sullo scostamento di bilancio

Radio radicale abbiamo dei nostri microfoni come spesso consuetudine per la nostra emittente la professoressa Veronica De Romanis economista professoressa docente di politica economica europea alla LUISS di Roma buongiorno professore silenzi tutto come sta tutto bene
Tutto seppellita allora beffe e scostamento di bilancio il Documento di economia e finanza estero presentato è sottoposto ma l'approvazione del parlamento qual è il suo giudizio
è un documento che spiega che siamo in una fase completamente diversa rispetto a quella del due mila e attenti quando ci fu lo scoppio del vescovi d'ora stiamo vivendo secondo choccata quasi in contemporanea con con la pandemia però come dicevo è una fase diversa perché perché c'è una nuova variabile che all'inflazione quindi mentre se nel due mila e venti si poteva Penderecki doveva rendere questa era la raccomandazione anche caricare a Bruxelles e qui si poteva fare debito e noi ne abbiamo fatto davvero molto sia debito italiano circa duecento miliardi
E abbiamo credo debito europeo fra lo strumento sciura quello per la il mercato del lavoro e il piano affari riprende l'idea giusta per circa centosettanta miliardi
No all'euro e cento miliardi in più di debito nazionale e centosettanta miliardi di debito diciamo così di origine voterò di nuovo debito in entrambi i casi facciamo dedito solo per coloro però corsari meno
Allora ma nel due mila e venti due mila ventuno si poteva fare avevamo un'inflazione nulla tassi bassi radici comprava gran parte del nostro debito ora lo siamo completamente cambiato ed è ben descritto al Documento di economia e finanza
Abbiamo la variabile inflazione infatti la politica monetaria dice sta già cambiando sempre meno accomodante finirà ha già chiuso con il programma di acquisto di titoli di Stato quello pandemico e quello invece diciamo ordinario quello più piccolino finirà Ada
A giugno di quest'anno e poi potrebbero anche aumentare i tassi d'interesse allora cosa vuol dire in poche parole attenzione al debito pubblico non si può più avere quell'atteggiamento che si ha avuto negli ultimi due anni non si può invocare il debito pubblico per qualsiasi cosa
Allora il fatto che
Di tattiche la maggioranza ma direi generare anche qui dell'opposizione ogni volta invoco non lo scostamento che poi significa maggiore di D'Avanzo e quindi maggiore debito
Lascia un po'perplessi perché posso capire che essi utili di un maggiore deficit per delle misure selezionate
Per categorie maggiormente penalizzate e in maniera temporanea
La leadership ma guardare la risoluzione che è stata approvata ieri la proposta è di utilizzare lo scostamento per misure come il bonus centodieci
Che mi sembra che il periodo abbia chiarito varie volte che è un bonus regressivo qui siamo dando risorse a chi diciamo è più sfortunato in questo momento oppure Cecchini se usiamo scostamento per finanziare il taglio del cuneo fiscale ovvero viviamo una misura per
Finanziare una riduzione di tassa che dovrebbe essere
Permanente e non certo temporanea quindi lì non si capisce qual è la direzione dei partiti e aggiungerei e concludo nel documento di come scimmie finale ci sono delle situazioni che del resto ci sono ogni anno
Sulla sostenibilità del nostro debito pubblico
Nel medio termine diciamo fino al due mila i trentatré e belli fu scritto chiaramente che se non vogliamo mettere il rapporto debito PIL su una traiettoria decrescente
Le riforme sono la via maestra cioè l'aumento della crescita
Non poi bisognerà fare quello che c'è scritto nel Def ovvero uno sforzo fiscale tradotto fare un taglio o delle specie a un aumento delle tasse cioè l'opposto dello scostamento ma la mia domanda è
Chi oggi al governo anch'
Approvato il Documento di economia e finanza e poi nel contempo chiede ulteriore scostamento ma lo ha letto il documento che ha approvato
Oppure forse l'ho capito professoressa De Romanis oltre questa domanda lei è già esaurita anche il tema appunto dello scostamento di bilancio vero di una maggiore dei s'avanza e quindi della maggiore debitore sarebbe insomma mi si mi mi pare di capire
E Moen dovrebbero essere molto prudenti a farle per usare una un evo femminismo Brolin dei numeri al Documento di economia e finanza mi è stato da più osservatori fatto osservare
Che appunto oltretutto lo scenario l'ipotesi prevalente su cui si basa l'impianto del Def purché un tipo Putnam formula anche altri posti molto più pessimiste
E tuttavia rischia di essere troppo ottimista perché mi è stato detto l'intervento di politica economica previsto cinque miliardi e decisamente poco
Devo rilevare interventi di politica economica e di bilancio molto più importante non ha disavanzo lei che ne pensa
No allora questo cinque miliardi derivano dalla differenza fra il disavanzo previdenziale cioè quello che si avrebbe se non si fa nulla e invita l'atto programmatico che include
L'interventi del Governo
Si potrebbe fare di più e probabilmente si dovrà fare di più il problema è trovare le coperture
Io quello che aggiungerei che l'impianto del Documento di economia e finanza estremamente ottimista dal punto di vista delle previsioni del prodotto interno lordo viale però professoressa
è un punto chiave certamente perché il governo prevede per l'anno in corso una crescita del PIL programmatico quindi che include l'intervento del governo i prossimi interventi che verranno fatti
Al tre punto uno
Ora tre punto uno è oltre la stima più elevate di quelle che circolava ieri uscito il Fondo monetario con due virgola tre
Confindustria sta nettamente sotto il due per cento in più come dicevo prima il contesto è caratterizzato da un enorme incertezza e da una una evoluzione dei dei fatti perché qui l'impatto delle sanzioni può essere molto pesante a secondo del tipo delle fazioni infatti lo stesso tempo prevede uno scenario di largo totale
E a quel punto non stupidi scenderebbe allo zero virgola sei per cento qui vorrei ricordare che nello stesso scenario la Banca d'Italia Ina una recessione cioè meno zero cinque quindi al governo
Si ottiene diciamo nella fascia alta a Putin già questo dovrebbe insomma se non si far pensare molto
E all'interno di questo quadro somma di a enormi incertezze di enorme impatto negativo della politica delle sanzioni nella cosiddetta guerra economica totale come è stata definita da un autorevole esponente politico europeo
E cioè ci sono due aspetti che vale la pena osservare con le innanzitutto le spese militari
Professore sono in questo contesto assenso mentale le spese militari ma a livello macroeconomico sto parlando degli impegni NATO e specialmente se si devono aumentare l'impegno e le le spese militari magari spalmando un po'nel tempo e bisogni mille altre spese però e qui la faccenda diventa politicamente delicata
E vorrei ricordare che noi sappiamo dobbiamo essere un Paese serio e questo è fondamentale perché poi è anche un impatto sulla nostra credibilità Aulì impatto anche sulla nostra economia quindi essere credibili è una variabile dobbiamo core darci quindi dire di sì dire di no a quello che fa i nostri politici non lo non giova molto alla nostra credibilità detto ciò de qui non bisogna fare confusione cioè quando per esempio l'ex premier Conte dice ma noi non dobbiamo spendere
Per la difesa perché dobbiamo sostenere famiglie star mettendo sullo stesso piano pere e mele
Una della corrente cioè il sostegno alle famiglie e le imprese che io faccio oggi
L'altra è quella che si chiama spesa in conto capitale c'è un investimento che io faccio nel corso del tempo e delle cose che vanno fatte insieme con degli archi temporali diversi e probabilmente anche con delle coperture diverso e cioè tutte e due le famiglie
Lo posso fare all'interno delle pieghe del bilancio con una ricomposizione della spesa
Beh gli investimenti che cosa fare utilizzando maggiore medicamento perché quello attuale impatto sulla nostra purché però quelle stesse maggiori per la difesa venga inserito in un settore che funziona perché mettere ma mentale le spese le risorse in un settore che non è pronta articolarmente efficiente non è la cosa migliore mi insegna questo ovviamente è chiaro che parliamo all'epoca questo tutti gli investimenti vadano monitorati vanno mantenuti
E questo aspetto non ci sta
Però ecco che noi cominciamo aderire o investo o spendo oggi Panucci investirà mai questo punto perché e questo spiega perché fino ad oggi a guardare
Ah no la spesa per investimenti è sempre stata molto basso perché è chiaro che per un politico Cavone Regions molto breve è sbagliata viverlo ovviamente
Molto più conveniente politicamente spendere oggi
Piuttosto che investire visto che i frutti dell'investimento qualche anno domani o dopodomani generali alla coalizione successiva senta professoressa De Romanis questione del gas perché l'Italia con la Germania
E l'economia manifatturiera la più grossa economia manifatturiera il continente dopo quella tedesca come noto ed è anche però molto dipendente dal gas in particolare
Dal gas russo e qui che cosa bisogna fare per la Germania molto
Continuare in una posizione particolare sulla questione del gas anche perché insomma recentemente se non vado errato c'è stato un comunicato congiunto della Confindustria dei potenti sindacati tedeschi dicendo che hanno avvertito guardare qui si rischia la recessione
E insomma che cosa dovremmo fare a suo avviso
Ma qui c'abbiamo perché che definire è stato definito reso noto anche lo sciocco di dosso guerra è uno choc comune ciò che colpisce tutti ma con impacchi assicuratrici c'è questa volta chiede più dipendente dal gas trovare una soluzione di maggiore vulnerabilità e quindi come diceva lei la Germania in Italia la Francia sono pure molto di meno questo problema facoltà la Spagna qui è chiaro però che ora barbuto tale dovrà essere preso dodici è una decisione che deve essere preso a livello europeo non si può andare in ordine sparso
E avrà un costo almeno dal punto di vista dell'Italia il nostro premier
Con quella battuta i condizionatori e o la pace
Beh non ha voluto sintetizzare un concetto molto economico ed arrestano entrai all'economista ovvero ci sono posti gratis c'è tutto un posto e dobbiamo anche essere un po'pronti ad affrontarlo forte andrebbe spiegato ecco forse quello che stanno accanto al nostro Paese
Una una spiegazione
Un po'più ampia degli anni e dei media venire perché qui non siamo di fronte a una discontinuità cioè indietro non si torna non sarà più come prima
Bisognerà e a riorganizzare le catene globali ci sarà una nuove alleanze probabilmente con paesi affini bisogna fare un salto significativo per quanto riguarda la tradizione verde e qui c'è bisogno del contributo di tutti
Tra l'altro quando si parla transizione avete bisogno anche lì essere far mente locale perché le le terre rare indispensabile la tradizione verde per la transizione da nulla particolari filiere a livello globale ma questo è un altro discorso ancora più complicato
Ringraziamo per l'intanto la professoressa Veronica De Romanis economista docente di politica economica europea la LUISS di Roma è come sempre un saluto dalla nostra emittente
Ovvero da Radio radicale