“Il futuro dell’Europa, del multilateralismo e della pace. Guerra in Ucraina, crisi internazionale e prospettive dello sviluppo sostenibile”

Buongiorno
Benvenuti a questo incontro promosso dall'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile
Questo è il nostro terzo al display cioè il nostro terzo evento in avvicinamento al Festival dello sviluppo sostenibile che quest'anno si terrà dal quattro al venti di ottobre
Do il benvenuto a tutti voi questo evento ha una caratteristica particolare perché a differenza degli altri che per ragioni legati alla pandemia erano soltanto eventi on line questo è un evento misto e quindi può essere seguito e saluto tutti quelli che partecipano a questo evento attraverso anche i canali non solo nostri
Ma delle reti che sono collegate con noi che che sono Rai news anch'essa Repubblica il quotidiano nazionale con i siti quindi dei suoi telegiornali giorno
Nazione Resto del Carlino
Radio radicale
E e poi chi siete voi in presenza e quindi questo né vento per il quale dobbiamo ringraziare il Salone del libro che ci ha dato ospitalità a nome dei nostri presidenti e Marcella Marlene e Pierluigi Stefanini saluto la viceministra Marina Sereni che quindi tutti i partecipanti
E parliamo un po'di questo tema
Allora il seme pace multe la multilateralismo e futuro dell'Europa come dire come rifare il mondo come mai ci siamo scelti un tema così difficile in questo momento
Perché chiaramente lo spunto nasce dall'invasione russa da da da questa terribile evento che c'ha scosso tutti però in momenti di crisi sono anche i momenti in cui si comincia a pensare al futuro pensate durante la dalla fine della seconda guerra mondiale
Bretton Woods la conferenza di Bretton Woods ha definito il nuovo assetto del sistema monetario la compresenza Fnac di San Francisco al de ma ha posto le basi delle Nazioni Unite
E quindi in e sono quelli i momenti in cui si pensa di poter cambiare il futuro
E allora diciamo l'obiettivo qual è e la pace ovviamente però la pace non vuol dire solo la pace in Europa
Chi viene ricordato continuamente che di conflitti armati del mondo ce ne solo una sessantina
Di di conflitti tra tribù tra gruppi etnici ce ne sono più di cento ci dice Università di Uppsala quindi può essere soltanto la pace universale però la pace non può essere pace senza giustizia
E non ci può essere e giustizia senza istituzioni solide
Quindi chiaramente e questo iniziativa riguarda sia la vittima o sedici dell'agenda del due mila e trenta delle Nazioni Unite cioè pace giustizia sia quelle il diciassette sulla cooperazione internazionale
La scrisse come molti di voi sanno si occupa di organizzare e di di promuovere le diciamo per realizzare in Italia gli obiettivi dell'Agenda due mila e trenta ma ovviamente questo obiettivo della pace che è importantissimo e in cima ai nostri pensieri e ce ne siamo occupati anche pubblicando
Un sulla base proprio del pensiero di Papa Francesco e del problema delle guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo
Abbiamo vissuto abbiamo pubblicato un quaderno proprio dedicato a una lettura ragionata dell'enciclica Fratelli d'Italia alla luce dell'Obiettivo sedici
Bene prima di entrare nel merito dei temi che dobbiamo discutere che sono articolati su quattro domande
Ricordo che oggi si apre la possibilità di iscriversi al prossimo Festival cioè di registrare degli eventi tutti voi potete promuovere anche le scuole anche ai gruppi di delle piccole associazioni possono registrare eventi l'anno scorso abbiamo avuto più di settecento e venti su tutto il territorio nazionale quindi dà spazio per un minuto e mezzo
A un breve video sul sul Festival e poi entriamo nel merito dei discorsi
Gran parte militare ammacca comunicare a Cavani affascinati Azzi e costante nel futuro per l'economia l'ambiente sostenibile presentati in costante e tra generazioni
Bene bene a questo punto mi tolgo il cappello di sostituto dei presidenti dell'ASI Sud e mi metto il cappello di giornalista che quello che mi è più congeniale e i giornalisti cosa fanno fanno domande e io infatti a chi partecipa a questa tavola rotonda opposto quattro domande la prima riguarda il ruolo delle Nazioni Unite siamo abituati a leggere che i l'ONU non funziona
E vero nel senso che l'ONU è stato concepito
Dopo la seconda guerra mondiale dando un diritto di veto al consiglio nel Consiglio di Sicurezza ai vincitori per cui è molto difficile che l'ONU posso affrontare le più grandi questioni geopolitiche però all'ONU rappresenta anche una Rete che ci protegge tutti una rete di agenzie pensate dalla FAO che si occupa gli elementi alimentazione all'UNHCR sugli immigrati
Sono cose di cui i giornali non parlano perché poi sono noiose dalla diplomazia e lenta nei suoi progressi però veramente il mondo sarebbe molto peggiore se l'ONU non esistesse e allora dobbiamo chiederci visto che però lordo a questo grande problema come facciamo a non buttare via Ilte l'acqua sporca con il bambino dentro cioè come facciamo a salvare quello che c'è di positivo nell'ONU e magari anche riuscire ad emendarlo
Questa è la domanda che si che ci dobbiamo porre la prima domanda
La seconda domanda
è un sull'argomento molto dibattuto e cioè il ruolo delle democrazie
Sono Democrazia e quelle del G7 sono democrazie non tutte ma buona parte dei Paesi della NATO allora è possibile che tra le democrazie si costruisca qualcosa sulla base dei valori comuni che vada al di là di un'alleanza militare
è una bella scommessa però come ci ricordano anche molti articoli ne è uscito anche molto uno molto bello ieri sul Corriere di Maurizio Ferrera che dice guardate che delle democrazie le donne hanno un ruolo che non hanno dei paesi autarchici
Sia come quantità di donne che hanno ruoli apicali della politica sì anche per l'influenza che possono aver ma questo è solo uno degli aspetti che divide le democrazie dagli altri Paesi si può costruire qualcosa su questo ci sia provato in passato addirittura si è pensato di concepire l'alternativa all'ONU che era da copioni tipo Democracy is le e nata vent'anni fa ma non ha funzionato
By dell'attentato creando le purghe il summit of Democracy sì in dicembre
Ma anche quello in realtà se ne è parlato soltanto per vedere chi era invitato e chi non era invitato ma non è che è riuscito a mettere in moto qualcosa però il problema esiste abbiamo dei valori comuni
Come possiamo costruire sulla base di questi valori perché effettivamente in non non è solo e giusto che ci sia un impegno militare perché in questo momento è necessario però non è solo questo
La terza domanda riguarda invece il resto del mondo rispetto ai quali ai quaranta Paesi che più o meno degli scanno di siamo alle sanzioni verso la Russia e appunto e diciamo al nucleo più ristretto di quelli che consideriamo democratici ma c'è tutto il resto del mondo che sono due terzi dell'intera popolazione mondiale
Che non aderisce le sanzioni pochi hanno si sono schierati a favore della Russia ma molti comunque hanno ritenuto di mantenere un atteggiamento neutrale noi di questi Paesi abbiamo bisogno
Perché non si può costruire uno sviluppo sostenibile
Senza lavorare con i paesi in via di sviluppo guardate che nei prossimi anni le battaglie per il clima le battaglie per un minor consumo di materia e quindi un un milione impoverimento del del pianeta si giocano tutti sui Paesi in via di sviluppo
Quindi la terza domanda eccome evitare di costruire un muro come mantenere aperto un dialogo e come lavorare meglio con i paesi in via di sviluppo la quarta domanda non può che essere l'Europa siamo in un momento di grande cambiamento
Perché abbiamo avuto la conferenza sul futuro dell'Europa che si è conclusa con questo grande esperimento di democrazia partecipata e quindi con quarantanove proposte elaborate dei cittadini
Abbiamo la sensazione che la crisi abbia dato uno stimolo anche pensare ad euro a un'Europa diversa da vittoria stessa di Macron ha tolto delle ombre su queste matrone sembra deciso anche a procedere su questa strada per cui si ipotizza un Europa diciamo a quattro cerchi
Il primo cerchio è quello della collaborazione rafforzata
Fra i Paesi che ci stanno che sono disposti a mettere insieme non solo la difesa perché non ci può essere difesa senza eco come giustamente ha fatto presente anche Romano Prodi difesa senza una politica estera comune quindi quali Paesi e alcuni Paesi fondatori alcuni grandi Paesi sono disposti a rinunciare a una parte di sovranità
Per costruire questa collaborazione rafforzate questo ricerche più altri paesi non ci stanno benissimo però noi possiamo andare avanti con la Francia e la Germania con la Spagna
Il secondo livello e quello di chi ha rinunciato all'autorità monetaria alla sovranità monetaria e quindi l'aria dell'Euro dei diciannove Paesi dell'Euro
Il terzo livello è quello dei ventisette quindi il mercato comune tutto quello che che che ci vincola all'interno dell'Unione
E poi è stato ipotizzato sia dal macro al ma anche prima da Gianni Letta
La proposta di una confederazione che riunisca in in un'asta unione politica in qualche modo tutti Paesi che intendono aderire all'Unione europea e che ne condividono i valori e di questo discorso si parla però bisogna vedere se effettivamente questo discorso realizzabile e come metterlo in moto al di là al di là delle parole
Queste diciamo sono le quattro domande e ribadisco che sono domande che portano ha un grande tema che il che il tema della pace cioè come costruire la pace di questo appunto si parlerà nel nel le mi incontri che vengono introdotti adesso da diva ricevuta ricevuto scusami a cui ci dà il benvenuto
Buongiorno
Ecco io sono di vernice punto
Mi smascherato
Benvenuti ad Aziz l'aiuto e introdurrei e inviterei ad avvenire sul palco con me Loredana Teodorescu Filippo salone che sono Queen presenza perché come sapete il lavoro di oggi ibrido quindi ringrazio molto Donato Speroni per questa eccellente introduzione
Che ha fatto le domande
Prego
A tutti noi di a tutti gli ospiti e abbiamo anche gli ospiti
In
Diretta eccoli qua a Bongiorno a Raoul Caruso a dottor Graziano alla dottoressa al dottor Balcani alla dottoressa Stilliti
Quindi iniziamo
Quindi mi mi preme soltanto dire una sola cosa oggi è ben triste ventitré maggio
E sono trent'anni da siciliana nata al Sud cresciuta educata al nord e che vive al centro non potevo dimenticare che oggi si ricordano le stragi di mafia
E quindi il tema che ha introdotto Donato Speroni pace violenza è quanto mai attuale però molto si può fare
Bene allora
Da Ray benvenuto innanzitutto a questo panel sul multilateralismo l'Europa il ruolo della politica nella costruzione di processi di pace e a quali prospettive ci sono per lo sviluppo sostenibile
Al a Raoul Caruso che ci dovrebbe sentire
Sociali cioè l'economia della pace all'Università Cattolica
Buongiorno
Vorrei chiederle
Torna la poi in gioco come ci diceva prima prepotentemente l'ONU la il ruolo dell'ONU e la pace assume più che mai l'aspetto di un fenomeno multidimensionale
Cosa ci può dire in merito
Buon pomeriggio in primo luogo grazie davvero quei tipi d'Aspromonte recite qui arrivò direttamente la domanda
L'ONU come spalti detto prima ha raccolto più successi di quanto si immagini
Faccio un esempio non è stato bocciato prima ma il ruolo del torrone peacekeeping è stato Walter ufficiale tutti ricordiamo il peacekeeping
Esperienze negative probabilmente questo e Nizza
Ma in verità ci ha sconvolti positive
Loro tutti i suoi difetti e una grande organizzazione che ha mantenuto un rublo
Ma che sicuramente va riformato
Sicuramente il Consiglio di sicurezza partito fatto e probabilmente l'unica strada Kate Winslet questo convento ma che riguarda loro ma chi punto riguarda il futuro dopo è la necessità di organizzare
Se non organizzare quanto quello di scrivere del nuove regole su quello che il traffico internazionale di armamenti commercio internazionale l'Assemblea generale dell'ONU
Ha già approvato il trattato che tutti conosciamo la Titti
A cui purtroppo non hanno aderito e Stati Uniti nella sia ma hanno aderito la Cina e i Paesi dell'euro quindi in questo momento l'uomo l'unico Ruocco in comuni allora si può ripartire il multilateralismo in cui il controllo degli armamenti diventa una priorità perché quello che manca oggi su ordine
Che esista
Che si sta sfaldando Rollo tutti stiamo dicendo è diverso Salvatori dicono che l'ordine che era stato costretto dopo la somma Ungaro oramai si è sfaldato ed ecco ed sicuramente Bossi per per molti motivi
Negli deve essere il disco tutto e non può non essere iscritto e partendo dal controllo degli armamenti soprattutto perché siamo in una fase di avanzamenti tecnologici tecnologici significativi nel modo il
E il volto teso costituita abbassi pensare ai droni ma fresco all'inquietante ricchezza artificiale applicata alla guerra quindi Lauenburg composto per l'esperienza per tradizione anche per me molto trattati sul disarmo versati firmati anche durante la guerra civile impunite si fosse facendomi questa del ruolo che e lo impersona il proprio particolarmente essere importante l'iniziativa è solo uno caso di farlo sorretto un'iniziativa che punti a disarmare i pensieri in via di sviluppo purtroppo non sappiamo che gli arsenali sono mancati neanche ecco chiaramente diverse centrali non aumenta la stabilità ispettori ciò che si pensa
Ma da indeboliscono quindi lo abbiamo foglio settima for complesse ad esempio ultra high tech Medea da parte dei Paesi ove ce li compra legale e centrali abbiamo tutti coloro e dare loro liquidità record liquidità energie per alle chi è diverso
Ecco questo è un qualcosa che solamente l'uomo potrebbe fare in questo senso
E importante all'interno del loro che vi siano delle informazioni consolidate inoltre lui guardia ma nega simmetrica attuarlo attualizza di nazione ogni tanto qualche anno libro e la nostra
Quindi il nostro benchmark di ricevimento ecco probabilmente e dovremmo comportarci in maniera più compatto anche anche insieme con l'uomo
Per essere
Fare in modo che ci riusciamo quindi non c'è più per capire meglio lei si riferisce alla relazione tra l'ONU e il le Unione Europea
Esattamente bene
Invece di partecipare che ove Stati-nazione dovremo chiedere alcuna riforma che potremmo chiedere di partecipare al Consiglio di Sicurezza Unione Europea e se avessimo un unico seggio
Nel le faccio in sicurezza sicuramente fare avremmo la politica estera dovremmo così una politica estera comune al di là della ricchezza
Ma sull'ora voglio dire anche un'altra cosa
Che spesso purtroppo sottaciuta d'Europa a un'importante quota sporgere Santoni arcani ci stiamo dimenticando che le situazioni della
Della Bosnia istruzioni del Kosovo e anche le situazioni della della della Serbia che attualmente un leader
Di cui non sappiamo bene quale saprà marcamento rispetto alla Russia di Putin ecco rispetto ai Balcani la sensazione lo crea sia stata un po'timida o eccessivamente mediante
Se ricordiamo solo chi l'ha chiesta fu imposto un vedo all'accesso di fascino del Nord e Albania
Quindi con un'argomentazione l'onda Thereau con un appello fatica più furba
Quindi l'Europa sicuramente su processi costruzione della pace di nessuno insomma guardare all'Europa del sud sud est dell'Europa dei Balcani il capo che prima di questo conflitto l'ultima quel europea è stata la guerra e pacato
L'azione ci può essere tra questi questi ritardati queste ritardate annessioni e proprio la anche la la consistenza poi delle relazioni anche in seno all'ONU
Cioè questo come dire depaupera un po'queste queste are ad esempio l'area balcanica poi anche in seno a un organismo più importi più sovranazionale come l'ONU
è evidente che dominante sornione nelle relazioni internazionali ha bisogno di credibilità nel momento in cui Unione Europea e Paesi dei Balcani che sono confinanti non riescono ad avere un dialogo costruttivo non saremmo credibili nel nulla europea dei Paesi balcanici
Quindi è chiaro che debbo anche qui e ci presentiamo dovessimo presentarci insieme con loro una lupa uno come rafforzata Michelin estera qualcuno si potrebbe chiedere che intenzioni avete sui Balcani eh già quindi è evidente che ero sia evidente confusione a ripassare la domanda a quel punto
Quindi evidente che era credibilità si fa poi condannato curate qual sia concreta che apre tratta assurdi dichiarazioni
Peraltro la stessa che invita a Torino dobbiamo poi rimossa ma nei confronti di Reinhard adesso la domanda della sua fatta
Che era stata fatta per precedentemente in merito al al rapporto che devono avere tra loro di poc'anzi e e rievocazioni col resto del mondo raccordo questo veniva posta di europea insieme e la proprietà sua etica razzie andava ma la democrazia non va data per scontata
E come abbiamo visto anche insieme a loro fa ecco da questo punto di vista illusione
De europea si rafforzerà annunci solo se fra l'esercito comune anche perché parliamoci chiaro qui c'è il progetto il fermo
Ma quando fanatica i valori piatto costituito davvero conta percorso un percorso in cui quindi non essendo ben dovessimo immaginare nei rapporti con un ucraini Carducci allora innanzitutto fa riferimento a questi valori boccia una mente soluzioni unitarie
Quindi l'ONU come punto di riferimento proprio della gestione della della pace così come una volta si usava dire il peacekeeping
Sì un'ultima cosa riguardo sull'uomo e l'ONU è sottofinanziata
Senta purtroppo o due tutti sappiamo che sul necessarie risorse per qualsivoglia azione diplomatica ecco in questo momento siamo consapevoli che dopo una pandemia dopo meglio con le guerre Orso ai piedi porca che è in Ucraina e o anche loro ha bisogno di visto
Ecco probabilmente anche in questo caso di europea potrebbe rendersi protagonista di un'iniziativa di rafforzamento del finanziamento a favore di questa
Qui sulle tracce a patto che ovviamente possa essere riformata alcune alcune sue diramazioni
E si benissimo allora non so se vuole concludere
Con qualche altro cibo argomento o magari specificare meglio questo tema che mi sembra dirimente
Sì voglio concludere con oppure dicembre forse il primo è che s C concatenati
Costano paradossalmente risorse meno di quello che i singoli e ieri istanti poi finiscono con il costa cioè vale a dire
Noi adesso abilità compreso intenti ad esempio giuria sostanziali Samuel più tracce abbia Spagna e la Francia
Ma non l'abbiamo pure abbiamo preso utile pari che in rafforzamento delle istituzioni multilaterali anche se o in termini di provarci Ossuccio e della pace e della credibilità Grasso internazionali
Non so come la somma importanti anzi sono addirittura porta e chiudo ribadendo doccia partito
Dal prossimo OLAF assi del multilateralismo perché Sacchetti pile Lacoste cioè la fascia a livello alle tu uno ripartire da altri ushabti controllo sugli armamenti
E loro l'unico uniti luogo alle nutrie armamenti può trovare al colpaccio
Bene allora io la ringrazio moltissimo per aver partecipato Ecce Osman resti con noi per il prossimo giro di domande ha toccato un tema molto interessante questo del controllo degli armamenti e quindi ha la parola alla do il benvenuto
A Manlio Graziano docente di Riggio puliti geo politica alla pare il suo cosa International sa giustizia un suo docente alla Sorbonne e lo accolgo chiedendogli se ora che si parla nuovamente di atlantismo di relazioni appunto Europa Stati Uniti
In una cornice forse però nuova e multiforme delle relazioni internazionali
Sia tra gli Stati all'interno dell'Europa che si rinsalda hanno sia come vuole rispondere anche alle domande
Di Taranto a Speroni
Prego buongiorno
Sì buongiorno
Poi spero che mi sentiate
Intanto vi ringrazio per avere invito volevo anche scusarmi subito perché dopo questo mio intervento duro sfortunatamente lasciarvi perché ho preso degli impegni con gli studenti quindi oggi è una giornata un po'densa gli studenti nelle
Ma non sente comunque non bisogna dargli troppo sghemba Carmen però agire era già era già preso impegno
La questione del del rinnovato atlantismo è una questione abbastanza dolente per quello che riguarda devo perché che in realtà questo nuovo atlantismo
L'Europa e quando si parla di Europa bisogna fare moltissime astrazioni perché l'Europa se non esiste ancora esistono ancora ventisette paesi separati
Comunque per il progetto europeo diciamo quello che è stato abbracciato così energicamente da da Max von recentemente che è stato d'altra parte ha ricordato nella presentazione precedente
Questa nuova situazione non è particolarmente favole
Nel senso che l'Europa è vero che si trova oggi ricompattata cosa che non ci sarebbe potuti aspettare prima del ventiquattro febbraio però si trova ricompattata dietro gli Stati Uniti ora se c'è una ragione
Per aver cominciato questo processo di integrazione dei Paesi europei questo è proprio il tentativo di fare una un insieme di forze diciamo capace di essere di di essere competitivo nei confronti non soltanto dell'Unione Sovietica all'epoca si trattava dell'Unione Sovietica ma anche degli Stati Uniti
Nella versione francese si tratta proprio di fare la terza forza ora ovviamente non tutti erano d'accordo con l'ipotesi francese di una terza forza però progressivamente la cosa è diventata così nel senso che gli Stati Uniti hanno perso molto del dello slancio
Così così l'altra parte
Che avevano alla fine della seconda guerra mondiale in mezzo ci sono state anche tre degli insuccessi politici e militari e non di poco conto come quello stile mamma proprio ultimamente a quello sul sul sull'Afghanistan
E il parallelamente diciamo contestualmente il processo europeo si è rafforzato proprio in questa sua dimensione di a processo alternativo agli statisticamente non è mai stato presentato in questo modo qualche volta in Francia si ma fuori dalla Francia mai soprattutto mai in Germania
Però obiettivamente ha preso questa dimensione ora ovviamente tutto rimesso in discussione perché e vero ripeto che l'Europa si trova compattata però trovar compatta da dietro agli Stati Uniti ora questione dev'essere vista in questi termini cioè secondo me bisogna farsi alcune domande perché per esempio la Francia cioè ovviamente leader di questa tendenza più indipendentista diciamo dal rispetto agli Stati Uniti perché la Francia non ne ha reagito diversamente
A Francia dei canali tradizionali di comunicazione con la Russia che risalgono alloro accordo di fine dell'ottocento allora la nascita di questa intesa che poi diventerà
Triplice intesa della tra Prima guerra mondiale
Che è stato rinnovato poi anche nella seconda guerra mondiale
è stato rinnovato poi dopo la seconda dal Mondiale durante la guerra fredda quando del gol usava poggiarsi su sovietica terrà separarsi il più possibile dagli Stati Uniti e viceversa papà talmente
Perché la faccia ha deciso di non fare come ha fatto per esempio nel caso di un'altra guerra sempre per riprendere le parole Stoltenberg
Un'altra guerra non provocate ingiustificata come quella contro un Paese sovrano come quella del due mila tre sia ricordiamo
Gli Stati Uniti all'epoca ingiustificatamente senza essere provocati hanno attaccato un Paese sovrano portandosi però dietro una grande coalizione di forze per cui praticamente tutta l'Europa meno
La Francia e la Germania quindi cuore dell'Europa politica diciamo
E qualche altro piccolo satellite della Francia e Germania che non contavano niente il grosso della Europa il passato dalla parte isterismi che ora io penso che questa questo ricordo abbia sia stato decisivo nella scelta dei francesi di non opporsi come siano posti nel due mila tre perché oggi come oggi avrebbero in questo modo avrebbero provocato una scissione o comunque un rischio di scissione molto più forte di quello che era nel due mila tre perché dominata in fondo si tratta di una guerra in Iraq Golfo lontana in una guerra
Quindi sarebbe stato molto più complicato e poi avrebbero perso il il ruolo perché sostanzialmente del due mila tre quello che è successo e che il progetto europeo che era all'epoca molto più avanzato di quanto sia adesso
O comunque di quanto era quattro cinque anni fa
è stato praticamente azzerata
E io penso nelle analisi che ho fatto che ha presentato
Penso che una delle ragioni della guerra nel due mila tre sia stata precisamente queste di frenare dis
In qualche modo tagliare le gambe
Alla all'ipotesi di quella che si chiamava all'epoca pilastro europeo della NATO c'è un po'alla prima ipotesi ancora una volta lanciata dei francesi quella quota tra l'altro in collaborazione con il Regno Unito di creare un esercito europeo
Poi siccome non si può dire che è un esercito europeo è alternativo al agli Stati Uniti allora si parlava di pilastro europeo della sappiamo benissimo degli Stati Uniti non apprezzavano per niente
Queste ipotesi e e sicuramente indipendentemente da quelle che erano le intenzioni negli Stati Uniti sicuramente la guerra nel due mila tre ha messo fine per almeno
Una quindicina d'anni
Tutti ogni discorso sulla politica di di difesa europea
Oggi se la Francia avesse adottato quella postura probabilmente avrebbe avuto anche degli altri alleati tra i vari paesi più tendenzialmente pro russi in in Europa tra cui l'Italia d'altra parte però avrebbe provocato una spaccatura del dell'Europa che ci sono altri paesi europei che sono fortemente impegnati sul fronte antirussa
E che fanno un po'da megafono della campagna
Americana
Che non avrebbero mai accettato una postura diversi e d'altra parte mi sembra che questa discussione si è stata riaperta non più tardi di oggi con l'intervento con gli Erie mi sembra dell'intervento del presidente polacco
Al Parlamento ucraino che ha partitamente attaccato ma con perché mai suggerisce di trovare una soluzione negoziale mentre Duda d'accordo con gli ucraini sta sostenendo una tesi che si fanno in sembra l'abbastanza strana
Di cacciare definitivamente russi dal dal dal tre strana strana non nel senso che non sarebbe giusto farlo strana nel senso che non non la vedo molto possibile
Quindi diciamo che la situazione oggi per l'euro appare particolarmente Francia
Stiamo siamo in una fase di transizione naturalmente per cui non credo che questo tipo di condizione di accodamento agli Stati Uniti possa durare molto a lungo Nun comunque in queste forme certo è che l'allargamento della NATO è fatto estremamente importante che cambia gli equilibri anche all'interno dell'Europa sono due Paesi del appena che aderiscono scelgono di aderire alla NATO questo obiettivamente non rafforza le posizioni siamo indipendentiste anche se diciamo autonomisti di
Professore grazie
Siamo qui per ringraziare
Il professore Graziano che ci è in collegamento da Parigi e che ci ha aperto un po'uno scenario storico geopolitico molto interessante
So che purtroppo come diceva prima non potrà esserci per il secondo giro
Quindi se lei ritiene concludiamo così o vuol ricordare qualcos'altro
Magari in prova dei referendum e la posizione invece un po'più aderente dei della popolazione europea adesso alla difesa del diritto europeo in qualche modo anche se il materiale
Ma io non so ma su questo sono abbastanza cauto nel senso che la posizione degli europei della popolazione europea dipende molto
Da quali saranno le privazioni a cui questa popolazione sarà sottoposta nei prossimi mesi secondo me più saliranno i prezzi più sarà difficile riscaldarsi in previsione dell'inverno e più la popolazione europea si sentirà pacifista semplicemente perché vuole avere di nuovo
Privilegi di prima Elgasi prima
Quindi dovremo io su questo sospendono il giudizio ormai non ce l'ha il passo in avanti bene la ringraziamo molto a buon lavoro
Grazie mille scusate ancora di Provenza arrivederci bene allora adesso
Passiamo dall'altra parte del cielo dal benvenuto al Loredana Teodorescu che è con noi in presenza oggi
Loredana Teodorescu e responsabile degli Affari europei e internazionali dell'Istituto Sturzo di Roma
E anche presidente bella guai a essa la AVM mentre nascevano la settimi Henze che in Security
La mediazione femminile e i ruoli apicali femminili sono un po'non novità ha perso sia in Europa che internazionalmente quindi forse si aprono dei nuovi orizzonti si aprono per la nuova possibilità cosa ci può dire
Questo ce lo auguriamo sicuramente io vorrei ringraziare l'AFIS per la sensibilità anche dimostra sempre per questi temi ovviamente voi coordinatori dei gruppi e la viceministra degli esteri qui qui presente che voglio iniziare realtà parlando di Europa
In Europa che nasce come Progetto di pace
E ricordare un po'le parole della dichiarazione di Schuman anche inizia parlando di pace
E ci dice che la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi e riconosce il contributo che l'Europa può dare nel mantenere queste relazioni pacifiche
E la dichiarazione che dà vita ad un progetto unico genuino come quello dell'unione europea che ci ha garantito settant'anni di pace
I valori la pace sono rimasti al centro dell'Europa ma abbiamo un po'forse cominciato a darlo per scontato tanto che i cittadini negli ultimi anni si sono chiesti tante volte i quali sia il significato del Progetto europeo oggi
Come quasi a dire che la pace non sia abbastanza e poi e poi è arrivata la guerra in Ucraina che ci ha aperto gli occhi e naturalmente ci impone delle riflessioni sul ruolo dell'Europa
Sul ruolo che l'Europa può e deve giocare oggi
Siamo in una fase di di cambiamento importante siamo consapevoli della necessità di fare questo salto di qualità con coraggio con ambizioni è allora importante ripartire da lì dall'Unione Europea come comunità di valori e dall'Unione Europea con questo ruolo importante di avamposto proprio Dellai di promotrice della pace
Se torno alle parole di Schumann e quindi per la pace abbiamo bisogno di sforzi creativi quindi di idee nuove non posso non pensare alle donne
Perché se vogliamo arrivare all'innovazione alla creatività a nuove idee è chiaro che abbiamo bisogno di uno scambio di prospettive di visioni di inclusione di diversità
E in questo senso non posso che pensare alle donne come agenti di cambiamento
Perché lo sappiamo una significativa partecipazione delle donne
Nella vita pubblica in politica nelle istituzioni è di fatto un catalizzatore di un cambiamento trasformati Ivo di cui abbiamo bisogno all'interno delle nostre società
Quindi penso che di fronte alle sfide globali come quelle di oggi la pandemia la sicurezza climatica la sicurezza alimentare
Le emigrazioni forzate ma anche il ritorno di un conflitto tradizionale tutto questo si impone in qualche modo di pensare non solo alle donne
Come vittime in qualche modo perché sappiamo che vengono colpite in maniera specifiche sproporzionata da queste sfide ma anche ci impone di ripensare un po'ruolo che le donne possano giocare in questo in questa in in questo Panorama
è chiaro che di fronte a sfide di questa portata abbiamo bisogno di idee nuove e quindi chiede penso che da questo scambio includendo le donne sia possibile è un po'oltrepassare quel business as usual e cominciare a pensare ad un paradigma diverso un modo diverso di fare le relazioni internazionali includendo un approccio di genere e con la partecipazione delle donne
Se penso alla pace quindi quello di cui mi mi chiedevi la pace la sicurezza qui il contributo delle donne particolare e specifico lo sappiamo della ricerca lo sappiamo dalla letteratura scientifica
Quando le donne sono coinvolte nei negoziati di pace nella mediazione ne nei processi che poi portano portano gli accordi finali questi accordi hanno sono più sostenibile nel tempo e hanno quindi
E più probabilità sia di essere raggiunti che poi di essere duraturi e addirittura abbiamo delle percentuali negli ultimi venti anni si tratta del trentacinque per cento di probabilità in più cioè un accordo duri più di quindici anni
Abbiamo quindi prove alla mano del fatto che la partecipazione delle donne sia importante
Perché naturalmente porta l'expertise delle donne al tavolo
Ci aiuta a guardare anche alla sicurezza umana quindi ad avere uno sguardo più ampio sul tema della sicurezza pensiamo anche al fatto che le donne possano e se stessi essere degli agenti dei delle role model quindi in qualche modo cominciare a promuovere un cambiamento all'interno di società che possono essere magari ancora patriarcali e poi hanno l'accesso ad una fetta di popolazione più ampia anche questo aiuta
Perché poi si riflette negli accordi finali
Quindi non si tratta solo di un'equa rappresentanza di una partecipazione di democrazia se vogliamo ma si tratta di un beneficio che per tutta per tutta la società non è solo una questione di donne
E nel tempo la consapevolezza è aumentata abbiamo anche gli strumenti giuridici per esempio la risoluzione tredici venticinque delle Nazioni Unite del Duemila
Che riconoscono appunto questo ruolo delle donne non solo come vittime ma come agenti agenti di cambiamento eppure se guardiamo i numeri oggi abbiamo ancora il tredici per cento di donne negoziatrice
Il sei per cento di donne mediatrici
E il sei per cento di donne che firmano accordi di pace è chiaro che i numeri sono bassissimi
E questo si riflette un po'a se estendiamo lo sguardo agli altri settori quelli se guardiamo a tutti i livelli decisionali se guardiamo alla politica se guardiamo alle istituzioni basti pensare che in Europa
Si calcola anche ci vorranno ancora sessant'anni per raggiungere una piana parità è chiaro che c'è un potenziale pazzesco di talenti e di competenze inespresse di cui ci stiamo sostanzialmente privando
O tutto sommato l'Europa forse quella che invece a livello femminile sta comprimendo esatto è meglio esatto quello volevo dire che diciamo se guardiamo all'Europa a ci sono dei segnali di cambiamento importanti
Penso alla fondere Laiana favore la commissione la commissione dell'altro più bilanciata in termini di genere che abbiamo avuto finora
Penso a Roberta Mazzola Presidente del Parlamento europeo l'abbiamo visto con dei modi un linguaggio diciamo un'empatia
Molto molto particolare ma realtà anche all'interno dei Paesi europei quindi penso a Paesi nordici abbiamo in Estonia abbiamo due donne al vertice in Finlandia abbiamo la più giovane premier adesso
In realtà anche la prima la la Premier francese abbiamo avuto la Merkel dal dal due mila e cinque per tanti anni al comando
Tutto questo è importante un segno importante
Penso che l'Unione europea possa e debba fungere in qualche modo da esempio dà forza trainante in questo senso quindi non solo per la pace ma anche per i valori e per un'uguaglianza che sia sostanziale ma ancora settanta o da fare se guardo all'Ucraina
E oggi le donne sono completamente assenti dai negoziati questo come vi dicevo a sicuramente un impatto anche sull'andamento dei negoziati stessi
Eppure le donne stanno svolgendo un ruolo fondamentale penso che sia importante sì
Riportare le donne al tavolo in modo che gli accordi poi riflettano anche la metà della popolazione
Ma se è importante anche riconoscere il ruolo che queste donne fanno un po'dietro le quinte se vogliamo e abbiamo incontrato sabato proprio quando questi Italia da Mobutu l'onore di incontrare la prima dice ministra degli Esteri Ucraina e lei si raccontava del lavoro pazzesco che stanno facendo sia le tante donne in politica
Perché per esempio le vicepremier RAI non crea in Ucraina ci sono tre donne vicepremier quindi chiaramente stanno facendo un lavoro importante a livello politico ma c'è anche un lavoro di advocacy e proprio di dialogo quindi le donne
Sostanzialmente sono molto importanti anche nella prevenzione del conflitto perché sono le donne che tengono un po'insieme la comunità facilitano il dialogo sono sempre la prima chi è alle prime a chiederlo il cessate il fuoco e e tutto questo penso che vada riconosciuto in questo senso vista anche la la presenziare la viceministra ci tengo a ricordare quello che è un progetto molto importante che l'Italia porta avanti proprio per riconoscere il ruolo delle donne che ha il network delle donne mediatici del Mediterraneo
Questa è un'iniziativa che è stata lanciata nel due mila i diciassette ed è portata avanti poi Dawa Easy Italy e dallo yaoi Istituto affari internazionali e l'idea è riconoscere che Laila reggere mediterraneo è una regione strategica
Per l'Italia e per l'Europa ma allo stesso tempo riconoscere il ruolo che le donne giocano sia laddove i conflitti sono presenti e sia laddove invece è importante prevenire questi conflitti
Quindi per concludere direi che da una parte diciamo la situazione attuale
CD spinge sicuramente a riflettere sul ruolo che l'Europa può giocare ed è chiaro che bisogna riaffermare il ruolo dell'Europa come avamposto come promotrice della pace ha dall'altra penso che sia importante anche riportare le donne al centro e quindi anche la leadership la leadership femminile perché soltanto in questo modo possiamo davvero ambire a delle società pacifiche inclusive e sostenibili
Allora grazie Loredana Teodorescu e proprio per sottolineare è quello che stava dicendo che le donne fanno la differenza noi abbiamo la nostra viceministra
Seduta qui con noi dall'inizio dei lavori e questo è un segno proprio di marcare la differenza di cui le siamo grati
Proseguirei dando il benvenuto a Franco Vaccari
Che spero Hossien linea verso a cui fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace
A cui vorrei chiedere appunto il contributo su o se può aiutarci a capire vedere le cose in modo diverso relativamente alla sua esperienza di analisi della anche proprio del significato
Poi psicologico delle parole
Quali Conflitto crisi e guerra
Ma non so se adesso linea ci sente
L'uccisione mi sono mi sentite ecco un po'più forte la sentiamo
Io ci sono i sentieri venuto prego ecco
Bene grazie buongiorno ognuna tutti grazie per l'invito saluto particolarmente anche affettuoso la viceministra Marina Sereni
Che appunto come ricordava lei cita appunti perché prevede e invece noi ci colleghiamo soltanto daremo mi dispiace ma non era possibile
Ma la cancelleria le parole di Loredana Teodorescu perché esperienza di rondine vediamo che negli ultimi dieci anni
Le giovani donne che partecipano alla candidatura per far chi farà il programma di rondine la World House dove convivono per due anni copie i nemici
La richiesta delle donne è praticamente il doppio di quella degli uomini
Dimostrando così un'immediata però segnale di disponibilità a spendersi per i temi della pace ed è l'incontro con le differenze
Non solo ma vorrei aggiungere che la presenza maggioranza femminile all'ordine ha aperto nuovi spazi per quella che veniva ricordata la creatività necessaria che citando un padre dell'Europa quindi porto volentieri pongo qualche il cosa considerazione qua la prima
è quella sulla parola pace ma perché confesso che ho un po'di allergia alla parola
Ripeto spesso lo slogan mettere abbiamo messo la parola pace nel titolo della nostra organizzazione per non essere costretti a ripeterla tutti i giorni per come le parole
Più delicate importanti della nostra vita siede ripetiamo troppo spesso o si svuotano di significato si caricano di retorica
A me per ricordare un adagio ordini monsignor Tonino Bello riprese da papa Francesco che per diventare un poco scultori pace bisogna perdere la propria tranquillità
Mi pare che invece per le istituzioni europee le sono nate dall'odore del sangue e della guerra negli ultimi tempi sono andate avanti si sono mantenute con poco sudore direi
Quindi anche il tema nella volontà di pace che noi perché stiamo e sondaggi testano vorrei un po'graffiato da qui tra noi nel nostro dibattito perché temo che a volte dietro questa volontà di pace ci sia la paura di perdere una serie di privilegi e quindi di conservare una tranquillità settica rispetto a quello che succede nel mondo
Mi pare che l'esperienza di rondine questa se abbiamo un futuro perché ci saranno dei giovani che si mettono in gioco
A rovine lavoriamo da venticinque anni sulla falsa terribile immagine del nemico
E vediamo che quando i nemici o quelli che la storia ha condannato per essere tali perché sono la la raccolta del fallimento dei padri questi giovani in ogni caso la guerra in cui lavoriamo
Questi inganno
E ciò che Stefana le persone se tra i popoli separate in azione
Qui mi sarei una graffiata
Ci faccia capire bene questo concetto della costruzione del nemico perché probabilmente e centrale
Ma guardi io credo che dobbiamo avere un'idea molto realistica della persona umana e della nostra condizione
Per cui portiamo con noi dramma portiere essere costruttori di pace oppure poter scivolare anche senza rendercene conto nell'aggressività nella violenza questo è a disposizione di ciascuno di noi ogni giorno in ogni relazione
Cosa si può fare io per ora alleggerire le relazioni e renderle più Flou idee più cioè per aprirci un po'all'altro
Ma intanto la consapevolezza che siamo tutti portatori sani di nemico come alcune malattie biologiche che quando ci incontriamo a volte ce ne rendiamo conto è chiaramente ameni
Uniche ameni Renica di ciascuno di noi e poi vorrei fare invece un'altra l'altra all'idea che oggi abbiamo che l'Europa sta ritrovando la sua vita unità perché c'è questa maledetta guerra in Ucraina
Direi che l'esperienza di tutti non c'è bisogna essere grandi studiosi per capire L'Unità che si ritrova quando c'è una minaccia esterna
è un'unità che tende naturalmente a costruire un nemico allampanato i rapporti ritengo che invece dobbiamo mantenere con tutti gli sforzi le relazioni anche quando c'è la guerra
Soprattutto in quell'odiato cosa consiglierebbe
Ma io intanto per esempio a voi manteniamo i rapporti con gli ucraini con i russi perché specialmente i giovani russi giovane ucraini sono quelli che poi costruiranno il post guerra
Quando le leadership che hanno condotto a questo massacro abbandonerà nel campo qualcun altro come sempre abbiamo visto prenderà in mano le redini
Di questa di questi veleni che dureranno per decenni e forse ancora a secco
Qui tenere le relazioni mantenere le relazioni e e io insisto partire da giovani
Perché i giovani hanno la possibilità di mettere ieri don Benzi mi unisco alla voce di Loredana Teodorescu perché hanno una marcia in più rispetto alle possibilità che gli adulti hanno
Tutti gli adulti nel mondo sono convinti sostanzialmente che la guerra c'è sempre stata e sempre ci sarà da che mondo è mondo c'è la guerra
Allora con questa convinzione non si va da nessuna parte perché vuol dire che diamo la possibilità che la guerra ci sia invece dobbiamo pensare realisticamente che la violenza non la potremo mai togliere dal cuore dell'uomo ma dalla violenza alla guerra ce ne corre
Allora sentiamo la possibilità che la guerra non sia più possibile cominciamo a ragionare con un partner nuovo che è un parametro sostanzialmente inclusivo
Ci si dà alla domanda del come facciamo a convivere tutti insieme in questo pianeta
La domanda delle domande lei come risponderebbe
Ma intanto essendone le relazioni che costruisco la possibilità che l'altro differente da me esista come me
Eh già
Il problema delle istituzioni non è delle istituzioni ma ebbe anche nelle istituzioni ma dei cittadini che devono dialogare in maniera permanente con le istituzioni perché queste evolvano e crescano
Siamo tornati qualche settimana fa da Sarajevo dove vediamo che la situazione sta degenerando progressivamente
Perché gli accordi di Dayton non sono è punto il traguardo di un arrivo
Ma sono un passo molto importante per fermare una guerra a cui dovevano e devono urgentemente arrivare altri passi per progredire in una pace che non sia banale semplice equivoca tranquillità
Nemmeno io la ringrazio moltissimo per questo contributo originale un po'graffiante come diceva lei
Le chiedo di rimanere con noi per il prossimo giro
Introduco Filippo salone responsabile delle relazioni esterne della Fondazione per l'Italia e coordinatore del gruppo di lavoro del piazzisti relativamente al gol sedici
Che ruolo ha la politica la governance multilaterale in questo momento relativamente alla possibile costruzione di un processo di pace
Allora grazie a tutti graziata scrisse questo evento importante
E ti rispondo volentieri con due suggestioni che che sono state anche facilitati dall'interventini precedenti non ultimo quello di di Franco Vaccari e la prima suggestione che essendo poi in questa spazio veramente significativa emblematico del sole il libro
è quella legata al quaderno che noi abbiamo pubblicato circa un anno fa il ventiquattro aprile proprio in occasione della giornata della del multilateralismo e della diplomazia riuscendo a fare a connettere la dimensione quella più e confessionale dell'enciclica del pontefice fratelli tutti
E a quella più laica delle obiettivo sedici dell'agenda e due mila e trenta quindi l'avete già citato Donato Speroni l'ha citato proprio quello di pace istituzioni solide Società inclusive
All'inizio sembrava un pochino pretestuoso invece devo dire che poi i questa pubblicazione è riuscita ad avere una sua dimensione e molto interessante anche ci sono stati degli ultimi degli ultimi riscontri si è sviluppato un dibattito durante tutto l'anno fino ovviamente alla drammatica situazione in Krajina anche l'arresto quanto mai attuale quasi visionario
E e questa diciamo una prima suggestione la seconda suggestione e che noi proprio come diceva Franco Vaccari non dobbiamo sottovalutare quella che è una struttura narrativa proprio come se fosse un libro
Molto consolidata rispetto all'umanità che siano donne che siano uomini e della struttura narrativa e che da una parte pone in essere la dimensione l'afflato
Verso il bene comune ma dall'altra parte pone in essere invece l'attenzione delle crisi l'attenzione dei conflitti la tensione di situazioni che ovviamente come diceva Vaccari
E a volte identifica un nemico nell'altro e non semplicemente una persona diversa da includere ad ascoltare allora rispetto a questa struttura narrativa unica noi abbiamo due finali di questo libro di questo ipotetico libro il primo finale il cupio dissolvi cioè la guerra e dobbiamo dire che anche lì che non dobbiamo dare per scontata l'impossibilità che questo finale del cupio
Di soldi si possa realizzare perché a me
In Europa si è già realizzato nei secoli scorsi
In occasione sia delle due guerre mondiali del Novecento che è stato un secolo buio di tutta totalitarismo e di guerre ma anche nei secoli scorsi basti pensare a von Clausewitz cioè che era il cancelliere del del regno asburgico lui diceva la alla guerra non è altro che la politica e lo sviluppo e la polizia con altri mezzi quindi dava una dialettica fisiologica naturale a quella che era la politica in relazione alla guerra allora io penso che per noi capovolgere
Questo assioma andare invece al finale al secondo finale di questo ipotetico libro che noi ci dobbiamo auspicare che il finale invece del multilateralismo della diplomazia della via possibile la pace dobbiamo innanzitutto capovolgere questo assioma
La guerra non è la continuazione della politica con altri mezzi la guerra nel fallimento della politica laddove c'è la guerra fallisce la politica
E e questo lo dobbiamo imparare perché ancora oggi ci sono circa trenta focolai di guerra devo dire però io voglio parla voglio guardare al bicchiere mezzo pieno voglio guardare
A a uno scenario ottimista lo scenario ottimista che noi in Occidente
Con l'ONU nel mille novecentoquarantasette e poi con la costruzione dell'Europa ci siamo dati una missione questa visione deve essere assolta quale questa missione la missione che tramite l'infaticabile ricorso al negoziato proprio per citare il Pontefice
Dobbiamo costruire infrastrutture esistono strutture che sono funzionali e processi di pace
L'abbiamo fatto con l'ONU che alcuni dicono che sia ancora efficace vero la capacità di intervento dell'ONU ancora da migliorare però sicuramente c'è una possibilità di convergenza Enza dall'onda dimostrata l'assemblea straordinaria che pochi giorni dopo la guerra si è riunita
E ha censurato quindi è riuscita a fare nella stragrande maggioranza questo dato storico dei componenti una risoluzione contrario a questo intervento bellico
In Ucraina
E e questa è la prima infrastruttura ripeto con contanti possibilità poi di aggiustamenti di miglioramenti la seconda infrastruttura e l'Europa è stato ho citato un un padre fondatore dell'Europa io voglio citare l'altro padre fondatore diciamo né diciamo né diceva che costruire l'Europa significa costruire la pace
Questo concetto non potrebbe essere espresse in maniera migliore delle tante dimensioni che noi con cui noi abbiamo guardato all'Europa in questi anni dimensione economica dimensione geopolitica dimensione a ad oggi anche energetica
Noi dobbiamo dimenticare che la dimensione prevalente la pietra angolare e quello dell'Europa come costruzione di pace
Come costruzione politica in grado di sviluppare processi e infrastrutture di pace
Bene grazie in consiglio per ma guarda allora io ho riprendo anche lì il primo intervento di recente intervento di Franco Vaccari Luís
Diceva è vero che l'Europa si è riunita ha ritrovato questo unità in un fattore di crisi contingente che che già una cosa fisiologica perché poi durante la crisi
Si trovano le soluzioni però io devo dire ad esempio se noi vogliamo menzionare la conferenza per il futuro dell'Europa che veramente uno sviluppo di grande mobilitazione democratica questa qua realtà era stata già lanciata prima
Dello scoppio della del conflitto Ucraino e devo dire che quella lì è un sentiero un sentiero perché unisce un'infrastruttura politica di servizio come quella della conferenza che ha mobilitato tante organizzazioni la società civile
A delle a a una mobilitazione di persone soprattutto di giovani
Che hanno raccolto questa disponibilità di infrastruttura e hanno riversato la loro partecipazione democratica all'interno di questo tipo di iniziativa quindi questa è la via come diceva anche Franco mobilitare i giovani perché giovani sono convinto che saranno coloro che poi prenderanno il testimone della nuova pace in Europa e e grazie al multilateralismo in cui l'Europa è sempre più centrale
Anche nel relazioni internazionali nell'intero scenario globale un unico l'ultimo passaggio appunto rispetto alla conferenza dell'Europa volevo ricordare poi il grande lavoro fatto da David Sassoli rispetto a questa iniziativa
E come per come persona che è stato anche prima di altri capace di intercettare la possibile crisi e dare una soluzione è un messaggio di pace
Allora intanto grazie Filippo Sanfilippo il salone donò il benvenuto
Alla altra nostra ospite Silvia stili della associazione delle Hawaii associazione delle organizzazioni italiane in cooperazione questi sedentarietà
Coordinatrice anche del col sedici
Il volevo chiedere abbiamo parlato delle donne che hanno un ruolo in questo momento
Nella guerra
Anche ruoli apicali finalmente ma sulle dame ricade molto del dolore per la guerra ma il terzo settore neanche Paolini il testimone viene presa dai giovani nel terzo settore
Che e cruciale per la pace leggere la realtà e forse può abbattere dei muri cosa ci può dire in merito
Buongiorno cui sentiti Inter spero il silenzio Winner molto sui cioè perfetto buongiorno grazie a allarga esiste anche al Salone del libro e a tutti e tutti i presenti
Sì io proverò anche a rispondere alle quattro domande chiedono a sostenere affidato ognuno di noi all'inizio
Su cui Giovanni su giovani dico che abbiamo qualche difficoltà d'Europa e anche nel nostro Paese a rispondere al loro protagonismo alla loro con tanto di protagonismo che è stata riscritta anche nella nell'intervento che mi ha preceduto
Perché di fronte alla alla disponibilità anche per le organizzazioni non governative
Ad averli come volontari a ad impegnarvi a portarli all'esterno da qualche tempo dal tempo della pandemia per esempio in Italia abbiamo qualche difficoltà a far coppia con blocco
Dell'invio dei volontari molti paesi dell'est europeo quindi questo come dire non aiuta il protagonismo dei giovani lo dico perché condividiamo che coraggio ministra questa difficoltà agli obiettivi superarla
Dico che i giovani si trovano di fronte a un quarto mondiale che quello dove ci troviamo nuovi che dice bene Franco Vaccari per rispondere alla convivenza pacifica bisogna rispondere con la volontà di relazioni e dialogo a tutti i livelli
Io dico che bisogna rispondere anche con le centralità dello sviluppo finché la giustizia sociale è vero abbiamo credo più di trenta conflitti
Nel nostro nel mondo dico più di trenta perché in ogni Paese poi ci sono sul palco purtroppo e che riguardano ormai quasi tutti i continenti visti l'abbiamo applicata questi conflitti sono rigide e sono conseguenze di povertà pandemia migrazione
Di tutt'e diciamo quelle disfunzioni e sviluppo legato che non aiutano la democrazia e la pace che gli obiettivi del l'acciaccato in titoli ci richiamava indicarci più ricchi e potenti al mondo che tengono appunto Sassari volte superiore al patrimonio totale del quaranta per cento più povere
Nel due mila venti proprio mentre la pandemica centosessanta decisivo di persone feriti sono finite del girone infernale di tre virgola uno miliardi poveri il sessanta per cento dei Paesi a basso reddito Enzo Fiorenza sul merito proprio Chirac non riesce a rispondere a una situazione debitoria pregressa qui finisce in un'altra situazione al vittoria
In tutto questo è vero le donne emergono per il loro fare emergono per il loro rispondere l'abbiamo visto che la Società della cura globale mondiale
Durante la pandemia emergono suppliche ai mariti e agli uomini che sono combattere emergono della curati da appunto modelli Frangilli cui e nel resto del mondo e in tutto il mondo ma le donne sono quelle che stanno subendo anche in Europa
Mi più le conseguenze delle crisi e nel mondo dei conflitti
Una perché sono soggette alla violenza del conflitto lo stiamo vedendo anche i nuclei in secondo luogo perché si fanno carico delle fragilità di chi è vittima deve far venire delle crisi ed i conflitti il multilateralismo in tutto questo come dire da ovviamente nelle agenzie delle Nazioni Unite come ricordava Raoul Caruso la risposta immediata e non le organizzazioni non governative siamo a fianco
Delle
Agenzie multilaterali ma le agenzie multilaterali sono anche scalpore ruoli sul programma ci ricorda
Che la crisi del grano provocata dalla guerra capelli russa non accanto ce lo dice anche la farò la ricaduta
Sopra i paesi europei gli altre sono le ricadute sulla nostra economia la soprattutto il Libardo laicamente la in Etiopia la interpreta il Sud Sudan in questi Paesi in Libano uscito in questo fine settimana articolo diffuso dalla dai media internazionali ormai dalla prossima settimana forse non c'è più gravi per poter fare il prodotto base del cibo la dieta mediterranea allora quindi multilateralismo ce lo ricordiamo quando c'è su molti internazionalismo sosteniamo anche il nostro Paese che lo sostiene per fortuna
Però ritirate realismo per funzionare a livello anche umanitario ma anche a livello dico ha bisogno di un forte Filattiera cioè di una politica che sia fattiva ed effettivi banner rifare difendere il ruolo del Parlamento
Del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di tutti i suoi strumenti politici e operativi che mettano al centro il tema della pace posto tutto questo è evidente che l'Europa oggi ha un ruolo importante
Ha un ruolo determinante evidente che vediamo di più no la questione della diplomazia
Sulla crisi russo cretina ha un ruolo determinante per contrastare la parte forte più militarizzata o più economicamente pesante per gli interessi di USA Russia vicina male quale deve essere fortemente convinta e per essere fortemente convinta deve fare un po'i conti anche a casa sua
Perché è vero che noi diciamo democrazia valori forti della democrazia in Europa però ricordiamo che noi abbiamo l'Europa dei comuni epici diffidati
In Ungheria e anche nell'accogliente verso i livelli Polonia abbiamo nani DKK che vende un restringimento dei diritti civili in questi Paesi citati e non solo
In questa democrazia incomplete in qualche modo questa democrazia che non hanno come dire il proprio i parametri dell'Italia della Francia della Spagna
E abbiamo anche una un fa una colpa profonda
Che rischia di essere pericolosa per il dialogo con la resta e che ebbe era l'unica soluzione Quinziato
La colpa è anche gli altri Parenzo Vaccari la colpa perdono dentro cioè di quando non abbiamo costruito
L'accesso ai Paesi dell'ex Jugoslavia che fossero un accesso
Facilitatore parliamo raggi per l'Ucraina per chi non ne abbiamo parlato allora questa è la democrazia e sono venir fuori
Non sono completamente democrazia una città americana carissima dove ho vissuto durante la guerra che ha mostarda dire ancora il conflitto civile
Marcare c'ha parlato di Sarajevo i giovani dei Balcani scappano non c'è più una generazione come dire stabile in questa realtà vado vado a chiudere sulle riflessioni
Questa Europa quindi si deve rafforzarsi propri valori e per rafforzare diciamo quali sono i principi su cui muoversi siamo proprio sicuri vado a chiudere
Che l'impegno per l'armamento è è rafforzare in un esercito europeo
Sia la priorità siamo ostili sicuri che mentre l'Italia arranca
Allora dar settanta per cento
Del rapporto aiuto pubblico presieduto e al reddito nazionale lordo noi si debba essere oggi assestati del proprio Baggio dall'uno virgola ventidue argento
Per gli armamenti andando verso il due mila trentotto al due per cento e così siamo sicuri che l'Europa non debba investire più nel proprio aiuto pubblico allo sviluppo
Ecco io questo lasso diciamo come riflessione a tutti noi
Ai giovani che votiamo coinvolti diciamo un buon esempio
Grazie di questa preziosa riflessione e grazie anche alla sua c'è asciuttezza essenzialità di esposizione siamo quasi in orario per cui ci possiamo permettere proprio una battuta secca se rifare il giro come lo abbiamo fatto Raoul Caruso proprio una frase una battuta
Per concludere dare una così un incipit muoviamoci sempre su questa Alberto della motivazione verso i giovani e poi verso tutti noi
Grazie io penso che i giovani si truccano altri adulti perché i giovani va oppure University mai purtroppo aggiunti altri tagli criminologa si è fatto così fisso
Mitico eccetera eccetera sfilò di Generazione Europa federale Sacco in funzione che non accada anche tra i costi giovedì civili dell'est cittadini appunto costruisce dei ragazzi dei Balcani
Cioè barca decubito ragazzi lui quello che lo garantire lo Security gruppo scudetto anche il Primo Maggio
Ripetitivo tutti le grandi con i loro coetanei ancorché scisso questore Coppo ma anche a noi di avere
Paolo vita così poco ragazzi ingenti risparmi per esempio con un'intensità suo Ciocco citarle in questo senso accogliendo anche studenti che pure o al CIPE
Ecco grazie allora darei la parola Loredana Teodorescu se vuole fare una battuta
Sì per me diciamo che le concetto principale ripartire dall'Europa e ripartire dalle donne quindi ripartire dall'Europa vuol dire che siamo in una fase importante di riflessione le crisi che si sono succedute e ora il confitto in Ucraina si impongono di fare quel salto di qualità che da tanto tempo auspichiamo questo vuol dire che abbiamo compito né di coraggio e di ambizione di una leadership che sia in grado di guidare il processo e e le donne che abbiamo adesso
Alla guida dei Wiener UPEA mi fanno bene sperare abbiamo bisogno della mobilitazione dei cittadini è vero e delle nuove generazioni e poi di partire dalle donne per avere uno scambio ottici Fassari chine che ci possa portare ad idee nuove
E quindi con il tempo però per ripensare il modo in cui facciamo politicamente facciamo le relazioni internazionali
Grazie
A questo punto darei la parola
Bancari
Per una battuta veloce
Così poi abbiamo
Porgo consigli o sulla variante al principio di von Clausewitz quindi e ti doti condivido condivido con il corpo di una veranda
Testimonianza di un giovane di rondine nella lotta civile la la guerra civile in Uefa per la Colombia
E costruita all'ordine il gruppo di prassi degli ospiti italiani che facevano un po'gli snob sulla politica
E facendo velatura un po'qualunquisti tre sulle istituzioni e la politica ha avuto l'ardire di guardare resistito previa una parolaccia villa dica come riparo insomma questo giovane guarda che se noi siamo l'ammenda perché la politica ha fallito
Riguardo alla questione quindi d'accordo grazie Filippo e se vogliamo conquistare giovani ed istituzioni dobbiamo imitare un po'Liliana Segre che ha acchiappato la Germania se rapportato al Memoriale della Shoah
Hanno pure criticato questa scelta ma presto ci vogliono novantaduenne per insegnarci un po'di freschezza
Grazie
L'ultima battuta un'altra battuta anche a Filippo il salone
Guarda in in estrema sintesi io mi permetto gravanti Aletti Cassana ci mancherebbe con con Silvia stili mia collega in ascrisse peraltro dico liberiamoci un pochino da questo senso di colpa note all'Europa perenne senso di colpa
Allora la prima la prima missione veramente quell'essenziale adesso è tramite la esercizio gentile sinuoso della diplomazia
Di mettere fine al conflitto in Ucraina quindi questo è il primo obiettivo secondo obiettivo e con ripartiamo poi da una fasatura dei meccanismi di Governance abbiamo citato qui dell'ONU ma anche quelli
Dell'Europa sono pro riemerse tre poco proposte concrete dalla Conferenza per il futuro l'Europa a riguardo
Al superamento del padre il potere di veto sulla politica estera da parte degli stati membri la riforma dei sistemi di rappresentanza democratica attraverso il ruolo del parlamento europeo vedere sia in diretta della commissione del presidente la Commissione europea
E quindi andiamo su queste tre cose e vedremo che sapremo ecco costruire un'Europa ancora più rappresentativa ancora più forte ancora più centrale del mondo
Bene l'ultima l'ultima affermazione di sì anzi gli assilli se ancora in linea
Una battuta veloce
Vi sentite sì certa
Ok sia una battuta Cinzia rapportiamo sempre più insomma giro per il mondo portiamo sempre più giovani
D'acqua alla dall'acqua
Facciamo entrare Sempre più giovani e il protagonismo della Puglia
Questa rivolta ai partiti ma rivolto anche nulli perché politica la facciamo anche noi e perché esso troppo estensore tre generazioni sono tattico per i giovani ecco
Bene grazie allora io ringrazio tutti i nostri ospiti di questa mattina e invito averne aggiungerci sul podio alla nostra viceministro
Degli affari superiori in relazioni internazionali Marina Sereni che abbiamo il piacere
E l'onore di avere qui con noi
Bene
Ecco maschera pure io intanto grazie per questo invito grazie per questa bella discussione
Vorrei dire a Franco Vaccari che speravo di vedere qui che ti sei perso un salone del libro bellissimo quindi io ho mi sono svegliata alle cinque Herrera sei qua però tutti sedersi un giro al Salone del libro che valeva la pena
Adesso al al di là di questo vorrei davvero ringraziare l'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile per il lavoro straordinario
Che fa tutto l'anno impreparazione del festival è anche per l'invito a partecipare a questa discussione che è stata ed è molto stimolante molto rilevante tanto più dentro al contesto in cui la facciamo noi ci siamo un po'concentrati dato il tema della pace su cui poi torno sul sulla guerra in Ucraina però ci però veniamo da due anni prima dello scoppio della guerra in Ucraina due anni di pandemia che sono stati un altro choc per la per le relazioni internazionali per le relazioni
Tra aree del mondo diverse quindi stiamo facendo i conti con le conseguenze di Effetti della pandemia del Comité diciannove che continua tra l'altro a mietere vittime
Nel mondo e dall'altro con una guerra figlia dell'aggressione russa alla all'Ucraina che sta succedendo nel cuore dell'Europa e che quindi ci ha costretto a ricordare che la pace non è una non è scontata
Che anche la pace di quei padri fondatori di di questo straordinario progetto di integrazione politica che è stato qui ricordato quella pace non è scontata per sempre
E che richiede invece degli le scelte degli atti concreti
E io considero penso che tra le scelte gli atti concreti che costruiscono la pace che promuovono la pace ci sia la cooperazione internazionale allo sviluppo
Lo dico perché pro-tempore faccio questo all'interno del ministero degli esteri o la delega alla Cooperazione allo sviluppo ma lo dico anche perché
Oltre alle considerazioni che ho ascoltato molto convincenti su sul ruolo della politica della diplomazia
Per promuovere non l'assenza di violenza o di conflitto che è impossibile ma la soluzione negoziata del conflitto la soluzione
Delle controversie
Uno degli strumenti della politica e della diplomazia dovrebbe essere sempre di più la cooperazione allo sviluppo quando c'è cooperazione non c'è la guerra quando si collabora e più difficile farsi la guerra quando sia interdipendenti si lavora insieme eccetera allora
Nel corso degli anni dei decenni la cooperazione italiana è stata sempre molto presente nelle aree di crisi e di conflitto e a proposito di nazioni unite
Difendo le Nazioni Unite non solo per le cose che ho sentito dire da all'inizio da Donato Speroni ma anche dal primo professore e che ha parlato io non cito i nomi perché sarà sappiate li sbaglio tutti quindi non li posso dire
Però le Nazioni Unite sono indispensabili anche perché senza di loro in alcune aree del mondo non sarebbe possibile nemmeno l'aiuto salva vita
Noi stiamo parlando di un'organizzazione imperfetta che ha bisogno di riforme che ha bisogno di essere cambiata ma senza la quale noi non saremmo in grado di portare nemmeno gli aiuti umanitari più indispensabili in quelle tante aree di conflitto che sono state ricordate a cui dobbiamo aggiungere le aree in cui il cambiamento climatico e disastri naturali lei carestie
Le la violenza intere etnica eccetera producono
Assenza di cibo di alimenti di medicinali qualsiasi bene di prima necessità quindi il ruolo delle Nazioni Unite nella sua imperfetta nella loro imperfezione nella necessità di essere
Diciamo riformato tuttavia è un ruolo fondamentale
Così come è un ruolo fondamentale quello delle organizzazioni e delle società civile su cui poi ritorno perché l'ASL visse e forse a livello nazionale quella che ha questa ambizione di mettere insieme istituzioni Società Civile diversi livelli di istituzioni di società civile quindi
è un'architettura molto interessante molto complicata che dovremmo
Provare a riprodurre anche su altra scala e più difficile ovviamente
Però
Perché dico sono indispensabili organizzazione la società civile perché
Accanto alle Nazioni Unite se devo fare una fotografia in alcune aree del mondo l'Assiria
Lo Yemen all'Afghanistan in Africa la Libia il Corno d'Africa il Sahel l'Africa australe così come in Venezuela o in no in nelle aree di crisi anche quelle più lontane da noi appunto quella venezuelana che a volte dimentichiamo oppure quella dei eroi già
In in Myanmar se non ci fosse
Accanto alle Nazioni Unite la società civile organizzata e molte organizzazioni italiane della società civile organizzata non ci potrebbe essere la cooperazione italiana semplicemente perché la cooperazione italiana la appoggiamo su queste due soggettività il il multilaterale è molto grande molto lontano e poi le organizzazioni della società civile
Molto vicine al al terrena no molto vicine alle comunità locali beneficiari dei dei nostri aiuti
La cooperazione questa Lura alita di soggetti della cooperazione sono indispensabili non solo nelle aree di emergenza e noi non facciamo solo emergenza diceva giustamente Silvia stili
Nel suo primo intervento
Tra le ragioni di conflitti ci sono le diseguaglianze ci sono gli squilibri c'è la mancanza di
Sviluppo o la mancanza di uno sviluppo equo e sostenibile e quindi sufficientemente in grado di distribuire benefici del suo sviluppo l'Agenda venti trenta è la base del lavoro dell'ASI disse ma è anche la base del lavoro del ministero degli Esteri
E della cooperazione internazionale perché gli obiettivi a cui noi tendiamo con la cooperazione allo sviluppo sono esattamente quei diciassette obiettivi molto complesse molto articolati
E però fondamentalmente riassumibili
Nella idea che noi dobbiamo promuovere costruire occasioni di sviluppo sostenibile sotto il profilo sociale quindi inclusive
Inclusivo di partecipazione di tutte di tutte le soggettività eccetera e sostenibile sotto il profilo ambientale
Che cosa succederà a questa architettura con la guerra
In Ucraina io penso che questo sia un tema
Che di fronte alla arricchiamo che l'ASI disse sì sì ci fa a lavorare per lo sviluppo e per la pace non ci dobbiamo interrogare di come cambieranno stanno cambiando in qualche modo i rapporti internazionali e le relazioni internazionali
Con la guerra scatenata dalla Russia nei confronti dell'Ucraina intanto per la dimensione della dell'emergenza umanitaria ci sono oltre sei milioni di persone che dall'Ucraina sono fuggite
Oltre sei milioni di persone e ci sono otto milioni di persone che sono riff sfollati interni che si sono mossi dai loro villaggi e abbocca
Sono andati a rifugiarsi in qualche altro posto dell'Ucraina già solo questa dimensione umanitaria ci dice che siamo di fronte ed è una dimensione umanitaria nel cuore dell'Europa
Nel cuore dell'Europa a proposito di che cosa può fare o non può fare l'Europa
è vero che ci siamo uniti come diceva Franco per
Come dire come reazione ad un'aggressione quindi abbiamo in qualche modo introiettato una buona
Ma un nemico ma è anche vero che ci siamo uniti e per la prima volta nella storia dell'Europa abbiamo affrontato tutti insieme un'emergenza umanitaria
Che sembrava impossibile no questi numeri ci dicono che sembrava impossibile abbiamo adottato per la prima volta la direttiva cinquantacinque del due mila uno sulla protezione umanitaria quindi l'Europa quando vuole o quando è costretta a diciamo così dall'energia dalla situazione so anche dei cambiamenti fa anche dei cambiamenti li abbiamo fatti con il Covi da questo cambiamento nella gestione di un'emergenza migratoria
Di così forte legata a appunto
Una guerra è una novità che noi dobbiamo tenere a mente perché poi ci dovremmo ritornare se è possibile se è stato possibile questa volta forse deve essere possibile sempre che
Riconosciamo la protezione umanitaria per chi fugge dalle guerre
Anche se vengono dall'Afghanistan magari no e non solo dalla o dalla Siria e non solo dall'Ucraina
In di fronte a questa emergenza l'Italia ha fatto la sua parte abbiamo già impegnato molte risorse centodieci milioni di euro come sostegno al bilancio
Del del dell'Ucraina ventisei milioni di euro con le Nazioni Unite con la Croce Rossa internazionale come
Primi interventi umanitari ci apprestiamo a fare un bando per circa dieci milioni per Leo S. C italiana e cioè per far per riconoscere per valorizzare l'impegno per Leo S. C italiana essa fa stanno facendo in Ucraina
E devo dire che l'esperienza sia dell'Afghanistan che dell'Ucraina che stiamo vivendo in questa fase ci fa dire
Che il la il dialogo permanente tra il Governo il ministero l'agenzia per la cooperazione allo sviluppo e le organizzazioni la società civile
è fondamentale per decidere dove destinare le nostre risorse
C'è un problema che riguarda la quantità delle risorse lo accennava la Steel lì e io lo voglio riprendere
Di fronte a questa emergenza umanitaria così forte e noi non possiamo immaginare che spostiamo semplicemente le risorse a nostra disposizione
Verso questa nuova emergenza perché le altre non sono finite
E perché
Le ragioni per una cooperazione allo sviluppo forte dell'Italia nel resto del mondo sono tutte lì l'Africa sta lì abbiamo bisogno di fare delle cose
Anche i luoghi non toccati da conflitti ma toccati appunto dal tre marce in jet piuttosto che dalla
Dalla siccità che avanza appunto a causa del del clima più va ad altri fattori che possono essere diciamo innumerevoli allora la
L'idea di aumentare le risorse che destiniamo alla cooperazione allo sviluppo all'aiuto pubblico allo sviluppo nel bilancio dello Stato eh
Necessaria diciamo così non possiamo farne a meno c'è una campagna delle ONG che ci richiamano al rispetto dell'impegno dello zero sette rispetto al PIL
è un impegno internazionale che va rispettato e allora se Bari spettato bisogna che lo rispettiamo anche gradualmente e cominciamo a muoverci in quella direzione per la cronaca
La nostra spesa dell'anno scorso di aiuto pubblico allo sviluppo allo zero ventotto del PIL quindi abbiamo ancora un pezzo di strada lunga
Per arrivare a quell'impegno dello zero sette che ci siamo
Ci siamo presi
Poi forse dobbiamo anche come dire riassettare le nostre priorità geografiche le nostre priorità settoriali non è questa la sede mi preme però dire una cosa a proposito della rapporto con il resto del mondo
Se lo schema di lettura
Diventa
The West e gangster del resta
Noi alcune sfide globali lo dico per rispondere a una delle domande di Donato Speroni all'inizio noi le sfide globali non le possiamo risolvere
E allora è chiaro che siamo Diversi che ci sono delle democrazie e ci sono delle autarchiche e che c'è un'area grigia anche che alle Nazioni Unite abbiamo visto giustamente luce lo ricordava Filippo riposa
Filippo ce lo ricordava abbiamo visto centoquarantuno Paesi votare una risoluzione che condannava la l'aggressione russa dell'Ucraina ma dobbiamo sapere che ce n'erano anche
Trentotto che si sono astenuti una decina che non hanno partecipato al voto tra quelli ci sono Paesi che stanno subendo
Le conseguenze in termini di insicurezza alimentare della guerra che la Russia ha scatenato contro l'Ucraina
E che forse non se la non se lo possono consentire di votare con noi
O magari
Come dire non danno non non ritengono di dover aderire completamente alla nostra al nostro approccio
Allora che cosa facciamo li spingiamo tutti fuori dal novero delle dei Paesi con cui parliamo questo non è possibile se noi vogliamo risolvere le crisi globali
Dal clima alla povertà al terrorismo alla insomma ai alle grandi questioni della della sicurezza del mondo noi dobbiamo continuare a dialogare con tutti
E anche per questo le Nazioni Unite sono importanti perché nelle Nazioni Unite siedono tutti
Poi è chiaro che abbiamo delle diversità fondamentali delle differenze di sistema e quindi c'è una competizione questa competizione la dobbiamo agire non e in termini di valori in termini di principi noi dobbiamo difendere i nostri principi i nostri valori la rullo loro la democrazia l'obiettivo sedici su cui voi vi siete soffermati e molto interessanti molto importante
Non sempre è tra i più conosciuti ma è molto importante perché il tema della governance il tema di istituzioni forti aperte democratiche verificati a contabili ti
Quel tema Lilli
è insomma è molto più interessante che lo scontro democrazie uno democrazia è molto più interessante perché mette tutti dentro ad uno stesso schema di valutazione del
E fondamentale non a caso in cui ci investiamo molto su quell'obiettivo ci lavoriamo molto forse possiamo anche aumentare il livello di collaborazione con la Svizzera
Visto che abbiamo ospitato per due annualità fila la conferenza sull'obiettivo sedici insieme a e alla libello
Che ha sede a Roma forse possiamo pensare anche delle coste insieme Stone sforando i tempi la
Lei è molto gentile riguarda soltanto alla quarta terza Corte proprio stiano cercando di perché avevo delle cose scritte poi ho scritto sopra per cui non mi posso dire come sto trovando gli appunti
Però ci riuscirò forse
Torno al tema della dell'Ucraina per dire per dire questo anche qui
Le Nazioni Unite sono il primo posto in cui il ministro Di Maio è andato per presentare la nostra idea di piano di pace cioè è evidente
Che ci sono due parti che si debbono severa dialogare ma è anche altrettanto evidente che c'è bisogno di una iniziativa della comunità internazionale e che nella comunità internazionale tutti debbono poter fare la loro parte noi europei perché il conflitto è in Europa
Ma anche altri protagonisti anche tra quelli che non hanno esattamente lo stesso nostro DNA dal punto di vista del sistema politico e del
E dei principi su cui muoversi quindi cooperazione più risorse più diplomazie più iniziativa anche per cambiare le Nazioni Unite e Buffon che forse non tanto buffo ma
Proprio a causa della difficoltà a far passare una un qualsiasi cosa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite perché è scappato diciamo il veto più volte in queste settimane di guerra
Però ENI è è singolare che è iniziata una discussione su una risoluzione che girava da tanto tempo
Voi Esperti lo lo sapete
Sulla limitazione del diritto di veto no che proprio in questa occasione ci si sia risvegliati abbiano detta però
Forse ci possono essere dei temi e delle materie sui quali il Consiglio di sicurezza non si può far paralizzare dal diritto di veto
Perché intanto le Nazioni Unite non sono solo il Consiglio di sicurezza questo è vero masse per tre volte per approvare una cosa sulla crisi in Ucraina sulla guerra in Ucraina si debba andare dal Consiglio di Sicurezza direttamente all'Assemblea
De generale e questo è evidente che è un impiccio non piccolo è è una difficoltà enorme è è una difficoltà enorme della governance
è globale
Noi dobbiamo comunque usare tutti formati possibili
Ci abbiamo delle emergenze enormi delle sfide enormi
Lavoriamo su tutti i formati possibili l'Europa è uno di questi formati su cui lavorare sotto accordo su questo non lo riprendo con Filippo ci sono delle cose che sono uscite dalla conferenza dobbiamo avere il coraggio di avviare una riflessione sui trattati e quindi anche sulla possibilità di cambiare i trattati
Nel frattempo facciamo quello che si può fare
Anche a trattati vigenti
Anche utilizzando lo strumento della cooperazione rafforzata perché non può esistere un mondo così inquieto così lacerato nel quale un consesso come quello europeo debba dipendere da un paese per poter prendere una decisione di politica estera
Questo non è non è più ragionevole diciamo così ci rende un attore
Dimezzato se vogliamo essere un attore globale se vogliamo avere voce in capitolo sulle grandi questioni noi dobbiamo superare l'unanimità
E è chiaro che questo chiede una modifica dei Trattati ma è anche altrettanto chiaro che gli strumenti della cooperazione rafforzata sono lì e li possiamo usare
Noi per esempio stiamo pensando di fare di dare un contributo sul tema dell'insicurezza alimentare convocando un dialogo con i Paesi del Mediterraneo che si svolgerà l'otto di giugno lo faremo a livello ministeriale quindi sarà presieduto dal ministro Di Maio con la ministra
Tedesca assunse ministra dello sviluppo in virtù del fatto che la la la Germania oggi alla presidenza del G7 e faremo questo dialogo per provare a dire non solo che c'è una crisi di insicurezza alimentare che sta arrivando e sarà pesantissima per alcuni Paesi alcuni sono stati citati ma c'è l'Egitto c'è la Tunisia paesi che sono di fronte alle nostre coste poi non ci dobbiamo stupire se scoppiano altre
Rivolte e magari altre emergenze migratorie questo dialogo deve servire per fare che cosa per trovare insieme delle soluzioni
Perché ecco questo è l'altro elemento del parto della della politica di cooperazione che noi dobbiamo sempre meglio mettere a fuoco non esistono più gli strumenti dei donatori che impongono
Ai beneficiari le soluzioni perché queste soluzioni non funzionano insiste la necessità di collaborare di avere un partenariato terra beneficiari e tra donatori quindi quote condividere insieme delle soluzioni su molti terreni su molti terreni e quello della sicurezza alimentare uno detti quelli principali e questo pretende
Il coinvolgimento delle società civili anche di quei Paesi
Perché se noi vogliamo non cadere nella trappola democrazie
Autocrazie e se non vogliamo avere due pesi e due misure a seconda della del periodo storico diciamo in cui lavoriamo abbiamo questo abbiamo bisogno di questo abbiamo bisogno di governi che discutono con lui e che condividono con noi ma abbiamo anche bisogno di una modalità di coinvolgimento delle società civili delle donne dei giovani di chi fa concretamente il lavoro nelle società che ci può aiutare in questo senso mi veniva il ministro a lei amplia proprio il concetto di multilateralismo anche ad altri aspetti non prettamente politici
Esatto poi io penso che sia che questo sia l'unico l'unica chiave su cui ci possiamo muovere perché
è sotto gli occhi di tutti no in Italia si sono svolte tante manifestazioni per la pace in queste settimane
Purtroppo in Russia a quelli quelle poche manifestazioni che sono state possibili hanno portato all'arresto di quei pochi che hanno avuto il coraggio la forza di muoversi e di est esporsi
E quindi se vogliamo continuare ad avere un dialogo con altri contesti noi in questi in altri contesti ho fatto un esempio banale che è quello del contrasto russo ma potremmo avercene altri in testa ecco se non vogliamo avere questo tipo di multilateralismo e di affidabilità non possiamo ragionare solo solo con le con i governi pensiamo all'Afghanistan come facciamo a lavorare in Afghanistan
Eppure dobbiamo continuare a lavorare in Afghanistan
E dobbiamo continuare anche a spingere perché le autorità del fatto talebane
Avranno diciamo una situazione diversa per esempio per le bambine che vanno a scuola però però oggi questo non è possibile quindi dobbiamo coinvolgere delle organizzazioni diverse
Da quelle che sono diciamo il potere ufficiale mi fermo qua perché ho già parlato moltissimo
Concludo con una pubblicità progresso
Noi parteciperemo in qualche modo quello condivideremo al vostro Festival io invito tutti a venire alla seconda conferenza della cooperazione italiana che si svolge il ventitré e ventiquattro di giugno all'Auditorium
Della conciliazione su alcuni di questi temi che abbiamo trattato oggi ci saranno lavoratori di varia natura ma ci sarà anche molto molto del lavoro che avete fatto voi in questi anni di cui vi ringrazio
Con questo ringraziamo la viceministro Marina Sereni che ha davvero toccato tutti i punti possibili introduciamo il la visione del video del di un Johannes vigilia c'è un campo in e poi avremo dorato Speroni per le conclusioni ancora ancora grazie ministra
Sì forse Donato laddove tanto i nostri ospiti
Allora grazie a tutti voi grazie amministrarsi sereni grazie a tutti i partecipanti in particolare di una ricevuto che è riuscita oltre a tutto a mantenere i tempi che non era affatto una cosa facile
Non pretendo di fare delle vere conclusioni perché tanti sono gli spunti che abbiamo che che ci portiamo a casa
Prima ha fatto una gaffe cioè invece di dirvi
Ci citando l'enciclica di papa Francesco invece di dire fratelli tutti ho detto fratelli d'Italia
Sapete che secondo Freud questi che chiama atti mancati
Sottintendono sempre qualcosa
Allora nel due mila diciotto las visse ha presentato a tutti i partiti italiani un decalogo proponendo di condividere certi valori
Sicuramente in vista delle elezioni del due mila ventitré faremo la stessa cosa e proporremo questi valori a tutti i partiti compreso il partito di Giorgia Meloni e speriamo di avere una risposta positiva
Detto questo
Mi limito a fare una considerazione
E vi invito tutti al prossimo Festival io sono oltre oltre al membro del segretariato della svista l'orgoglioso responsabile di un sito che si chiama futura network nato dalla scrisse ed altre
Organizzazioni che si occupano di futuro
Perché c'è il due mila e trenta ma poi bisogna guardare anche oltre il due mila trenta molti obiettivi molti problemi si proiettano oltre due mila e trenta bene allora nel pomeriggio del venti giugno
Faremo un convegno sul ruolo delle migrazioni
Nel futuro dell'Italia
Perché la tendenza dei partiti è di parlare dell'ultimo barcone ma nessuno ci viene a dire sappiamo tutti ce lo dicono i demografi che non basta fare una migliore politica per le famiglie e quindi fare più figli
Per risolvere il problema dell'equilibrio demografico comunque abbiamo bisogno di un ruolo dell'immigrazione discutiamo con i partiti quale deve essere questo ruolo dell'immigrazione
E in questo contesto naturalmente c'è un ruolo anche per le donne dell'immigrazione e penso che questo sia un altro spunto
Questo convegno di oggi ha voluto essere provocatorio fondere domande provocatorie Enrica però delle ulteriori domande da porre per esempio non so sul ruolo della cooperazione internazionale
Perché facciamo tanta difficoltà ad arrivare allo zero sette perché è difficile per i partiti far capire quanto importante la cooperazione quanto importante della nella scala dei valori
Quindi diciamo c'è un la svista politica non sarà mai un partito ma fa politica perché pone a tutti i partiti e degli stimoli permetterci su un sentiero di sviluppo sostenibile bene questa è la nostra sfida e vi ringrazio per aver partecipato a questo incontro