Presentazione del libro di Enrico Serventi Longhi "Il dramma di un'epoca. L'affaire Dreyfus e il giornalismo italiano di fine ottocento" (Viella)

L'ora
Intanto dei temi se si sente anche in fondo si sente abbastanza bene bene
Allora
Buona sera presentiamo intanto ringrazio la Biblioteca nazionale che ci ospita
In questa sala per la presentazione di questo libro di Enrico Serventi Longhi dramma di un'epoca da fare dai filo se il giornalismo italiano di fine ottocento ringrazio
Qui al tavolo
Alessandra Tarquini Mario Toscano e Ugo Volli dedico nell'ordine mi pareva che non si sentisse
Io posso anche mangiava cento ecco se io sono molto vicino
Prova
Adesso si sente
Allora
L'ordine alfabetico sarà anche l'ordine
Degli interventi io sarò veramente il il
Semaforo il direttore del traffico voglio dire però che
Avendo vissuto
Anche come parte della Fondazione muri alti che qui è rappresentata anche
Dal suo
Suo vertice diciamo
Mi pare di aver colto che grazie anche a questa fondazione
Sia stata data proprio in questi ultimi anni
Nuova spinta Allo studio della storia del giornalismo
Sull'onda del del dei lavori di Tranfaglia insomma c'è stato un recupero
Di questa dimensione credo di poter dire non so se Enrico
Vorrei dirlo
Che sta per partire
Una una rivista che sarà dedicata in modo specifico Allo studio del del giornalismo della stampa
Quindi
Mi pare che in qualche misura
Questo libro si collochi all'interno di questo di questa ripresa di questo recupero
Direi che Giancarlo Tartaglia che credo sia con me qui la Giuva ecco no
Appunto abbia
Dirigendo
La formazione dato forte incluso in film impulso in questa in questa direzione ora questo libro pervenire al libro di cui cui parlerete
Siamo davanti a un antico dei libri molto ricchi e molto complessi perché
Come minimo bifronte diciamocela Francia necessariamente
E c'è la stampa italiana ma c'è anche il dramma di un'epoca come
Nel titolo cioè il salto di qualità nel ruolo dei grandi quotidiani che in qualche modo l'affare Dreyfus lusso
Sollecita e per certi versi persino la fretta
Quando io l'ho letto devo dire veramente
Ho pensato a a un prisma
è un prisma da cui partono un'infinità di riflessi di rifrazioni devo dire credo che Enrico abbia avuto il coraggio di connettere con il suo tema specifico che è quello del giornalismo italiano di fine Ottocento con tutti questi riflessi
Cercando anche di mettere un po'd'ordine tra le diverse rifrazioni del prisma un ordine forse anche di priorità
Tra l'antisemitismo
Il conflitto tra la politica
La sfera politica e la sfera militare
Tra la giustizia militare la giustizia civile tra democrazia e nazionalismo tra Forza del cambiamento e resistenza al cambiamento e ovviamente
C'è anche dietro il teso della formazione della pressione dell'opinione pubblica
Come dire il riflesso anche qui
Del dramma di un singolo uomo vorrei dire nell'Europa
Intera il mito della modernità che mi pare faccia pure
Sia in una delle facce del prisma
Nella lettura incrociata delle parti in conflitto con l'inevitabile carica simbolica che da Parigi si diffonde un po'dovunque quindi
Leggere
Questo libro
Ovviamente per il tema e per il modo in cui è scritto
Esercita un forte fascino insomma in tutti ci si addentra
Anche perché tra il tanto che era stato detto e ridetto sull'affare Dreyfus forse mancava un tentativo di indagare affondo ossia il rimescolamento delle carte culturali
Da esso indotte nella stampa e nella cultura italiana sia quanto questo turbine di passioni possa aver influito sulla ridefinizione del ruolo del giornalismo e sulla trasformazione dell'opinione pubblica
Allora lo presentiamo con
Tre amici che non vorrei neanche dovrebbe ripresentare Alessandra Tarquini
Come sapete ha scritto una sintesi magistrale della cultura fascista recentissimamente tradotta
Negli Stati Uniti
Oltre
Per l'iniziativa Crea mosse society
E poi altra tematica prismatica scritto sulla sinistra italiana e gli ebrei quindi diciamo un secolo intero tra socialismo sionismo antisemitismo
Cominciamo da lei
Grazie tanto molto vicino
Abbiamo rotto buongiorno
Si sente immagino di sì allora
Intanto grazie di questo invito e della opportunità di discutere questo libro che appunto come diceva Luciano Zani è un libro si sulla ferrovia finissima è un libro su moltissime altre cose
Tanto basterebbe appunto il sottotitolo l'affaire rescisse e il giornalismo italiano di fine Ottocento perché è vero che il protagonista uno dei protagonisti del libro è la stampa italiana raccontata per raccontare appunto un mondo che cambia no quindi per raccontare le trasformazioni culturali e politiche di un mondo che cambia e nel quale il il ruolo del giornalismo cambia appunto e diventa altro assume il giornalismo una ruolo decisamente più importante più significativo più di impatto quindi è un libro sugli intellettuali ma un libro anche su la società francese e la società italiana o o meglio su come
L'Italia guarda alle trasformazioni della società francese e l'Italia intesa nelle sue diverse culture politiche perché parlare
Di come la stampa guarda la star deciso significa parlare di cattolici nazionalisti di liberali democratici di socialisti e quindi tenere insieme esperienze protagonisti idee
Profondamente diverse e ne faranno Enrico Serventi Longhi incrocia una importante quantità di fonti testone principalmente ovviamente le fonti a stampa ma anche un in direi comincia in questo libro ci sono
Vengono citati Autori e punti di riferimento teorici impegnativi e quindi è un libro che realmente approfondisce
Un momento importante della storia di fine Ottocento e la storia europea di fine Ottocento
Lo dico per chi non l'avesse letto dopo una introduzione che non è un introduzione perché in realtà è un capitolo nel quale si ricostruisce appunto la vicenda quindi introduzione
è un po'sotto tono in realtà quelle per un capitolo uno perché la ricostruzione di una vicenda complicata che si come sapete che si sviluppa in diversi anni
Appunto in questo capitolo si ricostruisce la storia giudiziaria e e soprattutto la reazione appunto della direi dell'opinione pubblica francese ed europea di fronte a quello che sta accadendo
Prima dicevo il giornalismo e io che punto non ho studiato la storia del giornalismo sa della stampa in effetti ho imparato e ho imparato che queste trasformazioni di natura economica
Diciamo strutturale delle grandi e meno grandi testate italiane di fatto appunto introducono questo nuovo protagonista cioè Enrico Serventi Longhi scrive parla appunto della presenza di una nuova impostazione professionale di stampo anglo americano
Che concepisce appunto il lavoro giornalistico in un altro modo cioè il lavoro giornalistico è uno degli ambiti nei quali è possibile intervenire nella realtà
Questo significa a volte anche modificare la notizia o crearla punto citando il Corriere delle Puglie
Enrico ricorda giornalista ma dal Phoenix cioè il giornalismo che fa le cose e effetti è questo il caso è un giornalismo che fa le cose
è una trasformazione tra l'altro che punto e va ben oltre la stessa stampa trasformazione culturale del ruolo degli intellettuali se vogliamo in Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento questa stessa trasformazione di cui stiamo parlando alla possiamo vedere nella giustificazione degli intellettuali nella nascita di una figura è un'espressione di un Giuseppe Prezzolini dell'intellettuale militante no cioè di colui che prende posizione sui fatti che sta guardando e in qualche modo tenta di cambiare il mondo cioè di appunto di trasformarlo dicevo questo giornalismo quindi esprime anche la presenza di una nuova opinione pubblica che si confronta con la nascente società di massa quindi temi enormi ampi e e Drifters e qui la vicenda appunto come sottolineava adesso Luciano Zani è Prisma sì certo è un una come dire un evento che ne racconta
Molti altri allora a questo proposito Enrico Serventi Longhi ci dice una cosa importante e cioè ci dice che l'aspetto più significativo di questa storia cioè quello per il quale preciso e la polemica che ne segue sono ricordati sembra quasi direi uno sfondo opaco a me ha fatto venire in mente questo cioè
La lui la definisce gazzarra reazionaria che prima di tutto antisemita
Come dire sembra quasi di ordine dicevo uno sfondo nel senso che l'antisemitismo per questa è una storia di antisemitismo non è almeno io così ho letto poi dico mi dirà se l'ho ben capito come dire l'antisemitismo come tema centrale come elimini come causa scatenante la vicenda Griffiths non è
Analizzata capita raccontata descritta
Come dire con la necessaria lo diciamo ex-post ovviamente con la necessità con gli strumenti necessari in fondo più o meno
Da quasi tutte le culture politiche che Enrico incontra cioè da quasi tutte le testate giornalistiche dischi giornalistiche
I collaboratori i corrispondenti che se ne occupano
Quindi questo è il primo dato che noi abbiamo ed era direi
La la il tema credo si almeno uno dei due adesso vi dirò qual è secondo me il secondo tema centrale del libro cioè stupisce il fatto che da culture diverse liberali democratici socialisti cattolici nazionalisti militari si di fatto la vicenda che hanno di fronte che è una vicenda che ci racconta l'antisemitismo moderno l'antisemitismo di fine Ottocento un antisemitismo che come sappiamo e ben più diffuso da come viene rappresentato e appunto poco capito
Scrive Enrico la condanna dell'antisemitismo da parte di corrispondente di commentatori di area liberale
E questo io credo sia uno degli esempi più interessanti non perché egli ha non perché la voce degli altri lo sia meno ma perché i liberali effettivamente come dire ci raccontano molte cose e a questo proposito appunto dico scrive la la condanna dell'antisemitismo da parte dei corrispondenti di arredare era netta incontrovertibile
Sebbene si risolvesse nella semplice demonizzazione del fronte reazionario
Cioè e qui e questo è un punto di grande importanza anche chi prende le distanze dall'antisemitismo anche chi lunedì perché lo vede e lo definisce come tale di fatto lo liquida come un fenomeno di quattro cinque dieci venti reazionari cattolici militari
Che fenomeno che quindi verrà allo spaccio auspicabilmente superato da un mondo nuovo un mondo diverso un mondo progressista che sta andando verso sorti diciamo così progressive
Dilagò vi cito solo due righe e Sondalo assumendo caratteri che non erano liquidabili come semplici residui di un passato lontano questa è la voce dell'autore legato a secolari lotte religiose
Cioè di fatto è un discorso questo che può essere esteso a diversi gruppi cioè sembrano tutti un possono volare sul carattere popolare questo ci dice l'autore
Del movimento antisemita e su questo io credo che non si possa che essere d'accordo con
L'autore
Perché aggiunge fonti alla sua tesi e cioè ci dice se noi guardiamo la stampa progressista quindi non i liberali già i radicali democratici e ce la vediamo possiamo fare un discorso diciamo così analogo
I democratici non sono anti repubblicani come alcuni liberali ma il discorso è analogo in che senso se dice guardiamo per esempio la la voce di Guglielmo Ferrero
Ugliano Ferrero ci dice che la causa della crisi morale politica della Francia è nell'incapacità di contrastare i reazionari e quindi
Sempre citando Enrico vi dice vi erano dietro queste affezioni del sociologo cioè di Ferrero riferimenti indiretti alla situazione alla situazione italiana cioè che cosa si sta dicendo
Non bisogna fare come la Francia piccolo borghese sciovinista bisogna prende le distanze da Crispi da Pellew
E dai loro seguaci e incamminarci verso una strada che si mancipi da questi retaggi del passato appunto reazionari piccolo borghesi antisemiti perché bisogna andare verso punto un nuovo avvenire
Questo a questo si aggiunga poi la critica contro il dominio delle istituzioni militari e quindi che sono ancorate a formule a sistemi che sarebbero in contrasto con i tempi quindi
Una protesta e una una critica forte
A ciò che resta di un mondo reazionario militariste filo cattolico che uomini intellettuali come Ferrero diciamo così contestano e critica
Tanto è vero questo questa riflessione che può essere estesa appunto anche asociali ai socialisti e i socialisti di fatto come leggono l'affaire deciso lo leggono come i loro compagni francesi e tedeschi
In un primo tempo diciamo così sono un po'timidi nel senso che non si schierano a favore del capitano saziano
In un secondo tempo aggiustano il tiro ma se noi guardiamo la stampa socialista appunto di fin e secolo ci accorgiamo della stessa cosa di cui si parla eretico appunto per gli altri gruppi e le altre culture politiche cioè una difficoltà
Nell'emergere l'antisemitismo un da tendenza ad applicare categorie del marxismo tradizionale diciamo del marxismo della Seconda Internazionale che è un marxismo positivista che è un marxismo
Progressista per cui di fatto l'antisemitismo è di nuovo un retaggio il retaggio di un mondo barbaro aperte chiuse le virgolette un mondo del passato che sarà superato risolto ed eliminato dall'avvento del socialismo
Quindi l'avvento del socialismo è l'obiettivo e gli ebrei solo perseguitati come tanti altri
Subiscono la violenza come dire del potere che può essere il potere il capitale che può essere il potere dello Stato borghese ma in ogni caso non esiste anche in casa socialista una riflessione specifica sull'antisemitismo
Il che non significa che non percepiscano il problema lo percepiscono e ne parlano
E tra l'altro i socialisti lo mostreranno attenzione all'antisemitismo europeo di inizio secolo qualche appunto qualche anno dopo ma sempre con direi lo stesso apparato teorico che è quello appunto di cui stiamo parlando
Credo che la simpatia dell'autore de il mondo degli anarchici affatto sicché sugli anarchici il discorso venga fatto in modo un po'diverso ma come dire comprensibilmente
Avevo segnato le le nella riflessione di non lo conoscevo Giuseppe Cianca villa che effettivamente come dire
Ha una visione che possiamo dire è diversa una visione diversa perché in questo caso la la critica dal la riflessione su quanto accade è negata ad una critica di fondo della società di massa
Cioè ai meccanismi di mago oggi cd una repubblica cioè della Repubblica
E alla come dire a una presa di distanza più radicali e più forte rispetto appunto a questa società di massa questo consente secondo l'autore quindi secondo Enrico una interpretazione dell'antisemitismo più persuasiva più penetrante e più come dire una presa sul serio di quello che sta accadendo
è qui vengo alla secondo lei seconda importante tesi del libro sulla quali diciamo mentre io sulla prima no concordo al cento per cento sulla seconda invece più che perplessità o come dire mi sono al sorti alcuni domande no
Perché in effetti il su questo libro non è un libro sull'antisemitismo
Cioè è un libro all'abbiamo detto che racconta molte cose ma direi che è un libro mi verrebbe da dire poi a ricorsi mi dirà se se è d'accordo con con la mia lettura sulla crisi dello Stato liberale
Perché dico questo allora c'è una citazione che mi ha molto colpito Di Fonzo affidi e serie dice a proposito della stagione bolscevica la rivoluzione
E qui Enrico dice e aggiungiamo noi ogni crisi capace come quella decise Anna di scuotere la fragile impalcatura dello Stato liberale e di proporre al contempo gli strumenti per consolidarla
Consolidarla è l'opposto del mondo borghese
è la rivincita del pubblico sul privato il trionfo del politico sull'economico la vittoria della volontà sulla quotidianità
Il suo superamento due punti e si passa alla Società al suo passato e alla tradizione per riprendere da zero la costruzione di un mondo sociale
Quindi per l'affaire precisa
Significa in questa lettura
E il prologo così dice di un secolo che ricerche sublime motivi politico-culturali alla base dello scontro giudiziario e li proietta su scala globale grazie anche soprattutto al potere del giornalismo
Il racconto collettivo del dramma serve a delineare più nitide da tempo categorie di cotoni che bene male vecchio e nuovo giusto e sbagliato classe nazione per due anni e se furono alla base di uno scontro che la vittoria della Repubblica e del progresso sembrò risolvere mentre le consacrava quali fondamenta di quei conflitti tra orientamenti culturali passioni militari eccetera allora
E poi appunto e poi conclude dice
Ecco questi conflitti che caratterizzarono il disarmonico e tragico avvenire della società contemporanea
Io qui avrei qualche diciamo così perplessità e qualche riflessione cioè
E come si prestissimo dicendo che l'Affaire Dreyfus e l'antisemitismo che
Che rappresenta raccontano appunto la crisi di un mondo e questo per quanto limitata sia la vicenda lo racconta molto bene
Un mondo che punto poi esploderà un mondo che diciamo le cui tensioni le contraddizioni sono già evidenti affine diciamo così ottocento allora intanto
Banalmente a volte specie non conoscere bene la storia degli altri serve perché non solo uno studia
Ma perché quando non conosciamo le cose a volte abbiamo uno sguardo più disincantato che ci avvicina paradossalmente di più allora io mi sono andata riguardare
La storia la storia diciamo in in così molto velocemente la strada terza Repubblica
Allora la Terza Repubblica che come sappiamo questo già lo sapevamo insomma iniziata nel mille ottocentosettanta di fatto finisce nel mille novecentoquaranta Kay
Cioè noi stiamo parlando di una Repubblica che nasce da una di fatto da una guerra civile perché viene perché abbiamo tutta quanta la storia della Comune di Parigi e parliamo del mille novecentoquaranta quindi stiamo parlando di un'epoca importante e lunga della storia francese
Stiamo parlando di un'epoca che attraversa la Belle Époque allora qui la domanda che mi viene da fare perché il dramma
Dove il dramma
E la storia della Terza Repubblica è rappresentativa della crisi dello Stato liberale
Io no non solo non credo questo ma non credo che lo Stato liberale di fine Ottocento si in crisi
Cioè io credo che è vero che queste culture politiche non sanno leggere l'antisemitismo come appunto ci dice l'autore
Ma non credo che questo derivi dal fatto che quello Stato liberale e uno stato in crisi o meglio io credo che le contraddizioni dello Stato liberale siano le sue contraddizioni come esistono le contraddizioni
Non lo so della
Della Prima Repubblica come esistono le contraddizioni che la Seconda Repubblica ma non credo che il iscritti non cogliere l'antisemitismo non deriva da quella crisi perché l'antisemitismo di fatto non lo fa nessuno
Cioè capire in fondo l'antisemitismo è cosa di tempi relativamente recenti
Che non riguarda la crisi dello Stato liberale riguarda il fatto che della minoranza ebraica in Europa e in Italia importa poco a molti
Perché questa opacità nel vedere l'antisemitismo non la ritroviamo negli anni Trenta la ritroviamo negli anni cinquanta la ritroviamo negli anni settanta e la ce la ritroviamo in contesti in realtà molto diversi tra di loro
Cioè tutta la storia che facciamo sul silenzio che cade
Prima durante e dopo la Shoah
E qui non possiamo e di che cosa parliamo parliamo di regimi totalitari sì ma non solo
Allora tra l'altro gli anni dell'Affaire Dreyfus sono quelli almeno in Italia durante i quali tutto sommato l'antisemitismo è più contenuto che mai
E cioè sono quelli nei quali possiamo dire non so se dico male ma insomma che la comunità in Italia almeno la comunità ebraica italiana è una comunità integrata adesso lo sto dicendo in modo un po'sintetico e poco articolato ma insomma sono gli anni tra il Risorgimento e la prima guerra mondiale anni nei quali quindi grande partecipazione della comunità ebraica a a questi due eventi importanti anni nei quali direi che la nazionalizzazione delle masse operata appunto dai liberali a dei suoi effetti grande importanza e di grande rilevanza allora noi non possiamo leggere la storia con gli occhi del dopo cioè noi
Sappiamo che dopo arriva la prima guerra mondiale che arriva al fascismo e che l'Italia liberale esplode di fronte a questi due grandi eventi che non regge questi colpi ma lo sappiamo noi dopo
Allora io non credo che il senso dell'antisemitismo moderno non si ha colto perché non vengono colte le contraddizioni dello Stato liberale
E perché direi che le contraddizioni della modernità che anche lo Stato liberale è vero che non vengono colte sì ma questo non significa che con lo Stato liberale sia in crisi
Mi sembra che queste contraddizioni non siano così laceranti
Credo che non venga colto l'antisemitismo in parte perché molti sono antisemiti
E in parte perché quelli che non lo sono appunto sono progressisti democratici i marxisti su questo punto siamo d'accordo l'ho già detto
E quindi diciamo pensano che l'antisemitismo è un retaggio che poi sparirà e ha ragione Enrico a dirci si sbagliano certo che si sbagliano
Ecco tutti credo che forse arriviamo a conclusioni diverse perché la guardiamo da un punto di vista diverso e cioè appunto la guardiamo o dalla strada dalla parte della storia dell'antisemitismo e quindi di che cosa significa
La discriminazione contro una minoranza oppure invece si abbiamo come in questo caso una visione forse appunto più critica più radicalmente critica dello Stato liberale
Grazie
Vorrei solo lo puoi passare piano
Sì poi dall'utero Pasubio onorevole no no giusto zero gli occhi
Ma è anche inutile che lo dica allora adesso grazie Alessandra
Dico si deve preparare perché insomma siamo altro che Prisma
Allora Mario Toscano
Allora Mario adesso qui
Non so se posso dire una cosa più personale ma di stranamente in questa sala di non tanti cioè di di un buon pubblico però ci sono veramente
Amici che vengono più o meno da una stessa storia
Come posso dire accademica professionale
Allora tutti conosciamo
Mario per per quello che che che ci ha offerto come storico dell'ebraismo e dell'anti senile semitico senza confini cronologici tematici ma mi piace ricordare che anche lui
Come tanti di noi che sono più o meno venuti fuori dalle ali più o meno protettive di Renzo De Felice
Cominciato studiando il fascismo e alcuni fascisti non lo perché non poi c'è un nesso insomma in questa in questa nostre comuni
Formazioni quindi lasciatemi salutare
Elena Aga Rossi Giovanni Sabbatucci Sandra Staderini non so se c'è ancora qualcun altro della scuola definisce Anna che vorrei dimenticarlo ci sono poi dei degli altri che sono venuti dopo e allora
Questo soltanto per una digressione affettiva e affettuosa e per darti la parola
Presumere ottenuto passi
Non si deve a tutti Orazio Delfico grazie di questo
Presentazione affettuosa che mi coinvolge ulteriormente e mi responsabilizza ulteriormente perché credo che ci siano molte cose interessanti che scaturiscono dalla lettura di questo libro e perché la l'intervento che ha fatto
Alessandra Tarquini adesso ci pone di fronte a degli interrogativi molto precisi
Quello della crisi dello Stato liberale o meno e della possibilità di vederla
Attraverso le problematiche dell'antisemitismo senza far ricorso al senno al senno di poi considerando quale oltretutto la condizione degli ebrei in Europa
Il questo lasso di tempo cercherò di aggiungere quindi qualche qualche considerazione a questo a questo proposito cercando anche di rimanere legato a quello che a mio parere e l'impianto specifico del del volume almeno come io l'ho recepito perché mi sembra che in connessione con i due temi posti adesso da Alessandra sia un tema rilevante dal momento che il volume questo lo accennava già precedentemente Luciano Zani si presenta come un volume di storia del giornalismo questo mi sembra il primo dato perché c'è una molteplicità di aspetti di funzioni che nell'ambito del tema affrontato deve essere tenuto in considerazione quindi un libro di storia del giornalismo
Italiano sia pure con tutta una serie di elementi comparativi per ciò che riguarda la trattazione dell'affaire Dreyfus in altri contesti
Ma anche in riferimento alle diverse dimensioni del giornalismo e quindi quella politica quella culturale
Quella tecnica la funzione di intrattenimento direi che c'è un po'una sintesi a mano a mano che si sviluppa il discorso di tutte queste sfaccettature della storia del giornalismo
Europeo ed italiano in una fase che è una fase di transizione questo forse Alessandra rispetto al problema dello Stato liberale
Soprattutto per quanto riguarda le vicende francesi e italiane che ricorrono parallelamente in questo in questo quadro credo che debba essere tenuto in considerazione
Che poi si tratti di un testo che vuole essere innanzitutto un contributo sia pure problematico alla storia del giornalismo italiano credo che lo si e vinca dal dall'indice che vale la pena di citare anche per considerazioni che vorrei fare successivamente a beneficio di chi non avesse avuto occasione di vederlo
Per cui i capitoli sono proprio scanditi secondo questa impostazione
E ci rimandano altro tema che Alessandra appena citato culture politiche diverse che sono dietro a queste testate
La stampa Cristina e la crisi della Repubblica la stampa conservatrice e la difesa delle istituzioni la stampa progressista
E il primato della notizia la stampa radicale il trionfo della democrazia la stampa non liberale o sono cattolici socialisti repubblicani anche il caso di del Messaggero dell'anarchico che scrive sul Messaggero e la critica alla borghesia e poi dulcis in fundo su cui varrà la pena poi di tornare le questioni fondamentali LAN antisemitismo e militarismo
Perché oltre che sottolineare questo impianto di storia del giornalismo
Ho ritenuto utile fare questo riferimento fare questa citazione
Perché mi sembra che poi dietro a tutto questo ci sia il primato della politica questo diventa l'altro elemento tutte le tematiche che abbiamo ho tutto apprezzare attraverso questa vettura sono tematiche che rimandano alla situazione politica italiana specifica è una continua comparazione tra la situazione francese e la situazione italiana ecco quindi uno dei motivi per i quali ma su questo vorrei aggiungere più avanti qualche cosa c'è questa retrocessione dal punto di vista problematico del tema dell'antisemitismo che sicuramente è legato ad un approccio nei confronti di questa questione tipico dell'epoca e che non possiamo ovviamente leggere con delle lenti successive ma che merita comunque una una riflessione particolare e cercare di capire
Perché c'è questo cioè questo aspetto va aggiunto che tra l'altro credo che questo sia un un altro argomento importante che l'indagine è un indagine molto ampia
Perché è concentrata cronologicamente soprattutto su scusate sugli anni novantotto novantanove c'è qualche piccolo balzo all'indietro ci sono alcune significative proiezioni in avanti nella parte conclusiva soprattutto guardando in particolare e anche questo mi sembra un dato da sottolineare alla cultura anti giolittiana i nazionalisti ai sindacalisti quasi cercando di tracciare la linea che poi dopo la guerra porta la crisi dello Stato liberale quella sì crisi drammatica
E decisiva e con una ricerca molto ampia perché non ci sono solamente le testate principali c'è una quantità di periodici
Direi anche minori e ma che aiutano a comprendere poiché cosa c'è dentro questi diversi contenitori che abbiamo visto della stampa Crespina liberale e via dicendo
Quindi dice il primo risultato secondo me è questo di percepire come il elemento dominante e forse questo è un fatto che poi ha una sua continuità e questo primato della politica ma dire qualche cosa ancora di più il primato della propria opzione politica della propria parte politica c'è questo con un ferma la dato direi acquisito ma che bene ribadire della funzione militante che avuto che in parte continua vere
La stampa nella storia del del giornalismo del giornalismo italiano e che conseguentemente finisce per relegare su lo sfondo gli altri due temi del dell'antisemitismo e del militarismo tra l'altro questa quadro che emerge mi sembra che sia da collegare ad un'altra considerazione che da tempo direi dalla fine degli anni cinquanta è stata formulata e mi sembra che non sia stata mai smentita
Che l'Italia fu all'epoca il Paese più impegnato nel sostegno a tra i più se e che compio passione segui le varie vicende
Dell'affaire ora questo potrebbe sembrare contraddittorio questo partecipazione e nello stesso tempo questa presenza sullo sfondo del tema ma io credo che non sia poi così contraddittorio perché meriti ulteriori ulteriori riflessioni ulteriori spunti di riflessione qui
Certamente pesa come già è stato detto nell'intervento precedente la specifica situazione dell'Italia liberale nel quadro comparativo europeo certamente in questo quadro comparativo l'integrazione degli ebrei è stato un processo sostanzialmente rapido e positivo
L'antisemitismo che in Italia c'è anche in questo periodo però un patrimonio pressoché esclusivo della Chiesa e del mondo cattolico di questo sarà pure necessario dire qualcosa
E perché sopravvive ancora quella idea di nazione inclusi va data del re nel Risorgimento e che comincerà ad essere messa in discussione proprio nel corso dei primi anni del Novecento e anche da alcuni che i cascami di questo mondo politico-culturale che si è venuto già profilando
Negli anni del dell'affaire Dreyfus che poi emergerà ulteriormente negli primi del cioè nei primi anni del del Novecento perché a questo proposito quello che io credo si debba si debba mettere in evidenza e che la la la novità della della situazione francese
Sfugge sordo sul piano generale almeno questo mi sembra che venga ripetuto più volte dall'autore e testimoniato da buona parte delle citazioni che sono raccolte nel volume che sfugge la novità che si sta manifestando
Nella Terza Repubblica soprattutto
Dopo nel corso di questi anni seconda metà degli anni Settanta
E di inizio degli anni ottanta e che la ridefinizione che sta avvenendo nel nuovo contesto francese della identità nazionale la messa in discussione di quella identità di matrice rivoluzionaria e certamente democratica operata dalla destra eversiva da questa nuova destra che peraltro già presente da tempo basti pensare al primo
E ad altre e ad altre figure e che in questa ridefinizione della identità nazionale qui il discorso tra gli altri è stato fatto da Stern nel conta a dei individuare un modello negativo in base al quale definire la propria identità e a sostituire una sorta di lettura naturale di questa identità rispetto ai profili giuridici
Certo cito direi la questa distinzione con con riferimento appunto a Sterne il quale scrive da un lato abbiamo una realtà storica culturale e psicologica ma anche biologiche fisiologica dall'altra una pura fugge finzione giuridica
Nessuno sarà in Marghera ma in grado di privare un francese della sua qualità di francese
E invece molto semplice privare della qualità di cittadino francese o di alcune prerogative che vi sono connesse coloro che non appartengono alla famiglia ecco io credo che questa che ovviamente ha una spiegazione
Proposta molti decenni dopo sia però di fatto assente nelle crolla che e nelle analisi che vengono proposte
In Italia e che cominciano a porre al centro dell'attenzione un tema che comunque è un tema che anche delle radici molto molto lontane prima che si affermasse ritenni della nazione
E della nazionalizzazione che gli ebrei rappresentano Lanzi nazione presentano un elemento di estraneità e ripeto si tratta di un fenomeno che ha una genealogia
Una genealogia lontana che a questo credo che l'altro punto che sia necessario mettere in evidenza come peraltro fa l'autore nella parte introduttiva se ricordo bene quanto mi sottolineo Emilio Gentile in un saggio di alcuni anni fa dedicato proprio all'Affaire Dreyfus vale a dire che il mito della modernità diventa una chiave interpretativa e il problema
Più in generale della modernità con molta uno un colza affiorante o repressa o negata se credo che debba essere un de scusate ma un po'di mal di gola uno degli degli elementi da mettere in evidenza e soprattutto perché questo è un elemento le cui dinamiche sfuggono allarga parte della della cultura e del mondo giornalistico italiano soprattutto ciò che sta avvenendo e che in Francia si profila già Ford certamente prima rispetto all'Italia
Per quanto concerne l'azione delle masse organizzate questo inizio della società di massa e nello stesso tempo il ruolo nuovo che stanno assumendo gli intellettuali che come noto è uno dei tratti che caratterizzano l'Affaire Dreyfus e in questo contesto lo spazio debba acquistando l'antisemitismo come fattore di mobilitazione così di mobilitazione politica un tema questo che è presente da molti anni nelle nostre discussioni basti considerare quanto scriveva ormai molti decenni fa George Mosse a proposito della situazione della Francia rispetto ad altri Paesi europei alla vigilia della prima guerra mondiale ma che non è questo non è un un accorpamento un problema che dobbiamo capire della debolezza o della assenza di questa problematica in in Italia e a questo proposito vorrei ritornare un po'sul discorso che facevo precedentemente relativamente all'Italia come Paese
Più attento e più sensibile alle vicende di tre tris perché c'è un altro dato che l'intento forse può sembrare secondario ma che io credo debba essere messo in evidenza e che è presente in tante citazioni non moltissime ma in parecchie citazioni
Che sono presenti nel volume e mi riferisco alla quantità e all'attualità di stereotipi relativi agli ebrei e all'ebraismo che affiorano
Nel discorso nel discorso pubblico anche intestate che sono di fa
Atto favorevoli a a la posizione a sostenere la posizione di di Dreyfus per quale motivo nella narrazione della descrizione
Di queste vicende si deve fare
Riferimento continuo o comunque frequente ad una lettura schematica che ci riporta sempre al rapporto tra gli ebrei e il denaro come se poi questo fosse un rapporto esclusivo degli ebrei
E al rapporto degli ebrei con il potere finanziario alla solidarietà che lega gli ebrei e nonostante questa fecondità del processo di integrazione erano reintroduce un elemento di diversità incide anche direi forse in qualche caso in molti casi deliberatamente ma in altri casi forse inconsapevolmente sulla percezione della condizione di cittadinanza eguale paritaria che hanno raggiunto gli ebrei
In Italia in particolare negli anni Ottanta del del Novecento perché come è noto mentre nell'articolo uno dello Statuto rimaneva ancora
Un indicazione della religione Rosato ma siamo nel mille ottocentoquarantotto
Quarant'anni più tardi nell'ottantanove nel Codice Zanardelli c'è una parificazione di tutti quanti i culti che sono ammessi in Italia tollerati per quanto riguarda la loro tutela da ogni forma di di vilipendio quindi io sono
Sempre convinto che l'Italia
Sì appunto l'Italia liberale è un Paese nel quale gli ebrei sono dei cittadini pienamente integrati
L'antisemitismo è appunto un fenomeno circoscritto come detto precedentemente e che anche politicamente e socialmente non era dei davanti altrimenti non si potrebbe dare una spiegazione
Oltre a tutta una serie di altre regioni del ruolo sociale intellettuale politico che singole figure dell'ebraismo
Rivestono anche delle condizioni in cui vive nel
Nel contempo la collettività ma questo testimonia ancora una volta che opera nella società italiana la sedimentazione di una cultura antica che è prevalentemente quella legata al cattolicesimo ma non è solamente quella perché raccoglie anche tutta una serie di elementi di tradizioni luministica
Voltaire Rihanna che è come è noto in qualche caso sono anche interiorizzato i dagli ebrei basti pensare a quello che scrive Lombroso nel suo volumetto sull'antisemitismo
E a quello che scrivono altre figure di rilievo come per esempio Ferrero qui citato in libri come l'Europa giovane dove le sue considerazione
Sull'ebraismo assumono oggi un valenza completamente diversa in senso negativo rispetto a quello che evidentemente veniva considerato alla fine dell'Ottocento con i primissimi anni del novecento questo solo per fare alcune considerazioni perché poi la ricchezza documentaria del volume è tale che ci sarebbe da dire molto attraverso le diverse testate sulle figure più diverse di giornalisti e di intellettuali
Io vorrei aggiungere però
A questo proposito solamente qualche considerazione sulla parte dedicata alla stampa alla stampa cattolica e alla forza anche perché non c'è riferimento ovviamente solo ad una serie di affermazioni anche spesso molto volgari becere
Del Periodo mille ottocento novantasette mille ottocentonovantotto e qualcosa anche successiva ma perché giustamente si fa rivetti riferimento al mutamento che accende la posizione della istituzione ufficiale con l'intervista di Leone tredicesimo al Figaro nel mare il quindici marzo del mille e ottocentottantanove che però non è completamente accompagnata da mutamento della della della della stampa della stampa cattolica della stampa cattolica provinciale ora che ci sia questo inizio di mutamento lo ha sottolineato con grande Accord accuratezza
Già da molto tempo Renato Moro soprattutto con l'inizio del Novecento
E poi con questo percorso che comincia ad
A profilarsi all'inizio del Novecento e che si sviluppa per tutti gli anni Trenta anzi
Fino ai primi anni Cinquanta per cui c'è una sorta di
Alternanza tra anti Giudaismo o antisemitismo per meglio dire e anti protestanti Simo
A seconda dei contesti quello che io credo che non si debba sottovalutare e che in realtà sono delle linee di tendenza per quanto riguarda
Quel vecchio antigiudaismo che ormai si è la ICI Zagato e si è secolarizzato e che ha assunto una dimensione politica è che torna spesso con grande con grande virulenza
E e poi li avrà una serie di
Sviluppi ulteriori anche una volta che si è esaurita la fase più acute drammatica dell'affaire
Con una serie di convergenze che ci sono tra ambienti clericali e ambienti nazionalisti questo è un altro tema che emerge nel nel volume Casey sono questi sì il segno di un una serie di mutamenti nuovi nel tessuto stesse o del dello Stato liberale per quanto riguarda l'Italia
Perché si avvia un processo di inserimento dei cattolici e si profila una cultura nuova quella nazionalista accanto a quella sindacalista
Rivoluzionaria che saranno fortemente pesantemente critiche nella nei confronti del pensiero
Democratico e liberale e poi delle stesse istituzioni dello Stato liberale questa è un aspetto che direi significativamente emerge in
In conclusione
Per cogliere anche alcune una sorta di onda lunga che c'è delle conseguenze del
Dell'affaire e da questo punto di vista senza
Ulteriormente anche procedere anche se ci sarebbero alcune altre considerazioni da fare sui diversi e molteplici spunti che emergono dalla dalla lettura io credo che
Proprio la profondità e l'ampiezza di questa ricostruzione che al son già attraverso questa ampia disamina questa ampia lettura della stampa
Gli umori gli orientamenti della società italiana in questo biennio e decisivo attorno al processo diventa ci sia la possibilità di guardare
Oltre di guardare in modo diverso su tutta una serie di schermi culturali che sono presenti
E nella nella società italiana quegli stereotipi di cui
Parlavo precedentemente quindi di tratteggiare delle modalità di rappresentazione dell'antisemitismo e di raffigurazione degli ebrei che sono destinati probabilmente a durare più a lungo del periodo del periodo indagato che da questo punto di vista vorrei così fare una considerazione
Conclusiva che vuole essere problematica non una affermazione apodittica che però cerca di sintetizzare alcune di queste
Considerazioni
Proposte forse in ordine sparso e alcune delle domande che ha ha formulato Alessandra Tarquini nel suo intervento e poi ci si chiede io credo che ci si debba chiedere se queste considerazioni possono essere in qualche modo invece recepite blindati considerate con attenzione perché una storia così articolata e complessa non sia stata scritta prima di questo libro
Che credo sia un problema non secondario per la cultura e per la storiografia italiana grazie
Si sente anche sente
Sì senta il bisogno di spegnere l'altro mondo al meglio russo dell'energia per evitare allora grazie Mario a questo punto abbiamo anche la voce di un semiologo molto esperto interessato le comunicazioni di massa prima citavo la Fondazione Memorial Day che è stata presieduta fino la morte da Nicola Tranfaglia
Alla sua storia del giornalismo credo che Ugo Volli abbia in qualche modo collaborato e quindi sentiamo questa ultima voce sui libri di Harry
Sì grazie grazie per l'invito mi sentite
Sì Tranfaglia è stato anche il mio PRAE sedermi al direttore di
Precedente considerava eccetera erano mi sono occupato nel nel suo libro degni di settimanale
Credo sia interessante che possano firma il mio contributo possa essere utile
Per per due ragioni come semiologo che guarda dall'esterno il processo della storia e studiosa di comunicazione di massa e come ebreo che in qualche modo introduce un altro un altro punto di vista
Parto da dal dal punto di vista della della storia
Della della dello sguardo di un semiologo sulla storia del giornalismo sto regionalismo è molto interessante qui si vede molto bene in questo libro non è che mi è molto piaciuto è molto arricchito a alla capacità di parlare di tre cose assieme che qui vengono intessute una cosa è come avete sottolineato naturalmente la storia dei fatti che è stato il primo capitolo dico e credo molto interessante innovativo per quanto ne so io
Un libro di storia del giornalismo che non si concentra sulla storia di un Paese
O di un o di un Periodo ma si concentra sulla storia su un tema su un su un su un sull'Obiettivo normalmente si fa strada il giornalismo dicendo
Gli anni novanta non lo so del dell'Ottocento oppure giornalismo francese
Mentre lavorare a partire dal tema è un è un idea secondo me metodologicamente molto molto molto interessante molto molto utile che consente di di usare questo tema come pietra di paragone
Una seconda un secondo aspetto che a me sembra molto interessante che oggi diremmo per quanto riguarda contemporaneo e di sociologia della comunicazione
Il fare storia
Della storie interna alla produzione giornalistica cioè guardare quali sono i rapporti interni
Ai ma i giornali che determinano
La la la produzione di testi in Oman in minime indirizzata in una certa maniera nell'altra no
Qui abbiamo un da un lato questa grande categorizzazione politica
Ma dall'altro abbiamo anche delle vicende di storia storia interna del Corriere della Sera no con i cambiamenti che fra violette di di direzione e di corrispondenza
Il modo in cui in cui dei giornalisti collaborano a diverse testate le i rapporti personali fra esperti giuridici
Giornalista in senso tradizionale in quel tempo che fanno soprattutto cronaca mondana e cosa di questo tipo e molto interessante leggere questa
Questa cosa
Secondo me se di più
Che è il rapporto fra questa storia interna che è contingente
La è il fatto che per quanto riguarda l'ultimo secolo e mezzo e costume degli storici usare la storia del giornalismo come fonte di una storia delle posizioni delle opinioni degli orientamenti del della della della intellettuali di una di un di un di un ceto di un Paese di un devo dire di una di un Cervi certe posizioni politiche
Vorrei riflettere con voi al fatto che
Noi amarissimo oggi sembra abbastanza scontata questa cosa
In realtà il processo breve fresche seguito da corrispondenti che scrivono che trasmette loro pezzi Tegano telegraficamente era una notevole novità in quel tempo cioè le prime le i primi reportage ragione telegrafici per quanto ne so io è un reportage di guerra che riguardava la guerra di Crimea questo meno così si racconta
Nel in storia dei media che
Era pochi decenni prima l'idea di mandare massicciamente decine di corrispondente i giornalisti a seguire un processo e non a Parigi ma venne imposta
E via vere notizie quotidiane su quel che accadeva nel nel dibattito e nel dibattimento eccetera
E secondo me è un'innovazione molto
Molto importante consistente proprio di storia dei mezzi di di comunicazione proprio della della nozione stessa di giornalismo
Se posso allargare ancora un pochino questa questo questo discorso
L'idea che le posizioni espresse dai giornalisti con le loro idiosincrasie con il loro
Temperamenti con i loro conflitti che sono delineate in maniera molto molto interessante nei libri cioè c'è un grandissimo lavoro dietro a questa dietro a questa ricerca di quale era il modo in cui il Resto del Carlino piuttosto che il Messaggero piuttosto il Corriere seguivano quella cosa chi erano i personaggi eccetera eccetera questo
Questa questa ricerca a che fare con una grande ipotesi
Sulla sfera pubblica
Che
Che io collego al all'opera principale del giovane Habermas
Quello sulla che viene che è stata chiamata a un certo punto storia pubblicità ma in realtà è storia della della dell'opinione pubblica
E in realtà anche questa è una cosa relativamente nuova nel senso che per aver Mars tutto quanto nasce
Un circa un secolo prima cioè nasce fra
Ha o un secolo e mezzo nasce Fram fra metà a metà del Settecento conica cose del genere e poi gradualmente essi sì si estende al al giornalismo
Ma in realtà noi non abbiamo
Una storia bella delle mentalità delle opinioni e delle posizioni politiche espresse dai giornali per quanto riguarda non dico la le guerre napoleoniche dove questo non era possibile in fondo neanche per il Risorgimento cioè
In quel processo vestisse un un una cosa molto importante perché fa nascere in qualche modo la il dibattito politico su internazionale
Su un su un caso specifico credo che non ci siano esempio precedenti io non sono un un esperto proprio dove sia che sia anche questa una grande
Una grande innovazione c'è questo dibattito tutto sommato molto libero che viene
Che viene mostrato almeno per quanto riguarda l'Italia perché naturalmente sola è stato processato cioè a dire certe cose in Francia era un pochino più
Più rischioso ma in Italia si poteva dire davvero di tutto e noi abbiamo un nella ricostruzione molto fatta un grande a Krithia da la Serventi Longhi abbiamo un ventaglio di posizioni molto
Molto vasto è molto dettagliato che ci dice come la gente poteva capire quello che è successo il che ci porta anche a una riflessione credo sul fatto che
Il giornalismo di opinione non è il riflesso
Di posizioni presenti nell'opinione pubblica ma in buona parte nella causa cioè qui stiamo parlando delle di di come il diciamo le i lettori cioè quindi la la popolazione colte da Diana
è stata informata su questa cosa e quindi ha potuto pensarci a seconda delle varie testate eccetera quindi abbiamo una una profonda azione politica da parte di questi giornali cioè che non riflettono solamente una posizione politica ma la non mala determinano in maniera in maniera importante
E quindi da questo punto di vista questo libro io lo trovo molto istruttivo anche dal punto di vista teorico di un'analisi della
Della della comunicazione i due limiti secondo me in in questa in questo discorso sono da un lato la scarsa rilevanza assegnata la stampa cattolica
Bisogna leggere libro della di fan per per c'era già siamo siamo siamo d'accordo però insomma perché io avevo forse vediamo se riesco a trovarlo
Avvierò
Milano ha preso qui
Scrive scrive
Credo padre bel ballerini che era un importante
Protagonista di
Del del del dell'osservatore eccetera eccetera scrive a un certo punto dal tradimento di Giuda al cosmopolitismo antinazionale di cui sarà simbolo per il fitness del dei CD o l'omicidio rituale
Da alla moderna empietà del liberalismo dalla condanna la dispersione delle divina all'eterno vagare dell'ebreo errante dalla pratica dell'usura l'attaccamento del denaro trionfante delle banche
E nelle Borse monopolizzata dagli ebrei dall'ebreo del ghetto testimone negativo della vita di Cristo all'ebreo emancipato invadente infiltrato in una società cristiana
Dalla cecità alla STET all'ostinazione la protervia CAP qualità specifiche del carattere ebraico contesto credo nel novantacinque
Che che
Su cui vale la pena di riflettere cioè anche perché tutto questo ha avuto una serie di di di sviluppi successivi
Queste una delle cose che che
E secondo me
Stessa rompono un pochino questo quadro della delle delle opinioni politiche perché vanno molto al di là della della cronaca dei delle precisioni prona Ca'sul processo è in qualche modo fanno intervenire molto pesantemente a una
Dimensione ideologica l'altro aspetto che citato ma che avrei voluto vedere
Più più sviluppato la
Distinzione fra
Fra lo sguardo
Esterno
All'antisemitismo cioè della maggior parte della comunità lo sguardo interno no viene eletto a un certo punto nella conclusione neretto mentre
Le opinioni progressiste in qualche modo puntavano a direi che solo una maggiore integrazione una migliore
Un milione atteggiamento la parte la società ma anche un atteggiamento più disponibilità da parte degli ebrei come per esempio nel caso della discussione in Gran Bretagna poteva impedire questo tipo di di calunnie di
E di danni all'interno del mondo ebraico
Questa cosa viene percepita in primo luogo da scherzo
Come il fallimento de una possibile integrazione in qualche modo il primo tradimento per per librai italiani secondo provvedimento sarà prima non solo italiane europee sarà quello della Shoah
Il primo Andrea tradimento de rispetto al patto fatto con la Rivoluzione francese con le sue conseguenze che in qualche modo consisteva nella rinuncia all'essere nazione
Nella promessa dell'integrazione del trattamento uguale rispetto agli altri agli altri cittadini per perché versa in Italia per alcuni per alcuni sionisti questa cosa diventa
Il segno che non che non funziona che questa politica questo modo di essere che è durato un secolo
Da dalla rivoluzione francese in altri novecento non funziona non può funzionare
Pronto non è difficile dirlo ma senza dubbio scherzo senza al processo prefissi non avrebbe fatto fatto le scelte che poi fece il processo dovesse essere
Il primo il primo il processo sì sì conclude velocissimamente in maniera assolutamente fare novantaquattro novantacinque il processo di di di renne del novanta novantotto
Il primo congresso di
Di Berna della organizzazione sionisti che nel novantasei quindi la reazione di e tre figli dal da da quel novanta
Nove gennaio novantacinque in cui assiste alla degradazione di di di prefisso e non fa altro che mo'che cercare di organizzare il movimento il movimento sionista quindi questa cosa anche se in Italia era piccola perché la comunità ebraica era piccola però importante ed è molto significativa fra l'altro la
La reazione in attende che era sì viene presentato come il quello che era tra il capo alla Massoneria italiana ma è il che poi fu sindaco di Roma come tutti quanti sappiamo e con qualche modo il più illustre esponente della del del corrente ebraica assegnazione assimili dell'azionista
Ci fa riflettere anche su su questo
Vorrei entrare un attimo
Su questa faccenda
Della cioè sulla sulla schieramento politico che viene presentato nel libro e sulla conseguente del problema della crisi dello Stato liberale
Sembrerebbe leggendo questo libro che l'antisemitismo fosse una essenzialmente una tradizione reazionaria
Vorrei ricordare che
Le la la la mozione antisemitismo socialismo dell'imbecilli lo slogan che è stato sviluppato nel libro
Che verrebbe noto si deve a Babele
Fu pronunciata nel mille ottocentonovantasette
Alla conclusione di un dibattito
Che Combin che riguardava il congresso del bis della dei socialisti S delle della Seconda Internazionale eccetera
Sull'antisemitismo come sostenuto da molti come un atteggiamento politico del movimento del movimento socialista
Questa cosa e se uno va a vedere i nomi nel libro
Nel libro della di di battente abbattendo i
Trova nome soluto francesi
Cioè trova in realtà una quantità di
Personaggi che vanno da Proudhon a perché cessoria successori eccetera che in qualche modo propongono dei temi antisemiti
A sinistra dove non sono peraltro mai mai mai mai usciti vorrei anche ricordare che
La parola antisemita
Viene antisemitismo
E viene coniata da mar
Che è uno strano agitatore che passa da stabile da destra a sinistra eccetera viene proposta per quanto ne so io almeno viene lanciata in un libro che del settantanove
E quindi molto poco precedente vorrei ricordare che
In il grande uno dei grandi protagonisti
Della dell'antisemitismo di quegli anni che Carlo Jucker
Sindaco di Vienna eccetera
Che riceve messaggi di congratulazioni del Vaticano perché diventa diventa sindaco nel mille ottocentonovantacinque
Allora non è che l'antisemitismo fosse una cosa del passato c'era una una grande tradizione dell'anti
Dell'anti Giudaismo cristiano eccetera eccetera naturalmente però in però le diciamo alla
Piena espressione politica della del dell'antisemitismo
Inizia in quegli anni
No cioè donne non in Italia dove giù giustamente si è detto la l'integrazione era forte anche perché
Rapporti fra mondo ebraico rinascimento Risorgimento sono antiche pensiamo alla figura di Artom
Segretario di Cavour eccetera ma
In in Germania e in Francia sono
Sviluppi recenti in qualche modo che
Integrano oggi grande maniera populista
Delle istanze di tipo sociale delle istanze di tipo politico politico reazionario allora tutto questo
Mi mi induce a dire che la lo schieramento che viene individuato un libro che regge che tiene
è uno schieramento che individua nel processo tra il sì adesso soprattutto
Da un lato il rapporto con l'Italia e quindi che viene organizzato secondo simpatia antipatia come come vi
Ne sostenuto largamente nel libro ma dall'altro che
La la non individuazione
Dell'antisemitismo come causa della del del processo
Subita nel nel fatto che l'antisemitismo era un rumore di fondo crescente in qualche modo non nella società italiana ma nella nella società francese tedesca austriaca eccetera e che
Quello che era e chi era messi tematizzato quello che era messo in rilievo eccetera era soprattutto
Il tema della del del militarismo cioè il tema della della chiusura corporativa del vecchie aristocrazie della e della gerarchia e della gerarchia già così militare
Ed era dato quasi per scontato che le tre finestre fosse ne fosse fosse una vittima questa è l'impressione che mi sono che mi sono fatto io
Oggi dopo la Shoah noi abbiamo un'idea più chiara della
Della carica della omicida genocida della dell'antisemitismo
Credo che in quel momento nelle vede intellettuali antisemitismo fosse razzismo in senso in senso generale al la considerazione che i neri erano inferiori eccetera eccetera eccetera possono specie loro di luogo comune fosse qualche cosa che come si è ricordato prima
Anche in chi si batte per nel mondo ebraica si batte per
Pergreffi risposta su data in qualche modo quasi per
Per per scontata
E questo è un tema è un tema che rimanda alla
Allora hanno doppia riflessione politica la riflessione politica in rapporti Italia Francia riflessione politica snella
Fra reazionari e progressisti dentro la la la battaglia la battaglia francese
Rimanda a questo la spiegazione degli atteggiamenti atteggiamenti sono stati quindi io credo che
Questo libro ci posso soprattutto insegnare la complessità detesta di questa di
Di questi da
Configurazione di cause che hanno portato a questi a questi a questi atteggiamenti quindi i grazie a un libro da leggere un libro bellissimo ma
Io direi
Prima di dare la parola all'autore
Parte che volevo sottolineare che mi pare in libreria Alessandro Pertini sulla sinistra italiane lei abbia molti orrori equilibrato questa questa dimensione che tu ricordavi nella dell'antisemitismo ma prima di dare la parola ad Enrico volevo chiedere se sono domande considerazioni riflessioni osservazioni
Da parte tra il pubblico tra i presenti
Poi freddo liti temo fisso
Mario Mario Di Napoli
Possiamo fare così e così
Ma io non ho letto il libro quindi intervengono soltanto sulle familiare sulle sulle relazioni credo che il talmente le parole finali sulla complessità del tema siano assolutamente importanti
Per quello che ho l'impressione ricollegarmi anche al paragone si faceva con l'Italia e la crisi dello Stato liberale
Che però l'affaire Dreyfus per la storia della Terza Repubblica non sia un solo un capitolo della storia dell'antisemitismo
Sia un capitolo della eterna contrapposizione dalla peste la sinistra in Francia
E in un certo senso l'equilibrio delicato della Terza Repubblica nasce da un patto scritta un equilibrio instabile la la la pista rivoluzionaria viene a viene sconfitta sulla base di un'intesa tra due forze che sono continua una guerra sotterranea
E quindi in un certo senso l'esplosione del caso dei fusion in cui concordo pienamente secondo me siamo davanti al primo uso politico dell'antisemitismo cioè l'antisemitismo non è un fine in sé è uno strumento ed è uno strumento che di cui ci si appropria per ulteriormente rafforzare una contrapposizione e Igli ha litiganti diffusa via con in mente un sovvertimento della della Repubblica francese volevano sfruttare il caso dei giusti non semplicemente per punire un ebreo e mettere all'indice gli ebrei
Ma per distruggere l'equilibrio costituzionale della Terza Repubblica così come tante altre volte nella storia venisse che sarà giustamente ricordato da settanta nel mio tre stando centoquaranta è avvenuto
Quindi se non esiste una forte linea di continuità tra
Quelli che sono stati
Chi ha usato il caso Dreyfus sfruttando il tema dell'antisemitismo per anche per acquisire facile popolarità una società francese in cui molto più che in quello italiano il tema era era diffuso ma io credo non si debba dimenticare questa prospettiva di politico costituzionale in cui il caso si va a inserire ed è uno de dei non pochi episodi
Che Cacco sostengono la storia della Terza Repubblica e che portano può infatti è che portano secondo me commedia di continuità abbastanza
Ricostruibile di fatto al pensa ai tedeschi del mille della seconda guerra mondiale
Ora considerazione
Questo intervento certamente grazie certamente non è solo un problema di antisemitismo coese e che ormai nello scorso conclusivo del dell'Ottocento ci sia così l'uso politico quel l'antisemitismo diventi uno strumento della della politica di massa credo che sia un fatto ormai acclarato
Quello che io credo si debba però mettere in evidenza e quali sono le componenti della società francese che non condividono l'ostilità
Quale che essa sia nei confronti di Dreyfus A pagina quattordici nella parte introduttiva
L'autore ci ricorda che
Del momento del processo e della condanna sono poche gli le figure che credono all'innocenza di Dreyfus e ci facilita quattro nomi
Una dei quali è quello di sua moglie e l'altro è quello di suo fratello ecco questa pervasività quindi dell'antisemitismo lo schematismo che
Attraversa tutto quanto lo schieramento politico perché i socialisti quando si muovono
E una volta i giornali is
Ma siamo dopo Zola si è mosso
Che cosa avviene all'interno del socialismo francese e non solo del socialismo francese perché ovviamente facendo una presentazione ci limitiamo a citare di fatto pochi
Aspetti però nel volumetti a parte il richiamo che è stato fatto
Allo studio complessivo su questi temi di Alessandra Tarquini
Ma nel volume
Di Serventi Longhi si parla anche delle ripercussioni nel socialismo italiano ed è la posizione per esempio gliela figura più importante
Di teorico marxista che c'è in Italia in quel periodo che era Antonio Labriola e al quale Antonio Labriola
Dice sì è giusto difendere Dry fisse ma in realtà il problema vero è un altro è il problema della lotta contro il capitalismo
Che certamente è nell'ottica socialista nell'ottica di un teorico marxista del mille ottocentonovantotto novantanove un problema centrale ma io credo che dobbiamo cercare di avere una visione complessiva
Del problema e complessiva soprattutto degli orientamenti che ci sono oggi un cultura di un mondo politico che risale ad oltre cento anni fa di questo problema che ripetiamo ancora una volta lo dobbiamo vivamente valutare sulla base dei nostri parametri ma dobbiamo cercare di capire perché in quel momento ci sono questi orientamenti questo sottolineo
Aggiungere
Alle considerazioni procedere io allora sostituisce
Del di questa di questa presentazione e ringrazio chi mi ha presentato verrà per la band se anche stimolanti no interventi di presentazione non mostrò messo sul tavolo
Diciamo anche quasi tutti gli elementi centrali del del volume che vero è molto ampio me lo dico da solo nel senso anche pieno anche di piccoli particolari che sembrano un po'di complicare il quadro ma realtà ci sono dei nodi centrali che sono stati individuati molto bene peraltro raccontando molto rapidamente la genesi di questo libro perché ringrazio anche che in qualche modo c'è stato dietro nel senso l'allarme mi ha aiutato a pensarlo anche perché il professor Toscano diceva
Quasi un peccato che solo adesso si arrivi a fare un film un libro devozionale un problema non un peccato
Un problema che è anche vero che mi sono trovato nove parlare parte con Alessandra Tarquini e aver letto tra l'altro anche il suo libro che stato d'ispirazione
Il persona loro il suo coinvolgimento un seminario fatto a Sapienza qualche tempo fa che mi ha permesso di conoscere chi fa vita beni è un problema che un docente in Francia in cui ho parlato dell'affaire Dreyfus che inizialmente in parte già rispondo un po'alla a alla sollecitazione di Alessandra volevo fare sui socialisti sui nazionalisti basta
Doveva essere un saggio
Devo dire cominciando lavora ci sopra anche causa Comit che paradossalmente mi ha permesso di avere più tempo per stare sopra questi tematiche
E grazie alla biblioteca le biblioteche e gli archivi che anche in via del tutto eccezionale mi hanno consentito che accelera materiale
E questo è diventato un volume sia ampliato incontrato la cultura liberale le culture liberali e dentro le culture liberali ha trovato una miniera
Anche più interessante di quelle che erano semplicemente una prospettiva e teso tabelle aveva indicato questa questa contraddizione diciannove socialisti e nazionalisti alla fine va be poco sappiamo
Vedi un po'se può fare una cosa più complessiva lo dico perché partendo da socialisti e nazionalisti la mia idea era già a partire dai movimenti non liberale
E quindi poi sono approdato al liberalismo e quindi ho visto delle criticità che forse mi sono balenare Allo studio più centrali di quanto poi in realtà passasse ma su questo turno torno alla fine lui parlerò soltanto dei difetti dei limiti delle suggestioni delle perplessità delle problematicità che mi sono state poste parto dalla fine Napoli risalgo dal punto di vista del mondo cattolico
Ci stava c'è un problema di fondo e catodici avevano un livello di stampa non professionalmente alla pari del resto della stampa italiana questo voleva dire che non vi erano corrispondenti cioè le lo scrittore il chi i giornali cattolici erano espressione di chi commentava questi fatti dall'Italia
L'idea comunque di fondo che nel libro emergere di dare voce a te a cui gli attori che fisicamente concretamente in Libano la realtà parigina o di renna in quegli anni
E quindi Ernesto Vercesi che la figura di questo sacerdote strano che era scappato dall'Italia dopo i moti che avevano travolto donna Albertario motivi maggio del novantotto che in Italia vi erano stati contro diciamo il moti insurrezionali politici la ripresina cubito socialisti cattolici tutte le fronto tre frange antiliberali quest'anno sacerdote scappato a Parigi un è sulle politico e attraverso lui le oscillazioni del mondo cattolico che sono state rilevate precedentemente erano ben percepibile mi sembravano più adeguate esprimere anche le contraddizioni la crisi di coscienza del mondo cattolico perché è vero che il mondo cattolico veniva fino a pochi anni prima a rappresentare il megafono più ampio dell'antisemitismo anche più più da più da gazzarra quindi dicevamo con i termini più volgari in termini più odiosi non solo la l'orecchino Stridi adesso ma anche ad orecchie
Dell'epoca perché erano Toni quelli sì ritenuti inaccettabili tutto fronte politico tutti ritenevano quell'antisemitismo in questo ovviamente è stato rimarcato e quindi la scelta era quella di cogliere maggiormente la complessità le oscillazioni le ambivalenze dentro mondo cattolico non schiacciarsi diciamo semplicemente su una rappresentazione antisemita che sicuramente era prevalente sicuramente rimase prevalente
Nel sottobosco cattolico al di là della presa di posizione ufficiale del Vaticano che peraltro anche ragioni politiche e geopolitiche erano Nita il si trovano meglio in Francia che in Italia le le alte gerarchie vaticane in quel periodo venivano interesse a rapporto anche col governo radicale
Successivo questo porta la questione dell'antisemitismo
Nel volume la l'assenza di un ragionamento sull'antisemitismo
Così esplicito è Secondo me assordante cerco qualche modo in linea anche con alcuni suggestioni che anche Alessandro criminosa posso il silenzio l'assenza di alcune prese di posizione a volte parlano più sono più rivelatrici delle prese di posizione
Quindi l'assenza di urrà ragionamento sui termini dell'antisemitismo ma non solo sui termini della diffusione popolare dell'antisemitismo che quello è il nodo perché sull'antisemitismo a quell'epoca non era centrale in Italia dal punto di vista del problema politico
Era più centrale in Francia in Francia infatti ci si ragionava di più anche se sempre con frange estremamente minoritarie anzi a volte meritiamo aggiungendo che era una figura fondamentale dirigente socialista che Fini non ho anche dopo la presa di posizione del socialista indipendente Geores che non stava nelle organizzazioni strutturate del socialismo parla di una guerra tra borghesia
No di classe contro classe
Con che se in Francia era così ed l'antisemitismo che era ampiamente diffuso a livello popolare il popolo si muoveva si agitava nei termini non previsti da parte di chi guarda le osservava al al diffusissimo cosa succedeva che gli italiani vedevano in questo popolo francesi antisemita e reazionario
Per la stragrande maggioranza antisemita reazionario i giornali come la prova i giornali quindi non è che gli ufficiali sui treni
C'erano testimonianze dirà diffusione dei manifesti murali di manifestazioni molto più numerosi varchi la parte dei la Francia del popolo veniva scoperta improvvisamente reazionaria non le frange reazionari in questo diciamo sul volume insisto molto su questa sorpresa di un popolo che non risponde ai come dire i desideri della della cultura progressista della cultura liberale della cultura che guardava la rivoluzione francese con un'affermazione che ricordano in termini progressisti laici in termini e non è un senso di tradizione non senza est di estrema modernità di un popolo che non necessariamente va dalle parti de verso dove alcuni intellettuali cercano di motore di altri intellettuali
Raggio parliamo di destra per capirci che comprendendo la potenza del popolo cominciano a riarticolare loro intervento politico cominciano ad adeguarsi comincia una creare una cultura eversiva che non è semplicemente di un quattro golpisti buttate lì ma comincia a mobilitare le masse continuiamo comincia a muovere le coscienze comincia a cambiare la storia
E quindi poi torniamo anche sulla crisi lo Stato liberale alla alla fine quindi la nascita di una cultura eversiva che ha ragione era sempre il attiva nella Francia dalla Terza Repubblica non era in tribuna il cinismo e altro ma che trova improvvisamente un'affermazione un successo perché quella di Dreyfus è un successo di questa finora mille ottocento
Novantanove fino a sentenza la Corte di Cassazione che rimanda arrendevolezza uno processo e nonostante questo processo di renderli condanne
Adesso non voglio per chi non conosce bene la storia rivelare ritornare li condanna deflusso nonostante l'acclarata innocenza pur di non condannare esercito si crea questa cultura eversiva
La scarsa consapevolezza degli italiani era questa sorpresa alla Francia popolare e antisemita e quindi la Francia antisemite e qui sono dicevano soprattutto i illiberali Cristini e coloro che invece avevano il mito della Francia di questa poco rivoluzionario sottacere vano questo passaggio
E dicevano soltanto una gazzarra reazionaria l'antisemitismo quindi viene sottaciuto da da quei protagonisti e questo sottacere queste dinamiche moderne e di un popolo che non è facilmente gestibile quando comincia a mobilitare
Eh
Un tema centrale è vero che io forse per particolare simpatia insisto molto su Giuseppe Cianca villa che peraltro anche un solo nella storia d'Italia visto che sostanzialmente educa Gaetano Bresci comanda in Italia quindi perché inviando poi esule negli Stati Uniti quindi fu un personaggio nell'ambito anarchico che ed è anche un effetto visibile pratico e quindi mi piaceva perché mi sono mi ha sorpreso trovarlo come corrispondente Messaggero non lo sapevo ovviamente spesso la ricerca Re avesse perché noi essendo antidemocratico sostanzialmente essendo già muovendosi dal socialismo all'Anarchia vede in questa dimensione popolare dell'antisemitismo una manifestazione della della possiamo dire delle contraddizioni profonde intimi risolvibile in una democrazia moderna
E si muove verso una prospettiva individualista quindi l'autista e l'antisemitismo in qualche modo è pur silente assolutamente protagonista perché la manifestazione più evidente de potere incontrollato delle masse
In quel momento e chi e di chi si propone a quel punto di controllare
Arrivo qui in via ah dalle problema dalla crisi
Dello Stato liberale sostanzialmente io non sostengo la tratta la citazione pollo dice che quella sia una crisi irrimediabile del liberalismo del Novecento sarei pazzo dirlo no evidentemente ma che è un momento di crisi talmente profonda talmente e incisiva che può essere risolta soltanto trasformando l'atteggiamento della cultura liberale ci sono delle crisi delle rivoluzioni in questo la citazione di Furet
Che sicuramente non è che diano però aveva una sua dimensione dialettica in testa
E che le rivoluzioni le crisi generano una trasformazione sono talvolta risolvibile
E che il sistema liberale lo Stato liberale la cultura liberale sia quella indubitabilmente più capace di risolvere le crisi perché anzi in altri sistemi Tiziano socialismo reale laddove c'è una crisi il sistema rischia di collassare implodere costantemente proprio per la sua flessibilità ma l'abilità per l'appunto per la potenza della libertà di stampa nato a France fa un passaggio letterario molto bello in cui diceva libertà di Santa bella pure quando si usa contro la libertà di stampa e quando si usa contro un eccesso o no concesso frammenti di Anisico ma che riflette questa capacità di adeguarsi di modificarsi quindi quella una crisi che apre un secolo di crisi
Che a volte portano a soluzioni che hanno portato a soluzioni a volte no una crisi più grande sia integra della prima guerra mondiale in termini europei
Molte delle patogenesi per usare un termine difesa del tanto il proposito di Habermas rigorosi tedesche però che magari è di un'altra sponda però che in qualche modo anche per individuavano a metà del Settecento la nascita un po'tutti ma Nicola la patogenesi del Novecento
Non è che la individuo solo lì madri vedo in quel dramma dramma sì perché viene percepito dramma una funzione anche teatrale giornalistica non è percepito come tale come il dramma dell'epoca hai lì una una cosa dire una espressione più nitida dei contorni di quelli che saranno i temi le conflittualità della mobilitazione delle masse del controllo delle masse della mobilitazione civica mobilitazione sociale dei conflitti
Tra interni alla società gigante condurranno alla prima guerra mondiale eccetera eccetera eccetera quindi non è un termine ideologici in termini sostanzialmente del potere dell'opinione pubblica e del potere delle mobilitazione della mobilitazione popolare di fatto si tratta e questo sì finisco con Mario Scano diceva quanto si proiettare come un mondo a lungo nel Novecento tuttora ovviamente storici ci piace vedere anche un po'le conseguenze questo problema
Del nella comprensione della della definizione dei suoi problemi della sua soluzione di dare anche dei simboli Ghedini creare intorno a questa problematica del popolo miti simboli capace di disinnescare una forte sicuramente un tema centrale in una democrazia attuale quindi come all'epoca
Il popolo fu non compreso perché si riteneva potesse essere altro o comunque si poteva e si riteneva di poterlo comprimere in un in un altro senso
Tutte le possibilità e i pericoli del popolo possa avere ancora oggi via libera democrazia si pone questo problema e a volte sembra sfuggire di mano e sembrano emergere personaggi e personalità e culture politiche anche più capaci di interloquire con quella quella secondo ciò non vuol dire che la situazione è drammatica ma che pone dei problemi come all'epoca lo pose a quei quella classe dirigente a quegli intellettuali ha proprio pubblica di e di articolare un discorso che poi dovessero fatta in termini socialisti termini nazionalistiche o in termini di una liberaldemocrazia più matura che guardava avanti anche modelli radicali dico equilibrio di poteri di ridefinizione del libro dei poteri questo nelle soluzioni che ponendo a San Siro
Chiudo ringraziandovi ancora invitando li hanno spaventati dalla completa della complessità in qualche modo del del volume perché la storia fare storia vanno proprio per questo perché è difficile Complesso mamma
Ma è un prisma che va esplorato tutti i momenti grazie tutto ciò
Ancora grazie grazie nove resistente al freddo del pubblico grazie all'autore a grassi soprattutto ai relatori grazie anche a Radio Radicale
Arrivederci a tutti