Il Mondo a pezzi - Intervista a Paolo Guerrieri

Queste radio radicale siamo ad un nuovo appuntamento con la rubrica il mondo a pezzi con il professor Paolo Guerrieri che lo ricordo insegna
Assia SPÖ e con la mia ed è autore insieme all'ex ministro Pier Carlo Padoan di un libro pubblicato da Laterza
Europa sovrana colui affrontiamo i temi che sono emersi dalla prima relazione del nuovo Governatore di Bankitalia Fabio Panetta sulla due mila ventitré ci sono anche nella analisi di Panetta dei temi che abbiamo affrontato più volte con il professor Guerrieri come per esempio al l'arretramento nel grado di integrazione economica tra le regioni del mondo ed è questo mondo a pezzi di cui ci occupiamo spesso sono le tensioni internazionali naturalmente
A creare questi blocchi poi la l'accento sul dinamismo della economia statunitense e il rallentamento forte nell'area
Delle euro Paci sono temi su quei insistito anche l'operatore Panetta di Cukor abbiamo parlato la necessità di completare l'Unione del mercato dei capitali e l'unione bancaria sul nostro Paese e poi anche questo tema affronteremo ha parlato del debito del nostro debito pubblico come una zavorra e per superarlo serve un piano che ha definito un piano credibile volto a stimolare crescita e produttività e un piano credibile anche di taglio del debito professore da cosa partiamo allora
Io direi che partiamo proprio da queste considerazioni che il governatore permetta a dedicato all'Europa i soprattutto a questi come dire destini
Che sono strettamente intrecciati tra
L'economia europea e i le economie italiana quindi questo credo che sia un tema molto importante perché credo che sia stato spiegato molto bene nella nel nelle relazioni la relazione
E innanzitutto ha detto chiaramente regolatorie Pretta ci vuole più Europa serve un'Europa più integrata
E aggiunto naturalmente questo soprattutto per evitare l'irrilevanza dei singoli Paesi europei cioè mettendo in risalto che isolatamente i Paesi europei e quindi le economie europee ma quindi l'economia italiana e non hanno in qualche modo grandi chance di potersi rilanciare e quindi da questo punto di vista ogni paese europeo anchor più l'Italia che è tra i Paesi fondatori ha interesse a contribuire perché l'Europa questo passo in qualche modo lo faccia
Poi ha messo in risalto cose ecco che noi in questa sua trasmissione abbiamo molte volte imparò l'anno dell'Europa sottolineato vale a dire che c'è una grande come dire scommessa su questa transizione che è vero deve da un lato e quindi dell'economia Inter come oggi a pulite e digitale quindi la le le nuove tecnologie però per far questo servono tante risorse perché ha sottolineato appunto questa cifra
Eclatante di ottocento miliardi all'anno di qui alla fine del del decennio che in qualche modo odo bisogna trovare perché bisogna investire poi in questa in questa transizione
E quindi da questo punto di vista solo come dire risorge politiche risorse comuni
A livello europeo
Attraverso naturalmente programmi mirati quindi che si prefiggevano obiettivi ben determinati possano possono contribuire a realizzare in qualche modo questa questa transizione e ha ricordato qui qualcosa che pronto e molto condivisa oggi tra chi
Questa visione come dire di una Europa più integrata condivide cioè il fatto che serve una politica di bilancio che sia molto più coraggiosa ambiziosa di quello che è invece una politica oggi
Assolutamente inadeguata soprattutto serve una capacità dispensa investimento che sia comune a livello europeo da un lato e dall'altro siccome servono tanti investimenti non solo pubblici ma anche molto anzi soprattutto privati
C'è questo famoso problema di cui abbiamo anche questo di questo ho parlato di costruire un mercato comunque me dei capitali in Europa perché i risparmi europee e per una buona parte non rimangono in Europa ma se ne vanno alla ricerca di rendimenti più interessanti per esempio negli Stati Uniti
E quindi da questo punto di vista e queste questa necessità di accelerare perché non è che è una novità
La costruzione di un mercato con cura dei capitali ma va fatto ecco io credo che sia stato molto importante soprattutto il fatto di aver sottolineato poi più volte
Come tutto questo e ci interessa da vicino non è un qualcosa che riguarda l'Europa e quindi come dire
Noi intanto ci dobbiamo interessare di altro l'ha detto in maniera molto chiara ha sottolineato proprio cioè se la per l'Europa c'è una necessità di maggiore integrazione questa maggiore integrazione e addirittura serve ancora di più all'Italia e all'economia italiana
Quindi credo che da questo punto di vista e sia strappato un monito dopo come dire
Molto fermo molto deciso a chi parla ad esempio di ridurre i poteri e le politiche dell'Europa perché questo stiamo sempre tendo in questa campagna elettorale imboccando quindi un rilievo intorno come dire all'Europa piccola all'Europa che era poco più di un'area di libero scambio
E e allo stesso tempo io credo che sia anche stato un monito o da parte del governatore a chi invoca il i soprani ismi nazionali quindi su dovrà Nismo
Italiano come una ricetta per per per affrontare le sfide che sono di fronte a noi nella relazione non è il governatore ha detto esattamente l'opposto e tra l'altro citando Iman era molto dettagliata dati i riferimenti e mettendo in risalto proprio questo fatto importante solo all'interno di un una Ico nomina europea più forte e più vita ed è possibile immaginare un'inversione di tendenza per la nostra economia
Questo è dato che io ho trovato diciamo di grande interesse innanzitutto perché per le cose che abbiamo detto poi altre volte in questa trasmissione e lo condivido pienamente ma poi perché appunto serve proprio a ricordare
E e questo questo fatto fondamentale noi abbiamo interesse come Italia c'è un interesse nazionale a contribuire a che l'Europa con Pia questi passi
Nessuno maggiore integrazione insomma allora esattamente l'inverso dell'Europa delle patrie non garantisce affatto una patria più forte e anche ancora in in particolare per quel che riguarda l'Italia non ci conviene
Sì proprio esattamente Innocenzo relatore e dire la nostra sovranità la difendiamo e la rafforziamo solo attraverso una maggiore sovranità europea e a questo
è stato da questo punto di vista come dire un riferimento molto chiaro molto ha detto ripetuto poi più volte
Naturalmente se dobbiamo diciamo se conveniamo del nell'aria nel nostro interesse a contribuire a rafforzare l'Europa questo potrà avvenire
Diciamo solo come dire se poi la nostre economia si rafforza perché allo stesso tempo facciamo le cose che dobbiamo fare e non lui come come paese perché naturalmente
Poi ci sono compiti che spettano ai singoli Paesi che quindi spetta all'Alitalia
E qui di
Il governatore ha fatto bene a ricordare
Ed è l'Europa l'economia europea la crescita europea non è soddisfacente per menu nulla in questi ultimi dieci anni tanto meno lo è naturalmente
E la crescita del nostro Paese ha ricordato che noi siamo in qualche modo in Europa
Il Paese che ha visto negli ultimi venticinque anni quindi parliamo dell'inizio diciamo dal Duemila a oggi al visto crescere in meno il reddito pro capite con una produttività che è rimasta ferma
E quindi da questo punto di rissa con problemi che sono rimasti grosso modo quelli che poi avevamo all'inizio di questo di questo quarto di secolo diciamo
Questo però è tanto più importante perché
Quella che attraversiamo è una fase tra virgolette positiva perché in qualche maniera ci sono stati anche adesso dati molto recenti le liste tratte si temeva una recessione in parte abbiamo avuto un forte ristagno fine dello scorso anno adesso c'è una ripresa modesta ma
Se la devono zero virgola sette zero virgola otto per cento l'inflazione indi in Italia fortemente diminuisce addirittura molto di più della e via dell'area dell'euro non stiamo sotto l'uno per cento
L'area dell'euro viaggio sopra il due dei virgola cinque due virgola sei
Quindi una crescita superiore questa degli ultimi anni alla media euro naturalmente e qui è stato importante
E Fabio Panetta ha ricordato da un lato in positivo quello che è avvenuto a livello di sistema industriale c'è stata una ristrutturazione nonostante la crisi
C'è stato un quindi un investimento che si è fatto nel rafforzare le imprese e una conferma viene dal buon andamento delle nostre esportazioni non è che sono andate molto bene anche rispetto agli altri partner
Però ha anche sottolineato anche se diciamo non non entrate Rizzardo lo troppo e che siamo andati bene anche che pr
I famosi bonus che sono stati elargiti all'edilizia
Qui non ha citato dati lo faccio io perché va fatto questo
E i calcoli che sono stati fatti anche di recente hanno parlato del fatto che in questi ultimi anni i bonus Trust superbonus del centodieci per cento
Bono sfacciate come ricordiamo e altri
Bonus edilizie
Era stata prevista una spesa di settanta miliardi in questi ultimi anni siamo arrivati a una spesa che è tre volte superiore voi abbiamo elargito praticamente più del Pnr R. in bonus edilizia circa quei cento venti miliardi e quindi da questo punto di vista questo naturalmente ha molto giovato come si dice alla crescita della nostra economia mia
Però questo e non ha
In qualche modo minimamente inciso purtroppo sui male lì antichi
Chi sono ancora ben lontani dall'essere sanati qui il governatore nella sua relazione ne ha ricordati soprattutto alcuni ma de ha messo l'accento su dato che ormai da molto tempo
Viene condiviso da molti cioè noi abbiamo una produttività
Che è un po'il terreno commettono dell'efficienza di un'economia che ristagna da da da circa due vent'anni
E questo naturalmente che si ripercuote in maniera molto negativa sulla capacità di crescita perché la produttività oppure della crescita di un Paese ma si ripercuote anche su qualcosa che poi negli ultimi tempi proprio è stata anche oggetto di polemica sul fatto che i nostri salari i nostri stipendi non crescono no perché la produttività è alla base della possibilità di come dire distribuire redditi dei lavoratori più elevati e qui ha ha ricordato cifre che sono effettive a mente drammatiche rispetto a Francia e Germania praticamente
I redditi dei lavoratori sono oggi inferiori del venticinque per cento a questi Paesi c'è un reddito disponibile delle famiglie che è fermo
Al due mila quindi in termini di
Capacità di SPISAL cosa serve per all'RPR per incrementare la produttività
E qui devo dire le
Lei da condividere perché è stato anche molto precisi Tito da un lato c'è un problema demografico ABB come dire
Rimini intendenza declino della forza lavoro perché noi siamo appunto tra i Paesi con tasso demografico
Addirittura negativo
Allora quello che è importante
Su questo piano per cercare in qualche modo di nidi mitigare queste conseguenze farla lavorare più giovani e più donne da noi lavorano molto meno che in Francia in un giorno cioè negli altri paesi europei
Perché questo aumento
Delle opportunità di lavoro per giovani e per donne servirà ad aumentare a mitigare diciamo questo
Calo devo beh demografico però questo è solo parte
La grande parte del problema Rossi risolve investendo più in innovazione e tecnologia allora sappiamo Champlain bisogna agevolare le famose start-up
I capitali di diciamo che poi lei alimentano e soprattutto creare un ambiente che sia più favorevole all'innovazione come e qui c'è da mettere in moto diciamo quello che poi è il circolo virtuoso che per molti e paesi
E significato la fortuna del senso la maggiore crescita
Che va dall'innovazione agli investimenti in ricerca e al miglioramento dei livelli di istruzione educazione questo è il circolo che da noi
Come dire e
Realtà e girato dall'altra parte perché noi siamo amo anche qui non è un gran un record di cui vantarsi tra i Paesi europei quelli che investono di meno in ricerca
E quelli che invece esso nemmeno in educazione istruzione
Quindi è effettivamente diciamo questo è il terreno sul quale viso ognuno in qualche modo rapidamente cioè invertire la rotta per se vogliamo o rilanciare appunto la produttività ma con la produttività rilanciare lo sviluppo e soprattutto i redditi poi dello lavoro perché senza questa base naturalmente e quindi lei la giustamente sottolineato tutto questo significa in qualche modo affrontare con decisione
L'enorme problema che ci riguarda ormai da molti anni del debito pubblico o della politica fiscale che va in qualche modo condotto per riportare questo debito pubblico appunto come lei ha cita atto su una traiettoria diciamo in qualche modo che sia di di di di salvaguardia di di di rassicurazione perché questo debito pubblico dico diventerà di qui a trippa tre anni il più alto d'Europa noi purtroppo stiamo persino sopravanzare diventare ancora di più cioè un un Paese che in Europa avrà un debito più alto rispetto al PIL di quello della Grecia e quindi siamo al centotrentasette per cento del PIL è più alta della Grecia però adesso non ancora che la Grecia
A è partita da livelli diciamo enormemente alte mentre da noi nei prossimi due o tre anni il debito se non faremo politiche adeguate e destinato aumentare
In Grecia grazie anche alla crescita elevata che quel Paese sta conoscendo tenderà a diminuire quindi e come dire cinque lasceremo nel senso che a un certo punto il nostro debito diverrà
Superiore quindi da questo punto it rivista ecco magari io avrei preferito qualche modo sulla
Leggere qualcosa di più forte come il richiamo a uno una necessità di politica di risanamento perché l'avevamo anche ricordato ci sono stati recentemente il Fondo monetario la Banca centrale europea che ha messo in risalto questa necessità
Per l'Italia di cominciare già da adesso
A norma diciamo mettere in atto una politica di risanamento naturalmente che si unisca una politica di rilancio della crescita perché le due cose devono andare insieme devo dire
Proprio perché sui temi dell'Europa la relazione è stata da questo punto di vista diciamo molto netta molto decisa qui
Il governatore ha richiamato ma non si è dilungato diciamo o cioè nelle considerazioni finali ecco quello che si può aggiungere
E che questo aggiustamento se noi riusciremo a metterlo in atto diciamo con una politica già a partire ad esempio da o la prossima legge di bilancio Salas severo ma sto portabile
Perché grosso modo queste sono le le stime noi avremo la possibilità in sette anni di procedere adesso con i nuovi piani europei a un aggiustamento che ci costerà intorno ai sessanta miliardi
Devi dire Euratom tre per cento del PIL
E questo naturalmente se partiremo proprio in questa fase che relativamente positiva perché se si affronta da subito
Questo onere diventa in qualche modo spalmabile in un periodo di tempo quello che non va affatto purtroppo è quello che invece per ora sta venendo rinviare come dire
Cercare è in qualche modo di posticipare gli interventi necessari perché questo in realtà serve solo ad aggravare fra i problemi che dobbiamo affrontare e in qualche modo a renderli più costosi quindi da questo punto di vista se Sezze noi
Come poi è stato un po'e con questo diciamo possiamo riassunto vere un po'il leit motiv di questa relazione cioè noi siamo un Paese fondatore dell'Europa e quindi dobbiamo essere tra i grandi tra i paesi che più contribuiscono al suo progresso allora bisogna mettersi nere è condizione di farlo questo aggiustamento
E questa diciamo rilancio della crescita devono essere la priorità nella politica economica dei prossimi due o tre anni quindi qui ci vuole una consapevolezza forte che gli interventi sono necessarie vanno fatti speriamo che lo vedremo a partire già dalla dalla prossima legge di bilancio
Grazie al professor Paolo Guerrieri e ci sentiamo alla prossima settimana e rimonta pezzi