Dal 2001 ad oggi, in Italia, il loro numero è sceso di 200 unità, portando il totale a 7.901.
Il riordino territoriale sta però procedendo ancora troppo a rilento: infatti, i Comuni con meno di 5.000 abitanti sono più di 5.500, mentre oltre 2.000 Municipi hanno addirittura meno di 1.000 abitanti.
L'inverno demografico sta colpendo in misura maggiore i piccoli Comuni, sempre più in difficoltà nel garantire i servizi ai cittadini.
Il calo della popolazione è peraltro destinato ad intensificarsi nei prossimi anni, mettendo quindi a rischio la … sostenibilità di tutte le funzioni gestite a livello locale (istruzione, sociale, cultura, ecc.).
In questa prospettiva, la fusione tra Comuni è uno strumento che permette di superare il sottodimensionamento degli enti locali e favorire la nascita di realtà più attrezzate ad affrontare le sfide con cui il governo del territorio oggi si confronta.
La ricerca di un assetto istituzionale più razionale è fondamentale per rendere più competitivi soprattutto i territori più periferici del Paese: la fusione dei Comuni consente di erogare servizi migliori e realizzare progetti strategici per il futuro delle comunità, conseguendo al contempo maggiore efficienza amministrativa.
I piccoli Comuni hanno l'opportunità di costruire dal basso, in maniera quasi sartoriale, nuove realtà in grado di offrire i servizi alla popolazione all'interno di un bacino territoriale più ampio.
Non solo: con gli incentivi concessi alle fusioni si possono realizzare investimenti e progetti per migliorare la qualità della vita e rendere queste aree attrattive per le imprese e le persone.
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