Il PNRR, un possibile volano per l'Italia. Lezione aperta del ministro Raffaele Fitto

Signor ministro
Illustre un pessimo preside illustri relatori
Signore e signori benvenuti è un piacere e un onore ospitare nella nostra dagli Atti accademici ministro Raffaele Fitto ministro per gli Affari europei il sud delle politiche di coesione e il PM
Lo ringraziamo per avere voluto condividere con noi
Queste riflessioni riflessione sul Pnr R. un possibile volano per l'Italia in un momento storico nel quale il tema è sicuramente di grandissima attualità ringrazio il professor Mazzoni presso la Facoltà di Scienze Politiche sociali
E docenti che come relatore animeranno la tavola rotonda con salsa Floriana Cerniglia era ambasciatore Piero Benassi
Non voglio sottrarre tempo alla discussione anche nel rispetto dei conto dei limiti di tempo che costringono il ministro rispetto agli altri il suo impegno e quindi a maggior ragione lo ringraziamo per avere trovato modo di condividere con noi le sue riflessione indubbiamente l'argomento è Cuccia Ale oggetto di tantissime attese dal momento della grande soddisfazione aspettative che vennero anime intatte quando Next Generation Juve N
Venne lanciato quando sembrava finalmente che è un volto che l'Europa aveva mostrato diciamocelo un poco cigno
Rispetto alla conservazione e alla giusta
Salvaguardia dei conti pubblici dell'Europa che però aveva portato anche ad atteggiamenti e a decisioni apparse poco solidali pensiamo al rigore mostrato nei confronti della Grecia da grande sofferenza che questo a generato apportato e poi invece in una fase di grande difficoltà
Mondiale certamente continentale qualche di sicuro l'Europa
è stato un continente che ha molto sofferto delle vicente pandemica e più di altri o questo me lo abbiamo percepito per l'Unione europea ha saputo recuperare in un momento in cui appariva così avviata verso la disgregazione c'era stato da poco uscito del di uno dei Paesi importanti
La la nel Regno Unito ha recuperato una capacità di stringersi attorno ad un delicatissimo il Complesso problema trovando il modo di fare quello che non sarà mai voluto fare cioè c'era voluto fare misura molto marginale cioè debito comune
Quindi questo si è tradotto poi in una grande opportunità appunto per per i paesi che più ne avevano bisogno qualcuno avverte queste un poco come se non l'ultima chiamata una delle ultime chiamate per il nostro Paese certamente è un'occasione di modernizzazione di slancio di rilancio di quelle che non si può pongono spese entrano spesso e non si può porre hanno spesso fosse un economista potrà vedere che è un caso di economia di guerra sono e pensiamo il grande busta Allo sviluppo l'indisposizione del Paese è arrivato con il Piano Marshall dopo la guerra
Siamo in economia di guerra questo tecnicamente non lo saprei dire però questa è una misura un poco da economia di guerra da grande rilancio da grande ricostruzione
E quindi c'è bisogno di utilizzarle qui ci affidiamo moltissimo alla capacità del del governo delle istituzioni
Di indicare la strada che usava nel migliore dei modi questi fondi sapendo anche però che non è compito responsabilità di un soggetto di un organo di un'istituzione sola ma richiede uno sforzo collettivo Pecoraro una capacità di impegnarsi nell'uso di queste risorse di metterle a frutto di concepire può oggetti che non può essere appunto affidata ad una sola regia ma deve essere in realtà collettiva corale distribuiti in tutto una quantità di sedi di contesti di centri decisionali del Paese quindi è un'operazione estremamente complessa siamo anche in un momento e concludo
Nel quale ma che cosa stanno cambiando stanno per cambiare nelle istituzioni europee i dati diffusi la scorsa settimana dimostrano che c'è un aumento dell'interesse della opinione pubblica italiana per le elezioni che si stanno relazione è abbastanza ovvio ci parlano quotidianamente ma soprattutto è significativo perché ci si rende conto che sono delle istituzioni e quindi sono delle elezioni che ci sono sempre più vicine che sono sempre più importanti che incidono sempre più direttamente immediatamente
Sulla nostra vita non sono solo questione come poteva essere alcuni anni fa che riguardano la costruzione del mercato unico la barriera doganale una cosa tecnica con un'unione monetaria e qui sono in gioco decisioni scelte che riguardano direttamente non solo sui campi
Nei settori più direttamente po'commerciali economici come pensiamo potati a pensare ma anche in altri contesti
Riguardano dicevo la vita di tutti i cittadini a questo punto di vista quindi estremamente importante che se maturi questa consapevolezza ed è una grande occasione concludo nuovamente ringraziandolo poter ascoltare ministro su questi temi grazie era una prova
Qui ascoltato sì in salute ripeterle
Questo dibattito importante che sicuramente mi dà l'opportunità innanzitutto di fare alcune considerazioni di carattere generale anche di carattere strategico rispetto agli affetti alle possibilità e anche le problematiche collegate al piano nazionale di ripresa resilienza
E dall'altra anche di inquadrarlo in un contesto di carattere generale internazionale che sicuramente vive un serie di tensioni di problematiche determinano alcune delle scelte fondamentali in tal senso e che rappresentano anche alla vigilia lo colgo subito il richiamo del del rettore alla vigilia delle elezioni europee un messaggio molto forte importante che io mi sento di sintetizzare sulla rilevanza l'importanza di queste elezioni con un grande auspicio la partecipazione che ha rappresentato e rappresenta sempre per le elezioni in genere per le elezioni europee
Un problema e che mai come in questo momento invece sarebbe auspicabile una partecipazione forte convinta perché le prossime elezioni europee determineranno delle scelte molto rilevanti per il nostro futuro anche soprattutto partendo da ciò che è accaduto durante questi anni e quindi anche dalla scelta che a livello europeo è stata ripresa con l'approvazione del Next Generation e quindi anche delle scelte conseguenti che può hanno determinato i piani nazionali di riprese residenza in ogni singolo Paese
Partire da alcuni elementi conoscitivi ma molto importanti il primo quello delle dimensioni l'Italia e il Paese che ha il piano nazionale di ripresa resilienza più grande in assoluto rispetto a tutti gli altri stati membri
Questo e determinato da alcuni fattori oggettivi al dirà diciamo del nostro dibattito politico che spesso scivola su altre valutazioni che sono stati quelli del Regolamento del delle ferree F cioè la situazione
Economica del nostro Paese alcuni dati di carattere economico del nostro Paese nella fase pandemica e immediatamente luce estiva la presenza e di Piero Benassi che dal rappresentante del nostro Paese a Bruxelles ha vissuto quella frase in modo diretto penso che possa essere anche un elemento di conferma per quel percorso per quella modalità di scelta i criteri furono quelli e in modo particolare dell'aumento della crescita del prodotto interno lordo e della occupazione due dati peggiori per il nostro Paese post pandemia rispetto a tutti gli altri Stati membri questo ha determinato un'attribuzione di risorse a fondo perduto pari a sessantotto miliardi di euro in quella fase poi nella revisione sulla quale tornerò che il nostro governo operato atta alla fine dello scorso anno sono aumentati fino a settantuno miliardi di euro a queste risorse
E non a caso le illustro dividendo le indicando delle le ragioni per questo se ne aggiungo delle altre
Che sono centoventidue miliardi di euro che all'epoca il governo decise di prendere per intero a debito insieme ad altri Paesi la Grecia e la Romania costituendo un piano complessivo che i centoventidue miliardi di euro a debito più i sessantotto pole settantuno hanno costituito l'attuale e dimensione del piano pari a centonovantaquattro miliardi di euro
Ai quali si sono aggiunti poi un per la scelta sempre del del Governo dell'epoca il piano nazionale complementare c'è uno strumento con risorse nazionali che andava completare la visione d'insieme del PNR R. pari a trenta miliardi di euro
Risorse anche queste addebito perché faccio questa ricostruzione perché su duecentoventi miliardi di euro che sono una cifra veramente imponente di importante oltre centocinquanta sono addebito
E questo ci interroga anche sul primo tema collegato anche al titolo un possibile volano per l'Italia un doveroso volano per l'Italia perché sì avviando un piano con una così importante mole di risorse a debito se non si mette in campo una qualità della spesa adeguata in grado di poter incidere nella crescita
La possibilità di rientrare da questo debito diventa quasi impossibile questo comporterebbe comporta per un Paese come il nostro che ha già di per sé un'importante debito pubblico un problema strutturale fondamentale
Questa premessa mi consente anche di fare alcune altre riflessioni sia sulle ragioni le scelte inserita all'interno del piano e anche sulle motivazioni per le quali il nostro Governo lo scorso anno ha avviato una fase di revisione del piano
Completandolo a fine anno e modificando molti degli obiettivi e anche e soprattutto una serie di investimenti
Il piano per la prima volta inserisce un criterio un criterio molto complesso molto difficile da realizzare
Lo dico da ministro che se ne occupa che sicuramente creava di norme non fa mancare il lavoro durante la giornata anzi regionale sono molto piena e complessa però un metodo giusto
è un metodo giusto in generale un mezzo giusto per il nostro Paese in particolare
Cioè il metodo dei target delle Maisto merce degli obiettivi che devono essere realizzati senza i quali non vi è la possibilità di accedere alle risorse
Un meccanismo di profonda e forte responsabilizzazione
Di tutti gli enti attuatori del sistema istituzionale del nostro Paese in generale
Dei Paesi europei che ne beneficiano che rappresenta un modello di governance nuovo importante che dovrebbe caratterizzare tutti gli altri programmi ma anche su questo dono qualcosa di specifico rispetto al lavoro che poi il governo sta portando avanti
Questo meccanismo ha portato per quanto ci riguarda d'una valutazione alla luce dei due fattori collegate alla revisione del piano il primo fattore era il fatto che all'interno del Piano erano stati inseriti sessantotto miliardi di euro e relativi a progetti in essere
Cioè progetti che erano stati precedentemente finanziati con le leggi di bilancio del nostro Paese prima del Piano nazionale di riprese residenza e che sono stati inseriti all'interno del Piano nazionale di riprese resilienza
Perché noi abbiamo fatto questa valutazione perché una gran parte di questi progetti avevano delle dei delle possibilità e delle opportunità di rendiconto vivendi contazione progettazione degli stessi completamente differenti da quelle previste a che ne perde quindi il rischio e dico la certezza sarebbe stata per il nostro Paese di ritrovarsi a rendicontare dei progetti che non avrebbe avuto la possibilità di essere in di contatti con le regole del PNR ad in secondo luogo progetti che rischiavano di essere non in grado di terminale la loro realizzazione entro il giugno del due mila ventisei anche qui come sapete
C'è un dibattito aperto dibattito legittimo che io rispetto ma per quanto mi riguarda e ci riguarda come Governo ne siamo concentrati sulla scadenza del giugno del due mila ventisei perché quella e la scadenza sulla quale dobbiamo calibrare i nostri provvedimenti le nostre scelte
è evidente che questo primo aspetto della modifica di questi progetti ha portato a avviare questa revisione insieme ad un caldo d'una seconda ragione il piano nazionale di riprese resilienza è stato approvato
Prima dell'invasione dell'Ucraina cioè prima che si aprisse la grande crisi la grave crisi energetica che abbiamo vissuto qualche numero per comprenderne l'entità e anche il senso delle scelte
Con la nostra prima legge finanziaria del governo Meloni nel a fine del due mila ventidue
Non abbiamo a fronte di trentadue miliardi di euro di risorse disponibili per poter immaginare investimenti e crescita
Abbiamo dovuto destinarne ben ventuno al sostegno per le famiglie e per le imprese per il pagamento delle bollette energetica
Evidente che questo dato è indicativo su una spesa necessaria in quel momento ci mancherebbe altro ma che può essere tranquillamente derubricata in una spesa corrente
E ed è iniziato un primo campanello d'allarme importante sulla necessità di andare a utilizzare lo strumento del pianeta e con la sua revisione immaginando individuando scelte che fossero strutturali per investimenti che garantissero il cambio di paradigma del nostro Paese su settori fondamentali
Ci siamo svegliati il ventitré febbraio del due mila e ventidue con l'invasione dell'Ucraina scoprendo di essere dipendenti per la quasi totalità sul fronte energetico la Russia
Lo dico anche con un po'di ironia insomma lo sapevano tutti
E si è aperto anche un dibattito che riguarderà le scelte future che è quello di trovare delle risposte adeguate su quelli che sono i settori strategici quando in Europa si parla di autonomia strategica in Europa si parla della necessità di correggere alcuni errori del passato
Per avere la capacità di Europa di una produzione di quelle che sono le esigenze reali
E né si fonda mentali per il nostro continente anche per poter stare in in modo serio e credibile con la capacità di poter incidere sullo sviluppo autonomo anche nel confronto con gli altri anti gigante livello mondiale questo rappresenta una scelta fondamentale soprattutto perché come è noto le tensioni nel mondo non mancano oltre a quelle note e quindi vi è la necessità di costruire un meccanismo all'interno del contesto europeo in grado di poter rappresentare delle politiche di investimento che diano questo tipo di risposte bene
Nella revisione del piano l'abbiamo messo in campo questa azione l'abbiamo fatta anche cogliendo l'opportunità di un Regolamento il Ripa avorio che la Commissione europea ha messo in campo per dare una risposta alla crisi energetica determinata appunto dalla guerra in Ucraina
All'interno di questa revisione abbiamo compiuto alcune scelte come dicevo lo spostamento di progetti che avevano delle difficoltà ad esse rendicontati ed essere spesi nei tempi fuori dal che ne avrebbe ma essendo progetti già avviati abbiamo con un provvedimento di legge che proprio martedì prossimo completa il suo iter
In conversione in legge al Senato della Repubblica abbiamo coperto per intero il costo dei progetti che sono usciti dal che ne avete abbiamo utilizzato risorse per ventuno miliardi di euro l'internet che ne avere guardando a queste priorità
E quindi all'interno di questa revisione ci sono per esempio
Oltre sei miliardi di euro destinati alla tra transizione cinque punto zero delle imprese per poter dare una risposta efficace necessarie fondamentale al nostro sistema delle imprese sul terreno della efficientamento energetico del dell'innovazione abbiamo finanziato alcune importanti infrastrutture per rafforzare la capacità elettrica ed energetica e del gas delle nostre infrastrutture principali di un accordo con Slam Terna ed Enel abbiamo finanziato alcuni progetti molto rilevanti di importanti che rafforzeranno la capacità e la tenuta del nostro Paese su questo fronte abbiamo al tempo stesso messo in campo una serie di interventi in questa religione che hanno avuto io sottolineo e ne sono convinto il merito di modificare alcuni degli degli obiettivi della strategia del Piano e qui lo dico senza alcun intento polemico come semplice considerazione
La predisposizione del piano e a era fatta con l'idea di fare qualcosa di molto bello ma sicuramente non ponendosi il problema della realizzazione il nostro governo si è posto un tema che è quello della revisione finanza finalizzata al completamento del piano se è vero come è vero che ragionevolmente a giugno del due mila ventisei saremo noi a dover dar conto dell'azione svolta e dei risultati raggiunti o meno all'interno
Di questa imporli questo importante piano e questo l'abbiamo fatto
Con una serie di interventi che poi si sono aggiunti a delle nuove riforme perché la revisione del piano ha messo in campo
Un altro aspetto
Il piano non è solo investimenti dibattito è spendiamo quanto spendiamo non abbiamo speso è un è un aspetto importante per carità ci mancherebbe altro da cui siamo partiti lo dirò successivamente perché però è anche fondamentale ricordare che questo è un piano di riforme e che essendo un piano una tantum nel senso che l'auspicio e che lo strumento del debito comune possa riproporsi per altre scelte
Ma non c'è nessuna certezza su questo quindi al momento pensiamo nel dell'idea che questo strumento sia al momento come dicevo una tantum importante rilevante ma e e questo lo strumento quindi della necessità di costruire degli interventi sul fronte dell'informe che creiamo le condizioni perché il nostro Paese dopodiché ne avrebbe nei settori strategici e fondamentali sia in grado di camminare da solo adeguando anche le politiche ordinarie
Agli elementi alle scelte le riforme inserite all'interno del Piano questa è la vera scommessa del piano
E non è un caso che l'abbiamo inserito non solamente la conferma con alcune modifiche delle cinquantanove riforme esistenti ma abbiamo chiesto di inserire sette nuove riforme all'interno della revisione del piano
Ne cito rapidamente cinque riguardo dei Power e due sono fondamentali e cito non a caso qui la prima quella collegata al testo unico per le rinnovabili
Basta vedere la contraddizione che c'è tra il dire di voler investire sul terreno di rinnovabili e i tempi di realizzazione di un investimento sul fronte dei rinnovabili da sei a otto anni
La seconda riforma delle cinque de cito solo queste per la verità e quella relativa alla riforma delle competenza
Nel piano ci sono tante misure verticali ce ne sono due orizzontali le due grandi transizioni quella verde quella digitale ebbene evidente che per poter attuare queste transizioni c'è bisogno anche di porsi il problema delle competenze
E non è solamente un tema della pubblica amministrazione che è un problema e non c'è dubbio
E non c'è difficoltà ad ammetterlo ma è anche un tema che riguarda l'intero assetto della nostra società perché mettere in moto un meccanismo di finanziamenti così imponente per creare le condizioni per cambiare strutturalmente la nostra società la nostra economia è evidente che ha bisogno di una accompagnamento parallelo sul fronte della riforma delle competenze per costruire un sistema di formazione che sia in grado di poter formare in modo adeguato le persone giovani per poter sopperire alle carenze che oggi esistono in modo molto chiaro ma per accompagnare un programma di investimenti che nei prossimi anni svilupperà in modo sempre più efficace le proprie condizioni che proprio Beattie
In questo contesto molto rilevante anche citare un'altra riforma sulla quale tornerò che quella della politica di coesione perché il pieno RR non rappresenta l'unico strumento di investimento ma mentre il pieno RR svolge la sua azione con le cifre alle quali ho fatto riferimento cifre veramente imponenti
Io faccio sempre una battuta il piene averle ci porta a parlare con una semplicità assoluta di decine e decine centinaia di miliardi di euro cifre radente incredibili quando poi approviamo la legge di Stabilità c'è la vostra legge finanziaria
Torniamo con i piedi per terra perché c'è la difficoltà del reperire le decine di milioni di euro per trovare le soluzioni ai problemi immediati del nostro paese e quindi questo elemento rappresenta anche un'altra valutazione importante da da tenerla presente sulla straordinarietà dello strumento
In questo contesto è importante ricordare che il nostro Paese e uno dei principali Paesi beneficiari della politica di coesione cioè delle risorse che ordinariamente da qualche decennio arrivano al nostro Paese
Per fare un esempio nella programmazione due mila ventuno due mila ventisette l'Italia
Riceverà quarantatré miliardi di euro di risorse europee
Ai quali si aggiungeranno le quote di cofinanziamento analoghe tra cofinanziamento del governo centrale degli anni settecento tali delle amministrazioni regionali quindi non ci siamo di fronte ad un altro grande programma
Insieme al te alla terza principale fonte di finanziamento che e il fondo di sviluppo e coesione che sono risorse nazionali per le quali in tante regioni a partire dalla Lombardia abbiamo già sottoscritto l'intesa Nicola sulla base delle nuove condizioni previste dalla nostra riforma per sottoscrivere appunto questi accordi quindi il rischio qual era quello di avviare tre grandi programmi
Tutti di grande dimensione finanziaria
Tutti totalmente scollegati uno dall'altro con il rischio nella migliore delle ipotesi che ognuno di questi programmi producesse
Degli affetti con rispetto agli altri programmi non collegati cioè che programmi non si parlassero nella peggiore delle ipotesi che questi diversi programmi procurarselo sullo stesso territorio dello stesso settore
Delle contraddizioni delle sovrapposizioni addirittura dei contrasti
L'obiettivo del governo è stato quello di rimettere in linea questo e quindi nella revisione del che nel rene abbiamo inserito un elemento molto importante che la riforma della politica di coesione in sintesi un principio di responsabilizzazione anche qui ma soprattutto un elemento che va sottolineato lo spostamento del modello di governance perché nel verde nella politica di coesione
C'è anche lì obiettivi precisi per realizzare gli interventi e soprattutto il criterio per la responsabilizzazione
Delle classi dirigenti e differenti di livelli degli obiettivi con premialità o col potere sostitutivo perché è evidente che se ne vogliamo mantenere
Una credibilità all'efficace l'investimento l'investimento non deve essere solo realizzato avesse realizzato anche in determinati tempi perché alcune scelte che vengono fatte nel giro di pochi anni possono essere superate nella loro efficacia vale a dire che se un'impresa presenta un progetto oggi ma divenne finanziato tra qualche anno probabilmente quel progetto e già superato
Dai fatti dalle condizioni oggettive e quindi è evidente che il fattore tempo nell'attuazione e realizzazione di questi investimenti e quanto mai fondamentale ecco questo lavoro
Di coordinamento non ci consente solamente di avere una visione unica d'insieme ma ci consente anche di poter immaginare un meccanismo temporale che bensì coniuga con i differenti programmi se è vero come è vero che il piano nazionale di riprese residenza ha come scadenza il giugno del due mila ventisei
Il programma della politica di coesione ha come scadenza il trentuno dicembre due mila ventinove e il fondo di sviluppo e coesione non ha una scadenza diretta ma è una scadenza che si può adeguare anche alle valutazioni collegate a questi due piani questi elementi questi fattori hanno determinato una revisione del piano che ci ha consentito di poter raggiungere alcuni risultati il piano e costruito su dieci rate per il nostro Paese
Ogni sei mesi c'è il pagamento di una rata al raggiungimento di determinati obiettivi
Con la revisione abbiamo rivisto oltre la metà degli obiettivi sia dal punto di vista temporale che dal punto di vista del merito e abbiamo siamo riusciti votare viso neanche a sbloccare una serie di problemi di nodi seri che ci hanno consentito di avere il pagamento della terza rata della quarta rata e in questi giorni siamo in fase di verifica finale per il pagamento della quinta rata
Nel due mila ventiquattro dovremo ottenere raggiungere risultati ottenere il pagamento della sesta rata entro giugno del due mila e ventisei della settima Arata
Entro il dicembre del due mila ventisei altre due rate nel due mila e venticinque l'ultima rata a giugno del due mila e ventisei evidente che col passare del tempo le rate assumono una rilevanza differente
Nelle prime due vi era una anticipazione di risorse e alcuni obiettivi di carattere normativo dalla terza in poi ci sono una serie di obiettivi e della cosiddetta messa a terra dei progetti e con un meccanismo anche questo
Non semplice vecchio deve attuare ma io ritengo assumente corretto che quello è il sampling cioè il campionamento per andare a verificare
Sui singoli territori se realmente quanto comunicato è stato realmente realizzato un meccanismo anche questo molto complesso però e anche questo è un principio di responsabilizzazione che non consente di poter derogare a questi risultati e con una scelta che nel decreto legge di attuazione e chiedere l'abbiamo varato proprio in queste in questi giorni e c'è un articolo che è stato anche oggetto di grande dibattito quello della responsabilizzazione degli enti attuatori
Ora è evidente che se un ente attuatore
Qualsiasi ente attuatore riceve un finanziamento sapendo di doverlo realizzare con i tempi previsti a che nel verde
Non è immaginabile possibile che la non realizzazione di questo investimento possa ricadere alla fine esclusivamente sulla responsabilità del governo centrale per due ragioni abbia perché semplicemente non è giusto
La seconda perché c'è un dato oggettivo il dato oggettivo quello che se noi non avessimo stabilito questa revisione questo principio di responsabilità
Durante l'attuazione del piano e comunque alla fine del piano laddove un intervento non avesse la possibilità di essere Rizzato al cento per cento
Ma anche al novanta per cento essendo quella un'obbligazione è già assunta da parte dell'ente attuatore sarebbe tutto questo insieme di progetti ritornato il capo al Governo che avrebbe dovuto fare due cose il danno è quello di mantenere il finanziamento l'ha detto a quello di aumentare il debito pubblico per andare a coprire di degli investimenti che non troverebbero più la copertura in seguito alla revoca perché delle risorse europee del piene verde quindi è chiaro che il meccanismo è molto complesso ma è un meccanismo però che sta consentendo di poter procedere positivamente che devo dire lo dico non per sottolinearlo positivamente
Ed evidenziare il lavoro positivo del governo perché c'è da fare ancora molto e tanto però se nel rapporto di medio termine che la Commissione europea ha presentato lo scorso febbraio
Sulla con dei valutatori esterni
In base a questo rapporto l'Italia è risultata essere il Paese con la migliore performance in termini di obiettivi raggiunti fra tutti i piani
Nazionale di riprese residenza degli stati membri sicuramente un segnale molto positivo vuol dire che la strada che si sta portando avanti è quella giusta questo non vuol dire che le questioni siano risolte o che il risultato raggiunto questo è un lavoro costante quotidiano che ogni giorno ci consegna qualche complessità e che ha bisogno di essere messo a terra la fase non semplice perché faccio alcuni esempi
L'aumento del costo delle materie prime che stato esponenziale dopo la guerra durante la guerra comporta un cambio all'interno di tanti appalti pubblici che deve portare ad una integrazione di stessi quindi uno degli elementi collegato alla revisione del piano ha rappresentato la quantificazione dell'aumento del costo delle materie prime che si è spalmato sull'intero piano e parliamo di un piano come dicevo prima o no una ingente quantità di risorse e quindi con la necessità di essere speso bene e per tempo e su questo penso
Che sia utile anche rispetto al dibattito sulla spesa partire da un assunto che quello che non abbiamo attuato all'inizio
Dell'azione del del nostro governo uno dei primi atti che abbiamo messo in campo e che personalmente ho seguito come priorità solo quello di andare a capire cos'era accaduto dalla spesa pubblica per investimenti nel nostro Paese negli anni precedenti per poter andare a comprendere quali erano i rischi futuri ebbene noi dal due mila quattordici a due mila e venti nel nostro Paese abbiamo avuto fra risorse europee nazionali centoventisei miliardi di euro complessivi della programmazione nazionale e regionale
Dopo nove anni perché questo monitoraggio si è concluso nel febbraio dello scorso anno dopo nove anni la percentuale di spesa dati della Ragioneria generale a del trentaquattro per cento
Sono tre numeri indicativi perché se sovrapposti ai numeri del Piano nazionale di riprese residenza ci pongono alcuni elementi di preoccupazione perché le risorse
Quasi raddoppiano gli anni quasi si dimezzano ed è evidente che la percentuale di spesa rappresenta uno dei temi fondamentali non è un caso che nella revisione abbiamo deciso per esempio di spostare fuori dal piano alcuni progetti e dei piccoli comuni
Che comunque abbiamo garantito come finanziamento perché inserire circa quaranta mila Progetti
Di dei dei quali il settantacinque per cento hanno una dimensione inferiore ai cento mila euro l'uno
All'interno e che nel verde e non solo crea una difficoltà oggettiva di coerenza con l'impianto perché nel verde con gli obiettivi strategici del piano
Ma crea una evidente difficoltà anche nel percorso di verifica rendicontazione degli stessi di completamento degli stessi adesso sto intuito una misura come quella per esempio con le risorse
Da assegnare alle imprese sul terreno della transizione cinque punto zero penso che rappresenti una scelta utile e positiva sia per
La velocità della spesa perché vivente
Un sistema è un meccanismo come un credito di imposta per le imprese ha una capacità di un'efficacia di una tempistica di spesa notevole ma anche per la contribuire come dicevo alla crescita complessiva
Dell'economia del nostro Paese e quindi anche a consolidare questi dati tutto questo e termino si inserisce in un cambio di scenario
Perché dobbiamo ricordare che e gli anni scorsi dove ci siamo mossi con la sospensione del Patto di stabilità
Ci un tema al quale si guarda poco ma che decisivo e non può non essere ricordato la sospensione e patto di stabilità portato la spesa pubblica nel nostro Paese ad un aumento notevolissimo
I dati sono da ottocento dieci miliardi di euro nel due mila diciannove ai mille ottantaquattro del due mila ventidue
Diciamo basta fare due conti per capire quanto questo possa incidere e soprattutto il ritorno oggi il patto di stabilità cilindrica uno scenario completamente differenti in questa direzione quindi un livello di responsabilizzazione ulteriore nell'attuare questo piano ma soprattutto e questo è veramente con questo veramente concludo la grande sfida che abbiamo di fronte all'interno del piano ci sono misure di intervento nei diversi settori fondamentali
Esistono scelte decisive per
Il futuro del nostro Paese fonte infrastrutturale in materia di sanità lo dicevo sulle grandi transizioni quella verde quella digitale ma anche soprattutto su diversi settori della vita pubblica il nostro presa anche nel rapporto col sistema universitario e della ricerca ci sono scelte fondamentali che ragioni di di tempo non entro
Nel merito ma certamente questo grande
Piano rappresenta una sfida
Per l'Italia certamente perché l'Italia come dicevo il Paese che ha il piano più grande da tutti i Paesi d'Europa anche spesso la comparazione che viene fatto dalla quale come ho ricordato ne usciamo più che bene e una comparazione però che non regge perché paragonare un piano di centonovantaquattro miliardi di euro con un piano di dieci volte
Inferiori dieci volte o la metà o addirittura in alcuni casi anche per i grandi paesi
Di una dimensione di un quarto rispetto a questo non ha lo stesso valore dal punto di vista del risultato vale a dire che raggiungere un risultato con un piano di trenta o quaranta miliardi di euro non è la stessa cosa che raggiungere lo stesso risultato con un piano di questa dimensione però questo rappresenta la sfida per il futuro il piano erede italiano e il più grande piano come dicevo nazionale di ripresa residenza da tutti gli Stati membri
Ed è l'esperimento principale sarà la verifica principale che sarà fatta al termine del next generation
Vale a dire che su questa partita non c'è una sfida io lo ripeto sempre del governo italiano ed una contrapposizione su molti di questi temi che sinceramente non condivido e alla quale non partecipò questa è una sfida per l'Italia
La riuscita o meno di questo piano e una opportunità o meno per il nostro Paese
E la riuscita o meno di questo piano è una opportunità
Ed una conferma o meno della validità della scelta a livello europeo e dietro quella scelta c'è
L'indebitamento comune cioè c'è un meccanismo che se confermato in futuro può dare le risposte alle gravi questione che abbiamo di fronte in termini per esempio di difesa per fare
Un esempio di ahi noi strettissima attualità ma anche su tutte quelle questioni
Collegate l'autonomia strategica alle quali facevo riferimento priva che sono fondamentali se vogliamo rendere realmente competitiva l'Europa e in questo contesto
Il il raggiungimento dei risultati che il piano d'azione di ripresa residenza ci indica diventa quanto mai fondamentale decisivo per tutti quanti noi ecco perché ritengo che l'approccio debba essere un approccio
Serio responsabile rispetto al raggiungimento di questi obiettivi e soprattutto anche aperto alle modifiche
Perché lo scenario che si è realizzato negli anni scorsi ci ha indicato che vi è la necessità di modificare il piano
E quindi purtroppo gli accadimenti gli scenari a livello internazionale
Potrebbero portarci ad avere quella necessaria flessibilità per intervenire adeguando uno strumento di questa dimensione anche a delle esigenze nuove che dovessero rappresentarsi così come è stato con la grave crisi energetica derivante dalla guerre in Ucraina questa flessibilità sulla quale
Ambasciate Benassi sa bene quanto abbiamo lavorato in quei mesi è fondamentale il fatto che
Oggi ci sia anche all'interno del Regolamento stette con altre decisioni importanti che la Commissione europea ha varato su spinta del governo italiano anche il governo italiano
Rappresenta una grande opportunità perché questa flessibilità ci consente di poter utilizzare le risorse in funzione delle esigenze nuove che dovessero emergere e che sicuramente meritano un adeguamento per rendere ancora più efficace la spesa e risultati del piano ecco in questo contesto
Il Governo si muove con un lavoro di collaborazione molto positivo con la Commissione europea voglio concludere su questo perché abbiamo lavorato nei mesi scorsi nelle in questo anno e mezzo in modo costruttivo si è stabilito un rapporto che sicuramente alla base anche di questi risultati e il confronto costruttivo e la verifica costante del nostro lavoro
Con la Commissione europea con la task force europea
Da presenta un altro degli elementi positivi di questo percorso lo dico perché all'inizio della legislatura abbiamo avviato una riforma della governance del piano all'interno del nostro Paese
E c'è stato un dibattito anche su questo non abbiamo costruito un nuovo modello di governance
Abbiamo costruito una struttura presso Palazzo Chigi che in raccordo con tutti i ministeri e gli enti attuatori si interfaccia con la Commissione europea non è stata una trovata
Geniale o una scelta per centralizzare come è stato più volte criticato il nostro governo per centralizzare le scelte è stata esattamente una scelta speculare a quanto è accaduto e accade a livello europeo
Bruxelles ha una task force centrale presso la presidenza della Commissione europea che interloquisce si raccorda con tutte le direzioni generali
Io ritengo che questo modello di interlocuzione questa riforma della governance abbia contribuito notevolmente al raggiungimento di questi risultati questo è il quadro e per grandi linee chiaramente del lavoro che stiamo portando avanti ma dibattito sono certo potrà portare dei contributi ulteriori e magari lo dico da lettore con grande piacere avremo occasione anche nei prossimi mesi
Di ritornare qui per
Rifare il punto dello stato d'avanzamento delle questioni anche delle possibili soluzioni che nei in un confronto potranno essere sempre e comunque arricchite ed integrate grazie per l'attenzione
Grazie signor ministro l'orchestra
Riflessione poi questa sua preziosa lezione per i nostri studenti insomma
Numerose in questa ora sono studenti di Scienze politiche di politiche pubbliche credo che abbiano potuto verificare come la il governo dell'interesse collettivo è materia veramente complessa quindi fanno bene a studiare fanno bene loro farli studiare molto qualche devono imparare una grande quantità di cose soprattutto per mettere insieme le scelte di valore di obiettivi con la grande complessità dell'attuazione di questi obiettivi e quanto più sono estesi importante questo è veramente gigantesco i piani di intervento tanto più le questioni e i dettagli e nei quali molti diavoli si possono nascondere sono complesse richiedono competenze quindi grazie per averci dato un rappresentazione un saggio di questa
Di questa complessità ma anche di queste grandi prospettive che ci sia pone che è molto molto affidante
Incentivante
Lascio la parola al presidente russo Merrone che
Grazie grazie Magnifico Rettore grazie al ministro Fitto per essere venuto
Dare
Così contro testimonianza del lavoro che il Governo sta facendo su questo versante grazie l'ambasciatore Benassi per essere presente per a regalarci anche la la sua esperienza le sue competenze in uno specifico
Insegnamento che da quest'anno è stato attivato all'interno della facoltà di Scienze politiche e ovviamente grazie
Alla collega e amica professoressa Cerniglia che animerà anche lei dibattito
Io ho solo appunto il compito di coordinare il dibattito stesso ci tengo a sottolineare due cose rispetto alle alle tante che il ministro ci ha detto anche avendo in mente gli studenti dei dei nostri corsi stiamo parlando in questo periodo
I Bach fra economia degli investimenti pubblici e quando tu Betti l'equazione di equilibrio macro economiche cioè quella il grande dice va be ma che cosa ci starà mai dietro
Il su la sua lectio di oggi dar ragione anche i nostri studenti di di della complessità di passare da una come dire una variabile contabilizzata
A livello nazionale all'attuazione delle cose che quando la complessità mette assieme poi come delle competenze del ministro gli affari europei
Il sud le politiche di coesione il Pnr a vedere perché si cerca di fare sintesi e di rendere anche più efficace e produttiva l'azione del dell'investimento pubblico questo questo per garantire una nota ai nostri studenti che appunto stanno studiando queste così in astratto ma in questa particolare occasione la le le vedono molto nel concreto applicate declinati la seconda sottolineatura è ovviamente
Per la facoltà di Scienze politiche sociali e il ministro ministro ha fatto un richiamo esplicito alle alle elezioni europee che sono ormai imminenti
La facoltà ha un'antica tradizione di attenzione alla costruzione europea che risale
A parecchi decenni fa mi vengono in mente delle lauree honoris causa lascia Dell'Orti tosto che hanno Helmut Kohl Romano Prodi Josè Aznar ma con tutta una serie di studi e di riflessioni che poi sono anche veicolate attraverso gli insegnamenti che proponiamo ai nostri studenti
Siamo convinti che la costruzione europea possa essere un'occasione importante io da economista un po'arido penso anche semplicemente alla contabilità
Pubblica e se noi prendiamo il PIL dei Paesi che fanno parte dell'unione europea li prendiamo isolati l'uno dall'altro e li compariamo con i grandi blocchi
Mondiali come gli Stati Uniti
La Cina e anche in Giappone in un certo noi vediamo che in anche il paese più grande cioè la Germania un PIL che confrontato con quello gli Stati Uniti o con quello della Cina in parità di potere d'acquisto
Scompare o quasi mentre se metti assieme tutti questi dati hai una dimensione che forse consente all'Europa di sedere al tavolo della di delle delle delle trattative e delle delle gran
Tematiche globali con un peso diverso certo qualcuno ha parlato in questo periodo di momento Hamiltoniana o riferendosi al primo segretario del tesori Stati Uniti che nel momento in cui finiva la la guerra d'indipendenza lettera ha promosso la la mutualizzazione del debito nella federazione e ha ha dato il via a una costruzione
Federale nel negli Stati Uniti
Che viene accostata alla emissione di debito pubblico europeo nell'occasione del PM RR e molto giustamente il ministro ha detto ma stiamo a vedere che cosa succederà dopo
Ma in ogni caso perché si possa pensare a rinnovare iniziative di questo tipo bisogna che quello che abbiamo adesso sia messo a terra e e funzioni bene e quindi questa è una responsabilità di tutti
By partisan mi sembra il riferimento fosse cioè certamente una responsabilità del governo ma dividersi su questa cosa sul bene del Paese non è forse la la prospettiva migliore e quindi anche da questo punto di vista ringraziamo per l'invito ad avere un'attenzione alla costruzione europea poi nel caso specifico anche dei dei nostri studenti alle alle imminenti elezioni
Detto questo
Smetto di portare via tempo a tutti questi temi ne sa sicuramente più di me per cui abbiamo nell'ordine la la professoressa Cerniglia che direttrice del del Cranach del centro di ricerca e analisi economica economia internazionale e è un'esperta di finanza pubblica e quindi cedo volentieri la parola lei
Per il suo intervento
Grazie grazie
Credo che di avere poco tempo a disposizione quindi non entrerò certamente negli innumerevoli
Quindi non posso entrare diciamo certamente negli innumerevoli aspetti dettagli di questo piano perché su ogni singola misura appunto si potrebbe discutere a lungo anche perché credo che sia impossibile farlo
Perché anche come abbiamo sentito dalle amministrò il Pnr F. non è soltanto una grandissima occasione di rilancio per il nostro Paese
Ma è un documento complicatissima molto lungo più di duecento pagine duecento misure sette missioni centocinquanta Investimenti sessantasette riforme e anche le modifiche che sono state apportate lo scorso anno sono modifiche rilevanti complesse articolate quindi io davvero velocemente per punti IMI
Diciamo fra soltanto delle breve Horse brevi osservazioni anche riprendendo alcune così importanti che il ministro ci ha detto
Anzitutto la prima cosa che dobbiamo dire che il PNR cioè un fondo straordinario che funziona con regole nuove con regole nuove studiate proprio perché diciamo in passato l'esperienza dei fondi di coesione non era stato una belle esperienze
Non si riusciva a spendere quindi l'approccio è totalmente diverso però attenzione non sono soltanto queste le risorse di cui potrà disporre del nostro Paese nei prossimi anni quindi non sono soltanto duecento miliardi ma arrivano tanti altri soldi nel senso che ci sono i fondi per la questione si è di partenopea si è di parte nazionale questa per la prossima rendicontazione poi ci sono i fondi ancora ma spesso insomma stiamo parlando mi pare ministro di altri duecento miliardi
Di altri diciamo circa settanta mila sui altri centoquaranta miliardi dico anche che per quanto riguarda il sud perché questa è una questione importante anche ministro per il Sud
E c'è la regola del quaranta per cento nel Pnr al sud e tenuto conto dei nuovi fondi per la questione del PNR dovrebbero arrivare duecento miliardi nei prossimi sei sette anni un'occasione davvero storica
Che non si può perdere ora è importante però o quello che ci ha detto il ministro siccome questi fondi hanno diverse scadenze quindi PNR arrestate nel due mila ventisei con gli altri nel due mila ventinove eccetera
E quindi qui c'era tutto un problema di mettere diciamo insieme queste risorse per programmare gli investimenti pubblici perché diciamo si tratta di fonti diverse di finanziamento ma magari per finanziare lo stesso progetto
E quindi io credo davvero che è stata una scelta molto saggia quella che ha fatto il Governo Meloni di appunto raggruppare sotto diciamo la stessa autorità politica sotto lo stesso ministero ministro Fitto è un ministro molto potente secondo me proprio perché del gestire un amore gigantesca di risorse io credo che sia stata una scelta davvero molto saggia quella di accentrare tutto forse dal mio punto di vista non è stata molto saggia da scelte di portare l'agenzia Della questione sotto il Dipartimento perché la gente dall'acquisizione aveva ancora funzione diciamo così di assistenza tecnica e territori non so se in questo modo alla stessa flessibilità ma questa è un'altra questione
Ora diciamo il PNR R è sicuramente una grandissima occasione
E perché è una grandissima occasione appunto stiamo parlando di tante risorse perché gli investimenti pubblici mi in Italia da sempre soprattutto dagli anni settanta in poi sono stato un po'il punto debole della nostra economia
Perché a un certo punto dagli anni novanta in poi abbiamo avuto il macigno del deficit e del debito e quindi bisognava un pochino ridurre la spesa ma soprattutto è stato un punto debolissimo
Dopo il due mila otto tenete conto e questo è un dato secondo me che dobbiamo tenere a mente
Due mila otto due mila e diciotto in Italia per l'appunto tutta questa revisione di spesa che si è dovuta fare assente di quella crisi
Noi non abbiamo avuto duecento miliardi cosa di spesa pubblica cosa sto dicendo che se nel decennio due mila otto due mila e diciotto
Il trend degli investimenti pubblici in Italia fosse stato analogo a quello del decennio precedente che già diciamo non era un una un grande tasso di crescita noi avremmo avuto duecento miliardi in più di spesa che non abbiamo avuto quindi sostanzialmente il Pnr R è vero che insomma è una quota importante di risorse che arrivano ma non fa
Altro da certi punti di vista che ristorare dieci anni di investimenti per tutti
E questo è stato un grosso problema quindi duecento miliardi di investimenti pubblici che in dieci anni in Italia si sono persi
Tenete conto che il sessanta per cento di questi duecento miliardi erano spesse che gestivano i governi locali quindi questo taglio ha impattato enormemente le amministrazioni locali
Ma non solo le amministrazioni locali in Italia in quel decennio hanno risentito anche di una forte decurtazione nella spesa corrente perché
Questi sono dati dell'Ufficio parlamentare di bilancio tra il due mila e nove del due mila e sedici la spesa corrente primaria per le amministrazioni centrali aumentarla del sette virgola due per cento invece nelle amministrazioni locali e Carate del cinque virgola sette per cento questo avuto un impatto devastante
Anche proprio in termini di crescita proprio il preside ci ricordava l'impatto moltiplicativo degli investimenti pubblici
E tenete conto che
Questa decurtazione della spessa che ha riguardato le amministrazioni locali
Ha riguardato moltissimo il Sud perché non è stata rispettata la clausola del settantaquattro il trentaquattro per cento
Perché c'è una clausola che dice del trentaquattro per cento degli investimenti pubblici deve andare a mezzogiorno
Per rispecchiare la quota della popolazione e questo trentaquattro per cento fu rispettato con i fondi di coesione quindi è stata diciamo una batosta una batosta che poi abbiamo avuto
Come dire i numeri in termini di crescita nel senso che nel due mila diciannove d'Italia
Nel due mila diciannove quindi dopo questi dieci anni in Italia era spesso europeo il cui Piller ancora quattro punti percentuali sorto rispetto agli altri Paesi nel Mezzogiorno era dieci punti percentuali sotto
Ora un decennio di austerità quindi per queste importanti diciamo il Pnr R. ma attenzione non è stato un dice un decennio di riduzione degli investimenti pubblici che hanno toccato soltanto l'Italia ahimè è stato un male in tutta l'Europa è lo dico perché quindi università Cattolica
Già prima del Covent centro di ricerche che dirigo con due centri tedesco con due centri europee uno tedesco uno francese facciamo un lavoro tutti gli anni di monitoraggio degli investimenti pubblici in Europa
è appunto facciamo questi altri Lucca nomadi e e quello nel primo di questi Outlook che ne abbiamo fatto in un momento in cui il mantra era l'austerità
Quello che abbiamo appunto messa a fuoco e abbiamo verificato e questo enorme calo degli investimenti pubblici che c'è stati in tutta Europa
E qui secondo me è utile diciamo ripercorre un po'brevemente questi dati perché come dire ci fanno capire meglio l'attualità che stiamo vivendo e le sfide che dobbiamo dobbiamo affrontare pensate che in Europa
Dal nel quindi nel nel in tutti i Paesi dell'Unione europea dal due mila otto al due mila e sedici gli investimenti pubblici sono passati dal tre quattro per cento
Al due sette sono crollati ma impietosi il confronto che si si che si fa poi quando si guarda quello che nel frattempo faceva da facevano gli Stati Uniti e facevo il Giappone
Perché in questi per vent'anni per esempio in Germania la quota degli investimenti pubblici sul totale di tutta la spessa
è stata pochissima circa meno del cinque per cento negli Stati Uniti in Giappone
Che erano stati anche tanti negli anni precedenti tocchiamo il dieci per cento quindi capite che c'è o c'è stato una sproporzione enorme in quegli anni proprio su queste tipologie
Disperse e questo era un tema che già la commissione quindi ben prima del con Adhd metteva all'attenzione in tutti i suoi documenti c'è la Commissione prima del copie da
Ne sottolineava questa necessità di riorientare la spesa pubblica verso gli investimenti perché poi gli investimenti sono quelli che portano alla crescita
Allora perché è importante il PNR R. perché è importante Next Generation you perché appunto si prende l'occasione del Covent lo dico ovviamente rozzamente
Per partire con questa esigenza di rilancio dell'Unione europea e per colmare dei tappe infrastrutturali testano enormi
Ci sono poi delle stime sempre delle stime che facevano
Che faceva la Commissione in ogni anno in Europa il gatto infrastrutturale cioè gli investimenti che bisognerebbe fare sia diciamo
Per investimenti sociali ma anche per trasporti eccetera stiamo parlando di circa duecento miliardi all'anno di investimenti che non vengono fatti quindi è importantissimo estati importantissimo Next Generation io per tanti motivi e poi sostanzialmente per due motivi che abbiamo sentito
Perché l'ex Generation e You abbatte due tabù perché c'erano fino a quel momento il primo tabù che mina battute perché
Finalmente si dice beh si può fare il debito europeo quindi la commissione si può indebitare per finanziare la spesa
E quindi qui cade il secondo tabù cioè finalmente si dice attenzione usiamo la politica di bilancio perché prima sembrava veramente una cosa che non si poteva dire
E quindi diciamo è importante perché si abbattono due tabù usare la politica di bilancio è appunto a fare il debito e questo è molto importante perché mi scusa anche per la rozzezza ma sostanzialmente e si metteva un po'in soffitta quel paradigma economico che aveva un po'dominato fino a quel tempo che era il paradigma economico del nuovo consenso
Un paradigma economico che sostanzialmente dice che la crescita e guidata solo dal mercato e non dall'intervento dello Stato nell'economia dopo il due mila otto questo tasca DT ma comincia a perdere pezzi sicuramente perde pezzi in accademia e poi diciamo anche
Nel pensiero appunto e di chi poi ha messo in campo quindi ha avuto anche delle gambe politiche questa caduta di questo paradigma
E quindi adesso non c'è nessun problema a dire che la politica di bilancio deve essere usata non soltanto in chiama anticiclica ma proprio per sostenere la crescita nel lungo quel periodo è chiaro che però ci sarebbero tanti altri passi avanti che
Bisognerebbe fare perché Next Generation you ha dei difetti
E difetti sono che si fa un debito europeo ma si fa un debito europeo non per finanziare beni pubblici europei
Ma si fa un Debbie e quindi per beni pubblici che hanno una dimensione europea ma per beni che hanno una dimensione nazionale e questo secondo me è un po'un problema
Perché invece su grandi progetti di investimento la Scala dovrebbe essere quella europea eccetera
Però è importante diciamo che comunque questa discussione si è aperta e questa discussione si è aperta perché è come anche ci ricordava il ministro c'è vita dopo il due mila ventisei ci sarà una vita dopo Next Generation you e quindi qui ora il tema e non soltanto come rendere permanente questo strumento del debito pubblico europeo
Non soltanto in Italia ma ovviamente diciamo un po'in tutti i paesi europei e soprattutto come renderlo permanente trovando una capacità fiscale che finanzi beni pubblici europei e qui
E qui ovviamente si aprono tanti temi che non possiamo discutere perché qui c'è il tema di come dare vita e gli investimenti pubblici dopo il due mila ventisei in un momento in cui i tassi sono elevati eccetera eccetera
E e poi ovviamente bisognerebbe appunto costruire questi beni pubblici europei anche se siamo in prossimità delle elezioni e devo dire che spiace aver visto che il Parlamento europeo
Nelle scorse settimane ha votato no audio iniziativa che secondo me era importante c'è quella di istituire una infrastruttura pubblica
Per la ricerca fermarlo con logiche biomedica che erano così invece importante proprio per cercare di bilanciare la spesa pubblica che gli Stati Uniti fanno con un'agenzia federale su questi temi
Ora mi accingo insomma cerco di finire ritorna in Italia quindi ritorniamo all'Italia è questo abbiamo sentito abbiamo sentito che il due mila e ventiquattro un anno cruciale per il PNR Ar
Ed è un anno cruciale anche se però ci sono un po'alcuni aspetti insomma un po'da su cui riff
Tre innanzitutto secondo me ministro c'è un problema informativo questo credo che lei lo sa benissimo tant'è che state mettendo appunto anche un po'di diciamo norme per quanto riguarda la banca da terre Cissé perché per esempio ad oggi nel non sappiamo se effettivamente il quaranta per cento delle risorse
Sta andando nel Mezzogiorno non lo sappiamo dalla relazione ultima che c'è stata
E anche il Dipartimento per la coesione non ha fatto la relazione per cui questo è molto importante tenete conto che la riduzione dei divari territoriali è una delle priorità trasversali del del piano
E quindi sarebbe diciamo utile conoscere questa o allocazione effettiva ovviamente mi rendo anche conto il ministro che sto toccando un tema delicato perché
Questo quaranta per cento che non si capisce bene se poi sarà diciamo questo vincolo sarà soddisfatto o meno
Sconta tutto un difetto di origine no che c'era stato nell'allocazione delle risorse nel senso che il PNR R. non avevo una specifica vocazione territoriale
Non ci sono indicatori no che devono guidare l'allocazione dei piani ma si diceva appunto il quaranta per cento e basta poi c'era stato un intervento correttivo
Ma insomma ancora alcuni difetti rimangono però forse e qui mi allaccio al discorso che diceva lei poc'anzi del ripensamento su alcune questioni
Forse diciamo un problema è stato legato al fatto che c'è questo meccanismo dei bandi nostri fatta questa scelta dei bandi
Però forse il meccanismo di allocazione degli investimenti tramite banche non è stata sempre la scelta più azzeccata
Per vari motivi perché appunto alcune amministrazioni soprattutto al Sud non hanno risposto ai bandi è qui potremmo dire perché non hanno personale eccetera eccetera
Mi chiedo se c'è una possibilità questione mia curiosità se c'è una possibilità
In una fase successiva di bypassare questo meccanismo dei bandi
Però a questo proposito voglio toccare anche un altro tema se su cui secondo me non c'è molta attenzione
Ed è il tema della complementarietà fra spesa corrente spese in conto capitale perché qui si tratta ora nei prossimi anni di accompagnare con la spesa corrente
Duecento miliardi di spesa in conto capitale ed è ed è una non hanno alcuna ed è anche una lacuna secondo me proprio nelle nuove regole del patto europeo
Perché io mi chiedo se non non si pensa al discorso della spesa corrente molti di questi investimenti non faranno altro che diventare cattedrali nel deserto
Cerco di spiegarmi meglio non c'è soltanto il tema di costruire gli asili nido ma c'è anche il tema poi di mantenere gli asili nido e questo forse è il motivo per cui molte amministrazioni e non soltanto al sud non hanno partecipato i bandi per gli asili nido dopodiché
Ovviamente quindi diciamo c'è tutto il tema della spesa corrente qui non si capisce bene il patto di stabilità che cosa farà
Perché se è vero che il patto di stabilità alle nuove regole ter terranno conto della spesa per interessi
Mi chiedo se nel caso italiano ci sarà questa visione per cui bisognerà fare spesa corrente per accompagnare gli investimenti l'Italia ha bisogno di fare spesa corrente primaria per due motivi sia perché abbiamo avuto i dieci anni di taglio sia perché appunto dobbiamo accompagnare un PNR perché ingente
Dopodiché appunto o due ultime considerazioni del due mila e ventiquattro un anno cruciale perché bisogna spendere quarantatré miliardi lei ministro non non l'ha detto ma insomma sostanzialmente abbiamo ricevuto quattro rate
Però ancora abbiamo speso molto poco
Quei e soprattutto diciamo entro il due mila e ventiquattro bisogna spenderà altri quarantatré miliardi affinché le previsioni del Def che dicono un per cento di crescita poi lo zero nove sia l'impatto effettivamente che deriva dal dal dal pm RR dico un ultima cosa anche lei questo lo ha detto molto bene in questa riscrittura del piano c'è stato un po'un diciamo un aumento dei sussidi all'impresse è un come dire depotenziamento di investimenti per infrastrutture fisiche sostanzialmente mi sembra di aver capito che ci sono undici miliardi aggiuntivi rispetto a quelli che già c'erano di sussidi alle imprese
Ora questo secondo me c'è quindi c'è c'è stato un po'questa logica per i motivi che lei ha detto anche per essere sicuri di poter portare a casa
La stessa ma ma non così importante certamente perché comunque diciamo né misure di politica industriale però ci sono anche dei rischi nel senso che qui non si capisce bene qual è la visione di politica industriale
E ci potrebbe anche essere il rischio di una maggiore concentrazione territoriale dell'industria in alcuni territori però è una misura di politica industriale che va salutata con favore e qui a domande come si integra questa misura rispetto al tema Zezza
Perché anche il ministro ha fatto una misura diciamo un intervento importante nelle scorse settimane cioè accentrato ha fatto un'azione se unica anziché le varie Serse che ce l'ho nel mezzogiorno e anche questa è una misura di politica industriale
E quindi qui come si integrano le due misure
Però diciamo sono tutte misure importanti ma non nello spirito dell'Unione europea che finalmente anche qui riporta al centro della scena le politiche industriali dove per anni invece c'era sempre questo pericolo di non poter intervenire perché c'erano gli aiuti
Di stato mi e questo è stato un problema enorme perché poi è arrivato l'inflation Reduction acta degli Stati Uniti ci siamo trovati impreparati
Mi avvio davvero alla conclusione però dicendo anche che secco secondo me ma non soltanto secondo me
Sarebbe impensabile rilanciare un paese qui ovviamente di mi riferisco sia l'Italia ed Europa pensando soltanto che risolviamo tutto con una lista di riforme anche se importanti o con una lista di investimenti secondo me qui manca una visione ancora politica sul futuro per questo appunto mi chiedo qual è la vita dopo il due mila ventisei
Perché soprattutto poi anche diciamo sappiamo bene che per i vincoli temporali per la fretta diciamo di dover fare le cose per l'emergenza il Pnr erano ex genere scenico alla fine è stato una misura scritta da tecnici
Anche se per carità Bra bravissimi ma non c'è stato molto dibattito pubblico ricordate benissimo che anche il Parlamento italiano
Come dire gli portano le cose e questo ha fatto quindi nessun nessun dibattito pubblico è questo
Potrà era è anche un limite perché io credo che un paese l'Europa si trasforma soltanto queste fa delle grandi scelte divisione sull'intervento pubblico sulle politiche per ridurre le grandissime disuguaglianze quindi occorre una visione
Ma
è un dibattito pubblico su questo e io per questa anche trova sempre molto apprezzabile che il ministro Fitto non si risparmiano è sempre presente in molti convegni e oggi
Ne abbiamo avuto prova
E io che spero speriamo tutti quanti che queste occasioni diciamo che ci che dal ministro
E possono anche essere appunto occasioni in cui maturino poi visioni di Futuro e confronto PRI l'Italia e per l'Europa grazie
Lasci grazie nella sue ossessioni gli ambasciatori a lei
Grazie mille abbiamo sentito moltissime cose cercherò
Di fare lo sforzo di non ripetermi nessuna ma soprattutto alla luce della relazione del ministro ma anche della professoressa di tutti gli altri
Vediamo se riesco a rispettare questo impegno ovviamente anche in modo sintetico
Il ministro giustamente ha sottolineato che il Pnr re non deve essere un possibile volano per l'Italia buon doveroso volano per l'Italia c'ha dato anche le cifre numeriche
Che lo rendono tale così come il rettore a a mio modesto avviso a tra le tante parole ne ha detta una chiave modernizzazione del Paese
Certo di fare solo dei flash di background sul passato e e e di prospettive magari inserendo se mi riesce anche dopo aver avuto l'onore di collaborare anche con il ministro
Fitto nella mia precedente versione cercava sfruttare un minimo il privilegio magari di fare adesso qualche provocazione nella nuova versione
E quindi come background
Non dobbiamo ricordarci dimenticarci con detto il ministro all'inizio ne siamo usciti dal compito o in pieno coprite con dati da economia di guerra per quanto riguarda l'Italia alla fine del due mila e venti noi avevamo
Meno dieci per cento di PIL più dieci per cento di deficit sono dati da economia di guerra anche altri Paesi hanno sofferto dati di questo genere non come il nostro
Mentre si verificavano questi dati
La Commissione europea
Un po'disordinatamente per venire incontro alle esigenze degli stati membri sospendeva la regola sugli aiuti di Stato nel marzo del due mila venti creando il rischio di una formidabile a simmetria di spazio fiscale
Fra chi spazio fiscale aveva tanto per non far nomi la Germania e chi non l'aveva perché con forte debito stock di debito
Come il nostro Paese
Di fronte a questo rischio di frammentazione di mercato interno ne abbiamo avuto un esempio con le mascherine cinesi acquistate dall'Italia bloccato all'aeroporto di Francoforte eccetera
Riuscimmo nel negoziato apportare on board
I francesi sulla base di questa semplice considerazione fatti mille miliardi usati a seguito della sospensione degli aiuti di Stato la Germania da sola ha usato il cinquantatré per cento di quella cifra e il quarantasette tutti gli altri venti sei perché insisto su quel dato perché oggi per la crisi energetica l'inflation ridanciana tra e il nuovo Patto di stabilità corriamo il rischio di andare di nuovo verso quel rischio lì
Comunque per farla molto breve questo convinse la Merkel che era il più grosso ostacolo rispetto all'emissione di debito comune
A scegliere la via del Next Generation perché era la rischio frammentazione di mercato interno cioè l'unico tabù che ha la Germania rispetto contraddittoriamente alla sua missione di austerità di rigore e di misure anticicliche che avevano caratterizzato la politica tedesca sin dalla crisi economico finanziaria del due mila otto
Tutto questo si sta verificando a causa di una debolissima coalizione di governo in Germania
Con un ministro delle Finanze terrorizzato dei suoi dati elettorali e che sta riproponendo criteri di prociclicità mentre l'Europa e il cambio geopolitico chiederebbe di diverso
Abbiamo quindi un'ingente quantità di risorse centoventi miliardi addebito del PNR settanta miliardi al dono del PM avverte i trenta miliardi anche quelli addetti addebito del piano complementare e quarantatré miliardi
E in più la quota di col finanziamento della
La della questione della politica di coesione se ne prendiamo le le emissioni a le missioni del Pnr re adesso non mi ricordavo che la settima RR Power stavo ancora concentrato sull'originaria sei
Le sei missioni del Pnr R. che sono di fatto digitalizzazione e innovazione competitività al settore al secondo posto transizione ecologica al terzo infrastrutture per una mobilità sostenibile
Al quarto abbiamo istruzione ricerca quinto
Coesione e inclusione sociale al sesto la salute
Tutte queste sei tolto forse qualche parola sono i cosiddetti beni pubblici che ha citato prima la professoressa nel Pnr R. declinati
Sulle base delle esigenze nazionali ma evidentemente proiettati nel futuro come bene pubblico europeo cosa significa bene pubblico europeo
Che va affrontato insieme perché non puoi fare il cambiamento climatico in Germania e al confine della Germania la Slovacchia facciamo i soldi suoi lì il tempo come le pandemie non hanno confini
Lo stesso vale per la Morgia l'energia per quanto attiene alle infrastrutture comuni lo stesso vale per la transizione digitale pensiamo a un attacco cyber o ibrido da fuori
Che facciamo la Francia si difende il bel giorno sono beni
Pubblici europei come si risponde ai beni pubblici europei e questo proseguirà oltre il due mila venti sei del Pnr R due mila ventinove per i fondi di coesione e auspicabilmente con più da lettura flessibile della commissione a questo si risponderà solo
In modo europeo in modo europeo si può rispondere in tanti modi
Uno facendo gestire parte
Dei prossimi finanziamenti europei come ha detto la professoressa su scala europea e non necessariamente nazionale perché poi ci arrivano troppi soldi e non sei capace di spendere questo non vale solo per l'Italia diventa appunto
Si può anche affogare dopo aver sede se ti fanno bere venticinque litri d'acqua quindi a un certo punto c'è una c'è un obbligo di di suddivisione la nuova Commissione Europea prodotto del nuovo Parlamento europeo con le elezioni
Ha di giugno e quindi anche di un nuovo Consiglio europeo e che fa sarà la fotografia attuale a e dovrà tener conto dei risultati per Strasburgo
Dovrà prendere anche un'altra decisione sulle risorse proprie cosa fare del bilancio dell'Unione Europea
Aumentarlo non aumentarlo il tutto mentre oltre a queste sfide abbiamo in tema di allargamento impensabile un allargamento con questo bilancio impensabile un allargamento con le attuali regole di voto
Partire dall'unanimità Pericet casi che ancora prevedono l'unanimità quindici ha un lavoro immane dal punto di vista politico geopolitico da fare c'è solo da augurarsi
Che la frammentazione che deriverà dalle elezioni di giugno non finisca per bloccare il Consiglio europeo dentro un gioco di pesi e contrappesi che poi non ci porta lontano
La bomba la provocazione seri che avviene tutto questo
Attraverso risposte europee efficaci come furono campagna vaccinale Next Generation milioni
Se avviene tutto questo lo slogan perfetto che me farebbe perdere qualsiasi campagna elettorale
è che l'unico modo di acquistare sovranità europea eccedere pezzi della nostra risulta sovranità
E qui concludo
So che il ministro deve scappare e quindi non li possiamo concedere il diritto di replica ma lo ringraziamo
Incardinato poterlo fare possiamo
Bene grazie
Senza
Cercherà
Però che c'è un aereo e l'aereo
Per esperienza e una forte per cui si non può incorrano come l'autobus prendano la fermata dopo
A questo punto la replica ce la promessa per la prossima occasione quando si sarà ringrazio nuovamente tutti quelli che hanno partecipato la professoressa Cerniglia la l'ambasciatore Benassi che con qualche rilievo rispetto alla sua partecipazione ai tavoli dai quali poi derivato tutto questo ci ha dato una chiave di lettura utile
La bontà ornamento prego prego prego se avete voglia e tempo volentieri
E riconosco anche magari essere noiosi per gli studenti
Un aneddoto avendo partecipato a seminari non so se l'ho già raccontato quindi se Dosselli rimbambiti mento va be'saranno in pochi ad accorgersene sette otto
Quando ci fu il negoziato sul Next Generation
La questione del finanziamento non riguardava l'Italia nonostante
L'informazione non sempre precisa che girò perché una volta che mette le mani Front dissero in conferenza stampa ok cinquecento miliardi ardono e poi la fondarla Jenna aggiunse i duecentocinquanta miliardi
Accredito si scatenò un contrasto terribile fra i Paesi cosiddetti frugali contro questa sorta di prepotenza franco tedesca che doveva andare in conferenza stampa dieci giorni prima del Consiglio europeo per dettare le
E quindi tutta la
Tutta l'attenzione dei primi due giorni e due notti in Consiglio che era anche per motivi generazionali il cancelliere austriaco oppure se il giovane
L'ammette Frederiksen danese giovane
Lo svedese non era tanto giovane però era molto frugale lo stesso Mark Rutte gli Orb l'olandese anche i finlandesi non sopportavano questa decisione franco tedesca fuori dal consiglio
Quindi in realtà il loro negoziato fu
Tutto tranne cinquecento miliardi a a a ardono solo solo perché l'hanno detto la Merkel è Macron dieci giorni prima
Infatti la conclusione fu trecentonovanta miliardi dandone trecentosessanta miliardi accrediti quando entra in ballo d'Italia sulla governance cioè stabilita la cifra dobbiamo vedere come funziona noi avevamo promesso
In cambio di di quel convincimento della Merkel e insieme francesi sulla frammentazione del mercato interno comunque avremmo fatto le riforme che il nostro scheletri non nell'armadio
E quindici gol dopo le fu uno scontro italo olandese sulla governance alla governance grosso significa durante le rate i progetti eccetera che vanno approvati ecco fin a maggioranza qualificata
Gli olandesi dissero no sì a me è un progetto dell'Italia o della Grecia non mi piace ne voglio parlare in Consiglio europeo
E voglio parlare
Non decidere la decisione era ecco fin
Nel testo in inglese
Per colpa di un falso amico inglese
Si stabilì che in caso di freno di emergenza si sarebbe bloccato il il Progetto e
Asta Designs lì di scasso
Designs lì non significa decisiva significa approfondita
Ma con la stampa italiana che non era tutta benevola col Governo d'allora se passava Desaix lì passa in Consiglio europeo
Evocava il concetto di decision e in Consiglio europeo li ho visti Johnson all'unanimità
Quindi sarebbe stata una cosa un po'comica anche i dati da interpretazione dell'inglese alla Totò
Però bassa pere gli esiti di comunicazione sedici ore di negoziato su quel Desaix lì
La mia posizione era molto semplice in quell'anno prima di presentare con l'Oxford Dictionary e dissi everything but Designs se andate a leggere il testo in inglese alla fine la discussione sarà e sostituire
Tutto personalmente
Piccolo aneddoto
Grazie anche perché si capisce
Avvolte nei dettagli nei dettagli poi si si provocano del delle conseguenze decisamente rilevanti
Chiudiamo
Grazie grazie a tutti i partecipanti ci sarà una prossima volta