Intervista a Simone Gamberini sullo studio pubblicato da Legacoop sulla situazione economica italiana

Radio radicale siamo con Simone Gamberini presidente nazionale di Legacoop Bongiorno presidente condono e allora avete so pubblicato una uno studio dei della vasta area studi Legacoop Prometeia sui diciamo dati economici sulle stime economiche del nostro paese che che scenario qual è lo scenario verso cui appunto andiamo in conto
Ma il nostro studio che che che siamo Prometeia e da circa quattordici anni che che ripropone amiamo gli andamentali dell'economia italiana prevede per il due mila venticinque una crescita del PD che si ferma allo zero cinque sostanzialmente con investimenti nelle costruzioni in calo che che non vengono equilibrati anche dagli interventi del PM RR consumi deboli incertezze internazionali che viviamo
Quotidianamente che caratterizzano un anno che per come allora abbiamo analizzato il nuovo itinerario presenterà un anno di crescita lentissima non è stagnazione ma mantiene una crescita molto lenta che inedite fare i conti anche con un calepino ente della produzione industriale che comunque continua la da oltre ventiquattro mesi prevediamo un'inflazione stabile nel nel due mila venticinque con quindi un lento recupero
Del potere d'acquisto dei dei salari legato anche al calo dei tassi che contribuiranno a quel poco di crescita che prevista sia per il due mila e venticinque che per il due mila venti sei anno nel quale prevediamo un aumento del PIL dello zero quello interrotto
Quindi la situazione diciamo gli stalli diciamo così della dell'economia con la manifattura che sostanzialmente ferma
L'export che che deve capire
Come muoversi a livello internazionale i consumi interni che sono sono sostanzialmente ancora molto deboli in quanto la maggior parte delle persone non ha ancora recuperato completamente la perdita del potere d'acquisto di questi anni e conseguentemente stava cercando di orientare e delle proprie risorse verso la ricostruzione di quella quota di risparmiate
Rosa in questi in questi anni quindi c'è un aumento anche la propensione al risparmio degli italiani che è evidente nel due mila ventiquattro ma che posseggo nel due mila venticinque
Ecco a pesare naturalmente non solo italiano anche nel resto d'Europa è soprattutto in Germania pone economia molto legata a quella italiana è la calo della produzione industriale la crisi che sembra a Armani
Insomma
Avanzare senza senza sosta a cosa è dovuto e cosa si come si può porre rimedio
Ma né il problema tedesco è anche in poi il problema europeo
è cambiato complessivamente negli ultimi cinque anni lo scenario di riferimento che è prevedeva diciamo così salari stabilire acquisto di energia a costi contenuti
Molto spesso da dalla Russia ai Paesi vicini alla alla Russia un forte orientamento alle esportazioni che assorbiva la sovracapacità produttiva tedesca
è un mercato interno che seppur forte non non non assorbiva tutta o il potenziale economia tedesca oggi c'è una perdita di competitività strutturale
Dell'economia tedesca che sta trascinando anche in parte l'economia soprattutto la parte industriale italiana
C'è bisogno probabilmente di chi sia una riflessione come più volte hanno sollecitato sia Draghi che altri orientata a cercare di definire delle strategie industriali e competitive per l'Europa che possono vedere anche attori come come la Germania
Recuperare con la di competitività che cura l'intero apparato industriale tedesco sta sta subendo questi in questi anni
Quindi strategie politiche industriali europee e probabilmente il debito comune anche per favorire gli investimenti necessaria a favorire la competitività
è ovvio che lo scenario europeo che abbiamo di fronte oggi non vede la commissione europea probabilmente così forte per riuscire a a proporre con loro quello scenario occorre che fra i Paesi guida professionalmente guida nell'Unione ci sia un salto di falle nell'interpretazione di di questa di questa situazione che a livello internazionale
Prevede anche comunque gli altri attori le grandi economie
Presenti su urlarci livello globale verso gli Stati Uniti o la Cina avere un livello di competitività molto più forte rispetto all'economia europea e quindi dobbiamo come europei capire se vogliamo metterci in gioco nel recuperare la nostra competitività orientando anche nostro sproporzioni verso altri mercati ma soprattutto facendo crescere un mercato interno che
Ciclicamente patto negli anni sempre piuttosto quinto debole e cotto cosa cosa dovrebbe fare secondo voi cosa vi aspettate che faccio al Governo italiano in questo quadro diciamo
Ma noi insieme anche ad altre associazioni imprenditoriali anche in relazione alla al alla necessità di questa di questa fase abbiamo invocato la la necessità di costruire un momento di di confronto sulle politiche economiche
Trovare delle parti sociali per definire quello che abbiamo chiamato un patto per il lavoro per lo sviluppo italiano che individui le strategie le politiche condivise per la crescita della dell'economia italiana
Pensiamo che sia giunto il momento
Di costruire questo con confronto positivo che parli di politiche energetiche di politiche variabili politiche strategiche sulla sulla competitività sulla necessità di favorire aggregazioni Ola
L'avvio di di di di processi di innovazione e chi oggi purtroppo sono sono tutti bloccati o per motivazioni legate alla situazione contingente del del paese o perché complessivamente il continente europeo è fermo sono strategie che oggi sono sempre più necessarie per le nostre per le nostre imprese il governo si sta muovendo in questo in questi metri per diversificare supportare mentre diversificare mercati dell'export ma non non non non non basta di fronte a ventiquattro metri di produzione industriale in calo
Non penso se possiamo dichiarava di essere di fronte o a a una una situazione congiunturale ormai un dato strutturale e se vogliamo mantenere il profilo industriale del nostro Paese occorrono azioni condivise concertate
Sulle quali tutto il Paese modesto seriamente
Non pesano troppo le politiche Green sui costi diciamo dei
L'impresa i costi dell'energia no mano cominciano a costare troppo le scelte che sono state fatte
Ma guardi su su su su un tema energetico non sono tanto le politiche Green
Che che incidono quanto all'accoppiamento del tre sulle energie almeno nel nostro Paese che dipende dal gas come in trance del del gas sono tra l'altro o tempi inascoltati proponiamo insieme ad altro settore imprenditoriale disaccoppiamento del Palazzo
Quanto meno delle rinnovabili l'attrezzo del del gas costruendo una sorta di il secondo mercato
Energie rinnovabili che la cui produzione costa costa molto meno ricche potrebbero essere fornita da impresa di a costi che non sono quelli diciannove di alcune oggi ci ha abituato il mercato
C'è sicuramente un problema collegato agli ETF in molti Paesi per mantenere il livello di competitività senza rinunciare alle politiche hanno costruito dei percorsi incentivazione
Il percorso incentivazione costruiti in Italia sugli Ets cubano un quindicesimo interi mondi degli strumenti che hanno strutturato per l'impresa sia in Germania che in Francia che che in Spagna
è evidente che in assenza di politiche c'è un problema di competitività dell'impresa che passa dal costo dell'energia o anche di politiche attive che rischiano di pesare pesantemente sul sul sull'impresa
è chiaro che sulle strategie green noi del tempo sottolineavamo come abbiamo sottolineato come dovesse esserci un maggiore allineamento fra questo processo di traduzione e i costi sociali economici che a un processo di traduzione al quale io penso e noi non dobbiamo rinunciare ma che deve essere sostenibile socialmente ed economicamente
Allora se si vuole costruire un processo in trasmissione Grinder colonia europea per noi è cosa buona e giusta ma bisogna anche capire come finanziamo questo questo processo se tutto a carico dell'impresa è evidente
Un problema di competitività diventa strutturale anche perché non c'è una reciprocità
Come mai io pro provvedimenti in altri in altri continenti che poi si affrontano in mercati conosceva le nostre imprese con un vantaggio competitivo che diventa
Difficile da gestire certo l'ok grazie grazie al presidente nazionale di Legacoop Simone Gamberini risentito di un lavoro
Grazie anche voi