Tra gli argomenti discussi: Cina, Commercio, Consumatori, Curdi, Erdogan, Esteri, Investimenti, Partiti, Politica, Rassegna Stampa, Sanzioni, Tariffe, Trump, Turchia, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 16 minuti.
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11:00 - Camera dei Deputati
9:30 - Mantova
9:30 - Milano Marittima (RA)
10:00 - Rapallo
9:30 - Salerno
9:30 - Palermo
10:00 - Lecce
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale mercoledì quattordici maggio questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta due i temi di cui ci occuperemo quest'oggi
Innanzitutto la grande retromarcia di Donald Trump sui dato di dopo l'accordo raggiunto
Con la Cina raccordo temporaneo parziale
E dovrà essere in qualche modo confermato nei prossimi novanta giorni
La grande retromarcia sui dazi e il titolo di un editoriale pubblicato ieri dal wall street journal leggeremo anche El Pais dei scale action tra Cina e Stati Uniti
La tregua commerciale e invita alla prospettiva di danni profondi all'economia
Ma non fa scomparire l'incertezza sottolinea il quotidiano spagnolo l'altro tema riguarda
La Turchia l'annuncio da parte del PKK curdo di volersi sciogliere nell'ambito di quello che
Molti presumono essere un accordo con il presidente recepita in perdo gran dopo quarant'anni PKK ha promesso di disarmare il titolo di un editoriale del Times
La lotta armata in Turchia ha fallito sulla questione autonomia
Ma un accordo con Erdogan potrebbe rafforzare la Presa autocratica dell'attuale presidente sul paese sottolinea il quotidiano conservatore di Londra
Partiamo però da Donal Trump Pella retromarcia sui dazi anzi la grande retromarcia sui dazi come la definisce il Wall street journal nel titolo del suo editoriale di ieri
Il Presidente americano ha iniziato una guerra commerciale contro Adam Smith e ha perso scrive il Journal raramente
Una politica economica è stata rinnegata in modo così netto e rapido come i dazi imposti dal presidente Donald Trump nel cosiddetto giorno
Della liberazione
E tra l'altro a opera dello stesso Trump
Lunedì mattina c'è stata un'intesa per ridurre i sui dazi punitivi sulla Cina la sua seconda grande ritirata in meno di una settimana
è una vittoria per la realtà economica e per la prosperità americana secondo il giornale che però precisa subito si tratta
Di una vittoria parziale per la realtà economica l'amministrazione ha concordato di eliminare la maggior parte del dato io al cento quarantacinque per cento che Trump ha imposto sui prodotti cinesi
Il due aprile nei giorni successive re tuttavia rimane
Il cosiddetto dazi o di base globale del dieci per cento più un dattero separato del venti per cento
Collegato al presunto ruolo della Cina nel commercio di fentanil insomma il totale trenta per cento
In cambio Pechino ridurrà il suo dazi o di rappresaglia al dieci per cento era al centoventicinque per cento
L'accordo è valido per novanta giorni durante i quali continueranno i negoziati gli investitori spiega al giornale festeggiano questa boccata d'ossigeno commerciale e fiscale
Si tratta di un passo indietro rispetto alla distruzione
Economica reciproca assicurata
Dando a Clapton di stratega sa ha calcolato che i passi indietro commerciali di Trump ammontano a circa trecento miliardi di dollari di dazi in meno
Dazi che sarebbero stati pagati dai consumatori e dall'impresa americane insomma e come un grande sugli può fiscale grande taglio di tasse il dazi del trenta per cento ancora eccezionalmente alto per un importante partner commerciale come la Cina
Ma la ritirata di novanta giorni risparmi entrambe le parti da quello che sembrava essere un imminente crac economico
I consumatori americani erano di fronte a penuria diffuse la Cina temeva un una crescente disoccupazione come nel caso del modesto accordo con il Regno Unito della scorsa settimana anche l'accordo con la Cina è più una resa che una vittoria per Trump
Al di là del riduzione dei dazi nessuna delle due parti ha annunciato concessioni più ampia sui problemi commerciali sostanziali che pesano sulla relazione sino americana
Questi problemi includono le barriere della Cina le imprese americane specialmente nei settori
Dei servizi finanziari
E digitali
E poi c'è il furto cronico di della proprietà intellettuale da parte della Cina molte di queste cattive pratiche cinesi sono peggiorate sotto la gestione economica autoritaria del presidente CIR Jinping
Una delle tragedie della strategia di Trump del farsi del male da soli prima di ogni altra cosa è che Trump ha danneggiato
La la possibilità di unire un fronte di Paesi contro il mercantilismo di Pechino prendendo di mira gli alleati con i suoi dazi Trump eroso la fiducia nell'affidabilità economica e politica dell'America
Pechino ora può rassicurarsi c'è la conferma che Washington faticherebbe imporre sanzioni economiche in caso di crisi come un blocco un'invasione
Di Taiwan lo dimostra per l'appunto questa retromarcia per evitare un devastante crisi economica la domanda per il giornale dove
Dove ci troviamo dove si trova l'America dopo quasi quattro mesi di protezionismo di Trump
Le concessioni di Trump rispetto agli annunci originali sui dazi includono
Esenzioni per beni provenienti da Canada e Messico una pausa di novanta giorni sui dazi reciproci contro tutti tranne che la Cina esenzioni sui dazi per telefonini e elettronica importati dalla Cina
Il mini accordo con il Regno Unito e ora la riduzione dei dazi per la Cina per novanta giorni insomma c'è un punto di caduta che si profila all'orizzonte ed è il mantenimento di un Dazzi globale del dieci per cento e probabilmente di un basso più alto ma non del centoquarantacinque per cento per la Cina dopo settimane di turbolenze sui mercati l'economia si ritrova con costi commerciali più elevati e maggiore incertezza per le imprese certo c'è stato il passo indietro
Rispetto all'ipotesi di un smonta Hawley due punto zero lo scenario peggiore ma ma anche se gli investitori l'impresa di famiglia accoglieranno positivamente questo esito
Un grazie del dieci per cento imposto tutto il mondo e comunque quattro volte il tasso medio di dazi americani prima del ritorno di Tampa la Casa Bianca
Questo tra le altre cose mantiene la porta aperta a richieste che sarebbero economicamente e politicamente distruttive di esenzioni a favore di questo o quell'industria vende connessa politicamente a scapito di tutti gli altri
Se c'è un aspetto positivo in questa turbolenze che i mercati hanno costretto Trump a fare un passo indietro rispetto il suo sogno febbrile di dare inizio una nuova età dell'oro grazie ad alte barriere doganali
Quell'era non è durata nemmeno due mesi ed è stata di piombo non Doro Trump non lo ammetterà ma ha lanciato una guerra commerciale contro Adam Smith
Ed ha perso così tra l'altro il wall street journal
Sul Washington post ieri c'era un editoriale
Anche questo un po'dubbioso su sui risultati di questo accordo con la Cina l'incertezza continua a minacciare l'economia mondiale gli accordi con il Regno Unito con la Cina sono benvenuti ma le azioni le decisioni degli Stati Uniti rimangono totalmente imprevedibili e questo ha ripercussioni ovviamente per per i partner ma anche per gli investimenti delle imprese private
El País
In un editoriale dava voce in qualche modo all'opinione
Di di questa parte dell'Atlantico
Descartes Shawn tra Cina e Stati Uniti la tregua evita la prospettiva di danni profondi all'economia ma non fa scomparire l'incertezza
Scrive il quotidiano spagnolo la tregua di novanta giorni concordata tra Washington e Pechino nella guerra commerciale scatenata unilateralmente da Donald Trump è una buona notizia disse
Offre un barlume di stabilità anche se temporanea all'economia mondiale tuttavia questo non deve nascondere i profondi danni causati dal comportamento avventato dell'inquilino della Casa Bianca
Non si tratta solo del disprezzo per il complicato sistema di equilibri interessi che sostiene le relazioni internazionali
Ma anche dei danni inflitti a cittadini impresa di tutto il mondo che a causa dell'incertezza economica scaturita dall'insensatezza di Trump non sanno cosa succederà nel prossimo futuro su prezzi Bilanci e occupazione l'Accordo di Ginevra ma non risolve il conflitto tra Stati Uniti e Cina ma almeno riporta all'escalation tariffaria sulla strada dei negoziati per i prossimi tre mesi
Nella sostanza dopo poco più di un mese di convulsione si è praticamente tornati al punto di partenza
Tuttavia lungo il cammino l'irresponsabilità di Trump ha già lasciato vittime collaterali
Per esempio il fatto che la contrazione di un decimale del PIL degli Stati Uniti sia stata attribuita all'aumento dei dazi o che il dollaro americano abbia subito la maggiore caduta rispetto all'euro degli ultimi anni
Fuori dagli Stati Uniti la minaccia di un aumento dell'inflazione globale di centinaia di migliaia di posti di lavoro messi a rischio costituiscono un altro costo da addebitare a Trump
Per El Pais
In materia commerciale Trump agisce come un pompiere piromane prima genera caos confusione e preoccupazione con misure stravaganti annunciate in modo teatrale
Poi e si smentisce e annuncia un accordo che in realtà è una ritirata e si presenta come un nega di un grande negoziatore
In questo caso Trump fa un passo indietro di fronte a un avversario la Cina che non si è spaventato per le sue minacce ma si è messo a giocare secondo le sue stesse regole
Pechino ha risposto a Washington con una escalation immediata di aumenti di darsi in una strategia che ha creato il timore di un vero e proprio choc per l'economia dei due Paesi quella mondiale
Poiché non è realistico aspettarsi che Trump abbandoni questo modo di negoziare l'unica cosa sperare che i danni vengano minimizzati e per quanto possibile che le acque del commercio internazionale tornino prima o poi a calmarsi
Rinegoziare o riequilibrare le relazioni commerciali è un obiettivo legittimo per qualsiasi governo
Farlo partendo da insulti prepotenza è un invito a conflitti che potrebbero mettere a repentaglio molto più della credibilità di Trump la cessazione temporanea delle ostilità commerciali tra Stati Uniti e Cina celebrata dalle Borse è un sollievo per il mondo
Ma solo fino alla prossima grande iniziativa di Trump così tra l'altro El Pais per chiudere invece un paio di minuti dedicati alla Turchia e dopo quarant'anni il PKK curdo che promette di disarmare sì e sciogliersi questo il titolo di un editoriale
Di di di ieri del Times sin da quando gli alleati vittoriosi rifiutarono di ritagliare una patria per i curdi da i resti dell'Impero ottomano dopo la prima guerra mondiale
I curdi hanno lottato per affermarsi come il popolo sovrano con una più cupo può l'azione tra i trenta e i quarantacinque milioni i curdi sono vittime di una sventura storica e geografica
Il loro territorio montagnoso senza sbocchi sul mare si estende lungo i confini di Turchia Iran Iraq e Siria tutti i paesi che in diverse occasioni allori servato loro repressione brutale da questa lotta è emerso il Partito dei lavoratori del curve Est Kurdistan il PKK
Che dal mille novecentottantaquattro combatté per l'indipendenza o almeno l'autonomia dalla Turchia
Ora il gioco sembra essere finito per questo vecchio gruppo marxista lunedì il PKK annunciato che dopo lunghe trattative segrete deporrà le armi e sì scioglierà
Questo dopo un appello del suo leader storico Abdullah Orcia Lanni imprigionato da dalla Turchia dal mille novecento novantanove
Le conseguenze di questa decisione potrebbero essere molto ampia sia per la Turchia sia per i suoi vicini ci sono calcoli politici alla base di questa decisione secondo il Times è il risultato di un raccordo tra Dogan
E il PKK non solo la promessa o ce l'ha
Nella libertà
Ma un maggiore coinvolgimento dei partiti politici curdi a livelli nazionali a livello nazionale e concezioni a livello locale
Dove i sindaci e i consiglieri curdi spesso sono perseguitati o rimossi
Per il presidente Erdogan i guadagni derivati da un accordo di questo tipo sono sostanziali
Perché perché alla fine i partiti curdi il potrebbero essere decisivi per lui per avere una super maggioranza in Parlamento e modificare la Costituzione per correre di nuovo per la presidenza nel due mila e
Ventotto inoltre Erdogan potrebbe mettere fine alla costosa campagna di contro insurrezione che è costata cara la Turchia c'è anche una dimensione strategica che tocca la Siria il controllo di Erdogan su questo paese c'è infine un'altra potenziale vittima di questo accordo è la democrazia con i curdi dalla sua parte Erdogan potrebbe sopraffare completamente l'opposizione liberale laica che sta perseguitando in questo momento
Il sultano della Turchia moderna sembra giocare su tutti i tavoli così tra l'altro il Times di Londra non ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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