Diritto e clemenza: che fare per il carcere?

Nell'agosto
Un caro saluto e ringrazio tutti per la presenza anche per la puntualità in una calda mattinata romana segno che il tema che abbiamo deciso di affrontare un tema molto importante molto sentito
Ringrazio prestigiosi ospiti che ora ascolteremo ringrazio tutti i partecipanti visto alcuni senatori alcuni deputati molte Esperti e appassionati di questo tema vi ringrazio veramente tutti saluto il professor Manconi il professor Anastasia che non sono saluto ma ringrazio per essere stante come promotori di questo incontro a cui teniamo molto perché le tematiche che affronteremo son tematiche che ci stanno a cuore da molto tempo e che in questo tempo ci stanno particolarmente a cuore per quello che sta accadendo ma poiché noi ne parliamo molto e quotidianamente oggi invece vogliamo ascoltare i nostri illustri ospiti e siamo
E ringrazio molto lei per essere qui la senatrice Anna Rossomando vicepresidente del Senato che ci accoglie in questa prestigiosa sale ringrazio chiaramente anche il Senato di tutto nella sola parola grazie mille dove preferisce
Intanto
Un sincero benvenuto a tutti gli ospiti
Ai relatori ovviamente c'è mio ringraziamento ai promotori alle collega onorevole Paolo Ciani e professori Stefano Anastasia e Luigi Manconi per aver promosso questa discussione perché credo che davvero poche parole di di saluto perché interessa anche mio ovviamente ascoltare
Ma
Diciamo che nel nella temperie che stiamo vivendo attraversando
è importante che ci sia più possibile una discussione pubblica su questo tema
Diviene da gettare così duetterà pensieri
Noi dobbiamo fare riferimento a una legislazione sulla sulla pena sull'esecuzione della pena sulle precisazione
Organica minimo necessariamente andare indietro fino agli anni Settanta perché poi successivamente sono stati diversi interventi diciamo con stop Rengo
Anche ancora ci lamentiamo del mancato raggiungimento di un obiettivo dopo gli stati generali sull'esecuzione della pena con il ministro Orlando
E quindi però se una legislazione che appunto affrontava negli anni settanta
Un'idea dell'esecuzione della pena come come recupero come contrasto alla recidiva in una società che aveva un alto grado nelle Watteau grado di conflittualità must
Sensi pensiamo molto più di adesso io se se penso insomma ero veramente
Da ragazzi io ricordo anche la violenza che c'era nelle strade le rapine violente che c'erano eppure in quegli anni sì produsse a questo grande come dire elemento di civiltà e e di riforma sull'esecuzione della pena oggi
Siamo in un contesto completamente diverso perché oggi ai problemi diciamo sociali vediamo che c'è a riscontro una legislazione esclusivamente diciamo
Di punitiva cioè con la creazione di nuovi reati ci ogni fenomeno sociale o anche un singolo fatto di cronaca corrisponde una nuova figura di reato innalzamento delle pene quindi questo come dire è il
Il come dire in modo culturale che attraversa e lì da frase che quando si va in carcere bisogna buttare via la chiave diciamo che non dell'indirizzo della legislatura del del due mila e diciotto non non è stata smentita dal dal tenore dei provvedimenti che vengono messi in campo una siamo in presenza di un numero di suicidi
Assolutamente sconcertante
Da un po'l'impressione di di un atteggiamento se vogliamo anche cinico il fatto che a fronte di suicidi ogni due tre giorni di fatto
Non si rimanga impotenti rispetto appunto al trattamento umanitario che e dovuto per tutti le legislazioni
Del mondo c'è quella italiana ma anche quella europea non si fa niente sul trattamento non si fa niente perché certamente è stato un grande testo quello degli anni settanta ma non si rifletteva sul fatto che bisognava aggiornarlo cioè fare una riflessione alla luce delle mutazioni la società ma anche alla luce di strumenti che non erano assolutamente presenti
All'epoca
E che dire ce
è chiaro che non non si non non c'è una riflessione sul fatto che la pena detentiva dovrebbe essere l'estrema ratio con una serie di alternative che non sono necessariamente
L'impunità anzi ma diversi modi di espiare la pena che garantiscono un reinserimento che si parla molto di sicurezza ma che garantiscono effettivamente la sicurezza
Perché si previene
La
La recidiva
Non c'è nessuna appunto riflessione su
Su come si può interloquire con le istituzioni locale no pur avendo delle esperienze
Sul campo laddove le amministrazioni partecipano con istituti che sono a disposizione al reinserimento abbiamo dell'esperienza assolutamente positive di cui non si fa assolutamente tesoro da ultimo e sto arrivando alla conclusione di questi saluti abbiamo due provvedimenti che come dire valgono per tutti che uno è il cosiddetto decreto Ca'Ivano cioè di fronte a un problema straziante
Che riguarda il che molto connesso diciamo al degrado urbano inteso anche come degrado che riguarda le comunità e le persone che com'era prevedibile ha fatto man Tare
I detenuti minorenni con problemi gravissimi in questi istituti è il
Così detto Decreto Sicurezza in un idee come dire in un filo conduttore che celebra ancora una volta il cosiddetto penale simbolico cioè il fatto di fare una normazione penale che ha un forte carattere simbolico che sol per questo
Dovrebbe come dire
Fungere da da monito
Da deterrenza ecco tutto questo ovviamente e estraneo non soltanto alla migliore cultura garantista ma anche io
Ricordo che qualcuno ha fatto riferimento al fatto che si parla molto di identità italiana non di identità ecco ma fa parte anche della nostra identità della nostra storia a partire da Beccaria
Una come dire un qualcosa che nel mondo ha ha fatto scuola c'è anche la nostra legislazione sui minori a una legislazione mi assolutamente modello che che è stata travolta ecco quindi perché è molto
Necessaria prima ancora che utile una riflessione pubblica
Una proposta assolutamente
Alternativa perché il il non si può pensare alla pena come di fatto è a un a un tempo sospeso
Un tempo buttato via un un non tempo in cui versano appunto le persone che sono destinatarie naturalmente di sentenze di condanna ma che non sono l'oggetto della nostra della nostra discussione auguro a tutti buon lavoro e mi trattengo qui finché possibile rispetto i lavori dell'aula che come sapete sono in corso grazie
E io io ringrazio molto la senatrice Rossomando ero sicuro che la sua competenza e la sua passione per
Le vicende della giustizia
Avrebbero fatto sì che questo saluto non sarebbe stato solo un saluto formale ti ringrazio molto Anna per le parole che c'è rivolte anche per l'accoglienza
E ora entriamo nel vivo di questo nostro incontro come avete visto abbiamo chiesto a due importanti e noti giuristi e a una importante nota filosofa di aiutarci ad entrare nel cuore di questo nostro tema il diritto della clemenza
E poi cosa fare per il carcere quindi molto volentieri do subito la parola al professor Luciano in serbi ringraziandolo per la sua presenza la sua partecipazione prego professore
Grazie sono molto onorato di questo invito e anche dell'aprire questo incontro
Ecco non è un caso che nei giorni scorsi
Il presidente dell'associazione dei professori rito penale il presidente dell'Associazione nazionale magistrati del presidente dell'Unione camere penali e cioè professori avvocati i giudici abbiano chiesto un provvedimento sul carcere di amnistia o indulto o comunque un provvedimento che riduca la popolazione penitenziaria
Del resto la bolla di indizione del Giubileo ci dice in ogni angolo della terra credente quindi in una prospettiva più ampia
Specialmente i pastori si facciano interpreti di tali istanze formando una voce sola che chieda con coraggio condizioni dignitose per chi è recluso rispetto ai diritti umani
Penso ai detenuti che privi della libertà sperimentano ogni giorno oltre alla durezza della reclusione il vuoto affettivo le restrizioni imposte in non pochi casi la mancanza di rispetto a questo ma nulla a che fare con la piena
Noi dobbiamo dire però che ciò per che ci riunisce oggi non è soltanto una ragione umanitaria
Questo carcere eretto a simbolo dei contrasto dei reati e a simbolo del fare prevenzione non fa affatto prevenzione
All'opposto
Da che cosa dipende la prevenzione
Beh innanzi tutto dipende dalla prevenzione primaria la grande sconosciuta della nostra politica criminale l'incidere sui fattori che favoriscono non sono solo fattori sociali
Pensate a quanto può essere importante una buona legge sugli appalti o il superamento dei paradisi bancari nel mondo
Solo che la prevenzione primaria non produce consenso elettorale perché incide molto direttamente su interessi in gioco ma dopo che è un reato viene commesso
Attenzione si parla si è parlato buttare via la chiave le politiche di neutralizzazione gli Stati Uniti hanno fatto una politica di neutralizzazione enorme alla fine degli anni Settanta moltiplicando per cinque la loro pene popolazione penitenziaria
Senza ottenere risultati preventivi tangibili
Hanno duecento mila ergastolani veri applicano la pena di morte
La prevenzione non dipende dalla neutralizzazione
Non ha mai fatto diminuire i tassi di criminalità perché se si agisce così si potranno neutralizzare alcuni ma quei posti di lavoro criminale vengono coperti da altri invece la persona recuperata chiude posti di lavoro criminale
Perché contrasta sul territorio la fatica l'attrattività della scelta criminosa e soprattutto mostra che i legami di appartenenza criminosa non sono indissolubili minando la solidità delle associazioni criminali
Non è un caso che le varie mafie temono soprattutto proprio la defezione proprio la persona recupera
Del resto la prevenzione non si fonda nemmeno sulla intimidazione
Pensate agli omicidi che ci scuotono di questi ultimi tempi pensate che l'entità della pena centri qualche cosa sulla decisione di commettere questi omicidi
No
Non è l'intimidazione e la colazione esterna ma la motivazione la motivazione che tiene in gioco
Se solo intimidazione appena ci sarà la possibilità concreta dell'impunità sì da parte di molti si cercherà quella strada
Beccaria che cosa ci insegnava è stato ricordato poc'anzi si insegnava l'assurdità della pena di morte perché mi diceva
Per contrastare l'omicidio noi diamo l'esempio del fare un omicidio nei confronti di una persona ormai inoffensivo omicidio premeditato che cosa aveva capito Beccaria
Che l'agire così
Va contro la prevenzione perché perché se il messaggio e consolidare il consenso intorno al valore della vita dell'altro l'esempio della pena di morte fa decadere nella società il valore della vita
E tutte le volte che noi applichiamo pene che sono in contrasto con i valori che attraverso quelle piene si vorrebbero affermare noi facciamo un'operazione che è del tutto contraria alla prevenzione del resto Paolo Borsellino pochi mesi prima di essere uccisi diceva se voi pensate che la prevenzione dipende dall'intimidazione dovreste mettere un carabiniere a fianco di ogni persona perché la prevenzione dipende dal consenso
Del resto questa infatti zero azione anche massmediatica continua su certe azioni criminose
Crea un rischio che ormai non possiamo non guardare in faccia il rischio dei processi di emulazione
Sembra che noi facciamo facciamo stigmatizzazione in realtà creiamo quello che in Psicologia è definita la dinamica del Fire tu fai alle ampliamo l'effetto di quel fenomeno quali effetti Mirror che conosciamo Gene generiamo una dilatazione del problema no ma una sua riduzione netto
Un po'meno una sua comprensione
Oggi si vorrebbe dire si condanni e basta che cosa ci interessa andare a capire che cosa è successo mandare capire quello che è successo non è un lusso non vuol dire giustificare
Vuol dire creare le premesse per poter costruire prevenzione
Allora l'articolo ventisette della Costituzione enorme in realtà strategica non è soltanto umani Tarja quando ci disse che le tiene innanzitutto non devono essere in contrasto con il senso di umanità e devono tendere al recupero recupero per conto
E non vorremmo che proprio questa norma
Che proprio da questa norma ci si proponga di prendere le distanze
Che sotto sotto sia
Messo in discussione proprio l'articolo ventisette abbiamo sentito locuzioni tristi marcire in carcere buttare via le chiavi privare anche dell'aria l'autore del reato
Ma il diritto penale della ritorsione non è nemmeno in favore delle vittime
Che vengono costrette da questa dinamica a far giustamente valere l'ingiustizia dell'accaduto chiedendo il massimo danno per l'autore di reati
Io ricordo sempre Luciano Paolucci papà di uno dei bambini uccisi a Foligno vent'anni fa per Luigi Chiatti che dice
Nei primi mesi aspettavo solo la condanna da parte dello Stato poi mi sono accorto che stavo diventando diverso da quello che volevo essere per mio figlio cioè una persona che voleva soltanto il male di chi pure aveva commesso il male
Che diceva no ho capito che questa non è la dinamica della giustizia
Ma le vittime subiscono
Anche una terza vittimizzazione
Nel momento in cui si giustificano e l'hanno fatto tutti
Non si tratta oggi di dividersi in fazioni politiche
Nel momento in cui si giustificano nel loro nome certe scelte punitive
Che non hanno alcunché a che fare con la prevenzione ma mirano soltanto al consenso elettorale
E allora ricordiamo
Cosa diceva papa Giovanni Paolo secondo
Proprio rispetto
Alle vittime
Diceva ai detenuti di Regina Coeli
Durante il Giubileo del due mila le stesse persone cui avete cagionato il dolore sentiranno forse di avere avuto giustizia più guardando al posto al cambiamento che è il semplice Scotto penale da voi pagate
Ecco noi ci troviamo dinanzi a sempre nuovi reati sempre nuove aggravanti sempre nuove aste attività
La crescita del numero dei detenuti la situazione del minorile ecco quel fiore all'occhiello che ci veniva il ricatto prima siamo passati in due anni da trecentottantacinque reclusi a più di seicento con una custodia cautelare che oggi è diventata molto più facile ordinaria
Di che cosa avremmo bisogno realtà insieme questa non è un tema da contrapposizione insieme avremmo bisogno ha finalmente di introdurre una piena di tipo diverso una piena prescrittiva
La patena prescrittiva la pena che consiste in un progetto in un programma non è più la Pina che risponde al negativo con negativo se vogliamo al male con il male
Ma è la piena che risponde con un progetto con un positivo al negativo e che offre molto di più alla società
Perché una piena carceraria provoca disperazione provoca morte
Non solo novantuno suicidi ma quasi mille cinquecento tentati suicidi lo scorso anno
Ma non chiede nulla detenuto
Mentre una piena prescrittiva chiede un impegno personale che è di grande importanza per l'autore di reato stesso per la società i cui tassi di recidiva sono enormemente inferiori a quelli della pena classica
Noi
Diciamo professori ecco così di diritto penale
Riteniamo che potremmo avere una popolazione detentiva di non più di venti mila persone mentre oggi abbiamo quasi sessantatré mila
Cioè riferita a quelle situazioni nelle quali se l'esigenza con la privazione della libertà personale di rompere il controllo sulla quella persona da parte della criminalità organizzata
E nei casi in cui c'è la recidiva
Grave della commissione dire atti a loro volta tra
Per il resto in carcere dobbiamo curioso e norme di psicofarmaci abbiamo persone in difficoltà abbiamo tossicodipendenti abbiamo persone che non dovrebbero essere lì abbiamo persone sole che non hanno una famiglia
E che dovrebbero approvare un'opportunità dell'inserimento ma che non hanno un lavoro qualificante perché dove c'è un lavoro qualificante ce lo dicono i dati del ministero la recidiva precipita all'uno per cento
Uno per cento rispetto al sessantanove per cento circa dell'esecuzione della pena tradizionale e quegli stessi strumenti le misure alternative che fanno un po'da ponte per un reinserimento sociale nella nell'attuale condizione sono preziose quindi nell'attuale condizione hanno un tasso di recidiva su diciassette diciotto per cento rispetto ad appena tre
Ecco allora quale modello della giustizia io credo sì è stato detto c'è anche un orgoglio italiano questo è vero
Dal Settecento in poi abbiamo detto la giustizia non è come dice mio autorevole collega la ripetizione della
La giustizia è cercare di tornare a rendere i giusti rapporti che non lo sono stati
Guardando in faccia quello che
Perché la pena retributiva la pena della vigilanza che cosa illude c'è stato il reato la pena in qualche modo lo cancella idealmente lo cancella no non c'è nessuna piscina che cancella alcun reato
Lo dobbiamo guardare in faccia ma su quella fortuna e possibile ricostruire e possibile gettare un ponte e questo crea non solo la prevenzione ma crea anche le condizioni della
Perché non dobbiamo mai dimenticare che nella storia le giustificazioni della pena retributiva sono state le stesse giustificazioni della guerra la logica secondo cui il rapporto umano si fonda su un giudizio
Di negatività oppositività dell'altro rispetto alla mia visione del mio bene per cui se l'altro non lo ritengo corrispondente alla visione del mio bene io allora avevo sopra fa per distruggere perché questo ha a che fare con l'affermazione dell'
Non è questa non è questa la visione della giustizia e anche noi giuristi anche lui impegnati in sede parlamentare voi cioè non certo io è dobbiamo sapere lanciare questo messaggio l'umanità agli strumenti della distruzione totale
Secondo finiamo a coltivare questo modello della giustizia l'umanità va verso la catastrofe e anche il tema del carcere è significativo per un messaggio diffondo rispetto a questi interrogativi
Il Giubileo della speranza non è soltanto un appuntamento di Chiesa
Una sfida culturale all'intera società perché una società in cattività non produce prevenzione
Grazie mille professore USA non raccolgo ora le tante sollecitazioni del sabato perché li raccoglieremo ma la ringrazio per i tanti spunti elegante osservazioni do molto volentieri con la la parola alla professoressa Donatella Di Cesare una filosofa siamo interessati a sentire il suo punto di vista su questi temi grazie
Grazie grazie per questo invito e la mia riflessione sarà una riflessione così filosofico politica con anche delle delle domande sul sul carcere oggi e comincerei proprio con questa domanda che cosa è diventato oggi il carcere e la discarica dei nostri problemi sociali il mezzo di contenimento di corpi selvaggi il luogo di stoccaggio dei superflui di internamento dell'umanità in eccesso
Ho anche e su questo vorrei fermarmi anche un utile strumento di governo e questa credo la prima domanda che occorre porsi e solo a partire da qui si possono considerare nella giusta luce i problemi urgenti del carcere primo fra tutti il sovraffollamento
Un un termine che è uno fornitissimo
Con cui si indica il riempimento più del dovuto quasi contingente dell'uomo con la cella e che invece nasconde il dispositivo della punizione
Il sovraffollamento è l'epifenomeno di un cambiamento profondo che sia andato producendo negli ultimi anni
Sappiamo lo voglio sottolineare che i detenuti nel mondo supereranno nel due mila e ventiquattro lì undici milioni e cinquecento mila
Cioè si tratta di un continente in costante crescita come quello dei migranti
L'Italia fa in Europa la sua parte come sappiamo con un Ray molto alto e intorno a queste cifre invita a riflettere Anastasia nel suo libro le pene il carcere
Dove a più riprese sottolinea a mio avviso molto giustamente quella che chiama la floridità di questa istituzione
Le cifre in effetti non indicano solo un problema quantitativo che verrebbe meno cioè se si producesse se si riducesse scusate il sovraffollamento piuttosto e su questo vogliono insistere
Piuttosto segnalano io credo e posso sbagliarmi una svolta che sia andata compiendo in gran parte dall'inizio della pandemia cioè nel due mila e venti
E con tutto quello che è avvenuto negli ultimi cinque anni cioè lo scoppio di una guerra in Europa un'altra guerra un clima bellico belligerante e naturalmente l'ascesa della nuova destra
è una svolta epocale su cui si riflette troppo poco che ha avuto riflessi
Immediati sul carcere come d'altra parte lo sappiamo bene avuto riflessi sui centri per i migranti
Mi è capitato di parlare di democrazia immunitaria intendendo con questo la deriva di una comunità democratica sempre più abbassata sulla barca da riviera tra protetti ed esposti
Tra chi è dentro e chi è fuori
Il cittadino all'interno quindi io credo che veramente non siamo entrati in un nuovo paradigma politico
E questo è molto importante anche rispetto al carcere il cittadino all'interno non chiede partecipazione chiede protezione difesa della propria sfera il Noli me tangere
La barriera è profonda e il divario si amplia da un canto i protetti i preservati gli immuni dall'altro gli esposti i reietti gli abbandonati
Non è più solo l'apartheid dei poveri e anche l'apartheid dei poveri ma il discrimine e proprio l'immunità che scava un solco immune lo sappiamo da munus tributo onere Donno vuol dire essere e sente dall'obbligazione mutua
Essere dispensati dal vincolo reciproco cioè in poche parole è la fine della comunità
E la fine dell'impegno reciproco verso la propria reciproca vulnerabilità
Quel che accade quel che accade è un divario che aumenta e cioè maggiore e l'esigenza di immunizzazione per chi dentro la città
Più implacabile e spietato è l'abbandono per chi e fuori per i superflui il fuori
Chi aspira all'immunità si ritrae si allontana da tutto ciò che è comune è disse affezionato anestetizzato svincolato è spettatore imperturbabile dei disastri altrui
Del dolore che il Coppi che colpisce l'altro
Perché perché l'altro è sarebbe pericolo minaccia alterazione
Perché mira a proteggersi a conseguire immunità gli altri sono i perdenti che meritano di andare perduti
I selvaggi che possono andare incontro a deposto devastazioni selvaggia
Sarà meglio tenersi a debita distanza da quei reietti che meritano di essere respinti rifiutati parcheggiati nei vuoti urbani accumulati come rifiuti nei kart nelle carceri
Internati nei campi dei migranti nessuna pietà per questi superflui che non sono degni
Di riscatto ogni responsabilità per la lo
Consorte viene anzi declinata a priori non suscitano compassione ma rabbia non indulgenza ma disapprovazione
E naturalmente paura la disparità appunto tra protetti ed esposti che sfida ogni idea di giustizia io credo non sia mai stata così eclatante e sfrontata
Si intuisce allora dei che
Non solo labili carcerazione auspicata decenni fa
Sembra un sogno lontano ma perché le stesse considerazioni di Michel Foucault sulla disciplina mento sembrano sbiadito sì alla luce del nuovo paradigma immunitario che si traduce questo lo voglio sottolineare per capire anche il sentimento dell'opinione pubblica che si tradisce test si traduce nell'ansia di internamento nella domanda ossessiva di sanzione penale in una svolta diciamolo pure una svolta punitiva che sembra irreversibile
Queste storie avviene attraverso quella che io chiamo una politica furbo Crati Ca'cioè una o politica che governa esercitando la paura in potendo timore
è un potere che Mina che minaccia per rassicurare che sottolinea il pericolo per promettere tutele una promessa che sappiamo non mantiene è un circolo perverso che segna insuccesso lo dobbiamo dire di quelle nuove forze sovrani insiste
Si accendono e si spengono focolai di apprensione collettiva senza alcuna strategia essenza chiari scopi se non la chiusura immunitaria di una comunità passiva e disgregata
La vita l'insistenza di tutti noi appare stretta in una morsa tra minaccia di subire un'aggressione ed esigenza di difendersi di prevenire l'attacco
In tale contesto che cos'è il carcere in tale contesto io credo il carcere lungi dall'essere luogo di riscatto ma quando lo è mai stato lungi dall'essere anche ormai macchina di produzione di crimini e criminali è in macchina di produzione di crimini ma io credo e qui sta a mio avviso l'escalation sembra ribellarsi addirittura un utile un efficace strumento di governo il crimine è l'occasione è il pretesto per esercitare la politica fu Bouchra Tica
Di qui
Lo vediamo nel ddl sicurezza il tentativo diffuso
Di criminalizzazione il moltiplicarsi dei reati
Proprio con il pretesto di criminalizzare siamo arrivati addirittura naturalmente lo sapete meglio di me a considerare reato la resistenza passiva in carcere
Si lascia intravvedere al città al cittadino a cui si promette protezione la possibilità di divenire vittima di reato
E si mette in scena in molti modi il rituale della vendetta vendetta e non giustizia contro chi ha minacciato
Che ha messo al al repentaglio non la comunità ma all'immunità dei protetti vendetta perché forse è un'espressione troppo forte ma perché io credo che questo è veramente ormai il tempo de politicizzato
Delle erinni scatenate nella polis che chiedono di balza che chiedono punizione
Di qui l'immaginazione che vuole il carcere come il luogo in cui si entra ma non si esce
Perché detenuto non torna non deve da quel buco nero in cui è finito Butta la chiave lasciarmi la sicurezza non farmi vedere
Fammi dimenticare non può esserci ritorno rientro riparazione perché il carcere fa parte questo molto importante fa parte di quel grande fuori in cui si viene banditi e catturati presi fuori
Ma questo come l'ha chiamato Paolo Ciani nel suo intervento del ventuno marzo scorso questo un microcosmo alla deriva ci riguarda ci riguarda il disagio che vi alberga alla violenza che viene perpetrata quotidianamente soprattutto
è stato menzionato prima ci riguardano i suicidi c'è una né colon politica del carcere
è il messaggio subdolo per cui la vita di quelli dietro le sbarre il fuori dalla città non vale e può essere sacrificata nessun pianto nessun lutto
Come come diciamo se della di questo oliato ingranaggio del carcere facesse parte lo stritola mento occasionale contingente di una vita come se fosse ovvio
Vite date impasto a questo grande fuori
Da cui non c'è ritorno
Temo e mi avvio alla conclusione è questo il problema che vorrei porre perno che siamo giunti a un punto di svolta paradossale
Da un canto è evidente che il carcere è ben lontano da quella dalla funzione tradizionale punitivo riabilitativa qui destinato ma dall'altro canto è altrettanto chiaro l'uso immunitario che del carcere fa la politica una politica che ha bisogno del carcere così come del grande fuori dell'esclusione per poter governare lo vediamo in queste ore quello che sta succedendo a Los Angeles
In questa svolta bisogna inserirsi per impedire che si spezzi del tutto il legame tra quelle microcosmo alla deriva e la città
Per impedire questo cambio di paradigma nel segno del peggio
Infliggere dolore nel presente non aggiusta il passato e molto spesso obietta il futuro
L'economia del castigo lo sappiamo oggi viene inserita nel nuovo dispositivo di governo il castigo ormai non solo riterrà l'inflazione ma consente la separazione tra la città e il suo fuori
Occorre operare perché legame non si spezzi di tutto perché la la separazione in atto non si compia perché quel microcosmo non vada definitivamente alla deriva
Che cosa vuol dire riparare riparare vuol dire ricomporre l'infranto
Vuol dire tornare far ritorno
Riparare vuol dire fare sì che i frammenti possano essere ricomposti non più come prima ma in un altro modo che possano far ritorno e di trovare posto nello spazio comune
Riparare non è restituire ma aprire un nuovo parco che varco di futuro e di speranza la ricomposizione dell'infranto appare oggi il compito più urgente ovunque
Ma vale soprattutto per il carcere e da lì occorre ripartire solo così è possibile anche una comunità che non sia quella della paura e della punizione di ringrazia
Grazie mille alla professoressa dice essere per questa letture questo taglio che ha voluto dare a queste nostre riflessioni
La ringrazio anche per la passione con cui segue la quotidianità delle discende nel nostro Paese
Ora sono molto lieto non l'ho fatto prima me ne scuso di raccogliere salutare e ringraziare per la sua presenza
Sua Eminenza il cardinale zuppi il presidente della sei che ha voluto essere con noi questa mattina per raccogliere l'invito a riflettere di questo tema
Molto importante che sta a cuore a tutti e credo molto anche lui grazie mille e li lascio la parola in grazia di fatto bene anche perché così ho ascoltato poi purtroppo
Non potrò ascoltare personale sazia e mi scuso già colui il cui tutti quanti voi
Ma sono contento davvero delle dell'incontro e della riflessione che nasce anche da da tanta passione precedente perché permette di ragionare di riflettere
Che qualche volta mi sembra sia diventato un po'un'opzione al che diventa più sette schierarsi chiaramente con tutte le conseguenze diciamo preoccupanti di per cui poi problemi non si risolvono chiaramente hai ragione ecco quindi grazie per questo grazie proprio per dire per il potere e riflettere poi sul diritto e clemenza dove la clemenza non è una parolaccia
Perché qualche volta diciamo la clemenza viene identificata col buonismo
Che contenuto
è proprio il contrario di quello che che ci ha chiesto
Devo di chi mette in manco le trovo tanti di buonisti in giro ma poi sono effettivamente pericolosissimi perché il problema che suo funzionari al cattivismo e quindi son molto pericolosi anche per questo
La clemenza un'altra cosa che come abbiamo ascoltato prima con molta competenza e con molti intatti
La clemenza il modo con cui si permette la sicurezza
Cioè la grezze funzionale alla sicurezza
Come al contrario diciamo un'idea di sicurezza primaria o primitiva ecco che fa che butta via ma solo due secoli di storia giuridica italiana che insomma non è poco
E che ha ottenuto dovrebbe Sanche orgoglio del nostro paese è un orgoglio del nostro Paese
Diciamo invidiato da tanti la buttiamo via appunto proprio perché in con un'idea di sicurezza sbagliata
Quindi per certi versi la più pericolosa
Perché se io faccio credere gliela sicurezze sì io credo che la sicurezza sia diciamo il contrario di clemenza non solo dalla la durezza del e l'India è essere implacabili il diciamo la cura un è sbagliata per la sicurezza quindi è ingannevole due volte e quindi è molto più pericolosa sulla sicurezza siamo
Credo quanto è importante tanto più il momento di tanta insicurezza a maggior ragione se il problema di un affronto
Ideale con gli strumenti necessari perché si possa garantire davvero la sicurezza
La seconda cosa che volevo dire qual è la parte della Chiesa dice qualcuno satira Sempre da una parte e dall'altra qualcuno la base chi si è chiarissima e voglio riprendere anche perché
Speriamo in casa nel vuoto come altri altre richieste nel passato ugualmente molto autorevoli quello che ha chiesto Papa Francesco per il Giubileo
Lo chiese all'epoca alcuni che forse erano già presenti lo chiese con molta insistenza Giovanni Paolo secondo diciamo il la sua richiesta non non ebbe molto seguito
Segni di speranza mi segni dei tempi detenuti privi della libertà sperimentano ogni giorno oltre alla durezza della reclusione il vuoto affettivo le restrizioni imposte in pochi casi in non pochi casi la mancanza di rispetto
Propongo ai governi che nell'anno del Giubileo chiaramente e per tutti i governi Trabucchi anche perché
Si assumono iniziative che restituiscano speranza
Forme di amnistia di condono della pena a volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in se stesse e nella società
La credenza percorsi di reinserimento nella comunità per cui corrisponda un concreto impegno dell'osservanza delle leggi questa seconda parte della richiesta per certi versi ci coinvolge tutti
Perché il reinserimento nella comunità richiedenti di luoghi delle attenzioni degli investimenti anche penso per esempio sicuramente che anche per quanto ci riguarda per quanto riguarda le chiese facciamo ancora troppo poco
La
Nel carcere di Bologna un terzo potrebbe uscire in il giorno stesso se avesse un domicilio
Un terzo
Credo che forse diciamo accogliere questa questi due appelli di papa Francesco credo che ci coinvolge tutti quanti in varia impariamo
La seconda cosa che volevo dire
Sulla
Condividevo molto superiore lavoro perché clan qualche mese Facci pur importante a mio prevede incontro promosso dal CNEL
Lo dico anche perché non si ricomincia sempre daccapo no ho l'impressione qualche volta chi scova il gioco dell'oca si ricomincia sempre daccapo e facciamo poche verifiche e questo poi
Alla fine fa illudere che si fosse e perché fu importante a mio parere
Perché era l'obiettivo recidiva zero
Beh insomma caspita bellissimo Obiettivo direi qualcosa che su cui tutti quanti i loro e uno dei punti chiave di quella recidiva zero e perché non entri nel libro di sogni o nel paese della cuccagna era il lavoro
Peccato che il lavoro lavorano che sappia io che la meno l'ultimo dato il il garante era il ventisei virgola cinque per cento
Questo ci chiede qualcosa anche un po'a tutti perché il territorio può fare molto può fare la differenza
Non c'è storia in questo senso ci coinvolge un po'tutti quanti è un qualcosa che interroga anche poi tutti quanti perché per esempio se ci sono gli imprenditori faccio l'esempio mi spiace sempre di Bologna perché in cui alcune delle aziende di Bologna all'aperto una fabbrica dentro il carcere
Per cui diventi sei assunto già dentro il carcere voi quando esci continui l'assunzione il problema è facile no
Sappiamo anziché la la speranza e la pazienza
Che in termini amministrativi vuol dire chiarezza di meccanismi chiarezza di di un sistema che funzioni che vada oltre il contingente questo sarebbe la pazienza utile un investimento che che va in i tempi lunghi e non per il consenso Breve non per dare qualche risposta immediata che poi appunto
Diciamo è volatile ed è ingannevole ecco quindi il problema del lavoro che riguarda anche punto un po'a tutti quanti sulla un problema del sulla
Richiesta del Papa
Non non credo che il Papa Leone non ma il salto già è stato chiesto appese sicuramente la fa la sua
Mi sembra che c'è anche qualche piccola indicazione che forse un in coppia incontro di qualche settimana fa c'era stata appunto la proposta
Per cui la la detrazione dei giorni per ogni semestre di pena scontata si può alzare levare di poco e questo già cambierebbe molto del della presenza in carcere inutile no assolutamente inutile
L'obiettivo della proposta e ovviamente quello di decongestionare le carceri che appunto come abbiamo ascoltato al numero termini del di ospiti superiore talmente alto alle proprie capacità tanto che credo che anche il presidente del Senato si è esposto per perché si possono fare settanta settantacinque giorni di liberazione anticipata per due anni e ripartiva
Credo che potrebbe essere una buona via di
Deeper percorribile anche per venire incontro alla la richiesta di di papa Francesco
Abbiamo detto il carcere non è l'altro punto in terra non è un'isola qualcuno pensa punto rinviamo le distanze così si aumenta la sicurezza pensiamo assolutamente il contrario
Proprio vado rapidissimo il testo punto io volevo sottolineare la malattia psichiatrica
Perché credo che sia
Uno dei problemi più importanti
In cui in parte non è soltanto quello evidentemente ma insomma cui si lega anche qui il tra la tragedia dei suicidi che va molto letta e soprattutto che ci deve inquietare interrogare
Colpisce che vita molto bassa e chi scrisse avvengono alla vigilia del fine pena ecco
Condivido tutto il profilo nel corso della delle pene prescrittive che è stato fatto prima
E ricordo che l'articolo ventisette della nostra Costituzione non parla di carcere ma di Penny
E forse quel plurale vorrà di qualcosa e proviamo anche attenzione a difenderlo stipulare e ad articolato abbiamo già le articolazioni petto non mi sembra che che dobbiamo dobbiamo forse farle funzionare come si deve
Perché leggo questo articoli del mi ha molto colpito T uno dei problemi Ricci poi finisca il finisce nella cronaca giustamente qualche volta però appunto in quelle letture così che lo fanno capire Boone delle ultime episodi acquisto di Emanuele De Maria chi ha ucciso la da don e poi si è ucciso gettandosi dal Duomo di Milano
Leggo il suo compagno di cella che cosa ha scritto di lui perché
Per me faccio mie le sue parole che poi aiuta a capire capire ovviamente non significa giustificare che qualche volta dice ma lo tutti gli stili ma no aiuta a capire anche a prevenirlo
Lecco
Era una persona complessa indecifrabile con un passato torbido ed un futuro ancora da scrivere amava la letteratura russa più di tutti Dostoevskij
Di cui ammirava il modo in cui lo scrittore descriveva i caratteri psicologici dei suoi personaggi amava Delitto e castigo più di ogni altro libero
In questa immensa tragedia c'è un particolare un'immagine che continuo a tormentarmi quando Emanuele si è lanciato nel vuoto dalle guglie del Duomo e Scarpi sono volati Luigi era sempre così preciso e meticoloso si era buttato con le scarpe slacciati e chissà da quanto tempo le aveva slacciata
Senza che se ne potesse accorgere senza capire niente mentre vagava per Milano come uno zombie con quegli occhi grandi e marroni intensi sempre vivi e curiosi sul cui fondo scintilla va sempre una vena di follia proprio come i suoi e eroi giusto gli schiavi Emanuele aveva perso la testa
Miami quella psicotico ma non ascolta va bene agli occhi di tutti solo una volta l'ho visto fuori dissi quando compagno di carcere voleva fare una prepotenza un altro ragazzo Emanuele si era messo in mezzo per difendere il nuovo giunto perché non sopporta di soprusi
Aveva sotterrato di bracci sotto la cenere
La vena di follia è tornato a pulsare nessuno ha potuto fare più niente
Aveva tenuto dentro tutto il ventesimo Rapporto sulle condizioni di detenzione di Antigone ci parla di carceri manicomi dove il dodici per cento del totale delle persone detenute a una diagnosi psichiatrica grave
Il rimedio a tale male sono gli psicofarmaci la terapia che ti annichilisce talmente tanto che lo capisci più neanche dove sia esattamente come biasimare chi decide di tenersi malesseri piuttosto che essere utilizzate
La verità è che bisogna fare di più queste sono anche le parole che tutti condividevo oltre ovviamente la descrizione della della persona
Sali di più non di meno
Creare più normalità e curare non chiudere e voltare la testa dall'altra parte Emanuela andava verso il traguardo per qualcosa si è inceppato
Qualcosa è andato storto nessuno di noi è del tutto innocente per quello che è successo sarebbe ora di capire che la salute mentale viene prima di ogni cosa al primo posto sopra ogni cosa prima che altri uomini e altre donne vengano uccisi così uccidono
Credo che questo sia una delle priorità su cui dare tanta attenzione
La l'ultima cosa che voglio dire e prova anche sulla speranza sul fatto che ovviamente o la giustizia ripara onore giustizia
E quindi per giura e non svolge il suo ruolo
L'altro giorno sono stato alla Dozza sempre a Bologna dispiace che parla un po'promesse campanilista ma insomma nell'ordine di dieci anni che sto lì quindi ecco e c'era il concerto del coro Papageno
E il perché lo dico perché anzitutto è un corrotti volle Abbado
Un tempo addietro dal dieci anni fa perché mi colpì B
Qualcosa che sembra due cose dal diciamo un maestro di musica classica cena con il carcere due cose diverse avrebbe detto quello non c'azzecca lo invece ci azzeccano
E la bellezza diciamo fa parte anche di quella dignità che non devi che non deve mai mancare e che fa venir fuori la bellezza
La cosa che mi ha colpito finisco con questo è il maestro che adesso raccoglie questo organizza questo coro il Colle misto ci stanno le V quelli Chiesa all'Inter quelli che stanno fuori e come fanno che non posso fa le prove sempre no fanno le prove separati
E ognuno c'ha la sua voce in falda ridono Imphal tenore di dietro al contralto eccetera eccetera
E poi quand'è che diciamo avviene la bellezza dell'armonia e quando le voci cominciano a cantare insieme
E ognuno trova la sua voce e forse e quella che esercizio che da cui dovrebbe provvederei il sistema penitenziario
Il lucide a far trovare anche i tecnici Donatoni io faccio parte della categoria
Che c'è anche alla fine c'è anche una una voce
E che forse poi si può ritirare quell'armonia e riparare quello che altrimenti viene definitivamente rotto io mi auguro che il coro Papageno e l'analogia del coro Papageno solleciti tanti
A investire seriamente su questo
E vi ringrazio
Grazie grazie di cuore al cardinal zuppi per quello che ci ha detto e anche molto per l'impegno quotidiano in favore della Chiesa ma anche in favore della società di tante persone
E che ne fanno parte tra cui i detenuti grazie mille eminenza Dora volentieri la parola al professor Pugiotto e scusa il cardinale Zuppi che dovrà allontanarsi prego professore
Grazia grazie soprattutto per l'invito
All'interno della trama costituzionale è l'amnistia e l'indulto unitamente alle prerogative presidenziali da grazie della commutazione delle pene costituiscono l'insieme degli istituti di clemenza evocata dal titolo dell'incontro odierno
Ambedue quindi amnistia e indulto figurano tra gli strumenti di politica criminale che la Costituzione mette a disposizione del legislatore
Apparentemente semplicistico questo rilievo invece Anna sicura capacità dimostrativa
Ci dice che già in Assemblea Costituente si riteneva possibile la coesistenza tra legalità penale
E l'immissione della pena
Lo riconosce del resto la Corte costituzionale quando ci dice che l'amnistia ma vale anche per l'indulto cinto è un istituto espressamente contemplato dall'articolo settantanove della Costituzione che ne contiene la disciplina
è inconcepibile considerarlo non sapesse incompatibile con la Costituzione
Di più
Per le dimissioni indulto svolgo una funzione di revisione sanzionatorie in chiave deflattiva giudiziaria e carceraria
Interrompono il procedimento penale ho estinguono in tutto o in parte la pena
Incidendo così sul corso sull'esito della giurisdizione
In ciò e ancora la Consulta ricordarcelo cito realizzano una deroga consentita dalla Carta fondamentale all'uguaglianza formale in materia penale dunque
Amnistia e indulto hanno piena cittadinanza costituzionale
Che allora
Sono del tutto neglette
Perché l'Italia repubblicana più ancora di quella monarchica per molto tempo ha continuato a essere il paese nelle amministrative come denunciava sulla rivista il Ponte Gaetano Salvemini
Dopo l'ampia amnistia di pacificazione concesso nel quarantasei
La Repubblica conosciuto dal quarantotto al novanta un totale di ventitré provvedimenti di clemenza collettiva moltiplicando di con un ritmo assai superiore a quello del antecedente regime da qui nasce la diffidenza di larga parte della dottrina giuridica lascia questa continua invasione di campo del legislativo e giudiziario e il tentativo penso Zagrebelski penso radio Gemma
Di atterrare le leggi di clemenza né il sindacato di ragionevolezza della corte
Ed è
RAI mora a una loro indiscriminata ingiustificata concessione
Nasce da qui anche la diffidenza in temi di politica del diritto che viene stressa da essere conseguenze in puntate alle leggi di clemenza in cui la litania e lunga nota
La riassumo
Un efficacia palliativa rispetto a problemi di giustizia destinato porte rigati e destinati riproporsi
La dignità forza intimi datrice del precetto penale l'allarme collettivo per la messa in sicurezza di detenuti che non hanno finito di scontare la loro pena ed imputati che l'hanno fatta franca
La correlata retorica della vittimizzazione secondaria di chi ha subito il reato il rischio di recidive anche serate a breve scadenza l'accusa alla Camera alle Camere di approvare provvedimenti criminogeni
Ah ecco perché oggi nell'era del populismo penale S contrari a un atto di clemenza è molto popolare
Assicura facile consenso e garantisce dividendi elettorali
Su questo humus attecchito la riforma costituzionale del mille novecentonovantadue
Che ha dato l'articolo settantanove della Costituzione e la sua attuale formulazione
Approvata nel clima ma il mostruoso di Tangentopoli
Da un Parlamento assediato da risentimento popolare
Quel
La revisione apprezzo l'uso ogni realistica probabilità praticabilità per gli strumenti di clemenza collettiva
Cosa chiede l'articolo settantanove della Costituzione oggi
Che per approvare una legge di amnistia e di indulto bisogna essere Walter Bonatti
La maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera in ogni suo articolo e nella votazione finale sono maggioranza e dolomitiche
Questo procedimento rafforzato intanto irrazionale
Perché le sue soglie dolomitiche superano quelle necessarie per una legge costituzionale con i paradossi e qui si farebbe prima a modificare l'articolo settantanove che provano nelle chiedermi se l'indulto
Sono quorum che rendano paralizzati i veti incrociati
Basta che un terzo dei deputati
Ho un terzo dei senatori si sfidi o minacce solo di sfidarsi ricatto avrà successo
Risultato
Al netto dell'indulto approvato nel due mila sei
Da trentacinque anni
L'Italia non conosce alcun provvedimento di clemenza
In questa abrogazione di fatto è facile rintracciare uno dei segni quel moralismo giustizialista che marca l'orizzonte del nostro tempo
Non c'è spazio per Miss indulto quando impera l'idea della pena esclusivamente retributiva rivali ma della legge del taglione
Non esiste margine per atti di clemenza quando la certezza della pena e declinate in modo distorto per cui la collettività deve essere certa
Che la pena sarà erogata ed espiata in tutto suo di cuore fino all'ultimo giorno
In sintesi
La clemenza è stato ucciso dalla sua storia
Abusata allora
Trancio di latta ora finalmente per i più
In verità
Dietro ogni scintilla ante Vittorina
C'è sempre Bugno retrobottega
Analogamente
La rigidità normativa apparentemente virtuosa dell'articolo settantanove della Costituzione cela una triplice ipocrisia che va smascherato
Ecco una prima
In età repubblicana
La sclerosi e tre menzionati in passato era frutto di cattiva coscienza del legislatore
Quei ciclisti provvedimenti di amnistia e indulto infatti servivano a compensare periodicamente un sistema penale ereditato dal fascismo di smisurato rigore
Che sarà mitigato con molto ritardo sono parzialmente teso a riforme penitenziaria settantacinque dell'ottantasei si del Duemila
E dunque a mio modo di vedere contro quella cattiva coscienza più chiari tace gli strumenti atti a placarla che andrebbero indirizzate le critiche
La seconda ipocrisia riguarda il non del tutto della revisione costituzionale intervenuta nel novantadue
In modo articolo settantanove fu il prezzo pagato ad approvazione dell'ultima legge di clemenza del mille novecentonovanta
Amnistiati reati che riguardavano anche conforme comportamenti politici e di partito il Parlamento vergognandosi un po'segna assolse firmando un impegno a non farlo mai più in futuro
Questo è il contesto rinnovo comunque la revisione è un falso movimento che ma invece denunciato
Perché la cattiva coscienza produce cattiva regole era e con le cattive producono non producono mai buone prassi
Anche la sbandierata intransigenza contro leggi di amnistia e indulto e frutto di una doppia morale e qui si annida Lattanzi ipocrisia
Nelle ultime legislature ma leggendo la rassegna stampa di oggi mi par di capire anche in questa sono state approvate misure etichettato e con modi nomi molto diversi eccoli rottamazione delle cartelle esattoriali
Voluntary disclosure
Pace fiscale saldo e stralcio
Altro non sono che condoni fiscali cioè è sospensione per il passato della legge penale dunque strumenti di impunità retroattiva
Tecnicamente ogni condono fiscale urbanistico ambientale equiparare un provvedimento di clemenza atipica
Introdotto però con legge ordinaria
Approvata a maggioranza semplice magari con la questione di fiducia magari con un maxiemendamento su proposta del governo o dei partiti che lo sostengono senza temere il dissenso della pubblica opinione
è in altri termini una oscena Amnistia voluto da chi a parole si dichiara senza sei e senza ma contraria a qualunque atto di clemenza
E invece gli atti di clemenza andrebbero riscoperti
Dovrebbero giocare infatti una natura emancipare ante rispetto alla consueta rappresentazione patti bonaria del diritto punitivo
Una legge penale che escluda l'ipotesi della sua contingente sospensione rivela una vocazione autoritaria
Qualunque sistema d'Eon Tyco deve ammettere la possibilità dell'eccezione se non vuole trasformarsi in una totalizzanti ideologia un diritto penale spiritualmente retributivo vendicativo applicate in maniera meccanica indifferente alle sorti del soggetto mostra un'arcaica origine Vetero testamentaria e chi voleva alzare la patacca di Nazim prima
La logica degli atti di clemenza infatti e quelle evangelica
Spiegata da Lucca
Attraverso la parabola del figliol prodigo
Celebrando l'evento del figlio ritrovato il padre spezza l'imperialismo folle di una legge che non conosce né eccezione né grasse né perdono
Nella consapevolezza che la norma è fatta per gli uomini mai viceversa
Ecco istituti di Clemente hanno smarrito da tempo questa loro autentica matrice sono condannati come espressione ingenua e responsabile di perdonismo tirrenico
Sono disprezzati nella Dozzo dominante per la quale l'indulto è un insulto nella mischia un'amnesia
Eppure
Quella matrice originaria resta iscritta nel loro marittimo
In greco antico interni Mac Lino esprime l'atto del piegare nel senso della data deve adattare reale alla concretezza delle cose
Declinato giuridicamente quella inclinazione Clean ammende in latino
Descrive l'atteggiamento di chi non insiste sulla lettera della legge manovrata in modo umano in modo ragionevole ai fatti in questione che sono sempre accadimenti problematici
Sia chiaro
Rivalutare questa antica radice nella clemenza collettiva non significa
Confondere dirittura morale
La tenenza collettiva non è sinonimo di indulgenza plenaria
La remissione giuridica dell'appena infatti può essere parziale così come i suoi effetti istintivi sono selettivi ogni qual volta la legge che mi sei venuto non include determinati reati
La mensa collettiva non è ancora sinonimo di perdono
I per una categoria metà giuridica
Non è un dovere della vittima perché inesigibile
Non è un diritto del reo perché altro dalla River debilitazione sociale
Il perdono e la predisposizione degli l'animo di chi lo concede e chi lo riceve per dopo no
La finestra giuridica invece è un'altra cosa
Può essere infatti condizionata
Ad esempio a non commettere reati perché non colposi per Totti anni obbligando così se il getto ha un dovere di contraccambio se vuole evitare la ripresa della pena sospesa
E infine la tennista collettivo non è nemmeno sinonimo di misericordia
La misericordia sentimento di compassione verso la sofferenza altrui che non presuppone come invece vuole la Clemenceau giuridica una condotta negativa
Perché faccio questi distinguo tanto perché sono un laico
Ma soprattutto perché vorrei far capire che l'amnistia indulto sono una forma secolarizzata di clemenza
Non hanno nulla a che vedere con una concezione compassionevole di un diritto della giustizia penale giuridicamente essere clementi non vuol dire essere buoni cioè Belotti secondo la Doxa dominante
Il ricorso ad Edirne stia indulto non mette in gioco il cuore e le passioni bensì la testa ed ha ragione
E riconosce la clemenza collettiva rappresenta infatti una soluzione normativa a ragionevole ci si può aiutare il nostro pienamente a uscire dalla sua condizione di illegalità
Quanto mai sensata costituzionalmente sarebbe oggi una tormenta di giustizia volta evitare i rischi di dei socializzazione derivanti dalla condizione di sovraffollamento carcerario abnorme
Un sovraffollamento che in Italia non è un'emergenza ma una stabile
Discussione
Lo dico a ventisette terzo comma parla di riabilitazione
La ricentralizzazione passa attraverso un'offerta trattamentale che istituti di pena sold out rendono impossibile
Esige una proporzionata dieci metri a sanzionatoria cioè smarrita nelle scelte legislative di criminalizzazione sempre più alte nella loro rete di tali
Giustifica una riduzione della pena cioè la sua esecuzione si traduce in una detenzione inumano e degradante cioè in illegittimo supplemento punitivo
Dovuto a condizioni di materiali in carcere terribili
Che si traducono in una cifra novantuno che il numero dei suicidi dell'anno scorso il più alto in assoluto pesi morti
E morti per inettitudine dell'istituzione circa cereali
Oggi i detenuti non sono un pericolo oggi detenuti sono in pericolo
Ce lo dice l'ultimo rapporto del Garante nazionale dei diritti dei detenuti aggiornata trentun maggio scorso Lecciso ci dicono mai a voce non si scelgono fidatevi quindici di sovraffollamento del centotrentaquattro virgola ventinove per cento dove ci sono cento posti ci stanno in media centotrentaquattro centotrentacinque persone enfatiche parole adoperiamo
Sovraffollamento che è il superlativo di un superlativo
Perché altrimenti non abbiamo la parola giusto per indicare il reale
La curva in salita
Nel due mila venti c'erano dieci mila cinquecento detenuti in meno e sarà spinta all'insù dalla incredibile inventiva di questa diciannovesima legislatura
Spregiudicato nel moltiplicare i reati inasprire le pene creare nuove aggravanti e inedite ostatività penitenziarie lo dico ai parlamentari presenti è solo questione di tempo
Senta un'inversione di tendenza ci troveremo a Varenne nelle stesse condizioni che costarono l'Italia nel due mila tredici la vergogna di una condanna a Strasburgo
Per un sovraffollamento carcerario strutturale sistemi col decisivo dell'articolo tre della Chengdu
Una solo quattro articoli della CEDU che non può mai essere modificato né derogato e che riguarda il divieto di tortura di trattamento inumano e degradante
Chiudo
La clemenza collettiva
E costituzionalmente prerogativa esclusiva del Parlamento
Non può essere introdotta dal governo non può nemmeno essere abrogata dal popolo mediante referendum abrogativo
Proceduralmente richiede un accordo trasversale dalle forze politiche cioè un'assunzione di responsabilità collettiva nell'interesse della Repubblica
Ecco perché questa quale altrimenti
E la sede giusta per un duplice appello
Nell'immediato
Non fate cadere nel vuoto l'invito alle Camere ad approvare una calibrata legge di amnistia e di indulto che consenta all'ordinamento penitenziario di rientrare nella sua legalità
E nel medio periodo discutete disegno di legge di riforma dell'articolo settantanove della Costituzione ripresentato nell'attuale legislatura Atti Camera numero centocinquantasei dall'onorevole Maggi
Capace di rendere gli istituti di clemenza non sono possibili ma anche accettabili
E sono per buona educazione che non vedo sbadigli
Perché
Allo sbadiglio senza sosta di deputati e di senatori davanti a queste proposte
Vorrei replicare in punta di piedi e se posso ricordando una cosa
In democrazia i parlamenti Mognon per il suicidio
E denuncia nell'esercitare una competenza di cui si ha il monopolio è la modalità più veloce per farla finita
Siete ancora in tempo per quanto tempo abbiate ancora dove invece non c'è più tempo è dietro le sbarre spetta a voi deputati e senatori firmare semmai
La strage di vite e di diritti nelle carceri italiane grazie
Grazie grazie mille professor Pugiotto mi sembra che anche l'applauso che sottolinea le sue parole
Con fanno fa comprendere l'attenzione la partecipazione con cui le abbiamo accolte io saluto e ringrazio alcuni senatori che ho visto arrivare oggi ci sono lavori sia alla Camera che al Senato piuttosto diciamo serrati quindi li ringrazio per la loro presenza ora chiamerei a questo punto un compito un po'ingrato ma a raccogliere le tante suggestioni che i nostri illustri ospiti ci hanno
Dato questa mattina il professor Stefano Anastasia che è garante delle persone sottoposte alle misure restrittive della libertà per la Regione Lazio
E e a cui chiedo non so se è una sintesi ma sicuramente di darci il suo contributo di pensiero
A queste riflessioni grazie Stefano
Grazie grazie Paolo ovviamente
Una sintesi è troppo difficile
Conclusioni non mi permetterei neanche per così
Sembrerebbe un atto di di protervia posso soltanto appunto dire alcune considerazioni che sono quelle che nascono darle percorso che abbiamo fatto che ci hanno portato
Fin qui fino a questo incontro riusciamo
Che abbiamo fatto in modo particolare con con Luigi Manconi e con altre persone che ci sono state vicine oltreché con Paolo Ciani
Quando nell'ottobre scorso
Ci siamo decisi a redigere indirizzare a tutti i parlamentari di tutte le forze politiche un appello per un provvedimento di clemenza molti dei firmatari sono sia su questo tavolo che di fronte
Avevamo sotto gli occhi le immagini e le sofferenze di una lunga estate calda quella dello scorso anno
In cui il numero delle persone detenute continuava a crescere mentre il personale di polizia era costretto a turni di sedici venti ventiquattro ore per garantire di notte almeno un posto di guardia per ogni sezioni ogni cento centocinquanta duecento detenuti questa era la situazione
Dello scorso dell'estate scorsa non dissimile da quella di oggi
Il caldo soffocante come quello che sta per arrivare faceva e fa a pugni con la ferrea chiusura delle Camere detentive
Si moltiplicavano i gesti disperati di singoli di cui abbiamo sentito e le proteste collettive di Monti io personalmente ho in seguito in alcune settimane appunto le proteste dei detenuti
Non era difficile prevedere
Un aggravamento progressivo della della situazione
E così ci siamo permessi con con Luigi insieme a molti e diversi compagni di strada di diversa esperienza cultura formazione
Di pronunciare quelle parole che sembrano impronunciabili mi ha detto molto e molto bene
Andrea Pugiotto un attimo fa
Ma che pure sono nella nostra Costituzione democratica
Non come residuo di un potere assoluto in passato furono anche quelli ma come strumento di una politica della giustizia che sappia rimettere in equilibrio la bilancia quando vada fuori asse che diventi essa stesso uno strumento di ingiustizia
Il nostro Paese lo ricordava Andrea nella nella Prima Repubblica ne fece forse un uso finanche eccessivo
Ma riuscì in questo modo a sottrarre all'algida contabilità delle pene due trasformazioni epocali
Da società prevalentemente agricola a società prevalentemente industriale e poi come si dice a società di servizi ho visto a dire perdere troppo tempo perché queste cose c'entra no e centrano molto con la carcerazione che
L'ingresso il numero delle persone in carcere i problemi di convivenza quelli che interessano la giustizia e duramente quella penale
Trovavano altre declinazioni e altre forme di composizione
Non è più quel tempo lo sappiamo e per questo è diventato difficile pronunciare quelle parole e la loro premesse appunto la clemenza
Quella inclinazione che infrange la rigidità di un'astratta rettitudine per avvicinarsi alla realtà della vita umana e delle sue sofferenze
Quella clemenza che scompaginato il giudicato dà conferma alla speranza dei condannati che alle loro aspettative
Se riusciamo a liberarci dall'interdetto che impedisce di dare un senso all'appello giubilare che qui è stato ricordato di papa Francesco
Non è difficile prefigurare quel che sarebbe necessario
Basterebbe un provvedimento di indulto per le pene o di residui di pena fino a due anni
Per cancellare il sovraffollamento e rimettere in funzione il sistema penitenziario italiano
Sedici mila cinquecento sessantotto persone il trentuno maggio scorso scontavano pene o residui di pene inferiori a due anni
Tanti quanti sono ospitati in eccesso nelle nostre carceri
Tutti gli operatori della giustizia penale del sistema penitenziario sanno che questa è l'unica soluzione disponibile immediatamente efficace per risolvere il problema del sovraffollamento
Il fatto che l'articolo settantanove della Costituzione richiede quella maggioranza speciale di cui ci ha parlato Andrea Pugiotto
Che pure meriterebbe di quel quorum e quella maggioranza di essere rivista lungi però dal costituire un impedimento assoluto alla sua approvazione spinge a una condivisione di responsabilità tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione
Per l'adozione di un provvedimento necessario restituire condizioni di vita e di lavoro dignitose nelle nostre carceri
Condivisione lo ricordava
Andrea prima che ci fu nel due mila sei
Quando il Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi
E il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi
Si assunsero la comune responsabilità di votare a favore dell'ultimo provvedimento di clemenza adottati in Italia allora come oggi necessario al rispetto dei principi dell'articolo ventisette della Costituzione
Contrariamente a un'errata opinione molto autorevolmente diffusa quel provvedimento ha dato risultati assai positivi
Non solo dei costi esternando di istituti di pena e consentendo seppure per un certo periodo condizioni accettabili di vita e di lavoro
Ma anche nella riduzione della recidiva
Cosa che si dimentica o che non si sa
Secondo la ricerca commissionata dal ministero delle Giustizia all'Università di Torino nel due mila sei degli oltre ventisette mila detenuti scarcerati nei mesi immediatamente successivi all'approvazione dell'indulto
Solo il trentacinque per cento era rientrato in carcere cinque anni dopo a fronte di un dato generale che ricordava bruciano i serbi all'inizio del nostro incontro
A un dato generale che vede intorno al sessantasette per cento la percentuale di recidiva registrata tra quanti scontano interamente la propria pena in carcere
C'è meno recidiva se si lascia libere le persone che se si tengono in carcere
Diciamo sì
Questa storia ce lo racconta
Se un limite c'è stato nell'in tutto il due mila sei esso va individuato nel non aver previsto una contemporanea amnistia per i reati minori che avrebbe consentito di prolungare nel tempo il suo effetto che fra
Che quindi fondatamente prevedibile che un provvedimento di clemenza
Pur limitato a due anni di indulto è corredato da un'amnistia per reati che non siano punibili nel massimo pene superiori a quelle che già il possibile scontare in alternativa al carcere
Ma che per i problemi a cui faceva riferimento prima
Luciano incedibili la mancanza di un domicilio la diseguaglianza di diciamo sì Belgrano delle persone detenute
Ci son quelli che entrano nel circuito delle alternative e quelli che invece il bando nel binario di scarto e da lì non escono più oggi è così
E appunto
E possibile un provvedimento di clemenza limitato queste a queste condizioni che possa non solo porre termine alla gravissima situazione di sovraffollamento esistente
E all'intollerabile condizione di vita e di lavoro in carcere e che sono destinate come diceva un attimo fa Andreotti sotto peggiorare ulteriormente
Ma sono anche misure questo lo diciamo anche chi oggi fa la faccia truce non vuole neanche discutere di queste cose che potrebbero dare tempo alle misure programmate dal governo che pure io personalmente non condivido Luigino condivide molti altri non condivido non c'è il fatto che tutto si risolva diciamo sì costruendo carcere riassumendo all'infinito poliziotti penitenziari no come se appunto
Quel
Quel fuori di cui diceva la professoressa dicesse debba essere tutto custodito dentro dalle istituzioni chiuse
Ma se anche questo è quello che si volesse fare non abbiamo difficoltà a dire per far quello avete bisogno di tempo
E allora se avete bisogno di tempo intanto ora
Bisogna trovare una soluzione a quel che c'è
E quindi diciamo diamo tempo alle misure programmate dal governo di potersi dispiegare mettersi alla prova del criterio dell'efficacia
Non tutti sanno che da quando il Governo continua a rispondere al problema del sovraffollamento contro l'idea di costruire nuove carceri di programmare nuovi istituti di ogni genere ne abbiamo sentiti veramente di ogni genere
La capienza del sistema penitenziario italiano si è ridotta
Abbiamo circa mille posti detentivi in meno rispetto a quando iniziata la legislatura
Per questo
Lasciamo all'attenzione ovviamente come diceva André Pugiotto di chi ha la responsabilità e il potere di farlo
Una ipotesi di di proposta che prevede la concessione di due anni di indulto revocabile se chi ne ha usufruito commette
Entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge un delitto non colposo per il quale riporta una nuova condanna a pena detentiva non inferiore a due anni
E di un'amnistia se volete condizionata sottoposto cioè alla condizione che il condannato nei cinque anni successivi alla data di entrata in vigore della legge dia prove effettive e costanti di buona condotta
Per i reati come ho detto punibili nel massimo fino a quattro anni di reclusione
Tanto sarebbe concludo necessario e sufficiente per porre fine a un sovraffollamento ormai fuori controllo
Azzerato il sovraffollamento maggioranza e opposizione potranno tornare a dividersi sul futuro ma almeno avranno guadagnato il tempo per realizzarlo ponendo fine alla dissipazione di vite diritti che si sta consumando nelle nostre carceri grazie
Grazie grazie mille Stefano Anastasia io non faccio conclusioni
Mi permetto soltanto di ringraziare molto tutti gli intervenuti di ringraziare molto Luigi Manconi Stefano Anastasia con cui abbiamo voluto promuovere questo incontro ringrazio molto i nostri i nostri illustri ospiti dico una cosa
Sì una suggestione
Del professor Pugiotto oggi professore i politici hanno voluto ascoltare e non dire la loro e ma anche per una convinzione profonda perché noi crediamo io credo e sono convinto che la politica
Debba anche nutrirsi della cultura e dell'incontro con agli esperti e la culture chi vive ogni giorno questi aspetti da altri punti di vista
Mi permetto una piccolissima battuta polemica sono rimasto molto colpito
In un recente dibattito parlamentare quando nonna mia collega di maggioranza ha detto nel suo intervento
Noi non ascoltiamo gli ermellini nati ascoltiamo la gente
Ecco
Nel disprezzo espressi in questa frase per coloro diciamo che
Son professori e quindi però c'è anche un po'quella
Quel portato di populismo che purtroppo emergeva da tutti i vostri interventi su un tema invece è molto molto importante che riguarda
Tra carne viva di tanti nostri concittadini e che per noi non è una questione ideologica ma una best una questione molto concreta su cui anche le
Proposte che avanza al professore Anastasia mi sembrano proposte molto concrete per dare una prima risposta a questo dramma di questo microcosmo che seppur
Molti evitano di vedere esiste nel nostro Paese coinvolge delle esseri umani quindi noi non vogliamo dimenticarcene grazie veramente a tutti