Meeting di Rimini 2025 - Mattone su mattone. La forza dei legami

Buongiorno benvenuti a questo incontro dal titolo mattone su mattone la forza dei legami
Che come vi dirò adesso a
Come relatori costruttori dal basso della società e un grande valore esattore di queste costruzioni che
Sulla mitezza Cardinal Zuppi che ringraziamo infine subito infinitamente per la sua presenza
E se volete la domanda non è una domanda diciamo da specialisti ma la domanda che abbiamo tutti ma come si può sperare aver fiducia
In un momento in cui sembra che venga giù tutto ce le guerre non si riesce a mettersi d'accordo
Gli stati confliggono
Eccetera eccetera come si può aver fiducia senza pensare che bisogna rifugiarsi nel piccolo è bello dimenticando il resto allora
Io faccio riferimento a due
Frasi una che ha segnato il pontificato di papa Ratzinger
Quello sulle minoranze creative
Che il giorno in cui morì Giovanni Paolo secondo Ratzinger era a Subiaco e disse in questo momento in cui viene giù tutto
Bisogna ripartire da minoranze creative da luoghi dove sicuri comincia viveur la vita
Come era San Benedetto era venuto giù tutto sta venendo giù tutto Luigi in quel posto che ancora sembra irraggiungibile adesso
Quando fuori da Roma ha cominciato corso per qualcosa che ha cambiato la società
E queste o frase riecheggia una affermazione del filosofo americano ANLISMI che in tailleur che fu ripresa più volte da don Giussani che diceva
Un punto di svolta decisivo in quella storia più antica quella in quel momento si ebbe quando uomini e donne di buona volontà si distolse lo dal compito di puntellare l'impero romano
Il compito in che invece si prefisse euro sulla costruzione di nuove forme di comunità entro cui la vita morale potesse essere sostenuta allora qui il tema che va sul titolare la forza delle gambe
Cosa vuol dire la forza delle grandi cosa vuol dire l'idea di rapporti che rinascono come vedrete i luoghi che sembrano in situazioni impossibili senza aspettare che il potere si è in grado di ricostruirle
La forza di legami rimette lì qualcosa che è una novità da subito per qualcuno in quei punti qualcosa di buono rinasce dona spetta impero che si puntelli ma lì qualcosa di buono nasce e questo non è un principio diciamo solo morale è un principio fondamentale della dottrina sociale della Chiesa che l'idea della sussidiarietà
La sussidiarietà che fu proclamata nel quarantuno la quale legittimo hanno
Sull'idea della del che nessuna realtà a livello più alto può sostenere può sostituire qualcosa che
Parte bene dal basso Matti è oggi nel due mila e venticinque UDC vuol dire qualcosa in più che non è solamente quel colle di organizzazione ma che il punto di partenza sono luoghi dove rinasce l'umano
Dove invece che l'egoismo dei singoli attraverso la mano invisibile porta al benessere collettivo nell'economia o a uomini lupus in politica il desiderio la fede l'ideale
Ricostruiti lì
Danno la forza di una costruzione nuova lì che diventa poi pian piano un esempio che va in generale pensate che a tal punto oggi è sentito da tutti che un principio del genere
La ripreso il copyleft governatore della Banca dell'India raggiante grande economista a livello mondiale
Che ha scritto un libro dal titolo il terzo pilastro in cui dice non basta più lo Stato il mercato ci vuol furono luoghi dove rinasce qualcosa di nuovo
Noi stiamo scommettendo su questo metodo
Stiamo continuando a riportarlo vedrete oggi cosa vuol dire poi sentiremo la
Sua Eminenza Don Matteo cui nome
Evocativo tre pare che funzioni soprattutto quindi
La la quindicesima serie quindi allora
E quindi
Per vedere cosa voglia dire infatti finisco questi introduzione
Dicendo due cose prima che questo porta non solo alla società a uno slogan che può essere strano tra di noi
Ma che è più società più stato non più come dicevamo magari trent'anni fa solo più società meno Stato ma più società e più collaborazione con la pubblica amministrazione tutti insieme dato il problema
Come ci ha detto lì alla Fondazione per la sussidiarietà a cui abbiamo dato il premio primo premio sussidiarietà alla presidente Mattarella che ci disse la sussidiarietà in primo luogo espressione garanzia di libertà
Per le persone e i corpi sociali
Che concorrono all'interesse generale e tiene la pluralità degli apporti sì ad operano per rigenerare continuamente quei valori di umanità di corresponsabilità che rappresentano uno dei portati più preziosi del nostro modello sociale del modello sociale europeo
Quindi un Presidente della Repubblica che sposta questo metodo e cinici e intima a costruirlo
Quindi noi no puoi oggi non parliamo del piccolo è bello ma stiamo parlando di qualcosa che guarda tutto in generale e spera di essere metodo quindi
Sono molto curioso di sentire oggi cosa voglia dire e quindi introduco a questo punto oltre a sua Eminenza che oggi la introdotto i nostri interlocutori che sono innanzitutto mai la quaglia
Cooperativa Sociale Nazareno che ci racconterà di una esperienza impressionante all'interno di persone portatori di handicap nella città di Bologna
Poi Jenni
Guariglia presidente dell'associazione Icaro a Napoli che è nel rione Sanità Napoli non è solamente quello di negativo che si dice proprio lì
E poi abbiamo chiare Griffini presidente del servizio nazionale per la tutela dei minori della Cei che ci racconta che anche quando ci sono situazioni difficilissime si può riprendere e infine
Abbiamo tra di noi
Luigino Choir Kyon in che del Forum del terzo settore delle Marche e Paolo Gobbi presidente del centrosud Servizi per il Volontariato delle Marche che ci mostra come questo ha a che fare col pubblico quindi
Un piccolo film che ci interessa vedere
Colorato alla parola innanzitutto ha mai la prego
Grazie buona sera a tutti grazie Giorgio
Io porto oggi la
La la mia testimonianza e
Pescando proprio dalla etimologia della parola testimone cioè colui che attesta non colui che fa perché la mia anzi non avrei dovuto essere qui io a parlare di quello che di vi racconterò ma coloro che hanno iniziato l'opera del Nazareno
Il mio contributo si inserisce appunto in una lunga in una lunga storia
Che parte da due collaboratori di un sacerdote negli anni ottanta Sergio Zini e Marco ovvio all'attualità presidenti vice presidente della Rete delle cooperative Nazareno che hanno l'uno hanno avviato il primo centro diurno in un un modesto
Luogo di una scuola alberghiera fondata negli anni cinquanta da questo sacerdote illuminato siamo nella città di Carpi in provincia di Modena
Non c'è spazio per raccontare la storia di quest'uomo illuminato che nel dopoguerra
Inizia una serie di iniziative
Tra le quali la più importante questo istituto alberghiero per dare opportunità a giovani rimasti orfani
Dalla guerra e anche alle loro famiglie l'opportunità di una professione di un lavoro ma soprattutto le opportunità di una speranza di ricostruzione
Qualche anno fa qui al meeting ci fu una mostra bellissima sulla storia di don Ivo Silingardi ma appunto oggi non è il contesto per raccontarvi di Luís
Mentre vi racconterò l'opera di la comunione tra questi due grandi uomini
Che tuttora sono pietre vive di questa rete di cooperative ed ai quali tutto tutto è nato insieme a questo sacerdote negli anni ottanta
L'emergenza principale del del territorio ma un po'in tutti Italia non erano più i ragazzi rimasti orfani dalla guerra ma cercare delle risposte per ragazzi con disabilità di cui si veniva a conoscenza raramente perché erano sostanzialmente chiusi in casa
I la cellula germinativo della cooperativa Nazareno Nantes nasce attorno a dare risposta a questi a questi ragazzi iniziando con l'apertura di un centro diurno e poi seguendo le loro domande le loro esigenze è nato tutto quello che oggi
Abbiamo
Una Rete di cinque cooperative sociali
Che si sono strutturate poi negli anni novanta quando la legge ha permesso la nascita appunto delle cooperative di tipo A e di tipo B le une
Per l'assistenza re alla riabilitazione nelle cooperative di tipo B per l'inserimento al lavoro di persone di persone svantaggiate
Il tutto è nato seguendo appunto i bisogni che delle persone i loro desideri e c'è un aneddoto che ottici era insomma di condividere con voi di Cesare che perché frequentava il centro diurno e ancora oggi con noi che disse a Marco Marco Miai mi ha imbrogliato perché non non hai ancora mi avevi detto che mia privi Nazareno di notte
Ma il Nazareno di notte ancora non c'è e siccome Marco viola era al telefono con i telefoni che avevamo con il filo Cesare pensò bene di recidere il filo del telefono
Per protestare rispetto a Marco e che non aveva ancora aperte Nazareno di notte la prima casa al Nazareno di morte è nata appunto seguendo questo esempio che è un po'l'emblema di tutto il resto che è nato quindi diverse case un centro di di riabilitazione residenziale ambiti di formazione al lavoro un centro di formazione professionale tutto seguendo un passo passo nel dialogo con l'amministrazione pubblica che a volte ci ha favorito a volte ci ha ostacolato ma forse proprio per questi ostacoli la la creatività si è sprigionata ancora di più oggi abbiamo questa grande realtà che fa che dà da lavorare a circa seicentosessanta persone ci siamo resi conto di quanti eravamo quest'anno quando abbiamo fatto un piccolo pensiero al Natale per tutti i i i i dipendenti e collaboratori
La mia storia con alla cooperativa Nazzareno inizia nel nel due mila cooperativa Nazareno quindi si è sviluppata nella realtà del modenese Carpi in modo particolare io mi stavo laureando
E a Bologna un direttore di un di un museo in centro
Desiderava realizzare un ma un sogno quello di aprire un museo gestito da pazienti con disturbi mentali
E non trovò cooperative disponibili sul territorio ad occuparsi di questo progetto che era un progetto un po'strano ma anche perché le cooperative in quegli anni erano prevalentemente occupate nell'ambito del verde delle pulizie
E nel suo quindi la circostanza è stata fortuita questo direttore di un museo che quindi attraverso la conoscenza di un'altra persona sì conobbe cooperativa Nazareno cooperativa Nazareno a Bologna non c'era
Ma c'era mai la che cercava lavoro e quindi io ho cominciato con la cooperativa Nazareno con questo gruppetto di di pazienti usciti da un centro diurno in questo Progetto di gestione di un di un museo in in centro a Bologna
Non avrei mai immaginato che quella fu come dire la di e della a tutta una serie di iniziative che sono nate su Bologna nell'ambito della psichiatria
Che oggi ci vede impegnati nel campo della riabilitazione
E dell'inserimento al lavoro l'inserimento al lavoro
E si è sviluppato nell'area dei musei e non solo per quanto riguarda il bisogna invece di cura più intensiva negli ambiti residenziali la l'esperienza che più diciamo è significativa della nostra realtà
E è una residenza psichiatrica che accoglie persone giovanissimi con disturbi
Disturbi mentali importanti e questa struttura si chiama casa Mantovani è l'esperienza che drena la maggior parte delle mie energie
A distanza di un paio di anni dalla nascita di questa di questa struttura nel due mila sei di
E a poco sono nate altre iniziative sempre sulla salute mentale su Bologna come dei gruppi appartamento perché si è posta subito l'esigenza di dare una continuità post residenza alle persone che non potevano rientrare al proprio domicilio
Rispetto alla questa è la realtà forse più complessa in che ci troviamo a di fronte ai nostri occhi oggi perché è una realtà che chiede
Oltre che un saper fare soprattutto un sapere essere è un saper modellarsi rispetto ai bisogni emergenti perché non immaginate una comunità psichiatrica come immaginario collettivo ce la può far immaginare ma è un un luogo una casa dove sono accolti giovanissimi dai diciotto ai venti venticinque anni che sono giovani che sono portano come in modo caricaturale quelli che sono i dilemmi i drammi che vivono che vive la la generazione attuale generazione che è segnata da un'antropologia che ha fatto dell'individualismo della performances delle bandiere di successo e di
Come dire di sviluppo della personalità ma sono proprio quelle quelle categorie che hanno messo in in grande difficoltà tant'tanti giovanissimi che
Hanno potuto difendersi dalle loro angoscia interne facendo sintomi psicopatologici
Io credo che questa società sia una società che per questa Antropologia
Ammalati io questi giovani gridano che c'è qualcosa che dobbiamo cambiare innanzitutto dalle categorie con cui strutturiamo le nostre le nostre esistenze
E per nell'invito a questo
Incontrò Giorgio ha chiesto fatto due domande che cosa il non profit può portare nella nella società io credo che il non profit proprio perché era un alla base una posizione di una partenza di gratuita
Un senza tempo mai un senza tempo fine ma mai porti uno slancio vitale di creatività di di desiderio di voglia di costruire che nessun progetto a tavolino è in grado di mettere mettere in campo
All'amministrazione pubblica ugualmente
La noi portiamo un sano scompiglio perché appunto i progetti non possono nascere a tavolino mamma nascono da nomi e cognomi che si incontrano da legami che si stabiliscono e che chiedono nel nostro lavoro un ripensamento giorno dopo giorno la cosa che mi auguro e spero che questo incontro sia seguito anche da chi ci governa a livello locale a livello no regionale e nazionale e di non di non di fare attenzione a non inaridire queste esperienze
Propulsive che vengono appunto da chi si mette insieme per rispondere a dei bisogni perché c'è una deriva di manager dei mitizzazione perdonatemi il neologismo a cui in qualche modo chi fa delibere leggi ci vuole portare che è una deriva a mio avviso molto pericolosa un esempio per intenderci la nostra realtà è nata con uno slancio è una vocazione riabilitativa molto forte oggi siamo finiti nella normativa delle case di cura private perché siamo nel filone della riabilitazione e nell'ambito della sanità
Ecco la grande sfida quella di cercare di armonizzare queste richieste istituzionali con il qui e ora e i volti delle persone che si incontrano sfida non semplice
Anche per la disparità che c'è di risotti de risorse in questo in questo settore ma soprattutto perché siamo come guardati senza chi ha il compito di fare delle leggi per noi ci conosca
Direttamente
Ringrazio del vostro ascolto e io mi fermerei qua Giorgio spero di essere stata lei
Allora passiamo da Bologna a a Napoli correggermi
Sì vedremo un video
Per iniziare
Figure importanti cortili sanità ha bisogno di VQ due ritrovarsi due oppure confrontarsi perché c'è una realtà venne qui per la prima vivere non è mai luogo di paura anziché un bel posto esperienza belli coinvolge
Ecco la risposta alle riunioni
L'alternativa criminalità lo studio per la formazione
Un persone che vivono in un altro modo quindi di poter dimostrare
Ad altri che sono stati per fortuna simili
Il parroco per un posto dove
Il luogo non solo prezzi matematica e fisica ma è un posto dove con lo sport tutto per compiere è un atto di gentilezza verso me stesso o dopo quindi di
Nessuno modulando il signor vengono su azione sul shunga migliorare quindi la Creed investisse vorrei riuscire a farcela matematico
Sarà arrivata quindi verso il texano del liceo e avevo perso le speranze tanti punti di vista parte Dell'Anna Rita la scuola infatti volevo mollare sono dei grazie all'aiuto della restrizione Jenny grazie ad una alla creazione e la nascita di questo centro se non riuscirà a trovare la conciliazione insidiato nello studio che nella vita ma il Mibtel proseguire
Sarà stata esperienze né mi hanno aiutato a capire quanta in piccoli gesti e tanta sarà importante sarà tolta quella sentirla voi e negli organi dello studio i consiglieri che Serena passione la questione Maniace degli accessori elettrici facile imparare qualcosa di nuovo qualcosa in famiglia riusciva creare Italia Futura quello che mi ha colpito di più è vedere dei ragazzi che arrivavano con negli occhi
Guardando solo sulle libero e paese andavano via crucis rissa dev'essere sarà sempre era presente che ci ascoltano proibire accettare che accoglie
Che permette quello di cui hanno bisogno babau spianata inserirsi in italiano mai innanzitutto infatti ad avere uno sguardo sentirsi ma colonie richiedibili degni semplicemente
Tutto il giorno il proprio tempo gentium
Www dove si può incontra questo
Invisibile di un miglio di essere comunque utili al mondo testo con esperienza perché piuttosto che stare chiuso in casa a marcire nel letto per
Otto ore al giorno almeno avuto possibilità di uscire di casa che trovare quanto meno a trovare un minimo di motivazione per la
Per fare finta di studiare
E la volontà di ieri mettersi in piedi
Mi sentissi accolti in qualche modo ecco questa è un'esperienza che mi ha toccato profondamente Silvana Mura rendermi qualcosa che sta accadendo ora Andrea Caccia dal muro del mondo quindi vediamo ora abbiamo focalizzarci su cosa sta avvenendo tracciata importante per noi in questa
Signor Ben Ammar
Allora come avete visto dal video l'associazione Icaro è un'associazione che aiuta i ragazzi nello studio
Però vorrei provare a raccontarvi quello che c'è dentro
Tutto quello che ne viviamo limiti a Di Caro
L'associazione nasce dal desiderio di un gruppo di insegnanti e non di dar vita ad un luogo che potesse aiutare quindi ragazzi nella fatica dello studio
Ma che soprattutto potesse condividere con loro la vita
Li aiutiamo sono per lo più ragazzi delle scuole superiori quindi lo rinvia al richiamo nei nostri delle varie discipline
è facciamo lezioni di italiano e ragazzini stranieri ce ne sono tanti come avete visto anche dal video lavoriamo con le scuole del territorio il quartiere Sanità a una densità abitativa altissima quindi ci sono tantissime scuole
Intorno al nostro centro lavoriamo quindi con una con le scuole con le famiglie e con il sostegno di don Enrico asini che il parroco del del borgo
Quello che ho visto accadere in questi anni che perda i tanti ragazzi minuti tanti volontari che poi si sono aggiunti a quel piccolo nucleo
Iniziale Icaro diventa una famiglia famiglie la parola a Chieti più ricorrere quando loro raccontano l'esperienza da noi
Penso perché c'è un clima di amicizia tra noi un certo modo e dividere i legami tra noi che colpisce chi ci incontra e colpisce anche me
In particolare personalmente anni ho potuto fare
Esperienza nell'ultimo anno e mezzo perché appunto nel dicembre due mila ventitré gli ho perso mio figlio di diciott'anni Vittorio a cui ora intitolata la nostra associazione io sono tornata Lia Di Caro subito dopo la sua morte e quando tornavo a casa la sera
Faceva una strana esperienza avevo il cuore in pace
E non riuscivo a spiegarmelo mi chiedevo come è possibile che
Nel mio cuore dove c'è tanto dolore c'è anche l'esperienza della pace
Mi sono accorta di questa costa allora che attraverso i volti che incontravo attraverso le storie che li incontravo io vedevo accadere un miracolo c'è il miracolo dell'umano che differisce
Lì mi è evidente che la paura il dolore la fragilità non sono l'ultima parola sull'essere umano
Nicodemo la chiesta Gesù può un uomo rinascere quand'è vecchio ecco io dico sì può rinascere può rinascere ottant'anni che e l'età dell'ampia la volontaria più anziana che abbiamo può rinascere a quindici anni a diciotto anni
Vista la diciamo la brevità del tempo di voglio citare solo due esempi
Dei fatti accaduti quest'anno uno riguarda l incontro con Hilary Hahn tra una ragazza che ha abbandonato la scuola a un certo punto quando è venuta ai Carolei attraversava un periodo di buio profondo pensava che la sua vita non valesse più niente
E che quella vita potesse anche finire lì
Poi l'ho vista più ampia uscire dal buio perché si è accorta sempre
Forse diciamo semplicemente che qualcuno la stava aspettando così com'era e poco tempo fa ha scritto questo ha scritto ho incontrato il luogo dove ho iniziato a respirare di nuovo
Dove non c'era fretta di essere apposto ma tempo per essere fragili ho incontrato persone che hanno saputo esserci in silenzio con rispetto con cura
Senza mai dirmi cosa dovevo fare ma facendomi capire che potevo farcela oggi so che si cade ma so che ci si può rialzare
Grazie a qualcuno che ti fa capire che nonostante tutto meriti di essere rivisto
E che ogni vita ancora dentro di sé questa possibilità io questa possibilità l'ho trovata grazie a Icaro
Ilaria poi si è diplomata e oggi piena di Quarrata ad aiutare i ragazzi più piccoli l'altro incontro che volevo
L'altro incontro che volevo condividere con voi e con Marco questi sono nomi di fantasia un ragazzo che nella vita ha commesso errori gravi che l'hanno portato nel carcere minorile
Quando poi è uscito è venuto agli Caro si guardava intorno e dopo un po'mi ha detto ma coi tutto gratis vero e io ho detto sì perché lui mi fa perché lo sento cedi chiedo che significa
E mi dice anche se sono finito in carcere
Io la gratuità la riconosco perché l'ho imparata da mia madre e qui la vedo mi ha detto questo è un posto dove si può tornare quando uno non sa più dove andare
Ecco questi sono solo due dei tanti fatti che quest'anno vi
Stracca a dire davanti ai miei occhi allora per per chiudere
Mi torna alla mente la parlava una frase che don Giussani
Diceva nessuno genera se non è generato
Essere generati cioè riconoscere nella vita è un dono che qualcuno con la q maiuscola in questo momento in questo istante c'è la ce la sta donando
E che questa vita diventa più se stessa più vera più bella se la possiamo condividere con gli altri ecco questa è l'esperienza che io vedo accadere Lia Di Caro
Fra due luoghi a una condizione
Sembra irrecuperabile chi invece ritrovo anche qui una speranza
Chiara Griffini presidente del servizio nazionale tutela dei minori della Cei a lei la parola
Grazie e buon pomeriggio a tutti consesso che quando ho letto il titolo del Meeting di quest'anno mi è venuto spontaneo pensare alla mission del servizio tutela ovvero entrare nel deserto della fiducia tradita nel silenzio della solitudine
C'è narrata dall'abuso dall'abuso accaduto in ambienti ecclesiali e lì lettere in moto davvero processi di rigenerazione
Decorare i i Della Rocca e gli altri ci dice che non possiamo ricostruire solo con quello che rimane ma servono dei Notturni in luoghi quindi dei gesti nuovi nelle parole nuove delle relazioni nonché
Il siamo consapevoli nella nostra missione che non sono sufficienti strumenti e procedure
Servono persone formate letti di ascolto competenze condivise
E anche comunità tutelanti
Ovvero comunità che all'interno dei loro percorsi educativi immettono la formazione alla tutela
Perché la parola tutelare nella sua etimologia tu eri significa guardare
Che l'educazione ha come suo primo movimento fondativo il guardare osservare
E questo ci dice già che parlare di tutela non è solido prevenire contrastare gli abusi ma è anche soprattutto promuovere il bene relazionale chi ogni ma ogni forma di vita comunitaria
Ovvero avere cura che le nostre relazioni siano relazioni che per ciascuno di noi ci facciano sempre e comunque polvere
O a livello individuale ieri per il sociale ma soprattutto che gli ambienti che abitiamo e anche gli ambienti ecclesiali siano ambienti in cui il rispetto e la dignità stima dei valori inviolabili
Valori proprio inviolabili che consente uno di rendere ciascuno custode dell'altro di fare in modo anche che l'esercizio dell'autorità sia sempre solo all'insegna del servizio in un diventi mai
Un'appropriazione quindi l'altro roba mia oppure un'usurpazione ecco per fare questo serve un lavoro formativo dedicato
Ed è la prima via che abbiamo messo in campo con le chiedo italiano attraverso le linee guida il cui principio cardine parla proprio di una responsabilizzazione comunitaria
Si dice infatti che ciascuno può e deve fare la sua parte
Per fare cosa per essere davvero quali fattore esterno che fa la differenza che impedisce al contesto di essere alleviato
Che permette di fare in modo che una relazione non dei fratelli mai dalla sua finalità generativa
Ma il cuore di tutto questo però vi è un altro passaggio delicato che vorrei condividere di
Che l'ascolto di chi è stato ferito infatti secondo il principio delle linee guida della Chiesa italiana il proprio denominato ascolto e accompagnamento delle vittime
Perché l'ascolto è proprio la prima forma di prevenzione
E non a caso allora che accanto ai servizi diocesani di tutela migliori che promuovono l'attività formativa ed educativa
Ci sono anche i centri di ascolto che sono quei luoghi nei quali chiunque ritiene di poter essere vittima di abuso
O anche familiari o persone che ne sono a conoscenza possono rivolgersi per presentare la loro segnalazione all'autorità ecclesiastica
Ma dico anche un punto importante che chiunque si rivolge a questi centri viene sempre edotto della possibilità di rivolgersi anche le competenti autorità civili
Dicevo si chiamano centri di ascolto perché al centro mettiamo la persona con i suoi bisogni con la sua domanda di priorità i di giustizia
E allora vorrei proprio prestare la voce alla mamma di un minore vittime di abusi che nella scorsa giornata nazionale ha scritto in una delle riflessioni proposte
Ma ecco che nel disorientamento nel frastuono dello scandalo discrete dedicata giunge la presenza della Chiesa che ferito a sua volta non rinuncia a prendersi cura di chi è stato tradito nella fiducia accordata
Il Coni centri di ascolto dapprima sostiene le famiglie aiutandole a raccontare poi attraverso un intervento di vescovi e con lavoratori e per mezzo di iniziative concrete dimostra il suo impegno nel dare nome visibilità questi atti nel chiamarlo lì con il loro nome nel definirli per ciò che sono
Abusi della buona fede di tanti ragazzi
Abusi della loro fiducia spontanee innocente abusi della credibilità del messaggio evangelico ma soprattutto reati da denunciare le competenti autorità ecclesiastiche i civili
Questa una parte delle riflessioni che l'anno scorso sono state rese pubbliche in occasione della Giornata nazionale che la Chiesa italiana ha voluto dal due mila ventuno
Il diciotto novembre di ogni anno in coincidenza con la giornata verso diventata Giornata internazionale allora sulla giornata
Io ero appena contro l'abuso lo sfruttamento sessuale di minori quindi qua sto per dire anche
Come la Chiesa si colloca in Rete con la società civile nel contrastare la piaga degli abusi non solo al proprio interno ma perché la tutela diventino a Giugni versarli
E dall'anno scorso le riflessioni per la giornata sono state proprio affidate saranno sempre affidate a vittime e sopravvissuti
Se questo primo frammento
Ci consente di mettere a fuoco il mattone dell'ascolto vorrei déjà bene un secondo che invece ci offre un altro mattone altrettanto importanti
Ed è un frammento della riflessione di una coppia di genitori che trovate sempre sul sito del servizio nazionale tutela minori
All'esplodere dello scandalo la nostra comunità se immediatamente divisa tra gli accusatori dell'abuso attribuire feriti ieri sentiti da quanto subito e se i sostenitori io ragionevolmente ciechi di fronte all'evidenza dei fatti
In un istante anni di amicizia umana di fraternità cristiana hanno lasciato spazio alla lotta tra le fazioni
Quello che ci stupisce e ci amareggia di più è che il criterio della divisione sia stato ancora una volta la persona dell'abusatori Chicco Gnutti chi contro di lui
Una difficoltà enorme a trascendere la circostanza
A trascendere l'abusatore per mettersi nelle braccia del signore e farsi curare da lui
La gerarchia ecclesiale e l'esperienza religiosa che stavano seguendo all'Espresso giudizi di verità e di misericordia su quanto era accaduto
Si sono da subito attivati perché la comunità non in proteste e per mitigare i conflitti tra le persone
Purtroppo è passato più di un decennio prima che altri nella Chiesa si occupassero di chi aveva subito un abuso in prima persona o per legami familiari
Con voluto leggere questo frammento perché credo ci dica una cosa importante un attore nuovo che dobbiamo assolutamente mettere cioè Quaino di guardare a chi ha il coraggio di segnalare
No come colui o coloro che hanno causato uno tsunami
Non occorre colui con lei un futuro che voglio richiamare la comunità
A ritrovare la forza di quali legale qui a fare un serio lavoro di revisione perché davvero la comunità comprenda no semplicemente come ha potuto cadere
Ma con le ha fatto in modo che appunto di esercizio magari delle autorità diventasse un'appropriazione un'usurpazione o come la fiducia riposta nelle relazioni venisse tradito
Voglio però concludere con una un terzo mattonelle
E che viene dal commento biblico per la scorsa giornata in un convento per l'invito andare a rileggere perché è la storia di una vittima
Che ha riletto in quanto assorbito
Attraverso la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli e ha presentato davvero l'abuso dei contesti ecclesiali come la storia di una fraternità che si è rotta ma di una fraternità che può rinascere
E dice così senza un pardon autentico che implichi sia il cammino di chi deve offrirlo che di chi deve riceverlo a vari livelli nessuna fiducia è possibile
Nessuna veste può essere tessuta si rimane in uno di essi mulini vittima e aggressore qualsiasi truppa si cerchi di adattare allo strappo inflitto non sarebbe altro che peggiorare un po'ecco credo che questo ci permetta di comprendere
Convegno un attore nuovo è uno sguardo nuovo sull'abuso che è diverso da qualunque altra forma di reato
Perché sono segua diamo all'abuso in questo modo potremmo allora veramente intraprendere percorsi autentici di guarigione per chi è stato ferito ma anche di rieducazione di chi ha ferito perché la Chiesa non dimentica nessuno
E targa davvero ci sia un'azione di riparazione di giustizia e di prevenzione per tutti grazie
Allora passiamo
Alla domanda successiva ma queste cose possono collaborare con la pubblica amministrazione quindi la parola a Paolo Gobbi per il come ha detto Presidente del centro servizi per il volontariato delle Marche vicino Choir con lui del Forum del terzo settore delle male
Grazie buona sera a tutti camminando che stamattina dentro al mite in insieme al vicino e a Guido Canavesi mi ha colpito un dato che sette milioni di italiani fanno volontariato
E noi come forme e terzo settore decina portavoce io come presidente c'è se po'Marche cerchiamo proprio di sostenere di sosta supportare queste persone queste associazioni informalmente più politico che ha trentatré
Associazioni secondo livello e cioè se non veda un supporto tecnico operativo
Cioè se può punto sostiene a livello di formazione di consulenza di partecipazione ai bandi e tutti i servizi gratuiti
Però ci siamo resi conto appunto come ci ha poco fa Vittadini che non basta stare da soli ma dovevamo ad instaurare un rapporto con le pubbliche amministrazioni
Un rapporto sinergica forte così nel due mila e venti da un'intuizione del mio predecessore Simone Bucchi abbiamo incominciato un rapporto che ci ha portato a instaurare i cinque progetti con con la regione Marche finanziate la regione Marche nel quale le associazioni le grandi reti insieme alle piccole associazioni che sono di settecento eccone nelle Marche quattrocentocinquanta fanno parte del dicesse V da un calo a fare i precetti nel quale l'associazione continuava a fare quello che loro sapevano fare quindi loro l'attività quotidiana mentre noi li su portavamo né attività di monitoraggio rendicontazione comunicazione questo perché volevamo e vogliamo essere un agente di sviluppo per il nostro territorio con la mo'fare in maniera concreta
E da qui quindi sono nate delle attività importanti abbiamo messo intorno al tavolo queste grandi associazioni con l'ente pubblico quindi lo stato e la Società anche con lavoro insieme sempre più insieme come si diceva inizialmente l'intervento
E ricordo ecco le facce contente delle persone dei presidenti queste associazioni che già dopo il primo progetto dopo il primo anno trovavano l'utilità una una corrispondenza in questo quindi c'è una corrispondenza l'utilità che il Ces fu del foro miravano
Dei rapporti e delle relazioni tra di loro che crescevano e che si sviluppavano quindi un rapporto di supporto reciproco
Sì perché è stato un percorso innovativo che continuano a portare avanti abbiamo fatto cinque precetti il primo progetto abbiamo chiamato riesco anche se non era un sicuri riuscirci ma alla fine abbiamo fatto con molta soddisfazione il secondo l'abbiamo chiamato Facciamo Rete ora Pollicino che scriverà ancora meglio però l'intento nostra proprio quello di mettere in Rete
Le associazioni del territorio e di farle con lavori tra di loro perché fino a quel momento in maniera autonoma così con lavorava
Per i pensando un po'al titolo il meeting ma quello che diceva stamattina anche il cardinal zuppi durante la messa ciascuno di loro era un mattone che da solo stava in piedi e da solo da un supporto in un momento di crisi com'era nel come del nel due mila venti però ecco abbiamo aiutato abbiamo agevolato la costruzione e il fatto di mettere un mattone di solidarietà accanto all'altro per costruire una casa per costruire una struttura dentro la quale si potesse creare una comunità una comunità di interessi la Comit
Ma di incontrò una comunità di valori questo qui è stato riconosciuto tant'è che le associazioni sempre più vogliono partecipare a questi vip progetti acquisiti momenti di collaborazione Koné cone con l'ente pubblico concludo ecco citando mare anche l'ultimo progetto che che abbiamo fatto il è un precetto di una progettazione condivisa
Mentre gli altri progetti erano dei bandi semplici invece in questo caso abbiamo proprio collaborato con con l'assessore Biondi con la regione Marche con il c'è seppure forma Cannes appunto facilitato questi incontri e con la stesso nel territorio non però tramite un bando appunto ma tramite una condivisione di bisogno
Abbiamo fatto un percorso gli ho fatto un percorso durato molto è stato Complesso però è stato vero perché ne è scaturita una sussidiarietà circolare direi per per citare Zamagni
Che ha aiutato tutti perché capire bisogni poi per capire anche l'uomo che vive il nostro territorio nelle Marche che viene supportato ecco in questo e quindi è stato sicuramente risponde alla domanda possibile con lavorare insieme bisogna mettere da parte magari con un po'di autoreferenzialità nei ripensando a questi cinque anni questi cinque progetti che abbiamo fatto mi colpiva ecco
L'importanza dei corpi intermedi perché solamente i corpi intermedi con lo Stato con l'ente pubblico possono sopportare e concretamente la nostra società corpi intermedi non possiamo prescinderne perché sono veramente il cuore del nostro Paese il nostro Stato è solamente integrando quindi la l'ente pubblico avendo più è stato il più società
Tramite appunto questi corpi intermedi possiamo mantenere quella su questione sociale e quell'innovazione sociale che ha veramente il cuore del nostro paese grazie
Wome buon pomeriggio a tutti
Come dire ringrazio Paolo che Jama ma ampliato e ha raccontato i cinque progetti
Sono lì diciamo sul monitor ma li dico molto velocemente perché magari mi sta a cuore restituirvi un po'l'insegnamento dopo questi cinque anni di esperienza sulla sussidiarietà su cui Vittadini ci chiamava a riflettere i cinque progetti sono stati fatti in cinque anni riesco facciamo Rete divide U.S. farà cult The e l'ultimo e radici
Tradisce ancora in piedi e terminerà a settembre del prossimo anno sono cinque progetti che si sono adeguati nei tempi il primo cara riesco rispondeva Alcor ditte alle domande ai bisogni
Alle alle drammaticità che in quel momento bisognava come dire provare a rispondere subito dopo quello dopo facciamo rete si è incominciato invece a capire quali erano le ferite che che aveva lasciato il copy d'il la pandemia per cui lavoravamo più sulla l'acuirsi di alcuni bisogni di alcuni desideri i chiameremo anche desideri poi dividere ci siamo un po'più dedicati agli agli enti del terzo settore perché anche il coro idea cambiato
Il sistema dei rapporti degli enti e terzo settore non eravamo preparati a una rivoluzione del genere abbiamo dovuto riorganizzare
Le squadre i volontari tali motivarli ritardi una visione del cambiamento che c'era diciamo in piedi poi Guelfa perché altre attraverso il senso delle iniziative culturali nel nel modo più largo più immaginabile possibile abbiamo provato a condizionare a cambiare la comunità in meglio e l'ultimo radici che c'ha un elemento molto nuovo molto impegnativo
Abbiamo chiesto nel nel confronto con la Regione Marche per cui la Biondi l'assessore
E Simone buchi cioè se voi l'ha citato prima Paolo che sono le persone donne e uomini che hanno creduto in questo abbiamo chiesto al condiviso con la Regione che un terzo delle risorse del terzo Progetto
Noi avremmo lo avremmo destinato a tutte le altre associazioni piccole di quartiere che avrebbero presentato progetti
è un percorso anche sotto l'aspetto amministrativo molto coraggioso molto nuovo e siamo in questa fase anche maturo e responsabile perché le diciotto reti che rappresentano ottocento presidi territoriali
Fanno responsabilmente detto che una quota e queste questi soldi devono andare per il bene delle tante associazioni per le cose che facciamo sul territorio
Vado vado i numeri ma ne cito uno per tutti poi gli altri sono sotto
Semplicemente i servizi che abbiamo fatto nei primi quattro progetti sono duecento quarantasette mila cento sedici cito anche gli ultimi sei perché ognuno di questi immaginate quello che significa
Che significato per noi e che ha significato per per la comunità marchigiana
E poi vado e chiudo faccenda restituendo vi tre diciamo sensazioni treni tre insegnamenti che in qualche modo c'ha dato questo progetto
Il primo dalle crisi spesso nascono cose cose buone
Il Comité in quel momento che è nato questo progetto noi avevamo una domanda di bisogni e e di povertà che era cresciuta che era acquisita che era scoppiata
Una rabbia sociale inimmaginabile anche abbiamo tutti vissuto e un entity enti del terzo settore sottodimensionati con meno capacità di avere i volontari perché aveva meno volontari alcuna difficoltà a rispondere a ciò ecco qui
Il patto tra tutti gli enti che abbiamo fatto con la Regione
Tre nulli cioè se vuoi Forum che ha fatto l'accompagnamento ma anche anche soggetti oltre gli enti pubblici per esempio le fondazioni le fondazioni bancarie hanno condiviso con noi un percorso che hanno accompagnato la garanzia per le fideiussioni di cui questi progetti aveva bisogno quando c'è un capofila che gestisce un progetto e Rete
Anche se una rete strutturata non ha la capacità finanziaria le garanzie per poter come dire aviere fideiussioni di due tre milioni di euro per stiamo sotto capitalizzati ovviamente la vita
Di tutti gli enti e tre dalla maggior parte degli enti del terzo settore le fondazioni sono intervenuti dicendo garantiamo noi il cinquanta per cento
Il trenta per cento di quella garanzia la la messo la banca che emette la fideiussione e il venti è rimasto in carico agli enti del terzo settore chi fa progettazione tra noi sa
Che cosa è significata questa cosa ultima
Considerazione tutta interna
Questo progetto ha fatto del bene al terzo settore
Perché non siamo immuni
A alla crisi che questa società vive no quando qualcuno ci raccontava il Censis che stiamo dentro una mucillagine sociale
Dove l'io prevale sul noi che le mucillagini sono milioni i filamenti che non si toccano mai quando diciamo ci dice lei che ci diceva questo
Al noi come dire chip ci preoccupava ovviamente che anche gli enti del terzo settore sono fatti di donne e uomini hanno paura spesso del cambiamento
E questi progetti cinque anni di tavoli di coprogettazione con gli enti e con gli altri soggetti ci hanno fatto scoprire che ci hanno fatto avere meno paura
Di essere alleati di condividere con altri soggetti
Bilanci Progetti attività iniziative in magari in questo percorso farsi anche la staffetta cioè l'uno subentrava all'altra reti quando si era in difficoltà stato insegnamento
Fantastico molto bello grande esperienza umana e sociale desiderabile direi chiudo con una battuta che è la sensazione che m'avete restituito raccontando le cose che che facciamo che fate
Allora immaginavo il terzo settore ma secondo archivi viene fatta una domanda in un momento come queste grazie
A parola Don Matteo
Ma l'unica sarebbe dire grazie
A mio parere perché penso che
Diamo scontato delle
Testimonianze come ha detto mai la per l'inizio
Che in realtà vuol dire tanta storia
Tanta passione
Tante realtà tanta sofferenza tanti deserti
Perché delle situazioni che abbiamo ascoltato spesso c'è tantissima solitudine
Cioè c'è
Difficoltà più ripido
Per cui veramente di penso dobbiamo ringraziarli e mi son cercato due frasi del spesso non con furbizia della bolla
Di più quello che stiamo vivendo questo Giubileo a mio parere anche di questo meeting così particolare perché veramente ci aiuta a capire
A guardare con speranza hanno diceva Giorgio all'inizio bianchi gli altri qualche volta mi sono chiesto come possibile la speranza come possibile in una situazione così complicata difficile e via dicendo
E la speranza è proprio questo l'attrazione che quando le cose vanno bene la speranza
Anzi per certi versi si vede proprio quando
Quando non c'è speranza ellittica trovino allora debbono due frasi uno ebbene prestare attenzione al tanto bene che è presente nel mondo per non cadere nella tentazione di ritenersi sopraffatti dal male che già la violenza
Verissimo
Poi si insinua diventa un po'scetticismo modo un po'realistico pragmatico prudente
Sempre nella canzone l'ho citato oggi le persone per bene no però che insomma che passo talmente perbene che sovvengono pensieri bene ma diciamo così ecco che che non lo condivido quindi lo perde o no
E poi l'altra cosa che diceva Papa Francesco e nell'alleanza dicevate voi adesso l'alleanza per la speranza sociale
Chiedeva l'alleanza e diceva chi sia inclusiva e non ideologica
E che il il
Lavori per il futuro
E credo che tutte quante le loro esperienze nascono proprio da questa alleanza per niente facile e per niente scontata
Con Giorgio è chiaro che diciamo così parlare di sussidiarietà
E insomma
E proprio il il tema suo no
Che però non è un pallino di Giorgio per fortuna che ce l'ha il pallino ricchi non smette di di interrogarsi di farci interrogare di crescere perché che cos'è la sussidiarietà e l'alleanza sociale pensarsi insieme
Il il non mi ricordo che che prima ha parlato di autoreferenzialità hanno e che vuol dire buttar via le risorse in un non facciamo veramente
Qualche volta avviene si capisce quando il Vangelo dice a un certo punto guarda ti sarà tolto quello che c'è l'ha buttato via l'hai sciupato però se tenuto bensì
Lei fatto affari lei non lo hai combinato quello che potevi fare con niente Irem però portò via tutto colposo a qualcuno fa affrontare no e dietro il giusto cioè di fronte tanto più a tanta sofferenza uno dice come facciamo ecco
Questa è la sussidiarietà
Per questo credo che così una cosa specifica una pura lo dico perché più ma una propria specifica Giorgio che giustamente su questo
Così sui ecco
Poche altre cose de di il
Sul discorso del terzo settore
Giustissimo
E qual è il grande rischio no
Il rischio di omologarsi
Di perdere quel valore aggiunto che fondamentale è questo il problema
Che quel di più
Che chi deve stare come uno uno specifico
Chi è la gratuità prima praticamente un po'tutti quanti voi in un modo o nell'altro mi ha colpito che la gratuità e come mia madre no
Ecco sigla gradita e come la mamma che chi quando uno lo si sente quello che c'era gratuita in RAI senza la gratuità il terzo settore rischia diciamo di omologarsi di diventare un'altra cosa di perdersi
Per questo oppure è una sfida voluttuose inteso non significa anzi a maggior ragione dobbiamo
Con collaborare la sussidiarietà vuol dire questa capacità da evitando appunto difendendo tantissimo la gratuita come dimensione ecco fondamentale minoranze creativa dico soltanto delle parole che mi sembrano le riprendo delle parole che abbiamo ascoltato di queste che sono state per me è come delle mostre evidenti diciamo
Così vediamo le mosse dei fotografie ricordi cioè dal loro sostare un po'delle mostre viventi o anche dei mattoni
Pur adesso c'è stato anche in tutti i loro discorsi potremmo dire molto ordinari
Direi uno dice non c'è stato niente di straordinario poi in realtà è tutto molto straordinario
è molto facile molto possibile no molto necessario penso di lavoro che diceva Chiara
Per difendere diciamo i più deboli le vittime ecco
Niente è perduto
Tutto è riparabile sappiamo appunto che non è facile spesso tante responsabilità e poco sostegno questo corso ultima cosa che sì diciamo così
Un tempo si sarebbe detto i fichi secchi noci e cercare di riuscire a fare dei miracoli Colin niente
E questo direi che è anche la nostra forza anche la vostra forza di mettere in piedi delle cose bellissime qualche volta lui niente però
E però si è a un certo punto
Per andare avanti devi fare i salti mortali non sa in quanto si può e l'anno prossimo diciamo la convenzione osservo invece cambia l'assessore a un certo punto i musei diventa un'altra cosa vi faccio per esempio
Ti diceva che diceva mai l'anno oppure che
Ci sono altre priorità
Che tutto viene messo in discussione
Per questo io credo che c'è da parte dieci appunto della delle istituzioni la consapevolezza di responsabilità qualche volta
Da zero
Enormi
Che diciamo
Hanno diritto di lei
Anche perché
Per avere continuità anche stabilità e stabilità vuol dire che siano riconosciuti questo
Il questi questi sforzi questa professionalità no penso sarà perché appunto sta Bologna quindi come dire il lo neo l'ho visto quanto per esempio le le la delicatezza no delle malattie che non si vedono ma che si vedono lo tutte le mattine di tutti i disagi
E chiaro che vuol dire per esempio anche molti casi una avete la necessità di un programmazione a lungo termine di una professionalità che va che deve avere il suo riconoscimento se non ce la o se sempre saltuario poi diventa più pericoloso per tutti
E diventa anche diciamo così un ulteriore difficoltà per chi già tante difficoltà
Ecco per esempio in questo anche il tutte le alternative lo studio Pepoli latte frasi debbano pupillo tanto la creatività se li inventano di tutto e per certi versi le cose che hanno raccontato e anche
Di di tanta creatività
Dormitorio sentito dicevo all'inizio voi si sarebbe detto no la necessità aguzza l'ingegno no
Tant'è vero che quando stiamo bene nel benessere siamo degli animali che non capiscono dice il Salmo ed è proprio vero
Diciamo la necessità c'è fa inventari di tutte le ecco
La creatività
Però anche un grande grido d'aiuto
Che deve trovare un delle risposte delle risposte appunto
La gentilezza verso se stessi non molto colpito
La gentilezza verso se stessi ecco e di tutti quanti quelli finisco che arrivano con gli occhi tassi
Inoltre colpito
E molto fino
E qualche volta diciamo così quelli che ci hanno gli occhi bassi
Restano gli occhi bassi perché non incontrano nessuno che si abbassa per guardare negli occhi
Continuiamo a incrociare gli occhi sei molto cretini e soprattutto a difendere sussidiarietà che è un modo per dare in futuro a tutti
Allora ringrazio moltissimo i nostri interlocutori e showman Enza cardine a giù qui don Matteo finito con una battuta
Che viene da cantante che io adoro che Jannacci
Che nel portare l'Oscar del tennis
Dice qualora vigile la gratuità perché dice di questo barbone pareva nessuno
No per voi ognuno è uno ognuno vale e aggiunge e aveva gli occhi buoni perché si gli fai alzare gli occhi vedi che questi hanno gli occhi buoni
Ma gli occhi diventano buoni sono Lisa Choir dare e allora uno si muove guardate che questa e anche un progetto politico grazie