Sviluppo e crescita: quale strada per l’Italia?

Dovrebbe verificare così
Un attimo
Buonasera a tutti grazie grazie mille
Per essere arrivati grazie mille
Lascio subito la parola al nostro moderatore che andrà a presentare i nostri ospiti e via auguro un buon ascolto di nuovo grazie
Grazie grazie
Allora grazie e Benvenuti soprattutto lasciatemi dire che fa piacere vedere
Delle occasioni delle platee così numerose no perché c'è sempre la sensazione che il dibattito si consumi ci socialmente porterà in una dimensione virtuale nei salotti televisivi e lo dico io che faccio televisione c'è un giornalista televisivo però vedere
Vedere una una platea
Così numerosa ti dà l'idea che la il confronto il dibattito non avviene solamente nella dimensione virtuale ma anche nella dimensione reale ed è un aspetto assolutamente positivo che sopravvivere sopravvivano bene
Teste e occasioni di confronto come Cuesta
Allora sviluppo e crescita quale strada per l'Italia e il l'interrogativo intorno al quale ruoterà il dibattito di questa sera un interrogativo semplice semplice mentre venivo qua una un collega mi ha detto insomma ci vorrebbe la ricetta magica loro la ricetta magica
Nessuno ce l'ha però sono convinto che l'autorevolezza delle competenze dei ai nostri interlocutori ci aiuteranno ad orientarci nelle nelle nostre riflessioni porranno sul tavolo dei temi
Significativi
Guardate nei giorni scorsi se ne sta discutendo tantissimo sono stati diffusi i dati Istat sull'occupazione
Che evidenziano un assegno positivo d'una tendenza positiva si riferiscono a luglio due mila venticinque rispetto al mese precedente ma anche allo stesso periodo del del due mila ventiquattro e c'è un però ci sono però delle delle stonature
Una delle foto simbolo che ci consegna questa estate due mila venticinque che ormai si avvicina il termine
è è quella delle spiagge semivuote no che non è solamente una questione di Koons di costume
Un'occasione di dibattito estiva che ha tenuto banco sotto insomma sotto l'ombrellone
Ma è un segnale un segnale evidente della difficoltà della classe media
Della restrizione del potere di acquisto della classe media
Perché molte persone hanno dovuto fare delle rinunce molte persone anziché andare nello stabilimento balneare con disservizi del caso
Ci sono dovuti accontentare della spiaggia libera quando si trovano le spiagge libere perché non non sempre e non non dappertutto si trovano oppure hanno preferito
Rivolgersi a ad un turismo estero quindi portando i soldi
Insomma che avrebbero potuto alimentare il turismo nel nostro Paese altrove mi riferisco in particolar modo alla
Competitività ad esempio della Grecia non c'è dubbio che la questione della dello scarso potere d'acquisto della classe media la questione salariale sia un elemento gigantesco di dibattito
E allora io partirei proprio da lì e mi piacerebbe partire
Io vado subito a presentare gli interlocutori piacerebbe partire
Daloui dal dall'onorevole ed euro parlamentare del partito democratico Giorgio Gori
Vicino è stato sindaco di Bergamo non ha davvero azioni vicino a lui la segretaria generale della CISL e Daniela Fumarola
Felice Tito democratico economista Cristina Tajani
Grazie
Presidente nazionale di Legacoop Simone Gamberini resterà forse
Dicevo Corini mi farebbe piacere partire da lei e la stuzzica un po'proprio perché ho citato i dati relativi all'occupazione e
Mi sono stampato un suo Twitter delle ultime ore
In cui lei scrive buffa l'abilità il governo festeggio un milioni di occupati in più di tre anni ma sono quasi tutti over cinquanta
Proseguimento del lavoro più che nuove assunzioni Effetto fornirò quindi merito di quella legge che Meloni si pentì di avere votato perché fatta male e che Salvini mille volte ha promesso di cancellare in quanto schifezza
Senza quella riforma delle pensioni noi saremmo andati gambe all'aria altro che
La Francia
Grazie M e così perché
Perché la la dinamica demografica spietata nel nostro Paese più che in altri paesi europei
L'invecchiamento medio della popolazione fa sì che si stiano via via restringendo le forze attive del lavoro e stia crescendo la platea dei pensionati sta succedendo anche altrove gli problemi della Francia nascono principalmente da lì cioè un un debito pubblico che cresce che non si riesce a a frenare perché la spesa del web far spinta dalle dinamiche appunto demografica
Tende a crescere e viceversa una contrazione della forza lavoro tende a ridurre la produttività l'Italia è è quasi un caso di scuola
E e di e per far riferimento quello che scrivevo se non ci fosse stata nel momento forse più drammatico della nostra storia recente cioè nel due mila e undici vi ricorderete spread alle stelle crisi del governo Berlusconi
Governo tecnico guidato da Mario Monti Elsa Fornero fa una riforma difficile che in un altro momento non sarebbe riuscita a fare ritengo ma proprio perché le condizioni erano drammatiche
La gran parte dello schieramento politico sostenne quella riforma Giorgia Meloni dice mi sono pentita perché Fratelli d'Italia votò
La la legge all'epoca e poi ovviamente invece ne ha ne ha fatto materia di di opposizione e questo ha messo in sicurezza
Purtroppo non per sempre il il debito italiano che siede in qualche modo stabilizzato ma le forze profonde tratte della demografia continuano a spingere e se il Paese non cresce pervenire al tema della nostra conversazione
Io credo che non saremo in grado in futuro di garantire il sistema di protezione Ittiri insieme dei sistemi di protezione sociale che abbiamo costruito
A partire dal dal dal dopoguerra
Cioè tutto quello che noi chiamiamo Welfare è una condizione che si può reggere se il Paese cresce se il Paese cresce a ritmi sostenuti cosa che non sta succedendo
Cito qualche dato più le ancora più recente sappiamo che nell'ultimo trimestre va il il Paese è andato indietro dello zero virgola pericolo per cento la proiezione sul PIL del due mila e venticinque zero cinque quella del due mila e ventisei zero otto non sono tassi positivi in alcun modo soprattutto se pensate che siamo nella fase di massima
Disponibilità delle risorse del Pnr R cioè di un evento eccezionale che riversa duecento miliardi sul nostro Paese che dovrebbero servire a sostenere appunto sullo sviluppo e la modernizzazione del Paese quindi c'è un evidente difetto nella conduzione di del Governo
Che
Per Scelta prudente del ministro Giorgetti ha tenuto abbastanza stretti i cordoni della borsa ma non ha fatto assolutamente niente per aggredire invece il tema della crescita che il vero Elefante nella stanza non è un tema su cui sia sufficiente schiacciare un pulsante per tornare a far crescere
Il nostro Paese
Il problema del della del il difetto di crescita è innanzitutto di tutta l'Europa nei confronti delle altre grandi economie del mondo dal negli anni novanta ad oggi
L'Europa ha accumulato un gap di crescita rispetto agli Stati Uniti quasi di del trentacinque per cento
Ed è il frutto di una mancata intercettazione dei benefici che venivano dalla rivoluzione digitale che negli Stati Uniti ha prodotto il massimo della sua spinta e che l'Europa invece non è stato in grado di sfruttare l'Italia
Se possibile sta in fondo a questa a questo affresco perché i in Europa è tra i paesi che meno ha saputo modernizzare la propria base manifatturiera con l'eccezione di una ridotta schiera di medie e e e grandi imprese sono circa quattro mila e sono quelle che tengono in piedi le esportazioni italiane ma per il resto la la grande massa delle imprese più piccole con tutte le eccezioni del caso ovviamente fatica molto di più ad accedere all'innovazione fatica molto di più a manager dializzati assi
E anche a a a valorizzare il capitale umano ne abbiamo è un è un paradosso ne siamo il Paese in Europa che ha meno laureati di di tutti quanti
Per farvi capire tra i venticinque trentaquattro anni in Italia soltanto il trenta per cento dei giovani e laureato in Spagna siamo al cinquantadue per cento tuttavia molti di loro rimangono disoccupati
Oppure sono costretti ad accettare dell'occupazione che sono al di sotto del loro livello di formazione
E tanti come sappiamo prendono la strada del dell'estero e vanno a cercare soluzioni di vita più profittevole più gratificanti bene questa cosa succede perché non c'è una domanda
Di persone di di figure professionali qualificate sufficiente a sostenere questa crescita diciamo del capitale umano nel nel suo complesso
Tante sono quindi le le questioni c'è un un tema di bassa partecipazione al lavoro ne stiamo otto punti sotto la media OCSE in termini di partecipazione al lavoro soprattutto da parte delle donne e dei giovani
E e siamo tra i Paesi che forse ha l'apparato burocratico dettato dalla pubblica amministrazione dal sistema della giustizia che meno favorisce gli investimenti rispetto ad altri però mettere il tema della crescita al centro dell'agenda politica per me e finisco assolutamente le necessario e lo ha per noi che stiamo l'opposizione
Quanto lo è per il per il governo siccome non sempre lo facciamo mi ha fatto piacere che invece questo nostro dibattito abbia esattamente questo questo tema restiamo
Come Democratici molto giustamente ai attenti al tema dell'equità sociale al tema della redistribuzione
E ci sono molte ragioni per preoccuparsene ma se noi non abbiamo costruttiva e di valore costruzione di ricchezza ritengo sia molto difficile potere del andare incontro alla domanda di maggiore equità di maggiore distribuzione del valore quindi preoccupiamo ce ne e facciamone un un punto qualificante della nostra proposta di governo
Vado vado subito dal sindacato
Fumarola ENI una questione di produttività
è una questione di salari bassi è una questione di scarsa competitività c'è l'aspetto fiscale da dove si inizia per cercare di rilanciare il Paese o qua
Una dichiarazione di sua alla stampa proprio dei giorni scorsi e lei dice serve uno protocollo della responsabilità per rilanciare crescita e lavoro
Mi spiega che cosa si intende per questo protocollo della responsabilità sì intanto grazie per questa opportunità cioè abbiamo un problema di salari abbiamo un problema di bassa produttività
E per aumentare i salari per recuperare un un potere d'acquisto rispetto a quello che è successo in tutti questi anni abbiamo bisogno di rinnovare tutti i contratti pubblici e privati
Abbiamo bisogno di innovare i contratti che sono in essere è quindi di creare le le opportunità perché la produttività posta aumentare d'essere redistribuita su buste paghe
Più pesanti e magari orari di lavoro più leggeri abbiamo necessità di intervenire sulla sulla leva fiscale
Il ceto medio e stetti è stato colpito in questi anni noi insistiamo col dire che bisogna assolutamente intervenire sulla seconda aliquota a abbassandola dal trentacinque almeno al trentadue per cento
C'è bisogno di di mettere in atto delle iniziative che possano possano dare la possibilità a lavoratori e pensionati
Di recuperare quello che il fiscal drag li ha ha ha sottratto abbiamo ulteriormente esigenza di dare risposte compiute ai pensionati a chi oggi in in pensione quindi adeguare all'inflazione le pensioni c'è bisogno di elevare la qualità del lavoro i numeri i numeri sono evidenti c'è una crisi una crescita importante
Ma abbiamo ancora delle delle sacche di lavoro che non è un lavoro di qualità
Tutto questo insieme a ha tanto altro controllo dei prezzi agli aiuti alle famiglie alli ad un'attenzione particolare ai giovani e alle donne perché immettere donne nel mercato del lavoro significa poter garantire loro dei servizi
Che possano mettere nella condizione di vivere meglio la genitorialità e quindi un'attenzione anche ai padri sicuramente più asili nido ci sono una serie di interventi che noi pensiamo debbano essere messi in campo
Il patto della responsabilità che noi noi abbiamo rilanciato al nostro congresso
Parte proprio dal pezzo del lavoro e quindi salari e produttività flessibilità contrattate e quindi buona contrattazione con legata ad una buona partecipazione come sapete
è stata approvata la legge la legge settantasei che dà attuazione all'articolo quarantasei della Costituzione e quindi una partecipazione che posta attenere insieme le necessità dell'impresa le necessità
Del lavoratore ma significa anche dare una prospettiva diversa partendo dal lavoro
Perché per il noi abbiamo bisogno sempre di più
Di consentire ai ragazzini come si diceva prima a quei ragazzi che scelgono di andare altrove di essere invece di ritornare nel nostro Paese di poter trovare il modo per realizzare il proprio progetto di vita
Poterlo fare compiutamente poterlo fare per esempio contando su la possibilità di visitare un appartamento e quindi il piano casa che è stato annunciato per noi è un elemento di grande interesse perché come CISL ci siamo occupati nel in questi in questi mesi anche di questo aspetto
Il il patto non è altro che la necessità di mettere insieme le forze su obiettivi condivisi esattamente come è successo
Replicando un modello perché i contesti erano assolutamente diversi nel settantasette successo nell'ottantaquattro è successo nel novantatré attraverso l'accordo della Puppato con il Governo Ciampi abbiamo avuto la possibilità di entrare in Europa il farlo a pieno titolo ecco di quella stagione che è un è stata una stagione comunque importante
Dobbiamo recuperare quel modello il modello concertativo il modello di condivisione di obiettivi
Ognuno di noi alle proprie i propri punti di vista le proprie proposte troppe le proprie visioni
Ma credo che stia questo il tempo nel quale ognuno debba poter mettere il proprio pezzo e qual è qual è l'ostacolo al recupero di di questo modello concertativo no ma non c'è un ostacolo noi abbiamo seminato nel senso che abbiamo detto al nostro congresso
Noi pensiamo che ci si possa ritrovare all'interno di questo recinto
Così su queste macro questioni perché poi c'è il tema della sanità delle politiche sociali della non autosufficienza c'è tanto altro
Non non non non intravediamo degli ostacoli ma intravediamo delle opportunità
Sta però a ognuno dei soggetti che devono occuparsene coglierle oppure scegliere modelli e modelli di azione diversa noi stiamo convinti caparbiamente convinti che il dialogo il confronto sia sicuramente il modo per poter raggiungere quei risultati fermo restando che il conflitto per noi va usato quando non ci sono più elementi che possono in qualche modo agevolare
Agevolare con quindi si troverà chiunque dal governo alle ai partiti a ma tutte le istituzioni ci troveranno sempre pronti a a dire sì ci siamo ad un confronto un confronto su questioni di merito ormai su ideologie suo approcci ideologici Maria antagonisti ma appunto con la necessità che ognuno deve poter mettere a disposizione quel pezzo di responsabilità per avviare il il lavoro il cantiere di quel patto sulla responsabilità
Grazie
Legacoop Simone Gamberini mia colpito né un'intervista per l'attivo che abbiamo fatto prima di salire sul palco
Una sua riflessione
Lei diceva ma ci sono delle preoccupazioni è difficile crescere anche per le nostre realtà cooperative quando un settanta per cento di realtà cooperative hanno difficoltà
A reperire del personale qualificato e specializzato ed è un elemento che mi ha colpito molto sebbene insomma siano gridi grida d'allarme che che si Levino da da più settori da più ambiti
Sì è uno dei tanti paradossi del nostro mercato del lavoro che vide le difficoltà che che che cicoria avete scritto
Del nell'averne non riuscire ad offrire un posto di lavoro qualificato per chi esce
Dalla dall'università ma al tempo stesso non riesce neanche a trovare su lavori qualificati nel venne nel nell'offerta di di di lavori profili che oggi possono coprire quella parte di di lavoratori che escono dalla data dal mondo del lavoro e hanno la necessità di essere sostituiti da persone che abbiano le competenze necessarie che però non solo quelle magari il più più vocate all'innovazione ma sono quelle se vogliamo anche più più più più più standard e e in questa contraddizione però non non non noi dobbiamo riuscirà a capire come come come convivere noi abbiamo prima avete posto il tema della della della produttività noi veniamo da da trenta mesi di calo della produzione industriale
Abbiamo come associazioni imprenditoriali tutte
Invocato a piena disponibilità anche
Né nei confronti del governo necessita di sedersi attorno a un tavolo per strutturare
O o capire quali erano le politiche industriali che si intendevano
Costruire in questa situazione abbiamo avuto un contributo importante se penso a ai documenti Draghi eletta che hanno indicato una strada che guarda anche all'Europa
E poi qui ci arrivo
Ne abbiamo la necessità per aumentare la competitività delle nostre imprese di potere
Sì bloccare investimenti che vanno sull'innovazione di prodotto e di processo ma che ci consentano attraverso la costruzione della frase di maggiore valore aggiunto di aumentare anche la produttività e quindi avere le risorse da redistribuire
Oggi quel meccanismo che e si è incagliato e e e e e noi abbiamo la necessità di di di di costruire quelle quelle politiche condividere quelle quelle politiche e quelle quelle strategie oggi questo elemento manca e per per concertare devo costruire dei percorsi bisogna essere quanto meno in due ecco fino a fino a questo momento al di là delle buone intenzioni come un mondo dell'impresa
Abbiamo assistito spesso a a alla rendicontazione di quanto il governo intendeva fare senza mai riuscire a a a discutere nel merito delle strategie macro economiche industriali del del paese questo questo è un tema è un tema che che che noi dobbiamo riuscirà affrontare ittiche vuol dire costruire un progetto complessivo per l'economia del Paese
E nel con il quale si discute anche sulle possibili soluzioni delle azioni da mettere da mettere in campo e e tutto questo in questo momento manca è stato presentato il libretto verde
Sulle politiche industriali io penso che nessuno se ne sia messi a casa accorta l'abbiamo discusso
E emendato ma mancava all'interno di quel libretto verrà sulle politiche industriali la definizione di una strategia soprattutto di come si finanziava alcune alcune misure di come si costruivano quelle quelle politico di quali scelte venivano messe in campo e nella consapevolezza che manca un attore che l'Italia da sola non ce l'ha non ce la può fare siamo fortemente integrati nel sistema economico europeo e io come dire non non invidio Gori quando quando parlava barba a Bruxelles perché ho l'impressione che nel nel nello stare a Bruxelles si debba assistere ad una situazione grande veramente di blocco della della della della capacità anche della della Commissione delle istituzioni europee di proporre delle delle delle soluzioni
Blocchi che però se se li andiamo a a guardare sono voi determinate dalla dall'assenza di volontà di molti dei governi che oggi fanno parte del Consiglio europeo di riuscire a costruire quel percorso l'integrazione o quelle o quelle politiche comuni e quindi come mondo dell'impresa e come mondo cooperativo noi insomma rispetta queste anche invocazione di una nuova stagione della concertazione
Chi chi è che come dire a a accogliamo perché siamo in una fase diciamo così decisamente critica per per il futuro del Paese pensiamo sia necessario una manifestazione di una disponibilità che fino ad ora strutturalmente mancate risposte che sono strutturalmente mancate il mondo dell'impresa in particolare quello cooperativo su un tema che avete
Ha affrontato nelle nelle domande precedenti che quello salariale proprio per cercare di fare diciamo così dalla la propria parte nel cercare di recuperare il il potere d'acquisto per i per i lavoratori delle delle delle cooperative si è posto un un obiettivo che abbiamo condotta a termine in questo ultimo anno che era quello di rinnovare tutti i contratti avevamo aperti nel settore cooperativo tutti spesso con aumenti a due cifre che hanno consentito di recuperare una parte del potere d'acquisto ma lo abbiamo fatto
Rischiando spesso di mettere in discussione la sostenibilità dell'impresa è stato una scelta diciamo così
Quasi politica o o identitaria per una a associazione d'impresa come come la nostra per impresa come come le cooperative che vedono nel lavoro socio lavoratore l'elemento centrale della della propria identità e Costituzione ma se la situazione
E e questa qualche interrogativo dobbiamo iniziare a Orcia allora quelle tante misure che potrebbero sbloccare Investimenti anche collegata al pm RR che potrebbero incidere sull'aumento della produttività che sono irrimediabilmente bloccato penso a a industria cinque punto zero ci sono sei miliardi per gli investimenti
Verso l'innovazione delle imprese che non sono stati sostanzialmente e spesi e non c'è neanche nessun'idea su come riconvertirli in una misura che possa consentire a alle imprese di bloccare questi questi investimenti senza la possibilità di fare investimenti senso un'azione concreta sul costo dell'energia
Ormai da due anni che parliamo di disaccoppiamento ma ancora come dire dati concreti non ne vediamo se non il fatto che e ad Amsterdam il prezzo del gas è cominciato riaumentare di nuovo e tutti questi elementi non ci aiutano a migliorare la competitività e a pensare che si possa mettere un segno più
Molto incisivo sul sulla crescita ma ma se non si cresce non si riesce neanche a a a produrre un'azione concreta sulle sulle politiche salariali che devono avere e dietro delle scelte precise che vanno a colpire soprattutto il cuneo fiscale che come dire è stato frutto di un'azione del governo che meritoriamente ha ridotto il ha confermato la riduzione del cuneo fiscale ma è evidente che che questo non basta oggi per re famiglie per recuperare il potere d'acquisto e quindi io come dire noi ne abbiamo spiccato da da da da tempo poi anche in un'interlocuzione con le organizzazioni sindacali abbiamo cercato modi di costruire dei tavoli che ci mettessero nelle condizioni mondo dell'impresa organizzazioni sindacali e di invocare su alcuni temi la possibilità di sedersi attorno a un tavolo con il Governo per concertare e definire una visione anche di politiche comuni condivise che vadano in quella in quella direzione ma concludo al momento nell'ultimo anno i nostri appelli poi spero che
Segretarie Fumarola Seras è più fortunata da dal fondo di una Dinoi nell'ultimo anno i nostri appelli alla all'avvio di una stagione di una di di concertazione di di condivisione di di politiche insieme alle organizzazioni pretarare se si
La cali sono cadute nel vuoto e questo è è il dato con cui noi dobbiamo confrontarci e in assenza di risposte faccio notare che nella nell'ipotesi di manovra che che che oggi nelle uccidendo isole in discussione insomma in varie sedi misure che vadano nella direzione di favorire Investimenti o o o quanto meno sostengono alcune politiche industriali non sono assolutamente presenti e quindi come dire ho l'impressione che qualche problema nel breve e nel medio periodo rischiamo di di aver anche molto grande
L'attrice vengono vengo subito da lei
Volevo chiedere a all'onorevole coriste voleva riallacciarsi così alla sollecitazione su
Uso io il termine sintetizzando sulla palude Oropa cui ma c'era riferita a una Simone l'ha spiegato benissimo cioè l'Europa non è ferma
Perché mi piace star ferma problema è che l'Europa è per le questioni più rilevanti che sono la politica estera politiche di difesa da politiche di bilancio e la politica fiscale nelle mani degli Stati membri perché sono competenze che gli Stati membri hanno tenuto cioè non hanno conferito all'Unione Europea dicendo decidi tu per tutti no
Ce la teniamo noi ci riuniamo nel Consiglio europeo se siamo d'accordo tutti e si fa se basta uno che non sia d'accordo non si fa niente risultato non si fa niente
Non hanno neanche provato
Sapete che il bilancio delle loro Beha è una cosa grande così l'uno per cento
Del PIL prodotto nei ventisette Paesi tanto per darvi un termine di paragone il bilancio federale degli Stati Uniti e il venticinque per cento della ricchezza prodotta in quel Paese
Perché i paesi si tengono le tasse se le tengono si tengono sui loro bilanci quindi all'Unione Europea danno un chip che va bene un questo capaci il bilancio dell'Unione
Ma quel Bilancio non basta per fare quelle cose che dovremmo fare noi abbiamo applaudito ripetutamente citato mille volte Mario Draghi il quale ha scritto quattrocento pagine sulla competitività
Dicendo così come stiamo andando noi saremo irrilevanti ha ripetuto anche a Rimini
Ma l'UE dice bisogna fare Investimenti e gli investimenti devono essere fatti insieme non separatamente
Enrico letta ha rimarcato il tema del mercato unico delle barriere che ancora di dividono un Paese dall'altro dei costi che queste cose comportano bene non stava facendo niente
Nella sostanza perché gli stati membri non si mettono d'accordo
E e anche il nostro Paese
Per dirla chiaramente è il primo che sarebbe contrario
A superare questo vincolo per cui o son d'accordo tutti o non si fa
Perché si tiene stretto il suo potere di veto perché non si sa mai magari una volta mi mi serve poter esercitare il potere di veto risultato basta Malta basta Lussemburgo basta la l'Ungheria basta la Slovacchia per fermare il meccanismo
Europea che si esprime di conseguenza
Solo sulla parte normativa cioè noi siamo i fabbricatori di norme straordinari di regole non possiamo metterci attaccarci degli incentivi perché non abbiamo soldi già paghiamo delle multe per cui regole questa se non lo fai ti molto
Ti dà una sanzione e capite che così non diamo molto lontani poi questo poi nella se posso fare un altro intervento dopo dico anche delle cose più positive però ma intanto dovevo esser sincero
Senatrice Cristina Tajani lei
è un economista e mi risulta che sia specializzata soprattutto nell'ambito fiscale
Che è una nota dolente un'altra nota dolente insieme a quella ciò ma dei salari bassi
Serie dovessi chiedere una sorta di pagella delle della politica economica dell'attuale governo
Sì oggi io sono capogruppo in commissione Finanze per il partito democratico quindi ahimè diciamo mi tocca occuparmi soprattutto di questioni fiscali di tassazione per le imprese
E per le persone diciamo sulle sulle persone fisiche
Bisogna dire che ha lo strumento fiscale non è l'unico strumento che può diciamo aiutare a promuovere la crescita ci sono anche strumenti e soprattutto strumenti diciamo pre competitivi pre distributivi però come gli investimenti oggi
A la la crisi della produzione industriale che veniva prima raccontata è una crisi persistente che ci deve far preoccupare e lista gli studi e le stime dicono però che nei prossimi anni quella timida crescita che oggi è stata sostenuta
Dagli investimenti del Pnr R e prima ancora subito dopo il comitato da una misura diciamo con tutte le sue contraddizioni che è stata quella del superbonus non avrà
Strumenti di sostegno cioè nei prossimi anni
La timida crescita che ci ha accompagnato dalla dall'uscita dal comitato a oggi diciamo e destinata a sfumare proprio perché è questo governo
Non ha messo in campo diciamo nessuna misura che sostituisca quella spinta anche
Alle agli investimenti alla crescita che il Pnr R in esaurimento però non potrà diciamo più sostenere in tutto questo anche diciamo la leva fiscale oltre a una leva o redistributiva assolutamente inefficace e inefficiente
Dal punto di vista del sostegno alle imprese sono diversi mesi che le organizzazioni di categoria veniva ricordato dal presidente Gamberini prima chiedono diciamo interventi
E anche una messa a punto di strumenti esistenti perché il tema no dell'inefficacia e del blocco totale per ragioni anche diciamo di farraginosità dei di delle norme messe in campo di industria
La cinque punto zero
Grida vendetta perché lì le risorse ci sono e sono bloccate e diciamo e basterebbe un design'della misura migliore per liberare risorse per la crescita
Io strumenti che hanno messo in campo per esempio l'IRES premiale parlo del lato impresa
Anche lì diciamo possono no irraggiungibili dalla stragrande maggioranza delle imprese e dei nostri territori proprio per come è stata
Disegnata la misura mentre laccetti era l'incentivo alla crescita economica cioè uno strumento che consentiva alle imprese di utilizzare risorse proprie per crescere per fare investimenti è stata abolita
Era una misura che era stata pensata dai governi precedenti e non è stata sostituita con null'altro quindi sul lato impresse diciamo il fisco non sta aiutando
La crescita economica la crescita dimensionale delle imprese l'aggregazione delle imprese
E sul lato della fiscalità destinata alla persona peggio mi sento un po'perché è vero che il governo diciamo a confermato una misura sacrosanta è richiesta anche dal Partito Democratico attuata diciamo in governi in cui eravamo parte della maggioranza come la riduzione del cuneo fiscale
Ma nel passaggio da una riduzione del cuneo basata diciamo suo i contributi quindi un taglio contributivo alla cosiddetta fiscalizzazione del taglio del cuneo ci sono stati diciamo delle fasce di reddito che invece di vedere aumentare le buste paga le hanno viste
Diminuire d'ufficio parlamentare di bilancio stima che la pressione fiscale nel passaggio dalla regime del due mila e ventidue a quello attuale
Sia aumentata di quasi trecento milioni a questo si aggiunge
Il fiscal drag che e tipico dei sistemi proporsi io che hanno diciamo una proporzionalità nella tassazione
Quando c'è un'inflazione sostenuta o oggi noi sappiamo secondo i dati che negli ultimi anni solo e soltanto il drenaggio fiscale si è mangiato venticinque miliardi diciamo di di redditi e gli aumenti contrattuali che sono stati o varati in ragione diciamo dell'accordo tra le parti sociali con i rinnovi contrattuali che si sono avuti negli ultimi anni
Non sono riusciti a recuperare diciamo il il drenaggio e l'inflazione quindi abbiamo un grande problema anche di equità fiscale diciamo di fiscalità sul lato delle persone che contribuisce a far perdere potere da cui sto ai salari e in una situazione internazionale in cui un paese
Tradizionalmente esportatore come e l'Italia si trova in un'incertezza diciamo globale dovuta ai dazi dovuta alla situazione geopolitica i salari e la domanda interna non sono in grado di sostenere diciamo e di aiutare
La domanda e la produzione l'offerta da da parte delle imprese e quindi anche sulla sul lato fiscale
Purtroppo dobbiamo riconoscere che il giudizio diciamo
E negativo il tentativo e anche se volete la propaganda Favalli legittima anche perché sta al Governo di fare azioni per
Aumentare il potere d'acquisto dei ceti medi non trova riscontro nei nei dati diciamo Ibra la la diminuzione degli scaglioni o non ha prodotto i risultati sperati la pressione fiscale aumentata questo lo dicono i documenti fiscali diciamo di di programmazione economica che lo stesso Governo ha portato il e il Parlamento
Ha approvato
Per come sono state disegnate diciamo con le misure
Fiscali o sono stati inefficaci il governo ha dovuto anche correre ai ripari perché all'inizio di quest'anno ha chiesto agli anticipi IRPEF solleva e chiavi vuote invece che sulle nuove chiedendo un anticipo undicesimo un prestito come dire ai lavoratori poi ha dovuto correggere
Quella quella misura
E purtroppo come dire dobbiamo riconoscere che diciamo anche sul lato della fiscalità la platea di chi paga le tasse e di i pagamenti IRPEF è sempre più ridotta e gran parte del peso fiscale e sempre circoscritto diciamo sulle stesse categorie
Di lavoro dipendente e di pensionati perché la sottrazione di base imponibile
All'IRPEF con le varie misure e diciamo ai le varie Flat Tax il concordato preventivo biennale è stato diciamo molto inferiore alle attese anche in termini di gettito o tanto che oggi il governo
E in difficoltà a costruire la manovra economica perché la lega chiede un ulteriore rottamazione e gli altri partiti vogliono una riduzione delle bene ulteriore diciamo delle delle aliquote dell'IRPEF ma le risorse che dovevano arrivare dal concordato preventivo non sono arrivate perché anche quella misura diciamo
è stata pensata
E disegnata e attuata male e non garantisce gettito quindi è vero che la leva fiscale non è l'unica leva diciamo per costruire crescita
Però è anche vero che non ci sta aiutando in questo momento né sull'altra impresa e nessun sostegno al potere di acquisto a questo si aggiunge e concludo
Nessuno sforzo da parte del governo nel costruire un quadro europeo di misure per lo sviluppo e di misure fiscali diciamo adeguate alla bisogna avvertire nel momento in cui anche il principale alleato storico del nostro Paese cioè gli Stati Uniti mettendo in atto politiche che vanno a svantaggio di lavoratori impresa ed ecco del del nostro continente del dell'unione europea
Sarebbe necessario diciamo un sul serrare grandi da parte dei Paesi europei nella costruzione di un bilancio con misure per la crescita misure fiscali diciamo coordinate e armonizzate
E non la guerra fiscale anche all'interno dei Paesi dell'Unione europea
Di cui abbiamo avuto testimonianza con diciamo una sterile polemica francesi italo-francese una polemica che io trovo
Sterile perché diciamogli obiettivo d'Italia e l'obiettivo di Francia sarebbe costruire diciamo uomo un'armonizzazione delle politiche Europee sia sul lato in prese tassazione delle multinazionali è diciamo armonizzazione sulla sul lato persone quindi tassazione per le persone
E non fare la guerra all'interno del dei Paesi europei ma
Finché
La maggioranza diciamo degli governi avrà questo sapore questo stampo sopranista nazionalista diciamo quel passaggio quel salto di qualità sarà difficile
Da fare ma oggi è più che mai gli diciamo necessario e urgente perché il quadro internazionale ci chiede unitarietà nella costruzione di politiche per la crescita e di politiche fiscali
Una sollecitazione una riflessione mi interessa poi il il parere di tutti partendo da un'intervista dei giorni scorsi il Corriere della Sera il professor De Rita
Sociologo
Che dice noi possiamo parlare sintetizzo possiamo parlare di un potere d'acquisto di salari di produttività ma c'è un problema di fondo quasi naviga a vista cioè c'è un problema di visione c'è bisogno anche di una sorta discorsi emotiva nel Paese
E di racconto questo io in luglio faccio un viaggio in Turchia in auto da Istat
Hubble fin verso il confine siriano
Faccio tappa ad Ankara per trovare un vecchio compagno di università turco che adesso lavoro come consulente per la comunicazione in una grande azienda della Turchia IMI dice la Cina hai visto arrivo porti nuovi grandi autostrade grattacieli dei quartieri nuovi che stanno nascendo vi stiamo superando
Allora gli ho ribattuto che loro hanno qualche problemino con la democrazia con la libertà d'espressione
Però effettivamente
Manca una una visione
Anche motivamente forte nel nel nostro Paese lei Gori prima faceva riferimento alla al discorso delle competenze tecnologiche non vedo ad esempio una ragionamento approfondito lungimirante sulla gestione dell'intelligenza artificiale
No così non so toccamenti dopo se poi si pratico
Attacca
No son d'accordo
E penso che questa cosa potremmo anche provare intestarci la o dovremmo provare in Testaccio cioè questa voglia
Di tornare a immaginare un futuro migliore futuro in cui noi stiamo meglio in cui i nostri figli non stanno peggio dei loro genitori
In cui rimettiamo in movimento una leva anche emotiva che in passato ha spinto questo Paese uscire da una condizione di grande difficoltà
Era un'altra generazione erano i nostri genitori che
All'indomani della guerra si ritrovarono con un Paese che era mezzo distrutto
Anche con poca credibilità internazionale eppure nel giro di pochi decenni io sono nato il mille novecentosessanta quindi suonato nel pieno di quel clima
Di cui non posso non avere in qualche modo un un rimpianto perché mi sembra che ce lo siamo perso per strada questa voglia di fare e di di lavorare tanto bene di migliorare di guadagnare di di mettere da parte dei soldi per i nostri figli questa cosa qua che che credo sia in fondo un'aspirazione molto comune delle persone anche insomma tutte persone semplici
Certo ha bisogno di trovare anche una una una spinta una leadership e io penso che il Partito democratico abbia tutte le le che le chiavi per poterlo interpretare lo dico perché in questa regione
Non lo sto dicendo per captatio benevolentiae record perché non non non credo ci sia Michele De Pascale non c'è Bonaccini circolazione quindi lo posso dire comunque
Io ho visto osservavo perché ero sindaco e quindi insomma però interessato ovviamente le questioni amministrative ho visto la Regione Emilia-Romagna negli ultimi dieci anni pare un salto in termini di capacità di concertazione e di
Di di di di programmazione anche sul lungo periodo quando Daniela parlava della necessità della concertazione mai venuto in mente il Patto per il lavoro che è stato fatto in questa regione è stato fatto dalla istituzione Regione Emilia-Romagna ma chiamando intorno a sé organizzazione del lavoro
Quelle sindacali gli enti locali le città e i corpi intermedi è nato un progetto regionale fortemente condiviso che ha guardato che ha guidato lo sviluppo di questa regione che non a caso poi e diventata quella che a surclassato anche le altre regioni del nord in termini di crescita in termini di valore aggiunto di crescita dell'occupazione di esportazione di qualità del lavoro
Perché si sono messi in fila tutte una serie di cose cioè l'investimento sul capitale umano il lavoro che è stato fatto sull'università e sugli ITS in questa regione pensato vado da nessuna parte l'attrazione degli investimenti anche internazionali
Con risorse regionali messa a disposizione di chi veniva investire qui magari nelle aree interne
A condizione che si facesse di nuovo lavoro sulla formazione
Allora non dico che sia la perfezione si può sempre per meglio però questa cosa si può fare e si può fare anche quando l'Europa magari non fa quello che noi vorremmo facesse per le ragioni che abbiamo cercato di spiegare o quando il governo nazionale guarda da un'altra parte quindi anche un po'dal basso si può provare a fare
è importante che ci mettiamo d'accordo su alcune cose fondamentali e questa sera le abbiamo dette ed è importante secondo me ribadirla nell'ambito di di una festa del partito democratico e cioè che è molto difficile pensare che i salari crescono le le le le risorse per il welfare siano ampiamente disponibili se il Paese non cresce e se le aziende non vanno bene
Le aziende devono andare bene io non conosco l'azienda che sopravviva malamente che sia in grado di premiare i suoi i suoi collaboratori o di retribuirlo lei
Come dovrebbero anzi quello che è successo da noi e che tantissime imprese purtroppo quando si son trovati di fronte alla competizione internazionale le aziende asiatiche che hanno cominciato entrare nei loro mercati per sopravvivere cosa hanno fatto hanno schiacciato tutti i costi quello del lavoro prima di tutti gli altri
Hanno svalutato il lavoro esattamente come in passato eravamo abituati a svalutare la lira per rimanere competitivi invece
La frontiera della competizione deve essere quella dell'innovazione e ci vuole e investimento in capitale fisico cioè tecnologia e investimento sulle persone
Grazie a loro comunicazione di servizio vedo che ci hanno messo il il conto alla rovescia cantavano qua sui sui monitor ci sono insomma cinque minuti abbondanti per cui bisogna un pochino corre sul discorso della della visione sì ha ragione l'onorevole rigori intanto bisogna bisogna avere voglia di fare
Ma anche crederci e soprattutto non consegnarsi ad una narrazione solo negativa
Perché credo che parlando socia aprendo una nave mettendo in campo una narrazione negativa non si può che ricavarne negatività allora io dico questo noi abbiamo delle sfide importanti davanti che in un pensa in un tempo Complesso è complicato perché dal corpi d'ad oggi è successo di tutto
Gori star meglio di di di chiunque altro cosa cosa ha determinato nei territori nelle regioni nel Paese ma anche nelle persone
Noi dobbiamo aiutare le persone a credere che è possibile scrivere un futuro diverso ma lo dobbiamo fare insieme abbiamo delle scadenze
Avete parlato si è parlato del Piano nazionale di ripresa resilienza che avrebbe dovuto mettere in pista investimenti importanti per alcuni per alcune missioni l'ha fatto per altre un po'meno
Noi dobbiamo spingere perché gli investimenti previsti nel Delfino al due mila ventisei vengano realizzati bisogna spingere perché le risorse che non vengono le più utilizzate vengano riprogrammate in maniera adeguata ma dopo il due mila venti sei noi abbiamo un appuntamento importante cosa facciamo dopo il due il Pnr R.
Noi diciamo il patto perché lo costruiamo da oggi all'interno del patto per in maniera sintetico cercato di dire a cosa serve dobbiamo cominciare a farlo dal lavoro dobbiamo inserire anche elementi che bisogna conquistare con la manovra di bilancio bisogna traghettare il Paese oltre due mila ventisei diversamente ci consegneremo all'irrilevanza e la CISL questo assolutamente non lo vuole grazie grazie grazie Segretario
Gamberi chiudiamo
Va rapidamente perché sotto tre minuti zero sei prima Majorino se Jeffren Soriano ti vogliamo possiamo farlo anche noi
Da sarà perché un caso ma la maggior parte delle associazioni di imprese italiane sono sono guidate da emiliano-romagnoli
E e spesso in quella dimensione e ci siamo ritrovati a sottoporre a al al Governo in in più sedi la necessità di replicare l'esperienza emiliano-romagnola cioè con l'idea proprio di di costruire un patto per il lavoro e lo sviluppo nel nostro Paese se questo diciamo così un percorso condiviso per voi è sicuramente una delle strade percorribili
Se però penso al tema della della della visione con continuo a a a farmi delle delle delle domande prima Goria ha ha descritto un paese che si ricostruiva
Da dopo dopo una guerra terribile e per un Paese straordinariamente giovane
Il nostro continente il nostro il nostro Paese
Sono e in preda ad una crisi demografica non la popolazione che per la maggior parte orientata a ad avere ammetta media intorno ai quarantasette anni che saranno cinquantaquattro fra fra fra dieci anni
Se davvero
Vogliamo far uscire l'Italia e l'Europa da questa morta gora occorre definire una visione che Chechi che riprende probabilmente quella che portò alcuni alcuni statisti a pensare questo Europa e a dare e forma a quell'Europa
Vuol dire però costruire un lavoro culturale e politico che metta al centro questa necessità che oggi anche strategica l'Europa se non conduce
Se non decide cosa vuole essere dove vuole andare
è ridotta a cielo ce lo stiamo ripetendo ma non non non basta più tutti
è è ridotta a a considerarsi come dire un attore se assecondare nel panorama mondiale
Per fare quella cosa lì però occorre avere una visione fare delle scelte concrete che che probabilmente non non non saranno ampiamente condivise ma ma che che porteranno anche a allo scegliere cosa sacrificare su quel modello di sviluppo ma occorre anche invertire quella tendenza demografica in cui i conti mentre i Paesi perché non sono giovani non non sono non non sono in grado di pensare a a al loro futuro e cercando di di costruirlo noi dobbiamo tentare un esperimento mal riuscito nella storia
Del del mondo cercare con un continente ma maturo di costruire un Progetto di crescita che pensi a come non arrivava la crisi ma come anticipare la crisi per costruire le condizioni per uno sviluppo e qua ci vuole la politica
Qua ci vuole la la capacità delle parti sociali DDT costruire quel quel messaggio è quella e quella visione insieme ai governi che però se continua a essere la prevalenza sopranista hanno un disegno che decisamente di diverso da quello a cui stiamo pensando che in qualche modo stiamo stiamo ospitando e quindi come dire io sono sempre un inguaribile ottimista ma sta dobbiamo fare molta molta strada per invertire per invertire la china sono dopo facciamo solo ginnastica di mantenimento che che può essere anche come dire può portare a qualche risultato importante ma non non so non so se se ci fa superare alcuni traguardi ecco
Grazie senatrice
Tajani diceva sono un inguaribile ottimista Gamberini pensi che nei giorni scorsi in un'intervista il sottosegretario all'Economia Federico freni ha detto la dialettica della paura fa male a questo Paese bisogna essere ottimisti
Chi fa politica deve per forza di cose essere ottimista perché la politica significa indicare diciamo una strada una direzione di marcia chiudiamo il dibattito con una un tema che esistenziale diciamo politicamente esistenziale più che di sviluppo proprio perché viviamo in un frangente storico in cui tutto quello che noi abbiamo dato per scontato le generazioni che sono venute dopo la guerra cioè la pace la democrazia una crescita economica in grado di ridurre le disuguaglianze sono oggi diciamo no messi in discussione quindi noi siamo chiamati a indicare una strada che sia di sviluppo economico di crescita ma che tenga insieme diciamo degli elementi valoriali che sono quelli della democrazia della pace della lotta alle disuguaglianze
Perché se fosse solo di crescita di cui parliamo dovremmo concludere che le democrazie dure o i regimi autoritari sono più in grado diciamo di promuovere crescita economica ma non è quello evidentemente un ciò di cui abbiamo bisogno e a cui faceva riferimento l'intervista di De Rita cui il nostro moderatore diciamo ci invitava a rispondere io quindi penso che il tema sia squisitamente politico
E ed esistenziale per le democrazie e cioè siamo in grado di immaginare in questo mondo che è diventato così complesso
Un modello che tenga insieme
Una rinnovata forza diciamo e delle democrazie in grado di dare fiducia ai propri cittadini qualche tempo fa il Preside Mattarella ha utilizzato una formula molto bella che era questa democrazia un po'affaticata un po'stanca
Siamo chiamati come forze politiche che credono diciamo nel patto costituzionale nel patto democratico
A rinforzare la fiducia dei cittadini nella democrazia nella sua capacità di produrre una crescita che è anche in grado di ridurre le disuguaglianze ed è in grado di mantenere la pace
Non sembrava tutto così scontato fino a qualche anno fa oggi invece diciamo sono temi su cui siamo chiamati nuovamente
A confrontarci e io penso che noi come italiani lo dobbiamo fare dentro la grande casa comune europea proprio in questo momento in cui come dire l'esistenza stessa dell'Europa come formazione politico-culturale messa in crisi ed è messa in crisi non
Da forze diverse dalla nostra diciamo anche da un cambiamento dichiarasse di quella che noi abbiamo considerato la casa della democrazia che sono stati gli Stati Uniti in qualche in questi giorni giornalisti interrogavano su e possibili perché gli Stati Uniti diventino una democratica cioè stiamo in una Faglia storica inedita e il nostro compito di soggetti che fanno politica al sindacato diciamo che credono no nella forza delle organizzati Joni democratiche e rinnovare diciamo un patto di fiducia democratico che sia in grado di assicurare
E in pace e crescita in un contesto il che rema tutto da un'altra parte non non è semplice ma esistenziale
Grazie alla senatrice
Partito democratico Cristina Tajani grazie alla segretario generale della CISL
Presidente nazionale di Legacoop Simone Gamberini
Viale Europa la
E poi Giorgio Gori grafica
Proseguimento
Tanti altri appuntamenti di questa festa dell'Unità