"Liberi di lavorare, liberi del bisogno" promosso dall'Associale "ElleperElle" tenutosi presso il Cinema Capranica

Sono pagamenti assistenziali di carattere sanitario così
Ecco l'istituto dell'invalidità degli infortuni sul lavoro farne le spese sanitaria che però figurano come pagamenti di prestazioni alle istituzioni figurano come spesa sanitaria privata
Secondo una mia interpretazione maligna quell'otto per cento di spesa sanitaria italiana globale sei per cento
Pubblica e due per cento private in realtà è tutto pubblico quel due per cento e ciò che risulta al di là dell'evasione fiscale perché sono i pagamenti che istituzioni di vario genere
Comprese le associazioni senza fine di lucro naturalmente ma compresi anche i fondi che essi ottengono mediante trasferimenti pubblici pagano a cliniche
E altre istituzioni per trattamenti di vario genere che così entrano nelle statistiche perché sono fiscalmente rilevanti sedi noi cominciamo
A dire che la nostra spesa sanitaria consistente però qui le cifre il totale il sei sette otto per cento comunque Pete rispetto al prodotto nazionale e anche in confronto agli altri paesi quindi il vero problema in questo settore
Non è quello di ridurre questa spesa salvo in un periodo transitorio per togliere sprechi esempio sì
C'era un progetto di legge c'è una legge anzi che non viene attuata riguardante gli ospedali
In più o superflue che possono essere convertiti in ricoveri per anziani anche in diciamo enti di assistenza per l'infanzia abbandonata insomma varie istituzioni di carattere terapeutico e assistenziale ben diverse da un ospedale anche con un costo diverso
E questa riconversione non sta avvenendo questo vale un sette mila miliardi questo che non sta avvenendo quindi qui il problema vero è quello di riconvertire strutture e attività che sono eccessive
A qualche cosa che sia utile ed efficiente perché si tratta di un servizio che inferiore diciamo
Alle necessità e su cui globalmente comunque nel discorso macro economico certamente non ci si può immaginare
Di prendere molto anche perché nella tendenza benefica l'invecchiamento della popolazione cioè ciò che la gente vive di più indubbiamente ci sono dei costi per la salute che sono uno dei fattori dei questo allungamento della vita media la spesa assistenziale italiana sfatiamo un altro mito in certe statistiche molte figura per il tre per cento del prodotto nazionale mai circa il sei perché noi dobbiamo inserire anche le spese assistenziale degli enti locali
Un'analisi ben fatta di queste opere più se trova in un recente libro dichiara Saraceno ma ne parlerà anche il professor Romagnoli qui il vero problema è che molte di queste spese chiamate assistenziale faccio solo due esempi
Le tensioni lì invalidità civile non parlo dell'invalidità sul lavoro che pure anche quello una questione a volte opinabile ma le pensioni di invalidità civile
E la spesa notevole a livello statale e locale per l'edilizia sovvenzionata sono due grandi voci
Statisticamente parlando però a chi vanno questi soldi qui non si tratta di ridurre queste cifre si tratta di finalizzarle
Mentre noi troviamo per esempio una microscopica spesa per assegni familiari perché purtroppo la disponibilità che vi era in cassa è stata assorbita nel meccanismo pensionistico che gli quel sei per cento di prodotto nazionale che viene speso quindi è una cifra notevole su cui si dovrebbe agire per potere spendere molto meglio che oggi in questo settore e questo tra l'altro comporta anche tutto un discorso diverso da quello che altri fanno cioè qui non si tratta tanto di immaginare spese per trasferimenti globali quanto iniziative capillari dal basso
Che possono mediante un'appropriata mappa dei bisogni consentire di individuare le varie necessità e finalizzare meglio
L'ha speso a questi obiettivi
La logica da seguire e quindi questo discorso per ricerche per il risanamento è semplice
Rivedere strutturalmente la spesa dove ingiusto e inefficace fuori controllo far crescere l'economia per assicurare le risorse dello Stato sociale è sbagliato pensare che una economia di mercato fortemente liberalizzata non abbia bisogno uno stato sociale proprio perché è fortemente liberalizzato aumento dei rischi omettono la necessità di protezione che però devono essere compatibili con l'economia e inquadrarsi in un sistema in crescita
E naturalmente in un'economia di mercato fortemente liberalizzato
Ma è chiaro che proprio qui noi abbiamo due aspetti uno quello di proteggere i vinti della lotteria sociale
Ma ci può dire espresso usando un'espressione indica che spesso non è colpa loro o comunque ci sono una serie di circostanze che rendono loro più difficile l'inserimento e comunque proteggere anche dalla propria spensieratezza diciamo così in una società ad ampia crescita davanti a sfide continue coloro che hanno dei mezzi economici ma dobbiamo in un certo senso costringersi costringerli a darsi cura disse per la terza età e anche per la salute per eventi che magari il singolo nella sua razionalità e immediata
Sotto la pressione dei bisogni di consumo trascura quindi quest'è un fattore molto importante del resto ne vediamo che in Paesi come la Gran Bretagna che ormai ha fortissimo economia di mercato lo stato del benessere cioè il vero problema è quello di renderlo compatibile finalizzarlo
Ecco la riforma delle pensioni con altro discorso da fare in positivo e questo e nuovo sistema della riforma non è di per sé è sbagliato tanti come spiegherà il professor Brocchi
è un sistema che quando andrà a regime assicura l'equilibrio globale
Tra contributi e prestazioni nello stesso tempo anche il vantaggio dell'equità come si vedrà anche dal ragionamento del professor Vitaletti cioè ognuno riceverà di pensione
Quanto ha pagato di contributi più dirlo il così detto rendimento di questi perché le pensioni non sono pagati coi propri contributi del passato
Ma con quelli del presente dei lavoratori attuali che pagano per i pensionati attuali che erano i lavoratori di ieri
Allora se cresce il monte salari
è chiaro che c'è la possibilità per un contributo con una certa aliquota di dare un maggior reddito quindi l'assieme dei contributi pagati
Da un maggior reddito un rendimento così detto in relazione alla crescita della materia imponibile che è il monte salari o meglio il monte
Su cui si calcolano anche per il lavoro autonomo i contributi stessi quindi questo sistema che prefigura al due mila trenta però che tutti i cittadini abbiano come pensione i contributi che hanno pagato
Più qui il loro rendimento in relazione alla crescita economica giusto in secco
C'è due difetti questo meccanismo il primo che entra in funzione al due mila trenta a regime
E c'è un periodo transitorio per coloro che hanno più di diciotto anni di contributi in cui essi non entra nel nuovo sistema quelli che hanno meno di diciotto anni di contributi al novantacinque entrano nel sistema pro-rata quindi è chiaro che solo al due mila trenta questo funzione d'altra parte come spiegherà professor Gronchi ci sono varie sbavatura ne cito la principale che invece che con misurarsi alla crescita del Monte
Retributivo la base imponibile per dare i rendimenti cosiddetti in realtà la si commisura la crescita del prodotto nazionale questo è una grossa scommessa rischiosa
Perché noi potremmo avere un'economia il cui prodotto nazionale cresce di più della massa e contributiva se non altro per una banale fondamentale ragione che con una pressione del trentatré per cento sulla base imponibile il desiderio di uscire dal mercato formalizzato del lavoro dipendente autonomo è fortissimo
Quindi l'economia può crescere di più di quella che è la parte ufficiale su cui si pagano i contributi per i la scocca importante effettuare dei correttivi per rendere il sistema d'equilibrio veramente in equilibrio però il vero problema non è diciamo tanto quaestor al due mila trenta quanto il problema del periodo precedente quello fino al due mila dieci
Ho già detto che nel settore sanitario i problemi sono qualitativi più che quantitative così nel settore assistenziale ma il punto fondamentale è che se l'economia cresce questi rapporti della pensione ai contributi pagati
Poiché c'è una maggiore crescita occupazionale una maggior crescita di reddito
Diventa no più vantaggiosi ed esistono dei calcoli che lo fanno capire
Molto bene se voi guardate certe tabelline che sono state pubblicate coi trovate che quando il prodotto lordo
Crescesse poniamo del tre per cento
Beh la retribuzione media sì a crescesse del quattro per cento annuo perché dentro nella retribuzione media c'è naturalmente
Cioè scusate la retribuzione crescesse di media del del quattro per cento all'anno perché la retribuzione dall'inizio di quando si lavora poi cresce per una sua diciamo ragione di specializzazione crescente del lavoratore quindi di solito la retribuzione cresce di più
Del Monte salari la retribuzione del singolo bene con questi calcoli noi abbiamo che mentre un lavoratore che abbia trentasette anni dei contributi
E ma riposo a sessanta anni avrebbe una copertura con questa cosa del tre del tre per cento del cinquantatré per cento solo dell'ultima retribuzione
Mentre nel caso in cui la crescita del PIL fosse minore con la stesso aumento di retribuzione da un anno all'altro avrebbe una copertura del cinquantanove per cento cioè apparentemente maggiore
In realtà nel primo caso quello della bassa crescita la pensione media il centoventi per cento della retribuzione iniziale nel secondo caso del duecentoventinove per cento
Quindi facendo un banale calcolo ci si rende conto che il raddoppio del tasso di crescita darsi luogo a una percentuale di pensione sulla retribuzione che è più basso ma questa è un'illusione ottica perché in termini di soldi che uno porta a casa porta a casa più del doppio della prima retribuzione nell'altro caso in cui riceve un bel trattamento tra virgolette
In realtà porta a casa il centoventi per cento della prima retribuzione
Quindi il tasso di crescita del monte retributivo e no no questa discussione che piace ai sindacalisti perché è semplice fosse piace all'ingenuo
Il sessanta per cento il settanta per cento
Di che cosa
Se infatti abbiamo il sessanta per cento di una cosa che cresce che era cresciuta molto prima questo esatto per cento vale molto di più
Del settanta per cento di qualche cosa che era cresciuto poco quindi quello che conta veramente è il problema della crescita
Questo rende non sono sostenibili lo stato del benessere ma vantaggioso anche con una pensione che apparentemente non è una grande quota Bella ultima retribuzione dell'ultima retribuzione perché diventa una grande quota della prima retribuzione cioè diventa un buon trattamento economico e sto a tacere il fatto fondamentale che credo Paolo Del Debbio Debbio ulteriormente illustrare che è poco l'obiettivo al nostro convegno che e sostanza signora getta un posto di lavoro cioè non è disoccupata questo è il primo Welfare il primo benessere Paesi come gli Stati Uniti ha solo il sei per cento di disoccupati paese come la Germania e l'Italia con lo stato del benessere il dodici per cento
Quella differenza vuol dire che ci sono delle persone che non sono quasi mai occupato e nella vita
E quindi anche una beffa a dire che i loro contributi renderanno una certa tensione quindi in realtà il primo problema è quello di avere un sistema economico che possa crescere
E allora bisogna prendere con saggezza dal modello americana
Le regolare il mercato del lavoro con coraggio decentrare la contrattazione ridurre il peso dei contributi e ridurre il peso delle imposte dirette
Evidentemente questa riduzione del peso delle imposte dirette di cui io parlo voci parlano da tempo è qualche cosa che noi troviamo enunciata per esempio nei programmi dicono in Germania
Allora ci si deve porre questa questione il giorno che in Germania ci sarà l'aliquota dell'imposta sulle società al trentatré per cento
E l'aliquota massima sulle persone fisiche al quaranta per cento possiamo noi reggere un sistema in cui abbiamo le società al cinquanta per cento le persone fisiche con aliquote superiore al cinquanta per cento
Quindi evidentemente questo è uno dei problemi fondamentali mi avvio adesso rapidamente alle proposte la prima proposta è sotto il concetto conoscere per libera per deliberare caro ad Einaudi
Cioè il Parlamento attualmente ai sensi di una interpretazione possiamo dire restrittiva dell'articolo ottantuno della Costituzione non discute il bilancio dell'INPS ed agli altri enti chiamiamoli previdenziali
Discutere solo i trasferimenti a questi ma queste sono fuori bilancio quindi non abbiamo una gestione fuori bilancio
Dello stato che è pari al venti per cento circa del prodotto nazionale questo è una cosa assurda cioè nel bilancio dello Stato sul lato delle entrate e delle spese abbiamo questo fuori bilancio
L'ora la prima cosa è modificare integrare l'interpretazione articolo ottantuno che parla di bilanci
E quindi no necessariamente solo il Bilancio del soggetto chiamato Stato
E includervi pure Bilancio quanto meno dell'INPS e degli altri grossi enti la seconda cosa è che il nostro bilancio poliennale in teoria quinquennale
Giuridicamente Triennale non proietta sul futuro le previsioni che ci interessano della Spesal entrata il deficit pensionistico
Allora estremamente importante invece che il Parlamento posso a votare in relazione al patto di sostenibilità di Maastricht ma per nostra tranquillità nostra ai nostri figli
Dei nostri concittadini
Che sarebbero chiamati a pagare il deficit contributivo tra qualche tempo ecco il Parlamento potesse votare i documenti di lungo termine i cui con certe previsioni di crescita
Si vede quanto sarebbero le pensioni quanto sarebbero i contributi e quanto il suo disavanzo ogni tanto si sente dire disavanzo pensionistico al due mila dieci Etò b mettiamolo in fila facciamolo votare al Parlamento ogni anno
Questo per chiarezza così almeno si capisce che cosa succede e naturalmente si possono anche fare le famose verifiche tempestive del sistema affinché esso non debordi rispetto a ciò che conto globale
Altra cosa
Importante separare sempre con una votazione del Parlamento complessiva
L'aspetto sanitario da quello scusate l'aspetto assistenziale da quello previdenziale quindi che si voti un bilancio complessivo della spesa sociale
Compresa quella regionale compresa quella regionale e locale
In parlamento il cui si distingua la quota previdenziale da quella assistenziale ivi compreso negli enti ufficialmente previdenziali che dicono che hanno diritto a un disavanzo per la parte assistenziale a meno si saprà
Se questo disavanzo per la parte assistenziale va finalità assistenziali e quanto si spende
Tutto ciò non è in contrasto con la nostra o impostazione federalistica perché a parte che il patto di stabilità di Maastricht
Impone cose di questo genere cioè il controllo dei conti pubblici globali in un sistema federalista e ci deve essere una solidarietà tra Regioni e questo non può che essere vista in una discussione centrale con le cose da fare subito io le accenno in estrema sintesi
Ma è chiaro che oggi dal punto di vista delle cose da fare subito noi abbiamo due aspetti uno il correttivo del sistema pensionistico nel periodo transitorio
Che riguarda il fatto che in questo periodo c'è gente che usufruisce di pensioni di anzianità
Con forte anticipo soli anni dell'età pensionabile così generando una sproporzione tra i contributi versati a ciò che avranno di pensione via via l'altro che c'è molta gente tantissima fino al due mila dieci che usufruisce comunque del vecchio regime
Allora l'idea globale che io metto e Covella che dei questo divario tra l'aliquota di equilibrio quarantasette per cento e trentatré
Bisognerebbe che una meta cioè il sette per cento che corrisponde all'equilibrio al due mila dieci e che sono due punti di PIL fosse nei prossimi cinque o sei anni gradualmente eliminato
Con una manovra correttiva che inizia subito agendo su queste disfunzioni del Periodo transitorio
Che sono eccessi Rispetto non solo ai contributi ma anche a regime di scemi equilibrio del due mila dieci è questo mi sembra che sia tutto sommato un modo per difendere lo Stato sociale perché se al due mila dieci il nostro Stato sociale un equilibrio sul PIL de di con un'aliquota del quaranta per cento non si capisce perché adesso in questo periodo in cui stiamo entrando nel master debba avere quarantasette per cento cioè questa anomalia dobbiamo correggerlo adesso ecco l'ultimo punto è che però tutto ciò ma inserito in una economia dinamica in cui ci sono una serie di interventi correttivi che in parte ho già enunciato che consentono di avere un più basso tasso di inflazione questo in relazione alla liberalizzazione al decentramento delle contrattazioni del mercato del lavoro
A privatizzazioni che Dio non luogo una struttura maggiormente concorrenziale del sistema bancario e dei pubblici servizi
E così via
Un sistema che cerchi in questo recupero di spese di cui ho detto una metà di questi due punti ideali deve diventare un dividendo fiscale per consentire manovre correttive di riduzione infine in questo quadro devo aggiungere posto che il dividendo fiscale tardi e qui chiudo con una nota se vogliamo un po'amara
Comunque è importante passare dall'imposta diretta a quella indiretta se non ce la facciamo
Con la riduzione netta del pressione tributaria per tempo perché tutta l'esperienza ci mostra che i Paesi che oggi riescono a crescere a generare occupazione tramite la crescita è questo il punto sono i Paesi che hanno ridotto l'imposta sulle società
E hanno ridotto l'imposta personale sul reddito questo è quello che deve a cadere
Cioè noi dobbiamo avere un sistema che consenta di generare occupazione
Primo perché generare occupazione la miglior forma di benessere secondo perché abbiamo dimostrato credo ma sarà dimostrato ancora e qui concludo che lo stato del benessere si può reggere in modo robusto ed molto
Come dire favorevole ai cittadini sia quelli che hanno lavorato sia quelli che non ce la fanno se c'è una grossa base occupazionale in un quadro di crescita diversamente con una torta occupazionale più piccola
Uno a uno stato del benessere più pesante
Ci consente di crescere meno e che da meno risorse a tutti quindi la vera scommessa è quella di liberalizzare il sistema per poter avere uno stato del benessere efficiente e vantaggioso
Ringrazia ritenendo di interpretare il pensiero di tutti proprio suo forte
La sua esposizione ha richiesto un po'più del tempo previsto ma credo sia valsa la pena per tutti di ascoltarla perché è stata una vera e propria lezione
Nel campo economico finanziario passo subito la parola al professor Giuseppe Vitaletti professore di scienza delle finanze dell'università di Macerata
Che parlerà sul tema dal sacrificio al beneficio chi deve pagare eccome avvertono che dati i tempi che abbiamo professor Vitaletti non svilupperà una analessi
Del sistema fiscale prospettato per il nostro futuro ma parlerà della sua Filosofia generale professor vitale grazie
Cerco di cupa armi e strategie perché nel sistema fiscale andare nei particolari poi porterebbe via non le mezz'ore ma le giornate
Quindi inizio
Prendendo spunto dall'intervista che ha fatto D'Alema all'ultimo nell'ultimo numero di di azione
Sulla strategia per lo stato sociale per il fisco
Dice D'Alema
Penso che sia perdente pensare di difendere lo spazio della politica inteso come sovranità dei singoli Stati nazioni contro la logica della mondi del della mondializzazione
La di la vera direzione di circa un'altra
Riconquistare uno l'invenzione della politica intesa come si senza sovranazionale di regolare
La mondializzazione esigenza sovranazionale di regolare la montagna la moglie di sezione prosegue riassumo dice l'alternativa al liberismo ma per lui grosso modo il liberismo e la fine della politica
E quindi la la vera alternativa e quella dell'un prospetto
Premetto rapidissimamente che io ritengo D'Alema una persona assai rispettabile
Detto questo appunto perché persona assai rispettabile credo che se un'impostazione strategica sì errata le conseguenze ENI negative siano anche peggiori proprio per questo
Io ardo Montero diversamente ma non per sostenere a spada tratta perlomeno la causa liberista
Non è questa l'intenzione gliele Perelli a cui aderisco ma per vedere se c'è un modo certamente di comprimere l'espansione eccessiva dello Stato
Rendendola efficiente
Ma non tendendo lo Stato minimo
E soprattutto
Cercando delle leve di governo dell'economia che restino in mano al governo nazionale
Sia il Ca'difficile
Però mi rendo conto che se si vuole è stato rende il terreno della politica e io ovviamente sviluppo il terreno della politica economica
Questa una via da esplorare perlomeno
Prima di proporre una strategia
Vorrei dire perché D'Alema è costretto a ragionare così
E costretto perché assume
Il modello di Stato in particolare il modello quel fare e di tributi che abbiamo ereditato e che ci troviamo dagli ultimi cent'anni assumendo quello non si può che ragionare come D'Alema se si vuole essere corrente coerenti e di alto livello
Quali sono le caratteristiche di fondo di quel di questo modello
Dal punto di vista fiscale
Si paga in base alla sta dinanzi
Nel settore dei pagamenti fiscali la cittadinanza cioè si paga in quanto si vota
Cioè si è rovesciato quello che era il canone rivoluzionario dalle console francese Tiki paga devo fare perché prima
Si pagava senza votare si è passati diritto di pagare dar luogo al diritto di voto che non era universale per una lunga fase la democrazia
Vissuta anche in Italia in cui chi chi pagava votava e non era altro frasi universale adesso quanto trasversale la cittadinanza diventato il vettore del parametro fiscale sipari in quanto cittadino dove c'è attenzione e questo è il modello
Che si è costretti a inseguire
L'altra questione
Il sono le spese sconnesse dai tributi spesse scuole sei tributi nel l'economia mondiale non possono essere più una variabile indipendente c'è una nazione non può giocare in maniera molto diversa dall'altra va cercato un coordinamento
Quindi a questo punto la logica di D'Alema è ineccepibile
La capacità contributiva nell'economia mondiale
Fa assolutamente coordinata con quelle altre nazioni altrimenti reggersi i redditi fuggono nell'intero mondo in realtà fuggono nell'intero munto Anco si si ci si mettono diverse nazioni insieme
Almeno si può sperare di di HP e Qatar da un po'di più
E appunto le spese vanno coordinarci donde bisogna inseguire la mondializzazione mente mezzi mettendo insieme più stati
Allora vediamo se come strategia per lo meno è configurabile un modello alternativo
I nostri grandi teorici licenza vicinanze
Quindi per cui la scienza e finanza italiana è famosa nel mondo in particolare Einaudi e dirige Marco
Suggerivano però fuori fortemente ostili a uno sviluppo perlomeno eccessivo della capacità contributiva sostenevano che il criterio vi ispirazione di fondo del sistema fiscale doveva essere quello del beneficio
Ovvero una correlazione di tipo specifico o più generale ma pur sempre correlazione traffico di spese e tipo di entrarci
Ora questo suggerimento è stato svilito da chi ha sviluppato io ora domina tutti i livelli in tutti gli orientamenti politici si è sviluppato l'idea della capacità contributiva come unica possibilità di prelievo
è stato svilito dicevo perché si dice che ecco il beneficio significa Montale tasse universitarie significa aumentare i ticket sanitari cioè pagamento individualisti
Si è persa la ricerca che avevano suggerito questi due grandi studiosi per un collegamento di tipo generale di tipo ideale ma ma preciso
Che non va sul dottoressa caso per caso ma ma sul doc ottenesse di tipo più generale
Vediamo se questo possibile possibile riprendere quella ricerche e applicarla
Agli Stati moderni pur nell'ambito mondializzazione
Ecco semplice sguardo
Ci sono abbisogna di competenze specifiche economisti Achille Grandi grandi servizi pubblici si dividono tre grandi categorie
I servizi pubblici dello Stato centrale
Nei nei quaderni tecnici amministrazioni centrali dello Stato
I servizi degli enti locali
E i servizi previdenziali
Questo già documenti ufficiali funzionano questa questa grande tripartizione
L'altra cosa assolutamente ovvia che l'economia a tre grandi Moen momenti
La produzione che in ultima analisi
è orientata dal consumo
E il reddito
In cui russe la di si distrusse la produzione produzione consumi replica
Tenendosi sulla generali assolutamente sulle Generali
Già sì uno si mette nell'ottica del beneficio vede immediatamente che ciascuno dei tre momenti se servizi pubblici si può accoppiare specificamente a ognuno dei tre momenti e l'economia
Ovviamente le amministrazioni centrali mi girano come tutti ormai sappiamo e non solo gli esperti
Alla crescita del PIL o dovrebbero farlo e uno degli orientamenti strategici listato monete Stati moderni
E quindi è logico che nell'ottica il beneficio il PIL nella sua base unitaria microfono amica quella effettiva non è che si tassa il pile come gregario ma come elemento unitario che il valore aggiunto di impresa
è un imponibile ovviamente
Possibile
Da destinare alle misurazioni centrali
I consumi consumi sono la la vita sul territorio l'habitat e quindi ovviamente sono incespica in un'ottica di beni difficile va agli enti locali il reddito la previdenza Serbia uno a promuovere il reddito o a sostenerlo tensioni dignità di malattia tutto quanto quindi ovviamente dito
E in cespi cioè che si candida a finanziare specificamente servizi previdenziali queste sono le linee di fondo poi ci sono tanti particolari specifici in parte ci sono anche nell'area nella relazione distribuita ma questo serve a dire che le linee di fondo sono percorribili
Allora se se le linee di fondo sono percorribili facciamoli una serie di domande sul
Sul fatto se questo sistema è coerente con il presidenzialismo del federalismo D'Alema correttamente intervista dice va be federalismo una cosa di facciata il presidenzialismo alla fine pure perché se siamo costretti a coordinarci continuamente con gli altri stati diventano cosa comunque no non sostanziale questo modello darebbe dico precisa il consenso di esecutivo forte lasciamo perdere gli apribile insidioso darebbe all'esecutivo cioè la possibilità di governare
Stando avendo lei l'interno cioè senza coordinarsi troppo questo non esclude assolutamente lo moneta unica con con le altre nazioni del federalismo ho detto i consumi che sono naturalmente cespiti ampio il Po tipo renderà fondi gli enti locali
Stando a questo convegno realizza la libertà di perché la libertà di si realizza quanto più si
Si favorisce il mercato è questo un sistema rifinanziamento il teatro pubblico che richiama il mercato quindi la garantisce ovviamente
La libertà da la garantisce non perché fa assistenza ma proprio perché permette di governare l'economia ferita in mano gli strumenti di governo dell'economia
Dello sviluppo e dell'occupazione quindi questo modo migliore il primo paralizzare la dark lady bastarda
Può funzionare l'orizzonte strategico per il prete rilievo qui ci sono problemi immani
In questo Paese addirittura gli schieramenti politici in maniera assolutamente nuova
Prima c'era la neve la destra organizzata dall'impresa la sinistra organizzata ai lavoratori ora assistiamo a un la spaccatura più
Politica per cui tutti nono colore organizzate o almeno intendenza non organizzato voto muovono parte tutti gli organizzati votano all'alti
Quasi tutti questo pone problemi immani perché in un certo tipo di stato sociale ha portato a un certo meccanismo di efficienza e questo non è solo un fatto politico è un fatto tecnico perché per esempio purtroppo non posso divulgare
Tutte le manovre tradizionali e rientro appena provano a rientrare causano depressione giganteschi così e così è successo con la manovra Amato così sta succedendo adesso
E c'è una ragione tecnica specifica che non è estranea costituiscono sto anzi c'è perfettamente correlate
Su questo sarebbe interessante approfondire però devo proseguire per dire che non solo questo tipo di strategia può fornire la chiave per provvedimenti
Di io arrivo al tre per cento senza devastare l'economia italiana ma fornisce ovviamente la chiave per realizzarli presento il federalismo fiscale dove sta la chiave a riforme fiscale in modo totalmente diverso
Da quanto ha fatto il ministro e vicinanza il quale andava a prendere quel cespite sulla produzione che ovviamente si è introdotto da andarono stavo locale era destinato alle regioni combinando delle cose assolutamente inverosimili che potrà descrivere ma penso che specie molti hanno visti
Ieri ha rinunciato quando c'erano tutte le promesse le premesse per lanciare come base locale i consumi non solo c'erano tutte le premesse tecniche ma ce lo addirittura le premesse a livello di Unione economica ad un certo tipo idea era stata portata avanti e poteva servire per esempio a risolvere decide definitivo dell'IVA
Bene questo stato ostacolato perché a qualcuno piace troppo lavoro l'Europa delle burocrazie
Mentre
Questo è una strategia che può finalmente dare un volto forse a quella che loro OPA come forma di coordinamento è un moderno ed è stato dello Stato nazione delle nazioni di cui parla mezz'ora
Che secondo me non vedo restare una mera stazione deve essere perseguita e deve essere studiata perché forse è l'unico modo per realizzare in maniera seria Europa
Ringrazio il professor Vitaletti che ci ha dato alle linee essenziale di quella che potrà essere una strategia nel campo del di altissimo campo fiscale
Nel quale le iniquità e le discrepanze sono fattemi particolarmente sensibili per la pubblica opinione
Prima di dare la parola al professor Sandro Gronchi ordinario di Economia politica presso l'Università di Roma la sapienza desidero avvertire gli amici che la sua sarà una relazione
Abbastanza complessa
Forse anche un po'lunga
Ma che il suo interesso estremo momento propri si può dire anche in questi giorni e in queste ore della vita politica italiana
Sottolineato dallo stesso tema che è chiamato a svolgere
La sostenibilità dei regimi pensionistici e le nuove norme presidenziale
Qui l'interesse evidentemente al calor rosso quindi ascoltiamo cosa ci dirà il professor Gronchi pre
Come si capisce dal titolo della relazione che visto per proporre
Mi occuperò esclusivamente di pensioni
Per una sorta di spartizione di compiti che c'è stata anche con gli altri relatori
Io non proporrò ad un pubblico già tempestato di numeri né alcun numero alcun numero aggiuntivo
Ciò nonostante mi occuperò di sostenibilità
Del sistema pensionistico riformato nel novantacinque e spero di poterlo proficuamente fare con i concetti piuttosto che con le cifre
Ma il tempo disponibile nonostante concessioni del Presidente
A costringe andare spedito
Vorrei cominciare col dire che il modello contributivo varato nel mille novecentonovantacinque andrà a riceve così gradualmente da apparire in qualche modo futuribile
La nuova macchina pensionistica resterà in garage del tutto inutilizzata per i primi quindici vent'anni dalla sua costruzione poi ne verrà avviato il motore ma il piano dei cd verrà raggiunto solo di qui a trenta quaranta anni
Questa estenuante lentezza affievolisce l'interesse verso il nuovo modello pensionistico
Mentre l'attenzione generale continua a rivolgersi al vecchio che resterà in vigore progressivamente emendato per decenni avvenire
è singolare che in un viaggio per quanto lungo finisca per interessare più il mezzo di trasporto che la destinazione
Ritengo che il disinteresse per il modello contributivo sia profondamente sbagliato per almeno due ragioni in primo luogo pur ammettendo la inevitabilità dei tempi lunghi scelti dalla riforma
Nessuna generazione potrà mai godere i vantaggi di un sistema pensionistico equo e finanziariamente equilibrato se questo non le viene lasciato in eredità
Dalla generazione precedente
In secondo luogo ritengo che i ritardi e le cautele voluti dal legislatore del novantacinque non siano affatto un obbligo giuridico motivato per i diritti acquisiti ma una scelta politica sbagliata che bisogna correggere al più presto
E la correzione i cui tempi sembrano ormai maturi non potrà prescindere da qualche forma di anticipazione del modello contributivo e perciò dalla sua reale operatività in tempi brevi
Per entrambe queste ragioni occorre siano accesi i riflettori sulla riforma strutturale del novantacinque allo scopo di individuarne gli errori
Il mio intento quest'oggi è soprattutto questo
Tuttavia nella parte finale del mio intervento non mi sottrarrò ad ulteriore compito di indicare le misure
Che ritengo necessarie per abbreviare i tempi della transizione e per evitare il peggioramento degli squilibri finanziari nel medio termine
Chiedo venia anticipatamente per alcuni riferimenti autobiografici che mi concederò di fare non tanto per una forma di narcisismo intellettuale quanto piuttosto nella speranza che essi siano utili a dimostrare le tesi sostenuto
Un utile punto di partenza può essere il concetto di rendimento implicito
Dei contributi
Il fatto che questi siano immediatamente spesi per erogare le pensioni anziché investiti in attività finanziarie come accadrebbe in uno schema capitalizzazione
Non deve far pensare che non sia definito un rendimento sia pure occulto o implicito che lire moneta
Questo può essere scoperto
Dalla matematica finanziaria mettendo a confronto la serie storica dei contributi individualmente pagati con quella delle prestazioni individualmente ricevute in cambio
Fin dalla fine degli anni Cinquanta gli economisti sanno che l'equilibrio finanziario dei sistemi a ripartizione è assicurato se sono sette questo rendimento implicito è uguale al tasso di crescita della base imponibile
No
Malamente uguale a una massa salariale
I sistemi pensionistici a ripartizione sono condannati al dissesto finanziario ogni volta che questa regola aurea
Sia dimenticata o apertamente violata e cioè quando il rendimento implicito dei contributi superi il tasso di sviluppo del monte salari
Una spiegazione intuitiva della regola aurea può essere data tenendo presente che i contributi versati da una generazione e le pensioni riscosse dalla generazione precedente sono due facce di una stessa medaglia ovvero due aspetti di uno stesso trasferimento diretto si considerino ha dunque tre generazioni consecutive che per comodità di linguaggio possiamo chiamare dei nomi dei padri e degli importi
A parità di aliquota i padri possono ricevere dai nipoti ad esempio il dieci per cento in più di quanto hanno pagato i nonni
Così per ricevere un rendimento del dieci per cento senso fosse il reddito dei nipoti supera di quello stesso dieci per cento irretito dei pazzi
Con qualche legittima semplificazione si può dire che i problemi finanziari del sistema pensionistico italiano derivano proprio dal mancato rispetto della regola aurea
Uno studio della Ragioneria generale dello Stato che nel novantatré il modo di coordinare poi pubblicato nella primavera del novantaquattro dimostrò che il sistema pensionistico remunerata
E tuttora remunera i contributi al tasso implicito del quattro cinque per cento in termini reali dedotta l'inflazione
Mentre dal mille novecento al mille novecentosettanta in poi la massa salariale
Cresciuta della metà intorno al due virgola due per cento all'anno
Prescindendo dalla malafede che potrebbe va be'certamente ispirato alle promesse impossibili di certa classe politica della Prima Repubblica
è certamente vero che l'introvabile voglia di rispettare la regola aurea
Non sia stata aiutata dalla opacità dalle formule retributive cosiddette perché calcolando la pensione come media dell'ultima Ute le ultime retribuzioni percepite questa formula non consentono infatti di osservare con trasparenza il rendimento che esse implicitamente contengono
Per risolvere queste difficoltà garantendo con certezza ex ante il rispetto della regola aurea e perciò l'equilibrio finanziario del sistema
Già dal novantadue e negli anni seguenti propositi sostituire alla formula retributiva con un'altra
Che calcola se le prestazioni pensionistiche individuali come se fossero il rimborso rateale dei contributi individualmente versati
E come se questi contributi anzi resta anziché essere stati immediatamente utilizzati per finanziare la spesa
Fossero rimasti investiti fruttando un tasso di rendimento uguale anno dopo anno al tasso di crescita della massa salariale
Senza mettere in discussione la ripartizione suggerivo in pratica di simulare un sistema a capitalizzazione e contribuzione definita che offrisse però il tasso di rendimento indicato dalla regola aurea anziché il tasso d'interesse sulle attività finanziarie
Più tardi altri volevo dare a questa idea il nome di sistema contributivo ma non credo si tratti del nome giusto perché sistemi molto diversi da quello in oggetto hanno portato con nome e anche perché il nocciolo dell'idea stessa non risiede nella nera commisurazione della pensione ai contributi
Ma nel tasso di rendimento utilizzato per capitalizzare questi ultimi il pareggio di bilancio non sarebbe assicurato e il modello contributivo perderebbe ogni interesse se il tasso utilizzato fosse uno qualsiasi ad esempio il tasso d'interesse sul debito pubblico come proposto da taluni anziché quello indicato dalla regola aurea
Il modello contributivo mi parve allora come un meccanismo straordinario teoricamente fondato che avrebbe dotato del sistema pensionistico una ripartizione
Di un pilota automatico o di una mano invisibile in grado di ripristinare l'equilibrio finanziario dopo ogni Shock di natura demografico economica che l'avesse accidentalmente disturbato
Questo automatismo avrebbe operato a prescindere dalla capacità e o dalla volontà dei Governi e delle maggioranze che li sostengono evitando le tensioni sociali e le lunghe
C'è stazioni che le leggi in materia previdenziale inevitabilmente comporta
Vedevo il contributivo non solo come guardiano dell'equilibrio finanziario nel lungo periodo ma anche come uno strumento
Per garantire l'equità sociale del sistema
Infatti alla fine di ogni anno sarebbe stato accreditato un identico tasso di rendimento sui montanti contributivi individuali ovvero nel caso dei pensionati su ciò che ne resta dopo le annualità di pensione già riscosse a questo proposito desidero sottolineare che quel tasso implicito del quattro cinque per cento in termini reali che poc'anzi metteva a confronto col tasso di crescita della massa salariale per dimostrare l'insostenibilità del sistema pensionistico italiano è in realtà una media i tassi individuabili estremamente eterogenei che mandato al tre quattro per cento fino al sette otto per cento
Menzionato studio della Ragioneria generale dello Stato denunciava anche la regressi vita del sistema dimostrando che il rendimento implicito decresce al crescere del bisogno
Infine il modello contributivo aveva l'ulteriore pregio di responsabilizzare i partecipanti al sistema pensionistico perché intestava ciascuno
Un conto corrente virtuale dal quale in piena trasparenza sarebbe stato possibile prelevare pensioni nel rigoroso limite dei contributi in precedenza versati
La commisurazione delle prestazioni ai contributi avrebbe reso ciascuno responsabile controllore della propria pensione
Questa responsabilità e questo controllo sarebbero diventati un importante strumento di lotta all'evasione contributiva
Confesso di avere temporaneamente ricevuto da questa lontane intuizione parlo del novantadue una certa gratificazione intellettuale
Si trattava è vero che l'uovo di Colombo
In quanto tutto ciò che avevo fatto era stato ritradurre un risultato teorico noto da tempo in una modalità di calcolo della prestazione pensionistica più precisamente avevo suggerito di esplicitare quel tasso implicito
Che altri avevano già indicato per la sostenibilità del sistema
Nonostante la facilità dell'idea mi consolava pensando che il talento risiede talvolta nella opacità nella capacità di riconosce le verità molto semplici a portata di mano devo però ammettere che questo periodo di autocompiacimento intellettuale non poter durare molto a lungo infatti scoprì che la pensione contributiva era già stata proposta da James decano nel mille novecentosessantotto e in Italia da Onorato Castellino soltanto un anno dopo
Sia pure in forma meno radicale e cioè come parte di una prestazione complessiva che per la parte residua rimaneva di tipo retributivo
A me restava solo l'intima e modesta consolazione di aver avuto sia pure dopo più di vent'anni la stessa intuizione di così Autori voli economisti
Inizialmente pensavo che la proposta contributiva sarebbe rimasta una provocazione intellettuale senza seguito come del resto era capitato agli illustri precedenti teorici che ho ricordato
Invece nei soli diciotto mesi che comprendono il mille novecentonovantaquattro e la prima metà del mille novecentonovantacinque quella provocazione squash o addirittura in un disegno di legge governativo poi approvato con scarse modifiche dal Parlamento
Le regioni che hanno consentito tutto ciò mi appaiono ancora oggi difficili da spiegare in modo razionale
Basti dire che fino al mille novecentonovantatré e da tempo immemorabile la tesi della sinistra italiana era sempre stata che occorresse fiscalizzare la previdenza
Ovvero che occorresse finanziare la spesa pensionistica mediante un prelievo sul valore aggiunto dell'impresa
Si sosteneva che la contribuzione previdenziale penalizzata se le aziende che creano occupazione con ciò incentivando il sistema produttivo alla ricerca di tecnologie a più alta intensità di capitale sia pure con qualche novità di tipo federalista quelle stesse argomentazioni sono oggi riproposte in campo sanitario
Il modello contributivo era diametralmente antitetico a questa impostazione concettuale
Povera soprattutto per gli aspetti di responsabilizzazione individuale sopra menzionati tenuto conto che la fiscalizzazione avrebbe definitivamente interrotto ogni legami tra contributi e prestazioni
Credo di poter dire che l'inizio della conversione
Avvenne in occasione di alcuni seminari e incontri di studio svolti sia cioè spetta alla fine del novantatré e l'inizio del novantaquattro ai quali parteciparono fra gli altri il professor Vincenzo Visco ora ministro delle Finanze nonché professori di aspetto vincenti che all'epoca erano rispettivamente presidente e direttore dell'Istituto di ricerca
Persone intelligenti come questi amici rimasero colpiti dalla dimostrazione che offrivo loro della iniquità e della regressi vita della formula dei tributi
Fatto e
Che di lì a breve il programma elettorale preparato dalla sinistra per le elezioni del marzo novantaquattro includeva alcuni significativi elementi di contributiva
Certamente quel programma anteponeva l'argomento che l'equità intra generazionale all'altro della sostenibilità finanziaria tant'è che nessun cenno veniva fatto al tasso di rendimento da utilizzare
In verità pensai
Che la comparsa di idee contributive nel programma elettorale del PDS fosse una sorta di colpo di mano di pochi dominanti piuttosto che il frutto di una improvvisa conversione in massa
Ebbi conferma di ciò quando nel giugno del novantaquattro a elezioni perdute
L'onorevole Laura Pennacchi allora responsabile delle politiche sociali del PDS ombre cortesemente sottopormi alcune linee di riforma in preparazione per l'autunno
In quel documento che conservo come curiosità storica
Non verrà traccia della proposta contributiva che il partito aveva ufficialmente formulato solo quattro mesi prima
Anzi durante gli incontri di allora Non senza qualche meraviglia scoprì che le idee contributivi annunciate nel programma elettorale erano sconosciuti ai nuovi interlocutori o almeno non erano state comprese
Fu così necessario qualche seminario supplementare
Che si concluse con l'accantonamento del Progetto inizialmente sottoposto mi la messa in cantiere di un progetto di riforma in senso contributi
Il progetto al quale non poté lavorare personalmente sebbene cortesemente invitato a farlo fu pronto sei mesi dopo a dicembre del novantaquattro con presentazione di un disegno di legge accanto
Vi erano devo dire errori e travisamenti piuttosto seri che mi permisi di criticare senza seguito anche sulla stampa e e per i quali rinvio alla relazione scritta
Nonostante questi errori
Che erano anche concessioni
Occorre ricordare che il disegno di legge non poter riscuotere all'interno del PDS della sinistra sindacale l'unanimità dei consensi
Erano in molti a osteggiare un legame stretto fra contributi e prestazioni ritenendo che nel sistema pensionistico pubblico non potesse esservi spazio per formule e modelli
Mutuati dalla assicurazione privata
A mia personale impressione
E che la vita di quel disegno di legge all'interno del PDS sarebbe stata molto più dura se si fosse trattato di fare sul serio ovvero se il PDS fosse stato maggioranza dico
Ma media breve le cose andarono proprio in questo modo e la sinistra si trovò a sostenere il governo tecnico del presidente Dini
Per forza di cose si trovò anche nella necessità di dover dare seguito alla sofferta e non unanime proposta contributiva appena fatta dai banchi dell'opposizione
E fu per un periodo il timore di non riscuotere il necessario consenso dei sindacati tant'è che ad essi si preferì di lasciare la prima scelta e forse mi tocca di aggiungere anche tutte le successive
Il conclave dei sindacati sì concluse con un documento scarno intellettualmente confuso che tuttavia fu interpretato dal Governo come il via libera alla preparazione di un disegno di legge di stampo contributi
Evitando in dettaglio la storia dei lavori governativo parlamentari cui ebbi modo di partecipare qui limiterò a dire che le ambiguità e le incomprensioni della vigilia non mancarono neppure il di della festa ovvero nel momento in cui dai progetti si doveva passare ai fatti furono in parte attenuati alcuni errori del menzionato disegno di legge che la sinistra aveva presentato in dicembre ma altri errori
Perfino più gravi furono introdotti al loro posto
Alla base di tutto è rimasta sempre l'incapacità di accettare fino in fondo l'idea contributiva e forse anche di comprenderla tenuto conto della assoluta novità del metodo mai sperimentato prima in alcuna parte del mondo
E della sua relativa complessità concettuale e la crescita degli avvenimenti non aveva consentito oggettivamente di far decantare
In questo senso si esprimeva del resto da Corriere della Sera lo stesso Michele Salvati
Per queste ragioni è urgente emendare la riforma strutturale del mille novecento novantacinque
Occorre evitare che il modello contributivo diventi operante tra molti o pochi anni con dentro gli errori di costruzione iniziale
Nel breve spazio che mi resta dovrò concentrarmi su due aspetti più rilevanti mentre per gli altri sono costretto ad inviare interessati alla relazione scritta
Il maggiore difetto della riforma contributiva certamente la mancata indicizzazione reale delle pensioni
Ho provato molte volte a spiegare a questo punto ma aggiudicati dei risultati non devo essere stato mai chiaro a sufficienza
Volendo esserlo almeno quest'oggi mi si lasci introdurre l'argomento con una similitudine
Tutti sanno che il piano di rimborso o ammortamento di un prestito
Può essere fatto a rate costanti o crescenti
Senza essere matematici finanziari sì intuisce che se il piano a rate costanti la prima rata vale ad esempio cento lire in quello a rate crescenti potrà essere tanto più piccola di cento lire ad esempio novanta lire ottanta lire così via
Quanto più in fretta si è disposti a farla crescere nel tempo ovvero quanto più si è disposti a indicizzato una
Insomma esiste una sorta di possibilità di scambio fra l'importo della prima rata e l'indicizzazione
Tanto minore diventa la prima rata quanto maggiore sì vuole l'indicizzazione
Ebbene ciò che la legge di riforma chiama il montante contributivo di un lavoratore che accede al pensionamento ad esempio del signor Rossi
Altro non è che il credito vantato dal signor Rossi verso il sistema pensionistico formatosi per capitalizzazione dei contributi versati
D'altra parte il flusso di prestazioni pensionistiche che verranno pagati al signor Rossi si configura come l'esecuzione del piano di rimborso del suo credito
Ciò premesso se il signor Rossi desidera un flusso di prestazioni crescenti nel tempo in termini reali
Così da agganciare il suo benessere a quello generale allora dovrà accontentarsi di una pensione iniziale e perciò di una copertura pensionistica più bassa
Ricordo che la copertura deferito come rapporto tra la prima pensione l'ultima retribuzione
Invece il figlio si potrà avere copertura più alta sia disposto a lasciare il suo potere d'acquisto immutato nel tempo
In tal caso però dopo dieci anni dal pensionamento il signor Rossi dovrà tollerare
Che la sua vecchia pensione sia il settantotto per cento di quella nuova di zecca spettante al neo pensionato signor Bianchi che faceva lo stesso bestie
Ancor più storicamente dopo vent'anni dal pensionamento il signor Rossi dovrà sopportare senza batter ciglia che la sua pensione sia il sessantuno per cento e quello appena liquidata al neo pensionato signor Berti
Gli esempi numerici che ho voluto fare suggeriscono da soli l'unica via percorribile corre evitare la formazione sistematica di pensioni d'annata
E perciò consentire l'indicizzazione reale a scapito della copertura non è un caso che nella storia previdenziale italiana
E nel panorama pensionistico internazionale siano totalmente assenti casi di blocco sistematico e prolungato del potere d'acquisto delle pensioni
La riforma del mille novecentonovantacinque ma in direzione esattamente contraria edotta per le rate costanti in termini reali
Insomma sì accettò di scommettere sulla tollerabilità sociale delle pensioni d'annata pur di offrire coperture pensionistiche giudicate sufficienti ad ottenere il consenso sociale
Poiché l'esperienza domestica e internazionale dimostra che questa scommessa è perduta in partenza
Le perequazioni che periodicamente sarà inevitabile fare violeranno la regola aurea che scardina l'hanno nuovamente l'equilibrio finanziario del sistema
Inoltre e se diversi dichiarando nuovamente i rendimenti individuali favorendo a parità di altre condizioni coloro il cui periodo di pensione sia più lungo occasionalmente attraversato da adeguamenti più frequenti e o più generosi
Per fare spazio
Ad un'indicizzazione reale sufficiente a prevenire le pensioni d'annata occorre ridurre le coperture pensionistiche molto severamente
E cioè di percentuali comprese fra il quindici e il venti per cento a seconda delle età di pensionamento
Si tratta di cambiamenti rilevanti che certamente possono rimettere in discussione il consenso sociale ottenuto nel novantacinque
Devo dire piuttosto facilmente all'epoca
Proprio per questo non sono ottimista e ritengo che la vera riforma strutturale sia ancora tutta da fare
L'altro punto che mi sta a cuore e la fascia di età pensionabile scelta dalla riforma cinquantasette come sapete i sessantacinque anni
Che propongo di slittare in avanti in misura consistente
Con le dovute eccezioni per i lavori usuranti gli estremi della nuova fascia potrebbero ragionevolmente essere sessantatré e sessantasette anni
Vorrei fugare ogni equivoco circa lo scopo di questo suggerimento
La premessa del ragionamento è che nello schema contributivo l'età pensionabile non è una variabile dalla quale possa dipendere l'equilibrio finanziario del sistema
Dal momento che andando in pensione prima si ha diritto ad una pensione minori
Che in linea di principio sarebbe quindi possibile lasciare ai lavoratori la piena libertà di andare in pensione quando vogliono essenza vincoli
Tuttavia
Età pensionabili basse costringono ad aliquote contributive elevate per la semplice ragione che la stessa copertura pensionistica deve essere per così dire costruita con un minor numero di contribuzioni hanno
Ciò premesso
E necessario aumentare l'età pensionabile al fine di ridurre l'aliquota contributiva e perciò il cuneo che separa il costo del lavoro dalle retribuzioni
In tempi nei quali la via della sua mutazione sembra definitivamente preclusa la riduzione tutti lo speriamo la riduzione per costo del lavoro senza sacrifici salariali
Darebbe gambe alle esportazioni insomma poiché in economia tutto si chiami con tutto l'età pensionabile si configura come una leva utilizzabile per dare competitività all'industria nazionale
Ma esistono altre due regioni per ridurre l'aliquota contributiva aumentando l'età pensionabile
O attraverso l'aumento dell'età pensionabile
La prima è che la riduzione consente di fare spazio senza aumenti della pressione contributiva provare alla riattivazione degli assegni familiari con ciò ripristinando il possibilmente potenziando una prestazione sociale che è stata sacrificata a vantaggio delle pensioni
Con grave pregiudizio per le prospettive demografiche del Paese di per sé infelici
In secondo luogo la riduzione dell'aliquota ottenuta attraverso l'aumento dell'età pensionabile consentirebbe anche il risparmio previdenziale necessario al decollo della previdenza complementare
Rinviando alla relazione scritta per gli approfondimenti del caso mi mi limiterò ad elencare le ulteriori correzioni che giudico necessario
In primo luogo occorre un aggiornamento una tantum dei coefficienti di trasformazione alla luce di informazioni che provengono dal censimento novantuno e che non erano disponibile nel novantacinque
Quando la riforma venne varata
Inoltre occorre che gli aggiornamenti sistematici previsti per la riforma siano annuali anziché decennali
E soprattutto che siano sottratti al potere politico per essere affidati ad una sede tecnica quale potrebbe essere l'Istat
Occorre ridefinire il rendimento dei contributi come il tasso di crescita dei redditi da lavoro piuttosto che del prodotto interno lordo
Specie per gli autonomi occorre rimuovere ogni differenza totalmente estranea modello contributivo tra aliquote di finanziamento e di computo in pratica si tratta di evitare il gioco delle tre carte in base al quale si versano dei contributi ma poi le pensioni sono calcolate su contributi maggiori
Salvo che per i lavori usuranti occorre evitare qualsiasi forma di anticipazione residua del pensionamento legata all'anzianità di servizio
Occorre dare copertura fiscale e contributiva alle pensioni di invalidità che non sono finanziate dalla contribuzione ordinaria
Infine occorre porsi l'obiettivo della unificazione del sistema pensionistico per la buona ragione che la frammentazione è incompatibile con l'equilibrio finanziario dei singoli frammenti
Anche quando il conto consolidato del sistema sia il pasticcio
All'inizio del mio intervento ciò sottolineato
Che il periodo transitorio appare così lungo da ridimensionare l'importanza e il significato della riforma contributi
E perciò necessario sveltire la transizione non solo per anticipare il riequilibrio finanziario del sistema ma anche per evitare esose discriminazioni fra lavoratori
In quest'ultima parte del mio intervento vorrei proprio accennare alle cose più importanti da fare in questo ambito volutamente ho lasciato per ultimo un argomento cui altri al mio posto avrebbero forse dato il maggior rilievo
La ragione di questa scelta già in parte dichiarata
Che la riscrittura del patto intergenerazionale nella Rispetto della sostenibilità finanziaria sia molto più importante delle prossime due o tre leggi finanziarie
Ritengo che questo ordine di priorità debba valere anche ai fini dell'ingresso in Europa i partners europei sapranno distinguere valutare i risparmi certi e duraturi che e mandano dalle grandi riforme strutturali da quelli spesso incerti ed effimeri di qualche finanziaria di passaggio
In primo luogo occorre abbattere ogni steccato che la riforma Amato
Quella di hanno rispettivamente eretto e mantenuto fra i lavoratori maturi e quelli giovani
Più precisamente occorre che il metodo contributivo sia esteso ai lavoratori che alla fine del mille novecentonovantacinque cantavano anzianità contributive superiori a diciotto anni
Si deve finalmente riconoscere che del tutto iniqua mente le riforme miglioravano in molti casi le prestazioni pensionistiche di questi lavoratori nello stesso momento in cui tagliavano le prestazioni dei lavoratori più gioco
Il secondo intervento riguarda inevitabilmente le pensioni di anzianità
Inattesa che o in attesa dello schema contributivo che le elimina
Dopo aver allungo girato intorno al problema mi sembra sia finalmente è giunto il momento di intervenire con tutta la severità necessarie
Una scelta utile può essere ve ne sono altri ovviamente può essere di coniugare gli vincoli anagrafici e contributivi che limitando l'accesso alla pensione di anzianità e che ora sono disgiuntamente richiesti
Inoltre l'importo della prestazioni anticipata deve essere ridotto mediante l'applicazione di correttivi attoriali in grado di ricondurre il flusso di prestazioni pensionistiche ho dovuto dal pensionato di anzianità entro il limite di quello goduto dal pensionato di vecchiaia
Insomma occorre che il maggior numero di annualità di pensione percepite durante il periodo di anticipazione e quindi il maggior periodo di godimento complessivo dell'attenzione sia compensato da minori importi hanno eh
è esattamente questa la strada che fino al mille novecentonovantatré veniva suggerita dal sottoscritto dagli studi della ragioneria generale dello Stato questa era anche la strada condivisa da studiosi come neonato Castellina Piero Giarda nell'estate del mille novecentonovantaquattro infine fu questa la strada imboccata dal governo Berlusconi nell'autunno dello stesso anno ma come tutti ricorderanno non fu possibile percorre
Proprio questi precedenti storici sembrano condizionare l'azione restringere i margini di manovra dell'attuale governo
Non potendosi percorrere strade ad altri precluse si è indotti a ricercare modi informalmente Diversi di raggiungere lo stesso risultato sostanziale
Ritengo tuttavia che le nuove modalità allo studio siano meno accettabili in quanto coinvolgono per loro natura detenzioni già liquidate
Ovvero soggetti che hanno fondato le loro scelte di pensionamento sul regole del gioco che ritengo non possono essere disinvoltamente cambiate ex post
Infine suggerisco di semplificare eccessivo numero di canali di uscita dei pubblici dipendenti
Mediante una norma che con decorrenza immediata allinei i requisiti anagrafico contributivi richiesti per la pensione di anzianità
A quelli in vigore nel fondo pensioni lavoratori dipendenti peraltro da riformare lungo le linee che ho indicato
Non occorrono particolari cautele quando si tratta di porre fine ad un privilegio ingiustificato che in molti casi si aggiunge ad altri di natura non solo pensionistica
Inutile dire che ai lavoratori pubblici che scelgo per le pensioni la tensione anticipata occorre estendere la correzione attuariale indicata agli atti
Tornando e concludo a ciò che più mi sta a cuore e cioè alla parte strutturale della riforma da lasciare in eredità alle future generazione di questo Paese
Vorrei esprimere questa riflessione se stupisce la rapidità con cui la sinistra politica e anche sindacale a abbandonato la tesi della fiscalizzazione della previdenza
Per sostenere il modello contributivo simmetricamente anomala appare la disattenzione fin qui dimostrata dalla destra verso questo modello pensionistico che io avevo regina realmente inteso come un modo liberale di conservare lo stato sociale
Perciò auspico che d'ora in poi le forze liberali del Paese possono pienamente riconoscersi nel modello contributivo e proprio per questo impegnarsi per la correzione degli errori
Che ne minano alla base le prospettive di successo
La strada da percorrere mi sembra molto difficile
Fiduciosa mente qualcuno dice che il più è fatto perché la nuova macchina pensionistica è stata costruita e si tratta solo di registrarne i bulloni e anticiparle la messa in moto
In linea di principio le cose stanno esattamente in questo modo
Ma non vale dirlo sì i sacrifici e le rinunce richiesti dalla messa a punto sì annunciano di gran lunga superiori a quelli in verità non molti che furono necessari per la costruzione ho finito grazie
Prego no
No io
Russe scusi
Così lei non è finito mi scusi lei questo no mi scusi né
Lei
Mi scusi le
Per carità
Lei lame merci le chiedo scusa io se non posso farla proseguire ma lei nella replica così deve render conto che molte sono molti molte le lei non è il solo ad aver subito ingiustizie
Dal sistema pensionistico italiana magari lei forse solo chiedo scusa dobbiamo
Sindacato
Ma noi
Meno mi scusi ma
Dove dobbiamo proseguire mi consente
Meglio senta mi meglio Argenta
Noi dobbiamo proseguire il nostro discorso anche perché siamo stretti da termine di tempo molto ormai ridotti e io debbo pregare anche gli oratori successivi
Di contenersi nei limiti del quarto d'ora perché poi dovremmo avere una tavola rotonda importante come sapete alla quale bisogna lasciare il tempo dovuto noi ci siamo domandati
Nel nostro il segno del convegno
Il problema della libertà di lavorare come premessa della libertà dal bisogno
Il professor Renato Brunetta
Docente di economia del lavoro all'Università di Roma Tor Vergata do appunto parlarci della riforma dello stato sociale e del mercato del lavoro prego come Strabone grazie vorrei cominciare con una battuta dicendo che forse il problema delle pensioni Renato scusa no ma se non c'è il silenzio però non si può lavorare
Prego Mitterrand come sono relazioni complicate
Le abbiamo fatte apposta non complicata ma per la materia è complessa ed vogliamo dimostrare che anche da questa parte qui c'è la volontà di fare riforme serie e di ragionarci sopra dovremmo anche dimostrarlo con un minimo di attenzione in più grazie
Dovremo fare una battuta il problema pensionistico è così importante che non si può lasciarlo in mano solamente gli esperti di pensioni
Del per una semplice ragione per una semplice ragione lo dico con con esprima nel rispetto ai colleghi e che noi siamo all'interno di un sistema che letto la ripartizione
Lo spieghi in maniera molto semplice la ripartizione significa che gli attivi di oggi cioè gli occupati di oggi pagano per gli occupati di ieri
Quello di cui ha parlato così totalmente il collega Gronchi sui sistemi retributivi è solamente un modo di calcolo della pensione all'interno però del sistema a ripartizione gli altri sistemi l'altra famiglia sistemi sono quelli a capitalizzazione
Ciascuno si fa il suo gruzzolo alla fine di un certo periodo
O a un capitale ora un una una rendita vitalizia
Se siamo come siamo all'interno di un sistema a ripartizione che ha tantissimi vantaggi
L'equilibrio di un sistema a ripartizione dato da due opposte molto semplici
Entrate e uscite le entrate vengono dagli occupati
Le uscite sono le pensioni che si pagano quand'è che questo sistema sta in equilibrio
Quando abbiate un attimo di pazienza però la la cosa poi diventa fondamentale quando e lo diceva anche Brocchi
Il numero degli occupati moltiplicato per i loro salari e quindi la massa salariale moltiplicato per l'aliquota di contributiva cioè quanto questi occupati pagano di contributi rispetti i loro salari
è uguale alle uscite e cioè alle numero delle pensioni che sono in essere moltiplicato per il valore medio della pensione
Entrati devono essere uguali alle uscite oggi noi non abbiamo questo equilibrio
Devo dire non c'è in quasi nessun Paese del mondo questo equilibrio nei sistemi a ripartizione
E pur pagando il trentatré per cento di contributi sulla massa salariale noi abbiamo un disavanzo settantacinque ottanta mila miliardi l'anno crescente perché per due ragioni totalmente italiche perché le entrate sono meno di quelle che dovrebbero essere e le uscite sono di più di quello che dovrebbero essere spiegherò le entrate e le uscite
Sulle entrate noi abbiamo un mercato del lavoro
Ridotto fragile asfittico piccolo noi diamo venti milioni di occupati in fondo le nostre pensioni le pagano questi venti milioni di occupati
Se noi avessimo gli stessi sta tassi di occupazione che alla Germania
I nostri occupati sarebbero ventiquattro milioni quindi non venti milioni pagherebbe i contributi per i loro padri
Ma pagherebbe di contributi ventiquattro milioni quindi delle due l'una o si potrebbero abbassare le aliquote contributive o si potrebbero aumentare le pensioni noi abbiamo invece venti milioni di occupati ma perché abbiamo venti milioni di occupati perché siamo troppo poveri no abbiamo venti milioni di occupati perché ce ne sono altri quattro o cinque milioni che sono sommersi e non pagano una lira né di contributi né di tasse
E quindi il fatto che noi abbiamo alto peso contributivo
E ricordiamo che alto peso contributivo vuol dire un elemento che ammazza la nuova occupazione perché più si paga di contributi meno è facile creare nuovi posti di lavoro e quindi è un dato che si mangia la coda
Non abbiamo quindi un mercato del lavoro asfittico e abbiamo un mercato del lavoro asfittico perché a regole troppo rigide
C'è poca trasparenza lo Stato invadente impiccione al monopolio pubblico del collocamento
Non ci sono i contratti atipici e flessibili non c'è flessibilità salariale e si può aggiungere se posso aggiungere tante altre cose di fatto è un mercato piccolo asfittico che non funziona è molto e molte voi sta diciamolo francamente d'altra parte però abbiamo un mercato mercato il lato delle erogazioni delle pensioni assai generoso
Assai generoso nel senso che abbiamo le pensioni di anzianità
Sapete tutti cosa sono che quasi nessun altro Paese a
Nate come ammortizzatore sociale per piccoli per piccoli gruppi per piccoli settori sono state generalizzate eh un'assurdità una cosa che non si può mantenere è un eccesso dicendo che generosità che non si può mantenere
Paghiamo tantissimi contributi l'abbiamo visto prima ma abbiamo anche e lo spiegava benissimo Gronchi un altissimo rendimento dei contributi versati purtroppo voglio dire anche delle cose impopolari
La gente pensa che avendo versato i contributi riceve la pensione in ragione di contributi persa versati fino a oggi fra ieri e anche domani non è così
I contributi versati sono solo una parte
Dei soldi che servono per avere quella pensione il rendimento di quei contributi è molto più alto
Di quello che la persona avrebbe se avesse versato in banca quegli stessi contributi per dire noi valorizziamo molto i contributi chiediamo che che che versano i pensionati
E questo per carità in fatto di generosità certamente però fa sballare i conti quando la gente dice prendo la mia pensione perché sono i miei soldi non è vero sono più dei suoi soldi versati questo bisogna avere il coraggio di dirlo alla gente
E perché tutti pensano se no che quando ci sono si parla di tagli alle pensioni o di rimodulazioni che li portino via i loro soldi no si porta via un eccesso di generosità pagato col debito pubblico questa è la ragione
Abbiamo un'altissima evasione contributiva altissima qui cinque milioni che che lavorano datori di lavoro i lavoratori che lavorano
Guadagnano fanno profitti e non pagano una lira né di tasse né di contributi abbiamo una manica larga o larghissima sulle pensioni di invalidità e sulle pensioni ai superstiti
Questo fino a ieri ma anche fino a oggi nella fase di transizione
E questo paradosso si reggeva
Attraverso il debito pubblico
Nel senso che non potendo aumentare l'aliquota contributiva
A livelli oltre il quaranta quarantacinque cinquanta per cento cosa si faceva si teneva purtroppo alta sempre l'aliquota contributiva e questo ammazzava posti di lavoro
E si pagava quello che rimaneva cioè il resto della generosità si pagava col debito pubblico
Ora questa cosa abbiamo tutti non è più questo giocattolo non è più possibile mantenerlo in piedi
Ma scritte ma la mondializzazione e la competizione internazionale non si possono più consentire di tenere in piedi questo modello italico
E quindi occorre intervenire anche qui però stiamo commettendo lo stesso errore del passato
E cioè pensiamo che basta tagliare
Sulla sulla destra sul lato destro della nostra equazione cioè sulle uscite per risolvere il problema grave gravissimo errore
Occorre intervenire su tutte e due le facce della medaglia su tutti e due i lati dell'equazione del modello a ripartizione sulle entrate
E sulle uscite perché se no non se noi avessimo faccio un solo esempio la possibilità o il cuore
O il consenso sociale per fare un decreto legge che eliminasse tutte le storture sulla destra cioè sul sulla spesa
Noi avremmo immediatamente un effetto patologico sulla sinistra ce l'avremo una sommersione sulla sinistra
Cioè la gente meno tutelata o con tagli nella sua tutela previdenziale cosa farebbe reagirebbe non più pagando tasse sommergendo sì sul mercato del lavoro
Quindi noi avremmo sì tagliato le uscite ma avremmo diluito forse ancor di più le entrate e saremo di punto a capo
Quindi quello che occorre fare e fare una manovra che insieme elimini le storture gli squilibri le patologie
Sul lato delle uscite pensioni di invalidità e reversibilità metodi di calcolo eccetera eccetera tutte le cose che ha detto assolutamente pronti e che sono assolutamente condivisibili
Ma non essendoci il pilota automatico non essendoci c'è la mano invisibile che collega questa Spesal alle entrate cioè la massa salariale
Occorre lavorare su a sinistra cioè lavorare sulle entrate lavorare sul mercato del lavoro
Quindi per riformare le pensioni bisogna riformare assolutamente il mercato del lavoro altrimenti qualsiasi taglio sul lato delle pensioni si tradurrà in ulteriori squilibrio sul mercato del lavoro
Le ricette
Le ricette tutte le cose sul lato destro le ha già dette Gronchi e io non sono un esperto di queste cose posso dire le cose sul lato sinistro sul lato delle entrate
Il fare emergere il sommerso
Fare emergere per il quattro e cinque milioni di lavori che sono sommersi che non pagano una lira di tasse e non di contributi ma che potrebbero pagare tasse e contributi se le tasse fossero più basse e se i contenuti fossero più bassi
Questo è un punto fondamentale
A rendere più conveniente i contratti atipici
Pare dire tutte quelle forme di flessibilità contrattuale dal leasing di manodopera che Rifondazione non vuole e che gran parte della sinistra non vuole contratti in affitto a part-time e tutte quelle forme flessibili di lavoro
Che consentono di lavorare di più e di lavorare meglio e di pagare i contributi e di pagare le tasse
Far costare meno il lavoro dei giovani in maniera tale da far sì che i giovani possono entrare nel mercato del lavoro e possono entrare in maniera flessibile entrando o uscendo magari alternando periodi di lavoro trio di studio
Sulle feste favorire la flessibilità interna Esterna al sistema delle imprese
Riformare i sistemi della contrattazione non è più possibile a bere con bassa inflazione due livelli di contrattazione quello nazionale e quello decentrato altrimenti finisce ogni volta come il contratto dei metalmeccanici che ha bisogno di nove mesi per essere per essere per essere chiuso quindi flessibilità salariale flessibilità contrattuale trasparenza eliminazione del Monio monopolio pubblico del collocamento non serve a niente lo Stato nel collocamento fa più danni che altro eliminare e ogni forma di vincolo sul mercato del lavoro in modo da fare emergere il sommerso premiare chi emerge
E e punire chi rimane sommerso ecco in questa maniera emerge occupazione
Emerge massa salariale si può diminuire
In un circuito virtuoso l'aliquota contributiva nel senso che dal trentatré per cento di oggi può passare al venticinque per cento ma può aumentare la quantità di risorse da destinare alle pensioni eliminando gli squilibri e le strutture delle pensioni noi possiamo anche modificare e migliorare non solo l'assetto pensionistico ma l'intero quarta stette grazie
Desidero particolarmente ringraziare il professor Brunetta nell'impostazione squisitamente liberale se mi permettete la notazione del suo intervento e il successivo intervento del professor Sergio Magrini ordinario di diritto del lavoro dell'Università di Roma Tor Vergata pone o un altro tema anche esso squisitamente liberale
Meno regole per maggiori opportunità di lavoro professor ma che ringrazio il presidente ringrazio anche all'amico professor Brunetta cavia vivacizzato
Eravate un po'Broggi nel parco
Spero di esserne per dir così all'altezza del professor Brunetta
Allora chiedere alla ad un professore di diritto del lavoro di parlare di riforma liberale
Del mercato del lavoro o del diritto del lavoro come chiede a dire e fare un giretto intorno al mondo
Diciamo una cosa
Una rivoluzione intorno al Sole
E come è logico e gli si chiede di farla in sogno perché rivoluzione ed è rivoluzione anzitutto perché non possiamo dimenticare che il diritto del lavoro nasce contro lo Stato liberale un delitto virgolette socialista chiuse le virgolette io non dico che non sia necessario questo tipo di impostazione riformista dica di cui stiamo parlando però bisogna pur tener conto che si chiede
Al diritto del lavoro di andare un po'contro natura
Ma che questa rivoluzione sia necessaria mi pare che sia condiviso generalmente da tutti
Nel nostro campo ma non solo nel nostro campo i pronipoti linee di Adamo Smith e mi pare che si moltiplichino quella parola liberale che nella nostra materia prima
Si pronunciava a stento versi veniva guardate male e adesso circola dappertutto
La diagnosi quindi è abbastanza diffusa e qual è la diagnosi molto sinteticamente il perché ci vuole la rivoluzione nel nostro campo intanto c'è ne ha già parlato bene Presidente questa o mostruoso soffocamento normativo
Del quale siano manifestazioni infinita adesso vi farò un piccolo esempio
Nella relazione ho parafrasato quella norma della costituzione che dice Repubblica tutele del lavoro in tutte le sue forme d'applicazione o di avere la la Repubblica soffoca il lavoro sotto una valanga di norme
Norme paternale come tutti sappiamo non invidio quelli che sono anche qui che le devono fare
Di vi dicevo un esempio recente al di sopra di ogni sospetto non so se sapete immagino che non si sappia nemmeno che è una riforma importante nel nostro campo anche sotto il profilo economico
E cioè la eliminazione del cumulo fra interessi e rivalutazione monetaria per i crediti di lavoro è seppellita sotto un trentaseiesimo comma
Non secondo terzo quarto trentaseiesimo comma di un articolo della riforma finanziaria del novantaquattro Anno Santo
Qualcuno di voi
E non si capisce neanche bene perché sia stata messa lì è una norma in materia di pubblico impiego non c'entra nulla
E i giuristi del lavoro se stanno affaticando per per capirla quindi come vedete non si salva nessuno siamo in materia ma questo credo lo sappiate tutti in materia di di di tecnica legislativa alla barbarie non all'anno due mila all'anno mille
E sono mostri che camminano quasi per conto loro e basta questo per dire che ormai la nostra materia diventato una materia da sacerdoti egizi non ci si capisce più nulla
Primo rilievo
Secondo rilievo questa è stato già fatto lo posso soltanto mi limito ad accennarlo
C'è un problema di contenuti di eccesso di garantismo legislativo in materia di mercato del lavoro
Che provoca una super tutela per gli occupati ed una abbassamento di tutela per inoccupati e disoccupati
Voglio aggiungere a quello che già hanno ha detto gli altri relatori che la fonte di questa distorsione non è soltanto per la verità nella legislatura nelle CISL attore
Il difetto deriva da una serie di fattori di cui accennò un paio uno la giurisprudenza
Un fattore adesso Santanchè
Non
Un altro fattore di distorsione della giurisprudenza ordinaria e costituzionale e essendo noto che
La Corte costituzionale oltre altre funzioni che esercita le Annales ormai acquisita che è quella di inventarsi regole
Anche quando non ci sono e questo è una attività che in materia di lavoro si è svolta con grande virulenza
Poi non bisogna dimenticare che il legislatore italiano ha in fatto di politica sociale un concorrente di grosso peso che è il legislatore della comunità ci sono una serie di norme
Di burocratismo imposti dalla Comunità ed alla Corte di giustizia della Comunità che fanno una bella gara
Con il legislatore italiano basti pensare alla legge famoso decreto legislativo seicentoventisei sulla sicurezza terrorizza così tanto le aziende e lui ci ha messo il suo pezzo rotto anche la le direttive comunitarie e un sentenza della corte di giustizia
Terzo fattore
Questo non da tutti condiviso ma secondo me senz'altro da condividere la compressione eccessiva dell'autonomia individuale
In materia di lavoro siamo ancora a livello per cui la l'idea di fondo è che qualunque lavoratore subordinato è una sorta di Minus Abrams e quindi non so se lo sapete qualunque
Transazioni in materia del lavoro per poter essere esente dall'impugnativa per essere valida deve essere consacrata in certe sedi davanti al giudice all'ufficio del lavoro davanti ai sindacati anche di un direttore generale
Questo per darvi l'idea di che di che impostazione si segue
Ma la compressione
Al di là di un apparente valorizzazione c'è anche per l'autonomia collettiva perché è vero che è esaltata esaltato il contratto collettivo nella sistema normativo e fattuale delle relazioni industriali italiana
E supera è saltato vengono attribuite al contratto collettivo poi farò qualche sempre ucciso
Delle funzioni che sono funzioni normative di carattere generale anche nella materia che direttamente ci interessa
Ma questo si tratta per la ma qui si tratta per l'appunto dell'attribuzione al contratto collettivo disfunzioni distorte di funzioni
Che solo funzioni
Che dovrebbero essere di regola proprie del legislatore e che invece sono attribuite generalmente ai sindacati i cosiddetti
Maggiormente rappresentativi
Nel quadro di un sistema che come sapete si chiama neo corporativo e dove secondo me la culla la formula la cui esatta interpretazione corporativo con un perché è un sistema corporativo
E il neo sta nel fatto che nei sistemi corporativi doc perlomeno queste funzioni erano
Riconosciute dichiarate
Consacrata e disciplinate se che il sindacato aveva poteri ma anche responsabilità il sindacato pubblicistico metà adesso sono esercitato ugualmente ma di fatto poteri senza responsabilità
Esempio sul piano fattuale perché sul piano normativo il discorso si farebbe complicato ma sul piano fattuale
Chi parla avuto una sola e credo rimarrà unica esperienza di partecipazione nella fase preparatoria alla formazione di una legge che ancora non è uscita quella sul lavoro interinale non con l'attuale ministro del lavoro ma con un precedente ministro del lavoro che il mio presidente in una organo istituzionale professor Giugni
In quella sede io mi ricordo ricorrente una domanda acqua a fronte di qualunque iniziativa di di modifica era o di o o prospettazione di una certa soluzione la domanda risponderà sempre quella che dirà la CGIL
Notate che è una materia nella quale c'è già un vincolo rigoroso dall'accordo sul costo del lavoro del del del novantatré in materia di lavoro interinale ma nonostante questo limite
Concordato con i sindacati ancora lì diciamo preparatori legislatori si dovevano domandare che cosa dirà il sindacato questa è una distorsione è una sovrastruttura rispetto all'esercizio del potere legislativo che in linea di principio deve esserci accettato da organi espressione di interessi generali e non di interessi particolari per quanto legittimo
Perché si tratta da un sogno questo scontato si tratta d'un sogno perché deriva da quello che ho detto perché le rivoluzioni si fanno quando l'assetto di interessi lo consente come
Indica la rivoluzione francese quando c'è un assetto di interessi che lo consente e quando c'è un ambiente
Ideale
Che spinge nella stessa direzione e francamente io non lo vedo
Nessuna di queste due condizioni
Per le ragioni che ho detto e l'assetto di interessi costituiti è nel senso anche nel nostro campo della piena conservazione di questo sistema ipergarantistica o semplici correzioni si prospettano
Ed anche queste sono difficili da realizzare
Come indicato proprio la notiziari sta male che gli stessi sindacati Sidoli Gorno
Della mancata attuazione del recente Patto sul lavoro e della mancata approvazione del pacchetto tre che pure contiene misure molto modeste adesso però da ultimo qualche accendino
Modesta in questa direzione
Che fare e a questo punto la risposta dovrebbe essere migrare però il professore direttore del lavoro non ce li vogliono in giro e quindi pensiamo ma sempre sul piano del sogno che cosa si dovrebbe fare io che faccio solo qualche accento
Nella relazione sono sviluppati alcuni punti
Anzitutto per esempio per il contratto a termine e c'è una legislazione che è stata
Molto rigida all'inizio una legislazione antifrode che è stata sì indebolita
Si sono aperti dei varchi ma e questa è la riprova di quello che le dicevo prima questi varchi solo varchi rimessi alla discrezione del sindacato le nuove ipotesi di
Stipula di validità della stipulazione di contratti a termine sono ipotesi che devono passare per il vaglio sindacale non c'è secondo me nessuna ragione sì ma il sindacato potrà regolare altri aspetti ma non certamente questo
Il lavoro interinale
è un tema
è un tema di grande attualità forse un po'esaltato perché in realtà è detto nella relazione che poi alla fine lavoro interinale non è che sposti
Di molto il mercato dell'occupazione tra accertamento tema importante da un tema delicato
Non è affrontato nel pacchetto Treu inevitabilmente va detto perché c'è il vincolo della dell'accordo del novantatré che è determinante non è affrontato con quella snellezza con cui dovrebbe essere affrontato
Un mese un piccolo esempio
Tra le tante norme che soffocano anche Secondo il Progetto la disciplina del lavoro temporaneo ce n'è una che dice
Che quando il forno il l'utilizzatore di manodopera chiede all'agenzia di lavoro temporaneo la fornitura di manodopera chiedeva indicare i motivi
Perché la chiede è è come dire e l'assetato che va cercando l'acqua trova l'acqua trova chi gliela taglio domanda perché me la dai lo spieghi per piacere e questo è il tipo di impostazione legislativa che si segue che è un'impostazione se potessi antro può morti Zare legislatore del lavoro ma un po'anche quello fiscale perché il concetto è sempre quello
è un legislatore che non è ispirato alla risoluzione di confini o alla realizzazione di interesse è ispirato da motivi di astio
Io odio nella migliore delle ipotesi di sospetto di diffidenza
Che altro volevo dire anche sul lavoro a tempo parziale poi troverete nella relazione
Indicazioni anche lì c'è un rimessione di potere normativo ai sindacati che non si giustifica affatto e anche qui il progetto Treu si limita all'agevolazione
Diciamo a forme di agevolazione contributiva ma non è quello prima bisogna liberalizzare l'istituto gli occhi ed infine licenziamento quei io come ha segnalato nella relazione ribadendo cose che io stesso avevo detto in altre occasioni
Segnalavo segnalo che necessario passare secondo me da un sistema per le grandi imprese e per le piccole imprese il problema
Diverso
A te la grande impresa è necessario passare da un sistema come quello di tutela cosiddetta reale basata sulla reintegrazione nel posto di lavoro a un sistema di tutela patrimoniale
La reintegrazione nel posto di lavoro vissuto importante che ha dato degli ottimi risultati a suo tempo ma è ormai consunto è fonte di inutili problematiche è ispirato alla mistica del posto di lavoro e di vita che non risponde più alla situazione attuale insomma è superato
Se avessi detto queste cose come le dico io e quant'pochi altra sicuro tocchi
Si diceva qualche anno fa e ci guardavano come fossimo matti adesso come sapete studenti circolano larghissimamente c'è un collega
Brillante russo rechino che ha scritto un libro larga parte del quale
Ispirato a questa idea recinto della tutela della conversione da tutte le materie di licenziamenti
Sul piano della sanzione patrimoniale io aggiungerei fermi restando però ma credo che le salvi anche Luís i casi di licenziamento per motivo illecito che quelli
Vanno colpiti con sanzioni ma non dire integrazione di nullità secondo me è molto più semplice ma insomma
Ho
Ma non è solo il Chino che un ex deputato del Partito Comunista Italiano ma anche ho letto su giornale economico qualche giorno fa
Autorevoli esponenti del Partito democratico della sinistra hanno proposto soluzioni analoghe
Insomma siamo qui sul terreno della della dei devo dire
Con franchezza e siamo alla solita storia e cioè del piromane che fa il concorso per pompiere scelto poi lo vince anche magari
E qui non c'è nemmeno la consolazione
E che ha il cinese che aspetta il cadavere del nemico che passa lungo il fiume e perché qua non passano cadaveri matassa non mi pare persone vivissime e e buon però di gli faccia grazie
Ringrazio il Professor Magrini
Con promessa Gerolamo Sirchia primaria del centro trasfusionale immunologia dei trapianti dell'ospedale di Mila no passiamo ad un altro un punto essenziale
Del problema della solidarietà sociale quella della sanità
Il tema che svolgerà il professor Sirchia la tutela della salute di più e meglio con la stessa spezza io vorrei raccomandare professore
Una rapidità che deriva purtroppo dalle contingenze di tempo in cui ci troviamo
Ho preso sì
Grazie presidente
Per rimanere aderente allo spirito dell'incontro e
E per ossequiare la raccomandazione del presidente cercherò di essere fulmineo e di sottoporre alla vostra attenzione non tanto principi generali ideologie
Macchine di sistemi accademia ma qualche proposta concreta che nasce dal fatto che io abbia lavorato per tantissimi anni in un grande ospedale metropolitano
Se voi sapete che il servizio sanitario italiano è un servizio pubblico
Che riecheggia vagamente il servizio bar sanitario britannico e che come tutti i servizi pubblici ha dei pregi e dei difetti pregio è che ha è offerto a tutti i cittadini
E che il non è finalizzato a fare profitti il difetto è che è inefficiente
E poco orientato alla soddisfazione del cittadino del cliente
Questi quindi sono i i i difetti che si trova un po'in tutto il mondo e che hanno fatto concludere che il mix tra pubblico e privato è l'ideale nell'ambito della sanità
Perché inefficiente il sistema perché innanzitutto è governato dalle regole della pubblica amministrazione che sono regole che probabilmente vanno bene
Per qualche ambito pubblico ma certamente non vanno bene per aziende quali sono gli ospedali le due sorelle
Che dovrebbero muoversi con meccanismi aziendali le regole della pubblica amministrazione che hanno un impianto burocratico finalizzato alla perfezione degli atti e non dei fatti non va bene per gestire un ospedale
Il secondo grande importante antica precostituito al contratto di lavoro di tipo pubblico del personale che vuol dire selezionare il personale in un certo modo pagarlo in un certo modo
No sottoporlo a verifiche poco efficaci
Non potersene liberare se non a condizioni di estreme
Non può non poter di fatto trovare la maniera di incentivare il personale in maniera adeguata e di utilizzare i superminimi questo è una gravissimo antica prima di tutto per il personale perché quello migliore viene penalizzato e poi ovviamente per la struttura ecco queste essendo il il quadro
Ha grossissime linee certamente inesatto un tentativo si sta facendo in Italia per migliorare la situazione per migliorare questa inefficienza un primo passo importante è stato quello di retribuire
Gli ospedali non più a piè di lista come si usava un tempo ma prestazione
Secondo delle tariffe e di atti cercare di attivare una competizione tra ospedali pubblici tra strutture pubbliche e di tra questi e il privato
Ecco siamo ai primordi sono passati poco più di due anni anzi due anni e le cose non sembrano procedere con grande velocità
Qualche miglioramento c'è stato il nuovo contratto di lavoro del personale
Non si sa che risultati darà speriamo che rinvia certamente si ha l'impressione di una macchina vischiosa che non riesce in tempi brevi a dare risposte
Ecco allora
Io di fronte a questo vorrei proporrà la vostra considerazione qualche idea per non tanto per cambiare la macchina del sistema Dio ci guardi dal fare un'altra riforma cioè io credo che queste riforme buttate
Sul territorio a gente impreparata perché nessuno sa che cosa succede non sperimentate non verificate più che creare miglioramento creano confusione ci vogliono anni per superare questi traumi quindi asteniamoci va astenetevi
Se se credete se località opportuno da fare riforme cerchiamo di mirare a concreti interventi che partano dal basso
E io il primo di questi interventi che vorrei proporre alla vostra considerazione è quello che è stato affettuato in Gran Bretagna
E che si tratta e che è stato lanciato dal Dipartimento del Tesoro quindi è una fonte molto Uto regole
E che si chiama il che è un project financing in sanità cioè si chiama Pro tra i pezzi Finance Initiative iniziativa di finanziamento privato che vuol dire sostanzialmente questo
Se un ospedale deve costruire una una un padiglione solventi o una radiologia nuova o un laboratorio nuovo invece di farlo in proprio
Sia affida a un consorzio di privati
Questo consorzi privati di imprese private si assume l'onere e il rischio di quest'impresa che remunera il capitale con i risparmi di gestione rispetto a un tempo zero stabilito
Il tutto per altro non è che esce dal controllo dell'ospedale o dell'ente pubblico perché è un comitato di vigilanza costituito dalle dagli imprenditori e dall'ente pubblico governa la situazione Monique fa al monitoraggio stretto per la situazione
Lo stesso il come si tratta di concessioni ventennali e trentennali oltretutto lo stesso Comitato aggiorna il contratto perché inesorabilmente dopo vent'anni o trent'il contratto è obsoleto
Ecco questo è cominciato sperimentalmente in alcuni ospedali io no particolare studiato uno di questi è stato di tale insuccesso che ha oggi una meccanismo acquista ricorre ricorrono le strutture inglesi larghissima mente
Quali sono i vantaggi di questa di questa iniziativa sono innanzitutto che il capitale privato dicevo prima invece di quello pubblico sostiene e l'ammodernamento delle strutture delle attrezzature
Secondo oltre a questo dia il trasferimento nell'ambito pubblico di un know how organizzativo e gestionale che noi nel pubblico non conosciamo quindi impariamo da questi esempi a comportarci meglio a gestire meglio
Ecco questi esempi peraltro non passano inosservati dentro l'ospedale perché stimolano evidentemente il confronto rispetto ad altri settori non così ben gestiti e quindi stimolano la crescita
Anche per confronto la crescita culturale
Ecco questi queste cose oltre a queste cose si aggiunge il fatto che si crea lavoro evidentemente per lei per il privato e questo è un non indifferente
Vantaggio tutti
Ecco e io chiedo a coloro che qui si chiedono se lo se lo reputano interessante di approfondire questo aspetto e possibilmente di arrivare a formulare per legge
Anche in Italia una possibilità di questo genere perché questo secondo me sbloccherà ebbe moltissime situazioni come gli altri Locate in Gran Bretagna
Un secondo elemento che inviterei a considerare è il fatto di non continuare a tritare discorsi vecchi non dimostrati bisogna chiudere i piccoli ospedali bisogna smantellare qui bisogna far son tutte cose che non sono state mai dimostrate essere efficaci
Quello che in veramente importante è che questi ospedali vengano classificati secondo le intensità di cura che erogano
In modo tale che non tutti gli ospedali facciano tutto e tutti trattano la stessa casistica ma si concentrino le alte tecnologie e si concentrano le competenze professionali che non sono tantissime
In ospedale di livello superiore a quello generale in modo tale che la casistica venga lì trattata in modo ottimizzato
Una un altro elemento importante che dovrebbe essere finalmente affrontato è quello dell'aggiornamento del personale noi non abbiamo un sistema di aggiornamento del personale questo
Vuol dire che gli errori e le prescrizioni inappropriate che avvengono in Italia sono una quantità enorme e difficilmente documentabile
Se negli Stati Uniti dove esiste un sistema organizzato di aggiornamento
Si dice che lì le conseguenze dell'inappropriatezza medica comportano un numero di morti pari alla caduta i due giù un po'oggetto ogni tre giorni pensate cosa significa questi nel nostro Paese dove non non esiste nemmeno il dato quindi io credo che bisogna una volta per tutte impostare un serio sistema di aggiornamento del personale tutto che passi attraverso la licenza professionale rinnovabile
E i punti di credito per a dire a questa questo rinnovo della licenza e ad adire alle progressioni di carriera questo è un sistema che esista in tutto il mondo avanzato e che comporta una necessità di aggiornarsi
Un un obbligo praticamente di aggiornarsi non scritto nella legge ma scritto nella realtà dei fatti
Da ultimo credo che vorrei citare una un'altra cosa cioè noi abbiamo una sanità che cura i guasti
In gran parte di una inappropriato stile di vita basti pensare a cosa vuol dire l'alimentazione scorretta o l'uno o l'ULSS fumo l'alcol nel Paese no
Allora che io credo che sia necessario cominciare educare il pubblico sui danni di questa scorretto modo di vivere
Sì il mangiare troppo significa avere una serie di guai che riempiono gli ospedali
Non è detto che il mangiando il mangiare in mano in modo appropriato risolva tutti i problemi ma certamente nel risolvo una buona parte il fumare è una è un danno identità dei danni inenarrabili a chi fumo e a chi presente assorbe il fumo degli altri
L'utilizzo il il ricorre il non fare una dieta il non fare una dieta un movimento appropriati sappiamo che comporta un enorme incremento dei delle degli accidenti cardiovascolari ecco
Però dico queste cose vanno dette documentate in modo che già raggiungano le scuole le famiglie allora io credo che anche qui la televisione di Stato sia uno strumento che dovrebbe attivarsi perché prevenire questa enorme quantità di danni può voler dire anche prevenire un costo inutile che oggi sosteniamo ecco io finisco qui vi ringrazio dell'attenzione
Pari
A me è stato affidato un compito difficile
Quello di riassumere i punti principali e le strategie della politica sociale
Partendo dal fasce della povertà
Ma che cos'è la povertà
Un libro recente
Già citato oggi quello di Negri Chiara Saraceno
Afferma che la povertà e l'esito di processi differenziati
E questa sua natura
Merende molto difficile individuare le misure adeguate a combattere
Ecco quindi subito una distinzione
Che dobbiamo sciogliere
Nel senso che è un modo di leggere questa complessità
E quello di ricondurre le cause della povertà
Ad una povertà unica
è una grossa tentazione
Ad una povertà che sarebbe la madre di tutte le povertà
La povertà economica
L'alternativa che abbiamo è quello di vedere nella povertà l'intreccio
Di una molteplicità di forme di esclusione involontarie
Ma volendo schematizzare
Individuerei tre fasce principali di povertà in cui si raccolgono quelle che sono le situazioni di fatto dei cittadini che sono bisognosi di quelli che sono noti come gli interventi socio assistenziali
Sono tre fasce di persone che percorrono i sentieri della povertà
Prima fascia
Cittadini ai margini del mercato del lavoro
Con difficoltà di comunicazione con le strutture del benessere
Con difficoltà di inserimento nel tessuto sociale per l'appartenenza magari ad un gruppo etnico particolare
Due
Cittadini esclusi o Autore scusi dal mercato dal del lavoro
Dalle reti di solidarietà
Dai servizi assistenziali
Si tratta di persone che si sono sradicate progressivamente
Dai mondi vitali
Dal mercato del lavoro
Dagli standards e dalle aspirazioni collettive di vita
Una terza fascia
Cittadini che sono assistiti dalle istituzioni dello Stato del benessere che ricevono sussidi economici e servizi
Per l'insufficienza di risorse che provengono dal mercato o l'insufficienza di risorse che provengono dal sistema previdenziale
E che per il sopravvive per il sopraggiungere di eventi critici disoccupazione malattie dei familiari
Insufficienza dei letti DT
Percorrono anche sì
Questi sentieri della povertà
Come risponde lo stato del benessere in Italia a questa problematica che ho appena accennato
In Italia non esiste una politica integrata contro le forme di esclusione
E contro quindi che le povertà che a queste esclusioni si associa
Tuttavia nei vari settori del sistema nazionale di protezione sociale
Faccio riferimento all'assistenza alla previdenza alla sanità
Sono presenti una molteplicità di politica una molteplicità di dispositivi che nel loro insieme configurano come una politica implicita contro la torta
è la risposta
All'attuale anagrafe dei bisogni che possiamo raggruppare in cinque politica
La prima
Le politiche contro l'esclusione dalla vita economica e cioè dalla partecipazione al mercato del lavoro e dal mercato dei beni
La seconda
Le politiche contro l'esclusione da una vita abitativa a cui adeguata
La terza
Le politiche contro l'esclusione della salute
La quarta politiche contro l'esclusione dall'istruzione ed infine una quinta che ne riassume tante
Che guarda tanti profili che possiamo riassumere politiche contro l'esclusione dalla vita relazionale
Ma
Parlando di povertà
Affrontiamo subito un argomento cruciale
Come misurare questa povertà misurare la povertà certamente molto difficile piena di rischi
Anche se noi ci limitassimo soltanto a quella madre delle povertà che prima ho chiamato la povertà economica
Avremo risultati diversi a seconda degli indici utilizzati dalle fonti dai criteri di individuazione
E qual è
Lo stato attuale di questa misura noi abbiamo deciso di mutuare dall'estero
Una misura della linea di povertà
L'International Standard troppo forti la
Cosa dice questa è lo standard dice che la povertà
E quella di famiglie di due persone
Che hanno una spesa per consumi pari alla spesa pro-capite
E allora osserviamo immediatamente una cosa che molti di voi sanno ma che vorrei ricordare che le nostre pensioni sociali sono tutte abbondantemente al di sotto della linea della povertà
E allora viene da fare una proposta
Perché non interrogarsi sull'adeguatezza di questa linea di povertà
Perché non pensare magari in maniera molto banale approssimativa di dimezzare la qualcuno potrà pensare forse Romagnoli vuole
Trovare un modo velleitario formale
Per farci pensare ad un miglioramento sociale no
Sto pensando ad un'altra cosa che il punto propositivo principale di questa relazione
E cioè il fine è quello di rendere più specifiche le politiche di sostegno del reddito
Nel senso che qui come vedremo la specificità è un modo coerente ed efficace per aggredire la povertà
E allora
Iniziamo questa seconda parte chiedendoci che cosa vogliamo chiedere alla politica sociale in Italia
Di RAI due cose importanti
Primo
Una presenza forte della politica
Nonostante
La forte delegittimazione della politica
Di questo momento
Due
Il coraggio di sostituire nella normativa alla specificità alla universalità
Intendo argomentare cioè che la ricerca della univa
Salita del dare poco a tutti
E non di specifico contro il benessere
è una ricerca che conduce essenzialmente a mio modo di vedere all'eutanasia della politica
è la fine della scelta e quindi sarebbe anche la la fine della politica
Cos'è che motiva questo atteggiamento quella considerazione che in un sistema economico in cui nello stato nel mercato sia autolegittimazione
Questi non sono obiettivi in sé sono strumenti che la società civile usate perseguire i suoi scopi e a cui quindi deve trovare un posto
Qualcuno dirà
è ovvio
Ogni valutazione dei costi e dei benefici di una scelta una natura soggettiva
Ma questo non può negare la ricerca dell'interesse generale del benessere comune anche se assistiamo ad una transizione parà che diplomatica che è alla base della delegittimazione della politica che nasce dal fatto che non possiamo più
Ipotizzare
Ai nella a base dei modelli della politica ma della politica economica della politica sociale
Un approccio olistico un approccio di rapporto organico dello Stato perché la transizione ci versa ci porta verso le l'individualismo metodologico verso una figura del politico che non è sempre altruista
E allora
Qui è il punto
Importante
Come si fa a disegnare
A creare un disegno normativo che si auto afferma che si auto impone Secchi lo disegna e un homo oeconomicus uno un uomo uns
Individualista egoista
Che da una parte e stabilisce le regole da una parte e massimizzare la sua convenienza personale
La risposta è univoca se il politico non riesce a nascondersi dietro il velo dell'incertezza
O dietro l'ignoranza
La risposta è che la normativa risponderà sempre di più
Ad una generalizzazione degli obiettivi e sempre meno a quella specificità che noi prima avevamo indicato
Il punto interessante qui è che
I politici non sarebbero nemmeno responsabili di questo
Perché non sarebbero responsabili perché non è necessario che siano lontani dal benessere comune ma è la struttura stessa della politica che aiuta a sopravvivere
Il politico
Che come un imprenditore
è obbligato
Per sopravvivere
A scegliere pensando
Alla sua rendita personale al mantenimento del proprio posto
Ecco allora
Il punto principale
Cioè quello della sostituzione della universalità con la specificità
La visione alternativa spiega molto bene invece gli approcci universalistici dei sistemi di sicurezza sociale di cui parliamo oggi
E di quelle politiche sanitarie
Approcci che sono tutti molto ben conservati e difesi nelle attuali proposte di legge
Dove il trattamento differenziale cioè la scelta politica quella che si paga nel senso che non si dà a tutti ma si sceglie a chi dare il e scegliere a chi dare vuol dire scegliere a chi non dare scegliere chi escludere
Dalla politica sociale
Ma solo in questo modo il trattamento differenziale discrimina a favore dei bisognosi e ciò si verifica troppo raramente
Quindi mi avvio alla conclusione
La riforma delle politiche esistenti allora quelle politiche che sono mirate alla lotta alla povertà
Va svolta con un'ottica alla specificità
E come stimolare allora il consenso verso quel processo di aziendalizzazione che pure la pubblica amministrazione
Ha intrapreso e poi interrotto per cercare di inserire in questo anche degli elementi di politica sociale
Ecco qui il punto viene ad un trema che è stato fortemente sottolineato da quelli che hanno parlato del lavoro certamente torniamo al tema del convegno
Liberi di lavorare liberi dal bisogno
Perché c'è da domandarsi una cosa
Se
è vero
Che il diritto al lavoro costituisce il referente normativo privilegiato delle politiche contro la povertà
Nel senso che c'è una motivazione etica nella nostra politica sociale e la politica e questa motivazione etica individua nel lavoro
Quel valore di maggiore rilevanza costituzionale rispetto al quale poi discende tutta l'attuazione della politica sociale chi lavora alla previdenza chi lavora alla sanità
E questo significa che la scelta etica fondamentale e quella di dire che il bisogno economico puro non legittima alla politica sociale
Questa è la scelta della specificità
Perché questa scelta porta ad individuare
In chi
Negli anziani nei vecchi né titolari dei bisogni qualificati le persone a cui la politica sociale deve riferirci
E allora
La domanda è se il diritto del al lavoro
Costituisce questo referente normativo privilegiato
Come si spiega
Che una difesa a tutti i costi del lavoro
A tempo pieno del lavoro a tempo indeterminato ha finito per te irrigidire tutti i segmenti
Del mercato del lavoro
C'è un solo modo per uscire da questo circolo vizioso
In sintesi
Ed è quello di liberalizzare il mercato del lavoro al fine di rendere più elastiche e più flessibili le relazioni tra domanda e offerta perché questo perché quando noi cresciamo la crescita è stato più volte invocata stamattina
Noi facciamo crescere l'occupazione non tanto cresciamo senza occupazione ma è così soltanto da noi o anche all'esterno non è così dappertutto in Germania l'elasticità
Dell'occupazione alle variazioni della crescita sono il cinquanta per cento maggiori della nostra nel mondo sta del lavoro statunitense questa elasticità cioè il modo di far vagliare l'occupazione con
La crescita del reddito è doppia che da noi
E allora in conclusione
Bisogna riesaminare con misure radicali
La liberalizzazione del mercato del lavoro liberalizzazione dei contratti Brunetta qui
Ha già svolto la la questione liberalizzazione dei salari d'ingresso assunzioni di giovani disoccupati per la riassunzione di forza lavoro espulsa ma anche introduzioni di periodi di prova
Valutazione delle affidabilità
Che cosa c'è dentro queste politiche radicali cioè sostanzialmente
Una questione che per quanto riguarda il lavoro gli obiettivi della politica sociale
Quelli da mettere in pink in primo piano non sono tanto quelli della regolazione delle politiche attive del lavoro che come tutti ormai sanno funzionano soltanto quando il sistema è in espansione
Qui bisogna
Radicalizzare questa liberalizzazione deregolamentare Irvine regolamentare attraverso la semplificazione legislativa della competizione
Soltanto lo slogan se mi consentite ultimi dieci secondi per quanto riguarda le altre politiche che cosa vuol dire quindi portare la specificità nella politica sociale significa dire di no
Di dare più risorse ai giovani ma darle ai vecchi e ai titolari di bisogni qualificati
Vuol dire che la sanità dovrebbe dare più agli inabili e meno a tutti gli altri
Vuol dire che gli ammortizzatori sociali
Che non devono non devono guardare soltanto alla compatibilità finanziaria
La nostra scelta politica etica fondata sul lavoro ha fatto sì che in questo Paese ancora non sia accettato che si dia un reddito minimo che non si dia il minimo vitale che non si dia l'assegno di povertà perché questo vorrebbe dire
Dare alla povertà il carattere di un diritto di cittadinanza
Per le pensioni certamente un passaggio immediato dal sistema retributivo a quello contributivo
Ma chi deve Risi realizzare tutto questo
Si tratta di individuare anche un'ottima distribuzione delle competenze e queste competenze vanno trovate nei vari livelli di governo attraverso tre principi
Sussidiarietà responsabilità solidarietà
In questo modo noi troviamo il modo di elevare la nobiltà della politica sociale
Perché ciò consente di evitare l'esperienza infelice della formazione professionale
E consente invece di avvicinare le politiche ai bisogni
Il controllo democratico alle politiche e il consenso sociale alla lotta alle povertà in un contesto meno frammentato di quello che gli attuali
Fatti ci promettono nel futuro grazie
Sorgono Bagnoli e do ora la parola per l'ultima l'azione alla professoressa Simona Beretta professore di economia monetaria presso l'Università Cattolica di Milano
Che parlerà di stato sociale e non profit le Lola parola con particolare piacere anzitutto perché una voce femminile importante in un dibattito sul stato sociale
Ma anche e soprattutto perché io credo che il non profit possa e debba essere uno dei protagonisti
Dello stato sociale come lo intendiamo noi sentiamo da lei come questo potrà realizzarsi prego
Io penso che il nesso fra Stato sociale non profit
Sì gli articoli attorno alla parola che fatta da snodo per di tutta la mia relazione la parola qualità in termini economici potranno usare la parola efficacia mi sembra che come nelle relazioni che mi hanno preceduto è stato chiaramente messo in evidenza c'è una crisi di stato sociale che è stato messo a nudo dalla velocità di cambiamento che ha caratterizzato la struttura mondiale anche del nostro Paese negli ultimi decenni e il cambiamento che mette a nudo l'inadeguatezza e che pone la questione dell'efficacia molto di quello che si fa e che viene misurato come Stato sociale in quanto si spende
Non è in realtà efficace e quindi non produce benessere
La questione della qualità va posta perché la crisi dello stato sociale non è solamente un problema di compatibilità finanziarie ma anche di efficace nel raggiungimento degli obiettivi ora le non profit
Che hanno una tradizione di impegno soprattutto nel campo della servizio alla persona laddove il servizio ha un connotato sociale una dimensione sociale entrano nella questione proprio qui
Perché il cambiamento mette a nudo la crisi dello stato sociale così come lo conosciamo semplicissimo perché l'intervento pubblico sui bisogni sociali riflette problemi di incertezza informazione di razionalità mal posti fin dall'inizio
L'idea che lo Stato possa immaginare risposte universalistiche per riprendere una parola della relazione precedente
Meglio di quanto chi percepisce il bisogna possa fare riflette il falso postulato di una razionalità illimitata del decisore pubblico
Razionalità e limitata che vuol dire capacità di individuare il bisogno di individuare una risposta e perché no di produrre la risposta caricando nel costo sulla fiscalità generale certo c'è un problema di crisi dello stato sociale che vuol dire tagliare le spese ma c'è un problema di crisi dello stato sociale che ha che fare con la crisi della qualità la crisi dell'efficacia la crisi più profonda si manifesta nel senso della scarsa efficacia efficienza equità di un modo di fare attività sociale centralistico burocratico
Parlando della qualità della risposta mi sembra un'ipotesi di lavoro ragionevole quella che assume che la risposta al bisogno sia tanto più efficace efficiente e Vespa quanto più nasce vicino alla dove il bisogno si manifesta
è un principio economico molto semplice che se vogliamo possiamo chiamare col nome che si merita e del principio economico della sussidiarietà attenzione che quando si va per principio economico della sussidiarietà si sta mettendo in Infasil soprattutto una regola di tipo procedurale quando si parla di principio di sussidiarietà si parla di a chi spetta l'onere della prova ora il l'onere della prova su quale sia il livello di risposta più adeguata al bisogno
Il principio di sussidiarietà dice l'onere della prova
Spetta di provare che tocca a lui intervenire spetta al livello superiore che deve dimostrare che intervenendo a livello superiore si raggiungono meglio efficienza efficacia e equità un miscuglio di queste tre cose
Questa è una regola procedurale quindi che non ha niente a che fare con lo Stato minimo certamente ci sono situazioni in cui una risposta standardizzata realizzata su larga scala
Può essere più efficiente che la risposta al bisogno laddove il bisogno si manifesta però lasciatemi azzardare
L'ipotesi che questo non accada per i servizi alla persona è molto difficile che è una risposta standardizzate realizzata su larga scala risponde in maniera efficace efficiente ed equa ai bisogni delle persone è qui che entra
La questione del non profit ecco perché ha senso parlare insieme di una cosa così grande complicata come la crisi dello stato sociale e di una cosa così piccola apparentemente piccola come le realtà non profit
Certamente non si tratta di affermare che la non perché la dello sviluppo del settore non profit sia la soluzione di tutti i guai dello Sco dello stato sociale
Si vuole semplicemente affermare che si può costruire sono partendo da un'ipotesi positiva non si può costruire sul niente e le imprese non profit sono un esempio di cosa possa voler dire introdurre un piccolo principio innovativo nell'organizzazione della risposta ai bisogni sociali
A questo punto però bisogna fare una pausa di riflessione perché se io parlo di non profit e voi capite quello che normalmente si capisce quando viene detta la parola non profit
Non andiamo bene perché perché spesso si pensa prima di tutto che siccome si chiamano non profit
La questione sia un argomento di moda di importazione e secondo che sia una cosa nuova nuovissima originalissima in realtà non è vera né l'una né l'altra cosa
La realtà delle imprese non profit hanno accompagnato gli sviluppi nei secoli della nostra società
E le testimonianze della presenza non profit nelle nostre città sono visibili in bellissimi palazzi in grandi opere che hanno attraversato secoli dominazioni le più varie ordinamenti statuali i più disparati
E che prima ancora di immaginare che siano una bella cosa americana da importare in Italia sono una realtà da riconoscere per quello che e da valorizzare per quello che
Quello che voglio dire è che quando parlo di non profit mi riferisco alla prova provata che esiste una creatività sociale
Che si è manifestata e che specialmente negli ultimi decenni è stata sistematicamente
Come dire messa a confinata confinata in una e in una struttura normativa di cui le IPAB nella vicenda delle IPAB paradigmatica
Ma anche in una sola come dire in una definizione culturale che ci fa pensare che il non profit sia quella cosa un po'straccione
Fatta in gran parte di lavoro volontario
Che interviene a fare la stampella del settore pubblico laddove il settore pubblico non vuole non può non ha interesse ad arrivare
Non è di un settore non profit da confondersi col volontariato che sto parlando io sto parlando di una realtà di intrapresa sociale che ha la dignità e deve avere i mezzi per poter rispondere agli obiettivi che si pone parliamo di risposte ai bisogni sociali della persona e vedete che vi elenco sanità salute istruzione
Formazione orientamento al percorso nel mercato del lavoro perché tutti sanno i miei ragazzi a cui segnano diversità sanno benissimo che non occuperanno mai un posto
Un posto così come lo concepiva mio papà
Tutti questi bisogni e ne posso elencare e tanti altri hanno delle risposte possibili e talvolta queste risposte impossibili hanno bisogno di grandi iniziative di grande intraprese non è una questione straccione marginale
è un modo in cui si gioca il principio di sussidiarietà per ridisegnare la risposta ai bisogni
Quindi il non profit è una storia secolare un'esperienza originale che ha bisogno di essere valorizzata
Valorizzare questa esperienza esistente e incrementarne lo sviluppo
E probabilmente impositivo
Quello che in negativo potrebbe essere il demolire uno statalismo centralista e burocratico che forse ha fatto il suo tempo
Quando si prova a immaginare cosa succederebbe se si valorizzasse erano le risposte di creatività sociale i bisogni sociali
Vedremo facilmente che si possono identificare tre conseguenze economiche e tre conseguenze politiche
Decisamente interessanti allora la sussidiarietà
Vale a dire lasciamo rispondere al bisogno al livello più basso a meno che è un livello più alto dimostri di essere più bravo lui sia in termini di efficacia e di efficienza che di equità se applichiamo il principio di sussidiarietà abbiamo tre conseguenze economiche la prima siccome la risposta è vicina al bisogno c'è un uso efficiente delle informazioni non sto a far bella lunga ma viviamo nella società dell'informazione e risparmiare sulle informazioni avrà ben qualche significato
D'altra parte senza questa quantità e qualità delle informazioni forse che possiamo pensare che sia equa una risposta
Se non sappiamo la situazione se non conosciamo la situazione come possiamo valutare l'equità della risposta secondo punto strettamente rigorosamente economico
Se la risposta dal basso c'è una valutazione dell'efficacia che è una cosa complicatissima da fare in termini statistici c'è una valutazione dell'efficacia che fa direttamente la gente perché se una risposta risponde al bisogno
La gente da lì e si fa aiutare se una struttura non profit non risponde al bisogno la gente non ci va e la struttura muore l'efficacia è garantita in partenza
Terza
Se ci sono tante risposte dal basso ciascuna che riflette il modo di percepire il bisogno e il modo di immaginare la risposta al bisogno
Abbiamo un po'di varietà e la varietà come tutti sanno un pungolo al miglioramento o un pungolo alla concorrenza è un pungola l'efficienza le tre conseguenze politiche uno
Su cui non mi dilungo
Valorizzare la risposta dal basso i bisogni significa valorizzare la libertà di intrapresa che ad un tempo economica sociale e politica
E poi secondo punto abbiamo una democrazia sostanziale
Data dal fatto che il cittadino di fronte a risposte alternative ha un bisogno sociale
A un po'di voice
E anche una via d'uscita una ed esiti un po'meno frustrante di quella che c'è adesso
Che se il servizio così come l'apparato burocratico dell'offre non ti piace lo devi pagare e poi uscirne pagando un'altra volta il servizio privato
Terza cosa
Che spero piaccia agli ambientalisti se ci sono quel principio di sussidiarietà
Ampliamo la varietà istituzionale ci sono tante forme istituzionali diverse che tendano a modo loro Nessuno è perfetto di rispondere ai bisogni
Questo permette di ricostruire dei legami spezzati fra cittadini e istituzioni perché non c'è una istituzione con tutti i suoi con tutto il suo apparato di circolari su come deve funzionale ma tante istituzioni alternative
Diventano possibili non più solo le relazioni sperso analizzate Stato e mercato dove lo Stato è questa cosa sulla nuvoletta il mercato e quell'altra cosa su una nuvoletta
Ma abbiamo la possibilità di relazioni personalizzato e durature
Se mi perdonate questa varietà istituzionale assomiglia alla alla biodiversità senza biodiversità non si respira ma anche senza varietà istituzionale non si respira
Allora cosa si può fare io nella relazione propongo tre punti
Primo
Per valorizzare una risposta dal basso e bisogni pubblici
Così come il settore non profit si può provare a vedere se è capace di fare o no occorre innanzitutto un quadro normativo organico che individui
Le imprese non profit in base al loro scopo
Quindi in base al loro perseguire un obiettivo che ha rilevanza di servizio pubblico
Ovviamente si possono fare le imprese non profit anche per costituire un circolo del golf
Ma certamente definire la non profit non solo in base al vincolo di non distribuzione dei profitti ma in base anche allo scopo
Sociale dell'impresa non profit stessa è importante per poter fare ordine nell'altrimenti impossibile capacità di prevedere Grisanti e tutto ciò che può succedere quindi occorre un quadro normativo organico non sono certamente sufficienti interventi di tipo fiscale
Che a certe condizioni e dietro compilazione di grandi mucchi di carta permette sgravi
Nel pagamento delle imposte certamente anche queste ma questo viene molto dopo per prima cosa occorre capire e definire cosa sono
Perché hanno una natura
Pubblica le imprese non profit che perseguono obiettivi pubblici anche se nascono nel settore privato
Secondo punto
Un sistema di controlli guai se non ci fossero controlli prima di tutto che il vincolo dell'anno distribuzione dei profitti sia rispettato ma naturalmente anche controlli di qualità di standard di efficienza di efficacia
Però quali questi controlli devono essere contro il merito devono essere controlli a posteriori devono essere controlli che vanno a misurare se hai raggiunto l'obiettivo che ti sei posto e questo va misurata a posteriori quindi il controllo non è l'adempimento formale Zante ma la verifica ex post per la qualità di quello che hai fatto e qui permettetemi
Se l'impresa non profit persegue un obiettivo pubblico e questo è un dato da riconoscere sulla base dei risultati ex post
Questo principio Adecco entrava lì viene valere per tutti quelli che producono servizi pubblici
Al momento attuale non mi pare che abbondino
Controlli di merito su efficacia efficienza equità dei servizi pubblici forniti dal settore pubblico e quindi forse farà un po'di controlli
Fare un po'di controlli sulle non profit potrebbe essere una bella strada però darci un po'e cominciare a controllare la qualità di cosa esce dalle nostre scuole di cosa esce dalle nostre
Varie forme di intervento pubblico nell'economia e terzo è solo terzo vengono le misure di sostegno
Il sostegno al settore non profit va benissimo ma non confondiamo lo corregga Lino al volontariato
I sostegni o il primo sostegni alle imprese non profit e metterla in condizioni di poter rispondere in concorrenza con gli apparati burocratici
Ai bisogni pubblici che ci sono e che cambiano continuamente nell'economia non facendo queste otto rischieremmo di non saper cogliere il bisogno che cambia perché il bisogno cambia e prima che se ne accorga
Quello che noi continuiamo a chiamare lo Stato
Prima che se ne accorgano da lontano è molto probabile che qualcuno vicino non solo se ne accorga se n'è accorta ma sia in grado di dare qualche risposta che può essere confrontata poi con le altre grazie
Con la relazione della professoressa Beretta che ringrazio interpretando anche il calore
Dei vostri applausi si conclude la parte tecnica del nostro dal convegno della quale spero tutti abbiate potuto apprezzare la serietà concretezza e anche l'elevato valore scientifico dei contenuti
Un contributo importante che abbiamo inteso dare alla dialettica ai discorsi sull'argomento che ci siamo proposti dei rapporti tra società libera e Stato sociale tra poco passeremo alla parte più propriamente politica
Del nostro incontro nel quale le proposte Dl pelle verranno messe a confronto con i maggiori esponenti del Polo delle Libertà
Che dovranno precisarci le lungo risposte portavoce delle proposte del Dl pelle sarà il professor Paolo Del Debbio direttore della nostra associazione risponde hanno appena il Polo delle libertà gli onorevoli Rocco Buttiglione Pier Ferdinando Casini Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi il questa ultima parte del nostro incontro che aveva la forma di una tavola rotonda sarà coordinata dall'onorevole Domenico Mennitti direttori di di azione
Ci saranno e cinque minuti di intervallo
Cambiare la disposizione della presidenza e le scenografie quindi arrivederci tra cinque minuti