"Storia del Socialismo Italiano" presentazione del 2° volume di Renato Zangheri (Ed. Einaudi) org. presso la Sala del Cenacolo

Buona sera
Il libro che si presenta qui questa sera e il secondo volume della Storia del socialismo italiano di Renato Zangheri pubblicato dall'editore Einaudi
Che segue di quattro anni la pubblicazione del primo volume
E precede non sappiamo di quanto tempo ci dirà l'autore e già annunciato terzo volume che e non solo annunciato
Sì cerca ce lo dirà l'editore
Non solo annunciato ma in qualche modo
Per figurato almeno nell'idea di fondo che e ricordata qui nella premessa al secondo volume
Il primo volume copriva quasi un secolo dalla rivoluzione francese alla svolta di Andrea di Andrea Costa per una ragione che era poi riccamente scritta in tutto
Il libro in tutta la narrazione
E cioè quella di considerare il socialismo come un movimento
Estremamente differenziato ma unitario
Sul piano storico che almeno per quel lungo un secolo di preparazione
E preparazione alla sua dell'inizio la sua maturità
Era facciamo fatto più di singoli di gruppi di idee
Che come sarà poi in seguito di partiti Acab
Già quel volume si caratterizzava come anche questo secondo per essere necessariamente insieme una storia è una geografia del socialismo italiano
Proprio perché almeno fino all'età giolittiana diciamo così le differenziazioni regionali anche dopo la nascita del partito a Genova
Sono elemento caratterizzante molto forte
Certo meno forte che la storia successiva della storia che tuttora continua ma molto Forte caratterizza
E il profilo
Dell'opera già si delineava chiaramente e il secondo volume ulteriormente lo affine arricchendolo
Di una scrittura ugualmente densa e ancor più elegante leggera al tempo stesso come proprio di un
Di uno storico quale Zangheri e grande mestiere e di grande finezza
Il profilo al quale mi riferisco è non solo dato dalla opportunità di riconsiderare
Adesso che diciamo un intero ciclo storico del socialismo europeo in qualche modo si è concluso la storia delle sue diverse correnti come un fenomeno unitario da riguardare riconsiderare Rino errare unitariamente perché questa forse la maniera
Più per spigole di uscire da una storiografia tradizionale con ventisette convenzionale parrocchiale di partito
Di partiti
Fortemente ipotecata dalle divisioni che hanno solcato la storia del socialismo in particolare imita
Ma questa unitarietà e data dicevo da un'ispirazione che nel secondo volume e ancor più rilevata
E quella di considerare cioè l'opera storica del socialismo una componente fondamentale del processo di compimento delle nazionalità europee
Di compimento dal basso e di integrazione degli elementi nazionale della vita nazionale con gli elementi della vita internazionale
Quindi di nazionalizzazione delle masse se così vogliamo dire democratica e dal basso usando una espressione ormai classica di mosse e proprio perciò diciamo il sale che forse anche il Pepe dello sviluppo della cittadinanza nel Novecento e della storia della democrazia
Il secondo volume a differenza del primo copre non più di dieci anni cioè dalle elezioni diciamo dell'ottantadue con cui finiva il precedente volume
Al novantatré e non propriamente alla nascita
Ho soltanto alla nascita del Partito a Genova
Ma al momento in cui simbolicamente nel modo più significativo si può dire che il socialismo è un movimento nazionale anzi fattore di compimento dell'unificazione nazionale del paese veneto Manta che e l'anno dei fasci siciliani
E quindi io credo felicemente Zangheri ha scelto di teorizzare così il termine finale del secondo volume della sua opera
Io penso che il terzo volume che già si prevede
Abbracciare un ventennio probabilmente riuscirà a stare
In questa misura
Zhang che indica termini d'approdo più concretamente definibile prevedibile di questa sua opera diciamo la guerra la guerra dei quindici diciotto la fine dell'età giolittiana
Io credo che in questo Terzo Periodo del Terzo volume in qualche modo la possibilità di un andamento più sintetico della ricerca della narrazione sarà più possibile
Perché il soggetto movimento socialista si staglia ormai con un soggetto più definito e unitario e perché leggiamo i grandi snodi della vita politica nazionale della vicenda del movimento operaio
E sul piano nazionale sul piano europeo sono più nitidamente
Delineati
Credo anche che sia molto persuasivo almeno per me considerare questo termine della prima guerra mondiale molto periodi tante una vera e propria scansione
Dice Zhang ieri perché dopo comincia un'altra storia del socialismo e io penso che sia proprio così così come per altro verso l'altra grande cesura nel Novecento anche per rapporto alla storia il momento operai socialista e la seconda guerra mondiale non c'è dubbio che se in particolare ci si riferisce all'Italia
Possiamo dire che con le fratture che si determinò nel corso della prima guerra mondiale immediatamente dopo beh sicuramente perciò l'epoca costituito costitutiva del movimento socialista e quello che ne caratterizza gli elementi originari
Si conclude si conclude anche fattualmente
Perché poi come noto dal corpo del movimento socialista prendono vita tante altre diverse storie e poi
Nei decenni fra le due guerre è un po'tutto tutta la cultura e tutti i paradigmi del socialismo europeo che cambiano
Con il maturare per la prima volta almeno in alcuni dei principali paesi europei delle prime esperienze di un socialismo di governo un riformismo moderno questi a grandi linee alcuni tratti di quest'opera che io ho voluto un può anticipare non per togliere il lavoro ai relatori che adesso si susseguiranno nell'ordine previsto ma perché diciamo non essere troppo Frigido in questo mio compito di dare e togliere la parola per quindici minuti secondo il tempo convenuto a ciascuno dei relatori dopodiché l'autore replicherà o meglio interloquirà
Con i relatori che sono intorno a questo tavolo e che seguendo l'ordine prestabilito cominceranno a parlare
Da Antonio Giolitti al quale cedo la parola
Io devo
Devo premettere una vertenza
Che è anche se volete una confessione
Io leggo qui semplicemente la testimonianza di un elettore dell'opera di Zangheri che si è trovato a nuotare
Oltre cinquant'anni nelle acque del socialismo talvolta controcorrente
E che ha avuto come stimolo e iniziazione giovanile
L'utopia più che la scienza soprattutto più che la storia
E la scienza o presunta tale eretta a ideologia otto comma le mie prime letture anche un po'di nascosto sono state Marx Engels Cauzzi lei niente Trotsky ma anche Proudhon
Sensi Monte Owen e poi naturalmente Antonio Labriola per suggerimento di Benedetto Croce
Come si vede molta Prima e Seconda Internazionale e ben poco socialismo italiano anche perché quei testi
Un po'esoterici si riusciva a trovarli e a procurarseli sotto il fascismo magari con l'aiuto di qualche libraio intelligente solerte e abilissimo
Ma di Storia del socialismo italiano devo ricordare confessare ben poco quasi nulla
D'altra parte dove trovarle in Italia negli anni trenta quaranta
Una storia del socialismo paragonabile a queste alghe abbiamo adesso davanti agli occhi
Una prima considerazione
Vorrei farle a riguardo al tema proposto per questo nostro dibattito in occasione del secondo volume dell'opera di Zangheri che mi sembra non so se intenzionalmente controcorrente socialismo passato e presente
Passato e presente del socialismo quando generalmente
Le motivazioni della scelta dell'impegno per il socialismo della partecipazione politica al movimento socialista sono state sono proiettate sul futuro
Prevedono sollecitano auspicano il sole dell'avvenire
Sia come utopia sia come pretesa scientifica di Penelope e vedere la fine del capitalismo e l'avvento del socialismo ahimè reale è la trappola ideologica nella quale confesso anch'io sono caduto
Guai quando il sole dell'avvenire la grande speranza diventa dopo ma e grande illusione
Giovanni Giolitti aveva ragione di lodare in un discorso alla Camera all'inizio di questo secolo
Quei socialisti che cito avevano messo Marx in soffitta
Mio padre che non approvava la mia scelta comunista
Si consolava tuo nonno mi diceva ha avuto sempre grande stima per i socialisti riformisti
E il Partito comunista italiano e mio padre che parla mi pare che sia più riformista che rivoluzionario il partito della Repubblica democratica della Costituzione
Giovanni Giolitti però lo teneva ben visibile nella sua biblioteca di Cavour
Marx il capitale
Nella quale biblioteca faceva spicco il grosso volume della biblioteca dell'economista diretta dal professor Gerolamo Boccardo UTET mille ottocento ottantatré
Ecco la copertina che io ho vincolo salvato dalla totale disfacimento poi la mostrano a
Sangalli
Eccolo Biblioteca dell'economista raccolte eccetera acque diretto dal professore Girolamo Boccardi volume non lo parte seconda
Edizione mille ottocentotrentatré qui c'è anche il timbro della libreria dove mio nonno l'aveva comprata per via via Casanova di Torino Violante conosce bene in piazza Carignano
E cioè in questo volume nolo Carlo Marx del Capitale critica dell'economia politica seguito da giacobini l'idea della rivoluzione e guarda che strano
Singolare davvero Lotito soprattutto l'OPA attira l'attenzione
Di Andrea Romano Czerny Ceschin questo stesso volume accanto al mare se c'è Czerny gesti osservazioni critiche su talune dottrine economiche di Stewart Mill singolare singolare raccolta
Lei singolare raccolta di scritti
E conteneva appunto dicevo questo questo rinvio in quel Carlo maschi il capitale critica dello dello stesso dell'economia politica e in quello stesso scaffale dove della biblioteca di mio nonno dove ho trovato questo
Marx che evidentemente mio nonno avevo non è letto perché era spogliato e ha usato dalla fine degli anni degli anni ottanta e quindi lui non aveva messo in soffitta
E c'era pure nello stesso scaffale c'erano opere francesi sul socialismo molto diffuso in quell'epoca dove l'avete devo abolire e altri
Lo ereditò mio padre quel volume e io lo lessi alla fine degli anni trenta e solo una decina di anni dopo completa in lettura con il così detto terzo volume
Detti o risiede su più noto sotto la denominazione di teorie del plusvalore che mi era stato e l'ho portato con me perché è una curiosità bibliografica che mi era stato regalato da Pietro Sraffa nel mille novecentocinquanta
In questa veste
In questa copertina queste sorprese il contenuto
Sì si apre la copertina si chiede teoria libertà tende di Carlo Marx perché questa copertina è uguale in Grey
E Novel pareti io sono Hope vi sembran Stories questa bella decorazione Liberti perché per portarlo in Italia piace Piero Sraffa negli anni del fascismo l'anima travestito
Conti contando sulla sulla scarsa perspicacia evidentemente dette la censura al confine che si accontentava di guardare la copertina se avesse voltato pagina avete visto Karl Marx in caratteri gotici questo è un episodio abbastanza divertente mi accade poi di partecipare
All'edizione chiedere traduzione edizione nei classici della delle colonie dinamo di di questa di questa opera insieme con con Elio Conti mi pare al inizio degli anni Cinquanta
Perdonatemi questa digressione e considerate la un'appendice o una nota a piè di pagina ad opera di Renato Zangheri del resto
Anche questo minuscolo episodio
Appartiene alla ricca e varia storia del socialismo passato e presente
La vicenda che io ho vissuto dunque è stata quella nord del passaggio dall'utopia alla scienza
Bensì del passaggio dall'analisi scientifica che ammette anzi postula il dubbio la revisione in dissenso al dogma ideologico
E sull'analisi critica del passato del presente che si fonda la capacità politica di mirare al futuro di prevederlo di disegnarlo il plenum di promuoverlo e costruirlo
Perciò questo libro questi due volumi
E i prossimi che attendiamo con impazienza e dello Zangheri
E a mio avviso un validissimo contributo fornito al politico che si ispira hai voluto ai valori e ai propositi del socialismo si trova più socialismo in questa storia
In questa vicenda di sì di operai contadini intellettuali che nel capitale e in tutti i cosiddetti classici del marxismo
Di cui io mi sono soprattutto nutrito ma non credo di essere un caso isolato
E perciò ne parlo
è un passato quello narrato da queste cinquecentonovanta pagine oltre mille primo che il secondo volume
Che illumina il nostro presente e ci aiuta a scrutare e preparare il futuro a proposito di trovargli un passo indietro perché mi sono dimenticato di a notare voglio chiederlo a Zangheri
Mi sono domandato se e come credo che sia quelli in questo Gerolamo Boccardo nella biblioteca dell'economista è quel professor Girolamo Boccardo
Che nel mille novecento ottocentonovantuno come disabili scrive a pagina cinquanta del secondo volume giudicare i sindacati operai come cito tra virgolette
Quelle collettivismo sano quel benefico socialismo Tennant noi auguriamo all'Italia
Credo che sia l'unico e lo stesso è il professor Girolamo Boccardo che poi faceva questo questa meritoria opera di editore di di di di di di di editore nella biblioteca dell'economista di queste di queste opere ecco
Dicevo che che che questo che questo
Passato narrato in queste oltre mille pagine di mi riferisco ai due volumi illumina il nostro presente e ci aiuta a scrutare preparare il futuro
Mentre c'è chi pensa e dice e scrive che ormai il socialismo è un capitolo di storia concluso certo in Italia sembra scomparso da lessico politico e cancellato dal presunto e proclamato tramonto della socialdemocrazia
Curiosa situazione c'è oggi in Italia un partito socialista vivo e vegeto il Partito democratico della sinistra
Che però è impedito di darsi la denominazione socialista e deve recuperarla a livello europeo
Entrando a far parte del Partito socialista europeo P S che si trova nel Parlamento europeo ampiamente e validamente rappresentato Santelli C aveva annunciato nella prefazione al primo volume il proposito la dimensione il caglio l'angolo visuale
Intendimenti realizzati promesse mantenute
Si può ben dirlo dopo mille pagine dopo queste mille pagine dei due volumi più di mille suppongo che per arrivare come annunciato ai giorni nostri ce ne vorranno quasi altrettante
Le attendiamo con impazienza
Anche l'entrata in scena solo nell'ultimo atto di quel personaggio il Partito Comunista Italiano
Che ai nostri occhi oserei dire invade il campo proprio al congresso recente dell'erede di quel partito il PDS
Mi son permesso di dire attenzione non prendiamo lucciole per lanterne non confondiamo le sorti del socialismo con quelle dei singoli partiti
Proprio Zangheri ci racconta che il partito arriva solo alla fine del secondo atto poco più di un secolo fa
Sì
è stata una grande luce che non si è spenta quella del socialismo per milioni di uomini e donne nel corso di un paio di secoli mille settecentottantanove due mila e ben oltre io credo sì è stato anche davvero un sole dell'avvenire
In conclusione per riassumere in poche parole io il mio invito alla lettura di questa monumentale Storia del socialismo italiano
Io ne ho tratto una visione ampia profonda complessa del passato che ci aiuta a capire il presente Gabin operare mirando al futuro grazie caro Zangheri
Giugno
Bene quasi di pragmatica ma è molto sentita l'affermazione
Elogio all'opera di Renato Zanca lo vorrei chiudere in questa forma vedete mi sono sfilato l'orologio messo qui davanti perché vorrei trattare di questo libro con un tempo ben superiore rispetto a quello che mi è stato assegnato fare un enorme sforzo di self restraint
E di
Cercando di puntualizzare
Quei punti sui quali più forte è stata la sollecitazione con riferimento al volume e anche quello a quello che nel volume non c'è ma ci sarà all'insieme della storia del del socialismo italiano
Come punto di partenza assumo questo c'è un'affermazione abbastanza corrente anche nella letteratura straniera particolarmente in quella sul sindacato
Secondo il quale sindacalismo e socialismo in Italia si manifestino comuni tardo storico
Io me la sento di contestare questa affermazione
Perché mi appare anzi abbastanza evidente e la ricerca di Zani viene da piena conferma direi
Il fatto che socialismo e sindacalismo emergono nel tempo della storia nel giusto tempo della storia
E vediamo separatamente questi due aspetti se vogliamo
Prima di tutto
Certamente nonostante il ritardo dello sviluppo industriale
Il quinto e e il ritardo nella modernizzazione del Paese evitandone l'unificazione del Paese
Il
Il movimento operaio il movimento che RAI si mette in moto abbastanza precocemente
Le lotte operaie la resistenza il famoso triduo che segnò lei il Moro la fase della resistenza soprattutto quella successiva ma resistenza mutualità cooperazione
Tutto questo è già operativo anche prima del termine finale rispetto al quale si pone l'operatività
E prima del mille ottocentonovantadue
Perché le le i movimenti delle leghe le unioni di mestiere e parliamo subito dopo del socialismo agrario ed il sindacalismo agrario
Si muovono già molto prima della formazione del partito il che significa per l'appunto che non c'è stata una priorità
Nella nascita del partito ma semmai c'è stato secondo un corso che è stato proprio coi testi della maggior parte dei paesi dei Paesi europei
E anche dei Paesi americani per secondo questo corso c'è stato un una adeguato tempismo e cioè Movimento della resistenza delle lotte sindacali del delle grandi lotte nella Valle Padana così come anche nel Mezzogiorno come vediamo subito dopo
Si pronuncia già prima che il partito assuma una sua caratterizzazione nazionale
Io trovo che nel tempo della storia nel decennio indicato dall'autore trattato dall'autore ci ritroviamo molto bene per esempio il socialismo dei mestieri il sindacalismo dei mestieri la formazione delle leghe di mestiere
E non c'è grande differenza da questo punto di vista se non per intensità e per profondità del processo naturalmente rispetto alle Trade Unions inglesi
Dove naturalmente cose si muovono prima di tempi camminano più precocemente ma nella nella sostanza
Dice il contenitori si definiscono già in maniera adeguata già nell'esperienza nei primi esperienza di questo sindacalismo primitivo
C'è poi grande capitolo inspiegabile alla maggior parte degli osservatori stranieri che riguarda il socialismo e il sindacalismo agrari
Agricolo contadino
Secondo De Ruggiero un testo una frase riportata dall'introduzione dell'autore
Non
Nessun liberale meridionale ha mai pensato né prima né dopo oltre quarantotto che l'elevazione della plebe agricola potesse essere un coefficiente di rinnovamento statale in effetti invece un coefficiente di rinnovamento statale fu
Lo fu nel senso che i esplose un mondo nuovo letteralmente soprattutto in quell'Italia centrale alla quale fa tanto abbondante riferimento la ricerca dell'autore particolarmente con riferimento a questo io
Ma
Ecco qui si notano già i primi segni di una contraddizione profonda
Perché da un lato emerge questo grande movimento di lotte contadine che va di pari passo con me il primo movimento delle lotte operaie naturalmente in un paese non ha ancora industrializzato
Ma
Si muove poi al in consonanza con parole d'ordine che sono intimamente contraddittori ho ritrovato con grande interesse il fatto come insistenza con cui soprattutto negli anni negli anni nel breve periodo di fasci siciliani si parla di collettivizzazione come obiettivo delle lotte sociali quando in realtà Lori porta proprio se non sbaglio Napoleone Colajanni
Nelle lotte nelle lotte
Sociali
E le lotte dei fasci siciliani
I socialisti predicava una cose contadini né intendevano un'altra i primi predicavano la comunanza delle terre i secondi faceva da una carta topografica della divisione delle terre
Nota e è evidente che il socialismo si porta si porta appresso questa grande e profonda contraddizione
Che poi si collega un tema ampiamente trattato nella letteratura premi poste gramsciana che è quella
Se
Fosse essa fosse fosse stato sarebbe stato possibile una rivoluzione contadina in Italia e quindi sappiamo che c'è stata
Tutto mi interessantissima e direi definitiva polemica che è quella che venne generata dagli scritti di Rosario Romeo e Rosario Romney dipinti Kercher pron
Siamo negli anni Cinquanta ma faccia un passo indietro questo socialismo di impronta profondamente agraria si portano dietro una caratterizzazione che Roberto Michels noto molto bene nella sua storia critica che poi la ricerca del mille novecentodieci mila mille novecentoundici mille novecentododici professore mi corregga
Prego
Ed è quella in cui sì mette l'accento su una singolarità del socialismo italiano che è un socialismo profondamente impregnato dice l'autore
Valori etici
Valori religiosi la religiosità del del Gesù socialista intendiamoci la religiosità simbolica da questo punto di vista un forte folklore come quello che è stato analizzato in un bel libro recente vivaci curiosa Rosso di sera
E il tutto danno secondo Michels al socialismo italiano una caratterizzazione profondamente etica anche nel senso è questa la cosa più importante più singolare se vogliamo purtroppo e diciamo purtroppo chiamano col purtroppo
Nel senso della moralità pubblica
Via Abbas abbandono questa riflessione la lascio ai presenti chiunque ci può ci può ragionare sopra opposto può sentirla come propria
Ora io vorrei però notare qui che in una tentativo di guardare all'insieme della storia del socialismo italiano come emerge in particolare da quest'opera
Qui emerge con tutta di risulta con tutta chiarezza che il socialismo
Nasce e si sviluppa ed è qui il ritardo ed è qui il grande ritardo non dell'industrializzazione e non nella fatto della nascita delle prime organizzazioni operaie
Ebbe grande ritardo e nel fatto che quasi immediatamente questo movimento socialista si autodefinisce Comuna forza di opposizione e dall'opposizione non riesce a uscire
Questo si noterà qualche anno dopo naturalmente dopo che il Partito Socialista è nato dopo i primi congressi dopo il congresso mille novecentootto mi sembra regge di Reggio Emilia dove il riformisti vennero sonoramente sconfitti
Dove la Pastore del socialismo diventa una storia del massimalismo può tutto quello che ne può seguire se vogliamo poi portare a trascinare fino ad attualizzare questa constatazione la costatazione questa che socialismo non riuscì ad essere forza di governo perché non volle esseri governo
Accettò soltanto di essere tale nei governi locali e questo è continuato fino ad oggi
Accettò di essere tale pro-quota pro-rata comunichi governi centro sinistra dopo gli anni Sessanta
Ma questo però avvenne con la al prezzo un pezzo gravissimo che fu la perdita delle da parte del Partito socialista delle sue radici sociali
Poi gli eventi sono cambiati basta poco da sei mesi
Per forza vi è forza di governo il PDS e quale non ho esitazioni come non le ha avute Antonio Giolitti nel riconoscere in sostanza l'erede del da Storia del socialismo italiano
E però questo è è un grande limite
Rispetto al quale io trovo incontro appunto in un gioco di contrappunto che però è soltanto parziale e limitato nella storia purtroppo
E il fatto che nel la storia del socialismo italiano si sviluppa una forte corrente di culti una forte corrente riformista che Linde posso identificare in due aspetti
L'uno e l'esperienza sindacale
Che dei primi venti anni dei primi quindici anni fino alla Grande Guerra e sostanza dimostrò una capacità una potenzialità di sviluppo straordinario quasi esclusivo anzi senz'altro potremmo dire esplosiva
E d'altra parte la formazione di una cultura riformista
Che possiamo a tutti gli effetti direi assimilare un po'alla cultura Fabia Fabiana della Fabian Society a e a questo che forme di espressione di costruttivismo sociale che ebbero anche in Italia una notevole influenza e che in Italia trovarono poi un luogo di espressione
Molto importante ma poco conosciuto anzi temo sia quasi sconosciuto che che Fulle la creazione e l'entrata in funzione del Consiglio superiore della procura
Fu un luogo di definito di autodefinizione divo un'esperienza riformista di grande valore che punto sono state è stato solo di recente studiato da qualche autore
E che si esprime soprattutto poi se vogliamo tra individuare una personalità dominante nella personalità di Giovanni Montemartini
Qui io credo che troviamo le tracce di una precoce formazione anche di un riformismo di carattere Fabiano
Che però viene travolto dal fascismo che su questo veramente si esercita la sua macchina distruttiva sia sotto il profilo culturale come sotto il profilo dell'organizzazione sociale
Beh io credo che qui sono riuscito a restare abbastanza nei limiti e quindi posso
Per raggiungere le conclusioni vorrei soltanto terminare con una ulteriore constatazione
In contrapposizione a questa forza di sviluppo che e spessissimo che si esprime nei primi anni dei primi decenni del socialismo italiano
Normalmente sì pone
Una constatazione amara e tutto considerato condivisibile e cioè l'inadeguatezza della borghesia
Però anche qui ci sono in anche nella borghesia intellettuale
Ci sono ci sono i momenti di di dischetti presenza di sviluppo e di creatività
Possiamo andare la profonda partecipazione di uno certi strati della borghesia io penso sempre perché neri Miori ne ho anche memoria per letture fatte al ruolo che ebbero i medici condotti dei primi anni della formazione verso dell'esperienza socialista e sindacale al suo fianco
Ma rivoglio ricordare ancor prima di Giolitti perché poi qui discorso verrebbe facile Giovanni Giolitti discorso diventerebbe facile perché sono verità acquisite non dimentichiamoci che visto che questo è anche il mio mestiere
La legge che e diede d'Italia e via dei lavoratori italiani la libertà di sciopero fu voluta da Zanardelli
E che qui siamo effettivamente all'inizio di tutta una storia che si apre nel l'ultimo decennio e pur attraverso la profonde vistosa contraddizione dovuta al periodo Crispino ci porta però certamente in pieno nell'ambito della cultura di per
Ma io credo che questo sia sufficiente come
Modo di presentazione come tentativo di contributo alla presentazione corre soltanto fare una conclusione forse
O di attualità ma che mi sembra pertinente
Certo che
Quando si scrive una Storia del socialismo italiano
Diva si consegna
Alla forza politica che oggi tra rappresenta la parte più consistente della tradizione dell'eredità del socialismo italiano
Una lezione del passato così come viene dal libro di Tangeri è fondamentale però dovrebbe essere anche acquisita circolare e diventare il senso comune
Io ho la sensazione molte volte parlando con i compagni del PDS che ci sia da convinzione che la storia la loro storia sia cominciata nel mille novecentoventuno
Per molti è cominciato nel mille novecentottantanove
Per qualcun altro del mille novecentonovantuno
Io mi voglio augurarmi che attraverso l'opera di chi gli storici e la loro piena valorizzazione si riesca ad intendere che c'è un passato che appartiene a tutti quanti e che non è in quelle date ma va molto molto indietro
Rispetto a quelle tante grazie
Nicola Tranfaglia
La prima cosa che vorrei dire riguarda l'importanza
Che a mio avviso all'impresa scusate la voce non sono raffreddato l'impresa di Renato Zangheri
Nella storiografia italiana e straniera sul movimento socialista
Badate non ci troviamo per la prima volta di fronte a uno studioso di storia economica e sociale essenzialmente chi ha seguito ad opera di Zangheri sa che da ieri si è occupato nella sua vita essenzialmente di storia economica sociale e anche di pensiero
Economico e politico
Che affronta un tema di grandissimo
Grandissima difficoltà perché di grandissima difficoltà perché noi abbiamo un enorme bibliografia sul movimento socialista italiano ma abbiamo una bibliografia che in parte è una bibliografia specialistica e minuziosa con scarsi tentativi di sintesi che poi è una caratteristica devo dire un po'della nostra storiografia salvo alcune eccezioni
E dall'altra abbiamo tutto una parte di opere sul socialismo italiano che risentono di quello che il nostro moderatore ha detto all'inizio di questo dibattito e cioè che sono state legate essenzialmente a logiche politiche ideologiche di partito
Ecco quindi nel momento in cui si vuole fornire una sintesi aggiornata
Una ricostruzione complessiva soddisfacente sul piano delle fonti
Del movimento socialista in Italia in Italia bisogna fare i conti e Tangari li ha fatti sia nel primo che in questo secondo volume
Con lo stato della storiografia e lo ha fatto con un grande vantaggio a mio avviso rispetta uno studioso che avesse avuto alle spalle soprattutto la storia politica o la storia delle idee
Perché se fosse stato uno di questi studiosi anche il migliore avrebbe potuto cadere nella trappola del dibattito ideologico della discussione tra le scuole diverse invece partendo da una salda conoscenza
Dell'economia italiana dei problemi dell'economia e della società italiana è riuscito a mio avviso a utilizzare nel modo migliore
La storiografia precedente e su questa storiografia partire per una sua interpretazione della storia del socialismo italiano e questo a mio avviso è l'importanza del il diciamo il significato dell'opera che stiamo presentando e rispetto alla quale io devo subito dire al mio amico Renato Zangheri che non vogliamo che si fermi alla prima guerra mondiale
Perché
è vero quello che ha detto Beppe Vacca cioè il fatto che le cose cambiano ma quando mai nella storia le cose non cambiano cambiano sempre
E allora bisognerebbe nessun libro di storia portarlo avanti possiamo dire che con la guerra muore il socialismo italiano no non possiamo dirlo possiamo dire che il socialismo italiano si divide
E volgare
Va incontro a trasformazioni che sono legate alla storia della Società italiana e come potrebbe essere diversamente
I movimenti politici i movimenti sociali sono legati alla storia del Paese o addirittura del continente in cui vivono e dunque è chiaro che il movimento socialista italiano non poteva cambiare
E che nascono dei nuovi delle parti divise di movimento socialista
Ma continua la storia del socialismo italiano continua nell'esilio e nelle carceri durante il fascismo continua nella Resistenza nelle diverse formazioni della Resistenza continua
Nel cinquantennio successivo pur con tutte le vicende che segnano le peculiarità italiane
Ma e qui arrivo una seconda caratteristica dell'opera di Zangheri non ci troviamo di fronte a una ricostruzione è una sintesi che per fortuna e dico per fortuna perché a volte questo è un altro difetto
Dinoi storici italiani mi ci metto anch'io non faccio eccezioni
C'è qui una consapevolezza costante
Del nesso tra il panorama nazionale e quello internazionale
E questo è un altra qualità molto importante per ricostruire qualunque aspetto della storia italiana ma in modo particolare quella del socialismo perché il socialismo italiano non si capisce anche in questo periodo se non si percepisce si segue e si analizza
Il rapporto complesso di influenza reciproca che c'è tra il socialismo tedesco e quello italiano per il socialismo inglese e quello francese e così via
E devo dire che questi attori importanti della nostra storia
Il socialismo inglese quello francese e quello tedesco sono tutti presenti nei momenti in cui compaiono e hanno rapporti con il nostro movimento socialista in questo libro e questa è un'altra a mio avviso qualità fondamentale
Entrando un po'più nel merito del libro che io ho letto con grande attenzione ma anche con grande passione
Voglio segnalare Agli lettori di questo libro e spero che siano moltissimi
Due aspetti di cui di solito si parla poco ma che a mio avviso sono importanti
E i due aspetti riguardano da una parte certe forte continuità della storia del socialismo italiano
Non si può non essere colpiti quando si leggono
Le adesioni delle varie regioni al congresso di fondazione di Genova del mille ottocentonovantadue e si vede che il numero maggiore di aggressione viene dall'Emilia-Romagna
Seguita dalla Lombardia alla Toscana dal Veneto dal Piemonte
Non è un caso se noi guardiamo la storia nel lungo periodo del socialismo italiano sappiamo come certe regioni hanno avuto una funzione molto importante direi decisiva per certi aspetti sia a livello di idee che a livello di governo un altro elemento che vorrei richiamare è l'insistenza
Sempre molto discreta ma perché conosce le pagine di Zhang ieri si può definire insistenza con cui l'autore ci richiama a varie volte al forte senso unitario e nazionale
Che Turati e il primo gruppo dirigente del socialismo italiano ha
Nei primi anni della storia del Partito socialista questi socialisti non si sentivano affatto
Delle persone dei gruppi sociali esclusivo emarginati dalla storia d'Italia si sentivano parte di questa storia d'Italia volevo costruirla volevano portare nella storia della nazione italiana i valori a cui erano legati e questo direi soprattutto in tempi in cui nel nostro Paese queste cose si disconoscono si disprezzano credo che abbia un certo valore
Il secondo elemento che vorrei ricordare mi avvio alla conclusione
è
Il tema
Quella che possiamo chiamare diciamo il ruolo delle donne nel movimento socialista italiano
E il peso che
Diciamo la tematica che riguarda le donne ha avuto nella storia del socialismo italiano ci sono in questo volume delle pagine a mio avviso molto belle che riguardano Anna Maria Mozzoni che riguardano Anna Kuliscioff
Che riguardano anche il dibattito e le ragioni portate pensando a un fatto badate molto significativo della storia d'Italia
Questi tentativi di movimento di emancipazione della donna vengono sotterrate dal fascismo e per riemergere bisogna aspettare la fine degli anni sessanta
E questo è molto significativo
La nostra storia è una storia che non solo ha ahimè a dei doppifondi ma anche dei movimenti che partono hanno una loro vita poi vengono sotterrati e prima di riemergere devono deve passare molto tempo allora anche da questo punto di vista queste pagine di quest'opera secondo me ci fanno come dire ci fanno apprezzare considerare meglio da una parte anche i progressi che si sono avuti comunque nel primo cinquantennio repubblicano e i problemi che in qualche modo e per certi aspetti sono ancora aperti
E da questo punto di vista che io appunto desidero ringraziare Renato Zangheri ma dirgli di andare avanti e di non fermarsi alla prima guerra mondiale grazie
Io non ho né l'autorevolezza scientifica nella ricchezza per esperienza politica di chi mi ha preceduto e questi Renato Zangheri che parlerà subito dopo di me
Leggendo questo libro
Alcuni dati emergono con particolare significato qualcuno e ci serve anche oggi mi pare concernono facesse Gino Giugni poco fa
Io sotto il socialismo è qualcosa che ha dato molto al di là dei partiti che sono richiamati questo pensiero non è non si esaurisce
Nel con i partiti che volta a volta non ha presentato questo è noto andato molto oltre
Quegli altri due elementi abbastanza che colpiscono leggere questa storia e la fiducia che gli uomini del socialismo de penso certe ebbero in se stessi e nelle proprie idee
Per un verso nonostante delle pressioni persecuzioni gli stati d'assedio le perquisizioni e distruzione sì e così via per un verso e per l'altro verso per molti anni la in compressione dell'autorità dello stato di cose russe nome no
Moltissime relazioni prefetti citate in questa in questo volume e danno l'idea di funzionari che non ha capito niente francamente e che forse pace di progresso pace però anche nel la la novità dell'uso della stampa
Della stampa d'opposizione
La capacità di comunicare sostanzialmente attraverso il paese di connettersi a interessi materiali reati veri e non non divisi dalla una politica non divisione interessi Matera tutto questo erogati di grande novità messi insieme e però la cosa che colpisce l'incomprensione da parte di per un verso la fiducia di quegli uomini all'incomprensione da parte da parte degli atti questi funzionari
E
Una
Richiameremo oggi i soggetti nuovi Ciotta accennava adesso Nicola Tranfaglia la questione delle donne
Credo che se ricordo male la prima volta che donne acquistano legittimazione politica una militanza
No militanza politica nella storia del nostro Paese e e questo è stato importanza è un'altra delle grandi novità
Sulla scena e rapporto con la scienza
Con la cultura
Il socialismo scientifico tutte a questo Piragine anche su note fuori come è noto però questa questo connettere Lai dia politica la tutela interessi materiali il rapporto con soggetti nuovi e l'evoluzione scientifica il il positivismo tutto quello che ci fu all'interno di questa parte del secolo credo che sia siano questi gli elementi elementi di forza un dato su quale cioè due dati su quali in particolare soffermarsi anche lì e che a me sono sembrati particolare forza interesse primo che ciò che segna la modernizzazione del Paese più per l'industrializzazione la presenza di questo movimento ciò che segna
Un Paese che sta diventando moderno secondo che questo fu un movimento unificante nel Paese
Cioè che si manifestò tanto nel noto quanto nel sud e appunto i fasci e novantaquattro per un verso acque dopo le in Lunigiana credo che Fossa stessi anni no qui c'erano il sì toscani diciamo stesso anno novantaquattro quindi movimenti che non lo stesso periodo
Costruivano un'opposizione e mettevano insieme interessi
Tanto dei minatori in Toscana e Lunigiana quanto poeti contadini in Sicilia anche queste erano state salita visione nazionale diremmo no nonostante le cose che presenta pervenuto poi l'ombroso o sul sul Mezzogiorno sulla sui meridionali insomma su queste il ecco un punto poi e finisco un punto che emerge una questione che emerge dal libro viene accennava adesso Giugni se non ho capito male questa una sorta di di valenza di vocazione del momento socialista
Per un verso dentro la società di interessi le questioni sociali e per altro verso la faccia rivolta restituzione governo al problema del del potere politico
Ho l'impressione che questo sia una dato che è rimasto nella storia per dei partiti che poi hanno sono richiamati appreso questa ambivalenza questa difficoltà di legare insieme
A vocazione sociale e l'esercizio della responsabilità politica
Volta a volta oscillando oggi di più sul versante della tutela interessi sociali sul versante la società altre volte eccessivamente spostati sul versante delle istruzioni del Governo per la della responsabilità politica
Non so se siamo arrivati alla saldatura l'equilibrio tra queste due vocazioni questo non so certamente ci vorrà credo ancora il tempo per salvare queste due cose
Sta di fatto che dobbiamo evitare che si produca un meccanismo in cui nel momento da difficoltà chi c'è una fuga dalla responsabilità e quindi come dire sciocco uno comodo rifugio all'interno dello vocazione sociale invece come dire
La durezza la capacità e coraggio di affrontare la durezza dell'impegno di governo delle responsabilità politica questo sia un nudo un po'da da sciogliere
Non so bene perché ci sia questa forse sporche infette sul perché ci sia questa ambivalenza questa difficoltà di vedere insieme sui i due aspetti però o forse difficile trovare i momenti sono alcuni momenti del centrosinistra in cui si è riusciti a tenere insieme con salvezza
La vocazione sociale per un verso e la responsabilità di governo ha parlato poi quell'esperienza sappiamo come come è finita e questo resta una delle questioni da sciogliere credo oggi nei partiti che si richiamano questo pensiero questo
A me non resta molto da dire io debbo ringraziare il presidente Violante
I relatori che hanno detto parlato di questo libro con tanta
Benevolenza
Al centro di questo libro ecco se mi riesce di fare uno sforzo per tirarne fuori succo visto che è così ampio così vasto e così ponderoso
Ringrazio fra parentesi del pittore di sostenerlo questo peso
E non soltanto di pagina
Franco al centro di di questa storia lunga ampia io ho cercato di raccontare nel modo più accurato possibile
C'è un problema
Ce ne sono molti voglio vette sottolineati
Ma uno mi pare che ci sia e che è fondamentale per capire voi il posto che il il socialismo italiano ha nella storia edita a fare il nostro Paese
Con tutti gli echi di
Per i i rapporti storici e politici anche attuali di cui avete parlato
è un problema che di solito si dà per per riso perché il socialismo in Italia in quegli anni con quei caratteri con quel peso innegabile con quegli scritti esempio col carattere il socialismo non soltanto operaio ma anche contadini il socialismo rurale come diceva Mario Salvatore stranieri che ne facevano molte meraviglie perché non trovavano nessuna nessun riferimento nessun paragone
In altri Paesi
Salvo che in certi momenti dalla Francia del sud ma cose di minor conto rispetto alla grandiosità di un movimento come quello della boy
Nel Mantovano e in altre parti della Valle Padana la bolle la pentola bolle questa terra la parola d'ordine dei contadini Della Valle Padana investiti dalla crisi agraria
Decimati dalla pellagra
Tormentati dalla fame e dalla disoccupazione si muovono decine di migliaia centinaia di migliaia di contadini al grido la bottiglia lavori
Come può essere avvenuto queste
Avvenuto perché c'è stata la crisi agraria in tutta Europa anche in Italia perché hanno ristretto le culture la disoccupazione aumentata si è sostituito il frumento col mais il mais al vitaminico e quindi provoca una vita Minosi che si chiamava pellagra che portava la gente a morire impasse sita nei manicomi
Però tutto questo non basta
Perché il socialismo che prende la guida di un movimento come quello o potrei parlare dei fasci siciliani interi paesi che si ribellano alle autorità antiche Paesi composti di una popolazione eterogenea di contadini di minatori e anche di piccoli proprietari di giovani studenti intellettuali
Come mai un movimento come quello viene poi preso in mano e diretto
Bene o male questo è altro discorso ma appunto io non voglio discutere qui gli errori e le colpe dopo i meriti ma constatare infatti cercare di chiarirli spiegarle nella loro le loro radici perché questo e in Italia e allora questo incontro del socialismo con grandi movimenti di protesta popolare che mano mano si disciplinano e diventano movimenti
Politici e forzano le masse nella politica dalla vita politica per nella vengo parlamentare nei comuni
Nelle piazze sui giornali nell'elaborazione anche
Come diceva ora Violante l'intellettuale e scientifica eccetera
La verità è che
La storia comparata
Può servire per capire verticale
Proprio nei giorni scorsi abbiamo tenuto qui a Roma le colf assenso un convegno molto interessante
Con uno degli storici
Più interessanti per la storiografia francese che affronta problemi di questo tipo a dirlo
E che mette al centro per la sua ricerca il momento che Luis situa attorno al mille ottocentoquarantotto in cui i contadini
Vengono sospinti e guidati da una borghesia laica democratica
Erede della rivoluzione vengono sospinti verso la Repubblica la Repubblica al villaggio si chiama storico
Molto bello e
Io ho avuto
Piacere anche l'onore di essere relatore con lui per vedere che cosa c'è di simil di comparabile con l'Italia
Ma io non situato ho detto nella Seconda Repubblica uno studioso più recente ancora americano io Gino web ha scritto un libro invece in cui sostiene che i contadini sono diventati francesi penso anch'essa into Francia
Soltanto con la Terza Repubblica
Gli storici giacobini che abbiamo studiato classici di cui
Ha scritto Venturi libro Einaudi molto bello che io ricordo di aver letto mia giovinezza
Ma che precettato addirittura invece sostenevano che fosse questo processo già avvenuto durante la Prima Repubblica prima seconda o terza Repubblica e comunque un processo che in Francia si verifica i contadini diventano francese
Sì nazionali sono per usare punto alla parola
Dichiaro Demons
Entrano in politica diventano una parte della lotta politica nazionale
Li dirige una borghesia democratica una borghesia laica una borghesia appunto di eredità rivoluzionaria avvocati notai ai anche proprietari nel villaggio dal villaggio finisse questo movimento che poi sarà in movimento radical socialista quello in francese statica socialismo che è un movimento non soltanto di città dicono perché se uguale ma è anche un movimento dei contratti
In Italia tutto questo non avviene queste appunto c'è ci sono borghesi che si staccano come diceva Giugni giustamente dalla loro classe e si mettono al servizio di queste plebi
Affamate sono scesa serate umanitari sono medici condotti
Sono segretari comunali sono maestri
Ma la borghesia come classe di governo
In Italia è sorda
A questo problema e quando il Paese alle strette reagisce mandando dalla Valle Padana per soffocare il movimento della boy un corpo d'armata non batta Dione un reggimento un corpo d'armata
Viene spostato a Mantova
In Sicilia più d'uno in Sicilia più d'uno il prefetto di Mantova che dice ma cosa state facendo mazzetta impassibili viene mandato in vacanza per un certo periodo di tempo in maniera che non interferisca con l'azione militare che ha studiato Violante
Quando si occupava di questioni
Scientifica non piano continua ad occuparsi Eleonora ma allora se ne occupava professionalmente
Presso temo che l'abbia risposto per
Non c'è una non c'è una vita ecco non c'è un'attività nella borghesia nazionale chiamiamola così
Ci sono ad un certo momento quando la situazione non regge più alla fine del secolo ci sono liberali
Come sanno bene come Giolitti che dicono ben
Non si può più usare il cannone bisogna aprire
Ma uno spiraglio almeno ma a a questo movimento che sale ma non sono esponenti rappresentanti di questo movimento sono se mai interlocutori luminari intelligente
In Francia invece sono i capi di questa breve
Questa è la differenza profonda si potrebbe pensare
Che avrebbero potuto guidare questi movimenti utilizzabili anche manipolarli
Il clero che ha l'aveva fatto fino a pochi anni prima durante i moti del macinato persino Corrigan
Tacciono il clero antiunitari voi il fiero che ritiene l'unità del Paese un suo passione
E clero che però negli anni ottanta io lo vedo che comincia ad oscillare e il vescovo di Mantova dà torto e contro di
Apertamente in Sicilia vescovi si dividono proporre un po'contro
Un clero un alto clero il quale teme che questo movimento gli sfugga dalle mani se anche unitario va bene ma soprattutto anti proprietario mette in discussione i fondamenti
Dell'ordine costituito neanche il clero
Guida questo questi dovrebbe assumendo attesta Franco testi e che stimo e
Toccherà ai socialisti in questo vuoto di egemonia per usare una parola così appropriata di Gramsci in questo vuoto cerimonia
La mancanza di una borghesia democratica la mancanza di un clero reazionari
Quale avverte di pericoli della situazione come non si impegna a sostegno delle rivendicazioni
Dei contadini
Sono i socialisti e sono
Quel particolare tipo di socialisti ho finito non ricordo mi voglio raccontare il libro offesa abbastanza abbastanza ampio per conto suo il
Il il tipo di socialista che io nel libro cerco di tratteggiare soprattutto raffigurano do questo grande socialista italiano che è stato Camilla programmino Prampolini sui trampoli in quale era un giovane studioso di diritto e valoroso valorosi interlocutore di Colajanni di ferri nel dibattito su
Socialismo e criminalità
Ma poi si mette a a Rho che ne sarà dei contadini del rosso provincia reggiana Escrivá e non mi pare nell'ottantaquattro un articolo bellissimo in cui dice se noi andiamo a raccontare contadini latte il lirismo queste cose qua
Come se riprendesse moschea
Dobbiamo dirgli no che Gesù era socialista che noi siamo i veri continuatori di Gesù
E indisse un apostolato così è stato chiamato giustamente
Vestendosi come i poveri spogliandosi del
Del suo benessere del piccolo benessere per la sua famiglia parlando come loro parlando in dialetto parlavano in dialetto anche Turati che era un'altra pasta d'uomo più alle stock fatico di Prampolini parlava in dialetto Nico missili muratore milanese il che dimostra quanto è necessario adeguarsi alla comunicazione
Allora
E per finire
Per finire su questo su questo tasto penso che i socialisti sono stati in quel periodo fra le altre cose che sono stati dei grandi comunicatori hanno inventato delle forme di comunicazione straordinario
Straordinarie
Sia attraverso le feste sia attraverso i diritti persino attraverso i funerali il racconto io non capisco perché finora i socialisti non si poteva inalberare la bandiera rossa ma corre camini fiori Garofani eccetera mettevano assieme del rosso ai funerali potevano finalmente riunirsi essendo le riunioni impedite allora
Ho più per più di quattro mi pare persone non ricordo quante
Grandi comunicatori grande comunicatore vera
Un tale che io ricorda ho ricordato ho sentito ricordare alla mia famiglia morto nel mille novecentodiciannove un tale che si chiamava villa e che andavano in mercati a leggere delle poesie delle poesie socialisti in cui raccontava spiegava comunicare
Va
E certe o i giornali socialisti non potevano essere lette dei contadini per i contadini erano analfabeti ma potevano essere raccontati attraverso questa specie di cantastorie che andavano nei mercati raccontavano color
E ho letto sull'Avanti avevano detto sulla lotta di classe Surface operaio
E gli intermediari culturali come li ha chiamati un collega francese che ha studiato anche questi problemi per la fa ancia Covelli gli intermediari culturali erano coloro i quali sentivano queste poesie poi le andavano dire nelle stalle la sera nella riunione dei contadini e sta comunicazione passava attraverso migliaia
E migliaia di menti di di anime conquista conquistava
La gente il potere della comunicazione Angelo
Grazie
Tutti i presenti ai relatori io e io mi occuperò di organizzare la diffusione e la lettura come