Il patrimonio storico e artistico italiano nella prospettiva europea org. dall'Osservatorio Culturale Europeo

Penia dello stato mosso l'Osservatorio culturale europeo a nome del comitato promotore
Cioè l'EFSA One prati colmi
Il vicepresidente del Consiglio dei ministri onorevole Walter Veltroni Ministro per i beni culturali e ambientali che aprirà i lavori
Vorrei fare un particolare ringraziamento a vicepresidente del Senato professor Domenico Fisichella che desidera il convegno pretenziosi impegno dato a velocità di questa manifestazione
Questo primo convegno promosso l'Osservatorio culturale europeo vuole essere il punto di partenza beh gli altri incontri a livello internazionale in cui l'Italia forte del suo patrimonio artistico e cura delle più antiche sorgenti città può giocare un ruolo da protagonista
Nel processo d'integrazione europea quella che il sistema dei beni culturali si appresta a vivere e una vera e propria sfida dal quinto dipende la sopravvivenza non solo delle opere ma soprattutto dei valori di cui sono testimonianza una sfida che deve vedere insieme pubblico e privato
Istituzione di imprese il sistema museali e le grandi raccolte private che mi piace ricordare in questa sede hanno spesso garantito con oneri altissimi la sopravvivenza dell'integrità di grandi collezioni
Io non l'ho assunto dall'Italia capofila di quei paesi ricchi di opere d'arte deve trovare un posto di rilievo nella politica della Comunità economica europea
In quanto il patrimonio storico artistico italiano è anche patrimonio dell'intera comunità
Trasformare i patrimoni risorsa vuol dire avere una chiara definizione del quadro normativo comunitario dopo l'introduzione del principio di libera circolazione a partire dal primo gennaio mille novecentonovantatré il nostro Paese sta dando recepimento alle direttive della CEE con un disegno di legge già predisposto dal ministro per i Beni culturali ambientali Senator Domenico Fisichella e ora portata avanti dal ministro Walter Veltroni
La valorizzazione del patrimonio storico artistico italiano in una prospettiva internazionale necessita però di ulteriore adeguamenti normativi e non di ulteriori vincoli procedurali si ritiene esempio ormai superata la norma risalente al mille novecentocinquanta che non permette alle opere dati in presto per mostre all'estero
Di permanere di più di sei mesi nell'ambito di una serie di proposte contenute novecento disegni di legge il ministro Veltroni ha indicato la necessità di raddoppiare tali limiti di tempo
è un modo di favorire lo scambio e la circolazione delle operante il processo integrazione europea passi in modo decisivo attraverso la cooperazione culturale tre paese la comunità l'armonizzazione delle normative la lotta al traffico illecito delle opere d'arte i mecenatismo il ricorso alla che avanzate tecnologie nello spazio virtuale delle reti informatiche
Sono questi alcuni dei temi che affronterà il convegno di oggi e da cui sono chiamati a dare una risposta illustri relatori
Il nostro auspicio e che la universalità della cultura che accomuna tutte le arti e tutti i popoli sia una realtà concreta un concetto guida presente nei nostri lavori la cultura non conosce confini né conflittualità politiche Matranga l'universalità del sapere dell'esprimersi la propria immagine la propria misura
E su questa strada che tutti i Paesi devo intensificare gli sforzi per giunge una presa di coscienza della responsabilità che hanno nella custodia del patrimonio artistico per poterlo consegnare possibilmente arricchito alle generazioni future
La cultura sui valori costituiscono lo stimolo più efficace per garantire una reale unione tra i Paesi della Comunità economica europea e con questo specie prego senatore Fisichella di quella direzione lavori grazie
Grazie
In primo luogo anch'io
Desidero ringraziare
Contessa Daniela Memmo D'Amelio
La promotrice sostanzialmente di questo convegno ringraziare il vicepresidente del Consiglio
E ministro per i Beni culturali e ambientali Walter Veltroni
Colleghi che partecipano alla tavola rotonda vuol comunque i lavori tutti i relatori le autorità presenti
Straniere di tagliata
Il tema è di grande
E di grande impegno e io credo che in questo passaggio importante della nostra vita
Nazionale nel momento in cui cerchiamo di compiere un passo in più se la sta sulla strada
Di una Europa più unita
Dobbiamo porci con riferimento proprio al tema dei beni culturali e ambientali
In un atteggiamento
Di di grande di grande chiarezza io credo che questi beni siano
Come dire la espressione certamente complessa articolata ricchissima
Con una pluralità di contributi
Siano l'espressione comunque della nostra identità nazionale
Il patrimonio dei beni culturali italiani appartiene all'Europa
Certamente appartiene all'Europa siamo iscritti nella grande cultura europea ed occidentale
Per certi aspetti anche se qui evidentemente
La come dire la trasposizione
Si fa più difficile
Dal punto di vista storico culturale appartiene al mondo
Ma fatte queste premesse non vi è dubbio che e l'Italia
Nella varietà
Delle sue componenti a ma anche nella unità della sua identità che si esprime attraverso i beni culturali e quindi noi abbiamo dei doveri particolari nei confronti di questo patrimonio
E il primo dovere particolare e che questo patrimonio
Non deve subire processi di disarticolazione
Anche sotto il profilo legislativo e sotto il profilo della organizzazione della sua tutela Della sua valorizzazione custodia restauro
Ciò significa lo dico con grande chiarezza che anche se tutti conosciamo
I problemi che afferiscono al ministero
Tutti sappiamo quali sono i limiti in termini di risorse tutti conosciamo la presenza di incrostazioni di tipo burocratici distico che del resto non riguardano soltanto questo ministero
Tutti sappiamo quali sono gli squilibri territoriali nella distribuzione del personale di questo ministero
Pur nella piena consapevolezza dunque di questi problemi il ministero per i beni culturali e ambientali rimane
Un punto di riferimento che non può essere smantellato a favore di altre istituzioni perché soprattutto nella congiuntura così delicata che stiamo vivendo in questo passaggio storico politico
Ciò potrebbe significare una
Un forte
Processo potrebbe dar luogo a un forte processo di
Centri Fugazi ione
Di questo patrimonio e quindi anche della identità nazionale
Perciò estrema cautela
Nella ipotesi
Di trasferimenti di competenze e attribuzioni funzioni
A
Organismi regionali
Per quello che riguarda l'altro grande
Tema
Che è quello del rapporto tra pubblico e privato è evidente
L'ingresso del privato della valorizzazione del suo apporto
Nel lavoro
Di
Aspetto vorrei dire che ciascuno di noi deve portare nei confronti dei beni culturali
E un fatto importante significativo da incoraggiare
Da valutare con i giusti strumenti normativi
Tenendo presente che le norme
Non debbano essere penalizzanti
Per i privati
Nello stesso tempo tuttavia
Bisogna
Che ci sia la consapevolezza
Che
Se c'è un campo nel quale e ce ne sono altri ma anche questo nel quale il ruolo pubblico mantiene un suo rilievo è un suo significato
Questo è il campo dei beni culturali
Dobbiamo evitare
Che si determini
Un processo di disarticolazione
Del lavoro
Di tutela e valorizzazione dobbiamo evitare che questo lavoro di valorizzazione diventi funzionale alla valorizzazione di altri interessi
E quindi anche sotto questo profilo io credo che il riferimento pubblicistico
Debba essere considerato un fattore importante
Dal quale non ci si po'
Sottrarre e se questo avvenisse
Correremmo il rischio di
Andare al
Declino di quella logica della tutela e della conservazione che e a mio avviso cruciale
Ci sono io ritengo
Che
Le privatizzazioni siano
Un grande fattore di recupero della efficienza nel nostro Paese in molti campi in moltissimi campi
Dove per esempio si tratta di beni fungibili di beni cioè che possono essere riprodotti
Attraverso meccanismo produttivo poi attraverso l'innovazione tecnologica e così via con riferimento a beni che si caratterizzano per la loro unicità
E quindi per una specificità
Esaurita la quale
La sostituzione del bene stesso oppure ne è nata la quale la sostituzione del bene stesso
Diventa praticamente impossibile
Beh su questo terreno
Una maggiore cautela si impone ma evidentemente non voglio
Non voglio in questa fase anticipare conclusioni di questo convegno mi permettevo soltanto di esprimere sulla base della mia esperienza
Sia pure soltanto di otto mesi come ministro e sulla base anche di una lunga riflessione
Culturale
Circa il rapporto tra privato pubblico la burocrazia iniziativa
E quindi circa il ruolo che queste componenti della vita sociale debbono avere perché si determini una almeno relativa armonia nelle funzioni nelle competenze nelle attribuzioni desideravo esprimere questa mia rapida valutazione
Adesso
Pregherò
Il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni ministro per i Beni culturali e ambientali di avviare i nostri lavori poi sono previste numerose relazioni
Non mi trovo nelle condizioni di dover pregare i relatori di mantenere ritmi temporali
Tali da consentire a tutti di sviluppare e le loro analisi e poi ci saranno gli interventi finali
Onorevole vicepresidente in Consiglio prego
Sì a me fa molto piacere
In questa occasione di incontro promosso dall'Osservatorio culturale europeo
Poter dialogare con
Spaventi culture che ci sono oggi espressione della opposizione in questo Paese
Perché penso che il tema che noi oggi affrontiamo che costituisce gran parte del mio lavoro sia veramente uno di quei campi nei quali
Gli interessi nazionali in questo campo questo caso gli interessi culturali
Possono consentire processi di convergenza il compartecipazione decisioni possano evitare anche Quiriti che nella dialettica tra maggioranza e opposizione sono su altre questioni legittimamente
Capaci di produrre conflitti esasperante o feriti molto gravi ecco io penso che invece su questa materia cioè la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale beh davvero ci siano degli interessi generali che sovrastano anche le differenze di appartenenza politica
Quindi l'occasione è utile da questo punto di vista
è utile anche per parte mia per dire alcune cose
Sulle quali poi ascoltare le le opinioni delle persone che sono intervenute a questo convegno la prima cosa io sono molto d'accordo con l'introduzione che è stata fatta dalla Contessa remota meglio su questo tema noi
L'Europa che dobbiamo costruire non può essere solo
Un parametro per quanto assolutamente importante ineludibile come famoso tre per cento una somma di parametri come nel caso dei vincoli che ci legano al processo di costruzione della unione monetaria all'Europa che dobbiamo costruire dovrà essere anche altro
Dovrà essere anche lo scambio di culture ed esperienze la valorizzazione delle differenze al tempo stesso di quella matrice unitaria che fa questo continente un luogo che può essere appunto unitario non solo dal punto di vista dei riferimenti istituzionali ma anche dal punto di vista culturale
In sede di Consiglio dei ministri della cultura europea dei gli abbiamo fatto da quando io sono ministro due riunioni
L'Italia apposto fin dalla prima riunione il problema della costituzione di un fondo per la cultura europea
Come voi sapete oggi
Il la politica per la cultura a livello comunitario è affidata a progetti
Progetti in generale assai poco finanziati
Progetti che non sono espressione di una politica unitaria che intervengono su diversi campi dall'editoria l'audio visuale eccetera ma senza che ci sia una cabina di regia complessi
L'idea che noi abbiamo proposto ai nostri partner europei
E l'istituzione di un fondo per la cultura europeo che sia il luogo vorrei dire persino il luogo fisico dentro il quale sia possibile dar vita ad una politica culturale comunitaria
Questa proposta che è stata avanzata in un primo momento ha incontrato qualche resistenza la seconda riunione che abbiamo fatto qualche mese fa alla all'inizio della presidenza
Alla fine della presidenza irlandese diciamo all'inizio la presidenza olandese ha cominciato a
A marciare
Io penso di poter dire che oggi quando fino di Nemo il trenta giugno a Brussel per la terza riunione
Questo tema da assolutamente periferico è anche considerato un po'una sorta di di di di stravaganza questo tema verrà posto all'ordine del giorno con un impegno mi pare
Forte da parte dei ministri della cultura
Di fare in modo che la costituzione di questo fondo per la cultura posso intervenire sia in sede di revisione della parte istituzionale del trattato sia in sede di ridefinizione delle normative di bilancio della comunità io penso che se questa linea passasse e o diciamo l'orgoglio di poter dire che è stata l'Italia porre questo tema al centro delle discussione europea ma io penso che se questa linea passasse sarebbe una cosa molto importante
Noi abbiamo anche chiesto io ho chiesto ai miei colleghi ministri della cultura dei paesi dell'Area cioè Spagna Grecia Francia Portogallo e Italia ovviamente
Divenire a Roma in occasione della riapertura dalla Galleria Borghese che avverrà il ventotto di giugno
E in quella circostanza poterci incontrare per cominciare a definire delle strategie comuni
Strategie comuni per la riunione del consiglio dei ministri del giorno dopo per questa parte ma in generale strategie comuni perché noi i paesi di quest'area siamo ovviamente particolarmente interessati
Alla definizione di una politica per i beni culturali essendo quest'area quella nella quale c'è l'insediamento più consistente la stratificazione di civiltà più
Vorrei dire più massiccia che ha lasciato per fortuna sul nostro suolo i i segni
I segna un patrimonio di immensa ricchezza quindi questo è il primo punto mi pare di intesa cioè la volontà di definire una politica europea attraverso uno strumento il fondo per la cultura attraverso delle politiche per la cultura
Seconda cosa
Ne ha parlato il senatore Fisichella
In Italia e non abbiamo un problema di carattere istituzionale cioè noi abbiamo le competenze per la cultura dispersa in una quantità immense di ministeri e uffici
Tutto questo ha reso nel nostro Paese impossibile fare una politica per la cultura
Ci sono varie proposte di legge che sono state fatte da diverse forze politiche diverse collocazioni tutte che vanno nella stessa direzione cioè la costituzione di un ministero per la cultura
Io uso per la cultura e non della cultura perché in questa differenza c'è un significato anche se penso che poi
Alla fine la denominazione che troveremo non sarà neanche il per la cultura ma penso che a sottolineare il valore la centralità che ha nel nostro Paese l'universo dei beni culturali sarà bene chiamare questo ministero il ministero dei Beni e delle Attività culturali
In modo tale da segnalare una specificità al non voglio dire solo italiana ma tutta italiana del peso che nella gerarchia delle importanze devi avere il tema dei beni culturali
Ma non c'è dubbio che anche qui non abbiamo bisogno di avere un cabina di regia unitaria che possa affrontare le politiche per la cultura che tra l'altro si intrecciano sempre più strettamente come a ciascuno è evidente
E vorrei dire questa sarà anche l'occasione un po'per la per il ripensamento alla riorganizzazione del ministero dei Beni culturali all'interno di questa di questa
Nuova configurazione io penso ad un ministero che debba avere una maggiore snellezza una maggiore capacità progettuale una maggiore concorso di tecnici
Debba avere una struttura sul territorio capace di
Intervenire organicamente nella disciplina dell'attività di tutte le di valorizzazione a proposito della delle quali voglio dire che fischia l'ha detto delle cose sagge naturalmente bisogna temperare le une con la
Spinta che c'è da parte anche di gran parte del Parlamento io ricordo una occasione recente discussione in Parlamento nella quale ci siamo trovati anche se appunto supposizioni partenza diversi però concordi nell'evitare che
Decisioni affrettate potesse in qualche modo smembrare quello che invece noi oggi stiamo cercando di ricostruire cioè l'idea di una politica italiana nel campo da cultura perché quello che appare del tutto paradossale in questo Paese
è che noi che siamo il paese che dal punto di vista del suo futuro se c'è una cosa sulla quale sicuramente dell'investiga sul resto si può discutere
Ma se c'è una cosa sulla quale sicuramente deve investire è il patrimonio culturale non abbiamo mai avuto una politica culturale all'altezza sia della ricchezza che abbiamo dentro di noi sia del talento che abbiamo dentro di noi
E io vedo che adesso che abbiamo incominciato a fare una politica per l'industria culturale cinema teatro eccetera e cerchiamo di fare una politica per i beni culturali che raccoglie il meglio delle esperienze anche dei ministri che si sono succedute io ho usato una volta un'espressione da voglio ribadire perché non voglio che ci sia nessuna
Come dire nessuna ombra nella nella valutazione gli ho fatto
Ci sono dei ministri che hanno fatto bene al ministero dei beni culturali e lo dico senza nessuna come dire senza nessuna indulgenza nei confronti del fatto mi trovo in un luogo nel quale questa frase può apparire come una frase opportuna lo dico perché non sono assolutamente convinti tra queste c'è
Il senatore Fisichella ma un po'per ragioni di tempo un po'per ragioni di strumenti è un po'per ragioni di gerarchia all'interno che l'attenzione dei governi non c'è mai stata in Italia una politica culturale all'altezza di quello che l'Italia può e deve fare e anche con la sobrietà necessarie perché una politica culturale
Necessità che ci sia un filo dell'orizzonte forse invisibile oltre il quale chi ha questa responsabilità non deve andare perché altrimenti sconfina in campi nei quali non deve entrare che riguardano invece l'assoluta libertà
Di creazione di di di di intervento estetico anche di competenza scientifica
Però ecco a me pare importante che questo processo di costruzione del ministero della cultura che noi realizzeremo del ministero dei beni e delle attività culturali che non realizzeremo sia anche un'occasione per dotare il ministero di strumenti nuovi faccio alcuni esempi concreti ne faccio tre così
Ci capiamo primo
Io credo che sia necessario che il nuovo ministero abbia una direzione per le arti contemporanee
Se c'è una disattenzione che il Paese ha avuto è stato nei confronti dell'arte contemporanea dove abbiamo un buco nero di un secolo quasi proprio nella politica di acquisizioni di opere nella parte espositiva c'è una disattenzione che è stata anche figlia di un certo approccio culturale per il quale appunto si considerava la modernità da un certo punto di vista come un genere minore
Seconda cosa della quale il nostro Paese ha bisogno il ministero ha bisogno è probabilmente un luogo
Nel quale si possa fare promozione della nostra attività dal punto di vista culturale
Noi siamo stati per molti anni fuori dal circuito anche per la ragione che diceva prima la contestata meglio cioè una norma impediva alle nostre opere d'arte di stare all'estero più di Segni si tagliando ci fuori dal circuito dei grandi scambi internazionali noi no adesso abbiamo introdotto una disposizione di legge che mi auguro è stata approvata in commissione gli auguro passi rapidamente in Aula alla Camera per poi andare al Senato abbiamo approvato una norma nella quale questo tempo avere portato da sei a dodici mesi così come proprio per rendere il più possibile
Snello il lavoro che viene fatto per organizzazione di mostre nel disporne la legge disposizioni sui beni culturali c'è un'altra norma la quale io attribuisco importanza e che l'introduzione della indemnity che è una norma prese a prestito dalla tradizione anglosassone
L'indemnity a una norma con la quale il lo Stato si fa carico delle assicurazioni per le mostre
Io sono stato recentemente a Genova a vedere la mostra di grandi che l'assicurazione per cui la mostra è costata agli organizzatori settecento mila
Una mostra
Figurarsi che cosa è quello che si spende in assicurazioni per organizzazione le mostre in tutta Italia ogni anno da pubblico e privati
Come succede in Inghilterra e la cosa è ovviamente convenuta allo Stato e come succede in altri Paesi sarà lo stato il ministero del Tesoro a farsi garante dell'organizzazione
Di queste mostre delle condizioni sicurezza che significherà per gli organizzatori delle mostre pubblici e privati un risparmio secco di alcune decine di miliardi alla allo stesso modo ne siamo usciti questa legge dello Stato siamo riusciti a rimuovere quella assurdità contro la quale Fisichella Paolucci si erano battuti della permanenza dell'ingresso dei biglietti solo del dei Musei sotto forma di tassa che impediva ogni politica di promozione
Questa disposizione vigente vedete quando si parla dell'assenza di una politica culturale che cosa si vuol dire dal mille ottocentottantacinque e in vigore fino a
Paio di settimane fa è stata rimossa e oggi la per entrare in un museo si paga un biglietto un biglietto può essere venduto in luoghi che non siano propriamente Museeuw che vuol dire che vedremo i biglietti per i musei negli alberghi lei gli uffici del turismo che potremo fare convenzioni tra i Musei spese statali Musei civici che potremmo fare come stiamo studiando di fare a Milano delle card magnetiche per l'ingresso in diversi in diversi musei cioè insomma stiamo cercando di fare una politica di modernizzazione anche da questo punto di vista aggiungo che il il ministero probabilmente dovrà dotarsi di uno strumento
Verso verificheremo quale ma insomma di uno strumento che consenta di avere una forte autonomia museale
E una regia a livello centrale
Ci sono in questo caso esperienze francesi che possono essere interessanti ma noi dobbiamo avere dei musei in cui l'autonomia cresca
In cui il governo delle risorse sia responsabilità di chi ha diciamo
L'incarico di direzione di un boss
Qui faccio una premi una considerazione che è questa
La vera questione italiana si chiama con partecipazione di pubblico e privato ad una mobilitazione generale per la tutela e la valorizzazione al nostro patrimonio culturale dico una banalità che però diciamo detta da chi ha responsabilità forse assuma un po'meno il carattere di una banalità ma davvero
La valorizzazione del nostro patrimonio è la ricchezza fondamentale del Paese un Paese che ha per esempio un circuito di turismo che per larga parte turismo culturale in Italia si viene certa per
L'ambiente per le condizioni meteorologiche ma si viene per vedere il Colosseo Pompei gli Uffizi e Venezia questo è il tragitto diciamo del turismo tradizionale in Italia c'è molto di più di questo tragitto
E noi questo molto di più lo dobbiamo raccontare lo dobbiamo far conoscere lo dobbiamo valorizzare lo dobbiamo mettere in condizione di essere capace di accogliere e e di accogliere positivamente turisti qui la politica culturale confina con una politica delle strutture che deve essere fatto e soprattutto delle infrastrutture spesi specie per il Mezzogiorno
Ma noi una politica di valorizzazione che esalti per esempio la ricchezza dei musei italiani statali e CDC pubblici e privati e che possa consentire un'offerta al cittadino che viene in Italia che abbia dentro di sé una ricchezza
Di suggestioni che posso andare dall'arte contemporanea fino all'archeologia perché questa è la ricchezza e la straordinarietà delle condizioni che l'Italia si può permettere dal punto di vista l'offerta culturale questa non può che essere una scelta strategica vorrei dire una priorità
Da parte dell'azione del governo
E del Parlamento
Pubblico e privato insieme perché voglio dare delle cifre per far presente qual è la situazione
Il bilancio mi sarebbe culturali e di due mila miliardi due mila miliardi ventiquattro mila dipendenti di questi due mila miliardi spesi e per interventi di tutela e di restauro
Di o musei monumenti sono lire trecentonovanta miliardi all'anno
Trecentonovanta miliardi all'anno per amministrare il Complesso del nostro patrimonio per darvi un'idea l'intervento su Pompei che noi dobbiamo fare del quale parlerò tra chi ha un attimo da solo richiede per tenere pompe in una condizione di
Appunto di tutela quale insomma per il mai più grandi più importanti
Luoghi del mondo deve essere garantito richiede cinquecento miliardi
Per fare ancora un esempio la Bibbia mediateca costruita parigini dal governo francese è costata da sola lire due mila miliardi
Noi abbiamo trecentonovanta miliardi per il nostro patrimonio allora qual è la prima cosa che abbiamo fatto è nonostante dovessimo cercare abbiamo trovato cento mila miliardi per manovre è aumentare questa dotazione allora anche qui abbiamo preso a prestito una esperienza inglese che è quella della National Lottery
Abbiamo introdotto l'estrazione del Lotto supplementare in Italia attraverso la quale noi avremo trecento miliardi all'anno in più
Cioè praticamente raddoppia Remo investimenti disponibili per interventi di tutela abbiamo accesso attraverso dei progetti per il CIPE
Miliardi per progetti nel Mezzogiorno che sono una cosa partitamente importante potranno essere utilizzati fondi per il Giubileo insomma io credo di poter dire che alla fine di questo primo anno di lavoro le risorse disponibili per gli interventi di restauro cioè quelli che materialmente
Producono effetti sulla tutela del patrimonio triplica l'anno da trecentonovanta miliardi a mille e qualche cosa di più un miliardo
Questo ci consentirà di mettere finalmente in cantiere una serie di opere anche di lungo respiro
Che sottraggano al degrado spaventoso alcune aree del Paese
La stessa cosa vale per Pompei per Pompei però qual è la scelta che non abbiamo fatto
Intanto a Pompei bisogna dare deve essere il primo esempio di autonomia anche questo dicono nella legge che sta per essere approvata
Il primo esempio di autonomia i soldi che entrano a Pompei devono restare a Pompei il soprintendente di Pompei deve essere liberato dal e i generali io penso che questa distinzione sarebbe utile
Cioè sotto al sovrintendente ma al diciamo al in line sotto al sovrintendente dovrebbe esserci una responsabilità amministrativa assolutamente capace di liberare chi ha competenze prevalentemente scientifiche
Dall'onere di dover correre appresso ai mille impicci che la pubblica amministrazione porta con sé
E al tempo stesso però noi dovremmo aprire e questo è stato anche il senso che la convenzione che abbiamo fatto con la Confindustria una convergenza di pubblico e privato non essendo immaginabile diciamoci la verità al di là delle in Italia non essendo immaginabile nessuna delle due soluzioni estreme
Cioè non è possibile tutelare il patrimonio culturale con risorse tutte dello stato perché ci vogliono migliaia di miliardi e non sarebbe anche a potestà culturale giusto e non è possibile fare come ogni tanto si sollecita una soluzioni di tipo americano cioè niente intervento statale tutto intervento privato perché inevitabile che questo comporterebbe l'abbandono di migliaia di luoghi culturali o vorrei dare solo per capire di che cosa stiamo parlando noi abbiamo catalogato fino adesso sei milioni e mezzo di pezzi e probabilmente siamo al venti per cento dell'anno
Questa è l'ampiezza del nostro patrimonio per garantire questo patrimoni ci vuole una mobilitazione generale di risorse pubbliche e private allora il pubblico aumenta le sue risorse nel modo che abbiamo detto io mi auguro in futuro di poter fare anche di più
Bisogna creare le condizioni perché privato posso intervenire dicevo la convenzione con la Confindustria
Ma anche l'accordo che stiamo facendo per Pompei con l'adozione da parte di singole aziende sotto la responsabilità scientifica della Soprintendenza come ovvio l'adozione da parte di singole aziende di singole insulae diciamo di Pompei
Che potranno essere restaurate e tutelate sotto la responsabilità dell'azienda in modo tale che la grande estesa comincia a frammentarsi in modo tale da essere pratica
Allo stesso modo stiamo immaginando per Pompei l'ipotesi dell'accensione di un prestito internazionale attraverso un sistema di revenue Bonds
Che dovrebbe consentirci di avere le risorse necessarie per mettere in moto meccanismi anche perché ricordiamolo il campo dei beni culturali è probabilmente uno dei campi a maggiore possibilità di espansione occupazionale
E quindi credo che noi da questo punto di vista davvero dobbiamo cogliere l'occasione
Per trovare sia per ciò che riguarda restauro e manutenzione sia per ciò che riguarda per Tura dei Musei
Anche se voglio dire anche da questo punto di vista diciamoci le cose come stanno ormai musei italiani sono aperti in orario europeo
Ho visto che si è fatto un gran baccano perché gli uffici sono stati chiusi a Pasqua ma tutti i musei europei sono stati chiusi a Pasqua Pasquetta diciamo già per dire che noi siamo anche un Paese abbastanza abituato con tutti i problemi che abbiamo a farsi del male da solo diciamo così aggiungo ancora un esempio la vicenda della messa in sicurezza del nostro patrimonio non abbiamo approvato un decreto anche questo mi auguro venga convertito rapidamente che stanzia
Tra mutui e stanziamenti diretti centottanta miliardi che ci consentiranno di fare interventi per la messa in sicurezza di mille siti culturali archeologici
Il che vuol dire passare dalla politica d'emergenza con la quale si corre appresso agli incendi che ci sono o alle distruzioni che si producono
Ad una idea di politica della prevenzione
Ma ripeto questo fa parte di un progetto generale la ragione per la quale ho colto con molto interesse con molto piacere vostro invito del quale ancora vi ringrazio è questo dire che c'è un governo che ha l'intenzione di fare e credo
Possiamo dire di averlo dimostrato se non altro le cose che ho detto ne sono testimonianza
Con gli atti nel corso di questo anno devo dire che su questo tema abbia avuto un rapporto molto positivo anche in sede parlamentare dell'onorevole Malgieri che in Commissione cultura alla Camera che diciamo ha partecipato a questa appunto a questa con consapevolezza che qui si tratta di materia e sulle quali il massimo di convergenza è necessario perché più presto facciamo a introdurre degli elementi di modernizzazione e di valorizzazione dalla politica di tutela
E meglio sarà non per chi governa o per chi sta all'opposizione ma meglio sarà per il Paese e siccome tutti noi
Quale che sia la nostra posizione politica alla fine abbiamo a cuore gli interessi del Paese per questo che credo che sulla politica per i beni culturali possiamo davvero raggiungere delle convergenze molto più ampia di quanto non siano su altri temi
Allora ringraziamo il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni e il ministro per i Beni culturali e ambientali per questa sua relazione di apertura con la quale ci ha messo nelle condizioni anche di valutare primi principali impegno del Governo del quale autorevole rappresentante salutiamo l'onorevole Gianfranco Fini presidente di Alleanza Nazionale nel frattempo gli
E e primo iscritto a parlare per usare il linguaggio parlamentare e il generale Roberto Conforti comandante del Nucleo tutela patrimonio artistico dell'arma benemerita generale Conforti prego
Grazie
Io ringrazio la contessa per questo invito così cortese e anche per un rigore che dà la possibilità di puntualizzare alcune cose che la contessa prima così mi ha focalizzato però prima di arrivare a quell'argomento
Io vorrei prendere atto di quando diceva prima il ministro Veltroni circa questa questo interesse europeo e l'Italia paese di origine ormai penso che sia chiarissimo siamo veramente il paese che possiamo non dico dettar legge ma porci come riferimento e più che giusto che l'Italia ai chieda ai partner europei
Di collocarsi in una posizione tale da poter valutare costantemente quella che è la situazione sotto il profilo cumulo con come combattiamo nuovi un fenomeno cioè sotto il profilo di questo rispetto reciproco perché fin quando si parla di beni culturali che possano porta possono focalizzare l'identità di una nazione che possono tutto spostare
Soggetti da un da un posto all'altro e che possono favorire la formazione dei dell'anima tutti d'accordo però purtroppo
Quando si va sul commercio delle opere d'arte le cose invece cambierà aspetto e non ci troviamo in una difficoltà estrema ecco che questo convegno viene proprio e al momento opportuno
Laddove con il recepimento di una direttiva comunitaria che è in corso da parte il Parlamento se non sbaglio Rescue debba essere già in sede parlamentare in esame
è indubbiamente è favorevole a una movimentazione ed è giusto che sia così ci mancherebbe altro però occorre porre di limiti porre dei freni
Perché purtroppo l'aggressione costante ecco io vi do questo panorama perché nella relazione che ho lasciato mi son permesso di
Di mettere a disposizione del dei relatori a disposizione gli onorevoli penso che sia abbastanza è chiara su questa problematica però ecco vorrei di questo che noi ogni giorno assistiamo ad cioè assistiamo affrontiamo difficoltà immense a livello internazionale per far sì che i nostri beni rientrò in Italia e perché comprendere quelle che l'aggressione il nel nei confronti del patrimonio nazionale basti pensare che noi abbiamo oltre cento rogatorie in corso con i vari Paesi per far sì che le nostre istanze vengono recepite Centro Cadore sono parecchie
Certo rogatorie che ci impegnano per anni soltanto l'anno scorso si sono così concretizzate per la per venti e abbiamo da possibilità di recuperare bene reperti archeologici che erano partiti dall'Italia illecitamente ovviamente e devono definire in Germania in Austria in Inghilterra in Francia
In America e qualche cosa anche in Giappone e speriamo di riportarla fra qualche giorno in Italia
Qual è la difficoltà immensa ecco perché facevo riferimento alla direttiva comunitaria la l'Inghilterra in particolare riconosce l'illecito ne parla nel recepimento alle direttive che già attuato però nel momento in cui noi andiamo a pretende rappresenterà chiedere la restituzione di un bene usciti ricevendo Alitalia
Ci si obietta che il bene usciti illecitamente dall'Italia da un'area archeologica non dalla museo
Perché per loro la valutazione e in funzione del contenitore non è in funzione del bene
Come lo abbiamo noi in Italia
Ed ecco la difficoltà di recepimento quindi non non ci chiariscono che cosa significa per loro illecito per loro è l'illecito e il furto e io delle volte mi devo arrampicare che quando il ministro Veltroni parlava delle aree archeologiche di di sistemi di sicurezza i io costruirlo auspico con con con una certa velocità
Questo perché sono costretto delle volte dirà delle fesserie dito dello stereo ecologico sono protette sono protette ovviamente
Da unisono protetti da sistemi ogni illusione in modo da dimostrare che l'aggressione avvenuta in un'area protetta e loro solo in quel caso riusciamo a recuperare riusciamo a riportare in Italia quindi la necessità e che politicamente valori e poi in questa prospettiva europea di cui prima si parlava il ministro Veltroni si possa raggiungere un obiettivo diverso un'interpretazione un po'diverso un rispetto maggiore reciproco indubbiamente perché perché in atto la la commercializzazione illecita di opere d'arte si è internazionalizzata al massimo a livello nazionale la combattiamo
Non posso dire abbastanza bene perché sembrerebbe volessi fare da solo uno
Un complimento lo posso fare questo però dico che il i risultati in realtà ci convincono di questo impegno delle forze dell'ordine in difesa del patrimonio e a livello internazionale ed è leader nazionale quando noi ci troviamo di fronte a delle triangolazioni che sono spaventose voi pensate per per un bene che stava in Italia nel novantuno in una in un istituto di credito non vi dico quale vi dico la città ecco che poi mi rifaccio a quello che la contessa ma aveva chiesto prima
Questo bene uscito illecitamente dall'Italia è arrivato negli Stati Uniti arrivati in Inghilterra dall'Inghilterra e passa Dini Svizzera dalla Svizzera passata negli Stati Uniti
Il pagamento è avvenuto attraverso però delle finanziarie di Ginevra Lugano e le crete sai
Ecco e Nadia se dobbiamo troviamo difficoltà non indifferenti per andare a riprendere e le fila di questo questa movimentazione che ha molte più veloce di quanto non riusciamo riusciamo a Reggio secondo ovviamente ecco allora
La necessità che in quella in quel panorama europeo di cui parlavo prima ministro Veltroni
Si possa far sì che le nazioni si rendono conto di questo bene che in realtà non è un bene nostre un bene universale
Il fatto di poter dire un domani che le opere anziché stare sei mesi stanno vicini significa una disponibilità maggiore e quindi allora questa disponibilità rispondono anche loro con un perché la salvaguardia la tutela non può essere più un problema soltanto dei nostri confini deve essere un problema internazionale ci dobbiamo confrontare con le altre nazioni e altre nazioni e non è ovvia e chiarito ognuno rispetta quello che loro principi però fino a un certo punto perché non essendo un paese di origine
Dobbiamo anche fare in modo tale che il bene nonché sembra essere
Soltanto proprio radicato al contesto storico per il quale è stato realizzato ma che il bene possa essere fruite possesso riconosciuto
Ecco forse e da lì vedere se mi è permesso dirlo questo e profitto dalla presenza del ministro forse si è possibile vedere anche un problema di notifica quasi a livello europeo
Cioè non più nell'ambito dei nostri stretti confini perché questo probabilmente spingerà
Qualche collezionista a non cioè a non imboccare le strade dell'illecito per realizzare una incerto interesse
è forse noi molte volte con un sistema top topo protezionista rischiamo di aumentare quello dell'illecito stesso
D'altro canto se pensiamo che la Turchia gira una ricitazione abbastanza dura e in realtà assiste a un modo a una a un saccheggio continuo
Quindi forse questo cito ci dovrà
Insegnare qualche cosa se se è possibile
Vedo ancora l'opportunità so che il ministro Veltroni in materia si vorrà fare parte diligente a livello europeo
Di un collegamento informatico tra le forze di polizia e noi italiani possiamo essere punti riferimento
Perché il nostro comando che si muove funzionalmente nell'ambito del ministero per i beni culturali in nella in attuazione di quelle che sono le direttive del ministro dispone di una banca dati
Che è considerata la più potente la più avanzate cronologicamente a livello internazionale quindi come tali ci possiamo porre non come capi maglia ma come facenti parti di una maglia nella quale tutti possono entrare quesiti che a velocizzare il lavoro
Fare sì che noi si arrivi sul mondo in una determinata nazione prima che arrivi il bene che è stato è stato portato via
E volevo profittare ancora se mi è concesso il l'onorevole Presidente se possibile ancora un secondo per rispondere a una domanda che mi aveva fatto prima la contessa
Non vorrei non ecco lasciarla così c'è da parte di tutti un attacco non indifferente da parte in particolare degli antiquari e di qualche organo di stampa
Di cui una legge definita da alcuni carabinieri Resca da altri in così di ispirazione non so come che è stata a suo tempo presentata quando il senatore Fisichella era ministro per i Beni culturali e poi è stata riesaminata dal ministro Veltroni ed è stata poi presentata nel cui contesto non c'è nulla che interessi gli antiquari io non l'ho capito per quale motivo
E se al contrario al il nostro la nostra il no il nostro interesse la nostra mille nostro obiettivo è quello di tutelare l'utente di tutelare il bene culturale di tutelare anche gli antiquari onesti Gandhi quali perbene
Quirino non vedo quale preoccupazione
E laddove qualcuno
Abbiamo chiesto perché gli istituti di credito e ne abbiamo le prove nel corso delle indagini ci facciano sapere le opere che vengono portate presso istituti di credito per Pini o per altri motivi
Noi vogliamo sapere la persona che l'ha portato vogliamo sapere l'opera è stata tolta una volta fatto l'esame e visto che è un'opera regolare non abbiamo motivo di conoscere chi è il soggetto mentre abbiamo motivo di sapere chi è soggetto quando ci troviamo di fronte a opere come è successo con quell'opera che è uscita da un istituto di credito
L'italiano e se ne è andata in giro per il mondo come è successo con altre opere che abbiamo recuperato presso alcuni istituti di credito che erano state date in consegna per vendita
E in realtà erano servite a colui che le aveva prese per ottenere di fidi bancari dalla banca
Ho altre motivazioni del genere
Questo disegno di legge non vuole assolutamente colpire nessuno non a fini fiscali non a fini patrimoniali affini soltanto di tutela e non lo stesso contesto veniamo attaccati o meglio vengo attaccato personalmente dicendo che e una legge che verteva contro il mercato ma con dei mercato è una legge dice che cerca di migliorare quella che l'attività di tutela soprattutto nel campo dei reperti archeologici
Dove oggi noi nel momento in cui interveniamo ci troviamo di fronte giustamente perché non è che posso dire che è sbagliato ma in sede dibattimentale ci troviamo di fronte a delle richieste specifiche
Da parte della difesa alle quali l'accusano corrisponde perché quando mi si chiede da dove viene quel bene e in che data è stato portato via io mi trovo le difficoltà di poter dire quale la zona come sei il reperto archeologico uscendo illecitamente da una nostra Area portasse
Le il segno e l'emblema dell'Area o il segno del del giorno in cui è stato portato via allora ecco Perini per mettere un punto fermo vorremmo attuare nel settore quello che abbiamo fatto a suo tempo con il la detenzione delle armi ecco qual è il motivo quindi non c'è nessuna volontà di ad di aggredire degna di settore anzi
Beh vengono gli anni quali perché poi realtà
O espletando una funzione di mecenatismo solo persone che lavoro molto bene ovviamente voci su una di quelle che camminano su un'altra linea ma noi siamo qui appunto per osservare gli uni e gli altri
Io chiedo scusa se ho tolto qualche minuto in più ma penso di essermi mantenuto grosso modo in quello che era stata la sua idea
Grazie
Ecco adesso abbiamo dopo aver ascoltato il generale Conforti è la volta del soprintendente per i beni archeologici della provincia di Napoli e Caserta professor Stefano De Caro prego
Valutiamo gli ambasciatori di del Regno Unito e di Spagna che per altri impegni come ci avevano precedentemente annunciato debbano lasciare quest'aula di lavori prego
Voglio anzitutto ringraziare l'Osservatorio culturale europeo per l'invito a partecipare a questo incontro che mi dà l'occasione di presentare il mio punto di vista ma credo anche quello di molti altri colleghi archeologi
Su questo tema così importante che è quello dell'armonizzazione delle legislazioni nazionali
Sui impronta di Finzi attive italiano in vista di una più efficace politica di tutela e valorizzazione della comune memoria storica europea
Io temo che non ci si possa fare però soverchie illusioni sull'esistenza di un ampio comune consolidato sentire europeo a proposito del problema della tutela del patrimonio artistico
Prendo qualche volta parte per conto del ministero dei beni culturali a un gruppo di lavoro internazionale europeo che alla luce del memorandum of understanding siglato qualche anno fa tra numerosi enti governativi imprese pubbliche e private europee
Sui modi di diffondere l'informatizzazione dei beni culturali per ampliare la conoscenza del comune patrimonio culturale europeo discute delle priorità di digitalizzazione di questi dati
Uno dei progetti riconosciuti come pilota e quello sulle farfalle africane raccolte in un museo belga in quanto l'elaborazione informatica dei loro colori può portare a nuove soluzioni nel design dei tessuti
L'idea che l'eredità culturale classica greco-latina posso avere qualche priorità sulle farfalle africane non è in quella sede europea così evidente come forse potrebbe esserlo tra di noi
La distanza tra una visione strumentale dell'arte come ispiratrice dell'industria moderna dell'industria moderna e contemporanea
E quella civile e morale del patrimonio storico è abbastanza evidente c'è proprio una una differenza proprio impostazione da un certo punto di vista
In realtà pur essendo
Del tutto accettata in ogni Paese europeo all'idea del valore fondamentale dei beni culturali per la cultura nazionale ed internazionale la questione dello Stato sta riconoscere a questi beni
In considerazione di questo valore varia considerevolmente da Stato a Stato
Ma poi fondamentalmente ridursi a due testi fondamentali naturalmente estreme estremizzando le ipotesi
Una e che la dichiarazione formale del valore culturale dei beni
Diciamo il vincolo attenua considerevolmente loro possibile status di merce e questa è la posizione dei paesi detentori di patrimoni culturali ragguardevoli e peraltro da sempre più esposti all'esportazione l'altra ed è il caso di alcuni Paesi tradizionali importatori o commercianti in opere d'arte non considera attenuato questo valore di merce
E dunque prevale in essi una legislazione che tende a ridurre al minimo l'interferenza del controllo pubblico in questo settore economico
Basti considerare un fenomeno a cui accennava prima il generale Conforti che è quello degli scavi archeologici i clandestini
Mentre in Italia e si sono una piaga contro quelle forze dell'ordine si battono insieme con le soprintendenze per arginare un'emorragia che porta ogni anno fuori dal nostro Paese sotto il controllo ormai accertato della malavita organizzata non è più Hilton Barolo romantico ma è la camorra e la mafia che fa queste cose
Che porta ogni anno fuori dal nostro Paese migliaia di reperti che sono anche documenti storici
In alcuni e soprattutto documenti storici in alcuni Paesi la ricerca di materiali archeologici sepolti con l'uso di strumenti quali metal detector sempre più sofisticati è perfettamente legale
In questi Paesi ogni cittadino può cercare i tesori che vuole senza naturalmente all'atto una conoscenza di archeologia o di metodologie di scavo per salvaguardare quei dati scientifici senza i quali ogni oggetto archeologi cioè solo appunto merce per collezionisti
Devo purtroppo parlamentare che questa pratica sta prendendo piede sempre più ampio anche in Italia dove sono apparse le prime riviste per cercatori di tesori con metal detector legalmente riconosciute scritte dei tribunali immagino
Riviste che fanno ormai neanche troppo velatamente vera e propria apologia del reato di scavo clandestino
E il generale Conforti sa bene che gli uomini dell'Arma ormai non compiono più praticamente arresto di scavatori clandestini senza sequestrare tra le dotazioni di queste personaggi i metal detector s'va da sé che quando naturalmente occasione di assistere i processi
Per queste per questi crimini naturalmente le pene sono talmente basse talmente visibili che io posso contare sul fatto che il giorno dopo queste persone ricominceranno questa attività
Non dobbiamo dunque meravigliarci troppo che Paesi che trovano del tutto normale che ognuno scavi nel proprio terreno per trovare un tesoro
Salvo poi a venderne una parte allo Stato se la cosa per caso gli interessa trovino strano che l'Italia riservi tanta considerazione
Al patrimonio del proprio passato e ci criticano invece e forse in parte giustamente per la contraddittorietà della nostra impostazione che da un lato aspira difendere estesamente questo patrimonio ma dall'altro non riserva di fatto a questa azioni mezzi sufficienti per farlo dignitosamente
In realtà in questi ultimi anni è avvenuto che il nostro Paese nonostante sia restato vero
Quello che dicono che cioè che i fondi destinati alla tutela del patrimonio siano drammaticamente insufficienti e non tali da giustificare questa premessa questa pretesa di difesa estensiva del patrimonio acquisito tuttavia un'immagine sempre più convincente
E positiva all'estero proprio nel settore della tutela attuata dalle Soprintendenze dagli organi del ministero l'impostazione della legge mille ottantanove la politica italiana nel controllo del territorio
E nel controllo degli interventi privati e pubblici su di essi è stata imitata in molti Paesi ed ormai anche sopra avanzata nel senso delle garanzie per la tutela pensate per esempio a Paesi come la Francia che solo alcuni anni fa non moltissimi non avevano una struttura di controllo paragonabili alle soprintendenze e oggi invece tocca a noi
Metterci al passo coi francesi adottando leggi che impongano anche in Italia
Che nel progettare opere di grande impatto sul territorio come per esempio i treni ad alta velocità
Si eseguano prima in fase cioè di pre Progetto le indagini archeologiche necessaria a scegliere i tracciati e le soluzioni tecniche meno distruttrice
Per non essere costretti poi come accade ora a muovere guerra alle soprintendenze e ad accusare di essere causa di ritardi per aver doverosamente controllate ritardato qualche volta
Lavori spesso progettati senza tenere alcun conto del fattore archeologico che in Italia non è certo inferiore alla Francia
Per altro verso segnalo l'esperienza di una mostra allestita in Germania cioè un Paese che da sempre per tradizionalmente importatori di beni culturali sui gravissimi danni degli scavi clandestini in Paesi come l'Italia a regola la cultura archeologica
Sintomo di un lento mutare della sensibilità dovuto anche al credito che la politica teologiche in Italia acquisito
Ma detto questo mi tocca anche dire che questo piccolo primato italiano nel settore della tutela come in quello naturalmente restauro di cui non parlo per mancanza mia di competenza
Io ormai giunto però un punto limite e non tanto nei confronti dei Paesi europei quanto verso il nostro interno mi spiego io credo che la modifica in corso al sistema dei limiti temporali
Attualmente indico Ripa i prestiti di materiali artistici all'estero adeguando questi venti a quelli ormai comunemente chiesti dalla necessità di mostre di esposizioni segni permanenti possa facilmente migliorare gli scambi culturali
E i suoi partners europei ma io penso che soprattutto si debba estenderà i Paesi extra europee
Perché sono soprattutto questi Paesi i quali investono di più nel mercato dell'arte e molti di questi Paesi avrebbero invece probabilmente convenienza e in tuo scambio mutuo muto interesse
A istituire per esempio delle collezioni semipermanente di tipo universitario
Per insegnare l'archeologia per esempio in Giappone o per esempio in Australia con dotazioni di materiale che l'Italia potrebbe mettere per lunghi periodi a disposizione impegnando quei paesi per esempio a restaurare pubblicare sistematicamente salvo poi a far ruotare questi pezzi i pezzi sarebbero di proprietà dello stato italiano ma se è vero in deposito per esempio presso l'Università di un paese straniero in una università canadese eccetera
Naturalmente questo aiuterebbe molto perché daremmo a questi paesi del materiale non casuale come quello che viene dal mercato
Ma qualsiasi archeologo direttore di un museo universitaria interessa naturalmente a studiare restaurare pubblicare scientificamente dei materiali di contesto noto questo naturalmente disincentivare ebbe una politica che purtroppo si fa perché di queste università hanno fondi di acquisire materiale per la didattica universitaria
Io credo però che senza una profonda iniezione di ricostituente la struttura delle soprintendenze italiane da troppi anni operante al limite delle proprie forze non riuscirà a reggere il Creso il peso crescente dei suoi impegni faccio un esempio che conosco
Quello della Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta la quale affidata alla tutela del patrimonio di città quali Uma capo a Pozzuoli e molte altre dislocate in centosettanta comuni con la più alta densità abitativa ed edilizia d'Italia
Questa sovrintendenza credo che abbia fatto in questi anni un lavoro non disprezzabile nella mappa della campagna devastata dall'abusivismo le sole zone ancora più o meno intatte sono quelle protette dal vincolo archeologico
E nei casi in cui vi è stato abuso S. è stato di sistematica mente denunciati sicché siamo certamente l'organo statale forse più ha versato dai costruttori abusivi
Però questa Soprintendenza soltanto quattordici
Teologiche una decina in tutto tra architetti altri tecnici molto meno di qualsiasi museo medio straniero
Ed invece la sovrintendenza si occupa oltre che della tutela del territorio anche del più grande museo archeologico italiano cioè il Nazionale Archeologico di Napoli e con un certo successo sia raddoppiato il numero delle sale aperte e quello dei visitatori in sette anni
E la stessa struttura aperto con gli stessi quattordici archeologi altri due musei abbaia Santa Maria Capua Vetere Nerino allestimento altri a Teano Nola Piano di Sorrento a Ischia a Pozzuoli ad Alicia Orta di Atella Sessaurunca
Ma conoscendo la situazione ancor più grave di altre soprintendenze consorelle non oso sperare di ottenere alcuno dei soliti undici futuri archeologi dello Stato si accinge ad assumere dopo undici anni di assenza di concorsi
Sembra che una soluzione come quella che si propone a questo stato di crisi adombrato nel comma per esempio da ultimo Man se ne sono state altre vivi come ricordava il ministro di di tentativi di ipotesi di questo genere quello del Bassanini due approvato l'articolo centotrentuno cioè la separazione tra musei da affidare agli enti locali e le soprintendenze
Potrebbe forse risolvere la questione ma io non credo che naturalmente non è una questione che può essere approfondite in pochi minuti io però vorrei osservare
Che almeno nel caso dei musei archeologici che forse conosco un po'la vi è una tale intrinseca
In te un tale intrinseco rapporto tra tutela del territorio e valorizzazione museale che questo rapporto e difatti inscindibile
Però applicare rigidamente questo comma potrebbe può ridurre l'attività delle Soprintendenze alla sola tutela del territorio e vorrebbe dire lecco dire costringerle sostanzialmente ad una mera attività repressiva
Rendere di fatto impopolari come oggi non sono proprio grazie al fatto che quando sospendono dei lavori edilizi
Dieci anni dopo cinque anni dopo mostrano le cose per le quali i cui lavori sono stati sospesi in un museo
Di fatto una volta che siano state private della diciamo della pars construens dell'attività di tutela da queste soprintendenze non protette dalla gloria dell'arma dei carabinieri resterebbe poco sarebbero naturalmente da liquidare
E d'altro canto se lo scopo di questa ancora e un attimo finito
E d'altra parte se lo scopo di questa proposta e aumentare l'efficienza della gestione ebbene da una parte questa può essere ben più incisivamente ottenuta non frammentando nelle competenze momentaneo e gli strumenti a disposizione dell'amministrazione
E non dico solo il numero degli al dei tecnici di cui ho parlato ma anche naturalmente dei mezzi finanziari questa naturalmente può sembrare un'eresia in tempi di tagli della spesa pubblica il ministro appunto ha ricordato tutti gli sforzi che si stanno facendo per attingere a fondi
In ogni modo
Ma lo dico proprio perché so che davanti a me ci sono persone parlamentari di ogni forza politica il Parlamento non può continuare a pretendere che si che che si tagli sempre sulla gestione della storia della spesa i musei italiani sono andati in espansione hanno fatto in questi ultimi anni delle economie come qua credo che in pochi altri enti di questa ministri di questo Stato abbiano fatto
Siamo arrivati al punto di non riscaldare più i musei di di fare pulizia un giorno ogni tre abbiamo fatto veramente dei sacrifici pur facendo la politica di espansione per tenere ho così onorevolmente Testa alla sfida che ci si faceva pensate a Napoli la sfida che in qualche modo si è riusciti a superare
Ma però io dico semplicemente che non non è pensabile di agire ulteriormente sulla sulla sul taglio delle spese di gestione l'efficienza può essere aumentata ricorrendo a strumenti normativi diversi che l'amministrazione si è dati ha già cominciato a usare con la legge Ronchi ai servizi accessori abbiamo praticamente raddoppiato triplicate le entrate da questo gettito in pochissimo tempo
Dico però che vi sono anche per esempio la possibilità di convenzioni negli scorsi anni abbiamo fatto un accordo con il comune di Napoli che ha portato i finanziamenti ma non naturalmente per la gestione ma per esempio per i restauri materia archeologica su molti monumenti napoletane ed erano fondi di bilancio del Comune di Napoli
Abbiamo affidato con convenzioni prima infatti anche da autorizzata dal ministero prima ancora delle recenti disposizioni di legge per esempio i frati francescani di San Lorenzo Maggiore la gestione di discarica
Perché naturalmente i frati gestivano la basilica ed era del tutto naturale logico che gestissero anche gli scavi archeologici quindi c'è la l'amministrazione è in grado di fare convenzioni mirate con gli enti locali per la gestione però io voglio anche dire che al contrario noi siamo costretti ad occuparci su preghiera del presidente della provincia di Caserta di un museo locale il Museo provinciale campano perché la Provincia non è in grado di occuparsene
E quindi siamo noi sostanzialmente nonostante tutti i guai che ci avviamo ad occuparci di quel museo
Allora decentrare od de
Dislocare sul territorio ad enti che non ce la fanno perché già materialmente non ce la fanno perché ne abbiamo le prove
In musei che oggi noi stiamo aprendo significherebbe condannare questi musei al alla fine cioè non non avrebbero nessuna vita
Io credo che con tutti i difetti che la nostra amministrazione ha con tutti naturalmente i bisogni di ammodernamento di decentramento amministrativo eccetera credo che la cosa migliore che il nostro Parlamento possa fare veramente in vista di una comunicazioni europea sia rafforzare quello che è stato il suo la sua bandiera migliore verso l'Europa che sta convincendo l'Europa che la via italiana e la migliore credo che sia rafforzare le segreterie
Grazie soprintendente Decaro vorrei ricordare che io o altri sette iscritti a parlare anche se forse non li vedo tutti però sta avvenendo uno appunto dei direttori generali che che non vedevamo prima
Poi io l'onorevole Martino e infine nell'onorevole Fini quindi prego di contenere dobbiamo concludere entro le tredici e quindici
Prego di contenere gli interventi entro e non oltre i dieci minuti ciascuno adesso è iscritto il soprintendente per i beni archeologici per l'Emilia Romagna professore Andrea Emiliani
Prego
Io qua o questa dizione
Lei la correggerà
Sì rispondo dei beni artistici e storici di Bologna Ferrara e altre città di quella felice regione
Sentito Stefano De Caro mio intervento ovviamente si conterrà dentro limiti cronologici e anche di ideologici
Il primo argomento è questo
Nulla ideologia del sistema di tutela italiano
è
Direttamente ereditata da un grande fatto europeo è un signore che si chiama catrame al decano sì che chiuso in una prigione nel mille settecentonovantasei
Rivoluzionario ma monarchico che scrive le sue famose letto a Miranda Miranda era un generale napoleonico non era una signorina come negli esami universitari spesso capito di certi sentire e da quel documento accettato dal biglietti alle toilette di Pio settimo Chiaramonti in questa città di Roma nasce di fatto la legge che noi tuttora gestiamo
Una legge sapiente una legge ritrovata in età giolittiana che anche botta
Tra parentesi insieme ad Argan e avrà anche i suoi giovani assistenti ad otto è la mille ottantanove primo giugno trentanove
Questo tema ha un grande soggetto la contestualità l'ambiente non esiste l'opera tanta frammentata al di fuori della sua ambientalità se mi è permesso questo neologismo
Per questa ragione la tutela è un fatto globale e pertanto dal secolo scorso fino ai primi anni di questo la battaglia è stata nel modo più elementare la battaglia tra chi difendeva
L'utile pubblico
Il benessere pubblico e chi invece avvalorava la speculazione privata
Il tema non è ancora uscito da questa dimensione del tutto bipolare
Non c'è nulla che sia cambiato sono cambiati invece i ruoli e i protagonisti se io vi dicessi ad esempio che in questo momento in virtù della legge che a me non piace
Che i sindaci delle città italiane eletti in quel morto e messi nelle condizioni di chiedere a tutti i costi di produrre risultati subito solo spesso non tutti
I peggiori nemici dei soprintendenti non io direi una cosa forse cattiva forse non in linea con la generosità dei tempi ma devo TIR
Poiché succede che tra alta velocità e infinite altre questioni il nostro problema sia di aver molti nemici e poco onore
Il tema è molto importante perché ma perché siamo finiti devo dire tutti dentro una riduzione di quei benefici ideologici generali dentro i quali eravamo calati ramo calati for anche nell'immediato dopoguerra siamo finiti lentamente ma inesorabilmente di entro una visione di tipo prima di tutto economicistico ragioniamo di musei come fossero importanti considerazioni ma botteghe luoghi dove si produce ma si produce anche identità devo dire infinitesimale cosa volete che contino quattro magliette con sopra scritto il nome di una ditta o quattro calchi
Di fronte all'immensità del problema italiano che si chiama riequilibrio del turismo questo è un fatto europeo
O noi riavviamo una politica del turismo oppure non parliamo più di musei perché ventagli rosari come nei santuari italiani non è proprio il caso non mi sento
Ecco
è chiaro che è venuto meno un grande progetto di vita tutti lo sappiamo gli uomini politici gli scrittori politici più di noi ma dobbiamo cercare di rendercene conto
Il
Il secondo punto e con ciò già finito riguarda le regioni italiane e il comma due della legge Bassanini di cui abbiamo sofferto nei giorni scorsi la pubblicazione
Ma io qui devo ricordarle che già nel mille novecentosettantacinque in ossequio all'articolo centodiciassette della Costituzione repubblicana
Che enumera tra gli argomenti di disc centra mento
Numerose grandi attività che fanno parte dell'ambito dei beni culturali devo ricordare che già aveva i giorni hanno ricevuto dispiacerti disturbarvi ma dobbiamo fare racconta
L'urbanistica e dico poco
Il mondo rurale che vuol dire il paesaggio italiani
Due mila cinquecento almeno di più fra i tre mila e trecento musei che popolano bene o male questo Paese
Altrettante e più biblioteche civiche e non CP
Altrettanti e più archivi
Nel frattempo siamo rimasti a piedi con e teologia e paletnologici letto che è il mondo rurale si è dissolto come una vendetta sulla nostra testa nessuno se ne è occupato le IPAB giacciono nella più vergognosa dimenticanza con i loro patrimoni immerso
Gli archivi i cifrati c'erano e
Il territorio scompare ora mi domando in queste condizioni
Di una totalità degna di catrame e di Pio settimo come è possibile parlare di un visti centralmente ulteriore che Doni ai comuni italiani
Quel mirabile
Sacco di ossa che il Museo nazionale
Sacco di ossa perché non perché in certi casi stiamo lavorando immagino che effetto farà al neo sindaco di Milano sentirsi arrivare sulla schiena Brera con tutti i suoi problema quando non è in grado di tenere in piedi il Castello Sforzesco
E via di questo passo ma che cos'è un museo nazionale Museo nazionale è il quadro generale di riferimento al quale in età napoleonica si è voluto dare un come dire una fisionomia di larga rappresentatività nazionale
Un museo non è uno scherzo un museo è un codice genetico nazionale un museo è un luogo nel quale ci riconosciamo è un luogo che ha una finalità è un luogo che apre le origini il Museo nazionale è Museo nazionale
Il museo civico è il frutto del garante pensiero noti Cavour Ricasoli e Rattazzi Borgazzi che nel mille ottocentosessantasette decidono di passare alle leggi eversive e di creare il museo civico
Non più il quadro di riferimento nazionale che si ritiene essere quello napoleonico già trascorso ma un quadro di riferimento locale sulla che testimoni circa l'operosità
Delle popolazione circa il Jeanne atto Künste aver del museo cioè il Museo delle attività in cosiddette industriali ed artigiane il museo dove le doti della città di Carlo Cattaneo
Possano esaltarsi nel modo più e abbiamo una mirabili stima serial tv specifici
Io confesso che non vedo la minima ragione di fare confusione in questi che sono nitidi chiusure segnalate da una storia che purtroppo oggi non frequentiamo più e non calcoliamo più questo ciò quanto dovevo dire perché volevo
Ed è grazie professore emiliani adesso e la volta del professor Salvatore Italia direttore generale
Per gli affari generali e del personale del ministero per i Beni culturali prego
Questo ritardo
Anch'io Presidente cercherò di essere breve e contenuto
Il tema che avevo scelto
Non è attinenza alla mia sono qualifica ma riguarda il mecenatismo culturale europeo e la interconnessione che c'entra il mecenatismo culturale o anche sulla sponsorizzazione usiamo ma lo stesso termine
E il processo di completamento della della unione europea il Parlamento europeo più volte si è soffermato sul tema definanziamento della cultura sottolineando dalla importanza soprattutto alla luce del nuovo articolo centoventotto del trattato firmata Maastricht dove ci sono dei precisi già finalmente riferimenti alle attività contro culturale della unione europea
E il in nella s'maggior parte dei Paesi dell'ANSA comunità alle sua sponsorizzazione danni hanno avuto e hanno acquisito un rilevo sempre preminente
Del nostro Paese soltanto negli anni ottanta si assiste a una inversione di tendenza nel senso che penso di fronte altro fenomeno della capacità del nostro paese di attrarre milioni diviso turisti dall'ottanta al all'ottantatré venne trentotto milioni
E dall'altro che canti dall'altro lato di fronte alle sue mise le cifre del bilancio dello Stato
Capace di non regge neanche la parte ordinaria si assiste si tenta una ora operazione di trasformazione della mentalità e del costume del nostro Paese in introducendo con la legge cinquecentododici dell'ottantadue
Dei sostanziale su benefici di ordinanza fiscale che mirano a incentivare l'attività su privata
Chiamata a collaborare con quella pubblica in una sua visione non più un suo passiva ma morali da marzo ma costruttiva
E nonostante il non felice insomma sul coordinamento fra l'amministrazione dei Beni culturali e quella delle sue finanze
Il regolamento come si sa dopo tanti anni non è stato mai emanato bisogna però sono sottolineare la importanza della cinquecentododici tant'è vero che oggi la maggior parte delle mostre nel nostro Paese sono tutte insomma insomma senza sponsor diciamo debitamente insomma
Insomma se non sono sostenute da Enzo privati
I tre filoni principali sono state le grandi in prese eccoci do un androgino nell'ottantacinque per esempio no ammonendo Bilancio mi pare di seicentocinquantasette miliardi due quattrocentottantanove per spese fisse più intensa rimaneva quasi niente per la parte di investimenti nello stesso anno le impresa hanno erogato quasi il doppio per Rizzo sponsorizzazione
Voglio citare all'Alitalia per esempio che in quella che era ha avuto una notevole inversione di tendenza perché proprio Budget
Che era prima del settantacinque per cento per lo sport del venticinque per cento per la sua cultura poi a negli anni su subito il oggi l'Alitalia investe il settanta per cento per il patrimonio culturale e il trentatré per cento per altre iniziative nelle grandi imprese la FIAT si aggiudicava allattava Palazzo Grassi la Olivetti per i cavalli in San Marco poi l'altro filone quella delle banche le banche
Non soltanto viste come nel loro ruolo di intermediazione o di prestazione di Joseph insieme alle banche visto come un validissimo interlocutore nella politica di valorizzazione del patrimonio culturale
E senta se ne può citare uno quello del del suo San Paolo di Torino che anzi risanando il museo insomma Egizio ha erogato cospicui finanziamenti per Renzo a Brera
Un po'meno l'attività denso private insomma in casa negli anni una zona coscienza penso cittadine verso questo tema del s'del sostegno per le attività sono cultura un caso emblematico di anni fa è stato quello del ponte il suo prezzo oli
Per il punto di finanziamento sul Corriere della Sera si aprì una sua sottoscrizione sostenuta da entri con cinquanta milioni e danza private con do tre milioni e in quel modo funto salvato
Il porta il suo pezzo di recente però vanno sottolineate le iniziative delle due scuole o penso all'avanzo Fondazione Tom Barrack di Napoli fonda Santo novantanove
Per l'esattezza stimolare questo interesse questa partecipazione questo ruolo denso private nel suo sostegno però è per il patrimonio culturale del nostro Paese
In Europa tutti sanno che questo fenomeno della del mecenatismo e danni sviluppato non più occasionale come avveniva prima vi sono paesi che in Francia presente nel settantanove nasce la al ad mica alle associazione per lo sviluppo del dell'autismo industriale dove ci sono dei progetti delle e le elargizione molto chiare molto precise per oppure per Obiettivi mi son ben determinati quello che in un certo senso e avvenuto nella convenzione che mi sto verso andò firmando con lancio Confindustria
Lo lo stesso in altri Paesi come la per esempio ricordo cerco di essere breve la in Olanda dove c'è la Fondazione Bite studi pesante
Che non è una sua marca di sigarette soltanto da una sigla molto importante nel mondo del collezionismo contemporanea fondata circa vent'anni fa dalla turbati Tobacco Company
Dall'arredo il tabacco le Cassandre Orloff il quale fu un autentico protagonista della vita mondana e culturale di Amsterdam e oggi la Fondazione che porta questo nome a circa novecento opere di ogni tendenza artistica centinaia di diviso sculture che sono non è Musema nelle fabbriche del re e vengono esposte di sei mesi non so se il mese con una turnazione per vincere Lanza pigrizia della gente e sono diventate sono diventate dei Circuiti culturale di in Olanda in sul Portogallo poi c'è la Fondazione super si passa diciamo dal tabacco al petrolio
Quando arrivato Gulbenkian un grande son mecenate non so ricchissima almeno che dagli anni venti e trenta venire chiamato il signor cinque per cento per i guadagni che realizzava nelle intermediazione se petrolifere i vari Paesi
Nel quarantadue suo pur benché aggiunge al indotto Portogallo e da lì nasce questa grandissima Fondazione Fondazione perché uno Stato nello Stato fittissima di opere d'arte di ogni tendenza a un auditorium a delle sale espositive e la morte definito uno Stato nello Stato perché eroga migliaia di boss di un suo studio siamo quindi so di fronte a delle situazioni che per il nostro Paese potrebbero avere un interesse il caso inglese del National Trust per esempio
Che nel mille ottocentonovantacinque Neso fondato da un terzetto veramente strana un abbondanza Canone con l'avvocato e una assistente Enzo sociale
Che riescono ad introdurre una sua normativa che prevede che il National Trust diventa possa acquisire opere di privati
Senza poterle vendere naturalmente ma al facendo la sua collera al pubblico e con un introito che oggi ha consentito al National Trust di avere oltre duecento mila
Opere di ogni diciamo nel settore della sul marchio VGA due mila ville parchi e quant'altro nel nostro Paese di fronte a questi esempi nel settantacinque abbiamo avuto un caso similare al il Fai Fondo ambiente italiano che è stato un primo tentativo di operare una trasformazione della sua pigrizia della gente con e iniziative di grosso il respiro il fai non so supplisce Allo stato ben portante questo punto anche nel nel caso inglese
Si tratta di integrare di parte civile vinse riempire quei vuoti che l'amministrazione dello Stato lascia oggi il il Fai
Svolge meravigliose iniziative la fedelissima villa Cicogna Mozzoni avviso Bisuschio l'oasi del del tasso padano fino all'Abbazia di Santa Sofia De Sanna fruttuoso trentatré ettari con abbazia romanica che sono state che sono destinate alla pubblicando fruizione
Tornando alla Europa e mi avvio alla conclusione e indubbiamente serve una iniziativa paneuropea diviso finanziamenti messo sopra il foie lo hanno detto prima ha sollecitato la istituzione di un fondo europeo ben venga perché oggi la stima che si fa nella sponsorizzazioni Europa è di circa cinquecento miliardi di ecco è un grosso serbatoio una potenzialità enorme che è valso sviluppato in modo armonico con le agevolazioni uso fiscali
E possibilmente come in tanti affermano istituendo una impresa che si affianca una grossa tra Fondazione questo forse il percorso che potrà consentire negli anni futuri
Una miglior valorizzazione del patrimonio culturale non solo nazionale ma anche della dell'intera comunità europea grazie
Allora ringraziamo al direttore Italia e adesso è il soprintendente per i beni archeologici di Roma professor Adriano la Regina che prende la parola prego professore
Sì io potrò contenere entro tempi brevissimi la mia comunicazione sia perché ha tratterò di un argomento di cui a a cui ha già accennato Stefano De Caro sia perché l'argomento stesse abbastanza noto sia quello dei rapporti nostri con i musei istituti di ricerca stranieri e le conseguenze che questa la politica di rapporti che noi abbiamo abbiamo determina sul sulla conservazione del nostro patrimonio archeologico
L'argomento fu trattato abbastanza lunga approfonditamente nel mille novecentonovantuno anche con un dibattito abbastanza acceso sulla stampa si tradusse poi in qualche iniziativa anche parlamentare
Poi la cosa cade non se ne fece più niente
Per incidere fortemente su l'attività Devastator via degli scavi clandestina le zone archeologiche e questo per la parte archeologica il oggi il principale problema
Di conservazione non tanto i furti che ci sono nei musei nelle aree archeologica diciamo del perimetrate protette ma sul territorio italiano che ancora un archivio immenso
Per di di dati per lo studio la conoscenza del mondo antico
Per controllare questo fenomeno è ovvio che che occorra fare una politica in qualche modo intesa a ricondurlo entro termini accettabili questa politica a mio avviso passa attraverso proprio un rapporto diverso con i musei stranieri con gli istituti di ricerca stranieri con le università prima e noi non possiamo dimenticare che
Compito istituzionale di queste entità è di
Di produrre nel settore della ricerca archeologica della didattica delle degli degli studi per far questo essi hanno bisogno di documenti
Originali devono poter disporre di queste cose ovviamente se le procurano sul mercato esiste un mercato internazionale
Che secondo le leggi riversa giudicato più o meno lecito ma esiste allora questa forte domanda che proviene da istituzioni scientifiche
Non è il non è esclusiva perché esiste anche una domanda privata ma la domanda privata è strettamente legata con quella dei Musei in quanto poi l'approdo finale
Attraverso meccanismi fiscali sono sempre i musei attraverso donazioni ma sappiamo che museo americani si incrementano tramite acquisti e tramite donazioni ma le donazioni sono in qualche modo già previste e concertate
Allora se noi vogliamo ridurre questo questa domanda che peraltro ha fatto lievitare i prezzi di mercato enormemente ha incentivato la devastazione archeologica prodotto quello che Stefano De Caro diceva prima le connessioni con la malavita
Organizzata significano dobbiamo avere una disponibilità diverso oggi che peraltro direi e anche resa obbligatoria nell'ambito del dell'unione europea
Una disponibilità diversa
Per quanto riguarda i nostri materiali nei confronti della comunità scientifica internazionale che si fa interprete nei confronti della popolazione
Di diritti dei vari dei vari Paesi delle esigenza di conoscenza storica di educazione eccetera questo si può temere da parte nostra e mi riferisco in particolare al settore archeologico e che ha caratteristiche diverse da quello presenta della storia dell'arte dei beni artista riguardi istrici più più recenti noi abbiamo questo grande patrimonio che viene sostanzialmente est
Sfruttato in maniera illecite quindi con distruzione dei dati archeologici bene incrementiamo gli scavi scientifici stranieri incrementiamo i depositi a lunga scadenza che se ne fanno pochissimi volendo si possono fare ma non esiste una politica di questo in questa direzione chiediamo però in cambio
Da parte dei musei stranieri
E loro i in buona parte lo sappiamo sono disponibili a far questo che investono soprattutto in scavi e restauri ricerche in pubblicazioni in esposizioni e a questo fine è utile anche l'ampliamento dei termini di cui parlava il ministro
Veltroni insomma una politica diversa nella quale noi ci rendiamo
Consapevoli delle esigenze altrui e possiamo in in qualche modo sulla base di questo chiedere solidarietà nel offrirci capacità di controllo contro le devastazioni archeologiche è che si riducono in sostanza poiché questa grande interesse comune a livello internazionale nostro e degli altri si traducono in una cancellazione della storia comune grazie
Grazie professor la Regina
Prossimo rotore e il professor Francesco Sicilia direttore generale dell'ufficio centrale beni librari e istituzioni culturali ed editoria prego professor Sicilia
Io vorrei partire da un dato concreto che ci viene offerto dalla dal nuovo annuario sulle biblioteche italiane in Italia abbiamo tredici mila trecentoventiquattro biblioteche tra piccole medie grandi aperte al pubblico un dato significativo
Di cui fanno parte fa parte una piccola pattuglia le quarantasette biblioteche pubbliche italiane connotate da un patrimonio tra i più preziosi al mondo abbiamo trentacinque milioni di pezzi insomma che veramente sono apprezzati in tutto il mondo e che ci consente uno dialogo costante continuo con gli altri Paesi sia a livello internazionale che a livello europeo voglio citare un certo soltanto un esempio di questa collaborazione il cervo perché è un consorzio europeo del libro antico che ci darà a cinque milioni di pezzi insomma prima del due mila e che vede presente le varie biblioteche insomma dei dei più grossi Paesi e europei e una forte presenza italiana ed inglese
Ma accanto a questo dato e necessario appunto evidenziare anche una difficoltà operativa che non c'ha consentito di procedere ad un sistema delle biblioteche italiane perché queste biblioteche di provenienza la più variegata tra pubbliche private di istituzioni culturali eccetera
Ecco non hanno una direzione unitaria alla questo questo questo
Questo questa frammentazione insomma a livello del nostro Paese contrariamente a quello che accade negli altri Paesi insomma abbiamo impara in Francia in Germania né in Inghilterra ecco se abituati a ragionare con un'unica biblioteca nazionale genitale ne abbiamo nove Biblica Nazionale però ecco questo non già scoraggiato
E abbiamo operato una collaborazione molto intensa con le regioni e le altre
E gli altri organismi espressione all'autonomia dell'autonomia vocale formando uno un Servizio bibliotecario nazionale che grazie anche alle risorse che al Parlamento c'ha dato voglio cogliere proprio quest'occasione di stare in casa parlamentare di avere ecco esponente di divaricati valga la presentazione insomma qui presente per rivolgere un vivo ringraziamento prima di quelle risorse non li abbiamo
Praticamente più attivate noi abbiamo appunto concentrata verso questa costituzione di una biblioteca virtuale molto
Molto allargata ecco fa diamo un altro lato abbiamo tre milioni e cinquecento mila record insomma presente cinquecentonovantanove biblioteche che aderiscono a questo
A questo Polo è nello stessa questa questo servizio è nello stesso tempo ci ha dato quella unitarietà di azione di funzionamento che ha sopperito alla unitarietà di direzione
Quindi è stata una direzione come già è una direzione collegiale ma ecco
Finalizzata funzionalmente al soddisfacimento
Della dell'esigenza del fabbisogno culturale del Paese nella sua interezza e anche a fabbisogno culturale dell'Europa e del mondo perché ecco questa peculiarità per la nostra del nostro patrimonio ci viene riconosciuto un po'dovunque e ci ha offerto anche uno strumento per partecipare ai programmi
Ai programmi europei di per la ricerca e la tecnologia non essendoci un programma specifico
Per il per i beni culturali e per la cultura in questo programma siamo stati abbiamo avuto grosse soddisfazioni siamo stati presente dal mille novecento novantuno avendo costituito un osservatorio dei programmi internazionali delle biblioteche dapprima in via amministrativa con un provvedimento ministeriale successivamente recepito con legge dello stato è qui dal mille novecentonovantuno esiste una legge dello Stato che prevede appunto questo organismo che oramai ha colmato la lacuna di un'assenza italiana in sede
Ho uno dei progetti che va sotto il nome di ficcare che ci ha consentito di cambiare l'impostazione della biblioteca nella bibliografia nazionale italiano
Elaborò la Biblioteca nazionale centrale di Firenze e che purtroppo a causa di un un meccanismo per il deposito un po'vetusto perché si rifà ad una ad una logica antica basata più su una funzione censorio che su una funzione culturale e con noi riceviamo questi libri
E dopo due anni e quindi con tempo diciamo arretrato rispetto alla necessità e all'esigenza di dare nell'immediatezza una notizia però con un accordo fatto con gli elettori noi siamo riusciti ecco ad avere extra extra
Il nulla insomma questo questo nuovo un testo in più in modo da poter dare ecco una uno se da poter dare un servizio alla collettività i livelli di reale sia innocente che cartolarmente insomma
Quindi questo è stato unno
Un'ottima occasione per le biblioteche i progetti si susseguono quindi potrei citarne ecco molti altri ma vi lascio nella relazione che poi sarà depositata agli atti e nello stesso tempo la come dire l'arricchimento dalla mia direzione generale con il settore dell'editoria ecco voluto proprio dal presidente Fisichella quando era Ministro per i Beni culturali e ambientale che ha corretto un'anomalia che vedeva questo settore
Il seno con la direzione generale qual è quella del personale e coach ha dato anche la possibilità di affrontare altri temi noi abbiamo costituito nel progetto europeo adatte un progetto che è stato finanziato che si chiama la nuova economia del libro che ci consente di dare una particolare attenzione a tutte le categorie del libro dall'autore fino al al al libraio all'editore al libraio al consumatore
Al allora lo studioso lo studente insomma e stiamo adesso operando con un successivo progetto al fine di avere un'attenzione europea anche su un altro settore che adesso sta andando di moda un in una valorizzazione e utilizzazione concreta ecco appunto della multimedialità e dell'informatica
Questo progetto consentirà ecco qualora la presenza effettiva nel nostro circuito istituzionale della immediatamente cominciamo con una mediateca Milano
Nella ex chiesa di Santa di Santa Teresa
Che stiamo ristrutturando e praticamente in una convergenza vocale eccetera un'Associazione per gli interessi metropolitani che opera a Milano e ha fatto sì che la Banca Popolare di Milano sponsorizzasti il concetto di realizzazione che voi poi finanzieremo con una gara con una gara pubblica quindi ecco questo insieme
Di sinergia insomma statali regionali private
E l'apporto delle risorse finanziarie che abbiamo avuto dal Parlamento ci hanno consentito di realizzabili portando di elaborare ma anche di realizzare corno pieno successo del Corno grossi risultati ecco un programma che è visto con ottimo di atti con occhio di attesa e di competenze e di completamente da parte dell'Europa e da parte del mondo intero e noi intendiamo seguire questa strada in modo da dare delle risposte concrete al alla alla diciamo al mondo degli studiosi e dei conoscitore grazie grazie professor Sicilia
Tanto vi prego vi prego sono costretto a fare quello che talvolta faccio in aula
Di evitare il brusio che rende poi difficile l'ascolto
Sì salutiamo l'ambasciatore russo lasciare l'aula per altri temi adesso e la volta del professor Mario Serio direttore generale dell'Ufficio centrale per i beni artistici architettonici
E storici prego professor Sen
Mio intervento
Mi vorrei soffermare
Senza pretese di sistematicità
Spero però che l'immediatezza
Su alcuni aspetti che io considero
Sulla base della mia esperienza lavoro
Di particolare importanza e attualità
Con il primo desidero aprire una visuale un po'inconsueta
Nell'Europa vede il nostro sistema il sistema italiano il modello italiano di gestione del patrimonio artistico storico quali pregi gli vengono riconosciuti quali difetti vengono
Vengono indicati riflettere sulla nostra immagine
Quale i nostri partner europei la deridono può essere un esercizio salutare in un momento come questo che stiamo vivendo che ha radici profonde di trasformazione nella società e nella mentalità ecco per svolgere questo punto
Ricorrerò non ha opere di storia esce c'è una bibliografia
Europea sull'Italia di vari Paesi euro di vari studiosi europei sull'Italia ma a un documento ufficiale che sta per essere pubblicato e che
E alla cui che è stata eseguita perché io che ho avuto in bozze alla cui formazione aveva avuto occasione di collaborare
Con i attraverso incontri con gli esperti del del Consiglio d'Europa ecco questo è il documento che avevano avuto l'incarico di redigerlo
Secondo punto che vorrei toccare concerne la questione dell'adeguamento della legislazione italiana alla normativa comunitaria in tema di circolazione dei beni culturali
Il terzo si riferisce alla questione
Dei finanziamenti dell'Unione europea destina al patrimonio culturale alla strategia d'accesso dell'Italia a questi finanziamenti
Con il quarto vorrei accennare ma in estrema sintesi ma credo sia necessario farlo
Ad alcune iniziative italiane in tema di applicazione delle tecnologie alla gestione del patrimonio a questo rapporto così forte e significativo
Tra patrimonio scienze e tecnologie
Globalizzazione internazionalizzazione della ricerca
Applicazione della multimedialità Società dell'informazione ecco sono temi che non possono non avere interazioni anche con il nostro ambito di intervento
Ecco questo rapporto del consiglio d'Europa è stato redatto da un gruppo di esperti europei redatto da un inglese Christopher Gordon riguarda
La politica culturale in Italia ed è uno dei rapporti ne sono stati fatti anche per altri Paesi nel quadro di un programma europeo di valutazione
Delle politiche culturali nazionali ecco io vorrei subito mettere in rilievo un aspetto di questo rapporto ma fatto piacere vedere il motto con cui esso si apre nella prima pagina
Il motto è una
Verso di Robert Browning e un poeta inglese che e sentiti ed espresse con grande efficacia il fascino dell'Italia
Ugo del Monterrey
All'ente Rivière tu verrà grave Eataly e così diceva ecco verrà ristampata la parola Italia ecco la citazione dimostrare quanto l'immagine del Paese sia legato al suo patrimonio nel modo con cui viene visto all'estero e sì riconnette
Nei modi che la società di oggi consente ha una grande tradizione di rapporto che era quello del granturco i grandi viaggiatori l'Italia giardino d'Europa
Un vero e proprio architrave era il patrimonio artistico italiano un'occasione formativa unica nella cultura europea
è un vero e proprio architrave della formazione della formazione umanistica quindi al patrimonio all'Italia affida ancora oggi in maniera forte e significativa
La sua la sua immagine
Non illustro dettagliatamente la sintesi delle conclusioni degli e Sperti del Consiglio d'Europa naturalmente emerge la complessità la contraddittorietà i processi che sono in atto che che si vedono si intravvedono ma non sono sempre perfettamente riconoscibili
Nella società e nella vita nazionale italiana ma i temi ricorrenti che sono indicati proprio in questa forma di contrapposizione eccone enunciò qualcuno
Una tensione che costituisce forse il tratto più significativo del paesaggio culturale della sua organizzazione dell'Italia contemporanea l'opposizione tra protezione restauro
Le antinomie ecco consiglia il gli e Sperti e così le OPA colgono nella situazione italiana una serie di a un antinomie
L'opposizione tra protezione restauro da un lato e la presentazione la promozione per presso il pubblico dall'altro
Il dilemma fra élite e Massa il conflitto tra produzione da un lato distribuzione e consumo dall'altro
Il consumo passivo
In contrapposizione all'educazione e alla partecipazione attiva
Il coordinamento in opposizione alla frantumazione delle competenze il decentramento in contrapposizione alla
Accentramento al alla riaccentramento che si è verificato a livello regionale a livello regionale
Le pratiche burocratiche tradizionali in opposizione ai moderni metodi di gestione
Ho uno dei punti anche la teorizzazione Paro posizionato azioni concrete
C'è una tendenza all'astrazione una deficit di cultura pragmatica che negli incontri con gli esperti di dei così Europa verbalmente ci veniva ripetutamente sottolineata
E continuo offre sempre rapidamente a leggere i capitoli
L'abbondanza dei testi legislativi e regolamentari cioè pensare di risolvere tutto con una legge spesso le leggi sono scappatoie
E sarebbe più utile una azione amministrativa ferma un'azione amministrativa decisa rispetto a una legge che non risolve i Problemi la critica al sistema gestione ordinaria
Debole e gestione straordinaria ricca di risorse un migliore coordinamento tra le disse i differenti campi dell'amministrazione e e così via ecco potrei continuare fino arrivare
Ad alcune esigenze prospettate la modernizzazione delle tecniche
Di amministrazione pubblica in generale una lista di priorità d'azione programmare in maniera più chiara
Garantire dialogo interno e comunicazione verso l'esterno più più efficaci ecco io credo che
Gli esperti del Consiglio d'Europa abbiano correttamente
Fotografato è indicato non mancherà occasione di parlare ancora di questo rapporto
Quando sarà pubblicato le carenze e che sono carenze
E di mezzi e qui sono emersi già dagli interventi di addetti sono pochi
C'è chi a fronte della dimensione del patrimonio coloro che vi si dedicano sono pochi di questo è un punto di partenza
A parte gli aspetti finanziari non ci sono professionalità nuove come si fa a gestire un pro cesso come quello dell'informatizzazione
Che dei beni culturali non significa solo Office Automation ma significa una serie di altre cose costituzione di grandi sistemi informativi per la fruizione della ricerca e se non ci sono
Professionalità in di informatiche e poi ci si c'è il problema delle regole
L'ammodernamento della macchina statale in generale
E una e esigenza imprescindibile se l'Italia
Vuole affrontare i problemi in un contesto in un contesto europeo ecco io credo che sia inevitabile e anche giusto che noi sentiamo la suggestione di alcuni sistemi europei di altri Paesi europei i quali si sono realizzati come non sentire la la la la forza comunicativa e il fascino di un sistema come quello francese
Quello è un macro sistema in uno Stato accentrato che ha messo insieme comunicazione
Turismo culturale
Grandi istituzioni grandi istituzioni culturali ecco ma io credo che essenziale ed è già emerso dagli interventi di alcuni di coloro che mi hanno preceduto non dimenticare consentendo come giusto queste suggestioni non dimenticare quelli che io chiamo e che gli esperti del Consiglio d'Europa ci hanno riconosciuto come veri e propri punti di forza
Del modello italiano è e in primo luogo questo quadro di riferimento pubblicistico
Affidato a una sapiente legislazione
Legislazione di tutela a a al cui interno al cui interno il privato prova semplicemente le regole non gli impedimenti le regole per potersi esplicare nella pienezza di tutte le potenzialità e dei contributi che sopporta e può portare la Rete delle Soprintendenze nessun Paese ha una struttura articolata ricca di cultura di istituto
Come il nostro
La stessa pluralità dei soggetti coinvolti in Italia i musei sono civici provinciali universitari statali privati
F altro si può aggiungere quindi questa di quel quel questa pluralità e abbastanza significativa e e poi come sottolineava emiliani a riconoscimenti
In pur veri altrettanto forti a cominciare a quello da quelli che riguarda l'agricoltura l'assetto del territorio la protezione della natura che già le regioni e gli enti locali hanno ecco quindi le io penso che l'innovazione
Dovrà essere così sapiente da
Eliminare le carenze
Salvando però i punti di forza quelle che sono vere e proprie conquiste faticose di una tradizione storica che risale all'Unità d'Italia
Dunque vengo al secondo punto rapidissimamente il secondo punto riguarda l'adattamento
Un piccolo brusio
Perché ho già esaurito
Ma voglio dire il secondo il terzo e il quarto punto saranno più contratti sarà presente al al al primo un quadro di riferimento allora diamo egli i successivi punti allora mi limiterò a denunciarli
Il primo costretto a fare il cervello come è ovvio sì ma io equilibrio complessivo una certa di non non renda sarebbe lieto di ascoltare tutti i
Assai più a lungo
Sì prego prego professore dunque nel lungo negoziato che ha ammesso che ha preceduto la messa a punto
Del
La normativa sul mercato unico erano state considerate presso l'uccisione la prima era loro l'armonizzazione legislativa
Che venne scartata quasi immediatamente il problema non era infatti quello di garantire la medesima tutela per tutti i beni culturali negli stati membri
Bensì quello di garantirne la permanenza nei Paesi di provenienza
In altre parole non si trattava di assicurare che un opera francese potesse godere dello stesso regime giuridico e mi Spagna
Ma che quell'opera se dichiarata patrimonio nazionale non potesse essere rimossa dalla Francia
La seconda possibilità era il mutuo riconoscimento delle legislazioni nazionali
Una soluzione che i cosa di cosiddetti Paesi esportatori di beni culturali avrebbero preferito ma che poneva obiettive difficoltà per gli uffici
Doganali
è prevalsa la terza possibilità quella che si basava sulla cooperazione amministrativa cioè gli Stati membri hanno conservato le proprie leggi
Di tutela del patrimonio archeologico artistico e storico però avrebbero potuto contare su una forma supplementare di protezione basata su su due principi i beni culturali facenti parte del patrimonio nazionale di uno Stato e trasferiti illecitamente in un altro dovevano essere restituiti
Il secondo punto l'abbattimento delle frontiere fisiche in terne doveva essere compensato con il rafforzamento delle frontiere esterne
Attraverso un sistema di controllo omogeneo al al all'esportazione ecco non avere completato non avere recepito la direttiva CEE
Non non avere ancora recepite recepito si auspica che il Parlamento lo faccia al più presto
Non giova alla completa andata a regime di questo di questo sistema quale configurato dopo lunghe trattative dalla dalla legislazione europea
Mi soffermo ancora per due minuti sul problema
Dei finanziamenti comunitari
Osservando soltanto che è stato pubblicato dall'ufficio studi del ministero dei beni culturali un prezioso volume presentato alcuni mesi fa a Santa Marta intitolato appunto
Finanziamenti comunitari
E beni e beni culturali ecco io in sintesi vorrei dire che la grande scommessa del momento
Non riguarda tanto la partecipazione italiana ai programmi comunitari che sono specificamente destinati ai beni culturali e che quindi contempla hanno in sede di programmazione e di gestione l'intervento primario
Della nostra amministrazione il livello di partecipazione di successo
Dei progetti italiani a queste iniziative e e decisamente soddisfacente ne ricordava alcune il collega Sicilia ma tutti sappiamo che anche in ambito comunitario anche in ambito comunitario
I fondi destinati alla cultura
Coprono una percentuale davvero esigua del bilancio complessivo ecco questo è un problema allora la grande scommessa del momento riguarda invece i canali di finanziamento che potremmo definire indiretti
Ossia quelli che nascono all'interno di altre politiche comunitarie
Dallo sviluppo regionale alla ricerca e sviluppo tecnologico e all'incremento dell'occupazione
Ecco sono questi grandi serbatoi in sede europea di risorse finanziarie anche se essi non guardano al patrimonio culturale come un fine bensì come un mezzo per perseguire altri obiettivi
Questo problema è stato affrontato nel rapporto della Commissione europea sull'incidenza della cultura nelle altre Politiche comunitarie presentato alla fine del semestre di presidenza italiana
Nel corso di quello stesso semestre accanto alla proposta politica forte che il ministro Veltroni ha ribadito stamattina quella del fondo europeo
Per la cultura l'Italia ha anche battuto la pista di rivendicare per i ruoli per i beni culturali un ruolo specifico
Nell'ambito dei programmi di ricerca e di sviluppo tecnologico e in quelli a finalità culturali ecco questa politica ha consentito di conseguire due importanti risultati ossia quello di sfruttare l'occasione sofferta dal Programma operativo multiregionale turismo per le regioni dell'obiettivo uno servizi culturali per il turismo proprio quei servizi che gli esperti europei
Di cui ti aspetto per i lamentava l'ASL assenza e il secondo di otto e a valersi dei finanziamenti della delibera CIPE del dodici luglio mille novecentonovantasei per le le iniziative che riguardano lo sviluppo
Se posso concludere
Mi occorre ancora un minuto lo enunciò sotto forma veramente telegrafica ma non lo poté non posso o metterlo da questa esposizione
Perché uno dei fenomeni più significativi che si è sviluppato in Italia negli ultimi trent'anni e quello dell'applicazione delle scienze
Di chimica fisica biologia e così via alla gestione del patrimonio culturale cioè si è capito che una corretta gestione del patrimonio può avvenire solo attraverso l'impiego di queste tecnologie
Da ultimo a a questo quadro di integrazione disciplinare si è aggiunto il si sono aggiunte le prospettive
Dell'informatica e della multimedialità ecco in questo campo l'Italia sta conducendo un'azione che io definirei assolutamente di avanguardia nel settore né in questo settore attraverso il Progetto finalizzato del Cnr
Che per la prima volta a Cortina in un quadro unitario tutti tutte queste ricerche dedicate alle scienze e alle tecnologie per il patrimonio culturale e attraverso l'azione svolta
Con il Progetto G7 in cui l'Italia e nel quadro della società dell'informazione tributaria del Progetto dedicato all'accesso multimediale al patrimonio
E infine a livello regionale
Attraverso qui questa documentazione che la carta di principi per l'applicazione del patrimonio
Delle tecnologie multimediali al patrimonio e il memorandum Understanding ecco con queste iniziative con queste iniziative dell'Italia assume una posizione un ruolo che io ritengo senz'altro significativi nell'ambito europeo
Grazie
Grazie professor Serio
Per il suo intervento e adesso l'ultimo oratore in ordine alfabetico perché abbiamo seguito l'ordine alfabetico il professor Claudio Strinati soprintendente per i beni storici e artistici del Lazio
Prego professor
Trarre ignora presidente auto dei cani colleghi buongiorno
Lui i temi le le varie tematiche devo dell'incontro di oggi sono state ampiamente svolte da da
Gli oratori che mi hanno preceduto
E quindi io voglio soltanto fare cenno qualche esperienza concreta così del nostro lavoro proprio di questi giorni che in qualche modo si riverbera un po'nel significato di questo incontro io vengo in questo momento è in questo momento da una riunione che si è svolta poco fa al Collegio Romano al Ministero Beni culturali a proposito del del tema della riapertura dalle via Borghese
Che è uno dei temi cruciali attualmente della soprintendenza in cui io lavoro attualmente quella dei beni artistici di Roma e un po'anche del ministero tutto in generale un punto d'onore
La riapertura di questo museo una storia per qualche verso emblematica
Sia in senso negativo adesso speriamo anche in senso positivo
E questo fatto poi allarga diciamo così il suo influsso su una concezione interessante e penso onorevole
Che è quella delineata dai vertici del ministero vedano voi così attuata o cerchiamo di farlo che è quella di costituire se ne parlerà poi ampiamente nei prossimi mesi di costituire nell'area della
Del Villa Borghese una sorta di parco dei musei di Area collegata interconnessa
Che conglobato tutti gli istituti non solo musicali ma anche culturali che insistono in quest'area
Me memorabile che già esistono e già danno risultati notevoli e che interconnessi tra loro potrebbero dare quella immagine di sistema che bene o male viene sempre perseguito nella politica dei beni culturali e non solo in quella questo episodio e qualche altro episodio di questi ultimi tempi legato alle nostre esperienze professionali
Far riflettere bene su quello che può significare per un ufficio dello Stato come il nostro la la Soprintendenza e per il ministero tutto che cosa può significare una interrelazione reale e concreta e costruttiva
Nei rapporti europei che inevitabilmente adesso andranno avanti
Io faccio riferimento a qualche episodio
Specifico che è capitato ultimamente e che anche abbastanza contraddittorio l'uno con l'altro uno è quello per esempio bella
Forse
Raggiunta soluzione di un'altra annosa questione parlo delle esperienze dalla nostra sovrintendenza che quella del circolo ufficiali di Palazzo Barberini
Non faccio tanto riferimento alla tecnica della soluzione del problema che può essere approvato ad alcuni non approvata da altri
Quanto ancora una volta la filosofia che c'è sotto
E cioè quella di dare una svolta una soluzione possibilmente onorevole costruttiva
Ha un problema fondamentale che è quello della gestione concreta e diretta del patrimonio artistico che è stato affidato direttamente
Alle soprintendenze in quanto si deve ricordare che quando noi parliamo di patrimonio non mi permetto di fare lezione nessuno ovviamente ma soltanto di ricordare un pensiero e in campo artistico diciamo archeologico monumentale dobbiamo sempre tenere ben presente che il ministero per i Beni culturali attraverso le sovrintendenze i suoi vari istituti organismi non può dirsi che gestisce di fatto il patrimonio artistico nazionale
Ma gestisce quello che gli è stato affidato e di cui ha direttamente e concretamente responsabile mentre protegge quello che non gli è stato affidato in questa differenza ovvia
Risiede però una delle specificità delle caratteristiche del nostro ministero che non può essere paragonato allora
Che so direttamente alle modalità di gestione e quindi di responsabilità del ministero il Tesoro penso io sono o o o dei lavori pubblici o altri istituti
Che hanno una diretta gestione di quel patrimonio che di fatto sono chiamati a amministrare nel nostro caso non è così
E e sovente ricorrente la critica spesso giusta non sempre giusta i sovrintendenti che non riescono a proteggere adeguatamente ciò che è stato loro affidato in verità
Dobbiamo distinguere tra la protezione e l'attivazione di ciò che ci è stato affidato nel caso mio faccio l'esempio di Palazzo Barberini
E da quello che dobbiamo proteggere ma non ci è stato affidato in modo specifico per cui il concetto di patrimonio si articola almeno in due aspetti e mi mi viene in mente allora
Due episodi proprio di questi giorni a proposito della responsabilità patrimoniale verso noi stessi e verso l'Europa e verso il mondo polemiche in definitiva uno e quello Scandaletti ciò che è capitato recentemente di cui ben edotto il generale Conforti che lo ha commentato da par suo
A proposito di quell'episodio che ha scombussolato
La sauté bis vero l'hardware grande società di aste quando si venne a scoprire a seguito di un video amatoriale girato da un birichino diciamo insomma
Che in effetti un certo dipinto che si trova in vendita a Londra era stato in realtà veniva illegalmente dall'Italia
E e quindi naturalmente non è non era legittima questa questa vendita e quindi la sorte di blocco all'asta addirittura con il rigore che tutto sommato si deve anche apprezzare
Fu sospeso dall'incarico il responsabile della della società che aveva provocato questo guaio e addirittura da quel momento in poi
La sauté bis e anche la Christie se la società è curioso come il in questo caso la rivalità generato invece accordo
Hanno bloccato tutte le vendite di quelle opere italiane nelle loro sedi estere naturalmente
Le quali non siano munite della certificazione della regolare esportazione provocando un collasso un disastro severo del della loro stesse attività cosa che tutto sommato fa onore a questa società per rispettare una norma e vero hanno anche in qualche modo messo in discussione il loro funzionamento la cosa divertente e queste che questo episodio
Sì è vero come spesso accade nella vita è stato provocato da un dettaglio ai limiti dell'irrilevante
Il generale Conforti nel commentare la specificità dell'opera d'arte oggetto della diatriba ha detto con la sua signorilità va be'proverbiale che forse diverse tipo proprio quell'opera specificamente non era tale è vero da destare diciamo questo clamore
E queste queste riserve eccetera eccetera io aggiungo che sarebbe stata di sdegnata al mercato di Porta Portese da qualunque appassionato delle Belle Arti che sarebbe passato e indifferente senza impegnare la cifra richiesta presumibilmente dal venditore che era sei milioni mi peraltro una cifra diciamo non elevata
La cosa però è molto significativa non per l'oggetto in sé quanto per la problematica della notifica dell'esportazione che nella prospettiva europea non possono non porsi e si pongono infatti con vivaci
A volte anche ardenti polemiche
Sulla eventuale revisione del concetto stesso della notifica del vincolo singolo per lo meno singolo del del bene mobile il rapporto a determinati criteri di valutazione al concetto dell'immobile per destinazione e finalmente al concetto dell'eventuale vincolo di carattere europeo che potrebbe colpire determinati beni ma accerto che tutto questo è così tanto lasciato alla soggettività che regolamentarlo attraverso delle norme perentorie da che mondo è mondo è risultato difficoltoso
E questa riflessione mi si collegava nella mente a quella di un episodio recente che ha visto impegnato il direttore generale serio me e alcuni ispettori centrali e altri esperti studiosi eccetera eccetera
In relazione alla donazione alla alla Francia al Museo del Louvre di una parte del patrimonio di una collezione privata romana quella dell'avvocato Fabrizio Lemme noto collezionista uomo di cultura di pensiero
E diciamo importante collezionista l'avvocato Lemme ha proposto dati i suoi rapporti stretti
E con con il Louvre con la Francia e con il presidente Lula in persona
Di scorporare la sua ampia collezione di del Settecento romano donando una parte di quelle opere a noi alla Galleria nazionale di Palazzo Barberini è una parte al Museo del Louvre per costituire lì una piccola sala di memoria
Di documentazione del Settecento romano che il periodo che gli ha mai che ben poco i francesi conoscono e apprezzano
Mentre valorizzano sommamente loro settecento
Il la nostra soprintendenza ha dato un parere favorevole dopo naturalmente il complesso consultazioni visione di opere meditazione eccetera cioè abbiamo avuto come dire un briciolo di coraggio e nel dire che tutto sommato alcune opere di quella collezione potevano pure andare in Francia
Ecco naturalmente non in vendita certo non alla sauté di sola tristissima dentro un museo dentro una sala abbiamo ragionato in una prospettiva europea cioè il fatto che delle opere siano in un museo dell'Europa
E invece di stare a Roma stanno a Parigi
E non danneggia questo fatto l'integrità del patrimonio sempre nell'ottica che si è detto c'è sembrato possibile e tollerabile abbiamo sottoposto questa opinione agli organi superiori abbia avuto in definitiva una una
Approvazione
E di questi tempi in cui facilmente si può cadeva in tutti i tempi si può cadere sotto la così Lelli colpi delle critiche sia quelle così di corridoio sia quelle invece amministrative o giudiziarie indubbiamente abbiamo fatto come dire uno sforzo comune di pensiero
Poco diciamo di impegno
Per suggerire anche questo tipo di possibilità forse saremo abbia stimati forse no ma comunque rimane il punto cruciale della questione il la nostra posizione di amministratori nei riguardi una prospettiva europea consiste soprattutto nel rivendicare la nostra capacità di gestire pienamente il patrimonio che c'è stato affidato io credo che questo è il modo più dignitoso e più corretto
Di porsi in una prospettiva europea perché e perché di fatto questo patrimonio che ci è stato affidato direttamente
Non siamo ancora in grado di gestirlo adeguatamente ho fatto il caso di Palazzo Barberini potrei sarebbe il caso di quasi tutti i musei che sono legati per esempio alla nostra Sovrintendenza
Museo di Palazzo Venezia cosa di Palazzo Corsini di Palazzo Spada che si trovano in edifici storici che noi però non possiamo gestire
C'è un limite evidente alla capacità di gestione già sarebbe sufficiente potenziare queste quindi potenziare illegittimo potere
Del sovrintendente legittimo in quanto è troppo la legge che quel potere gli affida quello della gestione che è integrale
Che ed è già sufficiente questo per porre le nostre forse in una dignitosa prospettiva europea e consentirci quindi di dialogare perfino a quel livello delicatissimo
Che la notifica l'esportazione se non addirittura la donazione di determinati beni che in quella categoria rientrano grazie
Ringraziamo il professor Strinati e con questo si è concluso l'intervento dei relatori adesso do la parola all'onorevole Antonio Martino
Che
Farà alcune considerazioni questo avesse no no no no no no prego
Gianfranco Fini aveva proposto la proposta era stata entusiasticamente accettata da Pier Ferdinando Casini e da me
Che noi gli offrì di Simone come sempre che non gli offrisse uno un esempio unico più che raro di politici disposti ad ascoltare possibilmente ad apprendere rinunziando a parlare di temi dei quali oltretutto sono singolarmente incompetenti
Ci sarà pure una ragione dicono i mussulmani per cui allaccia fornitori due orecchie ed una bocca sola però volevamo confermare questo fatto ma la insistenza garbata ma ferma
Di Daniela a memoria meglio mi induce a violare questa accordo anche se per pochi secondi per fare una brevissima riflessione su qualcosa che è stato detto dal vice presidente del Consiglio e ministro dei Beni culturali
Walter Veltroni e che a me sembra di interesse generale per quanto abbiamo discusso stamani
Coloro i quali erano presenti avranno sentito Veltroni dire che egli ritiene che in questo campo pubblico e privato debbano andare insieme per via della carenza di risorse pubbliche
Io condivido la ispirazione di questa considerazione ma non posso fare a meno di criticare la premessa
Perché a quanto detto dall'onorevole Veltroni esisterebbero risorse pubbliche e risorse private
Risorse pubbliche cosa sono risorse pubbliche sono denari privati coercitivamente prelevate dalle tasche dei contribuenti italiani non esistono risorse pubbliche
Le risorse sono sempre tutte private le cosiddette risorse pubbliche sono risorse prelevate coercitivamente la distinzione vera
La distinzione vera e fra un meccanismo fondato sulla coercizione su un apparato politico burocratico e un altro viceversa fondato sulla cooperazione spontanea coordinata dal mercato
Io ritengo che in questo campo noi dovremmo smetterla per ragioni di eredità storiche di Stato Latteria Coppi continua a sopravvivere a considerare il mercato come un meccanismo inferiore il mercato è un insieme di diritti di proprietà
E questo campo proprio per la sua importanza la definizione esatta dei diritti di proprietà è importantissimo perché il diritto di proprietà
Fa del proprietario un custode geloso del suo bene ne fa un restauratore interessato ne fa un valuta valorizzato ore oculato accenno ai compariamo Lisi
Il degrado in cui versa il patrimonio pubblico quest'immenso sconfinato grandioso
Patrimonio pubblico il modo in cui vengono tenute verso viceversa quelle opere in cui esistono diritti di proprietà private non ci rendiamo conto che valorizzare il mercato dei diritti privati di proprietà significa preoccuparsi sul serio e non è chiacchiere del nostro patrimonio culturale
Bene
Io credo che ci sia un pubblico che legittimamente tale se mi permetti Antonio quindi non sarei così
Radicalmente privatistico e non esaurirei tutta l'esperienza collettiva nel mercato anche se il mercato ha certamente un ruolo di grande rilievo
Tuttavia come mi permetto di ribadire il mercato va molto bene quando si tratta di trasmettere beni che si possono riprodurre per esempio in serie
Un pochino
Più difficile da invocare come istituzione allorché il bene
è unico irripetibile
Ci deriva da una storia
Che ne fa una esperienza
Globale
E quindi come tale probabilmente merita anche
Una tutte la che abbia questa valenza generalisti carta
Rispetto alla quale
Non sempre gli equilibri del mercato riescono ad essere altrettanto gelosi gelosi custodi debbo anche aggiungere
Che è vero che c'è un ampio patrimonio che giace però è anche vero che c'è un ampio patrimonio che
Come dire ben conservato che ben proposto alla opinione pubblica
Che sta talvolta subisce
Egli attacchi che gli provengono dal pubblico stesso che non hanno l'adeguata educazione per affrontarlo per avvicinarlo per goderne urlo e quindi spesso questo dipende forse dalla mia concezione non esattamente ottimistica della natura umana spesso l'intervento coercitivo reso indispensabile
Dalle
Tendenze in qualche modo aggressive distruttive
Che si possono esprimere da parte di coloro che ne dovrebbero essere gelosi utenti Imma per la cui gelosa utenza sarebbe necessaria
Una educazione è un addestramento che non sempre esistono è sufficiente guardare i muri cittadini
Per rendersi conto con la molteplicità di iscrizioni che ci derivano dalla esuberanza
Come dire che ratifica di tante persone quali sarebbero le sorti
Se non ci fosse anche un criterio in qualche modo coattivo che non che intervenisse detto questo
Concludo
Questa manifestazione questo convegno dicendo che il Polo per le libertà attraverso l'Osservatorio culturale europeo animato dalla contessa D'Amelio
Ha voluto ascoltare con spirito costruttivo
Sia il ministro per i beni culturali Walter Veltroni del governo di sinistra
Sia
I numerosi studiosi operatori dei beni culturali dirigenti del ministero
Che hanno apportato con la loro presenza e che ringraziamo vivamente
Il contributo della loro esperienza
Della loro cultura
Della loro fatica
Chi abbia vissuto sia pure per un breve periodo come dicevo prima otto mesi come ministro di cui uno in regime di affari correnti
Chi abbia vissuto
La vita di questo ministero che ministero culturale ma che insieme ministero economico
E ne abbiamo avuto testimonianze attraverso le relazioni sa e tutti sanno quali e quanti problemi di legislazione e di organizzazione del personale del territorio di apporto scientifico di allocazione delle risorse e di gestione
Globale del sistema anche sotto il profilo informatico stanno sotto la quotidianità della vita
Degli operatori per i beni culturali e dei beni culturali
Il Polo per le Libertà vuole farsi carico di queste testimonianze lei accoglie
Come un una ricca un ricco repertorio delle questioni aperte come un altrettanto ricco repertorio delle soluzioni possibili
Ritengo che il Polo voglia approfondire ulteriormente questa dimensione cruciale della nostra vita collettiva nonché della nostra vita individuale per quanti amano apprezzare questo patrimonio e non è detto che tutti lo amino
E perciò in questo spirito che spirito davvero di lavoro con
A nome per i suoi esponenti qui presenti del presidente Gianfranco Fini del segretario generale Pier Ferdinando Casini del ministro Antonio Martino oltre che naturalmente a nome della contessa Daniela Memmo da meglio è a nome mio personale
Desidero rivolgere rinnovare il ringraziamento agli oratori tutti
Al pubblico davvero prestigioso che abbiamo visto e così numeroso che abbiamo visto in quest'aula e direi il piacere anche la gioia per questa giornata per questa mezza giornata di lavoro comune
Grazie per ciò a tutti gli intervenuti e arrivederci ad un'altra occasione