Rassegna stampa di economia

Buongiorno a tutti i lunedì ventinove marzo mille novecentonovantanove stampa e regime la rassegna stampa di radio radicale supplemento da lunedì pomeriggio dedicato ai temi dell'economia e della finanza racconta Benedetto Della Vedova
La Repubblica Affari e Finanza La Repubblica Affari e Finanza
Titola e dedica una serie interessante di servizi il terremoto il terremoto è quello che ha investito le banche che ha investito il mercato del credito in Italia la lotta in corso nella finanza italiana disegna nuovi equilibri ancora in evoluzione
Ci sono articoli di Marco Panaro di Adriano buona fede Fabio Tamburini
Eccetera e lì vedremo quindi a fare finanza di Repubblica c'entra in qualche modo la notizia economica della settimana cosa che invece si guarda bene dal fare il Corriere economia non sappiamo se per una scelta editoriale
Sempre più ormai dicono sempre più da sempre in realtà di commento svincolato dall'attualità dell'economia della finanza oppure per qualche remora in più a parlare di fatti che riguardano direttamente
Lambito chiamiamolo così di rifinanziare io di riferimento del Corriere e di fatti che potrebbero portare anche a una modifica degli assetti proprietari del Corriere spesso quindi con l'economia non si occupa
Di banche
Apre con i Ragazzi del novantanove svolte una nuova generazione di imprenditori rivoluzione all'economia europea Prodi deve adeguarsi e questo lo vedremo e l'unico riferimento in qualche modo in qualche modo alla vicenda a bancaria in atto ma semplicemente per richiamare brevissimamente profilo ed età delle persone coinvolte in particolare
Gerardo Bragiotti Gabriele Galati ieri Alessandro Profumo
Il Corriere questo sul Corriere economia che appunto si occupa di unione europea anche con il corsivo di prima pagina di Marcello Messori che vedremo senza innovazione rischio
Decadenza
Il Sole ventiquattro ore di oggi ricordiamo Sole ventiquattro ore dal lunedì taglio da settimanale di approfondimento quindi nulla sulla cronaca all'attualità economico finanziaria dal fisco nessuno sconto nel mille novecentonovantanove
La pressione complessiva calerà dello zero virgola tre per cento un editoriale di Guido Tabellini che vedremo passi indietro
Ci occuperemo in questa rassegna stampa di petrolio la vicenda dei tagli alla produzione di greggio il la la ricerca continua da parte dell'OPEC di una contento contingentamento dalla produzione in grado di sostenere i prezzi che stanno crollando vedremo sia su Repubblica che sul Corriere
Quali sono le strategie ci occuperemo di banche di Prodi di pensioni sul Corriere della Sera di tasse e di altro vogliamo però aprire
Questa rassegna stampa che vede tra l'altro un numero di Repubblica fare finanza particolarmente particolarmente ricco CUP probabilmente anche
Più del solito vorremmo partire con un articolo di Paolo conti pagina sedici Repubblica fare finanza serbe
Serbia agli affari sotto le bombe intenso fino all'ultimo l'interscambio
Con l'Italia foto di Milosevic per foto dei
Bombardieri
Paolo Conti scrive fra i Paesi dell'Unione europea l'Italia non è certo fra quelli che hanno preso più sul serio le sanzioni economiche imposte alla Jugoslavia dall'Occidente in seguito alla guerra scatenata dal novantadue contro la Bosnia
Negli ultimi sette anni che non solo su quello preso poco sul serio ma comunque negli ultimi sette anni le aziende di casa nostra hanno sviluppato notevoli rapporti commerciali con Serbia Montenegro distribuendo prodotti made in Italy
E avvalendosi delle imprese locali concentrate soprattutto nella Vojvodina la Pianura Padana Jugoslavia di una slava per la trasformazione di prodotti che venivano poi re importati per essere venduti tanto in Italia quanto sui mercati terzi in altre parole
Le aziende italiane esportava non le materie prime e semilavorati da loro prodotti in Serbia
Dopodiché avvenivano le loro lavorazioni industriali i prodotti venivano venduti in Italia e da qui diffusi in tutto il mondo un'attività considerevole che non è stata fermata nemmeno dare ulteriori sanzioni
Decise in seguito la questione del Kosovo
Che hanno vietato agli investitori stranieri i crediti governativi alla Serbia
Nel mille novecentonovantotto le esportazioni italiane nel paese di Milosevic hanno superato gli ottocentoquarantadue miliardi di lire quasi cento miliardi in più dell'anno precedente dando luogo a un saldo attivo di centosettantasette miliardi
Un'attività concentrata nei prodotti dell'industria manifatturiera macchine e apparecchi chimica tessile legno
In particolare scrive più avanti Paolo Conti come riferisce un portavoce dell'ambasciata Harley locale sono rimasti al proprio posto i manager di Telecom Italia alcune decine di persone ecco su questo va detto che proprio oggi un ne davano conto leges sia di stampa una nota dell'azienda di Telecom Italia informava che venerdì scorso sono rientrati in Italia e Managers
Di Telecom Italia presenti a Belgrado
Diciamo quindi sono rimasti al proprio posto in meno di Telecom Italia ripeto che poi sono rientrati pochissimi giorni fa
Che lavorano a tempo pieno presso il gestore telefonico jugoslavo Telekom Serbia
Notizia peraltro confermata eccetera Telecom Italia è una delle aziende italiane più coinvolte nell'economia del Paese balcanico nel giugno del mille novecentonovantasette il gestore acquisito per ottocentonovantatré milioni di marchi tedeschi
Il ventinove per cento di Telecom serbi dando il via a un processo di modernizzazione delle strutture che gestiscono oggi più di due milioni di utenti di telefonia fissa e dodici mila telefonini
Nell'operazione è stata coinvolta anche la filiale italiana di Eriksson partner storico di Telecom Italia che opera anche essa nel Paese balcanico fornendo dispositivi per le telecomunicazioni e assistenza tecnica
L'altro grande gruppo italiano attivo direttamente in Jugoslavia e FIAT che tra Michele
Tramite Iveco ha creato anni fa una piccola joint-venture con la società locale Z C Z per la produzione di veicoli leggeri in passato FIAT aveva avviato anche una serie di collaborazioni nel settore utopistico che si sono però concluse da tempo
La fabbrica di veicoli leggeri di cui lecco detiene una quota minoritaria sorge nei pressi di Belgrado e non impiega personale italiano riferiscono fonti del gruppo FIAT
Nei mesi scorsi l'Italia avrebbe dovuto fare pressioni sulla Serbia invece che affari
Ha tuonato l'ex ministro degli Esteri Antonio Martino nome dall'opposizione le ragioni dell'interesse delle imprese italiane nei confronti del mercato jugoslavo emergono da una ricerca realizzata nel febbraio scorso da
Informest un centro servizi e documentazione per la cooperazione internazionale di Gorizia specializzato nei rapporti con l'area balcanica che appena redatto uno studio sull'economia dei paesi dall'Est per conto della sedici South East cooperative inizio
Tipo
La sedici per inciso e sostenuta da Stati Uniti Italia e Svizzera esistono lunga tradizione nei rapporti commerciali tra Italia e Jugoslavia
Sostiene un portavoce di Informest ed economie dei due Paesi sono complementari in diversi settori molte società serbe agiscono come terzisti per imprese italiane sono forse centinaia le imprese italiane che hanno scelto la Vojvodina
Per la lavorazione di una grande varietà di prodotti dal legno al tessile alle fibre sintetiche
In effetti l'economia serba appare tanto in crisi
Nonostante la tassa di guerra
Appare davvero in crisi nonostante la tassa di guerra del quattro per cento introdotto l'ottobre scorso da Milosevic
Per finanziare attività militari inflazione sfiora il sessanta per cento al giorno e le riserve di valuta sostengono fonti USA si sono ridotte a soli duecento milioni di dollari
E sono proprio questi problemi che hanno convinto aziende italiane potenzialmente interessate quel mercato rimanere a tempo indeterminato a rinviare
A tempo indeterminato
Progetti commerciale già pianificati è il caso di Parmalat che ha abbandonato la via balcanica tre anni fa
Altre industrie italiane come barile Benetton hanno scelto di sondare il mercato serbo utilizzando canali di distribuzione locali Barilla si dichiara preoccupata per l'evolversi della situazione sostiene di essere molto attivo nella regione balcanica
Ma non ha mai creato strutture blocco ad eccezione di un responsabile di area che gestisce i rapporti con il distributore
Benetton dal canto suo operare balcanico la propria rete di Francia e cerca lo stesso sistema utilizzato nel resto del mondo che sono presenti anche nella stessa malgrado tuttavia afferma un portavoce dall'azienda veneta il gruppo con ordine negozi jugoslavi tramite la propria agenzia in Trieste e l'attività dei punti di vendita è assicurata per i prossimi mesi perché le collezioni di abbigliamento primavera estate è già stata consegnata da tempo
Conclude
L'articolo Paolo Conti dopo otto anni di minacce sostiene tuttavia un esperto di rapporti commerciali fra i due Paesi nessuno si aspettava che la NATO passasse alle vie di fatto
Ma l'esperienza da guerre in Croazia insegna che se l'attacco non durerà a lungo gli scambi commerciali fra Italia Sgro e Jugoslavia non si interromperanno al limite diminuiranno intensità
Per qualche tempo questo
L'abbiamo deciso di leggerlo all'inizio di questa rassegna stampa questo articolo di Paolo Conti getta qualche fascio di luce sui rapporti commerciali ed economici solidi fra Italia
Belgrado fra Italia e Jugoslavia rimaniamo
A questo punto su Repubblica e prima di passare alle banche
Di affrontiamo un tema molto importante a nostro avviso in termini di economia globale e anche probabilmente di come si dice geo politica che abbiamo su cui abbiamo sorvolato troppo spesso ma che ma che a mio avviso fa va bene inquadrato il problema è la questione è quella del petrolio
Enrico Franceschini l'OPEC taglia e ricuce pagina diciannove Affari e Finanza solidarietà unanimità risolutezza da Gerusalemme
Se il proclama lanciato la settimana scorsa dall'OPEC sarà effettivamente mantenuto i paesi produttori di petrolio potranno presto tirano un sospiro di sollievo
Mentre gli importatori Italia compresa dovranno fare i conti con un rialzo che però si prevede complessivamente lire dell'inflazione
Per gli uni e per gli altri in ogni caso il mondo perlomeno il mondo dei consumi energetici non sarà più lo stesso di prima sui mercati arriverà meno petrolio costerà di più
Ma tutto dipende dalle parole d'ordine pronunciate solennemente a Vienna dei membri dell'OPEC e sottoscritte dagli altri produttori di greggio
Davvero terranno fede alla promessa di agire con solidarietà unanimità risolutezza
Qualche esperto del settore ne dubita forte delle mille altre occasioni in cui l'OPEC ha annunciato tagli di quote ma poi non ha fatto rispettato questa norma può fare profetizza Ando piuttosto una nuova una è la del petrolio a colpi di sotterfugi truffe rappresaglia
Col senno di poi la decisione di tagliare la produzione globale di due virgola uno milioni di barili al giorno annunciata il ventitré marzo riunione dell'OPEC nella capitale austriaca
Non è stata affatto sorprendente anzi era inevitabile anche se c'è voluto molto a partorire scrive più avanti indico Franceschini il prezzo del greggio West Texas intermediate che insieme al Brent di Londra l'indice dalla quotazione mondiale
è sceso dei venticinque dollari al barile di fine novantasei agli undici dollari al barile di fine novantotto
Una tragedia per i Paesi produttori che hanno visto ridurre drasticamente l'entrata i prezzi del petrolio sono scesi perché il mondo è nota è inondato da troppo petrolio
Basta dunque tagli alla produzione i prezzi salgono elementare dal punto di vista di qualcuno di qualunque sceicco con un pugno di pozzi e infatti l'OPEC ha già approvato un bel po'di volte impone un taglio dalla produzione ma con risultati deludenti per questo alla conferenza viene sei giorni scorsi ministri dall'OPEC hanno me dell'OPEC hanno messo l'accento su parole come solidarietà e unanimità
E sulla carta stavolta sembrano tranquilli i dieci membri dall'OPEC Arabia Saudita Iran Kuwait Venezuela Algeria Libia Indonesia Emirati Arabi Uniti quarta Nigeria si sono assunti il taglio più pesante uno virgola sette milioni di barili al giorno con Riad che da sola riduce la propria
Produzione di mezzo milione di Barilli
Norvegia Messico Russia umana hanno accettato di fare la propria parte con un taglio complessivo di altri quattrocento bambini in realtà da Brussel se non
Sbaglio è quella che taglia di meno
E gli Stati Uniti pur contrari in linea di principio d'azioni collettive per ridurre un bene evitare come il petrolio non sembrano contrarie iniziativa poiché anche la loro industria petrolifera è stata colpita duramente dal calo dei prezzi con una perdita di decine di migliaia di posti di lavoro
Finora l'OPEC si è mossa con responsabilità e cautela
Come sempre accade in circostanze del genere le voci di un accordo per ridurre la produzione erano bastati a far salire il prezzo del greggio è quello del West Texas intermedie intera rapidamente balzato da undici a quindici dollari al barile un rialzo spettacolare del quaranta per cento roba da fare in palla dire impallidire qualsiasi altra Commodity
La previsione degli analisti della Bear Stearns è che ora posso arrivare a diciotto ed entro fine novantanove a venti dollari al barile a meno che ancora una volta qualcuno non rispetti gli accordi questo scrive Nico Franceschini vediamo cosa scrive invece sul Corriere Economia sempre a proposito di OPEC e di petrolio cosa scrive Riccardo Orizio che affronta la stessa questione ma con una chiave di lettura diversa del titolare Etienne che ero nel greggio petrolio politica perché i sauditi hanno un piano segreto
Il barile a cinque dollari e quindi prospettive del tutto diversa quella offerta dal Corriere della Sera economia e da Riccardo Orizio
Il piano circola da qualche mese
Nelle cancellerie petrolifere del Golfo sei tagli alla produzione di greggio decisi la scorsa settimana Vienna dei Paesi esportatori non riusciranno a risollevare il prezzo del barile al di sopra dei diciassette diciotto dollari
L'Arabia Saudita le monarchie arabe suo alleate sono pronte a un'ultima disperata mossa capace di sconvolgere lo scacchiere energetico mondiale
I sauditi titolari delle più grandi riserve di petrolio del mondo
Le principali esportatori
Stanno studiando la possibilità di aprire al massimo i rubinetti del loro teatro dei loro pozzi
E allargare il mondo e allargare il mondo di oro nero conseguenza il barile crollerebbe cinque dollari in molti Paesi produttori si troverebbero l'improvviso fuori dal mercato pletorico petrolifero perché il costo di estrazione del loro petrolio è molto superiore a quel prezzo ipotetico
Dice Hickey di Riad invece dopo un breve periodo di transizione alla fine si troverebbero padroni assoluti del mercato mondiale del greggio
Non si tratta scrive Riccardo Orizio
Di un'operazione di dumping ai sauditi ad alcuni Paesi del Golfo come Iran Iraq ed Emirati infatti estrarre il petrolio costa sui due dollari per il barile includendo l'esplorazione dello sviluppo all'estrazione vera e propria
Anche nel caso di un crollo a cinque dollari dalla quota internazionale quindi il greggio del golfo di alta qualità e di grande valore energetico uscirebbe dal deserto arabico contrae dollari di margine positivo
Questa è una notazione particolarmente utile per valutare complessivamente lo scenario proposto dal Corriere
Uno scenario di questo tipo non ha molti precedenti storici che il barile sceso cinque dollari solo dopo la grande crisi del ventinove quando i consumi mondiali erano zero altri in passato la quotazione era arrivata picchi che sembra che sembrano oggi inimmaginabili nel mille ottocentosessanta
Calcolando a dollari costanti dal novantasette del mille ottocento del mille novecentonovantasette un barile costava centoventidue dollari
All'inizio degli anni Ottanta aveva superati i cinquanta dollari settantatré anno del primo choc petrolifero era appena al di sotto dei trenta dollari dall'ora il declino e costante
Scrive più avanti Riccardo Orizio gli introiti dei paesi membri del cartello petrolifero hanno incassato
Nel mille novecentonovantotto dire che meglio sono stati ma comunque nel mille novecentottantotto cento miliardi di dollari solo un quinto di quanto fatturavano nel mille novecentottanta in termini reali
Ecco da dove nasce il piano di fare esattamente l'opposto l'obiettivo è di buttare fuori dal mercato paesi come il Venezuela dove estrarre il greggio costa sette dollari in Messico dove costa dieci dollari e il mare dal Nord il più caro di tutti a undici dollari
Chi darà agli sceicchi le risorse per dilatare la propria industria petrolifera da tempio arabi da tempo Arabia Saudita e Kuwait stanno cautamente negoziando con le compagnie americane una di per di apertura di quella che si chiama in gergo industriale petrolifera
In gergo l'industria petrolifera Apps Stream cioè quella non di raffinazione ma di estrazione i polsi giacimenti quindi che erano stati nazionalizzati
E mi ed Elf hanno firmato grandi contratti per sviluppare allargare i campi petroliferi iraniani la BP a Moco sta corteggiando il Kuwait ai sauditi è bastato minacciare di annegati nel petrolio per ottenere la cooperazione di paesi come Nigeria Messico Norvegia Venezuela
Perfino la Russia dove ogni Petrol dollaro e più che mai prezioso su tutti aleggia un fantasma l'eterno inossidabile Saddam Hussein l'Iraq infatti fa parte dall'OPEC ma conduce i proprio affari petroliferi rispondendo solo all'ONU
Un barile a cinque dollari farebbe fallire la Norvegia che però ha messo da parte un grande patrimonio risparmi petroliferi
Metterebbe in ginocchio a nord la Nigeria dove è in corso una fragile transizione politica ma paradossalmente non danneggerebbe molto l'Iraq a uscire malconcio dall'esperienza del barile a cinque dollari sarebbero secondo molti analisti anche i Paesi consumatori la crescita economica sarebbe minima solo l'un per cento ma in compenso il nuovo il numero di fonti di approvvigionamento diminuirebbe il che significa che il petrolio diventerebbe una risorsa pur più vulnerabile ai cambiamenti dalla situazione politica dal Golfo
E con questo chiudiamo questa Breve pagina dedicata a uno dei grandi temi della geopolitica dell'economia mondiale quello dal petrolio
Temi in qualche modo in un secondo terzo quarto piano negli ultimi anni ma che una volta di più si preannuncia di cui una volta di più si preannuncia il grande ritorno sulla scena dell'economia mondializzata vedremo se sarà un preannuncio fasullo come tanti
Di questi ultimi anni e Mesic oppure se davvero questa volta i Paesi produttori capitanati dalla rabbia dall'Arabia Saudita
Vogliono giocare pesante A pagina cinque sempre dal CorrierEconomia uno specchietto interessante con le i tagli
I tagli previsti
Dall'accordo recentemente siglato ecco come dicevo
Il taglio alla Russia praticato nella quota di produzione russa decisamente minimo dieci milioni dieci mila
Barili di petrolio al giorno mentre per la radio subito cinquecentottantacinque mila barili di petrolio
Al giorno lasciamo il petrolio e
La penisola arabica passiamo ad occuparci di cose di casa nostra e questa settimana occuparci di cose di casa nostra significa necessariamente parlare di banche lo fa solo Repubblica Affari e Finanza e questo l'abbiamo già detto
Vediamo vediamo
Cosa scrive Marco Fanara a pagina uno di Repubblica fare finanza le Generali i poteri dopo la galassia i generali s'le Generali sono la più grande istituzione finanziaria italiana ma nulla più influente
Ed è giusto parlare generali perché è alle Generali che stando alle cronache di questi giorni eventualmente verrebbe affidato il compito di difendere commette in qualche modo Mediobanca e quindi di rimettere in gioco tutta la quanta la partita
Preannunciata cioè rimettere in discussione le due fusioni Comito Unicredito e e San Paolo IMI Banca di Roma
Le Generali sono la più internazionalizzate la più ricca
Ma nel sistema di potere sono sempre state
Ai margini delle istituzioni finanziarie italiane
Fino ad oggi non hanno avuto la tentazione di trasformare la loro potenza economica in potere se però decidessero la loro settimana e questa i matrimoni tra Unicredito e commette tra San Paolo e Banca di Roma
Con qualche difficoltà più del previsto sembrano avviati alla celebrazione c'è qualcuno però che può rompere i giocattoli e cambiare radicalmente lo schema secondo il quale si sta ristrutturando la finanza italiana
La compagnia di Trieste magari insieme alla sua alleata tedesca Commerzbank
Basta che il consiglio di amministrazione generali decida di lanciare un'OPA
Convincente sulla Comit perché anche il matrimonio tra San Paolo e Banca di Roma sia compromesso e lo schema cambi radicalmente disegno generali con Comit Banca di Roma in Mediobanca
E Unicredito con San Paolo di Torino dal punto di vista industriale le due ipotesi reggono il confronto la differenza la fanno le logiche che le le logiche l persone proseguì a pagina due Di a fare finanza Marco Panaria Generali Comit Mediobanca sono un triangolo storico e almeno da quando è cominciata la lunga trattativa tra Comit e Banca di Roma
Ci si chiede com'è che il primo passo non sia stato rendere quel triangolo ancor più stretto sembrava a tutti la cosa più logica da fare e Cuccia che le cose ne pensa non giorni ma mese prima di altri di aver avuto i suoi motivi per non farlo
Lì si può immaginare lui voleva tutto e stringere quel triangolo avrebbe invece significato dare il via alla spartizione ora che pezzi stanno volando via da tutte le parti stringere quel triangolo cioè il triangolo Comit
Banca di Roma Mediobanca
è diventata l'ultima remota possibilità la decisione la dovrebbe prendere il consiglio delle Generali
E prima ancora di cominciare c'è un problema di schieramento presidente Antoine Bernheim
Non solo il patrono della Lazar che è consulente di Unicredito l'offerta pubblica di scambio proposto agli azionisti Comit ma è anche uno degli strateghi del progressivo isolamento di Mediobanca dal suo attuale gruppo dirigente il consigliere Paolo Biasi presidente dalla Fondazione Cariverona è anche vicepresidente di Unicredito
Il consigliere sempre delle Generali Guido Rossi e consulente di UniCredit di Unicredito nell'offerta pubblica di scambio ed è anche consulente di Telecom e quindi sul fronte opposto a Mediobanca nell'OPA lanciata dall'Olivetti
Ma limitare escludendoli dal voto sollevando il conflitto d'interessi questi tre personaggi non basterebbe a garantire il via libera ex amministratori delegati come Coppola di Canzano o desiata l'amministratore delegato in carica Fabio cerchiai e probabilmente anche altri voterebbero a favore solo se convinti che un'operazione del genere va davvero nell'interesse dalla compagnie e non solo in quello di Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi quindi questo scrive Marco parare anche poi più avanti è plausibile immaginare che se le Generali lancia sono l'OPA sulla Comit la Banca di Roma si sposterebbe da questa parte del fronte Toro permettendo Toro la compagnia di assicurazioni
Di casa Agnelli che ha una partecipazione s'azionarie non trascurabile in banca di Roma e essendo gli Agnelli
Vivo con i film di quest'operazione soprattutto sul versante IMI San Paolo Banca di Roma un loro interferire attraverso Toro potrebbe ostacolare una eventuale OPA generali
Su Comit con intento poi di tornare alla super Bin tra Comit e Banca di Roma
è evidente che un'operazione del genere
Potrebbe salvare il sistema di potere oggi sotto scacco Uccio ormai Mitologia
Scrive Marco banale ma
Da Vincenzo Maranghi e Cesare G. e Cesare Romiti a Cesare Geronzi allo stesso Butti
Per la loro per loro potrebbe essere la grande resurrezione potrebbe però perché è un'operazione di questa portata può riuscire ad essere positiva per le Generali per il sistema solo se fatta con una logica di mercato in questo senso impensabile per esempio
Fanno escludendo Bernabei mi quindi la Lazzari con il cavillo giuridico del conflitto di interessi così come è impossibile farla se non sarà chiarissimo che il progetto non è eterodiretto da via filodrammatici CEDAM
Mediobanca ma l'occasione che le Generali colgono di sovvertire effettivamente il vecchio triangolo emettersi loro alla guida del gruppo
Per la compagnia acquisire due grandi banche fonde le insieme avrebbe un senso l'unione tra banche assicurazioni una tendenza forte in tutto il mondo e dal punto di vista dei ruoli per questa via Trieste si porrebbe in cima al gruppo immobilizzare ebbe però risorse che potrebbero che potrebbe impiegare per la sua espansione internazionale e creerebbe
A se stesso un problema di controllo controllerebbe la sua controllante
Mediobanca sul piatto della bilancia omessa però l'alternanza anche l'alternativa se le Generali non si dovessero muovere Unicredito avrebbe via libera su Comit e San Paolo e San Paolo su Banca di Roma dal punto di vista industriale senza immobilizza
Risorse le Generali
Che già oggi hanno accordi operativi concordi Cariverona e cari Torino queste ultime due parte del gruppo Unicredito potrebbe comunque contare su una rete imponente di sportelli per piazzare le proprie polizze e potrebbe integrare le attività di esserlo
Asset Management con quelle di un gruppo di prima grandezza
Vediamo come chiude questo articolo Marco Manara il passaggio dal sistema Rete della galassia un sistema multipolare competitivo è fondamentale per la modernizzazione della finanza italiana
Quello degli accorpamenti a un passo obbligato per come si dice fino alla nausea stare in Europa senza essere Conall colonizzati ma anche pieno di rischi perché se attraverso le unioni non si crea ricchezza ma la si distrugge il risultato
Opposto così Marco Panaro Repubblica Affari e Finanza vede
Vede le vicende del riassetto del sistema bancario attraverso la lente fornita da un'ipotesi che
Sarà sul tappeto tra
Pochi giorni eventualmente cioè quella di un'offerta pubblica di acquisto da parte delle Generali su Comit che rimetterebbe tutta la vicenda
In discussione ma sulle fusioni
Interviene sempre sulle pubblica fare finanza intervengono genio Occorsio e Andrea Tarquini Andrea Tarquini che intervista Nobel Walter out Tore vuole capo economista della Deutsche banche
Vediamo l'intervista sono mosse da difesa nazionalista no così non va un'ondata di fusioni ispirata al protezionismo nazionalista
Sta investendo il settore bancario d'Europa erano così che l'Europa unita di Mustang va avanti peggio ancora alla lunga ci indebolirebbe
E avranno e verranno gli istituti di credito americani dominatrice la diagnosi undici a più spietato e dal professor Norbert Walter l'autorevole come dicevamo capo economista dalla Deutsche Bahn
Ascoltiamolo professore come giudica il trend delle fusioni bancarie che dall'Italia alla Francia alla Spagna alla barriera investe l'Europa
è il preambolo del nuovo ordine nel mondo bancario europeo quel che mi sorprende è che in questo inizio di novantanove come l'anno scorso
Tutto si svolga negli ambiti nazionali come consolidamento entro i vari confini nazionali ciò accade da voi in Francia ma anche da noi in Germania è un bene o un male s'chiede Andrea Tarquini
Mi preoccupa che gli istituti europee i quali dovrebbero reagire al nuovo contesto globale al alta la moneta unica si concentrino e si limitino invece al consolidamento nazionale
Prevedo che di questo passo nei prossimi cinque anni gli istituti americani saranno i futuri protagonisti delle acquisizioni di banche in Europa
Poi della dodici banche però
Cercate di Moria di in un altro modo come con l'acquisizione di Banca del trust sì ma quello è un discorso che riguarda il contesto globale in Europa vedo con preoccupazione di tendenze
Protezioniste
Si tratta di una tendenza preoccupante dal punto di vista dello shareholder value e dello stakeholder cioè degli investitori e degli azionisti gli sviluppi in Francia in Italia secondo me vanno
Criticato in più di quelli in altri paesi perché perché in questi due Paesi
Quelle tendenze si manifesta nel modo più netto naturalmente attenzione la Germania non va Faltona soltanto ma in Francia in Italia quasi tutti i negoziati sembrano avere
Un orientamento nazionale e questo quanto
Quanto dice no per Norbert Walter ad Andrea Tarquini
Stigmatizzando quindi come sostanzialmente nazionaliste di tipo protezionista le fusioni che avvengono quantomeno in Francia e soprattutto in
Italia
Cosa dovrebbero fare le banche francesi italiane per essere più moderne globali gli italiani avrebbero bisogno di un successo oltre le Alpi e non solo in ambito nazionale e tra le élite del settore in Francia e Germania ci vorrebbe più intesa
Sull'Europa così la vede Norberto Walter capo economista dalla dodici banche rispetto alle fusioni in atto
Fusioni ad alto rischio è il pezzo che scrivevo genio Occorsio abbiamo scoperto che mentre la maggior parte delle fusioni e acquisizioni fra istituti finanziari e partono con una buona strategia molte faticano ad andare avanti appena la luna di miele finisce e il ménage vendere cominciare a eseguire progetti
Alla fine molte delle nuove istituzioni che nascono falliscono nel realizzare le loro promesse strategiche
Se non fosse per quell'accenno alla corporeità o anima un il viaggio di nozze fra aziende e la prosa non potrebbe essere più fredda ma il rapporto sulla postume Algeri Integration appena sfornato dalla e ittiche Erme di Chicago
Che con la McKinsey una delle due maggiori società al mondo per la consulenza del Settore Servizi finanziari parla chiaro attenzione alle fusioni fra banche noi abbiamo studiato le quarantacinque principale operazione avvenuta nel mondo fra il novantasei e novantotto
Che hanno coinvolto una trentina di banche e abbiamo rilevato che di solito le nuove banche frutto delle fusioni
Hanno perlomeno nei primi due anni performances borsistiche peggiori rispetto a quelle istituzioni che invece non sono interessate da operazioni del genere spiega Roberto Crapelli amministratore delegato della filiale italiana del gruppo nonché membro del board europeo tutto questo non significa verte subito però
Che le fusioni bancarie non debbano farsi anzi soprattutto alla situazione attuale in Italia sono assolutamente necessarie per il consiglio su questa era una massa critica di livello europeo l'importante è sapere quali pericoli si corrono e ce ne sono tanti il primo rischio avverte capelli e concettuale quello di intendere le fusioni i solo in chiave
Difensiva quello che sto ripetendo in questi giorni McClain ti e che non devono considerare la fusione un punto d'arrivo ma viceversa scattare subito con una raffica di iniziative nuove e rimosse
Di mosse aggressive così
Eugenio
Occorsio raccoglie le posizioni
Le posizioni di
Roberto Crapelli nel board europeo di ET Kearney di Chicago rimandiamo poi alle altre considerazione fusione bancaria e quindi a rischio difensivista rischio catenaccio e questo rischierebbe appunto di di far saltare un opera far saltare in termini strategici operazioni importanti che hanno senso solo se proiettata al futuro e non come diceva Crapelli come mero punto di arrivo in chiave protezionistica e difensivi Istica segnaliamo sempre da Repubblica fare finanza l'articolo di
Fabio Tamburini tre eredi per due governatori Fazio Maranghi e i nuovi e i nuovi poli quindi al centro della
Riequilibrio anche personaggi importanti della finanza e lo stesso governatore della Banca d'Italia
Il cui assenso è necessario e che stando alle cronache avrebbe esercitato la sua moral suasion per per sconsigliare
Ho scoraggiare
OPA ostili e quindi per fare sì che si puntasse su offerte pubbliche di scambio in qualche modo
In qualche modo friendly amichevoli sempre su quella partita questa questione sempre su Repubblica fare finanza Massimo Giannini zona franca il palazzo resta in silenzio si parla di tutti gli sconvolgimenti in particolare in Italia da Telecom alle banche e in Francia il termometro impazzito al mercato globale produce nella politica reazioni diverse
Per adesso in Italia nel Palazzo sembra prevalere una sorta di sgomento si sgomenta atto Silenzio fanno eccezione le rituali intemerata che dei comunisti
Della diaspora bertinottiani e cossuttiani e qualche sparuta infelice sortita governativa come quella dei D'Alema che di Colaninno e soci
Lanciati nella scalata al colosso delle telecomunicazioni si faccia sfuggire quell'estemporaneo apprezzo il coraggio di questi imprenditori o come quella del secondo ministro delle Comunicazioni Cardinale che sembra sull'affare Telecom si avventura in un lo Stato non rinuncerà la golden share ma sulle banche per esempio prevale un cauto e perfino imbarazzato attendismo l'impressione che il personale politico sia del tutto impreparato sul piano culturale
Ad affrontare queste febbri quasi quotidiana ostruite improvvisi inattesa Piazza Affari la destra ormai poco o nulla da dire balbetta su tutto dall'economia alla bioetica le riforme istituzionali
La sinistra patisce un ritardo secolare che non sono bastati a colmare i ripetuti viaggi di Occhetto prima di D'Alema poi nei santuari del capitale cioè Londra New York
Diverso il discorso dalla Francia Oltralpe la politica parla eccome se parla a Parigi da qualche settimana si era infiammato il dibattito sugli effetti della globalizzazione sul ruolo
Dello Stato in economia male differenza e che i politici francesi di destra o di sinistra che siano sono interventisti per indole
Tradizione
Conclude il suo pezzo Massimo Giannini
La mondializzazione il crollo delle frontiere indotto dall'Europa di troppo propone una nuova sfida e dirigisti di ieri e di oggi
E la stessa sfida che angoscia la sinistra italiana che per ora resta a corto di risposte per non sbagliare preferisce tacere almeno in pubblico perché purtroppo negli incontri a porte chiuse anche da noi torna a galla lo statalismo
Si racconta per esempio di un UFO canta riunione dei gruppi parlamentari dei DS pochi giorni fa alla presenza del professor Marcello Messori consulente economico di Palazzo Chigi diessini confusi dalle OPA e dalle OP esse avrebbero riesumato il cane di Pavlov gridando adesso basta se questo il mercato non privatizziamo più niente
Se la notizia è falsa
Ogni esatta mai smentita sarebbe tanto
Gradita così Massimo Giannini sulla reazione degli interventisti soprattutto di sinistra perché dice Giannini adesso non c'è nulla da dire o comunque non dice nulla
Sugli interventisti di sinistra in Francia e in Italia al Governo abbiamo visto le considerazioni su quelli al governo in Italia sbandati essenza capacità di reagire chiudiamo con questo il pezzo tutto da Repubblica fare finanza sulle banche le turbolenze si citava Marcello Messori
Consulente consulente economico consulente economico del governo
Vediamo
Consente economico e Palazzo Chigi vediamo cosa scrive Marcello Messori su Corriere economia e
Cambiamo un po'argomento ci spostiamo verso l'Europa l'avvento dell'euro e la connessa unificazione dei mercati accelerato il riassetto proprietario all'adeguamento dei modelli di specializzazione ai principali Paesi europei
Proviene sia prove ne siano la politica di espansione di grandi gruppi bancari tedeschi irlandesi le fusioni in corso fra i maggiori gruppi bancari francese o fra quelli italiani o spagnoli le concentrazioni consorzi intra nazionali e transnazionali in attività ad alto contenuto innovativo quali la difesa e l'aeronautica le aggregazioni in settori di pubblica attività o in attività più tradizionali quali mezzi di trasporto l'alimentare il lusso e il Corriere della Sera dedica in effetti un'interessante
Un interessante servizio di Stefano Cingolani lo segnaliamo a pagina sette prede italiana emersa fare dalla moda affari di lusso cosa nasconde la battaglia tra noi Pino per il possesso della
Bucci
Eravamo quindi alle aggregazioni settori più breve attività in attività Prodi
Più tradizionali quali il lusso la delocalizzazione verso Paesi non appartenenti all'Unione Europea di attività marginali rispetto alle nuove specializzazioni nazionali
Questi processi che hanno finora inciso soprattutto sugli equilibri interni ai singoli Paesi sola necessaria promessa per realizzare più massicce aggregazioni transnazionali
E per definire gerarchie competitive nelle attività strategiche per il futuro dell'area economica europea
Fino a che tutto ciò non sarà compiuto l'esistenza della moneta unica e di una politica monetaria comune non basterà fare sì che l'insieme dei paesi europei aderenti
Si presenti come un sistema economico in grado di fronteggiare Stati Uniti e Giappone in mercati mondiali gli elementi di cooperazione
Che sono essenziali
Per trasformare un'area monetaria in un sistema economico c'erano saranno cioè soffocati da fattore di competizione fra i singoli Paesi europei
Il prevalere della competizione fra nazioni all'interno Unione Europea contribuisce a spiegare la debolezza delle iniziative di policy messi in cantiere per superare il regime di bassa crescita di alta del disoccupazione che accomuna la maggior parte dei Paesi europei
Nel caso dell'Italia esso porta però risultato ancor più strutturale e negativo rischia di escludere la nostra economia
Sia delle attività più innovative redditizie sia da quei servizi che offrono esternalità positive all'apparato produttivo e in particolare alle piccole medi impresa
Il nostro paese non è ovviamente in grado di imporre da solo linee di policy che attuino la di che attenuino la deriva competitiva fra l'azione europea
Fatto grave e che la nostra economia sia proprietà
Pubblica sia privata partecipa in modo ancora troppo marginale dei setti proprietari alle modifiche di specializzazione che disegna una nuova mappa del potere economico in Europa bastino tre esempi
Innanzitutto mentre alcuni grandi gruppi bancari europei sono già pronti per fungere da protagonisti nelle imminenti aggregazioni internazionali
Le nostre maggiori banche hanno appena avviato i necessari processi di aggregazione devono fare i conti con forme peculiari e inefficienti governo societario immagino che Marcello Messori peccato non lo dica esplicitamente
Si riferisca alle fondazioni bancarie
Che hanno gettato tutta la loro ipoteche sulle fusioni bancarie appunto in atto
Soffrono di una debole proiezione internazionale di una carenza strutturale nell'attività elevata redditività in particolare nell'investment banking nella livelli sia oggi gran parte del sistema finanziario italiano
Diventi il Canard canalizzato ore di ricchezza liquida Interna il distributore di servizi per conto di centri finanziari esteri Esterni al Paese
Vi è dunque rischio scrive più avanti Marcello Messori che la competizione fra nazioni innescata dal regime delle ore destinata a ridisegnare la mappa del potere economico europeo faccia definitivamente perdere Alitalia non disprezzabile posizione economica faticosamente acquistata
Nel secondo dopoguerra e De Rosa negli ultimi decenni
Per avviare un esito così negativo per evitare un esito così negativo occorrono immediato sforzo congiunto fra attori privati istituzioni economiche responsabili di policy in particolare utilizzando la leva delle privatizzazioni
E ancora possibile rafforzare le scarse attività italiane per lo più pubbliche che sono in grado di creare innovazione ed esternalità positive per i nostri numerosi sistemi di piccole e medie imprese e per il nostro ristretto e fragile nucleo di grandi imprese private e avviando iniziative di policy atte ad agevolare il funzionamento dei mercati e ancora possibile stimolare la modernizzazione e la crescita efficiente di comparti essenziali dei nostri servizi
Finanziari e reali così Marcello Messori che in qualche modo anche Luís stigmatizza le ristrutturazioni in atto
Nell'economia del potere economico finanziario europee in quanto sarebbero ristrutturazioni tutte volte poi aveva essere giocate nel quadro di una competitività tra Paesi dell'area euro anziché nella competitività tra aziende che si sono fortemente interna che si siano fortemente internazionalizzate quanto meno nell'Ale
Euro è questo dovrebbe invece essere il modo più efficace per rafforzare il sistema economico dell'euro anzi per creare un vero e proprio sistema economico dell'area euro
Alla carica nel nome dell'azionista Corriere Economia pagina due Riccardo Orizio che scrive che succede i Ragazzi del novantanove
Gli americani l'hanno lottato per prima con un misto di compiacimento di paura anche nel cuore della vecchia Europa e nelle aziende più conservatrici del continente
Sta andando al potere un nuovo una nuova generazione come Wall Street la giovane età o l'estraneità al club dell'establishment non significa più bocciatura per gli americani che qui di questo dinamismo hanno sempre fatto un proprio vantaggio competitivo
C'è l'orgoglio di aver esportato un modello socio economico ma ora anche il problema di affrontare le corporation europee sullo stesso piano di aggressività insomma per il momento è comunque un timore
Un timore
Molto
Remoto e il Corriere fa la mappa di questo nuovo il potere potere economico giovanilistica o quant'giovanilistico quanto meno giovanile i venti giovani turchi che stanno cambiando l'Europa
Venne in prese e ci sono gli Brevi identikit di tutta una serie di
Personaggi
Europei di scena sull'economia
Europea in aziende come alzare al Cattelan boh
Vediamo chi altro
Ikea Nokia
Via Mannesmann e quindi telefonia anche Olivetti eccetera eccetera per quanto riguarda l'Italia abbiamo Gerardo Bragiotti quarantasei anni ha lasciato Manta Mediobanca ed entrato in Lazard
Ricordiamo che proprio Bragiotti viene considerato uno degli ideatori di questa operazione cacciato sostanzialmente dal cuccia o comunque
Q a Luís Cuccia preferì Maranghi Bragiotti se ne andò da Mediobanca Gabriele Galateri cinquantadue anni
Ex FIAT guida all'Ifil e anche lui coinvolto nell'operazione di questi giorni come Alessandro Profumo
Ex McKinsey che ora amministratore delegato di uno Unicredito e poi Daniele Vasella quarantasei anni amministratore delegato di Novartis
Che ha cambiato faccia al gruppo diventato tra l'altro uno dei protagonisti mondiali delle bio tecnologie quaestor il nuovo il nuovo il nuovo corso dell'economia
Ecco dell'economia e della finanza europea che viaggia su gambe nuove e volti nuovi
E di questo questo è il messaggio del Corriere della Sera dovrà tener presente
Oltre a Parigi e Bonn in disfacimento saprà Prodi spirare un clima che non uccide dalle
Speranze e Danilo Taino scrive a pagina due segnaliamo
Segnaliamo un'importante interessante articolo
Di Umberto Venturini su Corriere pagina undici ecco a voi il lavoratore capitalista
Come ha cambiato l'America l'effetto ricchezza provocato dalla borsa e Umberto Venturini insiste proprio su questa questo aspetto della nuova figura di lavoratore capitalista e sull'aspetto welfare effect perfetto ricchezza
Che è stato uno dei fattori propulsivi continua adesso del boom dell'economia dell'economia
Statunitense l'effetto ricchezza cioè il grande apprezzamento dei titoli quotati
In una situazione in cui la maggior parte o un numero considerevoli siano di lavoratori a titoli quotati e quindi questo incide questo effetto ricchezza sulla fiducia sulla domanda eccetera
Segnaliamo sul Corriere
Economia Pension Fund l'Europa all'europea ci prova
IBM fondi pensione pare europea a spingere per la loro nascita la nuova valuta unitaria europea a mettere i bastoni tra le ruote alla giungla fiscale che divide gli undici paesi di Eurolandia nella trattenuti nel trattamento fiscale dalla previdenza integrativa ma ci penseranno le multinazionale a trovare i modi per aggirare questi ostacoli e a sperimentare per primi
I veicoli di investimento trasporta alieni dedicati alle pensioni privati dei loro dipendenti europee e si dà conto in questo articolo di Maria Teresa Cometto che i sindacati cercano di metterci mettere i bastoni tra le ruote a questo Progetto di avere dei fondi paneuropea i chiamiamoli così
Che potrebbero essere promossi veicolati dalle imprese come l'IBM che hanno
Dipendenti un po'in tutti i Paesi i paesi europei sempre Maria Teresa Cometto pagina nove Linz svedese privatizza e cerca gestori venite a offrire i vostri fondi vi apriamo un mercato di quattro virgola due milioni di risparmiatori obbligati a investire in un piano pensionistico privato
Ma liberi di scegliere fra i produttori ai prodotti che preferiscono l'invito lo rivolge anzi Jacobson direttore generale della svedese Premium penso no favoriti ppm a tutti i gestori di fondi comuni e fondi pensione che operano sul mercato europeo
L'occasione è la riforma delle pensioni pubbliche che sta realizzando il governo svedese di Goran Persson una parziale privatizzazione della gestione dei contributi obbligatori che oggi ammontano a diciotto virgola cinque per cento delle retribuzioni molto meno che in Italia peraltro con il tua o sistema che entrerà in vigore dall'autunno due mila il due virgola cinque per cento dello stipendio lordo sarà investito sui mercati finanziari attraverso delle specie di Paul in sé unit linked assicurazioni legate a quote di fondi comuni
La nuova premi un pensionato Torriti
Farà da interfaccia fra i lavoratori contribuenti i gestori privati dei fondi ogni lavoratore sceglierà anche tipo di fondo investire azionario o obbligazionario e così via e di quale società di gestione ppm raccoglierà tutte le domande di investimento le rivolgerà collettivamente gestore curerà l'amministrazione delle posizioni previdenziali individuali ovvero il conto dei contributi versati e il loro rendimento da cui dipenderà la rendita finale
è un mercato inizialmente varrà cinque virgola cinque miliardi di euro oltre dieci mila miliardi di lire contributi già fin d'ora accumulati più un flusso annuale di due miliardi di euro così
La Svezia si muove verso un sistema privatistico di pensione obbligatoria
E lascia al palo l'Italia che annega tra deficit dell'INPS e impossibilità di far decollare i fondi previdenziali dalla previdenza integrativa che restano chiusi e bloccati dai sindacati
Chiudiamo questa edizione della rassegna stampa stampe regime di oggi supplemento all'una di pomeriggio citando brevemente l'articolo di Guido Tabellini sul Sole ventiquattro Ore
Passi indietro la tabella che pubblichiamo a pagina undici
Riassumiamo in pochi secondi una tabella sul bilancio dello Stato e il peso del fisco da cui deriva che le entrate complessive
Le entrate complessive con uno entrate fiscali propriamente dette al quarantaquattro cinque per cento saranno per i novantanove le entrate complessive il quarantasette virgola un tre per cento contro il quarantasette
Per cento previste per il mille novecento novantotto la spesa complessiva al netto degli interessi salirà dal quarantadue per cento novantotto al quarantadue per cento del mille novecento novantanove la tabella
Illustra con chiarezza semplicità scrive Guido Tabellini
Cosa è successo i conti pubblici italiani negli ultimi quattro anni confrontando le stime per il novantanove con i dati del novantasei si vede che è cambiata una cosa sola
è scesa la spesa per interessi tutto il resto è rimasto quasi come prima anche l'avanzo primario dalla pubblica amministrazione
Cioè le entrate meno la spesa al netto degli interessi sta gradualmente tornando ai livelli precedenti l'ingresso dell'Italia nell'euro secondo le stime del Tesoro nel mille novecentonovantanove l'avanzo primario sarà del quattro virgola cinque per cento del PIL solo mezzo punto più che nel novantasei
Pochi mesi fa nel programma di convergenza presentato alla Commissione europea nel dicembre novantotto si formulavano invece l'obiettivo di avanzo primario del cinque e mezzo
Del PIL per il periodo mille novecentonovantanove due mila uno di conseguenza la discesa del debito pubblico sarà assai più lenta di quanto originariamente programmato
A fine novantanove il debito pubblico sarà intorno al cento virgola al centodiciassette per cento dieci undici e sette ma sicuramente
Un errore
E vediamo e chiudiamo davvero cosa dice Tabellini sulle imposte
Questa caratteristica del risanamento fiscale italiano incerto graduale basato su riforme monetarie anziché fiscali accompagnato a poca crescita sono tra loro collegate
Il risanamento è fragile proprio perché non fondato su riforme durature credibile di grandi programmi di spesa sempre per questa ragione la pressione resta fiscale resta vero elevata e il miglioramento dei conti pubblici non ha avuto l'effetto di impatto sulle aspettative degli operatori economici
Che invece se osservate in altri Paesi europei quando negli anni ottanta sono stati risanati
I conti pubblici per rilanciare davvero l'economia chiude Tabellini occorre creare un ambiente economico più competitivo flessibile per tutti lasciando che sia poi il mercato a decidere quali sono le iniziative migliori
E questo vuol dire affrontare il nodo della spesa pubblica in modo trasparente deciso come ha osservato anche la missione del Fondo monetario internazionale un programma pluriennale di misure concrete per ridurre la spesa accompagnato da contestualizzo nel campo fiscali
Avrebbe un effetto di stimolare l'iniziativa economica ben superiore a di cui a quello di tanti piccoli sgravi selettivi ovviamente però gli sgravi selettivi
Rendono molto di più in termine di consenso e di appoggio da parte dei settori via via beneficati non è escluso che questo sia la vera ragione con questo chiudiamo l'edizione di oggi
Di stampa e regime consueto supplemento da lunedì pomeriggio dedicato all'economia e alla finanza un saluto e una risentirci fra quindici giorni per lunedì prossimo non ci sono i settimanali
Lunedì di Pasquetta non ci sono i settimanali economico finanziari dei grandi giornali a risentirci da Benedetto Della Vedova Grazia Mohamed Ba per la regia dalla trasmissione