Rassegna stampa di economia

Buongiorno a tutti i lunedì quindici marzo mille novecentonovantanove stampa e regime rassegna stampa di Radio radicale con consueto supplemento del lunedì pomeriggio dedicato ai temi dell'economia e della finanza oggi Repubblica Affari e Finanza dedica sulla sua apertura alle banche i destini dei principali gruppi italiani sono in mano ad Abn
Ambro pare IBA Commerce e dodici banche l'ipoteca straniera Sergio Luciano e lo vedremo mentre sempre sulla prima pagina di Repubblica fare finanza e Welfare
Diviso per te Carlo Clericetti in realtà un ampio e documentato articolo
Secondo gli spunti molto interessanti e in parte li vedremo dedicati alla proposta alle proposte dell'ANIA l'associazione nazionale italiana delle compagnie
Di assicurazione guidata da Alfonso desiata che si propone in qualche modo date le difficoltà complessive del settore si propone in qualche modo di
Mettere in campo scelte alternative a quelle attuali scelte di riforma del UEO far il CorrierEconomia invece apre con foto e titolo principale
Sulla questione cinese e in particolare l'arrivo a Roma dal presidente Yang Italia la porta Celeste e Renato Ferraro che scrive e poi c'è un'intervista di Riccardo Orizio a Fassino il super attivo ministro per il Commercio Estero Piero Fassino
Lo vedremo sempre sul Corriere Economia del libro asce interviene nella rubrica meridiano Oscar addio male euro scenderà a un dollaro questa la previsione di David Roche
Secondo il quale lo vedremo sono un po'un fuoco di paglia la è un fuoco di paglia alla ripresa della la ripresa del dell'euro rispetto al dollaro con le dimissioni di la Fontaine a la Fontaine
Dedicano dedica due articoli a fare finanza la Fontaine comunque alla questione tedesca e ai suoi intrecci con il futuro dell'Unione Europea dedica due articoli Repubblica fare finanza uno di Marcello De Cecco Schroeder e il patto scellerato e uno di Fabio Petri
L'euro risale ma ragione la fonte e in parte vedremo anche questo vogliamo però aprire questa rassegna stampa dedicata all'economia e alla finanza di oggi lunedì quindici marzo con un settimanale che abbiamo per mesi trascurato cioè liberal perché è libera questa settimana perché apre con una copertina coraggiosa
E loro quanto ci costano la Camera dà il via la legge truffa sui soldi ai partiti ma nessuno parla del finanziamento ai sindacati e la copertina di Liberal in edicola
Attualmente in edicola riporta appunto a loro quanto ci costano con gigantografie di colf scusate Cofferati
D'Antoni e Larizza e ci sono i servizi un completo un servizio un servizio completo sulla questione del sindacato quindi onore a liberal che decide di attaccare frontalmente e per di più sulla questione dei quattrini CGIL CISL e UIL uno
Dei veri Poteri forti di questo paese soprattutto del finanziamento ai sindacati nel momento in cui i partiti vengono messi ossia otto mettono per la verità
Oltretutto con poco a come alla berlina dall'opinione pubblica per il finanziamento pubblico facciamo i conti in tasca al sindacato pagina otto e nove
Simone Bemporad tutti i soldi del sindacato in realtà noi ne abbiamo già parlato
Del finanziamento e delle varie forme di finanziamento al sindacato ci sono i conti in tasca a CGIL CISL e UIL per quanto riguarda le trattenute per quanto riguarda quindi le iscrizioni per quanto riguarda i patronati per quanto riguarda i Caf centri di aiuto di assistenza fiscale e si dà anche conto dal fatto che queste quote sono ossia quelle dei patronati che quelle del caffè sono in crescita libera si potrebbe dire così il tutto ovviamente Grazia compiacenti leggi
Votate dal Parlamento che aumentano il fondo per i patronati consentendo in più anche che le prestazioni dei patronati stessi diventino onerose e che spende la riserva di fatto il monopolio di fatto sul sette e trenta ai Caf Centri di assistenza fiscale che rischiano di accaparrarsi un business di circa mille miliardi Caf non sono solo sindacali ma principalmente sindacali
C'è un'intervista a Sabino Cassese già ministro dimagrita ragazzi o finirete come i partiti
I sindacati si sono impadroniti dei Caffi quali svolgono una funzione che in parte dovrebbe essere svolta dallo Stato la certificazione per esempio anzi Visco di recente aumentato questi compiti statali affidati ai Caf
Ma i sindacati così sono interessati al malfunzionamento del ministero delle Finanze perché peggio questo funziona più c'è bisogno dei caffè
Quindi i sindacati si stanno mettendo una situazione contraddittoria perché da un lato si avvalgono dello Stato dall'altro sono cointeressati alla inefficienza dello stato stessa identica cosa
Questo lo aggiungo io perché non mi pare che ne parli Cassese vale in realtà per i patronati il cui business lucroso viene minato dalla miglioramento delle performance dell'INPS e siccome sappiamo che i siccome sappiamo che i i patronati
Cioè che i sindacati attraverso i CIP Comitati Indirizzo e Vigilanza continuano ad avere un ruolo diretto nella gestione dell'INPS è chiaro che è un ulteriore conflitto gli interessi veniamo però cosa scrive Giuliano Cazzola sempre sul Liber al sveglia sono loro il nuovo potere perché in Italia si sta creando una inedita questione istituzionale
Mentre i sociologi si affannavano a spiegare l'idea sono rapide declino del sindacato in conseguenza trasformazione del lavoro l'establishment non si per diva d'animo era investiva i propri svalutati capitali sul mercato dalla politica dove le grandi famiglie dei partiti
Vendevano le loro azioni a prezzi stracciati così oggi gran parte del potere politico è saldamente detenuto dai sindacati confederali i quali con la vittoria della coalizione di centrosinistra hanno addirittura fatto bingo certo il ruolo di unica superpotenza è faticoso
E toccato CGIL CISL e UIL disarcionare il governo Berlusconi quando ancora i progressisti si interrogavano sulla sconfitta della gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto
Da allora i partiti amici sono stati praticamente messi sotto tutela sindacale il porno mobilita i suoi e profana piazza San Giovanni
La risposta viene da Cofferati D'Antoni e Larizza Bossi minaccia secessioni ci pensa il Trio Lescano confederale intonare l'inno di Mameli
In questo andazzo da cinghie di trasmissione all'incontrario si arriva al recente caso di Milano la destra scende in piazza contro l'esecutivo sui temi dell'ordine pubblico sono ancora una volta i sindacati a mostrare i muscoli
Pochi giorni dopo al posto di esangui partiti di sinistra ormai incapaci di mobilitare anima viva naturalmente questo grand'affare suo tornaconto
Ai sindacati spetta ormai un diritto di veto sulle più importanti questioni economiche sociali dalla riforma delle pensioni scritta dal governo Dini sotto dettatura sindacale alla vicenda del patto sociale
Addirittura sottoposto a un dibattito è un voto di ratifica dal Parlamento
Sergio D'Antoni non rinuncia a far valere il peso del prestigio sostanzialmente intatti della CISL nell'ambito delle tormentate vicende dei partiti sopravvissuti al nubifragio dalla balena bianca
Sergio Cofferati ha chiaramente assunto ruolo antagonistico della leadership di Massimo D'Alema nella sinistra riformista tanto per non sguarnire la frontiera esposto alle incursioni fra di Fausto Bertinotti quanto per non consentire al presidente del Consiglio di stabilire relazioni con il mondo dei bandi impresa bypassando il sindacato e l'opposizione guarda impotente
Si pone allora prosegue Giuliano Cazzola una delicata questione istituzionale in Italia i sindacati sono nati da una costola di partite ne hanno condiviso valori culture certi ideali paradossalmente però era proprio la condizione di sovranità limitata dei sindacati
Rispetto ai partiti a garantirne l'autonomia poiché l'intero movimento sindacale non era strumentalizzabili secondo gli interessi
Di un solo partito schieramento la componente che avesse tentato di allineare pregiudizialmente le confederazioni a sostegno del governo dall'opposizione comunista
Si sarebbe condannata all'isolamento adesso tutto il sindacalismo storico e chi schierato con le forze del centrosinistra tale circostanza rende ancor più squilibrata un sistema bipolare costruito su di una legge elettorale maggioritaria ecco perché
Merita particolare attenzione il dibattito politico parlamentare riguardante il disegno di legge sulle rappresentanze sindacali prosegue con questa chiave Giuliano Cazzola lucidamente lucidamente abbiamo visto pone la questione del potere del sindacato aggiungo io potrei dire che essi va accrescendo grazie alle leggi che la politica e il parlamento continuano a sfornare al gettito continuo leggi che rimpinguano le casse Bay sindacati si potrebbe parlare dei fondi pensione e altro
Dominique la bene colloquio di Francesca Pierantozzi da Parigi a pagina
Quattordici di a pagina quattordici di liberal sempre ci spiega cosa succeda sindacalismo francese i sindacati francesi non hanno bisogno di scritti tutto pagato quasi e questo è una vera catastrofe
Non ci sono molte sfumature nell'analisi d'di Dominique la Besso ciò logo dell'Istituto di studi politici di Grenoble autore di diversi rapporti per il ministero del lavoro francese
E da sempre studioso attento osservatore del sindacalismo se il modello italiano rappresenta il migliore dei mondi possibili quello francese non è certo da imitare prosegue l'Abbé inutile farsi incantare dalla grandeur degli scioperi dal novantacinque che riuscirono a paralizzare il Paese
Per oltre un mese non indicano affatto una forte capacità di mobilitazione della base si trattava dei servizi pubblici continua la B
Erano un ristretto gruppo che riusciva a bloccare tutta la Francia infrange il tasso di sindacalizzazione non è incoraggiante circa il dieci per cento fra i più bassi di quelli registrati nei Paesi industrializzati il sistema di finanziamento dei francesi
Destinati francesi e per così dire misto
Tra il dieci e il trenta per cento dei bilanci delle cinque maggiori confederazioni è coperto i versamenti dei lavoratori
Che in nessun caso possono essere obbligatorio di fatto spiega la B in alcuni settori come per esempio quello degli stampa dal gli stampatori a Parigi portuale Marsiglia la tessera sindacale praticamente indispensabile per essere assunti
La maggior parte delle sovvenzioni ai sindacati francese arriva in realtà dallo Stato in primo luogo con il personale almeno la metà dei sindacalisti sono infatti messi a disposizione dalle amministrazioni per la scuola per esempio sono in mobilità
Ai sindacati circa cinque mila insegnanti e dalle grandi imprese soprattutto quelle nazionali come le Ferrovie ma anche molte di quelle private non a caso i tre maggiori leader sindacali francesi provengono dei servizi pubblici
Eccetera eccetera il modello del sindacalismo francese e dunque un modello di non ascolto
Ripiegato su se stesso la base dice la Bei e del tutto separata dei vertici questo tipo di finanziamento allo stesso disastroso effetto
Del finanziamento pubblico dei partiti il Partito socialista al governo può contare su appena cento mila iscritti è il dramma francese delle piccole sette che governano completamente distaccata dalla loro base
Questo spiega secondo la Belle ragioni le regolari bocciature che arrivano i sindacati dei sondaggi l'immagine sempre inevitabilmente negativa prevale lo scetticismo e il tasso di popolarità dei leader sindacali è sempre drammaticamente basso
Difficile per il sociologo determinare sindacato perfetto come le imprese sovvenzionate raramente sono efficaci lo stesso discorso vale per i sindacati le sovvenzioni possono funzionare a corto termine ma alla lunga provano
Provocano solo danni difficile anche pensare una riforma chi se ne dovrebbe incaricare prosegue la Bay partiti governi nessuno interessa cambiare le cose non dico che il vostro sia un sistema senza difetti tutt'altro ma il merito ma almeno il merito di non creare un sindacato così assistito come quello francese
Gli aiuti servono ma non bisogna esagerare sono gli aiuti non servono per nulla ma comunque interessantissimo questo fascio di luce buttato sul sindacato in Francia se Roma piange Parigi di certo
Non ride altro articolo sempre da liberale e Blair pensa come medici o al finanziamento alle confondere azioni come funziona in Europa
Sono tre i sistemi più comuni per il pagamento delle quote sindacati da parte dei loro membri nell'ordine storico in cui sono affermati
Il primo è la raccolta personale di quote volontarie sollecitata dei militanti quadri sindacati tre lavoratori sul posto di lavoro o fuori
Il secondo il pagamento diretto di quote prefissate da parte dei lavoratori del sindacato con ordini bancari o postali e fin qui va tutto bene il terzo infine affermatosi con la contrattazione collettiva centralizzata per settori categorie e la deduzione Diretta dalla busta paga del lavoratore effettuata o meno che sia dal datore di lavoro infatti questo viene poi
Folta anche dall'INPS per tutte le prestazioni accessorie oltre che naturalmente per le pensioni nel caso italiano
Questo terzo sistema riconosciuto internazionalmente sotto la denominazione di Cechov ed è diventato via via più comune nel blocco dei Paesi dall'Europa continentale ricordiamo
In Italia la Lista Pannella promo troppo propose e e vinse un referendum proprio per abolire il meccanismo di Cecotti trattenuto automatico sulla busta paga nei confronti degli iscritti al sindacato impossibile poi da da di spiedo non impossibile ma estremamente onerosa la di svetta referendum fu vinto ma un patto d'acciaio tra sindacato e Confindustria e l'ignavia del legislatore ha fatto sì che la situazione sia stata ripristinata attualmente c'è Coffa e pratica praticamente esclude qualunque altra forma di autofinanziamento in Paesi come Italia Portogallo Cipro e Norvegia
Convive con altri due metodi in Paesi come Austria Irlanda Malta Svezia Gran Bretagna mentre meno seguito in Paesi come Danimarca Spagna Lussemburgo
In Francia per esempio il Che cosa è stato addirittura per decenni vietato dalla legge a tutela dalla buona fede dei lavoratori contro l'eventualità che sindacati e datori di lavoro
Lo inserisse ero per reciproca convenienza nei contratti che firmavano che è esattamente quello che succede oggi anche questo spiega il basso tasso di sindacalizzazione francese
Non a caso la Francia è l'unico Paese continentale in quella raccolta diretta il primo sistema è ancora il metodo di autofinanziamento più seguito anche se abbiamo visto che copre una parte molto bassa tra il dieci e il trenta per cento il finanziamento complessivo del sindacato
Il pagamento diretto tramite conto corrente bancario posta gira invece il metodo più seguito in Belgio Danimarca Germania Spagna esiste questo ci sembra un metodo molto
Civile e rispettoso della libertà e dell'autonomia dei lavoratori ovviamente c'è colf forte significa contrattazione centralizzata buoni se non ottimi rapporti continuativi tra governo sindacati e d'impresa
Fino al punto però da configurare un'impropria convergenza di interessi a danno della più efficiente allocazione delle risorse in nome della stabilità e della concertazione sociale
Non a caso in Gran Bretagna dove dice Cofferati venuto né i laburisti
Anni sessanta e settanta e sistema assolutamente predominante il governo conservatore con Employment Act del mille novecentottantotto sollevo formalmente il problema
Di evitare l'insorgere di atteggiamenti collusivi tra soggetti collettivi a danno dei diritti di individui non esplicitamente consultati su ciascuno Accord
Con il Green paper del mille novecentonovantuno si stabilì che nessuna deduzione automatica dei salari poteva avvenire
Senza esplicito consenso scritto dell'interessato anno per anno e il con il trading Unione formando implora nell'rights
L'anno successivo seggi si giunse a introdurre un corpo specifico di norme per consentire ai lavoratori azioni giudiziarie individuali contro i sindacati lei di pratiche discriminatorie
A danno di lavoratori che rifiutasse del Che Coffa
Inutile dire che le proteste sindacali furono aspre e non è un caso che quando Blair ruppe con la tradizionale procedura che assegnava alle Unions la maggioranza dei delegati alla conferenza annuale del partito laburista si schierò affianco della riforma varata
Dai conservatori e questo è quanto noi auspicheremmo
Succedesse in Italia dopo il referendum che ha sancito la stragrande
La maggiore alla alla volontà maggioritaria degli italiani per un metodo trasparente e rispettoso Della libertà dei diritti individuali di finanziamento del sindacato ma è anche il meccanismo ancor più o parco e discutibile con cui i sindacati
Raccolgono le quote degli iscritti pensionati attraverso links e su questo un referendum probabilmente non sarebbe non sarebbe anzi otterrebbe lo stesso risultato un meccanismo di uso attraverso il quale lo Stato fa da gabelliere per il sindacato e non solo
Liberal quindi questa settimana e loro quanto ci costano potere e soldi del sindacato
Lasciamo a questo punto
Liberal ma continuiamo a occuparci in qualche modo di temi cari al sindacato Cazzola sottolineava come il sindacato potente ricco di fatto il principale ostacolo ad alcune riforme in particolare
In particolare pensioni e o al fatto
Vediamo cosa scrive a questo proposito a questo proposito Repubblica questo articolo Carlo Clericetti Ilúvatar diviso per tre non è un momento facile per le compagnie di assicurazione la concorrenza aumenta sia dall'estero che per molti prodotti quella delle banche
Rende rendendo i margini di guadagno sempre più ridotti e se in passato le gestioni finanziarie ha tonificato anche bilanci non brillanti oggi con la discesa dei tassi di interesse anche questo contributo perso dalla sua rilevanza
E quindi si dice perché l'ANIA si stia in qualche modo scatenando
Cosa che non ha fatto ad esempio io al tempo del referendum sulla sanità per rompere il monopolio dall'assicurazione pubblica sulla sanità
Perché Lanni super attiva gli altri fronti riguardano il campo in cui in Italia oltre sì però gli altri nove ma comunque in Italia
Da alcuni anni più si discute quello del welfare o più precisamente alla protezione sociale la discussione ormai da tempo concentrata sul gli sprechi e le necessità di tagli ma in realtà almeno altrettanto e forse più ci sarebbe da dire sulle zone che il nostro sistema copre pochissimo non copre affatto oppure copre particolarmente male
E in particolare sospetti di questo genere che si concentra l'attenzione dell'ANIA
L'associazione delle imprese assicurative propone così da su soluzioni per bisogni che anche se non trovano una sponda politica che ne assuma con convinzione la rappresentanza sono certo largamente avvertiti
Da un punto di vista generale l'ANIA propone anche per la protezione sociale dalla sanità all'assistenza il sistema dei tre pilastri e qui veniamo alla proposta dell'ANIA un'area pubblica un'area privata collettiva e una individuale
Così come esistente già nella previdenza con l'INPS
I fondi pensione e le polizze individuali certo l'attuale funzionamento la previdenza sulle tre gambe di cui una marcia fradicia quella dell'INPS
Che costa oltre ogni misura e lo vedremo quella dei fondi pensione che non partono sono fondi chiusi che limitano ovviamente questo siamo noi ad aggiungere non Clericetti
Che limitano pesantemente l'autonomia e la libertà di scelta dei lavoratori che coinvolgono in una gestione consociativa e sindacati e
Sindacati e associazione di categoria le polizze individuali in realtà hanno un trattamento fiscale
Ancora troppo ancora troppo penalizzante
Non abbiamo intenzione afferma insomma di assicuratore di sostituirci al sistema pubblico ma solo di integrarlo specie in quegli aspetti dove più carente dove sarebbe possibile razionale una spesa dei privati che già c'è
Noi invece pensiamo che si debba affrontare il toro per le corna e quindi capire quale debba essere lo spazio dello Stato e noi riteniamo che in tutti questi settori
Come minimo il peso dello spot stato previdenza e sanità e altro sia clamorosamente eccessivo comporti un fallimento nell'allocazione delle risorse
Perché allora i primi interlocutori sono governo e Parlamento intanto per definire gli ambiti e i confini fra i tre pilastri ma anche e soprattutto perché si chiede che l'adesione cittadini venga circolata attraverso detrazioni fiscali che almeno una parte
Dei costi sostenuti e vediamo nell'ambito della sanità ad esempio la spesa dei privati dei privati al di fuori dal servizio sanitario nazionale viene stimata dall'ANIA in ben cinquanta mila miliardi in questo ambito la sanità integrativa
Potrebbe svilupparsi in alcune aree che l'are che l'ANIA individua nell'attività intramuraria quella che i medici le strutture pubbliche possono svolge privatamente all'interno delle stesse
Nelle prestazioni per cui esiste un deficit di offerta individuabili in base alle liste di attesa per ottenerle e per quelle escluse dal sistema o di fatto o perché considerate non prioritarie
Si parla poi di un altro capitolo quello dell'assistenza al quale si vorrebbe estendere il principio dei tre pilastri Collagna che gestisce sicuramente il terzo quello individuale Lanni intendo le compagnie di assicurazione e magari in parte anche i fondi pensione altre importante capito cosa l'assistenza si parla delle assicurazioni delle assicurazioni
Per il rischio di un'auto di non autosufficienza eccetera che potrebbe e sono d'accordissimo andare per via privatistica in Germania l'assicurazione per i dischi noto sufficienza obbligatorie
Poi il terza la terza questione di nero visto sanità assistenza terza questione previdenza dove si chiede una dove si chiede una maggiore
Defiscalizzazione e poi si parla della capito dall'assicurazione contro gli infortuni tempo fa l'ANIA insieme ad alcune associazioni imprenditoriale professionale aveva presentato nel corso antitrust contro il monopolio pubblico dell'Ina ricordiamo che la Lista Pannella su questo
Presentò e potrebbe a giorni ripresentare proprio un referendum contro il monopolio pubblico dell'INAIL l'Authority presieduta da Giuseppe Tesauro ha dato ragione ai ricorrenti ora il Parlamento sta e seminando la materia non per eliminare l'assicurazione obbligatoria
Ma per vedere come settore può essere aperto alla concorrenza il problema in questo caso consiste nella cosiddetta selezione avversa che potrebbe avvenire a danno dell'INAIL cioè
Che Siss la così detta scrematura dei rischi per cui i privati si prendono solo per esempio le categorie con rischi
Più bassi e quindi ci potrebbero essere sperequazioni dei premi ma io ritengo che questo sarebbe comunque un bene perché lasciare come oggi premi sostanzialmente allineati anziché far crescere far crescere il costo dei premi dove ci sono maggiori incidenti
Sul lavoro ecco far crescere i premi in realtà sarà poi per le aziende un
Uno stimolo a diminuire attraverso la prevenzione a diminuire gli incidenti e siccome sappiamo che poi i premi si calcolano nel mondo assicurativo sulla base
Su dei parametri fissi matematici che danno mettono in relazione il premier rischi è chiaro che la diminuzione rischi diminuirebbero anche i premi e nel giro di poco probabilmente si arriverebbe a un vantaggio
Complessivo meno infortuni e meno costi
Questo chiede l'ANIA quindi con un'azione di lobbying importante questo chiede l'ANIA una richiesta tutto sommato
Troppo tutt'altro che massimalista chiamiamola così cioè di avere uno spazio in previdente oltre che una previdenza anche nell'assistenza una sanità e nell'antinfortunistico lo spazio residuale ma probabilmente giudicato
Profittevole come Business
Rimaniamo
Sulle pubblica sempre Carlo Clericetti il prezzo dell'anzianità pensioni quando tagliare eh Equo pensioni di anzianità
Le missioni dei vari organismi internazionali Unione Europea Fondo monetario OCSE che visitano l'Italia per il Pio decimo check-up ai nostri conti pubblici si concludono da un po'di tempo a questa parte sempre
Più o meno nello stesso modo apprezzamento per risanamento compiuto ma seguito da un invito tagliate ancora le pensioni
In realtà nelle nuove pensioni quelle cioè che funzioneranno interamente con le norme modificate dalle varie riforme di Amato Dini e Prodi non c'è più niente da tagliare
La copertura rispetto all'ultimo stipendio è stato notevolmente ridotte arriverà in media intorno al cinquanta sessanta per cento ma solo perché avrà il massimo dei contributi
Cinquanta per cento al Salario ovviamente situazione che vista l'evoluzione del mercato del lavoro sarà sempre meno diffusa
Dal punto di vista generazionale i giovani cioè coloro che hanno cominciato a maturare la pensione con le nuove norme sono destinati a versare
Più di quanto riceveranno mentre finora è accaduto il contrario si può pensare di penalizzarle ancora
Per si potrebbe premente pensare di alleggerire un onere pazzesco del trenta per cento trentatré per cento di aliquota contributiva per i lavoratori dipendenti
Che darà vita a pensione al cinquanta per cento dello stipendio col massimo dei contributi mentre i lavoratori che vanno in pensione oggi con il settanta l'ottanta per cento da sala dello SDI all'ultimo stipendio hanno versato sicuramente in media molto ma molto meno eppure
La nostra spesa previdenziale rispetto al reddito nazionale continua a viaggiare a livelli elevati e le previsioni sono che continua ad aumentare fino a circa il due mila e quindici come mai
Una prima risposta scrive calo che le ricette che la durata media della vita continua ad aumentare e vediamo i grafici nel Duemila
La speranza di vita
Per chi nasce nel Duemila sarà di settantasei
Sarà di settantasei
Anni per i maschi di ottantadue cinquantadue le femmine per chi nasce nel due mila e dieci settantasette per i maschi ottantaquattro
Le femmine mentre invece la speranza di vita per chi compie sessant'anni negli anni indicati chi compie sessanta anni nel Duemila
A la speranza di vita di altri diciannove anni se è maschio e di altri ventiquattro anni se femmina ovviamente la vita media considerando la popolazione che ha già sessant'anni aumenta
Mentre nel due mila dieci maschi che avranno sessanta anni avranno un speranza di vita di vent'anni e le donne venticinque anni quindi e con questo abbiamo
Dato qualche indicazione ben precisa sulla questione demografica
Ciò vuol dire che si prende la pensione per sempre più tempo il che è certamente un buon segno in senso generale ma certo non fa migliorare i conti previdenziali ma un secondo non meno rilevante fattore che le riforme hanno tagliato
I futuri pensionati in tre fasce che aveva almeno quindici anni di contributi versati nel novantadue
Ha conservato le vecchie più favorevoli norme che aveva meno contributi ma già lavorava entrato nella riforma pro quota le vecchie norme per i contributi già versati le nuove al momento dalla riforma dal momento riforme in poi
E chi infine ha cominciato a lavorare dopo viene applicato ovviamente solo il nuovo sistema in particolare tra le forme norme vecchi e più favorevoli
Ci sono quelle che riguardano le pensioni di anzianità e qui siamo alla nota dolente quelli ottenibili cioè non perché si è raggiunta una certa età
Ma perché è stato maturato un certo numero di contributi su questo punto in passato c'era una vera giungla ogni categoria aveva norme diverse in molti casi era previsti
Erano previsti dei clamorosi regali come quello che permette ora dipendenti statali di smettere di lavorare appena raggiunto l'anzianità di quattordici anni sei mesi e un giorno cinque anni in più per i dipendenti maschi
E che ha prodotto numerosi pensionati men che quarantenne negli ultimi anni non è più scandalose sono stati ammessi ma erano state Mammano modificate ma rimaneva comunque la possibilità di mettersi a riposo intorno ai cinquanta ebbene le riforme né intaccato solo in minima parte
La possibilità per i vecchi lavoratore di sfruttare le norme sull'anzianità
Anche per l'opposizione dei sindacati molti dei cui quadri si trovano appunto in quelle condizioni
C'è dunque un lungo periodo transitorio durante il quale continueremo ad avere pensioni pensionati relativamente giovani ed è proprio questo oltre alla non appena che applicabilità del pro quota delle riforme a tutti
Che continua a far lievitare la spesa eppure se si volesse davvero perseguire come tutti dicono un criterio di equità le pensioni di anzianità andrebbero immediatamente abolite
O quanto meno ne andrebbero ne dovrebbero essere nettamente modificati gli importi per spiegare il perché si può ragionare su uno studio e qua ci risiamo
Elaborato dall'ANIA l'associazione di categoria
Delle assicurazioni
E rimandiamo alla lettura di affari e finanza con il modello dell'ANIA per
In qualche modo decurtare le pensioni di anzianità e rintrodurre un minimo di equità nell'ambito del sistema previdenziale
Ricordava Clericetti i sindacati quelli ricchi di cui ci parlava liberal fanno sbarramento e chi se ne frega con dispetto parlando di quelli che oggi pagano il trentatré per cento di contributi per finanziare le pensioni di anzianità
E loro si troveranno in pensione a sessantacinque anni se gli andrà bene magari no anche qualche anno prima con il quarantacinque e il cinquanta per cento se avranno lavorato molto il cinquanta per cento
Del proprio lei dito e questo per non toccare
I diritti per non toccare i diritti acquisiti su questo tra l'altro
Su questo tra l'altro c'è
Su questo tra l'altro
Vediamo cosa dice il Corriere della Sera Corriere Economia pagina due
La riforma la disegna Bankitalia pensioni c'è un progetto Fazio forte in campo aperto ci si scambiano accuse e colpi bassi ma le retrovie si starebbe aprendo il dialogo si starebbe costi ah discutendo in maniera costruttiva da svolta è maturata scrive Mario Cecchini
Dopo che il governatore Fazio messo nero su bianco in un recente audizione al Parlamento l'ossatura di una proposta di intervento organico la prima che si potrebbe definire targata Bankitalia
La prima anche che potrebbe rappresentare un reale punto di incontro tra gli schieramenti contrapposti uno spiraglio aperto insomma
In via Nazionale intendiamoci nessuno ha la pretesa di svolgeva un ruolo politico di mediazione che non competerebbe
Alla banca
C'è tuttavia una certa soddisfazione per l'accoglienza ricevuta da questo embrione di riforma riforma che in estrema sintesi punta ad aumentare l'età media di pensionamento ma in un'ottica di flessibilità e di rispetto per i diritti e la tesi dei lavoratori prossimi al pensionamento
Il quale ha detto Fazio non possono essere mortificati
La buona accoglienza ricevuta l'iniziativa è significativa anche perché lo schema di Bankitalia come spiega Giuliano Cazzola ex sindacalista ed esperto di previdenza
Virgolettato ribalta in un certo senso l'impostazione fin qui seguita dal Governo e recepita la riforma Dini quest'ultimo infatti si muove nella logica di salvare le pensioni di anzianità ed intaccare le prestazioni future
Il governo in Parlamento ha detto invece che non bisogna ridurre le prestazioni perché non si può incidere sul tenore di vita di pene dei futuri pensionati e meglio piuttosto limitare
Il governatore scusate in Parlamento ha detto
E poi meglio piuttosto limitare la crescita del numero delle pensioni in altre parole occorre comprimere le pensioni di anzianità
Anche se con tutte le cautele del caso Fazio aggiunge Cazzola pensa diversamente dal governo che nel lungo periodo il sistema non sia sostenibile dunque occorre intervenire
Nelle parole di Fazio ha colpito infatti il tono pragmatico e siamo alla conclusione Marco Cecchini un approccio spiega Biasco
Economista DS che tiene conto della compatibilità della necessaria ricerca del consenso
Secondo Giuliano Cazzola la linea di Fazio per la giusta perché con l'attuale regime pensionistico l'Italia non riuscirà a stare dentro i binari dal patto di stabilità
Cazzola fa riferimento al modello previsionale dell'INPS nel quale si mette in luce come con le attuali tendenze l'aliquota di equilibrio
Cioè
La la percentuale di contributi su salari e stipendi in grado di reggere il di di mantenere i conti dell'INPS in nero cioè tante entrate tante pensioni
L'aliquota di equilibrio sia destinata a salire al quarantotto per cento entro il due mila e trenta per ripiegare al trentaquattro e mezzo nel due mila cinquanta ma qui sarà davvero un'altra storia e quindi l'aliquota di equilibrio per le pensioni al quarantotto per cento una tassa del quarantotto per cento non per finanziare la propria pensione che sarà bassa abbiamo visto prima per finanziare le pensioni
Che si stanno erogando di volta in volta troppo tardi evidentemente il declino
Della aliquota di equilibrio anche perché nel frattempo il rapporto tra pensioni assicurati iscritti balzerà da quota ottantuno a quota centoventitré su cento più pensionati che si curati ecco perché la moral suasion di false partite comincia a trovare orecchie più attente che in passato quindi sulle pensioni secondo Marco Cecchini al CorrierEconomia Fazio sta facendo breccia spingendo verso una riforma che non penalizzi più che tanto i trattamenti ma diminuisca il numero dei pensionati ma sempre il nodo delle pensioni d'anzianità e se l'Italia
Non fosse quel mondo all'incontrario che via via continuiamo a conoscere e scoprire probabilmente potremmo discutere di altro che non essere un po'impiccati o incatenati come
Esserci in canterà ATI come utili per cui abbiamo fatto la follia delle pensioni di anzianità e adesso siamo inchiodati anche perché la Corte costituzionale su questo è molto attenta
Siamo inchiodati al rispetto dei diritti acquisiti e questo pesa gravissimamente sui bilanci dell'economia attuale in particolare sull'aliquota che i lavoratori devono pagare per mantenere
Più o meno in equilibrio il sistema e con questo abbiamo chiuso anche il capitolo pensioni quindi sindacati e
Pensioni vediamo ci avviamo in realtà alla conclusione
Non avremo tempo di toccare tutti gli argomenti che
Che ci eravamo prefissi vediamo cosa scrive Daevid Rossi ricordiamolo sempre con un'impostazione molto molto critica e con delle previsioni molto prudenti direi pessimistica dispetto
All'opinione allude alle opinioni prevalenti sul futuro
Dell'economia dell'economia mondiale dell'economia europea
L'unica Meridiano Oscar addio Maleo l'euro scenderà un dollaro la città non è abbastanza grande per noi due e così alla fine Oskar il rosso abbandonato
Il tentativo di la Fontaine di allacciare rapporti a livello di Stati con i comunisti tedeschi del PDS
Gli si è ovviamente girato contro ora prosegue Del Grosso il cancelliere Gerard Schroeder e più forte all'interno del partito socialdemocratico nel suo rapporto con i Verdi
E la situazione è migliorata dal punto di vista del mondo dall'economia Schroeder ha vinto la battaglia col suo ministero delle finanze
E ciò non può che spingere verso l'alto gli asset finanziari tedeschi nel breve periodo nel lungo rimane e anzi si rafforza la tendenza all'indebolimento dell'euro la partita tra la valuta europea il dollaro verrà raggiunto entro l'anno
La parità scusate tra la valuta europea il dollaro verrà raggiunta entro l'anno questa la
Previsione quindi dollaro euro oggi dollaro oggi un un euro vale un dollaro e due credo
La parità quindi una
La valutazione forte dall'euro prevista secondo David Roche entro l'anno questa affermazione si è basata su dati precisi innanzitutto la crisi dagli Stati Uniti sembra destinata a far registrare risultati record almeno fino a quando il mercato azionario manterrà gli alti livelli attuali
Mentre dall'altra parte del mondo la zona dell'euro si sta dirigendo verso una fase recessiva della crescita dati questi presupposti la Federal se non taglierà sicuramente i tassi di interesse
Al momento si dice che potrebbe addirittura alzarli mentre la Banca centrale europea sarà costretto a farlo sarà costretta quindi escono dall'incrocio a tagliare i tassi
Ora che l'ostacolo dato dalle resistenze dei governatore ridurre i tassi sotto la pressione di la Fontaine è stato rimosso
Non ci sono giustificazioni serie per mantenere interessi reali al due due e mezzo per cento quando l'economia è flebile ed inflazione sotto l'un per cento e in discesa
La Banca centrale europea potrebbe dunque tagliare i tassi dallo zio dello zero cinquanta e dello o dello zero settantacinque entro l'anno
Quindi scendendo oltre il due per cento sotto il due per cento dopo una breve corsa lei ora destinato a tornare indebolirsi e la prospettiva di un rapporto di uno a uno con il dollaro realistica inoltre il disavanzo pubblico che era caratterizza i Paesi europei
Deluderà le aspettative in coincidenza di un rallentamento della crescita e politici faranno in modo che il patto di stabilità rimanga
Sulla
Carta prosegue più avanti del ritrovarci il patto di stabilità si rivela inutile questo mix di politica di bilancio e di politica monetaria rafforzerà la discesa dell'euro Lafontaine e con lui tutti i compagni
Negli altri rifugi socialisti europei aveva usato maniere forti con i datori di lavoro per costringerli a consistenti aumenti salariali i recenti accordi prevedono un aumento del tre quattro per cento in un contesto economico con inflazione minimo persino assente
Ma questa manovra non garantirà una crescita ma piuttosto porterà una contrazione dei profitti è una riduzione di posti di lavoro la pressione dei politici sulla Banca centrale europea perché riduca il costo del denaro rimarrà dunque forte nonostante l'abbandono di Oskar il rosso
Il risultato sarà un andamento negativo sia dei mercati azionari che dei mercati obbligazionari la zona dell'euro e una fuoriuscita di capitali dall'Europa e questa situazione non è l'ideale per la moneta unica
Europea così tra l'altro devi Josh su
CorrierEconomia Oscar addio male euro scenderà ad un dollaro abbiamo visto invece che su Repubblica fare finanza
Sulle pubblica fare finanza gli articoli sono di taglio un pochino diverso vediamo come conclude Fabio Fabio Pietri
Ce lo siamo persi dobbiamo ritrovato dunque non si può essere da non si può che essere pienamente d'accordo con la Fontaine
Sul fatto che la Banca centrale europea deve appoggiare politiche di rilancio dalla produzione dell'occupazione senza bisogno di ulteriori tagli allo Stato sociale
La Fontaine anche ragione sostenere che le teorie economiche monetarie usate a sostegno delle scelte sullo Statuto dalla BCE a sostenere la necessità di bilanci pubblici e a sostegno delle città e bilanci pubblici in pareggio
Sono scientificamente sempre meno accettate materie economiche indica invece politici un compito chiaro
Far modificare i trattati che sulla base di fuorvianti teoria hanno reso difficile fare politiche espansive e intanto usare ogni spazio per iniziare farle comunque
E dunque da apprezzare senza riserve il coraggio di Lafontaine senza un analogo coraggio dei politici in Italia possiamo solo attenderci
Un continuo osé aumento dell'astensionismo elettorale nelle fasce non privilegiati noi invece pensiamo
A differenza di Fabio Petri si parva licet che dramma e l'emergenza in Italia non sia di aumenti sforare con l'avanzo di sforare i bilanci pubblici quindi è di fare deficit spending ma sia quello di ritirare dello Stato dall'economia e dalla scelta dalla vita
Degli individui e liberare in questo senso risorse per la crescita oltre che dare maggiori garanzie di libertà uno stato che intermedia il cinquanta per cento dalla ricchezza dovrebbe avere margini per fare qualsiasi politica di di incentivo di sviluppo se la ritiene senza bisogno di aumentare del tasso di aumentare il deficit probabilmente in quel cinquanta per cento di spesa pubblica
Vanno trovati i margini per vanno trovati i margini per fare quel che lo Stato ritiene ma io ritengo che l'emergenza europea continentale in particolare sia quella di restituire alla libertà al mercato almeno un quindici venti per cento di economia oggi appannaggio dagli Stati con bilanci al cinquanta per cento
Lasciamo quindi la Fontaine rimaniamo però in fatto di
Europa Stati Uniti Ennio Caretto Corriere Economia pagina uno Europa USA mai così male i rapporti Clinton rischia ONU e motivo la organizzazione per il commercio mondiale è ormai chiaro che i rapporti tra America Europa stanno per toccare il punto più basso del dopo guerra fredda
Scomparso il collante dell'URSS l'Atlantico anziché tenere uniti gli alleati rischia di dividerli un fosso culturale politico ed economico sempre più vasto incomincia a separarli culturale come dimostrò l'assoluzione del pilota dalla strage del Cermis
E l'esecuzione nella camera a gas di un condannato tedesco a cui la giustizia USA rifiutò il permesso di mettersi in contatto con le sue otto Rita
Politico come dimostrano i contrasti sull'Iran sull'Iraq su Cuba e gli altri stati definiti fuorilegge dall'amministrazione Clinton
Sulla riforma del Consiglio di sicurezza dell'ONU da cui l'Italia rimarrebbe esclusa sul Kosovo e così via economico come dimostrano le guerre delle banane il braccio di ferro sulla globalizzazione
Sarebbe troppo comodo attribuire la colpa della crisi transatlantica esclusivamente all'America
L'Europa ha molte responsabilità dal ritardo nel darsi una struttura di difesa alla sclerosi del suo mercato del lavoro alla sua incapacità di presentare all'unica superpotenza un fronte unito
Ma è indubbio che l'America abbia le responsabilità maggiori nell'ultimo decennio la sua immagine
è passata da quella di Salvatore a quella di bolli braccio balli da braccio dal cosiddetto mondo libero del cosiddetto mondo libero le sue leggi extraterritoriali
Le sue pretese di condizionare la democrazia ed economia al tuo il suo rifiuto di adire trattati di aderire credo sia ai trattati alle convenzioni ostacolo pensiamo al Tribunale internazionale
Per i crimini di guerra ostacolano non favoriscono la nascita di un nuovo ordine internazionale la pax americana addotta adora il diktat scriveva Ennio Caretto i nodi potrebbero venire al pettine su molti fronti il primo è quello d'organizzazione mondiale del commercio
Da vecchio dopo Renato Ruggiero l'America tenterà d'imporre il suo candidato se necessario servendosi dal cavallo di Troia di un Paese cliente un altro è quello dell'ONU dove il segretario generale Kofi Annan
Da essa imposta nella nona speranza che fosse al suo comando diventato un impaccio dove l'America ritiene necessario in Consiglio di sicurezza più docili
Il compito dell'Europa e di indurlo alla ragione senza abbandonarsi all'antiamericanismo e tenendo conto anche dell'istanza dei Paesi emergenti come disse
Un grande premier inglese Harold Macmillan che guidò l'onda sulle strade d'Europa contro la volontà di Charles De Gaulle gli europei devono proporsi agli americani come gli antichi greci ai romani fonte di civiltà e di accordo ma
Questa la visione di Ennio carretto con questo
Ci avviamo alla conclusione della rassegna stampa supplemento economico finanziaria lunedì pomeriggio Cina Renato Ferraro prima pagina di Corriere Economia all'Italia la porta
Celeste la Cina ha bisogno dell'Europa disperatamente dice un diplomatico con un'economia sul filo della deflazione in USA in un'Asia prostrata dalla crisi
Ed un continuo deterioramento dei rapporti con la superpotenza americana necessita di assicurarsi nei nostri Paesi mercati e comprensioni dialogo
Scambi commerciali investimenti sono gli obiettivi del viaggio che a partire da sabato conduce il capo dello Stato cinese Jang Zemin in Italia Svizzera ed Austria mentre il ministro degli Esteri Tanzio
Gli ha Xuan percorrerà la Scandinavia in apertura di un secondo anno di intensi contatti fra la Repubblica popolare e l'Europa e poi si danno alcuni dati
Sul economia cinese
Molto interessanti ma rinviamo la lettura la carta che gli anziani in giocherà nei colloqui con gli italiani e gli altri europea e quella delle riforme che non sono solo più economiche
Come l'Occidente suggeriva e come i cinesi hanno scoperto purtroppo con ritardo la transizione verso l'economia di mercato implica da una parte un maggior ruolo per il settore private dall'altra riforme legali e politiche
Questi due temi sono al centro della sessione parlamentare che sta per concludersi a Pechino sei le novità maggiori parità inserita una costituzione fra economia pubblica e privata esattamente
Che appunto dice che l'economia privata l'articolo se non sbaglio quarantuno deve comunque avere finalità sociali quindi parità tra economia pubblica ed economia privata riconoscimento del giusto titolo del capitale ad essere retribuito
Elevazione al del pragmatismo dentista fondamento ideologico del socialismo di mercato introduzione del principio lo Stato di diritto
Apertura al pubblico dei tribunali durante i processi più serio impegno proteggere i cittadini dei burocrati corrotti ed a punire le autorità locali che invece di discutere con gli scontenti usino la forza e
Autorità locali che invece discuterli con gli scontenti usino la forza e metodi dalla dittatura
E ancora poco per rispondere a richieste occidentali di democrazia ma i progressi sottolineerà il presidente Jang Zemin sono enormi per un Paese che solo vent'anni fa aveva un regime totalitario orwelliano questa la versione di Ansermin dei progressi nell'ambito
Della democrazia ma soprattutto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici in Cina come ce la presenta il CorrierEconomia Renato
Ferraro e sappiamo che la FIAT in pole position tra gli investitori
In Cina che dice
Piero Fassino ministro del Commercio estero a Riccardo Orizio ma la crisi asiatica non ha ridimensionato le prospettive no in Europa non c'è sufficiente nozione del fatto che la crisi è stata anche occasione di un grande processo di riorganizzazione delle economie asiatiche
Dentro il quale maturano grande vidi grandi opportunità per gli stranieri vedo segnali di forte ripresa in Corea Thailandia la Cina conferma per i novantanove le previsioni di crescita novantotto
Intorno al sette per cento del PIL l'unico punto critico resta l'Indonesia ma il far East rilancia la domanda e la crescita
C'è spazio anche per l'Italia in Cina ho riscontrato un'esplicita richiesta d Italia da parte dalla leadership cinesi dirigenti di Pechino e quelli di un convoglio che l'Italia diventi un partner prioritario fanno dei nostri confronti una molteplicità di Offerte alla fine chiede Riccardo Orizio niente opportunismo quindi no noi dialoghiamo con i Paesi difficili si parlava prima di Ranieri
Perché siamo convinti che più si intensificano le relazioni politiche ed economiche con questi nazioni e più si sfavorisce una loro evoluzione e più si favorisce una loro evoluzione positiva
Storicamente l'isolamento non favorisce la normalizzazione di un Paese ma il suo
Arroccamento la prima visita di Khatami poi prima la visita ai Cattani e poi quella di Ian Fleming che paragoni sono possibili tra due e venti diplomatici Iran e Cina sono due Paesi importanti due grandi nazioni le cui scelte incideranno sempre di più sugli scenari mondiale questa alla Realpolitik del ministro del Commercio con l'estero
Del ministro con del commercio con l'estero Piero Fassino diessino dopo che da sempre impegnato negli aspetti della politica estera del suo partito ora democratici di sinistra con questo
Con questo chiudiamo con questo chiudiamo la rassegna stampa non abbiamo avuto tempo e rinviamo direttamente a chi è interessato di leggere l'articolo
Di leggere l'articolo di Sergio Luciano fusioni bancarie le mani forti dei colossi esteri che molto interessante Repubblica parla di Renato Ruggiero che si dimette no non che si dimette che non vuole ricandidarsi al dub Yukio non abbiamo parlato in questa rassegna stampa di Telecom Olivetti non ne parlano
Più i giornali italiani c'è invece come sempre la grande attenzione del Financial Times che oggi dedica un articolo e anche un l'ex Colomba dedicato sempre alla vicenda Olivetti alla vicenda Olivetti Telecom quindi grande attenzione dal giornale dell'establishment finanziario della City
Di Londra e non solo si prevedevano quaranta mila esuberi oggi la Telecom a alla Telecom nell'articolo Francia al Times Ventimila da dismissioni in realtà e venti mila esuberi in senso stretto nel core business Telecom
Ma alla Telecom a smentita con questo chiudiamo almeno per il momento ha smentito con questo chiudiamo l'edizione di oggi lunedì quindici marzo di stampa e regime la rassegna stampa di Radio Radicale supplemento da lunedì pomeriggio dedicato all'uno approfondimento dei temi dell'economia e della finanza grazie a tutti quelli che ci hanno ascoltato e risentirci da parte di Benedetto Della Vedova risentirci medi grazie ai paradisi per la regia dalla trasmissione